PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. ERICE
!
INDICE
1.
Elementi di ammissibilità del territorio comunale
2.
Elementi di ammissibilità dell’area urbana beneficiaria
3.
Perimetrazione dell’area beneficiaria
4.
Indice di disagio socioeconomico dell’area beneficiaria
5.
Motivazione della proposta progettuale
6.
Modalità di gestione del progetto
7.
Integrazione con altri programmi ed iniziative di
riqualificazione e rigenerazione
8.
Allegati
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
1
1.
ELEMENTI DI AMMISSIBILITA’ DEL TERRITORIO COMUNALE
a.
Dimensione demografica del comune
ab. 29.338 › 25.000
b.
Tasso di disoccupazione del Sistema Locale del Lavoro
17,90%
2.
› 7,70%
ELEMENTI DI AMMISSIBILITA’ DELL’AREA URBANA BENEFICIARIA
a.
Dimensione demografica dell’area
ab. 7.639 › 7.500
b.
Quota popolazione residente nell’area sul totale
25,51%
c.
Tasso di dis. area in comparazione a quello comunale
1,12
3.
›1
PERIMETRAZIONE DELL’AREA BENEFICIARIA
Descrizione dei confini spaziali dell’area e delle relative sezioni censuarie
L’area è sita a margine del centro abitato di Erice Casa Santa e precisamente confina ad
est con il litorale ( mar tirreno), a nord con aree non edificate, ad ovest in parte con aree
inedificate e in parte con il tessuto urbano, a sud con il comune di Trapani.
L’area individuata è composta dalle seguenti sezioni censuarie:
n° 13,14,15,16,17,18,19,20,22,23,24 e 25 meglio individuate nella tavola allegata.
Più precisamente l’area è delimitata dalla litoranea Dante Alighieri
, dalla Strada
provinciale Trapani-Bonagia ( S.P. 20), da aree libere iscritte in catasto al Fg. 155 p.lle
334-445-5-44-53-54 dalla via Vecchia Martogna , via Ribera dal civ. 2 al civ. 38, Via Alba
dal civ. 1 al civ. 41, Via Cesarò dal civ. 1 al civ. 99, Via Madonna di Fatima dal civ. 1 al
civ. 87, via dei Pescatori dal civ. 2 al civ. 16b , Cimitero comunale di Trapani, via Dott.
Giuseppe Garaffa.
( VED . DIS. 1 ALLEGATO, 1 e 1b)
4.
INDICE DI DISAGIO SOCIO ECON0MICO DELL’AREA BENEFICIARIA
a.
Tasso di disoccupazione
0,299167
b.
Tasso di occupazione
0,310449
c.
Tasso di concentrazione giovanile
0,318889
d.
Tasso di scolarizzazione
0,244792
e.
Indice di disagio socio-economico
0,1343
( vedi tabella allegata 2 )
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
2
5.
MOTIVAZIONE DELLE PROPOSTE PROGETTUALI
Relazione sulle motivazioni della proposta, corredata di ulteriori informazioni di carattere socio economico
funzionali ad argomentarne il senso strategico.
5.1
L’area urbana beneficiaria
L’area individuata è localizzata nell’immediata periferia a nord-ovest dell’insediamento
costiero del Comune Erice, una tra le aree più degradate del territorio comunale,
cresciuta disordinatamente e per fatti episodici. Il territorio ericino cresciuto attorno alle
importanti attività portuali e industriali
legate alla produzione del sale e alla
conservazione del pesce, è oggi impegnato a ritrovare un contesto urbano ed
infrastrutturale in grado di sostenere il passaggio verso nuove forme di sviluppo
economico, che valorizzino le peculiarità offerte dalle vocazioni ambientali e turistiche del
suo territorio. L’area individuata è un’area di margine significativa per il riequilibrio del
territorio costiero della città dove insistono una serie di istituzioni e strutture importanti
quali l’università, il carcere, la tonnara e prima fra tutte la costa dotata di una magnifica
spiaggia che rimane ancora oggi la principale meta per i turisti, gli abitanti di Erice e della
contigua Trapani. Particolare rilievo riveste dunque questa parte di territorio urbano,
contiguo alla costa, investito negli anni del dopoguerra da pesanti interventi di
edificazione, sia residenziale che produttiva, oggi in grave stato di degrado, e da un
processo di urbanizzazione spesso abusivo, che ha lasciato una scacchiera di immobili
oramai dismessi o episodi di aree in abbandono, aggredite da diverse forme di degrado
ambientale. A tale proposito, assume particolare rilevanza la contiguità della presente
proposta di Z.F.U. con quella del Contratto di Quartiere II che prevede una serie di
interventi di riqualificazione urbana dell’intero tratto costiero contenuto all’interno
della’area individuata. Da una analisi dei dati si evince che il Comune di Erice presenta, al
censimento 2001, una popolazione di 29.338 abitanti con un tasso di disoccupazione
rilevato al 2001 pari al 30 % circa dove è molto elevata la disoccupazione giovanile con
punte ancora più elevate per le donne rispetto agli uomini. Sempre dall’analisi dei dati si
evince che la distribuzione della popolazione per classi di età, è caratterizzata da una
presenza di giovani mediamente più alta nel comune rispetto alla provincia (37% contro il
35,6%). Dall'analisi degli andamenti di breve e di medio periodo del mercato del lavoro,
nonostante i segnali di miglioramento presentati dai dati della Provincia di Trapani degli
ultimi anni, il mercato occupazionale di Erice, confrontato al contesto nazionale, risulta
essere insoddisfacente. Erice segue, in quanto a caratteri economici e sviluppo del
territorio, gran parte delle dinamiche registrate per il Comune di Trapani.
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
3
La forte frammentazione del tessuto imprenditoriale del territorio ericino, come quello
trapanese, nonché la mancanza di industrie di grandi dimensioni hanno impedito
l'inserimento dei giovani ad alto tasso di scolarizzazione nel mondo del lavoro. La parte di
popolazione giovane e meno scolarizzata, invece, ha trovato sbocco di lavoro
principalmente all'interno della Pubblica Amministrazione e dei lavori socialmente utili.
Questo in alcuni casi ha comportato, quando ciò ha rappresentato una forma di
ammortizzatore sociale, una diseducazione al lavoro e una minore efficienza delle
amministrazioni locali, compromettendo così potenzialmente il processo di sviluppo del
territorio provinciale. Un importante contributo allo sviluppo occupazionale del territorio
ericino, al pari di quello trapanese può essere offerto dal comparto alberghiero, dove
tuttavia l’offerta ricettiva è ancora insufficiente. Il territorio ericino è un’area ricca di
risorse diversificate: storiche, culturali, ambientali, archeologiche. La presenza dell’antico
nucleo di Erice, con le sue pregevoli architetture che si affacciano sul mare, costituisce un
polo di attrazione turistico-culturale di importante interesse non solo locale. Tuttavia,
dall’analisi dei flussi turistici emerge come la maggior parte di queste risorse non siano
“valorizzate” pienamente. Obiettivo specifico dell’Amministrazione comunale di Erice è
pertanto quello di incrementare l’attuale offerta ricettiva, valorizzando altresì ulteriori
forme di turismo legato alle preesistenze storiche e culturali, ai percorsi naturalistici e
rurali che caratterizzano molta parte del litorale marino interessato all’ambito.
5.2
S.Giuliano quartiere popolare a rischio di degrado socio-ambientale
5.2.1 - Premessa
Il nucleo centrale dell’area urbana identificata quale beneficiaria della ZFU che qui si
intende proporre è rappresentato dal Rione S.Giuliano, quartiere popolare a rischio di
degrado socio-ambientale, dove si rileva un’alta incidenza di famiglie multiproblematiche,
caratterizzate da problemi di indigenza, di disoccupazione e/o inoccupazione, di situazioni
abitative promiscue, di condizioni di detenzione o ex detenzione, di devianza minorile, di
dispersione scolastica, nonché dell’abbandono vero e proprio della scuola, soprattutto
durante la frequenza della scuola secondaria di primo grado.
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
4
5.2.2 - Analisi del contesto
Aspetto storico-geografico
Il Rione di S.Giuliano sorge in una zona a nordest del Comune di Trapani e, pur facendo
parte del Comune di Erice, ne costituisce la naturale espansione, collocandosi in una zona
quasi marginale del territorio trapanese; i suoi confini sono ben delimitati e risultano
omogenei rispetto agli edifici che lo circondano.
Esso confina a Nord con Via Lido di Venere, a Sud con Via Verona, ad Est con Via
Madonna di Fatima e Viale della Provincia, ad Ovest con II Strada S.Giuliano.
Il territorio presenta un tessuto viario ben delineato, ma con scarsa presenza di verde ed
una popolazione, alla data del 31.12.2006, di 2793 residenti, di cui 1448 femmine e 1345
maschi.
Dal punto di vista urbanistico presenta esclusivamente un’edilizia residenziale pubblica,
costituita da 84 edifici che comprendono circa complessivamente 962 alloggi, costruiti
dallo I.A.C.P. (Istituto Autonomo Case Popolari) e manca quasi totalmente di
infrastrutture e servizi destinati al sociale.
Nato negli anni 60 per rispondere alle esigenze abitative del Comune trapanese, esso
rappresentò l’occasione per realizzare un’opera di decongestionamento dell’area urbana,
attraverso il decentramento della popolazione in una zona ancora inutilizzata del
territorio, per la quale si prevedeva, anche la realizzazione di importanti uffici.
Tali aspettative, però furono deluse con la bocciatura, da parte della Regione, del Piano
Regolatore, che doveva essere lo strumento programmatico per il raggiungimento degli
obiettivi previsti.
L’opera di costruzione del rione, che fu avviata alla fine degli anni 50 a seguito della
Legge Nazionale n.640/54, determinò un lungo e travagliato percorso di urbanizzazione,
avvenuto in periodi diversi, a partire dagli anni 60 e fino agli anni 80, con la costruzione
dell’ultimo agglomerato di 10 edifici sorti nella zona più a Nord del territorio di S.Giuliano.
Inizialmente, infatti, il rione si presentava come un quartiere popolare disastrato, i cui
alloggi erano abusivamente occupati da famiglie molto povere e numerose che vivevano
di espedienti, provenienti dal quartiere “S.Pietro”, dal centro storico e marinaro del
limitrofo comune di Trapani, e successivamente provenienti dalle zone periferiche e rurali
della città trapanese.
Oltre ai disagi legati alle condizioni socio-economiche della popolazione, la mancanza di
servizi essenziali, quali la rete stradale, fognaria, idrica e
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
l’illuminazione, ha
5
ulteriormente determinato il degrado del rione, facilitando, altresì, la nascita di varie
forme di devianza sociale, fino a connotarlo quale “Quartiere Ghetto”.
Dati sul rione
Come già detto il territorio presenta un tessuto viario ben delineato con una popolazione,
alla data del 31.12.2006, di 2793 residenti, di cui 1448 femmine e 1345 maschi.
Con riferimento ai dati in possesso del centro ascolto Caritas della parrocchia “Cristo Re”
sita nel rione S.Giuliano aggiornati al 31.12.2007 si evince che:
Sono residenti nel rione 921 nuclei familiari, di cui ben 281 necessitano dell’aiuto del
suddetto centro ascolto per un totale di soggetti assistiti di n° 896 rispetto ai 2793
residenti ovvero circa il 30% della popolazione. Dalla stessa indagine si evince che su
281 nuclei familiari assistiti ben 101 non possiede alcun reddito e comunque il 75% circa
dei nuclei ha un reddito inferiore a 5.000 € annui. Altri dati preoccupanti emergono
rispetto al lavoro del capo famiglia che, come emerge dal campione di 281 nuclei familiari
assistiti, nel quasi 60 % dei casi è disoccupato.
Si rilevano infine significative percentuali di precarietà abitativa, di analfabetismo e di
abbandono scolastico.
Con riferimento al fenomeno della dispersione scolastica va rilevato che nel solo anno
2007 dei 24 minori segnalati al servizio sociale Comunale ben 14 sono residenti a S.
Giuliano o comunque nelle zone strettamente limitrofe, configurandosi, quindi, una
percentuale del 58% dei minori che abbandonano la scuola residenti nel rione rispetto al
resto del territorio comunale.
5.2.3 - Aspetto analitico delle problematiche
Ancora oggi il degrado del quartiere è fortemente legato alla fama di “Quartiere
Ghetto” che, da numerosi anni lo accompagna, ed alla stigmatizzazione dei suoi abitanti,
che vivono una condizione di povertà socio-culturale, dovuta al mancato confronto con le
realtà positive presenti al di fuori del contesto di appartenenza.
La suddetta condizione genera nella popolazione una disfunzionale acquisizione di valori
morali, che risultano essere in contrasto con i principi sociali.
Inoltre, il problema della disoccupazione/inoccupazione, ha comportato tra la popolazione
di S. Giuliano, un diffuso stato di povertà economica che, unitamente alla povertà socioculturale e morale, ha contribuito all’isolamento del rione rispetto al territorio circostante.
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
6
Problematiche socio-abitative e lavorative
Prendendo in prima analisi la qualità strutturale delle abitazioni popolari e delle pubbliche
strutture presenti a S.Giuliano, si deve constatare l’assoluto degrado in cui versano le
stesse, necessitando per tali motivi di urgenti interventi di riqualificazione, anche con
riferimento al verde pubblico (quasi totalmente assente) e ai servizi stradali tutti.
E’ pacifico dire che il rione appare squallido, spoglio, poco curato e decadente. Da tale
constatazione nasce la priorità di dare alla popolazione autoctona una essenziale e
dignitosa condizione abitativa e di vita.
Va ancora sottolineato che, anche all’interno dello stesso rione di S.G.iuliano, sono
presenti le vie Ciullo D’Alcamo e Dei Pescatori che si mostrano ancor più degradate, da
ogni punto di vista (sociale, economico, lavorativo ecc..), connotando paradossalmente la
situazione di “Ghetto nel Ghetto”.
Va ribadito, altresì,
che la problematica lavorativa è centrale rispetto a tutte le altre
questioni in quanto influenza le condizioni di vita dei cittadini residenti.
