«Nessuna arte è stata meno spontanea della mia.
Ciò che faccio è il frutto dello studio e della riflessione
dei grandi maestri».
Sembrano parole di un pittore accademico, ma….
…. vengono dalla bocca di un
maestro dell´impressionismo:
Edgar Degas
Un artista che ha sempre mantenuto un solido legame con la tradizione del
passato, dovuta soprattutto all´ammirazione di giganti del Rinascimento
come Andrea Mantegna e Leonardo da Vinci.
Andrea Mantegna: Il Calvario, Louvre
«Bisogna copiare e
ricopiare i grandi
maestri e soltanto dopo
aver dato tutte le prove
richieste a un buon
copista, ci si potrà
ragionevolmente
permettere di dipingere
un ravanello dal vero»
sosteneva Degas, che
aveva cominciato la
sua avventura proprio
rifacendo i quadri del
passato esposti al
Louvre di Parigi.
Degas: Il calvario -copia-
In pochi forse sanno delle origini
italiane di Edgar Degas, quando
ancora il cognome di famiglia si
scriveva De Gas, e dei suoi
molti viaggi nel bel paese che
trovavano sempre un approdo
sicuro a Napoli e a Firenze. Nel
capoluogo campano, in calata
Trinità Maggiore, nel Palazzo
Pignatelli di Monteleone
vivevano tre generazioni di De
Gas suoi parenti intorno al
patriarca Hilaire, banchiere e
speculatore, fuggito a Napoli dal
terrore rivoluzionario francese.
Degas era di casa in Italia, viaggiava su e giù per la
penisola, conosceva bene Roma, Viterbo, Orvieto,
Perugia, Assisi, Spello, Arezzo, parlava
correttamente la nostra lingua e cantava spesso
arie di Cimarosa e canzoni popolari napoletane,
quando era di buon umore. Si sentiva italiano e da
artista in formazione aveva studiato dal vivo i
maestri italiani: Giotto, Signorelli, Verrocchio,
Mantenga, Leonardo, Bronzino ed i manieristi
fiorentini.
È un Edgar Degas poco più
che ventenne quello a cui
Ingres dice “faccia delle
linee giovanotto, molte
linee, a memoria o dal vero:
è così che diventerà un
buon artista”. E lui - giovane
e di belle speranze, che per
l’arte ha abbandonato gli
studi giuridici - di questo
consiglio farà tesoro per
tutta la vita.
Assolutamente in linea con gli insegnamenti del maestro Ingres, nella sua pittura
i valori de la ligne venivano ad assumere un valore preminente rispetto
all’esigenza di un’arte intellettualizzata proposta dai suoi contemporanei
Se inizialmente l'educazione artistica, legata ai grandi modelli del passato,
consente all'artista di acquisire gli strumenti necessari ad esprimere il suo
mondo, presto egli sente l'esigenza di legare la sua attivita' alla realta'
contemporanea, vivendo con estrema tensione il rapporto fra i valori della
tradizione e il richiamo della modernita'.
Quello che sorprende maggiormente dell'arte di
Degas e‘ proprio questa capacita' di rappresentare
ogni cosa sotto la luce della modernita'.
L’eterna dialettica dell’artista: raggiungere la
difficile armonia fra la perfezione classica, al
centro della sua formazione, e l’essenza
della modernità che aveva, per primo, intuito.
L’intero suo cammino creativo e umano è pervaso
da un’ossessione ispiratrice: il movimento e la
posizione dei corpi nello spazio.
Degas, pur perfettamente coevo all’età dell’Impressionismo (al quale
movimento aderì fin dalle origini), fu assai lontano dalla poetica di
Monet e degli altri suoi compagni; il suo occhio rifiutava la natura
per centrare l’attenzione sulle figure in movimento.
Una esigenza che condusse il maestro fino dalla metà dell’Ottocento a cercare di
rendere l’eleganza mobile di chi eleggeva a protagonista: le movenze nervose dei
cavalli, gli scatti dei fantini fissati con pennellate di colore denso e sullo sfondo
paesaggi vuoti, quasi astratti.
