LIBER CATULLIANUM
I giorni dell’amore
Analisi e commento CARME 51
• Il carme è una nuova traduzione e rielaborazione dell’
ode 31 di Saffo ma da tale confronto Catullo si distingue
in alcuni versi dall’originale che evidenziano la diversa
sensibilità tra i due autori.
• Nell’ode di Saffo a dominare è la figura della fanciulla
ritratta mentre parla e sorride; l’innamorato è
rappresentato solo in attesa di ascoltare.
• In Catullo invece l’immagine dell’uomo assume un
carattere dominante e lo si vede nell’enfatica ripetizione
del pronome ille vv 1-2. e questa privilegiata posizione
lo rende superiore agli dei.
Carme 51
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Significativa è l’aggiunta dei verbi spactat con audit: componente essenziale per l
felicità dell’uomo è di contemplare da vicino il volto ridente della donna amata
senza staccare il volto con il frequentativo identidem.
Mentre Saffo usa la tecnica della sfera sensoriale suscitata dall’effetto
onomatopeico dei verbi : mi rimbombano le orecchie ecc, Catullo invece sceglie la
via di un minore vigore ma superiore finezza analitica nell’espressione sonitu
suopte\ tintinnant aures vv.10-11;
Elaborata espressione gemina teguntur\lumina nocte vv11-12 splendida per forza
evocativa e musicalità.
Catullo con un andamento più solenne e lento desidera aggiungere una riflessione
sul significato della passione amorosa.
Nella parte finale dell’ode si sviluppa una riflessione sull’otium con valenza
gnomica, cioè sentenziosa, di valore universale.
Nell’otium nasce l’amore, condizione necessaria anche perché si sviluppi l’adulterio
di Lesbia nei suoi confronti. Il termine rovina sembrerebbe richiamare la
distruzione della città di Troia per mezzo di Elena donna adultera contro la patria e
il marito.
Carme 7
• Tu mi chiedi o Lesbia: a quale numero arrivano i tuoi baci
• Perché io mi senta sazio e nauseato.
• Quale elevato numero di granelli di sabbia africana si
stende nella Cirenaica fertile di silfio
• Tra l’oracolo del torrido Giove e la venerabile tomba
dell’antico Batto;
• O quale sconfinato numero di stelle , quando la notte è
silenziosa
• Sbircia gli amori clandestini degli esseri umani tale è lo
sterminato numero di baci che devi dare a Catullo pazzo
d’amore perché si senta sazio e nauseato;
• Che tale cifra i ficcanaso non possano contare né le lingue
dei maligni ci lancino contro il malocchio.
Commento carme 7
• Il carme farcito di espressioni erudite segnala la
presenza di neologismi nel termine basiationes che
deriva direttamente da una voce probabilmente celtica
poi passata nella lingua italiana come bacio.
• I latini della prima repubblica molto severi nelle
effusioni d’amore tanto da condannare e radiare dal
senato un certo Manlio colpevole di aver baciato la
moglie davanti alla figlia.
• Dividevano i baci in tre categorie e termini:
• Osculum: un bacio affettuoso che si dava ai figli
• Basium: un bacio del sentimento d’amore
• Savium: il bacio appassionato che si dava alla prostituta
Analisi e commento Carme 2
• La poesia ellenistica offriva molti esempi di epigrammi il cui
protagonista era un animale regalato dall’amante con il quale la
giovane fanciulla amava giocare per trascorrere il tema ma spesso
l’evento tragico della morte dell’animale diventava motivo di
riflessione per un poeta sensibile come Catullo.
• Ma ciò che spesso per la poesia ellenistica era un gioco, Catullo lo
trasforma in un momento carico d’intensità passionale complessità
sentimentale.
• Il clima generale del componimento è della lieta corrispondenza
d’amore tra i due amanti. Siamo all’inizio della storia, la donna è
vicina al cuore del poeta ma egli medita sulle gioie e i dolori venturi
della storia d’amore.
• Il carme ha una costruzione formale molto accurata
• Si noti la sequenza delle tre proposizioni relative dei vv.2-3
Commento carme 85 odi et amo
• Odio e amo. Forse mi chiedi come io faccia non so ma sento che
questo mi accade: qui è la mia croce
• Tema dominante del carme è il dissidio interno e l’alternarsi delle
passioni che già Euripide e i poeti alessandrini avevano insegnato
nelle loro opere.
• Ma l’amore è un ossimoro permanente , un dramma intimo che
investe l’intera esistenza dell’io sentimentale.
• I modelli di tale testo sono presenti nella lirica arcaica; Teognide e
Anacreonte:
• Si tormenta il mio cuore per l’amore per te perché non posso né
odiarti né amarti. È penoso lo vedo bene, quando si ha un amico
odiarlo altrettanto penoso amarlo contro il suo volere.
• Amo e non amo, sono pazzo e non sono pazzo.
Commento carme 85
• La lingua è asciutta e colloquiale, in apparenza
senza allusioni erudite o artifici.
• Ma è interessante la disposizione dei termini.
Nel brevissimo testo incontriamo ben 8 verbi,
ugualmente distribuiti 4 nell’esametro e 4 nel
pentametro secondo uno schema a cerniera
composto da un climax discendente prima e
poi ascendente come nello schema seguente.
Struttura ciclica del carme
odi
excrucior
amo
sentio
faciam
fieri
requiris
nescio
CARME 1
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Cui dono lepidum novum libellum
arida modo pumice expolitum?
