LE DOMANDE POSSIBILI PER LO SCREENING MAMMOGRAFICO
VADEMECUM PER GLI OPERATORI DI SCREENING DELLA ASL RMC
(*risponde l’infermiera / l’ostetrica/ il medico)
AGGIORNATO A Maggio 2009
1–CHE COSA E’ UN PROGRAMMA DI SCREENING?
E’ un intervento sanitario organizzato che si attua su una popolazione sana, o apparentemente sana,
ritenuta a rischio di sviluppare una malattia, se è dimostrato che anticipare la diagnosi modifica in
positivo la storia naturale di quella malattia.
Vengono offerti, gratuitamente, un test di 1° livello (test di screening ) e, se necessario, anche esami
di approfondimento (2° livello) ed eventuali trattamenti.
Il programma di screening è, quindi, una complessiva presa in carico della persona, per tutto l’iter
diagnostico-terapeutico, da parte dell’istituzione che propone di sottoporsi al test.
2-PERCHE’ SI ATTUA UN PROGRAMMA DI SCREENING?
Per diagnosticare precocemente una malattia quando è in fase iniziale e, comunque, prima della
comparsa dei sintomi e per avviare tempestivamente il trattamento terapeutico, se è dimostrato che
ciò ridurrà l’incidenza e/o la mortalità per quella malattia.
La diagnosi precoce permette una terapia meno invasiva e spesso anche di ottenere la guarigione
completa.
3-PERCHÉ LO SCREENING MAMMOGRAFICO?
a) Perché il carcinoma della mammella è un tumore per il quale è possibile fare la diagnosi precoce.
b) Perché la diagnosi precoce di questo tumore permette di impostare un programma terapeutico che
può portare alla guarigione completa.
c) Perché il carcinoma della mammella è la prima causa di morte per la donna. In Italia, ogni anno, si
registrano circa 30.000 nuovi casi e oltre 12.000 donne muoiono per questo tumore e, a tutt’oggi, non
sono conosciute cause certe prevenibili del tumore della mammella.
*4-QUALI SONO I FATTORI DI RISCHIO PER IL TUMORE DELLA MAMMELLA?
• Avere più di 50 anni
• Avere in famiglia casi di tumore alla mammella
• Avere già avuto un carcinoma della mammella
• Non avere avuto figli
• Prima gravidanza dopo i 30 anni di età
• Età della prima mestruazione anticipata
• Menopausa tardiva
• Obesità
• Vita sedentaria
• Consumo eccessivo di alcool
Anche una dieta povera di frutta, verdura cruda, cereali integrali, legumi, vitamine A, E, D e Calcio,
ricca di grassi di origine animale e zuccheri semplici, sembra rappresentare un fattore di rischio.
L’INVITO
5-PERCHE’ CHIAMATE DAI 50 AI 69 ANNI?
Perché il rischio di ammalarsi di tumore della mammella aumenta con l’età.
In questa fascia di età il test di screening (la mammografia), fatto ogni due anni, è sufficiente per la
diagnosi precoce, pertanto risulta positivo il bilancio tra benefici e costi sia individuali che per la
collettività.
La diagnosi precoce del tumore permette una riduzione della mortalità di circa il 35%.
*6-CHE COSA DEBBO FARE PRIMA DEI 50 ANNI?
E’ opportuno rivolgersi al proprio medico o al Consultorio Familiare di riferimento.
Nelle donne più giovani il bilancio tra vantaggi e svantaggi, anche in termini economici, e’ meno
favorevole: a)perché è possibile che un solo test non sia sufficiente per le caratteristiche proprie
della mammella a questa età b)perché i controlli devono essere più ravvicinati c) perché la malattia è
meno frequente.
Le linee guida del Ministero della Salute (nov. 2006) raccomandano di eseguire una mammografia ogni
12-18 mesi alle donne tra i 40 e i 49 anni.
La legge 388/2000 art. 85 comma 4 riportata nella “Finanziaria” del 2001 dispone l’esenzione dal
pagamento del ticket per una mammografia ogni due anni per le donne dai 45 ai 69 anni, per favorire
l’accesso spontaneo dove lo screening non è ancora attivo.
*7-CHE COSA DEBBO FARE DOPO I 69 ANNI?
Le donne tra i 70 e i 74 anni possono, comunque, beneficiare dell’esenzione dal ticket per reddito e per
età.
Si sta valutando la possibilità di estendere lo screening mammografico alla fascia di età compresa tra
70 e 74 anni (visto l’aumento dell’aspettativa di vita delle donne). A questa età il test di screening (la
mammografia) ha una maggiore sensibilità e la durata della fase preclinica e’ maggiore, dati che
aumentano le possibilità di una diagnosi anticipata.
Queste valutazioni sono però condizionate dalle risorse economiche disponibili (personale, strutture
etc.)
8-POSSO ADERIRE AL PROGRAMMA DI
SCREENING SE SONO STRANIERA NON IN
REGOLA CON IL PERMESSO DI SOGGIORNO?
Si, se in possesso del tesserino STP (Straniera Temporaneamente Presente), se in fascia di età da 50
a 69 anni e se domiciliata in uno dei Municipi della ASL RMC. Per ottenere il tesserino STP deve
rivolgersi all’ufficio preposto nel distretto del Municipio di appartenenza.
Intanto si può prenotare ma, al momento dell’esame, è necessario esibire il tesserino.
9-POSSO ADERIRE AL PROGRAMMA DI SCREENING SE NON SONO RESIDENTE?
Ogni donna può essere chiamata nel luogo di residenza perché il programma di screening dovrebbe
essere attivo in tutta Italia. Se nella sua ASL di residenza non è ancora attivo, le ricordiamo che la
“Finanziaria” del 2001 dispone l’esenzione dal pagamento del ticket per una mammografia ogni due anni,
alle donne da 45 a 69 anni, ovunque questa venga effettuata.
Le donne non residenti possono aderire al programma di screening se sono solo domiciliate ma in
attesa di cambio di residenza oppure se non vivono nel luogo di residenza per motivi di lavoro,
studio,etc.
