P.I. s.p.a. / Sped. in Abb. Postale / D.L. 353/2003 (conv. in L. 46/2004) - Art. 1, comma 1, DCB/CN - Edizioni Agami S.r.l. – via Flli. Ceirano, 13 – 12100 Cuneo - In caso di mancato recapito restituire al mittente che si impegna a soddisfare il diritto di restituzione.
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n. 4 - ANNO 69 - 1 - 15 marzo 2015
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Supplemento a “Il Gettone” N. 291 di martedì 23/12/2014. Spedizione in A.P. - D.L.353/2003 (conv. in L. 27/02/2004 n.46) - Art. 1, Comma 1, DCB/CN - Aut. 629/DC/DCI/CN del 31/10/00 - Reg. Trib. CN n. 425 del 09/06/1989
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n. 4 - ANNO 69 - 1 - 15 marzo 2015
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OTTENUTA LA PROROGA PER LE PATENTI
E LE REVISIONI AGRICOLE
Una necessaria semplificazione degli oneri burocratici a carico degli imprenditori agricoli
è il rinvio delle scadenze dei termini per la revisione obbligatoria
delle
macchine agricole più vecchie e dell’entrata in vigore dell’obbligo
dell’abilitazione (“patentino”) all’uso delle macchine agricole.
Il decreto “Milleproroghe” ha recepito quanto fortemente sostenuto da Coldiretti: i provvedimenti stabiliscono di prorogare la
revisione obbligatoria delle macchine agricole dal 30 giugno
al 31 dicembre 2015 a partire da quelle immatricolate
prima del 10 gennaio 2009. Anche la proroga per il patentino è spostata al 31 dicembre di quest’anno. Per
quest’ultimo adempimento, resta valida l’esenzione
dall’obbligo per coloro che autocertifichino di
avere esperienza nell’utilizzo di macchine agricole per almeno due anni nell’ultimo decennio.
Sommario
I cugini francesi nostri alleati su etichettatura
e difesa dei prodotti agroalimentari locali......................................... 4
Delia Revelli eletta presidente di Coldiretti Piemonte........5-6
Coldiretti Cuneo: insediata la giunta.
Eletti i due vice presidenti............................................................................... 7
PAC: agricoltore attivo e novità nel decreto ministeriale..... 8
Latte: l’antitrust intervenga contro Lactalis..................................... 9
Quote latte: l’Italia deferita alla Corte
di Giustizia Europea...........................................................................................10
Quote latte: Italia a rischio nuove multe ........................................11
Il Corsivo del Coltivatore...........................................................................12
Storie di vita..........................................................................................................13
Dalla Regione Piemonte qualche semplificazione ..................14
Riforme politiche di qualità, l’UE tuteli le indicazioni
di origine ...................................................................................................................15
Riunione della sottosezione allevatori bovini
razza piemontese.................................................................................................15
Russia: cala del 37% export italiano. Trionfa il tarocco.......16
Si dell’UE allo stoccaggio privato di carni suine .......................17
Coldiretti: nei parchi troppi vincoli all’agricoltura...................20
Le risposte dell’assessore ai parchi Valmaggia.............................21
Contro il killer delle api, esperti e
ricercatori a confronto....................................................................................22
Il franchising della fassona è realtà......................................................24
Donne impresa: la nuova tessera 2015............................................25
Assistenza domiciliare “a casa” in tutta la Granda!.................26
Spesa alimentare: vince il risparmio ...................................................27
Agriturismo: approvata la nuova legge...................................28-29
L’assicurazione contro le avversità atmosferiche
con la nuova PAC.................................................................................................29
I danni dei selvatici all’agricoltura:
serve una soluzione urgente............................................................30-31
Novità dal Servizio Vitivinicolo.......................................................32-33
Asprocarne: proposte per i bovini allevati in Piemonte.....36
Prezzi della frutta 2015: urge intervenire ora....................37-38
Dal Creso, la risonanza magnetica per la frutta.........................39
Il 2015 sarà “BIO”?...............................................................................................40
Mele e kiwi cuneesi sui mercati d’oltre mare................................41
Ortofrutta: norme di commercializzazione
e corretta etichettatura........................................................................42-44
Come funziona la banca dati nazionale operatori
ortofrutticoli..................................................................................................45-46
Fiori e frutti protagonisti a Lagnasco ......................................47-48
IMU: una questione eterna!........................................................................50
La cena dei contadini a Benevagienna..............................................51
Grande partecipazione agli incontri di
Giovani Impresa a Saluzzo ........................................................................51
Per l’ISTAT sono in calo le superfici coltivate a cereali.
Tiene il Nord Ovest..............................................................................................52
Riapertura di “Localmente” a Fossano................................................54
Al via la 34ª Fiera della meccanizzazione
a Savigliano ...................................................................................................56-57
Gamma turbofarmer merlo: macchina
dell’anno al Sima..................................................................................................60
Furti e rapine nella Granda: la delinquenza
che non sorprende....................................................................................62-63
Viaggia insieme a Donne Impresa
e Pensionati Coldiretti......................................................................................64
L’organizzazione mondiale della sanità salva
le nostre DOP .........................................................................................................65
Giornate del ringraziamento............................................................70-71
Il trionfo della frutta al carnevale di Saluzzo...............................72
Energeia: opportunità per nuove imprese.......................................73
O.N.A.Frut sbarca con nuove attività in Liguria..........................74
Notizie dall’ Epaca.....................................................................................75-77
Scadenze Aziendali ..............................................................................78-79
Acste: sale il numero degli associati....................................................79
Mercatino del Coltivatore Cuneese .....................................80-82
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ATTUALITÁ
3
EDITORIALE
4
I CUGINI FRANCESI NOSTRI ALLEATI
SU ETICHETTATURA E DIFESA DEI
PRODOTTI AGROALIMENTARI LOCALI
F
inalmente, ci sentiamo
meno soli dopo che il sindacato dei Giovani Agricoltori Francesi (JA) ha dichiarato
guerra alla “carne di origine sconosciuta”, cioè venduta senza
indicazione del luogo di origine e ha approfittato del Salone
dell’agricoltura (SIA) per effettuare ispezioni presso gli stand
dei supermercati.
Sabato 21 febbraio, il giorno
di apertura del Salone, è stata
presa di mira la Lidl, ex hard discount in totale riconversione,
che ha fatto quest’anno il suo
ingresso al Salone. Sugli scaffali,
le confezioni di prosciutto al più
parlavano di origine europea.
“Vogliamo allertare il pubblico
sulla carne di cui non conosciamo l’origine”, ha detto il presidente di JA, Thomas Diemer, che
la mattina ha anche interpellato
il presidente François Hollande
(in visita al SIA) su questa richiesta persistente dei produttori,
ma ancora non ascoltata a livello europeo.
La Francia segue l’esempio dei
guardiani gialli del Made in
Italy di Coldiretti
L’idea di ispezionare gli scaffali dei supermercati è partita
dal JA del dipartimento bretone
Finistère, dove il settore suinicolo, come altrove, attraversa
molte difficoltà, con un forte
calo dei prezzi. Hanno iniziato
a inizio febbraio le loro azioni
nei grandi supermercati, studiando da vicino le etichette di
prosciutto e pancetta, per poi
segnalarle attraverso degli sticker: giallo e nero per la “carne
di origine sconosciuta”, rosa per
la “carne di origine conosciuta”.
“La nostra idea è di condurre
una lotta positiva portando dalla nostra parte il consumatore”,
dice David Louzaouem, Segretario Generale della JA-29. “Vogliamo che la impeccabile tracciabilità del prodotto francese
alla produzione sia declinata
lungo tutta la catena, fino agli
scaffali dei negozi”.
La JA ha anche moltiplicato i contatti con i responsabili
acquisti dei supermercati per
sensibilizzarli. “Ma loro ci dicono che hanno grandi difficoltà a
farsi ascoltare dai grandi gruppi”, dice Louzaouem.
Anche nel Grand Ouest (Bretagna, Pays de Loire), che produce 14 dei 21 milioni di suini
francesi, “non siamo immuni
dal maiale spagnolo,” prosegue,
anche se assicura che le catene
presenti in questi dipartimenti
sono più vigili.
JA ritiene che almeno il 70%
della carne venduta abbia una
origine non precisata, nonostante la comunicazione che incita
al “patriottismo alimentare” per
sostenere i settori in difficoltà.
“E negli hard-discount, per la
carne di origine nota siamo vicini allo zero per cento”, aggiunge. Brandiscono un pacchetto
di prosciutto di una nota marca
(Madrange) con un distintivo
tricolore e la dicitura “elaborato
in Francia”. Ma prodotto in Spagna o altrove...
Latte: la battaglia degli
allevatori d’Oltralpe come la
nostra
Sempre dai cugini francesi un
altro esempio di sindacalismo
agricolo propositivo: “France
Presse” riferisce che gli allevatori
francesi sono quanto meno “sorpresi” per il discorso al Salone di
Parigi del commissario europeo
all’agricoltura, il quale ha dettoche non c’e’ “nessun problema”
sul prezzo del latte.
“Mi ha sorpreso che Phil Hogan abbia detto che non vi è alcuna crisi in questo momento”,
ha detto Thierry Roquefeuil,
presidente della Federazione nazionale produttori di latte (FNPL)
durante una conferenza stampa
alla fiera agricola. In primo luogo, perché c’è una crisi nei paesi baltici a causa dell’embargo
russo sui prodotti alimentari, ha
specificato. E per quanto riguarda la Francia, “non posso sentire
che i prezzi del latte sono soddisfacenti”, dato che 310 euro per
1.000 litri nel mese di febbraio
significano 50 - 55 euro in meno
rispetto al 2014, ha fatto presente il sindacalista.
In una visita al Salone dell’agricoltura di Parigi, il commissario europeo Phil Hogan ha
assicurato che “per ora” non c’è
“nessun problema” sui prezzi
del latte. Un discorso piuttosto
sconcertante per gli allevatori
a un mese dalla fine delle quote latte e nel momento in cui il
prezzo del latte e’ diminuito negli ultimi mesi a causa dell’embargo russo.
François Hollande, accerchiato da un tesissimo servizio di
sicurezza, ha dato inizio alle 7
di mattina alla sua visita inaugurale al Salone dell’agricoltura. Come vuole la tradizione, il
Presidente ha cominciato dalla
hall degli allevatori. Il capo di
Stato ha anche cercato di rassicurare gli agricoltori preoccupati dall’applicazione della nuova
Politica agricola comune (PAC).
Pac, semplificazione,
tracciabilità alimentare: tutto
il mondo è Paese
La prima fermata, al suo arrivo, è da Dominique Macke,
proprietario di Filouse, una Rossa Fiamminga di 4 anni che e’
la stella del salone. Iniziano le
domande: “Abbiamo trasmesso
la passione ai nostri figli. Con la
nuova PAC, le nostre razze locali
continueranno ad essere d’interesse? Le nostre radici hanno il
diritto di continuare a vivere?”
chiede l’allevatore. “La PAC non
soltanto non impedirà nulla,
ma valorizzerà questi prodotti”,
risponde il presidente della Repubblica.
In un settore agricolo in crisi, con redditi in calo, il Salone
assume la forma di un cahier
de doléances. “C’è bisogno di
semplificazione” delle norme e
nell’applicazione della nuova
PAC, ha spiegato all’AFP Guy
Vasseur, presidente delle Camere
d’Agricoltura. “Gli agricoltori tra
poche settimane faranno la loro
dichiarazione PAC e nessuno sa
di cosa si tratti”.
Questi pochi esempi tratti dai
giornali francesi mettono in evidenza che la valorizzazione dei
prodotti locali non è solo più
una battaglia di Coldiretti, ma
sta diventando una battaglia
di tutti. Ci sentiamo meno soli,
potrebbe dire qualcuno. Vero.
Ma è anche altrettanto vero che
la protesta dei giovani francesi
mette in evidenza che i grandi
gruppi commerciali non vogliono etichettatura e rintracciabilità. La conferma è che “tutto
il mondo è paese”. Ma abbiamo
degli alleati in più … e gli agricoltori francesi sono meno inclini alla trattativa politica.
DELIA REVELLI ELETTA
PRESIDENTE DI COLDIRETTI
PIEMONTE
D
elia Revelli è stata eletta
presidente di Coldiretti
Piemonte durante l’Assemblea celebratasi venerdì 27
febbraio presso il Circolo dei Lettori di Torino. Succede a Roberto
Moncalvo che, secondo la prescrizione statutaria, si dedicherà
esclusivamente alla presidenza
della Confederazione Nazionale.
Nel passare il testimone al suo
successore, il presidente Moncalvo ha tratteggiato una panoramica di quanto sta avvenendo
in questo momento a livello nazionale su alcuni temi di rilievo:
“Coldiretti, con le associazioni
dei consumatori, ha presentato
un esposto all’Autorità garante
della Concorrenza e del Mercato
per rilevare le incongruità nella
filiera del latte che penalizzano produttori e consumatori. Il
prezzo riconosciuto per il latte alla stalla mortifica il lavoro
degli allevatori – ha proseguito
Moncalvo - mentre sullo scaffale il latte ed i prodotti lattiero
caseari continuano a conservare
o ad aumentare di prezzo. Siamo soddisfatti, però, dei segnali
positivi registrati in seguito alla
mobilitazione dello scorso 6 febbraio: la grande distribuzione organizzata (GDO) ha, infatti, aderito alla proposta del Ministro
delle Politiche Agricole Maurizio
Martina di garantire al consumatore una maggior trasparen-
za sull’origine in etichetta per il
latte UHT e per tutti i prodotti
lattiero caseari, questione su cui
si è espresso in modo positivo
anche il Parlamento Europeo.
Buone notizie provengono anche dal settore vitivinicolo per il
quale dovrebbe definirsi a breve
una semplificazione degli adempimenti a carico delle imprese”.
Delia Revelli ha così salutato
l’assemblea: “Sono onorata per
l’incarico affidatomi e ringrazio
Roberto Moncalvo per il lavoro
che ha svolto in Piemonte ma,
soprattutto, per quanto sta portando avanti a livello nazionale,
con il supporto dell’intera dirigenza Confederale. Continuerò
nella tradizione tracciata di un
lavoro di squadra, innanzitutto
teso a rafforzare le diverse filiere: da quella risicola a quella
ortofrutticola; dal settore zootecnico a quelli cerealicolo e
vitivinicolo. Per tutte quante dovremo continuare a perseguire
una semplificazione, cercando
di proporre il prodotto al consumatore eliminando passaggi
inutili. E’ opportuno sostenere
ulteriormente l’internazionalizzazione e, in sinergia con il livello nazionale, ottenere l’origine
in etichetta con la più efficace
identificazione e valorizzazione
delle nostre produzioni. Questo ci permetterà di presentarci
all’appuntamento di Expo con
l’offerta del vero agroalimentare
piemontese, evitando il perpetrarsi di inganni nei confronti
dei consumatori”.
L’Assemblea si è conclusa con
l’illustrazione da parte del direttore regionale Antonio De
Concilio degli impegni nell’im-
ATTUALITÁ
5
ATTUALITÁ
6
vento concreto del nuovo PSR
una situazione che l’agricoltura
piemontese non può sopportare soprattutto in riferimento
ai giovani. Inoltre rispondendo
ad una sollecitazione del presidente della Giunta Regionale,
Sergio Chiamparino, Coldiretti
Piemonte ha già proposto la sua
ricetta per lo snellimento di diverse procedure. Basti pensare
che per le sole pratiche relative
al programma di sviluppo rurale,
le imprese agricole del Piemonte
potrebbero realizzare un risparmio fra i 13 ed i 18 milioni di
euro all’anno. La riduzione dei
tempi per ottenere finanziamenti ed autorizzazioni, faciliterebbe anche un miglior utilizzo
dei fondi comunitari. Tutto ciò
potrebbe contribuire a recuperare il ritardo che si sta accumulando nella fase di approvazione
del nuovo PSR, causata anche
da una falsa partenza.
Abbattere ed armonizzare
gli adempimenti nel settore
vitivinicolo
Si sta definendo a livello nazionale, anche con il contributo
di Coldiretti Piemonte, l’abbattimento e l’armonizzazione del
COSTRUZIONE
MACCHINE AGRICOLE
Botti collaudate fino a 200 q.
a partire da 3.000 a 30.000 lt.
Carri spandiletame - Revisione cisterne - Spandisale e sabbia
Carri botte per abbeveraggio bestiame omologati su strada
numero di adempimenti in vitivinicoltura. Si vuol far confluire
nella normativa, in via di approvazione, molti altri elementi
tra cui: un sistema informatico
unico, la revisione del modello di
certificazione dei vini, la rettifica
del sistema di vigilanza sul mercato, oltre che la modifica del sistema sanzionatorio e le norme
di tutela del Made in Italy.
Coldiretti Piemonte ha la profonda convinzione che il tempo dedicato dalle imprese ad
adempimenti inutili e che non
significano maggiore sicurezza,
si traduce in una penalizzazione
anche nella faticosa ricerca di
nuovi livelli occupazionali. L’agroalimentare sta facendo la sua
parte, conseguendo nell’ultimo
anno un incremento del 4,1%
degli occupati, sul cui totale la
percentuale dei giovani supera
il 30%.
La denominazione IGP del
vitellone piemontese
Sono in fase di superamento
le eccezioni sollevate dall’UE sul
riconoscimento della denominazione, in virtù di alcune decisioni assunte nelle ultime settimane proprio a livello europeo.
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mediato futuro di Coldiretti Piemonte.
Il nuovo PSR meno burocraticizzato del precedente
Coldiretti chiede alla Regione
di ridurre i tempi per l’approvazione del nuovo PSR. Le imprese
agricole della nostra Regione
stanno correndo il rischio reale di veder trascorrere tutto il
2015 senza che ci sia un inter-
7
S
i è riunito per la prima volta il Consiglio Provinciale
di Coldiretti Cuneo presieduto da Delia Revelli, eletta alla
presidenza dell’Organizzazione il
24 gennaio scorso.
Tra gli argomenti all’ordine del
giorno, l’elezione dei componenti della Giunta, che risulta così
composta: Dino Ambrogio (Fossano), Giovanni Arnaudo (Dronero), Luca Beltrando (Ceresole
Alba), Pierluigi Chiola (Perletto),
Carlo Gabetti (Dogliani), Tonino
Gai (Racconigi), Marcello Gatto
(Murazzano), Michele Quaglia
(Verzuolo), Loris Massucco (Castagnito).
Fanno parte di diritto della
Giunta di Coldiretti, il presidente dell’Associazione Pensionati,
Le Consulte di prodotto insieme alle deleghe specifiche per
i componenti di giunta sono
la reale partecipazione della
base associata alle strategie
complessive di Coldiretti
Lorenzo Bergese, nonché la
delegata di Donne Impresa e il
delegato di Giovani Impresa. Nel
caso specifico, i Movimenti Giovani e Donne sono presieduti da
Luca Beltrando e Delia Revelli,
già in Giunta ad altro titolo.
Il Consiglio ha anche eletto
i due vice presidenti: Michele
Quaglia, frutticoltore di Verzuolo e Dino Ambrogio di Fossano,
allevatore.
Il Consiglio di Coldiretti Cu-
Dino Ambrigio
Presenti alla
Fiera di Savigliano
ATTUALITÁ
COLDIRETTI CUNEO:
INSEDIATA LA GIUNTA.
ELETTI I DUE VICE
PRESIDENTI
neo, infine, nel dibattere i complessi problemi che affliggono
l’agricoltura e attanagliano le
imprese, ha deliberato la costituzione delle Consulte di prodotto
nei seguenti settori: frutta, vino,
latte, carne, montagna, apicoltura, cereali e florovivaistico.
Delia Revelli ha insistito sulla
necessità di lavorare in squadra
con i due vice presidenti e con
tutti i membri di giunta che riceveranno delle deleghe specifiche, affinché le strategie di Coldiretti nascano veramente dalla
base. In questo senso, assumono
notevole importanza anche le
Consulte di prodotto che, come
in passato, sono state momento
di proposta organizzativo – economico.
Michele Quaglia
ATTUALITÁ
8
ASSOCIAZIONE REGIONALE
GRUPPI COLTIVATORI
SVILUPPO del PIEMONTE
Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 - Misura 111.1
Sottoazione B) Informazione in campo agricolo
PAC: AGRICOLTORE ATTIVO
E NOVITA’ NEL DECRETO
MINISTERIALE
“L
a conferenza Stato - Regioni ha approvato il testo del decreto ministeriale che va a dettagliare alcuni
aspetti applicativi della nuova
politica agricola comunitaria in
Italia.
Il decreto sarà sottoposto alla
firma del ministro e se non ci
saranno osservazioni da parte di
Bruxelles, guiderà la campagna
di presentazione domande PAC
per l’anno 2015. Gli ulteriori e
definitivi dettagli tecnici relativi
alla presentazione vera e propria
delle domande saranno resi noti
mediante circolari di Agea, che
è l’organismo di coordinamento
incaricato di tale attività.
