I L F ENOMENO DELLE RIMESSE
DALL ’I TALIA VERSO IL
S ENEGAL
di Daniele Frigeri
WP 2 e WP 4
Progetto Su.Pa.
“Successful Paths.
Supporting human and economic capital of migrants”
marzo 2011
1. Uno sguardo d’insieme sul mercato delle rimesse senegalese
Il fenomeno delle rimesse ha ormai assunto una dimensione internazionale tale da aver attirato
l’interesse delle Istituzioni Internazionali, Banca Mondiale in primis, delle Istituzioni locali, dei
Governi dei paesi riceventi, degli operatori economici e finanziari e degli Enti e Istituzioni della
cooperazione Internazionale.
Per molti paesi, così come è stato per l’Italia e per il Veneto in particolare fino ai primi anni ’80,
il flusso di denaro proveniente dagli emigranti costituisce una fonte di reddito importante per
molte famiglie che, in misura diversa da paese a paese, raggiunge un’incidenza significativa sul
Prodotto Interno Lordo (PIL). Nel caso del Senegal l’incidenza delle rimesse sul PIL nel 2009 è
pari al 9,1%, valore significativo, che ha mostrato solo una lieve flessione rispetto alla crisi
economica-finanziaria che ha attraversato le economie mondiali, colpendo duramente proprio le
economie di destinazione della migrazione senegalese (Italia, Francia e Spagna). Nel 2007
l’incidenza delle rimesse sul PIL senegalese era pari al 10%.
La rilevanza dei trasferimenti dei migranti per l’economia senegalese trova ulteriore conferma nel
Grafico 1 dove sono messi a confronto i volumi delle rimesse con quelli degli Investimenti
Diretti dall’Estero (IDE) verso questo paese. Le rimesse, negli anni, evidenziano volumi multipli
rispetto agli IDE, contribuendo a immettere nell’economia senegalese capitali nuovi.
Grafico 1 – Volumi rimesse e IDE verso il Senegal
Diversi sono gli effetti, sia positivi che negativi, che le rimesse producono sulle economie dei
paesi riceventi, la letteratura internazionale è molto vasta a riguardo, classificandoli fra effetti
macro e effetti micro. Le rimesse hanno un impatto diretto sulla ricchezza delle famiglie, sui
consumi interni, sul mercato delle valute e su quello immobiliare, ma anche sul risparmio e
indirettamente sul sistema finanziario, sulla capacità di attrarre capitali, sugli investimenti e sui
servizi legati alla salute e all’educazione. Si tratta di un complesso interagire di effetti, alcuni dei
quali possono di volta in volta generare elementi distorsivi all’interno delle economia riceventi.
Molto dipende anche dall’adeguatezza delle politiche e delle strategie adottate dai Governi e dalle
istituzioni finanziarie, dal grado di sviluppo delle economie stesse, dei servizi e dei sistemi
finanziari. Complessivamente però la letteratura internazionale è concorde nell’affermare che le
rimesse generano un impatto complessivamente positivo nei contesti di riferimento.
Guardando al Senegal, i principali paesi di approdo della migrazione (Tavola 1) sono costituiti
dai paesi europei, seguiti dai paesi africani confinanti e dagli Stati Uniti
Tavola 1 - Principali paesi di emigrazione dal Senegal
1. Gambia
2. Francia
3. Italia
4. Mauritania
5. Spagna
6. Côte d’Ivoire
7. Gabon
8. USA
9. Mali
10. Guinea Bissau
Il Grafico 2 fornisce invece un dettaglio delle principali aree di provenienza delle rimesse
destinate al Senegal. Nonostante i dati disponibili si riferiscano solo al 2007 è interessante notare
come Italia e Francia contino per oltre un terzo delle rimesse complessive, mentre gli altri paesi
africani siano abbastanza marginali, anche se molto probabilmente, rispetto a questi paesi, è
maggiore il ricorso a canali informali (non rilevati dalle fonti ufficiali), data la loro vicinanza
geografica (molto diffusa è la pratica di trasferire denaro attraverso il trasporto su ruote).