I cittadini, come ampiamente già detto nella presente relazione, vivono stati prolungati e
cronicizzati di disoccupazione e/o inoccupazione, arrangiandosi con espedienti e con
lavoro in nero, riuscendo, raramente, a trovare stabili occupazioni comunque solamente
a tempo determinato.
Problematiche minorili
Le problematiche dei minori del quartiere sono riconducibili direttamente alle famiglie di
provenienza e alle problematiche vissute da queste.
La maggior parte dei minori del quartiere, infatti, cresce senza la presenza costante di
persone significative con cui identificarsi e da cui apprendere modelli positivi. La strada,
pertanto, diviene il luogo in cui il minore trascorre gran parte del suo tempo, incorrendo
in insidie che possono condurlo a commettere atti devianti, sino ad entrare precocemente
nel circuito penale.
Una percentuale alta di questi minori incorre nei seguenti reati:
-
Uso e spaccio di droghe;
-
Furti;
-
Atti vandalici verso le strutture e le cose (es. incendi di macchine o di cassonetti della
spazzatura);
-
Coinvolgimento in risse;
-
Ricettazione;
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
7
Inoltre la precarietà dell’ambiente di provenienza alimenta il fenomeno dell’evasione
scolastica, piuttosto diffusa nel quartiere.
Ciò scaturisce, soprattutto, dalla mancata consapevolezza, da parte dei genitori,
dell’importanza dell’istruzione, poiché anche fra essi è presente una bassa scolarizzazione
e una scarsa motivazione ed interesse nei confronti della carriera scolastica dei figli.
La scuola, infatti, non è vissuta come mezzo di mobilità sociale, poiché le famiglie
avvertono la propria condizione subalterna, che non gli consente di mutare il proprio
status, determinando così sfiducia e disinteresse nei confronti dell’istituzione scolastica,
che viene vissuta quasi come un impedimento ad un possibile inserimento lavorativo dei
propri figli.
Va sottolineato che ad oggi è presente una sola struttura comunale adibita ad asilo nido,
ricadente nel territorio di Casa Santa, che accoglie 15 bambini di età compresa dai 24 ai
36 mesi e che pertanto si ravvisa la necessità d’incrementare il numero dei posti
disponibili all’inserimento dei bambini, specie nel rione di S.Giuliano.
Va dato atto che nel rione manca un centro aggregativo per i giovani che funga da polo
di attrazione per i tanti minori che trascorrono gran parte del loro tempo per strada senza
alcun riferimento adulto significativo.
Inoltre va dato atto che nel rione è presente l’edificio sito in via Baden Powel, che fino a
circa dieci anni addietro era destinato alla scuola primaria dei bambini del quartiere.
Attualmente la suddetta struttura, valida risorsa per il territorio, è in stato di degrado e
abbandono.
Problematiche della popolazione anziana
Il rione S.Giuliano si caratterizza per una numerosa presenza di soggetti anziani che
storicamente sono i primi abitanti del quartiere.
Gli anziani spesso convivono con i propri figli e le rispettive famiglie, in quanto la loro
pensione è l’unica fonte di reddito certa. Si connota, quindi, un quadro promiscuo e di
“sfruttamento” della “risorsa anziana”, anche rispetto all’alloggio popolare di cui loro sono
gli assegnatari e che “devono”
condividere con numerosi altri familiari e non, senza
ricevere in contraccambio adeguate cure e attenzioni per i quotidiani bisogni.
Problematiche dei diversamente abili
I diversamente abili sono la fascia di popolazione più penalizzata dalle inadeguatezze
strutturali, abitative, e di accesso alle strutture pubbliche e private.
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
8
I familiari sono l’unico vero supporto per i bisogni di tali soggetti, pertanto nei numerosi
casi in cui questa risorsa inizia a mancare (morte, anzianità, ecc..) il diversamente abile
viene avviato verso una sicura istituzionalizzazione che difficilmente potrà essere superata
nel tempo.
Il diversamente abile si trova sovente a non poter espletare i più essenziali diritti di
cittadinanza e di vita sociale, primo fra tutti quello di uscire autonomamente dal proprio
alloggio a causa delle barriere architettoniche. Ciò comporta anche un rilevante aggravio
economico sul bilancio familiare per le spese sanitarie (trasporti presso centri medici,
ambulanze, ecc..) che tali utenti devono sostenere.
Di primo piano è la problematica riguardante il disagio mentale presente nella
popolazione minorile ed adulta. Va rilevato che, nonostante non esista un censimento o
una statistica sul fenomeno, è di tutta evidenza, ai professionisti addetti ai lavori, che nel
rione S.Giuliano vi è una forte presenza di soggetti che presentano tale disagio.
Gli individui con disabilità mentale non hanno, all’interno del rione, significative occasioni
di socializzazioni e partecipazioni, lo stesso dicasi per quanto riguarda le possibilità di
lavoro che sono quasi del tutto assenti.
In definitiva si può affermare che le problematiche dell’handicap all’interno del quartiere
sono poco chiare e poco visibili alla pubblica opinione.
Problematiche di devianza sociale
Si constata che, sul territorio del rione, vi è una forte incidenza di soggetti minori e adulti
che si rendono responsabili di reati a rilevanza penale.
I reati più frequenti sono spaccio di sostanze stupefacenti, furti, rapine, e reati contro la
persona ed il patrimonio. Dalla commissione di tali atti criminosi, conseguono stati di
detenzione principalmente del capo famiglia e difficili riabilitazioni post-detentive. Si
determinano, in tal modo, ulteriori precarietà economiche, nonché emarginazioni sociali
rispetto al contesto di quartiere e al territorio comunale tutto.
5.2.4 – Prospettive
Nel quartiere di San Giuliano è in atto, da anni un fenomeno di progressivo
sgretolamento del tessuto sociale, i cui effetti, in termini di disagio socio-economico, di
disagio giovanile, di emarginazione e di diffusione del consumo di droghe, rappresentano
una triste realtà ormai nota a tutti.
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
9
In relazione a quanto evidenziato, per contrastare i fenomeni di devianza, emarginazione
e abbandono sociale in cui versa l’intero rione , appaiono necessarie ed urgenti le
seguenti linee di intervento:
!
Recupero e riuso delle strutture esistenti sul territorio che attualmente versano in
stato di degrado e abbandono.
!
Abbattimento delle barriere architettoniche.
!
Riqualificazione del verde pubblico e dei servizi stradali tutti.
!
Incremento di asili nido comunale e del numero di posti disponibili all’inserimento dei
minori.
!
Centri di aggregazione giovanile.
!
Borse di formazione lavoro.
Le condizioni che contrassegnano il quartiere non hanno permesso, fin qui, che gli
interventi di politica sociale, attuati nel corso degli anni, riuscissero ad essere incisivi per
la risoluzione delle problematiche del territorio. Ciò, si ritiene, anche in considerazione
della sostanziale “separatezza” del rione rispetto alla complessiva realtà comunale.
In tal senso, elemento decisivo per il superamento della condizione di disagio
socio-economico e ambientale qui rappresentata appare essere l’integrazione
del rione nel più vasto ambito dell’area perimetrata ai fini della presente
proposta di ZFU, quale variabile di rottura necessaria al superamento
dell’attuale condizione di quartiere-ghetto.
Ciò, peraltro, risulta funzionale nella prospettiva dello sviluppo economico ed
occupazionale dell’area, prospettiva senza la quale le linee di intervento di politica sociale
sopra indicate, se pur necessarie ed urgenti, appaiono da sole insufficienti se non
integrate a ben più incisive azioni volte ad impattare la problematica lavorativa, che
si pone come centrale rispetto a tutte le altre questioni in quanto influenza le
condizioni di vita dei cittadini residenti.
In altri termini, la perimetrazione della ZFU, così come identificata nella presente
proposta (di per sé più ampia rispetto alla zona dove si concentrano condizioni
di maggior degrado), proprio in quanto orientata a conseguire condizioni di
indubbia potenzialità di sviluppo economico ed occupazione legate alla
valorizzazione delle risorse naturali della fascia costiera in chiave turisticoricettiva,
rappresenta una condizione essenziale per rendere concreto e
realistico l’auspicato impatto della ZFU sulle dinamiche locali d’impresa e
occupazione, grazie alla fiscalità di vantaggio proprie dello strumento. Al contempo,
tali dinamiche locali d’impresa, in quanto essenziali ad affrontare la
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
10
“problematica lavorativa”, condizionano il successo delle azioni di politica
sociale messe in cantiere dall’Amministrazione, ed appositamente illustrate
nel successivo paragrafo dedicato alla descrizione delle misure complementari
all’istituzione della ZFU.
5.2.5. Le caratteristiche del patrimonio immobiliare non residenziale e di aree non
utilizzate e disponibili per l’ insediamento di attività economiche nell’area beneficiaria
La perimetrazione della Z.F.U. nasce dalla considerazione che per l’attuazione degli
obbiettivi che ci si prefigge sia necessaria una integrazione tra il quartiere e le aree
comunali circostanti. Ciò peraltro appare giustificato dal fatto che proprio tali zone
circostanti meno degradate hanno le maggiori potenzialità di sviluppo economico e quindi
rappresentano la condizione necessaria per rompere il ghetto e puntare decisamente
sullo sviluppo economico per il riscatto sociale del rione, nella consapevolezza che senza
tale sviluppo e quindi senza occupazione le altre azioni di inclusione sociali non sarebbero
sufficienti a ribaltare la situazione.
L’analisi del territorio porta ad individuare dunque aree caratterizzate da edilizia
residenziale degradata e obsoleta, servizi insufficienti o inadeguati, aree industriali
dismesse, rischi e/o problemi ambientali, struttura urbana discontinua e non attraente,
coesione sociale debole e disoccupazione da un lato e aree con forti potenzialità di
sviluppo caratterizzate da notevole connotazione turistica (attività ricettive) e con
presenza di attività produttive legate al mare (tonnificio) con la possibilità di grandi spazi
da utilizzare per l’insediamento di ulteriori attività produttive.
Nella consapevolezza che il concentrarsi di problemi economici e di esclusione sociale e
culturale in determinate aree richiede un nuovo approccio che consenta una prospettiva
multi–dimensionale ma al tempo stesso territorialmente localizzata l’approccio integrato è
stato quindi individuato come la modalità più efficace di intervento.
L’approccio integrato non è la descrizione della situazione di una particolare area urbana,
ma un concetto della governance e nel tempo stesso uno strumento di gestione che mira
ad innalzare la qualità della vita aumentando il coordinamento tra i programmi di
riqualificazione urbana.
Questo progetto di Z.F.U. dunque vuole affrontare il declino urbano e le strategie di
riqualificazione e sviluppo in una visione olistica della qualità della vita che evidenzia le
relazioni dialettiche tra:
•
lo spazio (declino fisico delle aree)
•
la popolazione (disagio sociale)
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
11
Dalla tabella e dal grafico allegato si evince come la perimetrazione della Z.F.U.
comprende diverse tipologie di aree con una percentuale pari al 67% destinate alla
residenza e la rimanente parte con possibilità di riconversione in attività per lo sviluppo
economico dell’intero comprensorio.
!!
1!
2!
3!
4!
5!
6!
7!
8!
9!
10!
11!
12!
13!
!!
destinazione!aree!
Mq.!
aree!produttive!conserviere!
90!000,00
aree!attività!ricettive!
75!000,00
aree!sportive!
56!000,00
aree!industriali!dismesse!
22!000,00
lavorazione!marmo!
37!000,00
aree!libere!
120!000,00
carcere!
80!000,00
università!e!teatro!
41!000,00
aree!produttive!!!
10!000,00
aree!verde!pubblico!
12!000,00
aree!della!chiesa!
14!000,00
quartiere!san!giuliano!
137!000,00
aree!edificate!
806!000,00
area!totale!zfu 1!500!000,00
%!
!!
6,00%!
5,00%!
3,73%!
1,47%!
2,47%!
8,00%! 37,13%!
5,33%!
2,73%!
0,67%!
0,80%!
0,93%!
9,13%!
62,87%!
53,73%!
100,00%! !!
5.2.6. - Le potenzialità di sviluppo economiche e occupazionale dell’area
Non c’è alcun dubbio che il patrimonio storico della economia, della cultura e
complessivamente delle attività fondamentali del comune di Erice, sono oggi, come per
tradizione storica, proiettate nel contesto della economia mondiale, al punto che il
processo di globalizzazione che ha investito gradualmente l’intero pianeta, non
dovrebbero cogliere il ns Comune in una posizione culturalmente molto arretrata rispetto
al processo in atto. Arretrata non da un punto di vista culturale, ma sicuramente arretrata
sul piano politico, istituzionale, imprenditoriale, organizzativo, strutturale.
I settori fondamentali, sui quali progettare una nuova e piu’ efficace politica di sviluppo
sono come e’ noto: l’industria turistica con tutte le sue diramazioni: balneazione,
ricezione alberghiera, ristorazione, congressi, commercio, beni culturali, beni ambientali
e paesaggistici.
Turismo
Settore concentrato sopratutto nei mesi estivi, con una forza lavoro precarizzata
oltremisura, e dove piu’ si concentra il fenomeno del lavoro illecito ed illegale. Un settore
in grado di sviluppare un mercato ed una occupazione di forti dimensioni, se sapra’ uscire
dalla tradizione legata prevalentemente alla balneazione estiva, concentrando in una
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
12
offerta coordinata e consorziata, con pacchetti a prezzi competitivi comprensivi di: centri
benessere, del grande patrimonio culturale locale, musei ect; un formidabile patrimonio
privo pero’ di un coordinamento generale al punto da poter comparare il rapporto tra le
risorse impiegate ed il ritorno verso i cittadini in termini di occupazione e di ricchezza
prodotta.
Legalita’ e sicurezza nei luoghi di lavoro.
Proprio per una cultura di stagnazione e di piu’ facili e immediate convenienze, la
precarizzazione e il lavoro illegale ed illecito, pesa sulla economia Ericina, come un
macigno.
Settori di grande prestigio e sviluppo,
convivono con condizioni di lavoro oggi
incomprensibili,inaccettabili. E’ necessario pertanto un salto di qualita’ complessivo, per
l’intera area. Un nuovo modello produttivo dove i diritti, la sicurezza e la salubrita’dei
luoghi di lavori e dell’ambiente circostante, insieme a servizi idonei e moderni, siano
considerati un obbiettivo convenienti per tutti, imprenditori compresi. Elevare la qualita’
complessiva e’ una risorsa necessaria e non un onere. Per queste ragioni si rende
indispensabile
una
intesa
generale
tra
Imprese,
organizzazioni
sindacali
e
amministrazione comunale, nel quale definire precisi criteri di diritti e sicurezza.
