Guida all’uso dell’oscilloscopio
Introduzione
L’oscilloscopio costituisce oggi più che mai uno strumento indispensabile per eseguire
diagnosi su auto dotate di sistemi elettrici ed elettronici, in quanto ci permette di osservare
l’andamento della tensione nei vari punti del circuito elettrico degli impianti di accensione,
iniezione, ABS, ecc.
La necessità di servirsi dell’oscilloscopio per misurare i segnali in tensione, anziché un
comune voltmetro, è dovuta al fatto che nella diagnosi auto dei motori dell’ultima
generazione, si devono misurare tensioni che variano rapidamente nel tempo e la cui
durata è assai breve. Se si usasse un voltmetro, nel migliore dei casi si rileverebbe
soltanto un valore medio della tensione senza possibilità di sapere se la tensione è più o
meno alta ad esempio su una candela rispetto alle altre. Mentre nel caso di sensori
presenti in un sistema di accensione elettronica l’oscilloscopio ci permette di vedere la
forma d’onda del segnale e valutare la sua correttezza cosa che con un comune voltmetro
non sarebbe possibile.
L’oscilloscopio ci può quindi indicare l’ampiezza in volt dei segnali, la frequenza, i tempi,
ecc.; sta all’Autoriparatore saper inserire lo strumento nei punti giusti del circuito del
sistema da analizzare.
Le apparecchiature diagnostiche, ovvero i Tester per la diagnosi di sistemi elettrici ed
elettronici del motore costituiti dall’insieme di più apparecchiature (contagiri, lampada
stroboscopica, oscilloscopio, amperometro, voltmetro, ohmetro, analizzatore gas di
scarico, ecc.), fanno la loro comparsa in Italia negli anni ’70 e con essi anche
l’oscilloscopio del tipo a “tubo a raggi catodici” ora largamente sostituito da quelli digitali
dove i segnali sono frutto di un campionamento che poi viene riproposto sullo schermo.
L’oscilloscopio è indubbiamente uno strumento elettronico che ha spaventato e spaventa
più di qualche autoriparatore, e a tal proposito questa pubblicazione vuol essere un valido
strumento per contribuire alla comprensione e alla interpretazione dei segnali presenti nei
vari sistemi di gestione del motore. In questa pubblicazione sono stati raccolti i segnali tra i
più significativi presenti nei sistemi di iniezione ed accensione elettronica.
pag. 1
Guida all’uso dell’oscilloscopio
Formazione dei segnali
I segnali presenti sullo schermo di un oscilloscopio si valutano secondo l’asse verticale,
dove vengono indicati i valori di tensione, e secondo l’asse orizzontale che indica il tempo.
Gli oscilloscopi per uso automobilistico possono essere a più tracce ciò vuol dire che sono
in grado di visualizzare più segnali contemporaneamente, ma a prescindere da questo
normalmente permettono di eseguire varie funzioni come ad esempio:
a) Fermo immagine
b) Possibilità di variare la scala dei volt
sull’asse verticale
c) Possibilità di sincronizzare il segnale
d) Possibilità di variare la base dei tempi
e) Possibilità di sovrapporre due segnali
f) Memorizzazione dei segnali in ingresso
g) Possibilità di archivio forme d’onda
h) Possibilità di stampa dei segnali
i) Possibilità di banca dati dei segnali
pag. 2
Guida all’uso dell’oscilloscopio
Sistema di accensione (con distributore alta tensione)
Pinza primario
Pinza
Secondario
Pinza
Sincronismo
L’esame all’oscilloscopio permette di osservare l’andamento della bassa tensione (circuito
primario) oppure della alta tensione (circuito secondario) di un impianto di accensione.
L’oscillogramma primario viene prelevato dal negativo bobina attraverso una pinza
apposita.
Per visualizzare il diagramma secondario l’oscilloscopio dispone di due sonde, una
capacitiva che viene collegata al cavo di alta tensione in uscita dalla bobina ed una
induttiva che viene collegata al cilindro n°1 per la sincronizzazione dei diagrammi di tutti i
cilindri in ordine di scoppio.
pag. 3
Guida all’uso dell’oscilloscopio
Sistema di accensione (senza distributore alta tensione)
Pinza sincronismo
Pinza
Segnali positivi
Pinza
Segnali positivi
Bobina
D.I.S.
L'accensione elettronica D.I.S. comprende tutte le funzioni delle accensioni elettroniche
con il vantaggio di aver eliminato la spazzola e la calotta.
Con la bobina a doppia uscita le scintille scoccano contemporaneamente in due cilindri,
una in fase attiva cioè in fase di scoppio, ovvero nelle condizioni in cui la miscela risulta
facilmente incendiabile mentre l'altra si trova nello stesso istante con il pistone in fase di
scarico con presenza quindi di gas combusti dove la scintilla è difficilmente provocabile. In
questo sistema, per una questione di circuito magnetico, abbiamo una scintilla di verso
positivo e una di verso negativo. Per questa ragione l’analisi degli oscillogrammi avviene
attraverso delle apposite pinze (rosse e nere) che rilevano la polarità positiva e negativa.
pag. 4
Guida all’uso dell’oscilloscopio
Accensione tradizionale con spinterogeno
Oscillogramma primario
Il diagramma primario viene prelevato dal negativo bobina attraverso una pinza apposita e
viene visualizzato come illustrato in figura.
A) Apertura delle puntine
B) L'energia della bobina e del condensatore si scarica sotto forma di oscillazioni smorzate
fino a che dura la scintilla sul secondario
C) Termina la scarica tra gli elettrodi della candela, la rimanente energia si esaurisce con
oscillazioni smorzate tra bobina e condensatore
D) I contatti delle puntine si chiudono
E) Durata apertura puntine
F) Durata chiusura puntine, questo tempo indica l'angolo di camma o Dwell
G) Il ciclo ricomincia e si ripete allo stesso modo per gli altri cilindri
pag. 5
Guida all’uso dell’oscilloscopio
Oscillogramma secondario
Per visualizzare sul monitor il diagramma secondario, l'oscilloscopio dispone di due sonde,
una capacitiva che viene collegata al cavo di alta tensione in uscita dalla bobina ed una
induttiva che viene collegata al cilindro numero uno per la sincronizzazione dei diagrammi
di tutti i cilindri in ordine di accensione.
L'oscillogramma secondario di un impianto di accensione a puntine si presenta come
mostrato nella figura sottostante.
A) Apertura delle puntine. La tensione sale rapidamente ,tensione di innesco
B) Tempo durante il quale si ha la scarica. La tensione si mantiene stabile finché dura
l'arco.
