Studio d’Incidenza redatto ai sensi della L.R. 56/00
e D.P.R. 357/97 sulla Variante al PRG e
rielaborazione della Variante relativo al
Programma Integrato di Neghelli.
Professionisti incaricati ex Deliberazione della Giunta Municipale n° 23 del 25/01/2006
Dott. Federico Morimando
Dott. Claudio Carere
Ornitologo,
Dottore di Ricerca in Zoologia
Biologo,
Ecologo ed Etologo
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Studio d’Incidenza redatto ai sensi della L.R. 56/00 e D.P.R. 357/97 sulla Variante al PRG e rielaborazione della Variante relativo
al Programma Integrato di Neghelli.
Dott. Federico Morimando e Dott. Claudio Carere
Studio d’Incidenza redatto ai sensi della L.R. 56/00 e D.P.R. 357/97 sulla Variante al
PRG e rielaborazione della Variante relativo al Programma Integrato di Neghelli
INDICE
1.
2.
3.
4.
5.
5.1.
5.2.
5.3.
5.4.
6.
6.1.
6.2.
6.3.
6.4.
6.5.
7.
INTRODUZIONE ........................................................................................................................3
QUADRO DI RIFERIMENTO NORMATIVO .........................................................3
METODOLOGIE DI ANALISI ..........................................................................................7
DESCRIZIONE DELLA VARIANTE IN OGGETTO..........................................8
DESCRIZIONE DEL SITO COMUNITARIO .......................................................12
Introduzione al sito..............................................................................................................................12
Descrizione della componente Habitat.................................................................................................13
Descrizione della componente Flora....................................................................................................17
Descrizione della componente Fauna ..................................................................................................17
INCIDENZA SUL SITO ........................................................................................................24
Individuazione delle potenziali sorgenti di incidenza............................................................................24
Incidenza sulla componente Habitat ....................................................................................................25
Incidenza sulla componente Flora .......................................................................................................25
Incidenza sulla componente Fauna ......................................................................................................25
Incidenza sull’integrità del sito Natura 2000........................................................................................31
M
ISURE DI MITIGAZIONE E COMPENSAZIONE ........................................32
7.1 Misure di mitigazione previste dalla N.T.A. di Variante ...............................................................................33
7.2 Misure di mitigazione previste dalla Rielaborazione della Variante .............................................................35
7.3 Misure di mitigazione previste dalla presente Relazione di Incidenza...........................................................37
8. MISURE DI COMPENSAZIONE PREVISTE DALLA PRESENTE
RELAZIONE D’INCIDENZA ........................................................................................................39
9. CONCLUSIONI..........................................................................................................................41
BIBLIOGRAFIA .......................................................................................................................................................42
2
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1. Introduzione
Il presente studio riguarda la variante e la rielaborazione della Variante al PRG del
Comune di Orbetello (GR) comparto Neghelli, in relazione alla possibile incidenza
ambientale degli interventi previsti dalla variante di PRG e successiva rielaborazione
relativa al programma integrato di intervento – comparto Neghelli, sulla base di quanto
stabilito nella deliberazione della Giunta Municipale n. 23 del 25/01/2006 del Comune di
Orbetello. A seguito dei contributi e pareri delle Amministrazioni Provinciale e Regionale,
nonché dell’Istituto Nazionale della Fauna Selvatica che hanno evidenziato criticità sulle
emergenze tutelate dal SIR Laguna di Orbetello riconducibili, come del resto evidenziato
dalla Relazione d’Incidenza, alla Variante, sono state richieste da parte di Regione e
Provincia modifiche o integrazioni del progetto di variante. In seguito alle riunione del
29/11/2006 e del 19/01/2006 tra le strutture tecniche del Comune di Orbetello, della
Provincia di Grosseto e delle Regione Toscana, è emersa la necessità di procedere alla
redazione di una nuova relazione d’incidenza sulla base della rielaborazione della
Variante: questa relazione d’incidenza deve valutare pertanto ulteriori effetti mitigatori oltre
a quelli già recepiti in sede di predisposizione della variante.
2. Quadro di riferimento normativo
Nel 1992 con la Direttiva 92/43/CEE1, definita “Direttiva Habitat”, l’Unione Europea ha
ribadito l’importanza del mantenimento della biodiversità nel territorio comunitario in
quanto “...nel territorio europeo degli Stati membri gli habitat naturali non cessano di
degradarsi e un numero crescente di specie selvatiche è gravemente minacciato...”; per
tale motivo “è necessario adottare misure a livello comunitario per la loro conservazione”
(CEE, 1992).
1
Direttiva 92/43/CEE del 21 maggio 1992 “concernente la conservazione degli habitat naturali e seminaturali e della
flora e della fauna selvatiche”.
3
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Per il raggiungimento di tale obiettivo l’Unione Europea, mediante la Direttiva Habitat, ha
previsto la costituzione di una Rete Ecologica Europea di siti (zone speciali di
conservazione) denominata Rete Natura 2000. Tale rete, costituita quindi da quelle aree
ove sono localizzati habitat e specie rare (elencati negli allegati della Direttiva) “…dovrà
garantire il mantenimento, ovvero all’occorrenza il ripristino, in uno stato soddisfacente, dei
tipi di habitat naturali e degli habitat delle specie interessati nelle loro aree di ripartizione
naturale”.
Nel 1996 Regione Toscana, nell’ambito del Progetto BioItaly, ha individuato, cartografato e
schedato Siti di Importanza Comunitaria e Zone di Protezione Speciale2. Oltre a tali SIC e
ZPS nell’ambito dello stesso progetto sono stati individuati “Siti di Interesse Regionale”
(SIR) e “Siti di Interesse Nazionale” (SIN).
In base art.3 comma 1 del DPR 8 settembre 1997 n° 357, “Regolamento recante
attuazione della direttiva 92/43/CEE relativa alla conservazione degli habitat naturali e
seminaturali, nonché della flora e della fauna selvatiche”, modificato dall'art. 3 del D.P.R.
12 marzo 2003, n. 120, “Le regioni e le province autonome di Trento e di Bolzano
individuano, i siti in cui si trovano tipi di habitat elencati nell'allegato A ed habitat di specie
di cui all'allegato B e ne danno comunicazione al Ministero dell'ambiente e della tutela del
territorio ai fini della formulazione alla Commissione europea, da parte dello stesso
Ministero, dell'elenco dei proposti siti di importanza comunitaria (pSic) per la costituzione
della rete ecologica europea coerente di zone speciali di conservazione denominata
«Natura 2000»”, la Regione Toscana ha emanato le seguenti norme a recepimento del
precedente articolo:
1. decisione di Giunta Regionale n.16 del 9.12.1997, riguardante determinazioni relative
alle modalità e procedure di recepimento della Direttiva comunitaria Habitat in
Toscana;
2. Deliberazione C.R. 10 novembre 1998, n.342 (Consiglio Regionale Toscano, 1998),
successive Delibere Regionali (Giunta Regionale,1998; Consiglio Regionale Toscano,
2
Direttiva 79/409/CEE del 2 aprile 1979 “concernente la conservazione degli uccelli selvatici”.
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2002; Giunta Regionale Toscana, 2002), con le quali la Regione Toscana ha approvato
120 Siti di Importanza Comunitaria (pSIC) ai sensi della Direttiva 92/43/CEE, 35 Zone
di Protezione Speciale (ZPS) ai sensi della Direttiva 79/409/CEE, 15 siti di interesse
regionale (SIR) e 7 siti di interesse nazionale (SIN).
3. Deliberazione C.R. 21 gennaio 2004 n.6 (Perimetrazione dei siti di importanza
regionale e designazione di zone di protezione speciale in attuazione delle direttive n.
79/409/CEE e n. 92/43/CEE), con la quale si approvano le modifiche dei perimetri dei
SIR e si istituiscono 26 nuove ZPS.
Il quadro complessivo dei SIC e delle ZPS presenti in Toscana e nelle altre regioni italiane
(fino all’anno 2000) è riportato nel D. M. del 3 aprile 2000. L’elenco completo e aggiornato
dei SIR presenti in Toscana è contenuto nell’Allegato D della deliberazione C.R. 18/2002.
Con L.R. 56/20003 la Regione Toscana ha approvato una legge per la tutela della
biodiversità, riconoscendo il ruolo strategico dei siti di importanza comunitaria, nazionale e
regionale. In tale contesto le diverse tipologie di siti (pSIC, ZPS, SIR, SIN) sono stati
complessivamente classificati quali Siti di Importanza Regionale (SIR).
Questa legge regionale estende di fatto a tutti i Siti di Importanza Regionale le norme di
cui al DPR 357/97. Nell’ambito di tale legge sono state individuati nuove tipologie di
habitat e nuove specie non espressamente comprese negli allegati delle direttive
comunitarie, ma considerate di elevato interesse regionale.
La valutazione d'incidenza è il procedimento di carattere preventivo al quale è necessario
sottoporre qualsiasi piano o progetto che possa avere incidenze significative su un sito
esistente o potenziale (sito proposto) della rete Natura 2000, singolarmente o
congiuntamente ad altri piani e progetti e tenuto conto degli obiettivi di conservazione del
sito stesso. Tale procedura è stata introdotta dall'art. 6, comma 3, della direttiva "Habitat",
con lo scopo di salvaguardare l'integrità dei siti attraverso l'esame delle interferenze di
piani e progetti non direttamente connessi alla conservazione degli habitat e delle specie
per cui essi sono stati individuati, ma in grado di condizionarne l'equilibrio ambientale.
3
L. R. 6 aprile 2000 n.56 “Norme per la conservazione e la tutela degli habitat naturali e seminaturali, della flora e della
fauna selvatiche (...)”.
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In ambito nazionale, la valutazione d'incidenza viene disciplinata dall'art. 6 del DPR 12
marzo 2003 n.120, G.U. n. 124 del 30 maggio 2003), che ha sostituito l'art. 5 del DPR 8
settembre 1997, n. 357 che trasferiva nella normativa italiana i paragrafi 3 e 4 della
direttiva "Habitat". Il comma 2 dello stesso art. 6 stabilisce che vanno sottoposti a
valutazione di incidenza tutti i piani territoriali, urbanistici e di settore, ivi compresi i piani
agricoli e faunistico-venatori e le loro varianti. Proprio in base al DPR n.120 del 2003,
all’art. 5 comma 3, “I proponenti di interventi non direttamente connessi e necessari al
mantenimento in uno stato di conservazione soddisfacente delle specie e degli habitat
presenti nel sito, ma che possono avere incidenze significative sul sito stesso,
singolarmente o congiuntamente ad altri interventi, presentano, ai fini della valutazione di
incidenza, uno studio volto ad individuare e valutare, secondo gli indirizzi espressi
nell'allegato G, i principali effetti che detti interventi possono avere sul proposto sito di
importanza comunitaria, sul sito di importanza comunitaria o sulla zona speciale di
conservazione, tenuto conto degli obiettivi di conservazione dei medesimi”.
