GRANTAM
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Pubblicazione gratuita
N. 32
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Aiuta
l’anatroccolo
a ritrovare
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PISCINA - BAR - GRIGLIATE
Giornate didattiche per scuole e gruppi
Inoltre è offerta l’attività di trekking a piedi
con lama, cammelli o dromedari, someggiati al
seguito nel verde delle rocche del Roero e sulle
colline della Langa. Ideale per trascorrere una
giornata con tutta la famiglia, dispone anche di
una piccola piscina per rinfrescarsi dopo le
passeggiate e la visita al parco.
È possibile prenotare
la merenda in azienda
o il pranzo in trattoria
convenzionata.
Messaggio promozionale
L’Azienda Agricola Vico è consigliata per gruppi
provenienti da scuole materne, elementari, medie,
oratori, estate ragazzi. Offre molte attrattive per
trascorrere una giornata in mezzo alla natura alla
scoperta di bellissimi animali.
L’ allevamento è finalizzato alla riproduzione di
animali rari, molti dei quali in via di estinzione.
La struttura è attrezzata per l’accoglienza di
persone diversamente abili.
Per l’attività di maneggio sono disponibili i caschi
e c’è la copertura assicurativa.
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Strada del Lionetto, 15/B - 10146 Torino
Tel. 011 77.32.924 - [email protected]
ORARIO
Da lunedì a venerdì: 9.30/12.30 - 15.30/19.00
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Direttore responsabile:
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Redazione:
Idea, progetto e
coordinamento editoriale:
Supervisione redazionale:
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Stampa:
Anna Meduri
Grantam Editrice s.a.s.
Via Coazze, 11 - 10138 Torino - Tel. 011 447 12 98
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Rossana d’Ambrosio
Anna Girodo (Associazione Vivacemente Insieme)
Pucci Violi, Maria Adelaide Negrin
Fotolia
F.lli Scaravaglio & C. s.r.l. - Via Cardinal Massaia, 106
10147 Torino - Tel. 011 53 63 460
orsetti e pop art
Vivacemente N. 32
Finito di stampare nel mese di
Giugno 2010
Periodico registrato
al Tribunale di Torino
N.5599 del 03.05.2002
Nell’intento di avvicinare i bambini, fin dalla
tenera età, al mondo dell’arte abbiamo pensato di proporre, ogni volta, un’immagine dedicata ad un grande pittore del passato.
Nel numero precedente, qualche insegnante
o genitore, avrà colto l’omaggio al grande
Magritte. Infatti, la copertina realizzata dalla
nostra illustratrice Pucci Violi, era ispirata alla
sua celebre opera Golconde. Essa presenta
Keith Haring
(1958-1990)
Si ringraziano gli Enti patrocinanti e gli inserzionisti che rendono possibile la realizzazione di VivacementeDue
Con il Patrocinio della
Città di Ciriè
Con il Patrocinio della
Città di Moncalieri
Assessorato alla Cultura
Con il Patrocinio del
Comune di Pino Torinese
Con il Patrocinio della
Città di Collegno
Con il Patrocinio della
Città di Nichelino
Con il Patrocinio del
Comune di La Loggia
Con il Patrocinio del
Comune di Piobesi
Con il Patrocinio della
Città di Pinerolo
Con il Patrocinio del
Comune di Vinovo
Con il Patrocinio del
Comune di Castagnole
Con il Patrocinio della
Città di Orbassano
Con il Patrocinio del
Comune di Beinasco
Con il Patrocinio del
Comune di Rivalta
Con il Patrocinio del
Comune di Candiolo
Con il Patrocinio del
Comune di Pianezza
Con il Patrocinio del
Comune di Trofarello
un’immagine suggestiva che lascia perplessi
e dubbiosi: gli ometti con la bombetta stanno
risalendo verso il cielo oppure stanno candidamente fioccando dallo stesso?
Magritte,
Golconde, 1953
olio su tela
L’immagine sottostante invece è un omaggio
a Keith Haring e all’arte di strada.
Haring attribuiva all’arte un’influenza positiva
sugli uomini, capace di migliorare il mondo.
6
in visita al museo
Disegni e testi:
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Pucci Violi
ECCOCI ARRIVATI,
QUESTA È
UN’ESPOSIZIONE
DI NATURE
MORTE!
