Comunicato stampa di mercoledì 29 aprile 2015
Ogni domenica, dal 7 giugno al 1 novembre, escursioni guidate alla scoperta dei luoghi più suggestivi di Siena
Da giugno al via #SienaFrancigena: trekking urbano sulle orme degli antichi pellegrini
SIENA. Ventidue occasioni per calarsi nei ‘panni’ di antichi pellegrini e percorrere il tratto senese della Via Francigena,
da Porta Camollia a Porta Romana, facendo tappa nel più antico ospedale d’Europa: il Santa Maria della Scala. E’
questo in estrema sintesi, il cuore del progetto #SienaFrancigena, il trekking urbano che prenderà il via ogni domenica,
dal 7 giugno al 1 novembre e si snoderà nel centro storico, toccando alcuni luoghi tra i più suggestivi e meno conosciuti
della città del Palio, accompagnati da una guida abilitata.
#SienaFrancigena: le tappe del percorso. Siena è, da sempre, una tappa fondamentale della Via Francigena, tanto da
essere stata ribattezzata dallo storico Ernesto Sestan ‘figlia della strada’. Nel Medioevo, infatti, la città era tra le più
ricche e popolose in Europa e offriva ai viandanti la possibilità di trovare ristoro e cura. Oggi come allora, il tracciato di
#SienaFrancigena all’interno delle mura inizierà da Porta Camollia sulla quale domina lo stemma mediceo con
l'iscrizione ‘Cor magis tibi Sena pandit’ (Siena ti apre il cuore più della sua porta), simbolo dell'ospitalità senese.
L’itinerario continua verso San Pietro alla Magione, la casa dei Templari e poi dei Cavalieri di Malta, a cui la Chiesa è
ancora legata, dove sarà possibile riscoprire il contesto in cui venivano accolti i pellegrini e ascoltare la storia dell’Ordine
dei Templari. L’itinerario proseguirà attraversando Banchi di Sopra fino a Piazza Duomo per arrivare al Santa Maria
della Scala: il più antico ospedale in Europa che nel Medioevo forniva cura, assistenza e servizi ai pellegrini, mentre
oggi ospita musei e percorsi espositivi. Dopo la visita al Santa Maria della Scala e al Pellegrinaio, splendida sala
affrescata che nel Medioevo accoglieva malati, infanzia abbandonati, poveri e viandanti. I partecipanti continueranno
fino a Porta Romana per concludere il percorso ai piedi della Torre del Mangia negli spazi verdi dell’Orto de’ Pecci,
dove sarà consegnata la ‘Bisaccia del Pellegrino” una merenda di gusto medioevale a base di prodotti della filiera
corta.
Info su #SienaFrancigena. #SienaFrancigena è un progetto del Comune di Siena che si svolgerà, ogni domenica, dal 7
giugno al 1 novembre con partenza alle ore 9 da Porta Camollia. Il percorso ha una durata di circa 3 ore e si snoda per 4
km all’interno delle mura. Il costo del biglietto, comprensivo di guida, ingresso al Santa Maria della Scala e della
'’Bisaccia del pellegrino’ è di 20 euro e di 10 euro per bambini fino a 11 anni di. Le prenotazioni sono raccolte dall’Ufficio
turismo del Comune e possono essere effettuate chiamando il numero 0577-292128 o inviando un’e-mail a
[email protected].
Siena e la Giornata nazionale del Trekking urbano. Il Comune di Siena è stato uno dei primi in Italia a sperimentare
forme di turismo sostenibile e sensoriale, come il Trekking urbano, un’attività che coniuga sport, arte, gusto e cultura per
scoprire gli angoli più nascosti e meno conosciuti delle città. Dal 2004 Siena organizza e promuove la Giornata
nazionale del Trekking urbano che ogni anno coinvolge decine di città d’arte e che nell’anno dell’Expo sarà dedicata al
cibo con itinerari che alterneranno visite alle bellezze storico architettoniche con tappe enogastronomiche alla scoperta
dei prodotti tipici di ogni terra. L’edizione 2016, alla quale hanno già aderito trenta città italiane, si terrà sabato 31
ottobre.