La metodologia operativa della valutazione d'incidenza è dettagliatamente riportata nella
guida metodologica "Assessment of plans and projects significantly affecting Natura 2000
sites. Methodological guidance on the provisions of Article 6 (3) and (4) of the Habitats
Directive 92/43/EEC" redatto dalla Oxford Brookes University per conto della
Commissione Europea DG Ambiente, e prevede 4 fasi principali nella valutazione
d’incidenza:
-
FASE 1 – Screening
-
FASE 2 – Valutazione appropriata
-
FASE 3 – Analisi delle incidenze e delle soluzioni alternative
-
FASE 4 – Definizione delle misure di compensazione
La stessa guida metodologica dichiara che “La probabilità di incidenze significative può
derivare non soltanto da piani o progetti situati all’interno di un sito protetto, ma anche da
piani o progetti situati al di fuori di un sito protetto. Ad esempio, una zona umida può
essere danneggiata da un progetto di drenaggio situato ad una certa distanza dai confini
della zona umida…La procedura dell’articolo 6, paragrafi 3 e 4, è attivata non dalla
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certezza ma dalla probabilità di incidenze significative derivanti non solo da piani o progetti
situati all’interno di un sito protetto, ma anche da quelli al di fuori di esso”.
3. Metodologie di analisi
La presente relazione d’incidenza è redatta allo scopo di individuare tutte le possibili
interferenze o impatti che la variante al PRG e successiva rielaborazione in oggetto del
Comune di Orbetello può provocare sul SIR-pSIC “Laguna di Orbetello” (Tavola 1) anche
in concomitanza (incidenza cumulativa) con altre opere in fase di attuazione o di futura
attuazione, in base alla normativa precedentemente elencata. In particolare abbiamo
articolato il lavoro di analisi nelle seguenti fasi operative:
-
FASE 1 Descrizione della variante in oggetto e delle opere in essa previste
-
Descrizione generale del sito d’interesse regionale-comunitario coinvolto dagli
interventi.
-
FASE 2 Descrizione particolareggiata dell’area d’intervento con valutazione
dello stato attuale di conservazione delle specie di flora e fauna e degli habitat di
interesse comunitario-regionale per i quali il sito è stato designato
-
FASE 3 Analisi dell’incidenza diretta ed indiretta che il progetto produce, nelle
diverse fasi di realizzazione, nell’immediato e nel medio-lungo termine, anche
sui fattori che possono essere considerati indicativi dello stato di conservazione
di habitat e specie.
-
FASE 4 Individuazione delle misure mitigative e compensative necessarie
l’abbattimento delle incidenze negative rilevate
7
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L’analisi della compatibilità della variante sulle specie e sugli habitat dei SIR-pSIC è stata
effettuata tramite la consultazione della scheda descrittiva del sito, contenuta nell’archivio
Natura 2000, integrata con altre fonti informative ufficiali come il Repertorio Naturalistico
Toscano (RE.NA.TO.), il Sistema Informativo Regionale Ambientale della Toscana (SIRA)
e da altra bibliografia specifica. Per un analisi specifica e particolareggiata delle eventuali
incidenze significative si è provveduto ad individuare un'area di studio interna entro la
quale è stato svolto uno studio di campo, volto a verificare puntualmente le tipologie
ambientali presenti ed in particolare quelle interessate dagli interventi, in relazione alla
localizzazione e alle caratteristiche dei SIR-pSIC.
4. Descrizione della variante in oggetto
Il progetto edilizio interessa terreni prospicenti la Laguna di Ponente a una distanza di
ca 500 m dall’Isola di Neghelli, senza interessare la riva della Laguna che resta separata
dall’area da cordoni di vegetazione, un canale e la strada asfaltata litoranea. Tale area,
compresa tra il cimitero e l’abitato di Orbetello, pur rappresentando una “finestra” di
territorio non edificato, è situata in una vera e propria area urbana, anche considerando la
presenza dell’Ospedale situato, parallelamente, a Est del cimitero. Pertanto la porzione
di territorio interessato dalla Variante non riguarda direttamente habitat e flora
Comunitari.
L’area interessata dalla variante in oggetto è stata suddivisa, riprendendo la
suddivisione utilizzata dallo Studio Agriprogram, in diverse sottounità omogenee, allo
scopo di fornire maggiore chiarezza espositiva, omogeneizzare la presente relazione con
quella precedente dello Studio Agriprogram ed evidenziare i rapporti di progetto edilizio
con il SIR/pSIC della Laguna di Orbetello. I confini di ogni sottoarea sono stati individuati
in cartografia nella Tavola 2. Qui di seguito è riportata una breve descrizione dei
soprassuoli di ogni sottoarea così individuata:
-
Area A. La superficie totale della sottoarea in esame è di circa 31500 mq di cui
circa 13500 mq occupati da un vecchio oliveto in stato di abbandono. Gli esemplari
di ulivo, di cui alcuni mostrano carattere “monumentale”, mostrano evidenti segni di
sofferenza a causa all’abbandono e all’insediamento di rampicanti ormai molto
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sviluppati. La parte dell’Area A limitrofa al canale perilagunare presenta una
formazione vegetazionale lineare di canneto a dominanza di Arundo donax, di circa
20 metri di larghezza, con alcune interruzioni, che svolge attualmente un ruolo di
barriera nei confronti di rumori o disturbi visivi che provengono dalla direzione
dell’ambiente lagunare.
-
Area B. E’ caratterizzata da incolti, piccoli appezzamenti destinati ad orto familiare,
da porzioni di vegetazione ruderale e sinantropica. L’area B ha una superficie di
circa 25500 mq. Le unità urbanizzate presenti all’interno di quest’area sono alcuni
condomini, un depuratore e un deposito/cantiere comunale. La caratteristica più
evidente è l’abbandono dei campi con conseguente insediamento di vegetazione
erbacea e arbustiva di tipo sinantropico.
-
Area C. Corrisponde alla parte di laguna che ricade nell’area oggetto dello studio.
Comprende al proprio interno la porzione di acqua libera della laguna, il margine
della laguna, e il complesso degli isolotti di Neghelli. La composizione dei
soprassuoli in questo caso è completamente naturale per cui si rimanda alla
descrizione della componente habitat e vegetazione precedentemente esposta.
-
Area D. L’area D si trova nella porzione altimetricamente più elevata dell’intero
territorio oggetto dell’analisi. E’ quasi del tutto caratterizzata dalla presenza di un
appezzamento di circa mq 9900 coltivato ad oliveto specializzato e da formazioni
arboree lineari di cipressi.
-
Area E. La superficie di quest’area è di 2700 mq. La porzione orientale dell’area E
è caratterizzata da una vasta superficie a canneto a dominanza di Phragmites
australis e da incolti in stato di totale abbandono. La porzione occidentale dell’area
è invece destinata a prato-incolto, con la presenza di un canale drenante di
profondità di circa 70 cm, in buono stato di efficienza. Lungo il margine del canale
troviamo alcuni esemplari di Pistacia lentiscus e Phillyrea latifoglia.
La variante in oggetto della presenta relazione d’incidenza è regolamentata dal
Programma Integrato di Intervento nell’ambito del Neghelli, approvato all’unanimità con
delibera n. 198 del 10/07/2002 dal Comune di Orbetello. Tale programma prevede
l’edificazione di una struttura commerciale di grande distribuzione di vendita e di nuove
unità residenziali. La volumetria edificabile totale in prima istanza era stata prevista pari a
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98.939 mq. L’obiettivo principale che l’Amministrazione Comunale di Orbetello intende
perseguire con il Programma Integrato d’Intervento è quello di riqualificazione urbana e di
creazione d’omogenità del contesto, al suo interno e rispetto alle zone circostanti, unito a
quello di miglioramento della qualità urbana attraverso una riqualificazione delle situazione
di degrado urbano ed ambientale. In quest’ottica deve essere letta anche l’importante
operazione di ripulitura della fascia parallela al canale perilagunare della Laguna di
Ponente della moltitudine di orti abusivi e di baracche che deturpavano il paesaggio e
rappresentavano una forte sorgente di impatto visivo ed acustico verso l’ecosistema
lagunare.
Gli
obiettivi
di
cui
sopra
vengono
dichiaratamente
perseguiti
dall’Amministrazione Comunale mediante il coordinamento degli interventi, l’adeguamento
dell’assetto viario, la creazione di piste ciclabili, pedonali, spazi a verde e parcheggi,
ottenendo tra l’altro un decongestionamento della fascia lagunare, qualificandone e
valorizzandone l’uso riducendo le strutture abitative esistenti e qualificandone l’identità
nell’ambito delle risorse ambientali e paesaggistiche presenti.
Il Programma Integrato di Intervento nell’ambito del Neghelli prevede fondamentalmente la
costruzione di un centro commerciale nell’area attualmente occupata dal cantiere
comunale e dal depuratore non utilizzato e da oliveto specializzato, e che viene identificata
in Tavola 2 come area B e D, e la costruzione di unità abitative di tipo residenziale nelle
aree A ed E.
Successivamente alle criticità evidenziate dalla Provincia di Grosseto, dalla Regione
Toscana e dall’Istituto Nazionale per la Fauna Selvatica, circa un rischio d’impatto
significativo sugli ecosistemi circostanti ed in particolare sull’Isolotto Neghelli (importante
sito di nidificazione dell’avifauna acquatica e di conseguenza obiettivo prioritario di
conservazione del SIR/pSIC “Laguna di Orbetello”) l’Amministrazione Comunale ha
redatto sostanziali modificazioni rispetto alla prima versione della Variante riassunte nella
Rielaborazione di Variante Comparto Neghelli (Tavola 4). Come si può vedere dal
confronto della Tavola 3, rappresentante la versione originale della Variante, e la Tavola 4,
rappresentante la Rielaborazione della Variante, sono state ridotte le volumetrie edificabili
del 5% con una complessiva riduzione di circa 2500 m3 delle volumetrie commerciali.
Si rileva inoltre un fondamentale arretramento delle volumetrie affacciate alla Laguna di
Ponente (Tavola 5), allo scopo di ridurre l’impatto sia in fase di cantierizzazione, che al
momento dell’entrata in uso delle infrastrutture. Significativo è stato inoltre l’accorpamento
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delle unità ad uso commerciale nella porzione orientale dell’area (Tavola 5), in modo da
concentrare l’afflusso di veicoli e persone evitando invece la dispersione del traffico in tutta
l’area edificata: questo fatto sottende una razionalizzazione importante della prevista
destinazione d’uso dei complessi commerciali che in fase di piani originali erano previsti
sparsi al di sotto delle varie unità abitative. Si evidenzia inoltre una trasformazione delle
unità abitative originali in modo che gli edifici caratterizzati da più di 3 piani fossero
concentrati nella porzione meridionale del progetto residenziale, rivolte verso la laguna di
Levante, lasciando i futuri edifici affacciati alla Laguna di Ponente a solo 2 piani (Tavola 5).
Infine si può evidenziare una rielaborazione complessiva della viabilità nei pressi
della strada degli Orti, che comporta l’accesso alla struttura commerciale anche dalla
strada degli orti ma prevedendone l’uscita esclusivamente sulla viabilità interna (Tavola 5).
Qui di seguito è riportata la volumetria dei diversi lotti previsti nella rielaborazione della
Variante in comparazione con la variante originale.
Soluzione originaria
Soluzione di Progetto
Proprietà
Volume(V)
Volume (V)
Riduzione V
L.1 - Soc. Predim srl
30300
28995
1305
20335
19318,25
1016,75
19000
16874,78
2125,22
12000
11400
600
L4 - Soc. “I Morelli” srl
8000
7600
400
Totale
89635
84188,03
5446,97
L2 - Montelabro Coop.