Il decreto, molto complesso ed
articolato, tratta alcuni aspetti
fondamentale e decisivi per l’impostazione delle prossime campagne di richieste di pagamenti
sulla domanda unica. Tra le altre
cose, traccia le linee che andranno a definire l’agricoltore attivo.
Specifica quali saranno i beneficiari per il premio accoppiato
latte. Individua i criteri da adottarsi per il trasferimento titoli ed
il pascolamento da parte di terzi
sulle superfici d’alpe.
Riguardo la definizione di agricoltore attivo, questa è assai articolata ed occorre attendere la
circolare applicativa per capire
nel dettaglio le fattispecie di agricoltori che potranno presentare
domanda. Per le società, l’oggetto
sociale deve essere l’esercizio di
un’attività agricola. In ogni caso la
superficie minima della particella che può essere oggetto di una
domanda di aiuto è fissata in 0,02
ha, mentre non potranno accedere ai pagamenti diretti domande
con superfici complessive inferiori
a 5000 metri o di importo inferiore a 250 euro.
Si ricorda che verranno ridotti i pagamenti per i beneficiari
che ottengo i contributi più alti
con una decurtazione annuale
del 50% per la parte eccedente
i 150.000 euro.
Riguardo il premio accoppiato per la produzione di latte, il
Ministero ha scelto di concedere il premio alle vacche da latte
iscritte ai libri genealogici o nei
registri di razza ed il premio è
accordato alle vacche che partoriscono nell’anno.
Altra sostanziale novità è rappresentata dalla previsione che,
in caso di affitto di soli titoli senza terra, il valore di questi viene
decurtato del 30% e versato alla
riserva nazionale: in base a tale
norma, verrebbe quindi tassato il
solo affitto e non la vendita dei
titoli senza terra.
Riguardo la possibilità di ottenere aiuti sulle superfici a
pascolo pascolate con animali
non in proprietà del facente domanda (pascolamento di terzi)
l’accordo prevede che tale possibilità sia percorribile purché le
regioni definiscano che è una
pratica usuale e consuetudinaria
ed identifichino chiaramente le
superfici sulle quali viene esercitata. Tale definizione necessita
ovviamente ancora di chiarimenti e di elementi di dettaglio
che verranno esplicitati in successive circolari.
Al momento occorre quindi
ancora attendere le circolari di
dettaglio, il Ministero conferma
che entro il prossimo 15 aprile,
sarà pubblicato l’elenco dei potenziali beneficiari all’aiuto per
l’anno 2015, nonché le potenziali superfici ammissibili.
Tecnicamente il decreto specifica che il piano colturale 2015
associato alle domande dovrà
riportare le informazioni relative
a genere, specie ed epoca di semina o trapianto delle colture, al
fine di verificare il rispetto della
diversificazione per le aziende
che sono obbligate a rispettarla
(quelle la cui superficie a seminativo supera i 10 ettari), inoltre
dovranno essere indicate le aree
di interesse ecologico, (EFA) che
possono essere investite a: fasce
tampone ripariali fino a 10 metri
di larghezza, fossati, aree umide oppure coltivazioni di specie
azotofissatrici (soia, pisello proteico, fagiolo, erba medica ecc.)
l’obbligo di prevedere zone di interesse ecologico interessa tutte
le aziende con più di 15 ettari di
seminativo, le EFA devono rappresentare almeno il 5% di tali
seminativi.
Il decreto specifica ancora
alcuni particolari per l’accesso
alla riserva titoli nazionale, cui
possono accedere le aziende che
non hanno mai fatto domanda
di assegnazione di aiuti e che,
ricorrendone le condizioni, possono ricevere in assegnazione
titoli in numero pari agli ettari
condotti.
Trattandosi di normativa
nuova ed assai complessa risulta difficile generalizzare, pertanto gli uffici della Coldiretti
sono a disposizione dare consulenze specifiche e valutare nel
dettaglio i singoli casi.
9
L
’ultima operazione della
multinazionale del latte
francese Lactalis è stata l’acquisizione del Consorzio
Cooperativo Latterie Friulane
annunciata silenziosamente a
fine anno e festeggiata con una
lettera in cui si annunciava agli
allevatori italiani fornitori dei
diversi marchi del Gruppo un ulteriore taglio a 35 centesimi al
litro del prezzo del latte. Emerge dal dossier “L’attacco alle
stalle italiane” presentato dalla
Coldiretti in occasione della più
grande operazione di mungitura
pubblica mai realizzata in Italia e
nel mondo. La Coldiretti e il Codacons chiedono con un esposto
di fare luce sugli abusi di dipendenza economica a danno dei
produttori di latte fresco all’Autorità garante della Concorrenza
e del Mercato (AGCM).
La presenza della multinazionale francese Lactalis in Italia
inizia nel 2003 con l’acquisizione dell’Invernizzi, continua
con quella della Galbani e della
Locatelli e poi nel 2011 con la
Parmalat ed infine con l’acquisizione del Consorzio Cooperativo Latterie Friulane. A ciò si
aggiunge la strana storia della
Centrale del Latte di Roma, che
vede coinvolta la multinazionale
francese Lactalis. Nel marzo del
2010 una Sentenza del Consiglio
di Stato ha dichiarato la nullità
della vendita della Centrale del
Latte di Roma a Cirio da parte
del Comune di Roma e tutti gli
atti conseguenti, compresa la
successiva vendita a Parmalat,
pertanto le azioni della Centrale del Latte sono ritornate al
Comune di Roma, il quale però,
dopo cinque anni, non ha ancora avviato le procedure di recupero delle proprie azioni. Intanto
il progetto per il recupero della
Centrale è chiaro: prevede un
ruolo di partecipazione diretto
degli allevatori nelle scelte che
riguardano l’azienda.
Il risultato di questa situazione di mercato è un evidente
squilibrio contrattuale tra le
parti che determina un abuso,
da parte dei trasformatori, della loro posizione economica sul
mercato, dalla quale gli allevatori dipendono. I prezzi praticati
dagli intermediari della filiera
del latte fresco sono iniqui e gli
allevatori manifestano evidenti
segni di cedimento.
Coldiretti e Codacons hanno
chiesto all’Antitrust (AGCM) che
si faccia chiarezza sulla questione dei prezzi e dei costi di
produzione e che si individui la
situazione di abuso in cui le imprese di trasformazione operano
a danno di chi garantisce una
materia prima di qualità.
La recente legge n. 27 del
2012 ha disposto interventi ur-
MACCHINA radiocomandata
genti a tutela della concorrenza
e dello sviluppo della competitività prevedendo, all’articolo
62, una disciplina specifica in
materia di cessione dei prodotti
agricoli e agroalimentari nelle
relazioni commerciali. La particolare attenzione alle relazioni
contrattuali nel settore agricolo
è dovuta al riconoscimento della
posizione di “debolezza” in cui
versa una parte contraente rispetto ad imprese più forti sul
mercato. Il decreto che ha dato
attuazione all’articolo 62 vieta le
pratiche commerciali sleali e, in
particolare, quelle pratiche che
determinano prezzi palesemente al di sotto dei costi di produzione medi dei prodotti oggetto
delle relazioni commerciali e
delle cessioni da parte degli imprenditori agricoli.
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UN ALTRO COLOSSO NEL
LATTE ALIMENTARE?
La Centrale del latte di Torino
ha presentato una manifestazione di interesse per la
Centrale di Firenze nell’ambito di una conferenza stampa.
È prevista una integrazione
industriale fra Centrale del
Latte di Firenze, Pistoia e Livorno S.p.A. e Centrale del
Latte di Torino & C. S.p.A.
Segue articolo a pagina 10
L’IMPOSSIBILE
DIVENTA
POSSIBILE
NUOVISSIMA TRINCIA che permette
di lavorare su pendii e zone
difficilmente raggiungibili fino ad
un angolo di 55 gradi
10
ATTUALITÁ
QUOTE LATTE: L’ITALIA
DEFERITA ALLA CORTE DI
GIUSTIZIA EUROPEA
Il sistema allevatoriale, che
in passato ha subito la concorrenza sleale dei pochi
produttori che non hanno
rispettato le regole, non
può essere penalizzato una
seconda volta.
E’ una pesante eredità delle
troppe incertezze e disattenzioni
del passato nel confronti dell’Europa nell’attuazione del regime
delle quote latte che terminerà
il 31 marzo 2015 peraltro con
il rischio concreto dell’arrivo di
nuove multe quest’anno per il
LA CENTRALE DEL LATTE DI TORINO CRESCE:
E GLI ALLEVATORI QUANTO CI GUADAGNANO?
La centrale del latte di Torino, con alcuni soci conferenti della
provincia di Cuneo, società che opera dal 1950, ha annunciato un
progetto di fusione. Fabrizio Galliati, presidente di Coldiretti Torino,
con delega al settore latte, commenta così la notizia: “prendiamo
atto dei progetti di sviluppo della Centrale del latte. Ricordiamo però
che negli ultimi mesi, mentre il prezzo del latte al consumo non è
certo diminuito, i produttori di latte hanno visto crollare il prezzo
riconosciuto alla stalla di oltre il 20%. Decisioni imposte unilateralmente non certo condivise con gli allevatori, che stanno mettendo a
rischio la sopravvivenza di molti allevamenti. Ci auguriamo che nei
progetti futuri della Centrale tornino ad avere il giusto spazio anche
gli allevatori”.
superamento da parte dell’Italia
del proprio livello quantitativo
di produzione assegnato dall’Unione Europea, dopo quattro
anni in cui nessuna multa è stata
dovuta dagli allevatori italiani (vedi articolo a pagina 11). E’
quanto afferma la Coldiretti nel
commentare la decisione della
Commissione europea di deferire
l’Italia alla Corte di Giustizia Ue
per il mancato recupero dei prelievi dovuti dagli allevatori che
hanno superato le quote latte individuali per il periodo compreso
fra il 1995 e il 2009. La questione
quote latte è iniziata 30 anni or
sono nel 1983 con l’assegnazione ad ogni Stato membro dell’Unione di una quota nazionale
che poi doveva essere divisa tra i
propri produttori, ma all’Italia fu
assegnata una quota molto infe-
riore al consumo interno di latte.
Una disattenzione nei confronti
delle politiche comunitarie sulla
quale si sono accumulati errori,
ritardi e compiacenze che hanno
danneggiato la stragrande maggioranza degli agricoltori italiani
che si sono messi in regola ed
hanno rispettato le norme negli
anni acquistando o affittando
quote per un valore complessivo
di 2,42 miliardi di euro. Le pendenze a cui fa riferimento l’Unione Europea riguardano appena
duemila produttori con 600 di
loro che devono pagare somme
superiori a 300.000 euro caduno,
cioè la gran parte del debito. Un
comportamento che fa concorrenza sleale alla stragrande maggioranza dei 36mila allevatori
italiani e mette a rischio le casse
dello Stato.
QUOTE LATTE: ITALIA A
RISCHIO NUOVE MULTE
N
ell’ultimo anno di attuazione del regime
delle quote latte che
terminerà il 31 marzo 2015 c’è
il rischio concreto dell’arrivo di
nuove multe per il superamento da parte dell’Italia del proprio livello quantitativo di produzione assegnato dall’Unione
Europea, dopo quattro anni
in cui nessuna multa è stata
dovuta dagli allevatori italiani.
Gli ultimi dati aggiornati Agea
evidenziano un aumento della
produzione del 3,24 per cento
rispetto allo scorso anno, con
un incremento in valori assoluti di 2,561 milioni di quintali,
sulla base dei primi nove mesi
della campagna relativa al periodo che va dal 1° aprile 2014
al 31 marzo 2015. Quello che
si preannuncia è quindi il primo splafonamento dopo l’introduzione della legge 33 del
2009, la quale prevede la possibilità di compensazione solo
agli allevamenti di montagna
e delle zone svantaggiate, a
quegli che non hanno superato
il livello produttivo 2007-2008
e ultimi, in ordine prioritario, a
quegli allevamenti che producono entro e non oltre il 6 per
cento della quota loro assegnata.
L’UE RISPONDE ALLA
MOBILITAZIONE DI
COLDIRETTI
Dopo la mobilitazione degli
allevatori è stato annunciato
dal Commissario Europeo all’agricoltura Phil Hogan un provvedimento per permettere di
rateizzare le multe di quest’anno a carico degli allevatori per
un massimo di tre anni e senza interessi. In risposta alle richieste di Coldiretti durante la
mobilitazione a Torino e nelle
principali piazze italiane “Un
giorno da allevatore”, il ministero delle Politiche Agricole
sta predisponendo un decreto
per rendere operativo il piano
latte qualità che porta ad uno
stanziamento di 108 milioni di
euro, divisi in tre anni, per gli
allevamenti italiani.
La questione quote latte è
iniziata 30 anni fa nel 1983
con l’assegnazione ad ogni Stato membro dell’Unione di una
quota nazionale che poi doveva
essere divisa tra i propri produttori. All’Italia, fu assegnata una
quota molto inferiore al consumo interno di latte. Il 1992, con
la legge 468, poi il 2003, con la
legge 119, e infine il 2009, con
la legge 33, sono state le tappe
principali del difficile iter legislativo per l’applicazione delle
quote latte che ha consentito
alla stragrande maggioranza
degli allevatori di mettersi in
regola. Con la fine del regime
delle quote latte è prevedibile
un aumento della produzione
lattiera italiana e comunitaria
che potrebbe aumentare del
5 per cento, secondo le stime
della Coldiretti, con il rischio
di ripercussioni negative sui
prezzi del latte alla stalla, con
notevoli difficoltà soprattutto
per gli allevamenti da latte che
risiedono nelle zone più fragili
e sensibili del nostro Paese e
dell’Unione. “Occorre intervenire a livello comunitario e nazionale per preparare con strumenti adeguati un atterraggio
morbido all’ uscita del sistema
delle quote”, ha affermato il
presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel sottoli-
neare che è importante che le
risorse previste dal “Fondo latte
di qualità” vadano agli allevatori.
MONITORAGGIO DELLA
PRODUZIONE CAMPAGNA
2014/2015:
Il superamento della quota nazionale
potrebbe essere uno scenario reale,
come dimostrano i dati produttivi
aggiornati al periodo aprile/dicembre,
diffusi da Agea: La produzione
rettificata è: in Piemonte 741.808
tonnellate, +5,9% rispetto allo
stesso periodo 2013/2014 (700.427
tonnellate) – a novembre era a
+6,22%; in Italia 8.152.063 tonnellate,
+3,24% rispetto allo stesso periodo
2013/2014 (7.895.889 tonnellate) – a
novembre era a +3,36%.
ATTUALITÁ
11
12
BASTIAN CONTRARI
I L C O R S I V O
D E L C O LT I V ATO R E
AGRICOLTURA? IN CODA, PREGO!
I
Leggero
il prezzo
presso i consumatori.
Avete mai visto frutta e verdura nei paesi del settentrione europeo, sino alla penisola
scandinava?. Anni fa, quando
viaggiare era ancora uno svago
possibile, ho fatto una puntata
in Finlandia, con amici. Al mercato di Helsinki ho visto offrire,
a prezzi non certo bassi, frutta
ed ortaggi che, in Italia, sarebbero decisamente fuori dalle
contrattazioni. Mele così piccole
e così sgradevoli come sapore
che nel nostro paese avrebbero
imboccato la via della discarica,
oppure sarebbero state destinate all’alimentazione animale. Eppure, erano acquistate regolarmente non so se per lo sciopero
delle papille gustative o per un
comprensibile spirito nazional solidaristico. Non solo, ma tutti
sembravano soddisfatti. Era il
tempo dei piselli (arrivati non so
da dove). La gente li acquistava
e li consumava crudi, aprendo i
baccelli, divorandoli ovunque e
buttando ciò che non era commestibile per strada. Si mangiava al mercato, sul bus, lungo il
passeggio. Questione di gusti!.
I paesi del nord hanno molto
da insegnarci quanto a democrazia, civiltà, intelligente gestione delle risorse, ma, per l’agricoltura...lasciamo perdere!
Eppure noi, con la nostra tradizione, la professionalità degli
imprenditori agricoli, l’apertura al
nuovo, la disponibilità di una situazione pedoclimatica favorevole, siamo mortificati troppo spesso nel ruolo di fanalini di coda. È
vero che l’agricoltura non è solo
frutta ed ortaggi, ma è anche allevamento, è cerealicoltura, razionalità, è supporto da parte dello
Stato, ma perché non riusciamo
a farci sentire in modo più determinato in tutti i settori, come già
hanno fatto i vitivinicoltori?
Dobbiamo pensarci, senza
dubbio, soprattutto ora, dopo
che un vice ministro, nato e cresciuto a Cuneo ci ha finalmente detto, non senza amarezza,
quella che, è, purtroppo, la verità
e, in modo più o meno velato, ci
ha suonato la sveglia!
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l vice ministro Olivero lo ha
detto a chiare lettere, ma noi
lo sapevamo già. “L’agricoltura è stata, a lungo, una cenerentola – ha precisato - Ha cambiato, in sette anni, sei ministri e,
di conseguenza, non è riuscita a
contare molto a Bruxelles, dove
si decidono i destini del settore”.
Bella soddisfazione, appena attenuata dal fatto che, nel
semestre di presidenza italiana dell’Unione, si sia compiuto
qualche passo avanti.
Che i Paesi del nord Europa,
alleati tra loro, imponessero
scelte a tutela dei propri interessi, non era un segreto per
nessuno, nemmeno per noi che,
invece, nel calderone delle terre
mediterranee, ci siamo sempre
presentati in ordine sparso, con
puntate in avanti e retrocessioni improvvisate, tanto così, per
contare qualcosa che fosse più
del due di picche.
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GIORGIO E MONICA:
“AMARE IN MODO GRATUITO”
Monica Orma e Giorgio Galvagno
crudo, cipolle, latte e the. Era un
grande prete! Di una semplicità
disarmante. Don Oreste dava
sempre importanza all’uomo,
trattava allo stesso modo il potente e il barbone”.
Cosa pensa del denaro?
“Non abbiamo stipendio, non
abbiamo un conto in banca, la
Comunità Papa Giovanni vive di
Provvidenza”.
Perché accogliete gli “ultimi”?
“Per la Fede, per la voglia di
cambiare il mondo, per la voglia
di cambiare se stessi dentro il
mondo e per il mondo”.
Quali le difficoltà che incontrate?
“Sono tante, ma bisogna affrontarle”.
E le soddisfazioni?
“Sono poche, ma non avvertiamo questo bisogno”.
Giorgio, come regge il peso
di così tante sofferenze?
“Avere uno zaino sempre pesante ti aiuta a capire che sei
sempre in cammino”.
Un incontro che ha segnato
la sua vita?
“Nel carcere di Caracas, andavo a trovare un detenuto: “Cosa
posso portarti?” gli ho chiesto
un giorno. E lui mi ha risposto:
“La cosa più importante è che
tu vieni a trovarmi, mi ascolti e
mi fai sentire un essere umano”.
Non dimentico queste parole”.
I POVERI DI BOLOGNA
Chi sono i poveri che lei incontra oggi nella “Capanna di
Betlemme?
“Sono adulti soli senza speranza, senza nessuno che creda
in loro,
tutti si sono dimenticati che
l’uomo non è il suo errore”.
Che necessità hanno?
“Tante necessità, ma quella
che fa da minimo comune denominatore è l’avere qualcuno
che li ascolti e che li guardi negli
occhi ricordando loro che esistono e che sono persone umane”.
State realizzando il sogno
della vostra vita?
“Dopo un po’ di anni ho capito
che la vita è solo un passaggio
e che bisogna dare tutto perchè
è un passaggio molto veloce ed
il tempo è poco e noi abbiamo
tanti limiti. Quindi è vietato sognare, obbligatorio amare ed
amare in modo gratuito! Il senso
della mia vita è aiutare gli altri”.
Lei Giorgio che non studiava
Religione al Liceo, oggi è credente?
“Oggi sono un uomo di Fede”.
UNA DONNA SPLENDIDA
La moglie Monica Orma è
una donna splendida, nella sua
grande generosità. Ideale compagna di Giorgio, nel cammino
della vita. Monica racconta che
“Giorgio è un buono, accoglierebbe tutti in casa! Io sono invece meno sognatrice e più concreta, più con i piedi per terra,
non possiamo accogliere tutte
le persone in difficoltà! Ci compensiamo bene”.
Nella loro famiglia hanno
accolto Carla, bimba che aveva
pochi mesi, abbandonata dai genitori in Venezuela: avrebbe dovuto vivere pochi mesi e invece
oggi, nonostante serissimi problemi di salute, ha quasi 8 anni.