C) Termine della scarica dovuta alla energia bobina condensatore. L'energia rimasta si
esaurisce con oscillazioni smorzate.
D) Chiusura delle puntine, questo provoca un picco di tensione inversa.
G) Formazione di un campo magnetico che produce una tensione opposta a quella della
scintilla.
E) Durata apertura puntine.
F) Durata chiusura puntine, angolo di camma.
pag. 6
Guida all’uso dell’oscilloscopio
Accensione elettronica (con distributore alta tensione)
Oscillogramma primario
L'oscillogramma primario dell'accensione elettronica presenta delle differenze rispetto al
sistema convenzionale come la mancanza di oscillazioni durante la scintilla per l'assenza
del condensatore, dwell variabile in funzione del numero di giri, limitazione della corrente
quando viene raggiunto il valore stabilito.
A) Tensione indotta sul primario
B) Scintilla, Assenza di oscillazioni
C) Oscillazioni smorzate
D) Inizio saturazione transistor
E) Limitazione corrente
F) Interdizione transistor
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Guida all’uso dell’oscilloscopio
Oscillogramma secondario
L'oscillogramma secondario presenta, a differenza di quello convenzionale, le oscillazioni
dovute alla limitazione della corrente od opera della centralina e la variazione continua del
dwell, per il resto valgono le stesse considerazioni come pure l'interpretazione dei difetti si
faccia riferimento a quelli esposti in questo manuale.
G
A) Tensione di accensione
B) Tensione di scintilla
C) Oscillazioni smorzate
D) Inizio saturazione transistor
E) Limitazione corrente
F) Interdizione transistor
G) Durata scintilla
pag. 8
Guida all’uso dell’oscilloscopio
Sensore induttivo
Impulsore induttivo per
accensioni Breakerless
(applicazioni Fiat)
Principio di funzionamento
Il sensore si trova all’interno dello
spinterogeno.
Il timer (1) ruotando passa di fronte
3
all'espansione polare (2), senza
2
toccarla, provoca una variazione del
campo magnetico prodotto dalla
calamita (3).
Questo campo magnetico investe
anche la bobina che durante il
passaggio del timer genera per induzione, una tensione alternata.
1
La forma d'onda, come si vede nell’oscillogramma risulta dalla particolare forma del dente
del timer, questa tensione viene inviata al modulo elettronico per essere opportunamente
trattata.
Il segnale così prodotto consente alla centralina Breakerless, attraverso degli appositi
circuiti, di dare inizio al passaggio di corrente nella bobina, fino al massimo consentito, e di
interromperla nell’istante di accensione in funzione del numero di giri.
Analisi forma d’onda:
Senza staccare la connessione tra
sensore e centralina, collegare la
sonda dell’oscilloscopio al filo positivo
dell'Impulsore.
Il segnale prodotto dalla tensione
indotta ha forma sinusoidale, ovvero
alternata, dove l’istante di inversione da
positivo a negativo viene usato per
l’innesco dell’accensione.
Ricordiamo che in un giro di spinterogeno si devono visualizzare 4 segnali. Generalmente,
la mancanza di segnale in questi sensori è dovuta alla rottura dei fili di collegamento, tra la
bobinetta e la centralina, per cui è necessaria la sostituzione del sensore stesso.
Tensione di picco in avviamento min. 0,9 - 1,3 V
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Guida all’uso dell’oscilloscopio
Sensore Induttivo
Impulsore induttivo
per accensioni Breakerless
Principio di funzionamento
1
Questo tipo di sensore si trova
all’interno dello spinterogeno.
2
Il sensore induttivo Bosch è
costituito da uno statore formato
da un magnete permanente, da
un avvolgimento induttivo e dal
nucleo del trasduttore.
Sull'alberino dello spinterogeno è
calettato un rotore generatore di
impulsi
(1)
che
ruota
in
opposizione allo statore (2).
3
Lo statore ed il rotore sono costruiti con ferro dolce magnetico e terminano a forma di
punta.
La variazione periodica del traferro tra le punte dello statore e quelle del rotore creano una
variazione di campo magnetico, che induce sulle spire della bobinetta anulare (3) una
tensione alternata corrispondente al numero delle scintille.
Questa tensione viene utilizzata dal modulo elettronico quale segnale di accensione.
Analisi forma d’onda:
In
questo
caso
valgono
le
considerazioni fatte per il sensore tipo
Magneti Marelli visto che il principio di
funzionamento è lo stesso.
Questo sensore lè costituito da uno
statore che ha quattro riferimenti,
anche in questo caso ci saranno
quattro segnali (per motori 4 Cilindri)
ogni 360° dello spinterogeno ovvero
quattro segnali ogni due giri dell’albero
motore.
Tensione di picco in avviamento min. 0,9 - 1,3 V
pag. 10
Guida all’uso dell’oscilloscopio
Sensore ad effetto Hall
Impulsore Effetto Hall per accensioni
Breakerless
Principio di funzionamento
Il sensore ad effetto Hall, a differenza dei
sensori induttivi è alimentato, è posto
anch'esso all'interno dello spinterogeno e
sfrutta la variazione di un campo
magnetico per generare un segnale.
2
1
Questo sensore è costituito da un
materiale
semiconduttore,
chiamato
appunto cristallo di Hall. In pratica per
sfruttare le proprietà del cristallo di Hall è
stato realizzato un circuito integrato (1)
capace di generare una tensione ad ogni
variazione di campo magnetico. All'interno dello spinterogeno oltre al circuito integrato si
trova il campo magnetico costituito da un magnete permanente, mentre l'alternanza del
flusso magnetico viene garantita da un settore schermante (2) solidale con l'alberino dello
spinterogeno che presenta delle finestre aperte e chiuse in numero corrispondente ai
cilindri del motore.
Analisi forma d’onda:
Senza staccare la connessione dallo
spinterogeno, prelevare il segnale dal
filo
centrale
della
spinetta
contrassegnata con un segno +. Per
controllare
il
segnale
procedere
all’avviamento del motore.
Ricordiamo che il sensore di Hall per
generare il segnale deve essere
alimentato dalla centralina elettronica,
pertanto il suo funzionamento è
vincolato
da
questa
condizione
fondamentale.
Il segnale è un’onda quadra. Da tenere presente poi che l’ampiezza del segnale può
variare a seconda del periodo costruttivo, come pure l’alimentazione del sensore stesso.
Ad esempio i sensori ad effetto Hall dell’ultima generazione sono alimentati a 5 volt ed
hanno una ampiezza di segnale anch’essa di 5 volt.
