Gli screening oncologici:
Prevenzione Serena
Screening è …
√ Identificazione precoce di una patologia in fase iniziale suscettibile con un
intervento precoce di migliorare la prognosi
√ Ricerca di condizioni permanenti e predisponenti per lo sviluppo di una
malattia
√ Individuazione di fattori di rischio associati con un aumento di frequenza
di sviluppo di una patologia
Inoltre...
√ Valutazione della diffusione di un fenomeno nella popolazione e tutela di
popolazioni o comunità confinate
Obiettivo dello screening:
diminuire la mortalità e/o l’incidenza
di una neoplasia identificando i tumori
non sintomatici e attivando opportuni
percorsi diagnostico-terapeutici capaci
di modificare la storia naturale del
tumore rilevato.
Negli screening
si passa dal concetto di:
MEDICINA CLINICA
SI ATTIVA SE
SINTOMI
MEDICINA PREVENTIVA
PERSONE
ASINTOMATICHE
diagnosi precoce
si opera sul singolo individuo asintomatico che si sottopone
ad un esame preventivo
diagnosi tempestiva
si opera sulla persona che presenta un sintomo che ha un
certo livello di predittivita' per una malattia
screening
popolazione invitata
attivamente a
sottoporsi al test
SCREENING
DI POPOLAZIONE
popolazione sottoposta al test
senza un livello di
organizzazione collettivo
SCREENING
OPPORTUNISTICO
Specificità etica dello screening
(Mc Keown, 1968)
“Nello screening non è il paziente che
ricerca l’assistenza del medico, ma è il
medico che ricerca chi ha bisogno della
sua assistenza”.
“Il medico che si ‘lancia’ in uno screening ha
una responsabilità accresciuta verso i suoi
“pazienti”: deve disporre di PROVE
CONCLUSIVE perchè lo screening può
alterare il corso naturale della malattia in una
proporzione significativa delle persone
sottoposte”.
(Cochrane e Holland, 1971)
Prerequisiti per l’effettuazione di un
programma di screening (1)
• La condizione cercata dovrebbe essere un
importante problema di salute
• dovrebbe esserci un trattamento considerato
accettabile per i pazienti cui sia stata
diagnosticata la malattia
• dovrebbero essere disponibili strutture per la
diagnosi e il trattamento
• dovrebbe essere identificabile uno stadio di
latenza o uno stadio precoce asintomatico
WHO Wilson e Jungner , 1968
Prerequisiti per l’effettuazione di un
programma di screening (2)
• conoscenza della storia naturale e evidenza di
efficacia
• test accettabile, non pericoloso, economico e
dotato di buona sensibilità
• protocollo diagnostico, terapeutico e di followup condiviso
WHO Wilson e Jungner , 1968
Prerequisiti per l’effettuazione di un
programma di screening (3)
• Garanzia di accesso per tutta la popolazione
bersaglio - equita’
(risorse adeguate)
• Garanzia di continuita’ e presa in carico dei
“pazienti”
(follow-up attivo, inviti periodici)
• Garanzia di elevata qualità (monitoraggio)
Effetti avversi nello screening dei tumori:
• più lunga morbilità nei casi in cui la prognosi rimane inalterata
• sovratrattamento di lesioni dubbie
• falsa rassicurazione e eventuale ritardo diagnostico per i falsi
negativi
• “labelling” negli screening di persone a maggior rischio
• ansietà, intervento terapeutico non necessario nei falsi positivi
• conseguenze indesiderate e costi derivanti dalle indagini
diagnostiche e dal trattamento
• investimento di risorse in programmi di screening piuttosto che in
altri servizi sanitari
Austoker 1995 Barrat JAMA 1999;281:2029-2034
LO SCREENING PER LA PREVENZIONE
DEI TUMORI IN PIEMONTE
“PREVENZIONE SERENA”
1992: TORINO
tumori della mammella e del collo dell’utero
1996: TORINO + INTERO TERRITORIO REGIONALE
tumori della mammella e del collo dell’utero
DAL 2003: TORINO + ALTRI 4 DIPARTIMENTI PIEMONTESI
tumori della mammella, del collo dell’utero e del colonretto
L’Organizzazione territoriale
Al programma partecipano 22*
aziende sanitarie e
ospedaliere organizzate
in 9 dipartimenti
corrispondenti ad altrettante
aree territoriali.
