Informativa al pubblico in materia di adeguatezza patrimoniale, l’esposizione
ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi preposti all’identificazione,
alla misurazione e alla gestione di tali rischi al 31 dicembre 2012
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Terzo pilastro dell’accordo di Basilea II
Ifitalia - International Factors Italia Spa –
Società soggetta ad attività di direzione e coordinamento di BNP Paribas S.A. – Parigi - Capitale € 55.900.000,00 i.v.- Codice Fiscale e n. di iscrizione nel Reg.Imprese di
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SOMMARIO
Premessa
1 Adeguatezza patrimoniale
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Premessa
La Banca d’Italia, in qualità di Autorità preposta alla vigilanza sui soggetti autorizzati all’esercizio dell’attività
bancaria e finanziaria, sulla base delle indicazioni previste dall’accordo internazionale pubblicato dal
Comitato di Basilea per la vigilanza bancaria nel giugno 2006 (Accordo di Basilea II), stabilisce precisi
obblighi di trasparenza in tema di diffusione tra il pubblico di informazioni utili a orientarne i giudizi e le
scelte economiche (informazioni rilevanti).
La disciplina dell’informativa al pubblico (c.d. Pillar 3 o terzo pilastro dell’Accordo di Basilea II) trova
riscontro nella codifica di contenuti standard (c.d. “tavole” informative), sia di carattere qualitativo sia
quantitativo, riguardanti “l’adeguatezza patrimoniale, l’esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei
sistemi preposti all’identificazione, alla misurazione ed alla gestione di tali rischi”.
Lo scopo del Terzo Pilastro è pertanto quello di integrare i requisiti patrimoniali minimi (Pillar I) e il processo
di controllo prudenziale (Pillar II), attraverso l’individuazione di un insieme di requisiti di trasparenza
informativa che consentano agli operatori del mercato di disporre di informazioni rilevanti, complete e
affidabili circa l’adeguatezza patrimoniale, l’esposizione ai rischi e le caratteristiche generali dei sistemi
preposti all’identificazione, misurazione e gestione degli stessi.
Al fine di individuare il perimetro degli adempimenti informativi previsti dalla normativa vigente in capo ad
Ifitalia, poiché gli stessi sono differenziati in relazione ai diversi status aziendali contemplati dalla norma, va
specificato che Ifitalia si qualifica a tale scopo come intermediario finanziario controllato da un soggetto
comunitario sottoposto ai medesimi obblighi di informativa al pubblico e pertanto, presentando i requisiti
previsti da Banca d’Italia, deve pubblicare su base individuale soltanto le informazioni concernenti
l’adeguatezza patrimoniale.
Per gli intermediari finanziari italiani, l’Informativa al Pubblico (Pillar3) è disciplinata dalla Sezione XII,
capitolo V – Vigilanza prudenziale – della Circolare Banca d’Italia n. 216 del 5° agosto 1996 “Istruzioni di
Vigilanza per gli Intermediari Finanziari iscritti nell’«Elenco Speciale»” come modificato dal 7°
aggiornamento del 09.07.2007.
Sulla base di quanto previsto dalla normativa, le informazioni sono pubblicate con cadenza annuale e tale
pubblicazione avviene mediante il sito internet della società.
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1 Adeguatezza patrimoniale
a. Informativa qualitativa
L’adeguatezza patrimoniale viene misurata in ragione dell’esistenza di un patrimonio di vigilanza che sia
almeno pari agli specifici “requisiti patrimoniali” previsti a fronte dei rischi tipici dell’attività dell’intermediario.
I metodi di quantificazione dei principali rischi (rischio di credito, di mercato, di controparte e operativo)
sono definiti dalle specifiche normative emanate dall’Autorità di vigilanza (Accordo di Basilea II – Pillar 1).
I rischi rilevanti per Ifitalia sono il rischio di credito, il rischio operativo ed il rischio di concentrazione.
Il requisito di capitale per il rischio di credito, calcolato con il metodo standard, è determinato nella misura
dell’6% delle attività creditizie ponderate per il rischio (coefficiente minimo obbligatorio per il rischio di
credito).
Il rischio operativo è valutato secondo il metodo TSA “Traditional Standardized Approach”.
Il requisito a fronte del rischio di concentrazione è valutato in base alla normativa prevista dalla disciplina
transitoria emessa in data 11/12/2012 da Banca d’Italia – divisione Intermediari Finanziari - che prevede il
calcolo di uno specifico requisito a fronte del superamento per ogni singola posizione di rischio del limite
individuale del 25% del patrimonio di Vigilanza ed entro il limite del 40%.
I rischi di mercato e di controparte non sono particolarmente significativi per Ifitalia.
