Efficacia delle TIC
e delle metodologie non tradizionali
nell’apprendimento delle lingue
PON IT 053 PO 007
SERVIZI PER LA REALIZZAZIONE DI UNA RICERCA-AZIONE SUI FABBISOGNI
DI FORMAZIONE LINGUISTICA A FINI PROFESSIONALIZZANTI E SU QUELLI
RICONDUCIBILI ALLA EDUCAZIONE E FORMAZIONE PERMANENTE, NONCHÉ
SULLE CORRELATE INIZIATIVE ED ESPERIENZE CHE PROMUOVONO E SVILUPPANO L’APPRENDIMENTO DELLE LINGUE STRANIERE IN ITALIA.
La riproduzione totale e/o parziale dei contenuti del presente volume è consentita
esclusivamente con la citazione completa della fonte.
Prima edizione italiana Dicembre 2006
Stampato in Italia da OGL - Napoli
INDICE
Introduzione
Pag.
1
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52
58
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Cenni conclusivi: sviluppi futuri e raccomandazioni “
70
Riferimenti bibliografici e sitografici
74
1. La diffusione delle nuove tecnologie in Italia
e il loro utilizzo nei processi di insegnamento
e apprendimento
1.1. La diffusione delle TIC in Italia
1.2. eLearning ed eContent: potenzialità e ostacoli
2. Le tecnologie dell’informazione e della comunicazione nei processi di insegnamento e apprendimento delle lingue
2.1. Evoluzione storica
2.2. L’utilizzo del computer
2.3. CALL - Computer Assisted Language Learning
2.4. I sistemi di Trattamento Automatico della
Lingua - TAL
2.5. Audio, video, trasmissioni televisive e telefono
2.6. World Wide Web, posta elettronica, IRC e
videoconferenza
3. Nuove modalità di apprendimento delle lingue
elearning, tlearning, mlearning
3.1. eLearning
3.2. tLearning
3.3. mLearning
EFFICACIA DELLE TIC E DELLE METODOLOGIE NON TRADIZIONALI
“
V
Introduzione
La diffusione su larga scala a livello mondiale delle Tecnologie
dell’Informazione e della Comunicazione (TIC) ha causato rilevanti cambiamenti sociali, economici e tecnologici. In questa
trasformazione sono coinvolti tutti i settori del vivere sociale,
dalla formazione al mondo del lavoro, dai rapporti interpersonali al modo in cui si trascorre il tempo libero, dalla ricerca
scientifica alla produzione e distribuzione di beni e servizi, dalla mobilità degli individui alla gestione della vita quotidiana,
dalla modalità di percezione dello spazio all’accesso velocissimo e illimitato all’informazione e alla conoscenza come bene in
sé di importanza strategica. Per poter vivere in un contesto di
costante cambiamento, fortemente dinamico e concorrenziale,
bisogna avere nuove conoscenze, usare meglio le conoscenze
già disponibili, puntare sull’efficienza, accedere con facilità e
flessibilità a dati, servizi e informazioni. L’Unione europea nel
fissare i suoi obiettivi di crescita e di competitività di medio e
lungo termine (Strategia di Lisbona) ha puntato moltissimo sullo
sviluppo della società dell’informazione (Information Society),
sull’innovazione dei sistemi di istruzione e formazione (eLearning, eContent, LLL) e sulla necessità di favorire processi di accesso alla conoscenza flessibili e indipendenti dall’età e dai livelli di scolarizzazione. I nuovi programmi di ricerca e sviluppo
tecnologico investono nella società dell’informazione come obiettivo chiave per la competitività europea, sulle tecnologie
della conoscenza, sui sistemi cognitivi flessibili, sugli ambienti
intelligenti e accessibili, contribuendo alla “generalizzazione”
EFFICACIA DELLE TIC E DELLE METODOLOGIE NON TRADIZIONALI
1
delle TIC e spianando la strada alla prossima generazione di
servizi.
Il concetto di apprendimento permanente lungo tutto l’arco della vita, sintetizzato nel concetto di lifelong learning, inoltre, raccoglie in sé molteplici strumenti organizzativi, finanziari e progettuali messi in moto sia a livello nazionale che europeo.
L’istruzione e la formazione diventano pertanto elementi fondanti per la creazione di una società della conoscenza, laddove
coesione sociale, interrelazione, competitività, crescita individuale e collettiva, sia personale che professionale, dipendono in
modo sempre più netto dalla capacità di sfruttare il potenziale
delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione nell’ambito dell’apprendimento.
In linea con tali obiettivi e verso la costruzione della nuova società dell’informazione, più competitiva nell’era digitale, tra gli
obiettivi concreti futuri dell’Unione europea vi sono quelli di
facilitare l’accesso di tutti ai sistemi di istruzione e formazione e
di attivare processi che incoraggino tutti ad apprendere almeno
due lingue oltre alla propria (Consiglio europeo di Barcellona 2002)
a prescindere dall’età, incoraggiando scuole e centri di formazione ad impiegare metodologie efficaci e innovative di insegnamento e formazione e incentivando l’apprendimento delle
lingue per tutta la vita. Già nella Comunicazione della Commissione del 27 luglio 2003 Promuovere l’apprendimento delle lingue e
la diversità linguistica: Piano d’Azione 2004-2006, si considerava
prioritaria la necessità di intraprendere nuove e più efficaci iniziative per migliorare e facilitare l’apprendimento delle lingue
straniere, promuovere la diversità linguistica in Europa e forni-
2
PROGETTO LETitFLY
re ai cittadini e alle imprese europee le competenze interculturali e linguistiche necessarie per poter operare in modo efficace
sul mercato mondiale. I nuovi Piani d’Azione 2007-2013 utilizzeranno risorse disponibili per intensificare sensibilmente la promozione dell’apprendimento delle lingue e delle diversità linguistiche, l’impatto delle nuove tecnologie e di internet sull’apprendimento delle lingue e sul ruolo dell’insegnante, la formazione dei docenti e lo sviluppo di metodologie innovative e facilmente accessibili. Nella nuova programmazione per il lifelong
learning, il programma Lingua diventa un’azione “trasversale”
che promuove in modo specifico l’apprendimento delle lingue e
le attività connesse all’uso delle TIC per l’insegnamento e l’apprendimento linguistico. Il nuovo programma integrato rafforza e rinnova gli obiettivi di “Apprendere per tutta la vita”,
promuovendo e incoraggiando la formazione degli adulti anche
con risorse più accessibili, promuovendo metodi di apprendimento innovativi (eLearning) e l’utilizzo a scopo didattico delle
TIC per l’apprendimento. Tutto ciò considerato, il presente
rapporto intende indagare la diffusione e l’efficacia delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, con particolare
focus sull’apprendimento delle lingue.
Partendo dall’analisi dei risultati delle indagini sulla domanda
e sull’offerta formativa linguistica in Italia1, e dell’attuale livello
di innovazione delle metodologie didattiche, di seguito sono
state descritte le potenzialità delle TIC nell’apprendimento an1
Cfr. L’offerta di formazione linguistica in Italia, Progetto LETitFLY, ottobre
2006. Il volume è disponibile in formato ebook sul portale del Progetto
www.letitfly.it.
EFFICACIA DELLE TIC E DELLE METODOLOGIE NON TRADIZIONALI
3
che in relazione alle politiche per l’innovazione governative ed
europee. Una breve analisi del mercato attuale e del livello di
penetrazione delle TIC in Italia è stata considerata utile ai fini di
illustrare il grado di pertinenza e applicabilità degli assunti e
degli sviluppi ipotizzati. Tali dati si sono comparati con il livello attuale di effettivo utilizzo delle TIC nell’apprendimento delle lingue, al fine di evidenziare il gap ancora esistente tra “potenzialità” ed “effettiva applicazione”. Al riguardo si è ritenuto
opportuno estrapolare alcuni dati significativi sull’impiego delle tecnologie educative nell’apprendimento linguistico emersi
nel corso delle indagini condotte nell’ambito del Progetto
LETitFLY, al fine di una loro contestualizzazione all’interno
dello scenario generale delineato. Dopo un’attenta analisi delle
tecnologie dell’informazione e della comunicazione e del loro
impiego a fini didattici, vengono analizzate nel dettaglio le diverse tecnologie applicate al campo linguistico con particolare
attenzione al loro attuale stato di evoluzione. In seguito sono
state analizzate le metodologie didattiche e l’utilizzo delle TIC
nei processi di insegnamento e apprendimento, per poi indagare la loro specifica applicazione ai processi di insegnamento e
apprendimento linguistico. Nelle conclusioni si raccolgono una
serie di riflessioni, pedagogiche e metodologiche, sull’efficacia
delle TIC nei sistemi di insegnamento e apprendimento delle
lingue e sulle possibili future evoluzioni.
4
PROGETTO LETitFLY
1. La diffusione delle nuove tecnologie
in Italia e il loro utilizzo nei processi
di insegnamento e apprendimento
1.1. La diffusione delle TIC in Italia
Rispetto agli altri paesi europei l’Italia è in ritardo nello sviluppo della Società dell’Informazione, risultando nel gruppo di coda (tra il nono e il tredicesimo posto), rispetto ai principali indicatori di valutazione (% della popolazione che usa internet, %
di famiglie che usa internet, % di diffusione larga banda, numero di PC collegati a internet per numero di studenti, % di insegnanti che usano internet nella didattica). Questo ritardo generalizzato nello sviluppo e nell’adozione delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione (TIC o ICT - Information and
Communication Technologies) è da attribuirsi alla minore percentuale di investimenti nel settore (fig. 1). Al fine di sanare questo
gap, il Piano di eGovernment nella Pubblica Amministrazione ha
recentemente incluso tra i suoi obiettivi principali una più vasta
alfabetizzazione digitale, una capillare penetrazione del PC e
delle connessioni ad internet, una maggiore garanzia di accesso
ai contenuti digitali anche per le categorie più deboli, un maggior sviluppo dell’elearning quale principale attore capace di innescare meccanismi di formazione per adulti e di formazione
permanente nel settore pubblico e privato (con l’obiettivo di un
33% della formazione da erogare via elearning), oltre ad un
maggiore sviluppo delle infrastrutture e una più massiccia diffusione della banda larga nel paese.
EFFICACIA DELLE TIC E DELLE METODOLOGIE NON TRADIZIONALI
5
Fig. 1 - Spesa TIC in % PIL (dati Eurostat 01/2005)
Fonte: Eurostat, 2005
Oggi, in Italia, il grado di diffusione e utilizzo delle tecnologie
digitali (includendo l’informatica, le telecomunicazioni e i media digitali) e la loro penetrazione sul mercato, tra privati, aziende e Pubblica Amministrazione è in continua crescita all’inseguimento di quei parametri di competitività, imposti dalla
strategia di Lisbona e incentivati a livello europeo e nazionale
dai piani di azione per lo sviluppo dei contenuti digitali (eEurope, eContent, eLearning) e relativo adeguamento delle infrastrutture tecnologiche. Tali cambiamenti influenzano il cambiamento della domanda e dell’offerta di innovazione tecnologica nei
mercati collegati, ivi compreso quello della formazione professionale e della formazione continua in particolare. Il recente so-
6
PROGETTO LETitFLY
stegno ad una maggiore penetrazione di internet, supportata
anche dagli investimenti nelle infrastrutture e dalla diffusione
della banda larga, ha garantito un maggior sviluppo dei servizi
innovativi di nuova generazione, dall’egovernment all’elearning,
oltre all’apertura a servizi di telefonia e di televisione di nuova
generazione (voice over IP e IP-TV).
Il numero totale di accessi a larga banda (tra privati e aziende)
in Italia è cresciuto del 44,4%, passando da 4,7 a 6,8 milioni di
accessi2, con un rapido incremento degli accessi ai servizi ad alta velocità (dal 47% al 64% dei navigatori). Ciò fa ipotizzare
un’importante tendenza del mercato ad una diffusione della
modalità “a distanza” in modo pervasivo e permanente che
coinvolge ogni aspetto della vita sociale, economica e culturale
del consumatore. La modalità wireless, sempre più utilizzata in
Europa, si sta affermando anche in Italia, nonostante i problemi
strutturali dovuti alla mancanza di frequenze disponibili, lasciando intravedere un accesso sempre più at any time e everywhere caratteristico della formazione a distanza. A ciò si aggiunge la riflessione sul sempre maggiore impegno sul fronte
della convergenza digitale delle tecnologie. La televisione, tecnologia matura anche per la formazione a distanza, sta vivendo
una fase di rinnovamento e di migrazione dall’analogico al digitale, verso lo sviluppo della televisione interattiva e i servizi
di edutainment e tlearning veri e propri. La convergenza tra telefonia e internet da una parte, e internet e televisione dall’altra,
impone un ripensamento dei servizi educativi in generale, e un
2
Dati Federcomin, Osservatorio ICT, luglio 2006.
EFFICACIA DELLE TIC E DELLE METODOLOGIE NON TRADIZIONALI
7
più importante ripensamento dei sistemi di progettazione ed
erogazione dei contenuti educativi stessi.
Il Piano d’Azione eEurope 2005 persegue l’obiettivo di creare nei
paesi UE i presupposti per il crescente utilizzo di tecnologie informatiche, in vista di un sempre maggiore sviluppo dei contenuti digitali (programma eContent, eContent plus) e una maggiore accessibilità all’apprendimento e alla formazione in modalità
remota (programma eLearning). Tale sviluppo di internet e
dell’accesso al servizio a banda larga a livello europeo ha riscontrato un lieve ritardo in Italia e ha sollecitato un’azione di
intervento per aumentare gli investimenti nelle TIC da parte del
governo e recuperare il gap esistente a livello infrastrutturale
(PID, piano per l’innovazione) nell’idea che un utilizzo più intenso di internet e delle TIC possa portare ad un miglioramento
in termini di efficienza, qualità e quindi competitività.