Questa scelta è stata dettata dalla
necessità di dover coprire
l’intero territorio regionale
offrendo prestazioni di adeguato
volume e qualità.
(*suddivisione che non tiene conto della nuova ripartizione delle ASL sulla base dell'accorpamento
previsto dalla nuove D.G.R)
Gli obiettivi
La nostra missione è
raggiungere con l’invito allo
screening la maggior parte
della popolazione piemontese
per offrire un programma di
prevenzione di qualità
dedicato alla salute dei
cittadini e conquistare e
mantenere la loro fiducia in
esso.
Come funziona lo screening?
selezione popolazione
inviti (appuntamento)
esame primo livello
(esecuzione test, refertazione)
esame secondo livello
ritorno dell’informazione
trattamento e follow-up
L’invito al programma di screening
Prevenzione Serena
invito firmato dal medico di famiglia
appuntamento prefissato modificabile contattando gli
appositi numeri verdi
ritorno dell’informazione alla persona ed al medico
esame gratuito
non e’ necessaria l’impegnativa del medico
L’accesso
Equilibrio tra:
• decentramento (per favorire l’accesso)
• N° test giornalieri
(unita’ mobili trasporti facilitati)
1.
2.
consultorio
3.
4.
Utilizzo di strutture pre-esistenti
e conosciute
(Consultori, ambulatori)
Caratteristica delle strutture
(Pulizia, sala di aspetto, assenza di barriere
architettoniche)
Orario di attivita’
(Apertura pre-serale e prefestiva)
I punti di forza del programma
 Monitoraggio della qualità di tutto il processo di screening e
valutazione dei risultati
Formazione e aggiornamento continuo di tutto il personale
Collaborazione con il Registro Tumori
Interdisciplinarità degli eventi
Creazione di un sistema informativo di qualità per la
gestione dei dati di screening
Messa in atto di campagne comunicative e informative
I vantaggi per le persone aderenti
Gratuità di tutto il percorso diagnostico e terapeutico
Qualità del programma di screening
Preparazione e continuo aggiornamento del personale
che opera nei centri di screening
Incidenza e mortalità
nel mondo
in Europa
in Italia
in Piemonte
W-Age standardised mortality from and incidence of
cervical cancer 27 Member states of the EU (2004)
Finland
Italy
Greece
Netherlands
Spain
Sweden
Malta
United
Ireland
France
Luxembourg
Austria
Germany
Belgium
Denmark
Slovenia
Portugal
Cyprus
Slovakia
Czech
Estonia
Hungary
Poland
Latvia
Bulgaria
Lithuania
Roumania
Mortality
Incidence
0
Arbyn, et al, Ann Oncol 2007
5
10
15
Rate per 100 000
20
25
Cervicocarcinoma Uterino
ITALIA
Attualmente si stima che ogni anno in
Italia siano diagnosticati circa 3.500
nuovi casi di cervico-carcinoma e che si
registrino circa 1.100 morti per questo
tumore.
La mortalità per tumore dell'utero è
diminuita di oltre il 50% negli ultimi 20
anni
8.6 casi ogni 100.000 donne nel 1980
2.02 casi ogni 100.000 donne nel 2002
(tassi standardizzati sulla popolazione
mondiale)
Source: Globocan 2002
Incidenza del cancro cervicale in Italia
1955
Anni ‘90
Anni ‘2000
15/100.000
11/100.000
8,01/100.000
La sopravvivenza al carcinoma cervicale è, tuttavia,
variata di poco
Sopravvivenza (stime dei Registri Italiani)
1986-89
1990-94
1998-2002
1 anno
82%
86%
88%
2 anni
68%
68%
72%
5 anni
60%
64%
67%
(Da Pecorelli S, 2006.Linee Guida Nazionali, gruppo di Lavoro
Screening Cervice Uterina –Legge 138/2004-)
Predicted number of cervical cancer cases in 2010
and 2020 by world area and age. Projections assume
rates estimated for 2002 hold into the future.
