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TEMI DEL PRESENTE
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SEZIONE IV - TESTI E SCRITTURE NON LETTERARIE
temi del presente
Roberto Saviano
Saviano,
lettera a Gomorra
tra killer e omertà
da
www.napoli.
repubblica.it
testo
argomentativo
genere
articolo
d’opinione
RESPONSABILITÀ CIVILE
L’ARGOMENTO
Il testo di Roberto Saviano Vedi Appendice fa riferimento alla camorra, termine che designa un insieme di attività criminali organizzate,
fortemente radicate sul territorio, che si sviluppa in Campania, ma intrattiene forti contatti anche al di fuori della propria realtà di origine. Se essa è,
per certi aspetti, simile alla cupola mafiosa siciliana o ad altre organizzazioni analoghe, per altri se ne differenzia: ad esempio, non è verticistica,
ma è caratterizzata da clan, diversi tra loro per struttura organizzativa,
forza economica e modi di intervento sul territorio, spesso in contrasto tra
loro secondo vere e proprie “guerre”.
La camorra, come anche altri sistemi mafiosi, ha i suoi punti di forza nella
sopraffazione violenta, nel non accettare forme di contrasto e di opposizione, nel sostituirsi allo Stato e nell’omertà dei cittadini tra i quali si annida e opera. Soprattutto quest’ultimo atteggiamento, esteso a professionisti, imprenditori e politici, porta connivenza tra amministrazioni locali,
imprenditorialità e criminalità organizzata, costituendo un vero e proprio sistema non solo criminale, ma anche economico: si pensi ai grandi
appalti delle opere pubbliche, all’edilizia, al commercio dei mercati generali
fino al traffico di stupefacenti e alle attività finanziarie in cui viene riciclato
il denaro “sporco”, ottenuto con attività illegali e sommerse.
Talvolta per la persona comune omertà vuol dire anche solo non voler sapere, capire e conoscere, ed è proprio questo l’interlocutore privilegiato
dell’autore: Saviano sostiene la necessità che il comune cittadino sia informato, sappia.
E allora ecco che il ruolo del giornalista diviene centrale: attraverso inchieste e soprattutto attraverso il potere della scrittura e della comunicazione,
egli è “testimone”, squarcia il velo che copre la realtà e la mette in evidenza proprio a partire dai fatti, dai nomi e dagli eventi che non si possono
negare o cancellare.
LE CARATTERISTICHE DEL TESTO
L’autore dà al suo testo la forma di “lettera aperta” pubblicata su un quotidiano di ampia diffusione, nella sezione di cronaca. Due i risvolti significativi di questa scelta: la destinazione gli consente di fare richiami costanti
a persone e fatti di una realtà ben nota ai lettori; la tipologia, fortemente
argomentativa nei contenuti, assume note stilistiche proprie di un testo
persuasivo, quasi orale: pensiamo, ad esempio, all’uso di domande dirette
tese a scuotere il lettore e a coinvolgerlo nella coscienza; alle forme nominali e alle frasi all’infinito, che condensano i concetti e li rendono più taglienti; ancora, all’uso del possessivo di prima persona, “mio” e “mia”, che
sottolineano la volontà di dialogo con il lettore, ma anche il coinvolgimento
personale dell’autore in ciò che afferma.
V. JACOMUZZI, M.R. MILIANI, F.R. SAURO, Trame e intrecci © SEI 2011
CAPITOLO DUE
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TEMI DEL PRESENTE
Foto di Luisella
Battaglia, fotoreporter
impegnata da molti anni
nella lotta contro la
mafia.
responsabili hanno dei nomi. Hanno dei volti. Hanno persino un’anima.
O forse no. […]
E io mi chiedo: nella vostra terra, nella nostra terra sono ormai mesi e
mesi che un manipolo di killer si aggira indisturbato massacrando soprattutto
persone innocenti. Cinque, sei persone, sempre le stesse. Com’è possibile?
Mi chiedo: ma questa terra come si vede, come si rappresenta a se stessa,
come si immagina? Come ve la immaginate voi la vostra terra, il vostro
paese? Come vi sentite quando andate al lavoro, passeggiate, fate l’amore? Vi
ponete il problema, o vi basta dire, “così è sempre stato e sempre sarà così”?
Davvero vi basta credere che nulla di ciò che accade dipende dal vostro impegno o dalla vostra indignazione? Che in fondo tutti hanno di che campare
e quindi tanto vale vivere la propria vita quotidiana e nient’altro. Vi bastano
queste risposte per farvi andare avanti? Vi basta dire “non faccio niente di
male, sono una persona onesta” per farvi sentire innocenti? Lasciarvi passare
le notizie sulla pelle e sull’anima. Tanto è sempre stato così, o no? O delegare1 ad associazioni, chiesa, militanti, giornalisti e altri il compito di denunciare vi rende tranquilli? Di una tranquillità che vi fa andare a letto magari
non felici ma in pace? Vi basta veramente?
