ORGANIZZAZIONE DEL CANTIERE I PONTEGGI I PONTEGGI FISSI DLGS 81/2008 (aggiornato al Dlgs 106/2009) - artt. 122-140, All. XVIII, XIX, XXII TU - Art. 122. … Nei lavori che sono eseguiti ad un'altezza superiore ai m 2, devono essere adottate, seguendo lo sviluppo dei lavori stessi, adeguate impalcature o ponteggi o idonee opere provvisionali o comunque precauzioni atte ad eliminare i pericoli di caduta di persone e di cose conformemente al punto 2 dell'allegato XVIII…. EVOLUZIONE STORICA NORMATIVA PRINCIPALE DPR 164/1956 (norma base) LIBRETTO DI AUTORIZZAZIONE MINISTERIALE: UN ESTRATTO DELLA RELAZIONE TECNICA CHE IL COSTRUTTORE HA ESEGUITO PER OTTENERE L’AUTORIZZAZIONE MINISTERIALE descrizione elementi, tolleranze ammissibili, schemi d’insieme, caratteristiche di resistenza dei materiali impiegati coefficienti di sicurezza adottati per i singoli elementi OBBLIGO DI RIPORTARE LE PROVE DI CARICO (il calcolo strutturale teorico non è ritenuto affidabile a causa dell'incertezza della determinazione della rigidezza dei nodi e, quindi, della snellezza delle aste; i risultati del calcolo teorico devono essere confrontati con le prove sperimentali per determinare il coefficiente di sicurezza) EVOLUZIONE STORICA NORMATIVA PRINCIPALE • NEGLI ANNI ‘70 SI AVVIA IL REGIME AUTORIZZATIVO PREVISTO DAL DPR 164/56 • • Circolare del MLLPP N. 85 del 1978 (introduzione del calcolo semplificato) D.M. 115 del 1990 (aumento dell’interasse per ponteggi a montanti e traversi prefabbricati) Circolare 44 del 15.05.1990 (esclude il calcolo semplificato per ponteggi a telai prefabbricati) Circolare 132 del 1991 (regolamenta i ponteggi a montanti e traversi prefabbricati) DM 19 settembre del 2000(consente l’uso di impalcati con struttura metallica e piano di calpestio in legno multistrato) Dlgs 81/2008 TESTO UNICO PER LA SICUREZZA • • • • Classificazione in base alla configurazione e alle prestazioni Ponteggi standard: ponteggi aventi un’altezza massima di 20 m, geometria e carichi regolari, configurazioni riconducibili a quelle descritte nel Libretto di Autorizzazione ministeriale, dove sono illustrati gli schemi-tipo. Per l’impiego di questi ponteggi non è necessario elaborare un progetto specifico. Ponteggi non standard: sono quelli che superano i 20 m di altezza, hanno geometrie irregolari o condizioni di carico particolari, come ad esempio una più elevata azione del vento a causa della presenza di teloni. Classificazione in base alla destinazione d’uso Ponteggi da costruzione Ponteggi da manutenzione TU - Artt. 122 - 130 – Ponteggi e impalcature in legname All. XVIII – Viabilità nei cantieri, ponteggi e trasporto dei materiali ABETE BIANCO MONTANTI FAGGIO, OLMO, ROBINIA TRAVERSI E CORRENTI TU - Art. 125 Disposizione dei montanti (ponteggi in legno) I montanti devono essere costituiti con elementi accoppiati, i cui punti di sovrapposizione devono risultare sfalsati di almeno un metro; devono altresì essere verticali o leggermente inclinati verso la costruzione. Per le impalcature fino ad 8 metri di altezza sono ammessi montanti singoli in un sol pezzo; per impalcature di altezza superiore, soltanto per gli ultimi 7 metri i montanti possono essere ad elementi singoli. Il piede dei montanti deve essere solidamente assicurato alla base di appoggio o di infissione in modo che sia impedito ogni cedimento in senso verticale ed orizzontale. L'altezza dei montanti deve superare di almeno metri 1,20 l'ultimo impalcato o il piano di gronda. La distanza tra due montanti consecutivi non deve essere superiore a m 3,60; può essere consentita una maggiore distanza quando ciò sia richiesto da evidenti motivi di esercizio del cantiere, purché, in tale caso, la sicurezza del ponteggio risulti da un progetto redatto da un ingegnere o architetto corredato dai relativi calcoli di stabilità. Dalla parte interna dei montanti devono essere applicati correnti e tavola fermapiede a protezione esclusivamente dei lavoratori che operano sull’ultimo impalcato Art. 126. - Parapetti Gli impalcati e ponti di servizio, le passerelle, le andatoie, che siano posti ad un'altezza maggiore di 2 metri, devono essere provvisti su tutti i lati verso il vuoto di robusto parapetto e in buono stato di conservazione. Art. 128 - Sottoponti Gli impalcati e ponti di servizio devono avere un sottoponte di sicurezza, costruito come il ponte, a distanza non superiore a m 2,50. La costruzione del sottoponte può essere omessa solo nelle torri di carico, nei ponti sospesi, ponti a sbalzo, lavori di manutenzione e di riparazione di durata non superiore