CARI NIPOTINI,
PERCHÉ NON
ANDIAMO A VISITARE IL MUSEO?
CHE BEI
QUADRI,
ZIETTO!
CI SPIEGHI
QUALCOSA?
SÌ, SÌ, CHE
BELLO!
EHM,
EHM...
BENE, PERÒ DOVETE
FARE I BRAVI!
CHE COSA SONO LE
NATURE MORTE?
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ECCO UNA BUONA
MERENDA PER VOI!
QUESTA È UNA
NATURA MORTA
FIRMATA ZIO VIC!
SONO DIPINTI
DI FRUTTA E
OGGETTI VARI.
SÌ, MA PERCHÉ SI
CHIAMANO PROPRIO
NATURE MORTE?
SLURP...
OTTIMA!!!
FORSE PERCHÉ
LA FRUTTA E GLI
OGGETTI NON
PARLANO...?!
GIÀ, FORSE! MA
ORA ANDIAMO A
CASA? NOI ABBIAMO FAME...
AHAH, QUESTA SI
CHIAMA NATURA
VIVA! PERCHÉ È
TALMENTE BUONA
CHE PARLA!
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gli ultimi giorni di scuola
sotto il cielo stellato
ALLEGRAMENTE
SERENAMENTE
Sotto il cielo stellato
ognuno dorme beato.
Sull’amaca ci sei tu
e le stelle splendon lassù.
Dorme il bruco nella mela
dorme il ragno sulla tela.
Dorme il cane nella cuccia
dorme l’abito sulla gruccia.
Dorme il bucato nel catino
dorme il gatto sul cuscino.
L’estate è già arrivata
e ogni cosa è cambiata.
Un trionfo di colori
di profumi e di sapori.
Spalanchiamo le finestre,
abbattiamo le pareti
e facciamo entrare il sole
a rallegrare tutti quanti
i bambini e gli insegnanti.
A scorrazzare in mezzo al verde
l’allegria mai si perde.
Abbiam bisogno di saltare,
correre, ridere e giocare
sognando anche un po’ di mare!
Dorme l’olio nella giara
dorme il ciclista dopo la gara.
Dorme il bambino nella culla
e gli uccellini sulla betulla.
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il gioco sano e il gioco malato
liberi di giocare, liberi di vivere
SENSIBILMENTE
Intervista al Dott. Paolo Jarre, da anni impegnato nella cura e prevenzione delle tossicodipendenze, direttore del dipartimento per la
patologia delle dipendenze dell’Asl To3.
Il rischio di problematiche legate alla dipendenza è più forte oggi, rispetto a un tempo?
Sì, ma bisogna sottolineare che la propensione umana alla dipendenza non si è modificata,
bensì sono aumentate le occasioni.
Da un’indagine statistica recentemente svolta,
si è constatato che nella città di Gorizia ci siano molti più casi di dipendenza dal gioco, rispetto alle zone di provincia più distanti dai
casinò e da altre attrazioni a rischio.
Oggi come oggi, rispetto a trent’anni fa ci sono molti più fattori che creano situazioni a rischio. Questi fattori possono essere chimici
(droghe, farmaci) e fattori apparentemente
non pericolosi perché si rifanno agli appetiti
che sono normalmente insiti nel genere umano. Questi, come la fame e l’istinto sessuale,
sono legati alla sopravvivenza della specie. In
alcuni casi, però, può succedere che normali
appetiti fisiologici vengano a stararsi determinando situazioni a rischio per la salute e per le
relazioni sociali.
Quali sono le forme di dipendenza più comuni, a parte quelle da sostanze chimiche?
La dipendenza dal gioco d’azzardo, dal cibo,
dallo sport eccessivo, dal culto del corpo, dalle cure estetiche, dal sesso ed esistono anche
forme di dipendenza affettiva.
In realtà la dipendenza affettiva a livelli contenuti e vissuta in maniera equilibrata è importante per stabilire i legami di coppia e quelli fra
genitori e figli, ma a livelli esasperati diviene
problematica.
Tornando alla dipendenza del gioco d’azzardo,
che sta diventando una vera e propria piaga
sociale, va detto che essendo aumentate le
occasioni, anche le persone solo parzialmente
vulnerabili sono a rischio.
Quanto possono essere utili le campagne di
sensibilizzazione?
Possono essere molto utili e dovrebbero essere portate avanti con costanza e determinazione.