Mentre e’ invece necessario incentivare, sostenere e semplificare le procedure a tutte
quelle imprese, e sono molte, che hanno scelto o che sceglieranno, di intraprendere la
strada del rinnovamento e della qualita’ totale.
Un modello con queste caratteristiche, deve portare verso un sistema di relazioni
moderne e dialoganti, uscendo da una logica di scontri e di conflitti che non hanno piu’
nessuna corrispondenza con la problematiche del mondo che stiamo vivendo ed anche di
quello futuro.
L’area della z.f.u. , nelle sue molteplici potenzialità è in grado di qualificarsi, ed essere
trainante per l’intera economia del Comune e del Comprensorio.
Formazione, Istruzione, Lavoro.
Un aspetto rilevante per una politica di sviluppo e rinnovamento, e’ certamente il
recupero del rapporto tra mondo della scuola e della produzione. E’ lo sbocco futuro per
molti giovani, e’ il supporto fondamentale pre creare una classe imprenditoriale diffusa e
preparata. E’ tempo di superare le esperienze gia’ vissute di imprenditori dominanti la
scena economica ed anche politica di Erice. Scuola ed imprese dialoganti e collaborativi,
con un sistema complessivo dell’Istruzione piu’ proiettato verso i modelli Europei ed
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
13
Internazionali, Erice puo’ essere la sede ideale per la costruzione di un “CAMPUS”, in
grado di interagire con i prestigiosi complessi Universitari della ns Regione.
Tutela dell’Ambiente e riconversione delle Fonti energetiche
Ambiente come qualita’ della vita e della salute, ma anche una grande risorsa economica
se liberata da tentazioni demagogiche e fondamentalismi fuori dal tempo e dal buon
senso. E’ tempo di elaborare progetti concreti di riconversione delle fonti energetiche
privilegiando le pulite e rinnovabili, prime fra tutte l’energia solare. Le leggi nazionali
prevedono facilitazioni finanziarie e sconti fiscali per tutti i progetti di installazione di
nuove fonti energetiche non inquinanti. Industrie, abitazioni, stabilimenti balneari,
impianti sportivi ed altro, possono dotarsi di nuove tecnologie in grado di autoalimentarsi
e produrre energia pulita. Ambiente e sviluppo in un rapporto sinergico e positivo.
Facilitazioni per la riconversione e ristrutturazione, e sconti sugli oneri di urbanizzazione
per le nuove costruzioni sono gli strumenti più immediati per avviare un processo virtuoso
capace peraltro di produrre ricchezza e occupazione.
Infrastrutture viarie, trasporto pubblico e comunicazioni informatiche
Erice ha sicuramente bisogno di una viabilita’ di raccordo tra le varie aree del suo
territorio comunale, di un piano di trasporto pubblico piu’ efficace e meno inquinante e di
un sistema di comunicazioni in grado di raccordarla rapidamente con le citta’ della
Regione che piu’ interagiscono con la sua economia. Cosi’ come di un sistema di
comunicazione informatica, che la raccordi in modo piu’ evoluto e strutturato con il resto
del mondo.
La zona offre le migliori condizioni per un potenziamento del tessuto imprenditoriale
anche in relazione della vicinanza al porto, allo snodo autostradale e ferroviario e alla
funivia che la collega con Erice vetta.
La proposta progettuale presenta aspetti di connessione e complementarietà con all'asse
5 por Sicilia obiettivo specifico 5.1 e 5.2. In particolare gli obiettivi specifici 5.1 e 5.2
rappresentano un valido strumento che gli Enti Locali hanno a sostegno del tessuto
produttivo e dello sviluppo dell'imprenditorialità esistente e futura dell'area ZFU
individuata.
Obbiettivi specifici di sicura efficacia se correlati al recupero e riqualificazione delle aree
libere esistenti e degli ex opifici industriali (zona censuaria 17) attualmente sottoutilizzati
che per la loro volumetria e consistenza oltre che per la loro ubicazione rappresentano
una rilevante potenzialità di sviluppo economico e occupazionale se legata all’esercizio di
attività a diretta fruizione del mare oltre che ovviamente ad attività turistico-ricettive.
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
14
6. MODALITA’ DI GESTIONE DEL PROGETTO
I meccanismi istituzionali e di gestione operativa delle attività progettuali - in conformità
a quanto previsto dagli standard e requisiti minimi per i criteri di selezione di progetti
integrati, nel contesto dei Principi guida dell’attuazione della Priorità 8. Competitività e
attrattività delle città e dei sistemi urbani, fissati dalla delibera CIPE n.166/2007 –
saranno improntati ai seguenti criteri metodologici:
6.1 -Definizione dei livelli di responsabilità istituzionale a livello locale:
il Comune di Erice intende provvedere direttamente alla gestione della ZFU.
6.2 - Identificazione delle attività progettuali:
a.
identificazione delle attività progettuali di competenza del Comune di Erice, quale
gestore della FZU,
i.
sia in relazione all’esercizio di funzioni a titolarità comunale;
ii.
sia in relazione a forme di cooperazione con altre istituzioni titolari di funzioni;
iii.
sia in relazione a compiti di assistenza alle imprese beneficiarie;
iv.
sia in relazione ai compiti di cabina di regia e coordinamento delle azioni dei
vari organi, enti e soggetti del partenariato istituzionale e del partenariato
socio-economico coinvolti nell’attuazione della ZFU;
b.
identificazione delle attività progettuali di competenza dei vari organi, enti e soggetti
del
partenariato
istituzionale
e
del
partenariato
socio-economico
coinvolti
nell’attuazione della ZFU.
6.3 -Definizione delle modalità di gestione operativa delle attività progettuali:
a. Requisiti e criteri di ammissibilità per le imprese beneficiarie: nei limiti ed in
osservanza delle condizioni e delle modalità che saranno determinate dal
Ministero dell’economia e finanze e ferme restando le condizioni che regoleranno
il regime del dispositivo di aiuto che sarà approvato dalla Commissione Europea,
è intendimento dell’Amministrazione comunale di Erice (quale soggetto gestore
della ZFU), in osservanza delle procedure di confronto con il partenariato locale
più avanti illustrate, definire i requisiti e criteri di ammissibilità per le imprese
beneficiarie in conformità ai seguenti principi:
i.
accordare esenzioni fiscali e sociali alle imprese presenti o che si impiantano
nella zona franca urbana che, in cambio, si impegnano a riservare un terzo
delle assunzioni o dei loro impieghi agli abitanti dei quartieri ricompresi nella
ZFU; particolari priorità, anche in relazione al settore economico di riferimento
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
15
dell’impresa, potranno essere riservate ai residenti in quartieri ed aree
all’interno della ZFU dove si riscontrano più elevati indici di degrado;
ii.
l’impresa deve rispondere alla definizione di micro o piccola impresa ai sensi
dell’UE ed esercitare un’attività appartenente a uno più settori fra quelli che
saranno
formalmente
individuati
in relazione
alle
peculiari
vocazioni
economiche dell’area territoriale in questione ed in coerenza con la
pianificazione territoriale comunale ed
programmi di sviluppo economico
approvati dall’Amministrazione comunale.
iii.
le esenzioni potranno applicarsi a qualunque forma giuridica dell’impresa:
commercianti, artigiani, imprese individuali, società di capitali, ecc.
iv.
la procedura di ammissibilità prevederà un meccanismo “a sportello”,
eventualmente articolato in apposite “finestre” temporali scaglionate nell’arco
della durata del programma.
b. funzioni a titolarità comunale per l’autorizzazione di attività produttive: l’attività è
demandata allo Sportello Unico per le Attività Produttive (SUAP), pienamente
operativo e gestito in forma singola dal Comune di Erice;
c. funzioni a titolarità comunale per l’attuazione degli interventi complementari attivi
o da attivarsi: l’attività è, principalmente, demandata ai Servizi tecnici comunali
per ciò che riguarda l’attuazione di interventi infrastrutturali strutturali e di
riqualificazione territoriale e ambientale connessi, nonché ai Servizi sociali
comunali per ciò che riguarda l’attuazione di interventi e azioni finalizzati a
contrastare i fenomeni di disagio e degrado sociale ed a promuovere la sicurezza
del territorio e la cultura della legalità;
d. attività di cooperazione con altre istituzioni rilevanti ai fini delle attività
progettuali: saranno definite apposite forme di cooperazione con altre istituzioni,
amministrazioni ed organismi titolari di funzioni per l’erogazione dei benefici e/o
delle esenzioni. In particolare, si prevede:
i.
Accordo di collaborazione con la Agenzia delle Entrate, per l’assistenza
ai beneficiari delle esenzioni ed agevolazioni fiscali, per facilitare
l’accesso alle informazioni da parte delle imprese beneficiarie sulle
domande complesse e orientare l’utenza verso interlocutori referenti
appositamente
individuati.
Questo
“collegamento”
previene
ogni
difficoltà che potrebbe sorgere a posteriori;
ii.
Accordo di collaborazione con l’INPS, per l’assistenza ai beneficiari delle
esenzioni ed agevolazioni contributive, per facilitare l’accesso alle
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
16
informazioni da parte delle imprese beneficiarie sulle domande
complesse
e
appositamente
orientare
l’utenza
individuati.
Questo
verso
interlocutori
“collegamento”
referenti
previene
ogni
difficoltà che potrebbe sorgere a posteriori;
iii.
Accordo di collaborazione con la CCIAA per attività di promozione a
sostegno dei settori e delle produzioni e iniziative economiche a
maggiore impatto per lo sviluppo economico ed occupazionale della
area territoriale interessata dalla ZFU;
e. assistenza alle imprese beneficiarie: all’”Ufficio speciale per la ZFU”, le cui
funzioni sono più avanti specificati, saranno demandati specifici compiti di
assistenza alle imprese beneficiarie. Più precisamente, mutuandone le indicazioni
da analoga esperienza delle ZFU francesi, sarà istituito una sorta di “manager
gestionale delle
pratiche relative alla Zona Franca Urbana” a cui rivolgersi prima
di intraprendere il percorso. Più precisamente, il manager: informa sul dispositivo
Zona Franca Urbana (condizioni di eleggibilità, esoneri, disponibilità fondiarie ed
immobiliari, vantaggi economici…); misura i punti di forza ed i punti deboli del
progetto di creazione o di sviluppo e dà un parere professionale ed indipendente
sull'opportunità di proseguire il percorso. Il manager può, inoltre, informare
anche sugli aiuti e le sovvenzioni esistenti e può aiutare per le pratiche
necessarie, mettendo in contatto con gli enti partner di accompagnamento e di
sostegno alla creazione ed allo sviluppo, aderenti alle forme di cooperazione
istituzionale predette.
6.4 - Unità organizzative responsabili e risorse dedicate
La complessità delle procedure e l’importanza della sfida richiedono un impegno
particolare del Comune di Erice che si doterà di un ufficio specifico intersettoriale che
coordinerà funzioni e risorse degli altri uffici comunali, ed in particolare degli uffici
comunali “direttamente” coinvolti: Suap, Servizi sociali, Servizi tecnici.
La funzione di coordinamento generale delle attività di competenza dei vari uffici per
l’attuazione della ZFU sarà inoltre estesa al coordinamento delle iniziative complementari
indicate nella presente proposta di ZFU (cfr. paragrafo dedicato alla descrizione delle
misure complementari all’istituzione della ZFU) e di quelle eventuali ulteriori che saranno
messe in campo nelle fasi successive, nella logica dell’integrazione.
L’attuazione della ZFU farà riferimento ad apposita unità organizzativa di progetto
intersettoriale (“Ufficio speciale per la ZFU”) che la Giunta municipale istituirà ai sensi
dell’art.13 del vigente regolamento comunale sull’ordinamento generale degli uffici e dei
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
17
servizi. In particolare, tale disposizione regolamentare prevede che: < < …….. possono
essere istituite unità di progetto, che si configurano come unità organizzative temporanee
finalizzate alla realizzazione di obiettivi specifici intersettoriali o subsettoriali, rientranti nei
programmi generali di governo dell'ente, rispetto alle quali devono essere definiti gli
obiettivi, il responsabile, le risorse umane, tecnologiche e finanziarie necessario, nonché i
tempi di realizzazione………….……... Le unità di progetto intersettoriali sono istituite con
deliberazione della Giunta Comunale. Il Sindaco nomina il responsabile dell'unità di
progetto > >.
L’ufficio speciale dovrà coordinare l’attività dei diversi uffici interni all’Amministrazione. È
intendimento, infatti, di questa Amministrazione comunale non istituire un ufficio apposito
in cui accentrare le competenze gestionali per l’attuazione dei singoli interventi del
programma, bensì di lasciare la conduzione dei singoli interventi agli uffici di riferimento;
tale scelta dovrebbe garantire la continuità dei progetti anche in seguito alla fase di
attuazione del programma. L’ufficio speciale dovrà principalmente svolgere compiti di
impulso, coordinamento e monitoraggio, nonché, in caso di riscontrata inerzia da parte di
uffici interni, svolgere, in via sostitutiva e previo mandato del Sindaco, compiti gestionali
per la diretta attuazione degli interventi.
All’Ufficio speciale per la ZFU sarà preposto un funzionario apicale, coadiuvato da
apposito staff tecnico, eventualmente supportato da risorse professionali esterne, al fine
di assicurare la puntuale ed efficace gestione delle attività, nonché il monitoraggio
dell’avanzamento fisico, procedurale e finanziario degli interventi e la valutazione in
termini di impatto delle azioni rispetto agli obiettivi attesi.
Il responsabile dell’’Ufficio speciale per la ZFU sarà la figura di riferimento in un ambito in
cui opereranno soggetti numerosi e molto diversi tra loro, indispensabile per garantirne il
coordinamento. Avere molti soggetti in campo richiede infatti un notevole sforzo per
assicurarsi che l’informazione circoli effettivamente tra tutti, per garantirne il
coinvolgimento, per definire soluzioni condivise.