Ufficio stampa Agenzia Robespierre
Via dei Termini, 6 – 53100
Tel. 0577 42984
Per contatti:
Marilena Zinna cell. 329 8044929
Lisa Cresti cell. 334 6103560
#SIENAFRANCIGENA
QUANDO
Ogni domenica, dal 2 giugno al 1 novembre 2016
PARTENZA
Ogni domenica alle ore 9 da Porta Camollia
IL PERCORSO IN DIECI TAPPE
I partecipanti al Trekking urbano #SienaFrancigena percorreranno circa 4 Km da Nord a Sud all’interno della mura
storiche della città di Siena, facendo tappa nei luoghi più importanti che raccontano la città nel Medioevo e la vita dei
viandanti durante il loro viaggio da Canterbury a Roma, lungo la Via Francigena.
Tappa 1. Porta Camollia
Porta Camollia si apre su un muro di cinta molto antico. Già nell’XI secolo è documentata l'esistenza di una porta, che
per la sua posizione, rivolta verso il territorio di Firenze, è sempre stata la più controllata e la più difesa tra tutti gli
ingressi della città. Lungo l'arco esterno, su cui domina lo stemma mediceo, corre l'iscrizione Cor magis tibi Sena
pandit (Siena ti apre il cuore più della sua porta), simbolo dell'ospitalità senese.
Tappa 2. Via Camollia
La Via Francigena in molti tratti aveva un percorso irregolare, mentre a Siena assumeva l'aspetto di un percorso urbano
più comodo e agibile per i pellegrini, grazie all’opera di selciatura del tratto da parte del Comune di Siena nel 1264.
Tappa 3. Chiesa di San Pietro alla Magione
Per il continuo passare dei pellegrini in cammino verso Roma, poco prima del 1148 i Cavalieri del Tempio si insediarono
in Via Camollia, nell'antica chiesa di San Pietro di cui si ha notizia fin dal 998. Attorno alla chiesa fu costruita la
“Magione”, ovvero le case con portico circondate da mura di cinta in cui sostavano i membri dell’Ordine durante il
cammino verso Gerusalemme. Dopo lo scioglimento dell’Ordine dei Templari, la chiesa e tutti i suoi beni passarono
all'Ordine dei Cavalieri Gerosolimitani, successivamente chiamati Cavalieri di Malta.
Tappa 4. Casa di Baldassarre Peruzzi
Situata al numero civico 168 di Via Camollia, la costruzione presenta un primo impianto romanico con archi in pietra.
Secondo la tradizione vi nacque Baldassare Peruzzi (Siena, 1481 - Roma, 1436) , architetto.
Tappa 5. Chiesa di Santa Maria in Portico a Fontegiusta
Sempre lungo Via Camollia si incontra la Chiesa costruita tra il 1479-1484 per ringraziare la Madonna della vittoria
ottenuta dai senesi contro i fiorentini durante la battaglia di Poggio Imperiale. L'edificio sorse a ridosso delle mura,
inglobando il portico del “gabellino” (stanza dove il gabellieri riscuotevano i dazi, le gabelle alle porte della città) della
Porta di Pescaia (inserita nella cinta muraria della prima metà del XII sec. in cui si conservava un'immagine della
Vergine con Bambino affrescata intorno al 1380.
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Tappa 6. Via dei Pellegrini
Continuando da Via Camollia verso Via Montanini e poi Banchi di Sopra Si arriva a Via dei Pellegrini, nome che ricorda il
fitto passaggio di coloro che si dirigevano in pellegrinaggio a Roma. Percorsa questa via i viandanti si trovavano in
Piazza Duomo e dopo aver pregato in Cattedrale, si recavano per assistenza presso il più importante spedale della città:
il Santa Maria della Scala.