Chi sta scrivendo l’articolo
aggiunge un ricordo. Monica
andava a fare la volontaria a
Caracas nell’unico ospedale del
Venezuela che accoglie i malati
terminali di Aids. Due incontri di
quel giorno: il ragazzo che stava
morendo, con la faccia gonfia
come un pallone di calcio: impressionante! Ricorderò finchè
vivo il suo volto sofferente …
E la prostituta di quarant’anni,
pure lei malata, che non aveva una casa e aveva chiesto di
poter restare qualche giorno in
ospedale, era il gennaio 2002.
Per non trascorrere il Natale per
la strada. Monica era l’unica persona che andava a trovare quei
due malati, dimenticati da tutti!
Non c’è alcun dubbio: sia
Monica che Giorgio si sforzano
di vivere il Vangelo, tutti i giorni. Sempre con il sorriso, anche
nelle situazioni più difficili. Ecco
perchè ci danno enormi lezioni
di vita, su cui meditare.
La Comunità Papa Giovanni
XXIII, fondata da don Oreste
Benzi, vive di Provvidenza.
E’ possibile effettuare donazioni sul conto corrente postale 12148417, intestato a:
Associazione Comunità Papa
Giovanni XXII attività Onlus.
E con bonifico bancario utilizzando il codice IBAN IT41
B033 5901 6001 0000 0008
036, precisando nella causale la campagna a cui si aderisce. Le donazioni sono anche
fiscalmente deducibili.
RITRATTI
Q
uando frequentava il Liceo Bodoni di Saluzzo, si
rifiutò di partecipare alle
lezioni di Religione. In un viaggio compiuto insieme allo zio,
il medico ortopedico Silvio Galvagno di Manta, nel gennaio del
2002, lo avevamo visto in azione
mentre dava la comunione ai
poveri del “barrio” poverissimo
di Caracas, in cui era andato a
fare il volontario. In situazioni
di povertà per noi semplicemente impensabili, nelle quali il ricovero degli attrezzi di lamiera arrugginita delle nostre campagne
è più bello delle loro poverissime
case.
COMMERCIALISTA
MANCATO
Oggi Giorgio Galvagno, nato
a Saluzzo il 26 settembre 1969,
commercialista mancato, è impegnato in prima fila nell’accoglienza dei barboni di Bologna.
Con la moglie Monica Orma,
nata a Merate l’ 8 maggio 1972,
vive a Nonantola, in provincia di
Modena, dove hanno anche accolto in famiglia una bimba con
serissimi problemi di salute.
Dove vi siete conosciuti?
“Ci siamo conosciuti in Venezuela, Giorgio volontario a Caracas per la Papa Giovanni XXIII
e Monica volontaria per la sua
parrocchia di Cernusco Lombardone. Una vita nel barrio, tra i
malati di Aids e il carcere”.
Giorgio e Monica si sono sposati l’11 maggio 2002 nel Barrio
Union di Caracas, in Venezuela.
Giorgio cosa fa lei oggi a
Bologna?
“Gestisco la “Capanna di Betlemme” della Papa Giovanni
XXIII e visito e incontro i detenuti delle carceri di Bologna e
Modena, con il fine di valutare
l’accoglienza nelle nostre case o
nelle nostre comunità terapeutiche”.
DON ORESTE BENZI
Che ricordi ha di don Oreste
Benzi?
Monica: “Don Benzi ti faceva
sempre sentire una persona unica. Aveva mille impegni ma era
sempre capace di grandi gesti
di attenzione, che ti stupivano.
Ci ricordava sempre che ci sono
tanti poveri da amare!”.
Giorgio: “Aneddoti simpatici:
faceva la colazione con aglio
13
14
ATTUALITÁ
DALLA REGIONE PIEMONTE
QUALCHE SEMPLIFICAZIONE
I
n attesa del testo completo
della legge sulla semplificazione, approvata in Consiglio
regionale il 26 febbraio, Uncem
ritiene importante segnalare
alcune misure importanti per
ambiente, montagna, enti locali,
foreste, agricoltura inserite nel
testo. Le riportiamo in sintesi di
seguito.
MONTAGNA. Vengono accelerate le procedure per il passaggio da Comunità montane
a Unioni montane di Comuni.
In particolare viene facilitato il
percorso di trasformazione delle
Comunità montane Valle Elvo,
Valle Cervo e Valsesia. Viene permesso alle Unioni montane di
Comuni già pronte di svolgere le
funzioni delegate dalla Regione
in materia di sviluppo montano
(ai sensi della legge 3/2014).
TURISMO. Viene definita
una disciplina organica per le
aziende alberghiere che prima
era assente. In particolare viene
ridisciplinata la tipologia dell’albergo diffuso, composto da più
unità abitative vicine, la cui ubicazione è ora possibile anche
nelle aree non montane.
AMBIENTE. Viene istituita la
Autorizzazione Unica AmbienOFFICINE
Il testo approvato dal
Consiglio Regionale del
Piemonte, rappresenta
l’inizio di un percorso che
Coldiretti chiede venga
completato anche con le
misure di attuazione del
nuovo PSR.
tale (AUA), che riconduce a un
unico titolo diverse autorizzazioni ambientali (sette solo di
origine statale) previste dalla
normativa di settore, semplificando il rapporto tra pubblica
amministrazione e piccole e
medie imprese e impianti non
soggetti ad autorizzazione integrata ambientale (AIA). L’AUA
porterà con sé una riduzione sia
dei tempi che dei costi alle imprese per l’espletamento delle
procedure, grazie anche a una
modulistica semplificata unificata a livello nazionale.
FORESTE. In caso di interventi selvicolturali viene eliminata
la comunicazione corredata da
relazione tecnica, sostituita da
una autorizzazione semplificata,
da organizzare secondo lo schema del silenzioassenso.
USI CIVICI. Viene abolito l’e-
lenco degli esperti, finora gli
unici delegati ad accertare il
vincolo di uso civico (vincoli
storici derivanti da un utilizzo
comune) su un territorio. I Comuni possono avvalersi a questo
fine di professionisti iscritti agli
albi professionali. Viene così eliminato un sistema oneroso per
i Comuni.
AGRICOLTURA. Viene dematerializzato il procedimento di
gestione delle pratiche agricole
e di sviluppo rurale attraverso
l’utilizzo della firma elettronica
e della posta elettronica certificata nei rapporti con gli utenti,
e l’utilizzo nella PA del fascicolo
elettronico e del registro protocollo specifico.
ATTIVITA’ ESTRATTIVA. Viene eliminata la necessità da parte delle società esercenti cave
della presentazione della documentazione dei progetti di cava
in modalità cartacea, sostituita
dalla presentazione su supporto informatico. Viene inserita la
possibilità della “proroga” delle
autorizzazioni delle cave che,
in assenza di modifiche al progetto, saranno concesse senza la
necessità di procedure amministrative complesse.
RIFORME POLITICHE DI
QUALITÀ, L’UE TUTELI LE
INDICAZIONI DI ORIGINE
C
ontinuano a Bruxelles le
discussioni sulla semplificazione delle politiche
della qualità. Nell’ultimo incontro del Gruppo di Dialogo Civile
Qualità di febbraio, i rappresentanti del Copa Cogeca hanno
espresso alla Commissione il
loro disappunto sull’insistenza
a voler riformare settori che da
pochissimo tempo sono stati
già riformati: nel 2012 con il
Reg. Ue n.1151 sulle Dop, Igp e
sistemi di qualità, nel 2013 con
il Reg. Ue n.1308 per il vino e
nel 2014 con il Reg. Ue n. 251
per i vini aromatizzati. I rappresentanti dei produttori europei,
infatti, sono preoccupati che
l’intento della Commissione sia
un accorpamento puramente
normativo, che possa tradursi
in una minore protezione per le
Indicazioni di Origine (Ig). Per la
maggior parte delle delegazioni
nazionali le principali questioni
riguardano invece la semplificazione degli adempimenti burocratici, la valorizzazione delle
caratteristiche specifiche dei
vari settori, il consolidamento
delle Ig, il miglioramento della comunicazione del valore
aggiunto delle denominazioni
di origine e la protezione del
territorio, della storia, delle
tradizioni e della cultura, che
sono i valori portanti dei questi prodotti. Per Coldiretti, una
semplificazione della politica
di qualità europea può essere
positiva, a patto che non prescinda da questi valori, esalti le
peculiarità dei settori coinvolti
e garantisca la tutela e la trasparenza dell’origine della materia prima. Altri due aspetti
importanti che attengono al dibattito sulla qualità riguardano
le Ig non agricole e la revisione del regolamento 207/2009
sui marchi comunitari. Il primo
punto concerne la possibile
estensione del sistema europeo
di protezione delle indicazio-
ni geografiche ai prodotti non
agricoli, su cui la Commissione europea ha lanciato una
consultazione pubblica, che è
avvenuta da luglio ad ottobre
del 2014. Come per i prodotti
alimentari, l’indicazione geografica potrebbe costituire una
tutela di imprese artigianali
tradizionali contro la falsificazione e la delocalizzazione, con
ricadute positive in termini di
preservazione del patrimonio
artistico e culturale delle zone
interessate, un incentivo all’aumento delle produzioni locali e
dei relativi addetti e una difesa
per gli stessi consumatori, che
potrebbero usufruire di una
maggiore trasparenza per individuare l’autenticità dei prodotti attraverso un marchio europeo (come quello delle Dop/
Igp). Anche il Copa Cogeca si
è espresso in senso favorevole,
a patto che sia salvaguardata
l’origine e la provenienza delle
materie prime.
Il secondo punto riguarda
la Revisione del regolamento
207/2009 sul marchio comunitario: la Commissione ha
annunciato che, nelle ipotesi
di revisione, sono previste modifiche per rafforzare la tutela
delle Indicazioni geografiche
ed una loro armonizzazione
con alcune norme previste per
i marchi commerciali. In particolare, la Commissione pensa
ad una gestione delle Ig attraverso l’Uami, l’Ufficio per l’armonizzazione del mercato interno con sede ad Alicante in
Spagna, che si occupa, sotto
la supervisione dell’Ue, di tutto ciò che riguarda le procedure di esame, registrazione,
nullità di marchi comunitari e
disegni e modelli comunitari
registrati.
Si tratta di un aspetto molto delicato e per molti versi
preoccupante, ad esempio per
quanto riguarda i finanziamenti, i costi da pagare per la
registrazione all’ufficio di Alicante di Dop/Igp, nonché sulle
competenze e sinergie tra il sistema dell’Unione e quello degli Stati membri, tutti aspetti
ancora da chiarire.
Riunione della Sottosezione Allevatori
Bovini Razza Piemontese
È stata fissata per lunedì 9 marzo 2015 alle ore
10 la riunione della Sottosezione degli Allevatori
di Bovini della Razza Piemontese. L’incontro si terrà presso il ristorante Giardino dei Tigli in frazione
Cussanio a Fossano. All’ordine del giorno, le comunicazioni del presidente della Sottosezione Allevatori Bovini di razza Piemontese, l’aggiornamento
sull’attività istituzionale a cura del presidente Ara
Piemonte, l’informativa tecnica a cura di Anaborapi e il rinnovo delle cariche della Sottosezione.
ATTUALITÁ
15
ATTUALITÁ
16
RUSSIA: CALA DEL 37% EXPORT
ITALIANO. TRIONFA IL TAROCCO
L
e esportazioni di prodotti
Made in Italy in Russia nel
2015 sono crollate del 37
per cento per una perdita di oltre 246 milioni nel solo mese di
gennaio. E’ quanto emerge da
una analisi sulla base dei dati
Istat sul commercio extra Ue a
gennaio. Dall’analisi è evidente
che le tensioni politiche hanno
avuto riflessi anche sugli scambi anche di prodotti non colpiti
direttamente dall’embargo, ma
particolarmente significativi per
l’Italia. E’ particolarmente pesante il bilancio per i prodotti
colpiti direttamente dall’embargo scattato dal 7 agosto che ha
sancito il divieto all’ingresso di
una lista di prodotti agroalimentari che comprende frutta e verdura, formaggi, carne e salumi,
ma anche pesce. Ai danni diretti,
vanno aggiunti quelli indiretti
determinati dalla diffusione sul
mercato russo di imitazioni low
cost dei prodotti
italiani che rischiano
di scalfire l’immagine dei prodotti originali nel
tempo,
dal parmesan al
provolone, dalla mozza-
rella al salame.
L’Italia ha perso nel 2014
oltre 1,25 miliardi di export in
Russia per l’effetto dell’embargo e delle tensioni politiche che
hanno frenato gli scambi. E’
quanto emerge dal bilancio definitivo tracciato da Coldiretti
in riferimento all’annuncio del
possibile varo di nuove sanzioni contro il paese di Putin
da parte dell’Unione Europea,
con il disaccordo della Grecia guidata dal nuovo premier
Tsipras. Le esportazioni di made
in Italy in Russia sono crollate dell’11,6 per cento rispetto all’anno
precedente, secondo
le elaborazioni Coldiretti sui dati Istat
relativi al 2014. Se i
settori più colpiti sono
chiaramente quelli interessati dall’embargo che
ha sancito a partire dall’8
agosto il divieto all’ingresso
di una lista di prodotti agroa-
limentari che comprende frutta
e verdura, formaggi, carne e
salumi ma anche pesce, perdite di quote di mercato considerevoli si registrano anche in
altri importanti comparti, dal
tessile all’arredamento fino ai
mezzi di trasporto. Nell’agroalimentare si sommano anche i
danni indiretti dovuti alla perdita di immagine e di mercato
provocata dalla diffusione in
Russia di prodotti di imitazione
che non hanno nulla a che fare
con il Made in italy. Lo stop alle
importazioni di frutta, verdura,
salumi e formaggi dall’Italia
ha infatto provocato in Russia
un vero boom nella produzione locale di prodotti Made in
Italy taroccati, dal salame Italia alla mozzarella “Casa Italia”,
dall’insalata “Buona Italia” alla
Robiola Unagrande, ma anche
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con + 6,8%
Si infiammano a gennaio i prezzi dei vegetali freschi al consumo, che fanno segnare un aumento del 6,8 per cento rispetto al
mese precedente. Emerge da una analisi della Coldiretti dalla quale si evidenzia che tornano ad aumentare i prezzi degli alimentari
che, complessivamente, fanno segnare una crescita dello 0,6 per
cento in termini congiunturali, in base ai dati Istat sull’inflazione a gennaio. Rialzi congiunturali si rilevano, inoltre, per i prezzi
dell’olio di oliva in aumento dell’1,4 per cento sotto la pressione
del forte contenimento della produzione nazionale che è su livelli
da minimo storico. In calo anche le quotazioni del pesce fresco di
acqua dolce (+2,0 per cento), di mare di pescata (+0,9 per cento), di
mare di allevamento (+0,8 per cento) mentre diminuiscono i prezzi
della frutta fresca (-0,1 per cento su base mensile). Nonostante il
rimbalzo al consumo, i prezzi pagati agli agricoltori alla produzione
rimangono bassi con un calo generale dell’1,2 per cento a gennaio
2015 rispetto all’anno precedente.
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Si dell’Ue allo stoccaggio
privato di carni suine
Il Comitato di gestione a Bruxelles ha approvato la bozza di
Regolamento per lo stoccaggio privato di carni suine e prosciutti. Il provvedimento è stato proposto dal Commissario europeo
all’Agricoltura, Phil Hogan, su richiesta dell’Italia, per contrastare
il calo dei prezzi causato anche dall’embargo russo. L’obiettivo è
eliminare un considerevole volume di prodotto dal mercato, con
l’effetto di stabilizzare la situazione finanziaria degli agricoltori. Il
provvedimento prevede lo stoccaggio per una durata di 90, 120
e 150 giorni. Il Regolamento entrerà in vigore il terzo giorno successivo a quello della pubblicazione in Gazzetta ufficiale, presumibilmente entro il mese di marzo.Per l’Italia la suinicoltura ha un
valore strategico con 26mila aziende di allevamento, di cui oltre
4.500 fornitrici di materia prima per le Dop, e poco meno di 8,7
milioni di maiali (erano 9,3 milioni nel 2012), destinati per il 70 per
cento alla produzione dei 36 salumi che hanno ottenuto dall’Unione Europea il riconoscimento di denominazione di origine
(Dop/Igp). Il settore della produzione di salumi e carne di maiale
in Italia, dalla stalla alla distribuzione, vale 20 miliardi. Nel 2013
l’export ha superato gli 1,18 miliardi
di euro, con il mercato russo che
rappresentava un valore di circa
55 milioni
di euro.
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31.03.15.
VERSO LA LIBIA SCENDE
L’EXPORT AGROALIMENTARE
L
’instabilità politica ha tagliato del 25 per cento le
esportazioni di prodotti
agroalimentari italiani nel 2014
in Libia. Ad essere colpita, evidenziano i dati Istat, è stata soprattutto l’ortofrutta, la pasta,
e le conserve di pomodoro. Nel
2014, il valore del Made in Italy
agroalimentare esportato in Libia è sceso bruscamente ad un
valore attorno a 160 milioni di
euro che rappresenta comunque
una componente importante dell’export complessivo. Per
motivi culturali e religiosi sono
quasi nulle le esportazioni di
vino, formaggi e salumi mentre
l’ortofrutta, soprattutto le mele,
è il prodotto alimentare italiano più richiesto con una valore
delle esportazioni attorno ai 50
milioni di euro nel 2014, in calo
del 22 per cento rispetto all’anno precedente. La situazione è
precipitata nel 2015: preoccupazioni per il futuro riguardano
anche le esportazioni di conserve di pomodoro che sono state
pari ad oltre 40 milioni di euro
e sono rimaste pressocché stabili
nel 2014 (-0,2 per cento). Tiene
l’export di caffè che è rimasto
stabile attorno ai 3 milioni di
euro mentre un drammatico
calo si è registrato per le spedizioni di pasta Made in Italy che
sono crollate dell’84 per cento
ed ammontano ad appena 2 milioni di euro nel 2014. La guerra
in Libia ha interrotto bruscamente il trend di forte crescita
che avevano registrato le esportazioni di prodotti agroalimentari Made in Italy a partire dal
2008, in forte controtendenza
rispetto alla crisi. Le tensioni sul
mercato libico si vanno a sommare a quelle che hanno portato
all’embargo di frutta e verdura,
formaggi, carne e salumi ma anche pesce in Russia con perdite
stimate attorno ai 200 milioni
di euro all’anno che non hanno
però impedito alle esportazioni
italiane di chiudere il 2014 facendo registrare il record storico
per i prodotti agroalimentari e
bevande nazionali raggiungendo il valore di 34,3 miliardi, con
un aumento del 2,4 per cento
rispetto all’anno precedente.
ATTUALITÁ
19
ATTUALITÁ
20
COLDIRETTI: NEI
PARCHI TROPPI VINCOLI
ALL’AGRICOLTURA
I
l disegno di legge regionale, già
approvato dalla giunta Chiamparino, di riordino del sistema
di gestione delle aree protette
piemontesi, prima dell’ok del Consiglio di Palazzo Lascaris, in programma entro marzo, ha iniziato
l’iter dell’esame nelle sedi istituzionali. A discuterne i contenuti
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E’ iniziato in Commissione Ambiente l’esame
del disegno di legge regionale sul riordino dei
Parchi piemontesi.
è stata la Commissione Ambiente.
“Il provvedimento - ha sottolineato l’assessore ai Parchi, Alberto
Valmaggia - rispetto al Testo
unico in vigore da cinque anni, ha
in cantiere la diminuzione da 14 a
9 degli Enti gestori attraverso l’accorpamento di diverse aree, ma
prevedendo, nelle stesse strutture di amministrazione, l’aumento
da due a quattro dei componenti
locali. Con la presenza delle Associazioni ambientaliste e degli
agricoltori. Quindi, è un modo per
estendere la rappresentanza, non
per accentrare il controllo nelle
mani della Regione”.
Per Coldiretti, è positivo l’accorpamento delle strutture di
gestione, così come la rappresentanza del mondo agricolo
costituisca una voce importante nella gestione dei parchi. Va
però evidenziato come l’attività
agricola delle zone parco sia
stata spesso fortemente condizionata e lo sviluppo di determinate realtà aziendali come la
costruzione di stalle o lo svolgimento di attività di trasformazione sia stata spesso ostacolata da norme assurde, la cui
attuazione comporta dei costi
non indifferenti per le imprese
agricole. Occorre quindi mettere mano ai vincoli imposti dalla
legge sui parchi nei confronti
delle attività agricole, soprattutto quelle di allevamento e di
pascolamento.
21
divieti i mezzi utilizzati nei lavori
agro-pastorali per raggiungere la
propria casa o i terreni. In campo forestale, le regole saranno
quelle attuali. E’ evidente che se
ci riferiamo al Sito di Interesse
Comunitario dell’Alevè, in valle
Varaita, questo, considerata la
valenza naturalistica, ha già una
sua regolamentazione che mira
ad una gestione equilibrata. Però,
niente che impedisca le attività
ordinarie”.