Europa
L3 - PAM
Coop. Europa
L4 - Soc. “Parco della
Laguna” srl
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5. Descrizione del Sito Comunitario
5.1. Introduzione al sito
Il pSIC interessato dalla presente relazione d’incidenza, in quanto localizzato in adiacenza
con l’area interessata dalla variante in oggetto, è denominato “Laguna di Orbetello” (vedi
Tavola 1 e Foto 1) ed è classificato come IT51A0026. Il pSIC è localizzato nello spazio di
mare compreso tra il tombolo della Giannella e il tombolo della Feniglia. Al centro si
prolunga un tombolo incompleto nel quale sorge la località di Orbetello. La superficie totale
del sito è di 3692 ettari ed è classificato oltre come pSIC, anche come SIR e ZPS. Il sito
d’importanza comunitaria comprende, al suo interno anche la Riserva Provinciale della
Laguna di Orbetello di 1552 ettari , situata nella laguna di ponente, e l'omonima Oasi
gestita dal WWF di 800 ettari al cui interno è posta la Riserva Naturale Statale. L'area è
caratterizzata da una molteplicità di ambienti che comprendono il litorale sabbioso, in
precarie condizioni di conservazione, i tomboli, la laguna salmastra e modeste superfici di
stagni d'acqua dolce, cui si aggiungono campi coltivati, tratti di macchia mediterranea,
boschetti e pinete d'impianto artificiale. Alla notevole varietà vegetazionale e ambientale si
deve l'elevatissima ricchezza della fauna, in particolare ornitica; la Laguna di Orbetello è
infatti di importanza cruciale per la sosta e la nidificazione di molte specie di uccelli
minacciate.
Foto 1, Laguna di Orbetello e Isolotto del Neghelli con colonia di fenicotteri svernanti.
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L’importanza dei valori naturali del sito viene così illustrata dalla delibera regionale di
approvazione dei SIR:
“La principale laguna salmastra della costa tirrenica, separata dal mare dai due tomboli
della Feniglia e della Giannella, che collegano la penisola al M. Argentario. Area di
elevatissimo valore ornitologico, solo parzialmente inclusa fra i siti ICBP. Di interesse
nazionale per lo svernamento di Anas acuta, Anas strepera e Anas clypeata. A livello
regionale è il sito più importante per lo svernamento di Fulica atra. Dal 1994 unico sito
peninsulare di
nidificazione di Phoenicopterus ruber, da tempo svernante in numero
elevato. La principale area della costa tirrenica per la sosta di specie ornitiche legate
all'ambiente salmastro”.
Dall’archivio Natura 2000 si riporta la seguente descrizione qualitativa:
“Area di elevatissimo valore ornitologico, solo parzialmente inclusa fra i siti ICBP. Di
interesse nazionale per lo svernamento di Anas acuta, Anas strepera e Anas clypeata. A
livello regionale è il sito più importante per lo svernamento di Fulica atra. Dal 1994 unico
sito peninsulare di nidificazione di Phoenicopterus ruber, da tempo svernante in numero
elevato. La principale area della costa tirrenica per la sosta di specie ornitiche legate
all'ambiente salmastro. Presenza del Mammifero predatore Martes martes.”
5.2. Descrizione della componente Habitat
Dalla scheda Bioitaly associata al sito si evince come esso costituisca “uno dei più
importanti ecosistemi lagunari d’Italia”, e come su di esso si sia effettuato uno progetto
LIFE Natura “incentrato sulla conservazione e il recupero di alcuni siti idonei per la
nidificazione e la sosta di uccelli acquatici, è stato redatto un piano per il mantenimento e
l’incremento dei risultati ottenuti, nel quale vengono descritti dettagliatamente gli interventi
necessari per il raggiungimento degli obiettivi di conservazione”.
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La medesima scheda riporta i seguenti habitat d’interesse comunitario-regionale:
Cod.
Corine
Nomenclatura Habitat
Lagune
Pratelli di erbe graminoidi e erbe annuali (Thero-Brachypodietea)
Formazioni di suffrutici succulenti alofili mediterranei
21
34.5
15.16
Cod.
Nat.2000
1150
6220
1420
All. Dir.
92/43/CEE
AI*
AI*
AI
L’archivio Natura 2000 riporta invece la presenza dei seguenti habitat di interesse con le
relative percentuali di copertura e il corrispondente grado di conservazione:
Nomenclatura Habitat
Lagune
Pratelli di erbe graminoidi e erbe annuali (TheroBrachypodietea)
Percorsi substeppici di graminacee e piante annue
dei Thero-Brachypodietea
Vegetazione pioniera a Salicornia e altre specie
annuali delle zonefangose e sabbiose
Formazioni di suffrutici succulenti alofili mediterranei
Cod.
Nat.2000
Priorit.
%
copertura
1150
SI
70
Grado di
conservazi
one
B
1410
NO
5
A
6220
SI
3
B
1310
NO
2
A
1420
15,16
5
A
Tutti i suddetti habitat sono inclusi nell’allegato 1 della Legge Regionale n.56/2000.
Dall’esame del Repertorio Naturalistico Toscano si segnalano i seguenti habitat e
fitocenosi presenti nella Laguna di Orbetello (P=prioritario):
Nomenclatura Habitat
Fanghi e sabbie litoranee con vegetazione pioniera annua alonitrofile
Formazioni di suffrutici succulenti alofili mediterranei a dominanza
di Halocnemum strobilaceum
Lagune salmastre costiere
Prati salsi mediterranei saltuariamente inondati
Cod.
Corine
Cod.
Nat.2000
All. Dir.
92/43/CEE
15.11
1310
AI
15.16
1420
AI
21
15.15
1150
1410
AI(P)
AI
Ricapitolando gli habitat segnalati dalle differenti fonti presenti all’interno della laguna
sono:
Nomenclatura Habitat
Cod.
Corine
Fanghi e sabbie litoranee con vegetazione pioniera annua alo- 15.11
nitrofile (Vegetazione pioniera a Salicornia)
Pratelli di erbe graminoidi e erbe annuali (Thero-Brachypodietea) 34.5
Cod.
Nat.2000
All. Dir.
92/43/CEE
1310
AI
6220
AI(P)
14
Studio d’Incidenza redatto ai sensi della L.R. 56/00 e D.P.R. 357/97 sulla Variante al PRG e rielaborazione della Variante relativo
al Programma Integrato di Neghelli.
Dott. Federico Morimando e Dott. Claudio Carere
Praterie e fruticeti alofili mediterranei e
(Sarcocornetea fruticosi)
Lagune salmastre costiere
Prati salsi mediterranei saltuariamente inondati
-
termo-atlantici 15.16
1420
AI
21
15.15
1150
1410
AI(P)
AI
Fanghi e sabbie litoranee con vegetazione pioniera annua alo-nitrofile (Vegetazione
pioniera a Salicornia)
Si tratta di un habitat di alto valore naturalistico raro in Toscana, almeno per quanto
riguarda le sue forme più tipiche e ricche di specie, presenti nella sola Laguna di
Orbetello. L’habitat é, al presente, mediamente vulnerabile ma piccole variazioni nella
gestione degli apporti di acqua salmastra possono mettere a serio repentaglio questi
ambienti. Le specie guida caratteristiche sono Salicornia sp.pl., Suaeda marittima.
-
Pratelli di erbe graminoidi e erbe annuali (Thero-Brachypodietea)
Habitat di medio-alta qualità e media vulnerabilità. Si tratta di affioramenti calcarei o
silicei più o meno compatti con pratelli xerici a dominanza di terofite, distribuiti sulle
coste della Regione Mediterranea; tali habitat sono presenti anche all’interno in
corrispondenza di substrati ad elevata aridità. In Toscana meridionale sono note siti
sulle coste calcaree e sui travertini del senese, nonché alcune stazioni nell’Arcipelago.
Sono caratterizzati da buone condizioni di naturalità dell’ambiente; risultano cause di
minaccia l’urbanizzazione e l’eccessiva pressione turistica. Anche il naturale
dinamismo della vegetazione può diminuire le aree adatte a questo tipo di habitat. Le
specie guida sono Saxifraga trydactilites, Hornungia petraea, Erophila verna, Minuartia
hybrida,
Arenaria
leptoclados,
Trifolium
scabrum,
Hypochoeris
achyrophorus,
Tuberaria guttata, Gaudinia fragilis.
-
Praterie e fruticeti alofili mediterranei e termo-atlantici (Sarcocornietea fruticosae)
Vegetazione a dominanza di camefite e nanerofite succulenti che si insedia su suoli
salati a distribuzione mediterraneo-atlantica e saharo-indica appartenenti alla classe
Sarcocornietea fruticosae R. Tx. e Oberd. 1958. Spesso costituiscono estese
formazioni che entrano in contatto con gli habitat 1310 e 1510.
-
Lagune salmastre costiere
15
Studio d’Incidenza redatto ai sensi della L.R. 56/00 e D.P.R. 357/97 sulla Variante al PRG e rielaborazione della Variante relativo
al Programma Integrato di Neghelli.
Dott. Federico Morimando e Dott. Claudio Carere
Habitat a limitata distribuzione, presente in Toscana a Orbetello e Burano, località
entrambe incluse in aree umide di importanza internazionale e in aree protette.
Presenta elevata qualità e vulnerabilità media. Tra i processi di degradazione vanno
segnalati i processi di interramento, di inquinamento ed eutrofizzazione e di asfissia
delle acque, tutti da tenere sotto controllo. Specie guida: Ruppia maritima, R. cirrhosa.
-
Prati salsi mediterranei saltuariamente inondati
I giuncheti a dominanza di Juncus maritimus, J. acutus e in consociazione sono a tratti
presenti lungo le coste meridionali della Toscana. E’ un habitat di media-alta qualità e
scarsamente vulnerabile, almeno per quanto riguarda le cenosi più prossime alla linea
di costa e non pascolate. Le specie guida sono Juncus maritimus, J. Acutus, J. gerardi.
Nei pressi della zona interessata dalla variante in oggetto, in corrispondenza del canale
che corre lungo il margine della Laguna di Ponente, nonché all’interno dell’Isolotto
Neghelli, la superficie è interessata da una vegetazione alofila a dominanza di Salicornia
sp. e Arthrocnemum fruticosum che compone l’habitat di interesse regionale/comunitario
denominato “Praterie e fruticeti alofili mediterranei”. Questa tipologia vegetazionale è
caratterizzata da un basso numero di specie e si localizza nelle aree ad elevata
concentrazione di sali ad esempio lungo i canali, i fossi e nelle depressioni di acqua salata
allagate per buona parte dell’anno. E’ capace, grazie agli adattamenti fisioanatomici come
la microfillia e la succulenta, di resistere a lunghi periodi di essiccamento e ad alte
concetrazioni saline. Specie caratteristiche e più frequenti sono Sarcocornia perennis, S.
fruticosa, Arthrocnemum fruticosum, Arthrocnemum perenne, Puccinellia festuciformis,
Halimone portulacoides, Inula crithmoides, Aster tripolium, Limonium serotinum
La superficie di acque libere può essere invece catalogata come habitat “Lagune
salmastre costiere” caratterizzato da ricchi popolamenti di alghe azzurre, rosse, brune,
verdi e di piante superiori flottanti e radicanti come la potamogetonacea Ruppia maritima
o la rara Althenia filiformis.