6.5 - Definizione di un modello di governance allargato ai soggetti del
partenariato istituzionale, del partenariato socio-economico.
Sarà istituito apposito “Comitato di Sorveglianza” della ZFU, di cui fanno parte le
istituzioni, i soggetti firmatari del programma e di rappresentanti degli abitanti con lo
scopo di monitorare lo svolgimento del programma e l’attuazione dei progetti, nonché di
proporre all’Amministrazione comunale la formulazione di indirizzi generali per
l’attuazione del programma, con particolare riferimento alla definizione dei requisiti e
criteri di ammissibilità per le imprese beneficiarie.
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
18
L’attuazione della ZFU avverrà sulla base di un modello gestionale complesso in cui
convergono i diversi soggetti coinvolti. Sul piano operativo tale modello prevede non
tanto la costituzione di un tavolo formale comune a tutti i partner bensì il coinvolgimento
dei soggetti nella sottoscrizione di convenzioni (a due e a tre, ecc.) in relazione ai
specifici progetti.
6.6 - La partecipazione attiva della comunità locale.
Lo sviluppo produttivo delle regioni meridionali non può che basarsi sulle capacità di
valorizzare l’insieme più ampio delle risorse e delle opportunità presenti in ciascun ambito
locale, oltre che su politiche volte a rafforzare i territori dal punto di vista dei nodi
strutturali che caratterizzano gran parte delle aree meridionali.
In tal senso la creazione delle Zone Franche Urbane rappresenta dunque un nuovo
strumento di politica economica nel quadro degli interventi che devono concorrere alla
realizzazione dello sviluppo nel sud per quanto concerne la dimensione del contrasto
all’economia sommersa e al lavoro irregolare tramite programmi di emersione che
contrastino il degrado sociale e l’illegalità nelle città e nei territori dando sostegno a
quelle parti di economia di produzione e di servizio che vuole emergere.
L’amministrazione comunale di Erice è fortemente convinta della grande occasione di
sviluppo per il Mezzogiorno data dal nuovo istituto della ZFU, ma pensa tuttavia che la
possibilità di crearne nel tessuto cittadino dipenda in buona parte dalla capacità delle
parti sociali e delle Istituzioni di elaborare di comune accordo appositi programmi di
intervento.
In tale prospettiva, oltre al “Comitato Di Sorveglianza” sopra indicato, altra scelta
determinante sarà l’istituzione del “Laboratorio di quartiere”, spazio interno al quartiere
che vuole essere punto di riferimento per gli abitanti, luogo della partecipazione, spazio
in cui attivare in forma sperimentale i primi servizi, spazio di coprogettazione. Il
Laboratorio di Quartiere sarà gestito da un gruppo di ricerca, che si dovrà occupare
dell’attivazione di processi partecipativi e di coinvolgimento della popolazione, della
progettazione e accompagnamento delle azioni sociali e dell’accompagnamento in tutte le
fasi di realizzazione del programma.
6.7 - Risorse dedicate
L’attuazione della ZFU e delle altre iniziative complementari richiede di mettere in gioco
sia qualità tecniche specifiche sia una particolare attenzione agli aspetti relazionali con cui
ad ogni passo è necessario confrontarsi. E’ per questo che la formazione di una equipe
tecnica di progetto facilita la gestione di una struttura complessa come quella della ZFU
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
19
dove la stretta collaborazione e contaminazione reciproca tra l’ufficio responsabile, i
consulenti e i ricercatori e gli altri soggetti garantiscono un apporto motivazionale e di
competenze di livello elevato. Questo modello gestionale presuppone un sistema di
corresponsabilità di tutte le persone coinvolte nella gestione e nell’attuazione del
progetto.
Agli oneri necessari alla implementazione del modello di gestione prefigurato si farà
fronte, prevalentemente, con le risorse interne degli uffici comunali maggiormente
coinvolti. Quanto agli oneri discendenti dal reclutamento, secondo procedure pubbliche,
di risorse professionali esterne all’Amministrazione (staff tecnico a supporto dell’Ufficio
speciale ZFU, “manager gestionale delle pratiche ZFU”, gruppo di ricerca per l’attivazione
del “Laboratorio di quartiere”), si farà fronte con risorse appositamente allocate nel
bilancio comunale in caso di istituzione della ZFU nonché a valere su ogni altra disponibile
forma di cofinanziamento da parte di enti terzi, a partire dall’apposito programma
regionale di intervento nelle aree ZFU richiamato in premessa alla delibera CIPE
n.5/2008.
7 - INTEGRAZIONE CON ALTRI PROGRAMMI GIA’ ATTIVATI SULL’AREA
Descrizione sintetica degli interventi e dei programmi già avviati sull’area
Buona parte dell’area è interessata da un importante progetto di riqualificazione
denominato Contratto di Quartiere 2. (allegato 3)
Il progetto di riqualificazione dell’intervento si confronta con le tematiche dell’edilizia
contemporanea, volte, da un lato, a riqualificare il patrimonio edilizio esistente, attraverso
un processo di riequilibrio estetico e morfologico che sappia al contempo realizzare un
uso sapiente delle risorse ambientali presenti nell’area d’intervento, dall’altro ad
assicurare adeguati livelli di benessere ai suoi abitanti, sia sotto il profilo sociopsicologico, che fisico-ambientale.
Il progetto prevede:
-
la riqualificazione edilizia, abitativa e morfologica, del tessuto residenziale
esistente, costituito dal quartiere IACP di San Giuliano, attraverso un complesso di
opere di recupero funzionale e rinnovo dei caratteri architettonici e tecnologici degli
edifici esistenti
-
il miglioramento delle condizioni ambientali, attraverso un sistema di opere, volto sia
ad adeguare il sistema dei servizi infrastrutturali esistenti (sistema fognante,
interventi di alleggerimento del sistema veicolare, recupero e adeguamento del
tessuto ciclo-pedonale, creazione di parcheggi) sia a promuovere la riqualificazione
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
20
delle risorse naturali e la valorizzazione del patrimonio edilizio esistente attualmente
dismesso (sistemazione del lungomare; realizzazione di un nuovo parco urbano;
valorizzazione della
fascia costiera (ristrutturazione e rifunzionalizzazione dell’ex
“Campo Bianco”)
-
lo sviluppo delle opere di urbanizzazione e l’incremento della dotazione di servizi
pubblici e privati, attraverso la realizzazione di un nuovo parco urbano, al servizio
dell’intera città; la riqualificazione del tessuto pedonale esistente; la realizzazione di
un nuovo centro sportivo polivalente, il recupero alla sua funzione originaria della ex
scuola Baden Powell, da tempo dismessa a causa delle gravi condizioni di degrado,
permettendo così la liberazione del centro sociale, oggi impropriamente adibito a
scuola, in modo da restituirlo alle sue funzioni di quartiere
-
una maggiore integrazione sociale, perseguibile attraverso un processo di
accompagnamento sociale per il recupero delle marginalità esistenti nel nucleo delle
famiglie assegnatarie di ERP.
-
un concreto incremento dell’offerta occupazionale, attraverso la localizzazione
nell’ambito di nuove funzioni produttive, nuove funzioni sportive e di servizio alla
persona, e lo sviluppo di progetti pubblici e privati finalizzati all’avviamento al lavoro.
Il Contratto prevede infatti la creazione di nuovi posti di lavoro.
-
un processo di partecipazione e coinvolgimento dei residenti e dei soggetti
interessati ai processi di riqualificazione dell’area, attraverso l’adozione di una
procedura partecipativa fin dalle fase di definizione della proposta di intervento.
Gli interventi sperimentali previsti dalla presente proposta, a valere sui fondi del Ministero
delle Infrastrutture e dei Trasporti e della Regione Siciliana per i CdQ II, riguardano:
-
Edilizia sovvenzionata
Riqualificazione di alloggi con interventi di riparazione e adeguamento
antisismico,
consolidamento e ristrutturazione edilizia ai sensi del D.A. 23.07.1998,
e
bonifica
degli spazi esterni di pertinenza con installazione di facciata ventilata
-
Opere di urbanizzazione primaria in area PEEP
Riqualificazione e adeguamento dei
percorsi e degli spazi urbani in area
PEEP, con integrazione e recupero delle opere di urbanizzazione primaria quali
viabilità carrabile e pedonale, aree verdi e parcheggi, rete idrica e di pubblica
illuminazione.
-
Realizzazione di un nuovo Parco Urbano
Il comprensorio delle aree, site fra la strada litoranea Dante Alighieri e
l’Università,
sarà oggetto di riqualificazione ambientale con previsione di un parco urbano
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
21
corredato da un parco robinson, percorsi attrezzati ed aree di sosta per il tempo
libero.
-
Recupero Scuola comunale elementare “Baden Powell”
-
Lavorazioni straordinarie CIR
Per la raccolta e riutilizzo delle acque meteoriche per usi irrigui in area PEEP, la
realizzazione di percorsi e aree di sosta accessibili per disabili motori e sensoriali, la
realizzazione di percorsi e aree di sosta accessibili per disabili motori e sensoriali, la
realizzazione di prototipi di fermata dei mezzi pubblici accessibile anche per disabili,
la realizzazione di un centro sportivo polivalente “Campo Bianco – Giardino dello
Sport “ dove è previsto un intervento di riqualificazione ambientale finalizzato alla
realizzazione del Centro sportivo polivalente con recupero e razionalizzazione delle
strutture sportive esistenti ed ampliamento con esecuzione di nuove strutture in aree
limitrofe, la riqualificazione del tratto della litoranea Dante Alighieri compresa nella
perimetrazione del Piano di Recupero, con gerarchizzazione dei percorsi distinti in
piste carrabili, ciclabili e pedonali.
Inoltre all’interno del contratto sono previste alcune opere a carico di privati di cui in
parte già realizzate come per esempio la riqualificazione del centro di balneazione “Baia
dei Mulini” dove l’ ambito è stato già oggetto di intervento di riqualificazione
dell’ambiente mediante la realizzazione al suo interno di un centro per la balneazione
formato da un lido con annessa spiaggia attrezzata al fine di integrare e compendiare
l’offerta dell’attività turistico-ricettiva già avviata in quanto il comparto è la sede del
complesso alberghiero in esercizio denominato “Hotel Baia dei Mulini”.
Un altro intervento già realizzato è l’ampliamento del conservificio ittico “Nino Castiglione”
con nuova attività produttiva industriale dove all’interno dell’area di pertinenza del
conservificio ittico “Nino Castiglione srl” presso la tonnara San Cusumano, nel
comprensorio interessato dall’iniziativa di programmazione negoziata del Patto Territoriale
di Trapani Nord, è stato già realizzato un intervento di nuova edificazione con costruzione
di due capannoni industriali. Inoltre è previsto all’interno dell’area un intervento di
riqualificazione di una struttura sportiva esistente (campo bianco) dove con un accordo
siglato con il C.I.P. (comitato italiano paraolimpico) è prevista la realizzazione di una
struttura polivalente che punta sui giovani e sulle fasce di maggiore disagio sociale.
Il progetto di contratto di quartiere di San Giuliano è inserito nella graduatoria al 27°
posto e nella ventilata ipotesi di scorrimento risulterebbe utilmente inserito fra quelli
finanziati per un importo di €. 6.000.000.
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
22
In ogni caso, l’Amministrazione comunale di Erice intende riproporre l’intervento sotteso
al suddetto CdQ, con le eventuali rimodulazioni necessarie alla formulazione di apposite
candidatura a finanziamento, sia in relazione al recente “Piano casa” varato dal governo
con il Decreto legge 112/2008 che nell’ambito dei Piani integrati territoriali previsti dalla
Regione Siciliana per l’attuazione dell’Asse VI del POR FESR Sicilia 2007/2013.
In particolare, con l’articolo 11 del Decreto legge 112/2008 è stato messo in cantiere un
piano nazionale di edilizia abitativa. Il Piano sarà messo a punto dal Ministero delle
Infrastrutture che ha 60 giorni per presentare una proposta di piano alla Conferenza
unificata Stato-Regioni-Autonomie locali. L’approvazione finale spetta comunque al Cipe.
Il piano prevede il coinvolgimento di capitali pubblici e privati per realizzare case da
destinare alle categorie sociali svantaggiate: famiglie, giovani coppie e anziani a basso
reddito, studenti fuori sede, soggetti sotto sfratto e immigrati regolari. Le risorse
pubbliche che sostengono il Piano casa sono già individuate con le manovre finanziarie
del 2007 e del 2008: in totale, circa 800 milioni. Sono previsti interventi sia per
recuperare il patrimonio abitativo esistente sia per costruire nuove case. Saranno
costituiti fondi immobiliari per acquisire e realizzare immobili per l’edilizia abitativa, Ater e
Iacp reinvestiranno in nuovi alloggi i proventi della vendita del patrimonio, saranno
introdotte agevolazioni per le coopedilizie.
Nel Piano casa trovano poi spazio «programmi integrati di promozione di edilizia sociale
nei sistemi metropolitani»: per realizzarli, possono essere stipulati accordi di programma,
promossi dal ministero delle Infrastrutture.
Gli accordi di Programma attuano interventi per garantire la messa a disposizione di una
quota di alloggi da destinare alla locazione a canone convenzionato e all’edilizia
sovvenzionata pari almeno al 60% degli alloggi previsti da ciascun programma.
In particolare, gli accordi delineano inoltre interventi di riqualificazione urbana dell’edilizia
esistente. I capitali vengono chiesti soprattutto ai privati, remunerati con diritti edificatori.
Questi programmi vengono dichiarati di interesse strategico nazionale.
Quanto all’ipotizzato piani integrato territoriale a valere sul POR FESR Sicilia, è utile
rammentare che nel Quadro Strategico Nazionale (QSN) 2007 –2013, i luoghi privilegiati
di intervento della politica regionale, da sostenere attraverso appropriati sistemi di
cooperazione interistituzionale, sono individuati in:
!
città metropolitane e altre città identificate dagli strumenti di pianificazione
territoriale- e strategici regionali in quanto dotate di strutture economico-produttive
trainanti, caratterizzate da concentrazione di funzioni diversificate, fornitrici di servizi
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
23
e infrastrutture per i territori circostanti, e di rilievo significativo per la realtà
regionale, nazionale e transnazionale.