C’è chi sostiene che non sarà
più possibile realizzare nuovi
sentieri? “I Parchi nascono per
motivi di salvaguardia, ma pure
per offrire, a chi ama la natura,
l’opportunità di esplorare il territorio. La sentieristica, perciò, verrà incentivata, così da facilitare
l’accesso alle strutture ricettive
in quota. Cercando di sviluppare
la Rete escursionistica regionale
anche con fondi comunitari”.
DAVICCO
SEBASTIANO
Tra i vincoli e divieti prospettati dai “contrari” c’è la
pesca. Di conseguenza, non
si potrà più praticare l’attività? “I diritti di pesca esistenti
verranno mantenuti. L’attività è
regolata dalla Provincia, come
nel resto del territorio regionale”.
Qualche differenza ci sarà
per i cacciatori? “L’attività venatoria è vietata nelle aree protette dalla normativa nazionale.
Ma la Regione, volendo favorire
una corretta gestione faunistica
ai fini dell’equilibrio della biodiversità animale e vegetale, ha
stabilito, nel 2014, con un proprio Regolamento, che gli Enti
Parco possano avvalersi anche
di operatori esterni come i cacciatori. Con due clausole: preferibilmente residenti nei territori
dei Comuni interessati dal Parco
e soprattutto per il contenimento di specie come il cinghiale”.
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Gli agricoltori potranno ancora pascolare nei “nuovi”
Parchi? Valmaggia:“Le attività
agro-pastorali saranno sempre
possibili e incentivate dagli “Enti
Parco”. Sono innumerevoli le iniziative che, negli anni, hanno
visto questi ultimi a fianco degli allevatori con finanziamenti
destinati al miglioramento delle
aree di pascolo, alle apparecchiature necessarie alla caseificazione, alla ristrutturazione dei
fabbricati d’alpeggio, alla realizzazione degli abbeveratoi. Le
uniche limitazioni riguarderanno
le zone di sorgente o di torbiera”.
Gli agricoltori potranno continuare ad utilizzare i mezzi
motorizzati, compresi i trattori
e potare le piante? “Gli imprenditori del settore potranno continuare a usarli come stanno già
facendo, anche perché le norme
regionali, in vigore, escludono dai
ATTUALITÁ
LE RISPOSTE DELL’ASSESSORE
AI PARCHI VALMAGGIA
22
ATTUALITÁ
CONTRO IL KILLER DELLE
API, ESPERTI E RICERCATORI
A CONFRONTO
“I
l calabrone asiatico mette a rischio la nostra
apicoltura?” Il tema sarà
affrontato venerdì 13 marzo
presso l’aula Magna del Dipartimento di Scienze Agrarie,
Forestali e Alimentari di Cuneo,
in un convegno organizzato da Coldiretti Cuneo
in collaborazione con
Aspromiele e con
il contributo
della Camera
di Commercio, dove docenti universitari, ricercatori
ed gli esperti del settore
presenteranno un’analisi
puntuale della situazione e faranno il punto sulle prospettive future, a partire
dalle ore 14.30. Ad introdurre
i lavori saranno, per Coldiretti
Venerdì 13 marzo, presso
il Dipartimento di Scienze
Agrarie, il convegno organizzato da Coldiretti e
Aspromiele
Cuneo, Pier Giuseppe Abrate, membro della Consulta per
l’Apicoltura della Regione Piemonte e Alessandro Piemontesi, presidente di Aspromiele.
Seguiranno le relazioni sulle
“Prospettive di contenimento
dello sviluppo del calabrone
asiatico” a cura del prof. Marco Porporato Dipartimento di
Scienze Agrarie, Forestali e alimentari (DISAFA) Università di
Torino, e sull’ “L’attività di monitoraggio e prevenzione allo
sviluppo della Vespa velutina in
Provincia di Cuneo”, con l’inter-
vento del dott. Franco Parola,
Responsabile Servizio Ambiente
e Territorio di Coldiretti Cuneo,
di Marco Bergero ed Ermanno
Giordanengo, tecnici di Aspromiele. I lavori proseguiranno
con la “Situazione e attività
svolta nella lotta alla Vespa
velutina nel ponente ligure”,
presentata da Fabrizio Zagni
di Apiliguria. Al covegno, interverranno il Comando Regionale
del Corpo Forestale dello Stato
di Torino e il Vice Comandante
del Comando Provinciale dei Vigili del Fuoco di Cuneo.
Vespa Velutina: nel 2005
l’arrivo e la diffusione in
Europa
Com’è ormai noto agli “addetti ai lavori” già nel 2005, nei
dintorni di Bordeaux in Francia,
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è stata segnalata per la prima
volta in Europa la presenza della Vespa Velutina, nota come
calabrone asiatico. Da Bordeaux, tale insetto si è rapidamente diffuso oltre che in tutta
la Franca, in Belgio, Spagna,
Portogallo finché nel 2012 è
stato per la prima volta ritrovato a Loano (SV) in Italia.
Alla fine del 2013, la presenza del calabrone, oltre ad
essere stata riconfermata in
Liguria, è stata accertata anche
per la provincia di Cuneo nelle
aree meridionali confinati con
la Liguria, in particolare la Val
Tanaro ed in un caso a Borgo
San Dalmazzo, a dimostrazione
che le aree confinanti con la
Riviera Ligure di Ponente ed il
valico del Colle di Tenda, rappresentano le principali vie di
ingresso nel territorio cuneese. Anche nel corso del 2014,
in tali aree si sono registrate
alcune catture. L’importanza
di questo insetto è dovuta al
fatto che si tratta di un attivo predatore delle api la cui
attività può portare alla morte
delle famiglie negli apiari o, nei
casi meno gravi, ad un
forte disturbo dell’attività delle bottinaIl calabrone
trici, tale da ridurre
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apicoltura?
Analisi della
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alla vendita da asporto
e alla consegna direttamente a
casa: è stata inaugurata a Torino
lo scorso 18 febbraio la Fassoneria-Compral, al Quadrilatero
durante un opening-party che
ha richiamato la clientela giovane ma anche la Torino degli
affari. Questo “nuovo modello
di alta qualità”, che suggella anche il patto tra la campagna e la
città, è il punto di arrivo di una
filiera corta e controllata senza
passaggi tra chi produce e chi
consuma. “Restaurant, catering,
take away e delivery: l’obiettivo
è ambizioso - sottolinea Fabrizio Bocca, titolare della Fassoneria firmata Compral che è
pronto per nuove aperture a Torino e in altre città - . Il mondo
Fassona ispira fiducia al consumatore. E’ un’eccellenza a portata di mano che puoi consumare
al tavolo, portarti a casa per una
cena, oppure farti consegnare a
domicilio, nelle pratiche confezioni sottovuoto preparate nel
Laboratorio Compral di Cuneo”.
All’appuntamento, era presente la squadra degli allevatori-
produttori cuneesi, guidati dal
presidente Roberto Chialva e dal
direttore Bartolomeo Bovetti.
Dice il direttore Bovetti: “Sul
piano gastronomico il marchio
Una tradizione secolare, aggiornata alle sfide della competizione globale: Compral,
primo player della Fassona
sul mercato con oltre 10 mila
capi macellati all’anno, alimenta sei punti di vendita in
Piemonte, rifornisce i corner
del fresco nella Gdo di alta
gamma, ed esporta bolliti e
bistecche sulle nuove piazze
dell’Estremo Oriente, a partire
da Hong Kong
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qualità rispetto all’attuale offerta di street food. Dobbiamo
concentrare il nostro impegno
sul Delivery, per garantire al
consumatore tutti i tagli di Fassona piemontese nelle modalità
di vendita più comode e convenienti. Grazie al Laboratorio
di Cuneo e alle professionalità
messe in campo, contiamo di
poter rispondere appieno alla
crescita del nostro modello di
franchising. Le manifestazioni
di interesse al riguardo confermano la validità della strategia
di avvicinare la produzione al
consumo, tagliando tutti i costi
di intermediazione”.
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coinvolge tutte le DONNE che svolgono un’attività agricola e gli obiettivi che
si propone sono promuovere
lo sviluppo dell’imprenditoria
femminile agricola, organizzare
attività culturali di formazione e
comunicazione con i consumatori, elaborare proposte di politica sociale per il mondo rurale,
rappresentare Coldiretti nelle
istituzioni di parità.
Come segno di “appartenenza”, Donne Impresa Coldiretti
ripropone una TESSERA di adesione che verrà trasmessa gratuitamente a tutte le imprenditrici che ne hanno fatto richiesta
negli ultimi anni. Le imprenditrici che non dovessero riceverla,
possono richiederla agli uffici
zona e recapito Coldiretti oppure alla Segreteria Provinciale
Donne Impresa tel. 0171447280.
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Presenti all igliano
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La validità è di 4 anni e oltre
al significato sul piano sindacale
consentirà di fruire di convenzioni siglate con:
- aziende agricole di Coldiretti
e la Bottega Localmente di Fossano;
- il Consorzio Agrario delle
Province del Nord-Ovest;
- gli agriturismi Terranostra;
- l’agenzia viaggi “In Terre di
Granda Club” di Cuneo;
- Istituto Idrotermale di Lurisia;
- i supermercati Prestofresco;
- Mondovicino Outlet Village
di Mondovì;
- C.D.C. per gli accertamenti
sanitari;
- Terra Viva Cooperativa Agricola di Busca.
“Questo è solamente un accenno delle convenzioni siglate,
altre sono in fase di definizione”
spiega Laura Occelli, coordina-
ATTUALITÁ
DONNE IMPRESA:
LA NUOVA TESSERA 2015
trice del Movimento.
“Si tratta di un importante
strumento di fidelizzazione – afferma Laura Occelli coordinatrtice provinciale Donne Impresa
Coldiretti – che consente, soprattutto attraverso le convenzioni siglate, di fare sinergia tra
aziende agricole che partecipano attivamente al progetto di
Coldiretti”.
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IL RISPARMIO
N
el 2014 è la spesa low
cost nei discount alimentari a far segnare la migliore performance con un aumento del 2,4 per cento mentre
al contrario il crollo maggiore si
registra per le piccole botteghe
alimentari (-2,6 per cento), tra
tutte le forme distributive alimentari e non. E’ quanto emerge
da una proiezione della Coldiretti sulla base dei dati Istat che
evidenziano un ulteriore calo
dell’1,2 per cento nel commercio
al dettaglio nel 2014. Per quanto
riguarda le categorie merceologiche si registrano ovunque risultati negativi ma in fondo alla
classifica ci sono libri e giornali
e dotazioni per l’informatica e
la telefonia con un taglio del
(-2,8 per cento). Una inversione
di tendenza è previsto nel 2015
con il ritorno della fiducia tra
i consumatori, ai massimi dal
2002, che spinge anche la ripresa nel carrello con la previsione
secondo la Coldiretti di un aumento degli acquisti alimentari
per la prima volta da inizio della crisi. Nel 2014 quasi la metà
delle famiglie (47 per cento) ha
dichiarato che le difficoltà economiche hanno avuto un effetto negativo sui consumi con
la ricerca di prodotti e varietà
low cost, rinuncia alle primizie
e la ricerca di punti vendita più
economici, con tre milioni di famiglie che vanno nei discount,
secondo una analisi Coldiretti/
Ixe’. In particolare nel carrello
della spesa il 23 per cento degli
italiani ha ridotto i quantitativi
di ortofrutta, il 21 per cento ha
acquistato prodotti e varietà che
costano meno, il 16 per cento ha
rinunciato a prodotti che costano troppo, il 13 per cento è andato alla ricerca di punti vendita
con prezzi più bassi.
ATTUALITÁ
27
28
ATTUALITÁ
AGRITURISMO: APPROVATA
LA NUOVA LEGGE
Nella nuova legge
regionale è
richiesto che
almeno l’85%
dei prodotti utilizzati
sia di provenienza
piemontese
È
stata approvata la nuova
legge regionale sull’agriturismo, una voce importante per il Piemonte che, sul proprio territorio, conta più di 1100
strutture collocandosi al sesto
posto in Italia dopo Toscana,
Trentino Alto Adige, Lombardia,
Umbria e Veneto. Gli insediamenti sono localizzati soprattutto nelle province di Cuneo
(344), Asti (176) e Alessandria
(174). La precedente normativa
era “vecchia” di vent’anni, troppi
per un comparto dinamico che
ha conosciuto uno sviluppo e un
apprezzamento da parte dei turisti che l’ha visto crescere negli
ultimi anni rispetto alle altre formule di vacanza e di soggiorno.
Giuseppe Buttieri, presidente di
Terranostra Cuneo, “ prendiamo
atto dell’approvazione unanime
della nuova legge regionale. Ora
attendiamo i decreti e le circolari
Giuseppe Buttieri
attuative che devono tutelare i
veri agriturismi ed evitare speculazioni”.
Sette i punti cardine: favorire
lo sviluppo e il riequilibrio delle
zone agricole; agevolare la permanenza dei lavoratori del settore nelle aree rurali attraverso il
miglioramento delle condizioni
di vita e l’incremento dei redditi aziendali; creare occupazione
per i famigliari dell’imprenditore; promuovere i prodotti lo-
cali tipici del comparto e quelli
provenienti da coltivazioni biologiche; valorizzare le strutture
dell’azienda tutelando l’ambiente; salvaguardare le tradizioni e
le iniziative culturali del mondo
rurale: incentivare i rapporti tra
città e campagna, incrementando le potenzialità dell’offerta turistica piemontese.
Almeno il 60% dei beni alimentari utilizzati per i pasti e
le bevande dagli operatori del
settore dovrà arrivare da altre
aziende piemontesi e almeno il
25% essere di produzione propria. Quindi, soltanto il 15%
potrà provenire da differenti circuiti di distribuzione. Inoltre, è
stata introdotta l’ospitalità rurale famigliare: una nuova forma
di accoglienza agrituristica che
prevede solo l’uso del fabbricato abitativo dell’imprenditore, e
non di altre strutture collegate,
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del territorio. La nuova legge,
infine, consente anche uno snellimento delle procedure per chi
vuole intraprendere un’attività
agrituristica: sarà sufficiente,
infatti, solo la Scia, segnalazione
certificata di inizio attività”.
ATTUALITÁ
con la possibilità di ricevere e
somministrare pasti a un massimo di dieci persone al giorno.
Commenta Giuseppe Buttieri, presidente di Terranostra
Cuneo: La legge dà valore all’agricoltura piemontese: la ristorazione, infatti, deve utilizzare
quasi esclusivamente prodotti
locali e tipici, garantendo così
agli ospiti di assaporare il vero
Made in Piemonte e di conoscere la provenienza di ciò che
viene portato in tavola. Inoltre,
viene data attenzione alle zone
svantaggiate, soprattutto quelle montane, dove l’agriturismo
rappresenta un ulteriore presidio
La nuova legge ha snellito
gli iter autorizzativi per le
pratiche tecniche che riguardano l’aspetto ricettivo
e ha specificato che l’attività agrituristica è collaterale
a quella agricola: quest’ultima, infatti, deve essere
prevalente.
L’assicurazione contro le avversità atmosferiche con
la nuova Pac
Nelle Assemblee parziali di Condifesa Cuneo che hanno visto l’elezione dei delegati che voteranno il nuovo consiglio di amministrazione, sono state anticipate dal seminario “INFOPAC 2014” le nuove
polizze agevolate. Quest’anno, infatti, con la riforma della PAC si
avranno molte novità in materia di assicurazioni agevolate. Il contributo comunitario sulle assicurazioni non proverrà più dall’articolo
68 ma dal nuovo PSRN – Programma Nazionale di Sviluppo Rurale (il
PSR nazionale che andrà a finanziare anche gli investimenti irrigui e miglioramento genetico del patrimonio zootecnico e biodiversità animale).
E che andrà a integrarsi solo per il settore vitivinicolo con l’OCM vino, come già peraltro avveniva con l’articolo 68. Riguardo a queste novità
per il 2015, è stato approvato dalla Conferenza Stato-Regioni lo schema di decreto “Piano assicurativo agricolo 2015”. Tra le novità, il progressivo svuotamento del Fondo di Solidarietà Nazionale (D.lgs 102/2004), che rimane per le assicurazioni sulle strutture, a favore del contributo
comunitario (raccolto). Nel dettaglio, quando si fa riferimento agli strumenti di gestione del rischio, oltre alle assicurazioni agevolate, la riforma
PAC prevede anche la possibilità dei fondi mutualistici, che difficilmente verranno attivati quest’anno, in quanto al momento non vi è alcuna
normativa nazionale. Trattandosi di materia molto complessa e di grande interesse per tutti i settori produttivi, Coldiretti seguirà, in accordo
con il Consorzio di Difesa, gli sviluppi della situazione, affinché l’assicurazione non gravi sui costi di impresa più di quanto avveniva in passato.
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ATTUALITÁ
I DANNI DEI SELVATICI
ALL’AGRICOLTURA: SERVE
UNA SOLUZIONE URGENTE
I
l 2015 è iniziato con numerose proteste da parte degli
agricoltori per il perseverare
di assenza di soluzioni fondate
ed efficaci per contenere i danni
da fauna selvatica. Dai cinghiali
ai lupi, dai caprioli alle nutrie,
le imprese agricole sono ormai
esasperate dai danni economici
che subiscono per l’assenza di
adeguate contromisure a livello
nazionale e regionale. Il problema è stato di nuovo portato
all’attenzione da Coldiretti in
occasione dell’evento “Ambiente, Legalità e Lavoro”, tenutosi
nella Sala del Cenacolo della Camera dei Deputati su iniziativa
promossa da Federparchi - Europarc Italia, le Università degli
Studi di Milano, Napoli, Pollenzo
e Urbino, alcune Associazioni Venatorie e Cncn- Comitato
Nazionale Caccia e Natura, con
il patrocinio del Ministero dello
Sviluppo Economico. Nell’occasione sono stati presentati
cinque progetti per una nuova
qualità della vita aventi specifiche caratteristiche influenti
sulle tematiche al centro dell’in-
contro. L’iniziativa mira a porre
in campo una nuova sinergia tra
il mondo ambientalista, agricolo
e venatorio, partendo dal presupposto che agricoltura, tutela
ambientale e pratiche venatorie non sono in contraddizione,
anzi: il rispetto delle leggi vigenti e la conoscenza approfondita
delle diverse posizioni consente
una collaborazione virtuosa, fatta di confronto e iniziative comuni. La criticità in cui il settore
primario si trova per i cresciuti
danni arrecati dalla fauna selvatica rappresenta ormai un fatto
estremamente rilevante sia per
l’ambiente che per le attività
produttive. L’attuale sistema
normativo non sembra più capace di mantenere e adeguare
le popolazioni di tutte le specie
selvatiche in modo da garantire
un equilibrio tra la loro presenza
e l’esercizio dell’attività agricola
e le politiche ambientali con la
tutela delle risorse naturali, nonché dei valori culturali e sociali.
Coldiretti ha richiamato l’attenzione su un tema complesso
che richiede un approccio multidisciplinare in cui, agli aspetti
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sistema agroalimentare. Alimentazione e agricoltura devono costituire un binomio necessario,
utile e quanto mai perfetto.
Quanto richiesto da Coldiretti dovrebbe trovare soluzione
nell’ambito dei diversi progetti
proposti che affrontano, tra le
altre, le seguenti tematiche: la
costruzione del registro nazionale degli ungulati selvatici,
l’importanza della biodiversità
e la gestione della fauna selvatica, la valorizzazione delle
eccellenze alimentari derivanti
da pratiche venatorie rispettose della legge, la costruzione
di una governance europea in
materia faunistica.
Ciascuna di queste iniziative
avrà ricadute concrete su ambiente, legalità e lavoro: contrasto del bracconaggio, azioni di
conservazione della fauna e di
prevenzione su incidenti stradali e danni all’agricoltura causati
da alcune specie animali, diffusione di sistemi di produzione
agroecologici che valorizzino
la biodiversità per un uso compatibile delle risorse territoriali,
maggiori garanzie in termini di
sicurezza alimentare e tutela
della salute umana ed animale,
valorizzazione delle più efficaci
ed efficienti esperienze di governance nei vari Paesi europei
in materia di gestione faunistica, creazione di attività produttive in materia alimentare,
basate su un corretto equilibrio
tra uomo e natura.
Coldiretti ha manifestato
apprezzamento, per l’iniziativa affermando che la politica
della caccia e quelle attinenti ai
danni da fauna selvatica costituiscono argomenti urgenti da
definire nell’interesse del territorio e del percorso di sviluppo
e di tutela delle coltivazioni
agricole.
ATTUALITÁ
tecnici connessi alla prevenzione dei danni, si affianca l’indagine giuridica, volta non solo
alla ricostruzione del quadro
normativo di insieme, ma a evidenziare dei profili propositivi e
l’approccio economico-estimativo, considerando che tanto la
fauna selvatica quanto le attività produttive agricole conferiscono alla collettività benefici di
natura materiale e immateriale.