2002
2010 (% change
from 2002)
2020 (% change
from 2002)
World
493.000
584.500 (19%)
702.500 (42%)
Women aged
< 65
396.500
470.000 (19%)
549.000 (38%)
Women aged
≥ 65
96.500
114.500 (18%)
153.500 (59%)
(Parkin DM, et al; 2006)
L’espansione dello screening
organizzato (anche se diversificato
in Paesi sviluppati rispetto ai Paesi in
via di sviluppo);
La prevenzione primaria mediante la
vaccinazione contro l’infezione da
HPV.
I problemi dello screening organizzato per
cervico-carcinoma sono:
 scarsa partecipazione (compliance,
adesione)
 scarsa diffusione nei Paesi in via
di sviluppo.
Lo screening citologico
ed il suo impatto
Cervical Cancer Screening.
IARC Handbooks on Cancer Prevention 2005
There is sufficient evidence that
screening for cancer precursors every 35 years between the ages 35 and 64
years by conventional cytology in a
high-quality programme reduces the
incidence of invasive cancer by 80% or
more among the women screened
Per la prevenzione del tumore del collo
dell’utero PREVENZIONE SERENA OFFRE:
Test: Pap test
Periodicità: ogni 3 anni
Popolazione bersaglio: donne residenti (o domiciliate) in
Piemonte tra i 25 e i 64 anni
e
donne di età tra i 65 e 75 anni, che non
abbiano effettuato almeno 2 Pap test
dopo i 50 anni, hanno diritto
all’esecuzione del test presso i centri di
screening (in base alla nuova D.G.R
2006)
• Citologia
• Colposcopia ai “positivi” (cut-off
variabile)
• Biopsia delle aree sospette
• Distruzione/escissione delle lesioni (in
genere solo CIN2+) confermate
istologicamente
Classificazione istologica
Cervical Intraepithelial
Neoplasia
(CIN)
• CIN 1 (1/3 spessore epitelio)
• CIN2 (2/3)
• CIN3 (3/3)
% Reduction in cumulative rate of invasive cervical
cancer in women aged 35-64 with different frequencies
of screening
Interval
between
screening
(years)
% Reduction in
cumulative
incidence
N° of tests
1
2
3
5
10
93.5
92.5
90.8
83.6
64.1
30
15
10
6
3
Assuming that a woman is screened at age 35 and that she had also had at least one
screen previously
IARC Working Group, 1986
G. Ronco - CPO Piemonte 2000
Screening
Citologico
122 programmi attivi
2.899.817 donne invitate
Estensione dei
programmi:
2004: 63,6%
2005: 66,7%
2006: 69,0%
Estensione geografica
screening organizzato 2006
• ITALIA: 69% delle donne in età target
sono residenti in aree coperte da
programmi organizzati
• PIEMONTE: L’intera regione è coperta da
programmi organizzati.
– Inviti: 85% di quelli necessari per invitare
tutta la popolazione target ogni 3 anni
“Copertura”: % di donne in età target
che hanno fatto almeno un Pap-test
nei 3 anni precedenti
• In Italia anche nelle aree con
programmi organizzati una parte
rilevante dell’attività si svolge al di fuori
degli stessi
• Attività “organizzata” registrata
completamente
• Attività “spontanea” non registrata o
registrata solo in parte e spesso con
bassa qualità
Piemonte
• La DGR 111-3632/2006 prevede
l’integrazione di tutte le attività di
screening del SSR all’interno dei
programmi organizzati
• Implementazione in corso
Integrazione attività
spontanea e organizzata
TORINO 1993-1995
• Adesione all’invito: 34%
• Copertura spontanea non aderenti: 61%
• Copertura complessiva: 74%
Ronco et al. Europ. J. Cancer 1997
Donne di 25-64 aa che in assenza di sintomi o
disturbi si sono sottoposte a Pap-test
Surveys ISTAT stato di salute
ITALIA
PIEMONTE
1999-2000
68.7%
75.3%
2004-2005
70.9%
77.3%
ISTAT. La prevenzione dei tumori femminili in Italia: il ricorso a pap
test e mammografia. Anni 2004-2005. 4 Dicembre 2006
Compliance alla ripetizione della
citologia a breve intervallo
• Torino: 55%
• Piemonte: 52%
• Italia: 57%
Invio in colposcopia
• Torino: 1.3%
• Piemonte: 1.9%
• Italia: 2.3%
Adesione all’ invito in colposcopia
(per qualsiasi motivo)
• Torino: 92%
• Piemonte: 90%
• Italia: 85%
Valore Predittivo Positivo
(Proporzione di donne inviate a
colposcopia a cui viene trovata una
lesione di alto grado: CIN2+)
• Torino: 21%
• Piemonte: 15%
• Italia: 17%
Significato dell’HPV
come test di screening
WORK IN PROGRESS…
Che cos’è il virus HPV?