Corneli, tibi: namque tu solebas
meas esse aliquid putare nugas
iam tum, cum ausus es unus Italorum
omne aevum tribus explicare cartis
doctis, Iuppiter, et laboriosis.
quare habe tibi quidquid hoc libelli
qualecumque; quod, o patrona virgo,
plus uno maneat perenne saeclo.
TRADUZIONE CARME 1
• A chi dono un simpatico nuovo libretto
appena ripulito con ruvida pomice?
• Cornelio, a te: tu difatti solevi pensare valer
qualcosa le mie cosucce già allora, quando hai
osato unico degli Italici spiegare tutta la storia
con tre libri dotti, per Giove, e complessi.
• Dunque tieniti quanto più questo di libretto
quale che sia; ma lui, o vergine patrona, duri
perenne più di un secolo.
COMMENTO
• L’autore nel primo testo desidera porre l’accento sul valore ludico e
giocoso della composizione del libro. È chiaro l’uso dei diminutivi che
rappresentano un vezzo e una ricercatezza letteraria per coniugare il testo
poetico, con una lirica disimpegnata.
• Catullo esalta invece il valore dell’amico Nepote dedicatario del libellum
come autore di testi impegnati.
• Il testo offre un interessante repertorio della variatio lessicale catulliana.
• Osserviamo espressioni del sermo familiaris v.8 che convivono con
diminutivi e vezzeggiativi v.1 e con espressioni più colte e solenni vv9-10
• Nella sintassi vi è prevalenza della paratassi costituita da brevi periodi
accostati.
Carme 13
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Cenerai bene, Fabullo mio, da me fra
pochi giorni,
se gli dei ti assistono, se con te
porterai una buona e grande cena,
non senza una bianca ragazza e vino
e sale e tutta la tua allegria .
Questo, dico, se lo porterai, amico
mio, cenerai bene; il borsellino del
tuo Catullo è pieno di ragnatele.
Però in cambio riceverai veri amori o
quel che più piacevole ed elegante:
offrirò l'unguento, che alla mia
ragazza donarono le Veneri ed i
Cupidi, ma quando lo fiuterai, prega
gli dei, o Fabullo, che ti facciano tutto
naso.
Commento carme 13
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Il breve componimento di sapore epigrammatico è strutturato in tre parti distinte:
L’invito vero ad un amico
La trovata dell’unguentum
La facetia finale
La prima parte è giocata sulla tecnica dell’aprosdoketon, cioè una trovata a sorpresa, un
invito alla rovescia elemento tipico dell’epigramma alessandrino.
Nel carme 13 c'è poi tutto l'orizzonte umano entro il quale si definisce la vita di Catullo: gli
amici e la donna. Lo sfondo della poesia di Catullo è costituito dall'ambiente letterario e
mondano della capitale, di cui fa parte la cerchia degli amici neoterici, accomunati dagli stessi
gusti, da uno stesso linguaggio, da un ideale di grazia e brillantezza di spirito:
lepos, venustas, urbanitas sono i principi che fondano questo codice etico ed insieme estetico,
che governa comportamenti e rapporti reciproci ma ispira anche il gusto letterario e artistico.
Su questo sfondo campeggia e risalta la figura di Lesbia, incarnazione della devastante
potenza dell'eros, protagonista indiscussa della poesia catulliana .
Commento carme 101
sulla tomba del fratello
• Il tema del carme è ripreso da un noto epigrammatista greco
Meleagro che nel II sec. A.C. compone un testo dedicato alla morte
della fanciulla amata.
• Il carme rientra nella tradizione dei canti funebri detti epicedi, ma in
Catullo assume nuovo e più ampio respiro.
• Il dialogo con il defunto è anche un topos tradizionale che verrà
ripreso anche nella letteratura moderna con effetti e finalità diverse.
• Per Catullo le ceneri mute del fratello affermano una inutilità della
liturgia , quasi un respiro epicureo sulla assenza di immortalità
dell’anima.
• Ma anche la cenere muta serve ai parenti per consolarli della perdita
della persona amata.
Lingua e stile carme 101
• Carme dal tono equilibrato e solenne con una
sintassi scandita da controllate scelte lessicali.
• Ispirato dalle formule rituali sintatticamente il
testo è organizzato in due periodi
• Vv 1-6 ha il ritmo lento e solenne di un corteo
funebre
• Vv 7-10 l’uso di allitterazioni e la formula di
chiusura rende questa parte lapidaria e
incisiva come se fosse una epigrafe funeraria.
Di testo in testo
• Catullo in un altro testo scrisse una sconsolata elegia per la morte della
giovane moglie dell’amico Licinio Calvo.
• Ma anche in questo testo basato tutto sull’ipotesi della sopravvivenza
dell’anima dopo la morte si evidenzia lo scetticismo del poeta verso le
credenze religiose e popolari e si sottolinea il valore consolatorio della
poesia utile soprattutto ai vivi.
• nel 1802 Foscolo compone il sonetto in morte del fratello Giovanni,
morto suicida a soli 20 anni per debiti di gioco
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Il sonetto, pur riprendendo molti elementi e temi dell’originale testo
catulliano, esprime un dramma esistenziale più personale.
In Foscolo spicca la figura della madre come tramite del rapporto tra i due
fratelli per questo l’unica speranza di consolazione è l’abbraccio dopo la
morte.
La madre diventa il luogo dell’illusione della sopravvivenza. Tema caro
sottolineato nei Sepolcri.
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