Grafico 2 – Origine rimesse verso il Senegal (dati 2007)
Altri paesi
Africa
7%
Paesi Arabi
13%
UEMOA
19%
Altri paesi UE
16%
USA
11%
Francia
27%
Italia
7%
Fonte BCEAO
L’Europa è quindi la principale area di provenienza delle rimesse senegalesi che in questi anni
sono cresciute in maniera costante e significativa (Grafico 3) ad un tasso medio annuo, fra il 2002
e il 2009 del 19%.
La crisi economico-finanziaria che ha attraversato le economie mondiali a partire dal 2008 ha
avuto un impatto anche sul volume di rimesse verso questo paese che infatti, proprio dal 2008, ha
fatto segnare un’inversione di tendenza comunque contenuta. I flussi complessivi verso il Senegal
fanno segnare una contrazione solo dell’8% nel 2009 (i dati a disposizione non permettono
un’analisi disaggregata per paesi di provenienza, utile a misurare l’impatto della crisi sui flussi
per singolo paese), mentre le stime della Banca Mondiale prevedono che già nel 2010 la
contrazione si ridurrà ad un -2% per riprendere ad assumere valori positivi nel 2011.
Grafico 3 – Volume di rimesse complessive verso il Senegal (valori in milioni di dollari)
1.400
1.200
1.000
800
600
400
200
2002 2003 2004 2005 2006 2007 2008 2009 2010e
Fonte: Elaborazione CeSPI su dati Banca Mondiale
Recenti studi1 hanno cercato di individuare le principali strategie adottate di fronte alla crisi
economica da parte dei migranti senegalesi. In particolare si rilevano alcuni comportamenti
socio-economici che possono fornire utili indicazioni per comprendere il comportamento e le
scelte dei migranti, a conferma di comportamenti razionali e con strategie transnazionali variabili
in funzione delle condizioni:
 maggiore propensione ad investimenti in patria finalizzati al ritorno o a generare reddito a
livello locale a sostegno delle famiglie;
 sviluppo di iniziative imprenditoriali transnazionali;
 coinvolgimento di membri della famiglia in attività produttive in Senegal;
 diversificazione delle entrate;
 parziale utilizzo del risparmio accumulato negli anni a compensazione delle minori entrate;
 ritorni meno frequenti in patria nei periodi estivi;
 riduzione della frequenza di invio delle rimesse e aumento dell’importo medio di ogni
transazione finalizzato a ridurre i costi di trasferimento;
 riduzione del supporto a iniziative finalizzate al sostegno della comunità e innovazione nei
meccanismi di solidarietà;
 sviluppo di cooperative finalizzate all’housing;
 migrazione circolare.
I dati ufficiali naturalmente non tengono conto dei flussi cosiddetti informali, ossia delle rimesse
che transitano attraverso soggetti e canali non istituzionali e quindi non rilevati dalle fonti. La
stima di questi flussi costituisce ancora un tema molto complesso e di difficile determinazione a
livello internazionale. Una recente analisi del Fondo Monetario Internazionale indica in 2 miliardi
di USD il valore delle rimesse informali complessive verso il Senegal nel 2008, quasi il doppio di
1
Serigne Mansour TALL “Senegalese on the move”
quelle ufficiali. Un dato approssimativo ma che appare verosimile, anche sulla base delle indagini
qualitative che il CeSPI ha condotto in questi anni sulla comunità senegalese.
Per quanto riguarda il mercato delle rimesse, i dati a disposizione mostrano una situazione
sostanzialmente migliore rispetto a molti altri paesi africani. Un indicatore importane in questo
senso, che come vedremo, determina l’efficienza e il costo del servizio disponibile, è costituito
dal grado di concentrazione del mercato degli operatori che gestiscono il flusso delle rimesse. Il
Senegal, rispetto a questo indicatore, presenta un’adeguata diversificazione, sia rispetto alla
tipologia di operatori (Grafico 4) che rispetto al numero di Money Transfer Operators attivi
(Grafico 5).
