Primo raPPorto sui redditi degli utenti Caf aCli EdizionE 16/9 165.431.351 123 + +6,9 4‰ 17 352.100 9 13 84.219 184.194.455 2013 PRIMO RAPPORTO SUI REDDITI DEGLI UTENTI CAF ACLI EDIZIONE 2013 Presentazione Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Presentazione Presentazione Gianni Bottalico Presidente Nazionale Acli I l primo “Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli” indica la direzione nella quale le Acli intendono procedere per affrontare questi difficili anni di crisi. Si tratta di fare tesoro di quella ricca miniera di dati disponibili dalle attività e dai servizi che si svolgono nell’ambito della rete associativa e di sistema delle Acli, per osservare meglio l’evoluzione sociale in corso, l’emergere di nuovi bisogni sociali, e contribuire attivamente alla definizione delle politiche più idonee a dare rappresentanza e ruolo politico alle istanze dei ceti medi-popolari. Questa importante ricerca segna nel contempo un punto di arrivo ed un punto di partenza. Un punto di arrivo perché frutto di in un lungo lavoro volto a dare sostanza, sui territori ed a livello nazionale, alla “politicità” delle Acli, che prescinde da logiche partitiche o di schieramento privilegiando invece la lettura dei problemi economici e sociali, osservati, ricevuti e studiati con una cultura popolare. Un punto di partenza per trasformare una tale attenzione nella punta avanzata dello sguardo dell’Associazione verso il bene comune, il fulcro ed il fine del nostro camminare insieme. Quanto emerge da questo primo Rapporto costituisce un fondato supporto ed un motivo di stimolo per l’iniziativa politica delle Acli attorno a quattro principali direttrici dalle quali passano le possibilità di ripresa economica e sociale del Paese. La prima è quella della lotta alla povertà ed all’impoverimento. In meno di un lustro è raddoppiata la fascia di popolazione a rischio di povertà, tanto che l’immagine di quella “società dei due terzi”, pur problematizzata da Peter Glotz e di cui Ralf Dahrendorf ha mostrato i rischi per la democrazia, appare invece oggi come una irraggiungibile chimera. La società è piuttosto divenuta liquida, per dirla con Zygmunt Bauman, ma solo negli aspetti relativi alla perdita di diritti e di legami sociali, mentre si sono solidificati come non mai gli egoismi e la tirannia del profitto che, come dimostra la grande crisi in corso, ha rovinato l’economia e sfigura le società umane. L’Italia del 2014, nel centenario dello scoppio in Europa della Grande Guerra, dal punto di vista economico e sociale patisce devastazioni paragonabili a quelle di una guerra: povertà e disoccupazione raddoppiate dall’inizio ufficiale della crisi, assenza di prospettive per molti giovani con il pericolo che si profili una generazione a perdere. Corriamo il rischio di non comprendere più quanto avviene intorno a noi se continuiamo a pensare di essere un Paese ricco. Siamo pur sempre la seconda manifattura d’Europa, e molti dei nostri imprenditori sono pieni di ottimismo ed eroici nel non soccombere quotidianamente sotto il peso di un fisco e di una burocrazia soffocanti. Ma ciò non è sufficiente ad impedire un progressivo scivolamento verso il basso degli standard di vita. Assistiamo ogni giorno ad una mutazione genetica della struttura sociale, che avviene in tempi rapidissimi e senza che la maggioranza delle persone siano preparate ad ade- 5 guarsi al peggioramento delle condizioni di vita. Come avvertono diversi istituti di ricerca, al posto della società dei due terzi, ci stiamo trasformando in una società grosso modo divisa in tre grandi categorie: un terzo di poveri, un terzo sulla via della progressiva proletarizzazione ed il rimanente terzo di “blindati”, costituito da molti benestanti, pochi ricchi e pochissimi ultraricchi. Le Acli sono consapevoli di questo “terremoto sociale” che avvertono sui territori. Noi siamo parte di questi ceti sinistrati dalla crisi ed intendiamo contribuire ad esprimerne la rappresentanza. In questa prospettiva non vi è dubbio che una linea strategica prioritaria da seguire sia quella del contrasto contestuale al dilagare della povertà ed all’impoverimento dei ceti lavoratori. I dati di questo Rapporto rappresentano per le Acli una base di confronto e sensibilizzazione di ‘opinione pubblica, istituzioni, comunità cristiane sulla gravità dei fenomeni sociali in atto, per individuare soluzioni atte a mitigarli, interromperli e cambiarne il verso. In particolare le Acli si sono prodigate per riportare il tema della povertà al centro dell’agenda politica, attraverso un percorso avviato con Caritas, che ha dato vita alla proposta del Reddito d’inclusione sociale, e che ha raccolto il crescente consenso di un vasto cartello di soggetti sociali, sindacali, istituzionali, approdato nella costituzione dell’Alleanza contro la povertà in Italia. La proposta di un Piano nazionale contro la povertà rappresenta un tassello per un nuovo welfare. L’impegno per il mantenimento e l’adeguamento dello stato sociale costituisce la seconda direttrice dell’iniziativa delle Acli. Nell’attuale scenario italiano, il divario tra domanda e offerta di servizi di assistenza è sempre maggiore, mostrando i limiti di un sistema dotato di risorse economiche sempre più limitate e servizi scarsi e poco adeguati a fronte di un accrescimento della domanda, non sempre espressa, e bisognosa di una maggiore prontezza di risposta. In un simile contesto risulta strategico il riordino del sistema del welfare, che alla vecchia logica assistenzialista deve progressivamente introdurne una di attivazione in rete dei sogetti che operano sul territorio e che attraverso la creazione di circuiti virtuosi costruiti di concerto con il livello pubblico, costruiscano modelli di welfare più vicini alle esigenze locali in una logica di welfare di comunità. Il legame con il territorio diviene un elemento decisivo, soprattutto per perseguire una coesione sociale che richiede servizi reali legati alla prossimità dell’utenza. Sotto questo profilo le strutture Acli, i circoli, i centri servizi si pongono come sentinelle del territorio attente all’emergere dei nuovi bisogni sociali, alla cui azione ed orientamento vengono in aiuto per la loro azione i dati presentati in questa corposa ricerca. La terza direttrice dell’azione delle Acli è rappresentata dall’affermazione del primato del lavoro nei processi economici, a cui devono sottostare anche le politiche monetarie e di bilancio. Questo primo Rapporto dimostra che il calo 6 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Presentazione dei redditi dei contribuenti utenti del Caf Acli appare inequivocabile. I redditi dichiarati nell’arco temporale esaminato risultano in calo a livello complessivo, di -1,08%, e quelli da lavoro dipendente registrano un -3,12%. I dati Caf confermano il trend in discesa dei redditi, avviatosi nel 2009 e che tutto lascia presagire non si fermerà nel prossimo futuro. Ciò significa che un numero cospicuo di famiglie, molte attività, piccole imprese e lavoratori a basso salario non ce la faranno più ad affrontare la vita quotidiana con le risorse a loro disposizione. Si deve perciò agire prima che la situazione sociale si deteriori al punto da risultare non più governabile da istituzioni democratiche. Sotto questo profilo molto può esser fatto attraverso la leva fiscale attraverso le detrazioni, a cominciare da quelle per i costi del welfare familiare, per la cura, per l’istruzione. Gli altri tre pilastri che decidono le sorti delle famiglie sono rappresentati dai redditi da lavoro e pensione, dalla casa e dalle piccole forme di risparmio. Servono politiche equilibrate e commisurate alle reali capacità di resistenza delle famiglie, e non a quelle presunte, su queste tre voci, evitando di investirle insieme di un eccessivo peso fiscale. Ridare fiato alla domanda interna, che dipende principalmente dalla ricchezza delle famiglie e dalla loro capacità di consumo in termini reali è il presupposto della ripresa. Una ossessiva insistenza sull’austerità, infatti, produce effetti opposti a quelli desiderati, perché comprimendo i consumi si ha il calo anche del gettito. In Italia l’austerità ha fatto salire in due anni il rapporto debito-PIL dal 120 al 133%. Il rigore fine a se stesso soffoca l’economia e mette in gravissima difficoltà le famiglie ed i ceti lavoratori. È inderogabile una consistente riduzione fiscale sul lavoro, che però non deve essere compensata attraverso un aumento della tassazione sulla casa e sui risparmi delle famiglie popolari, anche se ciò dovesse comportare un temporaneo maggior indebitamento del Paese. Attraverso questo tipo di politiche si creano i presupposti per far ripartire l’economia, consentendo al Paese di tornare a rispettare i parametri europei dopo aver riagganciato la ripresa. Al fine di ottimizzare gli effetti virtuosi di tali scelte, occorre proseguire l’azione di razionalizzazione della spesa pubblica, la lotta agli sprechi, all’evasione fiscale, all’occultamento dei mega-patrimoni nei paradisi fiscali, la lotta alla speculazione finanziaria in funzione di una profonda riforma del sistema finanziario internazionale. Ma per mettere il Paese nelle condizioni di uscire dalla crisi occorre dotarsi di un sistema istituzionale ed una pubblica amministrazione più efficienti e meno costosi. Questo obiettivo costituisce la quarta direttrice dell’iniziativa civile e politica delle Acli. La riforma delle istituzioni e dell’ordinamento amministrativo dello Stato non possono essere ulteriormente rinviate. Dopo un decennio si può constatare il fallimento del cosiddetto federalismo fiscale e di buona parte della riforma del Titolo quinto della Costituzione. L’autonomia e la sussidiarietà dei 7 vari livelli di governo va infatti coniugata con una responsabilità fiscale unitaria degli enti pubblici verso il cittadino le famiglie. Va incoraggiato il processo di trasferimento delle competenze al livello di governo più prossimo al cittadino, smontando quindi quel farraginoso e costosissimo neo centralismo creatosi al livello delle Regioni. Nel contempo si avverte l’esigenza di portare a compimento le riforme istituzionali. Negli ultimi vent’anni i ceti lavoratori e popolari hanno subito una progressiva perdita di ruolo politico che ha concorso ad aggravare il loro declino sociale ed economico. La personalizzazione della politica e le semplificazioni plebiscitarie adottate per il voto hanno fatto salire l’astensionismo a livelli mai toccati nella storia repubblicana. Si assiste così oggi ad un fenomeno che vede la gran parte dei ceti popolari e più deboli tagliata fuori dalla vita politica e, di consultazione in consultazione, manifesta sempre meno interesse. La rappresentanza non ha mai toccato livelli così bassi da quando si è ricreato un sistema di bipolarismo apparente, poiché assicura la permanenza al potere sempre dei medesimi ceti dominanti, per di più in gran parte selezionati dall’esterno attraverso i grandi poteri dell’economia e della finanza. Occorre ripristinare dei validi meccanismi di selezione dal basso della classe dirigente e costruire un equilibrio diverso tra rappresentanza e governabilità, sciogliendo al più presto i nodi rappresentati dalla forma di governo e dalla legge elettorale. I dati del presente Rapporto costituiscono la prova tangibile della volontà delle Acli di manifestare il proprio impegno e presenza, fornendo un contributo per affrontare le difficoltà che si manifestano sul piano sociale, economico e istituzionale e per realizzare concretamente quella svolta sul piano etico e culturale indicata da Papa Francesco nella esortazione apostolica Evangelii Gaudium, che passa attraverso il superamento di quelle “ideologie che difendono l’autonomia assoluta dei mercati e la speculazione finanziaria”, e per riaffermare “il diritto di controllo degli Stati, incaricati di vigilare per la tutela del bene comune”. 8 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Premessa Premessa I l primo “Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli” è l’output inaugurale di quello che intende diventare un Osservatorio permanente sull’andamento dei redditi di lavoratori e famiglie in Italia, nonché un punto di discussione accreditato in materia di riforma fiscale nel nostro paese. Il Rapporto e l’Osservatorio valorizzano l’ampio patrimonio conoscitivo costituito dalle dichiarazioni dei redditi (modello 730) annualmente raccolte presso gli sportelli Caf Acli in tutta la penisola e processate dal sistema informativo delle Acli Trentine. Si tratta di un patrimonio in constante crescita grazie al fatto che i Caf Acli vedono ogni anno aumentare la loro “quota di mercato” (quasi 1 milione e 400 mila le dichiarazioni raccolte nel 2011). Soprattutto si tratta di una base informativa di elevata qualità, per almeno tre fattori che nel Rapporto saranno documentati e commentati: 1) la modalità e la tempestività nella raccolta e nell’elaborazione del dato (che sostanzialmente riduce al minimo la presenza di missing, e consente di avere dati in anticipo rispetto a quelli divulgati dal Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef); 2) la possibilità di lavorare sui microdati, indispensabile per effettuare simulazioni; 3) il profilo di ceto medio popolare del campione. Questi fattori conferiscono al campione Acli una “rappresentatività peculiare e significativa”, rendendo rilevanti le indicazioni in termini di policy che, a partire dalla sua analisi, possono essere elaborate. Il progetto dell’Osservatorio prende le mosse dal lavoro sperimentale realizzato nel 2010-11 dalle Acli di Milano e Monza Brianza sui dati del quadriennio 2007-2010, dal titolo: “Un welfare delle famiglie e per le famiglie” (pubblicato in: Colasanto M. et al., Ceto Medio: la nuova questione politica e sociale, Università Cattolica del Sacro Cuore e Fondazione Acli Milanesi, 2011). Le analisi del Rapporto consentono di leggere la dinamica dei redditi nel tempo nel quadriennio 2008-2011, evidenziare le aree di fragilità e impoverimento, immaginare e studiare gli effetti di nuove politiche fiscali. Esso possiede, infatti, un duplice piano di lettura: - Descrittivo (statico): cosa dicono i dati. - Strategico (dinamico): cosa si può dire a partire dai dati, ovvero quali policy fiscali innovative si possono disegnare. Il Rapporto è articolato in due sezioni e presenta: - nella prima parte (Analisi dei redditi: andamenti e disuguaglianze): • La fotografia dettagliata delle caratteristiche, del profilo e del posizionamento lungo la scala dei redditi del campione Acli, arricchita dal confronto con i dati raccolti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze. • L’analisi delle disuguaglianze interne al campione Acli, con attenzione alle dimensioni del genere e delle età. 9 • L’analisi della dinamica dei redditi, articolata in base a diverse variabili - categoria (condizione professionale: pensionato, lavoratore dipendente e assimilato), genere, età, paese di origine - e completata dagli incroci più significativi tra tali variabili. • La lettura delle fonti di composizione dei redditi. • La lettura delle differenze territoriali, considerando la dinamica dei redditi nelle singole regioni, comparando le aree territoriali su aspetti di particolare interesse, fornendo un approfondimento ad hoc su sette contesti regionali: Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Lazio, Abruzzo, Puglia, Sicilia. A questa lettura si unisce l’analisi dei dati di panel, ovvero relativi ai soli dichiaranti rimasti “fedeli” ai Caf Acli nei quattro anni considerati (che hanno sempre presentato tramite Acli il proprio 730). Il confronto tra il campione “chiuso” del panel con quello “aperto” di tutti i dichiaranti annuali offre interessanti indicazioni rispetto al bacino di utenza più vicina ad Acli, e offre utili riscontri di natura associativa nei territori; - nella seconda parte (Deduzioni, detrazioni e simulazioni): • L’andamento di detrazioni e deduzioni, imposte lorde e nette. • Il grado di concentrazione delle detrazioni, delle deduzioni e del carico di imposta. • L’impatto, dal punto di vista redistributivo, di alcune modifiche alla struttura dell’imposta; in particolare vengono presentate le simulazioni effettuate su: le detrazioni per carichi famigliari; la variazione delle imposte sulla casa; le variazioni nelle “tax expenditures”; la questione degli incapienti. L’obiettivo è di valutare gli effetti di possibili modifiche della normativa fiscale. Il “Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli” è stato realizzato dal Centro di ricerca WWELL - Welfare, Work, Enterprise, Lifelong Learning - dell’Università Cattolica di Milano, con un’équipe interdipartimentale, interuniversitaria e multidisciplinare, sotto la responsabilità scientifica di Michele Colasanto. Gruppo di ricerca: GIAN PAOLO BARBETTA, professore associato di Economia dei sistemi di welfare, Dipartimento di Economia e Finanza, Università Cattolica di Milano. GIOVANNI CASTIGLIONI, dottorando in Sociologia e metodologia della ricerca sociale, Dipartimento di Sociologia, Università Cattolica di Milano. MICHELE COLASANTO, professore emerito di Sociologia del lavoro, Dipartimento di Sociologia, Università Cattolica di Milano. CLEMENTE LANZETTI, professore ordinario di Sociologia e ricerca nei servizi educativi, Dipartimento di Sociologia, Università Cattolica di Milano. ROSANGELA LODIGIANI, ricercatrice di Sociologia, Dipartimento di Sociologia, Università Cattolica di Milano. 10 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Premessa FRANCESCO MARCALETTI, ricercatore di Sociologia economica e del lavoro, Dipartimento di Sociologia, Università Cattolica di Milano. SIMONE PELLEGRINO, ricercatore in Scienza della finanza, Dipartimento di Scienze Economico-Sociali e Matematico-Statistiche, Università degli studi di Torino. GILBERTO TURATI, professore associato di Economia pubblica, Dipartimento di Scienze Economico-Sociali e Matematico-Statistiche, Università degli studi di Torino. Il Rapporto è frutto di un lavoro di analisi e riflessione comune al gruppo di ricerca. Sono autori della Prima Parte: ROSANGELA LODIGIANI e FRANCESCO MARCALETTI (capp. 2, 3, 4), con la collaborazione di GIOVANNI CASTIGLIONI (cap. 1); sono autori della Seconda Parte: GIAN PAOLO BARBETTA, SIMONE PELLEGRINO e GILBERTO TURATI. 11 Prima parte Analisi dei redditi: andamenti e disuguaglianze Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Prima parte - Cap. 1 1. Il campione: caratteristiche e peculiarità I l primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli elabora l’ampio data base costituito dalle dichiarazioni dei redditi raccolte dai Centri di assistenza fiscale delle Acli presenti in tutto il territorio nazionale. Più in particolare il campione preso in esame fa riferimento ai dichiaranti che hanno scelto i ser- 1.1. Introduzione vizi Caf Acli per la presentazione della dichiarazione dei redditi attraverso il Modello 730. Le analisi presentate nella prima parte del Rapporto hanno come obiettivo l’osservazione e il monitoraggio della distribuzione dei redditi e della loro dinamica nel corso degli ultimi quattro anni di imposta: 2008, 2009, 2010, 2011. Il campione di riferimento non è il medesimo lungo il quadriennio, poiché è aperto a nuovi ingressi e uscite, ovvero è soggetto alla scelta dei dichiaranti di fruire o meno dei servizi Caf Acli. Come è inoltre possibile notare, il numero di dichiarazioni è aumentato nel corso degli ultimi quattro anni di oltre il 20%, passando precisamente da: 1.139.875 nel 2008 a 1.181.867 nel 2009, a 1.299.854 nel 2010 fino a 1.370.982 dichiarazioni nel 2011 (cfr. Graf. 1.1), segno del fatto che i Centri di assistenza fiscale delle Acli intercettano ogni anno un numero crescente di utenti. Graf. 1.1 - Numero 1.400.000 dei dichiaranti Acli 1.350.000 (modello 730), 2008-2011 1.370.982 1.300.000 1.299.854 1.250.000 1.200.000 1.181.867 1.150.000 1.100.000 +20,3% 1.139.875 1.050.000 1.000.000 2008 2009 2010 2011 Il database consente di effettuare anche analisi di panel, estraendo ed elaborando i dati relativi ai soli dichiaranti che in modo continuativo (in totale 742.564 soggetti), in tutti i quattro gli anni considerati, hanno utilizzato gli sportelli Caf Acli per effettuare le loro dichiarazioni dei redditi. Limitarsi a questi soggetti chiude il campione, in quanto non consente di includere i nuovi utenti, così come non considera quelli che hanno fruito dei servizi Acli in modo discontinuo e saltuario. Per converso offre una lettura della dinamica dei redditi più netta. Soppesando vantaggi e svantaggi delle due opzioni possibili per elaborare il data base a disposizione, si è scelto di lavorare sul database aperto ai nuovi ingressi (e alle uscite), limitando le analisi di panel ad alcuni approfondimenti circoscritti (si vedano i Capp. 3 e 4), che incrociano la variabile territorio: la più interessante - come si vedrà - per valorizzare questo tipo di analisi. 15 Questa è la prima scelta di metodo operata. Altre sono state compiute. A titolo di premessa, vale la pena di evidenziare le principali. La prima fase di analisi del database è stata effettuata sul campione generale delle dichiarazioni dei redditi comprensivo delle dichiarazioni individuali e congiunte. Al fine di rendere possibile l’acquisizione del numero complessivo degli individui messo a disposizione dal sistema Acli e ricostruibile attraverso l’analisi della dichiarazione dei redditi (Modello 730), si è deciso di disgiungere le dichiarazioni congiunte e di considerarle sempre come individuali1. La disamina delle dichiarazioni stesse ha permesso quindi di classificare le pratiche in sette tipologie2 (cfr. Tabb. 1.1 e 1.2). 2008 2009 2010 2011 A) Coniugato con coniuge a carico senza altri carichi familiari 88.342 89.282 96.669 98.955 suddivisi per tipologia B) Coniugato con coniuge e altri familiari a carico 68.242 69.809 74.427 75.060 di pratica, 2008-2011 C) Celibe/nubile o vedovo o separato o divorziato senza carichi familiari 368.269 376.727 414.889 439.428 Tab. 1.1 - Dichiaranti (valori assoluti) D) Celibe/nubile o vedovo o separato o divorziato con altri familiari a carico E) Coniugato senza alcun carico familiare 52.833 57.642 65.655 71.635 198.100 216.320 246.246 270.746 F) Coniugato senza coniuge a carico ma con altri carichi familiari 151.884 160.409 172.896 180.754 G) Minori, tutelati, altri,… 212.205 211.678 229.072 234.404 TOTALE 1.139.875 1.181.867 1.299.854 1.370.982 2008 2009 2010 2011 A) Coniugato con coniuge a carico senza altri carichi familiari 7,8 7,6 7,4 7,2 suddivisi per tipologia B) Coniugato con coniuge e altri familiari a carico 6,0 5,9 5,7 5,5 di pratica, 2008-2011 C) Celibe/nubile o vedovo o separato o divorziato senza carichi familiari 32,3 31,9 31,9 32,1 (valori percentuali) D) Celibe/nubile o vedovo o separato o divorziato con altri familiari a carico Tab. 1.2 - Dichiaranti E) Coniugato senza alcun carico familiare 4,6 4,9 5,1 5,2 17,4 18,3 18,9 19,7 F) Coniugato senza coniuge a carico ma con altri carichi familiari 13,3 13,6 13,3 13,2 G) Minori, tutelati, altri,… 18,6 17,9 17,6 17,1 TOTALE 100 100 100 100 1 Questa operazione si è resa necessaria anche per un’altra ragione: l’impossibilità di avere informazioni circa i coniugi dei dichiaranti Acli che, per contro, non utilizzano gli stessi Caf per la loro dichiarazione dei redditi. 2 Questa tipologia consente di mostrare la presenza dei carichi familiari, e per questo di avvicinarci alla definizione di famiglia fiscale, anche se per completarla dovremmo considerare congiuntamente i coniugi, cosa che come detto non è sempre possibile. Per famiglia fiscale si intende infatti il nucleo familiare fiscale che è possibile identificare e ricostruire attraverso i dati fiscali. A differenza della famiglia anagrafica - costituita dai soggetti appartenenti ad un medesimo nucleo familiare e conviventi nella stessa abitazione - la famiglia fiscale risulta costituita dal contribuente dichiarante, dall’eventuale coniuge, dichiarante o meno, e da tutti i familiari fiscalmente a carico, indipendentemente dalla effettiva convivenza nella medesima dimora. Cfr. Cerreti F., Di Mauro M., Greco B., Mongelli G., Palmieri G. e Zonta F. (2010), La famiglia fiscale. Statistiche fiscali - Approfondimenti, ottobre 2010, Ministero dell’Economia e delle Finanze, Dipartimento delle Finanze, Direzione Studi e Ricerche Economico Fiscali. http://www.finanze.gov.it/export/download/statistiche/La_Famiglia_fiscale_anno_imposta_2007.pdf 16 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Prima parte - Cap. 1 Tipologia A: Modello 730 singolo oppure Modello 730 congiunto stato civile dichiarante = coniugato coniuge fiscalmente a carico assenza di figli fiscalmente a carico assenza di altri familiari fiscalmente a carico Tipologia B: Modello 730 singolo oppure Modello 730 congiunto stato civile dichiarante = coniugato con coniuge fiscalmente a carico presenza di figli e/o altri familiari fiscalmente a carico Tipologia C: Modello 730 singolo stato civile dichiarante = celibe/nubile o vedovo o separato o divorziato assenza coniuge fiscalmente a carico assenza di figli fiscalmente a carico assenza di altri familiari fiscalmente a carico Tipologia D: Modello 730 singolo stato civile dichiarante = celibe/nubile o vedovo o separato o divorziato assenza coniuge fiscalmente a carico presenza di figli e/o altri familiari fiscalmente a carico Tipologia E: Modello 730 congiunto o Modelli 730 singoli di entrambi i coniugi stato civile dichiarante/i = coniugato assenza coniuge fiscalmente a carico assenza di figli fiscalmente a carico assenza di altri familiari fiscalmente a carico Tipologia F: Modello 730 congiunto o Modelli 730 singoli di entrambi i coniugi stato civile dichiarante/i = coniugato assenza coniuge fiscalmente a carico presenza di figli e/o altri familiari fiscalmente a carico Tipologia G: Rientrano nella Tipologia G i dichiaranti che non è stato possibile includere nella classificazione delle altre tipologie. 17 Per valorizzare le informazioni relative alla condizione familiare si è scelto di riclassificare i soggetti fiscali in quelle che abbiamo denominato “categorie di stato civile”, come sotto riportato (cfr. Tabb. 1.3 e 1.4). Diversamente dalla semplice classificazione secondo lo “status civile” (che ritroveremo in seguito nell’analisi del campione e nel confronto con i dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze) tali “categorie” consentono di considerare in modo distinto gli “Individui in coppie coniugate monoreddito” e gli “Individui in coppie coniugate bireddito”. Tab 1.3 - Soggetti individuali Individui in coppie coniugate monoreddito 2008 2009 2010 2011 156.584 159.091 171.096 174.015 suddivisi per categorie Individui in coppie coniugate bireddito 349.984 376.729 419.142 451.500 di stato civile, 2008-2011 Celibi/Nubili 221.380 225.001 250.022 259.691 (valori assoluti) Separati/e 32.073 34.102 38.536 41.268 Divorziati/e 22.893 24.471 28.214 31.221 Vedovi/e 155.642 155.422 168.362 183.130 Tutelati 1.390 1.479 1.865 2.285 Minori 397 309 356 398 199.532 205.263 222.261 227.474 Altre tipologie TOTALE Tab 1.4 - Soggetti individuali Individui in coppie coniugate monoreddito 1.139.875 1.181.867 1.299.854 1.370.982 2008 2009 2010 2011 13,7 13,5 13,2 12,7 suddivisi per categorie di Individui in coppie coniugate bireddito 30,7 31,9 32,2 32,9 stato civile, 2008-2011 Celibi/Nubili 19,4 19,0 19,2 18,9 (valori percentuali) Separati/e 2,8 2,9 3,0 3,0 Divorziati/e 2,0 2,1 2,2 2,3 Vedovi/e 13,7 13,2 13,0 13,4 Tutelati 0,1 0,1 0,1 0,2 Minori 0,0 0,0 0,0 0,0 Altre tipologie 17,5 17,4 17,1 16,6 TOTALE 100 100 100 100 1.2. Le principali dimensioni di lettura del campione Prima di entrare nel merito, con i prossimi capitoli, dell’approfondimento relativo all’analisi dell’evoluzione dei redditi nel quadriennio 2008-2011, ci soffermiamo sulla struttura relativa al campione ponendone in evidenza le principali caratteristiche. È necessario precisare che nella categoria “Altre tipologie” rientrano sia individui coniugati sia celibi/nubili o vedovi/e o separati/e o divorziati/e che però è stato possibile inserire nelle altre categorie. La categoria “Altre tipologie” però non coincide con la tipologia di pratica “G” sopra presentata. 3 18 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Prima parte - Cap. 1 Tab. 1.5 - Dichiaranti Femmine suddivisi per genere, Maschi 2008-2011 (valori assoluti) TOTALE Tab. 1.6 - Dichiaranti 2008 2009 2010 2011 575.494 600.381 660.742 708.400 564.381 581.486 639.112 662.582 1.139.875 1.181.867 1.299.854 1.370.982 2008 2009 2010 2011 Femmine 50,5 50,8 50,8 51,7 suddivisi per genere, Maschi 49,5 49,2 49,2 48,3 2008-2011 TOTALE 100 100 100 100 (valori percentuali) Considerando la dimensione di genere nel 2011, in linea con la tendenza degli anni passati, i dichiaranti Acli si rivelano in maggioranza femmine. La quota femminile del campione è comunque leggermente aumentata nel corso degli ultimi quattro anni passando dal 50,5% del 2008 al 51,7% del 2011 (cfr. Tab. 1.6). In termini assoluti il numero delle femmine è aumentato di quasi 133 mila unità (+23,1%) mentre l’incremento della quota dei maschi non ha superato le 100 mila unità ed è stato pari al 17,4% (cfr. Tab. 1.5). Per ciò che concerne lo stato civile dei dichiaranti Acli è di rilevante interesse come per tutto il quadriennio di riferimento (2008-2011) la quota di coniugati sia superiore al 60%. La percentuale dei separati/e e dei divorziati/e è piuttosto contenuta, e nel 2011 si attesta al 5,3%, mentre la quota di celibi/nubili è pari al 18,9%. Per quanto concerne la quota di vedovi/e, essa presenta un valore pari 13,4%: questo dato è da attribuire peraltro alla elevata numerosità di anziani presenti nel campione (cfr. Tabb. 1.7 e 1.8). Tab 1.7 - Dichiaranti Stato civile Celibi/nubili 2008 2009 2010 2011 221.380 225.001 250.022 259.691 suddivisi per stato civile Coniugati 706.100 741.083 812.499 852.989 e dichiaranti con coniuge Vedovi/e 155.642 155.422 168.362 183.130 a carico, 2008-2011 Separati/e 32.073 34.102 38.536 41.268 Divorziati/e 22.893 24.471 28.214 31.221 Tutelati 1.390 1.479 1.865 2.285 Minori 397 309 356 398 1.139.875 1.181.867 1.299.854 1.370.982 158.001 160.509 172.759 175.744 Stato civile 2008 2009 2010 2011 Celibi/nubili 19,4 19,0 19,2 18,9 (valori assoluti) TOTALE Coniuge a carico Tab. 1.8 - Dichiaranti suddivisi per stato civile Coniugati 61,9 62,7 62,5 62,2 e dichiaranti con coniuge Vedovi/e 13,7 13,2 13,0 13,4 a carico, 2008-2011 Separati/e 2,8 2,9 3,0 3,0 Divorziati/e 2,0 2,1 2,2 2,3 Tutelati 0,1 0,1 0,1 0,2 Minori 0,0 0,0 0,0 0,0 TOTALE 100 100 100 100 Coniuge a carico 13,9 13,6 13,3 12,8 (valori percentuali) 19 Come si evince dalla Tab. 1.8, la percentuale di dichiaranti con un coniuge a carico (calcolata sul totale del campione) varia dal 13,9% del 2008 al 12,8% del 2011. Se invece si tiene in considerazione solo il sottocampione dei coniugati, in tutti e quattro gli anni presi in considerazione, si può osservare che più di 1/5 dei dichiaranti sposati ha il coniuge a carico (cfr. Graf. 1.2). Graf. 1.2 - Sottocampione 23 coniugati, percentuale di 22 coniugi a carico, 2008-2011 22 22 22 21 21 20 21 20 20 2008 2009 2010 2011 Tab. 1.9 - Dichiaranti suddivisi per numero di figli a carico, 2008-2011 (valori percentuali) Numero di figli 2008 2009 2010 2011 0 69,8 69,5 69,9 70,3 1 16,5 16,5 16,3 16,0 2 11,5 11,7 11,5 11,4 3+ 2,2 2,3 2,3 2,3 100 100 100 100 TOTALE La Tab 1.9 mette in evidenza come nel 2011 più del 70% del campione non abbia figli a carico. Tale dato è rimasto sostanzialmente stabile nel corso degli ultimi quattro anni: è possibile affermare che in media circa il 16% dei dichiaranti presenta un figlio a carico, l’11% ne presenta due mentre solo il 2% ne presenta tre o più. Prendendo in considerazione l’analisi per classi d’età dei dichiaranti Acli (cfr. Tabb. 1.10 e 1.11) si può notare la considerevole quota di individui ultra 65enni. Tale valore è cresciuto nel tempo, aumentando di tre punti percentuali negli ultimi quattro anni: se nel 2008 la popolazione appartenente alla fascia d’età 65 anni e più era pari al 34%, nel 2011 tale valore raggiunge la quota del 37,5% del totale del campione. Tab. 1.10 - Dichiaranti suddivisi per fasce d’età, 2008-2011 (valori assoluti) 2008 2009 2010 163 111 157 195 15-24 anni 20.868 20.055 22.708 22.538 25-44 anni 351.072 354.426 374.866 373.673 45-64 anni 379.726 399.840 441.987 459.882 0-14 anni 65 e più anni TOTALE 20 2011 388.046 407.435 460.136 514.694 1.139.875 1.181.867 1.299.854 1.370.982 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Prima parte - Cap. 1 2008 2009 2010 2011 0-14 anni 0,0 0,0 0,0 0,0 15-24 anni 1,8 1,7 1,7 1,6 2008-2011 25-44 anni 30,8 30,0 28,8 27,3 (valori percentuali) 45-64 anni 33,3 33,8 34,0 33,5 65 e più anni 34,0 34,5 35,4 37,5 TOTALE 100 100 100 100 Tab. 1.11 - Dichiaranti suddivisi per fasce d’età, La percentuale di giovani tra i 15 e i 24 anni (1,6% nel 2011) rappresenta una parte residuale del campione: peraltro, il numero dei soggetti ricadenti in tale coorte d’età tra il 2010 e il 2011 risulta ulteriormente diminuito in termini assoluti. Graf. 1.3 - Dichiaranti 40,0 suddivisi per fasce d’età, 35,0 2011 (valori percentuali) 30,0 37,5 33,5 27,3 25,0 20,0 15,0 10,0 5,0 0,0 0,0 0-14 anni 1,6 15-24 anni 25-44 anni 0-14 anni Tab. 1.12 - Dichiaranti 15-24 anni 45-64 anni 25-44 anni 65 e più anni 45-64 anni 65 e più anni Totale suddivisi per categoria Individui in coppie coniugate monoreddito 0 318 33.594 71.016 69.087 174.015 di stato civile e fasce d’età, Individui in coppie coniugate bireddito 0 561 107.787 178.829 164.323 451.500 Celibi/Nubili 0 20.999 145.305 52.347 41.040 259.691 Separati/e 0 14 12.928 21.223 7.103 41.268 Divorziati/e 0 9 6.495 17.869 6.848 31.221 Vedovi/e 0 3 1.478 23.097 158.552 183.130 2.285 2011 (valori assoluti) Tutelati 19 29 149 682 1.406 Minori 176 222 0 0 0 398 0 383 65.937 94.819 66.335 227.474 195 22.538 373.673 459.882 0-14 anni 15-24 anni 25-44 anni 45-64 anni 65 e più anni Totale 0,0 0,2 19,3 40,8 39,7 100 Altre tipologie TOTALE Tab. 1.13 - Dichiaranti suddivisi per categoria Individui in coppie coniugate monoreddito 514.6941.370.982 Individui in coppie coniugate bireddito 0,0 0,1 23,9 39,6 36,4 100 di stato civile e fasce d’età, Celibi/Nubili 0,0 8,1 56,0 20,2 15,8 100 2011 (valori percentuali) Separati/e 0,0 0,0 31,3 51,4 17,2 100 Divorziati/e 0,0 0,0 20,8 57,2 21,9 100 Vedovi/e 0,0 0,0 0,8 12,6 86,6 100 Tutelati 0,8 1,3 6,5 29,8 61,5 100 Minori 44,2 55,8 0,0 0,0 0,0 100 Altre tipologie 0,0 0,2 29,0 41,7 29,2 100 TOTALE 0,0 1,6 27,3 33,5 37,5 100 21 L’incrocio tra la categoria di stato civile e l’età mette in luce come sia esiguo il numero di individui in coppie coniugate (monoreddito o bireddito) nella fascia dei 15-24enni: la percentuale aumenta nelle altre fasce d’età. La coorte 25-44 anni include invece più della metà dei celibi/nubili (55,8%). La quota di separati/e-divorziati/e che presenta le dichiarazioni dei redditi presso i Caf Acli è rappresentata per la maggior parte da 45-64enni. Nella fascia d’età 65 e più anni si trova la grande maggioranza di vedovi/e (86,6%) e più del 60% di tutelati (cfr. Tabb 1.12 e 1.14). Per quanto riguarda la condizione lavorativa (cfr. Graf. 1.4) la quota di dipendenti e assimilati è lentamente calata nel corso degli anni passando dal 52,5% del 2008 al 50,3% nel 2011. Per contro, è invece aumentata la porzione dei pensionati (che nel 2008 rappresentavano il 44,3% del totale), cresciuta di 1,3 punti percentuali nel 2011. Tab. 1.14 - Dichiaranti suddivisi per condizione 2008 2009 2010 2011 Dipendente 598.587 621.446 672.789 690.104 Pensionato 505.210 517.621 577.391 624.773 36.078 42.800 49.674 56.105 1.139.875 1.181.867 1.299.854 1.370.982 lavorativa, 2008-2011 Altra situazione (valori assoluti) TOTALE Graf. 1.4 - Dichiaranti suddivisi per condizione lavorativa, 2008-2011 (valori percentuali) 60,0 52,5 52,6 51,8 50,3 50,0 44,3 43,8 44,4 45,6 40,0 2008 30,0 2009 2010 20,0 2011 10,0 3,2 3,6 3,8 4,1 ,0 Dipendente Pensionato Altra situazione Come si evince facilmente dalla lettura del grafico, la categoria “Altra situazione” (comprendente i soggetti che dichiarano redditi di capitale, di lavoro autonomo non derivanti da attività professionale e altri redditi diversi) è del tutto residuale sia in termini quantitativi (infatti non raggiunge le 60.000 unità nel 2011), sia in termini di quantità di reddito spiegato, come vedremo nel prossimo capitolo. Per questa ragione, si è scelto di elaborare solo i dati relativi alle categorie dei dipendenti e assimilati e dei pensionati. Un’altra variabile di interesse per individuare le caratteristiche del campione Acli riguarda quella del paese di origine del dichiarante. 22 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Prima parte - Cap. 1 I dichiaranti sono stati suddivisi nelle seguenti modalità: - nati in Italia; - nati in uno dei Paesi dell’Europa a 15; - nati in uno dei Paesi extra-Europa a 15. Come viene indicato nel Graf. 1.5 il 96,1% dei contribuenti è nato in Italia, l’1,2% in uno dei Paesi dell’Europa a 15 mentre il 2,7% è nato in un Paese extra EU 15. Graf. 1.5 - Dichiaranti 1,2 2,7 suddivisi per paese di origine, 2011 Nato in Italia Nato in Europa a 15 Nato Extra Europa a 15 (valori percentuali) 96,1 Tab. 1.15 - Dichiaranti nati in 2008 2009 2010 2011 Femmine 7.849 8.328 9.047 9.591 un paese dell’Europa a 15 Maschi 5.755 5.984 6.535 6.663 suddivisi per genere, 2008- TOTALE 13.604 14.312 15.582 16.254 2011 (valori assoluti) 2008 2009 2010 2011 Femmine 57,7 58,2 58,1 59,0 in un paese dell’Europa a 15, Maschi 42,3 41,8 41,9 41,0 2008-2011 TOTALE 100 100 100 100 2008 2009 2010 2011 22.594 Tab. 1.16 - Dichiaranti nati (valori percentuali) Tab. 1.17 - Dichiaranti nati Femmine 14.468 16.581 19.949 in un paese extra Europa a Maschi 18.912 21.274 25.130 27.325 15 suddivisi per genere, TOTALE 33.380 37.855 45.079 49.919 2008 2009 2010 2011 2008-2011 (valori assoluti) Tab. 1.18 - Dichiaranti nati Femmine 43,3 43,8 44,3 45,3 in un paese extra Europa a Maschi 56,7 56,2 55,7 54,7 15 suddivisi per genere, TOTALE 100 100 100 100 2008-2011 (valori percentuali) 23 Incrociando le variabili paese di origine e genere è possibile cogliere come tra i paesi dell’Europa a 15 vi sia una larga maggioranza di contribuenti femmine (circa il 60% nel 2011); al contrario invece tra i dichiaranti nati al di fuori dell’Europa a 15 la percentuale di maschi si attesta intorno al 55%. Riportando questi elementi di lettura al livello territoriale emergono i diversi profili regionali del campione Acli. Graf. 1.6 - Incidenza percentuale di dichiaranti nati all’estero sul totale dei contribuenti (profili regionali), 2011 Valle d'Aosta Friuli Venezia Giulia Trentino Alto Adige Marche Veneto Emilia Romagna Umbria Lombardia Lazio Toscana Liguria Piemonte Abruzzo Molise Sicilia Basilicata Calabria Campania Puglia Sardegna 0,0 8,2 6,9 6,8 6,1 5,9 5,4 5,2 4,9 4,6 4,5 4,5 4,4 4,1 2,9 2,7 2,3 2,3 2,1 1,9 1,6 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0 8,0 9,0 Le regioni con la percentuale più alta di contribuenti nati in un paese straniero sono Valle d’Aosta (8,2%), Friuli Venezia Giulia (6,9%), Trentino Alto Adige (6,8%) e Marche (6,1%). In Sardegna, Puglia, Campania, Calabria, Basilicata, Sicilia e Molise la percentuale di contribuenti nati all’estero non supera il 3% (Cfr. Graf 1.6). Graf. 1.7 - Dichiaranti suddivisi per regione e per genere, 2011 60,0% 50,0% 40,0% 30,0% Femmine Maschi 20,0% 10,0% a sil ica ta Ca lab ria Si cil ia Sa rd eg na a Ba ni gli pa Pu Ca m zo ol ise M zio ru z La Ab Pi em on Va te lle d' Ao sta Lo m ba Tr r en dia tin oA .A Ve . ne t o Fr iu li V. G Em Li . gu ili a R ria om ag n To a sc an a U m br ia M ar ch e 0,0% Tornando ad osservare il campione nel suo complesso, un altro approfondimento di interesse riguarda l’incrocio tra la dimensione di genere e la suddivisione territoriale. Sebbene a livello nazionale la quota femminile di contribuenti superi quella maschile, in cinque regioni (Campania, Puglia, Basilicata, Calabria e Sicilia) si verifica il contrario, con in evidenza il caso di Campania e in Sicilia, regioni in cui la percentuale di contribuenti maschi è superiore al 53% (cfr. Graf. 1.7). 24 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Prima parte - Cap. 1 Graf. 1.8 - Dichiaranti 70,0 60,0 suddivisi per regione 50,0 e categoria (2011) 40,0 30,0 Dipendenti 20,0 Pensionati 10,0 Pi em o Va lle nte d' Ao Lo sta m ba Tr r en dia tin oA .A Ve . ne to Fr iu li V. G . Em Li gu il i aR ria om ag n To a sc an a U m br ia M ar ch e La zio Ab ru zz o M ol Ca ise m pa ni a Pu gli a Ba sil ica ta Ca lab ria Si ci Sa lia rd eg na 0,0 Guardando alle distribuzioni per categoria di contribuente, a livello nazionale la quota di Pensionati (47,5%) risulta minore rispetto a quella dei Dipendenti (52,5%), ma in nove regioni (Piemonte, Liguria, Toscana, Lazio, Molise, Campania, Puglia, Basilicata e Sardegna) si verifica però la tendenza inversa. Graf. 1.9 - Incidenza percentuale del numero di dichiaranti e del reddito dichiarato per regione, sul totale nazionale (Modello 730, 2011) BASILICATA VALLE D'AOSTA MOLISE CALABRIA UMBRIA ABRUZZO MARCHE CAMPANIA SARDEGNA FRIULI VENEZIA GIULIA SICILIA LIGURIA PUGLIA LAZIO TOSCANA 0,3% 0,3% 0,3% 0,3% 0,5% 0,4% 0,5% 0,5% 0,9% 1,0% 1,4% 1,4% 2,0% 1,9% 2,2% 2,0% 2,9% 2,5% 2,6% 2,7% 3,6% 2,9% 3,2% 3,1% 4,9% 3,7% 4,1% 4,4% 4,5% 4,5% % dei contribuenti sul totale % reddito regionale sul totale complessivo 9,0% 9,0% 9,4% 9,5% 9,1% 9,6% 11,6% 10,7% TRENTINO-ALTO ADIGE PIEMONTE EMILIA-ROMAGNA VENETO 27,1% LOMBARDIA 29,7% 0,0% 0,5% 10,0% 15,0% 20,0% 25,0% 30,0% 35,0% Il Graf. 1.9 mostra il confronto tra l’incidenza percentuale del numero dei dichiaranti Acli su base regionale e il “peso” del reddito dichiarato in ogni regione su quello complessivo nazionale. Il confronto tra queste due dimensioni permette di comparare quanto una regioni “pesi” a livello nazionale in termini di contribuenti e quanto la percentuale del reddito percepito da questi ultimi incida sul totale complessivo del campione Acli preso in considerazione. 25 La Lombardia raccoglie il 27,1% dei dichiaranti sul totale nazionale e il 29,7 % del reddito complessivo. In Veneto, Puglia, Liguria, Sicilia, Sardegna, Campania, Marche e Molise l’incidenza percentuale del numero dei dichiaranti è più elevata rispetto all’ammontare del reddito. 1.3. Il confronto tra il campione Caf Acli e i dati Mef Per verificare e sostenere la significatività delle elaborazioni dei dati Caf Acli è utile confrontare il profilo del suo campione e le sue caratteristiche con i dati raccolti dal Ministero dell’Economia e delle Finanze sull’universo delle dichiarazioni Irpef in Italia. Questa operazione di confronto mostra che, nonostante il bias originario, la banca dati Acli presenta rispetto a quella del Mef alcuni punti di forza. Anzitutto, il campione Acli pur non essendo per definizione statisticamente rappresentativo di tutti i contribuenti è, come abbiamo visto, molto numeroso e per ciò stesso rilevante (quasi 1 milione e 400 mila dichiarazioni nel 2011). In secondo luogo, il dataset relativo alle dichiarazioni dei redditi con Modulo 730 raccolte dai Centri di assistenza fiscale delle Acli presenta una “qualità del dato” molto elevata, come attesta la presenza di rarissimi missing, cioè “casi mancanti”. Infine, preme rilevare il peculiare posizionamento del campione Acli lungo la scala sociale, che consente di associarlo a un profilo di ceto medio popolare. Approfondiremo questo aspetto nel prossimo capitolo. Per entrare nel merito della rappresentatività statistica dei dati a nostra disposizione confrontiamo il campione Acli (relativo esclusivamente al Modello 730) con il numero complessivo dei contribuenti Irpef (ovvero l’universo relativo a tutte le tipologie di pratiche quali Modello 770, Modello Unico, Modello 730) composto in totale da 41,3 milioni di soggetti fiscali. Le tipologie di dichiarazioni presentate all’Agenzia dell’Entrate nel 2012 (anno di imposta 2011) risultano così ripartite: Modello 770 (30,0%,) Modello Unico (25,5%), Modello 730 (44,5%). Rapportando il numero dei dichiaranti Acli con quelli del Mef è possibile osservare che il campione Acli - composto da quasi 1,4 milioni di soggetti rappresenta il 3,3% del totale dei contribuenti (Irpef). 26 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Prima parte - Cap. 1 Graf. 1.10 - Percentuale di contribuenti Acli 100,0 90,0 (modello 730) sul totale dei contribuenti Mef (Irpef), 80,0 2011 70,0 Totale contribuenti Mef (Irpef): 41.320.548 Modello 730 (campione Acli): 1.370.982 (3,3%) 60,0 50,0 Modello 730 Campione Acli 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 3,3 Totale contribuenti MEF Confrontando invece i dati relativi esclusivamente ai contribuenti che a livello nazionale hanno presentato il Modello 730, il campione Acli rappresenta il 7,5% del totale Mef. Come è stato ribadito precedentemente i dati a nostra disposizione ci permettono di comparare il campione Acli esclusivamente con il totale dei contribuenti (Irpef). Graf. 1.11 - Percentuale di contribuenti Acli 100,0 90,0 (modello 730) sul totale dei contribuenti Mef (Modello 730), 2011 Totale contribuenti Modello 730 (MEF): 18.381.554 Modello 730 (campione Acli): 1.370.982 (7,5%) 80,0 70,0 60,0 50,0 Modello 730 Campione Acli 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 7,5 Totale contribuenti Modello 730 27 Graf. 1.12 - Percentuale 100,0 di lavoratori dipendenti 90,0 (contribuenti Acli - Modello 730) sul totale dei 80,0 contribuenti (Modello 730), 70,0 2011 Totale contribuenti Modello 730 (MEF): 20.951.270 Modello 730 (campione Acli): 690.104 (3,3%) 60,0 50,0 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 Graf. 1.13 - Percentuale di Pensionati (contribuenti Contribuenti Acli (dipendenti) 3,3 Totale contribuenti lav. dipendenti 100,0 90,0 Acli - Modello 730) sul totale dei contribuenti 80,0 (Modello 730), 2011 70,0 Totale contribuenti Modello 730 (MEF): 15.064.435 Modello 730 (campione Acli): 624.773 (4,1%) 60,0 50,0 Contribuenti Acli (pensionati) 40,0 30,0 20,0 10,0 0,0 4,1 Totale contribuenti pensionati Se passiamo a considerare la condizione lavorativa possiamo osservare che a livello nazionale, secondo i dati Irpef, i lavoratori dipendenti sono più di 20 milioni pari al 50,7% del totale dei contribuenti, mentre la quota di pensionati supera i 15 milioni (36,5%). Fatta 100 la somma di dipendenti e pensionati (pari a 36.015.705 unità) è possibile notare che il numero di lavoratori dipendenti del campione Mef è pari al 58,2%, a differenza del campione Acli dove tale percentuale si attesta al 52,5% (cfr. Graf 1.14). 28 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Prima parte - Cap. 1 Graf. 1.14 - Dichiaranti 70,0 suddivisi per condizione 60,0 58,2 52,5 lavorativa (lavoratori Dipendenti + 50,0 Pensionati) 40,0 47,5 41,8 Dipendente Confronto tra Acli e Mef, 2011 30,0 Pensionato 20,0 10,0 0,0 Acli Tab. 1.19 - Dichiaranti Genere MEF Totale contribuenti v.a. % Numero contribuenti Caf Acli - Modello 730 v.a. % suddivisi per genere - Maschi 21.626.214 52,3 662.582 48,3 Confronto tra Acli Femmine 19.694.334 47,7 708.400 51,7 TOTALE 41.320.548 100 1.370.982 100 e Mef, 2011 (valori assoluti e percentuali) In controtendenza con i dati del Mef la quota di contribuenti donne del campione Acli supera quella degli uomini. Nel campione Acli sono infatti di più le femmine rispetto ai maschi: 51,7% Acli contro il 47,7% Mef (cfr. Tab. 1.19). Tab. 1.20 - Dichiaranti Stato civile v.a. suddivisi per stato civile Confronto tra Acli e Mef, Celibi/Nubili Coniugati Totale contribuenti Mef % % sui casi validi (28.875.045) Numero contribuenti Caf Acli - Modello 730 v.a. % 5.953.899 14,4 20,6 259.691 18,9 18.155.820 44 62,9 852.989 62,2 2011 (valori assoluti Vedovi 2.819.847 6,8 9,8 183.130 13,4 e percentuali) Separati 1.041.698 2,5 3,6 41.268 3 Divorziati 578.482 1,4 2,0 31.221 2,3 Deceduti 289.407 0,7 1,0 / / Tutelati 26.844 0,1 0,1 2.285 0,2 Minori 9.048 0 0,0 398 0 Non indicato 12.445.503 30,1 / / / TOTALE 41.320.548 100 100 1.370.982 100 Come osservato, l’assenza di informazioni mancanti (cfr. voce “Non indicato” nei dati Mef) attesta indirettamente la qualità del database dei contribuenti Acli. La “bontà” del dato è riscontrabile anche per altre informazioni. Relativamente allo stato civile, per esempio, confrontando i casi validi del Mef con il campione Acli è possibile notare che non vi sono rilevanti divergenze nella distribuzione percentuale delle modalità tra i due campioni. Bisogna però tenere conto che non sono disponibili il 30% dei dati del campione Mef e ciò 29 presuppone che il confronto tra le due distribuzioni sia da valutarsi con le dovute cautele (cfr. Tab. 1.20). Graf. 1.15 - Dichiaranti 40,0 suddivisi per età - Confronto 35,0 tra Acli e Mef, 2011 30,0 37,5 33,2 33,5 31,7 30,9 27,3 25,0 20,0 MEF Acli 15,0 10,0 4,2 05,0 0,1 0,0 0,0 0 - 14 1,6 15 - 24 25 - 44 45 - 64 65 anni e più I contribuenti Acli più giovani (fino a 24 anni) sono pari all’1,6% del totale (22.733 in termini assoluti). Più di un quarto dei dichiaranti (27,3%) si trova nella fascia di età 25-44 anni, mentre la percentuale dei contribuenti con 45 anni e più nel suo insieme supera dunque il 70% (cfr. Graf. 1.15). I dati del Mef mostrano come i contribuenti italiani compresi nella fascia 15-44 anni siano più del 30% del totale mentre i dichiaranti con 45 anni e più si attestino al 64,1%. La percentuale della fascia d’età relativa 45-64enni varia di circa solo di un punto percentuale tra i due campioni (Mef 33,2% contro Acli 33,5%). Complessivamente il campione Mef presenta un profilo più giovane. In termini assoluti la maggiore concentrazione di contribuenti Acli si ritrova in Lombardia, Veneto, Piemonte, Emilia Romagna e Trentino-Alto Adige, regioni in cui il numero di dichiaranti supera le 100 mila unità. In Valle d’Aosta, Molise, Basilicata e Calabria i contribuenti Acli sono meno di 10 mila (cfr. Tab. 1.21 e Graf. 1.16). Per contro, l’incidenza percentuale dei dichiaranti Acli per regione sul totale dei contribuenti in Trentino-Alto Adige si attesta al 14,9%, seguita da Lombardia (5,2%), Veneto (4,4%) e Valle d’Aosta (4,2%). 