IL GRUPPO DI BIOCHIMICA Prof.ssa Laura Mazzanti Prof. Gianna Ferretti Dott. Luca Tiano Dott. Alessia Giulietti Dott. Giacomo Tirabassi Dipartimento Scienze Cliniche, Specialistiche ed Odontostomatologiche Corso integrato di Biochimica Coordinatore Prof.ssa L. Mazzanti Crediti:12 Compiti didattici Docenti Crediti Biochimica metabolica Prof.ssa L. Mazzanti 7 Biochimica generale Prof.ssa Gianna Ferretti 5 Odontoiatria Crediti 8, mutuato con Medicina 1. OBIETTIVI DELL'INSEGNAMENTO Al termine del corso lo studente deve essere in grado di conoscere la logica biochimica (logica organizzativa al fine funzionale) dell'organismo umano. Dovrà essere inoltre in grado di interpretare le necessità alimentari nell'uomo, organismo essenzialmente eterotrofo. Lo studente dovrà anche conoscere il metabolismo di tutti gli organi umani. 2. PRE-REQUISITI E PROPEDEUTICITÀ Pre-requisiti: Conoscenze di biologia e di chimica cellulare. Propedeuticità: Si può sostenere Biochimica solo dopo aver superato Fisica, Chimica e Propedeutica Biochimica. 3. TESTI CONSIGLIATI - T.M. Devlin, Manuale di Biochimica con aspetti clinici, Liviana Università Ed G. Arienti - JW. Baynes e M. H. Dominiczak Biochimica per le discipline biomediche Ed Ambrosiana, Milano 4. MODALITÀ D'ESAME Prova finale orale 5. Ricevimento Studenti Prof.ssa L. Mazzanti: dal martedì al venerdì dalle 13 alle 14 Torrette previa prenotazione [email protected] Prof. Gianna Ferretti L'origine "Egizia" della parola chimica Può essere interessante risalire all'etimologia della parola "chimica" ed ai suoi significati intrinseci. Dobbiamo partire da molto tempo fa: dagli antichi Egizi. Questi chiamavano il loro paese "Khemi", parola che, nella loro lingua, significava "terra nera" per indicare il benefico limo trasportato dalle piene del Nilo, che dava loro la possibilità di coltivare, sostentarsi ed ottenere vita dal deserto. Per gli egiziani del tempo però, il nome della loro terra rimaneva "Khemi" e gli arabi musulmani che presero possesso del paese dopo il disfacimento dell'Impero Romano, assunsero questo nome come simbolo di cultura e conoscenza, che, preceduto dall'articolo arabo "al", divenne "Al-Khemi". Con la successiva invasione della Spagna dei Mori comandati da El-Tarik (Gibilterra = Gebel-el-Tarik, montagna di Tarik), questo nome giunse in Europa a caratterizzare la ricerca, diventando Alchimia. Biochimica = Chimica della vita = Studio dell’evoluzione dall’atomo all’uomo lungo la scala evolutiva La massima espressione dell’evoluzione nell’uomo è il cervello. Tra i diversi fattori che hanno influito sullo sviluppo della corteccia cerebrale dell’uomo e quindi sulla sua capacità di arrivare al linguaggio l’alimentazione è uno dei più importanti. Circa uno-due milioni di anni fa il genere Homo si espandeva cominciando a camminare eretto, ad andare a caccia ed ad utilizzare un rudimentale linguaggio. La differenza tra l’Australopiteco e l’Homo era proprio nella espansione della corteccia cerebrale: da 500 a 1250 ml nella espressione massima dell’Homo. La possibilità d’introdurre nella dieta una buona percentuale di acidi grassi a catena lunga sostenne questa rapida crescita. Il cervello contiene 600 g di lipidi ed è il più ricco di grassi dopo il tessuto adiposo, soprattuto di polinsaturi, che l’uomo, secondo evidenze paleo-antropologiche, dovrebbe aver trovato nei Grandi Laghi dell’Africa Orientale, ricca fonte di pesci crostacei e molluschi, che potrebbero aver fornito quegli acidi grassi polinsaturi, necessari per lo sviluppo del cervello dei primi ominidi. Feuerbach afferma “Noi siamo ciò che mangiamo”, il cibo che introduciamo, le sostanze di cui è fatto e il modo in cui è cucinato, andranno a formare