Tappa 7. Duomo
Dedicato alla Madonna Assunta, fu consacrato, secondo la tradizione nel 1179 da papa Alessandro III, tuttavia i lavori di
costruzione proseguirono durante il XIII secolo. Nella facciata dominano i colori bianco, verde scuro, rosa, oro,
nuovamente riportato alla luce grazie ad un recente intervento di restauro. Numerosi sono i capolavori presenti, a partire
dal pavimento, un esempio unico nella storia della pavimentazione lapidea, con oltre 50 commessi marmorei istoriati ed
eseguiti con la tecnica del graffito e della tarsia. Nel corso dei secoli grandi artisti hanno contribuito a rendere unica la
cattedrale senese: Donatello, Michelangelo, Gian Lorenzo Bernini, solo per citare i più conosciuti. Degna di nota è anche
la Libreria Piccolomini in cui l'artista umbro Pinturicchio narra, con il gusto per la descrizione e l'accuratezza dei dettagli,
scene della vita di Pio II (papa senese).
Tappa 8. Lo Spedale di Santa Maria della Scala
Documentato dal 1090 deve il nome alla sua posizione davanti alle scale che conducono al sagrato della Cattedrale.
Inizialmente era un edificio di dimensioni modeste destinato ad accogliere i pellegrini ed aiutare i poveri, voluto dai
canonici della cattedrale. Nel primo nucleo dello Spedale cominciarono ben presto ad operare uomini e donne laici che,
mossi da spirito di carità, donavano tutti i loro beni allo spedale di cui entravano a far parte, vivevano in comune,
vestivano allo stesso modo e si chiamavano frati e suore nonostante che non appartenessero ad alcun ordine religioso.
Sin dagli inizi del Trecento uno Statuto ne regolava la vita e l'autonomia, dimostrandosi talmente efficace da essere
preso a modello da Gian Galeazzo Visconti e dal duca di Milano, Francesco Sforza i quali inviarono a Siena i propri
emissari per studiarne la gestione e l'organizzazione. I pellegrini erano ospitati assieme ai malati nell'omonima Sala del
Pellegrinaio. Essi ricevevano pane, vino, cibi cotti e potevano lasciare nello Spedale il denaro in custodia o scambiarlo:
in appositi registri infatti i frati indicavano il nome del depositante ed eventuali caratteristiche fisiche peculiari come
statura, corporatura, cicatrici per identificarlo al ritorno da Roma. Oggi il Santa Maria della Scala ha esaurito le proprie
funzioni sanitarie e si presenta come una realtà culturale polivalente europea, in grado di rispondere efficacemente alle
necessità delle grandi collezioni senesi e alle crescenti necessità di studio, di ricerca e turistiche.
Tappa 9. Porta Romana
Anticamente detta Porta Nuova, fu costruita tra il 1327 e il 1329, ed è la più grande delle porte di Siena. Sorse sull'antico
terreno del distrutto Convento di San Barnaba e sostituì la vecchia porta di San Martino posta più a monte. Attraverso
Porta Romana i pellegrini (“romei”) entravano a Siena per dirigersi verso nord attraverso la Via Francigena. Usciti da
Porta Romana, il percorso francigeno si snodava verso sud, attraverso le Crete senesi, un territorio aspro e difficoltoso
sia in estate che in inverno. Qui i pellegrini bisognosi potevano trovare riparo nella Grancia di Serre di Rapolano di
proprietà dell'Ospedale di Santa Maria della Scala. Dalle Crete si proseguiva fino alle vallate del territorio della
Berardenga (dove oggi si trova Castelnuovo Berardenga) dominato da fitta boscaglia e coltivazioni.
Tappa 10. Orto dé Pecci
L’Orto de’ Pecci è un “tesoro” verde dalla radici antiche nel cuore del centro storico a due passi da Piazza del Campo.
Nel Medioevo i condannati a morte passavano sotto Porta Giustizia per andare ad essere giustiziati. Fino alla chiusura
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dei manicomi era inglobato nelle pertinenze dell’Ospedale Psichiatrico: i ricoverati coltivavano i campi e gli orti per il
fabbisogno di verdura e frutta. Oggi spazi e attività sono gestiti dalla Cooperativa La Proposta per inserire soggetti
svantaggiati che provengono dal disagio psichiatrico e da altre situazioni di marginalità. L’Orto de’ Pecci è uno spazio
ideale per chi vuole trovare un po’ di relax e per chi vuole fare una sosta culinaria ‘alla vecchia maniera’ nel Ristorante.
In Primavera l’Orto diventa anche Fattoria didattica: i più piccoli imparano a conoscere la campagna ed entrano in
contatto con “il villaggio degli animali”.
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