30 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Prima parte - Cap. 1 Tab. 1.21 - Dichiaranti Regione suddivisi per regione Piemonte (valori assoluti) - Confronto Valle d’Aosta tra Acli e Mef, 2011 Numero contribuenti Mef Acli 3.254.552 128.317 100.240 4.172 Lombardia 7.131.073 372.151 Liguria 1.219.664 43.201 827.021 123.322 3.583.623 158.648 Trentino Alto Adige Veneto Friuli Venezia Giulia 945.884 35.278 Emilia Romagna 3.366.879 124.759 Toscana 2.751.010 61.051 Umbria 644.760 12.587 Marche 1.149.919 28.045 Lazio 3.813.937 56.020 Abruzzo 934.305 19.676 Molise 221.087 6.212 Campania 3.136.585 30.065 Puglia 2.585.358 66.688 386.182 4.707 Calabria 1.220.817 6.689 Sicilia 2.966.158 49.375 Sardegna 1.080.293 40.019 Basilicata Non indicata TOTALE Graf. 1.16 - Incidenza percentuale del numero di dichiaranti Acli per regione sul totale regionale Mef (Irpef), 2011 Trentino Alto Adige Lombardia Veneto Valle d’Aosta Piemonte Friuli Venezia Giulia Emilia Romagna Sardegna Liguria Molise Puglia Marche Toscana Abruzzo Umbria Sicilia Lazio Basilicata Campania Calabria 0,5 1.201 - 41.320.548 1.370.982 14,9 5,2 4,4 4,2 3,9 3,7 3,7 3,7 3,5 2,8 2,6 2,4 2,2 2,1 2,0 1,7 1,5 1,2 0,5 2,0 4,0 6,0 8,0 10,0 12,0 14,0 16,0 31 2. Il posizionamento: un profilo di ceto medio L a profilazione degli utenti Acli, effettuata nel capitolo precedente, può essere ulteriormente precisata analizzando la distribuzione dei redditi in classi di reddito e mettendola a confronto con quella che emerge dai dati del Ministero dell’Economia e delle Finanze (Mef), relativi al complesso delle dichiarazioni Irpef su tutto il territorio nazionale. 2.1. Nel mezzo della scala dei redditi La media dei redditi dei due collettivi si distanzia di circa 3.000 euro: è di circa 19.000 euro per il Mef, e circa 22.000 euro per Acli. La distanza vale sempre 3.000 euro se osserviamo solo i dipendenti (22.000 euro Mef vs 25.000 euro Acli), e vale poco più di 1.000 euro se osserviamo solo i pensionati (19.000 euro Mef vs 20.000 euro Acli). Il confronto per classi di reddito si rivela ancora più interessante (cfr. Tab. 2.1 e Graff. da 2.1 a 2.6). Tab. 2.1 - Confronto distribuzione per classi di reddito complessivo Acli/Mef, Classi di reddito complessivo in euro anno di imposta 2011 totale contribuenti 1 (valori nominali ) Numero contribuenti Ministero Economia e Finanze (Mef ) Frequenza % Media di reddito Numero contribuenti Campione ACLI Frequenza % Media di reddito (inferiore a 0) 184.358 0,4 -10,97 - - - zero 388.576 0,9 0,00 2.298 0,2 0,00 fino a 1000 2.372.506 5,7 0,45 42.690 3,1 0,41 da 1001 a 2500 1.684.805 4,1 1,70 14.099 1,0 1,68 da 2501 a 5000 1.985.389 4,8 3,71 21.389 1,6 3,75 da 5001 a 10000 7.017.305 17,0 7,38 158.405 11,6 7,58 da 10001 a 15000 6.112.550 14,8 12,50 196.094 14,3 12,61 da 15001 a 20000 6.543.363 15,8 17,52 260.837 19,0 17,59 da 20001 a 26000 6.007.947 14,5 22,75 282.693 20,6 22,80 da 26001 a 35000 4.713.526 11,4 29,82 229.730 16,8 29,79 da 35001 a 50000 2.318.370 5,6 40,87 102.105 7,4 40,65 da 50001 a 75000 59,92 1.130.785 2,7 60,23 40.349 2,9 da 75001 a 100000 433.036 1,0 85,58 12.874 0,9 84,87 più di 100000 428.032 1,0 175,90 7.419 0,5 142,09 41.320.548 100,0 19,66 1.370.982 100,0 22,16 TOTALE Il confronto evidenzia che il campione Acli (basato sul solo modello 730) è significativamente sottorappresentato nelle classi più basse di reddito, ovvero sino a 10.000 euro: rientra in questa fascia solo il 6,5% dei contribuenti Acli di contro al 32,9% dei contribuenti Mef. I due campioni hanno un peso sostanzialmente equivalente nella classe di reddito tra i 10.000 e i 15.000 euro (Mef 14,8%; 14,3% Acli). Viceversa, il campione Acli è sovra rappresentato nelle classi di reddito successive sino alla soglia dei 50.000 euro: qui troviamo il 63,8% dei dichiaranti Acli vs il 47,4% dei contribuenti Mef. Oltre i 50.000 euro le due distribuzioni tornano ad assomigliarsi, ma se fino tra i 50 e i 75.000 il campione Acli è ancora leggermente più rappresen1 32 In questo capitolo ci si riferirà sempre ai valori nominali. Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Prima parte - Cap. 2 tato (2,9% vs 2,7%), oltre i 100.000 euro la graduatoria si inverte (oltre i 75.000 euro: 2,0% Mef; 1,4% Acli); e lo scarto cresce con l’aumentare del reddito (oltre i 100.000 euro: 1,0% Mef; 0,5% Acli). Volendo fare sintesi di questi dati, basti dire che 1 su 2 dei contribuenti Acli dichiara tra i 15.000 e i 30.000 euro. Graf. 2.1 - Confronto distribuzione per classi di reddito complessivo Acli/Mef, anno di imposta 2011 totale contribuenti (valori 30,0 Ministero Economia e Finanze Campione ACLI 25,0 20,0 percentuali) 15,0 10,0 5,0 0,0 zero fino a 1000 da 1001 a 2500 da 2501 a 5000 da 5001 da 10001 da 15001 da 20001 da 26001 da 35001 da 50001 da 75001 a 10000 a 15000 a 20000 a 26000 a 35000 a 50000 a 75000 a 100000 più di 100000 La specificità del campione Acli emerge con maggiore chiarezza se consideriamo solo Dipendenti e Pensionati, eliminando cioè la categoria “Altra situazione”. Approfittiamo di questa elaborazione per ricordare - come peraltro già fatto nel Cap. 1 - che nei prossimi capitoli del Rapporto la categoria dei contribuenti classificata come “Altra situazione” (comprendente redditi di capitale, di lavoro autonomo non derivante da attività professionale e altri redditi diversi) non verrà considerata. Le sue caratteristiche di residualità ed eterogeneità la rendono non solo poco utile a fini interpretativi, ma per certi aspetti distorsiva dei risultati. Se guardiamo ai soli Dipendenti, scopriamo che quasi 1 contribuente Acli su 2 dichiara tra i 20.000 e i 35.000 euro: appartiene infatti a questa fascia il 45,3% del campione contro il 32,7% dei contribuenti Mef (Graf. 2.3). Quanto alla distribuzione dei redditi della categoria Pensionati, il confronto con i dati Mef mostra come Acli intercetti in prevalenza soggetti che percepiscono una pensione da lavoro dipendente. Solo l’1,6% dichiara un reddito medio inferiore ai 500 euro, contro il 5,0% dei contribuenti Mef, nei quali certamente confluisce una percentuale più alta di persone che percepiscono la pensione sociale. In altre parole l’analisi mostra la natura “lavorista” del campione Acli (cfr. Graf. 2.4). 33 Graf. 2.2 - Confronto 30,0 Ministero Economia e Finanze Campione ACLI distribuzione per classi di reddito complessivo Acli/Mef, 25,0 anno di imposta 2011 20,0 Dipendenti + Pensionati (valori percentuali) 15,0 10,0 5,0 0,0 zero Graf. 2.3 - Confronto fino a 1000 da 1001 a 2500 da 2501 a 5000 da 5001 a 10000 da 10001 a 15000 da 15001 a 20000 da 20001 a 26000 da 26001 a 35000 30,0 25,0 anno di imposta 2011 20,0 da 50001 a 75000 da 75001 a 100000 più di 100000 Ministero Economia e Finanze Campione ACLI distribuzione per classi di reddito complessivo Acli/Mef, da 35001 a 50000 Dipendenti (valori percentuali) 15,0 10,0 5,0 0,0 zero Graf. 2.4 - Confronto fino a 1000 da 1001 a 2500 da 2501 a 5000 da 5001 da 10001 da 15001 da 20001 da 26001 da 35001 da 50001 da 75001 a 10000 a 15000 a 20000 a 26000 a 35000 a 50000 a 75000 a 100000 30,00 Ministero Economia e Finanze Campione ACLI distribuzione per classi di reddito complessivo Acli/Mef, 25,00 anno di imposta 2011 20,00 più di 100000 Pensionati (valori percentuali) 15,00 10,00 5,00 0,0 zero fino a 1000 da 1001 a 2500 da 2501 a 5000 da 5001 a 10000 da 10001 a 15000 da 15001 a 20000 da 20001 a 26000 da 26001 a 35000 da 35001 a 50000 da 50001 a 75000 da 75001 a 100000 più di 100000 In tutti i casi, il confronto tra le distribuzioni dei redditi dei collettivi Acli e il Mef rafforza l’ipotesi che il campione Acli consenta di avere un punto di vista privilegiato sul ceto medio, in particolare sul ceto medio “popolare”. Esso 34 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Prima parte - Cap. 2 permette di osservare da vicino un segmento specifico della scala sociale, ovvero quello che occupa le posizioni medie e medio-basse. La non rappresentatività statistica del campione Acli rispetto all’universo dei dichiaranti in Italia è dunque compensata oltre che dalla sua numerosità (già evidenziata nel precedente capitolo) anche da questo suo particolare posizionamento, il che rafforza il valore delle considerazioni via via proposte in questo Rapporto in merito all’andamento dei redditi degli ultimi anni e l’impatto delle politiche fiscali. È interessante notare che questa caratterizzazione del campione, confermandosi anche nel confronto tra aree geografiche, emerge con particolare evidenza nelle regioni del Nord, segnatamente del Nord-ovest, sino a ridursi invece nelle regioni del Sud e nelle Isole, caratterizzate da medie di reddito più basse del resto della penisola. Come mostra il Graf. 2.5, infatti, le regioni del Sud e le Isole mostrano una distribuzione del campione Acli più simile a quella del campione Mef nazionale, mentre le regioni situate a Nord-ovest della penisola ricalcano la distribuzione media del campione nazionale Acli, accentuandone la rappresentatività relativa nelle fasce intermedie di reddito. Graf. 2.5 - Confronto CAMPIONE NAZIONALE 25,0 NORD-OVEST NORD-EST CENTRO SUD ISOLE distribuzione per classi di 20,0 reddito complessivo Acli/Mef nazionale e Acli per area 15,0 10,0 geografica, anno di imposta 5,0 2011 Dipendenti + 0,0 zero Pensionati (valori fino a 1.000 da 1.000 da 2.500 da 5.000 da 10.000 da 15.000 da 20.000 da 26.000 da 35.000 da 50.000 da 75.000 oltre a 2.500 a 5.000 a 10.000 a 15.000 a 20.000 a 26.000 a 35.000 a 50.000 a 75.000 a 100.000 100.000 percentuali) Allo stesso modo è interessante assumere il punto di vista del genere: mentre i maschi sono decisamente sovra rappresentati nelle classi intermedie di reddito, le donne lo sono nella parte medio-bassa: si tratta del primo indicatore della distanza tra i redditi medi maschili e femminili su cui torneremo più volte a riflettere. Ministero Economia e Finanze Graf. 2.6 - Confronto 30,0 distribuzione per classi di 25,0 reddito complessivo Acli/Mef 20,0 nazionale e Acli per genere, 15,0 anno di imposta 2011 10,0 totale contribuenti (valori 5,0 percentuali) 0,0 zero fino a 1000 da 1001 da 2501 a 2500 a 5000 da 5001 a 10000 Campione ACLI Femmine (ACLI) Maschi (ACLI) da 10001 da 15001 da 20001 da 26001 da 35001 da 50001 da 75001 più di a 15000 a 20000 a 26000 a 35000 a 50000 a 75000 a 100000 100000 35 Quanto emerso mettendo a confronto le diverse curve di distribuzione dei redditi trova conferma nel confronto tra i redditi medi individuali dei collettivi Acli e Mef. Come ricordato all’inizio del capitolo i redditi medi del campione Acli sono più alti di quelli del Mef, e questo vale non solo considerando l’insieme dei due gruppi, ma analizzando in modo distinto dipendenti e pensionati. La distanza tra i due collettivi emerge con particolare evidenza considerando la categoria dipendenti. Il differenziale di reddito appare rilevante non solo a livello nazionale, ma anche territoriale, con interessanti specificità regionali. I Graff. 2.7a e 2.7b mostrano con chiarezza quanto appena affermato. Il differenziale è massimo in Calabria (dove arriva a 9.000 euro), Abruzzo e Campania (dove supera i 5.000 euro); al capo opposto troviamo la Lombardia dove non arriva ai 1.000 euro e il Veneto dove quasi sfiora i 2.000 euro. Come sarà discusso nel Capitolo 4, questo differenziale non è solo specchio del diverso profilo socio-economico di ciascuna regione, bensì anche del profilo degli utenti Caf Acli, ovvero della tipologia di lavoratori e pensionati intercettati dai servizi, diverso in ciascuna regione. Graf. 2.7a - Confronto redditi medi individuali per regione dati Acli e Mef, anno Acli Mef Pi e Va mon lle t d' e Ao Lo sta m Tr bar d en tin ia oA .A . Ve ne t Fr o iu li V. G Em . L ili a R igur om ia ag na To sc an a U m br i M a ar ch e La zio Ab ru zz o M ol ise Ca m pa ni a Pu gli Ba a sil ica ta Ca lab ria Si cil Sa i rd a eg na To ta le di imposta 2011, Dipendenti 35,00 30,00 25,00 20,00 15,00 10,00 5,00 0,00 Graf. 2.7b - Confronto redditi medi individuali per regione dati Acli e Mef, anno di imposta 2011, Dipendenti (valori nominali, espressi in migliaia di euro) 22,08 Totale 18,64 Sardegna 18,08 Sicilia 25,79 23,60 22,71 15,66 Calabria 25,31 Basilicata 17,5 Puglia 17,35 20,23 21,12 18,84 Campania 24,60 Molise 19,32 Abruzzo 19,33 23,64 25,40 24,99 Lazio 20,42 Marche 21,00 Umbria 25,94 22,33 Toscana 25,88 Emilia Romagna 23,26 Liguria 23,19 22,62 Friuli V.G. 22,32 Veneto 25,44 26,6 27,35 22,81 Valle d'Aosta 23,34 Piemonte 5,00 10,00 15,00 Mef 36 26,63 24,27 Lombardia 0,00 26,53 24,96 21,37 Trentino A.A. 20,00 Acli 29,28 24,29 25,00 26,68 25,69 30,00 35,00 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Prima parte - Cap. 2 2.2. Indici e fattori di disuguaglianza Il peculiare posizionamento del campione Acli si riflette anche nella minore disuguaglianza interna. L’indice Gini di disuguaglianza vale, infatti, nel campione Acli lo 0,31 (sostanzialmente stabile nei quattro anni considerati) contro lo 0,45 del campione Mef (2007) e lo 0,42 stimato sui dati di Banca d’Italia (2010). La minore disuguaglianza del campione Acli rispetto al Mef si conferma osservando il reddito netto Irpef come mostra la Tab. 2.2. Dichiarazioni Modello IRPEF IRPEF dati Mef, dati Banca d’Italia 2011 Tutti i Dipendenti contribuenti e Pensionati Anno 2007 Anno 2010 Tab. 2.2 - Indici redistributivi 2008 2009 2010 0,3184 0,3149 0,3184 0,3191 0,4580 0,4201 Gini del Reddito complessivo totale 0,3184 - sui dipendenti e pensionati, campione Acli e confronto con dati Mef e banca d’Italia Gini del Reddito complessivo Irpef 0,3149 0,3184 0,3198 - Gini del Reddito da cedolare - - - 0,9949 - - Gini del Reddito netto IRPEF 0,2671 0,2643 0,2676 0,2680 - 0,3648 Gini del Reddito netto totale 0,2671 0,2643 0,2676 0,2688 - - Cionondimeno, le disuguaglianze interne al campione Acli sono significative. Un quarto del reddito complessivo è concentrato nelle mani dell’ultimo decile di popolazione, mentre il primo decile non raccoglie oltre l’1,5% del reddito. 30,0% dei redditi medi individuali 25,0% per decili di popolazione, anno di imposta 2011, totale contribuenti percentuale di reddito Graf. 2.8 - Distribuzione 25,6% 20,0% 14,8% 15,0% 10,0% 5,6% 4,0% 5,0% 7,2% 9,5% 8,4% 12,4% 10,8% 1,5% 0,0% 1°decile 2°decile 3°decile 4°decile 5°decile 6°decile 7°decile 8°decile 9°decile 10°decile decili di popolazione Osservando gli stessi dati da un altro punto di vista, e confrontando la percentuale di individui per classe di reddito con la quantità di reddito “spiegato” da ciascuna classe, si evince che l’1,4% dei contribuenti dichiara oltre i 75.000 euro e raccoglie il 7,1% del reddito complessivo. Un terzo del campione dichiara fino a 15.000 euro, raccogliendo il 12,0% del reddito. tot % individui tot% somma reddito 25,0 19,0 20,0 20,6 21,2 22,5 16,8 14,3 15,0 15,1 13,7 11,6 10,0 5,0 0,0 8,1 4,0 3,3 0,1 1,0 1,6 0,1 8,0 7,4 fino a 1000 da 1000 a da 2500 a 2500 5000 da 5 a 10mila da 10 a 15mila da 15 a 20mila da 20 a 26mila da 26 a 35mila da 35 a 50mila da 50 a 75mila 3,5 3,6 2,9 0,3 0,9 0,5 da 75 a 100mila oltre 100mila 37 A queste disuguaglianze interne si uniscono quelle in base al genere e all’età. 2.2.1 Le disuguaglianze di genere Se osserviamo le differenze di genere, emerge che i redditi maschili sono sempre sensibilmente maggiori di quelli femminili, qualunque sia la variabile scelta per disaggregarli e compararli: categoria, area territoriale, classe d’età, status civile e condizione famigliare. Nel 2011, il reddito medio individuale vale 18.942 euro per le donne e 27.141 euro per gli uomini. Ma conviene entrare di più nel dettaglio per leggere le peculiarità di questo elevato gender income gap. Nel confronto con quella maschile, la distribuzione dei redditi femminili appare più schiacciata verso i redditi bassi e maggiormente diseguale. Il 2,6% degli uomini che dichiara oltre i 75.000 euro, raccoglie il 10,0% del reddito complessivo; tra le donne le proporzioni sono rispettivamente pari a 0,5% e 2,7%. Graf. 2.10 - Percentuale di dichiaranti e di reddito M % individui 20,0 per classe di reddito e 15,0 anno di imposta 2011 totale contribuenti F % individui F % somma reddito 24,6 25,0 dichiarato sul totale, per genere, M % somma reddito 30,0 17,0 12,9 12,5 10,2 6,1 16,5 16,9 13,0 10,0 21,8 23,0 21,8 20,8 20,9 19,1 19,018,5 18,2 11,0 10,5 9,5 7,3 5,8 5,2 4,9 4,8 4,7 4,3 4,2 1,7 1,0 2,4 1,7 1,6 0,4 0,3 0,1 0,3 1,70,2 0,7 1,3 0,5 0,11,0 0,0 0,0 0,0 0,0 fino a 1000 da 1000 a da 2500 a da 5 a 10mila da 10 a 15mila da 15 a 20mila da 20 a 26mila da 26 a 35mila da 35 a 50mila da 50 a 75mila da 75 a oltre 100mila 2500 5000 100mila 5,0 Tali differenze di reddito in base al genere emergono con particolare chiarezza nelle classi di reddito medio basse. Nel campione degli uomini la mediana si posiziona tra i 20.000 e i 26.000 euro, mentre nel campione delle donne si situa tra i 10.000 e i 15.000 euro. Il rapporto tra il 10° e il 1° decile vale 8,53 per i maschi, mentre per le donne addirittura 34,91, segno che in queste ultime il primo decile di popolazione accumula un reddito veramente esiguo. FEMMINE Graf. 2.11 - Confronto 120 distribuzione per classi di 100 reddito complessivo Acli/Mef 80 nazionale e Acli per genere, 60 anno di imposta 2011 40 totale contribuenti, 20 ila 00 m ila a1 75 da ol tre 1 00 m ila a7 5m ila da 50 a5 0m ila da 35 a3 5m ila da 26 a2 6m ila da 20 a2 0m ila 15 da 10 da 5 da a1 a1 0m 5m ila 0 00 a5 25 da 00 da 10 o fin 38 00 a2 00 50 0 0 0 a1 percentuali cumulate MASCHI Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Prima parte - Cap. 2 Graf 2.12 - Distribuzione Maschi dei redditi medi individuali confronto maschi e femmine, anno di imposta 2011 totale contribuenti 70.000 reddito medio per decili di popolazione: Femmine 80.000 60.000 50.000 40.000 30.000 20.000 10.000 00 1° 2° 3° 4° 5° 6° 7° 8° 9° 10° decili di popolazione Ci fosse bisogno di altre conferme delle disuguaglianze di genere, la curva di Lorenz generalizzata (che moltiplica la curva di Lorenz per la media di distribuzione) evidenzia che la distribuzione dei redditi maschili è sempre preferibile in termini di benessere rispetto a quella femminile, con una distribuzione del reddito medio sempre maggiore. Graf 2.13 - Distribuzione dei redditi maschili e femminili secondo maschi femmine 30000 25000 la curva di Lorenz generalizzata 20000 anno di imposta 2011 totale contribuenti 15000 10000 5000 0 0 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,7 0,8 0,9 1 Le cause determinati del gender income gap possono essere molteplici. Anzitutto a pesare possono essere le diverse tipologie contrattuali e l’inquadramento lavorativo. L’ipotesi più immediata e semplice è che tra le donne sia più diffuso il part-time, siano mediamente inferiori le giornate annue lavorate e le ore di lavoro straordinario, siano meno diffuse le posizioni organizzative apicali (come concordemente rilevano le ricerche sul lavoro femminile). Sarebbe inoltre molto importante considerare, assieme ai fattori appena indicati, il titolo di studio, il tipo di mansione svolta, il settore di impiego. E tutto ciò poi trova riflesso anche nei redditi da pensione percepiti. Si tratta di aspetti sui quali il modello 730 purtroppo non dà informazioni. Il che non ci consente di interpretare compiutamente questo scarto. Consapevoli della cautela interpretativa che occorre adot- 39 tare, è in ogni modo un dato su cui vale la pena di riflettere considerando quanto il divario rimanga alto nelle famiglie monoreddito e bireddito2. Per le prime ciò suggerisce la maggiore fragilità delle famiglie monoreddito nelle quali la persona di riferimento è una donna; per le seconde quanto nelle dual earner family il secondo reddito abbia una funzione integrativa, importante certo ma, in caso di difficoltà occupazionali del principale bread winner, non sempre ade- Graf. 2.14 - Medie dei redditi individuali per genere e categorie di stato civile (valori nominali) reddito medio individuale guato a supportare i bisogni del nucleo famigliare. 35.000 30.871 30.475 28.918 30.000 28.163 26.620 25.480 23.135 21.320 22.502 25.000 20.310 19.580 17.910 17.756 20.000 15.247 15.742 12.881 15.000 10.000 5.939 5.797 5.000 0 F M F M F M F M F M F M F M F M F M Indiv. in coppie Indiv. in coppie Celibi/nubili monoreddito bireddito Separati Divorziati Vedovi Tutelati Minori Altri categorie di stato civile 2.2.2 Le disuguaglianze d’età Se osserviamo le differenze d’età, emerge immediatamente quanto sia ampio il differenziale esistente tra le classi d’età più giovani e quelle più mature. Fino a 29 anni i redditi restano molto bassi per entrambi i sessi, e complessivamente l’ascesa è rallentata fino ai 30-39 anni. Tra i 20-29enni la media individuale è di 16.500 euro (17.800 euro per i maschi; 15.400 euro per le femmine). Entro i 40 anni si arriva in media a poco più di 22.000 euro (maschi 25.600 euro; femmine 19.600 euro). Come era peraltro scontato attendersi, i redditi più alti sono percepiti in media dai soggetti presumibilmente giunti all’apice della loro carriera lavorativa, tra i 50 e i 60 anni (28.587 euro nel 2011). Nelle fasce d’età più anziane, oltre i 60 anni, i redditi vanno progressivamente calando. Il calo progressivo nelle classi d’età immediatamente successive è evidentemente determinato dal fatto che il momento di ingresso nella categoria dei pensionati non è uguale per tutti, e questo determina ipso facto un abbassamento del reddito. Si può anche ipotizzare, almeno per una quota del campione, che l’effetto di integrazione del reddito a volte assicurata dal cumularsi della pensione con un reddito da lavoro vada contraendosi col diminuire dell’impegno di lavoro all’aumentare dell’età3. Ciò potrebbe contribuire a spiegare come mai il calo sia più accentuato tra le donne, che subiscono un calo più netto. Naturalmente la ragione più immediata è che le donne vanno in pensione prima 2 Rimandiamo al cap. 1 per la definizione di “famiglia fiscale”. Ribadiamo qui che osserviamo sempre i redditi individuali. 3 Ricordiamo che per coloro che nel Modello 730 compilano il quadro relativo alla “tipologia dei redditi”, evidenziando di percepire sia redditi da lavoro sia redditi da pensione, la classificazione nell’una o nell’altra categoria di dichiarante viene fatta in base alla percentuale di giornate lavorative segnalate ai fini delle detrazioni spettanti. 40 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Prima parte - Cap. 2 rispetto agli uomini. Ma si può ipotizzare - sulla scorta delle indagini sull’andamento dell’occupazione in età matura - che le donne siano meno propense degli uomini a effettuare altri tipi di lavoro a integrazione del reddito da pensione. La distribuzione dei redditi medi individuali lungo il corso di vita disegna una sorta di “ciclo biografico del reddito” (income life-cicle), che assume la forma di una campana asimmetrica (Graf. 2.15). Graf. 2.15. Income life-cicle, anno di imposta Dipendenti e Pensionati 35.000 D+P Femmine 32.717 30.433 30.000 28.525 28.587 2011, Dipendenti + 25.612 25.000 26.294 23.650 24.150 22.631 Pensionati, per genere (valori nominali) D+P Maschi 21.818 23.971 20.000 17.819 16.581 15.000 20.009 21.813 19.673 18.294 18.231 15.416 15.661 16.061 70-79 80 e più 7.445 10.000 6.982 5.000 6.219 0 Fino a 19 anni 20-29 30-39 40-49 50-59 60-69 Osservando solo i Dipendenti, colpisce la forma della curva dei redditi femminili, che resta molto più piatta; inoltre il culmine del reddito viene raggiunto nelle fasce di età più mature (attorno ai 70 anni), ovvero a fine carriera, con un picco tra gli uomini. Il che potrebbe avvalorare quanto affermato prima circa la composizione dei redditi stessi. Graf. 2.16. Income life-cicle, anno di imposta 2011, Dipendenti, per genere (valori nominali) Totale Dipendenti Dipendenti Maschi Dipendenti Femmine 50000 44.773,23 45000 45.850,78 41.164,36 40000 34.382,63 35000 30.663,36 35.080,38 30.031,08 30000 25.653,71 25000 17.878,29 20000 16.641,58 15000 39.559,76 38.110,57 26.504,59 28.259,35 29.815,86 30.106,54 70-79 80 e più 25.300,99 22.668,99 21.989,08 19.705,93 15.476,58 10000 7.711,40 5000 6.316,35 7.225,52 0 Fino a 19 anni 20-29 30-39 40-49 50-59 60-69 Il differenziale di genere cresce in modo progressivo in tutte le classi d’età sino ai 60-69 anni, per poi tornare a ridursi nelle classi d’età più anziane. Sino ai 19 anni il gap è minimo e vale circa 1.400 euro, sale a 6.000 euro tra i 3039 anni, arriva ai 9.000 euro tra i 50-59 anni e si impenna sino a oltre 16.000 41 euro tra gli over 60. Comincia a ridursi dopo i 70 anni ma tra gli ultra 80enni vale comunque ancora oltre 9.400 euro. L’ampiezza crescente dell’area grigio scura del Graf. 2.17 consente di apprezzare facilmente la dimensione di tale divario. Graf. 2.17 - Income life-cicle, anno di imposta 2011, Dipendenti, per genere 50.000 45.000 40.000 35.000 30.000 25.000 20.000 15.000 10.000 5.000 0 M F Fino a 19 anni 20-29 30-39 40-49 50-59 60-69 70-79 80 e più Articolando diversamente le classi d’età - e suddividendole in quattro grandi blocchi: 15-24 (la fase del primo ingresso nel mondo del lavoro, magari in alternanza con la formazione), 25-44 (la fase della progressiva stabilizzazione), 45-64 (la fase del compimento della carriera), over 65 (la fase del pensionamento) - emerge con estrema chiarezza quanto sia lento, lungo il corso di vita, l’accesso a livelli retributivi più alti, e come al crescere dell’età aumenti il divario di genere. Dal confronto spicca in particolare la distanza tra i redditi raggiunti verso la fine della carriera lavorativa e gli stadi intermedi della stessa. Il gap è particolarmente ampio tra le medie dei redditi degli uomini over 65 e i 45-64enni (vale 12.073 euro nel 2011), mentre tra le donne il gap vale solo 5.118 euro. Del resto, la media dei redditi individuali delle donne 45-64enni vale poco di più della media dei redditi dei maschi della classe d’età inferiore (25-44enni). per classi d’età, M Graf. 2.18 - Redditi medi Dipendenti F anno di imposta 2011, 65 anni o più 45-64 anni 25-44 anni 15-24 anni 65 anni o più 45-64 anni 25-44 anni 15-24 anni 0 46.170 34.097 26.196 13.760 29.574 24.456 19.762 12.111 5.000 10.000 15.000 20.000 25.000 30.000 35.000 40.000 45.000 50.000 Scarti e differenziali proporzionalmente analoghi li ritroviamo tra i redditi da pensione. Qui occorre ricordare che nella categoria pensionati rientrano anche i redditi derivanti da pensioni di reversibilità e pensioni di inabilità/invalidità, ragione per cui troviamo conteggiate anche le fasce d’età giovani. 42 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Prima parte - Cap. 2 Graf. 2.19 - Redditi medi M per classi d’età, 65 anni o più 23.441 45-64 anni 26.454 25-44 anni anno di imposta 2011, 9.575 15-24 anni 6.876 65 anni o più Pensionati 15.799 17.634 F 45-64 anni 25-44 anni 9.366 15-24 anni 6.570 0 5.000 10.000 15.000 20.000 25.000 30.000 A confermare l’importanza di focalizzarsi sul corso di vita e sulla carriera di lavoro per comprendere l’andamento dei redditi è anche l’analisi della numerosità dei rapporti di lavoro avuti nell’anno di imposta, che può essere dedotta a partire dal numero di righi di reddito da lavoro e/o da pensione compilati. Limitando l’osservazione al gruppo dei dipendenti, questa analisi evidenza, specialmente per i giovani, una situazione lavorativa “composita”. Nel 2011, il 7,2% dei giovani fino a 29 anni ha dichiarato di aver avuto 3 o più rapporti di lavoro e il 24,1% ne ha dichiarati due. Per converso poco più di 3 giovani su 10 hanno dichiarato un solo rapporto di lavoro, avendo compilato un solo rigo del 730 nel 68,1% dei casi. Nelle classi di età successive la quota di coloro che hanno un unico reddito da lavoro sale significativamente sino a raggiungere l’86,9% tra i 50-59enni. Poi riprende a calare nelle face d’età successive. Poco significativi per ragioni di numerosità del campione i dati relativi alle fasce d’età più anziane. In altre parole, l’età critica rimane quella sino ai 29 anni, mentre i percettori di un unico reddito da lavoro dipendente e assimilati sono in prevalenza coloro che appartengono alle classi centrali della popolazione attiva. Se a questa considerazione relativa agli under 30 si unisce quella sopra riportata circa il difficile accesso a redditi medio-alti delle forze di lavoro più giovani, non può che emergere una preoccupazione circa i percorsi di autonomizzazione, e la messa in campo di scelte famigliari e di piena transizione alla vita adulta. Graf. 2.20 - Numero 100% di rapporti di lavoro 90% dichiarati, 80% anno di imposta 2011, 08% 24% 04% 15% 03% 02% 02% 01% 01% 12% 11% 12% 20% 27% 04% 14% 70% 60% solo Dipendenti, 50% per classe di età 40% 30% 81% 85% 30-39 40-49 87% 85% 78% 68% 82% tre due uno 72% 20% 10% 0% Fino a 29 anni 50-59 60-69 70-79 80 e più Totale classi di età 43 Articolando diversamente le classi d’età - e utilizzando quelle che, come visto, dividono in quattro grandi fasi la vita lavorativa e che saranno oggetto poi di approfondimento nei prossimi capitoli - emerge che nella fase di primo ingresso nel mercato del lavoro (15-24 anni) 4 giovani su 10 dichiarano 2 o più rapporti di lavoro. Nella fase della progressiva stabilizzazione della carriera lavorativa (25-44 anni) invece prevale la monocommittenza (8 soggetti su 10 compilano un solo rigo), nella fase maura della carriera lavorativa la monocommittenza si rafforza, ma la presenza di soggetti che dichiarano 2 o più rapporti di lavoro non scompare (resta prossima al 20%). Nella fase anziana della vita (oltre i 65 anni), quando per la maggior parte della popolazione attiva si compie il passaggio al pensionamento, chi resta nella schiera dei dipendenti e occupati dichiara in oltre l’83% dei casi di avere avuto 2 o più redditi da lavoro nel corso dell’anno di imposta. Graf. 2.20bis - Numero di rapporti di lavoro Dipendenti 10,2 100% 30,3 dichiarati, anno 50% 59,5 di imposta 2011, 4,4 15,1 3,4 15,8 80,5 80,7 25-44 45-64 14,2 69,4 16,4 0% 15-24 solo Dipendenti, 1 2 65 e più 3 per classe di età Focalizzando l’attenzione sulle fasce mature e anziane della popolazione, e continuando ad analizzare i dati relativi alla natura e composizione del reddito da lavoro e/o pensione, possiamo entrare nel merito dell’ipotesi più volte sopra formulata circa il fatto che, a scavalco della pensione, si trovino situazioni ibride in cui redditi da lavoro e da pensione si cumulano. Consideriamo il Graf. 2.21. Tra coloro che rientrano nella categoria dei dipendenti, hanno una situazione mista di lavoro e pensione il 6,5% degli individui tra i 45 e 64 anni, e ben il 62,5% degli over 65. Non manca anche chi tra gli over 65 cumula una pensione con più redditi di lavoro (sono il 6,2% dei casi). Graf. 2.21 - Numero 90 di righi di lavoro e/o 70 pensione compilati, anno 60 di imposta 2011, classi d’età 80,7 80 62,6 50 40 45-64 e 65 e più, Dipendenti 30 (valori percentuali) 20 16,4 13,1 14,4 6,5 10 0,7 0 solo 2 o più lavori 45-64 anni 44 1 lavoro + pensione 65 e più 6,2 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Prima parte - Cap. 2 Se passiamo ad analizzare la categoria pensionati, viceversa scopriamo che il quadro si semplifica di molto. Chi è classificato nella categoria pensionati appartiene a essa in prevalenza in modo “netto”, combinando pensione e lavoro nell’8% dei casi tra i 45 e i 64 anni, mentre solo in 1 caso su 10 tra gli over 65. Graf. 2.22 - Numero di righi di lavoro e/o pensione compilati, anno 120 100 99,1 91,9 80 di imposta 2011, classi d’età 45-64 e 65 e più, Pensionati (valori percentuali) 60 40 20 8,1 0,9 0 solo pensione(1 o più) pensione (1 o più) e lavoro (1 o più) 45-64 65 e più 45 3. La dinamica dei redditi 2008-2011 S eguire l’andamento dei redditi negli anni, disaggregando, comparando e incrociando i dati per tipologie di contribuenti - considerando quindi la condizione occupazionale (dipendenti e pensionati), l’età, il genere, il paese di origine, lo stato civile, l’area territoriale di residenza - consente di evidenziare i gruppi sociali che più stanno risentendo della crisi e dell’erosione dei redditi, rivelando maggiore vulnerabilità sociale. Nel quadriennio 2008-20111, a livello nazionale, i redditi medi individuali dichiarati dagli utenti dei Caf Acli sono cresciuti nominalmente di poco meno di 900 euro, ovvero del 4,02%, passando dunque da 22.168 mila euro a 23.058 euro. Ma alle spalle di questo dato di sintesi le situazioni per categoria e gruppo sociale sono diversificate. Inoltre occorre rileggere il dato in valori monetari (rivalutati), cioè al netto dell’inflazione, per comprendere quanto in termini reali i redditi siano davvero cresciuti o piuttosto non abbiano subito una battuta d’arresto o peggio ancora una perdita di potere d’acquisto. 3.1. Dinamica dei redditi per condizione occupazionale e genere Osservando la condizione occupazionale, la crescita a livello nominale risulta più marcata per i redditi da pensione (+1.650 euro circa, pari a +8,96%) che per quelli da lavoro dipendente (+440 euro circa, pari a +1,72%). Applicando tuttavia i coefficienti di rivalutazione, i redditi dichiarati nel quadriennio 2008-2011 risultano in calo a livello complessivo (-1,03%, pari a -240 euro) e in particolare guardando a quelli da lavoro dipendente (-3,21%, pari a quasi 860 euro), mentre la crescita dei redditi da pensione ne esce decisamente ridimensionata (+3,67%, pari a +709 euro). Rimanendo ai valori rivalutati, e guardando alla media complessiva, si conferma, in altre parole, il trend in discesa avviatosi già nel 2009 e mantenutosi successivamente sino al 2011, mentre la rivalutazione dei valori nominali del quadriennio in valori monetari reali del 2011 mostra il calo subito dal potere d’acquisto soprattutto dei lavoratori dipendenti e assimilati2. Come vedremo anche in seguito, il 2009 rappresenta per certi aspetti un anno critico che segna una pur leggera discontinuità nelle dinamiche dei redditi. Non avendo a disposizione i dati pre-crisi (2007 e precedenti) è difficile valutarne compiutamente la portata; certamente si tratta di un anno in cui gli effetti della recessione si sono fatti sentire, specie per i percettori di redditi da lavoro dipendente. Mentre nel periodo considerato i redditi individuali da lavoro dipendente hanno subito un calo costante (cfr. Tab. 3.1), al comunque significativo incremento registrato tra 2008 e 2009 (+3,86%) da parte dei redditi da pensione, ha fatto poi seguito nei successivi passaggi di anno un deciso ridimensionamento della crescita prima (+0,51%) e addirittura un calo poi (-0,70%). 1 Ricordiamo che le analisi sono effettuate sugli anni di imposta, e dunque sulle dichiarazioni presentate rispettivamente nel 2009, 2010, 2011, 2012. 2 Calcolo effettuato in base ai coefficienti di rivalutazione monetaria, fonte Istat FOI(nt) - Indici dei prezzi al consumo per le famiglie di operai e impiegati. 46 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Prima parte - Cap. 3 Tab. 3.1 - Redditi medi individuali per condizione occupazionale (Dipendenti Condizione occupazionale 2008-2009 2009-2010 2010-2011 Dipendenti -0,54 -1,50 -1,21 Pensionati 3,86 0,51 -0,70 TOTALE 1,22 -0,91 -1,33 e Pensionati), variazione percentuale annuale, Una parola va spesa per spiegare il diverso andamento di dipendenti e serie 2008-2011 pensionati. Vanno infatti ricordati due aspetti: a) tra i secondi confluiscono, (su valori rivalutati) oltre a coloro che percepiscono una pensione di anzianità e di vecchiaia, anche persone che percepiscono pensioni di reversibilità e pensioni (sempre da lavoro) di inabilità/invalidità; b) gli schemi previdenziali prevedono per i redditi più bassi l’adeguamento periodico e automatico al costo della vita. Il blocco dell’indicizzazione introdotto dalla riforma Fornero nel 2011 si applica solo ai redditi più elevati e dunque tocca solo parzialmente quelli del campione Acli. Nei grafici e nelle tabelle che seguono (Graff. 3.1 e 3.2, Tab. 3.2) sono riepilogati gli andamenti descritti, con l’evidenza del calo subito dai redditi medi individuali da lavoro dipendente a valori rivalutati lungo tutto il periodo considerato, e il rallentamento di quelli da pensione a partire dal 2009. Valori nominali Graf. 3.1 - Redditi medi individuali per categoria (Dipendenti e Pensionati), serie 2008-2011 35.000,00 33.000,00 31.000,00 29.000,00 27.000,00 25.000,00 23.000,00 21.000,00 19.000,00 17.000,00 15.000,00 25.356,95 25.793,51 22.168,08 23.058,18 20.036,83 18.389,82 2008 (valori assoluti nominali Valori rivalutati 2009 Dipendenti 2010 Pensionati 35.000,00 33.000,00 31.000,00 29.000,00 27.000,00 25.000,00 23.000,00 21.000,00 19.000,00 17.000,00 15.000,00 2011 26.650,16 23.298,66 25.793,51 23.058,18 19.327,71 20.036,83 2008 Totale 2009 Dipendenti 2010 Pensionati 2011 Totale e rivalutati) Valori nominali Graf. 3.2 - Redditi medi individuali per categoria (Dipendenti e Pensionati), serie 2008-2011 (variazioni %, 2008=100) 110,00 108,00 106,00 104,00 102,00 100,00 98,00 96,00 94,00 Valori rivalutati 108,96 104,02 101,72 100,00 2008 2009 Dipendenti 2010 Pensionati 2011 Totale 110,00 108,00 106,00 104,00 102,00 100,00 98,00 96,00 94,00 103,67 100,00 2008 98,97 96,79 2009 Dipendenti 2010 Pensionati 2011 Totale In termini complessivi va detto che questa dinamica riflette anche il progressivo cambiamento del campione Acli negli anni, il quale - come mostrato nel Cap. 1, e come si avrà modo di osservare nel dettaglio considerando il caso di alcune regioni italiane significative, cfr. Cap. 4 - ha visto aumentare la quota di donne e di pensionati al suo interno, mettendo a segno dinamiche demografiche di femminilizzazione, invecchiamento e degiovanimento, mostrando di intercettare un numero decrescente di contribuenti in giovane età. 47 Tab. 3.2 - Redditi medi individuali per categoria (Dipendenti e Pensionati), 2008-2011 valori nominali Dipendenti +1,72 valori rivalutati -3,12 Pensionati +8,96 +3,67 TOTALE +4,02 -1,03 serie 2008-2011 (variazioni %, 2008=100) Se l’appartenenza a una data categoria di percettori di reddito (da lavoro dipendente, da pensione) ha fatto la differenza in termini monetari rivalutati nell’aver subito un calo o al contrario aver registrato una crescita nel periodo in esame, guardando alla sola dimensione di genere è possibile considerare come l’arretramento dei redditi sia risultato sostanzialmente equidistribuito (cfr. Graff. 3.3. e 3.4, Tab. 3.3). Cresciuti in valori nominali di 900 euro circa (+4,46%) tra i maschi e di 800 euro circa tra le femmine (+4,21%), i redditi dichiarati alla luce della rivalutazione risultano in contrazione di 200 euro circa tra i primi (-0,61%) e di 100 circa tra le seconde (-0,85%). Di nuovo, guardando ai valori monetari, è abbastanza evidente la dinamica discendente innescatasi in particolare a partire dal 2009. Resta ampio lungo tutto il quadriennio considerato il geneder income gap, pur se considerando i valori attualizzati si registra un suo minimo ridimensionamento. Il differenziale di genere vale infatti poco più di 8.300 euro nel 2008 e poco meno di 8.200 euro nel 2011 (per maggiori considerazioni riguardo cfr. anche Cap. 2, § 2.1). Dalla curva tracciata dai valori rivalutati (Graf. 3.4) si evince in particolare come la flessione si sia determinata a partire dal passaggio tra 2009 e 2010, mentre in precedenza ancora tra 2008 e 2009 si era registrata una crescita trainata in particolare dall’incremento dei redditi femminili (+2,21%). Valori nominali Graf. 3.3 - Redditi medi individuali per genere (totali), serie 2008-2011 (valori assoluti nominali 35.000,00 33.000,00 31.000,00 29.000,00 27.000,00 25.000,00 23.000,00 21.000,00 19.000,00 17.000,00 15.000,00 Valori rivalutati 27.140,84 26.044,84 22.168,08 23.058,18 18.133,17 18.941,83 2008 e rivalutati) 2009 Maschi 2010 Femmine individuali per genere (totali), serie 2008-2011 (valori %, 2008=100) 105,00 104,00 103,00 102,00 101,00 100,00 99,00 98,00 97,00 23.058,18 19.057,97 18.941,83 2009 Maschi 2010 Femmine 2011 Totale Valori rivalutati 100,00 2009 Femmine 48 27.140,84 2008 2011 104,46 104,21 104,02 2008 27.373,13 23.298,66 Totale Valori nominali Graf. 3.4 - Redditi medi 35.000,00 33.000,00 31.000,00 29.000,00 27.000,00 25.000,00 23.000,00 21.000,00 19.000,00 17.000,00 15.000,00 2010 Maschi Totale 2011 105,00 104,00 103,00 102,00 101,00 100,00 99,00 98,00 97,00 96,00 95,00 99,39 99,15 98,97 100,00 2008 2009 Femmine 2010 Maschi Totale 2011 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Prima parte - Cap. 3 Tab. 3.3. - Redditi medi individuali per genere (totali), serie 2008-2011 2008-2011 valori nominali valori rivalutati Maschi +4,46 -0,61 Femmine +4,21 -0,85 TOTALE +4,02 -1,03 (variazioni %, valori nominali e rivalutati, 2008=100) Osservando ancora le differenze di genere, questa volta entrando nel merito delle singole categorie, è possibile procedere dai soli redditi da lavoro dipendente (Graff. 3.5 e 3.6, Tab. 3.4). Nel periodo considerato di nuovo la crescita in termini nominali è risultata più marcata per le femmine, con una conseguente riduzione del gender income gap passato da quasi 8.400 euro nel 2008 a poco più di 8.100 euro nel 2011. Valori nominali Graf. 3.5 - Redditi medi individuali per genere (Dipendenti), serie 20082011 (valori assoluti 35.000,00 30.000,00 25.000,00 20.000,00 15.000,00 10.000,00 5.000,00 0,00 Valori rivalutati 29.720,86 25.793,51 21.610,79 29.352,83 25.356,95 20.970,12 2008 nominali e rivalutati) 2009 Femmine 2010 Maschi 2011 individuali per genere (Dipendenti), serie 20082011 (variazioni %, 104,00 103,00 102,00 101,00 100,00 99,00 98,00 97,00 Tab. 3.4 - Redditi medi 101,25 100,00 individuali per genere (Dipendenti), serie 2008- 2009 Femmine 2008-2011 2009 2010 Maschi 2011 Totale Valori rivalutati 101,72 2008 2008 29.720,86 25.793,51 21.610,79 Femmine 103,06 2008=100) 30.849,82 26.650,16 22.039,60 Totale Valori nominali Graf. 3.6 - Redditi medi 35.000,00 30.000,00 25.000,00 20.000,00 15.000,00 10.000,00 5.000,00 0,00 2010 Maschi 102,00 101,00 100,00 99,00 98,00 97,00 96,00 95,00 94,00 2011 100,00 98,05 96,79 96,34 2008 2009 Femmine Totale 2010 Maschi 2011 Totale valori nominali valori rivalutati Maschi +3,06 -1,95 Femmine +1,25 -3,66 TOTALE +1,72 -3,21 2011 (variazioni %, valori nominali e rivalutati, 2008=100) Va tuttavia segnalato, in particolare, come a valori rivalutati tra 2008 e 2011 la perdita di reddito sia stata quantificabile in 430 euro circa tra le femmine e in oltre 1.100 euro tra i maschi. Come si avrà modo di considerare, si tratta di una situazione esattamente speculare a quanto determinatosi all’interno della categoria dei redditi da pensione. Sempre considerando i valori attualizzati, a livello maschile il calo è risultato costante nel periodo, nonostante il rimbalzo positivo in termini nominali dell’ultimo anno, mentre ancora una volta a livello femminile tra 2008 e 2009 si era registrata comunque una crescita (+0,87%), seguita tuttavia da cali tendenzialmente in aumento (-1,27% tra 2009 e 2010, -1,54% tra 2010 e 2011). 49 Guardando agli andamenti dei redditi da pensione (cfr. Graff. 3.7 e 3.8, Tab. 3.5) ritroviamo una dinamica per molti aspetti opposta rispetto a quanto descritto con riferimento ai redditi da lavoro dipendente e assimilati. In questo caso infatti la crescita dei redditi è risultata costante in termini nominali sia tra i maschi sia tra le femmine lungo tutto il periodo considerato. A valori rivalutati, tra 2008 e 2011 i redditi dei primi sono cresciuti di poco più di 1.100 euro mentre quelli delle seconde di 430 euro circa, proponendo dunque una situazione esattamente ribaltata rispetto al calo subito dai dipendenti. In conseguenza di tali andamenti, il divario di genere risulta cresciuto di quasi 700 euro. Anche in questo caso l’anno che segna una seppur leggera discontinuità è il 2009. Valori nominali Graf. 3.7 - Redditi medi Valori rivalutati 30.000,00 30.000,00 individuali per genere 25.000,00 (Pensionati), serie 2008-2011 15.000,00 21.894,58 18.389,82 14.965,33 20.000,00 (valori assoluti nominali e 24.122,42 25.000,00 20.036,83 16.159,33 20.000,00 15.000,00 10.000,00 10.000,00 5.000,00 5.000,00 2008 rivalutati) 2009 Femmine 2010 Maschi (Pensionati), serie 2008-2011 (variazioni %, 2008=100) 108,96 107,98 100,00 2009 Femmine individuali per genere (Pensionati), serie 2008-2011 2010 Maschi 2011 Totale Valori rivalutati 2008 Tab. 3.5 - Redditi medi 2009 Femmine 110,18 112,00 110,00 108,00 106,00 104,00 102,00 100,00 98,00 96,00 94,00 2008 2011 Totale Valori nominali individuali per genere 16.159,33 0,00 0,00 Graf. 3.8 - Redditi medi 24.122,42 20.036,83 23.011,20 19.327,71 15.728,57 2008-2011 2010 Maschi 110,00 108,00 106,00 104,00 102,00 100,00 98,00 96,00 94,00 2011 104,83 103,67 100,00 2008 102,74 2009 Femmine Totale 2010 Maschi valori nominali valori rivalutati +7,98 +2,74 Femmine +10,18 +4,83 TOTALE +8,96 +3,63 Maschi 2011 Totale (variazioni %, valori nominali e rivalutati, 2008=100) 3.2. Dinamica dei redditi per classe d’età Guardando alla media dei redditi disaggregata per classe di età3 (cfr. Graff. 3.9-3.11, Tab. 3.6), di fatto soltanto tra gli ultra 65enni sia per valori nominali (+10,23%) sia per valori monetari (+4,88%), i redditi dichiarati tra 2008 e 2011 sono cresciuti. Dalle analisi qui proposte risulta esclusa la categoria dei minori di 15 anni, che nel 2011 contava solo 3 contribuenti tra i redditi da lavoro dipendente e 191 tra i redditi di pensione. 3 50 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Prima parte - Cap. 3 Al capo opposto, i redditi dei 15-24enni sono calati considerando entrambi i valori sia a livello complessivo, sia tra i dipendenti soltanto. In particolare, a livello nominale col riferimento al totale dei redditi, i 15-24enni sono l’unica categoria che ha fatto segnare un calo nel periodo considerato (-2,05%); lo stesso, per i medesimi valori, è avvenuto tra i dipendenti, dove la contrazione della classe di età più giovane (nei termini in questo caso di -1,85%) è stata accompagnata anche da quella, tuttavia meno intensa (-0,40%) dei 45-64enni. Per quanto concerne ancora i dipendenti, in valori nominali i redditi dichiarati oltre che tra gli over 65 si sono innalzati anche tra i 25-44enni (+0,38%), una crescita tuttavia non sufficiente a compensare la perdita di potere di acquisto; in termini rivalutati l’arretramento è infatti per costoro pari a -4,49%. Di nuovo, è soltanto tra gli ultra 65enni dipendenti che si registra una crescita nel periodo (+5,59% a livello nominale, +0,46% in termini rivalutati), e in particolare nell’ultimo biennio; per tutte le restanti classi di età il calo è invece risultato costante nel tempo. Graf. 3.9 - Redditi medi 30.000,00 27.519,55 27.115,19 25.000,00 23.999,34 23.298,66 (totale), serie 2008-2011 20.000,00 19.145,54 23.058,18 22.924,43 20.079,16 (valori assoluti rivalutati) 15.000,00 individuali per classe d’età 13.744,94 12.809,89 10.000,00 5.000,00 0,00 2008 15-24 anni 2009 25-44 anni 2010 45-64 anni 2011 65 e più anni Totale Se non in termini relativi, in valori assoluti rivalutati la classe di età che risulta essere stata la più penalizzata tra i dipendenti è proprio quella dei 4564enni: la contrazione di oltre 1.600 euro subita nel periodo (-5,23%) supera i quasi 1.100 euro dei 25-44enni (come visto, -4,49%) e gli oltre 900 euro dei 15-24enni (-6,62%). Graf. 3.10 - Redditi medi 45.000,00 40.000,00 40.573,02 40.385,79 individuali per classe d’età 35.000,00 (Dipendenti), 30.000,00 31.149,22 25.000,00 26.650,16 24.066,57 29.519,97 25.793,51 22.985,13 13.915,77 12.995,23 serie 2008-2011 20.000,00 (valori assoluti rivalutati) 15.000,00 10.000,00 5.000,00 0,00 2008 15-24 anni 2009 25-44 anni 2010 45-64 anni 2011 65 e più anni Totale 51 Graf. 3.11 - Redditi medi individuali per classe di età (totale e Dipendenti), serie 2008-2011 (variazioni %, 2008=100) Totale Dipendenti 106,00 104,00 102,00 100,00 98,00 96,00 94,00 92,00 104,88 98,97 98,53 95,52 93,20 2008 15-24 anni Tab. 3.6 - Reddito medio 2008-2001 2009 25-44 anni 2010 45-64 anni 106,00 104,00 102,00 100,00 98,00 96,00 94,00 92,00 2011 65 e più anni Totale 100,46 96,79 95,51 94,77 93,38 2008 15-24 anni 2009 25-44 anni 2010 45-64 anni 2011 65 e più anni valori nominali Totale valori rivalutati Totale valori nominali Dipendenti valori rivalutati Dipendenti per classi di età 15-24 -2,05 -6,80 -1,85 -6,62 (totale e Dipendenti), 25-44 +0,39 -4,48 +0,38 -4,49 serie 2008-2011 (variazioni 45-64 +3,56 -1,47 -0,40 -5,23 +10,23 +4,88 +5,59 +0,46 +4,02 -1,03 +1,72 -3,21 %, valori nominali Totale 65+ TOTALE e rivalutati, 2008=100) Restando focalizzati sull’incrocio tra dipendenti e classi d’età è interessante effettuare un approfondimento in una direzione un po’ diversa. A partire dal numero di righi compilati nel riquadro dei redditi da lavoro è possibile ricostruire il numero di rapporti di lavoro avuti nell’anno di imposta considerato. Come abbiamo visto nel Cap. 2, la presenza di più redditi da lavoro è influenzata dal fattore età, ovvero è più elevata nella prima fase della carriera, diminuisce in quella centrale e torna a crescere nella fase finale (si veda in proposito il Cap. 2 § 2.2.). Complessivamente, nel collettivo dei dipendenti oltre 8 dichiaranti su 10 compilano un solo rigo. Se si osserva il dato nel quadriennio considerato, la percentuale resta sostanzialmente stabile. Le variazioni minime che si registrano tendono a rilevare l’aumento delle situazioni lavorative composite. Se focalizziamo l’attenzione sulla fascia tra i 24-44 anni, quella che solitamente è la fase della progressiva stabilizzazione lavorativa, troviamo che la percentuale di situazioni lavorative composite è lievemente più alta della media, e viceversa più bassa è la percentuale di quanti dichiarano un solo reddito da lavoro. Le variazioni pur minime che si registrano nel quadriennio hanno lo stesso segno di quelle emerse nel complesso del collettivo, evidenziando come anche in questa fascia di età aumentino seppure di poco le situazioni di pluricomposizione del reddito. Più significativamente ancora, la tendenza appena rilevata emerge (di poco) rafforzata anche nella fascia d’età successiva, quella in cui generalmente si raggiunge la maturità lavorativa (44-65 anni) (cfr. Tab. 3.7 e Graf. 3.12). Si tratta di piccoli segnali di un mercato del lavoro più instabile, che tra l’altro vede aumentare le situazioni in cui si percepiscono indennità e forme sostegno del reddito, a loro volta incluse nei redditi assimilati da lavoro e dunque conteggiate come singoli rapporti di lavoro. 