a cinque giorni, nel caso di ponteggi che prevedano specifici schemi tipo senza sottoponte. Resistenza del parapetto = 0,3 KN (30 kg) in qualunque direzione o 1,25 KN (125 kg) se carico concentrato L’Aquila, maggio 2009 Art. 129 (ponteggi in legno) Nella esecuzione di opere a struttura in conglomerato cementizio, quando non si provveda alla costruzione da terra di una normale impalcatura con montanti, prima di iniziare la erezione delle casseforme per il getto dei pilastri perimetrali, deve essere sistemato, in corrispondenza al piano raggiunto, un regolare ponte di sicurezza a sbalzo, avente larghezza utile di almeno m 1,20. Come sotto ponte può servire l'impalcato o ponte a sbalzo costruito in corrispondenza al piano sottostante Tipologie di ponteggi metallici (TU – SEZIONE V – Ponteggi fissi - artt. 131-138) A telai prefabbricati A montanti e traversi prefabbricati A tubi e giunti Acciai normali: Fe 360, Fe 430, Fe 510. Acciai a elevata resistenza: 5 420, 5 490, 5 590, 5 690. Leghe di alluminio: n. 2014, 2024,5052, 5054, 5086, 5454, 5083, 6060, 6061,6082, 7020,7075 TU - Art. 131- …. Costruzione e impiego di ponteggi realizzati con elementi portanti prefabbricati, metallici o non, ….. Autorizzazione soggetta a rinnovo ogni 10 anni La relazione deve contenere: a) descrizione degli elementi che costituiscono il ponteggio, loro dimensioni con le tolleranze ammissibili e schema dell'insieme; b) caratteristiche di resistenza dei materiali impiegati e coefficienti di sicurezza adottati per i singoli materiali; c) indicazione delle prove di carico, a cui sono stati sottoposti i vari elementi; d) calcolo del ponteggio secondo varie condizioni di impiego; e) istruzioni per le prove di carico del ponteggio; f) istruzioni per il montaggio, impiego e smontaggio del ponteggio; g) schemi-tipo di ponteggio con l'indicazione dei massimi ammessi di sovraccarico, di altezza dei ponteggi e di larghezza degli impalcati per i quali non sussiste l'obbligo del calcolo per ogni singola applicazione. Ponteggio a tubi e giunti Circolare con d = 144-145 mm 169 mmq Quadrata con lato = 140 mm 196 mmq Giunto a perni Giunto ortogonale Giunto orientabile Giunto semplice a 4 bulloni Giunto di tenuta Accoppiamento giunto di tenuta e ortogonale Acciaio S235JR (ex Fe360B) TUBI: = 48,25 mm S = 3,25 mm AREA SEZ. RESISTENTE 4,59 cmq Giunti: acciaio S355JR (ex Fe510B) TU – art. 131 - Possono essere autorizzati alla costruzione ed all'impiego ponteggi aventi interasse qualsiasi tra i montanti della stessa fila a condizione che i risultati adeguatamente verificati delle prove di carico condotte su prototipi significativi degli schemi funzionali garantiscano la sussistenza dei gradi di sicurezza previsti dalle norme di buona tecnica. Chiave dinamometrica per serrare a 6 daN/mq Giunto ortogonale Giunto orientabile Giunto coassiale Giunto a trazione TU – art. 136 - Nel serraggio di più aste concorrenti in un nodo i giunti devono essere collocati strettamente l'uno vicino all'altro TU - Art. 135. - Marchio del fabbricante Gli elementi dei ponteggi devono portare impressi, a rilievo o ad incisione, e comunque in modo visibile ed indelebile il marchio del fabbricante. Giunto di testa Giunto di tenuta TU - Art. 138 – Norme particolari … E' consentito un distacco delle tavole del piano di calpestio dalla muratura non superiore a 20 centimetri. …. Per i ponteggi …. (metallici) valgono, in quanto applicabili, le disposizioni relative ai ponteggi in legno. Ma: - l'altezza dei montanti oltre l'ultimo impalcato o il piano di gronda può ridursi ad almeno 1 metro; - l’altezza del parapetto può essere almeno di 95 cm; - la tavola fermapiede può essere di almeno 15 cm; - il sottoponte di sicurezza può essere omesso nel caso di ponteggi che prevedano specifici schemi tipo senza sottoponte. PONTEGGIO A TELAI PREFABBRICATI Acciaio S235JR (EX Fe360b) Diametro = 48,25 mm spessore = 2,9 mm con tolleranza del 10% Area sezione resistente = 4,14 mmq L’Aquila, maggio 2009 Ponteggio a montanti e traversi prefabbricati Ponteggio a montanti e traversi prefabbricati Gli schemi devono essere limitati a ponteggi aventi altezza non superiore a 20 m. I piani di ponteggio devono avere: - altezza minima di transito, misurata dal piano dell'impalcato, non inferiore a 1,65 m; - larghezza minima utile di transito non inferiore a 0,60 m. La larghezza effettiva degli impalcati per ponteggi da costruzione deve essere non inferiore a 0,90 m. CIRCOLARE 24 OTTOBRE 1991 N. 132 ALLEGATO 1 ISTRUZIONI PER LA COMPILAZIONE DELLE RELAZIONI TECNICHE PER