Grafico 4 - Distribuzione rimesse per tipologia
di operatori
Banche
13%
MFI
9%
MTOs
26%
Poste
52%
Grafico 5 - Quote di mercato principali MTOs
operanti in Senegal
Money
Gram
9%
Money
Express
15%
Trans-horn
Money
Trans
17%
Western
Union
38%
Coinstar
21%
Fonte: elaborazione CeSPI su dati IFAD 2009
Rispetto alla tipologia di operatori che gestiscono le rimesse, Poste Finance, l’operatore postale
senegalese, canalizza oltre il 50% dei flussi di rimesse, mentre gli MTOs gestiscono solo un
quarto del mercato complessivo. Banche e Istituzioni di Microfinanza (IMF) si spartiscono poco
meno del restante quarto dei volumi complessivi, mostrando ancora una certa debolezza dovuta a
fattori diversi. Per le banche infatti la gestione delle rimesse è legata allo strumento del bonifico
internazionale tramite Swift (società che gestisce la quasi totalità dei pagamenti internazionali) e
alla stipula di accordi bilaterali con controparti nei paesi di invio. I tempi maggiori richiesti dal
bonifico internazionale, la minore capillarità delle banche senegalesi sul territorio e i costi legati
alla definizione e gestione degli accordi internazionali, costituiscono ostacoli oggettivi allo
sviluppo di questo canale. Per quanto riguarda invece le IMF, che costituirebbero un canale
alternativo agli MTOs per la loro prossimità alle famiglie destinatarie sul territorio e la capacità
di offrire servizi di accumulazione e valorizzazione delle rimesse (risparmio e credito), trovano
come principale ostacolo aspetti di tipo regolamentare. La legge senegalese impone infatti la
gestione dei flussi in valuta estera solo attraverso banche o organismi finanziari registrati,
condizioni che la maggior parte delle IMF senegalesi non sono in grado di rispettare, impedendo
loro di fatto di gestire direttamente i flussi delle rimesse.
Anche l’analisi del mercato degli MTOs evidenzia un’adeguata ripartizione delle quote di
mercato. Western Union rimane il principale operatore con quasi il 40% del mercato, ma i tre
principali concorrenti mostrano quote di mercato superiori al 15%, assicurando un livello di
concorrenza nel settore.
L’analisi del grado di concentrazione del mercato delle rimesse risulta particolarmente importante
perché da esso dipende la presenza di un’adeguata concorrenza da cui ne conseguono prezzi
inferiori e una diversificazione nell’offerta di prodotti e servizi per la canalizzazione e la gestione
delle rimesse che, in ultima istanza, ne favoriscono una valorizzazione.
Un ultimo aspetto che può essere analizzato in relazione al mercato delle rimesse verso il Senegal
riguarda la loro destinazione finale. La Tavola 2 mostra i risultati di alcune ricerche empiriche
relative alla destinazione delle rimesse per risparmio e investimenti (immobiliari e produttivi). I
dati sono particolarmente significativi perché evidenziano come la quota parte dei flussi in arrivo
in grado di generare leva finanziaria e sviluppo (senza escludere a priori un ruolo in questo senso
anche della parte di rimesse destinata a spese per la salute, educazione e consumo stesso), appare
comunque non trascurabile.
Tavola 2 – Evidenze empiriche sulla destinazione delle rimesse
 10% risparmio
International Labour Organization (2003)
 8% investimenti immobiliari e produttivi
 11% investimenti produttivi
African Development Bank (2007)
 20% investimenti immobiliari
 15% risparmio
Diop Aliu (2007)
 25% investimenti immobiliari e produttivi
 18% risparmio e investimenti
ABI-CeSPI (2009)
 39,5% trasferimenti alla famiglia
2. Le rimesse dall’Italia
L’Italia costituisce una delle principali destinazioni dell’emigrazione senegalese e di conseguenza
è anche una delle principali fonti di invio delle rimesse destinate al paese di origine.
Guardando all’evoluzione delle rimesse all’interno del corridoio Italia-Senegal, secondo i dati
disponibili (fonte Banca d’Italia) che rilevano solo il flusso di denaro che transita tramite i Money
Transfer Operators (Grafico 6), emergono chiaramente due caratteristiche importanti: la
dimensione dei flussi e la loro crescita nel tempo.
