Gruppo scout CASARSA-SAN GIOVANNI 1° Progetto educativo 2012 – 2015
LA PROPOSTA EDUCATIVA SCOUT
Il metodo educativo utilizzato dall’Associazione è quello dello scoutismo, i cui principi fondamentali si
trovano nell’opera del nostro fondatore Baden-Powell, sono attualizzati nello Statuto e nel Patto
associativo e tradotti in un modello educativo maturato progressivamente nell’esperienza dei capi. Essi
sono perseguiti in maniera adeguata all’età, rispettando i tempi di crescita dei singoli e della comunità.
In quanto metodo attivo, lo scoutismo si realizza in attività concrete proposte alla ragazza e al ragazzo, che
sono incoraggiati ad imparare con l’esperienza, la riuscita e i propri eventuali errori. Lo stile con il quale si
svolgono le attività è dell’imparare facendo, dove le conoscenze del più competente vengono trasferite agli
altri, dando così primato all’esperienza.
Tutte le attività sono realizzate nella semplicità e si fondano sull’uso di mezzi poveri per una concreta
educazione a questa virtù e per favorire la partecipazione alle attività di ogni ragazzo e ragazza,
indipendentemente dalle condizioni economiche.
Il metodo educativo dell’Agesci (Associazione Guide e Scout Cattolici Italiani) è una
proposta educativa che:
-vede i giovani come autentici protagonisti della loro crescita;
-deriva da una visione cristiana della vita;
-tiene conto della globalità della persona e quindi della necessaria armonia con se stessi, con il creato, con
gli altri;
-è attenta a riconoscere valori, aspirazioni, difficoltà e tensioni nel mondo dei giovani.
In relazione alle caratteristiche psicologiche delle successive età dei ragazzi e delle ragazze, il metodo scout
si articola in tre momenti specifici, coordinati e progressivi di educazione, denominati branca
Lupetti/Coccinelle, branca Esploratori/Guide, branca Rover/Scolte.
I capi cercano di utilizzare in modo corretto il metodo scout così come pensato da B.P. e reso attuale
dall’esperienza di coloro che, dopo il fondatore, lo hanno applicato. In modo particolare vengono sempre
tenuti presente i quattro punti fondamentali:
-formazione del carattere;
-salute e forza fisica;
-abilità manuale;
-servizio del prossimo.
Attraverso questi quattro punti, il cammino scout ha come finalità quella di educare uomini e donne della
Partenza, ovvero uomini e donne che scelgono di giocare la propria vita secondo i valori proposti dallo
scoutismo, che indirizzano la loro volontà e tutte le loro capacità verso quello che hanno compreso essere
la verità, il bene e il bello, che si impegnano ad annunciare e testimoniare il Vangelo ed essere membri vivi
della Chiesa, che vogliono attuare un proprio impegno di servizio.
FORMAZIONE DEL CARATTERE
- Relazione positiva con se stessi.
- Capacità di fare scelte.
- Scoprire chi si può e vuole essere.
- Prendersi delle responsabilità.
- Scoprire la propria vocazione.
- Capacità di virtù umane: lealtà, coraggio,fiducia, rispetto dei diritti, autodisciplina,ottimismo, elevazione
del pensiero, elevazione dei sentimenti.
SALUTE E FORZA FISICA
- Accettazione del proprio corpo.
- Sane abitudini di vita.
- Capacità di affrontare la fatica ed il sacrificio.
- Capacità di esprimersi.
- Vivere serenamente e con amore la propria sessualità.
- Sobrietà.
ABILITA’ MANUALE
- Relazione creativa con le cose.
- Pazienza.
- Saper fare.
- Progettualità pratica.
–
Sviluppo del buon gusto.
–
Uso intelligente delle mani.
–
Autonomia concreta a realizzare
–
Accettazione fatica e fallimento.
SERVIZIO DEL PROSSIMO
- Solidarietà.
- Gratuità.
- Amore per gli altri.
- Cura del bene comune.