*10-SONO STATA OPERATA PER CANCRO ALLA MAMMELLA, POSSO RISPONDERE
ALL’INVITO?
Se non è seguita dalla struttura dove è stata operata o dove ha effettuato la terapia, verrà prenotata
direttamente al 2°livello, presso l’Ambulatorio di Radiologia dell’Ospedale S. Eugenio, dove eseguirà la
mammografia ed eventuali altri accertamenti e poi indirizzata all’ Ambulatorio di Oncologia Medica
dell’Ospedale S. Eugenio. E’ opportuno che porti con sé la cartella clinica del suo ricovero, qualora ne
sia in possesso.
11-PERCHE’ DEBBO FARE LA MAMMOGRAFIA ANCHE SE MI SENTO BENE?
Perché il test di screening si attua sulla popolazione sana o apparentemente sana per avere la conferma
del proprio stato di benessere o per scoprire la malattia, qualora presente, prima che manifesti
qualsiasi sintomo.
12-OGNI QUANTO TEMPO SI DEVE RIPETERE?
Ogni due anni.
13-PERCHE’ L’INTERVALLO E’ COSI’ LUNGO?
Studi scientifici hanno dimostrato che un intervallo più breve non ha un effetto significativo sulla
riduzione della mortalità in questa fascia di età.
14-PERCHE’ L’INTERVALLO E’ COSI’ BREVE?
Un intervallo più lungo di due anni renderebbe più tardiva la diagnosi di un tumore che potrebbe
insorgere successivamente.
*15-PUO’ UNA MAMMOGRAFIA NON EVIDENZIARE UN TUMORE?
E’ raro ma è possibile per le seguenti ragioni: a) per difficoltà di interpretazione dovute alle
caratteristiche del tessuto della mammella b) perché la lesione è talmente piccola da non essere
riconoscibile c) per possibili errori interpretativi da parte del/la radiologo/a.
Tra un esame e l’altro si possono dunque sviluppare, molto raramente, i cosiddetti “tumori di
intervallo”. Pertanto è molto importante eseguire periodicamente l’autoesame del seno, prestando
attenzione ad eventuali cambiamenti che debbono essere riferiti tempestivamente al proprio medico.
Il programma di screening mammografico è sottoposto a costante monitoraggio e a continui controlli di
qualità, anche al fine di contenere la frequenza di questi eventi che sono ridotti al minimo possibile
con l’utilizzo della doppia lettura della mammografia e la formazione specifica del personale.
16-PERCHE’ RIPETERE L’ESAME OGNI DUE ANNI SE LA MAMMOGRAFIA E’
NORMALE?
Perché la malattia può comparire nel corso degli anni successivi.
RISULTATA
17-PUO’ ESSERE DANNOSO ESEGUIRE QUESTO ESAME PIU’ VOLTE?
Come per qualsiasi radiografia vi è una esposizione ai raggi X ma, con le apparecchiature utilizzate che
vengono periodicamente sottoposte a controlli di qualità, la dose di radiazioni somministrata è
assolutamente bassa.
18-HO FATTO LA MAMMOGRAFIA PRIVATAMENTE, DOPO QUANTO TEMPO POSSO FARLA
CON VOI?
Dopo un anno da una mammografia eseguita al di fuori di un programma di screening organizzato.
*19–HO PRENOTATO UNA MAMMOGRAFIA AL CUP, COSA FARE?
Va deciso in base alla data dell’appuntamento preso con il CUP, ai tempi dell’invito e alla data di
effettuazione della precedente mammografia.
20–HO LA MAMMELLA PICCOLA, E’ NECESSARIO FARE LA MAMMOGRAFIA?
Si, perché la ghiandola mammaria è comunque presente.
*21-HO UNA PROTESI MAMMARIA, POSSO FARE LA MAMMOGRAFIA?
Si, in questo caso dovrà essere integrata dalla ecografia o da altri esami, quindi verrà prenotata
direttamente per il centro di 2° livello.
(Se la protesi non ha solo un significato estetico ma è successiva a chirurgia per cancro della
mammella, vedi domanda n°10)
22-POSSO METTERE LA CREMA PER IL CORPO?
E’ assolutamente sconsigliato solo l’uso del talco che può dare false immagini.
23-DEVO SOSPENDERE L’ASSUNZIONE DI FARMACI?
No, non è necessario sospendere l’assunzione di farmaci compresa la chemioterapia (se è assunta per
cancro della mammella vedi domanda n°10).
24-DEVO SOSPENDERE L’ASSUNZIONE DEL CONTRACCETTIVO ORALE ?
No
25-DEVO SOSPENDERE L’ASSUNZIONE DI ORMONI IN MENOPAUSA?
No
*26-DEBBO RIPETERE LA MAMMOGRAFIA PIU’ SPESSO SE ASSUMO ORMONI PER LA
MENOPAUSA?
Gli studi sono ancora in corso, pertanto attualmente lo screening prevede, anche in questi casi, l’invito
ogni due anni. E' possibile che verrà chiamata per eseguire esami di approfondimento, come l’ecografia,
a causa delle caratteristiche strutturali che assume la ghiandola mammaria in corso di terapia
ormonale e, se il/la radiologo/a lo riterrà opportuno, l'invito successivo potrebbe essere anticipato.
Ricordiamo l’importanza di eseguire sempre l’autoesame del seno nell’intervallo tra i controlli
mammografici.
*27-HO AVUTO DEI CASI DI CANCRO AL SENO IN FAMIGLIA, E’ SUFFICIENTE LA
MAMMOGRAFIA?
Bisogna valutare le caratteristiche di questi casi (l’età di comparsa, se in parenti di 1° o 2° grado, se in
associazione con altri tumori). Sarà comunque prenotata al 1°livello per la mammografia e, se al
momento della refertazione il/la radiologo/a valuterà dalla sua scheda che lei rientra nelle condizioni a
rischio, sarà chiamata al 2° livello per l’integrazione con altri esami.
28-HO LA MASTOPATIA FIBROCISTICA, E’ SUFFICIENTE LA MAMMOGRAFIA?