52 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Prima parte - Cap. 3 Tab. 3.7 - Numero 1 rigo Tot. dipendenti 2 righi 3 o più 1 rigo 25-44 2 righi 3 o più 1 rigo 45-64 2 righi 3 o più di rapporti di lavoro 2008 83,3 13,1 3,6 81,7 14,3 4,0 87,5 10,0 2,5 dichiarati (Dipendenti) 2009 83,5 12,9 3,6 82,9 13,9 4,0 86,8 10,6 2,6 per classe di età: 2010 82,5 13,7 3,8 80,9 14,8 4,4 86,0 11,2 2,8 2011 82,4 13,8 3,8 80,9 14,8 4,4 86,2 11,0 2,7 confronto 25-44enni, 44-65enni e media Dipendenti, anno 2011 (valori %) Graf. 3.12 - Numero 45-64 di rapporti di lavoro dichiarati (Dipendenti) 04 04 04 04 25-44 2008 14 14 15 15 2 righi 2009 82 83 81 81 1 rigo Tot dipendenti (valori %) 87,5 87 86 86 3 o più 44-65enni e media Dipendenti, anno 2011 10 11 11 11 2 righi 1 rigo per classe di età: confronto 25-44enni, 03 03 03 03 3 o più 04 04 04 04 3 o più 2010 2011 13 13 14 14 2 righi 83 84 83 82 1 rigo 00 10 20 30 40 50 60 70 80 90 100 Sebbene a partire dai dati a disposizione resti difficile leggere con chiarezza quale sia l’impatto della crisi e dell’attuale congiuntura economica sul mercato del lavoro, è comunque evidente che in tutte le classi d’età - seppure con variazioni minime - si è registrato un calo delle monocommittenze, mentre è aumentata la presenza di situazioni in cui più redditi da lavoro si combinano insieme. Cioè vale specialmente per le classi d’età rispettivamente più giovane (15-24) e più anziana (65enni e oltre). Pur tenendo presente che si tratta in entrambi i casi di classi meno consistenti numericamente, e dunque più esposte - rispetto alle altre - a variazioni determinate dal mutare del loro peso quantitativo nel corso degli anni, va rilevato che sono proprio le classi che mettono a segno il calo maggiore di quanti dichiarano un solo reddito da lavoro. In particolare spicca in modo netto il dato relativo agli over 65. Le ragioni che lo influenzato possono essere diverse. Si può ipotizzare che, in questo periodo di recessione, i lavoratori senior ormai nella fase di transizione al pensionamento sempre meno possano godere della possibilità di avere un solo rapporto di lavoro stabile, e con maggior frequenza abbiano necessità di instaurare più collaborazioni con differenti datori di lavoro (Cfr. Graf. 3.13). 53 15-24 anni Graf. 3.13 - Numero di rapporti di lavoro 25-44 anni dichiarati (Dipendenti) per 65 anni 45-64 o più anni classe di età, anni 2008-2011 (variazioni relative Totale in punti percentuali) -1,4 1 2 3 o più 1 2 3 o più 1 2 3 o più 1 2 3 o più 1 2 3 o più 0,6 0,8 -0,8 0,5 0,3 -1,2 1,0 0,2 -11 11 0,1 -0,9 0,7 0,2 -15 -10 -05 00 05 10 15 Rimanendo all’interno della disamina per età, con riferimento ora ai redditi da pensione (cfr. Tab. 3.8) è interessante considerare come il passaggio tra 2008 e 2009 sia risultato positivo per tutte classi, mentre con il passaggio di anno successivo si sia determinato un rapporto inverso tra trend di crescita dei redditi e classe di età: forte contrazione tra i 15-24enni, contrazione ma ridotta anche tra i 25-44enni, incremento tra i 45-64enni, che risulta ancora più ampio tra gli ultra 65enni. Con il passaggio tra 2010 e 2011 l’unica categoria in crescita risulta quella dei 15-24enni. 2008-2009 2009-2010 15-24 5,31 -12,51 1,24 25-44 2,13 -5,65 -2,85 di età (Pensionati), 45-64 3,18 0,37 -0,32 variazione percentuale 65+ 4,39 0,73 -0,44 annuale, serie 2008-2011 TOTALE 3,86 0,51 -0,70 Tab. 3.8 - Redditi medi individuali per classe Classe di età 2010-2011 (su valori rivalutati) Approfondendo l’analisi circa le categorie di contribuenti, in questo caso ulteriormente articolata per genere e classe di età per quanto concerne i valori al 2011 (cfr. Graf. 3.14), è possibile osservare diversi aspetti che confermano le letture svolte in precedenza. Innanzitutto, tra i dipendenti è possibile notare tanto tra i maschi quanto tra le femmine una relazione positiva tra classe di età e redditi percepiti, con i dichiaranti di età più elevata che presentano le medie di reddito più alte4. I differenziali di genere mostrano una analoga tendenza a crescere con la classe di età, mantenendosi minimi tra i 1524enni (1.500 euro circa) e innalzandosi a partire dalla classe di età successiva (oltre 6.000 euro), per toccare i 10.000 euro circa tra i 45-64enni e gli oltre 16.000 euro tra gli ultra 65enni (cfr. anche Cap. 2 § 2.2.). Con dati medi calcolati su un numero comunque consistente di casi, ovvero n. 5.033 tra le femmine e n. 9.890 tra i maschi. 4 54 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Prima parte - Cap. 3 0,00 Graf. 3.14 - Redditi medi M M M Totale TOTALE F Totale Pensionato F Totale anno 2011 (valori assoluti) Dipendente genere e classe di età, F individuali per categoria, 5.000,00 10.000,00 15.000,00 20.000,00 12.111,26 15-24 anni 25-44 anni 45-64 anni 65 anni o più Totale 15-24 anni 25-44 anni 45-64 anni 65 anni o più Totale 15-24 anni 25-44 anni 45-64 anni 65 anni o più Totale 15-24 anni 25-44 anni 45-64 anni 65 anni o più Totale 15-24 anni 25-44 anni 45-64 anni 65 anni o più Totale 15-24 anni 25-44 anni 45-64 anni 65 anni o più Totale 15-24 anni 25-44 anni 45-64 anni 65 anni o più Totale 15-24 anni 25-44 anni 45-64 anni 65 anni o più Totale 15-24 anni 25-44 anni 45-64 anni 65 anni o più Totale 25.000,00 19.762,46 30.000,00 24.455,97 40.000,00 26.195,67 34.097,44 50.000,00 46.170,47 29.720,86 12.995,23 22.985,13 29.519,97 40.573,02 25.793,51 6.570,21 9.366,15 45.000,00 29.573,85 21.610,79 13.759,68 35.000,00 17.634,48 15.799,16 16.159,33 6.876,43 9.575,36 26.454,05 23.441,30 24.122,42 6.708,22 9.463,43 22.238,21 19.441,34 20.036,83 11.918,81 19.712,44 22.192,92 16.069,97 18.941,83 13.588,33 26.126,40 24.384,17 27.140,84 12.809,89 22.924,43 20.079,16 23.058,18 31.583,68 27.115,19 Sul fronte dei pensionati, gli andamenti rimangono simili a quelli dei dipendenti con la differenza di una inversione di tendenza al raggiungimento della classe di età più elevata. L’ammontare medio dei redditi percepiti nelle due classi di età più giovani5 (fino ai 44 anni) si presenta come tendenzialmente analogo tra maschi e femmine (leggermente a favore dei primi), laddove i divari si ampliano nelle due classi di età più elevata (dopo i 45 anni). Considerando nello specifico le variazioni relative nel periodo calcolate su valori rivalutati (cfr. Graf. 15-17), trova conferma l’andamento già descritto circa il solo incremento dei redditi dichiarati dagli ultra 65enni. Come si avrà modo di considerare guardando la categoria dei dipendenti, mentre nella classe di età più giovane il calo risulta più accentuato per le femmine, quando ci -10,00 Graf. 3.15 - Redditi medi 15-24 anni individuali per genere -8,00 -6,00 -4,00 F 6,00 3,11 -6,26 -5,13 45-64 anni -1,31 65 anni o più 6,12 Totale Totale 15-24 anni 25-44 anni 45-64 anni -0,85 -6,80 -4,48 -1,47 65 anni o più Totale 8,00 -0,61 25-44 anni M TOTALE 15-24 anni 4,00 0,05 Totale variazioni % 2008-2011) 2,00 -3,28 45-64 anni 65 anni o più 2008-2011 (valori rivalutati, 0,00 -7,91 25-44 anni e classi di età (totale), serie -2,00 4,88 -1,03 5 In questo caso si consideri che sul totale del campione 2011 i contribuenti che hanno dichiarato redditi da pensione di età compresa tra i 15 e i 24 anni sono soltanto n. 362 tra le femmine e n. 297 tra i maschi. 55 si sposta nelle due fasce di età successive la perdita di reddito si fa relativamente più consistente tra i maschi (con le femmine 45-64enni che hanno fatto segnare addirittura un minimale incremento nel periodo considerato: +0,05%). Tra i dipendenti sono ancora i più giovani ad aver infatti subito la contrazione maggiore nei redditi percepiti (-6,62%), più accentuata tra le femmine (-7,65%) che tra i maschi (-6,17%). Tuttavia, di nuovo, considerando le due classi di età successive, il ridimensionamento risulta più consistente per questi ultimi (rispettivamente, -5,14% tra i 25-44enni contro -3,30%; -5,35% tra i 4564enni contro -3,55%). Graf. 3.16 - Redditi medi -10,00 individuali per genere -6,00 -4,00 F -2,00 0,00 2,00 4,00 -3,30 25-44 anni e classi di età (Dipendenti), -3,55 45-64 anni 2,82 65 anni o più serie 2008-2011 -1,95 Totale (valori rivalutati, -6,17 15-24 anni -5,14 25-44 anni M Dipendente variazioni % 2008-2011) -8,00 -7,65 15-24 anni -5,35 45-64 anni 1,94 65 anni o più -3,66 Totale -6,62 Totale 15-24 anni -4,49 25-44 anni -5,23 45-64 anni 0,46 65 anni o più -3,21 Totale Graf. 3.17 - Redditi medi Tra i pensionati gli andamenti a valori attualizzati segnano una dinami- individuali per genere ca meno definita, con un arretramento nel periodo - tra le femmine - solo con e classi di età (Pensionati), riferimento alla classe di età delle 25-44enni, laddove a livello maschile il calo variazioni % 2008-2011 è consistente in entrambe la classi di età più giovani. (valori rivalutati,) -14,00 -12,00 -10,00 -8,00 -6,00 -4,00 15-24 anni F 2,00 4,00 4,13 2,71 Totale 15-24 anni 25-44 anni 2,74 -12,00 -10,33 45-64 anni 4,17 65 anni o più 6,14 Totale Totale 15-24 anni 25-44 anni 45-64 anni 4,83 -6,72 -6,38 3,23 65 anni o più Totale 56 6,00 -2,34 45-64 anni 65 anni o più M 0,00 0,05 25-44 anni Pensionato -2,00 4,69 3,67 8,00 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Prima parte - Cap. 3 3.3. Dinamica dei redditi per paese di origine Passando ad analizzare le variabili di categoria (dipendenti e pensionati), incrociate con il paese di origine del dichiarante (cfr. Graff. 3.18 e 3.19, Tab. 3.9), emergono ulteriori aspetti di interesse. In valori rivalutati, i redditi da lavoro dipendente dei contribuenti nati in paesi extra Europei6 mantengono un consistente divario negativo nei confronti dei contribuenti nati in Italia che continua ad aggirarsi intorno ai 10.000 euro. Per i contribuenti nati in paesi Europei il divario negativo si è invece mantenuto, nel periodo considerato, intorno ai 1.500 euro. I contribuenti di origine extra Europea oltre a subire il divario detto, registrano un calo dei redditi più accentuato nel quadriennio (-5% circa), mentre gli altri due collettivi si allineano ad una perdita di poco oltre al -3%. Considerando i redditi in prevalenza da pensione la situazione si ribalta. In questo caso infatti sono i contribuenti nati in paesi extra Europei a dichiarare importi superiori, seppure con un saggio di crescita leggermente inferiore, rispetto alle altre categorie. Dipendenti Graf. 3.18 - Redditi medi 29.000,00 27.000,00 25.000,00 23.000,00 21.000,00 19.000,00 17.000,00 15.000,00 individuali per paesi di nascita (Dipendenti e Pensionati), Pensionati 27.158,61 26.454,21 25.550,62 24.960,01 17.335,20 2008 serie 2008-2011 16.460,27 2009 Nato in Italia 2010 Nato in Europa 2011 29.000,00 27.000,00 25.000,00 23.000,00 21.000,00 19.951,62 19.000,00 19.334,05 17.000,00 17.741,81 15.000,00 2008 Nato extra Europa 20.123,68 20.048,91 18.126,39 2009 Nato in Italia 2010 Nato in Europa 2011 Nato extra Europa (valori assoluti rivalutati) Dipendenti Graf. 3.19 - Redditi medi 101,00 100,00 99,00 98,00 97,00 96,00 95,00 94,00 93,00 92,00 individuali per paesi di nascita (Dipendenti e Pensionati), serie 2008- Pensionati 100,00 97,69 97,41 94,95 2008 2011 (variazioni %, 2009 Nato in Italia 2010 Nato in Europa 2011 107,00 106,00 105,00 104,00 103,00 102,00 101,00 100,00 99,00 98,00 97,00 Nato extra Europa 103,70 102,17 100,86 100,00 2008 2009 Nato in Italia 2010 Nato in Europa 2011 Nato extra Europa 2008=100) (valori rivalutati) Tab. 3.9 - Redditi medi Nominali Dipendenti Rivalutati Dipendenti Nominali Pensionati Rivalutati Pensionati individuali per paesi Italia +2,37 -2,59 +8,99 +3,70 di nascita, serie Europa +2,67 -2,31 +7,38 +2,17 2008-2011 (variazioni %, Extra Eu -0,20 -5,05 +6,01 +0,86 TOTALE +1,72 -3,21 +8,96 +3,67 valori nominali e rivalutati, 2008=100) Va ricordato, come già spiegato nel Cap. 1 a illustrazione del campione, che la dimensione Europea assunta a riferimento rimane quella dell’Unione a 15 paesi, ragione per cui le tre categorie sono da intendersi nel seguente modo: “nati in Italia” = contribuenti nati in Italia; “Nati in Europa”: contribuenti nati nei restanti paesi dell’EU-15 a esclusione dell’Italia; “Nati extra Europa” = contribuenti nati in paesi europei extra EU-15 e in paesi extra Europei. 6 57 3.4. Dinamica dei redditi per categorie di stato civile Una lettura interessante della dinamica dei redditi nel quadriennio 20082011 è data dalla disaggregazione dei dati per quelle che abbiamo definito “categorie di stato civile” (cfr. Cap. 1 § 1.1). Ciò consente di osservare l’andamento dei redditi assumendo come punto di vista - oltre allo stato civile del contribuente - anche la sua eventuale condizione di bread winner all’interno di una coppia coniugata, oppure la sua appartenenza a una coppia dual earner. Considerando direttamente l’andamento dei redditi rivalutati (cfr. Graff. 3.20 e 3.21), solo tra vedovi/e e tutelati/e si evidenzia una leggera crescita tra il 2008-2011. La crescita vale 777 euro per i primi (+4,5%), che probabilmente è influenzata dalla prevalenza di pensionati e dai nuovi (e dalle nuove) entranti nella categoria, con l’eventuale accesso alla pensione di reversibilità. Per i tutelati la crescita vale 240 euro (-1,50%), ma si tratta in questo caso di una categoria residuale e particolare, soggetta a dinamiche proprie, che non lascia spazio a interpretazioni di rilievo. Guardando alle categorie più significative, un calo consistente è stato fatto segnare, all’opposto, dagli individui in coppie bireddito (-2,73%, -655 euro) e dai separati (-2,96%, -775 euro). Il reddito dei separati subisce un calo netto (-1.460 euro, -4,5%) soprattutto nel collettivo maschile. Sono invece le donne a perdere di più nella categoria delle coppie bireddito (-3,35% contro -2,34% tra i maschi). Gli individui in coppie monoreddito, peraltro, complessivamente registrano una perdita di potere di acquisto minima, causata dalla perdita maggiore registrata tra gli uomini; perdita che tuttavia risulta compensata quasi per intero dall’incremento per converso registrato dai redditi delle donne. Graf. 3.20- Redditi medi individuali per categorie 0,00 10.000,00 20.000,00 Individui in coppie monoreddito di stato civile, totale Individui in coppie bireddito Celibi/nubili (valori rivalutati) Separati Divorziati Vedovi Totale 2008 Femmine Graf. 3.21 - Redditi medi individuali per categorie di stato civile, per genere 0,00 20.000,00 19.579,58 19.228,75 17.755,96 18.371,85 20.310,33 20.320,87 21.320,22 21.700,41 22.502,08 22.801,49 17.910,45 17.270,88 17.587,70 17.994,80 Individui in coppie monoreddito Individui in coppie bireddito Celibi/nubili Divorziati Vedovi Totale 2011 58 2011 Maschi Separati (valori rivalutati) 30.000,00 26.388,66 26.328,24 23.991,03 23.336,95 21.994,85 21.667,34 26.177,04 25.401,23 25.582,22 25.146,69 18.287,26 19.064,74 22.612,69 22.163,62 2008 0,00 20.000,00 26.620,32 26.644,84 28.917,94 29.610,21 23.135,05 23.723,79 30.870,81 32.331,16 30.474,98 31.228,70 25.480,44 24.447,07 27.055,98 27.321,47 Individui in coppie monoreddito Individui in coppie bireddito Celibi/nubili Separati Divorziati Vedovi Totale 2011 2008 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Prima parte - Cap. 3 Incrociando lo stato civile con la classe d’età troviamo nuovamente conferma dell’income life-cicle già commentato sopra e nel precedente capitolo. Esso disegna la tipica curva a campana asimmetrica, dove spicca in particolare il valore molto basso dei redditi medi nella classe 15-24 anni (cfr. Cap. 2, § 2.2.). Naturalmente, in questo specifico incrocio con le categorie di stato civile, la distribuzione dei redditi per età risulta più o meno asimmetrica a seconda che si osservino le categorie più rappresentate (cioè più numerose) nella parte centrale e matura del corso di vita (come separati e divorziati, vedovi/e, e individui in coppie monoreddito) o, viceversa, nel tratto iniziale della vita adulta (celibi e nubili in primis) (cfr. Graf. 3.22; si veda anche il Cap. 1 per approfondire le caratteristiche del campione). Individui in coppie mono-reddito Individui in coppie bi-reddito Celibi-nubili (valori rivalutati) Separati d’età, anno di imposta 2011 Divorziati di stato civile, per classe Vedovi individuali per categorie 0,00 Totale Graf. 3.22 - Redditi medi 15-24 anni 25-44 anni 45-64 anni 65 e più anni Totale 15-24 anni 25-44 anni 45-64 anni 65 e più anni Totale 15-24 anni 25-44 anni 45-64 anni 65 e più anni Totale 15-24 anni 25-44 anni 45-64 anni 65 e più anni Totale 15-24 anni 25-44 anni 45-64 anni 65 e più anni Totale 15-24 anni 25-44 anni 45-64 anni 65 e più anni Totale Minore di 15 anni 15-24 anni 25-44 anni 45-64 anni 65 e più anni Totale 10.000,00 20.000,00 30.000,00 14.405,62 23.657,78 29.149,65 24.781,46 26.328,24 12.713,04 23.161,68 26.763,12 19.759,56 23.336,95 12.842,61 22.464,73 25.878,10 17.988,63 21.667,34 15.230,07 22.998,74 27.949,29 22.180,67 25.401,23 12.099,22 23.097,05 27.367,62 21.312,58 25.146,69 13.586,00 19.545,19 22.651,48 18.537,87 19.064,74 6.092,97 12.726,04 22.454,73 25.567,35 19.330,38 22.163,62 Se uniamo alla disaggregazione per stato civile la presenza di carichi famigliari emerge l’andamento di segno opposto dei redditi degli individui coniugati bread winner in coppie monoreddito a seconda che abbiano o meno figli e/o altri famigliari a carico. Mentre la presenza del solo coniuge a carico si associa a un incremento dei redditi a valori rivalutati pari a 620 euro nel quadriennio (+2,5%), laddove vi sono altri carichi famigliari i redditi risultano in calo (-3,3%, pari a -915 euro). La mancanza di carichi familiari sempre è correlata alla tenuta dei redditi nel quadriennio. Oltre che per il caso già citato degli individui in coppie monoreddito senza carichi, ciò vale per i minori e tutelati e per quelli che dal punto di vista fiscale sono nuclei unipersonali, cioè celibi/nubili, vedovi/e, separati, divorziati. Unica eccezione: gli individui coniugati in coppie dual earner, i quali, pur senza figli e altri familiari a carico, registrano un live calo (-1,1%, -240 euro). 59 Al capo opposto, in tutte le situazioni la presenza di carichi familiari è associata a un calo dei redditi. Ciò vale oltre che per gli individui in coppie monoreddito, anche per i nuclei unipersonali e per quelli coniugati dual earner (cfr. Graf. 3.23 e 3.24). 0 Graf. 3.23 - Redditi medi 5.000 10.000 15.000 20.000 25.000 30.000 25.656 25.036 coniugato, coniuge a carico individuali per stato civile e carichi familiari, totale, serie coniugato, coniuge e altri fam. a carico 2008-2011 (valori rivalutati) celibe/nubile; vedovo; separato; divorziato senza carichi fam. celibe/nubile; vedovo; separato; divorziato con fam. a carico 27.232 28.147 20.783 20.796 24.139 24.440 21.328 21.574 coniugato senza alcun carico fam. coniugato senza coniuge a carico ma con altri carichi fam. 26.716 27.495 23.889 23.770 minori, tutelati, altri,… 2011 2008 Graf. 3.24 - Redditi medi Coniugato, coniuge a carico individuali per stato civile e carichi familiari, totale, variazioni % 2008-2011 Coniugato, coniuge e altri fam. a carico 2,5 -3,3 Celibe/nubile; vedovo; separato; divorziato senza carichi fam. 0,1 Celibe/nubile; vedovo; separato; divorziato con fam. a carico (valori rivalutati) -1,2 Coniugato senza alcun carico fam. -1,1 Coniugato senza coniuge a carico ma con altri carichi fam. -2,8 Minori, tutelati, altri,… 0,5 -4,0 -3,0 -2,0 -1,0 0,0 1,0 2,0 3,0 Per provare ad avere una qualche chiave interpretativa ulteriore è utile incrociare questo dato con quello della condizione occupazionale (cfr. Graff. 3.25 e 3.26). Graf. 3.25 - Redditi medi e carichi familiari, dipendenti e pensionati, Dipendente individuali per stato civile serie 2008-2011 Pensionato (valori rivalutati) 0,00 2008 60 31.683,35 30.875,20 29.039,84 27.738,60 24.310,13 23.459,80 25.995,49 25.118,63 27.211,42 26.928,74 27.842,36 26.936,49 26.847,85 26.165,94 26.650,16 25.793,51 23.334,86 24.373,73 24.375,20 24.992,82 17.530,52 18.422,90 18.201,98 19.481,02 19.059,22 19.440,30 24.241,42 24.716,06 18.940,35 20.103,51 19.327,71 20.036,83 Coniugato, coniuge a carico Coniugato, coniuge e altri fam. a carico Celibe/nubile; vedovo; separato; divorziato senza carichi fam. Celibe/nubile; vedovo; separato; divorziato con fam. a carico Coniugato senza alcun carico fam. Coniugato senza coniuge a carico ma con altri Minori, tutelati, altri,… Totale Coniugato, coniuge a carico Coniugato, coniuge e altri fam. a carico Celibe/nubile; vedovo; separato; divorziato senza carichi fam. Celibe/nubile; vedovo; separato; divorziato con fam. a carico Coniugato senza alcun carico fam. Coniugato senza coniuge a carico ma con altri carichi fam. Minori, tutelati, altri,… Totale 10.000,00 2011 20.000,00 30.000,00 40.000,00 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Prima parte - Cap. 3 individuali per stato civile e carichi familiari, Dipendenti e Pensionati, variazioni % Dipendente Graf. 3.26 - Redditi medi Pensionato 2008-2011 (valori rivalutati) -2,55 Coniugato, coniuge a carico Coniugato, coniuge e altri fam. a carico -4,48 -3,50 Celibe/nubile; vedovo; separato; divorziato senza carichi fam. Celibe/nubile; vedovo; separato; divorziato con fam. a carico -1,04 Coniugato senza alcun carico fam. Coniugato senza coniuge a carico ma con altri carichi fam. -3,25 -2,54 Minori, tutelati, altri,… -3,21 Totale Coniugato, coniuge a carico Coniugato, coniuge e altri fam. a carico Celibe/nubile; vedovo; separato; divorziato senza carichi fam. Celibe/nubile; vedovo; separato; divorziato con fam. a carico Coniugato senza alcun carico fam. Coniugato senza coniuge a carico ma con altri carichi fam. Minori, tutelati, altri,… Totale -6,00 -4,00 -2,00 4,45 2,53 5,09 7,03 2,00 1,96 6,14 3,67 0,00 2,00 4,00 6,00 8,00 Le tendenze che emergono sono più articolate e meno nette, ma specie osservando il Graf. 3.25 è possibile innanzitutto evidenziare come, tra i Pensionati, la condizione di coniugato/a è più “protettiva” in termini di capacità di produrre reddito rispetto alle altre condizioni di stato civile. Ciò trova riscontro nei livelli di reddito più elevati che contraddistinguono, guardando ai valori nominali 2011, nell’ordine i dichiaranti in condizione “Coniugato, coniuge e altri fam. a carico”, seguiti da “Coniugato senza coniuge a carico ma con altri carichi fam.” e da “Coniugato, coniuge a carico”. Su livelli di reddito inferiori, ma che comunque sopravanzano quelli dei dichiaranti in condizione non coniugata, si ritrovano al quarto posto i “Coniugato senza alcun carico fam.”. Con riferimento al Graf. 3.26 è poi possibile a vista d’occhio constatare l’erosione dei redditi di tutte le categorie di stato civile e carico familiare che fanno affidamento su redditi da lavoro dipendente, rispetto all’incremento che invece hanno sperimentato nel periodo in esame tutte le categorie di stato civile e carico familiare che poggiano su redditi da pensione. Sul primo versante spicca in negativo il calo subito dalla categoria “Coniugato, coniuge e altri fam. a carico” (-4,48% a valori rivalutati), sul secondo versante spicca in positivo l’avanzamento dei redditi, sempre a valori rivalutati, della categoria “Celibe/nubile; vedovo; separato; divorziato con fam. a carico” (+7,03%). Un’ultima considerazione relativa ai dichiaranti disaggregati per categoria di stato civile riguarda la composizione dei redditi (cfr. Graff. 3.27-3.29). Avendo il campione un marcato profilo “lavorista” - che, come abbiamo visto nei capitoli che precedono, discende in modo conseguente dal fatto che i dati elaborati sono solo quelli del modello 730 - non stupisce rilevare che la quasi totalità del reddito dichiarato derivi da lavoro o pensione. Nel quadriennio considerato, il campione Acli evidenzia una tendenza per quanto guardando a queste tipologie di disaggregazione essa risulti minimale - verso un ulteriore consolidarsi dei redditi da lavoro dipendente e assimilati (+0,2 punti), a scapito dei redditi da fabbricati (-0,1 punti) e altri redditi (-0,1 punti). Questo trend risulta leggermente più intenso tra gli individui 61 in coppie bi-reddito (+0,3 punti) e i vedovi/e (+0,4 punti). Si tenga tuttavia conto che nell’esporre tale confronto non è considerato il fatto che nel 2011 è stato introdotto l’imponibile con cedolare secca. Graf. 3.27 Composizione dei redditi per alcune categorie di stato civile, anno 2008 (quote % in valori nominali) 94% 95% dei redditi per alcune categorie di stato civile, anno 2011 (quote % in valori nominali) 100% 1,91 97,36 96,87 Divorziati 94,76 Vedovi 94% Redditi dominicali 95% Redditi agrari 96% Individui in coppie monoreddito 97% Redditi dei fabbricati 98% 99% 1,85 97,75 Separati 2,21 97,46 Divorziati 2,58 97,10 Vedovi 4,54 95,25 0,00 100% 3,06 96,60 Celibi/nubili Altri redditi 1,77 98,03 Individui in coppie bireddito Graf. 3.29 - Variazione da lavoro dipendente 99% 1,91 3,26 Separati Redditi di lavoro dipendente e assimilati della quota di redditi 98% 97,61 Celibi/nubili Graf. 3.28 97% 96,32 Individui in coppie bireddito Redditi di lavoro dipendente e assimilati Composizione 96% 97,83 Individui in coppie monoreddito Redditi dominicali 0,10 Redditi agrari 0,20 0,30 Redditi dei fabbricati 0,40 0,50 Altri redditi 0,60 0,20 Individui in coppie monoreddito 0,28 Individui in coppie bireddito e assimilati per alcune categorie di stato civile, serie 2008-2011 (variazione relativa in punti percentuali) 3.5. Approfondimento sui dati di panel 0,13 Celibi/nubili Separati Divorziati Vedovi 0,10 0,23 0,49 A chiusura delle analisi sin qui effettuate è interessante un breve approfondimento sui dati di panel, ovvero quelli che seguono in modo longitudinale gli stessi soggetti fiscali nell’arco di tempo selezionato. In questa sede ciò significa elaborare i dati dei dichiaranti che hanno fruito dei servizi Caf Acli in modo continuativo nel quadriennio 2008-2011. Il risultato di questa selezione del data set rende il sottocampione osservato più “forte”, in quanto conteggia solo coloro che - oltre ad essere utenti “fedeli” dei servizi Acli - hanno sempre avuto un reddito da dichiarare; in più, si tratta di un sottocampione chiuso all’ingresso di eventuali redditi deboli aggiuntivi rispetto a quelli già presenti a inizio serie. 62 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Prima parte - Cap. 3 Evidentemente, il campione longitudinale comprende tutti gli anni lo stesso numero di dichiarazioni totali: 742.564. Cambia invece il numero di dipendenti, pensionati e “altri”, registrando così il cambiamento di status occupazionale dei contribuenti. Come è intuitivo attendersi, in particolare emerge l’invecchiamento anagrafico del campione, e dunque l’aumento nel tempo della categoria Pensionati. La maggior forza del campione longitudinale emerge immediatamente appena si osservano i redditi medi individuali che valgono, nell’ultimo anno, 24.818 euro nella media nazionale, oltre 1.700 euro in più del campione generale. A ciò si aggiunge il fatto che, anche osservando i valori rivalutati, il trend del quadriennio risulta positivo. Seppure il raffronto tra le medie dei redditi del 2008 e quelle del 2011 per genere e condizione occupazionale sia sempre di segno positivo (vale +1,42% per le femmine, +0,16 per i maschi, +1,12 la categoria dipendenti e +2,20 per la categoria pensionati), gli incrementi, peraltro, sono talmente contenuti da indicare una stagnazione, piuttosto che una crescita. Se osserviamo la dinamica dei redditi per categoria e genere, emerge un aspetto interessante. Il divario medio tra i redditi maschili e femminili nel 2011 è più elevato nel campione longitudinale che nel campione generale (9.245 euro nel primo e 8.110 euro nel secondo). Allo stesso modo il valore del reddito medio femminile è nel sottocampione longitudinale più elevato di 2.173 euro (vale 23.783 euro contro 21.610 euro del campione generale). Inoltre, mentre le donne dipendenti nel campione generale registravano un arretramento dei redditi medi di quasi il 2%, nel campione longitudinale esse mettono a segno un incremento quasi speculare che vale +1,81%. Il valore dell’analisi longitudinale, tuttavia, non sta tanto nell’analisi della dinamica dei redditi, quanto piuttosto nell’opportunità che essa può fornire di osservare più da vicino gli utenti Caf Acli. Ciò è interessante soprattutto a livello territoriale, come mostreremo nel Cap. 4, prestandosi utilmente a una lettura associativa tesa a comprendere al meglio il tipo di utenza che viene intercettata e accompagnata dai Caf Acli attraverso i propri servizi, così come il tipo di utenza che invece resta al di fuori del raggio di attenzione/azione. Valori assoluti nominali e rivalutati Graf. 3.30 - Redditi medi individuali per genere (totali Dipendenti e Pensionati), 30.000,00 Variazioni %, 2008 = 100 28.782,94 28.827,83 24.663,38 24.819,77 20.224,17 20.511,89 28.000,00 26.000,00 24.000,00 22.000,00 20.000,00 serie 2008-2011 18.000,00 2008 2009 Femmina 2010 Maschio 2011 Totale 103,00 102,50 102,00 101,50 101,00 100,50 100,00 99,50 99,00 98,50 101,42 100,63 100,16 100,00 2008 2009 Femmina 2010 Maschio 2011 Totale 63 Graf. 3.31 - Redditi medi individuali per categoria (Dipendenti e Pensionati), serie 2008-2011 (variazioni %, 2008=100) Dipendenti 103,00 102,50 102,00 101,50 101,00 100,50 100,00 99,50 99,00 98,50 Pensionati 105,00 104,00 103,00 103,12 101,12 100,78 102,00 102,20 101,53 101,00 100,00 100,00 99,00 100,00 98,00 2008 2009 Femmina 64 101,81 2010 Maschio 2011 Totale 2008 2009 Femmina 2010 Maschio 2011 Totale Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Prima parte - Cap. 4 4. La dinamica dei redditi per territorio L e dinamiche osservate nella media nazionale trovano, inevitabilmente, solo parziale conferma a livello territoriale. Le diverse aree geografiche e soprattutto le singole regioni mostrano alcune specificità che è interessante rilevare. In termini generali, a premessa dell’approfondimento sui territori che di seguito sarà illustrato, è utile ricordare che molto di più che guardando al dato medio rilevato a livello nazionale, quanto più ci si spinge a osservare disaggregazioni per ripartizione e regione - sino ad arrivare al limite, caso che però qui non è contemplato, del livello provinciale - tanto più emergono differenze che sono da ascrivere non soltanto alla dinamica dei redditi in quanto tale bensì alla particolare tipologia di utenza che i Caf Acli tendono a intercettare1. In altri termini, la lettura - per molti aspetti preliminare, e che potrà essere in futuro certamente affinata e articolata - dei dati disaggregati per regione, che costituisce la parte più consistente del presente capitolo, specie nel momento in cui si presentano analisi di livello comparativo, deve essere necessariamente svolta ponendo attenzione al fatto che essa risulta particolarmente condizionata dal tipo di utenza che si rivolge in quei determinati territori ai Caf Acli per presentare la dichiarazione dei redditi con Modulo 730. 4.1. Aree geografiche a confronto L’arretramento dei redditi reali risulta evidente in tutte le ripartizioni geografiche e con riferimento a tutte le classi di età, a esclusione di quella degli ultra 65enni, come riscontrato nel campione nazionale (cfr. Cap. 3). 14.357,43 Graf. 4.1 - Redditi medi 25.201,70 27.517,32 24.010,76 23.520,08 26.188,94 18.138,90 22.398,64 12.629,44 23.464,67 27.456,56 20.340,46 23.484,91 10.906,01 19.154,14 22.240,65 16.063,33 18.989,37 11.212,52 19.985,95 23.521,91 15.592,32 19.429,43 13.391,51 23.940,32 26.920,09 20.782,51 23.626,88 12.931,11 22.423,24 25.709,74 18.837,52 22.023,22 11.816,40 22.114,59 26.302,91 20.561,41 22.695,01 10.649,04 18.162,71 21.615,77 16.419,66 18.586,45 10.440,59 18.375,10 21.747,97 15.595,89 18.316,59 Nord ovest 19.799,97 14.037,76 individuali per ripartizione Nord Est 2008 geografica e classi d'età, anni 2008 e 2011 Centro Sud (valori rivalutati) Isole Nord ovest 2011 Nord Est Centro Sud Isole 0,00 5.000,00 10.000,00 15.000,00 20.000,00 25.000,00 15-24 anni 25-44 anni 45-64 anni 65 e più anni Totale 30.000,00 Solo in cinque regioni i redditi dichiarati ai Caf Acli hanno mostrato un incremento tra il 2008 e il 2011: Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Abruzzo, Calabria. L’incremento è stato più elevato in Abruzzo (+2,3%) Per una più precisa comprensione di questo aspetto si prenda in considerazione il confronto tra le medie dei redditi del campione Caf Acli e le medie Mef (cfr. Cap. 2, Graf. 2.7a). 1 65 e soprattutto in Calabria (+7,8%). Tuttavia, considerando i redditi da lavoro dipendente è nelle ultime due regioni soltanto che si conferma una crescita degli importi dichiarati (registrando rispettivamente un incremento dello 0,4% e dell’1,3%). Le cifre in valori assoluti valgono 108 euro per i dipendenti abruzzesi, e 327 per quelli calabri. Guardando i redditi da pensione, il trend di crescita evidenziato dalla media nazionale si riscontra in tutte le regioni, fatto salvo tre eccezioni: Marche, Basilicata, Sardegna. Valgono con riferimento ai redditi da pensione le considerazioni svolte nel cap. 3. Graf. 4.2 - Redditi medi individuali per regione, totale, anni 2008 e 2011 (valori rivalutati) 0,00 10.000,00 20.000,00 Piemonte Valle d'Aosta Lombardia Trentino A.A. Veneto Friuli V.G. Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Totale 2008 Graf. 4.3 - Redditi medi individuali per regione, Dipendenti, anni 2008 e 2011 (valori rivalutati) 0,00 10.000,00 40.000,00 2011 20.000,00 30.000,00 26.787,02 25.698,06 28.053,35 26.684,90 28.254,74 27.352,67 26.083,23 25.440,64 25.131,76 24.272,70 25.705,93 24.967,10 27.252,44 26.630,73 27.706,87 26.531,03 26.701,93 25.880,81 27.746,87 25.943,30 25.436,48 24.297,44 29.565,89 29.288,10 25.299,58 25.407,56 24.971,34 23.646,23 26.335,05 24.604,09 21.502,53 21.127,00 23.883,60 20.233,08 24.988,98 25.315,99 23.884,46 22.714,00 25.230,41 23.600,10 26.650,16 25.793,51 Piemonte Valle d'Aosta Lombardia Trentino A.A. Veneto Friuli V.G. Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Totale 2008 66 30.000,00 23.205,88 23.003,81 23.967,90 23.904,27 25.182,68 24.846,86 22.482,26 22.568,27 21.752,88 21.419,07 23.496,58 23.719,04 22.712,47 22.805,36 24.772,58 24.220,57 23.708,32 23.431,79 24.278,06 23.643,20 22.355,76 21.345,58 25.975,65 25.628,23 21.786,89 22.228,61 19.502,35 19.058,93 22.359,40 21.345,83 18.976,11 18.927,18 20.631,34 17.893,10 21.654,79 23.355,98 19.992,74 19.549,72 21.412,54 20.432,11 23.298,66 23.058,18 2011 40.000,00 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Prima parte - Cap. 4 Graf. 4.4 - Redditi medi individuali per regione, Pensionati, anni 2008 e 2011 (valori monetari) 0,00 10.000,00 20.000,00 Piemonte Valle d’Aosta Lombardia Trentino A.A. Veneto Friuli V.G. Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Totale 2008 Graf. 4.5 - Redditi medi individuali per regione, totali, anni 2008 e 2011 (variazioni %) 30.000,00 40.000,00 19.416,47 20.336,93 18.741,85 20.171,79 20.997,50 21.831,76 17.344,00 18.324,56 17.750,12 18.266,01 20.789,70 22.281,86 19.571,43 20.160,58 20.788,36 21.176,54 20.482,78 21.046,51 20.285,20 21.193,83 18.450,03 18.105,48 22.317,71 22.367,65 17.983,90 18.859,27 15.018,82 15.480,75 18.642,83 18.750,20 16.481,98 16.918,76 17.277,29 15.612,08 18.131,98 21.084,43 16.161,55 16.552,32 17.672,21 17.495,85 19.327,71 20.036,83 -20,00 Piemonte Valle d'Aosta Lombardia Trentino A.A. Veneto Friuli V.G. Liguria Emilia Romagna Toscana Umbria Marche Lazio Abruzzo Molise Campania Puglia Basilicata Calabria Sicilia Sardegna Totale -15,0 -10,0 2011 -5,0 0,0 5,0 10,0 -0,9 -0,3 -1,3 0,4 -1,5 0,9 0,4 -2,2 -1,2 -2,6 -4,5 -1,3 2,0 -2,3 -4,5 -0,3 -13,3 7,9 -2,2 -4,6 -1,0 Assumiamo un altro punto di vista per l’analisi. La graduatoria delle regioni stilata in base all’ammontare del reddito medio è capeggiata dal Lazio sia nella categoria dipendenti sia in quella dei pensionati (cfr. Graf. 4.6 e 4.7). Ma le due classifiche sono simmetriche solo nella posizione di vertice e al quinto posto, dove troviamo sempre l’Emilia Romagna. Se la Lombardia si conferma comunque tra le regioni di testa, mentre Sicilia e Basilicata restano sempre nelle ultime posizioni, altre regioni sono diversamente posizionate. Su tutte colpisce il dato della Valle d’Aosta, terza nella classifica dei dipendenti e solo nona in quella dei pensionati. 67 Graf. 4.6 - Graduatoria regionale dei redditi medi individuali, Dipendenti, anno 2011 Graf. 4.7 - Graduatoria regionale dei redditi medi individuali, Pensionati, anno 2011 4.2. Uno sguardo su alcune regioni significative Valori assoluti 0 Lazio Lombardia Valle d'Aosta Liguria Emilia Romagna Umbria Toscana TOTALE Piemonte Trentino A.A. Abruzzo Calabria Friuli V.G. Campania Marche Veneto Molise Sardegna Sicilia Puglia Basilicata Scostamento % dalla media 10.000 20.000 30.000 29.288 27.353 26.685 26.631 26.531 25.943 25.881 25.794 25.698 25.441 25.408 25.316 24.967 24.604 24.297 24.273 23.646 23.600 22.714 21.127 20.233 Valori assoluti 0 Lazio Friuli V.G. Lombardia Umbria Emilia Romagna Calabria Toscana Piemonte Valle d'Aosta Liguria TOTALE Abruzzo Campania Trentino A.A. Veneto Marche Sardegna Puglia Sicilia Basilicata Molise -25,0 -20,0 -15,0 -10,0 -0,5 0,0 0,5 10,0 15,0 20,0 Lazio 13,5 Lombardia 6,0 Valle d'Aosta 3,5 Liguria 3,2 Emilia Romagna 2,9 Umbria 0,6 Toscana 0,3 TOTALE 0,0 Piemonte -0,4 Trentino A.A. -1,4 Abruzzo -1,5 Calabria -1,9 Friuli V.G. -3,2 Campania -4,6 Marche -5,8 Veneto -5,9 Molise -8,3 Sardegna -8,5 Sicilia -11,9 Puglia -18,1 Basilicata -21,6 Scostamento % dalla media 10.000 20.000 22.368 22.282 21.832 21.194 21.177 21.084 21.047 20.337 20.172 20.161 20.037 18.859 18.750 18.325 18.266 18.105 17.496 16.919 16.552 15.612 15.481 30.000 -25,0 -20,0 -15,0 -10,0 -0,5 Lazio Friuli V.G. Lombardia Umbria Emilia R. Calabria Toscana Piemonte Valle d'Aosta Liguria TOTALE Abruzzo -5,9 Campania -6,4 Trentino A.A. -8,5 Veneto -8,8 Marche -9,6 Sardegna -12,7 Puglia -15,6 Sicilia -17,4 Basilicata -22,1 Molise -22,7 0,0 0,5 1,5 0,7 0,6 0,0 5,8 5,7 5,2 5,0 10,0 9,0 15,0 11,6 11,2 Restando con lo sguardo focalizzato sulle disaggregazioni territoriali, entriamo nel dettaglio di sette casi regionali particolarmente significativi - Piemonte, Lombardia, Trentino-Alto Adige, Lazio, Abruzzo, Puglia e Sicilia - osservando le dinamiche dei redditi secondo le principali variabili sin qui considerate. La scelta delle regioni su cui appuntare lo sguardo è stata effettuata tenendo conto di diversi criteri di selezione: area geografica, numerosità del campione, ammontare del reddito medio, dinamica dei redditi significativa nell’arco del quadriennio. Quanto evidenziato in premessa di capitolo circa l’accortezza con cui considerare i dati regionali che di seguito saranno illustrati trova ulteriore conferma considerando alcune dimensioni del profilo dei campioni delle regioni selezionate stesse (cfr. Tab. 4.1). Attraverso il confronto tra 2008 e 2011 si può infatti notare sia la variazione di peso relativo delle dichiarazioni sul totale nazionale del campione Acli, sia alcune dimensioni peculiari come il generalizzato incremento delle dichiarazioni di contribuenti femmine che ha toccato tutte le regioni, sia ancora il calo della quota di dichiaranti 15-24enni (a eccezione di Trentino-Alto Adige e Sicilia), sia infine l’incremento generalizzato della quota di dichiarazioni di individui ultra 65enni. 68 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Prima parte - Cap. 4 2008 Tab. 4.1 - Alcune caratteristiche delle regioni selezionate, 2011 % % % % % % % % pratiche su camp. Caf Acli femmine 15-24 enni 65+ pratiche su camp. Caf Acli femmine 15-24 enni 65+ anni 2008 e 2011 Piemonte 10,2 50,7 1,4 35,0 9,4 51,3 1,2 38,5 (valori percentuali) Lombardia 25,9 49,2 2,0 29,9 27,1 50,2 1,6 34,5 Trentino-Alto Adige 9,5 54,0 3,4 31,1 9,0 54,4 3,6 32,0 Lazio 3,8 50,7 1,1 38,6 4,1 53,1 0,9 44,0 Abruzzo 1,4 49,3 1,3 36,6 1,4 50,7 1,2 38,5 Puglia 5,7 48,3 1,8 36,3 4,9 49,6 1,6 39,7 Sicilia 3,6 46,8 0,9 37,7 3,6 49,2 1,1 41,7 Sulla scia di quanto già commentato, con riferimento ai valori assoluti dei redditi medi individuali 2011 per quanto concerne le sette regioni considerate (cfr. Graf. 4.8), troviamo ai primi tre posti, sia tra i Dipendenti sia tra i Pensionati, nell’ordine Lazio, Lombardia e Piemonte. Seguono tra i dipendenti Trentino-Alto Adige e Abruzzo, e agli ultimi due posti Sicilia e Puglia; tra i pensionati queste ultime due coppie si scambiano di posizione, con Abruzzo davanti a Trentino-Alto Adige e Puglia davanti a Sicilia. In termini di variazioni relative, tra i dipendenti si osserva in particolare l’incremento dei redditi registratosi nel solo caso dell’Abruzzo (+0,4%), con l’arretramento più consistente determinatosi nel caso della Sicilia (-4,9%). Sul fronte dei redditi da pensione si ha un incremento generalizzato in tutte le regioni, a esclusione del Lazio, territorio rispetto al quale si osservano valori sostanzialmente invariati (+0,2%). Anno 2011 Variazioni % 2008-2011 Graf. 4.8 - Redditi medi (valori assoluti 2011 Pensionato e variazione % 2008-2011) 20.000,00 -6,0 25.698,06 27.352,67 25.440,64 29.288,10 25.407,56 21.127,00 22.714,00 20.336,93 21.831,76 18.324,56 22.367,65 18.859,27 16.918,76 16.552,32 Piemonte -4,1 Lombardia -3,2 Trentino A.A. -2,5 Lazio -0,9 Abruzzo Puglia -1,7 Sicilia -4,9 Piemonte Lombardia Trentino A.A. Lazio Abruzzo Puglia Sicilia Dipendente nelle regioni selezionate Dipendente (Dipendenti e Pensionati), Piemonte Lombardia Trentino A.A. Lazio Abruzzo Puglia Sicilia Piemonte Lombardia Trentino A.A. Lazio Abruzzo Puglia Sicilia Pensionato 0,00 individuali per categoria -4,0 -2,0 0,0 2,0 4,0 6,0 8,0 0,4 4,7 4,0 5,7 0,2 4,9 2,7 2,4 Come è possibile evincere dal Graf. 4.9, la Lombardia è, tra quelle selezionate, la regione che presenta i redditi medi più elevati nel 2011 tra gli individui in coppie coniugate monoreddito, mentre il Lazio primeggia guardando agli individui in coppie coniugate bireddito. Queste stesse due regioni - come visto in Graf. 4.6 e 4.7 rispettivamente al primo e secondo posto per i redditi individuali da lavoro dipendente e al primo e terzo per i redditi da pensione considerando l’insieme delle regioni italiane - si spartiscono il primato anche 69 considerando le altre categorie di stato civile significative2: la Lombardia presenta i valori più elevati sia tra i celibi/nubili sia tra i vedovi/e, il Lazio li mostra tra i separati/e e i divorziati/e. Graf. 4.9 - Redditi medi 0,00 10.000,00 20.000,00 30.000,00 40.000,00 di stato civile 26.701,54 22.963,14 29.060,20 24.870,18 28.175,78 23.103,24 28.491,02 26.407,89 24.698,19 22.579,46 21.759,20 18.513,87 20.532,57 21.279,73 Piemonte individuali per categorie Lombardia Trentino A. A. nelle regioni selezionate Lazio anno 2011 (valori assoluti) Abruzzo Puglia Sicilia 0,00 Piemonte Lombardia Trentino A. A. Lazio Abruzzo Puglia Sicilia Individui in coppie monoreddito Individui in coppie bireddito 20.000,00 40.000,00 21.905,69 19.635,15 23.467,14 21.019,60 21.728,51 17.530,35 22.430,81 20.431,05 20.518,66 18.350,26 17.045,15 15.710,95 18.115,17 14.824,87 Celibi/Nubili Vedovi 0,00 20.000,00 40.000,00 24.730,57 24.243,01 26.474,17 26.434,95 24.831,12 24.203,57 28.625,21 29.417,02 27.267,06 25.574,33 22.210,88 22.548,89 25.065,24 24.256,51 Divorziati Piemonte Lombardia Trentino A. A. Lazio Abruzzo Puglia Sicilia Separati Considerando le variazioni relative nel periodo 2008-2011 (cfr. Graf. 4.10), emerge come solo in tre delle sette regioni selezionate (Trentino-Alto Adige, Lazio e Abruzzo) i redditi degli individui in coppie monoreddito siano risultati in crescita, e in Abruzzo soltanto si è registrato un analogo incremento dei redditi degli individui in coppie bireddito, laddove in tutti i restanti casi si è osservato un arretramento che si spinge sino al -1,4% del Piemonte tra gli individui in coppie monoreddito al -3,4% della Lombardia tra gli individui in coppie bireddito. Graf. 4.10 - Redditi medi -10,0 Piemonte individuali per tipologia di famiglia fiscale nelle Lombardia Trentino A. A. Lazio regioni selezionate 0,0 -1,4 -2,2 -1,2 -3,4 -1,8 -1,4 Abruzzo (variazioni % 2008-2011) Puglia Sicilia 10,0 -10,0 Piemonte 0,0 -0,4 -,0,6 Lombardia 1,9 -4,8 Lazio 2,1 2,0 Abruzzo -1,8 -0,9 Puglia -1,2 Sicilia Individui in coppie monoreddito Individui in coppie bireddito 5,7 -0,3 Trentino A. A. 2,5 -0,8 0,0 -0,6 -1,6 10,0 4,5 -5,7 7,2 -10,0 Piemonte Lombardia Trentino A. A. Lazio 5,5 0,2 0,3 Celibi/Nubili Vedovi Abruzzo Puglia Sicilia -6,2 -6,6 0,0 -3,5 -1,9 -3,7 -2,8 -1,1 10,0 0,8 -1,6 -0,3 8,4 -2,4 -0,1 -6,0 Separati Divorziati Per quanto non sia possibile inferire direttamente dai dati a disposizione una corrispondenza tra stato celibe/nubile e condizione giovanile e di indipendenza abitativa, di certo l’arretramento dei redditi individuali dei dichiaranti non coniugati che si riscontra in tutte le sette regioni selezionate può essere letto in linea con quanto più volte commentato a proposito delle difficoltà che le fasce di età più giovane del campione hanno sperimentato nell’arco di anni qui considerato. Spiccano a questo riguardo in particolare i dati relativi a Lazio (-4,8%) e Sicilia (-5,7%). Dall’altro lato, è il solo Lazio che mostra una contrazione (-1,8%) dei redditi dei vedovi/e, laddove al capo opposto nelle altre regioni si evince un minimo avanzamento in quelle del Mezzogiorno associato a consistenti incrementi in quelle del Centro Nord. 2 70 A esclusione di minori, tutelati e pratiche G. Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Prima parte - Cap. 4 4.2.1 Piemonte Infine, anche se il dato si rivela di più difficile interpretazione, tra i separati/e le uniche regioni in incremento tra quelle selezionate sono Trentino-Alto Adige e soprattutto Abruzzo; tra i divorziati/e invece il calo dei redditi individuali risulta generalizzato. In Piemonte, tanto nel 2008 quanto nel 2011 i redditi medi individuali più elevati sono quelli che fanno registrare gli individui in coppie monoreddito, un dato in linea con la media nazionale. In entrambi gli anni considerati seguono i redditi dei separati/e, che risultano tuttavia la categoria di stato civile che più di ogni altra - tra quelle considerate3 - ha subito un arretramento (-3,5%) nell’arco temporale in esame (cfr. Graf. 4.11). Tra i coniugati, soffrono di più gli individui in coppie bireddito (-2,2%) di quelli in coppie monoreddito (-1,4%), laddove la perdita in termini rivalutati è risultata minima tra i celibi/nubili (-0,4%). La sola categoria di stato civile che ha visto crescere il proprio reddito, anche per l’ipotizzabile forte correlazione che essa intrattiene con la categoria dei pensionati, è quella dei vedovi/e (+4,5%). Nel complesso, l’arretramento dei redditi dichiarati in regione, sempre in termini rivalutati, è stato pari a 300 euro circa, corrispondente a -1,2%. Graf. 4.11 - Redditi medi 0 individuali per tipologia Individui in coppie monoreddito di famiglia fiscale, Piemonte, Individui in coppie bireddito 10.000 20.000 Celibi/Nubili anni 2008 e 2011 Separati (valori rivalutati Divorziati e variazioni %) 30.000 27.080,54 26.701,54 23.472,78 22.963,14 21.998,33 21.905,69 25.615,96 24.730,57 24.722,71 24.243,01 18.789,46 19.635,15 22.747,89 22.464,31 Vedovi Totale 2008 -4,0 Individui in coppie monoreddito Individui in coppie bireddito -3,0 -2,0 -1,0 0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 -1,4 -2,2 Celibi/Nubili -0,4 Separati -3,5 Divorziati -1,9 Vedovi Totale 4,5 -1,2 2011 Per quanto riguarda le categorie di reddito (cfr. Graf. 4.12), i valori hanno mostrato di subire un deciso calo tra i dipendenti maschi (-5,4%), mentre la perdita è risultata più contenuta tra le femmine (-1,6%). Di segno e ordine opposto le variazioni tra i pensionati: qui sono i maschi (+5,2%) ad aver fatto segnare una crescita superiore a quella delle femmine (+4,3%). Considerando la variabile età, si conferma in Piemonte un quadro in linea con gli andamenti generali riferiti al dato medio nazionale e caratterizzato da una contrazione nelle classi più giovani, specie tra le femmine 15-24enni (-8,2%) e i maschi 2544enni (-6,8%), con un andamento in controtendenza tra le femmine 45-64enni (+1,5%) e una crescita specie maschile (+6,9%) tra gli over 65. L’esame degli andamenti per paese di nascita4 (cfr. Graf. 4.13) conferma la sofferenza dei redditi da lavoro dipendente, in particolare per i nati in Europa 3 4 Cfr. nota precedente. Per un chiarimento circa la variabile paese di nascita si faccia riferimento a quanto spiegato nel Cap. 1 e nel Cap. 3. 