- Accoglienza delle diversità.
- Mettere a disposizione le proprie energie e capacità.
- Partecipazione.
PERCHÉ UN PROGETTO EDUCATIVO?
Fare educazione non è cosa che si improvvisa.
Tirar fuori il meglio da ogni ragazzo presuppone di capirne i bisogni e di individuare gli obiettivi su cui
puntare per la sua crescita secondo i valori ritenuti importanti.
Per questo ogni gruppo scout AGESCI si impegna nella stesura e nell’attuazione di un progetto educativo.
CHE COS’È IL PROGETTO EDUCATIVO?
E’ un progetto triennale redatto dalla Comunità Capi dove sono definite le linee
guida, gli obiettivi, gli impegni, le attenzioni su cui saranno orientati i percorsi
educativi per la crescita dei ragazzi di tutte le unità (L/C – E/G – R/S) ed i
rapporti della Comunità Capi nella propria realtà sociale ed ecclesiale. E’ uno
strumento “aperto” e quindi modificabile ed integrabile nel tempo.
QUALI SONO GLI SCOPI?
Il Progetto Educativo ha lo scopo di:
offrire ai capi una visione globale della realtà in cui si opera;
rendere l’azione educativa della Comunità Capi continuativa e mirata alla realtà dei ragazzi;
assicurare che l’azione educativa sia qualificata;
stabilire la corresponsabilità dei capi nell’azione educativa rivolta ai ragazzi;
essere uno strumento per i capi di confronto, crescita, condivisione e verifica delle scelte educative e dei
principi del Patto Associativo dell’AGESCI, da vivere con serenità;
rendere visibile all’esterno ed in particolare ai genitori gli obiettivi del gruppo in modo che l’azione
educativa possa essere condivisa e sostenuta.
IL NOSTRO PROGETTO EDUCATIVO 2012 – 2015
CIASCUNO CRESCE SOLO SE È SOGNATO
Questo progetto è la sintesi di un percorso di riflessione ed analisi che parte dalla consapevolezza che
”progettare” è qualcosa di più che “pensare” e che significa, in ultima analisi, credere che le situazioni
iniziali possono essere cambiate e migliorate. Siamo partiti dalla voglia di fare “del nostro meglio”,
cercando di guardare avanti e riconoscere nei valori in cui crediamo dei punti fermi.
La verifica del progetto precedente, realizzato insieme dai gruppi Casarsa e San Giovanni è stato la base di
partenza insieme ad un lavoro di analisi interna ed esterna(questionari, incontri/confronti con associazioni,
scuole, patto Educativo Comunale..) per fare la lettura della nostra realtà.
Dal 2008 abbiamo scelto di unire le forze delle 2 comunità capi. Grazie alla ricchezza nel condividere le
nostre esperienze e competenze abbiamo offerto ai bambini/ragazzi una proposta Scout più valida ed
incisiva.
Vogliamo consolidare l’unione dei 2 gruppi, consci delle attenzioni che ciò comporta ed in particolare
operare in 2 diverse parrocchie. In un’ottica futura, relativa all’unione o alla divisione dobbiamo tener
conto della difficoltà sempre maggiore a reperire persone disponibili ad offrire un servizio educativo
duraturo.
La lettura della realtà odierna evidenzia una situazione di “crisi” che tocca tutti gli ambiti, rendendo il
futuro incerto e assente nell’orizzonte di vecchie e sopratutto nuove generazioni. Siamo convinti che il
futuro possa essere migliore dell’oggi se sappiamo costruirlo, se viviamo una logica di collaborazione ed
edificazione. A questo recupero della fiducia nel futuro un contributo lo può dare senz’altro la tradizione
religiosa biblica, che ha in se un incredibile potenziale di speranza. La nostra capacità di entrare in relazione
gli uni con gli altri trova il suo fondamento nella relazione che Dio, Creatore e Padre, ha stabilito con ogni
uomo e ogni donna, nella vita donata di Gesù suo figlio. Eppure proprio in questo contesto occorre osare
ancora la sfida di aiutare a costruire persone vere, libere e capaci di orientarsi ed anche la proposta scout
acquisisce un significato e – potremmo dire – un’urgenza particolare.