L’importante nel verificare la funzionalità del sensore è la presenza del segnale e
naturalmente della sua tensione di alimentazione.
pag. 11
Guida all’uso dell’oscilloscopio
Sensore induttivo di giri
Impulsore induttivo per accensioni
Statiche (applicazioni Digiplex e
Microplex)
Magneti
Marelli
Principio di funzionamento
Il sensore è costituito da un nucleo
ferromagnetico sul quale viene
avvolta una bobinetta di rame il tutto è
racchiuso in una fusione plastica con
una parte metallica che funge da
supporto per il fissaggio sul motore.
Il segnale viene opportunamente
schermato con una treccia metallica
che avvolge i due fili e si collega a
massa tramite il supporto metallico di
fissaggio del sensore, infine i fili e la schermatura sono isolati da una guaina plastico (in
questo caso bianca).
Questo tipo di sensore è posizionato sulla campana del cambio ed è affacciato alla corona
dentata del volano. In questo caso il segnale indotto dai denti della corona sul sensore
serve per determinare il numero di giri del motore e calcolare l’anticipo.
Analisi forma d’onda:
Collegare la sonda di prelievo
segnale, senza staccare la
connessione tra sensore e
cablaggio centralina, al filo del
connettore che reca il segno +.
La prova eseguita in avviamento
o con motore in moto, ci
permette di analizzare una forma
d’onda che deve essere regolare
e ripetitiva come lo sono i denti
del volano.
Un
segnale
di
ampiezza
irregolare esaminato a velocità costante può essere dovuto a sporcizia o un isolamento
non idoneo del sensore.
Un segnale debole può invece essere dovuto ad una eccessiva distanza oppure ad una
scarsa efficienza magnetica o ad una scarsa efficienza elettrica del sensore, che di
conseguenza va sostituito. Tensione di picco in avviamento min. 4,5 V
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Guida all’uso dell’oscilloscopio
Sensore induttivo di PMS
Impulsore induttivo per accensioni
Statiche (applicazioni Digiplex e
Microplex)
Magneti
Marelli
Principio di funzionamento
Il sensore è costituito da un nucleo
ferromagnetico sul quale viene
avvolta una bobinetta di rame il tutto è
racchiuso in una fusione plastica con
una parte metallica che funge da
supporto per il fissaggio sul motore.
Il segnale viene opportunamente
schermato con una treccia metallica
che avvolge i due fili e si collega a
massa tramite il supporto metallico di
fissaggio del sensore, infine i fili e la
schermatura sono isolati da una guaina di materiale plastico.
Questo tipo di sensore è posizionato sulla puleggia albero motore. La puleggia presenta
due denti a 180º fra loro ed il segnale che inducono sul sensore serve per determinare il
PMS dei rispettivi cilindri.
Analisi forma d’onda:
Collegare la sonda di prelievo segnale
senza staccare la connessione tra
sensore e cablaggio centralina, al filo
del connettore che reca il segno +.
La prova eseguita in avviamento o con
motore in moto ci permette di
analizzare una forma d’onda che deve
essere regolare e ripetitiva come lo
sono i denti della puleggia (ad ogni giro
del albero motore avremmo 2 picchi di
tensione).
Un segnale di ampiezza irregolare esaminato a velocità costante può essere dovuto a
sporcizia o un isolamento non idoneo del sensore.
Un segnale debole può invece essere dovuto ad una eccessiva distanza oppure ad una
scarsa efficienza magnetica o ad una scarsa efficienza elettrica del sensore che di
conseguenza va sostituito. Tensione di picco in avviamento min. 1,5 V
pag. 13
Guida all’uso dell’oscilloscopio
Sensore induttivo di giri / PMS
Impulsore induttivo per accensioni
Statiche (applicazioni Digiplex 2)
Magneti
Marelli
Principio di funzionamento
Il sensore è costituito da un nucleo
ferromagnetico sul quale viene
avvolta una bobinetta di rame il tutto è
racchiuso in una fusione plastica con
una parte metallica che funge da
supporto per il fissaggio sul motore.
Il segnale viene opportunamente
schermato con una treccia metallica
che avvolge i due fili e si collega a
massa tramite il supporto metallico di
fissaggio del sensore, infine i fili e la
schermatura sono isolati da una guaina di materiale plastico.
Questo tipo di accensione ci sono due soluzioni costruttive di sensori a seconda di dove è
applicato il sistema di accensione (Digiplex 2) ovvero:
su Fiat Croma e Lancia Thema dove il sensore è posizionato sulla puleggia motore
affacciato a 5 denti 4 a 90º fra loro e uno distanziato di 8º dal dente del PMS dei cilindri 14
su Fiat Tipo e Tempra dove il sensore è posizionato tra campana del cambio e motore sul
lamierino di protezione al volano ed è affacciato a 5 pioli che sporgono dal volano stesso e
posizionati 4 a 90º fra di loro e uno distanziato di 8º dal piolo del PMS dei cilindri 1-4.
Questo sensore esplica dunque la funzione sia di numero di giri che di identificazione dei
PMS dei rispettivi cilindri.
Analisi forma d’onda:
Collegare la sonda di prelievo segnale
senza staccare la connessione tra
sensore e cablaggio centralina, al filo
del connettore che reca il segno +.
Il segnale, all’oscilloscopio, è regolare
quando ci sono 4 sinusoidi equidistanti
fra di loro, il che corrisponde ai quattro
riferimenti sulla puleggia o sul volano, e
da una sinusoide ravvicinata a quella
del PMS dei cilindri 1-4 che sta ad
indicare il sincronismo e l’anticipo di calettamento.
Tensione di picco in avviamento min. 2 V – Tensione con motore a 900 g/1’ min. 6 V
pag. 14
Guida all’uso dell’oscilloscopio
Sensore induttivo di giri / PMS
Impulsore induttivo per accensioni
Statiche integrate con l’Iniezione
(Iniezioni MPI e SPI IAW)
Magneti
Marelli
Principio di funzionamento
Il sensore in esame è del tipo
induttivo e di conseguenza è costituito
da un nucleo ferromagnetico con
avvolta una bobinetta di rame i cui
capi portano il segnale, generato dalla
variazione di campo magnetico, alla
centralina.
In questo tipo di accensione integrata
con l’iniezione il sensore induttivo
svolge la funzione di giri e di PMS.
Il sensore è affacciato alla puleggia albero motore che presenta una dentatura sulla sua
circonferenza di 58 denti meno due che servono per identificare il PMS dei cilindri 1-4.
Strutturalmente come tutti i sensori Magneti Marelli il corpo cilindrico del sensore è di
plastica ed è fissato su un supporto fisso non registrabile. La connessione è a tre fili, come
spiegato nei collegamenti, a differenza dei precedenti.