Questo gruppo di fuoco2 ha ucciso soprattutto innocenti. In qualsiasi altro
paese la libertà d’azione di un simile branco di assassini avrebbe generato dibattiti, scontri politici, riflessioni. Invece qui si tratta solo di crimini connaturati3 a un territorio considerato una delle province del buco del culo d’Italia. E
quindi gli inquirenti,4 i carabinieri e poliziotti, i quattro cronisti che seguono le
vicende, restano soli. Neanche chi nel resto del paese legge un giornale, sa che
questi killer usano sempre la stessa strategia: si fingono poliziotti. Hanno lampeggiante e paletta, dicono di essere della Dia5 o di dover fare un controllo di
documenti. Ricorrono a un trucco da due soldi per ammazzare con più facilità.
E vivono come bestie: tra masserie6 di bufale, case di periferia, garage. […]
Loro che per lo smaltimento di rifiuti tossici sono riusciti in una sola operazione
a incassare sino a 500 milioni di euro e hanno imbottito la nostra terra di veleni
al punto tale di far lievitare fino al 24% certi tumori, e le malformazioni conge-
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1. delegare: affidare ad
altri il compito di agire in
propria vece.
2. gruppo di fuoco:
banda armata.
3. connaturati: talmente
radicati nel territorio che
sembrano fare parte della
sua stessa natura.
4. inquirenti: magistrati
che conducono le
indagini.
5. Dia: Direzione
Investigativa Antimafia,
un ufficio che dipende dal
ministero degli Interni,
composto da Guardia di
finanza, Polizia di Stato e
Carabinieri.
6. masserie: fattorie.
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7. malformazioni
congenite: handicap e
malattie presenti fin dalla
nascita, in questo caso
causate dalle sostanze
tossiche presenti sul
territorio che incidono
sulle gravidanze.
8. Osservatorio
epidemiologico: organo
sanitario che analizza la
distribuzione e la
frequenza di malattie in
un determinato territorio.
9. barcamenarsi:
cavarsela, arrangiarsi.
10. Galleggiare: limitarsi
a cercare di tirare avanti,
di sopravvivere.
11. Pil: Prodotto interno
lordo, ossia la ricchezza
prodotta in un territorio
nell’arco di un anno.
12. manovra
finanziaria: un
provvedimento
economico tramite cui lo
Stato recupera denaro,
con l’aumento delle tasse
o i tagli ai fondi pubblici,
per riparare a una perdita
di bilancio. La manovra
finanziaria del 2010 è
stata di 24 miliardi di
euro.
13. Alitalia: era la
compagnia aerea di
bandiera italiana, di
proprietà dello Stato; nel
2009, gravata da forti
perdite, è stata rilevata
da una società privata.
14. ha il sapore …
crescita: il denaro che
circola nei territori
controllati dalle mafie
non porta a una crescita
economica condivisa, ma
all’arricchimento di
pochi, ottenuto con
metodi illegali.
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nite7 fino all’84%? Soldi veri che generano, secondo l’Osservatorio epidemiologico8 campano, una media di 7172,5 morti per tumore all’anno in Campania. E
ad arricchirsi sulle disgrazie di questa terra sarei io con le mie parole, o i carabinieri e i magistrati, i cronisti e tutti gli altri che con libri o film o in ogni altro
modo continuano a denunciare? Com’è possibile che si crei un tale capovolgimento di prospettive? Com’è possibile che anche persone oneste si uniscano a
questo coro? Pur conoscendo la mia terra, di fronte a tutto questo io rimango
incredulo e sgomento e anche ferito al punto che fatico a trovare la mia voce.
Perché il dolore porta ad ammutolire, perché l’ostilità porta a non sapere a
chi parlare. E allora a chi devo rivolgermi, che cosa dico? Come faccio a dire
alla mia terra di smettere di essere schiacciata tra l’arroganza dei forti e la codardia dei deboli? Oggi qui in questa stanza dove sono, ospite di chi mi protegge, è il mio compleanno. Penso a tutti i compleanni passati così, da
quando ho la scorta, un po’ nervoso, un po’ triste e soprattutto solo.
Penso che non potrò mai più passarne uno normale nella mia terra, che non
potrò mai più metterci piede. Rimpiango come un malato senza speranze
tutti i compleanni trascurati, snobbati perché è solo una data qualsiasi, e un
altro anno ce ne sarà uno uguale. Ormai si è aperta una voragine nel tempo e
nello spazio, una ferita che non potrà mai rimarginarsi. E penso pure e soprattutto a chi vive la mia stessa condizione e non ha come me il privilegio di
scriverne e parlare a molti.
Penso ad altri amici sotto scorta, Raffaele, Rosaria, Lirio, Tano, penso a Carmelina, la maestra di Mondragone che aveva denunciato il killer di un camorrista e che da allora vive sotto protezione, lontana, sola. Lasciata dal fidanzato che doveva sposare, giudicata dagli amici che si sentono schiacciati
dal suo coraggio e dalla loro mediocrità. Perché non c’era stata solidarietà
per il suo gesto, anzi, ci sono state critiche e abbandono. Lei ha solo seguito
un richiamo della sua coscienza e ha dovuto barcamenarsi9 con il magro stipendio che le dà lo stato.