!
sistemi territoriali rilevanti sotto il profilo economico-funzionale composti da
agglomerazioni intercomunali caratterizzate da sistemi produttivi inter-connessi o da
aree-bacino per servizi a scala territoriale (ad es. ricerca, servizi sociali, turismo e
cultura, tempo libero) e composte da centri urbani diversi per numero, estensione e
dimensionei.
Secondo l’impostazione del PO FESR Sicilia 2007-2013, la sostenibilità territoriale è,
insieme alla coesione sociale, un elemento di rafforzamento dei fattori di attrattività e di
competitività al fine di concorrere all’innalzamento e alla stabilizzazione del tasso di
crescita medio dell’economia regionale. L’impostazione territoriale, presente a livello di
obiettivo globale dell’asse prioritario VI “Sviluppo Urbano Sostenibile” - risulta inoltre
individuabile e ponderabile nell’ambito di altri assi prioritari. L’obiettivo globale di
sostenibilità territoriale del Programma viene individuato nella crescita della coesione e
della integrazione socio – economica interna ai sistemi territoriali ed a loro esterna in
riferimento sia al contesto regionale che agli ambiti sovra-regionaliii.
L’Asse VI del PO FESR contiene in sé gli elementi di connessione della integrazione sia in
ambito del programma stesso, che rispetto ad altri Fondi; dal punto di vista operativo, il
Programma contiene un primo schema di integrazione tra priorità ed obiettivi operativi
che contengono una declinazione territoriale della strategia di sviluppo.
Al fine di esplicitare le tipologie di intervento a contenuto territoriale, in linea con i
documenti sovra-ordinati, con la suddivisione in due obiettivi specifici dell’Asse, gli
strumenti pianificatori di tipo integrato, l’Autorità di Gestione del suddetto POR ha
individuato, quali strumenti territoriali di attuazione delle politiche urbane:
Piani Integrati di sviluppo urbano (PISU) rivolti a medi centri (comuni con
popolazione non inferiore a 30.000 abitanti);
Piani integrati con innovazioni operative ed organizzative rivolti a centri di minore
dimensione.
Gli effetti territoriali attesi dall’attuazione dei predetti piani integrati appaiono come
specificazioni e contributi per il raggiungimento di quelli perseguiti nel contesto regionale:
!
in termini di coesione economica, attraverso il profilo di specializzazione delle attività;
!
in termini di
coesione sociale, puntando alla maggiore/migliore accessibilità dei
servizi ed alla riduzione dei fenomeni di esclusione e/o devianza;
!
in termini di
integrazione territoriale, con la riduzione della marginalità e della
dipendenza dalle centralità esistenti
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
24
Le strutture programmatiche dei piani integrati saranno alquanto variabili, in quanto
fortemente connesse alla specificità territoriale dei fattori tecnici, fisici e localizzativi posti
in gioco; tuttavia, anche riguardo ad esse, si pongono delle priorità regionali cui riferirsi
come finalità degli interventi. Tali priorità sono così individuate:
!
miglioramento della gestione urbana/territoriale, che caratterizza i piani integrati
come piani locali per la diffusione, l’efficienza e l’innovazione dei servizi;
!
soddisfacimento di bisogni complessi in termini di criticità sociali ed ambientali;
!
incremento dell’occupazione sostenibile sia da investimenti privati che nel settore dei
servizi pubblici (ove il requisito della sostenibilità economico-finanziaria risulta
cogente);
!
ampliamento della base occupazionale
delle attività del terziario avanzato e del
privato sociale;
!
accrescimento della percezione di legalità e sicurezza nella utilizzazione di spazi e
servizi pubblici.
La regione Siciliana ha già diffuso una bozza delle linee guida per la identificazione e
l’ammissione a finanziamento dei piani integrati e, in esito ad apposito confronto
partenariale con gli organi associativi rappresentativi di Comuni e Province siciliani, si
appresta (entro luglio 2008) a formalizzare le linee guida ed avviare l’iter per la selezione
dei piani, la cui dotazione base finanziaria è prevista indicativamente in 25 meuro.
Il Comune di Erice è attivamente impegnato a coordinare il tavolo tecnico-politico con le
altre
amministrazioni
comunali
dell’Agro
Ericino
(Comuni
di
Buseto
palizzolo,
Castellammare del Golfo, Custonaci, S.Vito Lo Capo e Valderice), anche nella qualità di
ente capofila dell’omonimo Piano Strategico, elaborato e redatto nel periodo 2006/2007 e
già approvato dal Nucleo di Valutazione e Verifica Investimenti Pubblici della regione
Siciliana, che lo ha finanziato con le risorse di cui alla “riserva aree urbane” destinate
dalla delibera Cipe n. 20/2004.
In coerenza con gli indirizzi di sviluppo e gli obiettivi fissati dal Piano Strategico, definiti
secondo metodologie della programmazione partecipata e con il ruolo attivo del
partenariato socio-economico locale, il Comune di Erice potrà pertanto candidare
all’attuazione, nell’ambito del piano integrato che sarà presentato alla Regione Siciliana,
interventi coerenti e complementari alla strategia di riqualificazione socio-economica che
con la presente proposta di ZFU si vuole perseguire.
a.
Descrizione delle misure complementari all’istituzione della ZFU
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
25
Alle esenzioni ed agevolazioni fiscali previste dalla normativa statale per le ZFU,
l’Amministrazione aggiungerà anche apposite misure secondo modalità, termini ed entità
che saranno formalizzate da parte dei competenti organi comunali.
Nella realtà siciliana, le ZFU possono essere uno strumento forte ed efficace per
l’emersione dell’economia sommersa ed in particolare del lavoro nero ed irregolare. Il
programma di sviluppo deve accompagnarsi pertanto con efficaci misure per la sicurezza
del territorio e per la legalità, anche al fine di prevenire possibili infiltrazioni di stampo
criminale.
In tal senso, l’Amministrazione comunale di Erice ha già avanzato apposite iniziative
progettuali per le quali ha avanzato le relative richieste di finanziamento a valere sul PON
“SICUREZZA PER LO SVILUPPO-OB CONVERGENZA” 2007-2013.
Più precisamente si tratta dei seguenti interventi:
PROGETTO: “ERICE E’….LEGALITA’ E SICUREZZA”, a valere su ASSE II “Diffusione
della legalità”, Obiettivo specifico 2: “Diffondere migliori condizioni di legalità e
giustizia a cittadini e imprese anche mediante il miglioramento della gestione
dell’impatto migratorio”, Obiettivo Operativo 2.6. “Contenere gli effetti delle
manifestazioni di devianza”.
Nello specifico il suddetto progetto si prefigge come obiettivo finale quello di
contrastare i fenomeni di devianza ed esclusione sociale attraverso la realizzazione di
percorsi d’integrazione e reinserimento lavorativo di soggetti quali: ex- detenuti e
soggetti a rischio di coinvolgimento in attività criminali. Per la realizzazione di tale
percorso s’intende avviare un’azione formativa teorico pratica, in grado di far
acquisire ai destinatari competenze professionali, nel settore del giardinaggio e della
bonifica di spazi pubblici, tali da permettere
ai soggetti coinvolti nell’iniziativa di
poter continuare nel tempo l’attività lavorativa intrapresa.
PROGETTO: “IL BENE DI TUTTA LA CITTADINANZA”, ASSE II: Diffusione della
legalità; Obiettivo specifico 2: Diffondere migliori condizioni di legalità e giustizia a
cittadini e imprese anche mediante il miglioramento della gestione dell’impatto
migratorio; Obiettivo Operativo 2.5: Migliorare la gestione dei beni confiscati alla
criminalità organizzata; Attività (Ob. Op.vo 2.5): Progetti finalizzati alla riconversione
di beni confiscati alla criminalità organizzata, al fine del loro reinserimento nel
circuito riproduttivo anche attraverso il coinvolgimento di associazione di promozione
sociale e di cooperative sociali per la realizzazione di iniziative a beneficio di
categorie deboli (es.: minori, donne vittime di tratta o di sfruttamento, detenuti ed
ex-detenuti, comunità di recupero per tossicodipendenti, soggetti discriminati, ecc.);
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
26
Obiettivo Operativo 2.6: Contenere gli effetti delle manifestazioni di devianza; Attività
(Ob. Op.vo 2.6): Realizzazione di infrastrutture di carattere sociale volte al recupero
dei soggetti svantaggiati ed a rischio di devianza.
Nello specifico il suddetto progetto si prefigge di utilizzare in favore delle fasce sociali
deboli del territorio di Erice (TP) (quali ex-tossicodipendenti o soggetti inseriti in
percorsi di recupero da dipendenza, minori figli di detenuti ed ex-detenuti,
disoccupati, soggetti con patologie sanitarie specifiche) il bene confiscato alla
criminalità organizzata sito in Via G. Clemente (ex-casa Virga), 91016 Casa Santa –
Erice (TP) oggi bene dell’Amministrazione Comunale di Erice giusto Decreto di
destinazione n.23404 del 04/07/2002 e successivo n.20836 del 07/06/2004 del
Tribunale di Trapani .
Attraverso
la
collaborazione
professionale
di
tale
associazione,
usufruendo
dell’esperienza nel settore sociale (comunità di recupero per tossicodipendenti,
centro di prima accoglienza per tossicodipendenti, centri di ascolto alla famiglia, ecc.)
si vuol offrire al territorio di Erice e ai fruitori dei suoi servizi un contesto strutturato
(in attività e strumentazione), che favorisca l’incontro e la socializzazione dei soggetti
portatori di diverse ‘culture’ (inteso come bagaglio di esperienze di vita, di storie di
essere umani, oltre che tradizioni e usi di un territorio).
Per realizzare le attività, di seguito descritte, sarà necessario coinvolgere:
!
organizzazioni sindacali che operano nell’ambito della formazione professionale e
tramite sportelli multifunzionali accreditati dalla Regione Siciliana;
!
le scuole medie inferiori e superiori;
!
gli enti del terzo settore che hanno maturato esperienze sul territorio operando a
favore delle fascie deboli;
!
la Prefettura di Trapani;
!
Questura competente per territorio;
Ed inoltre, contenere gli effetti delle manifestazioni di devianza nella fascia di minori dai 6
ai 15 anni e in adulti ex-detenuti e ex-tossicodipendenti offrendo loro momenti e spazi
ludico-ricreativi, formativo-educativi.
PROGETTO: CENTRO DI AGGREGAZIONE “ERICE E’…. BADEN POWELL”, a valere su
ASSE II “Diffusione della legalità”, Obiettivo specifico 2: “Diffondere migliori
condizioni di legalità e giustizia a cittadini e imprese anche mediante il miglioramento
della gestione dell’impatto migratorio”, Obiettivo specifico 8. “Diffondere la cultura
della legalità”.
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
27
Nello specifico, il suddetto progetto e finalizzato alla realizzazione di una serie di
interventi di risanamento sociale, volti alla prevenzione e recupero dall’emarginazione
e dall’alienazione sociale dei giovani,
alla diffusione della cultura della legalità,
attraverso forme di risanamento e riuso di porzioni di aree urbane
sul territorio
ericino, ed in particolare nel quartiere San Giuliano.
I predetti progetti, tutti formalizzati con delibera della giunta municipale, sono stati
presentati alla prefettura di trapani già nel febbraio 2008 e, avendo suprato la verifica di
ammissibilità, attendono tuttora la esecutività dei rispettivi decreti di finanziamento.
( allegati 4-5-6 )
Quali ulteriori misure complementari all’istituzione della ZFU, coerentemente agli
indirizzi di sviluppo e gli obiettivi fissati dal Piano Strategico dell’Agro Ericino, il Comune di
Erice è impegnato a mettere in cantiere l’attuazione dei seguenti programmi che, pur
riguardanti l’intero territorio, in considerazione degli specifici ambiti e settori di intervento
e delle fasce della popolazione che ne sono destinatari, sono principalmente rivolti
all’area beneficiaria della ZFU.
In tal senso, le agevolazioni e i benefici della ZFU verrebbero a costituire una formidabile
leva in grado di potenziare l’azione di contrasto ai fenomeni di esclusione sociale già
avviata dall’Amministrazione comunale e nel contempo di innescare il processo di
ridinamizzazione economica dell’area, essenziale a favorire l’integrazione sociale e
culturale della popolazione residente nell’area degradata identificata come ZFU.
Allo stesso modo, le azioni complementari messe in cantiere dall’Amministrazione
comunale di Erice qualificano la proposta di ZFU che qui si avanza, moltiplicandone le
aspettative di impatto delle risorse del fondo destinato al finanziamento degli incentivi ed
agevolazioni fiscali e previdenziali a favore delle nuove attività economiche che potranno
essere avviate e di quelle già attive nell’area.
Programma Integrato di Transizione al Lavoro dei giovani e delle fasce deboli
della Popolazione Ericina
Il sistema è finalizzato alla creazione di una rete di servizi integrati per la transizione al
lavoro dei giovani e delle fasce più deboli della popolazione (donne, disabili, immigrati,
giovani a bassa scolarità, minori a rischio, disoccupati di lunga durata, etc.) residenti nel
territorio
comunale ericino, con particolare riferimento all’area individuata quale ZFU.
L’iniziativa costituisce il primo tentativo organico a livello locale per creare un sistema
innovativo e cooperativo per favorire l’integrazione sociale ed economica dei giovani e dei
soggetti più emarginati e con maggiori rischi di esclusione.
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
28
La creazione di una rete di servizi fortemente integrati fra di loro (informazione,
animazione, orientamento, formazione, inserimento lavorativo in imprese esistenti,
creazione di nuove imprese) e la loro sperimentazione anche attraverso la realizzazione di
un insieme di progetti pilota esemplari, costituirà un laboratorio originale di validazione di
nuove e più efficaci metodologie per la transizione al lavoro. A questo laboratorio
potranno fare riferimento nel futuro gli organismi che per ruolo e finalità operano nei
settori dei servizi sociali, della formazione professionale e dello sviluppo locale.
