COMUNE DI MUSILE DI PIAVE
PROVINCIA DI VENEZIA
DOCUMENTO DEL SINDACO
II^VARIANTE AL PIANO DEGLI
INTERVENTI
Ai sensi dell'art. 18, comma 1, L. R. 23/04/2004, nr.11
Monastier
Monastier
di Treviso
di Treviso
Fossalta
Fossalta
di Piave
di Piave
San Dona' di Piave
San Dona' di Piave
Meolo
Meolo
Musile
MusiledidiPiave
Piave
Roncade
Roncade
Jesolo
Jesolo
Quarto
Quarto
d'Altino
d'Altino
Venezia
Venezia
A cura dell’Assessorato all’Urbanistica – Area Tecnica
Settembre 2014
DOCUMENTO DEL SINDACO DEL PIANO DEGLI INTERVENTI DI MUSILE DI PIAVE
Sommario
1.
PREMESSE ............................................................................................................................................ 3
2.
PROCEDIMENTO DI FORMAZIONE DELLA II^ VARIANTE AL P.I. ................................................... 4
3.
CONSIDERAZIONI DI CARATTERE GENERALE E OBIETTIVI DELLA VARIANTE ........................... 5
4.
CONTENUTI DELLA II^ VARIANTE AL PIANO DEGLI INTERVENTI ................................................ 6
5.
EFFETTI ATTESI .................................................................................................................................. 8
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DOCUMENTO DEL SINDACO DEL PIANO DEGLI INTERVENTI DI MUSILE DI PIAVE
1. PREMESSE
La Legge Urbanistica Regionale n.11 del 2004 articola il Piano Regolatore Comunale
in disposizioni strutturali, contenute nel Piano di Assetto del Territorio (PAT) e in
disposizioni operative contenute nel Piano degli Interventi (PI).
Il Consiglio Comunale con deliberazione n. 5 del 28.01.2012 ha adottato il Piano di
Assetto del Territorio che è stato successivamente approvato in Conferenza dei
Servizi con la Regione Veneto in data 12 Marzo 2013, ratificato con DGP n.22 del
20/03/2013 successivamente pubblicata sul BUR n. 31 del 5 aprile 2013.
Conseguentemente il PAT è divenuto efficace in data 20 aprile 2013 ed il PRG vigente
ha acquisito il valore e l’efficacia di primo Piano degli Interventi (P.I.), ai sensi
dell’art. 48, comma 5-bis, della L.R.11/2004.
Secondo gli obiettivi stabiliti nel primo Documento del Sindaco, l’Amministrazione
comunale ha inteso articolare la definizione delle proprie scelte urbanistiche a livello
operativo con il Piano degli Interventi da completarsi in più fasi, in coerenza e in
attuazione delle scelte strategiche definite dal PAT.
Il Comune di Musile di Piave ha quindi proceduto a elaborare una I^ Variante al
Piano degli Interventi, approvandola con delibera di Consiglio Comunale nr. 39 del
02 agosto 2014; in tale contesto si è adeguato ed allineato lo strumento urbanistico
operativo alle disposizioni e ai contenuti previsti dal P.A.T. approvato e alla nuova
disciplina urbanistica introdotta dalla LR 11/2004; sono state inoltre recepite le
necessità e le richieste di cittadini e imprese riguardanti le aree ad edificazione
diffusa, nonché quelle relative al tessuto edificato consolidato e di pianificazione
previgente compatibili con il PAT approvato, che riguardavano il ricavo di lotti a
Superficie netta di pavimento (S.n.p.) predefinita ed aggiornate le schedature delle
attività produttive in zona impropria e degli edifici non più funzionali al fondo
agricolo, inoltre, è stato raccordato l’intero apparato normativo alle indicazioni
contenute nel PAT, ivi compreso quello delle zone agricole in riferimento agli artt.
43-44 della LR 11/2004.
Stante, dunque, l’avvenuta conclusione della prima fase di applicazione del percorso
previsto dalla nuova Legge Urbanistica regionale nr. 11/2004 volta a dotare il
Comune di Musile di Piave del nuovo Piano Regolatore Comunale (PRC), costituito
dal Piano di Assetto del Territorio (PAT) e dal Piano degli Interventi (P_I), si rende
quindi necessario dar corso ad una seconda fase .
