Figlioli, non fate come le galline AIUTARE « A VOLARE ALTO»: ci vuole responsabilità e disciplina Introduzione Don Bosco era costantemente attento ad offrire ai suoi ragazzi • un ambiente sereno, • vivace per iniziative, spiritualmente e religiosamente, positivo. Ma lo preoccupava una certa … Introduzione • eccessiva sicurezza con cui certi suoi ragazzi affrontavano la vita e, per alcuni, • la difficoltà ad accettare norme che, oltre ad assicurare il buon andamento della casa, potevano utilmente «prevenire» le insidie del male e le tante tentazioni dell'età, con le possibili rovinose conseguenze. Introduzione • Aveva inventato il sistema educativo basato sulla prevenzione al male. Introduzione La breve esperienza fatta nelle carceri minorili di Torino lo aveva fatto piangere e lo aveva convinto che non era quello il suo campo di lavoro, una cosa aveva allora deciso: • non avrebbe fatto il cappellano delle carceri, • ma ogni cosa avrebbe fatto «perché i ragazzi non dovessero finire in carcere». Introduzione • Chiedeva, dunque ai ragazzi di «sottomettersi» alla disciplina, per altro molto familiare, del suo affollatissimo Oratorio. Tutto e solo per la loro crescita umana e cristiana. Introduzione • Una sera d'aprile del 1865, salito come di consueto sul piccolo pulpito, dopo le preghiere della sera, per il saluto della «buona notte», così parlò ai suoi ragazzi. LA VOLPE E LA GALLINA • Immaginatevi una gallina la quale una sera non abbia voluto entrare nel pollaio. • Invano la massaia si è affaticata a spingervela; essa corre per il cortile, sicché la massaia stanca d'inseguirla chiude il pollaio e si ritira in casa. LA VOLPE E LA GALLINA • La gallina passeggia qua e là, becca in terra qualche granello, ed è contenta di esser libera. • Cadendo la notte vede la scala appoggiata al fienile e, saltando di gradino in gradino, va sul fieno, cerca un posto comodo e vi si adagia per dormire. LA VOLPE E LA GALLINA • Ma ecco un rumore la desta. E notte: nessuno della casa veglia: i cani girano lontani per le vigne a guardia del raccolto. • Una volpe è pur salita e, vista la gallina, avanza per divorarla. LA VOLPE E LA GALLINA • La gallina però spaventata si slancia a volo: • la volpe spicca un salto per raggiungerla, ma cade nell'aia, mentre la gallina è riuscita a volare sopra i rami di un albero vicino. • La volpe non perde d'occhio la sua preda e, accoccolata per terra, sta osservandola col muso in alto. LA VOLPE E LA GALLINA • La gallina, dopo una lunga ora, spicca un secondo volo e va a fermarsi sul muro che cinge l'aia. • E la volpe corre ai piedi del muro. Il muro è più basso del ramo dell'albero. LA VOLPE E LA GALLINA • La volpe gira su e giù; vede un asse appoggiato al muro e, arrampicandosi su questo, corre lungo il sommo verso la gallina, • la quale non ha altro scampo che spiccare un terzo volo verso un albero fuori della cinta, • ma rimane sopra un ramo più basso del punto di partenza. LA VOLPE E LA GALLINA Notate: • la gallina, per il peso del corpo, difficilmente può spingere il volo in alto; • quindi se lo spazio da varcare non è piccolo, ad ogni volo perde di altezza. LA VOLPE E LA GALLINA • E la volpe scende, esce per un foro dal quale scolano le acque, e va e gira intorno all'albero e poi si pone in atto di salire lungo il tronco. • La gallina teme già di vedersi raggiunta, quindi vola sopra un altro albero un po' distante. • E la volpe la segue. LA VOLPE E LA GALLINA • L'altezza non è più considerevole e la gallina cieca dal terrore cerca di fuggire e rimane sopra una siepe. • La volpe si ficca tra i rami, e allora la gallina spicca un ultimo volo, ma… • innanzi non ha un luogo ove ripararsi. LA VOLPE E LA GALLINA • Essa vola e ad ogni istante è più vicina al suolo. • La volpe corre sotto di lei con gli occhi di fuoco, • la gallina finisce con il cadere tra le sue zampe. • Manda un grido e di lei più non rimane che un mucchio di penne sanguinolenti. Conclusione • Figlioli, la volpe è il demonio, • la gallina sono certi giovani i quali saranno buoni, – ma si fidano delle loro forze: – non vogliono regole, come la gallina non volle lasciarsi chiudere nel pollaio. Conclusione • Costoro, inesperti, trascurano gli avvisi perché hanno : le ali, : la buona volontà e : anche la preghiera. Ma non pensano che la natura debole tende al basso. • Certuni sono golosi, e poi poltroni, e poi... e poi... lo sa il Signore. Conclusione Altri dicono: «Perché ci proibiscono questo e quello? • Noi non facciamo niente di male». • Poi incominciano a trascurar le regole, Conclusione Altri dicono: … • poi si cerca di sfuggire i superiori, poi certi pensieri, • certe familiarità, certe amicizie, certe sensibilità. • Si scende, si scende e le ali non bastano. • La volpe è sotto che corre e si finisce col cadere nelle sue fauci. Buona notte. Conclusione • La «buona notte» dovette essere, come sempre, molto efficace, perché chiara e allusiva. • Molti giovani si recarono da don Bosco per sapere se erano essi «le galline» imprudenti. Conclusione • Forse oggi don Bosco userebbe applicazioni diverse più forti, visto il nefasto culto della libertà e la mancanza di difese esterne, • che ne tutelino la crescita onesta e responsabile, • soprattutto per i più giovani, indotti a scrollarsi di dosso norme, disciplina e obbedienza, per percorrere le strade della propria presunta autosufficienza, nel rischio • permanente di micidiali trappole alla vita fisica, all'equilibrio affettivo, alla loro crescita armonica e serena. Conclusione • Oggi più che ieri c'è forse bisogno di determinata volontà per aggrapparsi a quelle difese interiori e spirituali che si chiamano comandamenti di Dio (ma si sanno ancora?), • guida spirituale e (ahimè, parola sconosciuta), • mortificazione e rinuncia, obbedienza. • Per poter volare come le aquile! Conclusione • Quali difficoltà emergono nell'educare alla responsabilità e alla disciplina, interiore ed esteriore? Quali trucchi usa la «volpe odierna» nell'imbrogliare le «galline»? • Quali strumenti aiutano nel lavoro educativo con i ragazzi, i figli, concretamente a «smascherare» l'imprudenza delle galline e a «crescere» come aquile?