Nel settore della formazione, parimenti, la preoccupazione che
l’introduzione massiccia di metodologie innovative possa influenzare il livello di qualità ed efficacia didattica dell’apprendimento è ancora molto alta. La sfida sarà appunto quella di investire, da un lato in modelli e metodologie didattiche di qualità (ivi compreso la condivisione, anche a livello governativo, di
parametri di qualità per l’elearning, oltre a strumenti comuni per
la valutazione e la validazione dell’apprendimento online),
dall’altra di adattare in maniera adeguata le potenzialità dei
nuovi mezzi a disposizione con le esigenze di interattività della
formazione, e in particolare della formazione linguistica.
L’interattività e le sue applicazioni tecnologiche (internet, TV
via sat, e televisione interattiva) rappresentano dunque la stra-
8
PROGETTO LETitFLY
da dell’innovazione di qualità da percorrere per garantire una
sempre maggiore efficacia delle TIC nella formazione e in particolare nella formazione linguistica. Tutto ciò prevede anche un
importante sforzo di adattamento del sistema privato e pubblico ad un rinnovamento delle figure coinvolte nella formazione
linguistica (docente, progettista della formazione, content developer), per preparare nuovi e più innovativi contenuti didattici
in un’ottica di blended learning o elearning puro, concepiti già per
essere fruiti su vari content delivery providers.
Tutto ciò deve però fare i conti con un tasso di crescita degli investimenti in TIC in Italia che è stato negli ultimi anni molto vicino allo zero. La spesa in innovazione da parte dell’Italia, ancora al di sotto della media europea (6,40% del PIL), è pari al
5,31% del PIL (dati 2005), con un valore di spesa pro capite in
tecnologie molto al di sotto di paesi come la Germania e la
Francia. In generale il 58% delle famiglie italiane possiede un
PC, e il 43% delle famiglie dispone di un accesso a internet, con
un positivo aumento degli utilizzatori della rete, ivi compresa la
crescita, in termini percentuali, delle famiglie con televisione
digitale, dovuta quasi esclusivamente alla diffusione del digitale terrestre (tab. 1). La crescita delle “connessioni domestiche” è
quasi esclusivamente motivata dall’utilizzo di servizi legati alla
Pubblica Amministrazione (egovernment) e a servizi culturali (ivi compresi quelli educativi) e rappresenta un dato in evoluzione considerando il progressivo aumento e la diffusione della
banda larga per la fruizione di contenuti digitali, avallando la
funzione sempre più educativa del mezzo accanto a quella meramente di informazione.
EFFICACIA DELLE TIC E DELLE METODOLOGIE NON TRADIZIONALI
9
Considerando anche il progressivo utilizzo di software di audio
e video streaming, video conferencing, oltre ai servizi di instant
messaging, e il fenomeno del voice over IP (tra Skype e voice messangers), il fenomeno internet si sta sempre più dotando di
strumenti di interazione sincrona che apportano quel valore
aggiunto in termini di comunicazione, e che aprono le porte ad
una comunicalità interattiva maggiormente efficiente, anche in
termini di formazione, orientamento, supporto e interazione tra
docente e discente che rappresentano ancora elementi di scetticismo in termini di efficacia didattica.
Tab. 1 - Accessi domestici a internet e alla banda larga. Confronto UE 25 Italia (val. %)
Internet access
UE 25
Italia
Banda larga
Internet
23
48
13
39
Base: 1.656 persone che conoscono almeno 1 lingua straniera
Fonte: rilevazione MLPS-RTI “LETitFLY”, 2006
Per quanto riguarda le imprese (tab. 2), l’utilizzo di internet da
parte delle imprese è cresciuto quantitativamente (il 57,3% delle
imprese italiane ha internet) e qualitativamente (il 68% dei dipendenti che usano internet in ufficio accede a banda larga). Per
quanto riguarda le grandi aziende (più di 250 dipendenti) poi, il
dato si può considerare nella sua totalità e questo fa ben sperare
10
PROGETTO LETitFLY
per lo sviluppo di servizi di formazione (soprattutto di formazione linguistica) in intranet, anche considerando gli incentivi
fiscali alle imprese del Ministero per l’Innovazione per l’introduzione di sistemi di formazione continua on the job.
Sull’introduzione di internet nel sistema educativo nazionale,
secondo i dati MIUR, il rapporto dotazione PC e numero di
studenti è decisamente migliorato e in linea con le medie europee, con un 99% delle scuole connesse a internet, di cui il 90%
ad alta velocità. Anche sul versante università si assiste ad una
sempre maggiore dotazione di servizi online (iscrizioni, prenotazioni esami ecc.), e l’utilizzo della formazione online intraaziendale è in continua crescita soprattutto nelle grandi aziende3. Naturalmente uno dei vincoli più grandi alla diffusione
delle applicazioni TIC è sicuramente la dimensione del loro costo rispetto alla formazione d’aula. Ma anche rispetto a questo
ostacolo, bisogna considerare che il maggiore costo di avvio
della formazione a distanza e della formazione online è principalmente concentrato nella fase iniziale di produzione e postproduzione del materiale didattico, costo che va diminuendo, in
economie di scala, sul numero indefinito di studenti/partecipanti e considerando la riproducibilità e la replicabilità del
materiale elearning.
Un’altra importante considerazione va fatta sulla recente diffusione della televisione ditale, sia in termini di aumento di acces3
Deducibilità delle spese per la formazione (anche di quelle erogate in modalità elearning) degli imprenditori e del loro personale dipendente legate
all’introduzione dell’ebusiness in azienda (ad es. Tremonti-bis dedicata all’innovazione digitale).
EFFICACIA DELLE TIC E DELLE METODOLOGIE NON TRADIZIONALI
11
si alla televisione satellitare (ancora la più diffusa) sia in termini
di nuovi accessi alla televisione digitale terrestre, oltre alla sperimentazione di forme di televisione su internet e delivery in
streaming di canali televisivi su mobile. Si aprono dunque nuovi
canali distributivi televisivi (DTT, pay TV DTT, SAT TV, SAT
pay TV) con il digitale terrestre in rapida e costante crescita
(con una percentuale di crescita più rapida del satellitare) facendo presupporre un aumento relativo dei servizi interattivi
ad essa associati, aprendo importanti mercati per l’edutainment,
i programmi culturali e la formazione a distanza di nuova generazione.
Tab. 2 - Imprese dotate di accesso a internet e alla banda larga, per classe
dimensionale. Confronto UE 25 - Italia (val. %)
Classe dimensionale
Internet access
UE 25
ITALIA
Tutte le imprese
Banda larga
Internet
Banda larga
Internet
Banda Larga
Internet
Banda Larga
Internet
63
91
92
99
79
98
59
90
57
92
93
99
79
98
54
91
Grandi imprese (>250)
Medie imprese
Piccole imprese (<50)
Fonte: Eurostat, 2005
Produrre beni non è più sufficiente, di per sé, a reggere le sfide
dell’economia odierna. Ad essi si devono accompagnare la frui12
PROGETTO LETitFLY
zione e l’utilizzo dei servizi offerti e mediati dalle tecnologie
dell’informazione e della comunicazione sul mercato, con
l’obiettivo di garantire a tutti la possibilità di accedere alle opportunità offerte dalle tecnologie digitali attraverso “canali” che
si adattino alle diverse capacità e modalità d’uso dell’utenza.
La “convergenza” si realizza mediante un’offerta di strumenti
che, con livelli di difficoltà e prestazioni diversi consentono a
tutti di utilizzare i servizi immessi in rete. PC e larga banda per
l’accesso a internet, telefonia mobile e televisione digitale terrestre rappresentano altrettante piattaforme attraverso le quali i
servizi di egovernment, ecommerce, elearning, econtent, ehealth, ebanking, etourism ecc. arriveranno negli uffici, nelle imprese, nelle case e perfino agli utenti in mobilità. L’introduzione della TV
digitale terrestre contribuirà a completare la “copertura” delle
diverse fasce di popolazione portando i servizi citati (e con modalità semplificate) in molte realtà oggi escluse dai benefici della Società dell’Informazione.
Per concludere, la convergenza tecnologica, l’integrazione tra
piattaforme (internet, telefonia mobile, televisione), la crescente
pervasività del settore dei media, il lancio definitivo della televisione digitale terrestre e la novità rappresentata dalla televisione su internet sono fattori che implicano uno sviluppo esponenziale del mondo dei contenuti digitali e che costituiscono il
presupposto indispensabile per lo sviluppo di tale mercato.
Tutto ciò impone un ripensamento dell’industria dei contenuti
digitali e un adeguamento delle industrie “culturali” alla nuova
era digitale, gettando le basi per un apprendimento senza limiti
di spazio e di tempo, individuale e di gruppo, sincrono e asinEFFICACIA DELLE TIC E DELLE METODOLOGIE NON TRADIZIONALI
13
crono, dove la socialità e la fisicità del docente e del discente
diventano un valore aggiunto di eccellenza, in una gara alla
massimizzazione della qualità dell’apprendimento che vede
coinvolti diversi strumenti e rinnovate metodologie, dove la
formazione in aula diventa condizione necessaria ma non più
sufficiente per garantire la qualità dei learning objects, non solo
nei processi ma anche nei prodotti della formazione.
Gli enti di formazione pubblici e privati (soprattutto nella formazione linguistica che è trasversale ad ogni genere di formazione e riqualificazione professionale in un mercato del lavoro
europeizzato) devono affrontare la sfida di nuovi contenuti
formativi e nuovi modelli di business per un consumatore sempre più esigente e sempre più abituato a modalità di comunicazione e di comprensione e apprendimento mediate dall’utilizzo
delle TIC e dai prodotti digitali che essa impone (fino a pensare
a un mercato dei giochi e dell’animazione a fini educativi).
Il passaggio da una fase all’altra comporta un adattamento dei
contenuti sia in termini di formati, a seconda dei devices a cui
essi sono destinati, e di distribuzione pensata per tipologia di
broadcaster, sia in termini di contenuti progettati e “formattati”
sui diversi target di riferimento.
1.2. eLearning ed eContent: potenzialità e ostacoli
Il valore dei contenuti digitali prodotti in Italia, stimato nel 2005
intorno ai 524 milioni di euro, aumenta progressivamente, spostandosi da un modello free, prevalentemente nel settore pubblico (turismo e beni culturali), verso modelli a pagamento, co14
PROGETTO LETitFLY
me nel caso dell’education e dei contenuti erogati tramite internet con finalità didattiche da publishers ed editori, e diversi e
numerosi modelli di business che stanno nascendo attorno alla
vendita dei contenuti digitali (dal pay per listen della musica, al
pay per view per i video, al pay per download o alla modalità video
on demand che interessano anche internet via satellite e il delivery
di contenuti educativi in streaming).
La realizzazione degli scenari dipenderà dalla diffusione delle
tecnologie e da quanto gli attori principali del mercato saranno
in grado di rispondere, con nuovi modelli di business e nuovi
prodotti, alle esigenze crescenti della domanda, uno dei principali driver del mercato. Si sta assistendo a un’accelerazione del
processo di convergenza che porterà, nei prossimi tre anni, a
poter vedere i programmi televisivi anywhere, anytime, anyway.
Il contenuto, pertanto, sarà svincolato dal medium tradizionale,
ovvero la televisione, e diverrà fruibile su vari dispositivi. A
questa tendenza si accompagnerà la nascita di una nuova modalità di fruizione dei contenuti che cambierà profondamente il
profilo della domanda, che diverrà sempre più esigente e si indirizzerà verso il modello di digital lifestyle. Lo sviluppo di contenuti autoprodotti, come blog e podcast, in crescita a ritmi impressionanti sulla rete, è un’ulteriore prova della pervasività
raggiunta dai nuovi media nella società.
Nel segmento education, gli editori scolastici cominceranno a offrire contenuti digitali a scopo didattico. I primi passi fatti verso
l’introduzione di contenuti digitali a supporto dell’attività di
docenti e allievi inducono a prevedere, anche per questo mercato, una crescita sostenuta nel 2006 (pari a circa il 34%) e nel
EFFICACIA DELLE TIC E DELLE METODOLOGIE NON TRADIZIONALI
15
2007, quando si stima che il mercato raggiunga quasi un valore
di 92 milioni di euro.
Particolare attenzione va dedicata ai fattori di freno allo sviluppo dei contenuti digitali in education e all’introduzione delle TIC
nei processi di apprendimento e insegnamento delle lingue.
Come già largamente esaminato, alcuni fattori impediscono il
completo e competitivo sviluppo delle TIC nei processi di insegnamento e apprendimento. Tra questi alcuni sono più rilevanti
mentre altri risultano più legati agli aspetti soggettivi e motivazionali degli individui. Tra gli aspetti da considerare sono senza
dubbio:
- le infrastrutture e la penetrazione di internet e la banda larga;
- la penetrazione del digitale terrestre e della televisione interattiva;
- le politiche e il recente forte stimolo da parte del governo per
favorire la creazione di contenuti digitali e l’introduzione di
tali contenuti in contesti educativi, per favorire l’accessibilità
e l’usabilità a 360 gradi;
- le resistenze da parte degli operatori che, nel settore
dell’insegnamento delle lingue, sono anche dovute alla mancanza di formazione e all’incapacità di adattamento dei sistemi formativi;
- i problemi dovuti alla tutela dei diritti di proprietà intellettuale;
16
PROGETTO LETitFLY
- la mancanza di modelli pedagogici comuni e di capacità di
progettazione metodologica.
Lo stesso elearning da un lato rappresenta una metodologia in
grado di sfruttare le potenzialità offerte dalle TIC, dall’altro è
una modalità formativa che rischia di essere poco efficace se
non supportata da una continua interazione, anche virtuale, tra
discenti e docenti. Inoltre, la scarsa informazione e formazione
sulle metodologie dell’elearning e la mancanza di personale qualificato all’introduzione di progetti da erogare in elearning rappresentano ulteriori elementi di ostacolo. Come risulta dai dati
dell’Osservatorio Anee/Assinform ancora scarsa è la fiducia
nell’efficienza di questo sistema (fig. 2).
I trend di crescita del mercato dell’elearning insieme all’aumento
della richiesta di formazione in tale modalità da parte delle
aziende, oltre agli investimenti delle politiche in tal senso, fanno però ipotizzare una crescita del mercato della formazione in
tale modalità e una crescita per la produzione di contenuti digitali, anche se ancora rimane alta la preoccupazione per i costi di
produzione e gestione e le dotazioni tecnologiche necessarie
(fig. 3).
