Le scarpe primitive, presumibilmente consistenti in pelli non conciate assicurate al piede da
laccioli dello stesso materiale o in suole di fibre vegetali intrecciate fermate al piede con lo stesso
sistema, non hanno resistito alle ingiurie del tempo ed, essendo costituite da materiali organici, si
sono decomposte senza lasciare traccia nei giacimenti archeologici. Limitando la nostra trattazione
ad un periodo brevissimo della storia dell'evoluzione dell'uomo, il pleistocene superiore che si fa
convenzionalmente iniziare circa 110.000 anni fa, non sappiamo se l'uomo di Neanderthal vissuto
in tali epoche, abbia protetto i piedi con calzature del tipo sopra descritto. anche se si sa di certo
che apparteneva ad una stirpe di cacciatori di animali anche di grossa taglia e che possedeva
raschiatoi di selce nel suo corredo di utensili. Si può quindi presumere che possa aver usato le
pelli degli animali cacciati per proteggere il corpo dall'inclemenza del tempo.
L'uomo di Neanderthal, viveva su di un territorio che si estendeva dalla Europa occidentale
all'Iran praticava attività di caccia e raccolta ed ha lasciato manufatti di pietra, ma anche di corno
ed osso, di animali quali la renna il cavallo ed il mammut.
Tra questi attrezzi molti sono i punteruoli in pietra o osso che servivano a forare le pelli, gli aghi
d'osso per cucirle, le lame in pietra atte alla scuoiatura ed i raschiatoi usati per rimuovere dalle
pelli i residui di carne e grasso Tutto ciò fa pensare che con le pelli, non si sa se e come conciate,
egli confezionasse anche protezioni per il piede. Risalgono a circa 15.000 anni le prime
raffigurazioni di calzature indossate da figure umane in dipinti rupestri spagnoli. Facendo
riferimento a periodi a noi più vicini, (dagli 8.000 ai 4.000 anni fa) i nostri antenati cominciarono a
fare vita più sedentaria, impararono ad addomesticare gli animali, a coltivare la terra e ciò può
aver incentivato l'uso di pelli a scopo calzaturiero. 9.000 al 7.000 a.C. In quello denominato Arnold
Research Cave in Missouri sono stati trovati 16 esemplari di sandali e mocassini fatti con fibre
vegetali intrecciate e 2 con pelle riconducibili ad un periodo del tempo. Nei pressi della cittadina
spagnola di Albunõl situata in provincia di Granada, l'archeologo Manuel de Góngora esplorò nel
1.857 la grotta chiamata cueva de los Murciélagos che conservava all'interno una tomba risalente
al 4° millennio a.C. I 69 scheletri che conteneva indossavano copri capi, abiti e sandali di sparto.
COPTI E' il nome con il quale gli Arabi musulmani chiamarono gli abitanti dell' Egitto
dopo averlo conquistato nel 641.
Dal punto di vista storico il periodo Copto si estende dall'editto di Costantino
del 313 d.C. al 641; da allora Copti furono gli Egiziani rimasti cristiani.
Sembra che i Copti siano stati i primi ad adottare sia il metodo di assemblaggio
delle calzature detto "a tomaia risvoltata" con il quale suola e tomaia erano cucite
assieme risvoltando verso l'esterno l'interno della tomaia e, dopo la cucitura,
compiendo l'azione opposta, in tal modo la cucitura veniva a trovarsi all'interno
della scarpa ed era più protetta dall'usura.
La pelli venivano conciate con allume e quelle trattate con esso erano molto
apprezzate e quindi molto costose, con materie grasse quali il grasso di maiale o la
morchia d’olio che le rendevano assai morbide, con estratti tannici derivati da
vegetali ricchi di questa sostanza come foglie di morie, corteccia di alcune conifere,
scorze di melograno, ghiande, radici e bacche di vita selvatica, frutti del acacia
egiziana e corteccia di quercia. Alcuni di questi prodotti conciavano solamente,
altri contemporaneamente coloravano e-o rassodavano e-o sbiancavano.
Roma sorse come insediamento di pastori e contadini sulle pendici del Palatino
intorno al 750 a.C.
I suoi abitanti furono, fin dalle origini, in contatto con i popoli vicini più evoluti
quali gli Etruschi e i Greci della Magna Grecia e ne subirono l'influsso mutuando
da essi anche i fondamenti della tecnica e dell'artigianato per cui i primi Romani
che si dedicarono alla concia delle pelli e alla fabbricazione di calzature
impararono da quelli i processi produttivi.
Plutarco ricorda che già nel periodo regio gli addetti alle lavorazioni di cuoio e
pelli erano organizzati in una corporazione che, come altre, fu regolamentata dai
leggendari re Numa Pompilio e Servio Tullio; queste corporazioni, precorritrici
delle "arti" medioevali, agirono durante tutto il periodo repubblicano e ricevettero
nuove regole da Giulio Cesare tanto che, nel foro di Ostia, esiste un mosaico che
illustra le attività dei "Coriarii" ossia degli artigiani che si occupavano delle
lavorazioni di cuoio e pelli.
Scarica

LA CALZATURA NELLA PREISTORIA