PONTEGGI METALLICI FISSI A MONTANTI E TRAVERSI PREFABBRICATI Quando il piano di calpestio è realizzato in legname, l'intavolato deve essere costituito da tavole assicurate contro gli spostamenti e fra loro accostate. Le dimensioni di ciascuna tavola devono essere non inferiori a 4 x 20 cm, per luci fino a 1,20 m, ovvero, fermo restando l'obbligo di osservanza di tali minimi, il modulo di resistenza di ciascuna tavola deve essere maggiorato del 50% per luci da 1,21 m a 1,80 m e del 100% per luci da 1,81 m a 2,40 m, in proporzione per luci superiori. Nel caso di impiego di impalcati prefabbricati, questi devono essere provvisti, a ogni estremità di vincolo, di almeno due ganci, collegati sui traversi con adeguati sistemi di blocco: quando la larghezza degli elementi sia superiore a 350 mm, il numero dei ganci deve essere almeno di tre per ogni estremità di vincolo. I fori antisdrucciolo non devono avere dimensioni superiori a 20 mm, ovvero la relativa apertura non deve avere superficie superiore a 314 mmq. Nel caso di impiego di piani di calpestio in materiali diversi dal legname o dalla lamiera di acciaio, devono essere indicate le caratteristiche dei materiali utilizzati e fornite le risultanze di prove specifiche atte a definire l'affidabilità di detta struttura nel tempo. CIRCOLARE 24 OTTOBRE 1991 N. 132 ALLEGATO 1 ISTRUZIONI PER LA COMPILAZIONE DELLE RELAZIONI TECNICHE PER PONTEGGI METALLICI FISSI A MONTANTI E TRAVERSI PREFABBRICATI Dimensioni usuali dei PONTEGGI DA COSTRUZIONE TUBO E GIUNTI larghezza impalcato altezza 0,90 -1,10-1,20) 1,80 TELAI PREFAB E MONTANI E TRAVERSI larghezza impalcato altezza 0,90 -1,05- 1,65 -2,00 DA MANUTENZIONE TUBO E GIUNTI larghezza impalcato altezza 0,60 -1,10-1,20 1,80 TELAI PREFAB E MONTANI E TRAVERSI larghezza impalcato altezza 0,60 -0,70 1,65 -2,00 PONTEGGI STANDARD E LIMITI DI CARICO DEGLI IMPALCATI (UNI EN 12810) - Altezza entro 20 m e montaggio secondo lo schema fornito dal costruttore. Ad es. - Sovraccarichi previsti per ponteggio da manutenzione: - 1 impalcato da 150 daN/m2 + 1 impalcato di sottoponte da 75 daN/m2 - Sovraccarichi previsti per ponteggio da costruzione: -1 impalcato da 300 daN/m2 + 1 impalcato di sottoponte da 150 daN/m2 -Sovraccarichi previsti per le piazzole di carico 450 daN/m2 -Impalcati carrabili 600 daN/m2 Velocità max del vento in condizioni di servizio (impalcati con sovraccarichi pari al massimo previsto) 16m/s (57,6 km/h) -Velocità max del vento in condizioni di fuori servizio (impalcati con sovraccarichi pari alla metà dei valori massimi previsti) 30m/s (108,0 km/h) Carichi accidentali di servizio (circolare 15 maggio 1990 n. 44 allegato 2- prospetto 3.A). Carichi minimi di servizio Classe impalcato Genere del lavoro Carico uniformemente ripartito KN/m2 1 Lavori di ispezione Carico di servizio – aggiuntivo rispetto alle azioni previste per i carichi movimentati – per impalcati di mensole di estrazione per impalcati di mensole di estrazione dei tunnels 0,75 2 Lavori di manutenzione pitturazione, pulitura di superfici, intonacatura, riparazione, ecc.) senza deposito di materiali salvo quelli immediatamente necessari 1,50 3 Lavori di manutenzione con limitato deposito di materiali necessari per il lavoro giornaliero 2,00 4 Lavori di costruzione (muratura, getti in calcestruzzo ecc.) 3,00 5 Deposito temporaneo di materiali (piazzole di carico) 4,50 6 Lavori di muratura pesante, vie di transito per veicoli leggeri 6,00 Un libretto di autorizzazione potrebbe contenere le seguenti prescrizioni: numero massimo degli impalcati utilizzabili: ponteggio da costruzione di n. 10 impalcati complessivi, di cui: - n. 1 impalcato con 300 Kg/mq - n. 1 impalcato (sottoponte) con 150 Kg/mq -n. 8 impalcati scarichi ponteggio da manutenzione di n. 10 impalcati complessivi, di cui: - n. 2 impalcati con 150 Kg/mq - n. 8 impalcati scarichi OPPURE: Sovraccarichi per ponteggio da costruzione (h <= 20 m): n. 4 ripiani di tavole (30 kg/mq cad.) n. 1 ripiano con 300 kg/mq uniformemente distribuiti n. 2 ripiani con 150 kg/mq uniformemente distribuiti Sovraccarichi per ponteggio da manutenzione (h <= 20 m): n. 8 ripiani di tavole (30 kg/mq cad.) n. 1 ripiano con 150 kg/mq uniformemente distribuiti n. 6 ripiani con 75 kg/mq uniformemente distribuiti PONTEGGI MISTI (Circolare 23 maggio 2003 n. 20) Vietati a meno che non siano previsti nella autorizzazione In caso di partenze particolari l’unione di ponteggi a telaio prefabbricato e a montanti e traversi prefabbricati è ammessa ma richiede: Progetto Verifica della accoppiabilità I