Ancora forti sembrano essere gli ostacoli economici alla fruizione (costi di connessione, di hardware), ma anche alla produzione
e post-produzione dei contenuti elearning, nonché i problemi legati al tempo (la produzione di 1 ora di materiale didattico
online è di gran lunga superiore in termini di tempo e di impegno didattico dell’ora d’aula realizzata dal docente vis à vis), di
organizzazione (il processo di produzione di materiale didatti-
EFFICACIA DELLE TIC E DELLE METODOLOGIE NON TRADIZIONALI
17
co, sia esso multimediale, online o interattivo, implica il coinvolgimento di diverse figure professionali, dal progettista didattico al content editor, oltre alla tradizionale figura del docente). Oltre alle difficoltà pratiche c’è anche il dato sulla presenza
e il contatto diretto che sono ancora considerati elementi di
soddisfazione importanti (la mancanza di incontri diretti nei
corsi elearning è ancora considerata il maggior elemento di insoddisfazione insieme alla mancanza di riconoscimenti formali,
crediti formativi ecc.).
Fig. 2 - Ostacoli all’adozione dell’elearning nel 2005 (val. %)
Fonte: Osservatorio Anee/Assinform, 2005
18
PROGETTO LETitFLY
Secondo i dati sul mercato dell’elearning Assinform4, aumenta la
domanda di soluzioni formative elearning chiavi in mano, in cui
si garantisce il prodotto formativo, dalla progettazione ai processi formativi, alla fornitura di tecnologia in un’idea di prodotto realizzato sui bisogni degli utenti.
Fig. 3 - Spesa in formazione 2004
Fonte: Osservatorio Anee/Assinform, 2005
Nonostante l’elearning sia considerato efficace, ancora non corrisponde alla modalità di erogazione più utilizzata in azienda che
continua ad essere quella d’aula. Ma il gap tra queste due modalità è destinato in breve tempo a colmarsi perché le prospettive
di utilizzo dell’aula si riducono (78%) e quelle dell’elearning
aumentano (81,4%) portando di fatto tale modalità a sopravanzare quelle più tradizionali (siano esse in forma pura o mista).
Per quanto riguarda gli utenti, ci si sposta da un livello tecnico4
Osservatorio Anee/Assinform, 2005.
EFFICACIA DELLE TIC E DELLE METODOLOGIE NON TRADIZIONALI
19
operativo e impiegatizio quali maggiori fruitori dell’elearning ad
un incremento dei quadri e dei dirigenti. In questo contesto,
l’apprendimento delle lingue in forma individuale potrebbe
rappresentare, per le classi superiori, un importante elemento
di incentivo e di motivazione, considerando la scarsa propensione alla formazione d’aula di quadri e dirigenti. In tale ottica
l’apprendimento delle lingue in modalità elearning e intranet
aziendale potrebbe rappresentare un importante elemento di
“sviluppo individuale e professionale” anche supportato da attività di tutoring individuale.
La Pubblica Amministrazione ha investito nel 2004 ben 4 milioni e 600mila euro in elearning per erogare 262.000 ore di formazione a 26.000 dipendenti. A livello regionale le aree per cui è
stata scelta maggiormente la metodologia elearning sono appunto l’informatica e le lingue.
Secondo un recente studio Eurobarometro5, in un’ottica di apprendimento continuo e di formazione permanente, i motivi
più ricorrenti e gli ostacoli all’apprendimento delle lingue sono
per lo più da attribuirsi alla mancanza di tempo, alla lontananza dal luogo di apprendimento, ai costi della formazione in presenza ecc. Anche se le modalità didattiche che prevedono la
presenza di un insegnante continuano ad essere preferite dai
più (in quanto permettono l’immediata verifica delle competenze acquisite e l’esercizio della lingua straniera soprattutto in
quei paesi dove le occasioni di parlare una lingua diversa dalla
propria sono rare), l’indagine rileva un apprezzabile interesse
da parte degli europei verso forme innovative di autoapprendi5
20
Eurobarometre special, Les européens et leurs langues, febbraio 2005.
PROGETTO LETitFLY
mento o apprendimento mediato dall’uso delle tecnologie, siano esse multimediali o televisive, anche se ancora rimane bassa
la percentuale di coloro che ne fanno effettivamente uso.
La formazione online o multimediale, in ambiente aziendale in
modalità intranet, è considerata una valida alternativa per un
pubblico adulto e lavoratore. In generale, con riferimento ai desideri espressi dal pubblico adulto in merito alla formazione
linguistica, tecnologie mature come la televisione, la radio, la televisione via satellite e la televisione interattiva sono percepite
di più facile utilizzo e penetrazione a livello domestico.
L’efficacia dell’apprendimento individuale delle lingue, mediato dall’uso di tecnologie quali la televisione, la radio, i prodotti
multimediali, i corsi online, i Cd rom interattivi è ritenuta comunque inferiore rispetto all’efficacia dell’apprendimento in
aula o in contesti sociali. Questo è dovuto al lento adeguamento
delle metodologie ai contenuti didattici, ad una generale reticenza alla scelta di una metodologia basata molto sull’automotivazione personale, e ad una generale scarsa propensione del
pubblico adulto a ricorrere alla formazione online o mediata
dall’uso delle tecnologie per una limitata capacità dell’utilizzo
di prodotti online. Questi ultimi, superate le resistenze “tecnologiche” iniziali, potrebbero invece rappresentare una soluzione facile ed efficace soprattutto per un pubblico meno avvezzo
a rimettersi in discussione in una formazione d’aula tradizionale, soprattutto se si considera che l’offerta didattica tradizionale
per l’apprendimento delle lingue è ancora principalmente rivolta ad un pubblico giovane.
EFFICACIA DELLE TIC E DELLE METODOLOGIE NON TRADIZIONALI
21
Fig. 4 - Contesti nei quali i rispondenti pensano di aver acquisito delle
competenze negli ultimi 12 mesi. EU 15 (val. %)
Fonte: Cedefop, 2004
Interessanti, al fine di stimare la propensione all’utilizzo delle
TIC e, più in generale, di metodologie didattiche innovative,
sono alcuni risultati dell’indagine realizzata dal Cedefop nel
2004 sul lifelong learning. In primo luogo, appaiono significative
le informazioni fornite dagli intervistati in merito al contesto
nel quale sostengono di aver acquisito ulteriori conoscenze/competenze (fig. 4): il 31,6% dichiara di aver fatto ricorso a
22
PROGETTO LETitFLY
biblioteche locali o Centri risorse per l’apprendimento, ponendosi dunque in un’ottica di lifelong learning e di autoapprendimento. Ben il 69,1% indica la propria abitazione come principale luogo di apprendimento, e ciò può essere considerato un indicatore indiretto del fatto che l’utilizzo del computer e
l’accesso alla rete risultano fondamentali nei processi di apprendimento permanente. Infatti, l’alta percentuale di individui
che considera lo stare a casa come un momento importante nel
quale dedicarsi alla formazione fa ipotizzare che lo sviluppo di
nuove tecnologie come per esempio il tlearning avrà un ruolo
sempre più importante nell’insegnamento e apprendimento
delle lingue nell’immediato futuro soprattutto in un’ottica di
apprendimento non formale.
Per quanto riguarda il contesto italiano, i dati LETitFLY rilevati
dalle indagini sulla domanda e l’offerta di formazione linguistica evidenziano anche per il nostro paese una situazione di scarso utilizzo di nuove tecnologie e metodologie didattiche. Ciò
non solo per rigidità proprie della rete di offerta, ma anche per
la presenza di comportamenti contraddittori all’interno della
stessa domanda che, sebbene potenzialmente richieda un’offerta meno rigida e più aderente alle esigenze individuali, continua a prediligere soluzioni più tradizionali a discapito di altre
a più alto contenuto tecnologico. La maggior parte delle strutture che erogano corsi di lingua straniera ricorrono soprattutto alla formazione che prevede la presenza in aula di un docente
(94,7%), con un’offerta di corsi blended (modalità mista) di appena il 6,2% e completamente online solo del 4,2% (tab. 3). La
formazione in presenza è una modalità diffusa soprattutto tra le
strutture del terzo settore e le altre strutture pubbliche consideEFFICACIA DELLE TIC E DELLE METODOLOGIE NON TRADIZIONALI
23
rate, la cui offerta di corsi online e blended, sommata, arriva solo
al 3,4%. Quota che sale al 4,7% per le strutture del sistema
dell’istruzione e al 9,9% per quello della formazione professionale (quest’ultima predilige forme miste, facendo registrare il
7% di offerta blended). Nelle scuole di lingua private si nota una
tensione maggiore verso modalità innovative: l’8,5% propone
infatti corsi online o blended.
Tab. 3 - Modalità di erogazione dei corsi, nell’ultimo triennio, per macrotipologia di offerta e area geografica. Anni 2003-2005 (val. %)
Macrotipologia di offerta
FormazioScuole di Terzo settore e
Totale
Sistema
ne profeslingua
altre strutture
d’istruzione
sionale
private
pubbliche
Corsi in presenza - Lingua Straniera
Effettuato almeno 1 corso
94,5
nel triennio
Nessun corso effettuato
5,5
97,9
92,7
94,3
94,7
2,1
7,3
5,7
5,3
2,9
2,1
7,7
2,3
4,2
97,1
97,9
92,3
97,7
95,8
Corsi blended - Lingua Straniera
Effettuato almeno 1 corso
7,0
nel triennio
Nessun corso effettuato
93,0
2,6
9,7
1,1
6,2
97,4
90,3
98,9
93,8
Corsi online - Lingua Straniera
Effettuato almeno 1 corso
nel triennio
Nessun corso effettuato
Fonte: rilevazione MLPS-RTI “LETitFLY”, 2006
24
PROGETTO LETitFLY
Nel periodo 2003-2005 il tasso di incremento di corsi a distanza
o blended learning è stato particolarmente sostenuto nell’ambito
della proposta corsuale individualizzata. Come illustrato nella
tab. 4, ad un incremento medio del 6,7% corrisponde un aumento dei corsi in presenza del 6,1%, dei corsi online/a distanza del
30,8% e del 25% dei corsi blended. Ovviamente i dati disaggregati, se confrontati con il dato medio, mostrano con tutta evidenza
che le proposte corsuali innovative si giocano ancora tutte su
piccoli numeri.
Anche tra i progetti che sono stati indicati dalle strutture intervistate come innovativi e/o sperimentali sembrano prevalere
comunque metodologie di insegnamento tradizionali (tab. 5).
La formazione a distanza è utilizzata solo dal 18,9% di tali progetti. Da sottolineare che una quota consistente, anche se minoritaria, di tali progetti appare comunque molto attiva nella produzione in proprio di materiali didattici multimediali. La tabella 6 mostra infatti che il 53,9% dei progetti ha fatto ricorso, in
tutto o in parte, a strumenti didattici multimediali prodotti per
un utilizzo in laboratorio, il 41,4% ha prodotto e utilizzato pacchetti didattici in autoistruzione e il 31,4% pacchetti in autoistruzione, su web ecc.
Spostando l’angolazione dell’analisi dall’offerta alla domanda,
si rileva altresì una limitata esperienza o attitudine da parte degli stessi utenti nel ricorrere al supporto delle tecnologie
dell’informazione e della comunicazione per l’apprendimento
delle lingue. Infatti solo il 22,5% degli individui intervistati ha
dichiarato di aver utilizzato la navigazione su internet o
l’ausilio di un pacchetto multimediale per apprendere per proEFFICACIA DELLE TIC E DELLE METODOLOGIE NON TRADIZIONALI
25
prio conto una lingua straniera; solo l’11,3% ritiene che la formazione a distanza possa essere una modalità che favorisce la
partecipazione ad un corso di lingua, mentre, infine, un marginale 0,4% afferma che in futuro studierà le lingue straniere attraverso la formazione a distanza.
Tab. 4 - Tipologia di corsi di formazione linguistica individuali erogati dalle strutture formative. Corsi in presenza, online, blended learning.
Anni 2003-2005 (var. %)
Var. %
2003-2005
Corsi di lingua straniera
- in presenza
- online/a distanza
- blended learning
Totale
6,1
30,8
25,0
6,7
Fonte: rilevazione MLPS-RTI “LETitFLY”, 2006
Tab. 5 - Metodologie di insegnamento (val. %)
%
Conversazione in lingua tra allievi e docente (in presenza)
Lezioni frontali
Simulazione di situazioni di vita reale
Elaborazioni scritte in lingua
Attività ludiche in lingua
Formazione a distanza
Studio di altre discipline utilizzando una lingua straniera (CLIL)
87,6
55,0
51,5
40,8
32,0
18,9
14,8
Fonte: rilevazione MLPS-RTI “LETitFLY”, 2006
26
PROGETTO LETitFLY
Tab. 6 - Materiali e strumenti didattici (val. %)
val. %
Strumenti didattici multimediali in laboratorio appositamente
prodotti per il corso
Sì, del tutto
Sì, in parte
No/Non utilizzato
Totale
23,7
30,2
46,1
100,0
Strumenti didattici multimediali a distanza offline (pacchetti didattici in autoistruzione) appositamente prodotti per il corso
Sì, del tutto
Sì, in parte
No/Non utilizzato
Totale
21,3
20,1
58,6
100,0
Strumenti didattici multimediali a distanza online (pacchetti didattici in autoistruzione, su web con tutor ecc.) appositamente
prodotti per il corso
Sì, del tutto
Sì, in parte
No/Non utilizzato
Totale
17,2
14,2
68,6
100,0
Fonte: rilevazione MLPS-RTI “LETitFLY”, 2006
EFFICACIA DELLE TIC E DELLE METODOLOGIE NON TRADIZIONALI
27
Tab. 7 - L’impiego delle TIC nell’apprendimento delle lingue straniere
(val. %)
Modalità di autoapprendimento delle
lingue straniere:
- Navigando su internet o utilizzando
Cd rom
Condizioni che favoriscono la partecipazione a un corso di lingua straniera:
- A distanza tramite internet/telefono
Modalità di apprendimento di lingue
straniere in futuro:
- Seguendo lezioni tramite corsi su internet (formazione a distanza)
22,5
11,3
0,4
Fonte: rilevazione MLPS-RTI “LETitFLY”, 2006
28
PROGETTO LETitFLY
2. Le tecnologie dell’informazione
e della comunicazione nei processi
di insegnamento e apprendimento delle lingue
2.1. Evoluzione storica
Dal secondo dopoguerra ad oggi vi è stato un susseguirsi di varie mode parallelamente all’avvento di ogni nuova tecnologia.