Si. Se sarà necessario eseguire approfondimenti, le verrà comunicato un invito al 2° livello.
29-COME SI PRENOTANO LE MAMMOGRAFIE DEL PROGRAMMA DI SCREENING?
Al numero verde: 800405051 dal lunedì al venerdì dalle ore 8,00 alle ore 18,00
30-SERVE LA RICHIESTA DEL MIO MEDICO?
No
31-POSSO PRENOTARE ANCHE ALTRE VISITE ED ESAMI?
No, si deve rivolgere al numero verde del CUP (Centro Unico di Prenotazione): 803333 oppure
800986868 dal lunedì al venerdì dalle ore 7,30 alle ore 19,30; il sabato dalle ore 7,30 alle ore 13,00
32–POSSO PRENOTARE PER UN’ AMICA?
No, deve chiamare la diretta interessata perché è necessario controllare alcuni dati anagrafici.
33-QUALE E’ IL CRITERIO DI CHIAMATA?
Attualmente viene data la priorità alle signore che hanno effettuato la mammografia su invito della
ASL RMC negli anni precedenti e debbono essere richiamate. Sono accolte anche le adesioni spontanee.
34–SONO IN FASCIA DI ETA, NON HO RICEVUTO L’INVITO, POSSO PRENOTARE?
Limitatamente alla disponibilità dei turni di screening, avrà un appuntamento in base alla data della sua
ultima mammografia.
*35–VORREI UN APPUNTAMENTO URGENTE, POSSO ANTICIPARE?
Se è in fascia di età da 50 a 69 anni ed è residente nella ASLRMC possiamo darle noi un appuntamento,
altrimenti si rivolga al suo medico di Medicina Generale che attiverà la procedura d’urgenza.
36-DOVE SI EFFETTUA LA MAMMOGRAFIA?
Sarà invitata ad eseguire la mammografia presso il Centro della ASLRMC più vicino alla sua residenza.
Il risultato le verrà inviato a casa con una lettera.
37-POSSO CAMBIARE CENTRO PER EFFETTUARE LA MAMMOGRAFIA?
Si, in casi eccezionali.
38-COME CI ARRIVO?
Possiamo darle noi tutte le indicazioni. E’, comunque, in previsione la stampa di una piccola mappa sulla
lettera d’invito.
39–POSSO CAMBIARE DATA E ORA DELL'APPUNTAMENTO PREFISSATO?
Si. La preghiamo di telefonare al Numero Verde (800405051) dal lunedì al venerdì dalle 8,00 alle 18,00
se vuole modificare la data , l’ora e, in casi eccezionali, anche il luogo dell’appuntamento. Se non si
presenterà all’appuntamento fissato o modificato, riceverà un altro invito dopo due anni.
Se desidera effettuare la mammografia prima, può telefonare al Numero Verde e le sarà fissato un
appuntamento.
40-CHE COSA DEBBO FARE SE NON DESIDERO EFFETTUARE LA MAMMOGRAFIA?
Se non desidera ricevere l’invito per la mammografia, deve inviare una lettera di autoesclusione e la
fotocopia di un documento d’identità al Centro di Coordinamento dello screening mammografico in via
Monza,2 cap. 00182 anche via fax al numero: 0651006630. Partecipare ad un programma di screening
organizzato è un diritto, per questo è necessario documentare un’esclusione con l’autocertificazione
dell’interessata.
Le ricordiamo, comunque, che in qualsiasi momento può chiedere di essere reinserita nel programma di
screening, con le stesse modalità (dichiarazione e copia di un documento d’identità).
41–DEBBO PORTARE GLI ESAMI PRECEDENTI?
Si, sono utili per un confronto con l’esame in corso.
42-POSSO RECUPERARE I MIEI ESAMI PRECEDENTI ALL’ IFO “REGINA ELENA”?
Attualmente quei radiogrammi possono essere ritirati previa richiesta da parte del Coordinamento
(chiedere alla signora i dati anagrafici). Potrà recarsi presso il Servizio di Radiologia dell’IFO dopo
essere stata contattata telefonicamente dal nostro referente.
43–QUANTO COSTA FARE LA MAMMOGRAFIA?
La mammografia e gli eventuali accertamenti sono gratuiti.
IL TEST DI SCREENING
44-QUAL’E’ IL TEST USATO PER LO SCREENING DEL TUMORE DELLA MAMMELLA?
La mammografia.
45-CHE COSA E’ LA MAMMOGRAFIA?
E’ un’indagine che, utilizzando i raggi X, consente uno studio molto accurato delle mammelle. Viene
eseguita mediante un’apparecchiatura appositamente progettata, il mammografo. Vengono eseguite due
radiografie per ogni mammella e di norma l’esame dura 10 – 15 minuti.
46-CHI ESEGUE LA MAMMOGRAFIA?
Un/a tecnico/a di radiologia formato/a per l’esecuzione di questo esame.
47-È DOLOROSA?
Per eseguire una mammografia è necessario comprimere la mammella su un piano, con un apposito
“compressore” per ottenere immagini ben definite e ricche di informazioni.
La compressione della mammella avviene in modo delicato e graduale affinché l’esame sia
perfettamente tollerato. Questa compressione, che non altera i tessuti, può talvolta causare dolore di
breve durata, ma permette di utilizzare basse dosi di radiazioni .
*48-PERCHÉ LA MAMMOGRAFIA?
La mammografia è il metodo più affidabile per individuare un tumore molto tempo prima di quanto
possa essere rilevato attraverso la semplice palpazione (ossia di dimensioni inferiori ad 1 cm).
La diagnosi precoce consente un trattamento il più possibile conservativo.
Le linee guida europee raccomandano l’offerta attiva di una mammografia ogni 2 anni dai 50 ai 69 anni.
Dagli anni ’60 l’accuratezza diagnostica della mammografia continua a migliorare anche se il 10 -15%
dei tumori presenti non vengono scoperti da questa metodica.
E’ dimostrato comunque che i programmi di screening mammografico hanno portato ad una riduzione
delle morti per tumore della mammella pari al 35%
.