A differenza dei suoi contemporanei e compagni d’avventura la
pittura ’en plein air’ non lo affascinò mai. I suoi paesaggi, le sue figure
sembrano emergere dal ricordo,«stati dell’occhio» dipinti all’interno dello studio.
La sua non è una pittura en plein air.
Degas ama lavorare al chiuso: o nel suo studio, con modelle riprese con tagli
nuovi, inquadrature 'fotografiche', o all'interno delle scuole di danza; in ogni
caso, sembra osservare le sue giovani donne 'dal buco della serratura',
cogliendo la stanchezza di una ballerina o il gesto spontaneo di una donna che
si asciuga.
La figura si muove nello
spazio e lo spazio intorno
alla figura.
La sua è una rivoluzione
visiva che anticipa il
dinamismo della
telecamera, attraverso
l’uso anticonvenzionale
della linea e del taglio
compositivo: come si vede
nel ciclo delle
composizioni orizzontali
dedicate alle prove di
danza, soggetto su cui
Degas torna
costantemente per più di
vent’anni.
Come gli Impressionisti, insieme ai quali espone a partire dal 1874,
anche lui aspira a cogliere l'attimo, a fissare un'istantanea in cui
occhio e mente non hanno ancora potuto separare la figura che si
muove dallo spazio in cui si muove.
Emblematica la Classe di danza
del 1873: l’artista fa entrare lo
spettatore nella sala delle lezioni
con l’occhio d’un voyeur, dà
uno scorcio rapido in cui
cogliere inaspettatamente
l’istantanea degli atteggiamenti;
mette a fuoco le scarpe di satin
posate sulla panca, il rimando di
sguardi delle due figure in
primo piano per poi scivolare in
uno spazio che si apre e si
muove in profondità attraverso
la visione angolare.
Degas guarda dal basso e dall’alto,
offre una prospettiva dinamica,
sposta ogni punto di vista
predefinito
Una capacità di
rappresentazione
del corpo umano e
dei suoi movimenti
che deve al suo
esercizio sui
maestri del
passato.
il suo interesse si rivolge verso la
rappresentazione delle figure in movimento,
come le famose ballerine che ritraeva durante
le prove all´Opéra di Parigi.
Degas stesso spiegò tanta ossessione per le “fanciulle in tutu":
«la ballerina non è una donna che danza, non
è neppure una donna, è una metafora che
riassume uno degli aspetti elementari della
nostra forma».
Per Degas la pittura è frutto di lunga applicazione e riflessione, sintesi in
continuo divenire tra pensiero e percezione sensibile.
Cogliere la vita nel suo divenire. Tuttavia, a differenza della pittura
d’impressione, per Degas questa realtà si dà solo attraverso il passaggio
sintetico del pensiero, nella riflessione: il suo non è mai un lavoro en plein
air, di getto l’artista realizza solo lo schizzo, breve e rapido, ma è solo più
tardi, nel suo studio, attraverso la memoria, che giunge all’espressione più
autentica del reale.…
….lavandaie, stiratrici, sarte….
...donne che si lavano, si vestono o che si pettinano..
….una umanità catturata
nell’immediatezza di un
momento….
….le figure antieroiche della vita,
colte nel gesto di ogni giorno con
una sensibilità cromatica
straordinaria
Un altro impressionista aveva, come lui, un forte interesse per la figura
umana: Renoir, ma i suoi nudi, hanno una sensualità che manca
all'austero Degas che, secondo Manet, era 'incapace di amare una
donna, e persino di dirglielo'.
Ciò che emerge nella sua arte è una
continua tensione verso la
sperimentazione, alla ricerca di nuovi
linguaggi artistici
gli stessi soggetti,
come la donna
nuda di spalle
colta nell'intimità
della sua camera,
vengono studiati
incessantemente e
riproposti nel
disegno,
nell'incisione, nella
pittura, nella
scultura, nella
fotografia
Una parola ancora meritano le sculture di Degas: mai fuse in bronzo dall’artista,
che considerava la fusione «responsabilità troppo grande». Furono
realizzate dagli eredi che utilizzarono settantatre modelli in cera che Degas lasciò
nel suo studio. La serie completa dei bronzi fu acquistata dal museo
d’arte di San Paolo del Brasile negli anni ’50
La collezione è presente integralmente nella rassegna.