La radio a scopi didattici, già in uso dalla prima metà degli anni
quaranta, raggiunse una diffusione soprattutto a partire dagli
anni cinquanta. A questa si sono affiancati i programmi televisivi a scopo educativo e a partire dagli anni settanta i diversi
supporti per la fruizione in differita di prodotti audiovisivi (videocassette). Con la diffusione della televisione prima e dei
prodotti audiovisivi poi si sono parallelamente sviluppati concetti nuovi, metodologie didattiche innovative e processi di apprendimento e insegnamento all’avanguardia.
Un grande passo in avanti si ebbe con l’avvento dei computer. I
contenuti proposti allo studente erano articolati su un percorso
didattico lineare e suddivisi in unità minime di apprendimento,
frame. Il materiale era organizzato per permettere allo studente
di avvicinarsi al comportamento desiderato (apprendimento)
attraverso una serie di piccoli passi. Al termine di ogni unità di
contenuto allo studente veniva posta una domanda. La risposta
dello studente sarebbe dovuta essere sempre corretta a dimostrazione dell’adeguata progettazione del programma.
EFFICACIA DELLE TIC E DELLE METODOLOGIE NON TRADIZIONALI
29
Successivamente si sono diffusi, lentamente ma in modo costante, i primi programmi per la formazione basati su sistemi operativi binari con le prime tipologie di computer. Le modalità di
verifica e di interazione risultavano estremamente semplici e
pochissimo spazio veniva dedicato alla componente collaborativa e di learning by doing.
La questione dell’interazione è sempre stata di importanza fondamentale e le sperimentazioni si sono concentrate soprattutto
sui processi di insegnamento/apprendimento nel tentativo di
creare sistemi in grado di riprodurre, anche se in modo limitato,
l’interazione docente-discente. Nonostante i primi successi, le
realizzazioni di quegli anni non ebbero una diffusione di massa.
Furono presto rimpiazzate da tecnologie più economiche, efficaci e di facile uso anche da parte di persone non esperte. Si diffusero soprattutto programmi in grado di costruire degli ipertesti per la didattica che davano agli utenti la possibilità di studiare spostandosi a piacimento su diversi moduli e unità didattiche per approfondire, consultare bibliografie, accedere a rimandi, glossari sulla base di strutture di conoscenza reticolari.
Si trattava ancora di una comunicazione didattica fondamentalmente ad una via: lo studente riceveva informazioni, immagini, contenuti, poteva navigare in modo libero o strutturato, rispondere a domande, partecipare a simulazioni di laboratorio,
svolgere esercizi, partecipare a sessioni di valutazione e ottenere risposte in modo automatico, ma difficilmente poteva interagire con una figura docente o con altri studenti.
La diffusione di Internet ha segnato un ulteriore passaggio rivoluzionario: il concetto di navigazione tra i contenuti è diventato
30
PROGETTO LETitFLY
ancora più ampio affiancandosi al concetto di navigazione tra i
discenti e tra loro e i rispettivi docenti o tutor. Per un tempo
molto breve si sostenne che il fatto stesso di navigare tra una
mole immensa di informazioni rappresentasse di per sé un fatto
formativo, sviluppava le capacità di ragionare e di scoprire e
forniva la possibilità di costruire percorsi personalizzati, scelti e
guidati dal singolo individuo. Ben presto ci si rese conto che
questo rappresentava un punto di vista limitato. L’assoluta libertà di movimento nella rete può far perdere di vista
l’obiettivo didattico, internet e le tecnologie della comunicazione permettono di andare a recuperare informazioni illimitate su
basi di dati remote in diversi luoghi del web con il rischio di accedere a una conoscenza disarticolata e destrutturata. Il punto
di volta sta nella possibilità di entrare in contatto, di interagire,
comunicare in modo sincrono e in modo asincrono. Si diffondono l’utilizzo delle mail, delle chat e dei forum fino ad arrivare
alle recenti versioni audio e video.
2.2. L’utilizzo del computer
Il computer si è imposto come strumento primario per
l’insegnamento e l’apprendimento delle lingue grazie allo sviluppo di programmi sempre più agevoli (usabilità) ed efficaci,
atti a sviluppare, favorire, sostenere, stimolare diverse tipologie
di abilità sia per quanto riguarda il docente che per quanto riguarda il discente. Nella didattica delle lingue straniere, può essere definito come un’ottima teaching machine, che a partire dagli anni sessanta, quando furono sviluppati i primi programmi
didattici, non ha più smesso di essere utilizzato.
EFFICACIA DELLE TIC E DELLE METODOLOGIE NON TRADIZIONALI
31
Di seguito vengono riportate diverse modalità di utilizzo del
computer come strumento di supporto all’insegnamento e
all’apprendimento delle lingue:
CAI - Computer Aided (o Assisted) Instruction: istruzione mediata
dal computer nella quale il sistema permette la correzione basata su risposte, ma non consente un cambiamento della struttura
del programma che sta alla base.
CBT - Computer Based Training: è finalizzato all’autoistruzione,
puntando più all’acquisizione di abilità piuttosto che di concetti
e nozioni.
CMC - Computer Mediated Communication: indica qualsiasi tipo
di comunicazione che avviene attraverso il computer.
CML - Computer Managed Learning: riguarda principalmente la
selezione e l’uso del software e dei media nell’ottica di una gestione organizzativa dell’apprendimento.
CAL - Computer Assisted Learning: il calcolatore viene usato come supporto dal docente che organizza e controlla l’attività di
apprendimento. Questo tipo di funzione viene utilizzata nel
contesto di interventi didattici organizzati secondo un’ottica
multimediale integrata di progettazione dell’apprendimento.
WBT - Web Based Training: videostreaming, teleconferenze, le audio/video/computer conferenze, le videolezioni in streaming digitale (in simultanea e in remoto), la classe virtuale (partecipazione sincrona, applicazioni condivise, lavagne virtuali, comunicazione interattiva).
32
PROGETTO LETitFLY
L’efficacia del processo di utilizzo delle TIC nell’insegnamento
e apprendimento delle lingue è direttamente legata alla capacità
dell’insegnante come attore principale. L’utilizzo del computer
e dei software ad esso collegati non è di per sé condizione sufficiente per favorire adeguati risultati di apprendimento ovvero
per migliorare il processo di insegnamento.
Un efficace utilizzo delle TIC nell’insegnamento delle lingue
dipende:
- dal sistema educativo di riferimento (scuola, liceo, università, ente di formazione professionale);
- dalla formazione del docente;
- dalla dimensione regionale o nazionale;
- dalla percentuale di integrazione tra utilizzo in remoto e faccia a faccia;
- dal tipo di media utilizzati (elearning, mlearning, tlearning);
- dal tipo di connessione (larga banda, wireless ecc.).
La formazione del docente è tra tutti l’elemento di maggiore
importanza e dovrebbe riguardare quattro aspetti fondamentali:
- conoscenza pratica legata agli aspetti tecnici delle TIC;
- capacità di sviluppo di contenuti tramite l’utilizzo di TIC;
- conoscenza delle potenzialità di trasmissione e di verifica
della conoscenza tramite le TIC;
EFFICACIA DELLE TIC E DELLE METODOLOGIE NON TRADIZIONALI
33
- capacità di utilizzo delle TIC per la comunicazione e
l’interrelazione.
Quando si parla di TIC per l’apprendimento delle lingue è necessario distinguere i sistemi di apprendimento (software e programmi specifici) e i mezzi di sostegno agli stessi (hardware,
web, connettività). Da un punto di vista generale le potenzialità
delle TIC nella formazione linguistica sono direttamente legate
non solo alla possibilità di favorire l’accesso a programmi linguistici che consentono di migliorare la qualità dell’insegnamento e pertanto di massimizzare l’apprendimento, ma anche
alla disponibilità effettiva di supporti di utilizzo e a come questi
sono integrati a livello sociale. L’attenzione deve pertanto essere rivolta non solo ai sistemi di CALL (Computer Assisted Language Learning) che si basano su un insieme di materiali, software e tecnologie in grado di favorire l’apprendimento cognitivo
delle lingue, ma anche sul livello di penetrazione e di “maturazione” di determinate tecnologie nel tessuto sociale.
2.3. CALL - Computer Assisted Language Learning
Nell’ambito del CALL, il computer ha assunto ruoli diversi seguendo l’evoluzione delle trasformazioni tecnologiche e metodologiche nel corso degli anni. Possiamo individuare tre fasi,
quella comportamentista degli anni sessanta e settanta, quella
comunicativa degli anni ottanta e infine quella integrata a partire dagli anni novanta. In tutte e tre le fasi il computer ha sempre avuto un ruolo centrale come strumento di stimolo efficace
nell’insegnamento, apprendimento, valutazione e pratica delle
34
PROGETTO LETitFLY
lingue, assumendo caratteristiche diverse di pari passo con
l’avanzare delle TIC.
Nella fase comportamentista la sua funzione è stata soprattutto
di tutor che proponeva esercizi piuttosto ripetitivi, rigidamente
strutturati, prevalentemente di tipo grammaticale o lessicale, al
fine di indurre il discente ad acquisire le strutture linguistiche
in modo automatico senza alcun intervento proattivo o componente ragionata riflessiva. I programmi per l’apprendimento
linguistico basati sul comportamentismo rappresentano l’equivalente elettronico dei comuni esercizi su carta. I vantaggi erano piuttosto di tipo pratico: il computer forniva un feedback immediato allo studente e gli consentiva di verificare in tempo reale le proprie capacità di assimilazione, richiamo e riutilizzo di
quanto acquisito.
Gli anni ottanta si caratterizzano per il focus sull’approccio comunicativo nell’insegnamento delle lingue e nasce il communicative CALL. Il software adottato, di tipo comunicativo, si concentra sull’uso delle espressioni linguistiche e risulterà flessibile
nell’accettare le risposte del discente stimolandone la produzione linguistica (sistemi destrutturati). Il computer non più solamente knower of the right answer, diventa stimulus e workhorse:
gli studenti abbandonano il ruolo passivo e diventano attivi coprotagonisti nel processo di apprendimento. Il computer dovrà
essere in grado di stimolare lo speaking e il writing e di pari passo rafforzare l’uso e la comprensione della lingua. In questa fase
il computer è tutor e tool insieme, guida il discente ma offre possibilità di scelta, garantisce la verifica ma stimola l’interazione.
Sia nella fase comportamentista che in quella comunicativa il
EFFICACIA DELLE TIC E DELLE METODOLOGIE NON TRADIZIONALI
35
computer non apporta novità alla didattica: la sua funzione è di
sostituire e/o affiancare l’insegnante nella presentazione di attività ed esercizi e di velocizzare alcuni processi di apprendimento stimolando la componente motivazionale dei discenti.
Negli anni novanta il computer multimediale e internet cambiano radicalmente il ruolo del computer nell’insegnamento/apprendimento delle lingue straniere, rendendolo uno strumento
di supporto estremamente utile non solo per il docente ma anche per il discente, in modo congiunto ovvero disgiunto, in
classi in presenza come a distanza, in solitudine oppure in
gruppo. Si passa dal CALL al CMC (Computer Mediated Communication) e pertanto si entra nella fase dell’integrative CALL.
La fase integrata propone un ambiente di insegnamento e apprendimento dove ascolto e visione si integrano insieme, dove i
software offrono canali di comunicazione diversi, scrittura, suono, immagini, movimento e grafica, dove le quattro abilità linguistiche (listening, speaking, reading, writing) si combinano in
un’unica attività con possibilità di osmosi (ascolto e scrittura,
lettura e scrittura, ascolto e parlato, domanda e risposta ecc.). I
software offrono la possibilità di interagire con persone, associazioni, attraverso un mezzo di comunicazione senza limiti, il
World Wide Web (WWW) che permette l’immediatezza del
feedback. Con la diffusione del WWW i programmi per l’apprendimento delle lingue diventano prodotti ipermediali, cioè
multimediali e interattivi, che permettono di usufruire di diversi livelli di conoscenza allo stesso tempo. Mentre si ascolta un
dialogo si possono chiedere spiegazioni grammaticali, fare esercizi, porre domande, ricevere feedback. Il processo diventa inte-
36
PROGETTO LETitFLY
rattivo e il computer e l’utente dialogano tra loro utilizzando
contemporaneamente diversi canali di comunicazione. Mentre
nel multimediale l’accento è tutto sulla macchina e sui media
dove l’utente ha un ruolo di fruitore poco attivo, nell’ipermediale il controllo della macchina da parte dell’utente è totale
come unico responsabile del proprio processo di apprendimento. L’utente è libero di scegliere e di navigare tra le informazioni
decidendo quali, quante e come consultarle. L’ipermediale rende l’utente protagonista perché permette di scoprire, facilita
l’autostima, dà sicurezza, garantisce libertà di accesso e modalità di fruizione. L’evoluzione tecnologica ha portato negli anni al
passaggio dall’ipertesto ai testi ipermediali. Nell’ipertesto era
possibile accedere tramite link ad altre pagine ipertestuali con
una serie di vantaggi rispetto ai testi cartacei: navigazione modulare, selezione dei concetti, editing degli stessi, grafica e oggetti, collegamenti e schemi, sistemi di gerarchia tra i concetti
(mappe concettuali), dinamicità. Con la diffusione di internet si
è passati ai prodotti ipermediali dove in singole videate sono
presenti più elementi a diversi livelli di fruizione e intervento
che offrono stimoli integrati (audio e video, fonetica e approfondimenti, filmati e registrazioni, verifica del linguaggio e della pronuncia, sintetizzatori vocali). La creazione di interfacce di
questo tipo diventa sempre più semplice e di facile accesso anche per utenti non esperti grazie a diversi software di authoring
estremamente semplici da usare.