due tipi sovrapposti devono appartenere alla stessa autorizzazione I due tipi devono essere della stessa classe di carico Il piano di separazione tra i due tipi deve essere ancorato e irrigidito orizzontalmente con ancoraggi appartenenti a uno dei due tipi di ponteggi (o tubo e giunto) In cantiere conservazione del progetto, delle due autorizzazioni e, se utilizzato, il libretto del tubo e giunti TU - Art. 138. Le tavole che costituiscono l'impalcato devono essere fissate in modo che non possano scivolare sui traversi metallici. TU – Art. 113 Le scale a mano usate per l'accesso ai vari piani dei ponteggi e delle impalcature non devono essere poste l'una in prosecuzione dell'altra. Le scale che servono a collegare stabilmente due ponti, quando sono sistemate verso la parte esterna del ponte, devono essere provviste sul lato esterno di un corrimano parapetto. Tavola con botola per scala; si nota la posizione errata della scala TU - art. 129… In corrispondenza ai luoghi di transito o stazionamento deve essere sistemato, all'altezza del solaio di copertura del piano terreno, un impalcato di sicurezza (mantovana) a protezione contro la caduta di materiali dall'alto. Tale protezione può essere sostituita con una chiusura continua in graticci sul fronte del ponteggio, qualora presenti le stesse garanzie di sicurezza, o con la segregazione dell'area sottostante. Protezioni contro la caduta di materiali Le protezioni contro la caduta di materiali costituite da tavole parasassi devono essere raccordate a un normale impalcato, avere inclinazione non minore di 30 gradi rispetto all'orizzontale e proiezione orizzontale minima di: -1,20 m dal filo dell'impalcato dei ponti di servizio, per altezza di caduta dei materiali non superiore a 12 m, ovvero - 1,50 m dal filo dell'impalcato dei ponti di servizio, per qualsiasi altezza di caduta dei materiali. (Circolare 24 ottobre 1991 n. 132), costituendo una protezione equivalente a 2 mantovane da 1,20 m TU - Art. 130. Andatoie e passerelle 1. Le andatoie devono avere larghezza non minore di m 0,60, quando siano destinate soltanto al passaggio di lavoratori e di m 1,20, se destinate al trasporto di materiali. La loro pendenza non deve essere maggiore del 50 per cento. 2. Le andatoie lunghe devono essere interrotte da pianerottoli di riposo ad opportuni intervalli; sulle tavole delle andatoie devono essere fissati listelli trasversali a distanza non maggiore del passo di un uomo carico. TU - Art. 124. Deposito di materiali sulle impalcature 1. Sopra i ponti di servizio e sulle impalcature in genere e' vietato qualsiasi deposito, eccettuato quello temporaneo dei materiali ed attrezzi necessari ai lavori. 2. Il peso dei materiali e delle persone deve essere sempre inferiore a quello che è consentito dalla resistenza strutturale del ponteggio; lo spazio occupato dai materiali deve consentire i movimenti e le manovre necessarie per l'andamento del lavoro. PIAZZOLA DI CARICO: piani aggettanti sui quali trasferire i materiali da utilizzare nei vari lavori, che in tal modo viene distribuito direttamente al piano di utilizzo. La costruzione delle piazzole va eseguita con particolare cura e attenzione. Le autorizzazioni ministeriali prevedono in genere piazzole di dimensioni standardizzate, che possono andare da m. 1.80 a 3.60 di larghezza per m. 1.50 di profondità. E' bene che un cartello indichi la portata massima della piazzola. Per ripiani non previsti negli schemi tipo, è necessario procedere alla loro realizzazione solo a fronte di una relazione di calcolo firmata. TU - ALLEGATO XVIII … Impalcati e parapetti dei castelli (assimilabili alle piazzole di carico) Gli impalcati dei castelli devono risultare sufficientemente ampi e muniti sui lati verso il vuoto, di parapetto e tavola fermapiede normali. Per il passaggio della benna o del secchione può essere lasciato un varco purché in corrispondenza di esso sia applicato un fermapiede alto non meno di cm 30. Il varco deve essere ridotto allo stretto necessario e delimitato da robusti e rigidi sostegni laterali, dei quali quello opposto alla posizione del tiro deve essere assicurato superiormente ad elementi fissi dell'impalcatura. Dal lato interno dei sostegni di cui sopra, all'altezza di m 1,20 e nel senso normale all'apertura, devono essere applicati due staffoni in ferro sporgenti almeno cm 20, da servire per appoggio e riparo del lavoratore. Gli intavolati dei singoli ripiani devono essere formati con tavoloni di spessore non inferiore a cm 5 che devono poggiare su traversi aventi sezione