Expo 2015, la cupola degli appalti puntava anche ai cantieri per la Piast...
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Giustizia & Impunità
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Manovre occulte su quei cantieri erano già emersi nell'inchiesta
che il 20 marzo scorso ha portato al primo arresto dell'ed di
Infrastrutture Lombarde, Antonio Giulio Rognoni. Ma a quel
retroscena si aggiunge un altro capitolo, quello riguardante una
società cooperativa legata a Primo Greganti. E per la gara per la
Città della Salute spunta un "accordo preliminare" tra le imprese
Puntavano anche alla cosiddetta Piastra quelli della cupola degli
appalti. L’infrastruttura più importante di Expo 2015, affidata nel
luglio 2012 alla Mantovani, prevede una serie di lavori importanti:
dalle opere idriche ai percorsi agli impianti tecnologici. Insomma
una miriade di cantieri e tanti soldi. Manovre occulte su quei
cantieri erano già emersi nell’inchiesta che il 20 marzo scorso ha
portato al primo arresto dell’ed di Infrastrutture Lombarde,
Antonio Giulio Rognoni. Ma a quel retroscena si aggiunge un
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30/12/2015 22:04
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“Anche coop legata a Greganti per l’appalto della Piastra”.
A discuterne, è il 23 dicembre 2013, sono Gianstefano Frigerio,
ex deputato Dc e Fi, e Sergio Cattozzo, ex esponente ligure
dell’Udc che nell’interrogatorio si è definito un “lobbista
all’americana”. I due parlano delle palazzine e dell’appalto da 1
miliardo e 300 milioni vinto dalla società veneta. “Ah la piastra
famosa” dice Frigerio a Cattozzo “la piastra famosa”. “C’aveva
dentro anche le palazzine” prosegue il primo “e le abbiam già fatte”
risponde il secondo. “Sì sì quelle le han fatte, Mantovani, la piastra
famosa…dietro c’è Infrastrutture…”. Ma dagli atti dell’inchiesta
spunta anche una società cooperativa legata a Primo Greganti, l’ex
compagno G, che avrebbe lavorato per la realizzazione della Piastra:
la Viridia S.C. di Settimo Torinese. Fernando Turri, rappresentante
legale della coop, “avrebbe partecipato” anche a un incontro, il 20
dicembre 2013, con Greganti e con l’allora manager di Expo 2015
spa, Angelo Paris, finito in carcere giovedì scorso.
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I finanzieri scrivono che
Viridia “assume rilevanza
con riferimento a buona
parte delle vicende
attenzionate” dai pm di
Milano Claudio
Gittardi e Antonio
D’Alessio perché pur
“non essendo
palesemente ricompresa
nel raggruppamento di
imprese” che vinse l’appalto ha “svolto dei lavori nel sito di Expo
2015, verosimilmente in qualità di consorziata del Consorzio
Veneto Cooperativo” che era nel gruppo di imprese che si
aggiudicò la gara. In una telefonata del settembre 2013 Turri diceva
a Greganti che sarebbe servita “una posizione ‘di controllo’ e per
tale scopo aveva proposto un ‘uomo’” per poi fargli presente, annota
la Gdf in una delle informative agli atti, di non aver “potuto parlare
con l’amico ‘fritz” invitando Greganti a “parlarci lui, quando lo
vedrà a Roma”.
Città della Salute, accordo preliminare tra le imprese. Un
“accordo preliminare” per aggiudicarsi l’altra grande preda, la Città
della Salute. Sono una decina le imprese, che avrebbero avuto
“collegamenti con il sodalizio Frigerio-Cattozzo-Greganti-Grillo”, e
che si sarebbero mosse, secondo gli investigatori della Guardia di
Finanza, per aggiudicarsi il maxi-appalto da 300 più Iva, per il
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un’informativa della Gdf spunta anche una e-mail indirizzata all’ex
funzionario del Pci Primo Greganti con un il patto tra le società
interessate. L’11 aprile del 2013, in particolare, Lorenzo Beretta,
un responsabile di Olicar, gruppo che si occupa di servizi per
l’energia, avrebbe inviato una e-mail, poi “acquisita” di finanzierei.
La lettera in cui era indicato come oggetto “Città della Salute e della
Ricerca – Sesto San Giovanni” e conteneva “un file” chiamato
“Sesto San Giovanni Accordo Preliminare”, che sarebbe stato girato,
secondo la Gdf, dall’imprenditore vicentino Enrico Maltauro, che
alla cupola avrebbe versato 1,2 milioni, a Beretta.
Nel file c’era “la bozza di una scrittura privata tra la Maltauro, il
Consorzio Nazionale Cooperative di produzione e lavoro ‘Ciro
Menotti’ Scpa; Cefla S.C; Prisma Impianti spa; Gemmo Spa;
Manutencoop Facility Management spa; Servizi Ospedalieri spa;
Olicar; Vivenda spa; Sotraf. Una bozza con l’indicazione della
“costituzione di un raggruppamento temporaneo di imprese” per
partecipare alla gara. Nel gruppo di imprese, sempre secondo la
Gdf, doveva essere inserita in vista dei lavori anche la cooperativa
Viridia, che sarebbe stata legata a Greganti, tanto che la ‘Ciro
Menotti’ Scpa dichiarava nella bozza “di intervenire per conto della
propria consorziata Viridia”. E tutte le società “interessate al
raggruppamento temporaneo di imprese”, scrive la Gdf, erano
“pressoché” tutte collegate con il “sodalizio” alla cupola.
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