Moltissimi sono i CALL software publisher e distributor che si sono susseguiti negli anni sfruttando al massimo le nuove potenzialità delle tecnologie. Alcuni sono stati utilizzati in modo
EFFICACIA DELLE TIC E DELLE METODOLOGIE NON TRADIZIONALI
37
massiccio, altri hanno fallito nel loro ruolo primario di assicurare un efficace trasferimento di nozioni e conoscenze, facilitare
l’acquisizione di capacità pratiche. Il loro utilizzo è pertanto legato all’evoluzione delle diverse teorie metodologiche e psicologiche legate al rapporto uomo-macchina e alle modalità di acquisizione della conoscenza e riutilizzo della stessa (retain and
recall).
Il mercato dei CALL software è popolato di publisher e distributor
che lavorano principalmente nella produzione e distribuzione
di software a supporto della didattica nell’insegnamento delle
lingue, come provider per il sistema educativo scolastico ed extra
scolastico (dai Camsoft e Wida software inglesi, alla World of reading americana). Tra i software disponibili di particolare interesse sono i supporti alla autogenerazione di contenuti multimediali, quali quiz, test, fill in the gap, drag and drop, e altro materiale didattico di supporto a servizio del docente. Interessante il
programma Dvd Movie talk che utilizza il video e i sottotitoli
combinati con l’interattività del Dvd per approfondire i contenuti dei film e combinarli con attività interattive, quali movie
quiz, esercizi di vocabolario e di grammatica, multiple choice e
spelling. Tra gli altri, software per il vocabulary building, con una
facile associazione di immagini e parole, o software di authoring
che consentono ai docenti di creare i propri pacchetti multimediali per l’insegnamento delle lingue senza avere quasi nessuna
competenza di programmazione, grazie a preziosi elementi
multimediali da associare a dialoghi, immagini, video, scenette,
translations, e listening exercises, oltre a tools di authoring per la
valutazione gap-fills, word matching, cruciverba da costruire con
38
PROGETTO LETitFLY
associazioni di file audio, video e multimediali a scelta del docente che diventa produttore di contenuti.
2.4. I sistemi di Trattamento Automatico della Lingua - TAL
Tra gli strumenti a supporto dell’insegnamento linguistico non
si possono non citare le tecnologie linguistiche e il loro ruolo
nella linguistica (recente priorità europea nella società dell’informazione). Le tecnologie di traduzione assistite da computer consentono già adesso ai traduttori professionisti di lavorare
in maniera più efficiente, riducendo anche il costo del lavoro in
plurilingue. Nate da programmi di ricerca europei, l’UE incentiva il loro sviluppo e miglioramento nell’ambito dell’attuale
Sesto programma quadro (6°PQ) e del futuro programma di ricerca (7°PQ), in cui le tecnologie linguistiche fanno parte
dell’obiettivo strategico Interfacce multimodali, finalizzato allo
sviluppo di interfacce naturali e conviviali uomo-computer per
le tecnologie del domani. Per colmare infatti la lontananza tra
“presenza” e “distanza”, la parola d’ordine è “semplificare”,
cioè creare interfacce di facile uso che rendano l’interazione
uomo-macchina altrettanto naturale, reattiva e intuitiva quanto
qualsiasi interazione tra esseri umani, in modo da ricreare situazioni di comunicazione e apprendimento efficaci (basti pensare agli ambienti virtuali, agli agenti intelligenti e alle nuove e
più innovative metodologie per la didattica).
I sistemi di trattamento automatico della lingua sono utili per la
comprensione delle lingue, ma in linea generale non hanno una
vera e propria valenza didattica nell’insegnamento e appren-
EFFICACIA DELLE TIC E DELLE METODOLOGIE NON TRADIZIONALI
39
dimento. Sono sistemi di trattamento automatico dei testi scritti
e del parlato, usati come “traduttori”, cioè come strumenti che
consentono la codifica dei testi e rendono comprensibile nella
lingua di riferimento materiali scritti e audio presenti in altre
lingue.
Con il termine TAL (Trattamento Automatico della Lingua), o
TL (Tecnologie Linguistiche, in inglese HLT - Human Language
Technologies) vengono individuate quelle discipline che si occupano di modelli, metodi, tecnologie, sistemi, applicazioni relativi all’elaborazione e riproduzione automatica della lingua, sia
parlata che scritta. Il TAL comprende sia lo Speech Processing
(SP) o elaborazione del parlato che il Natural Language
Processing (NLP) o elaborazione del testo, e ha come fine l’interazione vocale uomo-computer e la comprensione del linguaggio umano per servizi come la traduzione automatica e il reperimento di informazioni. La prima area è volta a riprodurre la
capacità umana di comunicare attraverso la parola e comprende
la codifica del segnale vocale, il cui obiettivo è la riduzione della quantità di informazione da trasmettere o memorizzare, la
sintesi da testo, il riconoscimento del parlato. La macchina deve
essere in grado di scrivere e riconoscere chi parla e comprenderne le sfumature. La seconda area si occupa di riprodurre la
capacità umana di comprendere il linguaggio e prevede analizzatori sintattici e semantici, modelli di rappresentazione della
conoscenza, basati su dizionari o enciclopedie, metodologie di
apprendimento automatico, ma non solo, tecniche di annotazione e classificazione. Essa riveste importanza particolare
nell’Europa dalle molte lingue e comprende i temi della gestio-
40
PROGETTO LETitFLY
ne del dialogo, della produzione di sommari, dei motori di ricerca in rete, della gestione di conoscenza.
Una tecnologia linguistica centrale per le diverse applicazioni è
quella del cosiddetto parsing, analisi del testo scritto. Il livello di
analisi di base è quello morfosintattico (tagging), realizzato utilizzando metodi statistici. Il tagging consiste nell’associare ad
ogni parola del testo una categoria nome, verbo ecc., accompagnata da altri tratti relativi quali numero, genere, tempo. Per
quanto riguarda il livello sintattico, si è affermata la tendenza a
privilegiare l’individuazione di relazioni sintattiche che migliorino l’identificazione degli aspetti “semantici”. Seguono questo
approccio i sistemi di analisi sintattica che si basano su un chunker e un analizzatore funzionale.
La ricerca sul TAL si è storicamente evoluta per ciascuna nazione nella propria lingua. Queste tecnologie non possono essere
semplicemente acquistate, come un computer o un qualunque
software, ma richiedono un lungo lavoro di programmazione e
progettazione per “funzionare” in una lingua specifica.
Il mercato delle tecnologie vocali (Sintesi - Text To Speech o TTS,
Riconoscimento - Automatic Speech Recognition o ASR e Verifica
del parlatore - Speaker Verification o SV) può essere suddiviso in
tre ambiti applicativi: telefonico, multimediale ed embedded.
Nella prima area, le tecnologie sono installate a bordo di potenti
server e riguardano l’erogazione di servizi vocali al telefono
quali automazione di call center, ricerca automatica degli elenchi
abbonati (Directory Assistance), servizi di informazione, prenotazione, intrattenimento (cinema, teatri, concerti). Le tecnologie
EFFICACIA DELLE TIC E DELLE METODOLOGIE NON TRADIZIONALI
41
impiegate in ambito multimediale sono utilizzate soprattutto
per applicazioni di dettatura, comandi vocali, lettori di schermo
del PC (screen reader) per utenti diversamente abili, ciechi o ipovedenti. L’area embedded riguarda l’impiego delle tecnologie vocali all’interno di apparecchiature, come computer palmari e telefoni cellulari, sistemi di navigazione satellitare per l’ambiente
automobilistico, giocattoli, elettrodomestici, traduttori simultanei, per offrire un’interfaccia di facile uso basata sulla voce.
La suddivisione che segue è relativa al mercato telefonico, che
oggi rappresenta la maggior quota nel settore delle tecnologie
vocali e risulta strutturato in quattro segmenti:
- piattaforme hardware - piattaforme telefoniche, dai server vocali, Call Center e IVR (Interactive Voice Response);
- tecnologie (enabling software) - tecnologie vocali (sintesi, riconoscimento, verifica del parlatore), browser e strumenti di
supporto necessari allo sviluppo di applicazioni vocali;
- applicazioni - fornitori di applicazioni vocali e software ERP
(Enterprise Resource Planning) e CRM (Customer Relationship
Management), per l’integrazione con i servizi vocali;
- integrazione di sistema - integratori di sistema e consulenti.
L’evoluzione del mercato TAL “parlato” ha seguito un andamento in linea con i principali mercati IT mondiali, risentendo
della congiuntura sfavorevole degli ultimi anni. Dal 2002 il settore ha mostrato segnali di ripresa e risulta oggi in crescita. È
tuttavia importante sottolineare che, trattandosi di un settore
non ancora maturo, i tassi di crescita sono sempre stati superio-
42
PROGETTO LETitFLY
ri a quelli dei principali mercati IT con una media del 21% negli
ultimi 5 anni.
In Europa non esiste ad oggi un soggetto dominante ma diverse
realtà indipendenti: Loquendo in Italia, Telisma in Francia,
SVOX in Svizzera; Acapela Group, in Francia e Belgio, è il risultato della fusione tra Elan e Babel. Nel panorama italiano sul
fronte tecnologico le principali realtà che possiedono tecnologie
proprie sono Loquendo, IRST e Cirte; la prima è attualmente il
leader nel settore telefonico.
L’adozione di tecnologie avanzate, quali quelle del TAL, risulta
oggi fondamentale per accrescere la competitività all’interno di
un paese e consentire che sia sviluppata al di fuori dei propri
confini può far correre il rischio di creare un’ulteriore dipendenza tecnologica e forse anche una dipendenza culturale.
Maggiori investimenti sarebbero pertanto necessari nel settore
sia a livello nazionale che europeo.
2.5. Audio, video, trasmissioni televisive e telefono
Gli audio sono strumenti comuni largamente utilizzati da tutti i
docenti di lingua. Le evoluzioni tecnologiche ne hanno sempre
mantenuto l’utilizzo, dai nastri ai Cd fino ad arrivare agli
audiofiles su PC (Mp3). La multimedialità ha permesso il passaggio da un utilizzo passivo degli strumenti audio ad uno attivo con la possibilità di intervenire nelle tracce audio tramite
sintetizzatori vocali per la verifica fonetica dei termini. Questi
sono oggi associati anche a immagini, filmati, ricostruzioni di
situazioni reali. Sono attualmente utilizzati sia nell’insegnaEFFICACIA DELLE TIC E DELLE METODOLOGIE NON TRADIZIONALI
43
mento tradizionale in classe coadiuvato da supporti esterni sia
nella formazione a distanza.
Anche l’utilizzo di immagini (video) legate ai suoni ha sempre
avuto un ruolo determinante nei processi di insegnamento e
apprendimento delle lingue. Dall’utilizzo di trasmissioni televisive, filmati registrati (videocassette) fino ad arrivare ai moderni Dvd e file multimediali in videostreaming (media player, real
player). L’utilizzo del video permette ai discenti di acquisire
elementi legati alla comunicazione, di interagire e interfacciarsi
con colleghi reali e virtuali, fare incontri, risolvere problemi, testare le proprie capacità di dialogo. Viene così assicurata la valenza cognitiva di gesti, prossemica, pronuncia, intonazione in
contesti naturali. Grazie alle nuove TIC le immagini possono
essere suddivise in scene, modificate, ricollocate, isolate e riascoltate offrendo spunti all’apprendimento del tutto nuovi e
stimolanti. Alle immagini si possono altresì affiancare testi, sottotitoli, pillole di approfondimento (pop up), rimandi (bookmark),
collegamenti con la lingua madre, parallelismi con altre lingue,
cambio della lingua contrastiva. Sono strumenti largamente utilizzati sia in classe che nella formazione a distanza. I docenti ricorrono ampiamente ai video per supportare la comprensione
della lingua orale e per favorire l’apprendimento corretto della
pronuncia dei vocaboli.
Sia terrestre che satellitare, la televisione, in diretta ovvero in
differita, permette di accedere a situazioni di apprendimento
reali, contesti culturali di riferimento legati alla lingua, momenti autentici di cambio di contesto. Questi sistemi consentono un
rapporto con la lingua sempre aggiornato (modi di dire ed evo-
44
PROGETTO LETitFLY
luzioni linguistiche) nel mondo reale di soggetti madrelingua.
Sistemi di registrazione moderni permettono la capitalizzazione
delle conoscenze tramite la conservazione di alcuni materiali
che diventano parte di una personale videoteca e che possono
pertanto essere rivisti a intervalli di tempo. Molte emittenti televisive hanno creato canali di formazione nei quali grande
spazio viene dato alle lingue, l’apprendimento in questo caso è
però passivo e l’interazione limitata, tranne nel caso del tlearning dove canali di ritorno tramite set top boxe permettono di interagire in remoto. Questi strumenti si prestano ad un utilizzo
misto tra presenza e distanza e sono particolarmente utili per
raggiungere quelle frange di popolazione che difficilmente si
iscriverebbero ad un corso di lingua, per cultura, livello sociale,
reddito, collocazione geografica e in alcuni casi anche per questioni emotive. In questi casi l’apprendimento si dovrebbe basare su scene di contesto legate al paese di riferimento della lingua che si intende insegnare (la cultura, il cibo, le abitudini, le
arti, le città, le bellezze paesaggistiche).