ed interesse dimensionati in relazione al carico massimo previsto per ciascuno dei ripiani medesimi. ….. TU- art 127 Ponti a sbalzo 1. Nei casi in cui particolari esigenze non permettono l'impiego di ponti normali, possono essere consentiti ponti a sbalzo purché la loro costruzione risponda a idonei procedimenti di calcolo e ne garantisca la solidità e la stabilità. PRESCRIZIONI (ALL. XVIII - estratto) Intavolato: tavole a stretto contatto, largh => 1,20 Parapetto: pieno (può essere limitato al solo ponte inferiore nel caso di più ponti sovrapposti); traversi di sostegno dell'impalcato: devono essere solidamente ancorati all'interno a parte stabile dell'edificio (non è consentito l'uso di contrappesi come ancoraggio dei traversi, salvo che non sia possibile provvedere altrimenti); le parti interne dei traversi devono essere collegate rigidamente fra di loro con due robusti correnti, di cui uno applicato contro il lato interno del muro o dei pilastri e l'altro alle estremità dei traversi in modo da impedire qualsiasi spostamento. mensole metalliche: ammesse purché gli elementi fissi portanti siano applicati alla costruzione con bulloni passanti trattenuti dalla parte interna da dadi e controdadi su piastra o da chiavella oppure con altri dispositivi che offrano piena garanzia di resistenza. TU - Art. 110. Il transito sotto ponti sospesi, ponti a sbalzo, scale aeree e simili deve essere impedito con barriere o protetto con l’adozione di misure o cautele adeguate Gli ancoraggi TU – art. 125- … Il ponteggio deve essere efficacemente ancorato alla costruzione almeno in corrispondenza ad ogni due piani di ponteggio e ad ogni due montanti, con disposizione di ancoraggi a rombo o di pari efficacia. Osservare comunque le indicazione della autorizzazione La resistenza dell’ancoraggio (p.e. 450, 600, 900 daN) deve essere moltiplicata per il coefficiente di sicurezza di 2,5 ANCORAGGIO A TASSELLO Tipologie di ancoraggio Ancoraggio ad anello Ancoraggio a cravatta Tipologie di ancoraggio Ancoraggio a vitone Ancoraggio a tassello È sempre necessario eseguire prove specifiche di resistenza a trazione della muratura Il progetto del ponteggio o di altre opere provvisionali TU - Art. 133 - Altezza superiore a 20 metri - Configurazioni strutturali difformi da quelle illustrate nella relazione di calcolo -Diversità di sovraccarichi - Notevole complessità di altre opere provvisionali -La relazione contiene: a) calcolo di resistenza e stabilità eseguito secondo le istruzioni approvate nell'autorizzazione ministeriale; b) disegno esecutivo. Dal progetto, che deve essere firmato da un ingegnere o architetto abilitato a norma di legge all'esercizio della professione, deve risultare quanto occorre per definire il ponteggio nei riguardi dei carichi, delle sollecitazioni e dell'esecuzione. Copia dell'autorizzazione ministeriale di cui all'articolo 131 e copia del progetto e dei disegni esecutivi devono essere tenute ed esibite, a richiesta degli organi di vigilanza, nei cantieri in cui vengono usati i ponteggi e le opere provvisionali di cui al comma 1. IL PROGETTO PER LA PROTEZIONE DEI LAVORATORI SUI TETTI La circolare 27 agosto 2010 delega al progetto la verifica della efficacia del parapetto dei ponteggi come protezione collettiva per i lavoratori che operano sui tetti, tenendo anche conto dei lavoratori che operano sul ponteggio stesso. L’esito negativo della verifica implica l’impiego di sistemi individuali anticaduta Il progetto del ponteggio o di altre opere provvisionali CIRCOLARE 24 OTTOBRE 1991 N. 132 TU - Art. 133. - Altezza superiore a 20 metri - Configurazioni strutturali difformi da quelle illustrate nella nella relazione di calcolo -Diversità di sovraccarichi - Notevole complessità di opere provvisionali -La relazione contiene: a) calcolo di resistenza e stabilità eseguito secondo le istruzioni approvate nell'autorizzazione ministeriale; b) disegno esecutivo. Dal progetto, che deve essere firmato da un ingegnere o architetto abilitato a norma di legge all'esercizio della professione, deve risultare quanto occorre per definire il ponteggio nei riguardi dei carichi, delle sollecitazioni e dell'esecuzione. Copia dell'autorizzazione ministeriale di cui all'articolo 131 e copia del progetto e dei disegni esecutivi devono essere tenute ed esibite, a richiesta degli organi di vigilanza, nei cantieri in cui vengono usati i ponteggi e le opere provvisionali di cui al comma 1. PROPENSIONE DI UN PONTEGGIO A SUPERARE 20 M DI ALTEZZA Esempio di un montante con carico critico di collasso