71 (-6,1%) ed extra Europa (-5,2%), specularmente alla quale si registra una crescita generalizzata per i redditi da pensione, non sufficiente tuttavia a compensare un calo nei valori medi che risulta di ordine crescente passando dai contribuenti nati in Italia (-0,9%) a quelli nati in Europa (-2,6%) agli extra Europei (-4,7%). Graf. 4.12 - Redditi medi Categoria e genere Classe di età e genere individuali per categoria Pensionato (variazioni %) 2,0 4,0 15-24 anni -4,1 4,3 F 5,2 M 4,7 Totale M -0,2 -1,6 -1,2 Totale Graf. 4.13 - Redditi medi -8,0 individuali per categoria -6,0 -4,0 Dipendente e paese di nascita, Piemonte, anni 2008 e 2011 Nato in Europa Nato Extra Pensionato -2,0 -8,0 -6,0 -4,0 0,0 2,0 4,0 6,0 -4,7 -4,1 -6,8 -5,6 1,5 -2,6 -1,8 3,8 6,9 5,8 -0,2 -1,6 -1,2 0,0 2,0 4,0 6,0 -5,2 -4,1 Nato in Italia 4,8 Nato in Europa 4,7 1,6 Nato Extra 4,7 -0,9 Nato in Italia -2,6 Nato in Europa Nato Extra Totale 8,0 -6,0 Totale Totale -2,0 -8,2 -6,1 Totale (variazioni %) F M Totale F M Totale F M Totale F M Totale F M Totale -3,3 Nato in Italia (Dipendenti e Pensionati) -10,0 6,0 M -5,4 Totale F Totale 0,0 25-44 anni Piemonte, anni 2008 e 2011 -2,0 -1,6 anni Totale 65 o più Dipendente classe di età e genere, -4,0 F 45-64 anni -6,0 (Dipendenti e Pensionati), -4,7 -1,2 Un ultimo sguardo agli andamenti dei redditi a valori attualizzati del campione longitudinale5 (cfr. Graf. 4.14 e 4.15) evidenzia la leggera crescita complessiva dei redditi (pari a poco meno di 40 euro, +0,15%) consentita in particolare dall’incremento fatto segnare a livello femminile (+1,07%) e tale da compensare la perdita subita a livello maschile (-0,43%). Tale dinamica risulta fondamentalmente confermata guardando ai soli andamenti dei redditi da lavoro dipendente, dove infatti la crescita dello 0,11% è sostenuta dall’incremento a livello femminile (+1,21%) - peraltro ripetutosi sino al 2010, anno a seguito del quale si è determinato un calo - a com- Relativi a coloro che hanno presentato la dichiarazione 730 in tutti gli anni del quadriennio considerato, ovvero per il Piemonte n. = 72.648 casi su un totale n. = 128.317 dichiarazioni nel 2011. Per un chiarimento relativo a questo tipo di analisi si vedano il Cap. 1 e il Cap. 3 § 3.5. 5 72 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Prima parte - Cap. 4 pensazione dell’arretramento a livello maschile (-0,53%), sebbene l’ultimo biennio abbia fatto segnare per questi ultimi valori in crescita. Sul fronte dei redditi da pensione, le variazioni relative mostrano un incremento tra 2008 e 2009 della stessa intensità per maschi e femmine; successivamente, il calo che si è determinato si è rivelato più intenso tra i primi che tra le seconde, anche se non di portata tale da invertire i valori di segno positivo di fine periodo, che riferiscono di un incremento complessivo nel quadriennio del 2,98% tra le femmine e dell’1,79% tra i maschi. Graf. 4.14 - Redditi medi individuali per genere (totale), Piemonte, serie 2008-2011 Valori rivalutati 33.000,00 31.000,00 29.000,00 27.000,00 25.000,00 23.000,00 21.000,00 19.000,00 17.000,00 15.000,00 Variazioni %, 2008 = 100 28.426,65 28.304,78 24.391,13 24.428,36 20.166,51 20.382,24 2008 2009 Femmine 2010 Maschi 106,00 105,00 104,00 103,00 102,00 101,00 100,00 99,00 98,00 2008 Totale Femmine Dipendenti Pensionati individuali per categoria 106,00 105,00 104,00 103,00 102,00 101,00 100,00 99,00 98,00 106,00 105,00 104,00 103,00 102,00 101,00 100,00 99,00 98,00 (Dipendenti e Pensionati), Piemonte, serie 2008-2011 (variazioni %, 2008=100) 101,21 100,11 99,47 100,00 2008 Femmine 2009 2010 Maschi 100,00 2011 Graf. 4.15 - Redditi medi 101,07 100,15 99,57 2009 2010 Maschi 2011 Totale 102,98 102,28 101,79 100,00 2011 2008 Totale Femmine 2009 2010 Maschi 2011 Totale Confrontati con i valori fatti segnare dal campione generale Acli per la regione Piemonte (cfr. Tab. 4.2), i dati panel restituiscono redditi medi superiori del 6%, con un’accentuazione tra i redditi da lavoro dipendente (superiori del 10%) più che tra i redditi da pensione (superiori del 3%). Tab. 4.2 - Redditi medi individuali per categoria, confronto campione Totale Longitudinale Diff.v.a. Diff. % Dipendente 25.698,06 28.298,21 2.600,15 10 Pensionato 20.336,93 20.979,41 642,48 3 TOTALE 23.003,81 24.428,36 1.424,55 6 complessivo e longitudinale, Piemonte, anno 2011 (valori assoluti e %) 73 4.2.2 Lombardia In Lombardia, analogamente a quanto osservato per il Piemonte, tanto nel 2008 quanto nel 2011 i redditi medi individuali più elevati sono quelli che fanno registrare gli individui in coppie monoreddito. Anche in questo caso in entrambi gli anni seguono poi i redditi dei separati/e, che risultano - di nuovo - la categoria di stato civile che più di ogni altra ha subito un arretramento (-3,7%) nell’arco temporale in esame (cfr. Graf. 4.16). Allo stesso modo, tra i coniugati soffrono di più gli individui in coppie bireddito (-3,4%) di quelli in coppie monoreddito (-1,2%), laddove la perdita in termini rivalutati è risultata minima tra i celibi/nubili (-0,6%). La sola categoria di stato civile che ha visto crescere il proprio reddito è anche in questo caso - e su quote ancora superiori - quella dei vedovi/e (+5,7%). Nel complesso, l’arretramento dei redditi dichiarati in regione, sempre in termini rivalutati, è stato pari a 550 euro circa, corrispondente a -2,2%. Per quanto riguarda le categorie di reddito (cfr. Graf. 4.17), i valori hanno mostrato di subire un calo in particolare tra i dipendenti maschi (-3,7%), mentre la perdita è risultata più contenuta tra le femmine (-1,7%). famiglia fiscale, Lombardia, 10.000 Divorziati (valori rivalutati Vedovi Totale e variazioni %) 2008 (valori rivalutati e variazioni %) Dipendente Pensionato Lombardia, serie 2008-2011 M Totale -4,0 -3,0 -2,0 -1,0 0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 -3,7 -3,2 3,1 F 4,9 4,0 -2,3 -1,5 M Totale 5,0 -1,7 M F -2,0 0,0 2,0 4,0 6,0 -1,2 -3,4 Celibi/Nubili -0,6 Separati -3,7 Divorziati -2,8 Vedovi 5,7 Totale -2,2 Classe di età e genere Totale Totale classe di età e genere, -5,0 F -4,0 Individui in coppie monoreddito Individui in coppie bireddito 2011 Categoria e genere individuali per categoria (Dipendenti e Pensionati), -6,0 30.000 29.404,94 29.060,20 25.743,24 24.870,18 23.601,03 23.467,14 27.479,97 26.474,17 27.207,48 26.434,95 19.881,84 21.019,60 24.793,57 24.247,72 Separati anni 2008 e 2011 Graf. 4.17 - Redditi medi 20.000 -2,2 6,0 -10,0 65 anni o 45-64 anni 25-44 anni 15-24 anni più individuali per tipologia di 0 Individui in coppie monoreddito Individui in coppie bireddito Celibi/Nubili Totale Graf. 4.16 - Redditi medi F M Totale F M Totale -8,0 -6,0 -4,0 -2,0 6,0 8,0 -3,9 -5,3 -4,9 -1,7 -1,8 -2,9 1,8 5,8 4,3 Totale F M 4,0 -4,9 F M Totale 2,0 -6,2 F M Totale 0,0 -7,9 -2,3 -1,5 -2,2 Di segno e ordine opposto anche in questo caso le variazioni tra i pensionati: qui sono i maschi (+4,9%) ad aver fatto segnare una crescita superiore a quella delle femmine (+3,1%). Considerando la variabile età, si conferma in Lombardia un quadro in linea con gli andamenti generali riferiti al dato medio nazionale e caratterizzato da una contrazione nelle classi più giovani, specie tra le femmine 15-24enni (-7,9%) e i maschi 2544enni (-5,3%); entrambi i generi risultano altresì in calo tra i 45-64enni, 74 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Prima parte - Cap. 4 mentre la crescita è decisamente più intensa a livello maschile (+5,8%) tra gli over 65. L’esame degli andamenti per paese di nascita (cfr. Graf. 4.18) conferma anche in questo caso la sofferenza dei redditi da lavoro dipendente, in particolare per gli extra Europei (-5,6%) e comunque più intensa per i nati in Italia (-2,5%) che per gli Europei (-1,6%). Per quanto riguarda questi ultimi, tuttavia, si registra in Lombardia, a differenza di quanto accade a livello medio nazionale, una contrazione dei redditi da pensione. Graf. 4.18 - Redditi medi -8,00 individuali per categoria -6,00 -4,00 Nato in Italia Dipendente (Dipendenti e Pensionati) e paese di nascita, Lombardia, Nato in Europa Nato Extra ,00 2,00 -5,6 -3,2 Pensionato 4,0 Nato in Europa -0,6 Nato Extra 2,1 Totale 4,0 Totale Nato in Italia -1,9 Nato in Europa Nato Extra Totale 6,00 -1,6 Nato in Italia (variazioni %) 4,00 -2,5 Totale anni 2008 e 2011 -2,00 -3,8 -6,0 -2,2 L’esame degli andamenti dei redditi a valori attualizzati del campione longitudinale6 (cfr. Graf. 4.19 e 4.20) evidenzia una leggera crescita complessiva dei redditi (pari a poco più di 130 euro, +0,51%) consentita in particolare più dall’incremento fatto segnare a livello femminile (+1,19%) di quanto non sia avvenuto a livello maschile (+0,12%). Tale dinamica risulta rafforzata guardando ai soli andamenti dei redditi da lavoro dipendente, dove infatti la crescita dell’1,13% è sostenuta dall’incremento a livello femminile (+1,53%) - anche in questo caso ripetutosi sino al 2010, anno a seguito del quale si è verificato un calo - e accompagnata da una crescita a livello maschile (+1,00%) che si è determinata in particolare nell’ultimo biennio. Sul fronte dei redditi da pensione, le variazioni relative mostrano un incremento tra 2008 e 2009 della stessa intensità per maschi e femmine; successivamente, il calo che si è determinato si è rivelato più intenso tra i primi Relativi a coloro che hanno presentato la dichiarazione 730 in tutti gli anni del quadriennio considerato, ovvero per la Lombardia n. = 188.250 casi su un totale n. = 372.151 dichiarazioni nel 2011. 6 75 che tra le seconde, anche se non di portata tale da invertire i valori di segno positivo di fine periodo, che riferiscono di un incremento complessivo nel quadriennio del 2,38% tra le femmine e dello 0,83% tra i maschi. Confrontati con i valori fatti segnare dal campione generale Acli per la regione Lombardia (cfr. Tab. 4.3), i dati panel restituiscono redditi medi superiori dell’8%, con un’accentuazione tra i redditi da lavoro dipendente (superiori dell’11%) più che tra i redditi da pensione (superiori del 4%). Valori rivalutati Graf. 4.19 - Redditi medi 33.000,00 individuali per genere 31.000,00 (totale), Lombardia, serie 2008-2011 Variazioni %, 2008 = 100 31.029,51 30.992,43 106,00 105,00 29.000,00 26.745,56 26.609,52 27.000,00 104,00 103,00 25.000,00 21.958,19 21.700,95 23.000,00 102,00 100,00 19.000,00 98,00 15.000,00 2008 2009 Femmine 2011 2008 Totale Femmine 2010 Maschi Dipendenti Pensionati Graf. 4.20 - Redditi medi 106,00 106,00 individuali per categoria 105,00 105,00 (Dipendenti e Pensionati), 104,00 104,00 (variazioni %, 2008=100) 100,00 99,00 17.000,00 Lombardia, serie 2008-2011 101,19 100,51 100,12 101,00 21.000,00 103,00 2009 2010 Maschi 2011 Totale 103,00 102,00 101,53 102,00 101,00 101,13 101,00 101,00 100,00 102,38 101,49 100,83 100,00 100,00 99,00 100,00 99,00 98,00 98,00 2008 Femmine 2009 2010 Maschi 2011 2008 Totale Femmine 2009 2010 Maschi 2011 Totale Totale Longitudinale Diff.v.a. Diff. % Dipendente 27.352,67 30.278,26 2.925,59 11 individuali per categoria, Pensionato 21.831,76 22.777,33 945,57 4 confronto campione TOTALE 24.846,86 26.745,56 1.898,70 8 Tab. 4.3 - Redditi medi complessivo e longitudinale, Lombardia, anno 2011 (valori assoluti e %) 76 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Prima parte - Cap. 4 4.2.3 Trentino-Alto Adige Anche in Trentino-Alto Adige tanto nel 2008 quanto nel 2011 i redditi medi individuali più elevati sono quelli che fanno registrare gli individui in coppie monoreddito, categoria di stato civile che, a differenza di quanto avvenuto in Piemonte e Lombardia, mostra addirittura una dinamica di crescita nel periodo considerato (+1,9%). Anche in questo caso in entrambi gli anni 2008 e 2011 seguono poi i redditi dei separati/e, che in questa regione risultano però in crescita (+,08%) (cfr. Graf. 4.21). Tra i coniugati subiscono invece un calo gli individui in coppie bireddito (-1,8%), laddove la perdita in termini rivalutati si conferma minima tra i celibi/nubili (-0,3%). La categoria di stato civile che ha visto crescere il proprio reddito di più e su quote decisamente elevate è nuovamente quella dei vedovi/e (+7,2%). Nel complesso, in Trentino-Alto Adige si è pertanto registrato un incremento dei redditi dichiarati pari a 100 euro circa, corrispondente a +0,5%. Per quanto riguarda le categorie di reddito (cfr. Graf. 4.22), i valori hanno mostrato di subire un calo in particolare tra i dipendenti maschi (-2,6%), mentre la perdita è risultata più contenuta tra le femmine (-1,4%). Graf. 4.21 - Redditi medi individuali per tipologia di famiglia fiscale, Trentino-Alto 0 10.000 20.000 Individui in coppie monoreddito Individui in coppie bireddito Celibi/Nubili Adige, anni 2008 e 2011 Separati Divorziati (valori rivalutati Vedovi e variazioni %) -3,0 -2,0 -1,0 0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 6,0 7,0 8,0 30.000 Individui in coppie monoreddito Individui in coppie bireddito 27.653,57 28.175,78 23.528,12 23.103,24 21.788,05 21.728,51 24.635,91 24.831,12 24.461,80 24.203,57 16.353,14 17.530,35 22.027,42 22.128,93 Totale 1,9 -1,8 -0,3 Celibi/Nubili Separati 0,8 -1,1 Divorziati 7,2 Vedovi 0,5 Totale 2008 2011 Graf. 4.22 - Redditi medi Categoria e genere e variazioni %) -4,0 -2,0 F -1,4 M Totale 0,0 2,0 4,0 6,0 -2,6 -2,5 F 4,0 M 7,0 Totale 5,7 F 1,1 M 0,4 Totale 0,5 -10,0 8,0 65 anni o 45-64 anni 25-44 anni 15-24 anni più 2008 e 2011 (valori rivalutati Pensionato Trentino-Alto Adige, anni Totale classe di età e genere, Dipendente (Dipendenti e Pensionati), Classe di età e genere Totale individuali per categoria -8,0 -6,0 F -9,1 -6,3 M Totale -7,5 F M Totale F M Totale F M Totale F M Totale -4,0 -2,0 0,0 2,0 4,0 6,0 8,0 10,0 -2,5 -2,9 -3,0 3,2 -0,1 0,6 4,9 7,8 6,8 1,1 0,4 0,5 Anche in questo caso sono di segno e ordine opposto le variazioni tra i pensionati: qui sono i maschi (+7,0%) ad aver fatto segnare una crescita superiore a quella delle femmine (+4,0%). Considerando la variabile età, si conferma anche in Trentino-Alto Adige un quadro in linea con gli andamenti generali riferiti al dato medio nazionale e caratterizzato da una contrazione nelle classi più giovani, specie tra le femmine 15-24enni (-9,1%) e i maschi 25-44enni 77 (-2,9%); le femmine 45-64enni vedono tuttavia crescere i loro redditi (+3,2%), mentre l’incremento è più deciso a livello maschile (+7,8%) tra gli over 65. Con riferimento a entrambi i generi si conferma pertanto un andamento della dinamica di crescita del reddito inversamente collegato con il dato sull’età; ma mentre l’inversione di segno per le femmine si determina già nella classe delle 45-64enni, tra i maschi ciò avviene solo nella classe degli ultra 65enni. L’analisi degli andamenti per paese di nascita (cfr. Graf. 4.23) conferma ancora una volta la sofferenza dei redditi da lavoro dipendente, in particolare per gli extra Europei (-4,0%) e meno intensa per i nati in Italia (-1,8%) rispetto agli Europei (-2,2%). A livello di extra Europei spicca invece il dato circa gli incrementi dei redditi da pensione (+6,3%). Graf. 4.23 - Redditi medi -6,00 individuali per categoria -4,00 -2,00 Nato in Italia Dipendente (Dipendenti e Pensionati) e paese di nascita, Trentino-Alto Adige, anni 4,00 -2,5 Pensionato 5,7 Nato in Europa 2,2 Nato Extra 6,3 Totale 5,7 Totale Nato in Italia 0,9 Nato in Europa Nato Extra Totale 8,00 -4,0 Nato in Italia e variazioni %) 6,00 -2,2 Totale 2008 e 2011 (valori rivalutati 2,00 -1,8 Nato in Europa Nato Extra ,00 -1,0 -4,3 0,5 L’esame degli andamenti dei redditi a valori attualizzati del campione longitudinale7 (cfr. Graf. 4.24 e 4.25) evidenzia la leggera crescita complessiva dei redditi (pari a poco più di 140 euro, +1,02%) consentita anche in questa regione più dall’incremento fatto segnare a livello femminile (+1,63%) di quanto non sia avvenuto a livello maschile (+0,67%). Tale dinamica risulta rafforzata guardando ai soli andamenti dei redditi da lavoro dipendente, dove infatti la crescita dell’1,41% è sostenuta dall’incremento a livello femminile (+2,17%) - anche in questo caso ripetutosi sino al 2010, anno a seguito del quale si è verificato un calo - e accompagnata da una crescita a livello maschile (+1,12%) che ha mostrato segni di contrazione solo nell’ultimo passaggio di anno. Sul fronte dei redditi da pensione, le variazioni relative mostrano - in comune con quanto osservato in altre regioni - un incremento tra 2008 e 2009 Relativi a coloro che hanno presentato la dichiarazione 730 in tutti gli anni del quadriennio considerato, ovvero per il Trentino-Ato Adige n. = 75.809 casi su un totale n. = 123.322 dichiarazioni nel 2011. 7 78 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Prima parte - Cap. 4 della stessa intensità per maschi e femmine; successivamente, il calo che si è determinato si è rivelato più intenso tra i primi che tra le seconde, anche se non di portata tale da invertire i valori di segno positivo di fine periodo, che riferiscono di un incremento complessivo nel quadriennio del 3,55% tra le femmine e dello 2,87% tra i maschi. Valori rivalutati Variazioni %, 2008=100 Graf. 4.24 - Redditi medi individuali per genere 33.000,00 106,00 31.000,00 (totale), Trentino-Alto Adige, 29.000,00 serie 2008-2011 27.000,00 29.006,21 28.812,11 105,00 104,00 23.955,16 23.712,35 25.000,00 103,00 102,00 23.000,00 21.000,00 19.256,63 18.948,40 101,63 101,02 100,67 101,00 19.000,00 100,00 17.000,00 99,00 100,00 98,00 15.000,00 2008 2009 Femmine 2010 Maschi 2011 2008 Totale Femmine Dipendenti Pensionati 106,00 106,00 105,00 105,00 (Dipendenti 104,00 104,00 e Pensionati), Trentino-Alto 103,00 103,00 Adige, serie 2008-2011 102,00 102,17 102,00 (variazioni %, 2008=100) 101,00 101,41 101,12 101,00 2009 2010 Maschi 2011 Totale Graf. 4.25 - Redditi medi individuali per categoria 103,55 103,38 102,87 100,00 100,00 100,00 99,00 100,00 99,00 98,00 98,00 2008 Femmine 2009 2010 Maschi 2011 2008 Totale Femmine 2009 2010 Maschi 2011 Totale Confrontati con i valori fatti segnare dal campione generale Acli per la regione Trentino-Alto Adige (cfr. Tab. 4.4), i dati panel restituiscono redditi medi superiori del 6%, con un’accentuazione tra i redditi da lavoro dipendente (superiori del 10%) più che tra i redditi da pensione (superiori del 6%). Tab. 4.4 - Redditi medi individuali per categoria, confronto campione complessivo e longitudinale, Totale Longitudinale Diff.v.a. Diff. % Dipendente 25.440,64 27.902,17 2.461,53 10 Pensionato 18.324,56 19.084,77 760,21 4 TOTALE 22.568,27 23.955,16 1.386,89 6 Trentino-Alto Adige, anno 2011 (valori assoluti e %) 79 4.2.4 Lazio Nel Lazio i livelli di reddito individuale più elevati, tanto nel 2008 quanto nel 2011, sono quelli che fanno registrare i divorziati/e, categoria di stato civile che tuttavia è anche quella che ha mostrato i più forti segni di cedimento nel periodo considerato (-6,6%). Gli individui in coppie monoreddito, a differenza di quanto avviene in altre regioni, figurano soltanto al terzo posto, sebbene siano l’unica categoria di stato civile in segno positivo considerando le variazioni relative (+2,5%) (cfr. Graf. 4.26). Tra i coniugati subiscono invece un calo gli individui in coppie bireddito (-1,4%), mentre in questo caso la perdita in termini rivalutati si rivela forte anche tra i celibi/nubili (-4,8%). Ancora, a differenza del quadro tracciato dai dati nazionali e da quanto emerge dal confronto con altre regioni la categoria dei vedovi/e risulta nel Lazio in contrazione (-1,8%). Alla luce di questi andamenti, in regione si è pertanto registrato un calo dei redditi medi dichiarati pari a quasi 1.000 euro, corrispondente a -3,7%. Per quanto riguarda le categorie di reddito (cfr. Graf. 4.27), si ritrovano andamenti che differenziano quanto rilevabile in Lazio rispetto alle altre regioni considerate: qui infatti i valori hanno mostrato di subire un calo più tra le dipendenti femmine (-1,5%) che tra i dipendenti maschi (-0,4%). famiglia fiscale, Lazio, anni 10.000 20.000 Separati e variazioni %) Divorziati Vedovi Totale 2008 Graf. 4.27 - Redditi medi anni 2008 e 2011 Dipendente Totale (variazioni %) Pensionato classe di età e genere, Lazio, -8,0 -6,0 -4,0 -2,0 0,0 2,0 2,5 Individui in coppie bireddito -1,4 Celibi/Nubili Separati Divorziati 4,0 -4,8 -6,2 -6,6 Vedovi -1,8 -3,7 Totale Classe di età e genere -4,0 -2,0 F 0,0 2,0 4,0 -1,5 M -0,4 Totale -0,9 F -2,5 M 3,8 Totale 0,2 F -7,2 0,5 M Totale -6,0 Individui in coppie monoreddito 2011 Categoria e genere individuali per categoria (Dipendenti e Pensionati), -8,0 27.802,31 28.491,02 26.772,05 26.407,89 23.566,30 22.430,81 30.519,68 28.625,21 31.501,63 29.417,02 20.815,31 20.431,05 24.708,23 23.782,64 Celibi/Nubili 2008 e 2011 (valori rivalutati 30.000 -3,7 -15,0 6,0 65 anni o più 45-64 anni 25-44 anni 15-24 anni individuali per tipologia di 0 Individui in coppie monoreddito Individui in coppie bireddito Totale Graf. 4.26 - Redditi medi F M -13,2 Totale F M Totale F M Totale F M Totale F M Totale -10,0 -5,0 5,0 0,0 10,0 -4,0 -9,3 -6,3 -3,7 -5,1 -8,2 -0,2 -5,0 -4,3 5,7 0,4 -7,2 0,5 -3,7 Ancora, tra i pensionati sono risultati in calo i redditi femminili (-2,5%) e in crescita quelli maschili (+3,8%). Considerando la variabile età, si conferma il quadro comune già descritto e caratterizzato da una contrazione nelle 80 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Prima parte - Cap. 4 classi più giovani, in questo caso specie tra i maschi 15-24enni (-13,2%) e le femmine 25-44enni (-6,3%); entrambi i generi risultano in calo anche con riferimento alla classe dei 45-64enni (rispettivamente -8,2% tra le femmine e -0,2% tra i maschi), così come per le over 65 femmine (-4,3%), con l’unica eccezione del dato in crescita tra gli ultra 65enni maschi (+5,7%). L’esame degli andamenti per paese di nascita (cfr. Graf. 4.28) mostra in particolare la crescita dei redditi tra i dipendenti nati in Europa (+12,8%) e dei pensionati nati in Italia (+0,5%). Graf. 4.28 - Redditi medi -15,0 individuali per categoria -10,0 -5,0 0,0 Nato in Italia Dipendente (Dipendenti e Pensionati) e paese di nascita, Lazio, Nato in Europa Nato Extra -2,1 0,9 Pensionato 0,5 Nato in Europa Nato Extra -8,2 -9,8 Totale 0,2 Totale Nato in Italia -3,5 Nato in Europa Nato Extra 15,0 12,8 Nato in Italia (variazioni %) 10,0 -0,6 Totale anni 2008 e 2011 5,0 2,4 -8,4 Totale -3,7 L’esame degli andamenti dei redditi a valori attualizzati del campione longitudinale8 (cfr. Graf. 4.29 e 4.30) evidenzia la leggera crescita complessiva dei redditi (pari a quasi 400 euro, +1,41%) consentita in particolare più dall’incremento fatto segnare a livello femminile (+1,71%) di quanto non sia avvenuto a livello maschile (+1,31%). Tale dinamica risulta rafforzata guardando ai soli andamenti dei redditi da lavoro dipendente, dove infatti la crescita del 2,25 % è sostenuta dall’incremento a livello femminile (+2,45%) e accompagnata da una crescita a livello maschile (+2,15%) che, in entrambi i casi, si sono determinate sino al 2010, anno a cui ha fatto seguito una contrazione. Sul fronte dei redditi da pensione, le variazioni relative mostrano l’andamento comune già rilevato e caratterizzato da un incremento tra 2008 e 2009 della stessa intensità per maschi e femmine; successivamente, il calo che si è determinato si è rivelato più intenso tra i primi che tra le seconde, anche se non di portata tale da invertire i valori di segno positivo di fine periodo, che Relativi a coloro che hanno presentato la dichiarazione 730 in tutti gli anni del quadriennio considerato, ovvero per il Lazio n. = 22.611 casi su un totale n. = 56.020 dichiarazioni nel 2011. 8 81 riferiscono di un incremento complessivo nel quadriennio del 3,32% tra le femmine e dell’1,84% tra i maschi. Confrontati con i valori fatti segnare dal campione generale Acli per la regione Lazio (cfr. Tab. 4.5), i dati panel restituiscono redditi medi superiori del 10%, con in questo caso solo una minima accentuazione tra i redditi da lavoro dipendente (superiori dell’11%) più che tra i redditi da pensione (superiori del 10%). Valori rivalutati Graf. 4.29 - Redditi medi 33.000,00 individuali per genere 31.000,00 (totale), Lazio, 29.000,00 serie 2008-2011 Variazioni %, 2008=100 32.082,46 32.504,30 27.745,83 28.138,40 23.036,93 23.431,85 106,00 105,00 27.000,00 104,00 103,00 25.000,00 101,71 102,00 101,41 101,31 23.000,00 101,00 21.000,00 19.000,00 100,00 17.000,00 99,00 98,00 15.000,00 2008 2009 Femmine 2010 Maschi 2011 2008 Totale Femmine Dipendenti Pensionati Graf. 4.30 - Redditi medi 106,00 106,00 individuali per categoria 105,00 105,00 (Dipendenti e Pensionati), 104,00 Lazio, serie 2008-2011 (variazioni %, 2008=100) 2009 2010 Maschi 2011 Totale 104,00 103,00 102,45 102,00 102,25 102,15 101,00 100,00 103,32 103,00 102,37 101,84 102,00 101,00 100,00 100,00 99,00 100,00 99,00 98,00 98,00 2008 Femmine Tab. 4.5 - Redditi medi 100,00 2009 2010 Maschi 2011 2008 Totale Femmine 2009 2010 Maschi 2011 Totale Totale Longitudinale Diff.v.a. Diff. % 11 Dipendente 29.288,10 32.647,95 3.359,85 individuali per categoria, Pensionato 22.367,65 24.624,23 2.256,58 10 confronto campione TOTALE 25.628,23 28.138,40 2.510,17 10 complessivo e longitudinale, Lazio, anno 2011 (valori assoluti e %) 82 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Prima parte - Cap. 4 4.2.5 Abruzzo In Abruzzo i livelli di reddito medio individuale in assoluto più elevati per categoria di stato civile (cfr. Graf. 4.31) sono toccati rispettivamente dai divorziati/e nel 2008 e dai separati/e nel 2011; questi ultimi hanno visto incrementare nel periodo considerato il loro reddito dichiarato dell’8,4%, mentre i primi hanno registrato una contrazione dell’1,6%. A seguire tali categorie figurano gli individui in coppie monoreddito, che hanno fatto segnare un incremento del 2,1%, e gli individui in coppie bireddito, anch’essi con redditi in aumento (+2,0%). Così come avvenuto in altre regioni, si segnala altresì la leggera contrazione dei redditi dei celibi/nubili (-0,9%) e l’incremento deciso dei redditi dei vedovi/e (+5,5%). In ragione di questi andamenti in Abruzzo si è determinato nel periodo tra 2008 e 2011 un incremento dei redditi medi individuali dichiarati a valori rivalutati di quasi 100 euro, corrispondente a +1,4% in termini relativi. Per quanto riguarda le categorie di reddito (cfr. Graf. 4.32), i valori hanno mostrato di subire un minimo calo tra i dipendenti maschi (-0,2%), perdita compensata dall’incremento registrato a livello femminile (+2,0%), che determina complessivamente un aumento dei redditi da lavoro dipendente dichiarati del +0,4%. Graf. 4.31 - Redditi medi individuali per tipologia di famiglia fiscale, Abruzzo, anni 2008 e 2011 (valori rivalutati e variazioni %) 0 10.000 Individui in coppie monoreddito Individui in coppie bireddito Celibi/Nubili 20.000 Separati Divorziati Vedovi Totale 2008 2011 -4,0 30.000 24.194,79 24.698,19 22.128,57 22.579,46 20.695,21 20.518,66 25.157,75 27.267,06 25.988,30 25.574,33 17.387,46 18.350,26 21.165,33 21.467,02 -2,0 Individui in coppie monoreddito Individui in coppie bireddito Celibi/Nubili 0,0 2,0 4,0 6,0 2,0 8,4 -1,6 Vedovi Totale 10,0 -0,9 Separati Divorziati 8,0 2,1 5,5 1,4 Le variazioni tra i pensionati sono tutte di segno positivo: in questo caso sono i maschi (+6,3%) ad aver fatto segnare una crescita superiore a quella delle femmine (+4,0%). Considerando la variabile età, si conferma anche in Abruzzo il quadro generale riferito al dato medio nazionale e caratterizzato da una contrazione nelle classi più giovani, specie tra le femmine 15-24enni (-18,0%) e i maschi 25-44enni (-5,2%); i 45-64enni vedono tuttavia crescere i loro redditi sia a livello femminile (+0,1%) sia a livello maschile (+1,5%), mentre l’incremento è ancora più deciso tra gli over 65 (rispettivamente +5,4% le femmine e +9,1% i maschi). L’analisi degli andamenti per paese di nascita (cfr. Graf. 4.33) conferma ancora una volta la sofferenza dei redditi da lavoro dipendente, più per gli Europei (-3,9%) e che per gli extra Europei (-3,3%), ma non per i nati in Italia (+0,8%). A livello di Europei spicca invece il dato circa gli incrementi dei redditi da pensione (+21,2%). 83 Categoria e genere -1,0 Dipendente individuali per categoria (Dipendenti e Pensionati), Pensionato Abruzzo, anni 2008 e 2011 1,0 2,0 M 3,0 4,0 5,0 4,0 6,3 M 4,9 2,2 Totale Totale 1,6 M Totale -20,00 0,4 F F 7,0 -0,2 Totale (variazioni %) 6,0 2,0 F Totale classe di età e genere, 0,0 65 anni o 45-64 anni 25-44 anni 15-24 anni più Graf. 4.32 - Redditi medi Classe di età e genere 1,4 -15,00 F -18,0 M Totale F M Totale F M Totale F M Totale F M Totale -10,00 -5,00 ,00 5,00 10,00 15,00 2,4 -4,8 -0,4 -5,2 -3,5 0,1 1,5 0,3 5,4 9,1 7,1 1,6 2,2 1,4 Graf. 4.33 - Redditi medi -10,0 individuali per categoria (Dipendenti e Pensionati) -5,0 Dipendente Nato in Italia e paese di nascita, Abruzzo, anni 2008 e 2011 (variazioni %) Nato in Europa Nato Extra 0,0 5,0 20,0 -3,3 0,4 4,9 Nato in Europa 21,2 Nato Extra 0,0 Totale 4,9 Nato in Italia Nato in Europa Nato Extra Totale 25,0 -3,9 Nato in Italia Pensionato 15,0 0,8 Totale Totale 10,0 1,7 -3,7 -4,4 1,4 L’esame degli andamenti dei redditi a valori attualizzati del campione longitudinale9 (cfr. Graf. 4.34 e 4.35) evidenzia la leggera crescita complessiva dei redditi (pari a quasi 540 euro, +0,98%) consentita in particolare più dall’incremento fatto segnare a livello femminile (+2,19%) di quanto non sia avvenuto a livello maschile, dove l’incremento è stato minimo (+0,11%). Tale dinamica anche in Abruzzo risulta rafforzata guardando ai soli andamenti dei redditi da lavoro dipendente, dove infatti la crescita dell’1,79% è sostenuta dall’incremento a livello femminile (+3,55%) e accompagnata da una crescita a livello maschile (+0,68%) che, in entrambi i casi, si sono determinate sino al 2010, anno a cui ha fatto seguito una contrazione. Sul fronte dei redditi da pensione, le variazioni relative mostrano un andamento differente da quanto già rilevato in altre regioni e caratterizzato in questo caso da un incremento tra 2008 e 2010 per le femmine e tra 2008 e 2009 per i maschi, di differente intensità; successivamente, il calo che si è determi- Relativi a coloro che hanno presentato la dichiarazione 730 in tutti gli anni del quadriennio considerato, ovvero per l’Abruzzo n. = 9.612 casi su un totale n. = 19.676 dichiarazioni nel 2011. 8 84 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Prima parte - Cap. 4 nato si è rivelato più intenso tra i primi che tra le seconde, anche se non di portata tale da invertire i valori di segno positivo di fine periodo, che riferiscono di un incremento complessivo nel quadriennio del 2,19% tra le femmine e dello 0,11% tra i maschi. Valori rivalutati Graf. 4.34 - Redditi medi individuali per genere Variazioni %, 2008=100 33.000,00 106,00 31.000,00 105,00 29.000,00 (totale), Abruzzo, 27.000,00 serie 2008-2011 25.000,00 26.446,31 26.474,67 23.465,77 23.696,51 20.097,14 20.537,89 104,00 103,00 23.000,00 21.000,00 102,00 102,19 101,00 100,98 19.000,00 100,00 17.000,00 99,00 98,00 15.000,00 2008 2009 Femmine 2010 Maschi 2011 2008 Totale Femmine Dipendenti Pensionati Graf. 4.35 - Redditi medi 106,00 106,00 individuali per categoria 105,00 105,00 (Dipendenti e Pensionati), Abruzzo, serie 2008-2011 (variazioni %, 2008=100) 100,11 100,00 104,00 103,55 103,00 2009 2010 Maschi 101,79 101,00 100,68 100,00 Totale 104,00 103,10 102,67 102,09 103,00 102,00 2011 102,00 101,00 100,00 100,00 99,00 100,00 99,00 98,00 98,00 2008 Femmine 2009 2010 Maschi 2011 2008 Totale Femmine 2009 2010 Maschi 2011 Totale Confrontati con i valori fatti segnare dal campione generale Acli per la regione Abruzzo (cfr. Tab. 4.6), i dati panel restituiscono redditi medi superiori del 7%, con un’accentuazione tra i redditi da lavoro dipendente (superiori del 9%) più che tra i redditi da pensione (superiori del 6%). Tab. 4.6 - Redditi medi Totale Longitudinale Diff.v.a. Diff. % 9 Dipendente 25.407,56 27.680,64 2.273,08 individuali per categoria, Pensionato 18.859,27 20.047,51 1.188,24 6 confronto campione TOTALE 22.228,61 23.696,51 1.467,90 7 complessivo e longitudinale, Abruzzo, anno 2011 (valori assoluti e %) 85 4.2.6 Puglia In Puglia, come nel Lazio, i livelli di reddito individuale più elevati, tanto nel 2008 quanto nel 2011, sono quelli che fanno registrare i divorziati/e, categoria di stato civile che tuttavia è anche quella che ha mostrato i più forti segni di cedimento nel periodo considerato (-2,4%). Gli individui in coppie monoreddito, a differenza di quanto avviene in altre regioni, figurano soltanto al terzo posto, e presentano dati in contrazione (-0,8%) (cfr. Graf. 4.36). Tra i coniugati gli individui in coppie bireddito evidenziano invece una stabilità del dato a valori rivalutati nel periodo, mentre in questo caso la perdita si rivela relativamente più consistente tra i celibi/nubili (-1,2%). Ancora, a differenza del quadro tracciato dai dati nazionali e da quanto emerge dal confronto con altre regioni, la categoria dei vedovi/e risulta in Puglia soltanto in leggero incremento (-0,2%). Alla luce di questi andamenti, in regione si è pertanto registrato un calo dei redditi medi dichiarati pari a quasi 400 euro, corrispondente a -2,4%. Per quanto riguarda le categorie di reddito (cfr. Graf. 4.37), si ritrovano andamenti che non differenziano sostanzialmente quanto rilevabile in Puglia rispetto alle altre regioni considerate in questo approfondimento: tra i dipendenti i redditi maschili risultano in calo (-3,1%) mentre tra le dipendenti femmine addirittura in aumento (+0,7%). Graf. 4.36 - Redditi medi individuali per tipologia di famiglia fiscale, Puglia, anni 2008 e 2011 (valori rivalutati e variazioni %) 0 Individui in coppie monoreddito Individui in coppie bireddito Celibi/Nubili Separati Divorziati Vedovi Totale 10.000 20.000 -3,0 30.000 21.934,62 21.759,20 18.508,29 18.513,87 17.248,92 17.045,15 22.273,43 22.210,88 23.103,27 22.548,89 15.682,05 15.710,95 17.234,98 16.828,68 2008 2011 -2,5 -2,0 -1,5 Individui in coppie monoreddito Individui in coppie bireddito -1,0 0,5 -1,2 Separati -0,3 -2,4 Vedovi Totale 0,0 0,0 Celibi/Nubili Divorziati -0,5 0,8 0,2 -2,4 Le variazioni tra i pensionati sono tutte di segno positivo e di pari entità relativa tra maschi e femmine (+2,9%). Considerando la variabile età, allo stesso modo di quanto si è potuto registrare in una regione come il Lazio, i valori risultano tutti in calo a esclusione della categoria dei maschi ultra 65enni (+4,0%) e, caso unico tra quelli considerati, tra le femmine 15-24enni (+1,6%). Tuttavia, le perdite di reddito più consistenti sono fatte segnare proprio dalle femmine sia tra i 25-44enni (-4,6%) sia tra i 45-64enni (-2,8%). L’analisi degli andamenti per paese di nascita (cfr. Graf. 4.37) evidenzia che la sofferenza dei redditi da lavoro dipendente è più intensa per gli extra Europei (-6,4%) e tocca anche i nati in Italia (-1,6%), ma non gli Europei (+0,1%). Per quanto riguarda i dichiaranti nati in paesi extra Europei il calo risulta consistente anche tra i pensionati (-7,2%). 86 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Prima parte - Cap. 4 Categoria e genere -4,0 Dipendente individuali per categoria (Dipendenti e Pensionati), -3,0 -2,0 M Pensionato Puglia, anni 2008 e 2011 0,0 1,0 2,0 -1,7 F 2,9 M 2,9 2,7 -3,1 -0,9 M Totale -2,4 Graf. 4.38 - Redditi medi -10,0 individuali per categoria Totale Totale F -6,0 4,0 -3,1 Totale (variazioni %) 3,0 0,7 F Totale classe di età e genere, -1,0 65 anni o 45-64 anni 25-44 anni 15-24 anni più Graf. 4.37 - Redditi medi Classe di età e genere -8,0 -6,0 -4,0 Dipendente e pensionati) e paese di nascita, Puglia, -4,0 -3,0 -2,0 -1,0 0,0 1,0 2,0 3,0 4,0 5,0 2,0 -0,2 -4,6 -3,1 -3,9 -2,8 -2,3 -3,3 -2,0 4,0 1,0 -3,1 -0,9 -2,4 -2,0 Nato in Italia (dipendenti -5,0 1,6 F M Totale F M Totale F M Totale F M Totale F M Totale 0,0 2,0 4,0 6,0 -1,6 Nato in Europa 0,1 Nato Extra -6,4 Totale -1,7 anni 2008 e 2011 Nato in Italia Pensionato (variazioni %) 2,7 Nato in Europa 5,2 Nato Extra -7,2 Totale 2,7 Totale Nato in Italia -2,3 Nato in Europa Nato Extra -3,8 -8,0 Totale -2,4 L’esame degli andamenti dei redditi a valori attualizzati del campione longitudinale10 (cfr. Graf. 4.39 e 4.40) evidenzia la leggera crescita complessiva dei redditi (pari a poco più di 150 euro, +0,77%) come in tutti gli altri casi illustrati consentita in particolare più dall’incremento fatto segnare a livello femminile (+2,00%) di quanto non sia avvenuto a livello maschile, dove l’incremento è stato minimo (+0,14%). Tale dinamica anche in Puglia non risulta rafforzata guardando ai soli andamenti dei redditi da lavoro dipendente, poiché la crescita è dello 0,44% soltanto, sostenuta dall’incremento a livello femminile (+2,13%) ma controbilanciata da un calo a livello maschile (-0,48%), con una dinamica di contrazione che, in entrambi i casi, si è innescata a partire dal 2010. Relativi a coloro che hanno presentato la dichiarazione 730 in tutti gli anni del quadriennio considerato, ovvero per la Puglia n. = 34.650 casi su un totale n. = 66.688 dichiarazioni nel 2011. 10 87 Sul fronte dei redditi da pensione, le variazioni relative mostrano un andamento analogo a quanto già rilevato in altre regioni e caratterizzato in questo caso da un incremento tra 2008 e 2009 di differente intensità tra maschi e femmine a cui ha fatto seguito un calo che si è mantenuto più intenso tra i primi che tra le seconde, anche se non di portata tale da invertire i valori di segno positivo di fine periodo, che riferiscono di un incremento complessivo nel quadriennio del 4,80% tra le femmine e del 2,79% tra i maschi. Valori rivalutati Graf. 4.39 - Redditi medi individuali per genere Variazioni %, 2008=100 33.000,00 106,00 31.000,00 105,00 29.000,00 104,00 (totale), Puglia, 27.000,00 serie 2008-2011 25.000,00 103,00 22.769,28 22.801,02 102,00 102,00 20.181,71 101,00 100,77 100,14 23.000,00 20.026,96 21.000,00 100,00 19.000,00 16.647,85 16.321,70 17.000,00 98,00 15.000,00 2008 2009 Femmine 2011 2008 Totale Femmine 2010 Maschi Dipendenti Pensionati Graf. 4.40 - Redditi medi 106,00 106,00 individuali per categoria 105,00 105,00 104,00 104,00 103,00 103,00 (Dipendenti e Pensionati), Puglia, serie 2008-2011 (variazioni %, 2008=100) 100,00 99,00 102,13 102,00 2009 2010 Maschi 2011 Totale 104,80 103,58 102,79 102,00 101,00 101,00 100,44 100,00 100,00 99,52 100,00 99,00 100,00 99,00 98,00 98,00 2008 Femmine 2009 2010 Maschi 2011 2008 Totale Femmine 2009 2010 Maschi 2011 Totale Confrontati con i valori fatti segnare dal campione generale Acli per la regione Puglia (cfr. Tab. 4.7), i dati panel restituiscono redditi medi superiori del 7%, con un’accentuazione tra i redditi da lavoro dipendente (superiori dell’11%) più che tra i redditi da pensione (superiori del 5%). Tab. 4.7 - Redditi medi individuali per categoria, confronto campione complessivo e longitudinale, Puglia, anno 2011 (valori assoluti e %) 88 Totale Longitudinale Diff.v.a. Diff. % Dipendente 21.127,00 23.455,29 2.328,29 11 Pensionato 16.918,76 17.734,03 815,27 5 TOTALE 18.927,18 20.181,71 1.254,53 7 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Prima parte - Cap. 4 4.2.7 Sicilia In Sicilia, i livelli di reddito individuale più elevati sono stati nel 2008 quelli dei divorziati/e e nel 2011 quelli dei separati/e. A differenza di quanto avvenuto nella maggior parte delle altre regioni, gli individui in coppie coniugate bireddito si collocano su valori dichiarati superiori a quelli degli individui in coppie coniugate monoreddito (cfr. Graf. 4.41). Guardando alle variazioni relative, solo i vedovi/e hanno fatto segnare nel periodo in esame un incremento minimo dei redditi dichiarati a valori attualizzati (+0,3%), mentre gli arretramenti più consistenti sono nell’ordine quelli di divorziati/e (-6,0%), celibi/nubili (-5,7%) e individui in coppie coniugate bireddito (-1,6%). Contengono il calo solo gli individui in coppie coniugate monoreddito (-0,6%) e i separati/e (-0,1%). Per quanto riguarda le categorie di reddito (cfr. Graf. 4.42), si ritrovano andamenti del tutto in linea con le medie nazionali: tra i dipendenti i redditi risultano in calo generalizzato, più tra le femmine (-5,6%) che tra i maschi (-4,4%). La crescita dei redditi da pensione, in questo caso più intensa tra i maschi (+3,8%) che tra le femmine (+1,8%), non è sufficiente a controbilanciare le perdite subite sul fronte dei redditi da lavoro dipendente. In virtù di ciò l’arretramento complessivo dei redditi medi dichiarati risulta di quasi 1.000 euro e corrisponde a una variazione relativa di -5,0%. Considerando la variabile età, si conferma il quadro comune già descritto - in particolare con riferimento a una regione come il Lazio - e caratterizzato da una contrazione più intensa nelle classi più giovani, in questo caso specie tra i maschi 15-24enni (-12,2%) e le femmine 25-44enni (-13,4%); entrambi i generi risultano in calo anche con riferimento alla classe dei 45-64enni (rispettivamente -10,4% tra le femmine e -3,3% tra i maschi), così come per le over 65 femmine (-2,0%), con l’unica eccezione del dato in crescita tra gli ultra 65enni maschi (+5,1%). L’esame degli andamenti per paese di nascita (cfr. Graf. 4.43) evidenzia un calo generalizzato dei redditi da lavoro dipendente, più che doppio tra i nati in paesi extra Europa (-11,0%), categoria in controtendenza anche tra i pensionati (-3,2%). Graf. 4.41 - Redditi medi individuali per tipologia di famiglia fiscale, Sicilia, anni 2008 e 2011 0 10.000 Individui in coppie monoreddito Individui in coppie bireddito Celibi/Nubili Separati Vedovi e variazioni %) Totale 30.000 20.649,93 20.532,57 21.631,17 21.279,73 19.200,41 18.115,17 25.082,45 25.065,24 25.801,91 24.256,51 14.782,51 14.824,87 18.711,65 17.767,29 Divorziati (valori rivalutati 20.000 2008 2011 -7,0 -6,0 -5,0 Individui in coppie monoreddito Individui in coppie bireddito Celibi/Nubili -2,0 -1,0 0,0 1,0 -1,6 -5,7 -0,1 -6,0 0,3 Vedovi Totale -3,0 -0,6 Separati Divorziati -4,0 -5,0 89 Categoria e genere classe di età e genere, Sicilia, Pensionato (dipendenti e pensionati), anni 2008 e 2011 -4,0 -2,0 0,0 2,0 -4,4 M -4,9 Totale 1,8 F 3,8 M 2,4 Totale -8,4 -5,0 Graf. 4.43 - Redditi medi -12,0 individuali per categoria -10,0 Dipendente -6,0 -4,0 Pensionato 5,1 1,1 2,0 4,0 2,6 -3,2 Nato Extra 2,4 Totale -4,9 Nato in Italia Totale 0,0 10,00 2,5 Nato in Europa Nato in Europa -2,0 5,00 -4,9 Nato in Italia (variazioni %) ,00 -11,0 Totale anni 2008 e 2011 -5,00 -4,5 Nato in Europa Nato Extra -8,0 -10,00 F -7,4 M -12,2 -10,4 Totale F -13,4 -4,4 M -8,1 Totale -10,4 F -3,3 M -7,1 Totale -2,0 F M Totale -8,4 F -1,4 M -5,0 Totale -4,6 Nato in Italia e paese di nascita, Sicilia, -15,00 6,0 -1,4 M Totale (dipendenti e pensionati) 4,0 -5,6 F F Totale (variazioni %) Classe di età e genere -6,0 65 anni o più 45-64 anni 25-44 anni15-24 anni Dipendente individuali per categoria -8,0 Totale Graf. 4.42 - Redditi medi -10,0 -10,1 Nato Extra Totale -9,1 -5,0 L’esame degli andamenti dei redditi a valori attualizzati del campione longitudinale11 (cfr. Graf. 4.44 e 4.45) evidenzia la leggera crescita complessiva dei redditi (pari a poco più di 150 euro, +0,65%) come in tutti gli altri casi illustrati consentita in particolare più dall’incremento fatto segnare a livello femminile (+0,83%) di quanto non sia avvenuto a livello maschile, dove l’incremento è stato minimo (+0,58%). Tale dinamica anche in Sicilia risulta rafforzata guardando ai soli andamenti dei redditi da lavoro dipendente, dal momento che la crescita dell’1,11% è sostenuta anche in questo caso dall’incremento a livello femminile (+1,26%) e accompagnata da un incremento a livello maschile meno marcato (+1,00%), con una dinamica di contrazione che, in entrambi i casi, si è innescata a partire dal 2009. Sul fronte dei redditi da pensione, le variazioni relative mostrano un andamento analogo a quanto già rilevato in altre regioni e caratterizzato in questo caso da un incremento tra 2008 e 2009 di pari intensità tra maschi e femmine a cui ha fatto seguito un calo che si è mantenuto più intenso tra i primi Relativi a coloro che hanno presentato la dichiarazione 730 in tutti gli anni del quadriennio considerato, ovvero per la Sicilia n. = 22.212 casi su un totale n. = 49.375 dichiarazioni nel 2011. 10 90 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Prima parte - Cap. 4 che tra le seconde specie a partire dal 2010, anche se non di portata tale da invertire i valori di segno positivo di fine periodo, che riferiscono di un incremento complessivo nel quadriennio del 4,33% tra le femmine e del 2,94% tra i maschi. Valori rivalutati Variazioni %, 2008=100 Graf. 4.44 - Redditi medi 33.000,00 106,00 individuali per genere 31.000,00 105,00 29.000,00 104,00 (totale), Sicilia, serie 2008-2011 27.000,00 103,00 25.000,00 23.362,81 23.499,09 23.000,00 21.238,65 21.376,44 18.491,22 18.645,44 21.000,00 19.000,00 102,00 100,00 15.000,00 98,00 2008 2009 Femmine 2010 Maschi 2011 2008 Totale Femmine Dipendenti Pensionati Graf. 4.45 - Redditi medi 106,00 106,00 individuali per categoria 105,00 105,00 (Dipendenti e Pensionati), 104,00 104,00 103,00 103,00 (variazioni %, 2008=100) 100,00 99,00 17.000,00 Sicilia, serie 2008-2011 100,83 100,65 100,58 101,00 102,00 101,26 101,11 101,00 101,00 100,00 100,00 99,00 2009 2010 Maschi 2011 Totale 104,33 103,48 102,94 102,00 101,00 100,00 100,00 99,00 98,00 98,00 2008 Femmine 2009 2010 Maschi 2011 2008 Totale Femmine 2009 2010 Maschi 2011 Totale Confrontati con i valori fatti segnare dal campione generale Acli per la regione Sicilia (cfr. Tab. 4.8), i dati panel restituiscono redditi medi superiori del 9%, con un’accentuazione particolarmente forte tra i redditi da lavoro dipendente (superiori del 17%) più che tra i redditi da pensione (superiori del 7%). Tab. 4.8 - Redditi medi Totale Longitudinale Diff.v.a. Diff. % Dipendente 22.298,21 26.095,57 3.797,36 17 individuali per categoria, Pensionato 16.552,32 17.662,64 1.110,32 7 confronto campione TOTALE 19.549,72 21.376,44 1.826,72 9 complessivo e longitudinale, Sicilia, anno 2011 (valori assoluti e %) 91 Seconda parte Deduzioni, detrazioni e simulazioni Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Seconda parte - Cap. 5 5. Dal reddito complessivo al reddito netto Q uesta seconda parte del Rapporto sui redditi degli utenti dei Caf Acli si concentra su due elementi: in primo luogo, la descrizione delle dedu- zioni dal reddito complessivo, delle detrazioni d’imposta e dell’effettivo carico fiscale dei contribuenti; in secondo luogo, la presentazione di alcune simulazioni relative agli effetti di possibili modifiche della normativa fiscale (ad esempio della deduzione per l’abitazione di residenza e delle detrazioni per carichi familiari, delle cosiddette tax expenditures o delle imposte sugli im- mobili). L’attenzione sarà posta principalmente sull’analisi della concentrazione dei redditi e, di conseguenza, sugli effetti distributivi delle modifiche proposte alla normativa. 