Il telefono è uno strumento tradizionale che ha risolto in alcuni
casi problemi legati all’interazione soprattutto nelle modalità di
formazione non in presenza. Le evoluzioni tecnologiche hanno
trasferito le sue funzioni su mezzi diversi lasciando fondamentalmente intatta la percezione finale. Dai telefoni analogici si è
passati a quelli che utilizzano le fibre ottiche nel caso del VOIP
(Voice Over Internet Protocol). Si può oggi utilizzare il telefono
collegato al PC ovvero ad un modem oppure usare lo stesso PC
come telefono tramite l’utilizzo di cuffie e microfono, i costi di
utilizzo sono estremamente bassi e si connota nei sistemi di ap-
EFFICACIA DELLE TIC E DELLE METODOLOGIE NON TRADIZIONALI
45
prendimento e insegnamento come strumento di tutoraggio e di
assistenza allo studio flessibile e costante (interazione e comunicazione). Le recenti evoluzioni tecnologiche permettono di associare all’audio immagini video, i soggetti possono vedersi,
mostrare oggetti, essere parte dell’ambiente nel quale si attiva il
dialogo. Questo strumento di comunicazione sincronica contribuisce in modo determinante nel supporto allo studio e
all’apprendimento in tutti i corsi ipermediali in modalità elearning, tlearning e mlearning. La comunicazione non è più uno a
uno ma può essere uno a molti ovvero molti a molti, attivando
vere e proprie classi virtuali di dialogo, comunicazione e incontro.
2.6. World Wide Web, posta elettronica, IRC e videoconferenza
Anche se il computer è stato sistematicamente utilizzato
nell’insegnamento e apprendimento delle lingue sin dagli anni
sessanta, è il personal computer che a partire dagli anni settanta
ha segnato un cambio radicale nei processi di acquisizione delle
conoscenze linguistiche. I sistemi operativi diventano di facile
utilizzo, cresce il numero degli utenti, si intensificano processi e
prodotti. A partire dagli anni ottanta gli esperti preferiscono
parlare di TIC (Tecnologie dell’Informazione e della Comunicazione), l’accento non è posto più solo sul computer ma su tutti i
sistemi elettronici che sono in grado di interagire e di comunicare tra di loro: nuove metodologie, nuovi dispositivi, nuovi
strumenti, nuove modalità di interconnessione.
46
PROGETTO LETitFLY
Il World Wide Web è l’ambiente più articolato, più utilizzato e
più ricco di potenzialità. È possibile leggere, scrivere, ascoltare
e parlare; anche se l’esercizio della lingua è di più immediata e
semplice effettuazione, non va trascurata la possibilità di produrre e ascoltare a distanza brani di lingua parlata (dai singoli
suoni a parole, frasi, sino a interi spezzoni di parlato spontaneo), che il progredire dei metodi di compressione dei dati e il
consolidarsi delle tecnologie di streaming tendono sempre più
ad agevolare. Per quanto riguarda la lingua scritta, il web consente ai docenti di reperire, con grande risparmio di tempo e di
costi, una gamma infinita di testi di qualsiasi genere, articoli di
giornale, brani audio di notiziari, da utilizzare per evidenziare
particolari costruzioni linguistiche, arricchire il lessico, descrivere la strutturazione dei dialoghi. La rete funge allo stesso
tempo da deposito e da distributore consentendo a tutti gli insegnanti della stessa lingua di ripetere un’esperienza di lavoro
già effettuata da altri, sfruttando gli stessi testi e seguendone le
indicazioni d’uso. Con esso, sia la produzione scritta sia quella
orale sono opportunamente esercitabili. La produzione scritta
può essere praticata attraverso la creazione di pagine web in cui
studenti di provenienze diverse possono depositare i risultati di
un lavoro di gruppo, di una ricerca della classe o della scuola.
In questo modo non sono solo consumatori passivi della rete,
ma possono anche contribuire all’espansione dell’ipertesto
mondiale. Per la comprensione orale, abilità a cui si dà sempre
più importanza, l’uso della rete riveste un ruolo determinante
soprattutto nel campo dello studio dei suoni in quanto sono
ormai numerosi i corsi di fonetica consultabili sul web, che offrono la possibilità di riunire in un unico mezzo i suoni e le loro
EFFICACIA DELLE TIC E DELLE METODOLOGIE NON TRADIZIONALI
47
trascrizioni fonetiche e ortografiche, insieme ad una descrizione
delle loro proprietà e delle loro regole combinatorie all’interno
di un sistema linguistico di riferimento. La comprensione orale
trova in internet uno strumento dalle potenzialità ancora da sviluppare: la disponibilità di biblioteche di testi parlati da ascoltare a distanza e in qualunque momento (giornali radio, interviste, documenti storici di archivio), unita a quella di brevi conversazioni autentiche registrate e predisposte con esercizi di
comprensione, di pronuncia e di grammatica, non ha precedenti
nel campo della didattica delle lingue straniere, nonostante i
limiti nella velocità di trasmissione e nella qualità del suono che
ancora questa tecnologia impone. Ciascuno studente può inoltre prelevare la sequenza sonora, trasferirla sul proprio computer e ascoltarla a suo piacere, nonché riprodurla con la propria
voce e inserirla in una pagina web adibita al riascolto e alla correzione da parte dell’insegnante.
A livello web-based le TIC sono utilizzate correntemente nei seguenti ambiti:
- produzione di materiali testuali, audio e video;
- registrazioni audio con il supporto di test sul web ovvero di
Cd rom che contengono quiz, annunci nelle stazioni, negli
aeroporti, prenotazioni ecc.;
- presentazioni powerpoint ovvero utilizzo di lavagne elettroniche;
- verifica e validazione dell’apprendimento tramite una vasta
gamma di esercizi che combinano audio, video, testi e consentono risposte multiple, aperte, drag and drop;
48
PROGETTO LETitFLY
- ascolto e pronuncia, ripetizione, confronto ecc.;
- produzione di sistemi di authoring e di publishing (Frontpage,
Dreamweaver, Word-processor and Desk Top Publishing software);
- simulazioni, tramite la creazione di situazioni di apprendimento critico, discussioni reali e riflessioni individuali e di
gruppo.
La posta elettronica è un ottimo mezzo per incentivare la comunicazione in forma scritta; è estremamente motivante perché
i discenti sono incoraggiati ad usare la lingua straniera in situazioni autentiche, di contatto diretto con persone che vivono nel
paese in cui tale lingua è parlata. Per il carattere di novità e per
le sue stesse modalità, la scrittura al computer si rivela un’attività gradita anche ad allievi che sono intimiditi dallo scrivere
in modo tradizionale.
Tra gli usi più interessanti della posta elettronica ci sono quelli
della corrispondenza internazionale e dello scambio di lettere
tra studenti che imparano l’uno la lingua dell’altro. È un mezzo
semplice e versatile, perché consente non solo di inviare messaggi testuali, ma anche immagini, suoni e interi file di documenti meglio soddisfacendo i bisogni sentiti dai giovani, che
sono soprattutto bisogni di autenticità, di motivazione, di scrittura sorretta da uno scopo reale, di conoscenza di altri studenti,
di novità, di apprendimento di abilità che saranno utili anche
nella vita e nel lavoro.
In campo didattico la posta elettronica svolge un ruolo importante di supporto e di completamento dell’attività di apprendiEFFICACIA DELLE TIC E DELLE METODOLOGIE NON TRADIZIONALI
49
mento; essa permette infatti di collegare docenti e studenti. La
sua rilevanza è significativa anche per quanto attiene alla valutazione: gli esercizi, i test, le prove di vario tipo che il discente è
chiamato a svolgere in altri ambienti possono essere inviati ad
un’équipe di insegnanti attraverso la posta elettronica per la correzione e la valutazione. Utilizzando una mailing list o inviando
automaticamente lo stesso messaggio a più persone, l’insegnante può, inoltre, promuovere un written talk su argomenti di
interesse per gli studenti e controllare il dibattito via email. Questo strumento è efficacemente utilizzato sia come supporto alla
formazione in aula che nella formazione a distanza. Naturalmente in quest’ultimo caso gioca un ruolo fondamentale per attivare i processi di interazione fondamentali per l’apprendimento di una lingua. I discenti entrano a far parte di vere e
proprie comunità virtuali che consentono di dialogare in rete,
socializzare, scambiarsi opinioni, favorendo spesso il nascere di
amicizie anche di lungo periodo.
Un mezzo di comunicazione fruibile attraverso la rete è
l’Internet Relay Chat (IRC). Un gruppo di utenti (studenti e almeno un docente), per mezzo di un programma apposito, si
collegano tra loro e comunicano in tempo reale scambiandosi
messaggi scritti. Questo tipo di comunicazione avviene di norma tra persone che fanno parte di un “stanza” tematica dove la
conversazione verte su determinati temi; sono oggi a disposizione sulla rete programmi pubblici che consentono di creare
canali, stanze di discussione in più lingue, eventualmente gestite da docenti madrelingua.
50
PROGETTO LETitFLY
Nell’Internet Relay Chat, l’interazione tra studenti acquista scopi
comunicativi reali, che possono essere del tipo uno a uno (studente a studente), uno a molti (uno studente a tutti i partecipanti alla discussione) e molti a molti (più studenti intervengono
simultaneamente rivolgendosi a tutti i partecipanti); reali sono
il tema e le situazioni durante le conversazioni, manca la completezza della dimensione faccia e faccia data dalla prossemica,
dalle emozioni, da elementi di disturbo di vario genere, dai colori, dalle percezioni; tuttavia i nuovi sistemi di audio chat e di
video chat offrono in questo senso soluzioni interessanti.
L’efficacia didattica della chat è stata spesso messa in discussione e gran parte delle esperienze acquisite la collocano più nelle
modalità di apprendimento informale che come parte dei processi formali di apprendimento e insegnamento basati o coadiuvati dalle TIC.
Uno strumento che sarà in grado di aprire strade nuove
nell’utilizzo delle TIC nella didattica delle lingue è la videoconferenza. Il suo sviluppo e la sua utilizzazione concreta in questo
campo dipendono però dalla velocità con cui è possibile trasmettere i dati audio e video. Oggi il suo uso nell’insegnamento
linguistico è abbastanza problematico a causa della lentezza di
trasmissione e della cattiva qualità delle immagini e soprattutto
dei suoni. In futuro, con lo sviluppo di sistemi di trasferimento
dei dati sempre più veloci, sarà possibile ipotizzare un uso
sempre maggiore nelle attività di comprensione e di produzione orale, con gli enormi vantaggi di realizzare una conversazione a distanza potendo vedere, oltre che sentire, i propri interlocutori.
EFFICACIA DELLE TIC E DELLE METODOLOGIE NON TRADIZIONALI
51
3. Nuove modalità di apprendimento
delle lingue: elearning, tlearning, mlearning
3.1. eLearning
L’elearning è una metodologia di insegnamento e apprendimento che coinvolge sia il prodotto che il processo formativo. Per
prodotto formativo si intende ogni tipologia di materiale o contenuto messo a disposizione in formato digitale attraverso supporti informatici o di rete. Per processo formativo si intende invece la gestione dell’intero iter didattico che coinvolge gli aspetti di erogazione, fruizione, interazione, valutazione. In questa
dimensione il vero valore aggiunto dell’elearning emerge nei
servizi di assistenza e tutorship, nelle modalità di interazione
sincrone e asincrone, di condivisione e collaborazione a livello
di community.
Una valida strategia di elearning deve:
1. fare in modo che l’ICT sia integrata in ogni processo
educativo;
2. creare la necessaria flessibilità in modo tale che nuovi
paradigmi di apprendimento possano essere accettati
all’interno di vecchie strutture;
3. creare un’infrastruttura in grado di reggere e agevolare
la richiesta e l’uso dei nuovi metodi di apprendimento;
4. creare una serie di competenze (skill) nell’utente in modo che sia in grado di sfruttare le potenzialità dell’ICT.
52
PROGETTO LETitFLY
Per quanto riguarda l’insegnamento delle lingue straniere, si ha
la sensazione di trovarsi di fronte ad uno strumento in grado di
modificare profondamente le strategie didattiche sino ad oggi
adottate coinvolgendo tutti i livelli di strutturazione di una lingua (fonetica, morfologia, sintassi, lessico, coesione testuale) e
interessando nella loro globalità le quattro abilità linguistiche
tradizionalmente individuate dalla glottodidattica (comprensione orale e scritta, dialogo e scrittura). Una serie di ricerche rileva che la formazione in elearning favorisce una maggiore concentrazione e una comunicazione diretta senza elementi di disturbo.
La visione di elearning per l’apprendimento delle lingue che
sembra meglio rispondere alle necessità ed esigenze degli studenti è quella che vede lo studente al centro del processo di
formazione (learner centered). Quindi, attraverso esperienze di
tipo collaborativo, e una formazione blended, si intendono sfruttare i vantaggi dei diversi modelli didattici (tradizionale e virtuale) e rendere il percorso linguistico online ricco di stimoli e
motivazione all’apprendimento.
L’interattività all’interno di corsi di apprendimento delle lingue
online rimane un punto cruciale: il successo si ha quando gli
studenti riescono a essere partecipanti attivi e a imparare attraverso un approccio collaborativo. In particolare, nell’apprendimento linguistico, l’interazione sociale (interazione studente/docente e studente/studente) diventa fondamentale per lo
sviluppo di competenze comunicative.
In sintesi, gli elementi portanti di un corso online sono:
EFFICACIA DELLE TIC E DELLE METODOLOGIE NON TRADIZIONALI
53
- contenuti e/o materiali strutturati;
- collaborazione e interazione all’interno delle comunità virtuali;
- attività di monitoraggio, feedback;
- attività di assessment ed evaluation;
- strumenti tecnologici.
Questi elementi sono racchiusi all’interno di un ambiente di
apprendimento integrato denominato piattaforma elearning.
Una piattaforma elearning adatta allo studio delle lingue deve
permettere di:
- gestire utenti (iscrizioni di docenti, tutor e studenti, creazione
di gruppi ecc.);
- gestire contenuti didattici e oggetti didattici (pagine html e
learning objects);
- gestire voti e risultati (funzionalità per il tracciamento delle
attività, pagelle, report e così via);
- monitorare l’attività degli utenti (possibilità di fornire feedback);
- gestire l’interazione degli utenti (strumenti di comunicazione e collaborazione quali forum, chat, scambio file, sia testuali
che audio, audio e video conferenza ecc).
