FERDINANDA CREMASCOLI
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Lucio Dalla. "Canzone"
ANCORA UNA CANZONE, COME NEL XIII SECOLO
“Canzone” è una canzone di 51 versi, in quattro strofe e tre congedi.
La canzone è una forma metrica già usata dai poeti siciliani e toscani del Duecento, poi teorizzata da Dante e canonizzata da
Petrarca. Già dal Quattrocento questa forma della poesia lirica italiana subisce grandi cambiamenti rispetto a Dante e
Petrarca, ma mantiene tuttavia la sua vitalità nel corso dei secoli fino all'Ottocento, quando, ancora sull'esempio di Petrarca,
la canzone dal tema patriottico è molto ammirata da Monti, Alfieri, Foscolo, Manzoni, Leopardi. Tutti i poeti, che dal
Quattrocento in avanti si misurano con la forma della canzone, contribuiscono a modificarne la struttura due e trecentesca,
sicché non stupiscono le caratteristiche del testo di Lucio Dalla, a partire dalla scelta dei versi, che presentano un'alternanza
di novenari e ottonari (con qualche variante) e due decasillabi identici che chiudono ogni strofa.
Ma della canzone classica il testo di Lucio Dalla mantiene il principio della simmetria tra le strofe, mantiene la struttura
interna di suddivisione tra fronte e sirima, sia pure senza concatenazione (o chiave), mantiene, sia pure con qualche
licenza, lo schema delle rime e infine mantiene il "congedo", anzi lo moltiplica.
SIMMETRIA TRA LE STROFE, FRONTE E SIRIMA
Il testo di Lucio Dalla è una canzone di quattro strofe e tre congedi.
Le prime tre strofe hanno 10 versi ciascuna, la quarta presenta 6 versi.
Nelle prime tre strofe si riconoscono fronte e sirima, cioè le due parti che strutturano ogni strofa: la fronte si sviluppa sui
versi 1-4 e la sirima sui versi 5-10: è lo schema delle rime a delineare le due parti. Nella quarta strofa di 6 versi compare
solo la fronte più i due decasillabi identici in ogni strofa.
SCHEMA DELLE RIME
Nella prima strofa lo schema è questo:
abab-cdedxx (anche se xx non è propriamente una rima ma un'assonanza)
Nella seconda strofa:
abcb-dedexx
Nella terza strofa:
abcb-dedexx
Nella quarta strofa:
ababxx
Per comodità di lettura abbiamo dato la stessa lettera alle rime di ogni strofa, per evidenziarne lo schema, benché le rime
siano poi diverse.
Rispetto ai modelli dantesco e petrarchesco, occorre notare che non c'e' concatenazione tra fronte e sirima, manca cioè una
rima che leghi le due parti della strofa, ma prima di Dante raramente fronte e sirima sono concatenate e dal Cinquecento in
poi lo schema delle rime non sempre ha una struttura fissa e nella canzone leopardiana spesso si trova il verso libero.
CONGEDO
Ma è nella presenza del "congedo" che torna una caratteristica strutturale della canzone medievale. Il congedo o commiato è
la strofa di chiusura della canzone, chiamata così perché in essa il poeta si congeda dal destinatario del suo componimento e
dalla canzone stessa. L'uso del congedo si registra già nel Duecento in Guittone d'Arezzo, che spesso aggiungeva più di un
congedo, com'è il caso del testo di Lucio Dalla, dove i congedi sono tre: il primo e il secondo di quattro versi, il terzo di
sette versi.
I tre congedi di Lucio Dalla sono pressoché identici sia per i versi (tre novenari e un settenario; tre novenari, un settenario,
due novenari ed un quadrisillabo tronco nell'ultimo congedo); sia per lo schema delle rime (zwyy nei primi due; zwyyyyk
nel terzo e ultimo congedo). Ma sono identici anche nel motivo che vede il poeta rivolgersi alla sua canzone per esortarla
ad andare per il mondo e cercare la persona amata; nell'ultimo congedo compare poi il motivo della sensibilità all'amore
dell'amata, solo questa caratteristica permette di riconoscerla: se le manca la sensibilità all'amore che la canzone esprime,
allora non è lei!
Ferdinanda Cremascoli. Come si legge la poesia italiana?