nuove cellule nel nostro organismo che rigenereranno i tessuti, gli organi e gli apparati. Pitagora (Samo 570 – Metaponto 495) “Smettetela, uomini, di profanare i vostri corpi con cibi empi! Ci sono le messi, ci sono alberi stracarichi di frutti, ci sono turgidi grappoli d'uva sulle viti! Socrate: (Atene 470/469 – 399)“I cattivi vivono per mangiare e bere, mentre i buoni mangiano e bevono per vivere.” Platone: (Atene 428/427 – 347) “Il primo dovere di chi dà consigli a un uomo infermo che segue una dieta nociva alla salute è quello di cambiar sistema di vita ” Epicuro (Samo 341- 270 a.C) " l’uomo è quel che mangia" Lucrezio (Campania, 98 /96 a.C. – Roma 55 /53 a.C.) Quod ali cibus est aliis fuat acre venenum. Quello che è cibo per un uomo è veleno per un altro. La storia del cibo e dell’alimentazione, è una storia ricca di sorprese e di significati: Significati sociali (soprattutto in passato, la qualità e la quantità del cibo erano in stretto rapporto con l’appartenenza a un certo gradino della scala gerarchica) Identità economiche (offrire cibi preziosi significa denotare la propria ricchezza) Identità religiosa: il pane e il vino dei Cristiani ha un significato ben profondo, la dieta dei monaci ha le sue regole, la quaresima si segnala con l’astinenza da certi cibi; in altri contesti religiosi, certe esclusioni o tabù alimentari ( il maiale e l’alcol dell’Islam, la complessa casistica di cibi leciti e illeciti dell’ebraismo) hanno il ruolo prevalente di segnalare un’appartenenza. Geni “paleolitici” e nuovi stili alimentari Paleolithic era Modern Times 1.200.000 Generations between feast en famine % Energy 100 50 0 2-3 Generations in energy abundance Low-fat meat Chicken Eggs Fish % Energy 100 Fruit Vegetables (carrots) Nuts Honey 50 0 Grain Milk/-products Isolated Carbohydrates Isolated Fat/Oil Alcohol Meat Chicken Fish Fruit Vegetables Beans BERZELIUS (1779-1848) DEFINIZIONE DI BIOCHIMICA; DISTINZIONE CHIMICA ORGANICAINORGANICA; SCOPERTA CATALASI, CATALIZZATORI, FERMENTAZIONE, DIGESTIONE IBN AL-NAFIS 1794) ASSOCIAZIONE RESPIRAZIONEALIMENTAZIONE WÖHLER (18001882) TEORIA DEL VITALISMO, NASCITA DELLA BIOCHIMICA (1213-1288) BASI del METABOLISMO LAVOISIER (1743- PASTEUR e BUCHNER MULDER (1838) ISOLAMENTO PROTEINE PAYNE (1833) SCOPERTA DEL PRIMO ENZIMA: LA DIASTASI (1862-1897) SCOPRONO CHE ESTRATTI NON VIVENTI DI CELLULE CATALIZZANO REAZIONI BIOCHIMICHE; SCOPERTA ZIMASI SHARPEY-SCHAFFER E OLIVER (1894) SCOPERTA DELL’ADRENALINA MINKOWSKI E VON MERING (1889) RELAZIONE MALFUNZIONAMENTO PANCREAS-DIABETE SCHRODINGHER (1944) INTRODUCE IL SIGNIFICATO FISICO DEL METABOLISMO WATSON E CRICK (1953) DEFINISCONO LA STRUTTURA TRIDIMENSIONALE DEL DNA HOPKINS E FUNK (1912) CONCETTO DI “VITAMINA” STARTLING (1905) DEFINISCE IL CONCETTO DI ORMONE BANTING E BEST (1921) E SANGER (1955) SCOPERTA E DETERMINAZIONE SEQUENZA DELL’INSULINA KREBS (1953) CICLO DI KREBS BIOLOGIA MOLECOLARE (1958) La Biochimica ha interesse non solo a disegnare un’ "anatomia” molecolare del vivente, ma anche una fisiologia, ovvero una mappa delle relazioni funzionali e dinamiche che legano tra loro le strutture molecolari. Essa s’impegna a decifrare le centinaia di reazioni chimiche che avvengono a tappe in ogni cellula, prima distruggendo l’unità di quest’ultima e poi ricostruendola a ritroso, anche grazie al confronto fra le reazioni in vitro e il comportamento degli organismi integri. Questa mappa costituirà la trama del METABOLISMO. Autotrofi Organismi che sintetizzano sostanze organiche da elementi semplici (es. piante e alcuni protozoi fotosintetici). Usano l’energia ricavata da una fonte esterna (es. sole). Eterotrofi Organismi che si alimentano a spese di altri per ricavare sostanze