Il rischio dai danni causati dalla
fauna selvatica ed in particolare
dai cinghiali getta i presupposti
per un sistema organico di interventi diretti alla tutela, alla
gestione e al controllo delle specie di fauna selvatica presenti
sul territorio; alla prevenzione
e al risarcimento dei danni; alla
pianificazione delle attività faunistico venatorie.
Coldiretti ha posto in evidenza
il grave fenomeno, in aumento,
costituito dall’abbandono del
territorio agricolo che va a generare anomala forestazione.
Quando i residenti vanno via
dalla campagna, oltre a venir
meno il presidio del territorio, si
determina un aumento dei selvatici ungulati ed anche dei lupi
in alcuni territori. E’ stato quindi
tracciato un breve quadro del
mutamento dell’agricoltura dal
1950, fino al maggiore incremento della monocoltura cui
vengono destinati i terreni, con
conseguenti risvolti negativi sul
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ASSOCIAZIONE REGIONALE
GRUPPI COLTIVATORI
SVILUPPO del PIEMONTE
Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 - Misura 111.1
Sottoazione B) Informazione in campo agricolo
NOVITÀ DAL SERVIZIO
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no sguardo attento sulla
normativa che interessa
le imprese del settore e
tutte le novità che riguardano
l’apertura alla cessione dei diritti
extraregionale e alla disciplina
dell’Anagrafe vitivinicola.
APERTURA ALLA CESSIONE
DEI DIRITTI EXTRAREGIONALE
E CONVERSIONE
Un recente decreto fissa al
31/12/2020 la data limite di
conversione in autorizzazioni
dei diritti “concessi ai produttori” (inclusi i recenti diritti da
allineamento) e che saranno
detenuti al 31/12/2015, anche
se derivanti da acquisto da terzi.
Decade il divieto di trasferibilità dei diritti al di fuori del territorio regionale delle Regioni che
avevano adottato tale decisione,
tra cui il Piemonte.
La validità dell’autorizzazione
è la medesima del diritto che la
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origina e comunque scade al più
tardi il 31-12- 2023. La conversione in autorizzazioni sarebbe
su richiesta dell’interessato e
non sistematica.
Nulla si aggiunge circa lo
scadere della possibilità di cessione del diritto a terzi e pertanto resta confermato il divieto sancito dalla CE a partire dal
31-12-2015. Coloro che intendono acquistare i diritti potranno farlo solo entro quest’anno
e poi, se non utilizzati potranno
convertirli in autorizzazioni; dal
2016 cessa definitivamente tale
opportunità di acquisto “esterno”.
ANAGRAFE VITIVINICOLA DICHIARAZIONE AZIENDE
ENOLOGICHE
Sono state diramate dalla
Regione le circolari per la Dichiarazione anagrafe vitivinicola - Campagna 2014. Sono
esentate dall’obbligo le aziende
agricole. L’adempimento avviene in forma telematica SIAP e
la scadenza è prevista per il
31-3-2015. Una copia cartacea
è conservata dal dichiarante,
senza necessità di trasmissione
ad alcun ufficio della Pubblica
Amministrazione.
Le imprese industriali, artigianali, commerciali, le cantine
sociali e gli enopoli, operanti in
Piemonte, che nel periodo di riferimento 1° agosto 2013 – 31
luglio 2014 , hanno prodotto e/o
detenuto e/o commercializzato
prodotti vitivinicoli, ai sensi della
Legge regionale 13 maggio 1980
n. 39 e s.m.i e delle relative Istruzioni per l’applicazione, devono
trasmettere alla Regione Piemonte esclusivamente tramite
acquisizione telematica, entro il
31 marzo 2015, la Dichiarazione
dell’Anagrafe Vitivinicola-Aziende Enologiche.
Per la presentazione della dichiarazione dovrà essere utilizzato, esclusivamente il Sistema
Informativo della Regione Piemonte.
L’omessa o ritardata presentazione della dichiarazione, la
sua compilazione errata, non
veritiera o parziale, comporte-
rà l’applicazione della sanzione
amministrativa prevista dalla
legge, nonché l’esclusione da
ogni contributo amministrato
dalla Regione Piemonte.
Maggiori informazioni sulle
modalità di compilazione e su
ogni altro obbligo presso gli Uffici Coldiretti.
ASSOCIAZIONE REGIONALE
GRUPPI COLTIVATORI
SVILUPPO del PIEMONTE
Programma di Sviluppo Rurale 2007-2013 - Misura 111.1
Sottoazione B) Informazione in campo agricolo
Stiamo attendendo dalla Regione le informazioni circa il nuovo bando Ocm Promozione 2015:
LA NOSTRA MISSION: ascoltare le esigenze dei soci, progettare attività, realizzare iniziative ed eventi e
materiali ecc, per promuovere il vino all’estero, ottenendo finanziamenti pubblici. Soggetto operativo :
associazione “Piedmont Red e White”
ATTIVITÀ FINANZIABILI: singole missioni all’estero aziendali inserite nel progetto e iniziative collettive
su fiere programmate o nuovi eventi da “inventarsi” insieme
COSA FAREMO SUL PROGRAMMA 2015- 2016 ? : cosa vorranno i produttori. In programma un
incontro aperto agli interessati per decidere su quali Paesi operare e stabilire quali attività
programmare siano esse singole - personali che collettive.
Ti aspettiamo
GIOVEDI’ 12 MARZO ORE 16.00
presso l’ufficio COLDIRETTI DI ASTI, C.so F. Cavallotti n. 41.
Se sei interessato e vuoi essere aggiornato indicaci il tuo indirizzo e- mail, oppure scrivi a
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sostituire un’intera arcata dentaria è la protesi mobile, la classica
dentiera. Chi porta questo tipo di protesi ne conosce però bene
i limiti: palato lungo per aumentare la tenuta, scarsa sensazione
del gusto dei cibi, necessità di ricorrere a paste adesive o a continue ribasature per evitare che la protesi balli.
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persone, che nel periodo di riferimento hanno prodotto meno
di 1.000 litri di vino da uve acquistate, purché tale vino non
sia stato oggetto di successiva
cessione;
- le distillerie e gli acetifici;
- le persone fisiche o giuridiche, o le associazioni di dette
persone, che trattano esclusivamente prodotti già condizionati
in contenitori etichettati ai sensi
della vigente normativa;
- le imprese agricole.
Le imprese industriali, artigianali e commerciali, le cantine
sociali ed enopoli, operanti in
Piemonte che vinificano, manipolano o detengono prodotti
vinicoli in più stabilimenti devono presentare una dichiarazione
unica, in tale caso i dati aziendali dovranno comprendere anche le movimentazioni avvenute
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I BOVINI ALLEVATI IN PIEMONTE
I
n Piemonte il comparto produttivo della carne bovina,
seppur in contrazione negli
ultimi anni, continua a rappresentare un settore trainante
dell’economia agroalimentare regionale, sia in termini di fatturato
che dal punto di vista del numero
di addetti.
La produzione regionale, in termini di numero di capi bovini allevati, è in costante diminuzione
negli ultimi anni, nonostante ciò
continua a rappresentare circa il
12% della produzione nazionale.
In Piemonte, oltre alla pregiata
razza Piemontese che rappresenta circa il 60% della produzione, vengono allevate da molti
anni anche le principali razze da
carne francesi tra le quali le più
rappresentative sono la Garonnese e la Limousine che insieme
rappresentano circa il 35% della
produzione regionale.
Asprocarne Piemonte da alcune settimane ha costituito un
tavolo di lavoro attorno al quale
si è cominciato a ragionare sulle possibili soluzioni ad una crisi
che continua ad attanagliare gli
allevamenti.
Come già accennato brevemente sullo scorso numero, le richieste dei produttori piemontesi
vertono su un Piano Carni che sia
a tutti gli effetti un progetto di
rilancio della zootecnia bovina da
carne.
Il progetto messo a punto
prevede tre pilastri principali a
sostegno dell’obiettivo unico:
migliorare il mercato della carne
bovina, distinguendola da quella
di provenienza estera, per farla
preferire ai consumatori, recuperare quote di mercato e remunerare adeguatamente l’impresa
preparandola alle nuove sfide
della PAC Europa 2020 e delle
nuove regole del commercio internazionale previste dagli accordi del WTO.
I tre pilastri che abbiamo individuato quali punti fondamentali
di sostegno sono:
• L’istituzione di un marchio
ombrello nazionale, da utilizzare insieme ai marchi
regionali già conosciuti e
che caratterizzano le nostre
produzioni di qualità, legato
al disciplinare di produzione
del vitellone ai cereali che
prevede tra l’altro un periodo minimo di allevamento in
Italia anche per i ristalli provenienti dalla Francia.
• La promozione di una filiera
“tutta italiana” per la produzione di ristalli nazionali
al fine di non più dipendere totalmente dall’estero
nell’approvvigionamento di
giovani bovini da destinare
Mario Panero
Presidente Asprocarne Piemonte
all’ingrasso.
• Il finanziamento privato del
Piano, e in particolare del
marchio istituzionale, attraverso la raccolta privata
di denaro con un prelievo
obbligatorio (delibera ministeriale “erga omnes” vincolante per tutta la filiera) nei
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L
o scorso 19 Novembre si
sono incontrati, in provincia di Cuneo, le Organizzazioni di Produttori ortofrutticole
del Piemonte, le organizzazioni
professionali e le centrali cooperative locali ed il Creso Centro
Ricerche per discutere e proporre soluzioni alla pesante crisi di
mercato in cui si trova il comparto della frutta estiva.
“Sono tutti consci del fatto
che non esiste una sola soluzione per guarire i mali del settore, ma si deve trovare una cura
coordinata e condivisa da tutta la filiera e con l’ausilio delle
Istituzioni. Dalla concertazione
sono emerse diverse azioni da
proporre, al fine di contrastare
la pesante riduzione di reddito
dei frutticoltori che, oltre a subire i danni causati da eventi climatici anomali, da ormai troppi
anni subiscono la fluttuazione
del mercato e la concorrenza
di produttori ed esportatori di
Paesi extra europei che possono vantare costi di produzione
nettamente inferiori ai nostri
e, non ultimo, scelte politiche
internazionali sulle quali nulla
può il singolo produttore”. Questo quanto si legge nella lettera
sottoscritta da Coldiretti e dalle
altre Organizzazioni agricole, insieme alle Centrali Cooperative,
alle Organizzazioni dei Produttori ed al CreSo e inviata all’Assessore regionale all’agricoltura
Giorgio Ferrero.
Serve anzitutto un coordinamento dell’intera filiera, poiché
è impensabile che un unico attore possa mettere in campo
una unica soluzione per tutto
il comparto. E’ quindi assolutamente necessario che si creino
sinergie tra il mondo della produzione e quello delle strutture
di condizionamento e della trasformazione, nonché della filiera
distributiva (GDO, altri canali di
vendita), coninvolgendo anche
le Istituzioni che possono dare
il loro contributo. I concetti sui
quali le Organizzazioni Agricole
ed economiche della provincia
di Cuneo ritengono necessario
aprire un confronto sono i seguenti:
1. È necessario migliorare l’aspetto qualitativo, in particolare quello organolettico
dei prodotti ortofrutticoli
sfruttando oltre alla vocazionalità dei territori, le
innovazioni varietali. Inoltre, bisogna applicare maggiormente le corrette pratiche agronomiche, poiché
con esse si possono migliorare le caratteristiche merceologiche delle produzioni
sia estetiche (soprattutto
colore e pezzatura) che organolettiche (i carichi produttivi, gli apporti di acqua
e concimi, si sa sono strettamente correlati con la
qualità e conservabilità dei
prodotti vegetali).
2. Alle Istituzioni si chiede di
affrontare e fare annullare
i velati protezionismi che
diversi Paesi nel mondo attuano, impedendo di fatto
l’esportazione dei nostri
prodotti, utilizzando il più
delle volte cavilli burocratici anche in assenza di veri
e propri rischi fitosanitari
(vedi questione Susine in
Brasile ed India e Kiwi a
Taiwan).
3. E’ altresì necessario togliere
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Il Goji è un eccellente
sorgente di antiossidanti
con una importantissima
proporzione di carotenoidi, ma anche di polisaccaridi propri. Il potere
antiossidante delle bacche di Goji è il più alto
in assoluto, tra tutti gli
alimenti conosciuti.
Carote: 275
Tabella ORAC
contenuto
Arance: 750
antiossidanti
Cipolle: 875
Barbabietole: 2210
Cavoletti di Bruxelles: 2225
Spinaci: 2450
Fragole: 2475
More: 2650
Mirtilli: 3750
Melograno: 10470
Goji del NingXia: 30000
calibri più piccoli ( divieto
di commercializzazione dei
calibri C e D) e le seconde
categorie di qualità, che,
arrivati sul banco, disaffezionano il consumatore e
producono di conseguenza
effetti negativi sulla commercializzazione, riducendo i prezzi medi di vendita.
4. E’ necessario cominciare a
considerare la GDO come
un partner e non un “antagonista” del Mercato promuovendo, con l’aiuto delle
Istituzioni, maggiori consumi di frutta anche per il
miglioramento della salute
pubblica, che ne derivereb-
be; di primaria importanza
l’ortofrutta per una dieta
sana ed equilibrata anche
per prevenire le malattie
(come diabete, obesità ecc.).
La promozione deve essere coordinata e condivisa
attraverso regole chiare e
semplici, in modo che tutti
gli attori partecipino attivamente a sostenerla senza
che sia esclusivamente a
carico dell’anello più debole
della filiera.
5. Non dobbiamo dimenticare
che è assolutamente necessario che le Istituzioni
impongano maggiori controlli sui prodotti ortofrut-
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- Trasportatori a coclea
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ticoli provenienti da aree
soprattutto Extra-Europee,
che non hanno ancora raggiunto standard qualitativi
e salutistici pari alle nostre
produzioni, senza dimenticare però, che tali controlli
debbano essere effettuati
anche direttamente nei
punti vendita, per una
maggior tutela del consumatore finale.
6. Il tavolo di lavoro può essere individuato nell’Organismo Interprofessionale (OI),
ma occorre rivederne il funzionamento, in modo tale
da poter consentire scelte
democratiche e condivise.
La lettera inviata alla Regione, ed in particolare all’assessore Ferrero, ma anche alle altre Istituzioni, rappresenta per
Coldiretti una buona base di
partenza, che rispecchia quanto l’Organizzazione attraverso
la propria Consulta aveva fatto
emergere lo scorso anno e dove
si chiedeva di affrontare il 2015
in tempo utile e non attendere,
come spesso succede, la ricerca
delle soluzioni quando il problema si manifesta.
Coldiretti farà fino in fondo la
sua parte, convinta che puntare
sulla qualità rappresenta l’unica
arma vincente della frutticoltura
cuneese.
39
S
ono stati presentati presso il Centro ricerca per la
frutticoltura del CReSO a
Manta, i risultati del Progetto
“Imaging a risonanza magnetica per i prodotti ortofrutticoli”, finanziato dalla Fondazione
Cassa di Risparmio di Cuneo
attraverso il Bando Ricerca Scientifica 2011. I partner
sono l’Università di Torino con
Agroinnova e il Centro di Biotecnologie Molecolari, il Centro
di ricerca CReSO e la cooperativa saluzzese Sanifrutta, che si
occupa del condizionamento di
frutta fresca.
Antonio Degiacomi, vicepresidente della Fondazione
Cassa di Risparmio di Cuneo,
ha descritto l’impegno della
Fondazione a supporto della ricerca e dell’innovazione tecnologica, condotte sul territorio
provinciale.
Il cuore del seminario è
stata la relazione di Agroinnova, capofila del Progetto e
del Dipartimento di Biotecnologia molecolare di Torino,
che hanno illustrato i risultati
dell’attività di ricerca condotta
in questi anni. Un prototipo di
risonatore, che sfrutta lo stesso
principio utilizzato per le analisi mediche ormai di routine,
è stato progettato per radiografare i frutti e “leggerne” la
struttura interna. Si è lavorato
a correlare le immagini con i
difetti “occulti”, per poter “leg-
ATTUALITÁ
DAL CRESO, LA RISONANZA
MAGNETICA PER LA FRUTTA
Presentato a
Manta, il progetto
“Imaging” interessa
tutti i prodotti
ortofrutticoli”
Kiwi inoculo
gere” le anomalie fisiologiche
o patologiche nella struttura
della polpa. Le linee di lavorazione attuali già montano apparecchiature sofisticate, che
consentono di selezionare la
frutta sulla base di parametri
estetici (peso, forma, colore…)
o gustativi. Mancava un lettore
di difetti interni, che consentisse di individuare e scartare,
ad esempio, i frutti con principi
di marciumi interni. Niente più
brutte sorprese per il consumatore. La MRI ha mostrato un
potenziale molto interessante.
Si tratta ora di adattare il prototipo da laboratorio alla lavorazione in linea.
Nello scenario della frutticoltura cuneese, il Creso ha
messo a punto gli standard di
qualità per raffrontare le analisi convenzionali con le immagini della MRI. Sanifrutta,
partner operativo del Progetto,
ha descritto le prime prove di
applicazione in linea della tecnologia, in affiancamento ai
sistemi di selezionamento già
in uso.
Le relazioni della giornata
sono consultabili on line sul
portale istituzionale del CReSO
(www.cresoricerca.it).
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Sottoazione B) Informazione in campo agricolo
Il 2015 sarà “BIO”?
I
l 2015 appena cominciato
determina anche per il mondo del biologico un anno di
collegamento. La transizione tra
vecchia PAC ed ex PSR alla PAC
2014-2020 aprono uno scenario ancora parecchio incerto sui
futuri contributi all’agricoltura
biologica in generale. Fino al
2014, era possibile infatti aderire a misure contributive quali la
214.2 (lotta biologica) e la 132
(rimborso spese di certificazione) che permettevano a
tutte le
aziende di poter essere “aiutate”
nella gestione delle spese per la
gestione biologica dell’azienda
e della burocrazia richiesta dal
biologico. D’altro canto, però,
il futuro del bio non è poi così
oscuro!
Leggendo i giornali finanziari
ed analizzando gli andamenti
dei mercati nazionali ed esteri, possiamo infatti decretare
con piacere che i consumi e la
richiesta di prodotto certificato
biologico sta crescendo e che il
consumatore sta indirizzando le proprie scelte
di mercato proprio
nella direzione
dei prodotti sani
e certificati! In
un momento
abbastanza di crisi
per i mercati
agricoli,
final-
mente buone notizie…
In questa direzione, vanno
anche i resoconti esposti al Biofach appena concluso: nel 2013,
il fatturato raggiunto dalla vendita di prodotto biologico ha
raggiunto i 72 miliardi di dollari!
I paesi più “virtuosi”, in tal senso,
si sono dimostrati ancora Svizzera e Danimarca, in cui l’attenzione all’alimentazione umana è
sempre molto alta. Il numero di
produttori anche è aumentato
fino ad arrivare a 2 milioni e il
dato è sicuramente più positivo,
se si considera che attualmente
in tutto il mondo sono coltivati
biologicamente circa 44 milioni
di ettari!
Quando cresce l’attenzione,
cresce purtroppo anche la speculazione e solo a fine gennaio
Coldiretti ha appoggiato l’operazione della Guardia di Finanza
che ha sgominato una truffa
a scapito di circa 45.000 agricoltori biologici italiani il cui
prodotto non veniva valutato a
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40
causa del continuo ingresso di
prodotti contraffatti soprattutto
dall’Est. Dopo l’operazione, si è
richiesta maggiore trasparenza
in etichetta per i prodotti biologici, segnandone la provenienza
anche degli ingredienti per salvaguardare il made in Italy e la
qualità nostrana. In tal senso,
anche l’Europa si sta muovendo
in direzione di una normativa
magari più rigida per i produttori, ma che sia in grado di dare
veramente importanza e valore
alle vere aziende biologiche che
credono nel loro sforzo di produrre cibo di qualità, nel pieno
rispetto dell’ambiente.
Coldiretti Cuneo non vuole
stare a guardare ed ha iniziato
a sondare il territorio per cercare nuovi mercati e opportunità economiche per le aziende
biologiche locali… insomma il
bio potrebbe essere una buona
opportunità per le aziende agricole, informatevi presso i nostri
uffici!
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FINALMENTE UNA BOCCATA D’OSSIGENO PER LE IMPRESE FRUTTICOLE
MELE E KIWI CUNEESI SUI
MERCATI D’OLTRE MARE
L
a campagna commerciale
di kiwi e mele sta dando,
soprattutto sui cosiddetti
“mercati d’oltremare”, risultati
soddisfacenti e può rappresentare una boccata d’ossigeno per
le imprese frutticole, soprattutto
dopo la brutta campagna commerciale e le pessime liquidazioni della frutta estiva.