I moderni sistemi di gestione della formazione online seguono
gli standard internazionali dell’elearning, che permettono la riusabilità dei contenuti e l’interoperabilità tra le piattaforme stes54
PROGETTO LETitFLY
se. I criteri e le caratteristiche dei Learning Management Systems
(LMS) sono stati messi a punto dal modello SCORM (Shareable
Content Object Reference Model) dell’ADL (2004) che, sebbene
non sia un vero e proprio standard, è un modello di riferimento
per sviluppatori di piattaforme e per produttori di contenuti,
ormai impostosi nel settore come standard de facto.
Audio
tutoring
videostreaming
Didactic materials
Web conferencing
Multimedia products
Esistono diverse tipologie di piattaforme elearning: si va da sistemi molto semplici fino a sistemi estremamente complessi e
articolati. In base alle diverse funzionalità offerte dalle piattaforme attualmente disponibili, va fatta una prima grande distinzione tra LMS e piattaforme collaborative. Nel primo caso si
tratta di sistemi attraverso i quali è possibile gestire ed erogare
contenuti in formato standard (i learning objects con le caratteristiche indicate da SCORM); nel secondo caso si tratta di sistemi
EFFICACIA DELLE TIC E DELLE METODOLOGIE NON TRADIZIONALI
55
che si limitano a offrire servizi per la comunicazione e l’interazione online (sincrona e asincrona) e sono utili principalmente
per attività formative di tipo collaborativo. Le piattaforme collaborative (come ad esempio Synergeia) permettono lo scambio
di materiali (ad esempio file di testo, presentazioni o PDF), ma
non gestiscono learning objects.
Un’altra grande distinzione è legata al tipo di software (o meglio
al tipo di licenza o di distribuzione dello stesso) che suddivide
le piattaforme elearning in commerciali/proprietarie e opensource. Le prime sono distribuite da case produttrici (Giunti,
Blackborad o WebCT), le seconde sono disponibili all’uso libero, ovvero la loro licenza permette l’accesso al codice sorgente e
l’eventuale adattamento e modifica.
I principali sistemi di elearning utilizzati nell’insegnamento e
apprendimento delle lingue sono i seguenti:
- Atutor, piattaforma open-source nata da un progetto canadese,
uno degli strumenti maggiormente diffusi a livello internazionale;
- Moodle, piattaforma open-source tra le più diffuse (la sua
community supera i 70.000 utenti in tutto il mondo);
- DoceboLMS, piattaforma open-source nata da un progetto italiano su iniziativa di Claudio Erba, docente dell’Università
di Firenze;
- Docent, piattaforma commerciale di Docent Inc. (ora SumTotalSystems), azienda americana leader nel mercato mondiale
delle tecnologie elearning;
56
PROGETTO LETitFLY
- T-learn, piattaforma commerciale di Tinfo S.r.l., azienda italiana di elearning e document management.
In conclusione una buona piattaforma elearning per l’insegnamento e apprendimento delle lingue deve:
- essere un LMS, ovvero deve consentire l’erogazione e la gestione di materiali e contenuti didattici;
- avere un livello avanzato di aderenza agli standard internazionalmente riconosciuti per l’elearning (SCORM). In questo
modo non ci si lega a una determinata infrastruttura software
e si possono trattare contenuti in formato standard. Inoltre, se
il LMS è dotato anche di runtime environment, si potrà usufruire di funzionalità di tracciamento più approfondite (dal
punto di vista didattico-metodologico, il monitoraggio
dell’andamento dei corsisti permette di fornire un feedback
puntuale, preciso e quindi più efficace per il processo di apprendimento);
- includere strumenti per la comunicazione e l’apprendimento
collaborativo (ad esempio, forum, chat, scambio file, calendario, bacheche virtuali, wiki e così via) per permettere
l’interazione all’interno dell’aula virtuale;
- avere un’interfaccia chiara e accurata, che rispetti requisiti di
ergonomia e usabilità. Deve essere altamente intuitiva e facilitare l’uso dello strumento (semplicità di menu, navigazione, accesso a ciò che si cerca e così via) e non deve provocare
un disorientamento cognitivo nell’utente. La possibilità di
configurare e personalizzare la piattaforma è quindi una prerogativa fondamentale per la scelta di uno strumento per la
gestione di precorsi formativi in modalità elearning.
EFFICACIA DELLE TIC E DELLE METODOLOGIE NON TRADIZIONALI
57
3.2. tLearning
L’evoluzione tecnologica ha recentemente introdotto sul mercato la televisione digitale terrestre e la comunicazione su device
mobili (telefoni cellulari, palmari, terminali video tascabili).
Queste due tecnologie segnano un’ulteriore importante tappa
nell’evoluzione dei processi di insegnamento e apprendimento
basati sull’integrazione di più tecnologie e tra loro integrati
(ubiquitous learning).
L’introduzione della tecnologia del digitale terrestre (DTT)
comporta due elementi di innovazione. La conversione della
trasmissione analogica del segnale televisivo in trasmissione
digitale (vantaggi a livello di gestione del segnale televisivo,
migliore qualità dell’immagine, razionalizzazione delle frequenze, aumento dei canali ricevibili) e l’introduzione della
tecnologia MHP in grado di permettere l’esecuzione di applicazioni software direttamente sul decoder di ricezione, dotato altresì
di una connessione di tipo telefonico per una elevata interattività remota. Si tratta di tecnologie all’avanguardia facilmente
usabili e accessibili. Si può prevedere che i maggiori beneficiari
di questa semplicità di utilizzo siano le persone con un’età
compresa tra i 45 e i 65 anni, oggi in gran parte escluse dai processi di informatizzazione.
Il tlearning combina la trasmissione televisiva a una applicazione MHP specifica, creando quindi una trasmissione multimediale (una combinazione di televisione ed elearning). L’applicazione MHP può fornire varie tipologie di funzionalità:
- supporto grafico alla trasmissione audio/video;
58
PROGETTO LETitFLY
- trasmissione ausiliaria di informazioni;
- il controllo di accesso;
- l’interattività.
Nell’elearning gli elementi principali che compongono un learning object realizzato con una tecnologia di streaming multimediale sono lo stream audio/video (o solamente audio) in cui il
docente presenta gli argomenti della lezione e la grafica sincronizzata con lo stream del docente.
Dal punto di vista didattico, lo streaming multimediale presenta
molti vantaggi:
- la metodologia di insegnamento riproduce la metodologia
utilizzata in aula;
- si può utilizzare per qualsiasi materia ed è efficace per contenuti di medio/alto livello;
- consente il trasferimento della conoscenza tacita del docente;
- i learning objects sono facilmente realizzabili direttamente dai
docenti senza l’intervento di personale tecnico;
- è il sistema più economico per la realizzazione di contenuti
in formato elettronico;
- i contenuti possono essere fruiti online (via internet) oppure
offline (con l’utilizzo di supporti quali Cd, Dvd).
La struttura della comunicazione realizzata con lo streaming
multimediale può essere facilmente utilizzata anche per la realizzazione di contenuti in tlearning. Dal punto di vista tecnico,
EFFICACIA DELLE TIC E DELLE METODOLOGIE NON TRADIZIONALI
59
infatti, il medium televisione digitale possiede tutte le caratteristiche necessarie:
- lo stream audio video può essere presentato con una maggiore qualità;
- è possibile eseguire una presentazione con grafica sincronizzata;
- l’interfaccia utente è semplice e fruibile con il normale telecomando televisivo.
Dal punto di vista dell’interazione il tlearning offre soluzioni interessanti ma non ancora a pieno regime. I decoder per la ricezione della televisione digitale sono equipaggiati per poter effettuare delle operazioni interattive: si possono collegare via telefono a internet mediante modem di tipo analogico, utilizzando
una comune connessione telefonica. L’interazione risulta tuttavia limitata in quanto la comunicazione utente-set top box (STB)
è effettuata per mezzo di un telecomando con un numero di tasti limitato. Il telecomando permette di eseguire agevolmente la
scelta di opzioni di menu e l’immissione di numeri ma risulta
essere poco pratico per la scrittura di testi. Nonostante queste
limitazioni, operazioni di controllo dello studente (login) e verifica dell’apprendimento (test) sono semplicemente realizzabili.
Con l’attuale infrastruttura risultano non realizzabili attività
quali l’invio di domande (tutoring) e attività di community. Molti
ritengono che la disponibilità di tastiere tipo PC collegate al
STB con connessione wireless sia la soluzione al problema. Ci
sono dubbi in merito a causa di alcune pratiche considerazioni:
una tastiera è poco utilizzabile stando seduti in poltrona, la di60
PROGETTO LETitFLY
stanza rispetto allo schermo per scrivere un testo è eccessiva, si
richiede una minima alfabetizzazione informatica. La fruizione
della formazione in ambiente domestico costituisce, comunque,
una caratteristica particolarmente favorevole all’utilizzo del tlearning.
Per quanto riguarda l’efficacia della formazione in tlearning rispetto alla formazione in modalità elearning ci sono alcune differenze. Cambia completamente la postura. L’utilizzo del computer comporta una postura dove il discente si trova seduto con
lo schermo PC a 50-70 cm dagli occhi. Lo schermo occupa la
maggior parte del campo visivo. L’audio viene spesso ascoltato
mediante l’utilizzo di cuffie e questo favorisce una situazione
ottimale di trasferimento dei contenuti in stato di isolamento
dal mondo esterno. Nel caso del tlearning la fruizione avviene
attraverso la televisione e quindi la postura tipica è in poltrona
a circa 3 metri dallo schermo. I campi visivo e auditivo sono più
ampi e possono esserci elementi di disturbo a detrimento della
concentrazione. È pur vero che la propensione a sedersi a una
scrivania, di fronte a un computer, è più bassa rispetto alla propensione ad accomodarsi di fronte alla televisione. Il tlearning è
inoltre principalmente indirizzato a persone che non hanno una
alfabetizzazione informatica.
Si modificano, inoltre, le tempistiche di fruizione. La formazione asincrona in elearning è caratterizzata dalla possibilità del discente di fruire del sistema a suo piacimento ovvero con una
modalità on demand. Ciò non è fattibile con il tlearning: la presentazione dei contenuti è eseguita a palinsesto e i contenuti
sono trasmessi ad orari fissi in base ad una programmazione. Il
EFFICACIA DELLE TIC E DELLE METODOLOGIE NON TRADIZIONALI
61
tlearning non può essere registrato. Queste limitazioni dovrebbero sparire nel prossimo futuro con l’introduzione sul mercato
di decoder compatibili con MHP in cui saranno installati degli
hard disk per la memorizzazione dei programmi. Con questi dispositivi sarà possibile avere una fruizione praticamente uguale
a quella che avviene tramite internet.
Vi sono alcune caratteristiche specifiche del tlearning che rendono questo sistema particolarmente adatto in particolari contesti. Il numero delle persone che saranno in grado di accedere
ai programmi in tlearning risulta essere molto maggiore rispetto
alle persone in grado di seguire dei corsi in elearning. Vi sono
vari elementi che fanno pensare che anche le persone che possiedono una alfabetizzazione informatica e la possibilità di accedere a internet da casa, tenderanno a preferire la televisione
digitale almeno per le attività di trasferimento delle conoscenze
a una via. La diffusione della televisione digitale avviene mediante la trasmissione in broadcast via onde radio e presenta un
significativo vantaggio rispetto alla comunicazione internet, in
particolare in ambito domestico. La televisione è, inoltre, per
sua natura una comunicazione senza limite di traffico e a larga
banda. L’utilizzo del tlearning nell’ambiente di lavoro o di studio è più problematico: scarsità di terminali televisivi, inusualità a guardare la televisione in questi luoghi, carenza di spazi
adeguati ed ergonomicamente corretti per installare gli schermi
sono alcuni tra gli ostacoli all’utilizzo del tlearning sul luogo di
lavoro.
Con il 2006 la televisione digitale terrestre italiana entra nel suo
terzo anno di vita. Le statistiche di crescita sono molto incorag-
62
PROGETTO LETitFLY
gianti: circa 3.700.000 famiglie dotate di decoder, trenta canali televisivi a diffusione nazionale, circa duecento canali locali, oltre
una diecina di canali televisivi visibili mediante carta prepagata
e, soprattutto, la grande innovazione resa possibile dalla tecnologia digitale: l’interattività, per accedere ai servizi della società
dell’informazione (supertelevideo, partecipazione attiva a trasmissioni televisive, televoto, prenotazioni visite mediche, richiesta certificati, apprendimento a distanza, tbanking, tcommerce e tante altre applicazioni).
E-learning
M-learning
T-learning
Il mercato cresce pertanto a ritmi elevati offrendo nuove e interessanti opportunità per l’insegnamento e apprendimento delle
lingue soprattutto rivolto a soggetti di età compresa tra i 45 e i
65 anni, tradizionalmente poco propensi all’utilizzo di un computer e scarsamente alfabetizzati dal punto di vista informatico.
La capacità di penetrazione del tlearning (la televisione è preEFFICACIA DELLE TIC E DELLE METODOLOGIE NON TRADIZIONALI
63
sente nel 99% delle abitazioni domestiche) è largamente superiore a quella dell’elearning e questo apre scenari del tutto nuovi
nell’insegnamento delle lingue rivolto ad un numero particolarmente elevato di discenti potenziali sia dal punto di vista
delle formazione formale che non formale. Giocheranno un ruolo fondamentale le componenti di edutainment e di fruizione ludica.
3.3. mLearning
Quando a partire dal 2001 vengono immessi sul mercato e si
diffondono computer di dimensioni estremamente ridotte e inizia l’era della connettività wireless nasce e si sviluppa il mobile
learning, una modalità di apprendimento senza alcun limite caratterizzata da una flessibilità totale (anyone, anytime, anywhere).
Con il termine mobile learning ci si riferisce ad una modalità di
distribuzione di qualsiasi contenuto formativo, interi corsi tradizionali o micro-corsi, tramite tecnologie mobili quali Pocket
PC, PDA (Personal Digital Assistant), Tablet PC, eBook, cellulari e
altri dispositivi portatili.