•E’ un virus conosciuto da molti anni
• I Papilloma virus umani (HPV) appartengono
alla famiglia dei Papovavirus. Sono virus a DNA
• Il solo ospite à l’uomo
• Esistono molti “tipi” (identificati oltre 100) e
“varianti” entro tipo
• I tipi “cutanei” di HPV (diversi da quelli
genitali) causano le verruche
Solo alcuni tipi di HPV genitali sono
oncogeni, gli altri (non oncogeni)
possono causare condilomi genitali.
Presenza di HPV-DNA
in Carcinomi
100%
90%
80%
70%
60%
50%
40%
30%
20%
10%
0%
Cervice uterina
Regione
anale/perianale
Vulva, vagina,
pene
Regione
orofaringea
Cute
Nella popolazione italiana contro
una PREVALENZA di infezione da
HPV del 5 /1.000
c’è un’ INCIDENZA del tumore della
cervice di 10 donne/100.000
Questo significa che il 98% delle
infezioni vanno incontro a
regressione
Diverse conferme empiriche in
diversi paesi
(Bosch, Singer, Meijer, Iftner)
IARC Handbooks (2005)
L’HPV è causa necessaria
del cervico-carcinoma,
ma hanno un’influenza anche cofattori,
come l’uso di EP (per + di 5 anni),
il numero di gravidanze (5+),
il fumo (+ di 6 sigarette al giorno).
Take home messages
• L’infezione da HPV è comune.
• Virtualmente tutti i Ca cervicali sono attribuibili a infezione
persistente da HPV
• In Europa e Nord America la prevalenza diminuisce
all’aumentare dell’età
• La maggior parte delle infezioni guarisce spontaneamente
(circa 60% entro un anno).
• La grande maggioranza delle donne con infezione non
sviluppa Ca cervicale
• La persistenza dell’infezione è condizione necessaria per lo
sviluppo di lesioni pre-cancerose e cancro.
La maggior parte delle donne con infezione da HPV non
presenta alterazioni citologiche, specialmente sotto i 35aa
Ronco et al. J. Natl Cancer Inst. 2008
– Test per DNA di HPV oncogeni è più sensibile
della citologia convenzionale per neoplasia
intraepiteliale (CIN) di alto grado. Vengono
identificate circa 50% di lesioni in più con test
HPV.
– Tuttavia il test HPV è meno specifico della
citologia con conseguente aumento del numero
di donne che vengono inviate in colposcopia
senza avere di fatto delle lesioni di alto grado.
– ...
• In donne di 30+ anni il test HPV
consente di individuare in anticipo
lesioni persistenti che sarebbero state
individuate successivamente dalla
citologia
• Nelle donne HPV negative il tasso di
individuazione di lesioni di alto grado al
round successivo è molto basso
suggerendo la possibilità di usare
intervalli prolungati
– L’invio diretto in colposcopia delle donne HPV
positive di età <35aa porta plausibilmente a
sopradiagnosi di molte lesioni regressive e
sopratrattamento.
Test di I°
livello
Triage
Test di II°
livello
Test di III°
livello
Come cambierà
lo screening
?
HPV
Test di
II° livello
Testo di I
livello
Test di triage
(II livello)
Test di
III livello
Test HPV, se positivo
Pap test, se positivo
Colposcopia
test più sensibile
test più specifico
Bulkmans NW, 2007
Naucler P, 2007
Ronco G, 2006
Gruppo a maggior rischio: donne con HPV positivo e Pap test negativo. Controllo a
un anno.
