Fairtrade in breve
Cos’è Fairtrade
Alcuni numeri
905
Organizzazioni Fairtrade
di piccoli produttori e con
lavoratori dipendenti (dati
fine 2010)
1,2 milioni
Agricoltori e lavoratori
coinvolti nel 2010
6 milioni
Beneficiari stimati del
sistema
Fairtrade
(produttori, loro famiglie e
comunità)
€ 4,4 miliardi
Valore
stimato
delle
vendite
Fairtrade
al
consumo nel 2010
27%
La crescita annuale delle
vendite Fairtrade tra 20092010
€ 51,5 milioni
Il valore stimato del
Premio Fairtrade pagato
per lo sviluppo delle
comunità nel 2010
Fairtrade è un approccio alternativo al commercio che si basa sull’idea di
collaborazione e relazione quanto più diretta tra produttori e consumatori.
Lo scopo di Fairtrade è quello di offrire ai produttori migliori condizioni di
scambio e contratti bilanciati, affinché essi abbiano gli strumenti e
l’opportunità di migliorare le proprie condizioni di vita e prendere possesso
delle proprie vite. Ai consumatori, Fairtrade offre un potente strumento per
ridurre povertà e sfruttamento grazie alle proprie scelte di acquisto
quotidiane.
Non tutti i prodotti “commercializzati in maniera
responsabile” e venduti con la dicitura
“equosolidale” sono Fairtrade. Un prodotto si
dice Fairtrade solo quando reca il marchio di
certificazione FAIRTRADE®. Questo marchio
di certificazione di prodotto, infatti, offre
ulteriori e specifiche garanzie. Esso significa che
le materie prime contenute nel prodotto finito
sono state coltivate e commercializzate nel
rispetto degli standard internazionali Fairtrade,
pubblicati da Fairtrade International. Gli
standard Fairtrade sono delle “norme” cui
produttori del sud del mondo, trader e
Il marchio internazionale di
trasformatori che vendono prodotto certificato
certificazione FAIRTRADE®
aderiscono
volontariamente.
Gli
standard
internazionali Fairtrade sono specificamente
definiti per garantire condizioni di lavoro
dignitose nel sud del mondo, per affrontare la
disparità nelle relazioni commerciali tra produttori e trader internazionali, per
compensare l’instabilità del mercato e le ingiustizie del commercio
convenzionale. Inoltre, il marchio di certificazione indica che il rispetto degli
standard è stato accertato da un ente indipendente, che controlla il
comportamento di produttori, trader e trasformatori. Infine, il marchio
certifica che il prodotto Fairtrade è stato tracciato dall’origine fino al
distributore.
Fairtrade nel mondo
Nato in Olanda nel 1988 sotto il nome di Max Havelaar, il primo sistema di certificazione di prodotti
commercializzati in modo equo si è rapidamente diffuso durante gli anni ’90 anche in altri paesi europei
e in nord America. Nel 1997 i diversi sistemi esistenti hanno deciso di unirsi sotto un unico ombrello,
accomunato dagli stessi standard e dallo stesso sistema di certificazione. Nasce così Fairtrade Labelling
Organizations International (FLO International), l’organizzazione preposta allo sviluppo degli standard
Fairtrade ed al coordinamento delle attività di supporto ai produttori del sud del mondo. Nel 2002
Fairtrade International lancia anche un nuovo, unico, marchio di certificazione di prodotto: il marchio
FAIRTRADE®. Nel 2004 viene creata anche un’azienda indipendente, FLO-CERT, che si occupa si
verificare in modo obiettivo il rispetto degli standard Fairtrade lungo tutta la filiera, dal produttore, al
trader, al trasformatore.
Ad oggi il sistema Fairtrade conta, oltre a Fairtrade International, 22 organizzazioni di promozione del
marchio FAIRTRADE® distribuite su tutto il territorio europeo, in Nord America, Giappone, Australia e
Nuova Zelanda, Sud Africa e Messico. In Italia, il marchio è promosso dal consorzio Fairtrade TransFair
Italia. Nel sistema Fairtrade trovano rappresentanza anche i produttori, attraverso 3 network regionali
che rappresentano i produttori di America Centrale e Meridionale, Africa e Asia.