Per quanto riguarda la dimensione dei flussi, le rimesse verso il Senegal hanno superato i 235
milioni di euro, posizionando questo paese al quinto posto fra i principali paesi di destinazione
dei flussi di rimesse in uscita dall’Italia. Per quanto concerne invece l’andamento dei flussi, il
grafico mostra una crescita significativa e costante nel tempo, con una forte accelerazione fra il
2003 e il 2004 e a partire dal 2005. Nell’arco degli ultimi 7 anni le rimesse verso il Senegal sono
cresciute ad un tasso medio annuo del 57%, a conferma della significatività del fenomeno. Il
2009, complice la crisi finanziaria ed economica che ha colpito anche il nostro paese, ha fatto
registrare una contrazione significativa sul volume delle rimesse verso il Senegal, pari all’11%.
Non sono al momento disponibili dati in grado di verificare l’andamento dei flussi nel 2010 che
consentirebbero di stabilire se gli effetti della crisi sulle rimesse verso il Senegal sono perdurate
anche nell’anno appena trascorso o se, come i dati a livello internazionale sembrano mostrare, è
già in corso un riassorbimento degli effetti della crisi sui flussi delle rimesse.
Grafico 6 – Andamento flussi di rimesse verso il Senegal (dati in migliaia di euro) e
numero di presenze senegalesi in Italia
300.000
250.000
200.000
150.000
100.000
50.000
0
2002
2003
2004
2005
Residenti
2006
2007
2008
2009
Rimesse
Fonte: elaborazione CeSPI su dati Banca d’Italia e ISTAT
Un’ulteriore riflessione può essere fatta riguardo l’analisi dell’andamento delle rimesse verso il
Senegal. Il Grafico 6 confronta infatti l’andamento dei flussi delle rimesse con quello della
presenza senegalese in Italia, attraverso il numero dei residenti registrati dall’ISTAT.
Il confronto è particolarmente significativo perché rende evidente, anche graficamente, come le
rimesse crescano ad un tasso di molto superiore rispetto al tasso di crescita della popolazione
senegalese residente in Italia. Se infatti abbiamo visto che le rimesse sono cresciute fra il 2002 e
il 2009 ad un tasso annuo medio del 57%, i residenti senegalesi nel nostro paese sono cresciuti,
nello stesso orizzonte temporale, ad un tasso medio annuo del 10%. Il dato conferma due
fenomeni particolarmente significativi nello studio dei comportamenti finanziari dei migranti:
 da un lato evidenzia come il progredire del processo di integrazione sociale ed economico in
Italia faccia crescere le capacità di reddito e di risparmio e di conseguenza anche il volume di
rimesse inviate nel paese di origine,
 dall’altro come, anche a distanza di anni, in presenza di progetti migratori a medio termine
che hanno previsto anche un numero significativo di ricongiungimenti familiari, la rimessa si
confermi un comportamento economico diffuso e significativo.
Il mercato degli operatori che in Italia intercettano e gestiscono le rimesse dei migranti senegalesi
appare ancora fortemente concentrato nelle mani dei Money Transfer Operators. Le statistiche
ufficiali disponibili, proprio perché si limitano a rilevare solo i flussi degli MTOs, non
permettono un’analisi approfondita della dimensione del mercato delle rimesse e della
distribuzione dei flussi fra le diverse tipologie di operatori. Tantomeno consentono di disegnare
una mappa delle quote di mercato all’interno del settore degli MTOs per esaminarne il grado di
concentrazione.
Il CeSPI da anni è impegnato in un’attività di monitoraggio del mercato e di coinvolgimento
degli operatori al fine di migliorare i dati disponibili. Nel 2009, grazie alla collaborazione con
l’Associazione Bancaria Italiana è stato possibile, attraverso un questionario somministrato ad un
gruppo di banche rappresentativo del sistema bancario (oltre il 60% degli sportelli del sistema
bancario italiano), stimare la dimensione dei flussi delle rimesse che transitano attraverso il
canale bancario. Rispetto al Senegal, la Tavola 3 raffigura il mercato delle rimesse verso questo
paese rispetto alle tre principali tipologie di operatori: MTOs, banche e Banco Posta.
L’operatività di Banco Posta in Senegal è legata a due prodotti principali: l’accordo con
MoneyGram, i cui flussi rientrano in quelli relativi agli MTOs, e un prodotto postale Eurogiro,
rispetto al cui utilizzo non sono ancora disponibili dati ufficiali, ma che si stima siano ancora
marginali, data anche la relativa novità del prodotto. Il quadro che emerge da questo esercizio di
sintesi può essere quindi considerata una rappresentazione adeguata del mercato delle rimesse nel
corridoio Italia-Senegal.