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2. PROCEDIMENTO DI FORMAZIONE DELLA II^ VARIANTE AL P.I.
L’art. 18 della nuova legge urbanistica regionale introduce l’obbligo da parte del
Comune, nel momento in cui intraprende la redazione di un nuovo strumento
urbanistico generale, definito Piano degli Interventi o di una sua variante, di
produrre un Documento del Sindaco che fissi gli obiettivi da raggiungere con la
nuova pianificazione.
Tale documento dovrà essere presentato al Consiglio Comunale e diventa quindi il
punto di partenza per la redazione del P.I. (o di una sua variante) sia per i
professionisti incaricati sia per aprire il dibattito e la partecipazione con i cittadini,
con le categorie economiche, con i portatori di interesse in genere.
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3. CONSIDERAZIONI DI CARATTERE GENERALE E OBIETTIVI DELLA VARIANTE
In relazione dunque alla II^Fase da avviare che si inserisce nel processo di graduale
composizione dello strumento urbanistico operativo, l’Amministrazione comunale,
con delibera di G.C. nr. 98 del 04 agosto 2014, ha fornito delle linee di indirizzo a
riguardo degli obiettivi da inserire nel “Documento del Sindaco” relativo alla II^Fase
del Piano degli Interventi, quali, in particolare :
a) la modifica e l’eventuale “ridisegno” o ridefinizione delle aree di nuova
formazione (sia residenziali che produttive), già individuate dal PRG e
compatibili con il PAT (Zone C/2 o D/2 – D/3);
b) la verifica degli ambiti relativi alle “Zone di riordino della zona agricola” ;
c) l’eventuale recepimento di nuove schede di edifici di pregio storicoarchittetonico in zona agricola, con la ricognizione dei gradi di protezione
relativamente a quelli che risultano già classificati;
Appare inoltre indispensabile che, in un quadro di complessiva revisione della
pianificazione comunale, siano inseriti, nelle norme tecniche operative, anche alcuni
elementi di supporto (criteri ed indicatori) che risultino finalizzati a valutare il livello
di “sostenibilità” dei nuovi ambiti insediativi nel territorio comunale, oltre ad inserire
alcune modifiche puntuali, nonché procedere all’aggiornamento del quadro
conoscitivo .
Saranno inoltre valutate, ed eventualmente recepite, proposte formalizzate con
eventuali specifici accordi pubblico-privato di cui all’art. 6 della LR 11/2004 che
risultino compatibili con il PAT.
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Limitatamente ai contenuti di cui sopra, si procederà mediante forme di
consultazione pubblica, finalizzate a raccogliere le necessità e le richieste provenienti
dai cittadini e dagli operatori interessati .
4. CONTENUTI DELLA II^ VARIANTE AL PIANO DEGLI INTERVENTI
Il Piano di Assetto del Territorio (PAT) ha confermato le azioni strategiche relative
alla città consolidata con tutte le sue componenti (comprese le nuove zone di
espansione non ancora attuate) del PRG vigente che, successivamente, ha acquisito il
valore ed l’efficacia di primo Piano degli Interventi.
Durante la I^Variante del Piano degli Interventi sono pervenute alcune
manifestazioni di interesse che riguardavano la modifica di ambiti residenziali
soggetti a preventivo strumento urbanistico attuativo, ma ritenute non pertinenti in
quanto non previste negli obiettivi di tale prima fase. In questa seconda fase si
intende quindi raccogliere e valutare anche tali manifestazioni di interesse.
Nel quadro strutturale organizzativo di cui sopra si rende quindi necessario avviare
una verifica ed un aggiornamento delle aree soggette a strumenti urbanistici attuativi
previsti dalla pianificazione previgente che risultino confermate e non ancora
convenzionate, al fine di procedere ad una loro definizione di dettaglio che tenga
conto delle manifestazioni di interesse già pervenute (e di quelle che, eventualmente
perverranno ulteriormente a seguito di apposito avviso) e della necessità di
procedere anche per comparti al fine di consentirne la loro attuazione per parti
omogenee.
Sempre facente parte del tessuto insediativo rientra anche la città economico
produttiva con la disciplina delle destinazioni d’uso discendente dal PAT. Anche per
tali destinazioni si rende quindi necessario avviare una verifica ed un aggiornamento
delle aree soggette a strumenti urbanistici attuativi previsti dalla pianificazione
previgente .
