Youtube in classe per conoscere
strumenti a percussione nelle
culture musicali di tradizione orale
Il valore didattico di questa rassegna sull'uso delle percussioni
nelle diverse culture musicali tradizionali può essere molteplice:
• rendere consapevoli gli studenti della disponibilità dei materiali
– che vengono da tutto il mondo – offerta da internet, guidandoli
ad orientarsi e a saper scegliere tra essi;
• applicare gli elementi base della classificazione degli strumenti
musicali di Sachs e Hornbostel (1914) per far scoprire agli
studenti strumenti musicali e pratiche strumentali di culture non
conosciute o conosciute solo approssimativamente, a volte di
estremo interesse;
• fornire indicazioni didattiche per integrare ed orientare
l'attività di improvvisazione e composizione avviata dagli
insegnanti nelle classi;
• esemplificare processi di apprendimento e tecniche
strumentali da considerare come prodotti a volte molto
sofisticati di culture musicali che hanno privilegiato e
sviluppato aspetti della musica diversi da quelli da noi
prevalenti;
• illustrare un approccio etnomusicologico nel quale gli
strumenti musicali o le musiche strumentali del mondo
non costituiscono un’estensione o un’appendice “esotica”
di repertori eurocolti, ma vengono considerati in una
prospettiva interculturale e comparativa che cerca di
cogliere costanti e principi generali comuni alle diverse
musiche, senza gerarchie precostituite.
Sulle origini degli strumenti musicali, l'etnomusicologo
francese André Schaeffner afferma: «... la musica
strumentale, nelle sue forme più primitive presuppone
sempre la danza; ... L'uomo batte il suolo coi piedi o
con le mani, percuote il suo corpo in cadenza, lo agita
parzialmente o interamente per animare gli oggetti e gli
ornamenti sonori che indossa. Queste sono le prime
musiche strumentali senza dubbio esistite» (Schaeffner
1978: 25). Egli sostiene inoltre che tra i primi strumenti
vi furono alcune forme percussive: «Calpestio del
suolo: non crediamo che possa esistere un modo più
primitivo di produrre un rumore. Con esso risaliamo
alle origini della musica e della danza» (Schaeffner
1978: 45).
LINK VIDEO 1 FLAMENCO
http://www.youtube.com/watch?v=hYdrJc3irSI
Specifica tecnica dello zapateado
Molto complessa può essere ad esempio, l'utilizzazione
musicale del battito dei piedi sul pavimento nel flamenco
spagnolo. In questo caso il danzatore usa un particolare
tipo di scarpa che amplifica la percussione della punta e
del tacco sul pavimento.
LINK VIDEO 2 TIP TAP
http://www.youtube.com/watch?v=8oL7oJtVBYc
Fred Astaire e Ginger Rogers
Lo stesso principio è utilizzato da Fred Astaire ed altri nel
tip-tap del musical americano degli anni Trenta.
Dal punto di vista didattico, questi esempi possono
suggerire delle ricerche sulle diverse sonorità delle
superfici sulle quali si battono i piedi e sui materiali con i
quali i piedi percuotono il terreno.
Si può proporre agli alunni un’indagine sul confronto di
diversi ambienti e il loro paesaggio sonoro in base ai
suoni dei passi (ad es. i passi a Venezia suonano
diversamente che in altre città) e realizzare un breve
video.
LINK VIDEO 3 - DONNE CON MORTAIO A BALI http://www.youtube.com/watch?v=63fZUCAd8iI
Un altro tipo di percussione, di bastoni anziché dei piedi,
sviluppatasi presso numerose culture agricole dell'Africa e dell'Asia
è legata alla necessità di coordinare aritmicamente il gesto nel
lavoro. L'attività lavorativa può essere, infatti, facilitata dalla
scansione ritmica del gesto ripetuto. In Giordania le donne
pestano il caffè in un pesante mortaio di legno secondo dei ritmi
specifici: l'attività lavorativa acquista così anche una dimensione
musicale. Si tratta di un principio comune a diverse culture.
Particolarmente diffusa è, ad esempio, la pestatura collettiva del
riso nel mortaio in Asia. Nell’isola di Bali, in Indonesia, raggiunge
forme ritmiche molto complesse, cosicché questa attività di
produzione di suono può diventare una pratica musicale anche
sganciata dalla funzione lavorativa.