sperimentale = 4250 daN al quale si aggiunge il peso proprio che grava su un montante = 250 daN In totale il carico critico su un montante è Pcr= 4500 daN A tale carico critico corrisponde una tensione di critica (Pcr/A) che divisa per la tensione di snervamento dà il valore della snellezza del montante (ricavata in base la carico critico sperimentale). Ai diversi valori di dei carichi. corrispondono valori diversi di omega, il coefficiente di amplificazione La verifica della sollecitazione sigma nei montanti utilizza un’espressione nella quale figurano, tra gli altri, i seguenti parametri: N= carico assiale del montante A= sezione del montante (4,53 cm2) omega = coefficiente di ampl. dei carichi W= modulo di resistenza del montante LA TENSIONE E’ DIRETTAMENTE PROPORZIONALE A omega CHE DIPENDE DA : MAGGIORE E’ IL CARICO CRITICO MINORE E’ IL COEFFICIENTE DI AMPLIFICAZIONE DEI CARICHI I montanti con maggiore carico critico sono più adatti ad essere sollecitati da schemi più gravosi (Il carico critico più frequente è intorno a 28-30 tonnellate) IL CALCOLO SEMPLIFICATO con schemi di montaggio autorizzati (cap. 4 libretto di autorizzazione, introdotto dalla Circolare 85/78, ma valido solo per ponteggi a tubi e giunti e telai prefabbricati, con autorizzazioni antecedenti il 15 maggio 1990, Circolare 44/90. Attualmente la 44/90 (telai prefabbricati) e la 132/91 (montanti e traversi prefabbricati) escludono la possibilità di adottare il metodo di calcolo semplificato) - E’ consentito solo laddove è autorizzato dalla Relazione tecnica - Il calcolo semplificato comporta un maggior dispendio economico per il sovradimensionamento della struttura, con un maggior numero di diagonali e correnti e maggiori costi di montaggio - Inoltre è utilizzabile solo quando variano alcune condizioni di carico, ma non lo schema di montaggio NUMERO DEI PIANI N>3+H/10 N>= 5+ (H-20)/10 In particolare è richiesta una specifica verifica di calcolo nei seguenti casi a) h > 20 m b) diversità dallo schema tipo (ad esempio sono ridotte le controventature) c) si ha un numero di impalcati superiore d) diversità di ancoraggi e) maggiore superficie esposta al vento f) attacchi con dispositivi di sicurezza 1) SE VARIA LA CONDIZIONE b NON SONO UTILIZZABILI I PARAMETRI β, , omega MA E’ NECESSARIA UNA NUOVA DETERMINAZIONE 2) SE VARIANO LE CONDIZIONI a, c, e, f E’ AMMESSA LA PROCEDURA SEMPLICATA UTILIZZANDO I PARAMETRI β, , omega PROPRI DELLO SCHEMA ADOTTATO ASSUMENDO LE SOLLECITAZIONI ASSIALI N E FLESSIONALI M DELLE PECULIARI CONDIZIONI DI CARICO CONSIDERATE Il calcolo teorico del sistema ponteggio è difficoltoso sia per la complessa valutazione della snellezza dei montanti, sia per i giochi dimensionali dei giunti, sia perché è una struttura a nodi fissi solo dove i nodi sono ancorati e diventa a nodi spostabili nei piani non ancorati. Le circolari pertanto consentono un metodo di calcolo del primo ordine, cioè che non considera gli spostamenti della struttura dovuti alle deformazioni provocate dai carichi che insistono su di esse. È quindi necessario ricorrere alle prove sperimentali sia sugli elementi che su un parte di ponteggio (3 campate e 5 piani). Dalle prove si ottiene la snellezza dei montanti per procedere poi alla stabilità alla pressoflessione e si ottiene il grado di sicurezza effettivo dei vari elementi del ponteggio. A livello europeo si sta studiando l’applicazione di un sistema di calcolo del secondo ordine che dovrebbe eliminare le prove sperimentali CIRCOLARE 44/90 (esclude il CALCOLO SEMPLIFICATO per i ponteggi a telai prefabbricati; sostituisce la 85/78 unicamente per i ponteggi a telai prefabbricati) Nuove istruzioni di calcolo tengono conto dei progressi tecnologici e assicurano maggior livello di sicurezza (i carichi di servizio rimangono gli stessi) Stabilità del montante: due condizioni di carico 1. - Peso proprio + carico di esercizio + vento verso l’esterno - Peso proprio + carico di fuori esercizio + vento verso l’esterno - Peso proprio + carico di fuori esercizio + vento verso l’esterno + neve (168daN/mq) 2. - Peso proprio + carico di esercizio + vento verso l’opera servita - Peso proprio + carico di fuori esercizio + vento verso l’opera servita - Peso proprio + carico di fuori esercizio + vento verso l’opera servita + neve Rispetto al ‘78 è previsto in più il carico della neve, una maggiorazione della pressione del vento da 70 a 100 kg (fuori esercizio), le azioni orizzontali dovute ad imperfezioni AZIONE DEL VENTO (CNR 100121/67) un valore costante q20, funzione della zona di vento, per