Intervallo lungo per donne con HPV negativo (5 anni?).
Testo di I
livello
Test HPV, se positivo
test poco specifico
Test di II
livello
Colposcopia
test poco specifico
Ma solo
nelle donne
sopra i 35
anni
Ronco G et al 2006
Aumenta il lavoro della colposcopia e diminuisce il VPP dell’istologia.
Aumento di trattamenti non necessari.
Dalla Palma, 2008
• Soluzione più utilizzata: triage citologico delle HPV
positive:
– Si fa citologia solo alle HPV positive e si inviano
direttamente in colposcopie quelle che hanno alterazioni
citologiche
– Le HPV+ con citologia normale ripetono a (1 anno) e
vengono inviate in colposcopia solo se l’infezione persiste
• Invece associare la citologia al test HPV per lo
screening primario (cioè inviare in colposcopia anche
le donne HPV negative con citologia anormale)
migliora solo marginalmente la sensibilità ma
diminuisce di molto la specificità.
causa necessaria ma non sufficiente
NUOVE PROSPETTIVE PER LA
PREVENZIONE
Sono allo studio in prospettiva numerosi markers di
progressione che potrebbero selezionare le donne HPV
positive a reale rischio di patologia. Viene valutato anche
un picco di anticorpi che sembra prodursi sia nell’infezione
naturale che soprattutto nelle donne vaccinate di fronte a
un nuovo contatto con gli HPV coinvolti.
Nel Settembre 2007, dati derivanti dagli Studi Future I &
II parlano di cross-protection nei confronti delle lesioni
istologiche cervicali che possano prevenire il 38% di CIN
II-III causate da 10 tipi di HPV addizionali al 16-18,
responsabili di circa il 16% di casi di cancro al collo
dell’utero in Europa. Tali tipi sono il 31, 33, 35, 39, 45,
51, 52, 56 ,58, 59.
(ICAAC –Interscience Conference on Antimicrobial Agence and Chemotherapy, 17-19th September, 2007. Chicago)
Vaccino:
PERCHE’ L’ELEVATA COPERTURA E’ IMPORTANTE?
● 20 – 35% di donne non effettua screening
● Il vaccino sarà particolarmente utile per le donne che
avranno comportamenti incostanti nel fare il Pap-test
● Copertura vaccinale alta(> 85%)
→ più attente alla prevenzione
→ faranno regolarmente il Pap test da adulte
→ rischio di cancro della cervice prossimo allo zero.
● Copertura vaccinale bassa
→ non faranno il Pap test da adulte o lo faranno
irregolarmente
→ rischio alto di avere un cancro della cervice
LAZIOSANITA’-AGENZIA DI SANITA’ PUBBLICA
Distinguere le donne vaccinate e non vaccinate al
momento del loro ingresso nella popolazione
target dei programmi di screening del cervicocarcinoma per:
Poter gestire differentemente i percorsi di
screening;
valutare l’impatto della vaccinazione
sull’infezione da HPV, anomalie cellualari e
lesioni pre-invasive.
LAZIOSANITA’-AGENZIA DI SANITA’ PUBBLICA
1. I vaccini sono profilattici e la protezione è
tipo-specifica
2. La protezione precede l’esposizione (vita
sessuale)
3. La protezione è meno efficace nelle donne
sessualmente attive
4. Non c’è protezione nelle donne infettate al
momento della vaccinazione. I vaccini non
sono terapeutici.
5. I vaccini non includono tutti gli HPV oncogeni
6. L’efficacia dei vaccini a lungo termine non è
ancora nota
7. L’impatto della vaccinazione sull’incidenza del
carcinoma cervicale uterino sarà noto solo fra
20-30 anni.
8. La popolazione non vaccinata attualmente e in
futuro deve essere protetta.
E’ chiaro che il vaccino modificherà l’organizzazione di
programmi di screening per il cervico-carcinoma e i
suoi precursori.
Pianificazione dell’algoritmo dello screening tradizionale
con l’uso del test HPV.