A proposito di questo video si può notare come in questo esempio
musicale eseguito in maniera estemporanea, senza uso di scrittura, si
possano individuare diverse funzioni musicali che possono avere un
interesse in prospettiva didattica. Ad esempio, si può riscontrare come
vi sia una tra le sei donne che suonano (quella in primo piano che
percuote la parte esterna all’estremità del mortaio) che esegue una
pulsazione isocrona di riferimento, svolgendo la funzione di una sorta di
metronomo, agendo da riferimento ritmico per le altre. Oppure si può
notare come, alla fine, la stessa donna esegua una “formula” ritmica
convenzionale per indicare alle altre l’intenzione di chiudere il brano. In
prospettiva didattica questi ruoli e queste pratiche musicali possono
essere riproposte all’interno di un progetto di improvvisazione
collettiva che non preveda direttore, ma che si basi sull’ascolto
reciproco. Inventare una formula convenzionale per concludere il brano,
o per cambiare schema ritmico può essere un ottimo esercizio di
educazione all’ascolto e di coordinamento musicale senza necessità di un
direttore.
http://www.youtube.com/watch?v=QOTe4S_leSE
I bastoni battuti sul terreno possono svolgere non solo una
funzione ritmica, ma anche melodica, se vengono intonati. E’
infatti possibile intonarli in base alla loro lunghezza, larghezza e
spessore della parete. In base a questi parametri, infatti, si può
modificare l’intonazione. Ad esempio, ad una maggiore
lunghezza del tubo (e della colonna d’aria che viene messa in
vibrazione) corrisponde un suono più grave, e viceversa. E così
ad un maggiore spessore del tubo, che corrisponde ad una sua
minore elasticità (a parità di materiale), corrisponde di norma
un suono più grave. Dunque, un bastone cavo può essere
suonato anche per produrre melodie.
E’ quanto fanno gli ‘Are’are delle Isole Salomone registrati e
studiati da Hugo Zemp, che eseguono degli elaborati brani
strumentali a più parti percuotendo dei tubi di bambù su una
pietra o tra loro. Il musicista accorda le diverse canne in modo
da produrre suoni dì altezza differente.
Nel video si può vedere come questo strumento,
apparentemente semplice e “primitivo” possa raggiungere
notevoli complessità ritmiche e polifoniche e come possa
produrre sonorità di grande interesse. In effetti, il video, che è
costituito da una serie di documenti tratti dal film realizzato
da Hugo Zemp sull’insieme dei repertori musicali ‘Are’are, ci
consenta anche di comprendere come ciascuno strumento
musicale sia legato al proprio ambiente e come sia parte di un
sistema musicale coerente. Gli ‘Are ‘are utilizzano
prevalentemente il bambù – materiale molto diffuso
nell’ambiente della foresta pluviale nella quale essi vivono per costruire i loro strumenti e i repertori per le canne
percosse riproducono quelli, più diffusi e cerimonialmente
importanti, eseguiti da ensembles di flauti di Pan.
Nella prospettiva qui adottata, anche un altro esempio di questo
filmato riveste un certo interesse. Si tratta dei “giochi” sonori
nell’acqua eseguiti da un gruppo di donne. Percuotendo l’acqua in
diverse maniere con la mano, le donne producono diverse sonorità
che utilizzano in diverse combinazioni ritmiche. In particolare, ci
sono due azioni principali: “schiaffeggiare” la superficie dell’acqua
con la mano aperta e colpire l’acqua con la mano curva in
posizione concava. I due gesti producono, rispettivamente, un
suono più secco e acuto ed uno più profondo e grave. Anche in
questo caso, uno strumento musicale tra i più semplici che si
passano concepire (la mano che percuote l’acqua) dà luogo a delle
produzioni musicali elaborate.
Il filmato si conclude con estratti di esempi di tamburi a fessura e di
lamenti funebri, meno pertinenti rispetto al lavoro qui proposto.
INSERIRE LINK VIDEO 6 - PALMAS
http://www.youtube.com/watch?v=zDPhZkCZj0w
Come nel caso del battito dei piedi sul suolo il tip tap
e lo zapateado del flamenco raggiungono complessità
virtuosistiche, anche nel caso del battito delle mani
troviamo delle forme molto complesse come, ad
esempio, nel caso del flamenco spagnolo.