Dove la salinità dell’acqua è minore ed il terreno è più profondo, il canneto a dominanza di
Arundo donax e Phragmites australis, grazie al suo rapido accrescimento riesce a
soppiantare le altre specie formando popolamenti monospecifici.
16
Studio d’Incidenza redatto ai sensi della L.R. 56/00 e D.P.R. 357/97 sulla Variante al PRG e rielaborazione della Variante relativo
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Dott. Federico Morimando e Dott. Claudio Carere
5.3. Descrizione della componente Flora
Per quanto riguarda le specie vegetali di interesse regionale/comunitario presenti la
scheda Bioitaly di riferimento non dà indicazioni specifiche e indica tutte le specie
caratteristiche delle lagune salmastre e dei suoli salsi.
Dall’archivio Natura 2000 non ci sono segnalazioni di specie inclusi nell’allegato 2, ma
riporta alcune specie interessanti, meritevoli di interesse conservazionistico, che sono
segnalate anche da RE.NA.TO.. Tali specie sono:
-
Althenia filiformis, Altenia, specie idrofitica alofila che vive in condizioni di
sommersione, ad una profondità di circa 10-50 cm, tipica di lagune e stagni salmastri
costieri, segnalata nella Laguna di Ponente.
-
Sarcocornia fruticosa, Salicornia fruticosa, specie igroalofila di paludi moderatamente
salse, segnalata anche bibliograficamente nella Laguna di Orbetello (Andreucci et
Castelli 2001) e al Lago di Burano (Angiolini et al. 2002).
-
Sphenopus divaricatus, nebbia delle saline, è una specie graminoide annua, a sviluppo
stagionale primaverile. Vive in paludi salse e nei salicornieti.
-
Vulpia muralis, Palèo di Tortona, erba annua graminoide (2n = 14) a gravitazione
mediterranea (Foggi et al, 2001)
Oltre la già citata vegetazione alofila tipica dei cordoni del canale e della maggior parte
della superficie dell’Isolotto Neghelli, caratterizzata da specie pioniere alo-nitrofile come
Arthrocnemum perenne, Halimione portulacoides, Arthrocnemum macrostachyum e
Salicornia papula, nelle zone più elevate dell’isolotto troviamo Asparagus acutjfolius,
Asphodelus microcarpus, Smilax aspera, Narcissus sp. e varie Graminacee. Sono inoltre
presenti alcuni esemplari di sclerofille fra le quali Phyllirea sp. e Pistacia lentiscus.
5.4. Descrizione della componente Fauna
La laguna di Orbetello è un’area umida di notevole importanza per molte specie un gran
numero di specie ornitiche migratrici, svernanti e nidificanti. La scheda Bioitaly riporta la
classificazione come ‘sito chiave’ per il chiurlottello, specie particolarmente vulnerabile.
Negli anni ‘90 vi ha nidificato il fenicottero, che è normalmente presente come specie
svernante. È inoltre presente un’importante colonia di Ardeidi; alla fine degli anni ’90 si
sono insediate, per la prima volta in Toscana, piccole colonie di due specie di sterne
(fraticello e sterna comune). L’importanza avifaunistica del SIR è in particolare evidenziata
17
Studio d’Incidenza redatto ai sensi della L.R. 56/00 e D.P.R. 357/97 sulla Variante al PRG e rielaborazione della Variante relativo
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Dott. Federico Morimando e Dott. Claudio Carere
dall’individuazione del sito, già pSIC, anche come ZPS (come già premesso) e dalla sua
inclusione nel primo aggiornamento della lista delle Important Bird Areas (IBA) of Europe
(Heath e Evans, eds., 2000), con il codice IBA 104 “Laguna di Orbetello e Lago di
Burano”. La Laguna di Orbetello, insieme al lago di Burano, è inoltre Sito di importanza
nazionale per lo svernamento dell’avifauna acquatica e Sito di importanza internazionale
per lo svernamento di airone bianco maggiore e del fenicottero (Baccetti et al., 2002).
Inoltre la laguna ospita una comunità ittica variegata e strutturata, importante sia a fini
conservazionistici che economici.
Dall’analisi delle fonti informative sopra riportate, è stata rilevata la presenza delle
seguenti specie faunistiche, meritevoli di interesse conservazionistico, ai sensi della
vigente normativa più sopra riportata.
Invertebrati
LR 56/2000
Nome italiano
Gamberetto di fiume
Polissena
Nome specifico
Oxychilus majori
Natura 2000
A2
P
Cephalota circumdata
leonschaeferi
P
Palaemonetes antennarius
P
Eurynebria complanata
P
P
Lophyridia litoralis nemoralis
P
P
Prosopigastra punctatissima
P
P
Zerynthia polyxena
P
P
Chalcophora detrita
P
P
Natura 2000
P
A2
P
B
DIR 93/43/CEE
B1
B
II
IV
P
P
P
Pesci
LR 56/2000
Nome italiano
Nono
Nome specifico
Aphanius fasciatus
B
P
DIR 93/43/CEE
B1
B
II
P
IV
18
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Anfibi e Rettili
LR 56/2000
Nome italiano
Nome specifico
Natura 2000
A2
B
DIR 93/43/CEE
B1
B
II
IV
Testuggine di Hermann
Testudo hermanni
P
P
P
P
Testuggine d’acqua
Emys orbicularis
P
P
P
P
Cervone
Elaphe quatuorlineata
P
P
P
P
Rospo smeraldino
Bufo viridis
P
P
Raganella comune
Hyla intermedia
P
Ramarro
Lacerta bilineata
P
Natrice tassellata
Natrix tessellata
P
P
Lucertola campestre
Podarcis sicula
P
P
Rana verde
Rana esculenta
P
P
P
P
P
P
P
Uccelli
Nome italiano
Nome specifico
Natura 2000
All.2-LR
56/2000
Dir-79/
409/CEE
LR 3/94
P
P
P
V
P
P
P
NP
Status
IUCN
Status
Toscana
Forapaglie castagnolo
Acrocephalus melanopogon
Martin pescatore
Alcedo atthis
Oca selvatica
Anser anser
Calandro
Anthus campestris
P
P
P
P
Moretta tabaccata
Aythya nyroca
P
P
P
P
Tarabuso
Botaurus stellaris
P
P
P
P*
PC
Occhione
Burhinus oedicnemus
P
P
P
P
P
Fratino
Charadrius alexandrinus
P
P
P
P
P
Falco di palude
Circus aeruginosus
P
P
P
P*
P
Albanella reale
Circus cyaneus
P
P
P
P*
Cuculo dal ciuffo
Clamator glandarius
P
P
Colombella
Columba oenas
Garzetta
Egretta garzetta
Migliarino di palude
Emberiza schoeniclus
Lanario
Falco biarmicus
Pellegrino
Falco peregrinus
Cavaliere d'Italia
Himantopus himantopus
P
Tarabusino
Ixobrychus minutus
P
Averla piccola
Lanius collurio
Averla cenerina
Lanius minor
Gabbiano corso
Larus audouinii
Frullino
Lymnocryptes minimus
P
P
Orco marino
Melanitta fusca
P
P
Calandra
Melanocorypha calandra
P
P
P
P
Nibbio bruno
Milvus migrans
P
P
P*
Nibbio reale
Milvus milvus
P
P
P*
P
P
P
P
P
P
PC
P
NC
P
NC
P
P
M
P
NC
P
P
P*
P
P
P
P*
M
P
P
P*
V
P
P
P
V
P
P
P
V
P
P
P
P
P
P*
P
P
P
V
M
P
M
P
P
M
19
Studio d’Incidenza redatto ai sensi della L.R. 56/00 e D.P.R. 357/97 sulla Variante al PRG e rielaborazione della Variante relativo
al Programma Integrato di Neghelli.
Dott. Federico Morimando e Dott. Claudio Carere
Chiurlo
Numenius arquata
P
P
Chiurlottello
Numenius tenuirostris
P
P
Assiolo
Otus scops
P
P
P*
M
Basettino
Panurus biarmicus
P
P
V
Falco pecchiaiolo
Pernis apivorus
P
P
P*
M
Fenicottero
Phoenicopterus ruber
P
P
P
P*
Spatola
Platalea leucorodia
P
P
P
P*
Mignattaio
Plegadis falcinellus
P
P
P
P*
Piviere dorato
Pluvialis apricaria
P
P
P
P
Svasso piccolo
Podiceps nigricollis
P
P
Avocetta
Recurvirostra avosetta
P
P
Fraticello
Sterna albifrons
P
Sterna comune
Sterna hirundo
P
Succiacapre
Caprimulgus europeus
P
P
Calandrella brachydactyla
P
P
Magnanina
Sylvia undata
P
P
Strolaga minore
Gavia stellata
P
P
P
Strolaga mezzana
Gavia arctica
P
P
P
Svasso cornuto
Podiceps auritus
P
P
P
Sgarza ciuffetto
Ardeola ralloides
P
P
P
Airone bianco maggiore
Egretta alba
P
Albanella minore
Circus pygargus
P
Falco pescatore
Pandion haliaetus
Smeriglio
Falco columbarius
Combattente
Gabbiano corallino
Calandrella
P
P
P
P
PC
P
P
P*
P
P
PC
P
P
PC
P
P
M
P
P
M
P
V
P
P
P
P*
P
P
P*
P
P
P*
Philomachus pugnax
P
P
Larus melanocephalus
P
P
P*
Gabbiano roseo
Larus genei
P
P
P*
Sterna maggiore
Sterna caspia
P
P
P*
Beccapesci
Sterna sandvicensis
P
P
P
Mignattino
Chlidonias niger
P
P
P
Sterpazzolina
Sylvia conspicillata
P
P
P
NC
Volpoca
Tadorna tadorna
P
P
P*
NC
Fischione
Anas penelope
P
Canapiglia
Anas strepera
P
Alzavola
Anas crecca
P
Germano reale
Anas platyrhynchos
P
Codone
Anas acuta
P
Marzaiola
Anas querquedula
P
Mestolone
Anas clypeata
P
Moriglione
Aythya ferina
P
Moretta
Aythya fuligula
P
Smergo minore
Mergus serrator
P
Folaga
Fulica atra
P
Gambecchio
Calidris minuta
P
Piovanello pancianera
Calidris alpina
P
Totano moro
Tringa erythropus
P
P
P
Pettegola
Tringa totanus
P
P
P
P
P
P
P
P
P
NC
20
Studio d’Incidenza redatto ai sensi della L.R. 56/00 e D.P.R. 357/97 sulla Variante al PRG e rielaborazione della Variante relativo
al Programma Integrato di Neghelli.
Dott. Federico Morimando e Dott. Claudio Carere
Airone cinerino
Ardea cinerea
P
Gheppio
Falco tinnunculus
P
Lodolaio
Falco subbuteo
P
P*
Gufo comune
Asio otus
P
P*
Averla capirossa
Lanius senator
P
P
P
P*
MP
P
P
Mammiferi
LR 56/2000
Nome italiano
Istrice
Nome specifico
Hystrix cristata
Natura 2000
P
A2
B
DIR 93/43/CEE
B1
B
II
IV
P
Legenda status:
v=vulnerabile
p=pericolo
pc=pericolo critico
m=prossimo alla minaccia
mp=minima preoccupazione
nc=carenza di informazioni
La fascia corrispondente al canale che corre lungo il margine della Laguna di Ponente è
una zona importante di sosta ed alimentazione per moltissime specie di avifauna
acquatica. E’ infatti sempre possibile osservare folaghe (Fulica atra), gallinelle d’acqua
(Gallinula chloropus), porciglioni (Rallus acquaticus), svassi, tuffetti (Tachybabtus
ruficollis) e numerosi anatidi che sostano nel canale o nelle zone immediatamente
adiacenti. Inoltre le formazioni a canneto di Arundo donax e Phragmithes australis
risultano essere di estrema importanza per una variegata comunità di passeriformi, tra i
quali figurano specie incluse negli allegati della vigente normativa comunitaria e regionale
come il forapaglie castagnolo (Acrocephalus melanopogon) o il migliarino di palude
(Emberiza schoeniclus), oltreché alcuni anfibi p.es. Hyla intermedia.