In che modo per esempio?
Innanzi tutto, bisogna andare ad intaccare
l’immagine benevola che si dà del gioco, della
vittoria facile, della felicità a portata di mano
con un semplice biglietto fortunato. Forse non
tutti sanno che, l’Italia ha un grande primato. È
il paese dove si gioca di più al mondo. Ogni
anno infatti si spendono ben 53 miliardi di euro per il gioco d’azzardo. Questo valore rappresenta più del fatturato del gruppo Fiat, ma
va sottolineato che questi sono soldi che non
producono ricchezza, al di là dei danni certi.
Ci può spiegare meglio questo concetto?
Nelle casse dello Stato arriva circa il 20%, per
il resto si alimentano grossi giri di affari che
fanno capo a multinazionali, che sono concessionarie per la gestione di questi servizi. In
questo ambito si dà lavoro a un numero di
persone abbastanza esiguo.
Tutto questo non offre allo Stato gli enormi
benefici economici che si è portati a immaginare, ma essenzialmente dà reddito a queste
multinazionali recando, per contro, ingenti
danni alle singole persone e a intere famiglie,
con tutto il costo sociale che ne consegue.
Perché lo Stato non investe abbastanza per
prevenire?
Si è generato un sistema che è difficile controvertire. Forse non si è ancora valutato che sono più i danni dei benefici, anche per lo Stato.
Ci è voluto molto tempo a comprendere ciò
riguardo al fumo e lentamente le cose sono
cambiate. Si pensi solo a 30 anni fa e a tutta la
strada che è stata fatta. Quanti anni ci sono
voluti per bandire il fumo, per parlare seriamente di quanto è dannoso alla salute, per arrivare a vietarlo nei locali.
segue a pag. 14
SENSIBILMENTE
Iniziativa di sensibilizzazione in favore del gioco educativo e sportivo,
come espressione di vita, contro
ogni forma di dipendenza.
Campagna promossa dall’Associazione Vivacemente Insieme
con il sostegno del Centro della Cultura Ludica della Città di Torino (divisione servizi educativi)
§Associaziöne
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segue dalla pag. 12
Il fumo che era stato sempre associato a immagini positive, si iniziò a vietarlo nelle pubblicità, a utilizzarlo molto poco nell’ambito cinematografico, molti attori e grandi personaggi
sono diventati testimonial di campagne contro
il fumo. Tutto questo ha dato i suoi frutti se si
pensa che trent’anni fa il 50% della popolazione dai 14 anni in su fumava e oggi fuma il
15%. Gli adulti fumavano in auto con i loro
bambini, mentre oggi c’è più rispetto perché
la cultura è cambiata.
Si può pensare che questo avverrà anche per
le dipendenze dal gioco d’azzardo? In fondo
anche le sigarette arricchivano lo Stato, ma
poi ci si è resi conto che era meglio rinunciare
a quei benefici.
Riguardo al fumo si sono fatti dei bilanci a posteriori e si è calcolato che gli introiti dello Stato hanno pareggiato i costi sociali per le cure
dei malati di cancro polmonare ed altre patologie croniche.
Riguardo al gioco questi bilanci non si possono ancora fare esattamente ma è auspicabile
che si cerchi di contenere situazioni che possono degenerare trascinando sul lastrico intere famiglie. La strada per fronteggiare e prevenire le dipendenze dal gioco d’azzardo è
ancora molto lunga, ci andrà molto tempo, ma
si può iniziare ad assumere un atteggiamento
più etico e questo vale per ognuno.
Che cosa potremmo fare in questo senso?
La stampa dovrebbe dare più spazio a queste
tematiche illustrando i drammi familiari anziché concentrarsi sulle notizie delle grandi vincite. Non si dice quasi mai che i vincitori diventano spesso vittime, schiavi del gioco e
che una vincita spesso rappresenta il preludio
del disastro.
I titolari delle rivendite non devono dimenticare che anche i biglietti di gratta e vinci non
possono essere venduti ai minorenni, cosa
che invece accade frequentemente.
I familiari di persone vulnerabili, i genitori con i
loro bambini, devono stare attenti perché non
vengano superati i limiti e perché il semplice
gioco non diventi schiavitù o un’aspettativa
ossessiva della vincita, muovendo nel cervello gli stessi circuiti mossi dall’eroina, che generano poi dipendenza.