Analisi forma d’onda:
Collegare la sonda di prelievo segnale
senza staccare la connessione (a tre fili
Positivo;
Negativo
segnale
e
Schermatura) tra sensore e cablaggio
centralina, al filo del connettore che
reca il segno +.
Il segnale prodotto da questo sensore
induttivo risulta essere
regolare e
ripetitivo quando è affacciato dai denti con spaziatura equidistante mentre quando si trova
di fronte a due denti mancanti la tensione indotta produce una forma d’onda come quella
evidenziata nella figura a lato.
Verificare la regolarità del segnale in caso contrario controllare che il sensore non abbia
subito urti che non sia sporco, altrimenti la mancanza di segnale è dovuta a perdita delle
caratteristiche elettriche del sensore stesso. Tensione di picco motore al minimo 9 ÷14
Volt
pag. 15
Guida all’uso dell’oscilloscopio
Sensore induttivo di giri / PMS
Impulsore induttivo per accensioni
integrate con l’Iniezione
(Iniezioni Bosch Motronic e
MonoMotronic)
Bosch
Principio di funzionamento
Il sensore in esame è del tipo
induttivo e di conseguenza è costituito
da un nucleo ferromagnetico con
avvolta una bobinetta di rame i cui
capi portano il segnale, generato dalla
variazione di campo magnetico, alla
centralina.
In questo tipo di accensione integrata
con l’iniezione il sensore induttivo
svolge la funzione di giri e di PMS.
Il sensore è affacciato alla puleggia albero motore che presenta una dentatura sulla sua
circonferenza di 58 denti meno due che servono per identificare il PMS dei cilindri 1-4.
Strutturalmente a differenza dei sensori Magneti Marelli il corpo cilindrico del sensore è di
metallo ed è fissato su un supporto fisso non registrabile. La connessione è a tre fili, come
spiegato nei collegamenti, a differenza dei precedenti.
Analisi forma d’onda:
Collegare la sonda di prelievo segnale
senza staccare la connessione (a tre fili
Positivo;
Negativo
segnale
e
Schermatura) tra sensore e cablaggio
centralina, al filo del connettore che
reca il segno +.
Il segnale prodotto da questo sensore
induttivo risulta essere
regolare e
ripetitivo quando è affacciato dai denti con spaziatura equidistante mentre quando si trova
di fronte a due denti mancanti la tensione indotta produce una forma d’onda come quella
evidenziata nella figura a lato.
Verificare la regolarità del segnale in caso contrario controllare che il sensore non abbia
subito urti che non sia sporco, altrimenti la mancanza di segnale è dovuta a perdita delle
caratteristiche elettriche del sensore stesso. Tensione di picco motore al minimo 9 ÷14
Volt
pag. 16
Guida all’uso dell’oscilloscopio
Sensore induttivo di giri / PMS
Impulsore induttivo per accensioni
integrate con l’Iniezione
(Iniezioni Renault)
Renault
Principio di funzionamento
Il sensore in esame è del tipo
induttivo ed è fissato, generalmente,
sulla campana del cambio nella parte
superiore
in
prossimità
della
finestrella per il controllo dell’anticipo.
In questo tipo di accensione integrata
con l’iniezione il sensore induttivo
svolge la funzione di giri e di PMS.
Il sensore è affacciato ad una corona
dentata particolare, ubicata a fianco della corona dentata del volano.
La corona dentata reca sulla sua circonferenza 44 denti di cui 2 mancanti come riferimento
per il PMS.
Il segnale generato dal sensore permette alla centralina elettronica di calcolare il numero
di giri del motore e di riconoscere il Punto morto superiore dell’albero motore.
Analisi forma d’onda:
Collegare la sonda di prelievo segnale
senza staccare la connessione tra
sensore e cablaggio centralina, al filo
del connettore che reca il segno +.
Il segnale prodotto da questo sensore
induttivo risulta essere
regolare e
ripetitivo quando è affacciato dai denti
con spaziatura equidistante mentre
quando si trova di fronte a due denti mancanti la tensione indotta produce una forma
d’onda come quella evidenziata nella figura a lato.
Verificare la regolarità del segnale in caso contrario controllare che il sensore non abbia
subito urti che non sia sporco, altrimenti la mancanza di segnale è dovuta a perdita delle
caratteristiche elettriche del sensore stesso. Tensione di picco motore al minimo 9 ÷14
Volt
pag. 17
Guida all’uso dell’oscilloscopio
Sensore induttivo di giri / PMS
Impulsore induttivo per accensioni
integrate con l’Iniezione
(Iniezioni Ford)
Ford
Principio di funzionamento
Il sensore CPS (sigla Ford per
indicare il sensore di giri e PMS) è un
sensore induttivo ed è posizionato in
prossimità della corona del volano
motore.
In tutti i sistemi EEC IV, il sensore
CPS oltre al numero di giri motore
fornisce anche l’indicazione della
posizione albero motore.
Lungo la circonferenza (parte dorsale)
del volano vi sono 35 denti spaziati tra di loro di 10º, al posto del 36º dente c’è uno spazio
maggiore che viene rilevato dal sensore CPS indicando al modulo EEC IV i 90º Prima del
PMS.
Per quanto riguarda i collegamenti, solo nelle gestioni motore con accensione
convenzionale o completamente integrate (SEFI) il sensore è direttamente collegato al
modulo, mentre nelle gestioni motore con accensione E-DIS il segnale CPS viene portato
prima al sistema di accensione e poi quest’ultimo lo trasferisce alla centralina.
Analisi forma d’onda:
Collegare la sonda di prelievo segnale
senza staccare la connessione tra
sensore e cablaggio centralina, al filo
del connettore che porta il segnale in
centralina.
Il segnale prodotto da questo sensore
induttivo risulta essere
regolare e
ripetitivo quando è affacciato dai denti con spaziatura equidistante mentre quando si trova
di fronte a due denti mancanti la tensione indotta produce una forma d’onda come quella
evidenziata nella figura a lato.
Verificare la regolarità del segnale in caso contrario controllare che il sensore non abbia
subito urti che non sia sporco, altrimenti la mancanza di segnale è dovuta a perdita delle
caratteristiche elettriche del sensore stesso. Tensione di picco motore al minimo 5 ÷10
Volt
pag. 18
Guida all’uso dell’oscilloscopio
Sensore induttivo di giri / PMS
Impulsore induttivo per accensioni
Integrate con l’Iniezione
Hitachi
Principio di funzionamento
Il sensore è fissato al basamento
motore
sotto
il
motorino
di
avviamento, la relativa ruota fonica è
fissata all’albero motore (rif. Fiat
Bravo/Brama, Marea e Barchetta;
Lancia Delta e Dedra motore 1800
16V).