Sempre nella Laguna di Ponente a circa 500 metri dalla zona dell’intervento, insiste
l’Isolotto del Neghelli, unica vera e propria isola di tutta la laguna e sede da diversi anni di
una cospicua colonia di aldeidi (Foto 2 e 3). La garzaia in questione è stata studiata e
documentata fin dal 1988, quando è stato rilevata una colonia di 135 nidi di garzetta e 6 di
airone cinerino. Inizialmente i nidi erano costruiti esclusivamente sopra i cespugli di fillirea
(Phillyrea sp.) nella zona ad est dell’isola, che risultava ricoperta da una più rigogliosa
vegetazione, ad una altezza variabile da 30 a 280 cm. Successivamente, a seguito
dell’essiccamento dei cespugli di fillirea, gli Ardeidi hanno iniziato ad utilizzare anche
cespugli di lentisco (Pistacia lentiscus) e, alla definitiva scomparsa degli arbusti, i nidi sono
21
Studio d’Incidenza redatto ai sensi della L.R. 56/00 e D.P.R. 357/97 sulla Variante al PRG e rielaborazione della Variante relativo
al Programma Integrato di Neghelli.
Dott. Federico Morimando e Dott. Claudio Carere
stati costruiti direttamente a terra, soprattutto su salicornia. Non solo la colonia del
Neghelli è l’unica della laguna ma è anche l’unica di tutta l’area costiera meridionale della
provincia di Grosseto. Infatti per trovare un’altra colonia di Aironi di tali dimensioni bisogna
risalire a nord fino a Castiglione della Pescaia (Garzaia delle Marze). Nella colonia di
Neghelli nidificano attualmente le seguenti specie:
•
Garzetta (Egretta garzetta) dal 1988;
•
Airone cenerino (Ardea cinerea) dal 1988;
•
Airone guardabuoi (Bubulcus ibis) dal 2002
Nell’ambito del vasto censimento di tutte le garzaie della Toscana organizzato e
coordinato dal WWF nel 1998, la colonia in oggetto fece registrare i seguenti dati: Garzetta
192 nidi, Airone cenerino 157 nidi.
I dati più recenti a disposizione (dati COT, A.Sacchetti, M.Brunelli, G.Paesani,
C.Scoccianti, F.Velatta) indicano:
per l’anno 2002:
•
145 nidi di Garzetta (Egretta garzetta);
•
228 di Airone cenerino (Ardea cinerea);
•
15 di Airone guardabuoi (Bubulcus ibis);
per l’anno 2004:
•
211 nidi di Garzetta (Egretta garzetta);
•
244 di Airone cenerino (Ardea cinerea);
•
6 di Airone guardabuoi (Bubulcus ibis).
Nel 1994 vi ha inoltre nidificato il Fenicottero, Phoenicopterus ruber, con 63 coppie
(Baccetti a al., 1994). Negli anni seguenti sono stati registrati vari altri tentativi di
nidificazione da parte di questa specie che però non sono poi andati a buon termine.
Inoltre, come già accennato in precedenza, data la sua strategica posizione l’isolotto di
Neghelli viene utilizzato durante tutto l’anno come zona di roosting da: Airone cenerino,
Garzetta, Airone bianco maggiore (Casmerodius albus), Spatola (Platalea leucorodia),
Cormorano (Phalacrocorax carbo), Fenicottero ed inoltre da varie specie di Laridi, Anatidi
e Limicoli.
22
Studio d’Incidenza redatto ai sensi della L.R. 56/00 e D.P.R. 357/97 sulla Variante al PRG e rielaborazione della Variante relativo
al Programma Integrato di Neghelli.
Dott. Federico Morimando e Dott. Claudio Carere
La Laguna di Levante è caratterizzata analogamente da una fascia a salicornieto con forte
presenza di canneto dove quindi valgono le considerazioni suddette. E’ necessario però
ricordare come nell’area prospiciente il margine Nord del canale di Ansedonia vi nidifica il
Cavaliere d’Italia (Himantopus himantopus), specie di elevato pregio naturalistico e perciò
inserita negli allegati di tutte le normative comunitarie e regionali.
Foto 2, Isolotto del Neghelli con colonia di fenicotteri svernanti.
Foto 3. Canale perilagunare con salicornieto.
23
Studio d’Incidenza redatto ai sensi della L.R. 56/00 e D.P.R. 357/97 sulla Variante al PRG e rielaborazione della Variante relativo
al Programma Integrato di Neghelli.
Dott. Federico Morimando e Dott. Claudio Carere
6. Incidenza sul sito
6.1.
Individuazione delle potenziali sorgenti di incidenza
Attraverso un’analisi comparativa tra la variante al piano urbanistico in oggetto e lo status
attuale delle componenti biotiche ed abiotiche costituenti il SIR/pSIC “Laguna di Orbetello”
si evidenziano le potenziali generatrici d’impatto sul sito stesso. Le incidenze sono
verificate in riferimento a:
-
“perdita e/o danneggiamento di habitat prioritari, di interesse comunitario e/o
regionale”;
-
“perdita e/o danneggiamento di specie prioritarie, di interesse comunitario o
regionale”;
-
alterazione dell’integrità dei siti in grado, nel medio – lungo periodo, di risultare non
compatibili con gli obiettivi di conservazione degli habitat e delle specie presenti,
incidendo sulle esigenze ecologiche di specie ed habitat.
In base alla tipologia di interventi previsti dallo strumento di pianificazione da adottare è
lecito predire le seguenti tipologie di sorgenti potenziali d’impatto:
Sorgente d’impatto
Fase di cantierizzazione: movimento
autoveicoli, personale addetto alle
operazioni
Realizzazione di nuove infrastrutture
stradali sia per la fase di
cantierizzazione, sia per l’accesso alle
nuove unità edificate
Movimenti terra sistemazioni planoaltimetrica
Illuminazione dei tratti stradali, delle
nuove superfici di parcheggio e unità
abitative
Movimenti veicoli degli occupanti e dei
fruitori delle unità commerciali
Descrizione e possibili effetti
- Disturbo visivo e/o acustico sulle specie faunistiche presenti
- Emissione di polveri
- Possibile inquinamento diretto delle acque della laguna a
causa di fuoriuscite di liquidi inquinanti da veicoli o altri mezzi
da lavoro
-
eliminazione di porzioni di habitat
danneggiamento specie floristiche
disturbo sonoro
emissione di polveri
- Perdita e/o occupazione di habitat.
- Perdita e/o danneggiamento di specie floristiche
- Disturbo visivo ed acustico
- Inquinamento luminoso
- Disturbo visivo specie faunistiche
- Disturbo visivo ed acustico
24
Studio d’Incidenza redatto ai sensi della L.R. 56/00 e D.P.R. 357/97 sulla Variante al PRG e rielaborazione della Variante relativo
al Programma Integrato di Neghelli.
Dott. Federico Morimando e Dott. Claudio Carere
6.2. Incidenza sulla componente Habitat
L’unica tipologia di habitat classificato ai sensi della direttiva 92/43/CEE è l’habitat
denominato “Formazioni di suffrutici succulenti alofili mediterranei” , presente con
formazioni lineari lungo il canale della Laguna di Ponente e lungo il margine della Laguna
di Levante e che si inserisce nelle formazioni di canneto ad Arundo donax e Phragmithes
australis.
Il rischio potenziale è un danneggiamento delle formazioni vegetazionali alofile attraverso
un’occupazione, anche temporanea da parte di sistemazioni a carattere edilizio, piccole
opere di contenimento in muratura, piattaforme di accumulo temporanee o realizzazione di
perimetrazioni dell’area di cantiere. E’ infatti noto che, per quanto le modalità per
l’effettuazione dei lavori di costruzione siano differenti a seconda della tipologia
progettuale finale, in generale tutte le differenti azioni comportano comunque anche una
occupazione temporanea di suolo per le aree di cantiere. Tuttavia, in relazione
all’esigua superficie di suolo occupata dall’habitat in oggetto, e la distanza dall’area
interessata dagli interventi, la probabilità di incidenza negativa risulta essere
trascurabile, semplicemente evitando di sovrapporre l’area di programma integrato
di intervento nella Sottoarea E, peraltro già prevista come area verde, sulla
formazione di habitat comunitario (Formazione di suffutrici succulenti alofili
mediterranei) come evidenziato in Tavola 6..
6.3. Incidenza sulla componente Flora
In base all’analisi del progetto di Variante e rielaborazione della Variante non sussistono
elementi che possano portare a prevedere incidenze significative su singole specie
floristiche di interesse regionale o comunitario, fatto salvo quanto sopra
specificato.
6.4. Incidenza sulla componente Fauna
L’incidenza sulla fauna è riconducibile essenzialmente al possibile impatto sulla
garzaia dell’isolotto Neghelli in laguna di Ponente, e al possibile impatto verso le
altre specie di avifauna che frequentano periodicamente ed in gran numero lo
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specchio lagunare attiguo all’isolotto Neghelli e più in generale la Laguna di
Ponente.
L’edificazione di nuove unità abitative e di un centro commerciale, se non adeguatamente
mitigati e compensati, potrebbero provocare un sensibile aumento della frequentazione
dell’area da parte di persone e veicoli, con un potenziale riflesso destabilizzante del
normale equilibrio a cui le specie di avifauna presenti sono ormai abituate. E’ necessario
inoltre ricordare che all’interno dell’isolotto Neghelli, gli ardeidi nidificanti, al contrario di
quanto accadde durante il periodo di costituzione della colonia, nidificano a terra e non su
vegetazione arbustiva. La presenza di imbarcazioni, veicoli e persone, che però non sono
necessariamente legate alle opere edilizie in questione, può essere sufficiente a provocare
l’involo delle femmine in cova con conseguente abbandono del nido, o un aumento del
rischio di predazione da parte di specie opportuniste (gabbiano reale e cornacchia grigia).
In particolare il disturbo antropogenico di qualsiasi natura può risultare di reale impatto per
la colonia se questo si attua durante il periodo di nidificazione, che in considerazione delle
specie coinvolte, possiamo estendere da Gennaio a Giugno compresi.