La facile consultazione dei materiali e il loro aggiornamento si
prestano agevolmente al supporto della formazione nelle grandi aziende, e anche i contenuti limitati di ogni singola unità di
apprendimento permettono di fornire con successo approfondimenti mirati su particolari argomenti già conosciuti dal discente. Le sperimentazioni sui processi di apprendimento in
“pillole”, sull’acquisizione segmentata ma ripetuta di informazioni e dati hanno permesso di individuare diversi ambiti di-
64
PROGETTO LETitFLY
sciplinari particolarmente adatti all’mlearning. Gli studenti in
Cina, nelle Filippine e in Germania, ad esempio, usano già il loro telefono cellulare per apprendere l’inglese, la matematica,
l’ortografia e l’educazione sanitaria. Alcuni ricercatori dell’Università del Michigan per fare comprendere agli studenti
delle scuole medie la diffusione delle malattie infettive hanno
sviluppato un programma di simulazione per palmari. Negli
Stati Uniti, la piattaforma mBusiness Anywhere permette agli
studenti dell’Harvard Medical School (HMS) di trasferire ai
PDA le applicazioni e i dati già sviluppati dall’università nei
corsi precedenti, gli aggiornamenti possono essere effettuati o
tramite il collegamento del palmare ad un PC via cavo o tramite
la comunicazione a infrarossi.
Le ripercussioni del mobile learning coinvolgono ad ampio raggio tutti i settori industriali: la possibilità di formare e addestrare il personale direttamente sul luogo di lavoro, in trasferta o in
missione, permette un notevole risparmio sui costi di addestramento del personale. I vantaggi del wireless mobile learning
derivano dalla possibilità di connettere il mobile device continuamente alla rete aziendale, e quindi di scaricare dati in tempo
reale, ricevere aggiornamenti, inoltrare interrogazioni al database e scambiare email. Dall’altro lato il trasferimento di training
wireless consente la distribuzione e l’aggiornamento di corsi di
formazione, dati, schede tecniche, manuali d’uso e manutenzione in tempo reale ai professionisti mobili, aumentandone le
performance e ottimizzando i tempi di esecuzione dei lavori. Il
target privilegiato di questa nuova tipologia di formazione a distanza sarà costituito da tutti quei professionisti che trascorrono
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la maggior parte del tempo lontani dalla sede di lavoro e che
hanno bisogno di informazioni aggiornate all’ultimo minuto
oppure, ad esempio, dai lavoratori pendolari. L’mlearning è particolarmente adatto per la formazione permanente soprattutto
di tipo professionalizzante e si presta ad un uso semplice anche
da parte di utenti limitatamente alfabetizzati dal punto di vista
informatico.
L’mlearning viene visto come la naturale evoluzione dell’elearning. Con il mobile learning la fase di apprendimento non è
più vincolata ad un luogo con caratteristiche specifiche, diventando così un apprendimento potenzialmente onnipresente.
Con questa nuova tipologia di formazione a distanza diventa
possibile fare formazione anche fuori sede, lontani dall’ufficio,
in trasferta, presso un cliente, in treno, in un cantiere o direttamente nello stabilimento di produzione o sulla catena di montaggio. In tal modo i knowledge worker in qualsiasi situazione si
trovino, nella sede del cliente o in sala riunioni, potranno disporre delle informazioni pertinenti al momento opportuno.
Diventano così potenziali momenti di apprendimento, ad esempio, le attese negli spostamenti dei pendolari e i tragitti in
metropolitana. Diversi sono i progetti messi in atto per sperimentare l’mlearning nell’apprendimento e insegnamento delle
lingue.
In Giappone, Thornton e Houser (2005) hanno somministrato,
contestualizzandole di volta in volta in modo diverso, parole
inglesi a 44 studentesse universitarie, che già seguivano un corso di inglese face to face per novanta minuti alla settimana, ad intervalli regolari. I due ricercatori hanno creato delle lezioni di
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lingua inglese da mandare, ad orari prestabiliti tramite email sul
telefono cellulare delle studentesse universitarie giapponesi, col
fine di promuovere uno studio regolare della lingua inglese. Le
lezioni spiegavano cinque parole per settimana, usando ogni
parola in diversi contesti, ripassavano il vocabolario precedentemente presentato e inserivano le parole in episodi narrativi.
Un pre test e un post test valutavano il numero di parole apprese
dai soggetti in ciascun ciclo di due settimane. Ai soggetti era
anche stato somministrato un questionario per capire come valutavano la loro esperienza di apprendimento via mobile device.
Il 71% preferiva ricevere le lezioni sul cellulare piuttosto che sul
PC. Il 93% ha valutato positivamente il metodo d’insegnamento, l’89% desiderava continuare a studiare attraverso le
email sul telefonino. Per il 79% le piccole dimensioni dello
schermo non hanno rappresentato un problema. Come si è visto, i ricercatori mandavano tre messaggi al giorno e la loro ipotesi era che gli studenti leggessero i messaggi appena arrivavano, ma solo il 10% dei soggetti ha affermato di aver letto subito i
messaggi. Il 33% leggeva i messaggi due volte al giorno e la
maggioranza (57%) leggeva i messaggi soltanto una volta al
giorno. Le interviste realizzate al termine dell’esperimento trovarono che gli studenti tendevano a posporre la lettura dei
messaggi ad un momento in cui avevano tempo per concentrarsi su di essi, tipicamente quando tornavano a casa da scuola.
Thornton e Houser (2005) hanno condotto due esperimenti ulteriori per confrontare l’efficacia educativa delle lezioni somministrate da vari mezzi mobili. Gli studenti che lavoravano con
l’email sul telefono cellulare apprendevano in maniera significativamente maggiore di coloro che studiavano sul Web. Un altro
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esperimento ha dimostrato la superiorità dell’apprendimento
via cellulare rispetto a quello che avveniva su materiale cartaceo. Questi risultati suggeriscono che gli studenti i quali ricevevano frequentemente email sul telefono cellulare erano spinti a
studiare più spesso degli studenti incoraggiati soltanto una volta alla settimana a studiare materiale cartaceo o su web, e che
questa maggiore frequenza dello studio ha condotto a un migliore apprendimento. Sempre in Giappone è possibile digitare
un numero sul proprio telefono per avere una breve lezione di
inglese da ALC Press’s Pocket Eijiro o una lezione di giapponese
da Enfour’s Tango Town (McNicol 2004).
Le diverse modalità descritte si basano sull’utilizzo di determinate tecnologie ovvero sull’integrazione tra queste o sull’utilizzo di diversi media.
Per una efficace progettazione didattica di un corso di insegnamento e apprendimento delle lingue che si basa sull’integrazione
di diversi media è necessario tenere presente quanto segue:
1) Le caratteristiche della trasmissione:
–
ampiezza di banda di trasmissione, per cui tanto più essa è
ampia tanto più denso può essere il contenuto;
–
interazione e possibilità di comunicazione ad una o più vie;
–
numero di persone che ricevono il messaggio didattico contemporaneamente;
–
velocità di trasmissione;
–
possibilità di fornire feedback e chiedere spiegazioni;
–
possibilità di controllare l’interazione da parte del tutor, del
docente o del discente;
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–
possibilità di comunicare in modo sincrono o asincrono;
–
localizzazione dei destinatari della formazione.
2) Le caratteristiche della registrazione:
–
permanenza versus volatilità del messaggio didattico;
–
possibilità di riproduzione;
–
possibilità di distribuzione a più utenti, in più classi;
–
possibilità di modifica dei contenuti;
–
navigabilità dei contenuti;
–
possibilità di individuare, selezionare e recuperare moduli,
capitoli, parti di interesse.
3) Le caratteristiche della produzione:
–
facilità di realizzazione dei contenuti con la specifica tecnologia;
–
costi di produzione (non necessariamente proporzionali alla
facilità di realizzazione);
–
necessità di risorse specializzate per la realizzazione di contenuti veicolati da particolari media.
4) Le caratteristiche di tipo sociale:
–
coinvolgimento versus distanza emotiva indotti dal mezzo;
–
visibilità dell’autore rispetto ai destinatari del messaggio;
–
credibilità e autorevolezza dei messaggi veicolati dagli specifici media;
–
isolamento versus socializzazione indotti dai media.
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Cenni conclusivi:
sviluppi futuri e raccomandazioni
I nuovi media giocano un ruolo fondamentale nei nuovi processi
di insegnamento e apprendimento e l’efficienza del loro utilizzo, nonché l’efficacia didattica nei sistemi di insegnamento, dipendono dal mix di più fattori di natura diffusa. Infatti se da un
lato alcuni aspetti tecnologici come le caratteristiche della trasmissione (del delivery device), le caratteristiche delle infrastrutture, l’ampiezza di banda, la struttura del contenuto, il livello di
interattività, la velocità di trasmissione, il numero degli accessi
possibili sono variabili dell’efficienza del mezzo, dall’altro, la possibilità di fornire feedback e chiedere spiegazioni, il livello di interazione tra tutor, docente e discente, la possibilità di comunicare in modo sincrono o asincrono, l’accessibilità e l’usabilità
dei contenuti, la progettazione pedagogica e gli strumenti e i
metodi della valutazione a distanza sono invece importanti aspetti di tipo metodologico che agiscono come variabili
dell’efficacia didattica.
In secondo luogo, sullo sviluppo e sull’ottimizzazione di impiego dei nuovi media influiscono anche fattori di ordine economico come per esempio i costi di produzione e postproduzione, la necessità di risorse specializzate per la realizzazione di
contenuti digitali e per il delivery sui vari media, gli ulteriori investimenti per migliorarne l’interattività e per la costruzione di
sistemi intelligenti e interfacce umane di facile intuizione, i costi
per l’adeguamento dei sistemi di istruzione e formazione e per
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la formazione del personale docente, nonché investimenti aggiuntivi nei programmi di authoring e auto-generazione dei contenuti didattici, al fine di accorciare la catena di produzione/postproduzione degli stessi, il passaggio docente/personale
tecnico specializzato e il rapporto autore/editore/docente con il
vantaggio ultimo di garantire insieme qualità ed efficacia didattica.
In ultimo, la presenza tuttora di forme di scetticismo circa la
credibilità e l’autorevolezza dei messaggi educativi veicolati dai
media e una diversa visibilità e disponibilità del docente, rendono necessaria l’introduzione di sistemi di garanzia e di verifica della qualità didattica, dei sistemi e dei processi in grado di
risolvere i problemi legati alla validazione e certificazione dell’apprendimento.
Inoltre, ancora molto alta è la preoccupazione che vede l’introduzione massiccia di metodologie innovative come un fattore
che può influenzare il livello di qualità didattica e di efficacia
didattica dell’apprendimento. Come evidenziato nella comparazione tra lo stato attuale dell’offerta formativa innovativa e il
progressivo cambiamento del mercato6, la sfida sarà da un lato
quella di investire in modelli e metodologie didattiche di qualità (ivi compresa la condivisione, anche a livello governativo, di
parametri di qualità per l’elearning, oltre a strumenti comuni per
la valutazione e la validazione dell’apprendimento online),
dall’altro quella di adattare in maniera adeguata le potenzialità
6
Cfr. L’offerta di formazione linguistica in Italia, Progetto LETitFLY, ottobre
2006. Il volume è disponibile in formato ebook sul portale del Progetto
www.letitfly.it.
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dei nuovi mezzi a disposizione con le esigenze di interattività
della formazione, e in particolare della formazione linguistica.
L’investimento nell’interattività e nelle sue applicazioni tecnologiche (internet, tv via sat e televisione interattiva) rappresentano dunque la strada dell’innovazione di qualità da percorrere
per garantire una sempre maggiore efficacia delle TIC nella
formazione e in particolare nella formazione linguistica. Tutto
ciò prevede anche un importante sforzo di adattamento del sistema privato e pubblico verso un rinnovamento delle figure
coinvolte nella formazione linguistica (docente, progettista della formazione, content developer), per preparare nuovi e più innovativi contenuti didattici in un’ottica di blended learning o
elearning puro, concepiti già per essere fruiti su vari content
delivery providers.
Per concludere, in questa “rivoluzione” dell’insegnamento e
apprendimento delle lingue, il ruolo del docente/formatore risulta fondamentale nella progressiva introduzione delle TIC
nella didattica. Le potenzialità dell’online learning costituiscono
infatti fattori di ottimizzazione dei momenti in presenza e delle
attività di supporto e di accompagnamento alla didattica in aula. Allo stesso modo l’insegnamento delle lingue in modalità
completamente a distanza, con l’aiuto dei nuovi strumenti di interazione sincrona, non può non prescindere da momenti di
condivisione e di comunicazione in real time per garantire
l’efficacia dell’apprendimento. La gestione di ambienti di apprendimento virtuali, quindi, anche se utilizzati a supporto o
integrazione dei momenti d’aula, richiede qualifiche e competenze specifiche da parte di docenti e formatori, che fuori e den-
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tro i sistemi di educazione tradizionali devono necessariamente
riqualificarsi in un’ottica di qualità e di competitività del sistema. Si rende quindi necessaria un’integrazione dei diversi media e delle diverse modalità di erogazione con il lavoro del docente/formatore nella convinzione che l’efficacia didattica e
l’eccellenza metodologica siano raggiungibili con una giusta integrazione del lavoro umano e dei nuovi mezzi a sua disposizione. La modalità mista o blended rappresenta in un prossimo
futuro la via per l’eccellenza d’aula dove continui momenti di
verifica, valutazione e feedback sono mediati e supportati dalle
tecnologie.
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PROGETTO LETitFLY
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Confindustria - Federazione Nazionale di settore ICT:
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http://www.unesco.org
Sito ufficiale della Commissione Europea - Portale Società
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Sito ufficiale della Commissione europea - Portale Education:
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Sito ufficiale della Commissione Europea - Portale Lingue:
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Sito Ufficiale dei programmi della Commissione Europea per la
Società dell’Informazione – Cordis:
http://cordis.europa.eu/ist
Sito ufficiale dell’Agenzia Europea per la Formazione Professionale - Cedefop:
www.cedefop.eu.int
Sito ufficiale del Ministero dell’Istruzione, direzione generale
dell’innovazione:
http://www.pubblica.istruzione.it/innovazione
Sito ufficiale CNIPA - Centro Nazionale per l’informatica nella
Pubblica Amministrazione:
http://www.cnipa.gov.it/site/it-IT
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