5.1 La distribuzione degli oneri detraibili, degli oneri deducibili e delle detrazioni complessive Il nostro lavoro analizza, in primo luogo, la distribuzione delle spese che danno diritto a detrazioni d’imposta (di ammontare variabile) incluse nelle sezioni I e da III a VI del Quadro E del modello 730-2012 (da III a VII per i modelli del triennio precedente). La sezione I elenca un insieme ampio e variegato di spese che danno diritto a una detrazione d’imposta pari al 19% della spesa sostenuta dal contribuente: si va dalle spese sanitarie a quelle per gli interessi sui mutui ipotecari stipulati per l’acquisto dell’abitazione principale, dalle spese per l’istruzione a quelle funebri. La sezione III riguarda invece le spese per il recupero del patrimonio edilizio (che danno diritto a una detrazione d’imposta del 36% o del 41%), mentre la sezione IV del modello 7302012 (sezione V per i modelli del triennio precedente) è relativa alle spese per il risparmio energetico (con detrazione del 55%). La sezione V interessa, infine, le spese per canoni di locazione e la sezione VI quelle per altre spese (mantenimento di cani guida o acquisto di elettrodomestici e immobili). In secondo luogo, analizziamo la distribuzione delle spese e degli oneri per i quali spetta al contribuente la deduzione dal reddito complessivo. Queste ultime sono dichiarate nella Sezione II del quadro E del modello 730. Si tratta, per citare le più significative, delle spese previdenziali e assistenziali (inclusa la previdenza complementare), degli assegni al coniuge a carico, dei contributi versati agli addetti ai servizi domestici e familiari, nonché delle erogazioni liberali a favore di istituzioni religiose. A queste spese deducibili si somma poi la deduzione della rendita catastale rivalutata dell’abitazione principale, indicata sia nel quadro B, sia nella Parte 3 del modello 730, ove viene presentato il prospetto riepilogativo del passaggio dal reddito complessivo all’imposta netta del contribuente. Infine, ci concentriamo sull’andamento delle detrazioni complessive reclamate dall’universo dei contribuenti che si sono rivolti al Caf Acli. 5.1.1 Elevata concentrazione delle detrazioni e delle deduzioni L’analisi dei dati mostra, in primo luogo, come l’ammontare delle spese complessivamente portato in detrazione nella sezione I del quadro E (spese che danno titolo a una detrazione d’imposta del 19%) derivi dalla somma di un numero assai elevato (e variabile nel tempo) di singole voci, tanto che - 95 nel periodo d’imposta 2011 - le istruzioni del modello 730 prevedono la possibilità di detrarre in questa sezione oltre 30 fattispecie di spesa differenti. Tuttavia, questa estrema varietà delle fattispecie di spesa detraibili fa si che quelle portate in detrazione da una percentuale elevata dei contribuenti analizzati siano in realtà assai poche, mentre la gran parte delle detrazioni interessa una platea piuttosto ristretta di cittadini (si vedano, in Appendice, le tabelle da 3A a 3D). Nel 2011, ad esempio, solo 5 categorie di spesa sono state portate in detrazione da almeno il 5% dei contribuenti: le spese di carattere sanitario, detratte dal 64% dei contribuenti (in crescita dal 58,9% del 2008) per un ammontare medio di 915 € (pari al 3,5% del reddito); le spese per assicurazioni sulla vita e contro gli infortuni, detratte dal 22,9% dei contribuenti (in calo dal 27% del 2008) per un ammontare medio di 548 € (l’1,9% del reddito); le spese per mutui ipotecari sull’abitazione principale, detratte dal 14,8% dei contribuenti (in calo dal 16% del 2008) per un ammontare medio di 1.591 € (il 5,8% del reddito); le spese per istruzione, detratte dal 6,4% dei contribuenti (in calo dal 7% del 2008) per un ammontare medio pari a 804 € (il 2,6% del reddito) e, infine, le spese per attività sportive dei ragazzi, reclamate dal 5,7% dei contribuenti (contro il 5,1% del 2008) per un ammontare medio di 215 € (0,7% del reddito). Per nessuna delle altre 13 principali categorie di spesa (consentite per l’intero periodo analizzato) la detrazione viene richiesta - nel periodo d’imposta 2011 - da più del 2% della popolazione e, per 12 di esse, non si raggiunge neppure l’1% dei contribuenti. L’ammontare medio delle spese che i contribuenti hanno complessivamente portato in detrazione nella sezione I è in lieve diminuzione dal 2008 al 2011 e passa da 1.564 € (il 6,3% del reddito imponibile degli individui con onere positivo) a 1.475 € (il 5,74% del reddito). Una situazione analoga si presenta anche nel caso delle deduzioni previste nella sezione II del quadro E. L’ammontare medio delle spese deducibili è complessivamente piuttosto modesto (si vedano, in Appendice, le tabelle da 3A a 3D), sia pure in crescita dai 336 € del 2008 (pari all’1,28% del reddito degli individui con onere positivo) ai 431 € del 2011 (l’1,59% del reddito). Anche in questo caso, è estremamente ristretto il novero delle deduzioni che interessa una platea piuttosto ampia di contribuenti. Si tratta, in realtà delle sole deduzioni dei contributi previdenziali e assistenziali - che ammontano (nel 2011) in media a 109 € (lo 0,4% del reddito) e sono utilizzate dal 42% dei contribuenti, in crescita rispetto al 41,3% del 2008 - nonché delle deduzioni dei contributi per la previdenza complementare (esclusi dal sostituto d’imposta) che ammontano a 1.370 € (il 3,9% del reddito) e sono utilizzate dal 7,4% dei contribuenti. Oltre a ciò, anche la deduzione per l’abitazione principale è utilizzata da un numero elevato di contribuenti (oltre il 66%), a testimonianza di un elevato numero di proprietari, come si discuterà maggiormente in detta- 96 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Seconda parte - Cap. 5 glio nel seguito; l’ammontare medio di questa deduzione è comunque piuttosto basso (446 € nel 2008 e 456 € nel 2011) e rappresenta comunque meno dell’1,9% del reddito dei soggetti con onere positivo. Nessuna delle altre deduzioni possibili è richiesta da più del 3% dei contribuenti analizzati nel nostro lavoro. Gran parte delle spese detraibili e deducibili, incluse nelle sezioni I e II del quadro E, mostra dunque una elevata concentrazione in un numero piuttosto ridotto di contribuenti. Peraltro, anche nel caso delle deduzioni e degli oneri detraibili utilizzati da una percentuale elevata dei contribuenti, la concentrazione della spesa appare piuttosto elevata, come testimoniano i valori dell’indice di Gini inclusi nelle tabelle da 3A a 3D in Appendice. Ad esempio, il valore dell’indice di Gini relativo alle spese sanitarie (le detrazioni utilizzate dalla più alta percentuale di contribuenti) è superiore a 0,74, ma lo stesso indice raggiunge valori assai elevati anche nel caso delle spese per le assicurazioni sulla vita (0,89) o delle spese di istruzione (0,97) o dei contributi previdenziali e assistenziali (0,87). Pare dunque che, seppure portate in deduzione o in detrazione da molti contribuenti, queste spese si concentrino (in termini di ammontare) presso un numero relativamente modesto di loro. Da questo punto di vista, è interessante osservare che, per molte di queste spese detratte da un numero elevato di contribuenti, l’ammontare portato in detrazione aumenta al crescere del reddito del contribuente stesso. Ad esempio, le spese sanitarie portate in detrazione nel periodo d’imposta 2011 ammontano in media a 800 € per i contribuenti con un reddito compreso tra 15 e 20 mila euro (la classe di reddito modale), ma salgono a oltre 1.700 € per quelli della classe di reddito più elevata (oltre 100.000 euro) (Appendice, tabella 4A1). Una dinamica simile è evidente anche per altre spese detraibili come ad esempio quelle per le assicurazioni sulla vita (500 € per la classe di reddito 15-20 mila, 850 per la classe massima, tabella 4A3) o per le spese di istruzione (600 contro oltre 1.600 €, tabella 4A4) - come pure per la gran parte delle spese deducibili dal reddito, come ad esempio i contributi previdenziali e assistenziali (74 contro 884 €, tabella 4A8). La stessa dinamica che vede crescere alcune specifiche deduzioni e detrazioni con la classe di reddito del contribuente vale anche per le detrazioni nel loro insieme (da 1.266 € per la classe 15-20 mila euro a 3.025 per la classe oltre 100 mila euro, tabella 4A7), per le deduzioni nell’aggregato (da 330 a 2.143 €, tabella 4A12) e per la deduzione per l’abitazione principale (da 412 a 800 €, tabella 4A13). Va inoltre evidenziato come, per le classi di reddito più elevate, detrazioni e deduzioni di ammontare assai significativo in valore assoluto rappresentino una quota complessivamente modesta sul reddito di contribuenti particolarmente facoltosi. Ad esempio, nel periodo d’imposta 2011, per le classi di reddito superiori ai 75 mila euro annui, le detrazioni per spese sanitarie pesano meno del 2% del reddito, quelle per assicurazioni sulla vita meno dell’1%, quelle per spese di 97 istruzione meno del 2% e quelle per attività sportive meno dello 0,3%; le detrazioni totali pesano comunque meno del 3% (e le deduzioni meno del 2%) sul reddito dei contribuenti più facoltosi. Come è evidente, il sistema tributario italiano presenta un’elevata complessità derivante dalla numerosità delle fattispecie di oneri deducibili e detraibili - nonché delle differenti percentuali di detraibilità che consente. È altresì chiaro che la finalità di un sistema così complesso di deduzioni e detrazioni non sia unicamente redistributiva, ma cerchi sia di stimolare i consumi per rilanciare il sistema economico (per esempio, le spese per ristrutturazioni edilizie), sia di favorire particolari categorie di spesa “sociale” (in senso lato) in presenza di vincoli di bilancio stringenti che limitano le possibilità di intervento pubblico (si pensi alla sanità). Tuttavia, la complessità del sistema fiscale, lungi dall’aumentarne l’equità, tende a concedere incentivi più elevati ai soggetti con reddito più alto, generando seri problemi di equità verticale (cioè il fatto che individui con redditi diversi rischino di non essere assoggettati a imposte diverse). Proprio a partire da questa osservazione, nella sezione relativa alle simulazioni proveremo: a introdurre alcune modifiche nel sistema delle detrazioni e deduzioni; ad analizzarne gli effetti distributivi; a calcolare l’ammontare delle risorse che potrebbero essere generate ed utilizzate per politiche che mirino ad aumentare l’equità attraverso un incremento dei fondi a disposizione per interventi di carattere sociale. 5.1.2 Detrazioni e deduzioni che pesano molto sul reddito Abbiamo visto come, a fianco di un numero piuttosto ridotto di spese detraibili e di deduzioni reclamate da una percentuale elevata di contribuenti (seppure spesso per ammontare piuttosto modesto), esistano numerose detrazioni e deduzioni utilizzate da pochi individui. Alcune di queste spese portate in detrazione (ad esempio quelle per gli interessi sui mutui ipotecari contratti per l’acquisto di abitazioni diverse dalla prima casa, o per gli interessi per i prestiti e i mutui agrari o, ancora, per le spese per intermediazione immobiliare) oltre a interessare un numero modesto di contribuenti, rappresentano anche una quota modesta del reddito di questi ultimi. Dall’altro lato, alcune spese detraibili e alcune deduzioni utilizzate da una platea modesta di individui sono invece di ammontare elevato e rappresentano una percentuale piuttosto alta del reddito dei contribuenti che le richiedono. Si tratta, nella gran parte dei casi, di detraibilità di spese che interessano i portatori di qualche tipo di disabilità, come ad esempio le spese per l’acquisto di veicoli per disabili (con una spesa media portata in detrazione pari a 5.200 €, il 23,5% del reddito dei dichiaranti), di cani guida per ciechi (4.600 €, pari al 24,4% del reddito), di spese sanitarie per determinate patologie (2.700 €, il 12,8% del reddito) o per il pagamento di assistenti personali (1.900 €, il 9,3% del reddito). In maniera del tutto analoga si comportano alcune deduzioni, come ad esempio quelle per le spese mediche per portatori di disabili- 98 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Seconda parte - Cap. 5 tà (4.300 €) che sono utilizzate solo dall’1,1% dei contribuenti - ma rappresentano il 18,3% del loro reddito - e le deduzioni per gli assegni al coniuge a carico (4.600 € di ammontare medio) utilizzate dallo 0,36% dei contribuenti e pari all’11,3% del loro reddito. Sorge dunque il sospetto che la detraibilità (o la deducibilità) di queste spese rappresenti - più che una scelta di politica fiscale in senso proprio - un modo indiretto per consentire ad alcuni soggetti svantaggiati di godere di alcuni beni e servizi che il sistema di welfare pubblico non è in grado di fornire loro. Tuttavia, la percentuale spesso estremamente elevata che queste spese rappresentano sul reddito dei contribuenti rischia di generare problemi di incapienza, cioè situazioni in cui l’imposta lorda è inferiore alle detrazioni cui il contribuente avrebbe diritto (o situazioni in cui il reddito complessivo è minore delle deduzioni). Anche in questo caso, dunque, si possono creare problemi di equità verticale che portano alla domanda - ancora senza risposta se sia davvero il sistema fiscale a doversi fare carico della redistribuzione di risorse verso questi soggetti svantaggiati o non si debbano piuttosto raccogliere risorse per finanziare servizi adeguati, oggi purtroppo carenti. Anche di questo si discuterà nelle simulazioni che seguono. 5.1.3 Detrazioni per redditi di lavoro (e assimilati) e per carichi familiari Oltre alle detrazioni e alle deduzioni previste dal quadro E del modello 730, abbiamo analizzato anche le detrazioni per redditi dal lavoro (e assimilati) e per carichi di famiglia, rapportandole alle diverse fasce di reddito (Appendice, tabelle 4A21 e 4A22). Le detrazioni effettive per carichi di lavoro sono inversamente correlate al livello di reddito dei contribuenti; nel periodo d’imposta 2011 esse valgono circa 1.200 € per la fascia di reddito 15-20 mila euro (circa il 7% del reddito stesso) e si annullano invece completamente al di sopra dei 75mila euro di reddito complessivo. Un andamento molto simile assumono anche le detrazioni per carichi di famiglia che, nello stesso anno, valgono mediamente 900 € per i contribuenti con reddito compreso tra i 15 e i 20 mila euro (il 5% del reddito) e scendono fino a meno di 200 € (lo 0,2% del reddito) per i contribuenti della fascia più elevata. Così, mentre le detrazioni e le deduzioni incluse nel quadro E mostrano un effetto non progressivo, quelle per reddito da lavoro e per carichi familiari hanno un effetto progressivo. Nel complesso, il totale delle detrazioni di imposta (tabella 4A23 dell’Appendice) mostra - nel 2011 - un valore assoluto crescente fino ai 1.900 € dei contribuenti con reddito compreso tra i 10 e i 15 mila euro (il 15% del loro reddito) per poi ridursi progressivamente. Tuttavia, il valore complessivo delle detrazioni è praticamente identico per i contribuenti molto poveri (con redditi compresi tra 0 e 1.000 euro) - che godono, in media, di detrazioni totali pari a 1.500 €, quasi il 150% del loro reddito, con chiari problemi d’incapienza) - e per quelli molto ricchi (quelli della fascia di reddito più alta) che possono detrarre spese per un valore di 1.400 € (circa l’1% del loro reddito). 99 5.2 La distribuzione dell’imposta netta Analizzando il carico di imposta, si osserva che - nel periodo d’imposta 2011 - sostanzialmente tutti i contribuenti che si sono rivolti al Caf Acli mostrano una imposta lorda positiva (Appendice, tabella 27.1A) che va dai 121 € medi per la classe di reddito più bassa (da 0 a 1.000 euro) agli oltre 53.000 € per la classe di reddito massima (oltre 100 mila euro), passando dai 4.000 € per la classe di reddito modale (da 15 a 20 mila euro). Tuttavia, gli effetti congiunti delle deduzioni dal reddito e delle detrazioni dall’imposta lorda, che abbiamo descritto nei paragrafi precedenti, fanno sentire in maniera massiccia il loro effetto, determinando di fatto una no-tax area (cioè imposte nette pari a zero) per i contribuenti con redditi inferiori a 10 mila euro annui, circa il 13% dei contribuenti (appendice, tabella 27.2A). Nelle classi di reddito fino a 5 mila euro annui sostanzialmente nessun contribuente versa imposte, mentre nella classe successiva (da 5 a 10 mila euro) non versa alcuna imposta quasi il 70% dei contribuenti; solo nella classe da 15 a 20 mila euro versa l’imposta oltre il 98% dei contribuenti. La situazione non è molto diversa considerando lavoratori dipendenti e pensionati, anche se nel caso di questi ultimi l’imposta lorda è positiva solo per il 93%; inoltre, la no-tax area coinvolge un numero maggiore di contribuenti pensionati (16% circa) (Appendice, tabelle 27.1B, 27.2B, 27.1C, 27.2C). In generale, come mostra la figura 5.1, oltre il 13% dei contribuenti presi in considerazione non versa alcuna imposta erariale, mentre oltre la metà dei contribuenti paga una aliquota media complessiva inferiore al 15% dei redditi. Grafico 5.1 Distribuzione dell’aliquota media erariale IRPEF 100 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Seconda parte - Cap. 6 6. Le simulazioni I n questa ultima parte del Rapporto, dopo avere descritto e analizzato i redditi, le deduzioni, le detrazioni, le imposte dei lavoratori e delle famiglie degli utenti dei Caf- Acli, l’attenzione si sposta sulle politiche alternative che si possono disegnare per provare a risolvere alcune delle attuali criticità dell’IRPEF che sono emerse dalle analisi precedenti. Per stimare gli effetti in termini distributivi che politiche fiscali alternative potrebbero avere sui redditi di lavoratori e famiglie sono essenziali però almeno due passi preliminari: in primo luogo è necessario pensare alle politiche alternative che si potrebbero implementare. Per quanto possa sembrare banale, è chiaro che si hanno a disposizione innumerevoli strumenti di politica fiscale (quali le detrazioni, le deduzioni, la scala di aliquote e l’ampiezza degli scaglioni), che consentono di definire una panoplia di possibili alternative tra le quali si possano effettuare delle scelte. Qui abbiamo deciso di concentrarci su alcuni temi rilevanti per le Acli, quali la famiglia, la casa, le “spese fiscali” (le “tax expenditures”) e gli incapienti (per redditi da lavoro e carichi familiari) e - per ognuno di questi temi - abbiamo studiato gli effetti di una sola politica fiscale alternativa al sistema in vigore per i redditi 2011. In alcuni casi, le politiche alternative erano già state disegnate dai Governi che si sono succeduti alla guida del paese; in altri casi, si è definita una proposta che i futuri Governi in carica potrebbero implementare. In secondo luogo, è necessario costruire un modello di micro-simulazione che consenta di descrivere accuratamente il sistema fiscale in essere per poterne studiare delle varianti. Si parla di micro-simulazione perché il modello lavora su micro-dati, come si chiamano in gergo, cioè su dati individuali riferiti ai singoli contribuenti (come quelli degli utenti del Caf Acli) e non su dati aggregati: questo consente di verificare come cambia la situazione del singolo individuo e di aggregare poi i risultati per verificare gli effetti complessivi sull’intera distribuzione dei redditi. Si parla di micro-simulazione perché il modello consente di simulare “che cosa succederebbe ai redditi netti e alle imposte di ciascun contribuente se” (“what if” per usare l’espressione anglosassone) cambiassimo le regole del sistema fiscale. In tutti gli esercizi di simulazione che seguono, due sono i punti fermi che è bene tenere presente per interpretare correttamente i risultati delle nostre analisi: da un lato, la simulazione consente di determinare una distribuzione ipotetica dei redditi netti e delle imposte dei contribuenti dei Caf Acli che deve essere valutata e confrontata con un punto di riferimento iniziale; qui il punto di riferimento sono i redditi e le imposte che si sono effettivamente osservati per i singoli individui nel periodo d’imposta 2011. Il punto di partenza sono quindi le regole fiscali, i redditi e le imposte del 2011; è a partire da qui che si studiano le varianti del sistema fiscale in essere. Dall’altro lato, la simulazione è statica, cioè non considera eventuali effetti di retro-azione che una modifica del sistema fiscale può produrre. In altre parole, la distribuzione dei red- 101 diti e delle imposte simulata non tiene conto del fatto che i redditi complessivi dei singoli contribuenti si possono modificare proprio a causa dei cambiamenti ipotizzati nel sistema fiscale. Per fare un esempio, se si dovessero eliminare completamente le detrazioni per spese sanitarie, gli individui potrebbero ridurre la loro domanda di servizi e - questa riduzione - potrebbe comportare a sua volta una riduzione dei redditi dei produttori di servizi che, naturalmente, contribuirebbe a modificare la distribuzione complessiva dei redditi e delle imposte. Di questi effetti indotti non teniamo conto nelle analisi che seguono, perché un modello di micro-simulazione che li prenda in considerazione è molto più complicato e - oggettivamente - molto più discutibile: questi effetti causali sono infatti fonte di aspri dibattiti fra gli economisti e, più in generale, fra gli addetti ai lavori. Con queste considerazioni in mente, iniziamo ora la discussione dei risultati delle simulazioni, concentrandoci - come detto - su quattro grandi temi, a partire dalla famiglia. 6.1 La famiglia La politica fiscale alternativa che consideriamo per la famiglia è la misura implementata dal Governo Monti con la Legge di Stabilità per il 2013 (Legge 24 dicembre 2012, n. 228), che ha innalzato le detrazioni potenziali per figli a carico a partire dall’anno di imposta 2013. La manovra ha il chiaro intento di favorire la famiglia, innalzando lo sconto IRPEF per i figli a carico. È davvero così? Con quali effetti? Il modello di micro-simulazione consente di rispondere a tali domande. In questo caso, mantenendo ferma la distribuzione dei redditi degli utenti dei Caf Acli osservata nel periodo d’imposta 2011, andiamo a simulare cosa sarebbe successo ai redditi netti e alle imposte se, invece della normativa 2011, avessimo applicato questa normativa più favorevole per le famiglie prevista appunto per il 2013. La tabella 6.1 descrive le modifiche intervenute nella legislazione. Fino al 2012 la detrazione potenziale per figli a carico era pari a 800 euro per figli di età superiore a 3 anni e numero di figli inferiore a tre; dal 2013, questa detrazione sale a 950 euro: lo sconto fiscale aggiuntivo è di 150 euro, circa 10 euro mensili. Per i figli di età inferiore a 3 anni, lo sconto è più consistente: la detrazione passa da 900 euro fino al 2012 a 1.220 euro dal 2013; qui lo sconto aggiuntivo è di 320 euro, circa 25 euro in più al mese. Se i figli sono più di tre, spetta una maggiorazione di 200 euro per ogni figlio, invariata tra 2012 e 2013, mentre la maggiorazione per figli disabili passa da 220 euro fino al 2012 a 400 euro a partire dal 2013. 102 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Seconda parte - Cap. 6 Fino a tre figli a carico 2012 2013 Tabella 6.1 - La modifica nelle detrazioni Età minore di 3 anni per figli a carico Età pari o superiore a 3 anni 900 Più di tre figli a carico 2012 2013 1.220 1.100 1.420 1.150 800 950 1.000 Portatori di handicap di età minore di 3 anni 1.120 1.620 1.320 1.820 Portatori di handicap di età pari o superiore a 3 anni 1.020 1.350 1.220 1.550 Consideriamo in primo luogo tutti i contribuenti dei Caf Acli (1.314.877 fra dipendenti e pensionati) e la sola imposta erariale; trascuriamo cioè le addizionali regionali e comunali. Vediamo come cambia la distribuzione dei redditi e del carico fiscale alla luce della manovra. L’indice di Gini sul reddito ante imposta ovviamente non cambia tra i due scenari, perché - come abbiamo già ricordato - il modello di micro-simulazione è un modello statico e i redditi di riferimento sono quelli dichiarati per il periodo d’imposta 2011 da tutti i contribuenti del Caf. In particolare, l’indice di Gini è sempre pari a 0,3198 (considerando anche la cedolare sui canoni di locazione, oltre ai redditi complessivi IRPEF) e a 0,3191 (escludendo la cedolare). L’aumento delle detrazioni per figli a carico può chiaramente modificare la distribuzione dei redditi netti solo per i contribuenti capienti, cioè per quelli caratterizzati da un’imposta lorda maggiore delle detrazioni. Se guardiamo all’imposta netta erariale nel 2011, essa è già nulla per 162.365 contribuenti, mentre i contribuenti con detrazione per figli a carico positiva sono 371.498. I contribuenti con detrazione per figli a carico positiva e imposta netta erariale nulla sono invece 33.785: pochi contribuenti con detrazione per figli positiva sono pertanto incapienti nel 2011. Il dato peraltro non stupisce visto che - come già discusso in precedenza - i contribuenti dei Caf Acli sovra-rappresentano la parte centrale della distribuzione dei redditi nel nostro paese. Consideriamo ora più da vicino la simulazione. Applicando le detrazioni per figli a carico in vigore dal periodo d’imposta 2013, l’imposta netta erariale diventa nulla per 169.168 contribuenti, mentre i contribuenti con detrazione per figli a carico positiva sono 371.502. Si noti che questo lieve aumento di contribuenti con detrazione per figli positiva rispetto al 2011 è dovuto solo a questioni di arrotondamento (alcuni hanno zero nel 2011 e 1 euro applicando le detrazioni per figli del 2013). I contribuenti con detrazione per figli a carico positiva e imposta netta erariale nulla sono ora 40.589. Pochi contribuenti pertanto diventano incapienti a causa dell’aumento delle detrazioni per figli. Quali conseguenze determinano queste figure per la distribuzione delle imposte, nonché per la progressività dell’IRPEF? Esaminiamo innanzitutto due misure di diseguaglianza nella distribuzione delle imposte (tabella 6.2). Nel 2011, l’indice di Gini dell’imposta netta erariale (ottenuto, per definizione, ordinando i contribuenti in base alla loro imposta netta) è risultato 0,5504 mentre l’indice di concentrazione dell’imposta netta erariale (ottenuto ordinando i contribuenti in base al loro reddito IRPEF) si ferma a 0,5377. Se con- 103 sideriamo lo scenario con le detrazioni per figli in vigore dal 2013, l’indice di Gini dell’imposta netta erariale cresce a 0,5544 mentre l’indice di concentrazione dell’imposta netta erariale aumenta a 0,5402. In entrambi i casi, quindi, coerentemente, si osserva una maggior concentrazione dell’imposta causata dall’aumento della detrazione per i figli a carico, che va a favore dei più deboli. Come si nota dalla tabella 6.3, i maggiori risparmi si concentrano nella fascia di contribuenti con reddito lordo compreso tra 15 e 20.000 euro, che pagano in media 150 euro in meno di imposte rispetto alla normativa 2011 (per i contribuenti oltre i 100 mila euro, il risparmio medio è di soli 43 euro). La progressività dell’IRPEF, infatti, aumenta. Un indice comunemente utilizzato per questo fine è l’indice di Kakwani, pari alla differenza tra l’indice di concentrazione dell’imposta e l’indice di Gini del reddito complessivo: come si nota dalla tabella 6.2, l’indice di Kakwani passa infatti da 0,2186 a 0,2211. L’aliquota media complessiva (definita come il rapporto tra la somma delle imposte nette erariali e il reddito complessivo IRPEF), tuttavia, non sorprendentemente, si riduce, passando dal 18,48 per cento al 18,34 per cento con le nuove detrazioni. La combinazione di queste due variazioni lascia di fatto immutato l’effetto redistributivo complessivo dell’imposta, così come rilevato dall’indice di Reynolds-Smolensky, che misura la differenza tra l’indice di Gini dei redditi complessivi e l’indice di concentrazione dei redditi netti (e che può essere scomposto anche in un “effetto progressività” - misurato dall’indice di Kakwani e un “effetto aliquota media”). Tutti i contribuenti Normativa 2011 Tabella 6.2 Indici La redistribuzione Incidenza media della manovra Indice di Gini del reddito complessivo IRPEF 0,3191 0,3191 sulle detrazioni Indice di Gini dell’imposta netta 0,5504 0,5544 per figli a carico Tabella 6.3 - Risparmio 18,48 0,5377 0,5402 Indice di Kakwani 0,2186 0,2211 Indice di Reynolds-Smolensky 0,0496 0,0496 Classe di reddito (euro)di contribuenti 0 0-1.000 1.000-2.500 2.500-5.000 5.000-10.000 10.000-15.000 15.000-20.000 20.000-26.000 26.000-35.000 35.000-50.000 50.000-75.000 75.000-100.000 oltre 100.000 TOTALE 104 18,34 Indice di concentrazione dell’imposta Frequenza che ottengono d’imposta per fascia di contribuenti Detrazioni 2013 5 1.841 6.838 18.042 156.796 195.714 260.680 282.617 229.675 102.079 40.334 12.869 7.387 1.314.877 Quota di contribuenti medio (euro) un risparmio d’imposta 0,0 0,0 0,0 0,0 1,1 14,9 25,6 33,0 35,6 37,4 43,6 47,7 11,4 25,5 Risparmio d’imposta 0 0 0 17 79 118 150 147 131 115 84 43 25 132 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Seconda parte - Cap. 6 Nell’esercizio precedente abbiamo considerato tutti i contribuenti. Data la peculiarità della misura potrebbe tuttavia essere interessante chiedersi che cosa succederebbe considerando i soli contribuenti con detrazioni per figli positiva, che nel caso degli utenti dei Caf Acli per il 2011 sono 371.498. Anche in questo caso, come per il precedente, partiamo dall’indice di Gini sul reddito complessivo IRPEF, che non cambia tra i due scenari ed è sempre pari a 0,2714 (tabella 6.4). Valutiamo ora la concentrazione dell’imposta: con la normativa 2011, l’indice di Gini dell’imposta netta erariale risulta 0,5257, mentre l’indice di concentrazione dell’imposta netta erariale (ordinando i contribuenti per il reddito IRPEF) è pari a 0,5114. Con le detrazioni per figli in vigore dal 2013, l’indice di Gini dell’imposta netta erariale cresce a 0,5399, mentre l’indice di concentrazione dell’imposta netta erariale arriva a 0,5239. In entrambi i casi, quindi, si osserva una maggior concentrazione dell’imposta. La progressività dell’IRPEF, infatti, aumenta: l’indice di Kakwani cresce da 0,24 a 0,2525. Tuttavia, anche considerando i soli contribuenti con detrazioni per figli a carico positive, l’aliquota media si riduce, passando dal 17,84 per cento nel 2011 al 17,39 per cento con le nuove detrazioni per i figli. La riduzione dell’aliquota media non riesce però in questo caso a compensare l’aumento della progressività, che infatti comporta un aumento dell’effetto redistributivo complessivo, come risulta dall’indice di Reynolds-Smolesnky, che passa da 0,0521 a 0,0532. Considerare quindi il sotto-campione dei contribuenti con figli a carico mostra più chiaramente la bontà della direzione intrapresa anche in termini redistributivi. In conclusione, l’aumento delle detrazioni per figli a carico va nella direzione giusta di aiutare la famiglia, ma l’effetto in termini distributivi su tutti i contribuenti sembra sostanzialmente modesto. Servirebbe qualcosa in più per aiutare in modo reale le famiglie; e non è chiaro se l’IRPEF sia lo strumento corretto per affrontare il problema, visto che l’incremento ulteriore delle detrazioni aggraverebbe il problema dell’incapienza. Tabella 6.4 - La Solo i contribuenti con detrazioni per figli positive Normativa 2011 Indici Detrazioni 2013 redistribuzione Incidenza media della manovra Indice di Gini del reddito complessivo IRPEF 0,2714 0,2714 sulle detrazioni Indice di Gini dell’imposta netta 0,5257 0,5399 per figli a carico 6.2 La casa 17,84 17,39 Indice di concentrazione dell’imposta 0,5114 0,5239 Indice di Kakwani 0,2400 0,2525 Indice di Reynolds-Smolensky 0,0521 0,0532 Assieme alla famiglia, la casa costituisce un tema rovente nel percorso di riforma del sistema fiscale. La casa infatti è stata oggetto nel recente passato - e sarà oggetto in futuro - di una rimodulazione della fiscalità che ha causato aspri dibattiti nel paese, per la ragione banale che una percentuale rile- 105 vante di italiani è proprietaria di una abitazione e - in quella abitazione - si sono tipicamente concentrati gli investimenti del risparmio famigliare. Nell’esercizio di simulazione consideriamo le modifiche introdotte dalla normativa per i redditi 2012 di esclusione delle rendite catastali degli immobili non locati dal reddito complessivo IRPEF e il loro assoggettamento ad IMU, come previsto esplicitamente dal Decreto Legislativo n. 23 del 2011 istitutivo proprio della nuova imposta municipale, nonché la possibilità di optare per una imposta cedolare secca nel caso di redditi derivanti da canoni di locazione per gli immobili ad uso residenziale di proprietà di persone fisiche. In particolare, come ribadito in più occasioni, nell’esercizio consideriamo solo gli immobili dei contribuenti dipendenti e pensionati utenti dei Caf Acli. Partendo dal Quadro B del modello 730 si arriva ad una stima di 2.636.969 immobili, come illustrato nella tabella 6.5, che mostra l’utilizzo degli stessi sulla base dei codici di utilizzo (si noti che, nel caso di un immobile esposto su più righi, è stato attribuito l’utilizzo prevalente durante il periodo d’imposta in base ai giorni). Più della metà degli immobili costituiscono l’abitazione principale del contribuente e sue pertinenze. Un altro 13 per cento circa sono immobili a disposizione del contribuente, cui si somma il 10 per cento di altri immobili (pure questi ragionevolmente a disposizione, anche se sprovvisti di allacciamenti a luce e gas). Tabella 6.5 - Immobili e utilizzo Utilizzo Composizione 872.820 33,1 2 - A disposizione 362.074 13,7 3 - Locazione sul libero mercato 137.528 5,2 4 - Locazione in regime di equo canone 5 - Pertinenze abitazione principale 7 - Immobili di società semplici 8 - Immobili locati a canone convenzionale 3.396 0,1 709.000 26,9 107 0,0 18.412 0,7 273.542 10,4 10 - Abitazioni in uso gratuito ad un famigliare 148.909 5,6 11 - Pertinenze immobili a disposizione 106.565 4,0 9 - Altri immobili 12 - Immobile a disposizione per contribuenti dimoranti all’estero 13 - Immobile di proprietà del condominio 14 - Immobile ubicato in Abruzzo dato in locazione a residenti 15 - Immobile ubicato in Abruzzo dato in comodato a residenti 16 - Immobile di interesse storico-artistico TOTALE 106 Numero immobili 1 - Abitazione principale 200 0,0 3.928 0,1 77 0,0 16 0,0 395 0,0 2.636.969 100,0 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Seconda parte - Cap. 6 Tabella 6.6 - Composizione dei contribuenti per numero di immobili effettivamente posseduti Somma delle quote di proprietà Numero contribuenti Composizione Reddito medio (euro) Base imponibile IMU media (euro) 0 337.354 25,7 18.529 0 >0 e <=0,5 125.948 9,6 21.875 34.530 >0,5 e <=1 328.323 25,0 23.383 61.758 >1 e <=1,5 115.106 8,8 24.867 80.575 >1,5 e <=2 197.679 15,0 25.133 105.019 >2 e <=2,5 51.217 3,9 26.773 127.064 >2,5 e <=3 68.967 5,2 26.211 144.878 >3 e <=3,5 21.806 1,7 28.196 171.079 >3,5 e <=4 28.140 2,1 27.113 187.024 >4 40.337 3,1 30.952 270.082 1.314.877 100,0 23.058 69.244 977.523 74,3 24.621 93.141 Totale con quota 0 Totale senza quota 0 Per arrivare a una stima del numero di immobili di proprietà degli utenti dei Caf Acli abbiamo sommato, per ogni contribuente, la quota di proprietà dei vari immobili rapportata al periodo di possesso calcolato in mesi, come da normativa IMU. In base a questa procedura, si stima un numero di immobili (dato dalla somma delle quote di proprietà) pari a 1.656.369. Si noti che il numero di contribuenti che hanno una quota positiva (rapportata ai mesi di proprietà) di almeno un immobile è pari a 977.523. Poiché il numero totale di contribuenti è 1.314.877, si può stimare che il 74,3 per cento dei contribuenti ha almeno una quota di un immobile in proprietà (tabella 6.6). È importante sottolineare che circa il 40 per cento dei contribuenti Caf Acli è proprietario di più di un immobile (inteso come somma delle quote di proprietà). Un tema cruciale per i risvolti distributivi è chiaramente il legame tra proprietà immobiliari e reddito. In questa direzione, la figura 6.1 riporta il numero di immobili di proprietà (da intendersi sempre come somma delle quote di proprietà ponderate per i mesi di possesso) rispetto al reddito dichiarato (reddito complessivo IRPEF più l’eventuale reddito soggetto a cedolare secca) per i soli contribuenti con una quota di proprietà positiva con reddito minore o uguale a 100 mila euro. Come atteso alla luce dei dati aggregati a livello nazionale, non sembra esserci alcuna correlazione tra numero di immobili e reddito. Qui nasce l’avversione verso qualsiasi manovra fiscale che miri a colpire la ricchezza immobilizzata nelle abitazioni di proprietà. 107 Grafico 6.1 - Numero di immobili e reddito dei contribuenti Qualche indicazione in più si ottiene però analizzando invece che il numero di immobili la ‘qualità’ degli stessi, cioè il loro valore. Il modo più semplice - in assenza di valutazioni di mercato - è quello di analizzare il valore degli immobili attraverso la base imponibile IMU. In questo caso, una prima indicazione (forse banale) che si ottiene è che la ricchezza è più concentrata del reddito: in altre parole, è vero che una grossa fetta di contribuenti è proprietaria di uno o più immobili, ma il valore degli immobili è concentrato nelle mani di un numero relativamente ristretto di contribuenti. Come già ricordato, considerando tutti i contribuenti (dipendenti e pensionati), l’indice di Gini calcolato sulla distribuzione del reddito lordo (reddito complessivo IRPEF più il reddito soggetto a cedolare secca) è pari a 0,3198. Se consideriamo invece la base imponibile IMU individuale (cioè la base imponibile IMU corretta per la quota di proprietà e i mesi di proprietà) per ottenere una misura di concentrazione della ricchezza, sempre prendendo in esame tutti i contribuenti (quindi anche quelli che non hanno immobili di proprietà), l’indice di Gini calcolato sulla distribuzione della base imponibile IMU della prima casa è pari a 0,5683, mentre quello calcolato sulla distribuzione della base IMU sulle seconde abitazioni è pari a 0,8348. Se si guarda alla distribuzione complessiva (base IMU di prime e seconde case) il Gini è pari a 0,5633. Queste indicazioni sono corroborate dalla relazione positiva tra base imponibile IMU e reddito che si evidenzia dalla tabella 6.7. A fronte di un imponibile medio pari a 93 mila euro, si passa da un valore immobiliare medio di meno della metà per gli individui con reddito inferiore ai 1.000 euro ad un valore di 190 mila euro per i contribuenti più ricchi. Se si prende la classe di reddito mediana, quella tra 15 e 20 mila euro, si nota poi che la ricchezza immobiliare (il valore della base imponibile IMU) è inferiore alla media. Infatti 108 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Seconda parte - Cap. 6 il valore mediano è di 60 mila euro: a sottolineare ancora una volta che è sì vero che molti contribuenti sono proprietari, ma di immobili di valore relativamente modesto. Indicazioni simili si ottengono concentrandosi sugli immobili ulteriori rispetto alla abitazione principale dei contribuenti. Il valore medio della base IMU complessiva sulle seconde abitazioni è 54.019 euro, mentre la mediana è 31 mila euro. Ad ulteriore conferma delle sperequazioni in termini di valore degli immobili si considerino i valori minimo e massimo: per quanto riguarda l’abitazione principale, il valore minimo è 29 euro, mentre il valore massimo è 2.077.152 euro; per quanto riguarda gli ulteriori immobili il valore minino è 1 euro, mentre il valore massimo è 3.291.456 euro. È alla luce di numeri come questi che si dovrebbero discutere le modifiche al sistema di imposizione della casa, numeri che quantomeno sbiadiscono - se non addirittura eclissano - l’affermazione di tono populistico in base alla quale la casa non si deve toccare perché gli italiani sono un popolo di proprietari: proprietari sì, ma di patrimoni dal valore ben diverso l’uno dall’altro. Tabella 6.7 - Base imponibile IMU complessiva Classe di reddito (euro) Frequenza di contribuenti per fasce di reddito 0 Frequenza di contribuenti con base IMU positiva Quota di contribuenti con base IMU positiva Base IMU media per i contribuenti con base IMU positiva Rapporto tra base IMU e reddito per i contribuenti con base IMU positiva 5 0 0,0 0 0,0 1.841 814 44,2 42.999 65,2 1.000-2.500 6.838 3.667 53,6 62.587 34,0 2.500-5.000 18.042 9.301 51,6 74.108 19,7 5.000-10.000 156.796 97.377 62,1 74.828 9,8 10.000-15.000 195.714 133.908 68,4 83.578 6,6 15.000-20.000 260.680 181.436 69,6 81.131 4,6 20.000-26.000 282.617 215.170 76,1 84.651 3,7 26.000-35.000 229.675 191.904 83,6 100.829 3,4 35.000-50.000 102.079 89.703 87,9 123.180 3,0 50.000-75.000 40.334 35.836 88,8 141.425 2,4 75.000-100.000 12.869 11.648 90,5 165.456 1,9 oltre 100.000 7.387 6.759 91,5 190.398 1,3 1.314.877 977.523 74,3 93.141 3,8 0-1.000 TOTALE Alla luce di queste considerazioni, esaminiamo ora l’impatto distributivo delle variazioni introdotte con il Decreto Legislativo n. 23 del 2011 istitutivo dell’IMU, che ha escluso le rendite dall’IRPEF e ha introdotto la cedolare secca. A tal fine, nella tabella 6.8, dividiamo il reddito da fabbricati in tre gruppi: i redditi derivanti dalle rendite che dal 2012 sono escluse dal reddito complessivo IRPEF; i redditi da canoni di locazione che il contribuente sceglie di assoggettare ad IRPEF (rappresentati dal 85 per cento del canone di locazione per quasi tutti i contribuenti nel 2011 e nel 2012, percentuale che sale al 95 per cento dal 2013); i redditi da locazione soggetti ad imposizione separata con la cedolare secca. Si noti che questa ultima opzione rappresenta in media solo il 6,7 per cen- 109 to dei redditi immobiliari degli utenti dei Caf Acli nel 2011 contro il 28 per cento delle rendite da locazione rimaste assoggettate ad IRPEF. Ne dobbiamo concludere che, per quasi tutti i contribuenti, le rendite da locazioni immobiliari sono rimaste (nella quota del 85 per cento) assoggettate ad IRPEF. La tabella mostra però che la quota di reddito assoggettata a cedolare cambia con il reddito del contribuente stesso: in particolare, per i contribuenti con oltre 100 mila euro di reddito, il 25 per cento dei redditi immobiliari è stato sottoposto a cedolare. La composizione dei redditi da fabbricati di proprietà rende anche evidente che al crescere del reddito si riduce la quota di reddito che viene esclusa da IRPEF (cioè quella derivante da immobili di proprietà a disposizione) ed aumenta quella derivante da canoni di locazione. Quanto valgono i redditi che vengono esentati da IRPEF? Dalla tabella 6.9 si nota che la media su tutti i contribuenti dei Caf Acli è di 575 euro, ma il valore del reddito esentato cresce al crescere del reddito imponibile: per i contribuenti tra 15 e 20 mila euro di reddito le rendite escluse valgono in media 505 euro; per i contribuenti con più di 100 mila euro di reddito le rendite escluse crescono a 1.150 euro in media. Per quanto riguarda l’IRPEF, dunque, alla luce di questi numeri, possiamo affermare che le modifiche del Decreto Legislativo n. 23 del 2011 hanno peggiorato la capacità redistributiva dell’imposta, favorendo di più i possessori di redditi più elevati, sia perché le rendite escluse crescono al crescere del reddito, sia perché la cedolare favorisce maggiormente chi ha redditi più elevati. Frequenza di contribuenti Frequenza di contribuenti con redditi da fabbricati Quota di reddito da rendite fuori IRPEF dal 2012 Quota di reddito da canoni di locazione in IRPEF nel 2011 Quota di reddito da canoni di locazione fuori IRPEF nel 2011 5 0 0,0 0 0,0 Tabella 6.8 - I redditi da fabbricati tra IRPEF Classe di reddito (euro) e cedolare 0 0 5 0,0 0,0 0,0 0,0 0-1.000 1.841 44,1 99,7 0,3 0,0 1.000-2.500 6.838 53,6 95,5 4,4 0,1 2.500-5.000 18.042 51,6 79,7 20,1 0,2 5.000-10.000 156.796 62,0 78,2 21,6 0,2 10.000-15.000 195.714 68,4 71,2 28,3 0,5 15.000-20.000 260.680 69,6 72,2 26,8 1,0 20.000-26.000 282.617 76,1 69,1 28,8 2,2 26.000-35.000 229.675 83,5 62,4 31,9 5,7 35.000-50.000 102.079 87,9 52,3 31,8 15,9 50.000-75.000 40.334 88,8 51,0 28,1 20,9 75.000-100.000 12.869 90,5 50,0 27,0 23,0 oltre 100.000 TOTALE 110 7.387 91,6 50,3 24,7 25,0 1.314.877 74,3 64,5 28,8 6,7 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Seconda parte - Cap. 6 Tabella 6.9 - I redditi esentati da IRPEF 5 Quota di contribuenti con rendite fuori IRPEF dal 2012 0,0 Valore medio delle rendite fuori IRPEF (euro) 0 0-1.000 1.841 44,1 276 1.000-2.500 6.838 53,4 403 2.500-5.000 18.042 50,8 469 5.000-10.000 156.796 61,3 474 10.000-15.000 195.714 67,6 520 15.000-20.000 260.680 68,9 505 20.000-26.000 282.617 75,2 527 26.000-35.000 229.675 82,3 621 35.000-50.000 102.079 86,5 738 50.000-75.000 40.334 87,6 844 75.000-100.000 12.869 89,1 990 oltre 100.000 7.387 90,5 1150 1.314.877 73,4 575 Classe di reddito (euro) 0 TOTALE Frequenza di contribuenti È chiaro tuttavia che il senso della manovra era quello di “scontare” l’IRPEF sugli immobili perché gli stessi venivano sottoposti alla nuova imposta municipale. Per poter dire qualcosa di più sugli effetti distributivi della manovra che ha modificato la tassazione degli immobili dobbiamo valutare che cosa è successo con l’introduzione dell’IMU. La simulazione relativa alla determinazione dell’IMU è basata sulle seguenti ipotesi: in primo luogo, in assenza del codice identificativo del gruppo e della categoria dell’immobile, per tutti gli immobili si è adottato un coefficiente pari a 100 per l’ICI e a 160 per l’IMU per determinare la base imponibile dell’imposta; inoltre, per ogni abitazione principale è stata attribuita al massimo una pertinenza; in caso di più pertinenze, le altre pertinenze scontano l’aliquota ordinaria. In secondo luogo, sia per l’ICI sia per l’IMU, viene considerata per il calcolo dell’imposta l’aliquota ICI del comune di ubicazione. Infine, per quanto riguarda l’IMU, è stata applicata l’aliquota ordinaria anche nel caso di affitto e la detrazione per i figli è stata considerata solo per i figli a carico (mancando l’informazione relativa ai figli conviventi; in questo caso, sono stati considerati i figli a carico di età pari o inferiore a 29 anni, anziché 26 come prevede la normativa IMU perché con i dati Acli non c’è la possibilità di distinguere tra minori e maggiori di 26 anni). È interessante notare come nei dati relativi ai contribuenti dei Caf Acli ci siano immobili ubicati in praticamente tutti gli oltre 8.000 comuni italiani. Per quanto riguarda la simulazione, si considera innanzitutto quale sarebbe stata l’ICI pagata nel 2011 sull’abitazione di residenza se questa fosse stata soggetta ad imposizione con le aliquote e la detrazione in vigore nel 2011. Si confronta poi questa situazione con l’IMU 2012 per l’abitazione principale e si determina l’aggravio di imposta sulle abitazioni ulteriori rispetto a quella principale tra il 2011 e il 2012 dovuto all’introduzione dell’IMU. 111 Partiamo quindi dall’abitazione principale, facendo riferimento all’ICI 2011 sull’abitazione di residenza come se questa fosse stata soggetta ad imposizione. Dalle simulazioni emerge chiaramente come l’introduzione dell’IMU non abbia in realtà prodotto un aggravio generalizzato di imposta per tutti i contribuenti. Una prima indicazione in questo senso si può ottenere dalla tabella 6.10, che mostra come la differenza tra la quota di contribuenti con ICI positiva e quelli con IMU positiva si riduce al crescere del reddito. Inoltre, se è vero che l’imposta media cresce sia per l’ICI (da 80 a 309 euro) sia per l’IMU (da 101 a 410 euro) e che l’IMU media è maggiore dell’ICI media, è altrettanto vero che la differenza tra le due cresce al crescere del reddito (da 21 a 101 euro). La quota di coloro che - nel passaggio da ICI a IMU - registrano una riduzione di imposta è poco meno della metà dei contribuenti dei Caf Acli, il 41,4 per cento (tabella 6.11). Ma questa quota varia al variare del reddito con un andamento ad “U” rovesciata: la quota più grande di “chi vince” si registra per le classi di reddito mediane. Questa informazione va combinata con la riduzione media di imposta (indicata nella tabella 6.11 con “vincita media”) che invece cresce al crescere del reddito, da 22 a 46 euro. In modo del tutto coerente si comporta la quota di coloro che registrano un aggravio di imposta: l’andamento ad “U” vede di nuovo favorite le classi di reddito mediane nelle quali il 48 per cento circa dei contribuenti registra un aumento di imposta. Ma la “perdita media” cresce al crescere del reddito ed è più consistente della “vincita media”: si passa da 42 a 156 euro per i contribuenti con reddito oltre i 100.000 euro. Queste considerazioni suggeriscono quindi che l’IMU migliora - in termini distributivi - la tassazione patrimoniale delle abitazioni rispetto all’ICI, andando a colpire di più i contribuenti con reddito più elevato (e che risultano proprietari di abitazioni dal valore più elevato). Tabella 6.10 - L’abitazione principale con ICI e con IMU Classe di reddito (euro) 0 Quota di contr. con ICI positiva Quota di contr. con IMU positiva Base IMU media (euro) ICI media IMU media euro euro 5 0,0 0,0 0,0 0 0 0 0-1.000 1.841 36,1 29,6 26,7 41.175 80 101 1.000-2.500 6.838 45,0 40,3 38,5 55.203 111 143 2.500-5.000 18.042 42,8 38,5 36,4 61.165 128 171 5.000-10.000 156.796 53,2 44,5 40,8 58.562 121 162 10.000-15.000 195.714 60,9 53,5 48,7 65.505 134 174 15.000-20.000 260.680 62,7 56,3 50,6 65.856 134 173 20.000-26.000 282.617 68,4 62,8 56,6 69.245 142 182 26.000-35.000 229.675 74,9 70,1 65,3 79.200 170 218 35.000-50.000 102.079 79,2 75,3 71,7 90.486 200 261 50.000-75.000 40.334 79,7 76,7 73,5 101.527 233 305 75.000-100.000 12.869 80,5 78,0 75,5 112.938 269 353 oltre 100.000 7.387 81,0 78,6 77,2 128.581 309 410 1.314.877 66,4 60,4 55,4 72.982 155 202 TOTALE 112 Frequenza di contr. Quota di contr. con base ICI o IMU positiva Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Seconda parte - Cap. 6 Per quanto riguarda le abitazioni ulteriori rispetto a quella principale è chiaro invece che l’IMU comporta un aggravio generalizzato di imposta per tutti i contribuenti. Come si nota dalla tabella 6.12, l’aumento di imposta medio è pari a 275 euro. Anche in questo caso, tuttavia, come era lecito attendersi, l’aggravio di imposta (così come la quota di contribuenti) cresce decisamente al crescere del reddito, da 102 euro per i contribuenti più poveri a 591 euro per quelli con reddito superiore a 100 mila euro. Anche in questo caso, quindi, la tassazione del patrimonio immobiliare è migliorata dal punto di vista distributivo. Tabella 6.11 L’abitazione principale: chi vince e chi perde Tabella 6.12 - L’aggravio di imposta per le abitazioni ulteriori Classe di reddito (euro) Vince Indifferente Vincita media (euro) Perde Perdita media (euro) 0 0,0 0,0 0,0 0 0 0-1.000 40,2 16,3 43,5 22 42 1.000-2.500 35,0 8,1 57,0 24 55 2.500-5.000 33,7 8,1 58,1 25 66 5.000-10.000 36,9 14,1 49,0 26 66 10.000-15.000 41,5 9,9 48,5 31 70 15.000-20.000 44,1 8,1 47,8 32 71 20.000-26.000 44,9 6,2 48,8 35 74 26.000-35.000 41,4 4,4 54,2 38 87 35.000-50.000 37,4 3,0 59,5 40 102 50.000-75.000 35,5 2,2 62,3 42 116 75.000-100.000 33,9 1,9 64,2 46 133 oltre 100.000 31,0 1,4 67,6 46 156 TOTALE 41,4 7,0 51,6 34 81 Classe di reddito (euro) 0 Quoti di Frequenza contribuenti di contribuenti con base ICI o IMU positiva Base IMU media (euro) ICI media (euro) IMU media (euro) Aumento di imposta (euro) 5 0,0 0 0 0 0 1.841 20,7 19.994 78 180 102 1.000-2.500 6.838 28,1 30.990 122 274 152 2.500-5.000 18.042 28,9 41.773 167 373 206 5.000-10.000 156.796 34,4 44.553 176 396 220 10.000-15.000 195.714 35,3 49.000 194 437 243 15.000-20.000 260.680 33,3 45.609 181 408 227 20.000-26.000 282.617 36,4 46.926 187 424 237 26.000-35.000 229.675 44,0 56.586 228 517 290 35.000-50.000 102.079 50,5 72.402 292 669 377 50.000-75.000 40.334 54,1 82.697 334 772 437 75.000-100.000 12.869 60,3 97.552 395 914 519 7.387 63,5 110.350 447 1038 591 1.314.877 38,5 54.019 216 491 275 0-1.000 oltre 100.000 TOTALE 113 La tabella 6.12 conferma tuttavia anche l’esistenza di una quota significativa di contribuenti poveri di reddito ma con più di un immobile di proprietà. Per esempio, nella fascia di reddito tra 15 e 20 mila euro, un terzo dei contribuenti è proprietario di almeno una quota di immobile ulteriore rispetto alla prima casa con una base imponibile media pari a 45 mila euro (contro i 66 mila della prima casa per la stessa fascia). Questa percentuale sale al 50 per cento nella fascia di reddito tra i 35 e i 50 mila euro. Per questi contribuenti poveri di reddito ma ricchi di patrimonio è evidente che potrebbero sorgere i noti problemi di liquidità (e liquidabilità del patrimonio) che una imposta patrimoniale si porta con sé. Agire sulle detrazioni e arricchire la struttura dell’imposta potrebbe contribuire a risolvere questi problemi. Però sembrano necessarie delle riflessioni più profonde di fronte a nuclei famigliari che sono state fortemente penalizzati dalla crisi economica, quali quelli senza una abitazione di proprietà. La sfida è quella di identificare una nuova definizione di “povertà”; e chiedersi se chi ha un basso reddito ma proprietà immobiliari significative continua ad essere “povero” per il sistema fiscale italiano. La rivisitazione delle imposte sulla casa - in tutta evidenza - non può essere disgiunta da una riflessione complessiva sul sistema fiscale, a partire da un buon sistema per determinare non solo il reddito ma anche il patrimonio complessivo degli individui e delle famiglie. 