*49–POSSO FARE L’ECOGRAFIA AL POSTO DELLA MAMMOGRAFIA?
L’ ecografia è un esame di complemento, serve per verificare immagini radiografiche che non sono
chiare. Viene eseguita, quindi, durante gli accertamenti.
Da sola, generalmente, non è sufficiente per la diagnosi precoce di cancro della mammella, soprattutto
nella fascia di età che viene interessata dallo screening.
*50-LA MAMMOGRAFIA E’ SUFFICIENTE PER UNA DIAGNOSI ACCURATA?
La mammografia è l’esame più efficace attualmente disponibile per diagnosticare precocemente i
tumori al seno. È un’indagine che, utilizzando i raggi X, consente uno studio molto accurato delle
mammelle.
Ogni mammografia viene valutata separatamente da due medici radiologi per garantire una maggiore
precisione e accuratezza della diagnosi. Nei casi controversi può intervenire anche il parere di un terzo
medico radiologo o si decide l’invio al 2° livello per effettuare esami complementari.
Tuttavia la mammografia non è sempre sufficiente per una diagnosi definitiva in quanto le
caratteristiche del tessuto della mammella possono non permettere una identificazione chiara di una
eventuale lesione. In caso di esito dubbio, verrà contattata telefonicamente dal centro di 2°livello, per
eseguire ulteriori accertamenti che consentano di escludere o confermare la presenza di alterazioni.
Se non è rintracciabile telefonicamente, le verrà inviata una lettera raccomandata con l’appuntamento
prefissato.
L’invito ad eseguire questi esami di approfondimento può comprensibilmente provocare ansia e timore;
tuttavia va tenuto presente che, nella maggior parte dei casi, tali accertamenti escludono la presenza
di un tumore.
51-CHE COSA VIENE EVIDENZIATO CON LA MAMMOGRAFIA?
Vengono evidenziate lesioni della mammella anche molto piccole, spesso non palpabili, sulle quali
intervenire precocemente con un trattamento terapeutico.
52-POSSO ESEGUIRE LA MAMMOGRAFIA IN QUALSIASI MOMENTO DEL CICLO?
E’ preferibile entro i primi 10 giorni del ciclo. E’ sconsigliato il periodo premestruale, per la maggiore
tensione mammaria che può rendere l’esame doloroso.
53-POSSO ESEGUIRE LA MAMMOGRAFIA IN GRAVIDANZA?
No, come per qualsiasi altro esame radiografico, in gravidanza viene eseguita solo se è necessario un
controllo urgente su indicazione del medico curante.
54-POSSO ESEGUIRE LA MAMMOGRAFIA DURANTE L’ALLATTAMENTO?
Si
*55-POSSO ESEGUIRE LA MAMMOGRAFIA SE HO LA MASTITE?
E’ opportuno prima completare la terapia prescritta dal medico.
*56-POSSO ESEGUIRE LA MAMMOGRAFIA SE HO SECREZIONE DAL CAPEZZOLO?
Si, può essere urgente. ( vedi domanda n°35)
57- HO SUBITO UN INTERVENTO DI ANGIOPLASTICA / HO UNA VALVOLA CARDIACA
ARTIFICIALE, POSSO FARE LA MAMMOGRAFIA?
Si, può eseguire la mammografia
58- HO IL PACE MAKER, POSSO FARE LA MAMMOGRAFIA?
Si, può fare la mammografia. Al momento della refertazione il radiologo deciderà se è il caso di
richiamarla per l’approfondimento qualora il pace maker sia posizionato in modo tale da non permettere
una completa visualizzazione della ghiandola mammaria.
59- HO RICEVUTO LA LETTERA CON L’INVITO A FARE LA MAMMOGRAFIA MA HO ANCHE
UN APPUNTAMENTO PER ESEGUIRE UNA SCINTIGRAFIA TIROIDEA, CI SONO PROBLEMI?
Può fare la mammografia dopo una settimana dalla scintigrafia (la stessa cosa vale per altri esami
radiologici eseguiti con mezzo di contrasto), se necessario spostiamo l’appuntamento.
60-QUANTO DURA L’ESAME?
Circa 15 minuti.
61-VIENE ESEGUITA ANCHE LA VISITA SENOLOGICA?
No, verrà eseguita solo se saranno necessari esami di approfondimento e sarà perciò chiamata al 2°
livello.
62-POTRO’ AVERE UN ATTESTATO PER GIUSTIFICARE L’ASSENZA DAL LAVORO?
Si, su richiesta dove sarà specificato l’orario della prestazione.
LA RISPOSTA
63-IN QUANTO TEMPO AVRO’ LA RISPOSTA?
Generalmente entro un mese.
64–COME AVRO’ LA RISPOSTA?
Per posta, al domicilio che ci ha indicato.
65–CHE COSA TROVO SCRITTO NELLA RISPOSTA?
Troverà scritto che l’esame è risultato normale e il successivo controllo sarà a due anni.
La lettera di risposta verrà inviata soltanto per gli esami con esito normale.
66–POSSO RITIRARE PERSONALMENTE LA RISPOSTA?
Si, in casi eccezionali, presso il Centro di Coordinamento in via Monza,2. Dovrà comunicare la sua
intenzione telefonando al Numero Verde appena ha eseguito l’esame. Non verranno comunque anticipati
i tempi di risposta.
67-POSSO AVERE LA RISPOSTA PER E.MAIL O PER FAX?
Per e.mail ancora non è possibile, per fax è possibile se si autorizza il Coordinamento con una
comunicazione (via fax, corredata da documento, in cui viene indicato anche il numero del fax al quale
deve essere inviato il referto).
68–POSSO AVERE UNA RISPOSTA IMMEDIATA?
I tempi richiesti sono necessari per garantire la doppia lettura della mammografia.
69–SE LA RISPOSTA NON E’ NORMALE SARO’ CHIAMATA PER EFFETTUARE ALTRI
ESAMI?