Pertanto, Ifitalia, ai fini regolamentari, applica i seguenti metodi:
· STANDARD per il rischio di credito;
· VALORE CORRENTE per il rischio di controparte;
· STANDARD per il rischio di mercato
· STANDARD per il rischio operativo (TSA)
La Banca d’Italia, in qualità di autorità preposta al controllo prudenziale sugli intermediari creditizi, richiede
che sia costantemente verificata l’esistenza di un patrimonio di vigilanza non inferiore al requisito
patrimoniale complessivo. Quest’ultimo è dato dalla somma dei requisiti patrimoniali prescritti a fronte dei
rischi di credito, controparte, mercato e operativo.
Al 31 dicembre 2012 l’eccedenza del patrimonio di vigilanza di Ifitalia rispetto ai requisiti patrimoniali di cui
sopra è pari a circa 52 milioni di euro; pertanto Ifitalia considera che i propri rischi di Primo Pilastro siano
adeguatamente coperti dal capitale regolamentare.
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In relazione ad altri rischi riconosciuti, essi sono gestiti a livello consolidato attraverso appropriate modelli
interni. Questi modelli prendono in conto gli effetti di diversificazione e mitigazione assicurati dalla struttura
del Gruppo BNP Paribas. Su queste basi, la valutazione del Gruppo BNP Paribas non evidenzia fabbisogni
di capitale aggiuntivi in relazione al Secondo Pilastro. Di conseguenza, nessuna aggiunta (add-on) di
capitale dovrebbe essere applicata ai requisiti di capitale direttamente derivati dai calcoli regolamentari.
Il processo di valorizzazione della rischiosità, attuale e prospettica e di verifica dell’adeguatezza del capitale
effettivamente disponibile è parte integrante, in tutte le sue dimensioni, dell’attività di pianificazione della
società.
La misurazione del livello di rischiosità è condotta in ottica sia prospettica sia storica e si compendia nei
momenti fondamentali del processo di pianificazione operativa (budget e forecast) e del processo di
consuntivazione annuale.
Sulla base della ripartizione dei ruoli interni ed in coerenza con le missioni specifiche delle funzioni
coinvolte, il processo si articola in fasi funzionali, attraverso le quali l’attività di pianificazione degli RWA si
traduce nella definizione del livello di capitale destinato alla copertura dei rischi stessi.
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b. Informazione quantitativa
TAVOLA 4 - Adeguatezza patrimoniale
dati in migliaia di euro
RWA
Capitale
Regolamentare
31/12/2012
31/12/2012
B Requisito patrimoniale a fronte del rischio di credito
C Requisito patrimoniale a fronte del rischio di mercato
i) rischio di posizione
ii) rischio di regolamento
iii) rischio di controparte
iv) rischio di concentrazione
v) rischio di cambio
vi) rischio di posizione in merci
D Requisito patrimoniale a fronte dei rischi operativi
1. Metodo base
2. Metodo standardizzato
3. Metodo avanzato
E Altre requisiti prudenziali
6.145.408
-
368.724
-
263.431
21.075
263.431
21.075
101.187
8.095
Totale
6.510.026
397.894
31/12/2012
E Patrimonio di vigilanza
i) Patrimonio di base
ii) Patrimonio supplemetare
iii) Patrimonio di vigilanza complessivo
444.190
5.351
449.541
31/12/2012
F Coefficienti patrimoniali totale e di base (tier 1 capital ratio)
Coefficiente Patrimonio di base/Attività di rischio ponderate
Coefficiente Patrimonio totale/Attività di rischio ponderate
6,82%
6,91%
31/12/2012
G Ammontare del patrimonio di vigilanza di 3° livello
-
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Al 31.12.2012 il requisito di capitale per il rischio di credito, operativo e altri rischi ammonta a 398 mln €
(369 mln € per il rischio di credito, 21 mln € per i rischi operativi e 8 ml € per altri rischi prudenziali); i RWA
relativi sono pari a 6.510 mln. €.
Il rilevante incremento dei requisiti di capitale, passati dai 279 mln di € del 2011 ai 398 mln del 2012, è
dovuto al venir meno dei benefici previsti dalla disciplina di vigilanza per le società finanziarie che
comportava una riduzione del 25% del requisito patrimoniale individuale a società appartenenti a gruppi
bancari, a seguito dell’uscita di Ifitalia dal gruppo bancario BNL, a far data dal 21/12/12.
L’ulteriore incremento dei RWA per rischio di credito, passati dai 5.887 mln di € del 2011 ai 6.145 mln di €
del 2012, e il conseguente aumento dei requisiti patrimoniali sono dovuti principalmente al downgrade del
merito creditizio del rischio Italia, che ha comportato la diminuzione della classe di merito creditizio da 2 a
3; conseguentemente per i portafogli “Enti del settore pubblico” e “Intermediari vigilati” è stata applicata la
ponderazione del 100% .
I requisiti relativi al rischio di mercato e al rischio di cambio non sono stati calcolati perché le relative attività
non raggiungono i limiti previsti nell’ambito di applicazione.
Milano 22 ottobre 2013
Ifitalia - International Factors Italia Spa –
Il Presidente
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Informativa_al_pubblico_31/12/2012