Gli obiettivi che si vogliono conseguire sono essenzialmente riassumibili nei seguenti
punti:
!
sviluppare competenze e sperimentare metodologie e strumenti per la realizzazione
di un sistema integrato di servizi per la transizione al lavoro dei giovani
e
delle
fasce deboli;
!
contribuire a creare una rete di agenti del cambiamento a livello locale, che
condividano valori e modelli di intervento del progetto, costituita dai soggetti locali
che operano all’interno degli istituti di formazione, delle associazioni,
delle
istituzioni e delle imprese;
!
sensibilizzare e coinvolgere sulle problematiche dello sviluppo endogeno e
dell’integrazione sociale un numero significativo di operatori locali;
!
diffondere la cultura della solidarietà, della legalità e del lavoro tra i giovani e le
fasce più deboli della popolazione;
!
sviluppare
un
insieme
di
interventi
(progetti
pilota)
esemplari
(impatto
occupazionale, trasferibilità, capacità di fornire risposte concrete alla domanda di
integrazione dei soggetti svantaggiati) e nel contempo individuare altre ipotesi di
intervento;
!
sperimentare modelli innovativi di cooperazione con le imprese per l’inserimento
lavorativo dei soggetti svantaggiati;
!
accrescere, attraverso percorsi di formazione-lavoro personalizzati e flessibili, le
opportunità di inserimento nel mercato del lavoro di soggetti svantaggiati.
Il programma che si intende attuare è fortemente integrato e come tale opera
realizzando economie di scala e di scopo in tutti quei servizi che non presentano
specificità legate alle tipologie dei beneficiari finali (donne, disabili, immigrati, giovani
svantaggiati, etc.). Quest’approccio di sistema è una garanzia per l’integrazione, la non
esclusione o, peggio, la creazione di ghetti (iniziative per sole donne, iniziative per soli
giovani svantaggiati, etc.). L’esclusione, infatti, viene affrontata con strumenti
metodologici e conoscitivi comuni e viene ricomposta all’interno di processi (informazione,
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
29
sensibilizzazione, motivazione, orientamento, formazione, inserimento lavorativo) e
ambienti comuni (la progettazione di impresa, gli incubatori, le imprese). Attraverso
questo approccio si cerca di mettere in rete e rendere consapevoli
del
ruolo
tutti
i
soggetti che devono assumere il ruolo di “agenti del cambiamento” attraverso
l’individuazione e la condivisione, su obiettivi comuni, di quei beni che la letteratura
corrente definisce “beni relazionali”. L’assunto è che non ci possa essere integrazione
sociale ed economica dei soggetti più deboli in una realtà territoriale che non è anche
comunità locale (identità ed appartenenza).
E’ anche su questa dimensione che, in aree come quella su cui il progetto interviene, si
deve assolutamente operare. Il sistema è costituito da un insieme di servizi di seguito
descritti:
a) “Osservatorio Territoriale”
che ha il compito di mantenere una conoscenza aggiornata e completa, a livello locale,
del sistema socio-economico (coesione territoriale, coesione economica, coesione
sociale), della domanda di lavoro esplicita ed implicita espressa soprattutto dai soggetti
appartenenti all’universo giovanile e alle fasce più deboli, dell’offerta di lavoro delle
organizzazioni (imprese, istituzioni, etc.), delle potenzialità, in termini di bacini
occupazionali e risorse valorizzabili a fini economici, presenti nell’area, della composizione
e delle dinamiche dei diversi segmenti dell’universo del disagio. L’osservatorio costruirà e
manterrà aggiornato il proprio sistema informativo attraverso l’integrazione di fonti
informative disponibili, la realizzazione di interviste a testimoni privilegiati e di incontri di
gruppo, l’invio e l’elaborazione di questionari. Attraverso la realizzazione di ricerche sul
campo si sensibilizzeranno i soggetti locali sulle finalità del progetto con l’obiettivo di un
loro attivo coinvolgimento (modello della ricerca-azione o della ricerca co-partecipata).
I risultati prodotti dall’osservatorio saranno utilizzati con continuità dai Servizi di
“Orientamento” e di “Transizione al Lavoro” per indirizzare al meglio i percorsi individuali
e di gruppo dei soggetti svantaggiati che devono essere integrati nel mercato del lavoro.
La conoscenza acquisita dall’osservatorio sarà restituita, attraverso un insieme integrato
di strumenti di informazione e sensibilizzazione ai soggetti locali (giovani, istituzioni, parti
sociali, etc.);
!
!
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
30
Mesi
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
Fase 1 definizione del modello di
Osservatorio
Fase 2 avviso di gara per l’individuazione del
soggetto gestore
Fase 3 test del servizio
Fase 4 avvio del servizio
Costo / fasi dell’intervento
Anno 0
Fase 1 definizione del modello di
Anno
Anno
1
2
Anno….
Anno
Totale
x+1
10.000
10.000
Osservatorio
Fase 2 avviso di gara per
9.000
9.000
l’individuazione del soggetto gestore
Fase 3 test del servizio
15.000
Fase 4 avvio del servizio
30.000
15.000
30.000
TOTALE
30.000
30.000
30.000
150.000
184.000
Poiché si tratta di progetti di tipo sociale essi non possono essere realizzati mediate il
sistema dell’autofinanziamento. Per tale motivo si è fatta la scelta di indicare alcune
opportunità di finanziamento nell’ambito dei fondi strutturali e degli altri fondi di tipo
comunitario. Si tratta di riferimenti indicativi che possono lasciar spazio ad altre soluzioni.
Tale programma può essere finanziato nell’ambito del POR FSE Sicilia 2007/2013, asse
capacità istituzionali (Obiettivo specifico O) e asse occupabilità (Obiettivo operativo D 3).
b) Programma di “Animazione Territoriale”
ha il compito di favorire e supportare la creazione di reti locali di “agenti del
cambiamento” all’interno di quegli organismi che costituiscono gli snodi cruciali della
infrastruttura della società (scuole, associazioni, istituzioni locali, imprese). L’obiettivo del
programma è quello di individuare i nodi ed i soggetti positivi di queste reti e connetterli
in maniera sistematica all’interno di un progetto-obiettivo comune: lavorare per
ricomporre le reti sociali e favorire l’integrazione delle fasce più deboli. Un ulteriore e non
secondario obiettivo del programma è quello di favorire la diffusione della cultura della
cooperazione, del lavoro, della legalità, della solidarietà tra i giovani ed i soggetti più
svantaggiati (studenti delle scuole medie superiori, giovani in formazione professionale
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
31
iniziale, giovani e soggetti svantaggiati aggregati all’interno di associazioni locali). Questa
ultima funzione del programma di animazione ha il compito infatti di motivare ed
accompagnare i potenziali beneficiari (in termini motivazionali e culturali) verso i servizi
che stanno a valle nel processo di transizione verso l’integrazione sociale ed economica
(orientamento, formazione, transizione al lavoro). Il Programma di “Animazione
Territoriale” è articolato in quattro specifici interventi rispettivamente nelle scuole e nei
centri di formazione professionale, nelle associazioni locali (ambientalistiche, di
volontariato, sportive, etc.), nelle istituzioni e nelle imprese. Gli interventi di animazione
saranno realizzati utilizzando la metodologia della ricerca-azione e gli approcci della
“psicologia di comunità” centrati sul riconoscimento e la valorizzazione delle identità locali
all’interno di percorsi di lavoro di gruppo. Il coinvolgimento dei soggetti deboli, delle
famiglie, della scuola, delle istituzioni, dell'associazionismo e delle imprese nella
formulazione delle ipotesi di lavoro e di intervento consente una vasta socializzazione di
conoscenze e metodologie e favorisce la realizzazione di modificazioni sia nell'ambiente
educativo-formativo che nell'ambiente sociale incentivando atteggiamenti di scambio e
cooperazione e la creazione di relazioni di rete tra gli attori sociali. Il rafforzamento del
senso di comunità rappresenta infatti una condizione indispensabile per l'integrazione
sociale ed economica dei soggetti più deboli attraverso la riqualificazione dei meccanismi
che determinano il mercato del lavoro.
Mesi
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
Fase 1 definizione del modello di intervento per le
attività di animazione
Fase 2 avviso di gara per l’individuazione del
soggetto gestore
Fase 3 avvio del servizio nelle scuole
Fase 4 avvio del servizio nelle associazioni
Fase 5 avvio del servizio nelle istituzioni
Fase 6 avvio del servizi nelle imprese
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
32
Costo / fasi dell’intervento
Fase 1 definizione del modello di intervento per
Anno
Anno
Anno
0
1
2
Anno….
Anno
Totale
x+1
6.000
6.000
6.000
6.000
le attività di animazione
Fase 2 avviso di gara per l’individuazione del
soggetto gestore
Fase 3 avvio del servizio nelle scuole
15.000
15.000
15.000
15.000
60.000
Fase 4 avvio del servizio nelle associazioni
15.000
15.000
15.000
15.000
60.000
Fase 5 avvio del servizio nelle istituzioni
15.000
15.000
15.000
15.000
60.000
Fase 6 avvio del servizi nelle imprese
TOTALE
192.000
Poiché si tratta di progetti di tipo sociale essi non possono essere realizzati mediate il
sistema dell’autofinanziamento. Per tale motivo si è fatta la scelta di indicare alcune
opportunità di finanziamento nell’ambito dei fondi strutturali e degli altri fondi di tipo
comunitario. Si tratta di riferimenti indicativi che possono lasciar spazio ad altre soluzioni.
Tale programma può essere finanziato nell’ambito del POR FSE Sicilia 2007/2013, asse
inclusione (Obiettivo specifico G).
c)
Programma di “Informazione, Comunicazione e Promozione”
Il programma ha il compito di coordinare e supportare lo scambio e la diffusione delle
informazioni tra tutti i soggetti che fanno parte a diverso titolo e con diverso ruolo della
rete (Operatori, Istituzioni, Associazioni, Scuole, Beneficiari Finali, etc.). Un ruolo non
secondario del Servizio è quello di progettare e gestire un ambiente, basato sull’utilizzo
delle tecnologie dell’informazione e della comunicazione, capace di supportare le diverse
attività cooperative all’interno delle reti create dal progetto. Il Servizio, in quanto
centralizzato, garantisce l’univocità e l’efficacia della “comunicazione” all’esterno della
missione, delle strategie e dei risultati del progetto. Gli strumenti di comunicazione e
cooperazione che verranno messi in campo sono molteplici e diversificati (newsletter,
collana editoriale, pubblicazioni su riviste specializzate, punto di presenza sulla rete
internet, etc.);
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
33
Mesi
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
Fase 1 definizione del modello di intervento
Fase 2 avviso di gara per l’individuazione del
soggetto gestore/ soggetti gestori
Fase 3 avvio delle attività di comunicazione e
produzione materiali
Fase 4 avvio delle attività di informazione e
produzione materiali
Costo / fasi dell’intervento
Fase 1 definizione del modello di intervento per le
Anno
Anno
Anno
0
1
2
Anno….
Anno
Totale
x+1
6.000
6.000
6.000
6.000
attività
Fase 2 avviso di gara per l’individuazione del
soggetto gestore/soggetti gestori
Fase 3 avvio delle attività di comunicazione e
15.000
15.000
15.000
15.000
60.000
15.000
15.000
15.000
15.000
60.000
produzione materiali
Fase 4 avvio delle attività di informazione e
produzione materiali
TOTALE
132.000
Poiché si tratta di progetti di tipo sociale essi non possono essere realizzati mediate il
sistema dell’autofinanziamento. Per tale motivo si è fatta la scelta di indicare alcune
opportunità di finanziamento nell’ambito dei fondi strutturali e degli altri fondi di tipo
comunitario. Si tratta di riferimenti indicativi che possono lasciar spazio ad altre soluzioni.
Tale programma può essere finanziato nell’ambito del POR FSE Sicilia 2007/2013, asse
capacità istituzionali e asse adattabilità (Obiettivo operativo A2).
d) Servizio “Orientamento al Lavoro”.
Il Servizio Orientamento si pone come risorsa fondamentale dell’intero sistema e come
snodo essenziale di raccordo tra l’offerta di lavoro dei giovani e delle fasce deboli che
proviene dal territorio ed individuata attraverso il Programma di Animazione e i Servizi di
Transizione al Lavoro (Sistema Integrato di Formazione e Laboratori di Impresa). Gli
obiettivi dell’orientamento sono finalizzati dunque a rimotivare l’individuo promuovendone
l’autostima, a stimolare la presa di coscienza delle proprie potenzialità di qualsiasi livello,
favorendo l’acquisizione delle capacità necessarie ad individuare un proprio progetto di
vita, commisurato tra le aspirazioni, le potenzialità soggettive e le opportunità oggettive,
individuando la costruzione delle tappe, la realizzazione dell’itinerario, la verifica della
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
34
coerenza al fine del raggiungimento di un buon livello di integrazione sociale e lavorativa.
Il modello di orientamento che si vuole adottare pone al centro dell’interesse l’individuo e
la sua personalità complessiva e lo accompagna in un percorso, rendendolo
gradualmente responsabile e protagonista delle proprie scelte. In questo percorso dovrà
verificarsi il passaggio dall’orientamento all’auto-orientamento, cioè all’attivazione della
persona rispetto ad un proprio problema. Attraverso l’orientamento si intende pertanto
attivare nei beneficiari quel processo essenziale di trasformazione della concezione del
lavoro, il cui elemento cruciale è costituito dal passaggio da una situazione di scarsa
coscienza e conoscenza dell’esperienza lavorativa alla consapevolezza di poter essere
protagonisti delle proprie scelte. Il Servizio Orientamento esplica la sua azione attraverso
le funzioni fondamentali dell’accoglienza e del bilancio in sinergia costante con le funzioni
del tutoring e della valutazione del Sistema di Formazione. Il Servizio Orientamento
accoglie sia utenti singoli con l’esigenza di inserirsi nel mercato del lavoro, sia gruppi di
utenti con l’esigenza di trasformare un’idea di impresa in un progetto fattibile. Le azioni
che vengono messe in atto nella fase di accoglienza sono la presentazione del Servizio e
dell’itinerario di orientamento ed il coinvolgimento in termini motivazionali dei singoli
utenti.
Questa prima fase consente al Servizio di individualizzare la successiva fase del bilancio.