Il sensore è di tipo a riluttanza
variabile e segue il principio della
tensione indotta sulla bobinetta del
sensore al passaggio dei denti
presenti sulla ruota fonica.
All’atto dell’avviamento la centralina procede al riconoscimento della fasatura dell’iniezione
e dell’accensione, che viene attuato attraverso la lettura dei segnali provenienti dal
sensore di giri e dal sensore di fase motore.
Analisi forma d’onda:
Collegare la sonda di prelievo segnale
dell’oscilloscopio al filo positivo del
sensore senza staccare la connessione
che si trova vicino l’alternatore nella
parte inferiore, la connessione è a tre
fili (Positivo e negativo segnale,
schermatura).
La ruota fonica sull’albero motore è
dotata di due gruppi simmetrici di denti, disposti rispettivamente a 10º, 65º e 97º in anticipo
rispetto a ciascun PMS.
Ogni qualvolta che un dente passa davanti al sensore si manifesta un picco di tensione.
In caso di avaria del sensore la centralina non consente l’avviamento del motore.
Il sensore viene montato in fabbrica con un traferro di 0,8 ± 0,4 mm senza necessità di
registrazione. Tensione di picco con motore a 900 giri 13÷17V
pag. 19
Guida all’uso dell’oscilloscopio
Sensore effetto Hall fase iniezione
Sensore HALL per accensioni
Integrate con l’Iniezione
(tipo Bosch Motronic)
Bosch
Principio di funzionamento
Negli Impianti Bosch Motronic come
nei sistemi Magneti Marelli viene
adottato un sistema di iniezione
sequenziale fasato, cioè l’iniezione di
carburante avviene in sequenza per
ciascun cilindro nella fase di
aspirazione.
Per realizzare questo, la centralina di
comando, utilizza oltre al segnale di
giri e PMS, anche un segnale di fase
per determinare il punto di iniezione.
Il segnale inviato alla centralina è generato da un sensore ad effetto Hall montato, in
questo caso, in corrispondenza della puleggia di comando albero distribuzione lato
scarico.
(Riferito al sistema Bosch Motronic montato su Fiat Bravo 1.8 GT)
Analisi forma d’onda:
Senza staccare la connessione,
prelevare il segnale dal filo centrale
della spinetta contrassegnata con un
segno +. Per controllare il segnale
procedere all’avviamento del motore.
Il segnale generato dal sensore è
un’onda quadra, in questo caso il
segnale alto si alterna al segnale basso una volta ogni due giri dell’albero motore e
precisamente in corrispondenza del cilindro numero 1 a 78º prima del PMS. La centralina
ad ogni giro motore verifica che il segnale di fase sia presente, in mancanza di tale
segnale per due giri consecutivi, la centralina segnala l’avaria.
(Riferito al sistema Bosch Motronic montato su Fiat Bravo 1.8 GT)
pag. 20
Guida all’uso dell’oscilloscopio
Sensore induttivo di fase iniezione
Impulsore induttivo per accensioni
Integrate con l’Iniezione
( Iniezione / Accensione IAW)
Magneti
Marelli
Principio di funzionamento
Il sensore di fase alloggiato nel
distributore è di tipo induttivo ed è
affacciato ad una camma a due denti
a 90º fra loro solidale all’albero di
comando del distributore, il quale
come noto ruota a metà della velocità
dell’albero motore.
Dalla sequenza dei segnali del
sensore di giri, 4 per ogni giro dell’albero motore, e dalla successione consecutiva dei
segnali del sensore di fase la centralina, è in grado di riconoscere con un anticipo di circa
130º il PMS del cilindro. Riconosciuto il punto morto e la fase la centralina è in grado di
fornire l’anticipo ottimale di accensione, l’istante di inizio iniezione e il tempo di durata
dell’iniezione.
Analisi forma d’onda:
Collegare la sonda di prelievo segnale
senza staccare la connessione tra
sensore e cablaggio centralina, al filo
del connettore che reca il segno +.
Il segnale prodotto dalla tensione
indotta ha forma sinusoidale ovvero
alternata. Da notare che se il segnale
viene misurato con la connessione
collegata alla centralina la semionda negativa risulterà più piccola, mentre se la misura
viene fatta con connessione scollegata le due semionde sono uguali.
Ricordiamo che in un giro di spinterogeno si devono visualizzare 2 segnali. La mancanza
di questi segnali in questi sensori è dovuta alla rottura dei fili di collegamento tra la
bobinetta e la connessione, per cui è necessaria la sostituzione degli stessi.
La mancata funzionalità del sensore porta al mancato avviamento del motore. Tensione
di picco in avviamento min. 0,9 - 1,3 V
pag. 21
Guida all’uso dell’oscilloscopio
Sensore induttivo di giri
Impulsore induttivo per accensioni
Integrate con l’Iniezione
( Iniezione / Accensione IAW)
Magneti
Marelli
Principio di funzionamento
Il sensore è costituito da un nucleo
ferromagnetico con avvolta una
bobinetta di rame i cui capi portano il
segnale, generato dalla variazione di
campo magnetico, alla centralina.
Il segnale viene opportunamente
schermato con una treccia metallica
che avvolge i due fili e si collega a
massa tramite il supporto metallico di
fissaggio del sensore, infine i fili e la
schermatura sono isolati da una
guaina bianca.
La forma tipica di questi sensori è illustrata in figura con relativo segnale.
Questo tipo di sensore è posizionato sulla puleggia albero motore. La puleggia presenta
quattro denti a 90º fra loro ed il segnale che inducono sul sensore serve per determinare il
numero di giri del motore.
Analisi forma d’onda:
Collegare la sonda di prelievo segnale
senza staccare la connessione tra
sensore e cablaggio centralina, al filo
del connettore che reca il segno +.
La prova eseguita in avviamento o con
motore in moto ci permette di analizzare
una forma d’onda che deve essere
regolare e ripetitiva come lo sono i denti
presenti sulla puleggia albero motore.
Un segnale di ampiezza irregolare esaminato a velocità costante può essere dovuto a sporcizia o
un isolamento non idoneo del sensore.