Al momento, Fairtrade collabora con 905 organizzazioni di produttori, distribuite in più di 60 paesi del
sud del mondo, per un totale di più di 1,1 milioni di individui coinvolti. Il numero di organizzazioni con
cui Fairtrade collabora è cresciuto nel tempo e ancora oggi continua ad aumentare. Solo tra il 2009 e il
2010 vi è stato un incremento del 10% nel numero di organizzazioni certificate e del 18% nel numero di
singoli produttori coinvolti. I benefici derivanti dalle vendite di prodotto certificato Fairtrade sono molto
difficili da stimare, poiché Fairtrade non agisce solo sullo sviluppo economico, ma interviene anche su
altri aspetti quali non discriminazione, diffusione di una cultura democratica, rispetto dell’ambiente,
divieto di lavoro forzato e di lavoro minorile, e molti altri aspetti intangibili e difficilmente quantificabili.
Tuttavia, i numeri relativi al Fairtrade Premium, una somma di denaro pagata dai trader ai produttori e
destinata ad attività di sviluppo sociale (es. costruzione di infrastrutture, progetti in ambito
scolastico/educativo, sanitario, ambientale…), sono indicativi: il Fairtrade Premium versato
complessivamente ai produttori dai trader è stato, tra il 2009 e il 2010, di € 51,5 milioni di euro (+22%
rispetto al 2008). Il ricavato ottenuto dai produttori grazie alla vendita del prodotto certificato Fairtrade,
invece, si stima sia stato di circa € 550 milioni (+24% rispetto al 2008). I principali prodotti certificati
venduti dai produttori sono cacao, zucchero, caffè, banane, tè, fiori e cotone.
Fairtrade in Italia
Dal punto di vista dei mercati di destinazione (26 paesi), il
marchio di certificazione FAIRTRADE® ed i prodotti che lo recano
hanno acquisito ampio riconoscimento tra i consumatori e sono
oggi venduti in quantità sempre maggiori, contribuendo così in
maniera decisiva a rafforzare il modello ed a offrire benefici
sempre più grandi ai produttori. Da una recente indagine
internazionale, emerge che più del 60% dei consumatori ritiene
gli standard Fairtrade rigidi ed crede nel marchio di certificazione.
Il dato è in aumento rispetto a ricerche precedenti. Questa fiducia
si riflette anche dal punto di vista delle vendite. Nel 2010 i
consumatori hanno speso circa € 4,4 miliardi in prodotti finiti
certificati Fairtrade (+27% rispetto al 2009), grazie anche alla
crescente reperibilità dei prodotti certificati sugli scaffali dei punti
vendita di fiducia.
Anche in Italia, dove il potenziale di crescita è ancora enorme, vi
è una crescente attenzione alla provenienza dei prodotti e alla
certificazione Fairtrade, sia da parte di consumatori che di
aziende. Nel 2011, le vendite di prodotti certificati sono state pari
a € 57,5 milioni (+17% rispetto al 2010). Questo dato è
particolarmente significativo se si considera il contesto di crisi
economica in cui ci troviamo. Il risultato è in parte collegato
all’importanza che i consumatori italiani attribuiscono alla
provenienza del prodotto ed alla certificazione. Da un recente
studio di Fairtrade emerge infatti che più del 90% dei
consumatori italiani intervistati ritiene fondamentale per le
proprie scelte d’acquisto sia la possibilità di stabilire l’origine dei
prodotti sia la certificazione di parte terza sul prodotto. Inoltre,
circa 130 aziende italiane hanno deciso di impegnarsi insieme a
Fairtrade per un mercato giusto e responsabile. Nel rispetto degli
standard Fairtrade, esse confezionano più di 600 prodotti finiti e li
distribuiscono
attraverso
le
catene
della
distribuzione
organizzata, bar e caffetterie e altri luoghi pubblici di consumo.
Per informazioni:
www.fairtradeitalia.it
[email protected]
+39-049-8750823
Foto: Fairtrade International.
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