Si, sarà chiamata dalla caposala del Servizio di Radiologia dell’Ospedale S. Eugenio che le fisserà
l’appuntamento per gli esami di approfondimento, anche questi gratuiti, che verranno eseguiti in quella
sede
70–POSSO AVERE I RADIOGRAMMI?
Il programma di screening non prevede la consegna dei radiogrammi in quanto serviranno per un
confronto nei successivi controlli.
Eventuali copie potranno essere richieste, anche con delega, presso l’Ospedale S. Eugenio, Archivio di
Radiologia (Istituto B) dal lunedì al venerdì dalle ore 8,30 alle 12,30.
E’ previsto un ticket di 10,00 Euro se copia in CD o di 15,48 Euro se copia con radiogrammi.
*71-POSSO RIPETERE LA MAMMOGRAFIA PRIMA DI 2 ANNI?
No, se l’esame è risultato normale e se l’indicazione del/la radiologo/a è stata di una ripetizione a due
anni. Se, nei mesi successivi alla mammografia di screening rileverà con l’autoesame qualsiasi
alterazione, potrà telefonare al Numero Verde del Coordinamento e sarà valutato un eventuale invio
direttamente al 2°livello.
72-POSSO PRENDERE UN APPUNTAMENTO CON IL CUP PER LE MAMMOGRAFIE
SUCCESSIVE?
Non è necessario in quanto verrà richiamata dal Centro di Coordinamento dello Screening dopo due
anni.
GLI ACCERTAMENTI
73-QUALI SONO GLI ESAMI DI APPROFONDIMENTO DIAGNOSTICO DOPO LA
MAMMOGRAFIA?
Gli esami di approfondimento possono essere:
• visita senologica
• ecografia mammaria
• mammografie particolareggiate e, a volte, con ingrandimento delle alterazioni
• mammografie con diverse e ulteriori proiezioni (proiezioni accessorie)
• agoaspirato per esame citologico
• biopsia e microbiopsia per esame istologico
• altro ( Risonanza Magnetica, Galattografia, etc. ).
Il/la radiologo/a valuta di volta in volta l’opportunità di utilizzare uno o più esami di approfondimento
sulla base delle caratteristiche delle alterazioni evidenziate dalla mammografia di screening.
74-DOVE SI EFFETTUANO GLI ESAMI DI APPROFONDIMENTO?
Il Centro di 2° livello dello screening mammografico della ASL RMC è la UOC Radiodiagnostica e
Radiologia Interventistica dell’Ospedale S. Eugenio ma, nel rispetto di ogni singola decisione personale,
se lo desidera può optare per un'altra struttura di sua scelta.
75–COME AVRO’ LA RISPOSTA DEGLI ACCERTAMENTI?
La risposta verrà data dal/la radiologo/a subito dopo l’esame, per gli accertamenti che permettono una
risposta immediata (p. es. l’ecografia), oppure nel corso di un successivo incontro, se sono stati eseguiti
prelievi citologici o istologici per i quali sono necessari tempi di lettura.
*76-CHE COSA E’ UNA MAMMOGRAFIA ANORMALE?
La mammografia risulta “anormale” quando evidenzia la presenza di alterazioni: opacità nodulari,
addensamenti o distorsioni del disegno mammario, microcalcificazioni, etc.
*77-IN CHE COSA CONSISTE LA VISITA SENOLOGICA?
E’ un esame clinico durante il quale le mammelle vengono esaminate con la donna in posizione seduta e
successivamente in posizione sdraiata.
Vengono prima valutate la forma, le dimensioni, la simmetria e la cute di entrambe le mammelle.
Successivamente, viene eseguita la palpazione per una valutazione più approfondita e completa.
*78-CHE COSA E’ L’ECOGRAFIA?
È un metodo d’indagine che utilizza un apparecchio, l’ecografo, che non usa radiazioni ma ultrasuoni.
Nel programma di screening viene usata a completamento diagnostico se con la mammografia è stata
evidenziata una lesione o un’alterazione della struttura mammaria. Permette di vedere, ad esempio, se
un nodulo, rilevato con la palpazione o con la mammografia, è solido o liquido ( cisti ).
Una piccola quantità di gel, posta sulla cute della mammella, favorisce il passaggio degli ultrasuoni dalla
sonda alla superficie cutanea della mammella.
L’immagine che si ottiene viene visualizzata sul monitor dell’ecografo e stampata.
Durante l’esame la donna è in posizione supina. L’esame è indolore.
*79-CHE COSA E’ L’AGOASPIRATO?
L’agoaspirato consiste nel prelievo di un campione di cellule per un esame citologico.
Si effettua in ambulatorio ed è di semplice esecuzione. Se il risultato è negativo, consente di ridurre la
necessità di ricorrere a biopsia mammaria (prelievi di tessuto per l’analisi istologica).
Viene eseguito con modalità diverse in relazione al tipo di lesione, ma utilizzando sempre un ago
sottilissimo montato su una siringa o un apparecchio automatico.
In caso di lesioni non palpabili, si esegue l’agoaspirato sotto guida ecografica oppure sottoguida
radiologica (agoaspirato sotto guida stereotassica), in relazione al tipo di lesione riscontrata. Questo
tipo di lesione si riscontra più frequentemente nei programmi di screening, poiché i tumori sempre più
vengono diagnosticati in fase precoce e quindi di piccole dimensioni.
In caso di lesioni palpabili si può eseguire anche un agoaspirato a mano libera, così chiamato poiché il
medico non utilizza alcuno strumento di guida.
Nella quasi totalità dei casi la procedura di agoaspirazione, comunque eseguita, dura pochi secondi, non
determina alcun significativo dolore né complicanze successive. In qualche raro caso possono formarsi
piccoli ematomi (raccolta di sangue nella sede del prelievo).
I possibili risultati sono:
• NEGATIVO (C2): non vengono evidenziate cellule anormali
• DUBBIO (C3): l’esito, pur evidenziando una lesione probabilmente benigna, non
consente una definizione precisa in quanto alcune cellule non hanno caratteristiche
normali
• SOSPETTO (C4): vengono evidenziate alcune cellule con caratteristiche indicative
della probabile presenza di neoplasia
•
•
POSITIVO (C5): il campione presenta cellule tumorali
INADEGUATO (C1): nel caso di piccole lesioni, spesso fibrose e non palpabili, può
accadere che il campione prelevato non permetta di formulare una diagnosi,
generalmente per lo scarso numero di cellule presenti.