Prima del passaggio al bilancio viene stipulato con i soggetti determinati a proseguire
l’itinerario del progetto una scheda di contratto. La funzione del bilancio è finalizzata a
favorire nei destinatari la consapevolezza delle proprie capacità, delle proprie attitudini,
dei propri reali interessi e a supportarli nella formulazione di un progetto individuale
realista di rimotivazione, recupero, formazione e di reale integrazione nella società e nel
mercato del lavoro.
La funzione di bilancio si svolge attraverso un insieme di passi metodologici che utilizzano
differenti strumenti di lavoro (test e colloqui) fortemente individualizzati in funzione delle
specificità culturali e sociali degli utenti. L’elaborazione dei risultati della fase di bilancio
darà all’Operatore dell’Orientamento un quadro generale della persona, sufficiente per
definire le tappe principali da mettere in atto per l’inserimento del soggetto nell’itinerario
formativo.
Attraverso un colloquio di sintesi verrà approfondita e discussa con il soggetto la
valutazione effettuata al fine di rendere la fase del bilancio, non solo un momento di
progettazione formativa, ma anche un momento di confronto e crescita dell’individuo;
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
35
Mesi
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
Fase 1 definizione del modello di intervento
Fase 2 avviso di gara per l’individuazione del
soggetto gestore/ soggetti gestori
Fase 3 avvio delle attività di orientamento al lavoro
Costo / fasi dell’intervento
Fase 1 definizione del modello di intervento per le
Anno
Anno
Anno
0
1
2
Anno….
Anno
Totale
x+1
6.000
6.000
6.000
6.000
attività
Fase 2 avviso di gara per l’individuazione del
soggetto gestore/soggetti gestori
Fase 3 avvio delle attività di orientamento al
30.000
30.000
25.000
25.000
110.000
lavoro
TOTALE
122.000
Poiché si tratta di progetti di tipo sociale essi non possono essere realizzati mediate il
sistema dell’autofinanziamento. Per tale motivo si è fatta la scelta di indicare alcune
opportunità di finanziamento nell’ambito dei fondi strutturali e degli altri fondi di tipo
comunitario. Si tratta di riferimenti indicativi che possono lasciar spazio ad altre soluzioni.
Tale programma può essere finanziato nell’ambito del POR FSE Sicilia 2007/2013, asse
occupabilità (Obiettivo strategico D) e asse adattabilità (Obiettivo strategico A).
e) Sistema di Formazione
Il Programma di Formazione è articolato in tre linee di azione specifiche : la formazione al
lavoro per i beneficiari finali, la formazione dei tutor che opereranno all’interno del
Progetto, la formazione degli attori locali delle Reti Sociali. Il Sistema di Formazione al
Lavoro per i Beneficiari Finali opera a valle ed in stretta sinergia con il Servizio
Orientamento ed è articolato in un insieme di percorsi individualizzati che si adattano con
continuità ai bisogni dei destinatari, sviluppando progressivamente la loro autonomia
personale e professionale.
Il concetto che è alla base del Sistema di Formazione è il “modulo didattico” inteso come
unità autoconsistente ed autonoma di apprendimento. I percorsi individualizzati si
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
36
compongono di un insieme di “moduli didattici” fruibili dal singolo utente in maniera
flessibile dal punto di vista temporale, in rapporto alle conoscenze pregresse, alla
capacità di apprendimento, ai fabbisogni specifici e alle esigenze individuali determinate
dall’orientamento. Il Programma di Formazione al Lavoro è articolato in due percorsi
formativi, che dopo una parte iniziale comune, portano ad altrettanti sbocchi
occupazionali differenziati: l’avvio di una nuova iniziativa imprenditoriale (di gruppo o
autonoma) e l‘inserimento lavorativo in imprese esistenti. Ambedue i percorsi hanno
come obiettivo generale non una figura professionale specifica, ma l’acquisizione da parte
degli utenti di una forte motivazione all’apprendimento, alla risoluzione dei problemi, al
lavoro di gruppo, all’autoimprenditorialità. La Formazione dei Tutor costituisce un
momento fondamentale dell’iniziativa. Il tutor, che è la figura chiave della metodologia
formativa proposta, deve essere in grado di coniugare le proprie competenze
tecnologiche con le capacità pedagogiche orientate alla costruzione di un'esperienza
piuttosto che alla trasmissione della conoscenza. Il programma di formazione per i tutor
alterna momenti di formazione di base iniziale con periodi di training on the job all’interno
delle attività di servizio. L’articolazione del percorso formativo è la seguente:
I.
Sviluppo Locale e Lavoro Autonomo.
II. Modelli, Tecniche e Strumenti per la Formazione Motivazionale e la Gestione delle
Dinamiche di Gruppo.
III. Metodologie, Tecniche e Strumenti per la Formazione Imprenditoriale e lo Sviluppo di
Progetti di Impresa.
IV Programma di Formazione degli Attori Locali delle Reti Sociali ha l’obiettivo di dare
consistenza al concetto di empowerment delle comunità locali attraverso la
formazione di un nucleo rappresentativo di Rappresentanti delle Istituzioni Locali,
delle Associazioni, delle Imprese, del Sistema Formativo (Scuole, Centri di
Formazione Professionale, Università). Lo sviluppo di un percorso motivazionale e
formativo comune per questi Soggetti, che dovranno assumere nell’ambito
dell’iniziativa il ruolo di Co-Ricercatori Territoriali, è propedeutica al pieno
coinvolgimento degli stessi nell’iniziativa. La formazione, oltre ad omogeneizzare le
conoscenze dei partecipanti sulle politiche, gli strumenti e le esperienze per la
realizzazione di iniziative locali di sviluppo ed occupazione., dovrà fare assumere una
piena consapevolezza del ruolo attivo che è loro demandato nei processi di sviluppo
locale.
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
37
Mesi
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
Fase 1 definizione del modello di intervento per le
attività di formazione
Fase 2 avviso di gara per l’individuazione del
soggetto gestore/dei soggetti gestori
Fase 3 avvio della formazione Tutor
Fase 4 avvio della formazione beneficiari finali
Fase 5 avvio della formazione altre strutture
Costo / fasi dell’intervento
Fase 1 definizione del modello di intervento per le
Anno
Anno
Anno
0
1
2
Anno….
Anno
Totale
x+1
6.000
6.000
6.000
6.000
attività di formazione
Fase 2 avviso di gara per l’individuazione del
soggetto gestore/dei soggetti gestori
Fase 3 avvio della formazione Tutor
30.000
30.000
Fase 4 avvio della formazione beneficiari finali
30.000
30.000
20.000
20.000
100.000
Fase 5 avvio della formazione altre strutture
15.000
15.000
15.000
15.000
60.000
TOTALE
60.000
232.000
Poiché si tratta di progetti di tipo sociale essi non possono essere realizzati mediate il
sistema dell’autofinanziamento. Per tale motivo si è fatta la scelta di indicare alcune
opportunità di finanziamento nell’ambito dei fondi strutturali e degli altri fondi di tipo
comunitario. Si tratta di riferimenti indicativi che possono lasciar spazio ad altre soluzioni.
Tale programma può essere finanziato nell’ambito del POR FSE Sicilia 2007/2013, asse
capitale umano.
f)
Laboratorio di Impresa. Il Laboratorio di Impresa ha il compito di creare le
condizioni necessarie per favorire lo sviluppo e la crescita delle nuove iniziative
imprenditoriali per ridurre il più possibile l’impatto immediato con il mercato e con i
problemi critici, tipici delle imprese nella fase di start-up. Il termine “Laboratorio di
Impresa”, nella nostra accezione, non deve necessariamente richiamare un luogo fisico,
ma bensì una serie di servizi di tutoraggio ed assistenza tecnica forniti direttamente
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
38
all’impresa (tipicamente l’assistenza alla commercializzazione, alla gestione economicafinaziaria ed alla pianificazione strategica, il networking).
Il laboratorio d'impresa, che si è precisato non essere un luogo fisico, è inteso anche
come una parte di laboratorio diffuso che mira a mettere in relazione l'imprenditore
artigiano e non, con giovani che attraverso un vero e proprio periodo di apprendistato
intensivo, alla fine di un percorso, intendono avviare una propria attività imprenditoriale o
ambire ad una stabile collocazione lavorativa in una delle imprese del settore. A tal fine è
utile che l'imprenditore-formatore, che abbia la necessità di aumentare l'organico della
propria azienda, sia preferito nella selezione delle imprese formatrici allorché assuma
l'impegno di inquadrare nel proprio organico uno o più giovani positivamente formati.
Questo
sistema
funzionerà
attraverso
apposite
manifestazioni
d'interesse
per
l'assegnazione di un sostegno sia all'imprenditore-formatore sia al giovane tirocinante.
Mesi
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
Fase 1 definizione del modello di intervento
Fase 2 avviso di gara per l’individuazione del
soggetto gestore/dei soggetti gestori
Fase 3 avvio del Laboratorio
Costo / fasi dell’intervento
Anno 0
Anno 1
Anno 2
Anno….
Anno
Totale
x+1
Fase 1 definizione del modello di intervento
6.000
6.000
Fase 2 avviso di gara per l’individuazione del
6.000
6.000
soggetto gestore/dei soggetti gestori
Fase 3 avvio del Laboratorio
120.000
TOTALE
130.000
100.000
350.000
362.000
Poiché si tratta di progetti di tipo sociale essi non possono essere realizzati mediate il
sistema dell’autofinanziamento. Per tale motivo si è fatta la scelta di indicare alcune
opportunità di finanziamento nell’ambito dei fondi strutturali e degli altri fondi di tipo
comunitario. Si tratta di riferimenti indicativi che possono lasciar spazio ad altre soluzioni.
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
39
Tale programma può essere finanziato nell’ambito del POR FSE Sicilia 2007/2013, asse
adattabilità (Obiettivo operativo C1) e asse 3 del PSR (piano di sviluppo rurale finanziato
con il fondo FEASR)
Programma Integrato per prevenire e fronteggiare le situazioni di disagio e devianza
giovanile. L’intervento, sempre di natura integrata, si propone di modificare una
situazione complessa che richiede iniziative
diversificate in base alla problematica e
all’area comunale di riferimento dell’utenza cui ci si rivolge. Oltre a tutto ciò ci si
dimentica spesso che la prevenzione dovrebbe prevalentemente avvenire all’interno del
nucleo familiare che purtroppo spesso si sente solo e abbandonato. La famiglia non
sempre possiede gli strumenti adatti a identificare il malessere che colpisce i propri figli,
questo avviene soprattutto nei nuclei familiari “insofferenti”, che ancora più di altri
richiedono un attenzione e un sostegno costante. Per tali motivi la strada per affrontare
queste difficoltà non può che essere formata dall’azione coordinata degli operatori,
pubblici e privati, i quali, attraverso le professionalità già presenti, la formazione di figure
specifiche, l’attivazione di diversi interventi coordinati e mirati consentano di incidere
positivamente sui nodi critici finora individuati. L’idea forza è la strutturazione,
l’organizzazione e lo sviluppo di un sistema integrato di azioni per la prevenzione del
disagio minorile e giovanile, un sostegno educativo adeguato ai bisogni e interventi per
l’integrazione sociale di minori e giovani.
Le azioni da attivare possono essere, in sintesi, così riassunte:
Realizzazione sportello SOS
Si tratta di uno sportello di assistenza per i giovani e le famiglie che funga centro
territoriale di sostegno alla famiglia, alla genitorialità e alla risoluzione dei conflitti
famigliari. Lo sportello ha anche le seguenti funzioni: informare e orientare le famiglie
circa gli interventi, sia pubblici che privati, per le politiche sociali e giovanili; attivare e
valorizzare la rete territoriale dei servizi pubblici, privati, di volontariato; orientare
assistenti familiari in cerca di nuove opportunità lavorative e di una maggior
qualificazione.
Lo sportello realizza colloqui di approfondimento con le aspiranti assistenti familiari sulle
attitudini, le competenze e le esperienze lavorative precedenti; orientamento delle
assistenti fa-miliari ai servizi di certificazione delle competenze; colloqui di sostegno per
l’incontro tra famiglie, giovani e assistenti familiari, orientamento e invio al centro per
l’impiego e ai servizi territoriali per l’assistenza al contratto di lavoro.
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
40
Mesi
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
Fase 1 definizione del modello di intervento
Fase 2 avviso di gara per l’individuazione del
soggetto gestore/dei soggetti gestori
Fase 3 avvio dello sportello
Costo / fasi dell’intervento
Anno
Anno
Anno
0
1
2
Anno….
Anno
Totale
x+1
Fase 1 definizione del modello di intervento
6.000
6.000
Fase 2 avviso di gara per l’individuazione del
6.000
6.000
soggetto gestore/dei soggetti gestori
Fase 3 avvio dello sportello
40.000
40.000
40.000
TOTALE
120.000
132.000
Poiché si tratta di progetti di tipo sociale essi non possono essere realizzati mediate il
sistema dell’autofinanziamento. Per tale motivo si è fatta la scelta di indicare alcune
opportunità di finanziamento nell’ambito dei fondi strutturali e degli altri fondi di tipo
comunitario. Si tratta di riferimenti indicativi che possono lasciar spazio ad altre soluzioni.
Tale programma può essere finanziato nell’ambito del POR FSE Sicilia 2007/2013, asse
capacità istituzionali.
Promozione nelle scuole delle esperienze associative e di volontariato presenti
nel territorio e in altre realtà provinciali
Il progetto svolge un ruolo cardine, offrendo ai giovani interessati al volontariato e
all’associazionismo opportunità di esperienze percorse grazie alla collaborazione e al
coordinamento con le organizzazioni di volontariato e le associazioni.
Un lavoro di promozione svolto in partnership con le associazioni di volontariato e con la
collaborazione di altri soggetti, in particolare con il mondo della scuola, per indirizzare le
energie disponibili verso una realtà giovanile desiderosa di far emergere quella voglia di
solidarietà, di protagonismo e di partecipazione che il volontariato vuole intercettare.
Per le associazioni ascoltare queste voci vuole dire aprirsi a un confronto, rimettersi in
discussione e quindi arginare il rischio di invecchiare e chiudersi al mondo esterno. Quindi
il dialogo tra i giovani e il volontariato diventa essenziale per la comunità in cui vivono.
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
41
Una scambio che apre le porte all’impegno sociale e quindi costruisce un ponte tra
soggetti forti e soggetti deboli, tra chi è dentro e chi è fuori, in modo da rendere la
comunità locale più coesa.