Attraverso una valutazione delle potenziali generatrici d’impatto di cui sopra, e
confrontandole con le caratteristiche eco-etologiche delle specie presenti all’interno
dell’area sensibile ed incluse tra le specie di interesse conservazionistico ai sensi della
normativa vigente, abbiamo rilevato possibili incidenze negative per le seguenti specie:
-
Colonia di aironi sull’Isolotto Neghelli. Le specie coinvolte sono:
o Airone guardabuoi (Bubulcus ibis) specie regolarmente svernante e
migratrice. La colonia di Orbetello è molto importante perché la specie ad
oggi nidifica in Toscana con solo 118 coppie in 6 siti: oltre alla colonia
oggetto dello studio, nel Padule di Fucecchio, nel Lago Trasimeno, nella
garzaia delle Marze a Castiglion della Pescaia, e in misura minore Fornace
Arnacce e a Grecciano, entrambi in Comune di Livorno. La prima
nidificazione certa in Toscana risale al recente 1997 nella Garzaia di
Casabianca, situata nel Padule di Fucecchio. Specie non molto elusiva, per
via delle sua notevole plasticità ecologica, nidifica nella colonia a terra,
contrariamente a quanto fa normalmente, e cioè su arbusti o piccoli alberi,
risultando ben più sensibile al disturbo.
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o Garzetta (Egretta garzetta). Specie inserita nell’allegato A2 della L.R.
56/2000 e nell’allegato 1 della direttiva comunitaria 73/409/CEE e protetta ai
sensi della L.N. 157/1992. E’, dopo la nitticora (Nycticorax nycticorax), la
specie con più nidificazioni in Toscana. La colonia dell’Isolotto Neghelli
rappresenta tuttavia la seconda dopo il Padule di Fucecchio come numero di
nidi e quindi fondamentale per la futura conservazione della specie.
o Airone cenerino (Ardea cinerea). Altra specie sicuramente in aumento in
Toscana negli ultimi anni: questo fatto però deve essere sempre riferito alle
misure di conservazione adottate nell’ultimo decennio in Toscana ed in Italia
che hanno premesso di recuperare popolazioni di fauna in netta crisi (nel
1992 erano stati rilevati solamente 15 nidi di Airone cenerino in un solo sito
di nidificazione in tutta la Toscana). E’ pertanto importante evidenziare il
ruolo fondamentale svolto dall’Isolotto Neghelli come sito di nidificazione per
l’airone cenerino. Infatti la colonia non è solo la più grande di tutta la regione,
ma rappresenta da sola ben il 69% di tutta la comunità nidificante della
Toscana (dati COT, A. Sacchetti, M. Brunelli, G. Paesani, C. Scoccianti, F.
Velatta).
Possiamo identificare le seguenti potenziali sorgenti d’impatto nei confronti della
colonia di ardeidi:
o Attività di cantierizzazione: la fase di cantiere, attraverso operazioni di scavo,
demolizione, approntamento del cantiere, movimento veicoli, movimento
materiale, può risultare potenzialmente negativa per la presenza della
colonia a causa dei disturbi di tipo visivo e acustico. Ricordiamo che gli
animali durante la fase di ricerca del sito adatto alla nidificazione,
accoppiamento, cova e cura della prole sono estremamente sensibili anche
a livelli di disturbo piuttosto ridotti. E’ quindi fondamentale, per preservare
quelli che sono gli obiettivi di conservazione del SIR/pSIC “Laguna di
Orbetello” contenere al massimo qualsiasi forma di cantierizzazione durante
il periodo di nidificazione della colonia concentrandola viceversa nella fascia
stagionale 1 luglio-1 dicembre.
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o Movimenti di veicoli e persone in fase di cantiere ultimato e a regime di
attività urbana: nel caso in cui vi sia un traffico più intenso di quello
normalmente rilevato dagli animali in nidificazione in questi ultimi anni,
potrebbe aumentare la probabilità di abbandono dei siti di nidificazione. E’
fondamentale pertanto ridurre l’impatto visivo e acustico, attraverso una
regolamentazione del traffico e realizzazione di barriere naturali di
vegetazione.
o Inquinamento luminoso: quando le infrastrutture saranno terminate ed in uso,
vi sarà un aumento oggettivo non trascurabile delle fonti d’illuminazione
artificiale con conseguente disturbo degli animali in nidificazione in
particolare durante le ore notturne: questo fatto potrebbe comportare rischi di
cambiamenti negli equilibri ecologici e comportamentali della comunità
ornitica. Risulta pertanto estremamente importante regolamentare gli
impianti luminosi in modo che le sorgenti luminose più importanti non
vengano rivolte verso lo specchio lagunare.
E’ d’altro canto vero che le specie di ardeidi nidificanti nell’Isola di Neghelli
sono ampiamente adattate alla presenza umana in tutto l’areale geografico Europeo
e mostrano capacità di adattamento e plasticità comportamentale che le ha portate a una
importante espansione negli ultimi decenni, fino a nidificare, per esempio in Val Padana,
su filari di platani lungo arterie stradali trafficate presso centri urbani o a frequentare il
centro di città come Roma o Amsterdam. Va ricordato al proposito che il disturbo causato
dal passaggio di mezzi, se non è accompagnato dal movimento a piedi di uomini o animali
e se non interessa direttamente i siti, ha un impatto sugli uccelli solo se avviene in maniera
irregolare ed imprevedibile, mentre è tollerato assai meglio quando si trasforma in un
flusso costante di mezzi con relativi rumori di sottofondo. In tal caso gli uccelli continuano
incuranti le loro attività per un processo di apprendimento cosiddetto di abituazione (ossia
“imparano” a non rispondere a stimoli per loro irrilevanti) Fowler, 1999; Beale and
Monaghan, 2004; Béchet et al., 2004; Blumstein et al., 2005; Evans and Day 2002; Finney
et. Al., 2005, Ikuta and Blumstein, 2003; Lafferty, 2001 e Gill et al. 2001.. La presenza di
garzaie o nidi di cicogne in prossimità di autostrade o ferrovie sono un esempio di tale
plasticità comportamentale.
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E’ da rilevare che la garzaia di Neghelli era inoltre già presente prima dei lavori
di bonifica effettuati recentemente sulla strada degli Orti (eliminazione di orti e
costruzioni abusive) e prima della costruzione dell’Ospedale comunale. Durante gli
ultimi anni la garzaia è rimasta stabile o ha addirittura registrato incrementi degli effettivi.
Questo ultimo fatto induce a ritenere che le possibili generatrici d’impatto nel caso
specifico potrebbero essere anche sovrastimate, fatto salvo tuttavia il “principio di
precauzione” che impone l’adozione di adeguate misure compensative o di
mitigazione anche solo in presenza di potenzialità di disturbo.
-
Altre specie nidificanti nell’Isolotto Neghelli. Gabbiano reale (Larus argentatus),
Germano reale (Anas platyrhynchos), Volpoca (Tadorna tadorna).
Tralasciando le possibili incidenze sulla nidificazione di gabbiano reale e germano
reale, specie non a rischio e quindi non presenti in nessun allegato né comunitario
né regionale (per il gabbiano reale anzi si tratta di specie opportunista da controllare
numericamente), è opportuno evidenziare il ruolo esercitato dall’Isolotto Neghelli nei
confronti della volpoca. La specie è inserita nell’allegato 1 della direttiva comunitaria
73/409/CEE ed è considerata particolarmente protetta ai sensi della L.N. 157/1992,
in virtù della particolare sensibilità dimostrata nei confronti della frammentazione
degli habitat e della scarsità dei luoghi di nidificazione. Una attenzione particolare
dovrebbe essere posta a mantenere l’Isolotto Neghelli come luogo idoneo alla
nidificazione della specie. Per quanto riguarda le sorgenti d’impatto potenziali nei
confronti di questa specie, si veda quello che è stato sopra riportato in riferimento
alla garzaia.
-
Avifauna svernante e di passaggio nello specchio lagunare attiguo all’isolotto
Neghelli. Fra le specie svernanti e di passaggio nello specchio lagunare sono da
menzionare: il Fenicottero (Phoenicopterus ruber), l’Airone bianco maggiore
(Egretta alba), la Garzetta (Egretta garzetta), l’Airone cenerino (Ardea cinerea),
l’Airone guardabuoi (Bubulcus ibis) e la Spatola (Platalea leucorodia). Per quanto il
disturbo esercitato sia dalla fase di cantierizzazione che dalla fase dell’entrata in
uso delle nuove infrastrutture sia oggettivamente presente, l’esperienza provata
dell’edificazione del fabbricato adibito ad ospedale, adiacente all’area oggetto della
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variante, e la contemporanea permanenza delle popolazioni delle suddette specie
in Laguna e nell’Isolotto Neghelli, portano ragionevolmente a presumere che
l’incidenza non sia paragonabile a quella potenzialmente esercitata sugli individui in
nidificazione. Tuttavia la presenza in laguna di specie particolarmente sensibili
come la Spatola, suggerisce comunque di ridurre il più possibile il disturbo,
adottando misure di mitigazione e compensazione.
-
Avifauna nidificante in zone limitrofe. Fra le specie di avifauna nidificante nelle
zone limitrofe vanno sicuramente menzionate il Fraticello (Sterna albifrons), e la
Sterna comune (Sterna hirundo). Specie incluse nell’allegato 1 della direttiva
79/409/CEE e protette ai sensi della L.N. 157/1992, sono considerate in pericolo
critico in Toscana e in uno status prossimo alla minaccia in Italia. Entrambe le
specie in Toscana nidificano esclusivamente nella Laguna di Orbetello e per la
precisione negli isolotti presenti di fronte alle località Stagnino-Stagnone, Patanella
e Porto Bufalaro. Le principali cause dell’estrema rarità delle suddette specie, che
rappresentano anche le principali minacce alla conservazione, sono la scarsità di
siti idonei alla nidificazione e la competizione, nei siti esistenti, con il gabbiano
reale. Di conseguenza un effetto indiretto di un potenziale abbandono della colonia
di ardeidi nell’Isolotto Neghelli, potrebbe essere rappresentato da una successiva
colonizzazione del sito da parte del gabbiano reale, che, molto probabilmente,
sostituirebbe la preesistente colonia di aironi, con un possibile impatto negativo
sulle due specie di sterne dovuto a predazione e competizione per i siti di
nidifcazione.
In aree limitrofe nidificano e svernano numerose altre specie di avifauna legata agli
ambienti umidi e salmastri, già elencata in precedenza, tra questi possiamo
ricordare il Cavaliere d’Italia. Sebbene non vi siano potenziali incidenze dirette
provenienti dalle opere previste dalla variante, un abbassamento complessivo di
componenti di ricchezza avifaunistica con progressivo aumento di specie
opportuniste (gabbiano reale e cornacchia grigia) potrebbe avere ripercussioni
negative anche nei confronti di quelle specie che trovano nella Laguna di Orbetello
uno dei pochi habitat idonei in Toscana.
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6.5. Incidenza sull’integrità del sito Natura 2000
La Variante in oggetto ha la possibilità di incidere negativamente sugli obiettivi
principali del SIR/pSIC della “Laguna di Orbetello” qualora non vengano messe in
atto adeguate opere di mitigazione e compensazione delle potenziali generatrici di
impatto. Il progetto può potenzialmente interferire con l’equilibrio, la distribuzione e la
densità delle specie principali che rappresentano gli oggettivi indicatori delle condizioni
naturali del SIR/pSIC, favorevoli alla sosta e nidificazione dell’avifauna selvatica. Di
conseguenza, per quello che viene definito “principio di precauzione”, precedentemente
menzionato, solamente la probabilità che possa avvenire una perturbazione dell’equilibrio
delle specie suddette e quindi un abbassamento del loro fitness riproduttivo, può portare
ad una considerazione negativa d’incidenza sul sito. Tuttavia è nostra opinione che,
adottando le necessarie ed adeguate misure di mitigazione e di compensazione,
illustrate nel prossimo paragrafo, l’incidenza negativa può essere significativamente
ridotta, e gli obiettivi di conservazione del sito mantenuti. Non è trascurabile infine la
possibile adozione di adeguate misure compensative, quali la creazione o gestione
a fini faunistici di isolotti artificiali, al fine di aumentare le potenzialità riproduttive
dell’Isolotto del Neghelli; questo, anche in considerazione della morfologia e della
posizione strategica che l’isolotto assume in relazione al resto della Laguna, potrebbe
favorire un ritorno per esempio del fenicottero in fase di nidificazione. Tali misure
compensative potrebbero essere supportate da contributi o sponsorizzazioni,
derivanti dalla gestione del centro commerciale, attraverso una campagna di
informazione e sensibilizzazione pubbliche e di contribuzione economica del pubblico
fruitore del centro commerciale stesso.