Tavola 3 – Stima del volume di rimesse dall'Italia per
tipologia di operatore
MTOs
72.618.000€
Banche
3.831.008€
Poste (Eurogiro)
n.d.
Totale
76.449.008€
I numeri rendono evidente come il mercato delle rimesse verso il Senegal sia fortemente
concentrato nelle mani degli MTOs (Grafico 7) che gestiscono il 95% dei flussi complessivi
Grafico 7 – Distribuzione del mercato delle rimesse Italia-Senegal per
tipologia di operatori
Banche
5%
MTOs
95%
Fonte: dati Cespi
All’interno delle iniziative avviate in seno all’Italian Remittance Working Group,
successivamente sostenute dagli impegni presi durante il G8 dell’Aquila sulla riduzione dei costi
delle rimesse del 5% in 5 anni2, il CeSPI ha realizzato e gestisce il sito web per la rilevazione dei
costi di invio delle rimesse dall’Italia, www.mandasoldiacasa.it.
Il sito nasce dalla collaborazione fra il CeSPI, l’Organizzazione Internazionale per le Migrazioni,
il Ministero degli Esteri, il Laboratorio Migrazioni e Sviluppo e la Banca Mondiale, ed è oggi
interamente finanziato da quest’ultima organizzazione.
Costruito in conformità alla metodologia definita da Banca Mondiale, che ne ha attribuito la sua
certificazione ufficiale, il sito monitora i costi delle rimesse all’interno di 14 corridoi e rispetto a
23 operatori diversi, distribuiti fra banche, MTos e BancoPosta.
La rilevazione, che viene effettuata mensilmente sul campo, direttamente presso gli sportelli degli
operatori nelle città di Roma e Milano, monitora le principali componenti di costo delle rimesse
esplicite e implicite (le commissioni applicate all’invio e al momento della ricezione e il margine
sul tasso di cambio applicato dall’operatore), indicando il costo complessivo per tre importi di
riferimento: 150€, 300€ e 1.000€.
Lanciato ufficialmente durante la Conferenza Internazionale sulle rimesse, organizzata dal
Ministero Affari Esteri nel novembre 2011, il sito ha accumulato un numero significativo di
rilevazioni nel tempo e, dall’ottobre 2010, effettua un monitoraggio mensile, garantendo un
flusso di informazioni stabile e significativo. Può essere allora significativo analizzare i principali
dati riguardanti il corridoio Italia-Senegal monitorati all’interno del sito Mandasoldiacasa.
2
Impegni recentemente inclusi anche nell’agenda del G20.
Per quanto riguarda i principali operatori specializzati (MTOs) operanti, il corridoio Italia
Senegal presenta un numero significativo di operatori (Tavola 4), a conferma della dimensione e
dell’importanza del canale che ha stimolato l’ingresso di operatori specializzati.
Tavola 4 – Principali MTOs operanti nel corridoio ItaliaSenegal
Money express
MoneyGram (sia in proprio che attraverso Poste Italiane)
Ria
ValuTrans
Western Union
Coinstar
A fianco di questi operatori si pone, come già accennato, l’operatore postale (Poste Italiane),
attraverso il prodotto Eurogiro (prodotto specifico del sistema postale che opera in accordo con il
corrispondente senegalese Poste Finance), e le banche, la cui attività di invio del denaro viene
gestita attraverso il canale tradizionale del bonifico internazionale.
Nella maggior parte dei casi le banche italiane hanno stipulato accordi di partenariato specifici
con le corrispondenti senegalesi. Tali accordi consentono di fissare le principali condizioni di
invio del denaro, le commissioni e i tempi, mentre nessun accordo si spinge fino a definire il
tasso di cambio che verrà applicato al ricevente al momento del ritiro o dell’accredito del denaro
in conto (nonostante il tasso di cambio della moneta senegalese sia ancorato alla moneta unica
europea – Grafico 10 e quindi perfettamente stabile).