organiche (es. altri protozoi e animali). L’alimentazione è una funzione caratteristica degli organismi eterotrofi (l’uomo ). E’ importante ricordare che: Nessun alimento, preso singolarmente, è in grado di soddisfare tutte le esigenze del nostro corpo. Ci sono delle molecole che l’uomo è incapace di sintetizzare e che devono essere introdotte con la dieta: le vitamine, i sali minerali o aminoacidi e acidi grassi essenziali. APPARATO DIGERENTE – RESPIRAZIONE CELLULARE Il corpo umano ricava le sostanze nutritive dal cibo che deve essere scomposto in molecole semplici; questo processo di suddivisione avviene nell’APPARATO DIGERENTE ed è detto DIGESTIONE. L’acqua e i sali minerali non subiscono trasformazioni. Il corpo ricava energia soprattutto dal GLUCOSIO che rappresenta una specie di “combustibile” per le cellule. Il glucosio reagisce con l’ossigeno e le molecole vengono gradualmente demolite. Questo processo è detto RESPIRAZIONE CELLULARE ed avviene in particolari strutture chiamate MITOCONDRI che si trovano nel citoplasma di tutte le cellule. Per procurarsi energia bisogna spendere energia! Bilancio energetico Sequenza generale dell’alimentazione. Spesa energetica in ogni tappa della sequenza. Il costo energetico dell’alimentazione fa parte del costo di mantenimento dell’animale. Per sopravvivere e riprodursi l’animale deve procurarsi nell’alimento più energia di quanta ne spende nel mantenimento. L’energia accumulata permette un’alimentazione discontinua. Sistemi coinvolti nel controllo dell’assunzione di cibo Neurotrasmettitori periferici e centrali che regolano l’assunzione di cibo ed il dispendio energetico Sistema nervoso periferico Noradrenalina (effetto alfaadren) Noradrenalina (effetto betaadren) Sistema nervoso centrale 2 1 2 Intake di cibo Consumo di energia 1 2 •Inibiscono l’intake di cibo e aumentano il consumo energetico •Stimolano l’intake di cibo e diminuiscono il consumo energetico 1 Galanina, oppioidi, NA e A (alfa),GABA Dopamina, Serotonina, CCK, NA e A (beta) IL GUSTO Il gusto è una qualità sensoriale piuttosto complessa ed è il risultato, fra l'altro, della percezione dei sapori fondamentali e degli aromi percepiti per via retro nasale. Il senso del gusto coinvolge pertanto anche l'olfatto e senza il suo ausilio è praticamente impossibile riconoscere, per esempio, un'aranciata da una limonata. Non a caso quando si è raffreddati si ritiene spesso di non essere capaci di percepire il gusto. Le qualità gustative vere e proprie del cibo sono generalmente riconducibili, secondo una teoria di oltre un secolo fa, a quattro sapori fondamentali Elaborazione dei segnali gustativi a livello cerebrale Alla base della sensibilità gustativa vi sono 2000-6000 calici gustativi che sono localizzati nell'epitelio delle papille. Si tratta di raccolte di cellule sottili, ma estremamente allungate che attraversano tutto l'epitelio, dalla membrana basale fino alla superficie linguale. Lo sbocco di un calice gustativo si trova in un piccolo poro gustativo, la cui superfice accoglie numerosi microvilli. Le sensazioni gustative raggiungono l'encefalo tramite il 7°, 9°e 10°nervo cranico Rispetto alla teoria classica in cui la percezione dei sapori fondamentali è riservata esclusivamente a determinate zone della lingua, studi moderni hanno appurato che la percezione è invece estesa all'intera superficie seppure con sensibilità diverse. L’essere umano è nato e si è sviluppato carnivoro, e la lingua ama ciò di cui il corpo ha bisogno. Questo è il motivo per cui quando spolveriamo una pasta al pomodoro con del parmigiano grattugiato la pasta acquista maggior bontà: il parmigiano, infatti, trabocca di quella misteriosa molecola ed esalta il sapore della