Il kiwi, in particolare, ha trovato fin dall’inizio della campagna commerciale, e soprattutto
per il prodotto “Made in Cuneo”,
una buona collocazione sul mercato. A rendere particolarmente
attivo il mercato, ha contribuito
la presenza contemporanea di
più fattori: la diminuzione negli ultimi anni della produzione
a livello mondiale, causata dalla
PSA del kiwi; una minore incidenza proprio della batteriosi
del kiwi, nella stagione produttiva, nella nostra regione; una
performance
qualitativa
eccellente in Piemonte ed in
Emilia Romagna, cui ha fatto da
contro altare, un peggioramento
notevole della qualità nelle altre
regioni produttive; nonché, lo
spazio lasciato libero dal Cile,
colpito da una forte gelata, che
ha provocato una particolare
penuria di prodotto sul mercato nei mesi estivi. Complici le
ottime quotazioni del prodotto
realizzate da numerose aziende
nel periodo della raccolta, si può
tranquillamente constatare una
campagna commerciale soddisfacente, anche se non va sottovalutata la sempre maggiore
pressione esercitata sul mercato
dal prodotto di origine greca,
che, a causa dell’embargo russo,
ha inevitabilmente riversato la
sua quota di prodotto sugli altri
mercati.
Per quanto riguarda la campagna commerciale delle mele,
nonostante l’incremento produttivo nazionale e mondiale, e
le difficoltà dovute dall’embargo russo, il mercato sta procedendo
regolarmente, con
un deflusso delle
scorte in linea con
le annate precedenti,
come confermato dai
periodici rapporti di
“Assomela”. Nella nostra
provincia, a farla da padrona
sono le la varietà del gruppo
Gala (circa 40 mila tonnellate),
che fanno da traino sui
mercati internazionali, anche per
le
altre
varietà.
Le mele
p i e montesi
vengono
esportate in tutti
i continenti
e ormai la destinazione prevalente è quella
cosiddetta “d’oltremare”, mentre
il mercato europeo si dimostra
sempre più difficile e meno recettivo. Ad essere apprezzate
nel mondo, sono soprattutto le
nostre mele a buccia rossa, premiate per l’ottima qualità raggiunta, un risultato che premia
il percorso di selezione e miglioramento qualitativo affrontato
negli ultimi anni. Il traguardo
raggiunto con l’ottenimento
dell’I.G.P. “Mela Rossa Cuneo”, è
sicuramente un dovuto riconoscimento della qualità raggiunta
nel nostro territorio, ma non può
e non deve essere visto come la
meta. Deve, invece, essere considerato come un importante
strumento di promozione, utile
per continuare e dove possibile
incrementare, il lavoro di perfezionamento qualitativo perseguito negli ultimi anni.
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ORTOFRUTTA: NORME DI
COMMERCIALIZZAZIONE E
CORRETTA ETICHETTATURA
L
mente in etichetta le generalità
del prodotto posto in commercio, pena l’addebito di pesanti
sanzioni pecuniarie.
Tale obbligo, per tutti gli operatori interessati, prevede di
indicare sia nel documento di
trasporto che sulla fattura i dati
obbligatori in etichetta, ovvero: Specie, Categoria, Calibro se
previsto dalle norme di commercializzazione, Origine, Dati
aziendali (denominazione, indirizzo, ecc.) e n° di Lotto, oltre al
numero di iscrizione alla BDNOO
o l’eventuale dicitura di esenzione. Sono soggetti alle Norme di
commercializzazione generale
tutti i prodotti ortofrutticoli
così come riportati nella parte A
dell’allegato 1 del Regolamento
di esecuzione (UE) n.543/2011.
Mentre sono soggetti a Norme
di commercializzazione specifiche: mele; agrumi; kiwi; lattughe, indivie ricce e scarole; pesche e nettarine; pere; fragole;
peperoni dolci; uve da tavola;
pomodori.
Non sono invece
soggetti all’obbligo di
conformità alle norme di
commercializzazione:
• i prodotti destinati alla trasformazione industriale, o
destinati all’alimentazione
animale ad altri usi non alimentari a condizione che
siano chiaramente contrassegnati con la dicitura “Destinati alla Trasformazione”
o “Destinati all’alimentazione animale” o ad ogni altra
dicitura equivalente;
• i prodotti che il produttore
cede, nella propria azienda,
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e norme di commercializzazione dei prodotti ortofrutticoli, introdotte dagli
appositi regolamenti CE e UE e
dalle norme nazionali sull’etichettatura, impongono a tutte le imprese, che effettuano il
confezionamento di prodotti ortofrutticoli, di indicare corretta-
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essere ivi resi conformi alle
norme di commercializzazione tramite appropriato
imballaggio;
• i seguenti prodotti: funghi
non coltivati; capperi; mandorle amare; mandorle sgusciate; nocciole sgusciate;
noci comuni sgusciate; pinoli (o semi del pino domestico); pistacchi; noci macadamia; noci pecàn; altra
frutta a guscio; banane da
cuocere essiccate; agrumi
secchi; miscugli di noci tropicali; miscugli altra frutta a
guscio; zafferano.
L’etichetta
Sia i prodotti soggetti alle norme
di commercializzazione generale, i prodotti soggetti a norme di
commercializzazione specifiche,
devono essere correttamente
etichettati. Premettendo la necessità di realizzare le “etichette”
con sistemi che impediscano le
eventuali colature dell’inchiostro e con le dovute differenze
tra specie e specie, proviamo di
seguito a sintetizzare le indicazioni necessarie:
1. Specie: è necessario indicare la specie (in questo esempio PESCHE) e poi seguire le
indicazioni delle norme di
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al consumatore;
• i prodotti venduti direttamente dal produttore al
consumatore, per il fabbisogno personale di quest’ultimo, su mercati riservati
esclusivamente ai produttori di una data zona di produzione, come definiti dal
D.M. (Mipaaf) 20 novembre
2007;
• i prodotti che sono sottoposti a operazioni di mondatura o taglio che li hanno
resi “pronti al consumo” o
“pronti da cucinare”;
• i prodotti commercializzati
come germogli commestibili dopo la germinazione
di semi di specie di piante
classificate come prodotti
ortofrutticoli;
• i prodotti venduti o consegnati dal produttore a
centri di condizionamento
e di imballaggio o a centri
di deposito, oppure avviati
dall’azienda del produttore
verso tali centri;
• i prodotti avviati, ma non
ceduti, da centri di deposito
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commercializzazione che
variano da specie a specie.
Nel caso delle pesche sono
obbligatori il nome della specie ed il colore della
polpa, è facoltativo inserire
anche il nome della varietà.
2. Origine: è obbligatorio riportare lo stato di produzione (Italia) e facoltativo
riportare dizioni più caratterizzanti (Italia, Cuneo,
ecc.)
3. Categoria (CAT): per tutti i
prodotti normati è obbligatorio riportare la categoria
del prodotto, secondo le
specifiche del singolo regolamento.
4.C a l i b r o
(CAL): per tutti i prodotti
normati delle categorie
I ed Extra, è
obbligatorio
riportare anche il
calibro del prodotto,
secondo le specifiche del
singolo regolamento.
5. Tara – Peso: va indicato il
peso all’origine o la tara
dell’imballaggio; la prima
dizione si usa per la vendita
prevista a collo mentre, la
seconda si usa per la vendita prevista a peso.
6. Imballatore e/o speditore:
vanno riportati il nome e
l’indirizzo.
7. Lotto: è obbligatorio identificare il lotto di produzione e/o confezionamento;
la metodologia va stabilita
dalla singola impresa; di
minima è un codice alfanumerico preceduto dalla
lettera L. che, permetta di
rintracciare velocemente e
con certezza, le diverse partite prewsenti in azienda.
8. Banca Dati Nazionale degli Operatori Ortofrutticoli
(BDNOO): occorre riportare
il numero d’iscrizione alla
BDNOO; per tutti coloro
che sono esenti occorre
riportare la dizione: “esonerato ai sensi del D.M. del
03/08/2011 n. 5462”
Nella vendita al minuto, le
indicazioni esterne, all’imballaggio, devono essere presentate in modo chiaro e leggibile. I
prodotti possono essere posti
in vendita a condizione che
il rivenditore esponga accanto ad essi, su apposito cartello,
in caratteri chiari e leggibili, le
informazioni relative al Paese di origine e se del caso, alla
categoria e alla varietà od altre
caratteristiche commerciali, in
modo tale da non indurre in
errore il consumatore. Le indicazioni sono obbligatorie sia per i
prodotti assoggettati alle “Norme specifiche” che per quelli assoggettati alla “Norma generale”.
IMPORTANTE: fatta eccezione per le ricevute al consumatore finale, oltre all’iscrizione
alla BDNOO o l’eventuale
esenzione, le fatture ed i documenti di accompagnamento, devono recare il nome del
prodotto, il numero di lotto
ed il Paese di origine. Per i
prodotti soggetti a norme di
commercializzazione specifiche vanno poi riportate, le
caratteristiche richieste dalle
singole norme (categoria, calibro, varietà ecc.).
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Stand G 34-35
45
T
utti i produttori ortofrutticoli che operano nel settore
degli ortofrutticoli freschi
devono porre la massima attenzione all’applicazione della normativa comunitaria in materia
di commercializzazione. Attualmente la materia è disciplinata
dal Regolamento di esecuzione
(UE) n.543/2011, alla quale sono
soggette, pur con diversi livelli di
adempimenti, tutti gli operatori
della filiera dell’ortofrutta fresca.
Le imprese che, a valle della produzione primaria, effettuano il confezionamento o la
commercializzazione di prodotti
ortofrutticoli, sono tenute all’iscrizione nella Banca Dati Nazionale degli Operatori Ortofrutticoli (BDNOO).
In particolare sono tenuti all’iscrizione alla BDNOO i seguenti
soggetti:
• grossisti di mercato e fuori
mercato (operatori che commercializzano all’interno o al
di fuori dei mercati all’ingrosso, che utilizzano gli appositi
stand e/o che sono in possesso di magazzini idonei per la
commercializzazione dei prodotti);
• imprese che commercializzano per conto terzi (es. commissionari);
• Organizzazione dei Produttori
(OP), loro associazioni (AOP) e
gruppi di produttori (GP);
• cooperativa di produttori non
associati ad OP/AOP/GP o ad
altra cooperativa;
• imprenditore agricolo (non
associato ad OP/AOP/GP od a
cooperativa) con un volume
annuo commercializzato, su-
periore a € 60.000 IVA esclusa,
per i prodotti soggetti a norme;
• centrali di acquisto per la
grande distribuzione;
• grande distribuzione organizzata GDO (ipermercati, supermercati, discount ed altre
grandi superfici di vendita con
un volume annuo di commercializzato del comparto ortofrutticolo superiore a € 60.000
IVA esclusa);
• dettaglianti (con volume
annuo commercializzato del comparto ortofrutticolo superiore a
€ 60.000) IVA esclusa;
• tutti gli operatori che
effettuano
importazioni e/o esportazioni
di prodotti ortofrutticoli freschi di cui all’’allegato I
parte IX del Regolamento UE
ATTUALITÁ
COME FUNZIONA LA BANCA
DATI NAZIONALE OPERATORI
ORTOFRUTTICOLI
Occorre riportare
un’apposita
dicitura per i
produttori esentati
dalla Banca dati
ATTUALITÁ
46
n.1308/2013 da e verso Paesi
terzi all’Unione.
• gli operatori che effettuano
contratti a distanza compreso il commercio elettronico
(e-commerce) dei prodotti
ortofrutticoli anche nel caso
di non detenzione degli stessi.
N.B.: i soggetti iscritti, sono
tenuti a riportare anche sui
documenti di trasporto e sulle
fatture, oltre che in etichetta, il numero di iscrizione alla
BDNOO.
Sono invece esentati dall’obbligo d’iscrizione le seguenti categorie:
 gli imprenditori agricoli che
vendono, consegnano o avviano i prodotti ortofrutticoli ai
centri di confezionamento o di
deposito, all’interno dell’ambito italiano;
 i titolari di centri di deposito
che avviano esclusivamente i
prodotti ortofrutticoli verso
i centri di confezionamento e di imballaggio, all’interno dell’ambito italiano;

gli imprenditori agricoli che av-
viano esclusivamente i prodotti ortofrutticoli agli impianti di
trasformazione;
 gli imprenditori agricoli che
cedono nella propria azienda
i prodotti ortofrutticoli direttamente al consumatore,
per il fabbisogno personale di
quest’ultimo;
 le imprese agricole che conferiscono esclusivamente prodotti ortofrutticoli alle organizzazioni di produttori o alle
cooperative di appartenenza
per la commercializzazione;
 le cooperative che conferiscono esclusivamente prodotti alle
organizzazione dei produttori
per la commercializzazione;
 gli imprenditori agricoli ortofrutticoli (non associati ad OP o
a Cooperativa), con un volume
annuo di prodotto commercializzato inferiore a € 60.000.
Tale importo è riferito all’anno
precedente, escludendo l’IVA e
solo per i prodotti soggetti a
norma di commercializzazione;
 strutture della G.D.O. (ipermercati, supermercati, discount ed
altre grandi superfici di vendita) con un volume annuo di
prodotto commercializzato del
comparto ortofrutticolo inferiore a € 60.000 (fatto salvo per
imprese di nuova costituzione).
Tale importo è riferito all’anno
precedente, escludendo l’IVA e
solo per i prodotti soggetti a
norma di commercializzazione;
 dettaglianti (esercizi specializzati in frutta e verdura, ambulanti), con un volume annuo di
prodotto commercializzato inferiore a € 60.000 (fatto salvo
per imprese di nuova costituzione). Tale importo è riferito
all’anno precedente, escludendo l’IVA e solo per i prodotti
soggetti a norma di commercializzazione;
 le persone fisiche o giuridiche,
la cui attività nel settore degli
ortofrutticoli consiste esclusivamente nel trasporto delle
merci (trasportatori).
Importante: i soggetti esentati da tale obbligo di iscrizione alla BDNOO devono tuttavia riportare sui documenti
di trasporto e sulle fatture la
seguente dicitura “esonerato ai
sensi del D.M. del 03/08/2011
n. 5462”
DAL 10 AL 12 APRILE SI SVOLGE LA XIII EDIZIONE DI FRUTTINFIORE
FIORI E FRUTTI
PROTAGONISTI A LAGNASCO
T
orna a Lagnasco dal 10 al 12
aprile Fruttinfiore, la manifestazione che per tre giorni vuole festeggiare la migliore
produzione frutticola locale, per
la frutta: quella sana, buona… e
in fiore!
Giunta alla sua XIII edizione,
l’inaugurazione è prevista per
venerdì 10 aprile alle 16.30 nel
piazzale Asprofrut. Fruttinfiore accompagnerà i visitatori in
una full immersion nel mondo
della frutta, facendo scoprire e
valorizzare il lavoro di un intero territorio. Un territorio ricco
di colture, ma anche di cultura,
di gente con ambizione, volontà,
caparbietà, che grazie alla continua innovazione ha saputo trasformare antiche tradizioni nella
moderna frutticoltura.
Ricco il calendario degli ap-
puntamenti: saranno
protagonisti,
come sempre,
lo STAO, Salone
delle Tecnologie
Applicate
all’Ortofrutticoltura, i
mercatini
ricchi di prelibatezze, i laboratori e tante attività didattiche per i più piccoli. E
non solo: arte e convegni, bancarelle ricche di curiosità, fuochi
d’artificio, ospiti e, per tutti gli
appassionati di fitwalking, la
VII edizione della “Camminata
tra i frutteti in fiore” .
Confermato, inoltre, Fruttintavola, un percorso gastronomico in collaborazione con le
Associazioni di categoria, per celebrare la frutta anche a tavola,
tra
piatti tradizionali e gustose ricette innovative.
Tra le novità di questa edizione, un’area dedicata agli Showcooking, a “golose” dimostrazioni di cucina con i prodotti del
territorio.
Tre giornate davvero intense
per conoscere ed apprezzare il
mondo della frutta, nella splendida cornice di un territorio ricoperto di fiori e frutti.
All’organizzazione, la cui regia è affidata alla Pro Loco di
Lagnasco, partecipano, oltre
all’Amministrazione comunale
che ha fortemente voluto ed
ATTUALITÁ
47
ATTUALITÁ
48
appoggiato la manifestazione,
le più importanti associazioni di
produttori frutticoli del Piemonte, nonché l’Associazione che le
raccoglie: Assortofrutta, insieme
a Coldiretti Cuneo e CReSO. Il
programma dettagliato dell’evento è visitabile sul sito ufficiale della manifestazione: www.
fruttinfiore.it.
DENTRO LA
MANIFESTAZIONE
PIAZZALE ASPROFRUT
L’inaugurazione dell’evento è
prevista presso il Piazzale Asprofrut, alle ore 16,30 di venerdì 10
aprile
S.T.A.O. – Da venerdì 10 aprile
a domenica 12 aprile
Sul piazzale Asprofrut si svolgerà la XIII edizione dello S.T.A.O.
– Salone delle Tecnologie applicate all’ortofrutticoltura, che
offre al visitatore ed agli addetti
ai lavori il meglio della strumentazione tecnologica in ambito
frutticolo.
Scopo del Salone è quello di
rafforzare lo scarso raccordo tra
i vari segmenti della filiera, attraverso l’incontro dei maggiori
rappresentanti del settore, dai
produttori ai coltivatori, senza
dimenticare il consumatore finale.
Mercatino Fruttinfiore –
Sabato dalle 10 alle 23 e
domenica dalle 9 alle 19.
Lungo il corso della Via principale di Lagnasco (Via Roma, da
Piazza Umberto 1° fino al Piazzale Asprofrut, sede dello S.T.A.O.)
troverà spazio il tradizionale
mercatino di prodotti ortofrutticoli e della migliore tradizione
gastronomica piemontese, uniti
ad altri prodotti dell’artigianato
locale sempre comunque legati
al tema della frutta.
Nella giornata di domenica,
S e m p li c e m e n t e
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grazie ai volontari della Pro Loco
si potranno degustare le fumanti e tradizionali frittelle di mele,
ovviamente e rigorosamente a
base di mele di Lagnasco.
Via Tapparelli, sarà la sede
della “Via della Cosmesi Naturale”, un incontro tra le maggiori
aziende produttrici di cosmetici
naturali, per coniugare bellezza
e benessere immergendosi nella
natura.
In piazza Umberto 1° stand
istituzionali e consorzi di
valorizzazione
Nella prima metà di Piazza
Umberto 1° arrivando da Via
Roma, troveranno spazio gli
stand istituzionali, quelli delle
delegazioni ospiti, ancora in fase
di definizione, e i Consorzi di Valorizzazione e Tutela dei prodotti
agricoli della Provincia di Cuneo.
Anche quest’anno si vuole
dunque proporre un momento
di incontro tra realtà diverse, ma
vicine per volontà di valorizzazione. Un momento espositivo e
di vendita di prodotti rappresentato da una sorta di gemellaggio fra regioni ad alta vocazione
frutticola.
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50
ATTUALITÁ
DETRAZIONE DI 200 EURO PER I TERRENI IN 33 COMUNI CUNEESI
IMU: UNA QUESTIONE ETERNA!
Roberto
Moncalvo
al
Governo: “ E’ necessario
eliminare le incongruenze
coinvolgendo
gli
Enti
territoriali.
Mantenere
l’esenzione per le imprese
agricole professionali nelle
aree svantaggiate”.
Il Senato ha approvato il decreto legge sulle esenzioni Imu
riguardanti i terreni agricoli, accogliendo alcuni emendamenti
del Governo e dei relatori. Ora il
testo deve essere discusso alla
Camera, ma arriva “blindato” perché verrà chiesta la fiducia.
Il provvedimento stabilisce la
detrazione di 200 euro, corrispondente a circa due ettari di
superficie, per i terreni di collina
svantaggiati e destina ai relativi
Comuni, a fronte del minor gettito, il contributo di 15,35 milioni di euro. In provincia di Cuneo
sono interessati i territori di: Baldissero d’Alba; Bastia Mondovì;
Camo; Castiglione Tinella; Ceresole d’Alba; Clavesana; Cossano
Belbo; Diano d’Alba; Dogliani;
Farigliano; Mango; Monchiero;
Mondovì; Monforte d’Alba; Montà; Montaldo Roero; Montelupo
Albese; Monteu Roero; Neviglie;
Niella Tanaro; Novello; Pocapaglia; Roddino; Rodello; Sanfrè; Santa Vittoria d’Alba; Santo
Stefano Belbo; Santo Stefano
Roero; Sinio; Sommariva Bosco;
Sommariva Perno, Trezzo Tinella
e Verduno.
Inoltre, estende agli anni successivi al 2014 l’esenzione per
i terreni agro-silvo-pastorali a
proprietà collettiva indivisibile e
inusucapibile: cioè quelli di pro-
prietà comunale o privata gravati
da “usi civici” e sui quali i componenti di una comunità hanno
il diritto di godimento per caccia,
pascolo, legno, semina, non in
forza di una legge formale, ma
per prassi.