Lo scoutismo è inguaribilmente ottimista (che non significa ingenuo), nell’assumere la sfida di educare a
scoprire ed assumersi liberamente le proprie responsabilità. Essere liberi non significa non avere legami,
ma saper scegliere dando concretezza alle proprie scelte. Non vuol dire essere ovunque e da nessuna parte,
ma essere presenti nel luogo e nella comunità dove la vita ci ha posto.
L’ampliarsi degli spazi di vita e le occasioni di mobilità offrono ai ragazzi nuove opportunità ma rendono più
arduo il crescere e il costruire insieme agli altri. Se il tempo della crescita e della formazione si è dilatato, si
è però svuotato di occasioni ed esperienze di responsabilità e dunque, di autentiche occasioni di crescita.
Come educatori e Capi Scout in riferimento alle tre scelte al patto associativo Agesci abbiamo individuato la
nostra azione educativa:
EDUCARE ALLO SCOUTISMO – scelta scout
Per i prossimi 3 anni vogliamo poter offrire al maggior numero di bambini/ragazzi possibile la proposta
dello scoutismo mantenendo un equilibrio nei numeri. Tale da poter offrire una proposta educativa
adeguata e proporzionata alle forze dei capi. I ragazzi che ci sono stati affidati vivono in realtà dove i punti
di riferimento sono perlopiù assenti e si trovano ad essere coinvolti (travolti) in molte attività in cui hanno
particolari difficoltà (non riescono a gestire tutto). Puntiamo così all’autonomia ed indipendenza in modo
da poter valorizzare i talenti della persona. Basandosi inoltre sul sapersi “arrangiare” riuscendo a far
proprie dei modi per affrontare la vita al meglio (condivisione, coinvolgimento, ottimismo ed essenzialità)
Vogliamo coinvolgere i genitori dei ragazzi per aumentare la fiducia reciproca, dando possibilmente vita ad
un gruppo di supporto logistica e mettendo in evidenza la nostra proposta educativa.
Comprendiamo l’importanza dell’identità del Gruppo e vogliamo sottolinearla valorizzando i momenti
particolari dell’anno scout.
ANALISI
Numeri attuali del gruppo:Branca
L/C (38+32)Branca E/G
(28+20)Branca R/S (12)
Totale: 130Capi (12)
OBIETTIVI GENERALI
Il cambiamento atteso
Mantenere il numero dei ragazzi
equilibrato per ogni branca
OBIETTIVI SPECIFICI

Garantire una presenza
delle branche nelle
parrocchie

Risorse (Capi) e competenza
(Formazione)
Le realtà in cui vivono i ragazzi è
sempre più assente di punti di
riferimento per loro, ricca di
proposte tra le quali è facile
perdersi.
Raggiungere un grado di
autonomia/indipendenza utile per
la vita (anche lavorativa) futura di
adulto e che sappia valorizzare le
doti della personaSapersi
“arrangiare”Condivisione/coinvolgimentoOttimismoEssenzialità
Rapporto con le famiglie: emergono Mettere a conoscenza della
casi di poco interesse verso
proposta educativa
l’associazione e ciò che essa
dell’associazione e degli obiettivi
propone (valori);all’opposto
delle singole branche.emergono casi di eccessivo
Rispetto dei ruoli del capo e del
controllo che lede i rapporti di
genitore e fiducia reciproca
fiducia tra le parti
Identità di GruppoCasarsa San
Giovanni 1
-
Mantenere viva la memoria
storica dei 2 gruppi.