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7. Misure di mitigazione e compensazione
Nell’ambito della procedura di Valutazione di Incidenza sono stati individuati potenziali
impatti negativi che possono essere attenuati e minimizzati mediante misure di mitigazione
e/o adeguatamente compensati fino al loro progressivo annullamento. Nel caso in cui,
anche in base al principio di precauzione, tali impatti non possano essere considerati
mitigabili con massima probabilità, essi possono essere mantenuti sotto controllo da un
costante sistema di monitoraggio.
Le “misure compensative” sono complessivamente costituite da (Commissione Europea,
2000):
•
Misure di attenuazione: volte a ridurre al minimo o addirittura a sopprimere gli impatti
negativi;
•
Misure compensative: misure indipendenti dal progetto, intese a compensare gli effetti
negativi su un habitat a causa del piano o progetto.
La prima tipologia rientra quindi nelle misure di mitigazione in senso stretto, la seconda
invece tra le compensazioni vere e proprie.
Per misure di mitigazione si indicano: “modifiche tecniche dell’opera, o adozione di nuovi
elementi tecnologici (depuratori, filtri, ecc.) ... per ridurre quantitativamente gli effetti
negativi nell’ambito della ricettività ambientale e, quindi, nella reversibilità degli effetti
stessi” (Antonelli e Onori, 1990).
In base a quanto sopra riportato, alla tipologia di variante prevista, in base alle misure già
previste dal Comune di Orbetello in sede di N.T.A. di Variante e di successiva
Rielaborazione della Variante, alle specie e agli habitat di interesse regionale e
comunitario e alle forme di potenziale incidenza negativa rilevate nel corso del lavoro di
analisi, in base anche a quanto riportato dalla Relazione di incidenza redatta dallo Studio
Agriprogram e al parere tecnico dell’INFS del 07/07/2005 prot. 4258/T-B113, si ritiene a
nostro avviso indispensabile adottare le seguenti misure di mitigazione e/o compensative,
allo scopo di eliminare, ridurre o bilanciare le possibili interferenze negative con gli
ecosistemi coinvolti (Vedi paragrafi seguenti, 7.1, 7.2, 7.3 e 8).
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7.1 Misure di mitigazione previste dalla N.T.A. di Variante
In base alle risultanze della prima Relazione di Incidenza curata dallo Studio
Agriprogram, il Comune di Orbetello ha recepito i criteri di mitigazione nella N.T.A. di
Variante di PRG, nel rispetto delle indicazioni fornite dai tecnici medesimi.
Gli interventi, peraltro dalla natura tecnica ed economica non trascurabile,
prevedono in sintesi:
1)
La realizzazione di una fascia di protezione avente ruolo di barriera anti
rumore e di protezione visiva, costituita da una duna con andamento
parallelo alla laguna e profondità minima di 8 metri, con piantumazione di
vegetazione di contenimento. Tale misura soddisfa il criterio di mitigazione
di potenziali cause di rumore e disturbo visivo.
2)
La riduzione di viabilità perpendicolare alla Laguna. Tale misura soddisfa il
criterio di mitigazione di potenziali cause di disturbo dovute al traffico
veicolare ed in particolare riduce nelle ore notturne le fonti di inquinamento
visivo dovute ai fari delle macchine circolanti.
3)
La realizzazione di illuminazione artificiale dei siti residenziali che non
comporti proiezioni di luci verso la Laguna. Tale misura soddisfa il criterio
di mitigazione nelle ore notturne delle potenziali fonti di inquinamento
visivo dovute a sorgenti di luce artificiale che proiettino i fasci luminosi
verso la laguna.
4)
Realizzazione di accorgimenti per rendere non visibili eventuali vetrate o
segnaletiche di illuminazione. Tale misura soddisfa il criterio di mitigazione
di potenziali fonti di disturbo visivo dovute a riflessioni di luce verso la
laguna.
5)
La salvaguardia degli ulivi di interesse monumentale. Tale misura,
sebbene non sia riconducibile espressamente ad azioni di salvaguardia di
habitat comunitari, risponde a criteri generali di salvaguardia di elementi
naturalistici e paesaggistici di pregio, contribuendo allo stesso tempo al
mantenimento di un maggiore grado di biodiversità.
6)
La salvaguardia delle formazioni arboree lineari di pregio. Tale misura,
sebbene non sia riconducibile espressamente ad azioni di salvaguardia di
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habitat comunitari, risponde a criteri generali di salvaguardia di elementi
naturalistici e paesaggistici di pregio, contribuendo allo stesso tempo al
mantenimento di un maggiore grado di biodiversità.
7)
Salvaguardia delle superfici attualmente destinate ad oliveto specializzato.
Tale misura, sebbene non sia riconducibile espressamente ad azioni di
salvaguardia di habitat comunitari, risponde a criteri generali di
salvaguardia
di
elementi
naturalistici
e
paesaggistici
di
pregio,
contribuendo allo stesso tempo al mantenimento di un maggiore grado di
biodiversità.
8)
Piantumazione nelle aree del verde privato ad uso pubblico, di tipi di
vegetazione utili per la formazione di barriere visuali dalla Laguna verso il
fronte edificato. Tale misura soddisfa il criterio di mitigazione di potenziali
cause di rumore e disturbo visivo.
9)
Garanzie che gli spazi esterni abbiano condizioni di benessere percettivo
armonizzando l’intervento con le caratteristiche dell’ambiente naturale.
Tale misura soddisfa criteri generali architettonici di basso impatto visivo
ma non appare direttamente legata alla mitigazione di potenziali
generatrici di impatto sull’avifauna.
10)
La condizione che il rilascio dell’inizio lavori avvenga previa presentazione
di un Piano di Qualità Ambientale di cantiere con dettaglio dei criteri
organizzativi e di gestione che si intendono adottare in relazione al
calendario di inizio esecuzione e termine dei lavori in relazione ai cicli
migratori degli Ardeidi, mitigazione del disturbo visivo con schermature
delle impalcature, ubicazione delle superfici necessarie all’accumulo
provvisorio dei materiali da costruzione, criteri per prevenire lo
smaltimento improprio degli scarti di lavorazione, mitigazione del disturbo
sonoro legato alla movimentazione. Tale misura soddisfa il criterio di
mitigazione di potenziali fonti di disturbo visivo dovute al mancato
monitoraggio della colonia di Ardeidi ed in generale della comunità ornitica
presente nello specchi lagunare. Più in generale il Piano di Qualità
ambientale tende ad armonizzare il cantiere con le caratteristiche
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biologiche, ecologiche ed etologiche della comunità di uccelli della Laguna
di Ponente.
11)
La incompatibilità di funzioni produttrici di rumore o di eccessivo carico
veicolare quali discoteche impianti sportivi officine meccaniche e simili.
Tale misura soddisfa il criterio di mitigazione di potenziali cause di rumore
e disturbo visivo.
12)
Predisposizione a cura della proprietà di una regolamentazione comunale
delle attività umane tese al rispetto della particolare situazione ambientale.
Tale misura soddisfa il criterio di mitigazione di potenziali cause di rumore
e disturbo visivo.
13)
Predisposizione a cura del Comune di una attività di monitoraggio
costante dell’impatto delle opere e delle attività umane esercitate nell’area.
Tale misura soddisfa il criterio di mitigazione di potenziali fonti di disturbo
visivo dovute al mancato monitoraggio della colonia di Ardeidi ed in
generale della comunità ornitica presente nello specchi lagunare.
7.2 Misure di mitigazione previste dalla Rielaborazione della Variante
In data 19 gennaio 2006 presso gli Uffici della Regione Toscana si è svolto un
incontro tra le strutture tecniche della Regione della Provincia e del Comune dal quale è
emersa la necessità di procedere alla redazione di una nuova relazione di incidenza sulla
base di rielaborazione della Variante che tenga conto di ulteriori effetti mitigatori, oltre a
quelli già recepiti in sede di predisposizione della Variante, dell’impatto ambientale sul SIR
Laguna di Orbetello. Tali effetti mitigatori sono evidenziati nell’ elaborato della
Rielaborazione della Variante e sono così di seguito previsti:
1) Trasferimento, per quanto possibile, delle volumetrie edificabili dei
comparti lato ponente al comparto lato levante senza occupare nuovo
suolo del comparto stesso. Tale misura soddisfa il criterio di mitigazione
di potenziali cause di rumore e disturbo visivo.
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2) Riduzione del 5% delle Volumetrie edificabili ad esclusione di quelle
destinate all’edilizia agevolata. Tale misura soddisfa il criterio di
mitigazione di potenziali cause di rumore e disturbo visivo.
3) Arretramento rispetto al margina lagunare delle volumetrie residenziali
rivolte verso la laguna di ponente, con la creazione di una ulteriore
fascia verde cuscinetto. Tale misura soddisfa il criterio di mitigazione di
potenziali cause di rumore e disturbo visivo.
4) Riduzione di circa 2000/2500 m3 delle volumetrie commerciali Tale
misura soddisfa il criterio di mitigazione di potenziali cause di rumore e
disturbo visivo.
5) Rielaborazione della viabilità, ammettendo l’accesso alla struttura
commerciale, anche dalla strada degli orti, ma prevedendone l’uscita
esclusivamente sulla viabilità interna confluente tramite gli opportuni
svincoli, sulla strada provinciale n. 161 rimanendo inalterata la viabilità
per le residenze. Tale misura soddisfa il criterio di mitigazione di
potenziali cause di rumore e disturbo visivo.
6) Realizzazione di una fascia di protezione, con piantumazione di
contenimento (canneto ecc.) sulle aree demaniali utile per la formazione
di barriere visuali dalla laguna verso il fronte edificato; Tale misura
soddisfa il criterio di mitigazione di potenziali cause di rumore e disturbo
visivo.
7) Presenza da parte di un ornitologo durante tutto il corso dei lavori e
monitoraggio della colonia di ardeidi dell’isola Neghelli; Tale misura
soddisfa il criterio di mitigazione di potenziali fonti di disturbo visivo
dovute al mancato monitoraggio della colonia di Ardeidi ed in generale
della comunità ornitica presente nello specchi lagunare.