Lei che cosa consiglia ai familiari che intui scono il rischio di un dramma per la schiavi tù dal gioco?
Sul territorio ci sono diversi servizi, per
esempio presso le ASL, questi sono servizi
pubblici dove non è neppure previsto il pagamento del ticket. Poi ci sono servizi privati
organizzati da associazioni con volontari che
hanno dato vita a gruppi di auto-aiuto.
Esiste il gruppo dei Giocatori Anonimi, sono
state create comunità terapeutiche ad hoc
per la riabilitazione di persone vittime di questa dipendenza.
Parlando invece di prevenzione, visto che la
famiglia non può fare tutto da sola e che lo
Stato non fa granché, la scuola può offrire un
valido supporto?
Certo, parlando di prevenzione la famiglia
può fare qualcosa, ma non più di tanto perché come nel caso del fumo si tratta di creare una coscienza, una cultura. In questo senso la scuola può fare molto, ma purtroppo la
cosa è lasciata all’iniziativa dei singoli insegnanti, alla loro capacità di valutazione dei rischi relativi a questo problema e al desiderio
di prevenirlo affrontando queste tematiche e
promuovendo, invece il gioco educativo, intelligente e non quello legato alla sola fortuna. Come gioco legato alla fortuna possiamo
lasciare le lotterie, che restano iniziative innocenti e non pericolose della tradizione popolare, mentre ricordiamo che anche il bingo
può portare a forme di dipendenza.
Quindi si può cercare di sensibilizzare gli insegnanti affinché affrontino queste temati che con i loro allievi?
Certo è importante che i bambini fin da piccoli prediligano i giochi più adatti che siano
fonte di un costruttivo e sano divertimento.
caccia all’intruso
ACUTAMENTE
Nel riquadro sottostante c’è un intruso. Scoprilo e cerchialo.
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i bambini di pinerolo votano la mensa scolastica!
GENUINAMENTE
Nelle scuole di Pinerolo arriva una simpatica
novità! Si tratta del “totem” interattivo per votare i pasti delle mense scolastiche.
Dunque i piccoli utenti potranno far sapere
che cosa pensano dei piatti che arrivano in
tavola. Il meccanismo è semplice: il totem,
che si chiama “Martina Css”, si attiva automaticamente negli orari di consumo dei pasti.
Con l’aiuto degli insegnanti, i bambini possono giocare con il totem: compaiono delle
“faccine” che vanno dal “molto buono” al
“non l’ho mangiato”.
Semplicemente toccando il video i bimbi possono così far sapere come hanno trovato il
pasto appena consumato.
La figura di “Martina” è ormai un testimonial
conosciuto nelle scuole di Pinerolo.
Ha già simpaticamente invaso le pareti di alcune mense e adesso arriva anche con un
coloratissimo totem. L’installazione è stata curata dalla ditta Eutourist, aggiudicataria del
servizio mensa per le scuole dell’obbligo di
Pinerolo. Si tratta di un sistema molto innovativo che la Città ha deciso di attivare, tra i primi Comuni della Provincia di Torino, per avere
dei riscontri diretti dagli studenti in merito alla qualità del servizio mensa.
Oltre che per una valutazione sulla qualità del
servizio, come ha spiegato anche l’assessore
all’Istruzione Tiziana Alchera, il totem ha anche l’obiettivo di capire meglio le abitudini alimentari dei bimbi, soprattutto a casa. Così
sarà più semplice fare delle valutazioni sulla
programmazione del menù, inserendo alimenti differenziati e piacevoli per i piccoli.
Ai giovani “clienti” delle mense di Pinerolo
non resta, allora, che dare il proprio voto!
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Continua il percorso di Fantolino nelle scuole della prima infanzia e primarie
con il laboratorio didattico “ U O V O A M I C O D E L L A M I A S A L U T E ”
un modo di successo per far conoscere ai bambini l’importanza di una corretta alimentazione
partendo da un protagonista della cucina: l'UOVO.
La novità di quest’anno consiste nel poter lavorare con i bambini, oltre che nella propria scuola,
anche presso il
di Frossasco
con cui Fantolino collabora per sensibilizzare, bambini, insegnanti e genitori verso la qualità
e la sicurezza alimentare, il rispetto della natura, il benessere degli animali,
i valori e le tradizioni locali.