6.3 Le spese fiscali (“tax expenditures”) Abbiamo visto nei paragrafi precedenti che le spese fiscali sono un elemento di complessità del sistema fiscale, perché vi è la necessità di prevedere una lunga lista dettagliata di spese per le quali è possibile richiedere una detrazione (o una deduzione). Non solo le “tax expenditures” sono un elemento di complessità; esse rappresentano anche un problema dal punto di vista distributivo: pur riconoscendone infatti altre finalità, è indiscutibile il loro maggior utilizzo da parte dei contribuenti con reddito più elevato, anche alla luce del problema degli incapienti (cioè i contribuenti che non riescono a sfruttare pienamente la spesa fiscale perché non pagano imposte sufficienti). La simulazione, in questo caso, prevede una riforma radicale delle spese fiscali, cioè la completa eliminazione delle detrazioni per oneri. Partiamo dalla considerazione più semplice: Il gettito IRPEF erariale considerando i nostri contribuenti è pari a 5,59 miliardi di euro con la normativa IRPEF 2011 e sale a 6,05 miliardi eliminando le detrazioni per oneri; la variazione di gettito è pertanto pari a 456 milioni di euro. Questo gettito aggiuntivo potrebbe essere sfruttato in più direzioni: per ridurre un po’ le aliquote marginali, oppure per aumentare le detrazioni potenziali per carichi di lavoro e famiglia, oppure ancora per aumentare la spesa sociale (vista la finalità di molte delle detrazioni). Si noti che l’intera dotazione dei fondi statali di carattere sociale (includendo per esempio il Fondo per la non autosufficienza, per politiche sociali, ecc.) per il 2013 ammonta a 767 milioni di euro: solo i con- 114 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Seconda parte - Cap. 6 tribuenti dei Caf Acli, con l’eliminazione delle detrazioni, potrebbero aumentarla considerevolmente. Veniamo ora agli aspetti distributivi. L’indice di Gini sul reddito ante imposta (reddito complessivo IRPEF più redditi da cedolare) non cambia tra i due scenari (per via del modello statico) e rispetto alle simulazioni precedenti: è sempre pari a 0,3198 (0,3191 se escludiamo i redditi da cedolare). Come ampiamente atteso, l’eliminazione delle detrazioni per oneri comporta una riduzione dei contribuenti incapienti, cha passano dal 12,35 al 10,29 per cento. L’imposta netta erariale nel 2011 è nulla per 162.365 contribuenti, mentre eliminando le detrazioni l’imposta netta erariale è nulla per 135.353 contribuenti. L’aumento dei contribuenti che pagano imposte riduce la concentrazione dell’IRPEF. Dalla tabella 6.13 si nota che l’indice di Gini dell’imposta netta erariale nel 2011 è pari a 0,5504 e l’indice di concentrazione dell’imposta netta erariale (ordinando i contribuenti per il reddito IRPEF complessivo) è pari a 0,5375 (0,5377 se si escludono i redditi soggetti a cedolare). Eliminando interamente le detrazioni per oneri l’indice di Gini dell’imposta netta erariale scende a 0,5286 e l’indice di concentrazione dell’imposta netta erariale (calcolato ordinando i contribuenti per il reddito IRPEF più il reddito soggetto a cedolare) è pari a 0,5222 (0,5223 escludendo la cedolare). La riduzione del grado di concentrazione dell’imposta comporta una riduzione della progressività dell’IRPEF: l’indice di Kakwani si riduce infatti da 0,2186 a 0,2032. L’eliminazione delle detrazioni comporta però altrettanto naturalmente un aumento dell’aliquota media (intesa come rapporto tra la somma delle imposte nette erariali e il reddito complessivo IRPEF maggiorato dei redditi soggetti a cedolare, indicata nella tabella 6.13 come ‘incidenza media’): con la normativa 2011 è pari al 18,45 per cento (18,48 se si escludono i redditi soggetti a cedolare); eliminando le detrazioni sale di 1,50 punti, al 19,95 per cento (19,99 per cento senza i redditi soggetti a cedolare). Tabella 6.13 - L’impatto Indici Incidenza media Normativa 2011 Senza detrazioni per oneri 18,48 19,99 distributivo dell’eliminazione Indice di Gini del reddito complessivo IRPEF 0,3191 0,3191 delle detrazioni per oneri Indice di Gini dell’imposta netta 0,5504 0,5286 Indice di concentrazione dell’imposta 0,5377 0,5223 Indice di Kakwani 0,2186 0,2032 Indice di Reynolds-Smolensky 0,0496 0,0508 115 Tabella 6.14 - Aggravio di imposta conseguente all’eliminazione delle detrazioni per oneri Classe di reddito (euro) 0 0-1.000 5 Quota di contribuenti che subiscono un aggravio di imposta 0,0 Aumento d’imposta medio (euro) 0 1.841 0,0 0 Frequenza di contribuenti 1.000-2.500 6.838 0,0 0 2.500-5.000 18.042 3,6 109 5.000-10.000 156.796 24,5 154 10.000-15.000 195.714 71,4 270 15.000-20.000 260.680 83,6 336 20.000-26.000 282.617 89,9 424 26.000-35.000 229.675 93,3 520 35.000-50.000 102.079 95,3 661 50.000-75.000 40.334 96,1 859 75.000-100.000 12.869 96,3 1.035 7.387 97,3 1.375 1.314.877 77,6 447 oltre 100.000 TOTALE L’aumento dell’incidenza media combinato con la riduzione del grado di progressività dell’imposta determinano in questo caso un aumento dell’effetto redistributivo dell’imposta, così come segnalato dall’indice di Reynolds-Smolensky, che cresce da 0,0496 a 0,0508. L’effetto era atteso: come abbiamo discusso in precedenza, quasi tutti i contribuenti hanno una detrazione per oneri positiva ma la quota di contribuenti con detrazioni per oneri positive per i redditi bassi è molto bassa, mentre riguarda la quasi totalità dei contribuenti nelle fasce elevate di reddito. Inoltre, il valore medio della detrazione per onere quadruplica tra i redditi bassi e alti. In questa situazione, quindi, eliminare le detrazioni per oneri vuol dire aumentare l’imposta per quasi tutti, ma aumentarla di più in valore assoluto per i contribuenti con redditi elevati. Pertanto l’effetto redistributivo migliora nonostante il grado di progressività dell’imposta si riduca perché la variazione di incidenza media pesa di più per i ricchi rispetto ai poveri. Questo effetto si vede bene anche dalla tabella 6.14, che riporta la variazione di imposta netta erariale per fasce di reddito. La quota di contribuenti che subisce un aggravio di imposta arriva ad oltre il 95 per cento già a partire dai redditi superiori a 35 mila euro, ma l’aumento di imposta medio è decisamente crescente con il reddito: a fronte di una media di 447 euro, i contribuenti con reddito più elevato hanno una maggiore imposta pari a 1.375 euro mentre quelli con reddito tra 15 e 20 mila euro registrano un aggravio di 336 euro. Dal punto di vista distributivo, quindi, l’eliminazione integrale delle detrazioni per oneri migliorerebbe la performance dell’IRPEF, riducendo anche il grado di complessità del sistema fiscale, risolvendo il problema dell’incapienza e liberando risorse per altre finalità sociali. 6.4 Gli incapienti Nei paragrafi precedenti abbiamo evidenziato più volte come i contribuenti più poveri non riescano a sfruttare appieno le detrazioni perché l’im- 116 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Seconda parte - Cap. 6 posta lorda è troppo bassa rispetto al valore della detrazione. Si parla, in questi casi, di contribuenti incapienti. Se il problema dell’incapienza vale per tutte le detrazioni, è chiaro che questo problema assume rilevanza particolare nel caso delle detrazioni per carichi di famiglia e per redditi di lavoro. Le prime detrazioni sono il riconoscimento da parte del sistema fiscale delle maggiori spese legate al mantenimento di individui appartenenti al nucleo famigliare senza un reddito proprio; le seconde sono legate alle spese per la produzione del reddito da lavoro dipendente e configurano una discriminazione qualitativa dei redditi. Una soluzione al problema dell’incapienza viene dall’Imposta Negativa sui Redditi (Negative Income Tax). Se la differenza tra imposta lorda e detrazione è negativa, è la Pubblica Amministrazione a “pagare” al contribuente la differenza (o una parte della differenza) sotto forma di trasferimento monetario. La simulazione che prendiamo in esame ora studia proprio gli effetti distributivi di una Imposta Negativa che restituisce ai contribuenti incapienti il 50 per cento della differenza negativa tra imposta lorda e detrazioni per carichi di famiglia e redditi da lavoro. A titolo di esempio, si consideri un contribuente con imposta lorda pari a 2 mila euro, detrazioni per lavoro pari a 1.500 euro, detrazioni per famiglia pari a 1.000 euro e detrazioni per oneri pari a 700 euro. Il contribuente in esame è incapiente, poiché l’imposta lorda pari a 2 mila euro è minore della somma delle tre tipologie di detrazioni. Quindi la sua imposta netta è pari a zero. Per individuare il trasferimento, si considerano però solamente le detrazioni per redditi da lavoro e carichi famigliari. Nel nostro caso, consideriamo 2.0001.500-1.000=-500. Il trasferimento è pari al 50 per cento di 500, cioè 250; quindi il contribuente ha diritto a 250 euro. Consideriamo ora i contribuenti dei Caf Acli: quelli con imposta netta nulla sono 162.365. Fra questi, i beneficiari del sussidio (cioè i contribuenti con imposta lorda meno detrazioni per lavoro meno detrazioni per carichi famigliari negativa) sono 135.137; i rimanenti 27.228 sono contribuenti che diventano incapienti considerando in aggiunta anche le detrazioni per oneri e quindi sono esclusi dal beneficio del trasferimento. Il punto di partenza per valutare l’impatto redistributivo della manovra è sempre la distribuzione dei redditi 2011: l’indice di Gini sul reddito complessivo IRPEF è pari a 0,3191, l’indice di Gini dell’imposta netta erariale è pari a 0,5504 e l’indice di concentrazione dell’imposta netta erariale (ordinando i contribuenti per il reddito IRPEF) è pari a 0,5377. Se introduciamo l’Imposta Negativa sui Redditi al 50 per cento, l’indice di Gini dell’imposta netta erariale sale a 0,5687 e l’indice di concentrazione dell’imposta netta erariale (ordinando i contribuenti per il reddito IRPEF) cresce a 0,5551 (tabella 6.15). Il grado di progressività dell’imposta aumenta in modo rilevante, così come segnalato dall’indice di Kakwani, che passa da 0,2186 a 0,2359. 117 Tabella 6.15 - L’impatto Indici Normativa 2011 Con NIT Incidenza media 18,48 18,26 distributivo dell’introduzione Indice di Gini del reddito complessivo IRPEF 0,3191 0,3191 di una Imposta Negativa Indice di Gini dell’imposta netta 0,5504 0,5687 sui Redditi al 50 per cento Indice di concentrazione dell’imposta 0,5377 0,5551 Indice di Kakwani 0,2186 0,2359 Indice di Reynolds-Smolensky 0,0496 0,0527 Tabella 6.16 - Gli incapienti e i trasferimenti Classe di reddito (euro) 0 Frequenza di contribuenti Quota di contribuenti incapienti Quota di contribuenti incapienti con trasferimento Ammontare medio del trasferimento (euro) 5 10,0 0,0 0 1.841 100,0 99,9 685 1.000-2.500 6.838 100,0 100,0 620 2.500-5.000 18.042 96,5 94,5 478 5.000-10.000 156.796 68,4 61,2 512 10.000-15.000 195.714 10,6 5,4 328 15.000-20.000 260.680 2,1 0,8 515 20.000-26.000 282.617 0,7 0,3 525 26.000-35.000 229.675 0,2 0,0 503 35.000-50.000 102.079 0,1 0,0 259 50.000-75.000 40.334 0,0 0,0 72 75.000-100.000 12.869 0,0 0,0 0 0-1.000 oltre 100.000 TOTALE 73.87 0,0 0,0 0 1.314.877 12,3 10,3 501 A fronte dell’aumento della concentrazione si osserva una riduzione dell’aliquota media complessiva, che passa dal 18,48 per cento al 18,26 per cento. La riduzione dell’incidenza media accompagnata all’aumento consistente del grado di progressività dell’imposta determina un aumento altrettanto consistente dell’effetto redistributivo dell’imposta. L’indice di Reynolds-Smolensky passa infatti da 0,0496 a 0,0527. È interessante notare come gli incapienti fra i contribuenti dei Caf Acli siano circa la metà di quelli che risultano dalle dichiarazioni complessive del Dipartimento delle Finanze. I trasferimenti complessivamente erogati ammontano solamente a 67,7 milioni di euro. Il gettito IRPEF erariale infatti è pari a 5,59 miliardi di euro considerando la normativa IRPEF 2011 e scende a 5,52 miliardi considerando l’Imposta Negativa sui Redditi al 50 per cento. Come mostra la tabella 6.16, il trasferimento medio risulta pari a 501 euro, ma è sostanzialmente decrescente al crescere del reddito così come la quota dei contribuenti incapienti aventi diritto al trasferimento: vale 685 euro per coloro che hanno un reddito inferiore ai 1.000 euro e scende a 259 per quei pochissimi incapienti con redditi compresi tra i 35 e i 50 mila euro; si annulla dopo i 75 mila euro. Che cosa succederebbe se portassimo al 100 per cento l’Imposta Negativa sui Redditi? Gli effetti distributivi discussi in precedenza sarebbero ancora 118 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Seconda parte - Cap. 6 più forti, per via dell’incremento ulteriore della progressività dell’imposta (segnalata dall’indice di Kakwani), che comporterebbe un miglioramento ulteriore dell’effetto redistributivo: l’indice di Reynolds-Smolensky salirebbe infatti a 0,0558 (tabella 6.17). Chiaramente l’ammontare dei trasferimenti raddoppierebbe, arrivando a 135,4 milioni di euro. L’Imposta Negativa sui Redditi migliora quindi la perfomance dell’IRPEF in termini di equità e può essere considerata come uno strumento a disposizione del legislatore per disegnare l’introduzione di una qualche forma di “reddito minimo”. Tabella 6.17 - L’impatto Indici Normativa 2011 Con NIT Incidenza media 18,48 18,04 distributivo dell’introduzione Indice di Gini del reddito complessivo IRPEF 0,3191 0,3191 di una Imposta Negativa sui Indice di Gini dell’imposta netta 0,5504 0,5874 Redditi al 100 per cento Indice di concentrazione dell’imposta 0,5377 0,5728 Indice di Kakwani 0,2186 0,2537 Indice di Reynolds-Smolensky 0,0496 0,0558 119 Conclusioni Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Conclusioni Conclusioni Q uesto lavoro rappresenta un primo tentativo di sfruttare le informazioni amministrative raccolte a livello nazionale dai Centri di Assisten- za Fiscale nel loro lavoro di consulenza ai contribuenti, da un lato per descrivere l’evoluzione dei redditi di una parte significativa di cittadini italiani, dall’altro per cogliere le principali caratteristiche dell’Imposta sui Redditi delle Persone Fisiche (Irpef) nonché per identificare gli effetti di politiche fiscali alternative già implementate dal Governo, o che il Governo potrebbe implementare in futuro. L’analisi dei dati relativi al quadriennio 2008-2011 ha mostrato il merito di questa iniziativa, suggerendo innanzitutto come i dati dei Caf Acli costituiscano un osservatorio privilegiato per definire un profilo del “ceto medio-popolare”. Infatti, rispetto all’universo dei contribuenti, l’insieme di quelli che si rivolgono ai Caf Acli sotto-rappresenta le fasce di reddito molto basse e sovra-rappresenta quelle medie e medio-basse. Questo posizionamento offre un punto di osservazione privilegiato per indagare quello che accade “nel mezzo” della scala dei redditi. Se si osservano i redditi lordi, è evidente innanzitutto come nel quadriennio 2008-2011 si sia verificata una erosione dei redditi dei contribuenti italiani come probabile risultato della crisi economica internazionale. Il trend discendente avviatosi nel 2009 è diventato più severo nel 2010. In particolare, il calo si è registrato nei redditi da lavoro dipendente (-3,21%) e, tra questi, soprattutto per gli uomini e le classi d’età più giovani, in particolare gli “under 24”. La tenuta del potere d’acquisto è più bassa per i soggetti con carichi familiari, specie per coloro che fanno affidamento sul reddito da lavoro dipendente. L’erosione dei redditi non è però uniforme nelle diverse regioni. L’erosione emerge in tutte le ripartizioni geografiche, ma cinque regioni - Trentino Alto Adige, Friuli Venezia Giulia, Liguria, Abruzzo, Calabria - hanno mostrato un incremento. L’analisi territoriale è interessante dal punto di vista associativo, poiché consente di comprendere meglio il tipo di utenza intercettata e accompagnata dai Caf Acli attraverso i propri servizi sul territorio. Da questo punto di vista, il sottocampione degli utenti “fidelizzati” ai servizi Caf Acli sembra essere “più forte”. Gli utenti che hanno fruito dei servizi Caf Acli in tutti i quattro anni considerati mostra - nel 2011 - redditi medi pari a 24.818 euro, oltre 1.700 euro in più dei redditi medi calcolati includendo anche i contribuenti “occasionali” per i Caf Acli. In prospettiva, la possibilità di seguire per più anni gli utenti “fidelizzati” potrebbe essere sfruttata per una analisi longitudinale, aggiungendo informazioni che consentano di rendere ancora più informativa l’analisi dei dati amministrativi. Per quanto riguarda l’equità, ampie sono le disuguaglianze nei redditi lordi sul piano del genere e delle età. Il gender income gap cresce in modo sensibile con l’aumentare dell’età, mentre i differenziali di reddito tra le fasce d’età 123 più giovani e anziane sono particolarmente accentuati tra le donne, un gruppo di contribuenti per il quale si registra una maggiore disuguaglianza interna. Per le sue caratteristiche, l’Irpef dovrebbe contribuire a ridurre le diseguaglianze, attraverso una struttura progressiva fatta da deduzioni, detrazioni e aliquote marginali crescenti al crescere del reddito. I dati amministrativi dei Caf Acli mostrano tuttavia alcune difficoltà dell’attuale configurazione dell’Irpef. In primo luogo, l’estrema articolazione del complesso di detrazioni e deduzioni previste dal sistema fiscale non assicura né la progressività né, di conseguenza, l’equità verticale del sistema. A fronte di un numero elevato di categorie di oneri detraibili e deducibili, quelle per le quali viene richiesta detrazione/deduzione da un numero elevato di soggetti sono poche: spese sanitarie (64% di contribuenti), assicurazioni sulla vita (23%), mutui ipotecari (15%), spese di istruzione (6%), spese per attività sportive (6%). La concentrazione delle spese è inoltre elevata anche per le categorie più utilizzate: sono molti a richiedere la detrazione, ma la spesa media e la percentuale di contribuenti che richiede la detrazione cresce molto con il reddito. Alcune spese detraibili (ad esempio le spese per veicoli per i disabili, le spese per i cani guida e le spese sanitarie per determinate patologie) sono - non sorprendentemente - concentrate in un numero modesto di casi. Tuttavia l’onere per tali spese rappresenta una percentuale elevata del reddito di questi contribuenti e ciò rischia di generare problemi di incapienza, cioè situazioni in cui l’imposta lorda è inferiore alle detrazioni cui il contribuente avrebbe diritto (o situazioni in cui il reddito complessivo è minore delle deduzioni). Si discostano da questo quadro le detrazioni e le deduzioni per reddito da lavoro e per carichi familiari che mostrano un effetto progressivo e maggiormente “equitativo”. Tuttavia, il valore “complessivo” delle detrazioni è praticamente identico per i contribuenti molto poveri (con redditi compresi tra 0 e 1.000 euro) - che godono, in media, di detrazioni totali pari a 1.500 €, quasi il 150% del loro reddito, con chiari problemi d’incapienza) - e per quelli molto ricchi (quelli della fascia di reddito più alta) che possono detrarre spese per un valore di 1.400 € (circa l’1% del loro reddito). Gli effetti congiunti delle deduzioni dal reddito e delle detrazioni dall’imposta lorda fanno sentire in maniera massiccia il loro effetto, determinando di fatto una no-tax area (cioè imposte nette pari a zero) per i contribuenti con redditi inferiori a 10mila euro annui, circa il 13% dei contribuenti. Oltre la metà dei contribuenti paga invece un’aliquota media inferiore al 15% dei redditi. Che cosa si può fare per migliorare questa situazione? I dati dei Caf Acli consentono di simulare l’effetto in termini distributivi di politiche fiscali alternative. Un primo risultato riguarda la famiglia: agire sulle detrazioni per figli a carico è importante ma non sufficiente. La simulazione sui redditi 2011 mo- 124 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Conclusioni stra che l’aumento delle detrazioni per figli a carico implementata dal Governo Monti con la Legge di Stabilità per il 2013 (Legge 24 dicembre 2012, n. 228) va nella direzione di aiutare la famiglia, ma l’effetto in termini distributivi è sostanzialmente modesto; l’ulteriore incremento delle detrazioni aggraverebbe il problema dell’incapienza. Una seconda importante questione concerne la casa: la rivisitazione delle imposte sulla casa non può essere disgiunta da una riflessione complessiva sul sistema fiscale. Le modifiche introdotte dalla normativa per i redditi 2012 (l’esclusione delle rendite catastali degli immobili non locati dal reddito complessivo Irpef e il loro assoggettamento ad IMU; la possibilità di optare per una imposta cedolare secca nel caso di redditi derivanti da canoni di locazione per gli immobili ad uso residenziale di proprietà di persone fisiche) hanno peggiorato la performance dell’Irpef dal punto di vista distributivo. Tuttavia, l’introduzione dell’IMU ha prodotto effetti diversificati. Per le “prime case”, la simulazione mostra che non tutti i contribuenti hanno registrato un aggravio d’imposta: la quota di contribuenti che “guadagnano” dalla riforma cresce fino a quelli con reddito pari a 26.000 euro, per poi ridursi; in totale, il 41,4% dei contribuenti ha un carico fiscale ridotto rispetto all’ICI. Per quanto riguarda le “seconde case”, l’aggravio di imposta è invece generalizzato: l’aumento però è maggiore per i contribuenti con redditi più elevati. Le statistiche del Caf Acli confermano inoltre l’esistenza di una quota significativa di contribuenti poveri di reddito ma con più di un immobile di proprietà (per esempio, nella fascia di reddito tra 15 e 20.000 euro, un terzo dei contribuenti è proprietario di almeno una quota di immobile ulteriore rispetto alla prima casa; questa percentuale sale al 50% nella fascia di reddito 35-50.000). Questa categoria di contribuenti impone delle riflessioni per identificare una nuova definizione di “povertà”; occorre chiedersi se chi ha un basso reddito ma proprietà immobiliari significative continua ad essere “povero” per il sistema fiscale italiano. Una terza questione è quella relativa alle “tax expenditures”: l’eliminazione integrale delle detrazioni per oneri migliorerebbe la performance distributiva dell’IRPEF, riducendo il grado di complessità del sistema fiscale, risolvendo il problema dell’incapienza e liberando risorse per altre finalità sociali. Le detrazioni vengono richieste maggiormente dai contribuenti appartenenti alle fasce di reddito più elevate e non aumentano il reddito netto degli incapienti. La simulazione mostra che l’eliminazione delle detrazioni genererebbe - nel caso dei soli contribuenti Caf Acli - un gettito aggiuntivo di circa 456 milioni di euro e migliorerebbe l’effetto redistributivo complessivo dell’imposta. Inoltre, i proventi aggiuntivi potrebbero essere destinati ad aumentare significativamente la spesa sociale: l’intera dotazione dei fondi statali di carattere sociale per il 2013 ammonta infatti a soli 767 milioni di euro. L’aumento medio dell’imposta è di 450 euro: 336 per la fascia di reddito tra 15 e 20 mila euro; 1375 euro per i contribuenti oltre 100.000 euro. 125 Infine, anche una Imposta Negativa sui Redditi migliorerebbe la perfomance dell’Irpef in termini di equità e potrebbe essere considerata come uno strumento a disposizione del legislatore per disegnare una qualche forma di “reddito minimo”. Una Negative Income Tax (ovvero la restituzione ai contribuenti incapienti del 100% della differenza negativa tra imposta lorda e detrazioni per carichi di famiglia e redditi da lavoro) comporterebbe nel caso dei contribuenti Caf Acli - un costo aggiuntivo erariale di circa 136 milioni di euro ma avrebbe un elevato effetto redistributivo a favore dei contribuenti più poveri. Si tratta di scelte di politica economica, che fa il Governo, ma che le Acli potrebbero suggerire proprio a partire da analisi come questa. Sarebbero scelte basate su una qualche evidenza empirica, un passaggio cruciale per la credibilità delle proposte politiche dell’associazione. 126 Appendice 36078 Altri contribuenti 379726 388046 25-44 45-64 sopra 64 26199 104900 29804 43361 36965 295194 Friuli Venezia Giulia Lazio Liguria Lombardia 6600 Calabria Emilia Romagna 4206 Basilicata Campania 16091 Abruzzo Regione di residenza 20868 351072 15-24 minore di 15 163 505210 Pensionati Classe di età 598587 Dipendenti Tipologia di lavoro 564381 575494 Femmine 1139875 Maschi Sesso Osservazioni totali Freq. 25,9 3,2 3,8 2,6 9,2 2,3 0,6 0,4 1,4 34,0 33,3 30,8 1,8 0,0 3,2 44,3 52,5 50,5 49,5 100,0 23590 20710 23509 22020 22984 20427 20122 18236 20138 17715 24952 22511 13015 6022 1547 18390 25357 17122 25995 21515 18807 16702 18418 17846 18287 16579 16329 14986 16283 14616 19603 18275 11202 5662 1314 15223 20093 14244 20498 17340 306140 37163 47907 30601 109166 25796 6334 3391 17772 407435 399840 354426 20055 111 42800 517621 621446 600381 581486 1181867 Freq. 25,9 3,1 4,1 2,6 9,2 2,2 0,5 0,3 1,5 34,5 33,8 30,0 1,7 0,0 3,6 43,8 52,6 50,8 49,2 100,0 23932 21406 23532 22690 23221 20567 22176 16645 20821 18496 25254 22344 13028 7143 1372 19247 25414 17482 26344 21842 19056 17190 18388 18328 18457 16638 17741 13940 16690 15156 19808 18170 11197 6510 1176 15820 20148 14482 20749 17565 347894 40194 52774 33354 118549 28914 6556 4188 19081 460135 441988 374866 22708 157 49674 577391 672789 660742 639112 1299854 Freq. 26,8 3,1 4,1 2,6 9,1 2,2 0,5 0,3 1,5 35,4 34,0 28,8 1,7 0,0 3,8 44,4 51,8 50,8 49,2 100,0 23932 21711 23712 22781 23188 20178 22420 16920 21297 18893 25356 22199 12746 5970 1301 19647 25423 17492 26529 21935 19040 17400 18398 18389 18429 16287 17801 14150 17001 15434 19874 18049 10959 5610 1122 16102 20138 14478 20865 17618 372151 43201 56020 35278 124759 30065 6689 4707 19676 514694 459882 373673 22538 195 56105 624773 690104 708400 662582 1370982 Freq. 27,1 3,2 4,1 2,6 9,1 2,2 0,5 0,3 1,4 37,5 33,5 27,3 1,6 0,0 4,1 45,6 50,3 51,7 48,3 100,0 24248 21749 23783 23303 23475 20119 22664 16746 21467 19330 25567 22455 12726 6093 1199 20037 25794 17588 27056 22164 2011 Reddito Comp. medio % lordo di pratica Reddito medio netto di lavoro e tipologia 2010 Reddito Comp. medio % lordo per sesso, età, tipologia Reddito medio netto complessivo medio 2009 Reddito Comp. medio % lordo 19160 17352 18364 18642 18548 16142 17854 13967 17041 15655 19930 18152 10900 5666 1040 16294 20308 14484 21117 17690 Reddito medio netto dei dataset e reddito Reddito medio netto Tabella 1 - Composizione 2008 Reddito Comp. medio % lordo Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Appendice 129 130 3219 Umbria Valle d'Aosta 127983 10229 Trentino Alto Adige Veneto 49712 108140 Toscana 27466 40764 64693 Puglia Sicilia 115853 Piemonte Sardegna 4995 11,2 0,3 0,9 9,5 4,4 3,6 2,4 5,7 10,2 0,4 2,1 20075 22309 22677 20959 21994 17804 19500 16399 21644 17790 20798 16408 17857 18018 17132 17683 14701 15964 13700 17401 14639 16777 135928 3471 10646 111519 51171 41018 33241 65358 115498 5226 24521 11,5 0,3 0,9 9,4 4,3 3,5 2,8 5,5 9,8 0,4 2,1 20240 23027 23248 21445 22620 18319 19034 16716 21951 18050 20591 16514 18376 18397 17473 18118 15040 15571 13904 17634 14827 16619 149616 3934 12075 119374 55619 45921 37416 66568 125574 5833 26420 11,5 0,3 0,9 9,2 4,3 3,5 2,9 5,1 9,7 0,4 2,0 20351 22790 23099 21864 22667 17868 18939 16775 22095 17555 20422 16610 18233 18303 17769 18117 14686 15486 13968 17739 14424 16488 158648 4172 12587 123322 61051 49375 40019 66688 128317 6212 28045 11,6 0,3 0,9 9,0 4,5 3,6 2,9 4,9 9,4 0,5 2,0 di lavoro e tipologia 23501 20515 23454 23103 22129 22551 17767 18994 16829 22464 17918 20652 complessivo medio Molise dei dataset e reddito Marche 16639 18604 18232 17895 17955 14529 15450 13894 17914 14580 16573 segue Tabella 1 - Composizione per sesso, età, tipologia di pratica Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Appendice Dichiarazioni Modello IRPEF IRPEF dati Ministero Banca d’Italia dell’Economia Dipendenti Tutti i e pensionati contribuenti Anno 2010 Anno 2007 Tabella 1A - Indici redistributivi sui Dipendenti Anno 2008 2009 2010 2011 e Pensionati Tabella 1B - Valori totali Gini del reddito complessivo IRPEF 0,3184 0,3149 0,3184 0,3191 0,4580 0,4201 Gini del reddito complessivo totale 0,3184 0,3149 0,3184 0,3198 - - Gini del reddito da cedolare - - - 0,9949 - - Gini del reddito netto IRPEF 0,2671 0,2643 0,2676 0,2680 - 0,3648 Gini del reddito netto totale 0,2671 0,2643 0,2676 0,2688 - - Anno 2008 Reddito complessivo totale 2010 2011 24469065728 25756198912 28447956992 - - - 57307516 Imposta netta erariale 4408057856 4685884416 5207520768 5593304064 Addizionale regionale 258067008 271946528 297952096 408514496 Addizionale comunale 116239664 per Dipendenti e Pensionati Redditi da cedolare (euro) Tabella 1C - Valori 2009 30318673920 88146840 93004192 102170616 Sussidio per l’affitto 2084023 2469811 3007073 3236200 Sussidio per le famiglie numerose 1646638 1818601 2219603 2313865 Anno 2008 Percentuale dei redditi da cedolare sul totale dei redditi 2009 2010 2011 - - - 0,19 percentuali per Dipendenti Aliquota media dell’imposta IRPEF erariale 18,01 18,19 18,31 18,45 e Pensionati Aliquota media dell’addizionale regionale 1,05 1,06 1,05 1,35 Aliquota media dell’addizionale comunale 0,36 0,36 0,36 0,38 Aliquota media del sussidio per l’affitto 0,01 0,01 0,01 0,01 Aliquota media del sussidio per le famiglie numerose 0,01 0,01 0,01 0,01 Anno Effetto deduzioni Effetto scala aliquote Effetto detrazioni per lavoro e famiglia Effetto detrazioni per oneri Totale 2008 1,13 45,35 52,81 0,71 100,00 2009 1,09 45,15 53,08 0,69 100,00 2010 1,06 45,55 52,93 0,46 100,00 2011 1,14 46,31 51,95 0,59 100,00 Tabella 2 - Scomposizione di Pfahler dell’indice di Reynolds-Smolensky Note: Valori percentuali rispetto all’indice di Reynolds-Smolensky. La tabella presenta i valori percentuali rispetto all’indice di Reynolds-Smolensky (dato dalla differenza tra l’indice di Gini sui redditi complessivi e l’indice di concentrazione sui redditi netti). La scomposizione è stata eseguita considerando solo l’IRPEF erariale e le addizionali e solo il reddito complessivo IRPEF. La scomposizione riguarda solamente dipendenti e pensionati. Le Tabelle da 3A a 3D sono identiche, una per ogni anno che abbiamo. L’ordine di presentazione è quello della dichiarazione (Quadro E della dichiarazione 730). 131 132 0,84859 Assicurazioni sulla vita e contro gli infortuni 0,99632 0,96281 0,99601 0,99723 0,64619 0,87465 0,99803 0,99183 0,99705 0,99693 Spese per addetti all'assistenza personale Spese per attività sportive praticate da ragazzi Spese per intermediazione immobiliare Spese per canoni locazione sostenute da studenti universitari fuori sede Totale oneri detraibili Sezione I del Quadro E Contributi previdenziali ed assistenziali Assegni al coniuge Contributi per addetti ai servizi domestici e familiari Erogazioni liberali a favore di istituzioni religiose Spese mediche e di assistenza per portatori di handicap 0,96577 0,99999 Interessi per prestiti e mutui agrari 0,98382 0,99475 Interessi per mutui ipotecari per la costruzione dell'abitazione principale Spese funebri 0,99993 Interessi per mutui contratti nel 1997 per recupero edilizio Spese di istruzione 0,89342 Spese per l'acquisto di cani guida 0,99970 1,00000 Spese veicoli per disabili Interessi mutui ipotecari per altre case 0,99839 Spese sanitarie per disabili Interessi mutui ipotecari per la prima casa 0,99975 0,99919 Spese sanitarie per familiari non a carico 0,99992 0,77155 0,06099 0,41077 0,29579 0,62707 0,42842 0,25292 0,47183 0,22389 0,38867 -0,00877 0,14601 0,38226 0,28632 0,27533 0,30392 0,36461 0,25495 0,25531 0,14289 0,12687 0,02484 0,23815 0,23325 -0,34552 Concentrazione 0,02 0,73 0,74 1,26 0,34 41,32 74,04 0,39 0,47 5,09 0,42 1,73 7,02 26,96 0,003 0,74 0,01 0,05 15,95 0,0003 0,27 0,27 0,06 58,86 4370 204 648 4448 107 1564 1622 815 202 1815 1472 716 674 416 1478 853 1150 1936 371 5794 1416 2248 858 2940 Dipendenti e Pensionati 18,98 0,63 1,84 11,32 0,41 6,30 4,70 3,17 0,66 9,06 5,80 2,39 2,40 1,55 5,42 2,87 3,87 7,28 1,60 27,56 6,36 8,23 3,45 15,60 Onere/Reddito per individui con onere positivo Anno 2008 Spese sanitarie Gini Onere medio per individui con onere positivo oneri deducibili e detraibili Spese sanitarie determinate patologie Onere Quota individui con onere positivo Tabella 3A - Diseguaglianza 0,64613 0,98487 0,98881 0,97401 0,99995 0,65652 0,19562 0,76165 0,22754 Detrazione per gli oneri di cui alla Sezione IV del Quadro E Detrazione per gli oneri di cui alla Sezione V del Quadro E Detrazione per canoni di locazione di cui alla Sezione VI del Quadro E Altre detrazioni di cui alla Sezione VII del Quadro E Totale detrazioni per oneri Totale detrazioni per carichi di lavoro Totale detrazioni per carichi familiari Totale detrazioni 0,57336 Deduzione abitazione principale 0,93285 0,91891 Totale oneri deducibili Sezione II del Quadro E Detrazione per gli oneri di cui alla Sezione III del Quadro E 0,98898 Detrazione per gli oneri di cui alla Sezione I del Quadro E 0,96071 Contributi per previdenza complementare non esclusi dal sostituto -0,04294 0,11824 -0,18742 0,29385 0,24670 -0,34839 0,52426 0,26671 0,38900 0,25292 0,15104 0,38185 0,46702 0,67355 99,905 37,005 96,814 78,970 0,005 3,80 2,21 1,99 20,22 73,97 65,55 47,37 1,89 7,71 1771 807 1167 428 535 225 1450 113 371 297 446 336 1899 1205 8,01 3,21 5,78 1,75 1,96 1,34 4,58 0,42 1,29 1,20 1,88 1,28 5,96 3,58 oneri deducibili e detraibili Contributi per previdenza complementare esclusi dal sostituto Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Appendice segue Tabella 3A - Diseguaglianza Anno 2008 Dipendenti e Pensionati 133 134 0,86267 Assicurazioni sulla vita e contro gli infortuni 0,99477 0,95971 0,99609 0,99687 0,64162 0,87923 0,99798 0,99042 0,99721 0,99650 Spese per addetti all'assistenza personale Spese per attività sportive praticate da ragazzi Spese per intermediazione immobiliare Spese per canoni locazione sostenute da studenti universitari fuori sede Totale oneri detraibili Sezione I del Quadro E Contributi previdenziali ed assistenziali Assegni al coniuge Contributi per addetti ai servizi domestici e familiari Erogazioni liberali a favore di istituzioni religiose Spese mediche e di assistenza per portatori di handicap 0,96620 0,99999 Interessi per prestiti e mutui agrari 0,98379 0,99498 Interessi per mutui ipotecari per la costruzione dell'abitazione principale Spese funebri 0,99994 Interessi per mutui contratti nel 1997 per recupero edilizio Spese di istruzione 0,90129 Spese per l'acquisto di cani guida 0,99968 1,00000 Spese veicoli per disabili Interessi mutui ipotecari per altre case 0,99825 Spese sanitarie per disabili Interessi mutui ipotecari per la prima casa 0,99977 0,99913 Spese sanitarie per familiari non a carico 0,99990 0,75825 0,04537 0,43161 0,27380 0,63365 0,41532 0,24137 0,47480 0,22487 0,36443 -0,03283 0,13369 0,38664 0,28294 0,33185 0,29546 0,33335 0,20062 0,23399 -0,16029 0,12608 0,03731 0,25685 0,22621 -0,45062 Concentrazione 0,03 0,88 0,70 1,48 0,35 42,01 75,42 0,44 0,46 5,50 0,59 1,74 7,04 25,58 0,003 0,76 0,01 0,05 15,72 0,0003 0,29 0,31 0,05 61,35 4219 199 665 4528 110 1492 1594 816 206 1854 1470 729 636 337 1293 650 1148 1643 2251 5663 1309 2105 868 3328 Dipendenti e Pensionati 18,47 0,59 1,92 11,44 0,42 5,95 4,57 3,10 0,68 9,21 5,73 2,40 2,23 1,30 4,69 2,01 3,94 6,16 10,08 26,40 5,69 7,81 3,45 17,99 Onere/Reddito per individui con onere positivo Anno 2009 Spese sanitarie Gini Onere medio per individui con onere positivo oneri deducibili e detraibili Spese sanitarie determinate patologie Onere Quota individui con onere positivo Tabella 3B - Diseguaglianza 0,64161 0,98236 0,98346 0,97068 0,99994 0,65665 0,19899 0,76077 0,23277 Detrazione per gli oneri di cui alla Sezione IV del Quadro E Detrazione per gli oneri di cui alla Sezione V del Quadro E Detrazione per canoni di locazione di cui alla Sezione VI del Quadro E Altre detrazioni di cui alla Sezione VII del Quadro E Totale detrazioni per oneri Totale detrazioni per carichi di lavoro Totale detrazioni per carichi familiari Totale detrazioni 0,57181 Deduzione abitazione principale 0,92591 0,91944 Totale oneri deducibili Sezione II del Quadro E Detrazione per gli oneri di cui alla Sezione III del Quadro E 0,98728 Detrazione per gli oneri di cui alla Sezione I del Quadro E 0,96057 Contributi per previdenza complementare non esclusi dal sostituto -0,04318 0,10823 -0,19086 0,29122 0,13539 -0,36682 0,50153 0,27693 0,38770 0,24137 0,15402 0,36857 0,45462 0,65731 99,908 37,243 96,706 80,506 0,006 4,30 3,43 2,47 21,61 75,33 65,78 48,66 2,20 7,62 1770 804 1152 436 530 223 1277 121 374 284 449 368 1986 1222 7,84 3,15 5,59 1,76 2,22 1,32 4,03 0,44 1,28 1,13 1,86 1,39 6,24 3,65 oneri deducibili e detraibili Contributi per previdenza complementare esclusi dal sostituto Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Appendice segue Tabella 3B - Diseguaglianza Anno 2009 Dipendenti e Pensionati 135 136 0,87896 Assicurazioni sulla vita e contro gli infortuni 0,99355 0,95841 0,99581 0,99662 0,65271 0,87722 0,99793 0,98772 0,99718 0,99620 Spese per addetti all'assistenza personale Spese per attività sportive praticate da ragazzi Spese per intermediazione immobiliare Spese per canoni locazione sostenute da studenti universitari fuori sede Totale oneri detraibili Sezione I del Quadro E Contributi previdenziali ed assistenziali Assegni al coniuge Contributi per addetti ai servizi domestici e familiari Erogazioni liberali a favore di istituzioni religiose Spese mediche e di assistenza per portatori di handicap 0,96719 0,99999 Interessi per prestiti e mutui agrari 0,98383 0,99519 Interessi per mutui ipotecari per la costruzione dell'abitazione principale Spese funebri 0,99996 Interessi per mutui contratti nel 1997 per recupero edilizio Spese di istruzione 0,91061 Spese per l'acquisto di cani guida 0,99976 1,00000 Spese veicoli per disabili Interessi mutui ipotecari per altre case 0,99828 Spese sanitarie per disabili Interessi mutui ipotecari per la prima casa 0,99976 0,99907 Spese sanitarie per familiari non a carico 0,99990 0,75453 0,05649 0,46082 0,24207 0,64124 0,40870 0,24524 0,47247 0,23763 0,35976 -0,03472 0,14198 0,39853 0,29340 0,41531 0,29763 0,48764 0,19967 0,23708 -0,16238 0,11110 0,08028 0,28886 0,23133 -0,39723 Concentrazione 0,03 0,97 0,70 1,84 0,36 42,10 74,61 0,48 0,49 5,64 0,72 1,72 6,85 24,04 0,003 0,76 0,01 0,04 15,01 0,0002 0,28 0,33 0,06 62,21 4297 196 766 4600 111 1447 1601 815 211 1884 1475 764 582 292 1180 466 1098 1469 3354 5363 1177 1995 895 2874 Dipendenti e Pensionati 18,52 0,58 2,25 11,38 0,42 5,72 4,50 3,04 0,69 9,32 5,72 2,49 2,02 1,07 4,21 1,40 3,76 5,45 16,09 24,78 5,07 6,77 3,52 14,54 Onere/Reddito per individui con onere positivo Anno 2010 Spese sanitarie Gini Onere medio per individui con onere positivo oneri deducibili e detraibili Spese sanitarie determinate patologie Onere Quota individui con onere positivo Tabella 3C - Diseguaglianza 0,65270 0,98157 0,97778 0,96784 0,99994 0,66517 0,20171 0,76516 0,23568 Detrazione per gli oneri di cui alla Sezione IV del Quadro E Detrazione per gli oneri di cui alla Sezione V del Quadro E Detrazione per canoni di locazione di cui alla Sezione VI del Quadro E Altre detrazioni di cui alla Sezione VII del Quadro E Totale detrazioni per oneri Totale detrazioni per carichi di lavoro Totale detrazioni per carichi familiari Totale detrazioni 0,57392 Deduzione abitazione principale 0,91877 0,91799 Totale oneri deducibili Sezione II del Quadro E Detrazione per gli oneri di cui alla Sezione III del Quadro E 0,98496 Detrazione per gli oneri di cui alla Sezione I del Quadro E 0,96061 Contributi per previdenza complementare non esclusi dal sostituto -0,04267 0,09967 -0,19319 0,29988 0,20962 -0,37220 0,48584 0,28412 0,39671 0,24524 0,16032 0,36629 0,44827 0,66221 99,904 36,680 96,607 80,170 0,006 4,699 4,73 2,56 23,02 74,51 65,30 49,20 2,64 7,61 1768 806 1148 447 534 221 1107 120 381 275 452 408 2025 1285 7,79 3,14 5,55 1,80 2,04 1,31 3,48 0,43 1,29 1,09 1,85 1,53 6,42 3,80 oneri deducibili e detraibili Contributi per previdenza complementare esclusi dal sostituto Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Appendice segue Tabella 3C - Diseguaglianza Anno 2010 Dipendenti e Pensionati 137 138 0,88966 Assicurazioni sulla vita e contro gli infortuni 0,99317 0,95760 0,99600 0,99640 0,65083 0,87122 0,99789 0,98801 0,99736 0,99586 Spese per addetti all'assistenza personale Spese per attività sportive praticate da ragazzi Spese per intermediazione immobiliare Spese per canoni locazione sostenute da studenti universitari fuori sede Totale oneri detraibili Sezione I del Quadro E Contributi previdenziali ed assistenziali Assegni al coniuge Contributi per addetti ai servizi domestici e familiari Erogazioni liberali a favore di istituzioni religiose Spese mediche e di assistenza per portatori di handicap 0,96933 0,99999 Interessi per prestiti e mutui agrari 0,98391 0,99508 Interessi per mutui ipotecari per la costruzione dell'abitazione principale Spese funebri 0,99997 Interessi per mutui contratti nel 1997 per recupero edilizio Spese di istruzione 0,90815 Spese per l'acquisto di cani guida 0,99982 1,00000 Spese veicoli per disabili Interessi mutui ipotecari per altre case 0,99832 Spese sanitarie per disabili Interessi mutui ipotecari per la prima casa 0,99978 0,99907 Spese sanitarie per familiari non a carico 0,99991 0,74392 0,04959 0,46556 0,24991 0,64396 0,41167 0,24925 0,48160 0,23065 0,35737 -0,03676 0,14601 0,40833 0,30336 0,27193 0,30708 0,55070 0,24820 0,24475 -0,23076 0,11076 0,09601 0,29977 0,23410 -0,44409 Concentrazione 0,03 1,09 0,67 1,84 0,36 42,32 75,17 0,51 0,47 5,74 0,75 1,72 6,43 22,87 0,002 0,76 0,01 0,03 14,79 0,0003 0,27 0,34 0,05 63,99 4287 196 733 4627 109 1475 1600 810 215 1897 1469 804 548 318 1251 489 1090 1591 4574 5181 1114 1984 915 2683 Dipendenti e Pensionati 18,36 0,56 2,10 11,34 0,40 5,74 4,42 3,00 0,69 9,30 5,59 2,56 1,87 1,38 4,38 1,39 3,55 5,79 24,42 23,47 4,78 6,85 3,55 12,48 Onere/Reddito per individui con onere positivo Anno 2011 Spese sanitarie Gini Onere medio per individui con onere positivo oneri deducibili e detraibili Spese sanitarie determinate patologie Onere Quota individui con onere positivo Tabella 3D - Diseguaglianza 0,99901 0,65768 0,20636 0,76948 0,23437 Totale detrazioni per carichi di lavoro Totale detrazioni per carichi familiari Totale detrazioni 0,96570 Detrazione per canoni di locazione di cui alla Sezione V del Quadro E Totale detrazioni per oneri 0,97823 Detrazione per gli oneri di cui alla Sezione IV del Quadro E Altre detrazioni di cui alla Sezione VI del Quadro E 0,65082 0,56667 Deduzione abitazione principale 0,91121 0,91698 Totale oneri deducibili Sezione II del Quadro E Detrazione per gli oneri di cui alla Sezione III del Quadro E 0,98272 Detrazione per gli oneri di cui alla Sezione I del Quadro E 0,96266 Contributi per previdenza complementare non esclusi dal sostituto -0,04575 0,10027 -0,19846 0,29790 0,51377 -0,36941 0,46520 0,40318 0,24925 0,15791 0,35918 0,43408 0,67699 99,909 36,053 96,455 80,546 0,155 5,00 4,94 24,49 75,08 66,29 49,60 3,05 7,40 1755 798 1141 448 240 216 883 391 281 456 431 2003 1371 7,63 3,07 5,46 1,77 0,60 1,26 2,77 1,30 1,09 1,84 1,59 6,40 3,93 oneri deducibili e detraibili Contributi per previdenza complementare esclusi dal sostituto Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Appendice segue Tabella 3D - Diseguaglianza Anno 2011 Dipendenti e Pensionati 139 140 5,0 22,1 25,1 52,9 62,0 67,3 71,4 74,5 75,1 71,7 71,7 58,9 2.500-5.000 5.000-10.000 10.000-15.000 15.000-20.000 20.000-26.000 26.000-35.000 35.000-50.000 50.000-75.000 75.000-100.000 oltre 100.000 Totale 3,5 1.000-2.500 0,0 0-1.000 858 1767 1514 1349 1066 920 841 763 733 595 505 552 573 0 Media 2008 3,5 1,2 1,8 2,3 2,6 3,1 3,7 4,3 5,8 7,2 12,7 29,8 90,0 0,0 Onere/ Reddito 61,4 74,3 74,2 77,5 76,8 73,1 68,7 63,4 56,0 27,1 22,4 4,3 3,9 28,6 % contr. con onere positivo 868 1761 1456 1351 1102 933 841 768 739 588 496 415 398 423 Media 2009 3,5 1,2 1,7 2,3 2,7 3,1 3,7 4,4 5,8 7,1 12,5 21,6 63,3 0,0 Onere/ Reddito 62,2 75,6 75,8 79,4 78,6 74,6 69,5 63,8 57,0 27,4 22,3 4,3 3,0 12,5 % contr. con onere positivo 895 1710 1521 1401 1124 963 866 790 749 614 500 462 577 1029 Media 2010 3,5 1,2 1,8 2,3 2,8 3,2 3,8 4,5 5,9 7,4 12,6 24,4 99,3 0,0 Onere/ Reddito 64,0 77,9 78,1 80,7 80,5 76,5 71,6 66,0 58,4 27,0 21,0 3,8 3,1 0,0 % contr. con onere positivo 915 1769 1565 1425 1147 979 879 804 765 609 496 430 504 0 Media 2011 3,6 1,2 1,8 2,4 2,8 3,3 3,8 4,6 6,0 7,3 12,6 23,5 87,7 0,0 Onere/ Reddito detraibile per spese sanitarie 0 Classe di reddito % contr. con onere positivo Tabella 4.A.1 - Onere per classi di reddito 0,0 2,1 2,0 5,9 4,3 9,4 16,7 20,6 21,1 22,9 24,2 23,5 25,2 15,9 0 0-1.000 1.000-2.500 2.500-5.000 5.000-10.000 10.000-15.000 15.000-20.000 20.000-26.000 26.000-35.000 35.000-50.000 50.000-75.000 75.000-100.000 oltre 100.000 Totale 1936 2368 2242 2109 2017 1997 1967 1903 1705 1593 1619 1573 1588 0 Media 7,3 1,7 2,6 3,5 5,0 6,7 8,6 10,7 13,3 19,5 41,1 88,3 234,3 0,0 Onere/ Reddito 15,7 23,3 22,9 22,9 21,4 20,3 20,1 16,1 9,4 4,8 6,0 2,2 1,7 0,0 1643 2066 1916 1755 1667 1701 1671 1624 1459 1340 1374 1323 1490 0 Media 6,2 1,5 2,3 2,9 4,1 5,7 7,3 9,1 11,4 16,4 34,5 70,3 255,1 0,0 Onere/ Reddito 15,0 23,2 21,9 22,5 20,5 19,2 19,3 15,1 9,1 4,6 5,6 1,8 1,4 0,0 % contr. con onere positivo 1469 1828 1699 1543 1483 1534 1501 1446 1288 1199 1185 1162 1082 0 Media 2010 5,5 1,3 2,0 2,6 3,6 5,2 6,6 8,1 10,1 14,7 29,9 60,2 149,5 0,0 Onere/ Reddito 14,8 23,3 21,4 22,3 19,6 19,3 19,3 14,3 8,7 4,3 5,6 1,6 1,3 0,0 % contr. con onere positivo 1591 1967 1850 1696 1617 1656 1620 1551 1388 1290 1268 1375 1509 0 Media 2011 5,8 1,4 2,2 2,8 4,0 5,6 7,1 8,7 10,9 15,8 32,4 75,8 242,3 0,0 Onere/ Reddito detraibile per interessi Classe di reddito 2009 per classi di reddito % contr. con onere positivo per l’abitazione principale 2008 Tabella 4.A.2 - Onere % contr. con onere positivo Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Appendice sui mutui ipotecari 141 142 0,0 2,0 3,1 6,0 6,6 16,3 25,4 33,3 37,4 43,7 48,6 53,6 58,8 27,0 1.000-2.500 2.500-5.000 5.000-10.000 10.000-15.000 15.000-20.000 20.000-26.000 26.000-35.000 35.000-50.000 50.000-75.000 75.000-100.000 oltre 100.000 Totale 0 674 888 797 740 698 683 673 647 631 617 551 539 476 0,0 2,4 0,6 0,9 1,2 1,7 2,3 2,9 3,7 4,9 7,4 13,9 28,0 92,5 25,6 56,2 49,4 46,3 40,6 34,9 30,8 23,3 15,5 6,4 6,2 2,1 2,4 0,0 636 869 784 702 659 649 629 603 589 576 514 494 493 0 Media 2009 2,2 0,6 0,9 1,2 1,6 2,2 2,8 3,4 4,6 6,9 13,0 26,4 77,1 0,0 Onere/ Reddito 24,0 52,8 47,1 43,8 38,7 32,7 28,9 21,5 14,5 6,2 5,5 2,0 1,6 0,0 % contr. con onere positivo 582 849 746 658 605 595 577 540 535 503 468 440 616 0 Media 2010 2,0 0,6 0,9 1,1 1,5 2,0 2,5 3,0 4,2 6,1 11,9 23,2 93,5 0,0 Onere/ Reddito 22,9 51,4 45,0 41,5 35,9 31,6 27,3 20,0 13,4 5,6 5,2 1,6 1,5 0,0 % contr. con onere positivo 548 849 725 629 572 557 539 505 496 460 416 472 464 0 Media 2011 per classi di reddito 0-1.000 Onere/ Reddito % contr. con onere positivo gli infortuni Media 2008 1,9 0,6 0,9 1,0 1,4 1,9 2,4 2,8 3,9 5,6 10,6 25,9 74,1 0,0 Onere/ Reddito detraibile per assicurazioni 0 Classe di reddito % contr. con onere positivo Tabella 4.A.3 - Onere sulla vita e contro 0,0 0,2 0,5 4,6 2,0 3,5 5,3 8,0 11,4 12,8 14,3 19,4 20,6 7,0 0 0-1.000 1.000-2.500 2.500-5.000 5.000-10.000 10.000-15.000 15.000-20.000 20.000-26.000 26.000-35.000 35.000-50.000 50.000-75.000 75.000-100.000 oltre 100.000 Totale 716 1413 1222 1043 845 703 598 558 660 812 817 623 887 0 Media 2,4 1,0 1,4 1,7 2,1 2,4 2,6 3,1 5,2 10,2 20,6 31,2 201,8 0,0 Onere/ Reddito 7,0 21,1 18,8 14,3 12,9 11,0 7,8 5,1 3,5 2,0 4,1 0,5 0,5 0,0 729 1483 1218 1059 870 714 597 575 660 810 814 439 1036 0 Media 2009 2,4 1,1 1,4 1,7 2,1 2,4 2,6 3,2 5,2 10,1 20,7 23,6 163,5 0,0 Onere/ Reddito 6,8 20,1 19,2 13,8 12,7 10,5 7,6 4,9 3,5 1,9 3,8 0,6 0,4 0,0 % contr. con onere positivo 764 1550 1324 1101 906 761 631 579 660 795 808 727 643 0 Media 2010 