salsa di pomodoro rendendolo assolutamente unico, squisito. La lingua non è una brava solista nel concerto del piacere Non potrebbe cogliere da sola tutte le sfumature aromatiche di un pizzico di maggiorana in una vellutata di fagioli, l’accenno di vaniglia in una crema inglese, le foglioline di timo immerse nel sugo di un’arista arrosto. Ha bisogno della collaborazione del naso. L’ODORATO Il naso è un organo estremamente sensibile. Esso può classificare migliaia di odori diversi e individuare le particelle anche minuscole che vi si introducono. Quando respiriamo, l'aria passa direttamente in gola e solo una minima parte arriva alle cellule olfattive, ecco perchè se vogliamo sentire meglio un odore dobbiamo inspirare con forza. L'olfatto, come il gusto, è un senso chimico; noi avvertiamo l'odore di una sostanza solo quando le sue molecole raggiungono e stimolano le cellule olfattive, le quali trasmettono l'eccitamento ai centri cerebrali, che hanno il compito di decodificare i vari odori e di interpretarli, cioè dar loro un significato. Bisogna quindi che la sostanza sia volatile, cioè che disperda molecole. In genere basta una parte infinitesimale di materia perchè una cellula olfattiva venga stimolata. Si pensi che il nostro naso è capace di avvertire l'odore di muschio emanato da un milionesimo di milligrammo di sostanza. Elaborazione dei segnali olfattivi a livello cerebrale Sensibilità olfattiva Sulla volta della cavità nasale, i 10 milioni di neuroni dell'epitelio si distribuiscono su un'area di circa 5 cm2 e, tramite un prolungamento cellulare dotato di una decina di ciglia, raggiungono direttamente la superficie della mucosa. Si tratta dunque di veri e propri neuroni che ricevono stimoli e possono produrre potenziali d'azione (cellule sensoriali primarie). La prima fase del processo olfattivo avviene alla superficie del ciglio olfattivo, ma come le sostanze chimiche interagiscano con la superficie recettoriale rimane un mistero. In passato si era pensato che ogni odore potesse essere descritto con appena sette caratteristiche distintive; attualmente si sa che esistono almeno 50 differenti "odori primari", ma il nostro linguaggio non ci permette di descrivere correttamente le sensazioni provate. E' certo che la capacità olfattiva dell'uomo è assolutamente insignificante in rapporto a quella degli animali, i quali sono in grado di distinguere migliaia di odori. L’essere umano è nato e si è sviluppato carnivoro, e la lingua ama ciò di cui il corpo ha bisogno. Pomodoro e parmigiano La lingua non è una brava solista nel concerto del piacere Ha bisogno della collaborazione del naso. L’ODORATO Il naso è un organo estremamente sensibile. Esso può classificare migliaia di odori diversi e individuare le particelle anche minuscole che vi si introducono. Quando respiriamo, l'aria passa direttamente in gola e solo una minima parte arriva alle cellule olfattive, ecco perchè se vogliamo sentire meglio un odore dobbiamo inspirare con forza. L'olfatto, come il gusto, è un senso chimico; noi avvertiamo l'odore di una sostanza solo quando le sue molecole raggiungono e stimolano le cellule olfattive, le quali trasmettono l'eccitamento ai centri cerebrali, che hanno il compito di decodificare i vari odori e di interpretarli, cioè dar loro un significato. Bisogna quindi che la sostanza sia volatile, cioè che disperda molecole. In genere basta una parte infinitesimale di materia perchè una cellula olfattiva venga stimolata. Si pensi che il nostro naso è capace di avvertire l'odore di muschio emanato da un milionesimo di milligrammo di sostanza. SETE: la sensazione di sete serve a regolare i livelli di liquidi tissutali Senza acqua non si sopravvive FAME