Ballerine
Donne nella loro quotidianità
Cavalli
nudi
170 opere
tra
dipinti, pastelli, disegni
sculture e fotografie
Tra le opere in mostra:
Edgar Degas, Autoritratto, detto Degas con porta carboncini,
1855
Olio su tela, 81x64 cm
Musée d’Orsay, Parigi
Edgar Degas, Il Calvario, (copia dalla Crocifissione di
Mantegna),1861
Olio su tela, 69x92,5 cm
Tours, Musée des Beaux- Arts
Edgar Degas, Donna seduta accanto a un vaso di fiori
(Madame Valpinçon), 1865
Olio su tela, 73,7x92,7 cm
Havemeyer Collection, The Metropolitan Museum of Art, New
York
Edgar Degas, Classe di danza, 1873
Olio su tela, 47,63x62,23 cm
The Corcoran Gallery of Art, Washington
Edgar Degas, Giovane donna con ibis, iniziato tra il 1857 e il
1858, ripreso verso il 1860-1862
Olio su tela, 100x74,9 cm
New York, courtesy del Metropolitan Museum of Art,
collezione privata
Edgar Degas, Donna con cane, 1875-1880
Olio su tela, 39,5x47,5 cm
Oslo, Nasjonalmuseet/Nasjonalgalleriet
Edgar Degas, Ballerine nel foyer con contrabbasso,
1882-1885 ca.
Olio su tela, 39x89,5 cm
New York, The Metropolitan Museum of Art Collezione
H.O. Havemeyer
Edgar Degas, Quattro ballerine in scena, 1900 ca.
Olio su tela, 73x92 cm
San Paolo, Masp, Museu de Arte de São Paulo Assis
Chateaubrian
Edgar Degas, Ballerina grande “arabesque”, secondo
tempo, 1882-95 ca.
Bronzo, 43,5x61,2x27,5 cm
Museu de Arte de Sao Paulo, San Paolo, Brasile
Edgar Degas, Prima della partenza, 1878-80
ca.
Olio su tela, 39,5x89 cm
Fondazione Collezione E.G. Bührle, Zurigo
Edgar Degas, A teatro: donna seduta in balconata ,18771880 ca.
Olio su tela, 24,5x32,7 cm Montreal, The Montreal
Museum of Fine Arts
Edgar Degas, Una stiratrice ( silhouette), 1873
Olio su tela, 54,3x39,4 cm
The Metropolitan Museum of Art, New York
Edgar Degas, Ritratto di Hélène Rouart, 1884
Matita e pastello, 26,6x36,3 cm
Karlsruhe, Staatliche Kunsthalle Karlsruhe
Kupferstichkabinet
Edgar Degas
Parigi 19 luglio 1834
Parigi 27 settembre 1917
“Egli aveva troppa cultura e ingegno
per decidere di essere solo un
osservatore incapace di scegliere o un
esecutore esclusivamente
rivoluzionario”
Biografia dell’artista
1834Nasce a Parigi il 19 luglio dal banchiere Pierre Auguste Hyacinthe De Gas e da Celestine Musson, originaria di New Orleans.
1845Entra al liceo parigino "Louis-le-Grand". Con il padre, uomo di cultura, intenditore d'arte e di musica, visita il Louvre e conosce
alcuni collezionisti di Parigi.
1847Muore la madre.
1852In rue Mondovi allestisce nell'appartamento paterno uno studio.
1853Dopo la laurea in giurisprudenza, entra nello studio di Barrias. Frequentando il Louvre e il Cabinet des Estampes della
Bibliotheque Nationale, Degas copia opere di Mantegna, Rembrandt e Goya.