Per maggiori informazioni il numero verde da contattare è
caccia all’intruso
ACUTAMENTE
In ogni riquadro c’è un intruso. Scoprilo e cerchialo.
Primo
Secondo
Contorno
Frutta
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la giusta merenda
cruciverba fruttato
SERENAMENTE
C’era una volta un vispo bambino
da tutti considerato troppo birichino.
Era sempre di corsa, tutto agitato
pareva davvero un po’ esagerato.
Anche il gatto fuggiva stravolto
con lui di corsa pareva sconvolto;
ma l’allegro Pierino, così si chiamava,
era esaltato e mai si stancava.
Soprannominato folletto
maldestro e furbetto,
con in testa un berretto
era un jolly perfetto!
Solo il mare riusciva a quietarlo
lunghe ore sulla sabbia
se ne stava ad ammirarlo.
– Non si può vivere in spiaggia –
disse la sua mamma saggia
e un bel giorno le venne in mente
che la merenda un po’ pesante,
poco genuina e col conservante,
agitava il suo Pierino
che diventava monellino.
Contenta la mamma col suo bambino,
sereno e gioioso anche il gattino;
infornata la torta, pronto il budino,
anche la frutta è adatta al pancino!
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vediamo spesso guardando il cielo.
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MUSICALMENTE
Neurologi, musicisti e insegnanti di musica
sono sempre stati d’accordo su tale concetto:
la musica aiuta a sviluppare l’intelligenza.
Fino a poco tempo fa, tuttavia, nessuno ha
mai affermato ciò a gran voce, semplicemente, perché mancavano adeguati riscontri
scientifici ad avvalorare le loro convinzioni.
Ora però, in seguito a studi e ricerche, si può
affermare con certezza che gli individui che
hanno ricevuto un’educazione musicale, soprattutto in tenera età, hanno avuto più opportunità per sviluppare maggiormente alcune aree del cervello.
Nell’ultimo decennio è stata condotta, a Berlino, una ricerca nelle scuole elementari di un
quartiere popolare: per sei anni sono stati
studiati i comportamenti di un gruppo di
bambini che frequentavano lezioni regolari di
musica, oltre il normale orario scolastico, e
comparati con i comportamenti di altri bambini che seguivano un curriculum didattico
tradizionale.
La ricerca ha rivelato che i bambini che avevano ricevuto un’educazione musicale hanno
capacità intellettive migliori rispetto ai loro
coetanei privi di esperienze in campo musicale. In particolare:
• sono risultati in grado di risolvere meglio i
problemi di tipo logico-matematico;
• hanno dimostrato maggiori capacità di
espressione, sia verbale che corporea;
• il loro comportamento è apparso più equilibrato e privo di quegli stati di ansia che
spesso sfociano nell’iperattività.
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3. Maniglia della porta.
2. Quadro.
4. Interruttore della luce accanto alla porta.
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alimentazione e salute
meraviglie del bosco
SENSIBILMENTE
Le abitudini alimentari sono spesso distanti da
quanto auspicabile per la salute. Non tutti fanno
la prima colazione, è frequente l’assunzione di cibi
ad alto contenuto calorico, mentre il consumo di
frutta e verdura è per lo più scarso.
L’attività fisica sta diminuendo e aumentano invece le ore dedicate a videogiochi e televisione.
In base a indagini recenti, nei bambini si osserva
un costante aumento del soprappeso. È molto
importante che bambini e genitori si sentano
capaci di attuare dei cambiamenti, sotto la guida
di “esperti”.
ARMONIOSAMENTE
L’Ambulatorio per le Obesità e i Dismetabolismi infantili dell’Ospedale S. Giovanni Bosco
si avvale della consulenza in èquipe di più specialisti e segue attualmente più di centocinquanta
bambini torinesi.
Dott.ssa Gabriella Zuccolin
Ambulatorio Obesità
e Dismetabolismi Infantili
Chi volesse
saperne di più
può telefonare al
N° 011-2402343
Hai mai fatto una lunga
passeggiata in un bosco?
Quando ci si addentra in un
bosco, nella sua magica atmosfera si avverte un intenso e
piacevole odore di muschio, di
legno e di funghi. Con un po’
di fortuna, si riesce a scorgere
gli scoiattoli che si arrampicano sugli alberi.