strutture fino a m 20 zona 1 2 3 4 q20 (daN/mq) 60 80 100 120 un valore variabile linearmente con l’altezza, per le parti comprese tra m 20 e 100 q20 +60(h-20/100) (daN/mq) un valore costante, funzione solo della zona di vento, per parti superiori a m 100, calcolato come prima, con h = 100 m Forza del vento calcolata con l’espressione Vp = q x C x Sp Sp = St+Sl (area tubi metallici + area impalcato di legname investite dal vento e comprese in un modulo di ponteggio - 3,6 mq: 1,8x2m) C = relativo coefficiente di pressione o forza 1,2 senza alcuna riduzione considerando come superficie esposta all'azione del vento quella effettiva, senza riduzioni per azioni di schermo tra telaio esterno e telaio interno 1,3, per i parasassi e per i tabelloni pubblicitari purché l'altezza di questi sia inferiore almeno a cinque volte la relativa larghezza. 1,04 con riduzione del 40% per la facciata di un ponteggio con effetto di schermo da edifico aperto (costruzione) 0,8 con riduzione del 100% per la facciata di un ponteggio con effetto di schermo da edifico chiuso (manutenzione) Il carico si considera concentrato sull’asse del traverso corrispondente al piano non ancorato AZIONE DELLA NEVE Per altitudini < di 300 m 90 daN/mq per regioni in zona I 60 daN/mq per le restanti regioni (zona II) Per altitudini > di 300 m il carico sarà aumentato di 0,15(h-300) il carico unitario qn = 150 daN/mq soddisfa i valori del carico nevoso corrispondenti ad un’altitudine di 700 m per la zona 1 900 m per la zona II NEVE SUL PONTEGGIO Impalcato più alto qn x ds = 150 x 1,8 = 270 daN/m = 2,7 daN/cm Impalcati sottostanti 30% qn x ds = 30% x 150 x 1,8 = 81 daN/m = 0,81 daN/cm TU – art. 136 - Montaggio e smontaggio …. 2. Nel serraggio di più aste concorrenti in un nodo i giunti devono essere collocati strettamente l'uno vicino all'altro. 3. Per ogni piano di ponte devono essere applicati due correnti, di cui uno può fare parte del parapetto. 4. Il datore di lavoro assicura : … l’idoneità e la stabilità del ponteggio ………. 6. Il datore di lavoro assicura che i ponteggi siano montati, smontati o trasformati sotto la diretta sorveglianza di un preposto, a regola d'arte e conformemente al Pi.M.U.S., ad opera di lavoratori che hanno ricevuto una formazione adeguata e mirata alle operazioni previste. …………… .. Il datore di lavoro provvede ad evidenziare le parti di ponteggio non pronte per l’uso, in particolare durante le operazioni di montaggio, smontaggio o trasformazione, mediante segnaletica di avvertimento di pericolo generico e delimitandole con elementi materiali che impediscano l’acceso alla zona di pericolo ….. RISCHI NEL MONTAGGIO, SMONTAGGIO, TRASPORTO DEI PONTEGGI DEI PONTEGGI • • • • • • • • • • Caduta dall’alto Investimento da parte di materiali caduti dall’alto Urti della testa contro elementi del ponteggio Contusioni a mani, piedi, viso, braccia per scorretta movimentazione degli elementi del ponteggio Cedimento strutturale del ponteggio per scorretto montaggio Danni alle mani, ad altre parti del corpo o per inalazione conseguenti all’uso di sostanze nocive contenute nelle resine utilizzate per gli ancoraggi a tassello chimico Elettrocuzione conseguente all’uso di trapano elettrico per effettuare i fori per gli ancoraggi Inalazione di polveri durante l’effettuazione dei fori per gli ancoraggi Incendio delle resine utilizzate per il fissaggio degli ancoraggi Incendio di elementi del ponteggio depositati (impalcati di legno, teli, cartelloni pubblicitari, coprigiunti in PVC) RISCHI NELL’USO DEI PONTEGGI • • • • • • • • • • Caduta dall’alto Investimento da parte di materiali caduti dall’alto Urti della testa contro elementi del ponteggio Tagli, abrasioni, punture, schiacciamenti e ferite alle mani e ai piedi Scivolamenti Contusioni al viso o alle braccia per scorretta utilizzazione delle botole Rischi per il pubblico che passa in prossimità del ponteggio Elettrocuzione Produzione di rumore per il passaggio di lavoratori sugli impalcati metallici Cedimento strutturale del ponteggio TU- Art. 136. Montaggio e smontaggio Nei lavori in quota il datore di lavoro provvede a redigere a mezzo di persona competente un piano di montaggio, uso e smontaggio (Pi.M.U.S.), in funzione della complessità del ponteggio scelto, con la valutazione delle condizioni di sicurezza realizzate attraverso l'adozione degli specifici sistemi utilizzati nella particolare realizzazione e in ciascuna fase di lavoro prevista. Tale piano può assumere la forma di un piano di applicazione generalizzata integrato da istruzioni e