Delle formule ritmiche (palmas) eseguite col battito
di mani (e del piede) accompagnano il suono della
chitarra (Ciasca 1985).
Dimostrazione di sole palmas. (far rivedere anche un
momento il video 1 con le palmas in performance)
In questo video che ha già nella sua concezione un
intento dimostrativo e didattico, due musicisti eseguono
una formula ternaria.
Si può notare come il video inizi con la formula eseguita
nella sua forma-base con tre battiti di cui uno accentato
prima da uno e poi da entrambi i suonatori.
Successivamente, mentre un suonatore continua ad
eseguire la formula base, l’altro suonatore inizia una serie
di variazioni che si basano sia sul ritmo che sul timbro.
Si possono individuare all’ascolto e alla visione
quantomeno due tipi di variazioni principali:
uno di natura timbrica, l’altro di natura ritmica.
Riguardo al timbro, si possono identificare due
tipologie:
una con la mano concava, a “coppa” che produce un
suono sordo ed un altro con la mano a palma aperta
con cui si ottiene un timbro più sonoro, squillante e
acuto.
Quanto al ritmo, si può notare come esso venga spesso
raddoppiato di velocità con un suonatore che “intreccia” il
proprio battito di mani rispetto alla formula di base in un
costante controtempo, che produce un ritmo rapido
risultante dal battito di base dei due suonatori.
A partire da queste due tipologie di variazione, l’esecuzione
inanella una serie pressoché infinita di variazioni della
formula di base.
Un secondo esempio da YouTube
di estensione delle mani per produrre suono:
i cucchiai
INSERIRE VIDEO 7 – CUCCHIAI TRAN QUANG HAI
http://www.youtube.com/watch?v=CtOl3HGjU3k
Esplorando YouTube digitando le parole-chiave ‘musica’
‘cucchiai’ o ‘music ’ ‘spoons’ ci si imbatterà in video di ogni
genere, compresi anche filmati che documentano dei veri e
propri virtuosi dello strumento, come nel caso del musicista
vietnamita residente in Francia Tran Quang Hai, che produce
sonorità inedite con lo strumento e raggiunge un punto di
virtuosismo estremo.
• Troviamo nuovamente un'utilizzazione di oggetti di
uso quotidiano come strumenti musicali.
• Dal punto di vista strumentale, possiamo considerare
i cucchiai come uno strumento musicale analogo ai
bastoni dell’esempio precedente: una sorta di
estensione delle mani per produrre suono.
• I cucchiai sono uno strumento diffuso in tutto il
nord-europeo. Il principio di produzione del suono è
analogo a quello delle castagnette o nacchere per cui
due parti di legno (nel caso dei cucchiai, di metallo)
vengono fatte risuonare l'una contro l'altra.
Spunti didattici
• Si possono condurre delle sperimentazioni timbriche:
il timbro è in funzione del materiale e della forma dei
cucchiai. Il suono sarà diverso se i cucchiai sono in
legno, metallo, plastica; la maggiore concavità del
cucchiaio produrrà un suono più grave, così come
anche il suono varierà in base alla dimensione dei
cucchiai.
• Il cucchiaio può essere usato per eseguire
improvvisazioni ritmiche o accompagnamenti ritmici
di una melodia. Si tratta di una tecnica esecutiva non
particolarmente complessa che può essere acquisita
dopo pochi tentativi.
• Si può realizzare un breve video che documenti la
performance con i cucchiai dei ragazzi.
L’orchestra di metallofoni del sud-est
asiatico : il gamelan
• Serie di metallofoni intonati
• Uso di due sistemi scalari
1.Lo Slendro (scala di cinque suoni)
2.Il Pelog (scala di sette suoni)
• Uso della ritmica “quadrata”
Obiettivi didattici:
• Conoscere orchestre “diverse” da quella
occidentale
• Conoscere sistemi scalari “diversi”
• Conoscere modelli ritmici “diversi”
LINK PER IL GAMELAN BALINESE
https://www.youtube.com/watch?v=zPIZObNdJb0
BALINESE GAMELAN IN UBUD PALACE
https://www.youtube.com/watch?v=qIq8LNbYKT8
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