La rilevanza del corridoio in termini di volumi è confermata anche dal numero di convenzioni
esistenti fra le banche italiane e quelle senegalesi, nella ricerca di offrire al migrante la maggiore
copertura possibile sul territorio di destinazione. La Tavola 5 fornisce un dettaglio delle principali
convenzioni in essere fra banche italiane e senegalesi monitorate dal sito mandasoldiacasa:
Tavola 5– Convenzioni in essere fra banche Italiane e senegalesi
Banca Popolare di Sondrio
Banca di Credito Cooperativo
di Roma
UniCredit S.p.A.
Banca Monte dei Paschi di
Siena
Banca Popolare di Bergamo Gruppo UBI Banca
Banca Popolare di Novara Gruppo Banco Popolare
Banca Popolare di Milano Gruppo Bipemme
Cariparma - Credit Agricole
Bnl - Gruppo Bnp Paribas
Ecobank Senegal, Banque de l'habitat du Senegal
Caisse Nationale de Credit Agricole du Senegal (C.N.C.A.S.)
Banque Regionale de Solidaritè, Caisse Nationale de Credit Agricole du
Senegal, Compagnie Bancaire de l’Afrique Occidentale, Sociètè Gènèrale de
Banque au Senegal
Compagnie Bancaire Afrique Occidentale (CBAO)
Attijariwafa Bank
Société Générale des Banques au Sénégal
Nessuna Convenzione
Nessuna Convenzione
Nessuna Convenzione
Intesa Sanpaolo - Gruppo
Intesa Sanpaolo
Nessuna Convenzione
Per quanto riguarda l’analisi delle diverse componenti di costo, l’ultima rilevazione disponibile di
gennaio 2011, mostrava un costo medio di invio della rimessa in Senegal così distribuito per i
diversi importi oggetto della rilevazione
Tavola 6 – Costo medio della rimessa verso il Senegal, all’11 gennaio 2011
Importo della
Costo totale
Costo Totale
Costo Totale
rimessa
(Valore medio)
(Valore massimo) (Valore minimo)
150€
5,70%
7,67%
3,00%
300€
3,76%
4,83%
2,93%
1.000€
2,61%
4,95%
1,03%
La Tavola consente di evidenziare una correlazione negativa evidente fra l’importo della rimessa
inviata e il costo totale (comprensivo delle commissioni e del margine sul tasso di cambio),
espresso in termini percentuali dell’importo, con una riduzione significativa dei costi
corrispondenti agli importi più elevati (circa il 3% per i 1.000€ rispetto ai 150€). Ad una
riduzione del costo medio corrisponde, per importi più elevati, anche una minore variabilità dei
costi, tende infatti a contrarsi anche lo scarto fra il valore massimo e quello minimo.
La frequenza delle rilevazioni effettuate consente una lettura dell’andamento dei dati nel tempo
che può fornire ulteriori indicazioni utili all’analisi. In particolare il Grafico 8 mostra
l’andamento dei costi totali medi (espressi in percentuale dell’importo inviato) nel tempo per i tre
importi oggetto della rilevazione3.
Grafico 8 – Costo medio invio rimessa Italia-Senegal per importo di invio
8,0%
7,0%
6,0%
5,0%
4,0%
€ 150
3,0%
€ 300
2,0%
€ 1.000
1,0%
0,0%
Fonte: elaborazione CeSPi su dati rilevati sul sito www.mandasoldiacasa.it
3
L’importo di 1.000 euro presenta un minor numero di rilevazioni in quanto è stato introdotto solo a partire dal
maggio 2010.
Il grafico mostra come per l’importo di 150€4 il costo complessivo medio registra una riduzione
costante nel tempo, con un’inversione di tendenza in corrispondenza della rilevazione di
novembre 2010, per poi stabilizzatasi nell’ultima rilevazione disponibile. Relativamente agli altri
due importi oggetto di monitoraggio, i costi medi percentuali non subiscono particolari riduzioni
e anzi sembrano mostrare una tendenza all’aumento a partire dalla fine dell’estate 2010. Il costo
medio relativo all’invio di 300€ passa infatti da un valore minimo del 3,6% nel maggio 2010 al
4,26% nel novembre dello stesso anno. Le prossime rilevazioni riveleranno se la riduzione
registrata a gennaio 2011 indica l’inizio di una tendenza o è legato a fattori contingenti di
mercato. Andamento ancora più esplicito si evidenzia per l’importo di 1.000€ dove però il minor
numero di rilevazioni non consente un uguale monitoraggio su un periodo adeguatamente lungo.