*80-CHE COSA E’ LA BIOPSIA MAMMARIA?
La biopsia della mammella viene eseguita quando è necessario avere una diagnosi più precisa del tessuto
mammario corrispondente alla lesione individuata, nel caso in cui gli esami eseguiti non abbiano fornito
una chiarezza definitiva.
Nel caso di lesioni palpabili, per prelevare alcuni frammenti di tessuto si possono usare aghi un poco più
grossi di quelli utilizzati per l’esame citologico.
Per le lesioni molto piccole, e non palpabili, si possono utilizzare strumentazioni tecnologicamente
avanzate che, sotto la guida radiografica o ecografica, consentono di prelevare il tessuto necessario
per l’esame istologico con precisione millimetrica.
Il prelievo è eseguito in ambulatorio, in anestesia locale e quindi in modo indolore.
Le complicanze dovute ad una biopsia sono rare: talora può presentarsi un modesto dolore nella sede
del prelievo che può persistere per alcune ore, per il quale generalmente non è necessaria alcuna
terapia. In alcuni casi si può formare un piccolo ematoma per il quale non è richiesta alcuna terapia.
81–DEBBO PAGARE GLI ESAMI DI APPROFONDIMENTO?
No, anche gli accertamenti sono gratuiti.
82-CHE COSA FARE DOPO GLI ESAMI DI APPROFONDIMENTO?
Nella grande maggioranza dei casi il percorso di approfondimento della diagnosi termina con un
risultato rassicurante.
Potranno essere necessari controlli ravvicinati sempre gratuiti (follow-up) per un periodo limitato,
prima di rientrare nel routinario percorso di screening, con l’invito per una mammografia biennale. Solo
in alcuni casi, i controlli eseguiti durante il follow-up potranno suggerire la necessità di un
approfondimento chirurgico.
Se invece i risultati degli esami eseguiti avranno confermato il sospetto iniziale della possibile
presenza del tumore, il radiologo ed il chirurgo decideranno, assieme alla donna interessata, il percorso
di diagnosi e di cura successivo.
I TRATTAMENTI
*83-IN CHE CONSISTE LA LOCALIZZAZIONE DELLA LESIONE?
Qualora la lesione individuata richieda un intervento, risulta necessario localizzare con precisione la
lesione. Si possono inserire nella mammella frammenti di carbone, sonde uncinate, microclip metalliche,
ovuli di gel, sostanze o materiali utili a fare da reperti per eventuali accertamenti chirurgici successivi.
Una delle più recenti metodiche di localizzazione è la R.O.L.L. (Radioguided Occult Lesion Localization)
ossia la localizzazione radioguidata di una lesione non palpabile.
*84-QUALE CHIRURGIA?
Nella maggioranza dei casi, poiché le indagini diagnostiche effettuate (dalla mammografia di screening
agli accertamenti successivi) permettono di accertare la presenza di un eventuale tumore anche
quando è ancora di dimensione ridotte e non apprezzabile alla palpazione, l’intervento chirurgico non
sarà esteso a tutta la mammella, ma a porzioni ridotte di essa (intervento chirurgico conservativo) con
evidenti risvolti positivi sul piano fisico e psicologico della donna e con un migliore risultato estetico.
L’intervento chirurgico conservativo (quadrantectomia) nei tumori in stadio iniziale e al di sotto dei 2
cm, è efficace nel controllare la malattia come un intervento di asportazione totale della mammella
(mastectomia).
Durante l’intervento chirurgico di quadrantectomia, il chirurgo asporta anche le ghiandole linfatiche
(linfoadenectomia) dell’ascella per sapere con certezza, con un esame istologico, se qualche cellula
tumorale è arrivata a questi linfonodi.
Fino a qualche tempo fa le ghiandole ascellari venivano tolte sempre e completamente, in tutti i casi. Da
qualche anno invece, se il tumore non supera i 3 cm e se non si palpano linfonodi ascellari aumentati di
volume e di consistenza, è possibile togliere solo un linfonodo: il cosiddetto linfonodo sentinella,
chiamato così in quanto è il primo dove eventualmente si localizzano le cellule tumorali. Se tale
linfonodo risulterà completamente negativo all’esame istologico, non sarà necessario asportare gli altri
linfonodi ascellari.
Questa tecnica ha il grande vantaggio di permettere di accertare correttamente lo stato dei linfonodi
ascellari evitando in 2/3 dei casi la linfoadenectomia (asportazione totale dei linfonodi) e le sue
complicanze, quali dolore al braccio, formicolii sotto l’ascella, riduzione della forza e gonfiore del
braccio (molto raro comunque). La conoscenza dell’interessamento di ghiandole linfatiche ascellari è
importante per decidere le eventuali terapia successive all’intervento chirurgico (ormonoterapia,
chemioterapia).
Nei pochi casi in cui la localizzazione e la dimensione del tumore rendono necessaria una mastectomia è
possibile eseguire una ricostruzione della mammella asportata durante lo stesso intervento chirurgico
(chirurgia ricostruttiva).
Altre volte l’intervento di ricostruzione potrà essere espletato con modalità e tempi diversi e dovrà
essere concordato con il medico curante oncologo e/o chirurgo.
In alcuni casi ben identificati, le attuali conoscenze scientifiche indicano di effettuare, prima
dell’intervento chirurgico, un trattamento chemioterapico, definito “neoadiuvante”, al fine di ridurre la
dimensione del tumore e di rendere quindi più semplice l’intervento chirurgico conservativo.
85–DOVE VIENE ESEGUITO L’INTERVENTO CHIRURGICO?
Il 3° livello dello screening mammografico della ASL RMC è la UOC Chirurgia Oncologica dell’
Ospedale S. Eugenio per il trattamento chirurgico e la UOC Oncologia Medica per il trattamento
medico ma, come per gli accertamenti, se lo desidera può optare per altre strutture di sua scelta.