Infine, altro aspetto rilevante, il
decreto prevede che non si applichino sanzioni e interessi nel caso
in cui chi era tenuto a versare
l’imposta per il 2014 lo effettui
entro il prossimo 31 marzo. Le
nuove norme, poi, garantiscono
il diritto al rimborso o alla compensazione per quanti hanno già
versato e non dovevano farlo,
stabilendo anche che il ministero
dell’Economia provveda, entro il
30 settembre 2015, a una verifica del reale gettito incassato dai
Comuni per il 2014 in modo da
procedere alle relative variazioni
a loro favore.
51
ATTUALITÁ
La cena dei Contadini a Benevagienna
Sabato 7 febbraio a Bene Vagienna, si è svolta la decima edizione della “Cena dei contadini” presso il ristorante
“L’arciprete”. L’adesione all’evento cresce di anno in anno: a
questa edizione hanno partecipato circa 170 persone. Da
tutti i partecipanti, un grazie va ai commercianti, sia del
paese benese che al di fuori di esso, che hanno offerto prodotti e articoli, che sono stati estratti durante la serata e
un ringraziamento sincero anche alle tre organizzatrici “che
ci hanno messo la volontà e tanto impegno” per la buona
riuscita della serata.
Grande partecipazione agli incontri di Giovani
Impresa a Saluzzo
Ancora un lunedì sera di grande partecipazione per Giovani Impresa a Saluzzo: oltre cento ragazzi hanno preso parte all’incontro organizzato dal movimento giovanile di Coldiretti. Due punti all’ordine del giorno: la presentazione dei bandi Ismea da parte di Sara Ferrero,
capo area Impresa e Territorio di Coldiretti Cuneo; la presentazione dell’Accordo sull’acquisto di Gasolio Agricolo nei CAP Nord-Ovest che
garantirà agli associati a Giovani Impresa sconti e agevolazioni per il rifornimento dei mezzi agricoli. Per informazioni e per partecipare ai
prossimi incontri di Giovani Impresa organizzati nella Granda contattare la Segreteria Provinciale del movimento al numero 0171 447 348.
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52
ATTUALITÁ
PER L’ISTAT SONO IN CALO
LE SUPERFICI COLTIVATE A
CEREALI. TIENE IL NORD OVEST
I positivi effetti dei
contratti di filiera
con il CAP del
Nord Ovest
consentono
la tenuta della
coltivazione del
grano in Piemonte
S
emine in leggero calo nei
campi italiani. A scattare
la prima fotografia della
situazione, in attesa del tradizionale bilancio di inizio annata
stilato dal tavolo ministeriale sui
seminativi, è l’Istat. Secondo
l’Istituto, le intenzioni di
semina dichiarate dai
coltivatori fanno registrare una contenuta diminuzione
della superficie a
seminativi (-1,3 per
cento). Calano, in
particolare, frumento
tenero (-7,6 per cento),
mais da granella (-8 per
cento) e sorgo (-8,5 per cento),
mentre risultano in aumento
frumento duro (+2,9 per cento), riso (+0,7 per cento) e cereali minori, quali orzo (+3,6 per
cento), avena (+0,3 per cento) e
“altri cereali” (+10,5 per cento).
Osservando il dettaglio territoriale, per le superfici a frumento tenero si registrano cali
in tutte le ripartizioni geografiche (-5,8 per cento al Nord-est,
-12,6 per cento al Centro e -15,7
per cento al Sud e nelle Isole), a
eccezione del Nord-ovest (+0,3
per cento). Per quelle a frumen-
to duro si prevede, invece, un
aumento in prevalenza al Nordest (+15,5 per cento), contro una
leggera flessione al Nord-ovest
(-0,1 per
cento).
Per
quanto riguarda le piante industriali, si rilevano cali delle
superfici investite a tabacco
(-26,2 per cento), colza e ravizzone (-6,5 per cento), girasole
(-0,7 per cento) e le “altre piante industriali” (-30,2 per cento); fa eccezione la soia, con un
aumento del 13,5 per cento. Le
prospettive per le ortive indicano una contrazione generalizzata delle superfici investite
a pomodoro (-1,9 per cento),
legumi freschi (-0,3 per cento)
e “altre ortive” (-9,9 per cento).
Per le leguminose da granella,
si prevede un aumento delle
superfici investite a fagioli e
fave (+12,7 per cento), a piselli
(+5,3 per cento) e ad “altri legumi secchi” (+4,4 per cento).
Per le foraggere
temporanee, a fronte di una riduzione
delle superfici investite per il mais
da foraggio (-20,1
per cento), le intenzioni dichiarate
indicano un aumento di quelle destinate alle
“altre foraggere temporanee”
(+3,6 per cento). Risultano in
calo anche le superfici investite
nella coltivazione della patata
(-3,6 per cento) e della barbabietola da zucchero (-3,9 per
cento).
Per l’annata agraria 20142015 è poi previsto un aumento dell’1 per cento delle superfici investite a colture floreali.
Contenuto l’aumento dei terreni a riposo (+0,2 per cento),
legato principalmente alla rotazione agronomica pluriennale (61,9 per cento delle aziende
agricole) e, in misura minore,
all’incertezza sull’andamento
del mercato e/o alla scarsa remunerazione dell’attività (19,2
per cento delle aziende agricole). Tra le “altre motivazioni”
prevalgono quelle legate alle
condizioni atmosferiche avverse e alla difficoltà di raggiungimento di alcuni terreni (14,7
per cento).
Tra le lavorazioni che gli agricoltori intendono effettuare
sui terreni a riposo nell’annata
agraria 2014-2015, prevalgono quelle leggere (trinciatura,
falciatura, bruciatura stoppie,
paglie e residui colturali, 43
per cento), seguite da quelle
pesanti (aratura, ripuntatura,
erpicatura, 22,3 per cento).
ATTUALITÁ
54
RIAPERTURA DI
“LOCALMENTE” A FOSSANO
G
iovedì 19 febbraio ha
riaperto la bottega della
Coop localmente di Fossano. Dopo qualche settimana
di chiusura dovuta a lavori riferiti all’impianto di riscaldamento, si propone ai consumatori
con importanti novità: il ban-
co della carne proporrà tutti
tagli confezionati sottovuoto,
la scelta di frutta e verdura di
stagione è stata ampliata: vi si
troveranno conserve, formaggi,
preparati di vario genere, senza contare le tutte leeccellenze
provenienti dalle aziende agri-
lla
Presenti a liano
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Fiera di S M-40
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Corso Matteotti, 7 - tel. 0173292711, fax 0173292777 tutti i giorni*
Segretario di zona: Cesare Gilli
Canale - Via B.Fenoglio,2 - mar. 8.30-12 e 14-17 - tel. 0173978333
apertura straordinaria da gennaio a giugno il giovedì 8.30-12
Lequio Berria - Piazza Roma (palazzo Protezione Civile)
mercoledì 9-11.30 - tel. 0173522017
Mango - Palazzo Comunale, P. XX Settembre, piano secondo
lunedì 9-11.30 - tel. 014189704
Montà – Piazza Vittorio Veneto (vic. uff. post.) - giovedì 9-11.30
Neive – Via XX Settembre, 10 - merc. 8.30-12 - tel. 0173677137
Niella Belbo – Municipio - 2º e 4º giovedì 9-11.30
Santo Stefano Belbo – Corso IV Novembre 33
merc. 8.30-12 e 14-17 - ven. 8.30-12 - tel. 0141840635
apertura straordinaria da gennaio a giugno il lunedì 8.30-12
BRA
Via A. Mathis, 3 - tel. 0172429411 - fax 017244920 - tutti i giorni*
Segretario di zona: Giorgio Bergia
Ceresole Alba – Municipio - 1º e 3º mercoledì 14.30-16.30
Cherasco - Corso L. Einaudi, 1/A
giovedì 8.30-12 - tel. 0172489465
La Morra – Via V. Emanuele, 29/31 - lun. 8.30-12 - tel. 0173509794
Sommariva Bosco - Ex-Scuole Elementari - martedì 8.30-11
Sommariva Perno – Piazza Torino, 8 - mercoledì 14.30-16.30
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Piazza Cappuccini - tel. 0174701103 - fax 0174700203 - tutti i giorni*
Segretario di zona: Elio Gasco
Garessio – Piazza Bava, 5 - giovedì 8.30-12
Monesiglio – Municipio - martedì 8.30-12
Murazzano – Via Roma, 34 (c/o Municipio)
venerdì 8.30-12 - tel. 0173791611
Ormea – Piazza Romita, 6 - 2º e 4º sabato 9-12
Saliceto – Municipio (piano terra) - 2º e 4º venerdì 9-11.30
CORTEMILIA
Via Alfieri, 15/a - Cond. Viola, 2
Segretario di zona: Cesare Gilli
tel. e fax 017381153 - ogni martedì 8.30-12 e 14-17 - venerdì 8.30-12
apertura straordinaria da gennaio a giugno il mercoledì 14-17
Piazza Foro Boario, 18 - tel. 0171447227 - fax 0171447400 - tutti i giorni*
Segretario di zona: Massimo Meineri
Bernezzo – Sala Polivalente Comunale, 1º mercoledì 9 -12
Borgo San Dalmazzo – Via Lovera, 50 - giovedì 8.30-12
Boves – Via Moschetti, 8 - merc. 8.30-12 - tel. 0171387441
Busca - C.so Giolitti,10 - c/o CAP - merc./ven. 8.30-12 - tel. 0171944567
Caraglio - V. Roma, 201/b (davanti posta) merc. 8.30-12 - tel. 0171618532
Chiusa Pesio - P. Cavour, 14 - venerdì 8.30-12 - tel. 0171734125
Demonte – Via Martiri e Caduti Libertà, 20
giovedì 8.30-12 - tel. 0171955079
Dronero – Via Garibaldi, 16 - lun./ven. 8.30-12 - tel. 0171905551
Limone Piemonte – Municipio - 2º giovedì 9,00-11.30
Margarita – Municipio - 1º giovedì 9.30-11.00
Peveragno - Via Piave, 23 - lunedì 8.30-12 - tel. 0171339785
Robilante – Sala parrocchiale - 2º venerdì 8.30-10.00
Roccavione – Via Barale, 38 - mercoledì 8.30-12
Tarantasca – Municipio - 1º e 3º lunedì 8.30-12
Vernante – Sala parrocchiale - 2º venerdì 10.30-12
Villafalletto – V. Roma, 28 - martedì/giovedì 8.30-12 - tel. 0171938650
FOSSANO
Via Foro Boario, 3 - tel. 0172698711 - fax 0172698777 - tutti i giorni*
Segretario di zona: Corrado Bertello
Benevagienna - Via G. Marconi, 21
venerdì 8.30-12 - tel. 0172654884
Centallo – Via Ospedale, 30 - c/o Cassa di Risparmio
lunedì, martedì, giovedì e sabato ore 8.30-12 - tel. 0171214814
MONDOVÌ
Via Biglia, 5 - tel. 0174560211 - fax 0174560300 - tutti i giorni*
Segretario di zona: Elio Gasco
Carrù - P. Mercato, 6 - lun./giov. 8.30-12 - tel. 0173759130
Dogliani -P. Umberto I, 21 - mar./ven. 8.30-12 - tel. 0173721269
Morozzo – Via Marconi, 60 - lunedì 8.30-12 - tel. 0171772285
SALUZZO
Via Circonvallazione, 25/h - tel. 0175210211 - fax 0175210300 - tutti i giorni*
Segretario di zona: Mario Dotto
Bagnolo P. - Via Einaudi 1 - mercoledì 8.30-12 - tel. 0175348340
Barge – Piazza S. Giovanni
martedì/giovedì 8.30-12 - tel. 0175343337
Casteldelfino – Municipio - penultimo giovedì 10-12
Lagnasco – Saletta CRS (entrata cortile Municipio) - martedì 9-11
Martiniana Po – Municipio - penultimo martedì 10-12
Melle – Municipio - penultimo mercoledì 10-12
Moretta – Via della Crociata (sopra ASL) - ultimo lunedì 8.30-12
Paesana – Via Roma, 35 - venerdì 8.30-12 - tel. 0175987299
Revello – Municipio - ultimo mercoledì 8.30-12
Sampeyre – P.zza della Vittoria, 45 - venerdì 8.30-12 - tel. 3398427526
Sanfront – Piazza Statuto - lunedì 8.30-12 - tel. 0175986214
Venasca – Via G. Marconi, 2 - lunedì 8.30-12 - tel. 0175567109
Verzuolo – Municipio - ultimo martedì 8.30-12
SAVIGLIANO
Piazza Schiaparelli, 10 - tel. 0172727000 - fax 0172715903 - tutti i giorni*
Segretario di zona: Danilo Todini
Caramagna Piemonte – Municipio - venerdì 9-12
Casalgrasso – Municipio - 2º lunedì 15-16.30
Cavallermaggiore – Via Roma, 112 - lunedì 8.30-12.30 - tel. 0172389306
Racconigi – Piazza Vitt. Emanuele - giovedì 8.30-12.30 - tel. 0172820705
ATTUALITÁ
56
AL VIA LA 34ª FIERA DELLA
MECCANIZZAZIONE A SAVIGLIANO
L
a 34a edizione Fiera Nazionale della Meccanizzazione
Agricola torna a Savigliano,
dal 13 al 15 marzo, presso l’area
fieristica di Borgo Marene. Dedicata alle tecnologie in agricoltura, si estende su una superficie di
46 mila metri quadri e ospita più
di 350 espositori di attrezzature e macchinari agricoli nuovi e
usati, per la pianura, la collina, la
montagna, il giardinaggio.
Occasioni di approfondimento, dibattiti, convegni sulle più
recenti novità del settore, tutto
questo per invitare e coinvolgere i visitatori in un percorso
che di anno in anno si arricchisce : sono tanti i passi in avanti
compiuti dalla ricerca scientifica
e tecnologica, frutto della continua innovazione delle aziende
del comparto meccanico, che
stanno aiutando le aziende agricole nella non facile congiuntura economica, spesso coniugando l’efficienza lavorativa con la
massima attenzione all’incolumità del lavoratore e al rispetto
dell’ambiente.
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e della tutela ambientale, molto si è fatto negli ultimi anni,
perfezionando sempre di più
trattrici e macchinari agricoli e
proprio dalla Fiera della Meccanizzazione Agricola di Savigliano
sono arrivati interessanti spunti
di riflessione.
Innovazione e applicazione
della ricerca caratterizzano queste imprese ad ogni livello nella
loro “mission” di sostenibilità. Un
aspetto di primissimo piano che
si concretizza con il “Concorso
novità tecniche”, un’iniziativa
indetta e seguita direttamente
dal CNR – IMAMOTER, che ha
lo scopo di valorizzare la realizzazione da parte di costruttori
italiani di macchine o componenti che presentino perfezionamenti idonei ad assicurare un
progresso tecnico nell’ambito
della meccanizzazione agricola, con particolare attenzione
alle ricadute sull’ambiente. Un
orientamento, quello della cura
della terra e delle produzioni di
qualità e legate al territorio, che
sembrerebbe garantire maggiore
reddittività su lungo termine.
Le aziende vincitrici verranno
premiate venerdì 13 Marzo alle
11.00 in occasione dell’inaugurazione della Fiera e le motivazioni del riconoscimento verranno pubblicate sulle principali
riviste specializzate con indubbi
vantaggi in termini di visibilità
per l’azienda attraverso l’innovazione premiata. Come sempre,
una grande attenzione ai temi
di maggiore rilievo per il settore, sviluppati attraverso incontri
e dibattiti che inizieranno già
qualche giorno prima della ma-
nifestazione e continueranno
fino alla chiusura.
Il primo appuntamento è previsto in data 7 marzo a partire
dalle 09,00 presso la Crusà Neira
con la quarta giornata della meteorologia. Tema di quest’ anno:
“Meteorologia: grandinate e alluvioni. l’impatto sul territorio”.
Un viaggio tra gli eventi estremi
del passato per capire il presente e pianificare il futuro. Tanto
le aziende agricole, quanto le
realtà impegnate nel settore
dei trasporti e della logistica,
dell’energia, dell’ambiente devono confrontarsi con un aspetto
fondamentale dell’intero ciclo di
produzione: le condizioni meteorologiche. Al mattino si terrà un
breve corso rivolto a tutti sulla
meteorologia in Provincia di Cuneo. Al pomeriggio, ci sarà una
tavola rotonda che avrà come
ospite d’onore Fabio Galbiati
oltre ad altri esperti in materia. Il
convegno è organizzato da Datameteo e Meteo Network Onlus
con la collaborazione dell’Ente
Manifestazioni di Savigliano.
Seguirà lunedì 9 marzo alle
20.30 presso la Crusà Neira
(Piazza della Misericordia – Savigliano) il Convegno organizzato
da Confartigianato Imprese Cuneo e A.R.PRO.M.A. - Associazione Revisori Produttori Macchine
Agricole e intitolato: “LA NUOVA PROGRAMMAZIONE COMUNITARIA” Quali opportunità per
il tessuto agricolo ed artigiano
piemontese”.
Durante l’incontro, rivolto sia
agli imprenditori agricoli che
alle imprese attive nel campo
della meccanizzazione e degli
strumenti per l’agricoltura, ver-
I
OC
EVISORI
NE R
EP
R
TORI
TORI
lunedì 9 mar
IO
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CONVEGNO
L’ingresso in
sore all’Agricoltura
della RegioCon il patrocin
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ne Piemonte Giorgio Ferrero, fiera è libero e
LA NUOV
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che illustrerà le azioni messe in gratuito, per in- PR
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atto per supportare il settore.
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COMUNIT
Il convegno proseguirà con Manifestazioni
ARIA
Con la collabo del presidente
di Savigliano, Qu
gli interventi
razione di
ali oppo
rtunità
A.R.PRO.M.A. Luca Crosetto, del tel. 0172 71
per
il tessu
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presidente provinciale di Con- 256 36 www.
o
l
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ed artig
fartigianato Cuneo Domenico f i e ra m e c c a iano
piemont
Massimino e del presidente di nizzazioneaese
Coldiretti Cuneo Delia Revelli, i gricola.it
OD
ranno approfondite le opportunità legate al nuovo PSR, il Piano
di Sviluppo Rurale della Regione
Piemonte, la cui attuazione si
spera possa incidere positivamente sul rilancio dell’economia
locale. La nuova Politica Agricola
regionale, infatti, inserendosi nel
contesto della “Strategia Europa
2020”, è finalizzata a rilanciare
l’economia dell’UE nel prossimo
decennio, convogliando attenzione e risorse su occupazione,
innovazione, istruzione, integrazione sociale e rapporto climaenergia. Stimolare la competitività del settore agricolo diventa
57
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Coltivatore Cuneese”, “Provincia Oggi”,
“La Voce dell’Artigiano”, “L’agricoltore
cuneese”. Prestampa, tipolitografia,
grafica, editoria in genere.
STAND n. A 4
Grazie a tutti gli inserzionisti presenti
su questo numero del giornale che con
la loro presenza in Fiera alimentano la
filiera della meccanizzazione agricola
nella provincia di Cuneo e nel mondo.
ATTUALITÁ
59
60
ATTUALITÁ
GAMMA TURBOFARMER
MERLO: MACCHINA
DELL’ANNO AL SIMA
I
n occasione dell’edizione
2015 del SIMA di Parigi (una
delle fiere agricole più importanti d’Europa), la giuria del
concorso “Macchina dell’anno”,
composta da 19 giornalisti internazionali, ha consegnato il
premio di Macchina dell’anno
nella categoria movimentazio-
ne e logistica alla nuova gamma
Turbofarmer modulare Medium
Duty e Compatti.
Presentata in anteprima mondiale al Sima, questa nuova famiglia di telescopici, con telaio modulare, è destinata a rispondere
alle esigenze di uno dei settori
di mercato più importanti in termini di volumi. Per lo sviluppo di
questa gamma, gli ingegneri del
Gruppo Merlo sono partiti ancora
una volta da un foglio bianco per
ridefinire gli standard di mercato.
Queste nuove gamme sono
composte da quattro modelli
TF33.7, TF35.7, TF30.9, TF33.9.
La nuova concezione modulare
introdotta de Merlo consente
di ottenere, a partire da queste quattro macchine, ben 16
differenti versioni. Le caratteristiche: due larghezze: 2.24 m
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e 2.1 m; due altezze: 2.25 m e
2.12 m; versioni « Low Profile
» 2.0 m di altezza con la stessa cabina (stessa abitabilità), 40
Km/h, omologazione trattrice
agricola; la cabina più ampia
della categoria con sospensione idropneumatica brevettata
- unica al mondo. Velocità di
40 Km/h su tutta la gamma; 2
motorizzazioni: 75 CV and 122
CV senza filtro antiparticolato
e SCR; Eco Power Drive di serie, per ridurre i consumi fino al
18%; Fan Drive.