Verrà inoltre definita la normativa degli “Ambiti per interventi di riordino della zona
agricola” (di cui all’art. 82 delle NTO). Per tali ambiti, che potranno essere modificati
ed ampliati in funzione di una più precisa e organica connessione tra sistema
insediativo rurale e appezzamento agricolo, si procederà mediante uno studio
specifico nel quale dovranno essere perseguiti i seguenti obiettivi e interventi:
a) valorizzare le risorse paesaggistiche ed ambientali delle aree agricole poste al
margine dell’insediamento;
b) garantire la permanenza di funzioni e produzioni rurali nel sistema insediativo
come componente indispensabile per la costruzione di un paesaggio dell’area
“urbano-rurale” (PTCP della Provincia di Venezia “Sistema insediativo
infrastrutturale”);
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c) interventi di salvaguardia e rafforzamento dei caratteri della naturalità attraverso
la qualificazione paesaggistica degli elementi rilevanti del paesaggio (per es. l’argine
San Marco Superiore) e dei principali percorsi di distribuzione;
d) la tutela dei caratteri architettonici e tipologici degli edifici rappresentativi
dell’ambiente e della cultura rurale;
e) incentivi volumetrici per gli edifici funzionali all’attivazione di iniziative di filiera
corta e di vendita al dettaglio di prodotti dell’agricoltura;
Verrà altresì verificata l’opportunità, in base alle esigenze odierne e alla situazione
dello stato di fatto, di aggiornare le schedature edifici di pregio storico-archittetonico
in zona agricola, comprensiva della ricognizione dei gradi di protezione
relativamente a quelli che risultano già classificati.
Verranno inseriti nelle Norme Tecniche Operative anche alcuni elementi di supporto
(criteri e indicatori) finalizzati a rendere maggiormente sostenibile i nuovi ambiti
insediativi nel territorio comunale, oltre ad inserire alcune modifiche puntuali alle
disposizioni normative nonché procedere all’aggiornamento del quadro conoscitivo .
Saranno inoltre valutati, ed eventualmente recepiti, specifici accordi pubblico-privato
di cui all’art. 6 della LR 11/2004 che siano compatibili con il PAT e che risultino di
rilevante interesse pubblico.
In riferimento all’attività ricognitiva, espletata con la collaborazione dell’Ufficio
Tecnico Comunale, si provvederà all’aggiornamento delle banche dati del Quadro
Conoscitivo del Piano degli Interventi.
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EFFETTI ATTESI
Un primo effetto atteso riguarda il fatto di poter recepire in questa seconda fase, le
richieste provenienti dai cittadini che sono state manifestate anche durante la 1^fase,
relativamente alle aree di pianificazione previgente compatibile con il PAT,
finalizzate a favorire iniziative e progetti utili per l’eventuale “ridisegno” o
ridefinizione delle aree di nuova formazione (sia residenziali che produttive), già
individuate dal PRG e confermate dal PAT (Zone C/2 o D/2 – D/3).
Un secondo effetto atteso è consentire un opportuno aggiornamento delle
disposizioni normative e relativi gradi di protezione degli edifici di pregio storico –
architettonico a suo tempo individuati come “Schede _B” nel contesto del previgente
strumento urbanistico generale (PRG).
Un ulteriore effetto potrebbe inoltre consistere nel recepire eventuali proposte di
accordo pubblico-privato, di cui all’art. 6 della LR 11/2004, provenienti dal territorio
che siano compatibili con il PAT e che risultino di rilevante interesse pubblico in quanto
volti a soddisfare interessi generali e bisogni della collettività.
Si ritiene infine che questa seconda fase del Piano degli Interventi, unitamente alla
Prima fase, siano propedeutiche alla redazione dei PI successivi nei quali saranno
previste le vere e proprie azioni di trasformazione derivanti dal PAT, così da
perseguire l’obbiettivo di dare risposta immediata alle puntuali e circoscritte
esigenze della collettività, con un’azione amministrativa tempestiva e allo stesso
tempo graduale nel processo di sviluppo sostenibile e di tutela e valorizzazione del
territorio.
Musile di Piave, Settembre 2014
Il Sindaco
Gianluca Forcolin
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