Organizzazione di algoritmi di screening differenti per
donne vaccinate e non vaccinate.
Riconsiderare l’età d’inizio dello screening nelle
adolescenti vaccinate.
Riconsiderare l’intervallo di screening fra donne
vaccinate e non.
Follow – up conservativo nelle lesioni borderline e di
basso grado.
Per il momento non si cambia nulla nello
screening organizzato
Lo screening resterà anche ora ed
in un prossimo futuro la sola
opzione ragionevole per le donne
adulte, che a tutt’oggi, non
possono aver ricevuto il vaccino
profilattico al tempo giusto (cioè
in adolescenza).
Conoscere le nuove frontiere nello
studio dell’eziologia, della diagnosi,
della terapia del carcinoma cervicale
uterino è di importanza
fondamentale. E’ inevitabile
l’informazione corretta delle donne e
dei loro partner, che dipende
dall’aggiornamento continuo del loro
medico di base e del loro ginecologo.
L’etica della prevenzione è capire:
 quale prevenzione porta il maggior
beneficio alla popolazione coinvolta;
 quale prevenzione rispetta l’uomo e la
donna nei valori e nell’autonomia delle
loro scelte;
 quale prevenzione ottimizza l’uso delle
risorse e produce destinatari
soddisfatti.
Le donne straniere
nello screening
organizzato
Popolazione immigrata
Fattori legati con una più alta pratica di test di
screening nella popolazione immigrata sono:
Alto livello socio-economico
Presenza di assicurazione sanitaria
Giovane età
Occupazione
Orario di lavoro ridotto
Alto livello scolastico
Buona conoscenza dell’inglese
Immigrazione da più lungo periodo
From: Social inequities along the cervical cancer continuum: a structured review (Cancer Causes and Control, 2005
Principali barriere allo screening delle donne
straniere
Difficoltà di accesso alle strutture sanitarie
Problematiche relative alla comprensione dei messaggi
Scarsa informazione e cultura di prevenzione
Incompatibilità tra i valori culturali, religiosi delle
donne e le procedure alla base dello screening???
Fattori emotivi e psicologici (repressione, paura della
malattia, imbarazzo per il test di screening, ecc…)
Gli stranieri in Piemonte
Dai dati disponibili, la presenza di cittadini
stranieri in Piemonte si attesta intorno alle
252.302 persone circa.
Di questi il 50,4 % sono donne.
Essi rappresentano
il 5,8 % della popolazione della regione
(il 9,4 % della città di Torino).
FONTE: BDDE - Banca dati demografico evolutiva della Regione Piemonte – 2006
Residenti stranieri in Piemonte per macrozona di origine
Totale: 252 302
Europa 15 :4,3%
Altri Europei :22,8%
Europa post 15 :
24,5%
Africa
Settentrionale:
23,5%
Asia: 7,9 %
America Latina:
8,7%
Altri paesi: 1,5%
Resto Africa: 6,3%
FONTE: BDDE - Banca dati demografico evolutiva della Regione Piemonte – 2006
Cittadinanza straniera in Piemonte
Maschi
Femmine
Marocco 28.984
Romania 30.988
Romania 28.452
Marocco
21.213
Albania
19.517
Albania
16.517
Cina
5.152
Perù
5.325
Senegal
3.673
Cina
4.711
FONTE: BDDE - Banca dati demografico evolutiva della Regione Piemonte – 2006
Donne straniere residenti in Piemonte in età per lo screening citologico - gennaio
2007
35
31,9
28,6
30
22,5
25
20
15
10,7
10
3,8
2,3
5
0
<25
25-34
35-44
45-54
55-64
66,5%
Fonte: BDDE Piemonte - BDIS (Banca Dati Immigrati Stranieri)
>64
Anno
INVITO
Donne straniere invitate allo screening citologico in Piemonte: dal 2001 al 2007
12
10
8
2001
15 956
2002
15 934
2003
20 778
2004
27 602
2005
36 996
2006
33 004
2007
39 889
5,7
10,3
10,9
10,2
7,8
6,7
5,8
6
4
2
0
2001
2002
2003
2004
2005