EDUCARE AL BUON CITTADINO – scelta politica



Completare l’iter
formativo rispettando i
tempi di ciascuno
Scelta di competenze
tecniche (specialità)
per il domani
 Partecipazione
campetti di specialità e
competenza
Valorizzare gli eventi di
Zona come momento
di confronto e
condivisione con le
altre realtà
Una riunione genitori
di gruppo all’anno
 Creare un gruppo di
genitori per il supporto
per eventi (gestione
logistica) per dedicarsi
maggiormente alla
parte educativa
“Il Progetto Educativo, elaborato dalla Co.Ca. sulla base del confronto con la realtà e vissuto nelle unità, è
uno strumento per un’azione educativa che abbia valenza politica” (Dal Patto Associativo)
Educare è una scelta politica; ogni azione educativa è di parte, non è neutrale, in quanto contiene in sé
un’idea di uomo e società ben precisa.
La formazione del buon cittadino è responsabilità di ciascun educatore; riportiamo di seguito gli obiettivi
individuati e le relative azioni che intendiamo perseguire per avvicinarci al raggiungimento di tale fine.
ANALISI
OBIETTIVI
GENERALIIl OBIETTIVI SPECIFICI
cambiamento atteso
Abbiamo notato una tendente portare i bambini e i ragazzi ad Proporre esperienze “sane”
riduzione di esperienze di vita reale ampliare la loro visione sulle cose
e concreta che favoriscano per poter effettuare delle scelte in
l’acquisizione
da
parte
dei autonomia
bambini/ragazzi di una propria
autonomia
La proposta dello scoutismo tende - Farci conoscere da bambini e - Collaborare con altre realtà che
ad essere accolta soltanto da ragazzi di famiglie non coinvolte lavorano nel territorio
bambini e ragazzi già ben inseriti a nella vita della comunità
livello comunitario, senza riuscire a
raggiungere altre frange di
popolazione residente nel nostro
territorio
È sempre più difficile che i ragazzi si - avere bambini, ragazzi e giovani
prendano in prima persona delle che riescano ad assumersi e
responsabilità
in
modo portare termine gli impegni presi
continuativo, che si spendano per il perché “gli sta a cuore”- portare i
bene comune
ragazzi in grado di fare delle
scelteoffrire
ai
ragazzi
l’opportunità per mettersi in
discussione
La natura non illimitata delle - promuovere uno sviluppo - accorta gestione dei rifiuti
risorse presenti nell’ambiente socialmente compatibile- educare (partendo da una scelta intelligente
naturale richiede un’attenzione nel ad un utilizzo ecologico degli dei materiali impiegati nelle
loro utilizzo e gestione, anche strumenti- gestione etica e attività)- “trovo, riparo, utilizzo”considerando l’attuale periodo di trasparente del denaro impiegato bilanci trasparenti- rendiconto
crisi economica.
per le nostre attività (sia a livello di annuale ai genitori delle spese
gruppo, che per le singole branche) effettuate per i campi- “cambusa
critica” (acquisto da GAS, prodotti a
km zero)- Analisi critica delle
attività(Impatto ambientale, V.I.A.)
EDUCARE AL BUON CRISTIANO – scelta Cristiana
La proposta educativa dell’Agesci trova radice e ragione nel messaggio di salvezza di Cristo,
offrendo per chi sceglie di impegnarsi in essa come educatore,la sfida quotidiana di una testimonianza
concreta e coerente.
Come capi in cammino su questa strada. certi che essa costituisca l’unica che conduce alla verità e al bene vogliamo impegnarci da laici per una proposta cristiana che permetta a tutti i nostri bambini, ragazzi e
giovani di poter essere, secondo i tempi e i modi di ognuno, personalmente interpellati da Dio.
Vogliamo, con il metodo della spiritualità scout e secondo quanto delineato dal piano pastorale diocesano
essere membra attive della chiesa, popolo di Dio, e della nostra chiesa locale offrendo nel nostro servizio
una proposta di significato nelle nostre parrocchie, consapevoli che lo scoutismo costituisce per molti
l’unica occasione per ricevere un annuncio di fede.