Cos’ha fatto Carmelina, cos’hanno fatto altri come lei per avere la vita distrutta e sradicata, mentre i boss latitanti continuano a poter vivere protetti e
rispettati nelle loro terre? E chiedo alla mia terra: che cosa ci rimane? Ditemelo. Galleggiare?10 Far finta di niente? Calpestare scale di ospedali lavate
da cooperative di pulizie loro, ricevere nei serbatoi la benzina spillata da
pompe di benzina loro? Vivere in case costruite da loro, bere il caffè della
marca imposta da loro (ogni marca di caffè per essere venduta nei bar deve
avere l’autorizzazione dei clan), cucinare nelle loro pentole (il clan Tavoletta
gestiva produzione e vendita delle marche più prestigiose di pentole)? […]
La Calabria ha il Pil11 più basso d’Italia ma “Cosa Nuova”, ossia la ’ndrangheta, fattura quanto e più di una intera manovra finanziaria12 italiana. Alitalia13 sarà in crisi, ma a Grazzanise, in un territorio marcio di camorra, si sta
per costruire il più grande aeroporto italiano, il più vasto del Mediterraneo.
Una terra condannata a far circolare enormi capitali senza avere uno straccio
di sviluppo vero, e invece ha danaro, profitto, cemento che ha il sapore del
saccheggio, non della crescita.14
da “www.napoli.repubblica.it”
V. JACOMUZZI, M.R. MILIANI, F.R. SAURO, Trame e intrecci © SEI 2011
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LABORATORIO
Comprensione
1 Spiega con parole tue il significato delle frasi che Saviano rivolge ai suoi
conterranei: «Vi basta dire “non faccio niente di male, sono una persona
onesta” per farvi sentire innocenti? Lasciarvi passare le notizie sulla pelle e
sull’anima» (righi 13-15).
2 In che cosa consiste il «capovolgimento di prospettive» di cui Saviano parla
nel testo? Cerca e sottolinea i passi del brano che ne trattano e riassumi il
concetto con parole tue.
3 Spesso Saviano nei suoi scritti sottolinea che i camorristi, anche i capi più
potenti e temuti, sono costretti a uno stile di vita misero, in contraddizione
con l’enorme potere che sono in grado di manovrare, impossibilitati a godere le immense fortune che hanno accumulato. Sottolinea sul testo la frase in
cui l’autore esprime questo concetto.
4 Da quanto riporta il testo, ogni aspetto della vita quotidiana dei cittadini è legato alle attività criminali dei clan che controllano il territorio: sottolinea le
esemplificazioni riportate nel testo.
5 Descrivi il comportamento dei paesani a cui Saviano si rivolge facendo riferimento al testo.
Analisi
6 Individua nel testo, sottolinea e poi descrivi con parole tue le attività che caratterizzano la mafia secondo Saviano.
7 Perché la “ferita” di Saviano non potrà mai rimarginarsi? Cerca sul testo le
informazioni che ti occorrono e rispondi con parole tue.
8 Partendo dal testo, descrivi quali sono le condizioni di vita di chi rifiuta
l’omertà.
9 Soprattutto nella prima parte del testo, ma anche nell’ultimo paragrafo, l’autore ricorre nella formulazione delle frasi al connettivo disgiuntivo “o” e agli
avversativi “ma”, “invece” e “mentre”: cerca nel brano i passi e trascrivi con
parole tue i concetti che di volta in volta vengono collegati.
Produzione
10 Componi un semplice ipertesto sul tema della camorra mafia (puoi utilizzare, per semplicità, una presentazione in PowerPoint).
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Laboratorio
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Laboratorio
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temi del presente
Procedi nel modo seguente:
fai una breve ricerca (su documenti e/o sul web) sulla camorra mafia e sui tipi di organizzazioni mafiose criminali che si trovano in Italia (nome, origini, caratteristiche, regione di sviluppo e di affermazione, organizzazione interna ecc.);
trascrivi le informazioni raccolte in brevi testi espositivo-informativi;
trasferisci ogni testo su una slide;
componi su una slide introduttiva una mappa dei vari tipi di mafia, poi inserisci i collegamenti ipertestuali.
11 Sei un giornalista e devi intervistare per un quotidiano lo scrittore Roberto
Saviano. Si tratta di un articolo di costume in cui devi introdurre brevemente l’argomento, la camorra, per passare poi alla trattazione vera e propria in
forma di quesiti.
Per prima cosa organizza la scaletta del testo:
individua i temi che vuoi evidenziare attraverso frasi topiche;
trasforma le frasi topiche in domande;
organizza le informazioni del testo in forma di risposte.
V. JACOMUZZI, M.R. MILIANI, F.R. SAURO, Trame e intrecci © SEI 2011
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Saviano, lettera a Gomorra tra killer e omertà