Uno stimolo alla partecipazione attiva per rimuovere le disuguaglianze economiche,
culturali, sociali, religiose e politiche e concorre all’allargamento e alla fruizione dei beni
comuni.
Un volontariato che non si ferma solo alla denuncia ma avanza proposte e progetti e
partecipa ai processi sociali favorendo la crescita del sistema democratico. Un impegno
verso la conoscenza e il rispetto dei diritti attraverso la rilevazione di bisogni e di fattori di
emarginazione e di degrado e coinvolge la popolazione nella costruzione di una società
migliore.
I giovani sono utili al volontariato e all’associazionismo per il loro contributo operativo
contingente, ma anche per l’apporto di freschezza nelle strutture e per la predisposizione
dei rincalzi delle stesse, nonché, a periodo più lungo, per i ricambi generazionali.
E per converso il volontariato può essere utile a loro stessi: aiuta le loro relazioni e il loro
ingresso nella comunità e amplia gli orizzonti rispetto ai consueti e abituali quadri della
famiglia, della scuola e dei compagni.
L’ingresso al volontariato va però accompagnato, anche perché occorre acquisire uno
stile di vita, oltre a metodologie e competenze che garantiscono interventi corretti e
solidali.
Mesi
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
Fase 1 individuazione soggetti del volontariato e
associazionismo
Fase 2 definizione calendario incontri con le scuole
Fase
3
produzione
materiale
documentale
e
informativo
Fase 3 realizzazione attività
!
!
!
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
42
Anno
Anno
Anno
Anno….
Anno
Totale
Costo / fasi dell’intervento
0
1
2
Fase 1 individuazione soggetti del volontariato e
2.000
2.000
1.000
1.000
15.000
15.000
x+1
associazionismo
Fase 2 definizione calendario incontri con le
scuole
Fase 3 produzione materiale documentale e
informativo
Fase 4 realizzazione attività
15.000
15.000
15.000
TOTALE
45.000
63.000
Poiché si tratta di progetti di tipo sociale essi non possono essere realizzati mediate il
sistema dell’autofinanziamento. Per tale motivo si è fatta la scelta di indicare alcune
opportunità di finanziamento nell’ambito dei fondi strutturali e degli altri fondi di tipo
comunitario. Si tratta di riferimenti indicativi che possono lasciar spazio ad altre soluzioni.
Tale programma può essere finanziato nell’ambito dei programmi diretti della UE,
PROGRESS e Youth.
Creazione di centri di aggregazione
Progettati e gestito attraverso il coinvolgimento dei giovani stessi che propongano
percorsi culturali ed artistici (musica, teatro, alimentazione, danza, radio, televisione…)
oltre che diretti al tempo libero (sport, radio, …) che permettano confronti tra diverse
generazioni e tra giovani provenienti da diverse aree del mondo.
Recupero architettonico e riqualificazione di spazi idonei per l'utilizzo del tempo libero
degli adolescenti ericini, che diventi spazio di condivisione, conoscenza reciproca,
aggregazione. L'essenziale figura dell'Educatore ha la funzione di promuovere attività
concrete (ludiche, educative, etc.) che diventino occasione di confronto, di crescita, di
riflessione comune all'interno della comunità giovanile. I centri promuovono le attività di
prevenzione primaria dei cosiddetti "comportamenti a rischio".
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
43
Mesi
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
Fase 1 individuazione luogo/luoghi da recuperare
Fase 2 concorso internazionale di progettazione per
la riqualificazione
Fase 3 progettazione definitiva
Fase 4 Appalto lavori
Fase 5 realizzazione lavori recupero
Fase 6 individuazione personale
Fase 7 avvio attività
!
Anno 0
Anno 1
Anno 2
Costo / fasi dell’intervento
Fase
1
individuazione
Anno….
Anno
Totale
x+1
luogo/luoghi
da
1.000
1.000
25.000
25.000
Fase 3 progettazione definitiva
30.000
30.000
Fase 4 Appalto lavori
5.000
5.000
Fase 5 realizzazione lavori recupero
100.000
Fase 6 individuazione personale
5.000
Fase 7 avvio attività
70.000
recuperare
Fase 2 concorso internazionale di progettazione
per la riqualificazione
TOTALE
100.000
100.000
300.000
5.000
80.000
90.000
240.000
606.000
Realizzazione di gruppi appartamento, ovvero strutture abitative nelle quali
adolescenti privi di validi supporti familiari sono accompagnati da operatori esperti nel
loro percorso di autonomizzazione
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
44
I Gruppi Appartamento rispondono alle specifiche esigenze di residenzialità assistita di
tipo con prevalente valenza sociale-educativa. IL servizio si propone di offrire una
struttura da insediare presso unità abitative attualmente non utilizzate nel territorio
comunale che affronti il disagio di adolescenti che per condizioni di vita sociale e familiare
possiedono una sufficiente acquisita autonomia che deve essere migliorata e consolidata
al fine di utilizzare tutte le risorse potenziali effettivamente esistenti e favorire condizioni
di benessere psicofisico.
Il servizio, attraverso l'apporto degli operatori, che offrono un sostegno di tipo
relazionale, domiciliare ed educativo, vuole assicurare agli ospiti sia le prestazioni di
assistenza, di cura ed igiene personali che un orientamento verso l'autonomia per
l'organizzazione e la gestione della quotidianità.
L'integrazione sociale e' una ulteriore finalità del servizio che, mediante un supporto nelle
relazioni interne ed esterne alla struttura, tenda a consolidare i legami tra gli ospiti e la
comunità locale.
Mesi
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
Fase 1 individuazione luogo/luoghi da recuperare
Fase 2 concorso internazionale di progettazione per
la riqualificazione
Fase 3 progettazione definitiva
Fase 4 Appalto lavori
Fase 5 realizzazione lavori recupero
Fase 6 individuazione personale
Fase 7 avvio attività
!
!
!
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
45
!
Costo / fasi dell’intervento
Anno
Anno
Anno
0
1
2
Anno….
Anno
Totale
x+1
Fase 1 individuazione luogo/luoghi da recuperare
1.000
1.000
Fase 2 concorso internazionale di progettazione
15.000
15.000
Fase 3 progettazione definitiva
15.000
20.000
Fase 4 Appalto lavori
5.000
5.000
Fase 5 realizzazione lavori recupero
60.000
Fase 6 individuazione personale
5.000
Fase 7 avvio attività
70.000
per la riqualificazione
60.000
60.000
180.000
5.000
80.000
90.000
TOTALE
240.000
466.000
Si tratta, in sintesi, della costruzione di una rete di servizi integrati tra di loro che
consentano una efficace articolazione degli interventi nelle diverse fasi del percorso di
articolazione di interventi calibrati sui reali bisogni dei minori, dei giovani e delle loro
famiglie, nelle diverse fasi del percorso, con la valorizzazione reciproca dei partner, delle
specifiche competenze di ciascuno, in grado di potenziare la cooperazione, piuttosto che
la sovrapposizione e competizione tra i vari attori sociali. L’intervento si attua attraverso
la formazione degli operatori, la creazione di una struttura di coordinamento degli
interventi, la specializzazione e valorizzazione delle risorse umane presenti nel territorio,
la messa in rete dei servizi esistenti nell’ambito di riferimento; la creazione di una carta
dei servizi offerti; potenziamento dei servizi già esistenti nel territorio, consentendo
un’erogazione costante e congruente ai bisogni del target di riferimento. L’ampliamento
dell’offerta dei servizi di accoglienza e cura dei minori in difficoltà.
Occorre potenziare i servizi quali: Ludoteche, Centri di Aggregazione, Servizi Educativi
Territoriali, Gruppi sportivi, Gruppi musicali, Servizi specialistici per disabili, orientamento
al lavoro, Sostegno alla genitorialità, centri per la famiglia e per il sostegno psicologico,
Incontri di formazione per genitori, insegnanti ed esperti; promozione dello sport giocato,
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
46
quale strumento educativo e luogo privilegiato per il rispetto delle regole e la scoperta
delle capacità individuali.
Progetto Integrato per la mobilità giovanile ericini
Il Progetto presenta una serie di azioni di natura integrata per il consolidamento di una
politica
della
mobilità
giovanile
all’interno
del
territorio
ericino.
L’intervento,
coerentemente con gli obiettivi operativi individuati, si propone di favorire l’integrazione
dei giovani nella società locale e incoraggiarne lo spirito di iniziativa, aiutare gli stessi ad
acquisire conoscenze, capacità e competenze e a riconoscere il valore di tali esperienze.
Un progetto di mobilità internazionale permette ai giovani ericini di esprimere liberamente
il proprio senso di solidarietà in Europa e nel mondo e di promuovere una migliore
comprensione della varietà culturale, insita nel nostro comune patrimonio europeo, e dei
nostri comuni valori fondamentali. Ciò consente di introdurre nello stile di vita e nella
percezione del contesto locale (Erice diventa territorio di ospitalità per progetti di
scambio) la dimensione europea con ripercussioni positive sulle attività giovanili a livello
locale. Gli interventi previsti sono i seguenti:
Progetto INTERSCAMBIO, periodi visita e campi di lavoro da e per Erice
il Progetto Interscambio permette ad uno o più gruppi di giovani ericini di accogliere o di
essere accolti da un gruppo di un altro paese per realizzare un programma di attività in
comune. Gli scambi di giovani sono mirati ai giovani tra i 13 ed i 25 anni. Queste attività,
basate su partnership transnazionali, prevedono la partecipazione attiva di giovani e
mirano a fare loro scoprire diverse realtà socioculturali e a prenderne coscienza,
imparando gli uni dagli altri e rafforzando la loro consapevolezza di essere cittadini
europei. I giovani possono così esplorare similitudini e differenze tra le loro culture. Gli
scambi tra giovani possono contribuire inoltre a sensibilizzare la popolazione locale in
merito alle altre culture, esercitando un effetto positivo, oltre che sui giovani e sulle
attività delle associazioni giovanili, anche sulle comunità locali.
Il fulcro tematico saranno le attività multilaterali in materia di mobilità di gruppo, senza
escludere comunque gli scambi bilaterali tra giovani. Uno scambio bilaterale tra gruppi è
giustificato particolarmente nel caso si tratti della prima attività europea o nel caso in cui
i partecipanti siano piccoli gruppi o gruppi locali senza esperienza a livello europeo. Gli
scambi per i giovani più svantaggiati sono particolarmente benvenuti, per incoraggiare la
loro partecipazione al programma.
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
47
Ciascuno scambio di giovani prevede un gruppo di partner ospitante e uno (scambio
bilaterale) o più (scambio trilaterale o multilaterale) gruppi di partner ospitati.
Mesi
1
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
Fase 1 individuazione e stipula accordi con città,
villaggi e luoghi ospitanti
Fase 2 manifestazione di interessi nel territorio
comunale ericino
Fase 3 graduatorie
Fase 4 sottoscrizione accordi di scambio
Fase 5 avvio attività di scambio internazionale
Costo/fasi dell’intervento
Fase 1 individuazione e stipula accordi con città,
Anno
Anno
Anno
0
1
2
Anno….
Anno
Totale
x+1
12.000
12.000
6.000
6.000
Fase 3 graduatorie
2.000
2.000
Fase 4 sottoscrizione accordi di scambio
12.000
12.000
Fase 5 avvio attività di scambio internazionale
80.000
villaggi e luoghi ospitanti
Fase 2 manifestazione di interessi nel territorio
comunale ericino
80.000
80.000
TOTALE
240.000
272.000
Progetto Animazione e sportello per il servizio volontario europeo
Il Servizio Volontario Europeo (SVE) offre ai giovani cittadini europei di età compresa tra i
18 e i 25 anni l’occasione di prendere parte ad un progetto di sviluppo locale all’interno di
uno dei Paesi dell’UE.
Al giovane viene data la possibilità di svolgere un’esperienza altamente formativa
conoscendo da vicino la cultura, la lingua di un Paese diverso dal proprio ed avendo la
possibilità di confrontarsi con giovani appartenenti a contesti sociali e culturali diversi dal
suo. Il progetto prevede la realizzazione di attività di animazione territoriale per
promuovere il SVE e intende attivare le procedure per l’accreditamento dalla
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
48
Commissione Europea e dall’Agenzia Nazionale Italiana come Ente di invio per i giovani
che intendono partecipare al servizio volontario europeo. lo sportello del servizio
volontario europeo dovrebbe svolgere attività di front office e back office dove i giovani
interessati potranno trovare informazioni generiche sul SVE, colloqui di orientamento,
supporto tecnico per partecipare al progetto, materiale informativo sulle opportunità di
volontariato in Italia e all’estero.
Mesi
Fase
1
1
proposta
di
candidatura
2
3
4
5
6
7
8
9
10
11
12
per
l’accreditamento a sportello SVE in Erice
Fase 2 animazione territoriale sul SVE
Costo / fasi dell’intervento
Fase
1
proposta
di
candidatura
per
Anno
Anno
Anno
0
1
2
12.000
Anno….
Anno
Totale
x+1
12.000
l’accreditamento a sportello SVE in Erice
Fase 2 animazione territoriale sul SVE
15.000
15.000
TOTALE
30.000
42.000
8. ALLEGATI
1)
Rappresentazione grafica in scala 1:10000 in forma cartacea e digitale (pdf su cd-rom) con chiara individuazione del
perimetro esterno, dei confini delle singole sezioni censuarie in esso comprese. E delle denominazioni relative a
ciascun indirizzo stradale ammissibile;
1a)
Orto foto dell’area beneficiaria;
1b)
Particolare con sezioni censuarie dell’area;
2)
Schede verifica requisiti ammissibilità e scheda matrice calcolo IDS;
3)
Tavola grafica contratto di quartiere II San Giuliano;
4)
Delibera G.M. n° 39/08 progetto “ ERICE è LEGALITA’ E SICUREZZA” ;
5)
Delibera G.M. n° 41/08 progetto “ IL BENE DI TUTTA LA CITTADINANZA” ;
6)
Delibera G.M. n° 40/08 progetto “ ERICE è …. Baden Powell “.
PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. NEL COMUNE DI ERICE
49
Scarica

PROPOSTA PROGETTUALE Z.F.U. ERICE