SAZIETA’ IMPORTANZA DEL CIBO PER IL NOSTRO CORPO • • • Se ci si alimenta correttamente il corpo ne trae un grande beneficio e così aumentano notevolmente le possibilità che si mantenga a lungo sano ed efficiente. Una dieta adeguata è detta EQUILIBRATA. Possiamo realizzarla con un'alimentazione varia, ma è importante non solo la QUALITA’dei cibi, ma anche la loro QUANTITA’. Se la dieta non è ben bilanciata si espone più facilmente alle malattie. Un eccesso nell’alimentazione può portare a gravi conseguenze per la salute. E’ molto importante quindi alimentarsi in modo opportuno e rispettando l’esigenza del proprio corpo, così da consentirgli di svolgere le sue attività nel migliore dei modi. "E' preferibile un cibo anche un po‘ nocivo ma gradevole, a un cibo indiscutibilmente sano ma sgradevole." (Ippocrate, ca 460-377 a.C, medico greco) La piramide alimentare Zuccheri Grassi da condimento Uova, carne, pesce, legumi Latte e derivati (formaggi, yogurt) Frutta e ortaggi Cereali e tuberi Ciascun gruppo deve essere presente nella nostra dieta in modo proporzionale alla grandezza della sua sezione. Gli alimenti sono sostanze che, immesse nel nostro corpo ne permettono la crescita e il mantenimento, fornendogli i materiali per i processi di costruzione e di riparazione. L’alimentazione della specie umana è basata sull’assunzione di organismi o porzioni di organismi, animali o vegetali o provenienti da altri animali che a loro volta si nutrono di vegetali. Gli animali compreso l’uomo sono organismi ETEROTROFI (esseri viventi che si nutrono di sostanze organiche già elaborate) che al contrario delle piante verdi, AUTOTROFI (organismi che si nutrono di sostanze inorganiche trasformandole in organiche), possono vivere introducendo tutti i costituenti organici essenziali per fornire loro l’energia necessaria alle attività, alla crescita ed al rinnovo dei tessuti attraverso il processo di digestione ed il conseguente assorbimento a livello cellulare. E’ importante ricordare che: Nessun alimento, preso singolarmente, è in grado di soddisfare tutte le esigenze del nostro corpo. Ci sono delle molecole che l’uomo è incapace di sintetizzare e che devono essere introdotte con la dieta: le vitamine, i sali minerali o aminoacidi e acidi grassi essenziali. FUNZIONE PLASTICA E’ svolta da quegli alimenti che procurano al corpo la materia necessaria alla formazione e alla conservazione dei tessuti. Le sostanze proteine. con funzione plastica sono dette Le proteine sono nelle uova, nella carne, nel pesce e nei suoi derivati, nei legumi. Sono indispensabili durante la crescita. Oltre a formare tessuti li riparano dalla naturale usura che si verifica nel corso della vita. FUNZIONE ENERGETICA: E’ svolta da quegli alimenti che forniscono al corpo l’ energia necessaria per tenersi in vita. I carboidrati (glucidi) e i grassi sono le sostanze che svolgono la funzione energetica. I carboidrati, contenuti nello zucchero, nel miele, nei cereali e nei loro derivati (pane, pasta, riso) servono per ottenere energia immediatamente disponibile. I grassi (lipidi), contenuti negli oli, nel latte e nei suoi derivati, nella carne e nel pesce, vengono immagazzinati sotto la pelle con funzione di restare e utilizzati solo in caso di necessità. I grassi permettono l'utilizzo delle vitamine disponibili come la A e la D, che proteggono l'organismo dalle infezioni e facilitano lo sviluppo delle ossa. Sono da consumare preferibilmente, ma non esclusivamente, quelli vegetali crudi. FUNZIONE PROTETTIVA E REGOLATRICE E’ svolta da quegli alimenti che favoriscono le funzioni vitali come ad esempio la crescita del corpo e la difesa dalle malattie. La funzione protettiva è svolta dalle vitamine e dai