2006
2007
Donne straniere invitate in Piemonte per paese di provenienza: 2007
America Latina; 14,7
Oceania; 0,3
Nord Africa; 5,8
Europa Est; 44,1
Resto Africa; 13,6
Asia; 6,9
N.D; 0,3
Occidente; 14,5
Adesione donne italiane e straniere in Piemonte: dal 2001 al 2007
italiane
straniere
50
45
41,6
41,4
36,6
40
44
42,8
44,1
43,4
39,7
35,3
36,1
34,5
36
35,8
33,2
35
30
25
20
15
10
5
0
Δ
2001
2002
-5
- 6,1
2003
- 5,2
2004
2005
- 6,7
- 10,8
2006
- 7,4
2007
- 8,3
Adesione donne italiane e straniere per classi di età in Piemonte: 2007
italiane
straniere
48,1
47
50
44,1
42,8
45
39
37,8
37,4
40
35,8
34,5
32,7
35
30
25
20
15
10
5
0
25-34
35-44
45-54
55-64
Totale
COSTITUZIONE DI UN GRUPPO DI LAVORO
MULTIDISCIPLINARE
 medici
 operatori sociosanitari
 membri di associazioni operanti nel campo
dell’immigrazione
 mediatori/trici culturali…)
Riflessione congiunta con altre realtà che si
occupano di problematiche sanitarie che
interessano le donne straniere, come ad esempio
quelle inerenti la cura delle malattie sessualmente
trasmissibili, gli sportelli ISI ed altre associazioni
interculturali.
Analisi dei punti critici
 CONOSCENZA DELLO
SCREENING
 RAPPORTO CON LE
STRUTTURE
SANITARIE
 IMPATTO CON LO
SCREENING
Questo aspetto è comune alle donne italiane:
• Cos’è un programma di screening?
• A chi è rivolto?
• Come accedervi?
Problemi di:
• CONOSCENZA: difficoltà nel rapportarsi
con un sistema sanitario differente da
quello del paese d’origine
• ACCESSIBILITA’ dei centri: problemi nel
reperire informazioni adeguate nel
raggiungere fisicamente le strutture.
•
•
CAMPAGNA INFORMATIVA: tipo di
messaggio usato, linguaggio ecc.
ACCESSIBILITA’ DELLE INFORMAZIONI: in
che modo raggiungono le utenti, come
vengono interpretate (attrito con i valori
derivanti da background personale, cultura
e religione d’appartenenza).
Diversi valori derivanti
da religione e
cultura d’appartenenza
Difficoltà di rapportarsi al
nostro sistema sanitario
PUNTI CRITICI
Problemi
legati allo screening:
• scarsa conoscenza
• valori diversi
In pratica:
• Difficoltà di accesso alle
informazioni
• Problematiche relative alla
comprensione del
messaggio trasmesso
• Parziale incompatibilità tra
i valori culturali/religiosi
delle donne e le procedure
alla base della
organizzazione dello
screening.
Strategie d’intervento:
1. realizzazione di una campagna promozionale specifica
per le donne immigrate per favorirne l’accesso allo
screening, diffondendo tutte le informazioni necessarie e
superando le difficoltà linguistiche e culturali che lo
ostacolano;
2. creazione di un punto di prelievo dedicato, con
personale appositamente formato ad accogliere e assistere
questa particolare categoria di donne;
3. estensione dell’offerta dello screening citologico alle donne
immigrate non regolari.
La Campagna promozionale.
 istituzionale (REGIONE PIEMONTE – CPO)
 su larga scala al fine di favorire l’accesso delle
donne immigrate, residenti nella regione Piemonte, allo
screening citologico.
 Obiettivo: lo screening citologico ritenuto più
appropriato vista l’età della popolazione target;
 Con un’immagine più adeguata rispetto al nuovo
target;
e … … le donne straniere
SCREENING PER IL CERVICOCARCINOMA
Adesione PRE e POST campagna informativa per le donne straniere
Confronto adesione donne italiane e straniere: maggio-novembre 2005 e maggio-novembre 2006
45,2
50
42,1
45
35,9
33,9
40
35
30
Italiane
straniere
25
20
15
10
5
0
2005
2006
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