Come cristiani di oggi che annunciano il Cristo risorto, desideriamo in questo momento storico di crisi e
pessimismo, essere testimoni di speranza affinché, i buoni cittadini di domani possano trovare senso nella
storia prima come buoni cristiani, sale della terra e luce del mondo.
ANALISI
OBIETTIVI GENERALI
Il cambiamento
atteso
Da un’analisi svolta e Bambini , ragazzi e
dalle riflessioni in
giovani consapevoli
comunità capi,
del valore
abbiamo riscontrato la
dell’incontro
perdita dell’educazione quotidiano con Dio
alla preghiera
quotidiana.
La partecipazione alla Bambini , ragazzi e
messa domenicale, ma
giovani che si
anche alle celebrazioni sentono e vogliono
di festività speciali o essere parte attiva
momenti peculiari
della comunità
della vita di parrocchia
parrocchiale
non è sempre sentita
Le proposte di fede per Equilibrio e ricchezza
i giovani non risultano
di proposte
sempre uniformi
all’interno dell’unità
all’interno dell’unità
pastorale
pastorale o comunque
vissute con la stessa
intensità
OBIETTIVI SPECIFICI

Porre particolare attenzione
alla proposta quotidiana di
momenti di preghiera
Riscoprire modalità e linguaggi
di relazione con Dio

anche semplici e propri, un tempo,
della proposta di fede familiare

Imparare a pregare perché ne
sentiamo l’esigenza
 Momenti di preghiera
preparati e spiegati che abbino
un significato sentito

Attenzione alla partecipazione
alla messa festiva durante le
attività
Programmare la partecipazione
di gruppo alle celebrazioni
parrocchiali in collaborazione
con i 2 parroci .


Partecipare alle proposte
presenti senza inventarsi nulla
di nuovo ma se necessario
anche individualmente
secondo bisogni:
 Rendersi disponibili
attivamente con equilibrio
all’interno dell’unità pastorale
per costruire o collaborare a
momenti o percorsi di
preghiera
LA VERIFICA
Sarà compito della Comunità Capi verificare anno per anno il raggiungimento degli obiettivi del progetto
avendo cura che lo stesso sia sempre attuale.
Per la verifica degli obiettivi educativi verranno fissati ogni anno, in base agli obiettivi scelti dei punti
concreti per verificare il raggiungimento di quanto prefissato
RAPPORTI ESTERNI
Con la realtà parrocchiale
Confermando la sua appartenenza alla Chiesa Cattolica come fondamento della
propria azione educativa, il gruppo scout vuole essere presenza viva nella comunità
parrocchiale, portando la sua sensibilità educativa e cristiana, attraverso la partecipazione alla Santa Messa
e ad altri momenti importanti dell’anno liturgico.
La Comunità Capi, attraverso un suo rappresentante, partecipa al Consiglio Pastorale Parrocchiale portando
il proprio contributo.
Con il territorio
Ci poniamo l’obiettivo di porre attenzione e di trovare forme di partecipazione alle proposte di taglio
educativo in collaborazione con le strutture istituzionali, per prestare un servizio alle persone e al territorio.
In questa prospettiva, ci impegniamo a proporre ai ragazzi esperienze attive per educarli ad essere buoni
cittadini. In particolare, si individueranno anche realtà di servizio al di fuori dell’associazione per i rover e le
scolte.
Con i genitori
Come Comunità Capi, ci poniamo l’obiettivo di far conoscere ai genitori sempre di più il ruolo che lo
scoutismo ha nella crescita dei loro figli, rendendoli consapevoli dell’importanza del metodo educativo che
utilizziamo, condividendo con loro i temi e gli obiettivi del Progetto Educativo e camminando insieme su
questi.
Per mezzo delle staff e attraverso periodiche riunioni, ci impegniamo ad esporre ai genitori i programmi
delle branche e a favorire un confronto sulla realtà e sui bisogni dei ragazzi, per rendere attuabile il più
possibile una fruttuosa corresponsabilità educativa
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