progetti particolareggiati per gli schemi speciali costituenti il ponteggio, ed e' messo a disposizione del preposto addetto alla sorveglianza e dei lavoratori interessati. ……….. L’allegato XXII definisce i contenuti minimi del Pi.M.U.S- E come si supera il Tirante d’aria nel montaggio dei primi piani? Montaggio di punta E come si supera il problema del Tirante d’aria nel montaggio dei primi piani del ponteggio? Montaggio di punta PIANO DI MONTAGGIO, USO E SMONTAGGIO (Pi M U S) DEL PONTEGGIO (Dlgs 235/03) ESTREMI DEL PONTEGGIO TIPOLOGIA DESCRIZIONE NATURA MARCA MODELLO DATI DEL CANTIERE SITO CONTESTO OPERA TELEFONO E-MAIL ANAGRAFICA SOGGETTI REDATTORE PIMUS PROPRIETARIO PONTEGGIO IMPRESA/ DITTA MONTAGGIO PONTEGGIO DATORE DI LAVORO IMPRESA / DITTA TRASFORMAZIONE PONTEGGIO DATORE DI LAVORO IMPRESA / DITTA SMONTAGGIO PONTEGGIO DATORE DI LAVORO IMPRESA / DITTA MANUTENZIONE / VERIFICA PONTEGGIO DATORE DI LAVORO IMPRESA / DITTA UTILIZZO PONTEGGIO ALTRO (SPECIFICARE) ELENCO PREPOSTI / ADDETTI NOMINATIVO RUOLO (preposto / addetto) c/o ditta – dipendente o altro FORMAZIONE o esperienza professionale DOCUMENTAZIONE PONTEGGIO AUTORIZZAZIONE CERTIFICAZIONE LIBRETTO DISEGNO ESECUTIVO PROGETTI O SCHEMI PARTICOLARI ELENCO ATTREZZATURE / MACCHINE PER IL MONTAGGIO, TRASFORMAZIONE, SMONTAGGIO PONTEGGIO TIPOLOGIA MARCA / MODELLO CONDIZIONI D’USO VINCOLO ELENCO DPI (dispositivo di protezione individuale) TIPOLOGIA DESTINATARI NOTE ELENCO DPC (dispositivo di protezione collettiva) TIPOLOGIA CERTIFICAZIONE ISTRUZIONI DI MONTAGGIO / SMONTAGGIO SISTEMA DI PROTEZIONE ANTICADUTA ELEMENTO CERTIFICAZIONE NOTE ANCORAGGIO CONNETTORE DISSIPATORI CORDINI IMBRACATURA ANTICADUTA PUNTO DI ANCORAGGIO LINEA DI TRATTENUTA PALETTO VERIFICA E STOCCAGGIO DEGLI ELEMENTI DEL PONTEGGIO (PRIMA DEL MONTAGGIO) INDIVIDUAZIONE AREA TIPO DI STOCCAGGIO TIPO DI VERIFICA CARATTERISTICHE DELLE SUPERFICI DI APPOGGIO E DI ANCORAGGIO TIPO SUPERFICIE PIANO DI APPOGGIO SUPERFICIE DI ANCORAGGIO ANCORAGGIO PROCEDURE PER IL MONTAGGIO TRACCIAMENTO LINEARITÀ VERTICALITÀ SEGNALETICA PREASSEMBLEAGGIO DI ALCUNI ELEMENTI PROCEDURE PER IL MONTAGGIO E PER L’ANCORAGGIO MISURE DI SICUREZZA DA ADOTTARE CONTRO LA CADUTA DI MATERIALI E OGGETTI VERIFICA FINALE PER L’IDONEITÀ ALL’UTILIZZO NOTE PROCEDURE PER LA TRASFORMAZIONE TRACCIAMENTO LINEARITÀ VERTICALITÀ SEGNALETICA PREASSEMBLEAGGIO DI ALCUNI ELEMENTI PROCEDURE PER LA TRASFORMAZIONE MISURE DI SICUREZZA DA ADOTTARE CONTRO LA CADUTA DI MATERIALI E OGGETTI VERIFICA FINALE PER L’IDONEITÀ ALL’UTILIZZO PROCEDURE PER LO SMONTAGGIO SEGNALETICA PROCEDURE PER LO SMONTAGGIO SMONTAGGIO DI ALCUNI ELEMENTI MISURE DI SICUREZZA DA ADOTTARE CONTRO LA CADUTA DI MATERIALI E OGGETTI PROCEDURE PER L’USO DEL PONTEGGIO INDICAZIONI E COORDINAMENTO PER L’USO IN COMUNE DELLA ATTREZZATURA VERIFICHE PERIODICHE ORDINARIE E STRAORDINARIE DESCRIZIONE DELLE REGOLE DA APPLICARE DURANTE L’USO DEL PONTEGGIO VERIFICA E STOCCAGGIO DEGLI ELEMENTI DEL PONTEGGIO (DOPO LO SMONTAGGIO) INDIVIDUAZIONE AREA VERIFICA DEL MATERIALE TIPO DI STOCCAGGIO CONDIZIONI PARTICOLARI CONDIZIONI METEOROLOGICHE VICINANZA LINEE ELETTRICHE AEREE NUDE PRESENZA DI OSTACOLI CONDIZIONI DI CARICO FASI DI LAVORO PARTICOLARI PIANO DI SALVATAGGIO ISTRUZIONI PER LA MESSA IN SICUREZZA E IL RECUPERO IN QUOTA DEL SOGGETTO CADUTO PIANO DI MESSA IN SICUREZZA PROCEDURE PER LA MESSA IN SICUREZZA DEL PONTEGGIO A SEGUITO DI IMPORTANTI EVENTI ATMOSFERICI O ALTRO ALTRE OSSERVAZIONI / CERTIFICAZIONI IMPIANTO DI MESSA A TERRA IMPIANTO DI PROTEZIONE CONTRO LE SCARICHE ATMOSFERICHE COLLAUDI DI PONTEGGI STRUTTURALI ALLEGATI PLANIMETRIA DELLE ZONE DESTINATE ALLO STOCCAGGIO E AL MONTAGGIO DEL PONTEGGIO, EVIDENZIANDO INOLTRE: DELIMITAZIONE, VIABILITÀ, SEGNALETICA, ECC. SCHEMA ESPLICATIVO SUL CORRETTO MONTAGGIO ED USO DEL SISTEMA DI PROTEZIONE ANTICADUTA ELABORATI ESPLICATIVI CONTENENTI LE CORRETTE ISTRUZIONI DI MONTAGGIO, TRASFORMAZIONE E SMONTAGGIO DEL PONTEGGIO PRIVILEGIANDO GLI ELABORATI GRAFICI COSTITUITI DA SCHEMI, DISEGNI E FOTO AUTORIZZAZIONI / CERTIFICAZIONI MINISTERIALI E LIBRETTO DEL PONTEGGIO DISEGNO ESECUTIVO PROGETTO DEL PONTEGGIO CON PARTICOLARI COSTRUTTIVI E RELAZIONE DI CALCOLO SCHEDE DI VERIFICA PRIMA DEL MONTAGGIO E PERIODICHE / STRAORDINARIE DEL PONTEGGIO DISTINTA DEGLI ELEMENTI COMPONENTI IL PONTEGGIO PROMEMORIA E REGOLE PER IL CORRETTO ALLESTIMENTO DEL PONTEGGIO DOCUMENTAZIONE RELATIVA ALLA FORMAZIONE E/O ALLA ESPERIENZA PROFESSIONALE VERBALE DI PRESA VISIONE DEL PIMUS FIRME Il Redattore del PiMUS il Datore di lavoro NUM. REVISIONE DATA ULTIMO AGGIORNAMENTO