*86-CHE COSA SI DEVE FARE DOPO L’INTERVENTO CHIRURGICO?
Per una valutazione complessiva della situazione e per valutare le eventuali necessità di terapie
successive all’intervento chirurgico, la donna viene indirizzata dal chirurgo all’oncologo di riferimento.
L’oncologo valuta tutti gli esami ed i referti istologici verificando le dimensioni del tumore asportato,
l’interessamento o meno dei linfonodi, eventuali metastasi presenti (stadiazione). Dopo la visita
specialistica, l’oncologo propone il percorso terapeutico più idoneo alla specifica situazione. La
decisione viene assunta in accordo e con il pieno consenso della donna.
Il raggiungimento della piena guarigione può richiedere o meno trattamenti chemioterapici,
ormonoterapici, radioterapici o immunoterapici.
*87-CHE COSA E’ LA RADIOTERAPIA?
La radioterapia consiste nell’uso di radiazioni ad alta energia precisamente localizzate per eliminare le
cellule tumorali e danneggiare il meno possibile i tessuti sani circostanti.
La radioterapia ha lo scopo di ridurre al minimo il rischio di recidive locali, ossia delle riprese del
tumore dovute ad eventuali microscopici focolai tumorali residui.
L’irradiazione avviene, di norma, entro 12 settimane dall’intervento chirurgico per le donne che non
debbano eseguire chemioterapia. Per queste ultime, la radioterapia può essere effettuata al termine
della chemioterapia, dato che la concomitanza di chemioterapia e radioterapia può aumentare il rischio
di effetti collaterali.
Le sedute radioterapiche si svolgono in regime ambulatoriale e si concludono generalmente in 30-40
giorni: una seduta al giorno per cinque giorni alla settimana.
Ogni seduta ha la durata di qualche minuto ed è assolutamente indolore.
La radioterapia è di solito ben tollerata: può causare a volte un temporaneo arrossamento cutaneo\
(dermatite da raggi) che si risolve dopo qualche settimana e che viene trattato con apposite pomate.
In caso di dermatite da raggi è opportuno evitare esposizioni al sole o a lampade, detergenti aggressivi
sulla pelle, profumi alcolici e indumenti stretti.
Il radioterapista fornisce le indicazioni necessarie per risolvere questo problema.
*88–IN CHE COSA CONSISTE LA TERAPIA MEDICA PER IL CANCRO DELLA MAMMELLA?
La terapia medica si avvale di due tipi di trattamento: la chemioterapia e la terapia ormonale.
La decisione sull’opportunità o meno di effettuare una terapia medica è assunta dallo specialista
oncologo, assieme alla donna interessata, dopo la valutazione di alcuni fattori prognostici:
• la dimensione del tumore
• il tipo istologico:
- il grado di differenziazione del tumore
- la cinetica cellulare, cioè la velocità di replicazione delle cellule
• lo stato linfonodale (cioè se la malattia è estesa ad alcuni linfonodi ascellari)
• lo stato recettoriale (cioè se le cellule tumorali presentano recettori per gli ormoni
femminili)
• lo stato di salute generale della donna
Lo scopo di una terapia medica è eliminare eventuali cellule diffuse dal tumore, siano esse manifeste o
meno.
*89–CHE COSA E’ LA CHEMIOTERAPIA?
La chemioterapia consiste nella somministrazione di farmaci che distruggono, con un’attività tossica
selettiva, le cellule tumorali. Sono tanto più efficaci quanto più è elevata la proliferazione cellulare e
per questo possono purtroppo danneggiare anche i tessuti normali attivamente proliferanti (midollo
osseo, cellule intestinali, bulbo pilifero, ecc.).
La chemioterapia è sempre consigliabile in caso di malattia estesa ai linfonodi ascellari invece, nei casi
senza interessamento dei linfonodi, si procede alla valutazione di tutte le altre caratteristiche del
tumore per poi decidere la terapia più adatta.
I farmaci disponibili per la chemioterapia sono numerosi: l’oncologo valuta la combinazione di farmaci (il
regime chemioterapico) più appropriata per ogni donna.
Per la somministrazione dei farmaci viene elaborato un “piano di trattamento” che prevede diversi cicli,
il cui numero totale dipende dal tipo di tumore e dai tipi di farmaci somministrati.
Tra un ciclo ed il successivo è previsto un intervallo di qualche settimana per consentire all’organismo
di smaltire gli eventuali effetti collaterali della chemioterapia ( riduzione dei globuli bianchi, perdita di
capelli, disturbi gastrointestinali, etc.), strettamente legati al trattamento, che, nella maggioranza dei
casi, si risolvono completamente al termine del trattamento.
*90–CHE COSA E’ LA TERAPIA ORMONALE?
La terapia ormonale consiste nella somministrazione di farmaci che contrastano l’azione degli estrogeni
sul tumore. L’ormonoterapia è consigliata per le donne il cui tumore risponde alla stimolazione
ormonale, in particolare degli estrogeni. Si ritiene infatti che gli estrogeni siano coinvolti
nell’insorgenza e nello sviluppo di almeno un terzo dei tumori della mammella. Il farmaco più utilizzato è
il tamoxifen. Esso è utilizzato da molti anni perché riduce sensibilmente il pericolo di metastasi.
*91-CHE COSA E’ LA TERAPIA IMMUNOLOGICA?
Le terapie immunologiche si avvalgono dei cosiddetti “anticorpi monoclonali” che attaccano cellule
tumorali con caratteristiche biomolecolari specifiche.
92-COME AVVERRANNO I CONTROLLI SUCCESSIVI?
Ogni donna è invitata ad eseguire periodicamente controlli programmati, specifici e mirati (follow-up)
presso l’ Unità di Oncologia dell’Ospedale S. Eugenio o di sua scelta.
Si definisce “follow-up” l’insieme degli accertamenti clinici e degli esami programmati periodicamente
dopo il trattamento del tumore per la verifica dello stato di salute complessivo della donna.