In generale il dato evidenzia comunque un’inversione di tendenza generalizzata dei costi medi,
forse dovuta alla ripresa dei volumi nelle rimesse, che solo le prossime rilevazioni potranno
confermare o smentire. Se il dato fosse confermato, la riduzione dei costi registrata a cavallo fra il
2009 e il 2010, potrebbe essere parzialmente attribuita alla crisi e alla relativa contrazione dei
volumi che ha incentivato gli operatori a ridurre i margini, piuttosto che ad un effettiva riduzione
dei costi per effetto delle iniziative di maggiore trasparenza e concorrenza in atto.
Per quanto riguarda invece le tre componenti principali che determinano il costo medio delle
rimesse, ossia la commissione applicata al momento dell’invio (commissione), quella applicata al
ricevente (commissione al ricevente) e il margine sul tasso di cambio applicato sulla conversione
dell’importo nella valuta locale (Franco CFA nel caso del Senegal), il Grafico 9 ne evidenzia
l’andamento nel tempo, fornendo alcune utili indicazioni. Nell’analisi abbiamo preso come
importo di riferimento i 150€.
Come abbiamo già avuto modo di rilevare il costo medio complessivo segue un andamento
decrescente in tutti i mesi facendo registrare una riduzione del 24,6% da aprile 2009 (e del 16,7%
da febbraio 2010), ad esclusione di novembre 2010 dove invece si registra un incremento
significativo del costo medio pari al 6%.
La riduzione del costo medio è guidata dall’andamento della sua componente principale, la
commissione pagata al momento dell’invio della rimessa il cui valore medio, da febbraio 2010 si
riduce del 9,5%, facendo registrare una sostanziale stabilità fra ottobre e novembre 2010. Anche
la commissione al ricevente segue lo stesso percorso in discesa, pur se se con un andamento
molto più contenuto legato alla sua marginalità rispetto alle altre componenti.
4
150€ è l’importo convenzionalmente preso come riferimento per il monitoraggio del raggiungimento dell’obiettivo,
sottoscritto dai governi durante il G8 dell’Aquila, della riduzione del costo delle rimesse del 5% in 5 anni.
Grafico 9 – Andamento componenti costo totale invio rimesse corridoio ItaliaSenegal (importo 150€)
8%
7%
6%
5%
4%
3%
2%
1%
0%
-1%
apr-09
ott-09
feb-10
mag-10
set-10
ott-10
Commissione
Commissione ricevente
Margine tasso cambio
Costo Totale
nov-10
Il dato più interessante che emerge dall’analisi delle componenti di costo, riguarda invece il
margine applicato dagli operatori sul tasso di cambio che fa registrare un andamento diverso. Ad
una sostanziale stabilità subentra, nella rilevazione di novembre 2010 un incremento significativo
che prosegue, anche se in misura ridotta5 nel gennaio 2011. Si tratta di una evidenza interessante,
se confermata anche nelle prossime rilevazioni, in particolare confrontata all’andamento del tasso
di cambio Euro-CFA (Grafico 10). La moneta senegalese (adottata da altri 14 paesi africani ex
colonie francesi), prevede infatti un cambio fisso con l’Euro, senza subire pertanto nessuna
oscillazione e sollevando gli operatori dal rischio di cambio, fattore che giustifica l’imputazione
di un costo sull’utente finale del servizio di trasferimento del denaro (il margine sul tasso di
cambio appunto). Sulla base di queste considerazioni è quindi possibile imputare con adeguata
verosimiglianza, l’incremento del margine sul tasso di cambio nel caso senegalese a specifiche
politiche di prezzo applicate dagli operatori che tendono così a trasferire parte della riduzione
delle commissioni a questa componente di costo sostanzialmente occulta (non immediatamente
evidente a chi invia la rimessa).
Grafico 10– Tasso di cambio Euro-CFA
800
600
400
200
0
apr-09 ott-09 feb-10 mag-10 set-10 ott-10 nov-10
5
Il margine sul tasso di cambio a gennaio 2011 si colloca intorno allo 0,1% dell’importo inviato.
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Il fenomeno delle rimesse dall`Italia verso il Senegal