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7.3 Misure di mitigazione previste dalla presente Relazione di Incidenza
In base all’analisi operata ed alla documentazione consultata si ritiene indispensabile
adottare le seguenti misure di mitigazione:
1. Tempistica di cantiere.
Si ritiene indispensabile adottare un calendario di lavoro che interrompa le attività di
cantierizzazione e demolizione del cantiere Comunale e del depuratore Comunale
legate ai progetti previsti dalla Variante, N.T.A. di Variante e Rielaborazione della
Variante dal 1° Dicembre al 1 Luglio, allo scopo di salvaguardare la nidificazione
della colonia dell’Isolotto Neghelli e la sosta e svernamento delle comunità ornitiche
nello specchio lagunare. Là dove alcune attività preparatorie e di avvio lavori
dovessero essere comunque condotte si richiede parere vincolante ed obbligatorio
delle figure professionali responsabili del monitoraggio ornitologico.
2. Barriera vegetale.
Creazione di una barriera continua di Arundo donax larga almeno 6 metri tra la
strada degli orti e il canale perilagunare. Sono a tal fine da prevedersi affacci alla
laguna e/o capanni di avvistamento, in modo che persone interessate possano
godere di quello che è un patrimonio naturale di estrema importanza: queste
strutture potranno essere realizzate solo se opportunamente schermate e
localizzate in punti di minor impatto, su parere tecnico di figure professionali
responsabili del monitoraggio ornitologico e con valutazione da parte della consulta.
3. Barriera artificiale Tipo New Jersey durante la fase di cantierizzazione.
Perimetrare l’area interessata dagli interventi sul lato esposto alla Laguna di
Ponente da barriere e schermature artificiali temporanee tipo New Jersey allo scopo
di ridurre il disturbo acustico e visivo dalle attività di cantiere anche in periodo di non
nidificazione, e da apporre fino a quando la barriera vegetale di cui al punto 2 non si
sia sviluppata sufficientemente. Si ritiene che tale barriera sia assolutamente
indispensabile durante l’opera di demolizione del cantiere Comunale e del
depuratore nella fase di realizzazione del centro commerciale.
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4. Attività di controllo e monitoraggio della colonia di Ardeidi e delle Comunità
Ornitiche lagunari.
Allo scopo di verificare lo status e le reazioni comportamentali dell’avifauna
presente nell’Isolotto del Neghelli si ritiene indispensabile approntare un programma
di monitoraggio della colonia che inizi l’anno precedente l’apertura del cantiere e
termini nei 3 anni successivi alla chiusura del cantiere stesso. In particolare durante
le operazioni di cantiere dovranno essere presenti idonee figure professionali
esperte di ornitologia che tengano sotto osservazione costantemente la colonia con
la possibilità di interrompere i lavori nel caso si verifichi una situazione di particolare
allarme degli uccelli nidificanti o presenti in laguna. Prima dell’inizio dei lavori
suggeriamo la misurazione dei seguenti parametri biologici, sulla base dei quali
dovrà essere effettuato il piano del cantiere.
- Fenologia della popolazione (fluttuazioni stagionali della presenza di specie e di
effettivi, date di inizio attività riproduttiva, date di incubazione, schiusa ed involo dei
nidiacei).
- Fluttuazioni giornaliere nella presenza e nei ritmi di attività degli uccelli.
- Distanza di fuga e latenza a tornare nella zona (da valutare con osservazioni
mirate in diverse aree della laguna)
- Distanza di fuga e latenza al ritorno in seguito a disturbi antropogenici quotidiani
(per es. passaggio di ambulanza, volo di elicottero sull’area, imbarcazioni, etc)
La frequenza delle osservazioni dovrà essere decisa dagli esperti incaricati, ma è
importante che abbia una cadenza regolare e almeno settimanale, che includa
osservazioni nelle varie fasi giornaliere e che includa anche visite serali o notturne
per valutare l’impatto di fonti di disturbo di natura luminosa.
Una volta stabilito il piano potenziale dei modi e i tempi dei lavori, in base alle
informazioni ottenute, durante lo svolgimento degli stessi sarà importante
controllare gli stessi parametri di cui sopra in relazione alla tipologia di lavori (e
relativi disturbi) che vengono effettuati. E’ dunque necessario che le figure
professionali coinvolte siano messe a conoscenza in maniera dettagliata del piano
dei lavori e svolgano un lavoro di “supervisione” in relazione agli andamenti degli
effettivi e del comportamento dell’avifauna dell’isola di Neghelli e del tratto lagunare
attiguo.
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A lavori ultimati e per gli anni successivi sarà necessario proseguire con
monitoraggi regolari, anche se con frequenze più basse, e al tempo stesso
procedere con l’informazione e la sensibilizzazione degli abitanti della nuova area.
Sarebbe auspicabile la costruzione di una torretta di osservazione per gli uccelli o
analoga postazione di osservazione in prossimità della collina del cimitero, con
tabellazione, cannocchiale e materiale didattico fruibile dal pubblico.
5. Prevenzione dell’inquinamento luminoso
In base all’art.34 comma 2 della Legge Regionale n. 39 del 24 Febbraio del 2005
che disciplina le attività in materia di energia e, in particolare, la produzione, il
trasporto e la trasmissione, lo stoccaggio, la distribuzione, la fornitura e l’uso
dell’energia, in base al Piano d’Indirizzo Energetico Regionale (P.I.E.R.) della
Regione Toscana, richiamato al medesimo articolo di legge, ed in base alle “Linee
Guida per la progettazione, l’esecuzione e l’adeguamento degli impianti di
illuminazione esterna” della Regione Toscana, si prescrive l’approntamento di un
sistema di illuminazione esterna secondo le direttive enunciate dalle suddette
normative.
8. Misure di compensazione previste dalla presente Relazione d’Incidenza
In base all’analisi operata ed alla documentazione consultata si ritiene indispensabile
adottare le seguenti misure di compensazione:
1. Realizzazione di nuovi habitat idonei per l’avifauna acquatica.
Premesso che le attività di mitigazione sopra riportate sono considerate sufficienti a
scongiurare impatti significativi sugli obiettivi di conservazione del Sito, ma che è
impossibile stabilire con matematica certezza se la garzaia manterrà le stesse
potenzialità riproduttive o se lo specchio lagunare manterrà le stesse caratteristiche
di luogo di sosta e di alimentazione per le specie di avifauna acquatica, a causa di
un
processo
evolutivo
delle
popolazioni
e
degli
habitat
che
procede
indipendentemente da cause di origine antropica e a prescindere dal progetto
residenziale in questione, riteniamo importante aumentare tali potenzialità
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realizzando nuovi siti idonei per le attività suddette, sotto la supervisione di figure
professionali responsabili del monitoraggio ornitologico. Tali misure compensative
potrebbero essere supportate da contributi o sponsorizzazioni, derivanti, per
esempio, dalla gestione del centro commerciale, attraverso una campagna di
informazione e sensibilizzazione del pubblico fruitore del centro commerciale
stesso. A tal fine potrebbe essere destinata una quota parte della spesa di ogni
utente (anche minima nell’ ordine di centesimi di euro) che potrebbe essere
destinata a finanziare opere di conservazione e gestione lagunare che tendano a
massimizzare o favorire la nidificazione delle specie di uccelli selvatici che
frequentano la laguna di Orbetello.
2. Valutazione, in accordo con l’Ambito Territoriale di Caccia competente sul territorio,
della possibilità od opportunità di limitare o temporaneamente vietare l’attività
venatoria in località Stagnino-Stagnone, al fine della creazione di ulteriori ed idonee
aree di sosta degli uccelli in periodo invernale per salvaguardare il ruolo strategico
dello specchio lagunare di ponente per la sosta e svernamento degli uccelli
acquatici.
3. Rimozione di tutti i potenziali fattori di disturbo “indipendenti” dall’attuazione dei
lavori previsti prima, durante e dopo l’intervento in maniera continuativa. In
particolare, deve essere tassativamente vietato l’accesso all’isola e alla fascia di
laguna circostante a persone e imbarcazioni, nonchè il sorvolo a bassa quota della
laguna di ponente con elicotteri o ultraleggeri. Tali fattori devono essere sottoposti a
un rigoroso e permanente controllo onde evitare una confusione nell’attribuire
cause di disturbo all’opera edilizia in corso quando il disturbo è causato invece da
altri fattori. Tali azioni di controllo costituiscono al tempo stesso un fattore di
mitigazione e compensazione al potenziale aumento di disturbo arrecato
dall’intervento edilizio previsto.
Qualora gli ornitologi incaricati ne ravvisino la necessità potrà essere costituita una
consulta tecnica regionale che preveda la partecipazione e il coinvolgimento dell’Istituto
Nazionale per la Fauna selvatica (INFS).
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9. Conclusioni
Alla luce di quanto riportato, riteniamo che, nel caso si realizzino tutte le misure di
mitigazione e di compensazione previste dalla N.T.A di Variante, dalla Rielaborazione
della Variante e dal presente Studio di Incidenza, l’impatto o incidenza che la Variante
potrà presentare sul Sito di Interesse Regionale e Comunitario “Laguna di Orbetello” sarà
minimizzato. Gli interventi di mitigazione previsti forniscono infatti sufficienti, ragionevoli
e fondate garanzie di diminuzione o mitigazione dell’impatto delle nuove opere, fino
a livelli che possono essere considerati trascurabili o, quanto meno, non separabili
da altre eventuali e stocastiche fonti di disturbo in essere o potenziali, non
riconducibili necessariamente ad attività antropogeniche. Queste nostre conclusioni
sono avvalorate anche dalla importante ed autorevole bibliografia che abbiamo consultato
relativamente al disturbo provocato dalle attività umane sull’avifauna.
Una volta terminati i cantieri l’assuefazione delle specie nidificanti alle attività
umane, peraltro estremamente ridotte dalle opere di mitigazione previste, unita alla
relativa tranquillità e confidenza delle specie di uccelli che frequentano la zona dovrebbe
comportare una “normalizzazione” della situazione ai livelli attualmente presenti in questo
tratto della Laguna.
In una visione di prospettiva ottimistica ma realistica, e solo nel caso in cui siano
realizzate le opere di compensazione previste (in particolare realizzazione di nuovi habitat
idonei attraverso specifici finanziamenti e sponsorizzazioini), potremmo anche assistere
ad un aumento nel numero e nella diversità dell’avifauna presente all’interno dell’area
lagunare di ponente. In questo caso l’intervento di urbanizzazione prevista non solo
soddisferà criteri di eco sostenibilità ed eco compatibilità ma potrà diventare strumento
attivo di conservazione e miglioramento degli habitat lagunari di Orbetello.
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Documentazione Consultata
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relativa al Programma Integrato di Intervento dell’area urbana di Neghelli (Orbetello) sul Sito di Interesse
Regionale Laguna di Orbetello. Studio Agriprogram. Febbraio 2005
2. Provincia di Grosseto (Luglio 2005). Nota relativa alla valutazione di Incidenza programma integrato
Neghelli.
3. Regione Toscana (Maggio 2005). Nota relativa alla valutazione di Incidenza programma integrato
Neghelli.
4. INFS (Luglio 2005). Nota relativa alla valutazione di Incidenza programma integrato Neghelli.
5. Comune di Orbetello Piano Regolatore del Comune.
6. Comune di Orbetello Deliberazione 119 del 12 05 2004 Variante al PRG relativo al programma integrato
di Neghelli.
7 Comune di Orbetello (Settembre 2005) Variante al PRG relativo al programma integrato di Neghelli: N.T.A.
di Variante.
8. Comune di Orbetello (Gennaio 2006) Variante al PRG relativo al programma integrato di Neghelli: N.T.A.
di Variante: Rielaborazione di variante.
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