Un segnale debole può invece essere dovuto ad una eccessiva distanza oppure ad una
scarsa efficienza magnetica o ad una scarsa efficienza elettrica del sensore che di
conseguenza va sostituito. Tensione di picco in avviamento min. 1,5 V
pag. 22
Guida all’uso dell’oscilloscopio
Sonda Lambda
Sensore di ossigeno
Principio di funzionamento
Bosch
La sonda lambda è un sensore che
misura il contenuto di ossigeno nei
gas di scarico. Il segnale di uscita del
sensore informa costantemente la
centralina di iniezione, che regola la
miscela
aria-benzina
in
modo
opportuno per il buon funzionamento
del convertitore catalitico. La sonda
può essere collocata sui collettori di
scarico o sulla tubazione prima del
catalizzatore. La sonda è costituita da
un corpo ceramico, a base di biossido
di zirconio ricoperto da un leggero
strato di platino, inserito in un tubo protettivo ed alloggiato in un corpo metallico. Il
funzionamento della sonda inizia a temperature superiori a 300°C.
Analisi forma d’onda:
Senza staccare la connessione della
lambda, collegare la sonda di prelievo
segnale sul filo nero della stessa.
La variazione di tensione prodotta dalla
sonda lambda va da 100 mV a 900mV
ed è rilevabile solo con strumenti ad
elevata impedenza di ingresso come
l’oscilloscopio. La forma caratteristica
del segnale risulta come quella mostrata in figura a destra.
Come è noto dunque la sonda lambda varia periodicamente da un valore minimo ad un
valore massimo ma quello che è importante per l’efficienza della stessa sono i cicli che
variano nell’unità di tempo. Ovvero una sonda si dice efficiente quando un ciclo viene
effettuato in un secondo. Segnale corretto: Tensione regolare 100 ÷ 900 mV
pag. 23
Guida all’uso dell’oscilloscopio
Sensore di posizione farfalla
Potenziometro valvola a farfalla
Potenziometro
Principio di funzionamento
In generale i sensori in esame sono
costituiti da un potenziometro la cui
parte mobile è comandata dall’albero
valvola a farfalla. Il potenziometro è
inserito in un contenitore plastico
dove troviamo una presa a tre pin che
garantisce il collegamento elettrico
con la centralina di iniezione
accensione elettronica.
La centralina di comando alimenta
generalmente,
durante
il
funzionamento, il potenziometro con
una tensione di 5 volt.
In base alla tensione di uscita la centralina riconosce la condizione d’apertura della valvola
a farfalla e corregge opportunamente il titolo della miscela.
Analisi forma d’onda:
Senza staccare la connessione del
potenziometro, collegare la sonda di
prelievo segnale sul filo che porta la
variazione di tensione in centralina.
Nel considerare il segnale di un
potenziometro, bisogna valutare la
continuità della traccia che deve essere
lineare senza interruzioni o sbavature.
Queste condizioni sono indispensabili per un funzionamento regolare del sistema di
iniezione.
Infatti in caso di irregolarità di segnale il motore può presentare minimo altalenante,
spegnimenti improvvisi, seghettamenti in accelerazione, regime di giri elevato con farfalla
chiusa, ecc.
pag. 24
Guida all’uso dell’oscilloscopio
Sensore MAP analogico
Sensore di pressione assoluta
(tipo
M.M.
impiegato
su
accensioni/iniezioni integrate I.A.W.)
Magneti
Marelli
Principio di funzionamento
Il sensore pressione assoluta viene
utilizzato per il calcolo della massa
d’aria in ingresso al motore e di
conseguenza permette alla centralina
di dosare la benzina rispettando il
rapporto stechiometrico.
Il sensore è costituito da una piastra
ceramica molto sottile su cui sono
serigrafate delle resistenze collegate
a ponte di Wheastone, il tutto è
racchiuso in un contenitore plastico.
La centralina alimenta costantemente a 5 Volt le resistenze che variano il loro valore
ohmico in funzione della depressione presente nel collettore di aspirazione. Questa
variazione produce una tensione in uscita al ponte di Wheastone proporzionale al carico
motore che viene utilizzata dalla centralina per il calcolo del tempo di iniezione
Analisi forma d’onda:
Senza staccare la connessione del
sensore MAF, collegare la sonda di
prelievo segnale sul filo che porta la
variazione di tensione in centralina.
Il segnale del sensore di pressione
assoluta si presenta con una tensione
che varia linearmente con la variazione
di depressione nel collettore di
aspirazione.
La tensione con motore al minimo (max. depressione) è circa 1,25 volt; accelerando
bruscamente (pressione atmosferica) la tensione aumenta fino a circa 5 volt.
La curva sullo schermo dell’oscilloscopio sarà più o meno accentuata in relazione alle
accelerate di prova.
La mancata variazione della tensione con il variare della depressione sono sintomo di
errato funzionamento del sensore che provoca generalmente difficoltà di avviamento,
minimo irregolare, ecc. Tensione 0,25 Volt con 127,5 mmHg Tensione 4,75 Volt con
787,5 mmHg
pag. 25
Guida all’uso dell’oscilloscopio
Sensore MAP digitale
Sensore di pressione assoluta
(impiegato su iniezioni integrate della
FORD)
Ford
Principio di funzionamento
Il sensore MAP rileva il valore della
depressione
nel
collettore
di
aspirazione, e serve al modulo EEC
IV come indice del carico motore.
Il modulo alimenta il sensore a 5 Volt
e preleva un segnale ad onda quadra
di frequenza proporzionale alla
depressione di collettore.
Per evitare perdite di prestazioni
durante trasferimenti da luoghi con pressioni barometriche differenti, il sensore MAP,
durante i periodi di farfalla completamente aperta o a motore spento e accensione inserita,
fornisce al modulo EEC IV il valore della pressione barometrica locale.
Il modulo appena ricevuta l’informazione la memorizza e la prende come riferimento per i
calcoli degli anticipi e dei tempi di iniezione.
Analisi forma d’onda:
Senza staccare la connessione del
sensore MAP, collegare la sonda di
prelievo segnale sul filo che porta la
variazione di tensione in centralina.
A motore in moto accelerare in maniera
decisa ripetutamente.
Il sensore MAP presenta un segnale in
onda quadra e deve avere un valore di
frequenza compreso tra 80 Hz a 12 Kpa e 162 Hz a 105 Kpa.
Porre particolare attenzione alla variazione di frequenza del segnale in rapporto alla
variazione della depressione nel collettore di aspirazione. Frequenza variabile 80 ÷ 162
Hz
pag. 26
Guida all’uso dell’oscilloscopio
Sensore VAF analogico
Misuratore portata aria “DEBIMETRO”
(impiegato su iniezioni integrate e non
della Bosch)
Bosch
Principio di funzionamento
Il debimetro misura la quantità di aria
aspirata dal motore e trasforma questo
valore in un segnale elettrico inviandolo
alla centralina elettronica di comando.