2,5 1,1 1,5 1,8 2,2 2,5 2,8 3,3 5,2 10,0 20,4 39,2 82,7 0,0 Onere/ Reddito 6,4 20,6 18,0 13,0 11,7 9,8 7,0 4,4 3,2 1,8 3,6 0,4 0,5 0,0 % contr. con onere positivo 804 1657 1423 1183 951 785 648 607 668 849 896 667 663 0 Media 2011 2,6 1,2 1,7 2,0 2,3 2,6 2,8 3,4 5,3 10,7 22,6 33,6 117,4 0,0 Onere/ Reddito detraibile per spese Classe di reddito % contr. con onere positivo per classi di reddito 2008 Tabella 4.A.4 - Onere % contr. con onere positivo Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Appendice di istruzione 143 144 0,0 0,2 0,8 1,1 0,8 1,6 1,7 1,9 2,2 2,4 2,3 2,5 2,5 1,7 0-1.000 1.000-2.500 2.500-5.000 5.000-10.000 10.000-15.000 15.000-20.000 20.000-26.000 26.000-35.000 35.000-50.000 50.000-75.000 75.000-100.000 oltre 100.000 Totale 1472 1458 1486 1459 1467 1464 1464 1480 1484 1485 1494 1519 1545 0 Media 2008 5,8 1,0 1,8 2,4 3,6 4,9 6,4 8,4 11,7 18,0 37,6 77,0 159,5 0,0 Onere/ Reddito 1,7 2,6 2,5 2,5 2,3 2,1 1,9 1,6 1,6 0,9 1,0 0,7 0,1 0,0 % contr. con onere positivo 1470 1476 1434 1447 1454 1463 1472 1477 1482 1486 1478 1489 1549 0 Media 2009 5,7 1,0 1,7 2,4 3,6 4,9 6,4 8,4 11,7 18,1 38,2 75,4 166,7 0,0 Onere/ Reddito 1,7 2,2 2,4 2,3 2,4 2,1 1,8 1,6 1,5 0,8 1,1 0,6 0,1 0,0 % contr. con onere positivo 1475 1455 1470 1466 1468 1465 1477 1482 1479 1480 1510 1478 1525 0 Media 2010 5,7 1,0 1,7 2,4 3,6 4,9 6,5 8,4 11,7 18,1 38,7 75,9 280,5 0,0 Onere/ Reddito 1,7 2,1 2,6 2,3 2,4 2,1 1,9 1,6 1,5 0,8 1,0 0,6 0,3 0,0 % contr. con onere positivo 1469 1407 1442 1451 1464 1456 1467 1477 1493 1483 1464 1535 1859 0 Media 2011 5,6 1,0 1,7 2,4 3,6 4,9 6,4 8,4 11,8 18,1 37,7 84,2 320,9 0,0 Onere/ Reddito detraibile per spese funebri 0 Classe di reddito % contr. con onere positivo Tabella 4.A.5 - Onere per classi di reddito 0,0 0,0 0,1 0,5 0,5 2,1 4,2 6,6 7,8 9,7 11,6 13,1 13,8 5,1 0 0-1.000 1.000-2.500 2.500-5.000 5.000-10.000 10.000-15.000 15.000-20.000 20.000-26.000 26.000-35.000 35.000-50.000 50.000-75.000 75.000-100.000 oltre 100.000 Totale 202 255 238 230 214 204 198 189 182 182 166 132 0 0 Media 0,7 0,2 0,3 0,4 0,5 0,7 0,9 1,1 1,4 2,2 4,0 6,9 0,0 0,0 Onere/ Reddito 5,5 14,6 13,3 12,0 9,5 8,3 7,0 4,5 2,4 0,6 0,5 0,1 0,4 0,0 206 250 246 232 219 209 202 193 184 170 197 138 198 0 Media 2009 0,7 0,2 0,3 0,4 0,5 0,7 0,9 1,1 1,4 2,0 4,8 7,3 47,8 0,0 Onere/ Reddito 5,6 14,9 13,4 12,3 9,8 8,2 7,1 4,7 2,6 0,6 0,5 0,2 0,1 12,5 % contr. con onere positivo 211 257 243 237 224 215 206 198 188 179 151 170 56 23 Media 2010 0,7 0,2 0,3 0,4 0,5 0,7 0,9 1,1 1,5 2,1 3,8 8,5 6,0 0,0 Onere/ Reddito 5,7 15,2 13,2 12,5 9,4 8,5 7,2 4,6 2,6 0,6 0,5 0,1 0,1 0,0 % contr. con onere positivo 215 261 251 240 226 218 210 202 190 181 181 169 231 0 Media 2011 0,7 0,2 0,3 0,4 0,6 0,7 0,9 1,1 1,5 2,2 4,7 9,6 34,7 0,0 Onere/ Reddito detraibile per attività Classe di reddito % contr. con onere positivo per classi di reddito 2008 Tabella 4.A.6 - Onere % contr. con onere positivo Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Appendice sportive praticate dai ragazzi 145 146 7,4 10,1 32,5 32,4 64,9 78,5 85,7 89,1 91,9 92,9 92,9 94,1 74,0 0-1.000 1.000-2.500 2.500-5.000 5.000-10.000 10.000-15.000 15.000-20.000 20.000-26.000 26.000-35.000 35.000-50.000 50.000-75.000 75.000-100.000 oltre 100.000 Totale 0,0 1564 3129 2672 2382 2001 1759 1603 1391 1167 952 949 963 937 0 6,3 2,2 3,1 4,0 4,9 5,9 7,0 7,9 9,2 11,5 23,9 51,2 151,2 0,0 Onere/ Reddito 75,4 94,1 92,9 93,3 92,0 89,1 85,5 78,5 67,4 34,7 32,7 8,7 8,0 28,6 % contr. con onere positivo 1492 3024 2525 2269 1910 1674 1509 1315 1123 911 884 867 817 423 Media 2009 6,0 2,1 3,0 3,8 4,7 5,6 6,6 7,5 8,8 11,0 22,4 45,8 133,7 0,0 Onere/ Reddito 74,6 93,9 92,2 93,3 91,9 88,5 84,3 77,0 67,2 34,3 31,4 8,2 6,2 12,5 % contr. con onere positivo 1447 2883 2521 2225 1843 1616 1457 1260 1094 894 840 823 777 1052 Media 2010 5,7 2,0 3,0 3,7 4,5 5,4 6,4 7,1 8,6 10,8 21,3 43,6 121,2 0,0 Onere/ Reddito 75,2 94,1 93,2 93,3 92,1 89,2 85,2 77,6 67,6 33,1 29,6 7,2 6,0 0,0 % contr. con onere positivo 1475 3025 2575 2267 1863 1644 1477 1266 1103 891 865 848 907 0 Media 2011 per classi di reddito Media 2008 5,7 2,1 3,0 3,8 4,6 5,5 6,5 7,2 8,7 10,8 22,0 46,4 154,1 0,0 Onere/ Reddito detraibili Sezione I 0 Classe di reddito % contr. con onere positivo Tabella 4.A.7 - Totale oneri del Quadro E 0,0 4,0 4,3 12,6 11,7 28,6 43,0 51,2 55,2 58,2 58,4 62,9 53,6 41,3 0 0-1.000 1.000-2.500 2.500-5.000 5.000-10.000 10.000-15.000 15.000-20.000 20.000-26.000 26.000-35.000 35.000-50.000 50.000-75.000 75.000-100.000 oltre 100.000 Totale 107 990 655 353 126 90 77 68 76 79 133 142 61 0 Media 0,4 0,7 0,8 0,6 0,3 0,3 0,3 0,4 0,6 1,0 3,4 7,7 9,5 0,0 Onere/ Reddito 42,0 55,3 62,9 58,4 58,1 54,9 50,8 42,6 29,4 12,8 13,5 5,0 3,6 14,3 110 875 696 349 129 96 77 71 76 82 172 77 67 38 Media 2009 0,4 0,6 0,8 0,6 0,3 0,3 0,3 0,4 0,6 1,0 4,4 4,2 10,4 0,0 Onere/ Reddito 42,1 56,3 62,8 58,8 58,7 55,0 50,8 42,1 29,7 13,0 12,9 4,8 4,4 0,0 % contr. con onere positivo 111 951 725 293 129 94 78 72 81 91 133 138 128 0 Media 2010 0,4 0,7 0,9 0,5 0,3 0,3 0,3 0,4 0,6 1,1 3,4 7,4 20,8 0,0 Onere/ Reddito 42,3 56,3 63,0 59,4 59,1 55,4 51,2 41,6 29,3 12,5 11,8 4,2 4,4 20,0 % contr. con onere positivo 109 884 662 283 121 95 79 74 75 81 134 93 195 46 Media 2011 0,4 0,6 0,8 0,5 0,3 0,3 0,3 0,4 0,6 1,0 3,4 5,0 33,1 0,0 Onere/ Reddito per contributi previdenziali Classe di reddito % contr. con onere positivo per classi di reddito 2008 Tabella 4.A.8 - Deduzione % contr. con onere positivo Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Appendice ed assistenziali 147 148 0,0 0,1 0,1 0,1 0,4 1,0 0,9 1,1 1,6 2,4 4,4 6,3 8,3 1,3 0-1.000 1.000-2.500 2.500-5.000 5.000-10.000 10.000-15.000 15.000-20.000 20.000-26.000 26.000-35.000 35.000-50.000 50.000-75.000 75.000-100.000 oltre 100.000 Totale 648 701 627 591 598 603 662 697 725 660 304 516 648 0 1,8 0,4 0,7 1,0 1,5 2,0 2,9 4,0 5,6 7,6 8,4 25,3 2025,0 0,0 Onere/ Reddito 1,5 9,1 6,9 4,9 2,8 1,8 1,2 1,1 1,1 0,4 0,1 0,0 0,0 0,0 % contr. con onere positivo 665 676 611 600 606 629 684 720 748 694 478 592 0 0 Media 2009 1,9 0,4 0,7 1,0 1,5 2,1 3,0 4,1 5,8 7,9 12,5 57,9 0,0 0,0 Onere/ Reddito 1,8 10,1 7,7 5,5 3,3 2,2 1,6 1,5 1,6 0,5 0,1 0,1 0,1 0,0 % contr. con onere positivo 766 747 690 671 683 720 794 841 873 807 475 513 226 0 Media 2010 2,3 0,5 0,8 1,1 1,7 2,4 3,5 4,8 6,8 9,1 11,9 22,2 25,3 0,0 Onere/ Reddito 1,8 10,5 7,8 5,4 3,3 2,2 1,5 1,5 1,5 0,4 0,1 0,0 0,0 0,0 % contr. con onere positivo 733 727 666 640 655 684 765 813 841 767 540 397 0 0 Media 2011 per classi di reddito Media 2008 2,1 0,5 0,8 1,0 1,6 2,3 3,3 4,7 6,6 8,7 13,9 21,1 0,0 0,0 Onere/ Reddito per contributi per addetti ai 0 Classe di reddito % contr. con onere positivo Tabella 4.A.9 - Deduzione servizi domestici e familiari 0,0 0,5 0,3 0,7 0,7 2,4 4,9 9,8 11,9 18,9 20,4 22,7 37,0 7,7 0 0-1.000 1.000-2.500 2.500-5.000 5.000-10.000 10.000-15.000 15.000-20.000 20.000-26.000 26.000-35.000 35.000-50.000 50.000-75.000 75.000-100.000 oltre 100.000 Totale 1205 5094 4388 2587 1541 926 741 556 401 271 128 65 24 0 Media 3,6 3,4 5,1 4,3 3,7 3,1 3,2 3,1 3,1 3,2 3,3 3,7 4,8 0,0 Onere/ Reddito 7,6 34,7 21,4 20,1 17,1 11,1 9,3 5,2 2,5 0,8 0,6 0,4 0,5 0,0 1222 5195 4166 2657 1578 988 755 534 389 253 210 581 19 0 Media 3,7 3,5 4,9 4,5 3,8 3,3 3,3 3,0 3,0 3,0 5,3 30,9 2,8 0,0 Onere/ Reddito 7,6 33,6 20,1 21,3 16,9 10,7 9,4 5,2 2,6 0,8 0,6 0,3 0,4 0,0 % contr. con onere positivo 1285 5257 4390 2805 1664 1037 742 573 401 256 185 400 22 0 Media 2010 3,8 3,5 5,1 4,7 4,0 3,5 3,2 3,2 3,1 3,0 4,8 21,4 4,2 0,0 Onere/ Reddito 7,4 35,2 21,3 20,8 15,4 11,2 8,7 4,5 2,3 0,7 0,6 0,4 0,3 0,0 % contr. con onere positivo 1371 5290 4313 3128 1720 1068 741 572 389 327 123 91 5 0 Media 2011 3,9 3,5 5,0 5,2 4,1 3,6 3,2 3,2 3,0 3,9 3,1 5,1 1,3 0,0 Onere/ Reddito per contributi per previdenza Classe di reddito 2009 per classi di reddito % contr. con onere positivo esclusi dal sostituto 2008 Tabella 4.A.10 - Deduzione % contr. con onere positivo Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Appendice complementare 149 150 0,0 0,3 0,1 0,3 0,4 0,9 1,6 2,2 2,7 3,4 4,9 7,6 7,9 1,9 1.000-2.500 2.500-5.000 5.000-10.000 10.000-15.000 15.000-20.000 20.000-26.000 26.000-35.000 35.000-50.000 50.000-75.000 75.000-100.000 oltre 100.000 Totale 0 1899 3522 3283 2892 2308 1979 1600 1432 1348 1153 1024 1057 592 0,0 6,0 2,5 3,8 4,7 5,7 6,6 7,0 8,1 10,5 13,9 25,6 50,6 74,3 2,2 8,7 8,6 5,3 3,7 3,1 2,5 1,9 1,0 0,4 0,5 0,1 0,2 0,0 1986 3610 3504 2958 2475 2081 1675 1446 1430 1152 1391 965 440 0 Media 2009 6,2 2,6 4,1 4,8 6,0 7,0 7,3 8,1 11,2 13,8 35,2 55,6 100,0 0,0 Onere/ Reddito 2,6 9,3 9,5 6,0 4,5 3,6 3,1 2,2 1,3 0,6 0,6 0,2 0,4 0,0 % contr. con onere positivo 2025 3762 3605 3009 2575 2141 1707 1476 1402 1186 1157 874 341 0 Media 2010 6,4 2,6 4,2 5,0 6,3 7,2 7,5 8,3 11,0 14,3 29,4 51,1 51,4 0,0 Onere/ Reddito 3,0 9,7 9,6 6,6 4,9 4,1 3,6 2,5 1,5 0,7 0,7 0,3 0,1 0,0 % contr. con onere positivo 2003 3847 3529 2928 2554 2111 1680 1491 1410 1131 1120 933 498 0 Media 2011 per classi di reddito 0-1.000 Onere/ Reddito % contr. con onere positivo dal sostituto Media 2008 6,4 2,7 4,1 4,8 6,2 7,1 7,4 8,4 11,1 13,7 27,9 52,0 70,5 0,0 Onere/ Reddito per contributi per previdenza 0 Classe di reddito % contr. con onere positivo Tabella 4.A.11 - Deduzione complementare non esclusi 0,0 4,9 5,4 14,1 14,3 34,4 48,6 57,5 62,7 66,8 69,2 73,9 69,7 47,4 0 0-1.000 1.000-2.500 2.500-5.000 5.000-10.000 10.000-15.000 15.000-20.000 20.000-26.000 26.000-35.000 35.000-50.000 50.000-75.000 75.000-100.000 oltre 100.000 Totale 336 2068 1399 862 444 316 250 239 285 220 184 155 114 0 Media 1,3 1,5 1,6 1,4 1,1 1,1 1,1 1,4 2,2 2,6 4,7 8,3 17,9 0,0 Onere/ Reddito 48,7 72,3 75,3 70,0 67,5 62,8 57,5 48,8 35,7 15,8 15,6 6,4 4,6 14,3 368 2061 1504 903 477 349 274 268 307 230 224 105 73 38 Media 2009 1,4 1,5 1,8 1,5 1,2 1,2 1,2 1,5 2,4 2,8 5,8 5,6 11,3 0,0 Onere/ Reddito 49,2 72,9 75,1 70,9 68,7 63,5 57,9 48,8 36,6 16,1 15,0 6,3 5,4 0,0 % contr. con onere positivo 408 2192 1645 914 537 385 311 298 339 262 192 158 135 0 Media 2010 1,5 1,6 1,9 1,5 1,3 1,3 1,4 1,7 2,7 3,2 4,9 8,5 21,3 0,0 Onere/ Reddito 49,6 72,9 75,6 71,5 69,4 64,1 58,4 48,6 36,3 15,5 13,8 5,6 5,3 20,0 % contr. con onere positivo 431 2143 1595 935 552 402 328 330 365 259 212 179 199 46 Media 2011 1,6 1,5 1,9 1,6 1,4 1,3 1,4 1,9 2,9 3,1 5,4 9,6 33,1 0,0 Onere/ Reddito deduzioni Sezione II Classe di reddito % contr. con onere positivo per classi di reddito 2008 Tabella 4.A.12 -Totale % contr. con onere positivo Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Appendice del Quadro E 151 152 0,0 38,3 46,3 40,7 53,0 61,4 63,0 68,3 74,1 77,5 78,5 79,3 80,9 65,5 0-1.000 1.000-2.500 2.500-5.000 5.000-10.000 10.000-15.000 15.000-20.000 20.000-26.000 26.000-35.000 35.000-50.000 50.000-75.000 75.000-100.000 oltre 100.000 Totale 446 774 701 624 554 494 432 402 408 363 363 345 254 0 Media 2008 1,9 0,5 0,8 1,0 1,4 1,7 1,9 2,3 3,2 4,7 9,6 18,6 36,7 0,0 Onere/ Reddito 65,8 80,7 79,5 78,8 77,9 74,0 68,1 62,7 61,1 53,2 42,2 45,1 40,1 0,0 % contr. con onere positivo 449 816 703 630 559 491 432 404 406 359 364 338 267 0 Media 2009 1,9 0,6 0,8 1,1 1,4 1,6 1,9 2,3 3,2 4,6 9,6 18,2 38,3 0,0 Onere/ Reddito 65,3 81,1 79,1 79,2 78,4 74,2 67,7 61,7 60,1 52,2 42,2 42,2 38,3 0,0 % contr. con onere positivo 452 792 703 632 562 495 433 406 408 362 369 344 262 0 Media 2010 1,9 0,6 0,8 1,1 1,4 1,7 1,9 2,3 3,2 4,7 9,8 18,6 38,2 0,0 Onere/ Reddito 66,3 80,9 80,4 79,6 79,1 74,8 68,4 62,7 60,8 53,2 42,7 44,9 36,1 0,0 % contr. con onere positivo 456 800 702 633 564 494 432 412 410 366 376 343 257 0 Media 2011 1,8 0,6 0,8 1,1 1,4 1,7 1,9 2,3 3,2 4,8 10,0 18,7 38,8 0,0 Onere/ Reddito per abitazione principale 0 Classe di reddito % contr. con onere positivo Tabella 4.A.13 - Deduzione per classi di reddito 7,4 10,1 32,4 32,3 64,8 78,5 85,7 89,0 91,8 92,9 92,9 94,0 74,0 0-1.000 1.000-2.500 2.500-5.000 5.000-10.000 10.000-15.000 15.000-20.000 20.000-26.000 26.000-35.000 35.000-50.000 50.000-75.000 75.000-100.000 oltre 100.000 Totale 0,0 0 297 595 508 453 381 334 305 264 222 181 181 184 178 0 Media 1,2 0,4 0,6 0,8 0,9 1,1 1,3 1,5 1,7 2,2 4,6 9,8 28,7 0,0 Onere/ Reddito 75,3 94,0 92,9 93,2 91,9 89,0 85,4 78,3 67,2 34,6 32,6 8,7 7,9 28,6 284 575 480 431 363 318 287 250 214 174 169 166 157 81 Media 2009 1,1 0,4 0,6 0,7 0,9 1,1 1,3 1,4 1,7 2,1 4,3 8,8 25,7 0,0 Onere/ Reddito 74,5 93,8 92,1 93,2 91,8 88,4 84,2 76,9 67,0 34,2 31,3 8,1 6,2 12,5 % contr. con onere positivo 275 548 479 423 350 307 277 240 208 170 160 159 148 200 Media 2010 1,1 0,4 0,6 0,7 0,9 1,0 1,2 1,4 1,6 2,1 4,1 8,4 23,0 0,0 Onere/ Reddito 75,1 94,1 93,2 93,2 92,0 89,2 85,1 77,5 67,5 33,0 29,5 7,1 6,0 0,0 % contr. con onere positivo 281 575 489 431 354 313 281 241 210 170 165 163 172 0 Media 2011 1,1 0,4 0,6 0,7 0,9 1,0 1,2 1,4 1,7 2,1 4,2 8,9 29,3 0,0 Onere/ Reddito detrazione Sezione I Classe di reddito % contr. con onere positivo per classi di reddito 2008 Tabella 4.A.14 - Totale % contr. con onere positivo Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Appendice del Quadro E 153 154 0,0 1,8 2,3 2,9 4,8 13,2 17,5 23,0 29,6 36,3 40,6 43,5 47,9 20,2 0-1.000 1.000-2.500 2.500-5.000 5.000-10.000 10.000-15.000 15.000-20.000 20.000-26.000 26.000-35.000 35.000-50.000 50.000-75.000 75.000-100.000 oltre 100.000 Totale 0 371 767 625 525 444 388 356 309 275 207 195 263 279 1,3 0,5 0,7 0,9 1,1 1,3 1,6 1,8 2,1 2,5 5,0 13,7 39,6 0,0 Onere/ Reddito 21,6 48,9 46,5 43,1 38,8 30,9 24,0 18,1 13,7 5,0 3,5 2,4 1,4 0,0 % contr. con onere positivo 374 834 619 534 442 389 351 312 274 207 205 250 272 0 Media 2009 1,3 0,6 0,7 0,9 1,1 1,3 1,5 1,8 2,1 2,5 5,3 12,9 44,3 0,0 Onere/ Reddito 23,0 51,3 48,5 45,9 41,8 33,3 25,4 19,0 14,3 5,3 3,6 2,5 2,2 0,0 % contr. con onere positivo 381 860 644 555 450 392 355 313 278 206 209 217 278 0 Media 2010 1,3 0,6 0,8 0,9 1,1 1,3 1,5 1,8 2,2 2,5 5,4 11,3 37,8 0,0 Onere/ Reddito 24,5 54,3 51,9 48,4 44,2 35,2 26,7 20,1 14,8 5,3 3,6 2,6 1,5 0,0 % contr. con onere positivo 391 883 676 574 463 399 356 318 281 211 221 213 291 0 Media 2011 per classi di reddito Media 2008 1,3 0,6 0,8 1,0 1,1 1,3 1,6 1,8 2,2 2,5 5,8 11,5 44,6 0,0 Onere/ Reddito detrazione Sezione III 0 Classe di reddito % contr. con onere positivo Tabella 4.A.15 - Totale del Quadro E 0,0 0,0 0,1 0,4 1,4 2,0 2,4 2,8 3,1 3,2 3,2 2,8 2,0 0-1.000 1.000-2.500 2.500-5.000 5.000-10.000 10.000-15.000 15.000-20.000 20.000-26.000 26.000-35.000 35.000-50.000 50.000-75.000 75.000-100.000 oltre 100.000 Totale 113 133 124 125 120 116 113 110 103 101 108 0 0 0 0,4 0,1 0,1 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,8 1,2 2,7 0,0 0,0 0,0 Onere/ Reddito 2,5 4,5 4,1 3,9 3,9 3,3 2,9 2,4 1,7 0,5 0,1 0,0 0,0 0,0 121 182 149 143 132 127 119 112 105 104 110 160 0 0 Media Note: Nel periodo d’imposta 2011 la normativa non prevede più gli oneri detraibili al 20 per cento. 0,0 0 Media 2009 0,4 0,1 0,2 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,8 1,2 2,6 11,1 0,0 0,0 Onere/ Reddito 2,6 4,4 4,1 4,1 4,1 3,5 3,0 2,5 1,8 0,5 0,2 0,1 0,0 0,0 % contr. con onere positivo 120 169 156 143 129 123 118 111 105 102 107 97 0 0 Media 2010 0,4 0,1 0,2 0,2 0,3 0,4 0,5 0,6 0,8 1,2 2,7 5,4 0,0 0,0 Onere/ Reddito - - - - - - - - - - - - - - % contr. con onere positivo - - - - - - - - - - - - - - Media 2011 - - - - - - - - - - - - - - Onere/ Reddito detrazione Sezione IV Classe di reddito % contr. con onere positivo per classi di reddito 2008 Tabella 4.A.16 - Totale % contr. con onere positivo Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Appendice del Quadro E 155 156 0,0 0,1 0,1 0,3 1,1 1,7 2,6 3,4 4,5 5,5 6,5 7,8 2,2 1.000-2.500 2.500-5.000 5.000-10.000 10.000-15.000 15.000-20.000 20.000-26.000 26.000-35.000 35.000-50.000 50.000-75.000 75.000-100.000 oltre 100.000 Totale 1450 3915 3093 2327 1809 1460 1242 995 765 483 429 413 0 0 4,6 2,6 3,6 3,9 4,4 4,9 5,4 5,6 5,9 5,6 10,3 21,9 0,0 0,0 3,4 11,5 9,4 8,3 6,8 5,2 3,8 2,7 1,7 0,5 0,3 0,1 0,0 0,0 Note: Per il periodo d’imposta 2011 i valori si riferiscono alla Sezione IV del Quadro E. 0,0 0-1.000 Onere/ Reddito % contr. con onere positivo 1277 3152 2533 2053 1558 1293 1099 899 690 504 636 487 0 0 Media 2009 4,0 2,1 3,0 3,4 3,8 4,3 4,8 5,1 5,4 5,9 15,6 26,2 0,0 0,0 Onere/ Reddito 4,7 15,1 12,2 11,2 9,4 7,0 5,2 3,8 2,3 0,6 0,3 0,3 0,1 0,0 % contr. con onere positivo 1107 2713 2002 1730 1351 1112 963 793 660 516 547 472 162 0 Media 2010 3,5 1,8 2,3 2,9 3,3 3,7 4,2 4,5 5,1 6,1 14,4 24,6 20,8 0,0 Onere/ Reddito 4,9 14,8 12,6 11,3 9,4 7,2 5,4 3,9 2,5 0,7 0,3 0,3 0,1 0,0 % contr. con onere positivo 883 2125 1490 1288 1069 891 784 649 536 430 477 467 107 0 Media 2011 per classi di reddito Media 2008 2,8 1,4 1,7 2,1 2,6 3,0 3,4 3,7 4,2 5,1 12,5 23,7 23,8 0,0 Onere/ Reddito detrazione Sezione V 0 Classe di reddito % contr. con onere positivo Tabella 4.A.17 - Totale del Quadro E 4,5 3,7 4,3 4,2 5,2 5,6 4,0 2,0 0,0 0,0 0,0 0,0 3,8 0-1.000 1.000-2.500 2.500-5.000 5.000-10.000 10.000-15.000 15.000-20.000 20.000-26.000 26.000-35.000 35.000-50.000 50.000-75.000 75.000-100.000 oltre 100.000 Totale 0 225 0 0 0 0 157 151 166 340 315 322 323 340 1,3 0,0 0,0 0,0 0,0 0,6 0,7 1,0 2,7 4,1 8,3 17,8 59,6 0,0 Onere/ Reddito 4,3 0,0 0,0 0,0 0,0 2,3 4,6 6,3 6,0 4,9 4,8 4,3 5,5 14,3 Note: Per il periodo d’imposta 2011 i valori si riferiscono alla Sezione V del Quadro E. 0,0 0 Media 223 0 0 0 0 156 149 164 342 322 317 331 349 300 Media 2009 1,3 0,0 0,0 0,0 0,0 0,6 0,7 0,9 2,7 4,2 8,1 18,7 68,1 0,0 Onere/ Reddito 4,7 0,0 0,0 0,0 0,0 2,5 5,0 6,9 6,7 5,4 5,3 4,8 6,4 0,0 % contr. con onere positivo 221 0 0 0 0 153 148 162 335 319 313 301 323 0 Media 2010 1,3 0,0 0,0 0,0 0,0 0,5 0,7 0,9 2,6 4,1 8,1 16,8 56,0 0,0 Onere/ Reddito 5,0 0,0 0,0 0,0 0,0 2,6 5,6 7,5 7,0 5,7 5,6 4,8 7,1 0,0 % contr. con onere positivo 216 0 0 0 0 152 146 160 329 317 313 293 328 0 Media 2011 1,3 0,0 0,0 0,0 0,0 0,5 0,6 0,9 2,6 4,1 8,1 16,9 56,0 0,0 Onere/ Reddito per canoni di locazione di cui Classe di reddito % contr. con onere positivo per classi di reddito 2008 Tabella 4.A.18 - Detrazione % contr. con onere positivo Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Appendice alla Sezione VI del Quadro E 157 158 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 1.000-2.500 2.500-5.000 5.000-10.000 10.000-15.000 15.000-20.000 20.000-26.000 26.000-35.000 35.000-50.000 50.000-75.000 75.000-100.000 oltre 100.000 Totale 535 516 516 0 516 582 516 516 516 516 0 0 0 0 2,0 0,5 0,6 0,0 1,4 2,0 2,3 2,9 4,0 5,4 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 Note: Per il periodo d’imposta 2011 i valori si riferiscono alla Sezione VI del Quadro E. 0,0 0-1.000 Onere/ Reddito % contr. con onere positivo 530 0 0 516 516 592 516 516 516 516 516 0 0 0 Media 2009 2,2 0,0 0,0 0,8 1,3 2,0 2,3 2,9 3,7 6,3 18,9 0,0 0,0 0,0 Onere/ Reddito 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 % contr. con onere positivo 534 516 516 516 516 589 516 516 516 516 516 0 0 0 Media 2010 2,0 0,5 0,7 0,7 1,3 2,0 2,3 2,9 4,2 6,3 14,8 0,0 0,0 0,0 Onere/ Reddito 0,2 1,0 0,7 0,5 0,4 0,2 0,2 0,1 0,0 0,0 0,0 0,0 0,1 0,0 % contr. con onere positivo 240 276 247 255 245 234 234 228 236 333 263 13 163 0 Media 2011 per classi di reddito Media 2008 0,6 0,2 0,3 0,4 0,6 0,8 1,0 1,3 1,8 4,0 6,7 1,1 905,6 0,0 Onere/ Reddito detrazioni di cui alla Sezione 0 Classe di reddito % contr. con onere positivo Tabella 4.A.19 - Altre VII del Quadro E 0,0 13,1 15,1 37,2 37,7 71,4 84,4 90,2 92,8 94,9 95,5 95,8 96,8 79,0 0 0-1.000 1.000-2.500 2.500-5.000 5.000-10.000 10.000-15.000 15.000-20.000 20.000-26.000 26.000-35.000 35.000-50.000 50.000-75.000 75.000-100.000 oltre 100.000 Totale 428 1275 989 801 627 506 425 344 290 221 212 245 258 0 Media 1,7 0,9 1,2 1,3 1,5 1,7 1,9 2,0 2,3 2,7 5,4 13,1 41,9 0,0 Onere/ Reddito 80,5 96,6 95,9 95,9 95,1 92,9 90,2 84,6 74,0 40,5 38,3 14,2 14,1 42,9 % contr. con onere positivo 436 1366 1019 844 648 515 423 343 291 220 207 246 252 154 Media 2009 1,8 1,0 1,2 1,4 1,6 1,7 1,9 2,0 2,3 2,7 5,3 13,2 43,2 0,0 Onere/ Reddito 80,2 96,9 95,6 96,1 95,1 92,7 89,5 83,6 74,4 40,7 37,5 14,4 13,9 12,5 % contr. con onere positivo 447 1418 1052 883 674 526 430 344 295 223 204 238 259 200 Media 2010 1,8 1,0 1,2 1,5 1,7 1,8 1,9 2,0 2,3 2,7 5,2 12,7 41,8 0,0 Onere/ Reddito 80,5 97,3 96,3 96,1 95,3 93,3 90,1 84,1 74,5 39,5 35,7 13,6 13,9 0,0 % contr. con onere positivo 448 1375 1035 860 663 523 427 342 295 223 212 239 273 0 Media 2011 1,8 1,0 1,2 1,4 1,6 1,8 1,9 1,9 2,3 2,7 5,4 13,3 46,3 0,0 Onere/ Reddito detrazioni per oneri Classe di reddito 2008 Tabella 4.A.20 - Totale % contr. con onere positivo Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Appendice per classi di reddito 159 160 0,0 99,2 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 34,1 0,0 0,0 96,8 0-1.000 1.000-2.500 2.500-5.000 5.000-10.000 10.000-15.000 15.000-20.000 20.000-26.000 26.000-35.000 35.000-50.000 50.000-75.000 75.000-100.000 oltre 100.000 Totale 1167 0 1047 96 487 850 1070 1224 1439 1673 1434 1385 1376 0 Media 2008 5,8 0,0 1,2 0,2 1,2 2,9 4,7 7,0 11,4 22,1 37,4 75,6 218,3 0,0 Onere/ Reddito 96,7 0,0 0,0 34,5 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 98,9 0,0 % contr. con onere positivo 1152 166 0 97 485 848 1068 1223 1441 1668 1438 1397 1355 0 Media 2009 5,6 0,1 0,0 0,2 1,2 2,9 4,7 7,0 11,4 21,9 37,7 76,1 213,5 0,0 Onere/ Reddito 96,6 0,0 0,0 34,9 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 99,5 0,0 % contr. con onere positivo 1148 0 0 96 481 847 1068 1222 1441 1662 1443 1418 1381 0 Media 2010 5,6 0,0 0,0 0,2 1,2 2,9 4,7 7,0 11,4 21,9 37,9 77,5 218,5 0,0 Onere/ Reddito 96,5 0,0 0,0 34,7 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 99,8 0,0 % contr. con onere positivo 1141 0 0 97 483 845 1067 1220 1443 1668 1472 1447 1384 0 Media 2011 5,5 0,0 0,0 0,2 1,2 2,8 4,7 6,9 11,4 22,0 38,8 79,4 226,1 0,0 Onere/ Reddito detrazioni per carichi 0 Classe di reddito % contr. con onere positivo Tabella 4.A.21 - Totale di lavoro per classi di reddito 0,0 11,2 10,7 12,9 13,8 29,3 37,5 43,4 47,8 52,4 56,1 54,1 11,3 37,0 0 0-1.000 1.000-2.500 2.500-5.000 5.000-10.000 10.000-15.000 15.000-20.000 20.000-26.000 26.000-35.000 35.000-50.000 50.000-75.000 75.000-100.000 oltre 100.000 Totale 807 210 229 471 704 773 829 893 844 969 1261 1287 1381 0 Media 3,2 0,2 0,3 0,8 1,7 2,6 3,6 5,1 6,6 12,2 31,7 71,9 238,2 0,0 Onere/ Reddito 37,2 12,2 53,0 55,3 51,6 47,3 43,2 37,2 29,7 13,6 10,9 7,5 6,1 0,0 804 198 221 468 697 770 829 894 854 976 1244 1354 1302 0 Media 2009 3,2 0,2 0,3 0,8 1,7 2,6 3,6 5,1 6,7 12,2 31,3 73,4 216,6 0,0 Onere/ Reddito 36,7 11,6 52,1 54,7 50,6 46,2 42,5 36,4 29,7 13,9 10,5 7,6 7,6 0,0 % contr. con onere positivo 806 179 217 463 693 760 833 901 868 990 1236 1224 1184 0 Media 2010 3,1 0,2 0,3 0,8 1,7 2,6 3,6 5,1 6,8 12,3 31,1 67,3 183,8 0,0 Onere/ Reddito 36,1 11,5 51,2 53,6 49,1 45,4 41,8 35,4 28,9 13,4 10,2 7,2 7,1 0,0 % contr. con onere positivo 798 171 217 459 689 753 836 891 868 983 1197 1349 1246 0 Media 2011 3,1 0,2 0,3 0,8 1,7 2,5 3,7 5,0 6,8 12,2 30,4 74,2 215,5 0,0 Onere/ Reddito detrazioni per carichi Classe di reddito % contr. con onere positivo di reddito 2008 Tabella 4.A.22 - Totale % contr. con onere positivo Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Appendice di famiglia per classi 161 162 0,0 99,7 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 98,0 97,3 97,0 99,9 0-1.000 1.000-2.500 2.500-5.000 5.000-10.000 10.000-15.000 15.000-20.000 20.000-26.000 26.000-35.000 35.000-50.000 50.000-75.000 75.000-100.000 oltre 100.000 Totale 1771 1310 1109 1091 1457 1693 1817 1850 1894 1890 1675 1559 1558 0 Media 2008 8,0 0,9 1,3 1,8 3,6 5,7 8,0 10,5 15,0 25,0 43,7 85,1 248,1 0,0 Onere/ Reddito 99,9 97,0 97,4 98,2 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 99,5 42,9 % contr. con onere positivo 1770 1395 1129 1128 1466 1699 1812 1848 1911 1890 1653 1534 1463 154 Media 2009 7,8 1,0 1,3 1,9 3,6 5,7 7,9 10,5 15,1 24,8 43,3 83,5 231,4 0,0 Onere/ Reddito 99,9 97,1 97,2 98,2 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 99,8 12,5 % contr. con onere positivo 1768 1451 1160 1163 1481 1695 1810 1839 1919 1890 1650 1546 1505 200 Media 2010 7,8 1,0 1,4 1,9 3,6 5,7 7,9 10,5 15,2 24,9 43,4 84,5 238,2 0,0 Onere/ Reddito 99,9 97,5 97,7 98,3 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 99,9 0,0 % contr. con onere positivo 1755 1410 1142 1134 1461 1683 1805 1825 1914 1888 1670 1577 1508 0 Media 2011 7,6 1,0 1,3 1,9 3,6 5,6 7,9 10,4 15,2 24,9 44,0 86,5 246,6 0,0 Onere/ Reddito detrazioni 0 Classe di reddito % contr. con onere positivo Tabella 4.A.23 - Totale per classi di reddito 68,0 49,9 58,9 25-44 45-64 sopra 64 Totale 7,8 33,4 14,2 2,1 15,9 15-24 25-44 45-64 sopra 64 Totale 0,0 1936 1243 1662 2101 2361 0 Media 7,3 4,9 5,4 8,4 14,6 0,0 Onere/ Reddito 3,5 4,2 3,4 2,9 21,6 15,7 2,1 14,3 33,2 6,9 0,9 % contr. con onere positivo 61,4 54,0 69,8 61,5 44,1 378 1643 1032 1391 1798 2135 1823 Media 2009 868 964 944 693 522 6,2 3,9 4,5 7,2 12,8 19,7 Onere/ Reddito 3,5 4,2 3,3 2,9 3,5 3,8 15,0 2,0 14,1 32,3 5,6 1,3 % contr. con onere positivo 62,2 56,7 70,3 61,0 40,3 15,3 1469 920 1242 1619 1941 541 Media 2010 895 1002 966 699 493 558 Media 5,5 3,4 4,0 6,4 11,6 5,5 Onere/ Reddito 3,5 4,3 3,4 2,9 3,4 5,6 Onere/ Reddito 14,8 2,0 14,5 32,9 5,4 1,5 % contr. con onere positivo 64,0 58,9 71,8 62,9 42,4 20,1 % contr. con onere positivo 915 1012 987 711 525 650 Media 2011 1591 979 1361 1756 2045 463 Media 2011 principale 2008 858 954 935 693 5,4 3,6 Onere/ Reddito 2010 per l’abitazione minore di 15 801 533 Media % contr. con onere positivo per classi di età 3,6 4,2 3,4 2,9 3,6 5,8 Onere/ Reddito 5,8 3,5 4,4 6,9 12,0 5,1 Onere/ Reddito detraibile per interessi Classe di reddito 60,0 15-24 Onere/ Reddito 2009 Tabella 4.B.2 - Onere % contr. con onere positivo 9,8 43,5 minore di 15 Media % contr. con onere positivo detraibile per spese sanitarie Classe di reddito 2008 Tabella 4.B.1 - Onere % contr. con onere positivo Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Appendice sui mutui ipotecari per classi di età 163 164 36,5 34,3 11,9 27,0 25-44 45-64 sopra 64 Totale 2,5 12,4 5,6 14,5 0,9 7,0 minore di 15 15-24 25-44 45-64 sopra 64 Totale 716 858 701 703 912 249 2,4 2,8 2,1 3,2 8,2 2,6 Onere/ Reddito 7,0 0,9 14,6 5,5 11,6 4,5 729 904 717 707 922 322 Media 2009 636 598 663 631 169 2,4 2,9 2,1 3,2 8,1 4,0 Onere/ Reddito 2,2 2,3 2,1 2,4 1,0 0,6 6,8 0,9 14,3 5,3 9,9 5,7 % contr. con onere positivo 24,0 11,0 31,1 32,6 11,4 0,0 764 916 762 718 959 99 Media 2010 582 535 618 571 165 0 2,5 2,9 2,2 3,2 8,8 1,1 Onere/ Reddito 2,0 2,0 1,9 2,2 1,0 0,0 6,4 0,9 13,9 4,9 10,0 3,1 % contr. con onere positivo 22,9 10,5 30,2 31,6 11,6 0,5 per classi di età 804 975 799 750 1035 162 Media 2011 548 504 589 530 175 15 Media 2011 e contro gli infortuni per % contr. con onere positivo 25,6 11,5 32,8 34,5 11,6 74 Onere/ Reddito % contr. con onere positivo di istruzione Media 2,4 2,5 2,2 2,6 1,2 1,8 Media 2010 sulla vita 2008 674 634 695 678 191 8,3 Onere/ Reddito % contr. con onere positivo 1,9 1,8 1,8 2,0 1,1 0,1 Onere/ Reddito 2,6 3,0 2,3 3,4 9,5 1,6 Onere/ Reddito detraibile per spese Classe di reddito 11,8 15-24 1287 Media 2009 Tabella 4.B.4 - Onere % contr. con onere positivo 0,6 Onere/ Reddito % contr. con onere positivo classi di età Media 2008 detraibile per assicurazioni minore di 15 Classe di reddito % contr. con onere positivo Tabella 4.B.3 - Onere 0,8 2,7 1,7 1,7 25-44 45-64 sopra 64 Totale 0,2 10,0 5,9 0,0 5,1 15-24 25-44 45-64 sopra 64 Totale 13,5 minore di 15 202 179 202 203 164 200 0,7 0,5 0,6 0,7 1,6 1,9 Onere/ Reddito 5,5 0,0 6,7 10,7 0,2 19,8 % contr. con onere positivo 1,7 1,8 2,6 0,8 0,2 206 185 206 207 165 179 Media 2009 1470 1494 1454 1468 1526 1549 0,7 0,6 0,6 0,8 1,5 1,5 Onere/ Reddito 5,7 6,9 5,0 5,9 9,3 14,4 5,6 0,0 7,2 11,0 0,1 12,1 % contr. con onere positivo 1,7 1,8 2,6 0,8 0,2 0,0 211 182 210 212 174 203 Media 2010 1475 1493 1463 1464 1541 0 Media 0,7 0,5 0,6 0,8 1,5 1,8 Onere/ Reddito 5,7 6,7 5,1 5,9 10,1 0,0 Onere/ Reddito 5,7 0,0 7,7 11,5 0,2 10,8 % contr. con onere positivo 1,7 1,8 2,6 0,8 0,2 1,0 % contr. con onere positivo 1469 1494 1455 1449 1383 516 Media 2011 215 193 216 214 151 187 Media 2011 per classi di età Media 5,8 7,1 5,1 5,8 9,4 0,9 Onere/ Reddito 2010 dai ragazzi 2008 1472 1501 1457 1458 1527 0,0 Media % contr. con onere positivo per classi di età 5,6 6,5 5,0 5,8 8,5 5,7 Onere/ Reddito 0,7 0,6 0,6 0,8 1,3 1,9 Onere/ Reddito detraibile per attività Classe di reddito 0,2 15-24 0 Onere/ Reddito 2009 Tabella 4.B.6 - Onere % contr. con onere positivo 0,0 minore di 15 Media % contr. con onere positivo detraibile per spese funebri Classe di reddito 2008 Tabella 4.B.5 - Onere % contr. con onere positivo Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Appendice sportive praticate 165 166 85,2 82,7 56,3 74,0 25-44 45-64 sopra 64 Totale 0,0 24,9 50,1 50,8 25,1 41,3 15-24 25-44 45-64 sopra 64 Totale 107 59 152 88 64 0 Media 0,4 0,2 0,5 0,4 0,4 0,0 Onere/ Reddito 6,3 5,4 5,8 42,0 26,4 51,4 50,4 26,4 0,9 % contr. con onere positivo 75,4 59,9 83,5 85,1 60,1 110 59 153 94 68 13 Media 2009 1492 1195 1587 1650 901 547 0,4 0,2 0,5 0,4 0,4 0,1 Onere/ Reddito 6,0 5,3 5,6 6,9 6,2 5,2 42,1 27,8 51,5 49,7 25,6 0,6 % contr. con onere positivo 74,6 61,9 82,5 82,3 53,8 23,6 111 59 154 96 65 26 Media 2010 1447 1215 1556 1559 834 537 Media 2010 0,4 0,2 0,5 0,4 0,4 0,2 Onere/ Reddito 5,7 5,2 5,4 6,5 5,8 5,4 Onere/ Reddito 42,3 28,6 52,3 50,2 24,7 0,5 % contr. con onere positivo 75,2 63,4 83,2 82,9 55,1 28,4 % contr. con onere positivo 1475 1218 1597 1621 878 604 Media 2011 109 58 151 99 68 60 Media 2011 ed assistenziali 2008 1564 1192 1631 7,5 6,7 30,6 Onere/ Reddito % contr. con onere positivo previdenziali minore di 15 963 1788 5,5 Media 2009 del Quadro E per classi di età 5,7 5,1 5,5 6,7 6,1 5,6 Onere/ Reddito 0,4 0,2 0,5 0,4 0,4 0,3 Onere/ Reddito Deduzione Classe di reddito 60,7 15-24 627 Onere/ Reddito % contr. con onere positivo Tabella 4.B.8 - % contr. con onere positivo 19,6 Media 2008 detraibili Sezione I minore di 15 Classe di reddito % contr. con onere positivo Tabella 4.B.7 - Totale oneri per contributi per classi di età 0,4 1,2 2,1 1,3 25-44 45-64 sopra 64 Totale 6,3 14,1 9,6 0,0 7,7 15-24 25-44 45-64 sopra 64 Totale 0,0 1205 1999 1478 1028 508 0 3,6 3,0 3,7 3,4 2,7 0,0 7,6 0,0 10,0 13,7 5,3 0,0 1222 1636 1461 1046 526 0 Media 3,7 2,9 3,8 3,6 2,8 0,0 Onere/ Reddito 7,6 0,0 10,4 13,7 4,8 0,0 % contr. con onere positivo 1,8 3,1 1,7 0,6 0,0 1285 1409 1486 1125 589 0 Media 2010 766 808 726 639 483 0 3,8 3,0 3,8 3,8 3,1 0,0 Onere/ Reddito 2,3 2,9 1,7 1,6 3,1 0,0 1,8 3,1 1,6 0,5 0,0 0,0 7,4 0,0 10,9 13,5 4,3 0,0 % contr. con onere positivo per classi di età minore di 15 Onere/ Reddito 1,9 2,5 1,4 1,3 3,5 0,0 733 774 688 584 357 0 Media 1371 1538 1529 1235 599 0 Media 2011 complementare 2009 665 708 630 525 352 0,0 Onere/ Reddito per previdenza 2011 e familiari per classi di età % contr. con onere positivo 1,5 2,5 1,4 0,5 0,0 0 Media % contr. con onere positivo per contributi Media 1,8 2,4 1,4 1,2 2,0 0,0 Onere/ Reddito 2010 ai servizi domestici 2008 648 690 610 533 311 0,0 Media % contr. con onere positivo 2,1 2,6 1,5 1,4 2,5 0,0 Onere/ Reddito 3,9 2,7 3,9 4,0 3,2 0,0 Onere/ Reddito Deduzione Classe di reddito 0,0 15-24 0 Onere/ Reddito 2009 Tabella 4.B.10 - % contr. con onere positivo 0,0 minore di 15 Media % contr. con onere positivo contributi per addetti Classe di reddito 2008 Tabella 4.B.9 - Deduzione per % contr. con onere positivo Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Appendice esclusi dal sostituto 167 168 2,9 2,7 0,2 1,9 25-44 45-64 sopra 64 Totale 1,2 27,1 54,1 56,4 33,7 47,4 minore di 15 15-24 25-44 45-64 sopra 64 Totale 336 432 398 209 162 485 1,3 1,8 1,4 0,9 1,0 4,7 Onere/ Reddito 368 460 35,9 48,7 437 226 167 11 57,5 54,7 28,8 1,8 Media 2009 1986 2607 2438 1494 1073 1,4 1,8 1,5 0,9 1,1 0,1 Onere/ Reddito 6,2 6,4 6,6 5,7 6,4 0,0 49,2 37,9 58,0 54,2 28,0 1,3 % contr. con onere positivo 2,6 0,3 4,0 3,9 3,0 0,0 408 494 488 246 173 17 Media 2010 2025 2760 2477 1480 964 0 1,5 1,9 1,6 1,0 1,1 0,1 Onere/ Reddito 6,4 6,5 6,8 5,8 6,0 0,0 49,6 38,7 58,8 54,8 27,8 1,0 % contr. con onere positivo 3,0 0,4 4,8 4,6 3,8 0,0 per classi di età 431 515 509 259 201 41 Media 2011 2003 2890 2423 1441 960 0 Media 2011 complementare non esclusi % contr. con onere positivo 2,2 0,2 3,2 3,3 2,6 0 Onere/ Reddito % contr. con onere positivo del Quadro E Media 6,0 6,4 6,1 5,7 6,3 0,0 Media 2010 per previdenza 2008 1899 2607 2322 1484 1008 0,0 Onere/ Reddito % contr. con onere positivo 6,4 6,9 6,8 5,6 5,9 0,0 Onere/ Reddito 1,6 2,0 1,7 1,0 1,3 0,2 Onere/ Reddito deduzioni Sezione II Classe di reddito 2,4 15-24 0 Media 2009 Tabella 4.B.12 - Totale % contr. con onere positivo 0,0 Onere/ Reddito % contr. con onere positivo dal sostituto Media 2008 per contributi minore di 15 Classe di reddito % contr. con onere positivo Tabella 4.B.11 - Deduzione per classi di età 54,0 71,6 73,4 65,5 25-44 45-64 sopra 64 Totale 19,6 60,6 85,2 82,6 56,2 74,0 minore di 15 15-24 25-44 45-64 sopra 64 Totale 297 227 310 340 184 119 Media 1,2 1,0 1,1 1,4 1,3 1,0 Onere/ Reddito 1,9 2,5 1,6 1,5 1,7 75,3 59,8 83,4 85,0 59,9 30,6 % contr. con onere positivo 65,8 74,2 71,3 53,6 9,7 15,3 284 228 302 314 172 104 Media 2009 449 495 444 384 264 443 1,1 1,0 1,1 1,3 1,2 1,0 Onere/ Reddito 1,9 2,5 1,6 1,5 1,7 4,4 Onere/ Reddito 74,5 61,8 82,4 82,2 53,6 23,6 % contr. con onere positivo 65,3 74,3 70,5 52,1 8,2 16,6 275 231 296 297 159 102 Media 2010 452 499 445 384 266 360 Media 2010 1,1 1,0 1,0 1,2 1,1 1,0 Onere/ Reddito 1,9 2,4 1,6 1,5 1,7 5,1 Onere/ Reddito 75,1 63,3 83,1 82,8 54,9 28,4 % contr. con onere positivo 66,3 75,1 70,8 52,7 8,1 20,1 % contr. con onere positivo 281 232 304 308 167 115 Media 2011 456 501 445 385 271 336 Media 2011 per classi di età 2008 446 494 443 382 256 4,4 Media % contr. con onere positivo per classi di età 1,8 2,4 1,6 1,5 1,7 4,2 Onere/ Reddito 1,1 1,0 1,0 1,3 1,2 1,1 Onere/ Reddito detrazione Sezione I Classe di reddito 10,4 15-24 399 Onere/ Reddito 2009 Tabella 4.B.14 - Totale % contr. con onere positivo 11,7 minore di 15 Media % contr. con onere positivo per abitazione principale Classe di reddito 2008 Tabella 4.B.13 - Deduzione % contr. con onere positivo Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Appendice del Quadro E 169 170 23,1 20,2 45-64 sopra 64 Totale 0,4 1,6 2,6 1,9 2,0 15-24 25-44 45-64 sopra 64 Totale 113 103 116 121 119 0 0,4 0,4 0,4 0,5 0,7 0,0 Onere/ Reddito 1,9 2,5 2,4 3,1 2,0 0,5 0,0 % contr. con onere positivo 21,6 24,6 24,3 16,4 121 105 123 139 129 0 Media 2009 374 323 369 469 470 152 Note: Nel periodo d’imposta 2011 la normativa non prevede più gli oneri detraibili al 20 per cento. 0,0 minore di 15 Media 1,3 1,3 1,1 1,7 2,6 2,7 0,4 0,4 0,4 0,5 0,7 0,0 Onere/ Reddito 1,3 1,2 1,1 1,6 2,7 0,7 Onere/ Reddito 2,6 2,5 3,1 2,1 0,5 0,6 % contr. con onere positivo 23,0 26,6 25,7 17,0 1,6 3,2 % contr. con onere positivo 120 105 122 137 131 78 Media 2010 381 333 379 476 432 282 Media 2010 0,4 0,4 0,4 0,5 0,8 0,8 Onere/ Reddito 1,3 1,3 1,1 1,6 2,6 2,2 Onere/ Reddito - - - - - - % contr. con onere positivo 24,5 27,8 27,1 18,2 1,7 4,1 % contr. con onere positivo - - - - - - Media 2011 391 350 389 479 426 303 Media 2011 per classi di età 2008 371 314 364 477 455 0,7 Media 2009 del Quadro E per classi di età 1,3 1,3 1,1 1,6 2,4 2,0 Onere/ Reddito - - - - - - Onere/ Reddito detrazione Sezione IV Classe di reddito 23,0 25-44 136 Onere/ Reddito % contr. con onere positivo Tabella 4.B.16 - Totale % contr. con onere positivo 1,9 15,4 15-24 1,8 Media 2008 detrazione Sezione III minore di 15 Classe di reddito % contr. con onere positivo Tabella 4.B.15 - Totale del Quadro E 0,4 1,9 2,8 2,0 2,2 15-24 25-44 45-64 sopra 64 Totale 1450 1108 1572 1646 1289 0 4,6 4,1 4,4 5,4 7,2 0,0 Onere/ Reddito 3,4 3,3 4,3 2,8 0,4 0,0 171 4,8 5,6 2,8 3,0 3,8 15-24 25-44 45-64 sopra 64 Totale 225 251 200 214 364 0 1,3 1,7 1,1 1,2 2,7 0,0 4,3 3,3 3,1 6,6 5,8 0,0 Note: Per il periodo d’imposta 2011 i valori si riferiscono alla Sezione V del Quadro E. 0,0 minore di 15 Onere/ Reddito 223 245 199 216 357 0 Media 1,3 1,6 1,1 1,2 2,5 0,0 Onere/ Reddito 4,7 3,5 3,5 7,5 5,7 0,0 221 243 198 214 356 0 Media 2010 1,3 1,6 1,1 1,2 2,5 0,0 Onere/ Reddito 3,5 3,0 3,4 4,4 6,3 5,6 5,0 3,5 3,8 8,3 6,2 0,0 % contr. con onere positivo 4,9 5,1 5,9 3,9 0,5 0,0 883 676 969 1089 969 0 Media 2011 216 239 196 208 335 0 Media 2011 del Quadro E Media % contr. con onere positivo 1107 848 1215 1323 1155 765 Onere/ Reddito % contr. con onere positivo 2,8 2,4 2,7 3,6 5,1 0,0 Onere/ Reddito 1,3 1,5 1,1 1,2 2,3 0,0 Onere/ Reddito Detrazione per canoni Classe di reddito 2009 4,7 4,8 5,8 3,7 0,6 0,6 Media 2010 di cui alla Sezione VI % contr. con onere positivo 4,0 3,5 3,9 4,9 6,7 0,0 Onere/ Reddito % contr. con onere positivo del Quadro E per classi di età 2008 1277 980 1394 1476 1195 0 Media 2009 Tabella 4.B.18 - % contr. con onere positivo Note: Per il periodo d’imposta 2011 i valori si riferiscono alla Sezione IV del Quadro E. 0,0 minore di 15 Media % contr. con onere positivo detrazione Sezione V Classe di reddito 2008 Tabella 4.B.17 - Totale % contr. con onere positivo Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Appendice di locazione per classi di età 172 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 15-24 25-44 45-64 sopra 64 Totale 535 516 557 516 0 0 2,0 2,2 1,6 2,7 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 20,2 63,8 88,7 86,0 64,1 79,0 minore di 15 15-24 25-44 45-64 sopra 64 Totale 428 361 457 460 223 128 Media 1,7 1,7 1,6 1,9 1,6 1,1 Onere/ Reddito 80,5 67,6 87,1 88,9 63,5 32,4 436 382 473 452 217 111 Media 2009 1,8 1,7 1,7 1,9 1,5 1,0 Onere/ Reddito 80,2 69,8 86,5 86,9 57,5 24,8 % contr. con onere positivo 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 447 406 488 451 208 155 Media 2010 534 516 551 516 0 0 Media 2010 1,8 1,8 1,7 1,9 1,5 1,5 Onere/ Reddito 2,0 2,1 1,7 2,9 0,0 0,0 Onere/ Reddito 80,5 70,6 87,1 87,6 58,8 29,4 % contr. con onere positivo 0,2 0,1 0,2 0,2 0,0 0,0 % contr. con onere positivo 448 407 486 460 212 153 Media 2011 240 195 242 259 391 0 Media 2011 0,6 0,6 0,5 0,7 2,4 0,0 Onere/ Reddito 1,8 1,7 1,7 1,9 1,5 1,4 Onere/ Reddito detrazioni per oneri Classe di reddito % contr. con onere positivo 2,2 2,2 2,0 2,5 2,9 0,0 Onere/ Reddito % contr. con onere positivo VII del Quadro E 2008 530 516 554 516 516 0 Media 2009 Tabella 4.B.20 - Totale % contr. con onere positivo Note: Per il periodo d’imposta 2011 i valori si riferiscono alla Sezione VI del Quadro E. 0,0 Onere/ Reddito % contr. con onere positivo per classi di età Media 2008 detrazioni di cui alla Sezione minore di 15 Classe di reddito % contr. con onere positivo Tabella 4.B.19 - Altre per classi di età 97,5 94,5 98,2 96,8 25-44 45-64 sopra 64 Totale 6,0 47,2 48,2 18,6 37,0 15-24 25-44 45-64 sopra 64 Totale 1,8 minore di 15 807 734 792 856 823 864 3,2 3,4 2,8 3,6 6,3 7,2 Onere/ Reddito 37,2 18,6 48,5 47,9 5,9 2,7 804 729 789 854 842 630 Media 2009 1152 1256 1058 1121 1304 3,2 3,2 2,8 3,6 6,0 4,8 Onere/ Reddito 5,6 7,0 4,6 5,2 9,9 22,0 36,7 18,5 48,1 47,6 5,7 1,9 % contr. con onere positivo 96,6 97,8 94,3 97,5 100,0 100,0 806 725 793 858 833 598 Media 2010 1148 1241 1056 1125 1303 1616 3,1 3,2 2,8 3,6 5,9 3,6 Onere/ Reddito 5,6 6,8 4,6 5,3 10,2 27,1 Onere/ Reddito 36,1 17,8 48,0 48,4 5,7 1,0 % contr. con onere positivo 96,5 97,6 94,2 97,4 100,0 100,0 per classi di età 798 718 788 851 806 940 Media 2011 1141 1229 1049 1116 1298 1589 Media 2011 per classi di età % contr. con onere positivo 96,7 98,0 94,4 97,6 100,0 1571 Media % contr. con onere positivo di famiglia Media 5,8 7,5 4,7 5,2 10,0 100,0 Onere/ Reddito 2010 per carichi di lavoro 2008 1167 1288 1073 1120 1309 26,8 Media % contr. con onere positivo 5,5 6,6 4,5 5,2 10,1 26,0 Onere/ Reddito 3,1 3,0 2,7 3,5 5,7 7,8 Onere/ Reddito detrazioni per carichi Classe di reddito 100,0 15-24 1615 Onere/ Reddito 2009 Tabella 4.B.22 - Totale % contr. con onere positivo 100,0 minore di 15 Media % contr. con onere positivo detrazioni Classe di reddito 2008 Tabella 4.B.21 - Totale % contr. con onere positivo Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Appendice 173 174 100,0 100,0 99,9 99,9 99,9 99,9 15-24 25-44 45-64 sopra 64 Totale 1771 1634 1794 1912 1500 1657 Media 2008 8,0 9,0 6,9 8,4 11,5 27,5 Onere/ Reddito 99,9 99,9 99,9 99,9 100,0 100,0 % contr. con onere positivo 1770 1626 1799 1915 1494 1623 Media 2009 7,8 8,5 6,8 8,4 11,4 22,7 Onere/ Reddito 99,9 99,9 99,9 99,9 100,0 100,0 % contr. con onere positivo 1768 1633 1805 1908 1471 1665 Media 2010 7,8 8,4 6,8 8,5 11,5 27,9 Onere/ Reddito 99,9 99,9 99,9 99,9 100,0 100,0 % contr. con onere positivo 1755 1617 1794 1913 1471 1643 Media 2011 7,6 8,1 6,6 8,4 11,5 26,8 Onere/ Reddito detrazioni per classi di età minore di 15 Classe di reddito % contr. con onere positivo Tabella 4.B.223 - Totale Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Appendice Di seguito le statistiche sulla composizione dei contribuenti. La prima colonna riporta la Composizione del reddito totale per fasce di reddito: nota, la statistica si legge in colonna (somma a 100). Le ultime quattro colonne fanno vedere, per ogni fascia di reddito, come si compone il reddito complessivo tra dipendenti, pensionati e altri contribuenti, La statistica somma a 100 per riga. Tabella 8A - Numero Classe di reddito 0 2008 2009 2010 7 7 8 2011 5 di contribuenti 0-1.000 1148 1318 1713 1841 per classi di reddito - Tutti 1.000-2.500 4840 5189 6457 6838 2.500-5.000 13822 14402 17199 18042 5.000-10.000 143757 135904 149048 156796 10.000-15.000 178284 177433 191509 195714 15.000-20.000 235099 239957 260053 260680 20.000-26.000 235589 245498 268323 282617 26.000-35.000 169412 187728 206620 229675 35.000-50.000 76262 82854 94034 102079 50.000-75.000 30596 32720 36747 40334 75.000-100.000 9329 10088 11555 12869 oltre 100.000 5652 5969 6914 7387 1103797 1139067 1250180 1314877 2008 2009 2010 2011 7 7 8 5 0-1.000 843 1013 1286 1366 1.000-2.500 2880 3233 3831 4171 Totale Tabella 8B - Numero di contribuenti per classi di reddito - Dipendenti Classe di reddito 0 2.500-5.000 8966 9252 10681 11338 5.000-10.000 36566 37887 43540 44137 10.000-15.000 66953 70228 78027 77490 15.000-20.000 130038 130571 139568 132988 20.000-26.000 152962 157272 168345 173510 26.000-35.000 111315 120668 127091 139713 35.000-50.000 52580 54391 59257 61303 50.000-75.000 22551 23490 25850 27763 75.000-100.000 7771 8081 9114 9812 oltre 100.000 5155 5353 6191 6508 598587 621446 672789 690104 Totale 175 Tabella 8C - Numero di contribuenti per classi di reddito - Pensionati Classe di reddito 2008 2009 2010 0 0 0 0 0-1.000 305 305 427 475 1.000-2.500 1960 1956 2626 2667 0 2.500-5.000 4856 5150 6518 6704 5.000-10.000 107191 98017 105508 112659 10.000-15.000 111331 107205 113482 118224 15.000-20.000 105061 109386 120485 127692 20.000-26.000 82627 88226 99978 109107 26.000-35.000 58097 67060 79529 89962 35.000-50.000 23682 28463 34777 40776 50.000-75.000 8045 9230 10897 12571 75.000-100.000 1558 2007 2441 3057 oltre 100.000 497 616 723 879 505210 517621 577391 624773 Classe di reddito 2008 2009 2010 2011 minore di 15 163 111 157 194 15-24 20744 19883 22532 22354 25-44 345670 348035 367491 365541 45-64 360700 377854 417046 432373 sopra 64 376520 393184 442954 494415 1103797 1139067 1250180 1314877 2008 2009 2010 2011 0 2 4 3 15-24 20217 19388 21888 21695 25-44 344005 346502 365873 363900 45-64 224427 244912 272621 289583 9938 10642 12403 14923 598587 621446 672789 690104 Classe di reddito 2008 2009 2010 2011 minore di 15 163 109 153 191 15-24 527 495 644 659 25-44 1665 1533 1618 1641 45-64 136273 132942 144425 142790 sopra 64 366582 382542 430551 479492 Totale 505210 517621 577391 624773 Totale Tabella 9A - Numero di contribuenti per classi di età - Tutti Totale Tabella 9B - Numero di contribuenti per classi di età - Dipendenti Classe di reddito minore di 15 sopra 64 Totale Tabella 9C - Numero di contribuenti per classi di età - Pensionati 176 2011 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Appendice Redditi dominicali Redditi agrari Redditi da fabbricati Redditi da lavoro o pensione Altri redditi Redditi cedolare 0-1.000 0,7 0,5 19,9 78,0 0,9 0,0 100,0 1.000-2.500 0,5 0,3 13,4 84,4 1,4 0,0 100,0 2.500-5.000 0,2 0,1 7,4 90,6 1,7 0,0 100,0 5.000-10.000 0,3 0,1 5,0 94,2 0,4 0,0 100,0 10.000-15.000 0,1 0,1 4,0 95,5 0,3 0,0 100,0 15.000-20.000 0,1 0,0 2,7 97,0 0,2 0,0 100,0 20.000-26.000 0,0 0,0 2,5 97,2 0,2 0,0 100,0 26.000-35.000 0,0 0,0 2,8 96,9 0,3 0,0 100,0 35.000-50.000 0,0 0,0 2,7 96,9 0,3 0,0 100,0 50.000-75.000 0,0 0,0 2,1 97,5 0,4 0,0 100,0 75.000-100.000 0,0 0,0 1,8 97,8 0,4 0,0 100,0 oltre 100.000 0,0 0,0 1,2 98,2 0,5 0,0 100,0 Totale 0,1 0,0 2,8 96,8 0,3 0,0 100,0 Redditi dominicali Redditi agrari Redditi da fabbricati Redditi da lavoro o pensione Altri redditi Redditi cedolare Totale 0-1.000 0,4 0,3 16,3 81,8 1,2 0,0 100,0 1.000-2.500 0,3 0,1 8,6 88,7 2,3 0,0 100,0 2.500-5.000 0,2 0,1 3,8 93,5 2,4 0,0 100,0 5.000-10.000 0,1 0,0 2,4 96,3 1,2 0,0 100,0 10.000-15.000 0,0 0,0 1,9 97,5 0,6 0,0 100,0 15.000-20.000 0,0 0,0 1,4 98,3 0,2 0,0 100,0 20.000-26.000 0,0 0,0 1,7 98,1 0,2 0,0 100,0 26.000-35.000 0,0 0,0 2,0 97,7 0,3 0,0 100,0 35.000-50.000 0,0 0,0 2,1 97,6 0,3 0,0 100,0 50.000-75.000 0,0 0,0 1,7 97,9 0,4 0,0 100,0 75.000-100.000 0,0 0,0 1,5 98,1 0,4 0,0 100,0 oltre 100.000 0,0 0,0 1,1 98,3 0,5 0,0 100,0 Totale 0,0 0,0 1,8 97,9 0,3 0,0 100,0 Redditi dominicali Redditi agrari Redditi da fabbricati Redditi da lavoro o pensione Altri redditi Redditi cedolare Totale 0-1.000 1,4 1,0 29,2 68,4 0,0 0,0 100,0 1.000-2.500 0,7 0,4 20,4 78,3 0,2 0,0 100,0 e classi di reddito - 2.500-5.000 0,4 0,2 14,1 85,0 0,3 0,0 100,0 Pensionati - Anno 2008 5.000-10.000 0,3 0,2 6,0 93,4 0,1 0,0 100,0 10.000-15.000 0,2 0,1 5,3 94,3 0,1 0,0 100,0 15.000-20.000 0,1 0,0 4,3 95,4 0,1 0,0 100,0 20.000-26.000 0,1 0,0 4,1 95,6 0,2 0,0 100,0 26.000-35.000 0,1 0,0 4,2 95,5 0,3 0,0 100,0 35.000-50.000 0,1 0,0 4,2 95,4 0,3 0,0 100,0 50.000-75.000 0,0 0,0 3,5 96,1 0,4 0,0 100,0 75.000-100.000 0,0 0,0 3,4 96,1 0,4 0,0 100,0 oltre 100.000 0,0 0,0 2,5 96,9 0,6 0,0 100,0 Totale 0,1 0,0 4,5 95,2 0,2 0,0 100,0 Tabella 12A - Composizione Classe di reddito del reddito totale per tipologia di reddito e classi di reddito - Tutti i contribuenti - Anno 2008 Tabella 12B - Composizione Classe di reddito del reddito totale per tipologia di reddito e classi di reddito - Dipendenti - Anno 2008 Tabella 12C - Composizione Classe di reddito del reddito totale per tipologia di reddito Totale 177 Redditi dominicali Redditi agrari Redditi da fabbricati Redditi da lavoro o pensione Altri redditi Redditi cedolare Totale 0-1.000 0,8 0,5 21,4 76,5 0,9 0,0 100,0 1.000-2.500 0,4 0,2 12,7 85,1 1,6 0,0 100,0 2.500-5.000 0,2 0,1 7,8 90,3 1,5 0,0 100,0 5.000-10.000 0,2 0,1 5,0 94,2 0,4 0,0 100,0 10.000-15.000 0,1 0,1 4,0 95,6 0,3 0,0 100,0 15.000-20.000 0,1 0,0 2,7 97,0 0,2 0,0 100,0 20.000-26.000 0,0 0,0 2,5 97,2 0,2 0,0 100,0 26.000-35.000 0,0 0,0 2,7 97,0 0,2 0,0 100,0 35.000-50.000 0,0 0,0 2,8 96,9 0,3 0,0 100,0 50.000-75.000 0,0 0,0 2,2 97,5 0,3 0,0 100,0 75.000-100.000 0,0 0,0 1,9 97,7 0,4 0,0 100,0 oltre 100.000 0,0 0,0 1,3 98,2 0,5 0,0 100,0 Totale 0,1 0,0 2,8 96,9 0,3 0,0 100,0 Redditi dominicali Redditi agrari Redditi da fabbricati Redditi da lavoro o pensione Altri redditi Redditi cedolare Totale 0-1.000 0,5 0,3 17,7 80,4 1,2 0,0 100,0 1.000-2.500 0,2 0,1 8,4 88,8 2,5 0,0 100,0 2.500-5.000 0,1 0,1 4,0 93,5 2,3 0,0 100,0 5.000-10.000 0,1 0,0 2,4 96,3 1,2 0,0 100,0 10.000-15.000 0,0 0,0 1,9 97,5 0,5 0,0 100,0 15.000-20.000 0,0 0,0 1,5 98,3 0,2 0,0 100,0 20.000-26.000 0,0 0,0 1,7 98,1 0,2 0,0 100,0 26.000-35.000 0,0 0,0 2,0 97,7 0,2 0,0 100,0 35.000-50.000 0,0 0,0 2,1 97,5 0,3 0,0 100,0 50.000-75.000 0,0 0,0 1,7 98,0 0,3 0,0 100,0 75.000-100.000 0,0 0,0 1,5 98,1 0,4 0,0 100,0 oltre 100.000 0,0 0,0 1,2 98,3 0,5 0,0 100,0 Totale 0,0 0,0 1,8 97,9 0,3 0,0 100,0 Redditi dominicali Redditi agrari Redditi da fabbricati Redditi da lavoro o pensione Altri redditi Redditi cedolare Totale 0-1.000 1,4 1,1 32,2 65,3 0,0 0,0 100,0 1.000-2.500 0,6 0,4 19,6 79,1 0,3 0,0 100,0 2.500-5.000 0,4 0,2 14,8 84,4 0,3 0,0 100,0 e classi di reddito - 5.000-10.000 0,3 0,2 6,1 93,3 0,1 0,0 100,0 Pensionati - Anno 2009 10.000-15.000 0,2 0,1 5,3 94,3 0,1 0,0 100,0 15.000-20.000 0,1 0,0 4,2 95,5 0,1 0,0 100,0 20.000-26.000 0,1 0,0 4,0 95,8 0,1 0,0 100,0 26.000-35.000 0,1 0,0 4,0 95,8 0,2 0,0 100,0 35.000-50.000 0,0 0,0 4,0 95,7 0,3 0,0 100,0 50.000-75.000 0,0 0,0 3,4 96,2 0,3 0,0 100,0 75.000-100.000 0,0 0,0 3,3 96,3 0,4 0,0 100,0 oltre 100.000 0,0 0,0 2,1 97,2 0,6 0,0 100,0 Totale 0,1 0,0 4,3 95,3 0,2 0,0 100,0 Tabella 13A - Composizione Classe di reddito del reddito totale per tipologia di reddito e classi di reddito - Tutti i contribuenti - Anno 2009 Tabella 13B - Composizione Classe di reddito del reddito totale per tipologia di reddito e classi di reddito Dipendenti - Anno 2009 Classe di reddito Tabella 13C - Composizione del reddito totale per tipologia di reddito 178 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Appendice Tabella 14A - Composizione Classe di reddito Redditi dominicali Redditi agrari Redditi da fabbricati Redditi da lavoro o pensione Altri redditi Redditi cedolare Totale 0-1.000 0,6 0,4 20,3 77,5 1,2 0,0 100,0 1.000-2.500 0,4 0,2 11,9 86,1 1,4 0,0 100,0 2.500-5.000 0,2 0,1 7,8 90,3 1,6 0,0 100,0 5.000-10.000 0,2 0,1 4,9 94,3 0,5 0,0 100,0 10.000-15.000 0,1 0,1 3,9 95,7 0,3 0,0 100,0 15.000-20.000 0,1 0,0 2,7 97,1 0,2 0,0 100,0 20.000-26.000 0,0 0,0 2,5 97,3 0,2 0,0 100,0 26.000-35.000 0,0 0,0 2,7 97,0 0,2 0,0 100,0 35.000-50.000 0,0 0,0 2,8 96,9 0,3 0,0 100,0 50.000-75.000 0,0 0,0 2,2 97,5 0,3 0,0 100,0 75.000-100.000 0,0 0,0 1,9 97,8 0,3 0,0 100,0 oltre 100.000 0,0 0,0 1,3 98,2 0,5 0,0 100,0 Totale 0,1 0,0 2,8 96,9 0,2 