Il bosco è una grande dimora
per tutti: ci vivono il tasso, il
ghiro, la martora, la vipera, la
civetta, il gufo; nei fiumi nuotano la trota, la lontra e il
gambero di fiume. Nulla nei
boschi è inutile! Eppure molti
uomini non hanno ancora capito l’importanza degli spazi
verdi. Pensano solo a tagliare
gli alberi e a costruire nuove
strade. Ma, quando i boschi
non ci saranno più, dove andrà in letargo il ghiro, dove farà il bagno la lontra?
26
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amici del bosco
ARMONIOSAMENTE
Gnpr era un simpatico e
vispo rospetto. Gnpr??? Sì,
Proprio così, un nome davvero
impronunciabile che nel linguaggio umano potrebbe essere tradotto con Gianpiero.
Gli abitanti del bosco parlano
emettendo strani suoni, non ci
sono vocali nelle loro strane
parole. In questa storia lo
chiameremo Jumpie salterino
che, per noi, è più semplice.
Jumpie era amico di tutte le
creature del bosco: animali,
gnomi e folletti.
Un giorno capì che un gruppo
di uomini voleva tagliare molti
alberi per fare una strada. Corse subito dal re degli gnomi
per informarlo. Gnm III, re degli gnomi, radunò i saggi e insieme decisero di tenere un
gran consiglio invitando anche
i folletti. Certo, fu difficile far
capire a quei pazzerelloni che
il problema c’era ed era serio.
Nel loro vocabolario, la parola
“serio” non c’è! Ma, alla fine,
con grandi sforzi, ci riuscirono.
Ecco che allora successe di
tutto... Ai boscaioli incaricati
di tagliare gli alberi spariva
sempre il cibo che si portavano per pranzo: le formichine
erano abilissime in questo!
Piccoli sassolini si infilavano
sempre negli ingranaggi dei
trattori e delle motoseghe.
Grosse pigne si staccavano
quando gli operai andavano al
lavoro e cadevano, con precisione assoluta, sulle loro teste.
Gli scoiattoli avevano una
mira infallibile!
Le ortiche risalivano dal fondo
dei pantaloni, lungo le gambe.
Le api non davano tregua.
I picchi erano espertissimi nel
bucare i serbatoi dei trattori e
delle ruspe.
Poi, un giorno, accadde che un
fulmine incendiò la foresta.
Gli operai, allora, svegliati nel sonno dal gracidare di Jumpie che si
era intrufolato nelle baracche dove
dormivano, fecero il possibile per
spegnere l’incendio prima che si
propagasse. Cessato il pericolo,
Jumpie fece di tutto per attirare
l’attenzione dell’ingegnere capo e
si fece seguire nel cuore del bosco.
Sotto la grande quercia del Gran
Consiglio, Re Gnm III l’aspettava.
È difficile spiegarsi quando il modo di comunicare è diverso, ma il
re riuscì a ringraziare l’uomo.
Poi si accordarono su come costruire la strada in modo da non
disturbare la vita degli abitanti e
danneggiare il meno possibile il
bosco. Infatti la strada fu poi costruita molto lontano da quel
luogo.
Da quel giorno, abitanti del bosco e uomini fecero pace imparando a vivere in armonia.
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29
il leone e il topo
caccia all’intruso
AMICHEVOLMENTE
ACUTAMENTE
In ogni gruppo di parole ce n’è una riferita a un intruso.
Scoprila e cerchiala.
• Ciliegia
• Acqua
• Viola
• Anguria
• Vino
• Rosa
• Melone
• Olio
• Tulipano
• Ananas
• Aceto
• Rosso
• Gelato
• Aranciata
• Arancione
• Tazza
• Limonata
• Giallo
• Mela
• Latte
• Verde
• Fico
• Burro
• Azzurro
Un giorno un topolino diede, involontariamente, una zampata ad
un leone. Viste le furie del leone, il topo si spaventò e porse con
garbo le sue scuse: – Non volevo, non l’ho fatto apposta... –
Il leone si impietosì e, viste le buone maniere del topolino, decise
che non lo avrebbe mangiato.
Qualche tempo dopo, il leone venne catturato in una rete che gli
uomini avevano sistemato in una buca scavata come trappola.
Il topolino, riconoscente, disse: – Non ho dimenticato, ti aiuterò. –
Corse verso la rete, che rosicchiò e rosicchiò, finché riuscì a
liberare il leone.
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Vivacemente N.32