La quantità di aria aspirata dal motore
esercita nel misuratore di aria una spinta
su di un piatto flottante che si dispone in
una ben precisa posizione angolare,
dipendente dal flusso d’aria e dalla forza
di una molla antagonista.
La posizione angolare viene trasferita ad un potenziometro collegato saldamente
all’alberino del piatto flottante. Una farfalla di compensazione accoppiata al piatto flottante
ed avente la stessa superficie efficace, compensa le eventuali oscillazioni di pressione di
riflusso che possono verificarsi, così che queste non influiscono sulla misurazione della
quantità di aria.
Nel misuratore quantità di aria è alloggiato un sensore di temperatura con una resistenza
NTC, che diminuisce il suo valore di resistenza con l’aumentare della temperatura dell’aria
aspirata nel motore.
Analisi forma d’onda:
Senza staccare la connessione del
Debimetro, collegare la sonda di
prelievo segnale sul filo che porta la
variazione di tensione in centralina.
Attenzione: i debimetri non sempre
sono alimentati a quadro inserito, di
conseguenza per visualizzare la
tensione
di
uscita
agire
opportunamente sul relè di alimentazione del sistema di iniezione. Assicurarsi che il
debimetro sia alimentato, staccare il manicotto di ingresso al misuratore e spostare
opportunamente la paletta misuratrice per verificare la variazione di tensione. Il segnale
del debimetro si presenta con una tensione che varia linearmente con lo spostamento
della paletta misuratrice.
Porre particolare attenzione alla linearità del segnale, al fatto che non ci siano interruzioni
o sbavature dello stesso che potrebbero compromettere l’interpretazione dell’informazione
da parte della centralina e causare quindi la mancata gestione del sistema di iniezione.
pag. 27
Guida all’uso dell’oscilloscopio
Sensore MAF analogico
Misuratore portata aria
“DEBIMETRO A FILO CALDO”
(impiegato su iniezioni integrate della
Bosch)
Bosch
Principio di funzionamento
L’aria aspirata dal motore investe un
filamento, All’interno del debimetro,
mantenuto costantemente a 100° C al
di sopra della temperatura dell’aria
aspirata da una variazione di corrente
elettrica appropriata, nonostante il
raffreddamento che il filamento
subisce quando aumenta la massa
d’aria aspirata.
Dalla misura di questa variazione si può stabilire esattamente la massa d’aria aspirata dal
motore. La variazione di corrente nel filo caldo è proporzionale al volume, alla densità e
alla velocità dell’aria aspirata per cui le variazioni barometriche prodotte dall’alta quota a
cui viaggia la vettura non influiscono sul rilievo della massa d’aria aspirata.
Variazione di temperatura e variazione di corrente del filo caldo sono strettamente
relazionate dato che il filo caldo è parte integrante di un circuito di misura di precisione
dove il filo caldo e la resistenza di comparazione sono attraversate dalla massa d’aria
aspirata dal motore.
Analisi forma d’onda:
Senza staccare la connessione del
Debimetro, a filo caldo collegare la
sonda di prelievo segnale sul filo che
porta la variazione di tensione in
centralina.
Attenzione
il
debimetro
viene
alimentato a A motore in moto
accelerare in maniera decisa.
Il segnale del debimetro si presenta con una tensione che varia linearmente con le
accelerate in funzione della massa d’aria aspirata
Porre particolare attenzione alla linearità del segnale, al fatto che non ci siano interruzioni
o sbavature dello stesso che potrebbero compromettere l’interpretazione dell’informazione
da parte della centralina e causare quindi la mancata gestione del sistema di iniezione.
pag. 28
Guida all’uso dell’oscilloscopio
Sensore di battito in testa
Sensore piezoelettrico per la
rilevazione del battito in testa
Bosch
Principio di funzionamento
E’ un sensore di tipo piezoelettrico
montato, generalmente, sul blocco
motore in posizione opportunamente
studiata per rilevare l’insorgere della
detonazione in modo analogo in tutti i
cilindri.
Quando il motore batte in testa si
generano
delle
ripercussioni
meccaniche sul cristallo piezoelettrico
che invia un segnale in centralina, la
quale in base a questo segnale
provvede a ridurre l'anticipo di
accensione fino alla scomparsa del
fenomeno.
In seguito, l’anticipo viene gradualmente ripristinato al valore base.
Analisi forma d’onda:
Scollegare la connessione del sensore
dal cablaggio e collegare ai capi dello
stesso la sonda prelievo segnale e la
sonda di massa dell’oscilloscopio.
Quando il sensore è sottoposto ad una
pressione o ad un urto genera una
tensione ai capi del cristallo, questa
tensione è visibile nella figura a lato.
La prova del sensore si esegue a connessione scollegata dal cablaggio e percuotendo
opportunamente in prossimità del sensore, per rilevare il segnale caratteristico.
Fissaggi inadeguati del sensore o eccessivi possono portare a malfunzionamenti del
sistema di gestione con conseguente accensione della spia di diagnosi sul cruscotto.
pag. 29
Guida all’uso dell’oscilloscopio
Segnale pilota centralina
Moduli di potenza esterni alla
centralina elettronica
Principio di funzionamento
Modulo di
potenza
In pratica il modulo di potenza, quando
si trova esternamente alla centralina di
accensione/iniezione
elettronica,
funziona come un interruttore elettronico
che, per mezzo degli impulsi di
accensione (anticipo di accensione),
controlla la corrente nell’avvolgimento
primario della bobina ed adegua il tempo
di conduzione in funzione dei giri
motore.
In questo modo il rocchetto ha sempre
una carica massima e la scintilla fornita dalle candele è sempre ottimale.
I moduli di potenza utilizzati dai vari sistemi di accensione integrati e non, differiscono fra
loro per forma dimensioni e collegamenti ma il principio di funzionamento rimane il
medesimo.
Analisi forma d’onda:
Identificare il pin sul modulo di potenza
che porta il segnale di anticipo,
procedere
,senza
scollegare
la
connessione, al collegamento della
sonda
prelievo
segnale
dell’oscilloscopio.
Gli impulsi di accensione provenienti
dalla
centralina
si
traducono
sull’oscilloscopio in un segnale quadro con una ampiezza costante e una frequenza
variabile in funzione dei giri motore, questi impulsi non sono altro che l’anticipo di
accensione.
La presenza di questo segnale è indice del funzionamento della centralina elettronica, la
sua mancanza va dunque ricercata a monte del sistema.
pag. 30
Guida all’uso dell’oscilloscopio
Segnale Primario
Impulso di accensione su
primario bobina
Principio di funzionamento
Ogni bobina, del tipo Induttivo, nei
sistemi di accensione elettronica
presenta il circuito primario
collegato alla tensione di batteria
attraverso un collegamento sotto
chiave.