1854Diviene allievo di Lamothe, discepolo di Ingres. Inizia una serie di viaggi di studio in Italia.
1855Entra all'Ecole des Beaux-Arts. Tuttavia ben presto si stanca dell'insegnamento accademico. Conosce Ingres.
1856Dopo un soggiorno a Roma, si trasferisce a Napoli dove inizia a dipingere i due ritratti delle cugine Bellelli. Ritornato a Roma,
copia gli antichi.
1857Dopo aver trascorso i primi mesi dell'anno a Parigi si trasferisce a Roma dove incontra, frequentando l'Academie Francaise,
Gustave Moreau.
1858In primavera, dopo un inverno parigino, ritorna a Roma da dove si allontana in luglio per intraprendere un viaggio verso Firenze
sostando a Viterbo, Orvieto, Perugia e Assisi. Nella citta' toscana incontra di nuovo l'amico Moreau e frequenta i macchiaioli al
caffe' Michelangelo. A questo periodo risalgono alcuni studi per La famiglia Bellelli.
1859Torna a Parigi.
1860Scopre il fascino dei cavalli e delle piste da corsa.
1862Conosce e diventa amico di Edouard Manet.
1865Riceve complimenti da Puvis de Chavannes per un pastello esposto al Salon.
1866Comincia a frequentare il Cafe' Guerbois. Espone al Salon quadri raffiguranti scene di corse di cavalli.
1870Scoppiata la guerra con la Prussia si arruola in fanteria. Al Salon espone il ritratto di Madame Camus in rosso con ventaglio.
1874A Napoli assiste il padre morente. Partecipa all'allestimento della prima mostra degli impressionisti, ed espone dieci opere fra
oli, disegni e pastelli.
1875Inizia a dipingere L'assenzio.
1876Ad aprile alla seconda esposizione impressionista Degas presenta ventiquattro opere.
1877Alla terza mostra del gruppo, finanziata come la seconda da Caillebotte, invia ventisette dipinti di diverso genere raffiguranti
ballerine, caffe' concerto, nudi femminili.
1878Degas inizia il Ritratto di Diego Martelli.
1880Dopo un viaggio in Spagna, Degas si dedica all'incisione con Mary Cassatt e Pissarro. Alla quinta mostra impressionista
presenta una decina di opere.
1881Alcuni suoi pastelli e statuette, tra queste ultime la scultura in cera Piccola danzatrice di quattordici anni, sono esposti alla sesta
mostra degli impressionisti.
1882Si dedica a raffigurare nei suoi dipinti stiratrici e modiste. Non partecipa alla settima mostra degli impressionisti.
1883Il 30 aprile muore l'amico Manet. Si chiude in un profondo isolamento.
1885Apprezza l'opera di Paul Gauguin. Aumentano i disturbi alla vista, avvertiti gia' alcuni prima.
1886Partecipa all'ultima mostra (l'ottava) degli impressionisti esponendo pastelli raffiguranti modiste e una serie di nudi femminili.
L'esposizione per Degas e' un vero insuccesso.
1889Visita la Spagna e il Marocco con il pittore Boldini.
1893Presso la galleria Durand-Ruel viene allestita la sua prima e unica mostra personale dove espone alcuni monotipi realizzati
a pastello raffiguranti paesaggi della Borgogna dove nel 1890 aveva trascorso un breve soggiorno. Si dedica sempre piu'
assiduamente alla propria collezione privata che accoglie tra l'altro numerose opere di Ingres e di Delacroix.
1898Ormai quasi cieco si dedica soprattutto alla scultura, modellando statuine di cavalli in movimento, ballerine in varie pose e
altri soggetti.
1905Dipinge Madame Alexis Rouart e i due figli.
1912Abbandonati con grande dolore la casa e lo studio in cui abitava ormai da quasi vent'anni e dove aveva sistemato la sua
collezione, si trasferisce al boulevard de Clichy.
1917Il 27 settembre muore e viene sepolto nel cimitero di Montmartre.
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