0,0 100,0 Redditi dominicali Redditi agrari Redditi da fabbricati Redditi da lavoro o pensione Altri redditi Redditi cedolare Totale 0-1.000 0,4 0,2 16,4 81,5 1,5 0,0 100,0 1.000-2.500 0,3 0,1 7,8 89,5 2,3 0,0 100,0 2.500-5.000 0,1 0,1 3,9 93,6 2,3 0,0 100,0 5.000-10.000 0,1 0,0 2,3 96,3 1,3 0,0 100,0 10.000-15.000 0,0 0,0 1,9 97,6 0,5 0,0 100,0 15.000-20.000 0,0 0,0 1,4 98,3 0,2 0,0 100,0 20.000-26.000 0,0 0,0 1,7 98,1 0,2 0,0 100,0 26.000-35.000 0,0 0,0 2,0 97,7 0,2 0,0 100,0 35.000-50.000 0,0 0,0 2,1 97,5 0,3 0,0 100,0 50.000-75.000 0,0 0,0 1,7 98,0 0,3 0,0 100,0 75.000-100.000 0,0 0,0 1,5 98,1 0,3 0,0 100,0 oltre 100.000 0,0 0,0 1,2 98,3 0,5 0,0 100,0 Totale 0,0 0,0 1,8 97,9 0,3 0,0 100,0 Redditi dominicali Redditi agrari Redditi da fabbricati Redditi da lavoro o pensione Altri redditi Redditi cedolare Totale 0-1.000 1,3 0,9 30,9 66,5 0,4 0,0 100,0 1.000-2.500 0,6 0,3 17,8 81,1 0,2 0,0 100,0 2.500-5.000 0,4 0,2 14,3 84,9 0,2 0,0 100,0 5.000-10.000 0,3 0,1 6,0 93,4 0,1 0,0 100,0 10.000-15.000 0,2 0,1 5,3 94,3 0,1 0,0 100,0 15.000-20.000 0,1 0,0 4,1 95,6 0,1 0,0 100,0 20.000-26.000 0,1 0,0 3,9 95,9 0,1 0,0 100,0 26.000-35.000 0,1 0,0 3,9 95,9 0,2 0,0 100,0 35.000-50.000 0,0 0,0 3,9 95,8 0,2 0,0 100,0 50.000-75.000 0,0 0,0 3,4 96,3 0,3 0,0 100,0 75.000-100.000 0,0 0,0 3,1 96,5 0,3 0,0 100,0 oltre 100.000 0,0 0,0 2,2 96,9 0,8 0,0 100,0 Totale 0,1 0,0 4,2 95,5 0,2 0,0 100,0 del reddito totale per tipologia di reddito e classi di reddito - Tutti i contribuenti - Anno 2010 Tabella 14B - Composizione Classe di reddito del reddito totale per tipologia di reddito e classi di reddito Dipendenti - Anno 2010 Tabella 14C - Composizione Classe di reddito del reddito totale per tipologia di reddito e classi di reddito Pensionati - Anno 2010 179 Redditi dominicali Redditi agrari Redditi da fabbricati Redditi da lavoro o pensione Altri redditi Redditi cedolare Totale 0-1.000 0,6 0,4 19,9 78,3 0,9 0,0 100,0 1.000-2.500 0,3 0,2 12,4 85,6 1,5 0,0 100,0 2.500-5.000 0,2 0,1 7,9 90,3 1,5 0,0 100,0 Tutti i contribuenti 5.000-10.000 0,2 0,1 4,9 94,4 0,4 0,0 100,0 Anno 2011 10.000-15.000 0,1 0,1 3,9 95,7 0,3 0,0 100,0 15.000-20.000 0,1 0,0 2,7 97,0 0,2 0,0 100,0 20.000-26.000 0,0 0,0 2,5 97,3 0,1 0,1 100,0 26.000-35.000 0,0 0,0 2,6 97,0 0,2 0,2 100,0 35.000-50.000 0,0 0,0 2,5 96,7 0,3 0,5 100,0 50.000-75.000 0,0 0,0 1,9 97,3 0,3 0,5 100,0 75.000-100.000 0,0 0,0 1,6 97,6 0,3 0,5 100,0 oltre 100.000 0,0 0,0 1,1 98,1 0,4 0,4 100,0 Totale 0,0 0,0 2,6 96,9 0,2 0,2 100,0 Redditi dominicali Redditi agrari Redditi da fabbricati Redditi da lavoro o pensione Altri redditi Redditi cedolare Totale 0-1.000 0,3 0,2 15,6 82,6 1,3 0,0 100,0 1.000-2.500 0,2 0,1 8,0 89,3 2,4 0,0 100,0 2.500-5.000 0,1 0,1 4,0 93,5 2,3 0,0 100,0 5.000-10.000 0,1 0,0 2,4 96,3 1,2 0,0 100,0 10.000-15.000 0,0 0,0 1,9 97,5 0,5 0,0 100,0 15.000-20.000 0,0 0,0 1,4 98,3 0,2 0,0 100,0 20.000-26.000 0,0 0,0 1,7 98,1 0,2 0,0 100,0 26.000-35.000 0,0 0,0 1,9 97,7 0,2 0,1 100,0 35.000-50.000 0,0 0,0 1,9 97,4 0,3 0,4 100,0 50.000-75.000 0,0 0,0 1,5 97,8 0,3 0,4 100,0 75.000-100.000 0,0 0,0 1,3 98,0 0,3 0,4 100,0 oltre 100.000 0,0 0,0 1,0 98,3 0,4 0,3 100,0 Totale 0,0 0,0 1,7 97,8 0,3 0,2 100,0 Redditi dominicali Redditi agrari Redditi da fabbricati Redditi da lavoro o pensione Altri redditi Redditi cedolare Totale 0-1.000 1,2 0,9 31,3 66,6 0,0 0,0 100,0 1.000-2.500 0,5 0,3 19,0 80,0 0,2 0,0 100,0 2.500-5.000 0,4 0,2 14,4 84,8 0,2 0,0 100,0 5.000-10.000 0,3 0,1 5,9 93,6 0,1 0,0 100,0 10.000-15.000 0,2 0,1 5,2 94,5 0,1 0,0 100,0 15.000-20.000 0,1 0,0 4,1 95,7 0,1 0,0 100,0 20.000-26.000 0,1 0,0 3,7 96,0 0,1 0,1 100,0 26.000-35.000 0,1 0,0 3,6 96,0 0,2 0,2 100,0 35.000-50.000 0,0 0,0 3,4 95,7 0,2 0,6 100,0 50.000-75.000 0,0 0,0 2,8 96,1 0,3 0,7 100,0 75.000-100.000 0,0 0,0 2,4 96,4 0,2 0,9 100,0 oltre 100.000 0,0 0,0 2,1 96,7 0,5 0,7 100,0 Totale 0,1 0,0 4,0 95,5 0,1 0,2 100,0 Tabella 15A - Composizione Classe di reddito del reddito totale per tipologia di reddito e classi di reddito Tabella 15B - Composizione Classe di reddito del reddito totale per tipologia di reddito e classi di reddito Dipendenti - Anno 2011 Tabella 15C - Composizione Classe di reddito del reddito totale per tipologia di reddito e classi di reddito Pensionati - Anno 2011 180 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Appendice Tabella 16A - Composizione Classe di reddito Redditi dominicali Redditi agrari Redditi da fabbricati Redditi da lavoro o pensione Altri redditi Redditi cedolare Totale del reddito totale minore di 15 0,1 0,1 4,4 95,4 0,0 0,0 100,0 15-24 0,0 0,0 0,6 98,8 0,6 0,0 100,0 25-44 0,0 0,0 1,5 98,1 0,3 0,0 100,0 Tutti i contribuenti 45-64 0,0 0,0 2,6 97,1 0,3 0,0 100,0 Anno 2008 sopra 64 0,1 0,1 4,7 95,0 0,2 0,0 100,0 Totale 0,1 0,0 2,8 96,8 0,3 0,0 100,0 Redditi dominicali Redditi agrari Redditi da fabbricati Redditi da lavoro o pensione Altri redditi Redditi cedolare Totale per tipologia di reddito e classi di età Tabella 16B - Composizione Classe di reddito del reddito totale per tipologia di reddito e classi di età - Dipendenti Anno 2008 Tabella 16C - Composizione minore di 15 - - - - - - - 15-24 0,0 0,0 0,5 98,9 0,6 0,0 100,0 25-44 0,0 0,0 1,5 98,1 0,3 0,0 100,0 45-64 0,0 0,0 2,1 97,6 0,3 0,0 100,0 sopra 64 0,0 0,0 2,5 97,1 0,4 0,0 100,0 Totale 0,0 0,0 1,8 97,9 0,3 0,0 100,0 Redditi dominicali Redditi agrari Redditi da fabbricati Redditi da lavoro o pensione Altri redditi Redditi cedolare Totale Classe di reddito del reddito totale per tipologia di reddito e classi di età - Pensionati Anno 2008 Tabella 17A - Composizione minore di 15 0,1 0,1 4,4 95,4 0,0 0,0 100,0 15-24 0,1 0,1 6,6 92,3 0,9 0,0 100,0 25-44 0,1 0,0 3,9 95,4 0,5 0,0 100,0 45-64 0,1 0,0 3,7 95,9 0,3 0,0 100,0 sopra 64 0,1 0,1 4,8 94,8 0,1 0,0 100,0 Totale 0,1 0,0 4,5 95,2 0,2 0,0 100,0 Redditi dominicali Redditi agrari Redditi da fabbricati Redditi da lavoro o pensione Altri redditi Redditi cedolare Totale Classe di reddito del reddito totale minore di 15 0,1 0,0 7,2 92,7 0,0 0,0 100,0 15-24 0,0 0,0 0,6 98,8 0,6 0,0 100,0 25-44 0,0 0,0 1,5 98,1 0,3 0,0 100,0 Tutti i contribuenti 45-64 0,0 0,0 2,5 97,2 0,3 0,0 100,0 Anno 2009 sopra 64 0,1 0,0 4,5 95,2 0,1 0,0 100,0 Totale 0,1 0,0 2,8 96,9 0,3 0,0 100,0 Redditi dominicali Redditi agrari Redditi da fabbricati Redditi da lavoro o pensione Altri redditi Redditi cedolare Totale per tipologia di reddito e classi di età Tabella 17B - Composizione Classe di reddito del reddito totale per tipologia di reddito e classi di età - Dipendenti Anno 2009 minore di 15 0,0 0,0 6,7 93,3 0,0 0,0 100,0 15-24 0,0 0,0 0,5 98,9 0,6 0,0 100,0 25-44 0,0 0,0 1,5 98,1 0,3 0,0 100,0 45-64 0,0 0,0 2,1 97,6 0,3 0,0 100,0 sopra 64 0,0 0,0 2,5 97,0 0,4 0,0 100,0 Totale 0,0 0,0 1,8 97,9 0,3 0,0 100,0 181 Tabella 17C - Composizione Classe di reddito Redditi dominicali Redditi agrari Redditi da fabbricati Redditi da lavoro o pensione Altri redditi Redditi cedolare del reddito totale per tipologia di reddito e classi di età - Pensionati Anno 2009 Tabella 18A - Composizione minore di 15 0,1 0,0 7,2 92,7 0,0 0,0 100,0 15-24 0,1 0,1 7,8 91,2 0,8 0,0 100,0 25-44 0,1 0,0 4,5 95,1 0,3 0,0 100,0 45-64 0,1 0,0 3,5 96,1 0,3 0,0 100,0 sopra 64 0,1 0,1 4,6 95,1 0,1 0,0 100,0 Totale 0,1 0,0 4,3 95,3 0,2 0,0 100,0 Redditi dominicali Redditi agrari Redditi da fabbricati Redditi da lavoro o pensione Altri redditi Redditi cedolare Totale Classe di reddito del reddito totale per tipologia di reddito e classi di età Totale minore di 15 0,1 0,0 8,5 91,5 0,0 0,0 100,0 15-24 0,0 0,0 0,5 98,9 0,6 0,0 100,0 25-44 0,0 0,0 1,5 98,1 0,3 0,0 100,0 Tutti i contribuenti 45-64 0,0 0,0 2,5 97,2 0,2 0,0 100,0 Anno 2010 sopra 64 0,1 0,0 4,4 95,3 0,1 0,0 100,0 Totale 0,1 0,0 2,8 96,9 0,2 0,0 100,0 Redditi dominicali Redditi agrari Redditi da fabbricati Redditi da lavoro o pensione Altri redditi Redditi cedolare Totale Tabella 18B - Composizione Classe di reddito del reddito totale per tipologia di reddito e classi di età - Dipendenti Anno 2010 Tabella 18C - Composizione minore di 15 0,0 0,0 8,7 91,3 0,0 0,0 100,0 15-24 0,0 0,0 0,4 99,0 0,6 0,0 100,0 25-44 0,0 0,0 1,5 98,2 0,3 0,0 100,0 45-64 0,0 0,0 2,1 97,6 0,2 0,0 100,0 sopra 64 0,0 0,0 2,6 97,0 0,4 0,0 100,0 Totale 0,0 0,0 1,8 97,9 0,3 0,0 100,0 Redditi dominicali Redditi agrari Redditi da fabbricati Redditi da lavoro o pensione Altri redditi Redditi cedolare Totale Classe di reddito del reddito totale per tipologia di reddito e classi di età - Pensionati Anno 2010 Tabella 19A - Composizione minore di 15 0,1 0,0 8,4 91,5 0,0 0,0 100,0 15-24 0,1 0,1 7,5 91,3 0,9 0,0 100,0 25-44 0,1 0,0 4,2 95,3 0,3 0,0 100,0 45-64 0,1 0,0 3,5 96,2 0,2 0,0 100,0 sopra 64 0,1 0,0 4,5 95,2 0,1 0,0 100,0 Totale 0,1 0,0 4,2 95,5 0,2 0,0 100,0 Redditi dominicali Redditi agrari Redditi da fabbricati Redditi da lavoro o pensione Altri redditi Redditi cedolare Totale Classe di reddito del reddito totale per tipologia di reddito e classi di età minore di 15 0,1 0,0 6,5 93,3 0,0 0,1 100,0 15-24 0,0 0,0 0,5 98,8 0,6 0,0 100,0 25-44 0,0 0,0 1,4 98,1 0,3 0,1 100,0 Tutti i contribuenti 45-64 0,0 0,0 2,3 97,2 0,2 0,2 100,0 Anno 2011 sopra 64 0,1 0,0 4,1 95,4 0,1 0,2 100,0 Totale 0,0 0,0 2,6 96,9 0,2 0,2 100,0 182 Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Appendice Tabella 19B - Composizione Classe di reddito Redditi dominicali Redditi agrari Redditi da fabbricati Redditi da lavoro o pensione Altri redditi Redditi cedolare del reddito totale per tipologia di reddito e classi di età Dipendenti Anno 2011 Tabella 19C - Composizione minore di 15 0,0 0,0 0,6 99,4 0,0 0,0 100,0 15-24 0,0 0,0 0,4 98,9 0,6 0,0 100,0 25-44 0,0 0,0 1,4 98,1 0,3 0,1 100,0 45-64 0,0 0,0 2,0 97,5 0,2 0,2 100,0 sopra 64 0,0 0,0 2,4 97,0 0,3 0,3 100,0 Totale 0,0 0,0 1,7 97,8 0,3 0,2 100,0 Redditi dominicali Redditi agrari Redditi da fabbricati Redditi da lavoro o pensione Altri redditi Redditi cedolare Totale Classe di reddito del reddito totale per tipologia di reddito e classi di età - Pensionati Anno 2011 Totale minore di 15 0,1 0,0 6,7 93,2 0,0 0,1 100,0 15-24 0,1 0,0 7,5 91,4 0,7 0,3 100,0 25-44 0,1 0,0 4,6 94,8 0,5 0,0 100,0 45-64 0,1 0,0 3,2 96,2 0,2 0,3 100,0 sopra 64 0,1 0,0 4,2 95,3 0,1 0,2 100,0 Totale 0,1 0,0 4,0 95,5 0,1 0,2 100,0 183 184 7 178284 235099 235589 169412 76262 30596 9329 5652 5.000-10.000 10.000-15.000 15.000-20.000 20.000-26.000 26.000-35.000 35.000-50.000 50.000-75.000 75.000-100.000 oltre 100.000 1103797 143757 2.500-5.000 Totale 4840 13822 1.000-2.500 1148 0-1.000 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 22168 143986 85050 60048 40589 29706 22773 17545 12658 7565 3831 1833 627 0 Media 0 723535 4572 7395 24004 59066 125465 160906 148126 109515 76173 5630 2243 440 0,0 65,5 80,9 79,3 78,5 77,5 74,1 68,3 63,0 61,4 53,0 40,7 46,3 38,3 0 446 774 701 624 554 494 432 402 408 363 363 345 254 522988 3940 6902 21167 50961 106206 135496 114278 61252 20519 1949 262 56 0 Freq. 47,4 69,7 74,0 69,2 66,8 62,7 57,5 48,6 34,4 14,3 14,1 5,4 4,9 0,0 % sul totale 336 2068 1399 862 444 316 250 239 285 220 184 155 114 0 Media 1103514 5652 9329 30593 76258 169404 235579 235059 178190 143672 13804 4835 1139 0 Freq. 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 99,9 99,9 99,9 99,9 99,2 0,0 % sul totale Base imponibile 21723 141918 83459 58971 39866 29145 22335 17179 12317 7347 3668 1669 530 0 Media 1062710 5652 9329 30593 76258 169404 235579 235058 178187 105994 11824 3900 932 0 Freq. 96,3 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 99,9 73,7 85,5 80,6 81,2 0,0 % sul totale Imposta lorda Anno 2008 % sul totale Oneri deducibili 5861 54196 29062 18885 11470 7457 5431 4040 2833 1792 847 391 124 0 Media Tutti i contribuenti Freq. Deduzione abitazione principale % sul Freq. Media totale dell’imposta 0 Classe di reddito Reddito complessivo Tabella 24.1A - Il calcolo 235099 235589 169412 76262 30596 9329 5652 10.000-15.000 15.000-20.000 20.000-26.000 26.000-35.000 35.000-50.000 50.000-75.000 75.000-100.000 oltre 100.000 1103797 178284 5.000-10.000 Totale 13822 143757 2.500-5.000 4840 1.000-2.500 7 1148 0-1.000 0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 0 22168 143986 85050 60048 40589 29706 22773 17545 12658 7565 3831 1833 627 99,9 97,0 97,3 98,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 99,7 0,0 1771 1310 1109 1091 1457 1693 1817 1850 1894 1890 1675 1559 1558 0 Totale detrazioni % sul Media totale 1102747 5481 9074 29982 76262 169412 235589 235099 178284 143757 13822 4840 1145 0 Freq. 965585 5652 9328 30585 76204 169103 234260 230333 161564 47899 657 0 0 0 Freq. 87,5 100,0 100,0 100,0 99,9 99,8 99,4 98,0 90,6 33,3 4,8 0,0 0,0 0,0 4565 52925 27987 17821 10021 5776 3640 2249 1092 314 151 0 0 0 Imposta netta % sul Media totale 0 964375 5651 9328 30579 76197 169108 234334 230370 161276 46903 629 0 0 87,4 100,0 100,0 99,9 99,9 99,8 99,5 98,0 90,5 32,6 4,6 0,0 0,0 0,0 268 1821 1054 740 489 341 241 176 120 85 40 0 0 0 Addizionale regionale % sul Media totale Freq. 0 759425 4292 7435 24573 61034 136086 188942 186172 121539 28971 381 0 0 68,8 75,9 79,7 80,3 80,0 80,3 80,2 79,2 68,2 20,2 2,8 0,0 0,0 0,0 116 674 404 287 192 141 108 83 60 40 18 0 0 0 Addizionale comunale % sul Media totale Freq. Anno 2008 Reddito complessivo % sul Media totale Tutti i contribuenti Freq. dell’imposta Classe di reddito Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Appendice Tabella 24.2A - Il calcolo 185 186 8966 36566 66953 130038 152962 111315 52580 22551 7771 5155 2.500-5.000 5.000-10.000 10.000-15.000 15.000-20.000 20.000-26.000 26.000-35.000 35.000-50.000 50.000-75.000 75.000-100.000 oltre 100.000 598587 2880 1.000-2.500 Totale 7 843 0-1.000 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 % sul totale 25357 145433 85356 60147 40683 29700 22772 17689 12689 7940 3856 1827 613 0 Media 0 349813 4160 6076 17206 38969 76833 93913 65566 29390 13834 2615 979 272 0,0 58,4 80,7 78,2 76,3 74,1 69,0 61,4 50,4 43,9 37,8 29,2 34,0 32,3 0 413 752 660 564 497 444 385 336 345 320 325 336 255 327528 3566 5697 15069 34293 70034 90910 67740 28318 10214 1458 181 48 0 Freq. 54,7 69,2 73,3 66,8 65,2 62,9 59,4 52,1 42,3 27,9 16,3 6,3 5,7 0,0 % sul totale Oneri deducibili 301 2128 1412 838 405 282 209 169 162 152 138 186 114 0 Media 598529 5155 7771 22548 52578 111310 152958 130031 66950 36557 8960 2876 835 0 Freq. 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 99,9 99,9 99,1 0,0 % sul totale Base imponibile 24954 143353 83806 59170 40054 29219 22412 17432 12470 7779 3743 1707 531 0 Media 598522 5155 7771 22548 52578 111310 152958 130031 66950 36557 8960 2876 828 0 Freq. 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 99,9 99,9 98,2 0,0 % sul totale Imposta lorda 6701 54813 29211 18965 11541 7481 5451 4107 2868 1789 861 393 123 0 Media Dipendenti - Anno 2008 Freq. Deduzione abitazione principale % sul Freq. Media totale dell’imposta 0 Classe di reddito Reddito complessivo Tabella 24.1B - Il calcolo 130038 152962 111315 52580 22551 7771 5155 15.000-20.000 20.000-26.000 26.000-35.000 35.000-50.000 50.000-75.000 75.000-100.000 oltre 100.000 598587 66953 10.000-15.000 Totale 8966 36566 1.000-2.500 5.000-10.000 2880 0-1.000 2.500-5.000 7 843 0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 25357 145433 85356 60147 40683 29700 22772 17689 12689 7940 3856 1827 613 0 Reddito complessivo % sul Media totale 99,9 97,1 97,7 98,2 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 99,6 0,0 1860 1320 1098 1116 1528 1798 1941 2011 2097 1982 1656 1534 1502 0 Totale detrazioni % sul Media totale 597838 5003 7594 22141 52580 111315 152962 130038 66953 36566 8966 2880 840 0 Freq. 550711 5155 7770 22542 52535 111083 151896 126446 57152 15674 458 0 0 0 Freq. 92,0 100,0 100,0 100,0 99,9 99,8 99,3 97,2 85,4 42,9 5,1 0,0 0,0 0,0 5326 53532 28142 17875 10022 5697 3542 2176 1009 341 165 0 0 0 Imposta netta % sul Media totale 550287 5154 7770 22536 52528 111086 151963 126487 57029 15294 440 0 0 0 91,9 100,0 100,0 99,9 99,9 99,8 99,3 97,3 85,2 41,8 4,9 0,0 0,0 0,0 300 1841 1059 743 489 340 241 179 122 83 40 0 0 0 Addizionale regionale % sul Media totale Freq. 434067 3889 6179 18162 41861 88523 121293 101768 42760 9362 270 0 0 0 72,5 75,4 79,5 80,5 79,6 79,5 79,3 78,3 63,9 25,6 3,0 0,0 0,0 0,0 127 678 406 286 190 140 107 83 60 39 18 0 0 0 Addizionale comunale % sul Media totale Freq. Anno 2008 Freq. dell’imposta - Dipendenti Classe di reddito Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Appendice Tabella 24.2B - Il calcolo 187 188 107191 111331 105061 82627 58097 23682 8045 1558 497 5.000-10.000 10.000-15.000 15.000-20.000 20.000-26.000 26.000-35.000 35.000-50.000 50.000-75.000 75.000-100.000 oltre 100.000 505210 4856 2.500-5.000 Totale 1960 1.000-2.500 - 305 0-1.000 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 - % sul totale 18390 128986 83525 59769 40379 29718 22774 17368 12638 7437 3786 1842 666 - Media - 373722 412 1319 6798 20097 48632 66993 82560 80125 62339 3015 1264 168 - 74,0 82,9 84,7 84,5 84,9 83,7 81,1 78,6 72,0 58,2 62,1 64,5 55,1 - 477 995 892 775 665 573 498 455 431 373 396 352 254 195460 374 1205 6098 16668 36172 44586 46538 32934 10305 491 81 8 - Freq. 38,7 75,3 77,3 75,8 70,4 62,3 54,0 44,3 29,6 9,6 10,1 4,1 2,6 - % sul totale Oneri deducibili 394 1496 1341 921 523 382 333 340 390 288 319 85 109 - Media 504985 497 1558 8045 23680 58094 82621 105028 111240 107115 4844 1959 304 - Freq. 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 99,9 99,9 99,8 99,9 99,7 - % sul totale Base imponibile 17894 127035 81732 58416 39450 29003 22193 16866 12225 7200 3528 1612 527 - Media 464188 497 1558 8045 23680 58094 82621 105027 111237 69437 2864 1024 104 - Freq. 91,9 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 99,9 64,8 59,0 52,2 34,1 - % sul totale Imposta lorda 4778 47795 28322 18663 11313 7411 5393 3957 2812 1794 803 385 134 - Media Pensionati - Anno 2008 Freq. Deduzione abitazione principale % sul Freq. Media totale dell’imposta 0 Classe di reddito Reddito complessivo Tabella 24.1C - Il calcolo 105061 82627 58097 23682 8045 1558 497 10.000-15.000 15.000-20.000 20.000-26.000 26.000-35.000 35.000-50.000 50.000-75.000 75.000-100.000 oltre 100.000 505210 111331 5.000-10.000 Totale 4856 107191 2.500-5.000 1960 1.000-2.500 - 305 0-1.000 0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 - 18390 128986 83525 59769 40379 29718 22774 17368 12638 7437 3786 1842 666 - Reddito complessivo % sul Media totale 99,9 96,2 95,0 97,5 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 - 1665 1209 1164 1023 1299 1492 1586 1652 1772 1859 1709 1597 1712 - Totale detrazioni % sul Media totale 504909 478 1480 7841 23682 58097 82627 105061 111331 107191 4856 1960 305 - Freq. 414874 497 1558 8043 23669 58020 82364 103887 104412 32225 199 0 0 - Freq. 82,1 100,0 100,0 100,0 99,9 99,9 99,7 98,9 93,8 30,1 4,1 0,0 0,0 - 3555 46633 27216 17670 10019 5928 3821 2337 1138 301 119 0 0 - Imposta netta % sul Media totale - 414088 497 1558 8043 23669 58022 82371 103883 104247 31609 189 0 0 82,0 100,0 100,0 100,0 99,9 99,9 99,7 98,9 93,6 29,5 3,9 0,0 0,0 - 224 1622 1028 733 488 343 240 173 120 87 40 0 0 - Addizionale regionale % sul Media totale Freq. - 325358 403 1256 6411 19173 47563 67649 84404 78779 19609 111 0 0 64,4 81,1 80,6 79,7 81,0 81,9 81,9 80,3 70,8 18,3 2,3 0,0 0,0 - 102 644 397 288 195 144 109 83 60 41 18 0 0 - Addizionale comunale % sul Media totale Freq. Anno 2008 Freq. dell’imposta - Pensionati Classe di reddito Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Appendice Tabella 24.2C - Il calcolo 189 190 7 177433 239957 245498 187728 82854 32720 10088 5969 5.000-10.000 10.000-15.000 15.000-20.000 20.000-26.000 26.000-35.000 35.000-50.000 50.000-75.000 75.000-100.000 oltre 100.000 1139067 135904 2.500-5.000 Totale 5189 14402 1.000-2.500 1318 0-1.000 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 22612 141221 84833 59943 40636 29725 22789 17550 12642 7613 3816 1837 631 0 Media 0 749303 4819 8022 25773 64574 138914 167097 150438 108485 72237 6073 2342 529 0,0 65,8 80,7 79,5 78,8 77,9 74,0 68,1 62,7 61,1 53,2 42,2 45,1 40,1 0 449 816 703 630 559 491 432 404 406 359 364 338 267 554321 4317 7592 22915 55887 117933 141057 117087 63418 21479 2241 333 61 1 Freq. 48,7 72,3 75,3 70,0 67,5 62,8 57,5 48,8 35,7 15,8 15,6 6,4 4,6 14,3 % sul totale 368 2061 1504 903 477 349 274 268 307 230 224 105 73 38 Media 1138713 5969 10087 32717 82848 187719 245480 239903 177319 135810 14370 5182 1309 0 Freq. 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 99,9 99,9 99,8 99,9 99,3 0,0 % sul totale Base imponibile 22146 139072 83151 58821 39883 29145 22340 17171 12294 7394 3642 1681 524 0 Media 1101905 5969 10087 32717 82848 187719 245480 239902 177318 102200 12339 4221 1105 0 Freq. 96,7 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 99,9 75,2 85,7 81,3 83,8 0,0 % sul totale Imposta lorda Anno 2009 % sul totale Oneri deducibili 5966 52971 28931 18826 11477 7457 5432 4038 2828 1792 842 392 121 0 Media Tutti i contribuenti Freq. Deduzione abitazione principale % sul Freq. Media totale dell’imposta 0 Classe di reddito Reddito complessivo Tabella 25.1A - Il calcolo 239957 245498 187728 82854 32720 10088 5969 10.000-15.000 15.000-20.000 20.000-26.000 26.000-35.000 35.000-50.000 50.000-75.000 75.000-100.000 oltre 100.000 1139067 177433 5.000-10.000 Totale 14402 135904 2.500-5.000 5189 1.000-2.500 7 1318 0-1.000 0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 0 22612 141221 84833 59943 40636 29725 22789 17550 12642 7613 3816 1837 631 99,9 97,0 97,4 98,2 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 99,5 42,9 1770 1395 1129 1128 1466 1699 1812 1848 1911 1890 1653 1534 1463 154 Totale detrazioni % sul Media totale 1138023 5787 9828 32129 82854 187728 245498 239957 177433 135904 14402 5189 1311 3 Freq. 1003919 5969 10080 32698 82789 187300 244012 234781 160088 45578 624 0 0 0 Freq. 88,1 100,0 99,9 99,9 99,9 99,8 99,4 97,8 90,2 33,5 4,3 0,0 0,0 0,0 4668 51619 27852 17730 10018 5774 3648 2254 1078 315 147 0 0 0 Imposta netta % sul Media totale 1002818 5968 10080 32692 82781 187312 244063 234827 159840 44664 591 0 0 0 88,0 100,0 99,9 99,9 99,9 99,8 99,4 97,9 90,1 32,9 4,1 0,0 0,0 0,0 271 1776 1051 737 489 338 240 176 120 86 40 0 0 0 Addizionale regionale % sul Media totale Freq. 789164 4561 8074 26171 66349 150674 197112 189249 119463 27161 350 0 0 0 69,3 76,4 80,0 80,0 80,1 80,3 80,3 78,9 67,3 20,0 2,4 0,0 0,0 0,0 118 660 403 285 192 141 108 83 60 40 19 0 0 0 Addizionale comunale % sul Media totale Freq. Anno 2009 Reddito complessivo % sul Media totale Tutti i contribuenti Freq. dell’imposta Classe di reddito Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Appendice Tabella 25.2A - Il calcolo 191 192 37887 70228 130571 157272 120668 54391 23490 8081 5353 5.000-10.000 10.000-15.000 15.000-20.000 20.000-26.000 26.000-35.000 35.000-50.000 50.000-75.000 75.000-100.000 oltre 100.000 621446 9252 2.500-5.000 Totale 3233 1.000-2.500 7 1013 0-1.000 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 % sul totale 25414 142825 85187 60041 40764 29712 22803 17685 12672 7930 3835 1825 609 0 Media 0 363375 4307 6312 17899 40367 83270 96055 65616 31195 14165 2735 1110 344 0,0 58,5 80,5 78,1 76,2 74,2 69,0 61,1 50,3 44,4 37,4 29,6 34,3 34,0 0 416 792 657 572 501 445 387 339 346 323 323 323 271 345566 3828 6046 15903 35786 76272 94165 69586 30759 11287 1627 250 56 1 Freq. 55,6 71,5 74,8 67,7 65,8 63,2 59,9 53,3 43,8 29,8 17,6 7,7 5,5 14,3 % sul totale Oneri deducibili 331 2123 1536 886 451 317 229 192 179 156 217 124 75 38 Media 621350 5353 8080 23488 54387 120661 157266 130559 70217 37875 9234 3226 1004 0 Freq. 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 99,8 99,8 99,1 0,0 % sul totale Base imponibile 24992 140670 83535 59013 40100 29208 22430 17414 12443 7766 3716 1709 518 0 Media 621341 5353 8080 23488 54387 120661 157266 130559 70217 37875 9234 3226 995 0 Freq. 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 99,8 99,8 98,2 0,0 % sul totale Imposta lorda 6709 53658 29096 18902 11559 7477 5456 4103 2862 1786 855 393 120 0 Media Anno 2009 Freq. Deduzione abitazione principale % sul Freq. Media totale dell’imposta - Dipendenti 0 Classe di reddito Reddito complessivo Tabella 25.1B - Il calcolo 130571 157272 120668 54391 23490 8081 5353 10.000-15.000 15.000-20.000 20.000-26.000 26.000-35.000 35.000-50.000 50.000-75.000 75.000-100.000 oltre 100.000 621446 70228 5.000-10.000 Totale 9252 37887 2.500-5.000 3233 1.000-2.500 7 1013 0-1.000 0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 25414 142825 85187 60041 40764 29712 22803 17685 12672 7930 3835 1825 609 0 Reddito complessivo % sul Media totale 99,9 96,9 97,6 98,4 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 99,3 42,9 1866 1396 1133 1152 1539 1810 1940 2016 2112 1984 1637 1492 1397 154 Totale detrazioni % sul Media totale 620697 5189 7886 23111 54391 120668 157272 130571 70228 37887 9252 3233 1006 3 Freq. 570576 5353 8074 23470 54339 120336 156069 126643 59640 16232 420 0 0 0 Freq. 91,8 100,0 99,9 99,9 99,9 99,7 99,2 97,0 84,9 42,8 4,5 0,0 0,0 0,0 5341 52305 28013 17785 10030 5686 3551 2174 1000 341 158 0 0 0 Imposta netta % sul Media totale 570181 5352 8074 23464 54332 120348 156118 126688 59532 15873 400 0 0 0 91,8 100,0 99,9 99,9 99,9 99,7 99,3 97,0 84,8 41,9 4,3 0,0 0,0 0,0 300 1797 1057 739 489 337 240 178 122 83 40 0 0 0 Addizionale regionale % sul Media totale Freq. 448543 4057 6466 18839 43067 95736 124712 101643 44287 9499 237 0 0 0 72,2 75,8 80,0 80,2 79,2 79,3 79,3 77,8 63,1 25,1 2,6 0,0 0,0 0,0 127 665 405 284 191 140 107 83 60 39 18 0 0 0 Addizionale comunale % sul Media totale Freq. Anno 2009 Freq. dell’imposta - Dipendenti Classe di reddito Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Appendice Tabella 25.2B - Il calcolo 193 194 98017 107205 109386 88226 67060 28463 9230 2007 616 5.000-10.000 10.000-15.000 15.000-20.000 20.000-26.000 26.000-35.000 35.000-50.000 50.000-75.000 75.000-100.000 oltre 100.000 517621 5150 2.500-5.000 Totale 1956 1.000-2.500 - 305 0-1.000 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 - % sul totale 19247 127286 83408 59694 40392 29749 22764 17389 12622 7491 3783 1858 701 - Media - 385928 512 1710 7874 24207 55644 71042 84822 77290 58072 3338 1232 185 - 74,6 83,1 85,2 85,3 85,0 83,0 80,5 77,5 72,1 59,2 64,8 63,0 60,7 - 479 1018 871 764 655 560 492 453 430 368 398 352 259 208755 489 1546 7012 20101 41661 46892 47501 32659 10192 614 83 5 - Freq. 40,3 79,4 77,0 76,0 70,6 62,1 53,1 43,4 30,5 10,4 11,9 4,2 1,6 - % sul totale Oneri deducibili 428 1581 1378 943 524 409 362 380 428 312 244 48 44 - Media 517363 616 2007 9229 28461 67058 88214 109344 107102 97935 5136 1956 305 - Freq. 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 99,9 99,9 99,7 100,0 100,0 - % sul totale Base imponibile 18728 125185 81604 58332 39468 29031 22178 16880 12196 7249 3510 1634 544 - Media 480564 616 2007 9229 28461 67058 88214 109343 107101 64325 3105 995 110 - Freq. 92,8 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 99,9 65,6 60,3 50,9 36,1 - % sul totale Imposta lorda 5004 46999 28267 18630 11319 7422 5389 3962 2805 1796 804 388 131 - Media Anno 2009 Freq. Deduzione abitazione principale % sul Freq. Media totale dell’imposta - Pensionati 0 Classe di reddito Reddito complessivo Tabella 25.1C - Il calcolo 109386 88226 67060 28463 9230 2007 616 10.000-15.000 15.000-20.000 20.000-26.000 26.000-35.000 35.000-50.000 50.000-75.000 75.000-100.000 oltre 100.000 517621 107205 5.000-10.000 Totale 5150 98017 2.500-5.000 1956 1.000-2.500 - 305 0-1.000 0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 - 19247 127286 83408 59694 40392 29749 22764 17389 12622 7491 3783 1858 701 - Reddito complessivo % sul Media totale 99,9 97,1 96,8 97,7 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 - 1654 1383 1114 1067 1328 1500 1583 1646 1780 1854 1681 1604 1683 - Totale detrazioni % sul Media totale 517326 598 1942 9018 28463 67060 88226 109386 107205 98017 5150 1956 305 - Freq. 433343 616 2006 9228 28450 66964 87943 108138 100448 29346 204 0 0 - Freq. 83,7 100,0 100,0 100,0 100,0 99,9 99,7 98,9 93,7 29,9 4,0 0,0 0,0 - 3781 45657 27204 17590 9995 5933 3821 2348 1124 300 124 0 0 - Imposta netta % sul Media totale - 432637 616 2006 9228 28449 66964 87945 108139 100308 28791 191 0 0 83,6 100,0 100,0 100,0 100,0 99,9 99,7 98,9 93,6 29,4 3,7 0,0 0,0 - 233 1595 1027 733 488 339 240 173 120 87 40 0 0 - Addizionale regionale % sul Media totale Freq. - 340621 504 1608 7332 23282 54938 72400 87606 75176 17662 113 0 0 65,8 81,8 80,1 79,4 81,8 81,9 82,1 80,1 70,1 18,0 2,2 0,0 0,0 - 105 622 396 288 195 144 109 83 60 41 20 0 0 - Addizionale comunale % sul Media totale Freq. Anno 2009 Freq. dell’imposta - Pensionati Classe di reddito Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Appendice Tabella 25.2C - Il calcolo 195 196 8 191509 260053 268323 206620 94034 36747 11555 6914 5.000-10.000 10.000-15.000 15.000-20.000 20.000-26.000 26.000-35.000 35.000-50.000 50.000-75.000 75.000-100.000 oltre 100.000 1250180 149048 2.500-5.000 Totale 6457 17199 1.000-2.500 1713 0-1.000 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 22755 141903 84973 59874 40725 29719 22785 17575 12634 7599 3804 1829 631 0 Media 0 816390 5609 9144 29115 73719 153209 181637 160525 115049 77740 7261 2726 656 0,0 65,3 81,1 79,1 79,2 78,4 74,2 67,7 61,7 60,1 52,2 42,2 42,2 38,3 0 452 792 703 632 562 495 433 406 408 362 369 344 262 615122 5037 8680 26059 64631 131270 155490 126870 70003 24000 2582 407 93 0 Freq. 49,2 72,9 75,1 70,9 68,7 63,5 57,9 48,8 36,6 16,1 15,0 6,3 5,4 0,0 % sul totale 408 2192 1645 914 537 385 311 298 339 262 192 158 135 0 Media 1249738 6913 11553 36746 94025 206609 268307 259973 191364 148922 17175 6449 1702 0 Freq. 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 99,9 99,9 99,9 99,9 99,4 0,0 % sul totale Base imponibile 22268 139692 83202 58727 39921 29110 22314 17185 12277 7377 3628 1678 530 0 Media 1208076 6913 11553 36746 94025 206609 268307 259972 191362 111663 14434 5067 1425 0 Freq. 96,6 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 99,9 74,9 83,9 78,5 83,2 0,0 % sul totale Imposta lorda Anno 2010 % sul totale Oneri deducibili 6020 53238 28953 18787 11491 7446 5425 4042 2824 1788 840 391 124 0 Media Tutti i contribuenti Freq. Deduzione abitazione principale % sul Freq. Media totale dell’imposta 0 Classe di reddito Reddito complessivo Tabella 26.1A - Il calcolo 260053 268323 206620 94034 36747 11555 6914 10.000-15.000 15.000-20.000 20.000-26.000 26.000-35.000 35.000-50.000 50.000-75.000 75.000-100.000 oltre 100.000 1250180 191509 5.000-10.000 Totale 17199 149048 2.500-5.000 6457 1.000-2.500 8 1713 0-1.000 0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 0 22755 141903 84973 59874 40725 29719 22785 17575 12634 7599 3804 1829 631 99,9 97,1 97,2 98,2 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 99,8 12,5 1768 1451 1160 1163 1481 1695 1810 1839 1919 1890 1650 1546 1505 200 Totale detrazioni % sul Media totale 1248983 6713 11226 36091 94034 206620 268323 260053 191509 149048 17199 6457 1709 1 Freq. 1096587 6913 11553 36727 93950 206068 266399 254208 171032 48999 738 0 0 0 Freq. 87,7 100,0 100,0 99,9 99,9 99,7 99,3 97,8 89,3 32,9 4,3 0,0 0,0 0,0 4749 51829 27826 17655 10020 5769 3648 2269 1080 322 149 0 0 0 Imposta netta % sul Media totale 1084670 6911 11553 36721 93944 206056 264191 252244 166670 45698 682 0 0 0 86,8 100,0 100,0 99,9 99,9 99,7 98,5 97,0 87,0 30,7 4,0 0,0 0,0 0,0 275 1752 1029 715 475 334 244 179 123 88 41 0 0 0 Addizionale regionale % sul Media totale Freq. 860950 5255 9262 29106 74807 165603 214963 204509 127600 29421 424 0 0 0 68,9 76,0 80,2 79,2 79,6 80,1 80,1 78,6 66,6 19,7 2,5 0,0 0,0 0,0 119 657 403 285 193 141 107 83 60 40 18 0 0 0 Addizionale comunale % sul Media totale Freq. Anno 2010 Reddito complessivo % sul Media totale Tutti i contribuenti Freq. dell’imposta Classe di reddito Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Appendice Tabella 26.2A - Il calcolo 197 198 8 78027 139568 168345 127091 59257 25850 9114 6191 5.000-10.000 10.000-15.000 15.000-20.000 20.000-26.000 26.000-35.000 35.000-50.000 50.000-75.000 75.000-100.000 oltre 100.000 672789 43540 2.500-5.000 Totale 3831 10681 1.000-2.500 1286 0-1.000 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 % sul totale 25423 143585 85335 59975 40911 29683 22790 17724 12653 7902 3838 1813 616 0 Media 0 385825 5005 7075 19778 44058 87306 101298 67643 33628 15325 3100 1195 414 0,0 57,3 80,8 77,6 76,5 74,4 68,7 60,2 48,5 43,1 35,2 29,0 31,2 32,2 0 419 769 654 571 507 449 387 340 349 324 322 330 261 373748 4482 6730 17561 39422 80993 100987 74111 34270 12927 1876 309 80 0 Freq. 55,6 72,4 73,8 67,9 66,5 63,7 60,0 53,1 43,9 29,7 17,6 8,1 6,2 0,0 % sul totale Oneri deducibili 364 2226 1711 868 507 349 258 209 199 180 178 181 138 0 Media 672692 6190 9112 25849 59251 127085 168344 139557 78013 43526 10665 3824 1276 0 Freq. 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 99,9 99,8 99,2 0,0 % sul totale Base imponibile 24984 141383 83590 58951 40202 29155 22402 17450 12419 7740 3721 1702 531 0 Media 672682 6190 9112 25849 59251 127085 168344 139557 78013 43526 10665 3823 1267 0 Freq. 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 99,9 99,8 98,5 0,0 % sul totale Imposta lorda 6726 53965 29119 18876 11598 7458 5449 4113 2856 1780 856 392 123 0 Media Anno 2010 Freq. Deduzione abitazione principale % sul Freq. Media totale dell’imposta - Dipendenti 0 Classe di reddito Reddito complessivo Tabella 26.1B - Il calcolo 43540 78027 139568 168345 127091 59257 25850 9114 6191 5.000-10.000 10.000-15.000 15.000-20.000 20.000-26.000 26.000-35.000 35.000-50.000 50.000-75.000 75.000-100.000 oltre 100.000 672789 10681 2.500-5.000 Totale 3831 1.000-2.500 8 1286 0-1.000 0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 25423 143585 85335 59975 40911 29683 22790 17724 12653 7902 3838 1813 616 0 Reddito complessivo % sul Media totale 99,9 97,0 97,2 98,3 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 99,7 12,5 1863 1466 1144 1176 1558 1808 1937 2002 2110 1967 1634 1499 1445 200 Totale detrazioni % sul Media totale 671913 6008 8859 25423 59257 127091 168345 139568 78027 43540 10681 3831 1282 1 Freq. 613540 6190 9112 25835 59196 126663 166849 135299 65198 18685 513 0 0 0 Freq. 91,2 100,0 100,0 99,9 99,9 99,7 99,1 96,9 83,6 42,9 4,8 0,0 0,0 0,0 5404 52542 28007 17730 10051 5672 3552 2200 1017 359 156 0 0 0 Imposta netta % sul Media totale 606160 6189 9112 25828 59191 126652 164750 133485 63001 17481 471 0 0 0 90,1 100,0 100,0 99,9 99,9 99,7 97,9 95,6 80,7 40,1 4,4 0,0 0,0 0,0 302 1771 1032 714 475 333 244 182 124 85 41 0 0 0 Addizionale regionale % sul Media totale Freq. 480862 4672 7302 20482 46597 100761 133234 108279 48271 10976 288 0 0 0 71,5 75,5 80,1 79,2 78,6 79,3 79,1 77,6 61,9 25,2 2,7 0,0 0,0 0,0 128 662 404 284 192 140 107 83 60 39 18 0 0 0 Addizionale comunale % sul Media totale Freq. Anno 2010 Freq. dell’imposta - Dipendenti Classe di reddito Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Appendice Tabella 26.2B - Il calcolo 199 200 105508 113482 120485 99978 79529 34777 10897 2441 723 5.000-10.000 10.000-15.000 15.000-20.000 20.000-26.000 26.000-35.000 35.000-50.000 50.000-75.000 75.000-100.000 oltre 100.000 577391 6518 2.500-5.000 Totale 2626 1.000-2.500 - 427 0-1.000 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 - % sul totale 19647 127504 83622 59636 40408 29777 22778 17403 12620 7474 3749 1852 676 - Media - 430565 604 2069 9337 29661 65903 80339 92882 81421 62415 4161 1531 242 - 74,6 83,5 84,8 85,7 85,3 82,9 80,4 77,1 71,7 59,2 63,8 58,3 56,7 - 482 982 871 760 644 557 491 455 432 371 404 355 264 241374 555 1950 8498 25209 50277 54503 52759 35733 11073 706 98 13 - Freq. 41,8 76,8 79,9 78,0 72,5 63,2 54,5 43,8 31,5 10,5 10,8 3,7 3,0 - % sul totale Oneri deducibili 476 1917 1418 1009 583 442 409 423 473 358 229 88 118 - Media 577046 723 2441 10897 34774 79524 99963 120416 113351 105396 6510 2625 426 - Freq. 99,9 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 99,9 99,9 99,9 99,9 100,0 99,8 - % sul totale Base imponibile 19102 125213 81752 58197 39442 29040 22165 16878 12179 7227 3476 1643 526 - Media 535394 723 2441 10897 34774 79524 99963 120415 113349 68137 3769 1244 158 - Freq. 92,7 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 99,9 99,9 64,6 57,8 47,4 37,0 - % sul totale Imposta lorda 5133 47011 28333 18577 11310 7426 5386 3961 2801 1794 795 389 133 - Media Anno 2010 Freq. Deduzione abitazione principale % sul Freq. Media totale dell’imposta - Pensionati 0 Classe di reddito Reddito complessivo Tabella 26.1C - Il calcolo 120485 99978 79529 34777 10897 2441 723 10.000-15.000 15.000-20.000 20.000-26.000 26.000-35.000 35.000-50.000 50.000-75.000 75.000-100.000 oltre 100.000 577391 113482 5.000-10.000 Totale 6518 105508 2.500-5.000 2626 1.000-2.500 - 427 0-1.000 0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 - 19647 127504 83622 59636 40408 29777 22778 17403 12620 7474 3749 1852 676 - Reddito complessivo % sul Media totale 99,9 97,5 97,0 97,9 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 - 1658 1325 1221 1132 1350 1514 1596 1651 1789 1858 1675 1614 1683 - Totale detrazioni % sul Media totale 577070 705 2367 10668 34777 79529 99978 120485 113482 105508 6518 2626 427 - Freq. 483047 723 2441 10892 34754 79405 99550 118909 105834 30314 225 0 0 - Freq. 83,7 100,0 100,0 100,0 99,9 99,8 99,6 98,7 93,3 28,7 3,5 0,0 0,0 - 3917 45720 27148 17476 9967 5922 3810 2347 1119 299 134 0 0 - Imposta netta % sul Media totale - 478510 722 2441 10893 34753 79404 99441 118759 103669 28217 211 0 0 82,9 99,9 100,0 100,0 99,9 99,8 99,5 98,6 91,4 26,7 3,2 0,0 0,0 - 240 1591 1015 719 476 337 244 176 123 90 42 0 0 - Addizionale regionale % sul Media totale Freq. - 380088 583 1960 8624 28210 64842 81729 96230 79329 18445 136 0 0 65,8 80,6 80,3 79,1 81,1 81,5 81,7 79,9 69,9 17,5 2,1 0,0 0,0 - 107 620 397 286 194 144 109 83 60 41 19 0 0 - Addizionale comunale % sul Media totale Freq. Anno 2010 Freq. dell’imposta - Pensionati Classe di reddito Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Appendice Tabella 26.2C - Il calcolo 201 202 5 195714 260680 282617 229675 102079 40334 12869 7387 5.000-10.000 10.000-15.000 15.000-20.000 20.000-26.000 26.000-35.000 35.000-50.000 50.000-75.000 75.000-100.000 oltre 100.000 1314877 156796 2.500-5.000 Totale 6838 18042 1.000-2.500 1841 0-1.000 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 23058 142154 84869 59923 40648 29789 22804 17587 12608 7586 3798 1823 611 0 Media 0 871643 5979 10345 32117 80782 171892 193198 163388 119083 83419 7703 3073 664 0,0 66,3 80,9 80,4 79,6 79,1 74,8 68,4 62,7 60,8 53,2 42,7 44,9 36,1 0 456 800 702 633 564 494 432 412 410 366 376 343 257 652254 5438 9735 28832 70793 147192 165082 126777 71134 24305 2483 384 98 1 Freq. 49,6 73,6 75,6 71,5 69,4 64,1 58,4 48,6 36,3 15,5 13,8 5,6 5,3 20,0 % sul totale 431 2181 1595 935 552 402 328 330 365 259 212 179 199 46 Media 1314363 7386 12869 40331 102074 229663 282592 260566 195524 156682 18014 6829 1833 0 Freq. 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 99,9 99,9 99,8 99,9 99,6 0,0 % sul totale Base imponibile 22509 139402 82690 58455 39627 29117 22306 17173 12238 7358 3617 1664 517 0 Media 1268250 7386 12869 40331 102074 229663 282592 260565 195523 115282 15075 5368 1522 0 Freq. 96,5 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 99,9 73,5 83,6 78,5 82,7 0,0 % sul totale Imposta lorda Anno 2011 % sul totale Oneri deducibili 6107 53113 28737 18681 11381 7450 5423 4040 2815 1786 837 388 121 0 Media Tutti i contribuenti Freq. Deduzione abitazione principale % sul Freq. Media totale dell’imposta 0 Classe di reddito Reddito complessivo Tabella 27.1A - Il calcolo 260680 282617 229675 102079 40334 12869 7387 10.000-15.000 15.000-20.000 20.000-26.000 26.000-35.000 35.000-50.000 50.000-75.000 75.000-100.000 oltre 100.000 1314877 100,0 195714 5.000-10.000 Totale 18042 156796 2.500-5.000 6838 1.000-2.500 5 1841 0-1.000 0 0 7586 3798 1823 611 0 7200 12568 39634 102079 229675 282617 260680 195714 156796 18042 6838 1839 1313682 99,9 142154 84869 59923 40648 29789 22804 17587 12608 23058 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 97,5 97,7 98,3 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 99,9 0,0 1755 1410 1142 1134 1461 1683 1805 1825 1914 1888 1670 1577 1508 0 Totale detrazioni % sul Media totale 100,0 100,0 100,0 99,9 99,8 99,3 97,9 1152512 87,7 7386 12869 40314 101993 229102 280567 255122 89,4 31,6 3,5 0,0 0,0 0,0 4853 51739 27622 17575 9930 5784 3651 2277 1075 318 156 0 0 0 Imposta netta % sul Media totale 174930 49595 634 0 0 0 Freq. 100,0 100,0 99,9 99,7 99,5 99,0 97,2 85,8 29,5 3,2 0,0 0,0 0,0 1138594 86,6 7384 12865 40284 101734 228467 279833 253278 167998 46177 574 0 0 0 359 2191 1285 897 597 428 316 236 164 117 56 0 0 0 Addizionale regionale % sul Media totale Freq. 945443 6550 11630 36157 90102 191623 234664 212163 132318 29879 357 0 0 0 71,9 88,7 90,4 89,6 88,3 83,4 83,0 81,4 67,6 19,1 2,0 0,0 0,0 0,0 123 669 397 279 189 144 109 84 61 41 18 0 0 0 Addizionale comunale % sul Media totale Freq. 0,9 7,0 6,2 4,8 3,7 1,3 0,4 0,2 0,1 0,1 0,1 0,0 0,0 0,0 998 1552 1371 1311 1095 767 617 537 455 283 230 56 0 0 Cedolare secca % sul Media totale 12058 517 802 1955 3806 2953 1201 497 227 87 10 3 0 0 Freq. Anno 2011 Freq. Tutti i contribuenti Reddito totale % sul Media totale dell’imposta Freq. Tabella 27.2A - Il calcolo Classe di reddito Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Appendice 203 204 5 77490 132988 173510 139713 61303 27763 9812 6508 5.000-10.000 10.000-15.000 15.000-20.000 20.000-26.000 26.000-35.000 35.000-50.000 50.000-75.000 75.000-100.000 oltre 100.000 690104 44137 2.500-5.000 Totale 4171 11338 1.000-2.500 1366 0-1.000 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 % sul totale 25794 144200 85228 59984 40802 29781 22818 17752 12620 7894 3820 1811 600 0 Media 0 401774 5251 7747 21346 45938 96952 105212 64470 33854 15873 3336 1400 395 0,0 58,2 80,7 79,0 76,9 74,9 69,4 60,6 48,5 43,7 36,0 29,4 33,6 28,9 0 422 771 651 572 512 448 386 344 351 326 327 325 257 389037 4758 7273 19076 41176 90117 105696 71186 34379 13098 1907 287 83 1 Freq. 56,4 73,1 74,1 68,7 67,2 64,5 60,9 53,5 44,4 29,7 16,8 6,9 6,1 20,0 % sul totale Oneri deducibili 387 2215 1682 908 528 366 275 231 211 180 226 168 202 46 Media 690017 6507 9812 27760 61299 139707 173503 132980 77480 44131 11314 4164 1360 0 Freq. 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 99,8 99,8 99,6 0,0 % sul totale Base imponibile 25291 141515 83167 58685 39915 29198 22410 17460 12373 7725 3699 1696 523 0 Media 690015 6507 9812 27760 61299 139707 173503 132980 77480 44131 11314 4164 1358 0 Freq. 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 99,8 99,8 99,4 0,0 % sul totale Imposta lorda 6824 54021 28940 18772 11489 7476 5451 4116 2846 1777 851 390 121 0 Media Anno 2011 Freq. Deduzione abitazione principale % sul Freq. Media totale dell’imposta - Dipendenti 0 Classe di reddito Reddito complessivo Tabella 27.1B - Il calcolo 44137 77490 132988 173510 139713 61303 27763 9812 6508 5.000-10.000 10.000-15.000 15.000-20.000 20.000-26.000 26.000-35.000 35.000-50.000 50.000-75.000 75.000-100.000 oltre 100.000 690104 11338 2.500-5.000 Totale 4171 1.000-2.500 5 1366 0-1.000 0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 0 25794 144200 85228 59984 40802 29781 22818 17752 12620 7894 3820 1811 600 0 689254 6348 9585 27307 61303 139713 173510 132988 77490 44137 11338 4171 1364 99,9 97,5 97,7 98,4 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 99,9 0,0 1859 1397 1132 1157 1544 1807 1949 2007 2119 1974 1635 1497 1436 0 Totale detrazioni % sul Media totale Freq. 629054 6507 9812 27751 61244 139282 171898 91,2 100,0 100,0 100,0 99,9 99,7 99,1 97,0 83,2 42,1 4,5 0,0 0,0 0,0 5519 52659 27834 17640 9956 5689 3544 2196 1003 362 167 0 0 0 Imposta netta % sul Media totale 129018 64462 18575 505 0 0 0 Freq. 621689 6505 9808 27721 60989 138653 171189 127598 61464 17305 457 0 0 0 90,1 100,0 100,0 99,8 99,5 99,2 98,7 95,9 79,3 39,2 4,0 0,0 0,0 0,0 393 2225 1293 897 597 427 316 239 166 114 56 0 0 0 Addizionale regionale % sul Media totale Freq. 515909 5747 8803 24575 52762 115189 142362 106823 48444 10916 288 0 0 0 74,8 88,3 89,7 88,5 86,1 82,4 82,0 80,3 62,5 24,7 2,5 0,0 0,0 0,0 132 668 397 278 189 142 108 84 61 40 18 0 0 0 Addizionale comunale % sul Media totale Freq. 6446 439 514 1182 1955 1546 549 173 70 15 3 0 0 0 Freq. 0,9 6,7 5,2 4,3 3,2 1,1 0,3 0,1 0,1 0,0 0,0 0,0 0,0 0,0 959 1449 1204 1208 1008 723 543 471 356 392 269 0 0 0 Cedolare secca % sul Media totale Anno 2011 Reddito totale % sul Media totale dell’imposta - Dipendenti Freq. Tabella 27.2B - Il calcolo Classe di reddito Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Appendice 205 206 112659 118224 127692 109107 89962 40776 12571 3057 879 5.000-10.000 10.000-15.000 15.000-20.000 20.000-26.000 26.000-35.000 35.000-50.000 50.000-75.000 75.000-100.000 oltre 100.000 624773 6704 2.500-5.000 Totale 2667 1.000-2.500 - 475 0-1.000 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 - % sul totale 20037 127005 83716 59788 40415 29801 22781 17415 12599 7465 3760 1842 645 - Media - 469869 728 2598 10771 34844 74940 87986 98918 85229 67546 4367 1673 269 - 75,2 82,8 85,0 85,7 85,5 83,3 80,6 77,5 72,1 60,0 65,1 62,7 56,6 - 484 1009 856 754 634 553 488 456 433 375 413 358 258 263217 680 2462 9756 29617 57075 59386 55591 36755 11207 576 97 15 - Freq. 42,1 77,4 80,5 77,6 72,6 63,4 54,4 43,5 31,1 9,9 8,6 3,6 3,2 - % sul totale Oneri deducibili 498 1945 1340 988 585 459 423 457 508 352 164 214 184 - Media 624346 879 3057 12571 40775 89956 109089 127586 118044 112551 6700 2665 473 - Freq. 99,9 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 99,9 99,8 99,9 99,9 99,9 99,6 - % sul totale Base imponibile 19434 123764 81161 57946 39193 28992 22142 16873 12150 7214 3480 1615 498 - Media 578235 879 3057 12571 40775 89956 109089 127585 118043 71151 3761 1204 164 - Freq. 92,6 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 99,9 99,8 63,2 56,1 45,1 34,5 - % sul totale Imposta lorda 5250 46390 28085 18480 11218 7411 5380 3960 2794 1791 796 381 130 - Media Anno 2011 Freq. Deduzione abitazione principale % sul Freq. Media totale dell’imposta - Pensionati 0 Classe di reddito Reddito complessivo Tabella 27.1C - Il calcolo 127692 109107 89962 40776 12571 3057 879 10.000-15.000 15.000-20.000 20.000-26.000 26.000-35.000 35.000-50.000 50.000-75.000 75.000-100.000 oltre 100.000 624773 118224 5.000-10.000 Totale 6704 112659 2.500-5.000 2667 1.000-2.500 - 475 0-1.000 0 - 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 - 20037 127005 83716 59788 40415 29801 22781 17415 12599 7465 3760 1842 645 - 624428 852 2983 12327 40776 89962 109107 127692 118224 112659 6704 2667 475 99,9 96,9 97,6 98,1 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 100,0 - 1640 1509 1175 1083 1335 1490 1577 1635 1780 1855 1729 1702 1715 - Totale detrazioni % sul Media totale Freq. 523458 879 3057 12563 40749 89820 108669 126104 83,8 100,0 100,0 99,9 99,9 99,8 99,6 98,8 93,4 27,5 1,9 0,0 0,0 - 4053 44927 26939 17430 9890 5932 3820 2360 1117 291 116 0 0 - Imposta netta % sul Media totale 110468 31020 129 0 0 - Freq. 516905 879 3057 12563 40745 89814 108644 125680 106534 28872 117 0 0 - 82,7 100,0 100,0 99,9 99,9 99,8 99,6 98,4 90,1 25,6 1,7 0,0 0,0 - 318 1934 1258 895 598 430 316 232 164 120 55 0 0 - Addizionale regionale % sul Media totale Freq. 429534 803 2827 11582 37340 76434 92302 105340 83874 18963 69 0 0 - 68,8 91,4 92,5 92,1 91,6 85,0 84,6 82,5 70,9 16,8 1,0 0,0 0,0 - 112 676 398 282 190 147 110 83 61 42 19 0 0 - Addizionale comunale % sul Media totale Freq. 5612 78 288 773 1851 1407 652 324 157 72 7 3 0 - Freq. 0,9 8,9 9,4 6,1 4,5 1,6 0,6 0,3 0,1 0,1 0,1 0,1 0,0 - 1043 2133 1668 1467 1186 815 680 572 500 260 213 56 0 - Cedolare secca % sul Media totale Anno 2011 Reddito totale % sul Media totale dell’imposta - Pensionati Freq. Tabella 27.2C - Il calcolo Classe di reddito Primo Rapporto sui redditi degli utenti Caf Acli Appendice 207 Indice Presentazione 5 Premessa 9 Prima parte - Analisi dei redditi: andamenti e disuguaglianze 1. Il campione: caratteristiche e peculiarità 1.1. Introduzione 1.2. Le principali dimensioni di lettura del campione 1.3. Il confronto tra il campione Caf Acli e i dati Mef 15 15 18 26 2. Il posizionamento: un profilo di ceto medio 2.1. Nel mezzo della scala dei redditi 2.2. Indici e fattori di disuguaglianza 2.2.1. Le disuguaglianze di genere 2.2.2. Le disuguaglianze d’età 32 32 36 38 40 3. La dinamica dei redditi 2008-2011 3.1. Dinamica dei redditi per categoria e genere 3.2. Dinamica dei redditi per classe d’età 3.3. Dinamica dei redditi per paese d’origine 3.4. Dinamica dei redditi per categorie di stato civile 3.5. Approfondimento sui dati di panel 46 46 50 56 58 62 4. La dinamica dei redditi per territorio 4.1. Aree geografiche a confronto 4.2. Uno sguardo su alcune regioni significative 4.2.1. Piemonte 4.2.2. Lombardia 4.2.3. Trentino-Alto Adige 4.2.4. Lazio 4.2.5. Abruzzo 4.2.6. Puglia 4.2.7. Sicilia 65 65 68 71 74 77 80 83 86 89 Seconda parte - Deduzioni, detrazioni e simulazioni 208 95 5. Dal reddito complessivo al reddito netto 5.1. La distribuzione degli oneri detraibili, oneri deducibili e delle detrazioni complessive 5.1.1. Elevata concentrazione delle detrazioni e delle deduzioni 5.1.2. Detrazioni e deduzioni che pesano molto sul reddito 5.1.3. Detrazioni per redditi di lavoro (e assimilati) e per carichi familiari 5.2. La distribuzione dell’imposta netta 99 100 6. Le simulazioni 6.1. La famiglia 6.2. La casa 6.3. Le spese fiscali (“tax expenditures”) 6.4. Gli incapienti 101 102 105 114 116 Conclusioni 123 Appendice 129 95 95 98