Dal Modulo
potenza
Dalla
centralina
Dalla
centralina
L’avvolgimento primario della
bobina viene messo a massa dal
modulo di potenza o direttamente
dalla centralina a seconda della
tecnica costruttiva del sistema di accensione.
L’impulso di accensione che ne deriva è caratteristico per tutti i sistemi induttivi siano essi
del tipo Breakerless, Statico o integrato.
Analisi forma d’onda:
Collegare la sonda di prelievo segnale
sul pin negativo (1) bobina, eseguire la
prova in avviamento o con motore in
moto a seconda delle necessità del
caso.
Il segnale che deriva dalla chiusura a
massa del primario bobina è dunque
caratteristico per tutte le accensioni
induttive.
Il segnale presenta nel primo tratto la tensione di batteria poi segue la chiusura a massa
del circuito con conseguente durata e successivamente un picco di tensione inverso nel
momento dell’apertura del circuito primario che coincide con la scintilla sulla candela
interessata.
Successivamente a questa fase ci sono delle oscillazioni dovute allo scambio di energia
tra bobina e modulo di potenza/centralina per poi ritornare alla tensione di batteria.
I segnali si ripeteranno sullo schermo in funzione dei cilindri che si vogliono visualizzare.
pag. 31
Guida all’uso dell’oscilloscopio
Elettroiniettore
Iniettore per iniezioni MPI e SPI
tipo Bosch
Bosch
Principio di funzionamento
L’elettroiniettore ha il compito di
erogare la quantità di carburante
necessaria al funzionamento del
motore. Il carburante viene iniettato
nel
condotto
di
aspirazione,
immediatamente a monte della
valvola di aspirazione.
Quando
l’avvolgimento
interno
dell’iniettore viene percorso da
corrente, il campo magnetico che si
crea attira l’otturatore determinando
l’apertura dell’iniettore ed il passaggio di carburante.
La gestione dell’iniezione consiste essenzialmente nel calcolo del tempo di iniezione, nella
successiva determinazione della fase di iniezione e della successiva attuazione tramite
comando dell’iniettore.
Analisi forma d’onda:
Senza
staccare
la
connessione
dell’iniettore, collegare la sonda di
prelievo segnale sul filo negativo dello
stesso.
La forma tipica del segnale dell’iniettore
Bosch
all’oscilloscopio
è
quella
raffigurata nella schermata a lato dove
si nota nel primo tratto la tensione di
alimentazione (12 volt) mentre quando la centralina chiude a massa l’avvolgimento
dell’iniettore, il segnale scende a 0 volt e vi rimane per la durata calcolata dalla centralina
(tempo di iniezione).
Successivamente la centralina riapre il circuito, non c’è più passaggio di corrente,
l’elettroiniettore si chiude e sull’oscilloscopio si visualizza un picco di tensione inversa che
identifica la chiusura dell’iniettore.
pag. 32
Guida all’uso dell’oscilloscopio
Elettroiniettore
Iniettore per iniezioni MPI e SPI
tipo Magneti Marelli
Magneti
Marelli
Principio di funzionamento
L’elettroiniettore ha il compito di
erogare la quantità di carburante
necessaria al funzionamento del
motore. Il carburante viene iniettato
nel
condotto
di
aspirazione,
immediatamente a monte della
valvola di aspirazione.
Quando
l’avvolgimento
interno
dell’iniettore viene percorso da
corrente, il campo magnetico che si
crea attira l’otturatore determinando
l’apertura dell’iniettore ed il passaggio di carburante.
La gestione dell’iniezione consiste essenzialmente nel calcolo del tempo di iniezione, nella
successiva determinazione della fase di iniezione e della successiva attuazione tramite
comando dell’iniettore.
Analisi forma d’onda:
Senza
staccare
la
connessione
dell’iniettore, collegare la sonda di
prelievo segnale sul filo negativo dello
stesso.
La forma tipica del segnale dell’iniettore
Marelli
all’oscilloscopio
è
quella
raffigurata nella schermata a lato dove
si nota nel primo tratto la tensione di
alimentazione (12 volt) mentre quando la centralina chiude a massa l’avvolgimento
dell’iniettore, il segnale scende a 0 volt e vi rimane per la durata calcolata dalla centralina
fino al secondo picco di tensione (tempo di iniezione).
Il primo picco di tensione è dovuto alla limitazione della corrente, operata dalla centralina
per evitare surriscaldamenti dell’iniettore.
Successivamente la centralina riapre il circuito, non c’è più passaggio di corrente,
l’elettroiniettore si chiude e sull’oscilloscopio si visualizza un picco di tensione inversa che
identifica la chiusura dell’iniettore.
pag. 33
Guida all’uso dell’oscilloscopio
Valvola Aria Elettromagnetica VAE
Attuatore per il controllo del
regime minimo tipo Magneti Marelli
Magneti
Marelli
Principio di funzionamento
La VAE viene collegata in parallelo
alla valvola a farfalla ed ha il compito
di mantenere il regime minimo entro
un campo di giri prestabilito,
recuperando eventuali oscillazioni
dovute a carichi inseriti.
La centralina pilota la valvola VAE in
controllo di corrente con una forma
d’onda quadra a frequenza di 80 Hz
(duty cicle) variabile nel campo di 1090 %.
La centralina per la gestione della VAE utilizza le seguenti informazioni: giri motore;
temperatura motore; pressione nel collettore di aspirazione.
Analisi forma d’onda:
Senza staccare la connessione della
valvola VAE, collegare la sonda di
prelievo segnale sul filo positivo della
valvola stessa.
Ad ogni inserimento della chiave in
posizione marcia la centralina mette in
funzione la valvola VAE allo scopo di
eseguire una pulizia del pistoncino
interno alla elettrovalvola in moto tale da garantire un minimo regolare al motore. Come
già detto la centralina comanda la valvola in onda quadra ovvero in duty cicle con una
ampiezza di segnale pari alla tensione di batteria. Gli inconvenienti più comuni di questo
dispositivo sono il grippaggio del pistoncino dovuto a sporcizia dovuta a vapori di olio che
a causa delle escursioni termiche tendono a formare una patina. Si consiglia una pulizia
periodica per evitare spegnimenti al minimo ed in rilascio. Percentuale di apertura al
minimo circa 30% (riferito ad iniezioni IAW)
pag. 34
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Informazioni tecniche per Autoriparatori - Manuali