Primo Levi nasce a Torino il 31 luglio del 1919. Si laurea in chimica nel 1941. A Milano, dove si era trasferito per lavoro, entra in un gruppo di par@giani an@fascis@. Quando viene caFurato, si dichiara ebreo e viene perciò portato a Fossoli, da cui par@rà poi per Auschwitz nel febbraio del 1944 Campo di Fossoli Campo di Auschwitz Ad Auschwitz riuscirà a sopravvivere anche perchè, grazie alle sue conoscenze nel campo della chimica, lavorerà per un certo periodo nel laboratorio della Buna, una fabbrica di gomma. La Buna Viene anche aiutato da un operaio italiano: Lorenzo Perrone. Levi in “Se questo è un uomo” afferma che deve proprio a Lorenzo l'essere sopravvissuto, non tanto per il suo aiuto materiale, ma per avergli rammentato che ancora esisteva un mondo giusto, per cui aveva senso conservarsi in vita. Lorenzo Perrone Dopo la liberazione del campo, nel gennaio del 1945, Levi rientra, con un lungo e difficile viaggio di ritorno, a Torino, dove con@nuerà a lavorare come chimico, e incomincerà anche la sua aVvità di scriFore. Muore nel 1987 Primo Levi è considerato un tes$mone della memoria. Fin da quando era nel Lager pensava che si dovesse sopravvivere per raccontare quanto stava vivendo e una volta libero ha avuto la forza e il coraggio di non dimen@care e di rivivere quella esperienza una seconda volta, anche se ciò era sicuramente molto doloroso per lui. Prima Edizione di “Se questo è un uomo” Raccontando quello che era accaduto non solo a lui, ma alle tante persone che erano internate nel Lager, Levi ha dato loro voce, ha reso meno assurda la loro morte, ha reso possibile la loro sopravvivenza nel ricordo di quan@ sono rimas@. Levi nel suo libro “Se questo un uomo” rifleFe sull'animo umano e su come il Male può facilmente corrompere l'animo delle persone. Egli è consapevole che ciò che è accaduto si può ripetere, anzi si è ripetuto, anzi si sta ripetendo ancora oggi. Medio Oriente Ognuno di noi deve imparare a cogliere i segni del Male nella nostra vita e nella Storia e comprendere da quale parte sta il Bene. Levi ci fa capire che abbiamo il dovere di compiere una scelta, di non restare indifferen@. Forse, se ognuno saprà fare questo, ciò che è accaduto non si ripeterà in futuro. Possiamo sempre dire un sì o un no 
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