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Lucio Dalla. "Canzone"
ANALISI METRICA DI CANZONE
L'analisi metrica considera la scansione delle strofe, la scansione del verso e lo schema delle rime. In arancio sono colorati
gli ictus, cioè gli accenti primari del verso. In grassetto sono segnalati i due decasillabi a rima baciata che si ripetono a
chiusura di ogni strofa. In corsivo sono evidenziati i tre congedi.
vv
P1
P2
P3
P4
P5
P6
P7
P8
P9
tan
to
P10
Rime
1
Non so aspettarti più di tanto
non
soa
spet tar
ti
più
di
2
Ogni minuto mi dà
o
gni
mi
nu
to
mi
dà
3
L'istinto di cucire il tempo
l'i
stin
to
di
cu
ci
reil
4
E di portarti di qua
e
di
por
tar
ti
di
qua
5
Ho un materasso di parole
ma
te
ras
so
di
pa
6
Scritte apposta per te
hou
n
te
ap
po
sta
per
te
7
E ti direi spegni la luce
scri
te
ti
di
rei
spe
gni
la
8
Che il cielo c'è
cheil
cie
lo
c'è
9
Star lontano da lei non si vive
star
lon
ta
no
da
lei
non
si
vi
ve
x
10
Stare senza di lei mi uccide
star
re
sen
za
di
lei
mi
uc
ci
de
x
11
Testa dura testa di rapa
tes
ta
du
ra
te
sta
di
ra
pa
12
Vorrei amarti anche qua
vor
rei
a
mar
tian
che
qua
13
Nel cesso di una discoteca
nel
ces
so
diu
na
di
sco
ca
c
14
O sopra il tavolo di un bar
o
so
prail
ta
b
15
O stare nudi in mezzo a un campo
o
sta
re
nu
vol diun bar
odiin mez zoaun cam po
16
A sentirsi addosso il vento
a
sen
tir
si
ad
dos
soil
ven
e
17
Io non chiedo più di tanto
io
non
chie do
più
di
tan
to
18
Anche se muoio son contento
an
che
se
io
son
con
ten
to
19
Star lontano da lei non si vive
star
lon
ta
mu
ono
da
lei
non
si
vi
ve
x
20
Stare senza di lei mi uccide
star
re
sen
za
di
lei
mi
uc
ci
de
x
21
Canzone cercala se puoi
can
zo
ne
cer
ca
la
se
22
dille che non mi perda mai
dil
le
che
non
mi
per
da
puo
i
mai
23
va' per le strade e tra la gente
va'
per
le
stra
de
tra
la
gen
24
diglielo veramente
di
glie
lo
ve
ra
te
25
Io i miei occhi dai tuoi occhi
io
i
miei
oc
chi
me
n
dai
tuoi
oc
chi
a
27
E adesso anzi me li mangio
ea
des
so
an
zi
me
li
gio
c
28
Tanto tu non lo sai
tan
to
tu
non
lo
sai
ma
n
29
Occhi di mare senza scogli
oc
chi
di
ma
re
sen
za
sco
gli
30
Il mare sbatte su di me
il
ma
re
sbat te
su
di
me
31
Che ho sempre fatto solo sbagli
cheho
sem pre
fat
to
so
lo
sba
32
Ma uno sbaglio che cos'è
Mau
no
sba
glio
che
cos'
è
33
Stare lontano da lei non si vive
star
lon
ta
no
da
lei
non
si
vi
ve
x
34
Stare senza di lei mi uccide
star
re
sen
za
di
lei
mi
uc
ci
de
x
Ferdinanda Cremascoli. Come si legge la poesia italiana?
a
b
tem
po
a
b
ro
le
c
d
lu
ce
e
d
a
b
te
d
to
d
e
z
w
te
y
y
b
d
e
gli
d
e
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Lucio Dalla. "Canzone"
vv
P1
P2
P3
P4
P5
P6
P7
P8
P9
P10
Rime
35
Canzone cercala se puoi
can
zo
ne
cer
ca
la
se
puoi
z
36
dille che non mi lasci mai
dil
le
che
non
mi
la
sci
mai
w
37
va' per le strade e tra la gente
va'
per
le
stra
de
tra
la
gen
38
diglielo dolcemente
di
glie
lo
dol
ce
men
te
39
E come lacrime la pioggia
e
co
me
la
cri
me
la
pio
40
Mi ricorda la tua faccia
mi
ri
cor
da
la
tua
fac
cia
41
Io la vedo in ogni goccia
io
la
ve
do
in
o
gni
goc
42
Che mi cade sulla giacca
che
mi
ca
de
sul
la
giac ca
43
Stare lontano da lei non si vive
star
lon
ta
no
da
lei
non
si
vi
ve
x
44
Stare senza di lei mi uccide
star
re
sen
za
di
lei
mi
uc
ci
de
x
45
Canzone trovala se puoi
can
zo
ne
tro
va
la
se
puoi
z
46
dille che l'amo e se lo vuoi
dil
le
che
l'a
moee
se
lo
vuoi
w
47
va' per le strade e tra la gente
va'
per
le
stra
dee
tra
la
48
diglielo veramente
di
glie
lo
ve
ra
men
te
49
non può restare indifferente
non
può
re
sta
rein
dif
fe
ren
te
y
50
e se rimane indifferente
e
se
ri
ma
dif
fe
ren
te
y
51
non è lei.
non
è
lei
nei
n
Ferdinanda Cremascoli. Come si legge la poesia italiana?
te
y
y
gia
b
cia
a
b
i
gen
a
te
y
y
k
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