PER SAPERNE DI PIU’ .. PICCOLO DIZIONARIO
AGOASPIRATO (o CITOASPIRATO): prelievo di cellule per mezzo di un ago sottile montato su una
siringa o su un apparecchio automatico. E’ un esame semplice che si esegue in ambulatorio senza
anestesia.
BIOPSIA: prelievo di piccole quantità di tessuto per mezzo di aghi più grossi di quelli utilizzati per
l’agoaspirato. Si esegue in ambulatorio, in anestesia locale.
CALCIFICAZIONI E MICROCALCIFICAZIONI: piccoli depositi di sali di calcio visibili con la
mammografia. Sono rilevati frequentemente e spesso sono associati a patologie benigne della mammella
come la mastopatia fibrocistica. Le microcalcificazioni, in base alle caratteristiche che presentano, a
volte possono effettivamente costituire un reale elemento di sospetto.
DIAGNOSI PRECLINICA: riconoscere la malattia prima della comparsa di sintomi e di segni evidenti.
DIAGNOSI PRECOCE: riconoscere la malattia in fase iniziale.
ESAME CITOLOGICO: osservazione al microscopio delle cellule prelevate con l’agoaspirato.
ESAME ISTOLOGICO: osservazione al microscopio di frammenti di tessuto ottenuti con la biopsia.
ECOGRAFIA: metodo di indagine che utilizza gli ultrasuoni, la cui esecuzione può essere opportuna
come completamento diagnostico qualora alla mammografia sia stata evidenziata una lesione o una
alterazione della struttura mammaria. Permette di vedere, ad esempio, se un nodulo, rilevato con la
palpazione o con la mammografia, è solido o liquido (cisti).
Per eseguire l’ecografia viene utilizzato un apparecchio ( ecografo ) che non usa radiazioni ma
ultrasuoni. Una piccola quantità di gel favorisce il passaggio degli ultrasuoni dalla sonda alla superficie
cutanea della mammella.
L’immagine che si ottiene viene visualizzata sul monitor dell’ecografo e stampata. Durante l’esame la
donna è in posizione supina. L’esame è indolore.
Da sola, generalmente, non è sufficiente per la diagnosi precoce di cancro, è piuttosto un esame di
approfondimento eseguito durante gli accertamenti per una mammografia con esito dubbio.
GALATTOGRAFIA: esame che utilizza i raggi X ed un mezzo di contrasto ( un liquido visibile ai raggi
X ) che viene iniettato nei piccoli canali presenti nella ghiandola mammaria ( dotti galattofori: che
portano il latte ) attraverso i loro sbocchi sulla superficie del capezzolo.
MASTITE: infiammazione della ghiandola mammaria che si manifesta con dolore intenso sia spontaneo
che alla palpazione della mammella o di parte di essa; la pelle sovrastante è calda e arrossata, a volte
c’è febbre.
MASTECTOMIA: asportazione chirurgica totale della mammella.
MASTOPATIA FIBROCISTICA: malattia della ghiandola mammaria caratterizzata dalla presenza di
una eccessiva quantità di tessuto fibroso e dalla dilatazione di alcune delle strutture da cui è
composta.
OPACITA’ NODULARE: è una zona circoscritta della mammella che alla mammografia appare come
un’area opaca. Con gli esami di approfondimento può rivelarsi un nodulo solido o una cisti.
QUADRANTECTOMIA: asportazione chirurgica del settore di mammella in cui è localizzato il tumore,
corrispondente ad 1/4 della mammella, detto “ quadrante “.
RISONANZA MAGNETICA: esame che utilizza un campo magnetico. Permette di localizzare aree di
neoformazione di vasi sanguigni e di indagare strutture situate più in profondità nella mammella (per
esempio: può essere necessaria per esaminare la struttura di mammelle con protesi estetiche, se
l’ecografia da sola non è sufficiente).
SENO DENSO: é una mammella in cui la ghiandola è ben rappresentata e contiene poco grasso. E’ più
frequente nelle donne giovani e nelle donne in menopausa che fanno uso di ormoni per la terapia
sostitutiva.
TERAPIA ORMONALE SOSTITUTIVA (TOS oppure HRT: HORMONE REPLACEMENT THERAPY):
terapia che utilizza farmaci ormonali che vengono somministrati a donne in menopausa o in
perimenopausa in sostituzione degli ormoni che non vengono più prodotti fisiologicamente
dall’organismo o sono prodotti in minore quantità ed in modo irregolare.
TUMORECTOMIA: asportazione chirurgica del solo nodulo tumorale.
Centri del programma di screening della ASL RMC
CENTRO DI COORDINAMENTO via Monza,2 Tel.: 06/51006618-6617-6631 Fax:06/51006630 e.mail: [email protected]
CENTRI PER IL TEST DI 1° LIVELLO (per l’esecuzione della mammografia di screening):
•
Distretto Sanitario Presidio Integrato S. Caterina della Rosa via N. Forteguerri,4 Tel.: 06/51008515
In questo presidio verranno chiamate le donne residenti nei Municipi 6 e 9
•
Centro di Senologia - U.O.C. Radiodiagnostica Ospedale S. Eugenio (ospedale nuovo, piano terra) P.le dell’Umanesimo,11
In questo presidio verranno chiamate le donne residenti nei Municipi 11 e 12
CENTRO DI 2° LIVELLO (per gli esami di approfondimento):
•
U.O.C Radiodiagnostica e Radiologia Interventistica
•
Ospedale S.Eugenio P.le dell’Umanesimo,11 Tel.: 06/51002887
•
U.O.C Anatomia e Istologia Patologica Ospedale s.Eugenio Prof. G.Santeusanio tel. 06.51002359
CENTRI DI 3° LIVELLO (per il trattamento terapeutico e il follow up):
•
Chirurgia Oncologica Ospedale S.Eugenio
•
UOC Oncologia Medica Ospedale S.Eugenio
tel 51002887
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LE DOMANDE POSSIBILI PER LO SCREENING MAMMOGRAFICO