sali minerali (ferro, calcio, sodio ecc..........) che sono contenuti praticamente in tutti gli alimenti, nella frutta e verdura fresca. Fra i sali minerali, quelli di calcio e di fosforo, sono i principali componenti delle ossa, il ferro invece lo è dei globuli rossi, lo iodio svolge un ruolo importante nella crescita. La loro mancanza può essere causa di gravi disturbi. Una dieta variata è sufficiente per dare al corpo tutti i sali minerali di cui ha bisogno. Le vitamine sono sostanze necessarie per il buon funzionamento dell'organismo. Si trovano nella frutta e nella verdura fresca e vengono definite con il nome delle lettere dell'alfabeto: A; B; C; D ecc............. La loro insufficienza nell'alimentazione, mette a rischio il funzionamento di organi o di strutture. UTILIZZAZIONE DELL'AMIDO NELLA ALIMENTAZIONE L' amido, che è un polimero del glucosio (C6H10O5) si estrae macinando i semi dei cereali (farine) o raspando le patate (fecola). Per l'uomo rappresenta la più cospicua parte dei carboidrati alimentari, infatti la introduciamo sotto forma di: pane, pasta, pizza, dolci, patate Rappresenta un polisaccaride di riserva ed è formato da amilosio (catena non ramificata) ed amilopectina (catena ramificata) La Digestione La prima digestione avviene in bocca e grazie alla masticazione e all’azione degli enzimi contenuti nelle ghiandole salivari, come la ptialina e la saliva, trasformano il cibo in bolo alimentare. Il bolo passa poi nell’esofago dove viene riscaldato se freddo e viceversa. Dopodiché attraverso il cardias giunge nello stomaco dove si mantiene due ore e grazie ai succhi gastrici viene digerito e diventa una massa fluida ed acida il chimo. Dopo passa nell’intestino tenue tramite il piloro che grazie alla bile vengono digeriti i grassi, poi passa attraverso l’intestino crasso e si trasforma in chilo e vengono assorbite le sostanze come acqua e proteine e le altre vengono trasformate in feci ed espulse tramite l’ano. I lipidi alimentari sono costituiti più che altro da trigliceridi, in minima parte da fosfolipidi e colesterolo libero o esterificato. I trigliceridi vengono digeriti grazie alla lipasi pancreatica che idrolizza i legami estere tra glicerolo e acidi grassi nelle posizioni 1 e 3, formando 2-monogliceridi e acidi grass liberi. La lipasi viene resa attiva tramite il legame con un peptide pancreatico detto colipasi. Azione analoga viene svolta dalla fosfolipasi pancreatica sui glicerofosfolipidi. Anche il colesterolo esterificato viene idrolizzato, da un apposito enzima, in colesterolo libero e acidi grassi liberi. Prima che intervengano gli enzimi digestivi, le grosse gocce di grasso provenienti dagli alimenti, devono venir emulsionate, ridotte cioè a minutissime goccioline. Ciò avviene ad opera dei sali biliari, secreti dal fegato e raccolti nella cistifellea. Per quanto riguarda i glucidi, le destrine, provenienti dalla parziale idrolisi dell'amido nella bocca, subiscono l'azione idrolitica della amilasi pancreatica e vengono trasformate in maltosi. Il maltosio e gli altri disaccaridi presenti nei cibi sono idrolizzati a monosaccaridi da specifiche disaccaridasi situate sull'orletto a spazzola degli enterociti. I peptidi provenienti dalla parziale digestione delle proteine nello stomaco vengono idrolizzati da una serie di enzimi di origine pancreatica che li trasformano in oligopeptidi, tripeptidi e dipeptidi: - tripsina (endopeptidasi), - chimotripsina (endopeptidasi), - carbossipeptidasi (esopeptidasi), - elastasi (endopeptidasi) anch'essi secreti in forma inattiva e attivati successivamente. L'idrolisi completa delle proteine nei singoli amminoacidi si ha grazie anche ad enzimi enterici: amminopeptidasi (esopeptidasi), situata sull'orletto a spazzola e dipeptidasi e tripetidasi presenti nel citoplasma degli enterociti. Il pancreas è un organo a doppia funzione: esocrina ed endocrina. La sua funzione è importantissima, secerne infatti due ormoni ad azione antagonista che controllano l' omeostasi del glucosio, agendo sul fegato, sui muscoli e sul tessuto adiposo: questi ormoni sono l' insulina ed il glucagone , prodotti entrambi da gruppi di cellule del pancreas denominate isole di Langerhans. L'assorbimento dei nutrienti digeriti avviene con modalità diverse: - i prodotti della digestione dei lipidi (monogliceridi, acidi grassi, lisofosfolipidi, colesterolo libero e le vitamine liposolubili) formano micelle che entrano negli entrociti per semplice diffusione, - gli amminocidi, il glucosio e il galattosio, per varcare la membrana degli enterociti, richiedono un trasporto attivo (carrier proteico sodio dipendente), con consumo di energia, - gli altri monosaccaridi utilizzano carrier proteici, senza consumo di energia (diffusione facilitata). Con queste ultime due modalità vengono assorbite anche le vitamine idrosolubili Lungo il tenue si assorbe anche la maggior parte dell'acqua e dei minerali. I lipidi, con poche eccezioni, prendono la via linfatica, in forma di chilomicroni (lipoproteine), gli altri nutrienti la via ematica (sangue portale). I processi digestivi hanno termine nell'intestino tenue, ma l'assorbimento di alcuni principi nutritivi, in particolare dell'acqua e dei minerali continua anche nel crasso. Ogni giorno nel canale digerente si riversano da 6 a 10 litri di acqua proveniente dalle bevande, dagli alimenti e dalle secrezioni. L'acqua viene assorbita nel tenue e in minor misura nel crasso con un meccanismo passivo seguendo per osmosi i monosaccaridi, gli ammioacidi e i Sali L'assorbimento intestinale dei minerali avviene con diverse modalità ed è condizionato dal tipo di alimenti che compongono il pasto: sodio, potassio e cloruro vengono assorbiti insieme all'acqua. Per l'assorbimento del calcio è necessaria la vitamina D. Nell'intestino crasso la flora batterica si riproduce attaccando la fibra, con formazione di molecole volatili, gas e aumento della massa fecale. I batteri intestinali producono inoltre vitamine (gruppo B e K), che contribuiscono ad arricchire l'apporto alimentare. Idrolisi ed assorbimento delle sostanze nutritizie TRASPORTO DEL GLUCOSIO ALL'INTERNO DELL'ORGANISMO Il glucosio (prodotto dalla digestione dell'amido) immesso nel circolo sanguigno, viene trasportato dalla vena porta al fegato, che è in grado di accumularlo sotto forma di glicogeno (polisaccaride di riserva) quindi a tutte le cellule dell'organismo, per poter essere ossidato Il glicogeno Il glicogeno rappresenta una riserva di carboidrati dalla quale possono essere liberati glucosio-6-P e glucosio. L’organismo può immagazzinare fino a 450 g di glicogeno di cui circa due terzi nel fegato e il restante nella muscolatura. Il glicogeno del fegato serve soprattutto a mantenere costante il livello ematico di glucosio. Il glicogeno dei muscoli è invece una riserva energetica Combustione cellulare del glucosio Il glucosio viene ceduto dal sangue alle cellule. All'interno di esse, nei mitocondri, avviene la combustione del glucosio in presenza di ossigeno secondo la seguente reazione C6H12O6 + 6O2 6CO2 + 6H2O sviluppo di energia L'energia liberata sottoforma di ATP sarà utilizzata per svolgere le funzioni vitali Il ciclo di Krebs 63 2 Meals a day, work as long as possible & embrace challenge Walter Breuning (1896 - 2011) "E' preferibile un cibo anche un po‘ nocivo ma gradevole, a un cibo indiscutibilmente sano ma sgradevole." (Ippocrate, ca 460-377 a.C, medico greco)