Questo riconoscimento segue
quello ottenuto nel 2014 dalla
nuova gamma Turbofarmer II,
i fratelli maggiori di quelli premiati oggi e conferma lo spirito
innovativo e visionario che ha
decretato il successo dei prodotti Merlo da oltre 50 anni.
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61
disfare gli otre 30 milioni di appassionati consumatori di birra
presenti in Italia dove tuttavia il
consumo procapite e di 29 litri,
molto poco rispetto a Paesi come
la Repubblica Ceca con 144 litri pro capite, l’Austria 107,8, la
Germania 105, l’Irlanda 85,6, il
Lussemburgo 85 o la Spagna 82.
A sostenere la produzione italiana di birra ci sono le coltivazioni
nazionale di orzo con una produzione di circa 860.000 tonnellate
di orzo nel 2014 su una superficie complessiva investita di circa
226.000 ettari. Per quanto concerne la produzione di birra, la
filiera cerealicola unitamente al
Ministero delle Politiche Agricole ipotizzano un impegno annuo
di granella di orzo pari a circa
90.000 tonnellate. Da tempo,
Coldiretti ha stimolato, perseguito ed avviato la politica delle filiere corte del
“Made in Italy” agroalimentare, nel senso
che il produttore partecipa, attraverso le
sue forme associate
fino alla gestione del
prodotto finito sul
mercato. Contestualmente, si sta potenziando su tutto il territorio nazionale la rete distributiva
di “Campagna Amica”, presso
la quale il consumatore trova i
prodotti firmati direttamente
dal produttore in una sorta di
vera tracciabilità. Tale politica ha
stimolato la nascita di talune iniziative progettuali nel segmento
della birra artigianale o agricola,
avviando una nuova imprenditorialità costruita con l’impiego
dell’orzo aziendale in un contesto produttivo a ciclo chiuso
garantito dallo stesso agricoltore.
In questa situazione di grande
dinamicità, a supporto della trasparenza dell’informazione dei
consumatori, è però necessario
qualificare le produzioni nazionali con l’indicazione obbligatoria in etichetta dell’origine, per
evitare che vengano spacciati
come Made in Italy produzioni
straniere.
• Si effettuano lavori di piccoli, medi e grandi scavi
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olano le esportazioni di birra italiana all’estero con un
aumento del 13 per cento
in quantità nel corso del 2014
rispetto all’anno precedente,
con oltre la metà delle spedizioni dirette nel Regno unito dove
nei pub si diffonde la presenza
delle produzioni artigianali nostrane. E’ quanto emerge da una
analisi della Coldiretti sulla base
dei dati Istat relativi i primi dieci mesi del 2014, in occasione
di “Beer Attraction International
Craft Breweries Show”, in corso a Rimini Fiera. A sostenere le
esportazioni è anche il boom
nella produzione artigianale di
birra Made in italy con oltre 600
microbirrifici nel 2014 rispetto
alla trentina censiti dieci anni
fa, in netta controtendenza alla
crisi. La produzione di 30 milioni
di birra artigianale italiana, destinati per il 10 per cento all’esportazione, rappresenta anche
una forte spinta all’occupazione
soprattutto tra gli under 35 che
sono i piu’ attivi nel settore con
profonde innovazioni che vanno
dalla certificazione dell’origine
a chilometri zero al legame diretto con le aziende agricole ma
anche la produzione di specialità altamente distintive o forme
distributive innovative come i
brewpub o i mercati degli agricoltori di Campagna Amica. Una
offerta variegata in grado di sod-
ATTUALITÁ
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62
ATTUALITÁ
FURTI E RAPINE NELLA
GRANDA: LA DELINQUENZA
CHE NON SORPRENDE
I recenti dati
statistici non
lasciano spazio alle
interpretazioni:
i reati nella Granda
sono troppi.
Ma non è certo una
sorpresa
N
el 2014 nella Granda
sono stati commessi
8837 furti, 2954 infrazioni, 145 rapine e sono stati denunciati 19520 crimini. Guida la
triste classifica il distretto monregalese, nonostante il numero
di reati nel 2013 fosse già alto,
i dati estrapolati dal rapporto
Censis hanno segnalato un aumento consistente: in un anno,
le rapine sono passate da 9 a 19;
i furti sono cresciuti del 30 percento; un abitante ogni 29 ha
denunciato un crimine.
Una situazione grave di cui
molti, però, erano già a conoscenza. In primo luogo i cittadini
che vivono ogni giorno il disagio
di crimini così frequenti e che,
nelle zone più colpite, sono da
tempo stremati e spaventati dal
susseguirsi di furti e rapine. In
Lorenzo Bergese
secondo luogo le Organizzazioni
che hanno le loro radici nel territorio; come Coldiretti, che già
il 13 febbraio dello scorso anno
durante un’incontro con il prefetto di Cuneo Giovanni Russo
aveva denunciato l’isolamento e
le difficoltà di coloro che risiedono nei nuclei abitativi più lontani dai centri abitati (ne dava
notizia “Il Coltivatore Cuneese”
numero 3 del 2014).
Ma quali sono le origini di
questa situazione? “Non c’è una
sola spiegazione – ha dichiarato Lorenzo Bergese, Presidente
dell’Associazione
Provinciale
Pensionati Coldiretti – sicuramente spostare tutti i servizi e
i presidi delle forze dell’ordine
nelle grandi città ha favorito la
crescita dei reati in campagna.
Ma tutto ciò non è affatto una
novità: la delinquenza che tormenta la provincia è solo l’ennesimo riflesso di una più ampia
politica accentratrice che tende
a trascurare i territori extraurbani, una politica che Coldiretti contesta, anche per mezzo
dell’Associazione Pensionati, e
che ha già colpito la sanità della
Granda” (approfondimento sullo
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scorso numero de “Il Coltivatore
Cuneese”).
A questo punto la domanda
è: a chi giova la riduzione dei
servizi nei territori extra-urbani?
Anche in questo caso, come ha
detto Bergese, non c’è una sola
risposta. Possiamo però assicurare che non giova agli abitanti
della provincia di Cuneo che,
senza una rapida e pragmatica
inversione di marcia, rischiano in
pochi anni di diventare cittadini
di seconda categoria.
DECALOGO
Negli ultimi anni l’Associazione Pensionati ha spesso cercato
di contrastare la diffusione di
furti e raggiri. Dai vari incontri
sulla sicurezza, estrapoliamo un
decalogo che speriamo possa
essere utile a tutti i nostri lettori:
1. Proteggete il contatore
esterno della luce con
una cassetta metallica
chiusa a chiave per impedire che qualcuno possa
staccare la corrente;
2. Non aprite il cancello o
il portone quando non
siete sicuri di conoscere
la persona che chiede di
ATTUALITÁ
63
entrare;
3. Non mandate ad aprire i bambini senza aver
verificato chi suona alla
porta;
4. Evitate di lasciare sulla
porta di casa biglietti (rivolti ad amici, al postino,
al corriere, …) che indicano che in casa non c’è
nessuno;
5. Tenete la porta di casa
chiusa e protetta con una
catena di sicurezza;
6. Non tenete in casa grosse
somme di denaro, gioielli
o oggetti di valore;
7. Ricordate che la luce accesa e i rumori (voci, televisione, radio) tengono
lontano i malintenzionati
e aiutano a far credere
che ci siano più persone
in casa;
8. Quando uscite di casa
accertatevi sempre che
tutte le porte e le finestre
siano chiuse;
9. Sensibilizzate i vicini affinché ognuno svolga
reciproca attenzione alle
case dei dintorni;
10.Non esitate a chiamare il
112 (Carabinieri) o il 113
(Polizia di Stato).
INV
ITO
29 MARZO
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MONDIALE DELLA SANITÀ
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L
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della Sanità ha predisposto uno schema di “Profili
nutrizionali”, ovvero quel rating
assegnato agli alimenti per determinare l’adeguatezza o meno
di pubblicità rivolte a pubblici
sensibili, come ad esempio i bambini. Le linee guida Oms non hanno un valore giuridico vincolante, ma rappresentano un primo
passo verso una armonizzazione
dei profili nutrizionali. Lo schema
riprende in buona parte quanto
preliminarmente fatto nel Regno Unito dalla Food Standard
Agency per regolare la pubblicità
di junk food ( i c.d. cibi spazzatura) ai minori. In Europa mancano
ancora i profili nutrizionali, pure
promessi nella normativa (Reg.
1924/2006) per determinare
quali alimenti possono fare rife-
rimento a marketing di salute (i
cosiddetti “claim”, come “a ridotto tenore di grassi”, “light”, “ricco
di vitamina E”, “la vitamina C aiuta a combattere lo stress ossidativo”, etc). Fino ad oggi questo ha
comportato che anche alimentispazzatura, magari perché riformulati o arricchiti di vitamine,
potessero vantaggiosamente essere pubblicizzati come salubri:
un inganno immediato ai consumatori, e in particolare, a quelli
più sensibili come i bambini. Tuttavia, molti alimenti (come ad
esempio i succhi di frutta, anche
quando 100 per cento da frutta) risulterebbero discriminati
sulla base non di punteggi nutrizionali che tengano in conto il
valore complessivo dell’alimento, ma semplicemente il superamento di soglie di alcuni nu-
trienti critici (sale, grassi saturi,
zuccheri aggiunti, calorie), senza
“capire” la vera natura del prodotto (se ad esempio, contenga
nutrienti essenziali a bilanciare
quelli critici, rendendo comunque vantaggioso il consumo di
quel cibo). Un aspetto interessante riguarda il fatto che le Denominazioni geografiche (come
le Dop) non saranno incluse e
potranno autonomamente continuare a essere promozionate.
Una linea di coerenza con la più
ampia politica agricola di qualità
europea, come chiesto con forza
da Coldiretti. Non sarebbe comprensibile da un lato promuovere una agricoltura differenziale e
di particolare pregio qualitativo
e, dall’altra, “sanzionare” e punire gli stessi prodotti sulla base di
criteri nutrizionali parziali.
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ATTUALITÁ
BASTA INCOLPARE CARNE
E FORMAGGI: I GRASSI
NATURALI NON FANNO MALE
U
na nuova ricerca medica
scagiona i grassi: sebbene in base alle linee guida delle autorità nazionali – i
“consigli generali alla popolazione” – andrebbero limitati, in
una forbice compresa tra il 25
per cento ed il 35 per cento del
totale delle calorie giornaliere,
non vi sono evidenze certe che
ridurre i grassi di qualsiasi natura sia benefico. Le linee guida
alimentare (Food Based Dietary
Guidelines) degli ultimi anni
prevedevano di limitare a 25 per
cento 35 per cento l’assunzione
di grassi come apporto calorico
complessivo. In base ad una ricerca pubblicata su Openheart e
condotta a partire solo da Studi
Controllati Randomizzati (RCT),
non vi sarebbero forti relazioni
tra risultati di salute (mortalità
e malattie cardiovascolari) e introito complessivo di grassi. Di
conseguenza le Linee Guida di
Usa e Regno Unito (che sono
quelle investigate dalla ricerca,
a confronto con studi clinici)
sarebbero state basate su dati
non adeguati. Inutile, dunque,
mantenersi al di sotto del 30
per cento delle calorie da grassi,
e al di sotto del 10 per cento di
quelle da grassi saturi in particolare.
Insomma, i grassi non vanno
demonizzati: né quelli di origine
vegetale e “nobili” come l’olio
extravergine di oliva, per il quale
addirittura i pionieri della dieta
mediterranea non pongono restrizioni quantitative, né quelli
di origine animale come il burro o formaggi, che nelle giuste
quantità, rappresentano fonti di
nutrienti importanti.
In Europa, non sembra esserci un consenso assoluto sulla
quantità di grassi ideale da assumere quotidianamente come
percentuale delle calorie totali.
Si oscilla di poco, è vero (generalmente, dal 30 per cento al
35 per cento), ma permane una
ragionevole divergenza a livello
di singoli Stati analizzati. L’Austria, la Danimarca, la Svizzera
raccomandano di non superare
il 30 per cento dell’energia da
grassi, mentre il Belgio il 35 per
cento; altri paesi (Svezia, Norvegia e Finlandia), per contro,
suggeriscono un intervallo di
consumo (dal 25 per cento al
35 per cento dell’energia da
grassi).
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ATTUALITÁ
IL CONSUMO DI PANE
SCENDE AL MINIMO STORICO
DALL’ UNITÀ D’ITALIA
N
per evitare quello che una volta
veniva considerato un vero sacrilegio, con il 44 per cento degli italiani che lo surgela, il 43
per cento lo grattugia il 22 per
cento lo dà da mangiare agli
animali mentre nel 5 per cento
delle famiglie il pane non avanza mai. Sono ben il 24 per cento
gli italiani che utilizzano il pane
raffermo per la preparazione di
particolari ricette che vengono
spesso dalla tradizione contadina. Complessivamente la spesa
familiare per pane, grissini e cracker in Italia ammonta a quasi
8 miliardi all’anno, ma ad essere
preferito è il pane artigianale che
rappresenta l’88 per cento del
mercato ma con un consumo in
costante calo mentre a differenza cresce negli ultimi anni la domanda dei prodotti i sostitutivi
del pane come cracker, grissini e
pani speciali. Il prezzo del pane
è peraltro fortemente variabile
lungo lo stivale con valori che
raddoppiano tra Napoli, dove costa 1,90 euro al chilo, e Bologna
dove si spende 3,95 euro al chilo,
mostrando una incredibile variabilità tra le diverse città con valori che variano tra i 3,51 euro al
chilo a Milano, 2,66 a Torino, 2,71
euro al chilo a Palermo, 2,48 a
Roma e 2,83 a Bari, secondo una
analisi della Coldiretti sui prezzi
relativi al novembre 2014. Negli
ultimi anni si è peraltro assistito
ad un ritorno al passato con oltre 16 milioni gli italiani che almeno qualche volta preparano il
pane in casa, secondo il rapporto
Coldiretti/Censis 2014. Resistono però - continua la Coldiretti
- i pani tipici locali in un Paese
come l’Italia che puo’ contare su
oltre 300 varietà, dal “Perruozzo”
del Molise fino alla “Lingua di
Suocera” piemontese.
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on è mai stato cosi basso
il consumo di pane degli
italiani che è sceso nel
2014 al minimo storico per un
quantitativo di circa 90 grammi, pari a meno di due fettine
di pane al giorno (o due rosette piccole) a persona. E’ quanto
emerge da uno studio della Coldiretti dal quale si evidenzia che
nel 1861, anno dell’Unità d’Italia, si mangiavano ben 1,1 chili
di pane a persona al giorno. Da
allora si è verificato un profondo cambiamento degli equilibri
nutrizionali della dieta con un
progressivo contenimento dei
consumi di pane che nei tempi
recenti sono scesi nel 1980 intorno agli 230 grammi a testa
al giorno, nel 1990 a 197 grammi, nel 2000 a 180 grammi, nel
2010 a 120 grammi e nel 2012 a
106 grammi per arrivare a meno
di 100 grammi già nel 2013. A
determinare il contenimento
dei consumi è senza dubbio soprattutto il cambiamento delle
abitudini alimentari ma anche il
fatto che piu’ di quattro italiani
su dieci (42 per cento) mangiano
il pane avanzato dal giorno prima, con una crescente, positiva
tendenza a contenere gli sprechi,
secondo l’analisi Coldiretti/IXE’,
la quale evidenzia che appena
una minoranza del 2 per cento
butta il pane superfluo. Diverse sono le tecniche utilizzate
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Chiusa Pesio - 14 dicembre 2014
Ca’ del Bosco - 16 novembre 2014
71
72
ATTUALITÁ
IL TRIONFO DELLA FRUTTA
AL CARNEVALE DI SALUZZO
Q
Giovani Impresa Saluzzo
ha partecipato al carnevale saluzzese, giunto all’87a
edizione e, per la terza volta, ha messo a disposizione il premio per la miglior
composizione e valorizzazione del frutto che è stato
vinto dal carro “Festival di
note” di Lagnasco: il carro
è risultato il più originale,
creativo e nel modo in cui
è stato costruito, curato
e rifinito, ma tutti i carri,
bellissimi, sono stati realizzati completamente “in
frutta”
ual è il Carnevale più
originale, che valorizza
le produzioni del territorio, con una formula che
permette, a festeggiamenti
finiti, di utilizzare al meglio
“le creazioni” degli artisti, destinandole all’industria di trasformazione? Sicuramente la
manifestazione “Carrinfrutta”a
Saluzzo, che ha visto per il
quarto anno consecutivo l’attiva partecipazione di Giovani
Impresa Saluzzo. “La scelta di
festeggiare il carnevale anche
quest’ anno con carri allegorici
alla frutta è importante - commentano i delegati Giovani
Impresa Saluzzo -. perché rispecchia le attività agricole del
territorio e la rilevanza della
produzione frutticola saluzzese. “Anche un’occasione come
questa – prosegue Michele
Quaglia, presidente Zona Col-
diretti Saluzzo - è utile per dare
attenzione al territorio e a promuovere la qualità e il lavoro
delle nostre aziende che, ogni
giorno, investono per produrre
queste eccellenze”. Un ringraziamento speciale, concludono
i delegati di Giovani Impresa, va alle aziende che hanno
creduto nel progetto fornendo
mele Golden, Granny, Fuji e
Red oltre ai kiwi nella fattispecie Coop. Jolly, VM Marketing,
Gullino, SEPO, Coop. Sacchetto, Albifrutta, Ortofruit e Abbate Daga. E come promesso..
non vi è stato alcuno spreco,
perché tutta la frutta utilizzata per l’allestimento dei carri è
stata destinata all’ industria di
trasformazione, come da sua
origine.
73
È
stato presentato lo scorso
2 marzo 2015 presso la
Sala Consiliare del Comune di Sant’Antonino di Susa, il
Progetto ‘’Energeia - Energy
Enterprise Generation in the
Med Area’’, in un convegno per
lo sviluppo del territorio, passando dalle energie rinnovabili
alle start up. L’obiettivo principale del progetto è quello di
sostenere I’imprenditorialità nel
campo delle energie rinnovabili,
che nell’area mediterranea rappresentano una grandissima risorsa per lo sviluppo economico
sostenibile.
Sviluppare I’imprenditorialità, utilizzando le conoscenze
derivanti dalla ricerca è un’azione chiave che contribuisce
a raggiungere gli obiettivi di
Europa 2020, in termini di consumo di energia da fonti rinnovabili e di risparmio, con un
impatto diretto sullo sviluppo
economico, la creazione di ricchezza e l’impiego. “Il progetto
Energeia – dicono gli organizzatori - permetterà lo sviluppo
di strumenti concreti per sostenere la nascita di imprese
nel settore delle energie rinnovabili. La domanda di soluzioni
innovative nel settore energetico è in crescita, soprattutto
grazie alla regolamentazione
a livello europeo e ad un crescente interesse per soluzioni
a basso impatto ambientale.
Il primo passo del progetto è
definire un “panorama dell’energia”, secondo linee guida
comuni, che consenta ai partner di mettere in piedi una rete
di cooperazione e di lavorare
per un contesto favorevole allo
sviluppo di nuova imprenditorialità in questo campo. È prevista una mappatura di tutti
prima
gli attori del settore
I’individuazione di
buone pratiche da
condividere all’interno ed al di fuori del progetto.
Gruppi di lavoro
transnazionali affronteranno
le
questioni più rilevanti e saranno organizzati
seminari di aggiornamento
ed eventi di divulgazione”. Il
progetto è cofinanziato dal
FESR - Fondo
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Sviluppo Regionale. Per
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74
O.N.A.FRUT SBARCA CON
NUOVE ATTIVITÀ IN LIGURIA
D
opo le iniziative realizzate al Mercato della
Terra di Cairo Montenotte (SV) e in alcuni istituti
scolastici del territorio, l’analisi
sensoriale della frutta “sbarca”
anche ad Albenga il 20 febbraio
2015, grazie alla rinnovata collaborazione con lo stesso Mercato della Terra e con il Laboratorio chimico-merceologico
della Camera di Commercio
di Savona: un’unione di
intenti per una giornata
dedicata all’assaggio
della frutta, inteso
anche come strumento di valorizzazione
della tipicità delle
produzioni. Dopo l’intervento di apertura del
direttore del laboratorio,
dott. Luca Medini, dedicato
all’impiego dell’analisi sensoriale in campo agro-alimentare, sono intervenuti il dott.
Federico Tinivella del Centro
di Sperimentazione e Assistenza Agricola (altra azienda
speciale della Camera di Commercio Industria Artigianato e
Agricoltura di Savona), con una
rassegna delle attività dedicate alla valorizzazione dell’Albicocca di Valleggia ed il dott.
Walter Orsi del Mercato della
Terra di Cairo Montenotte, che
ha illustrato l’attività del Mercato quale luogo di incontro
tra produttori e consumatori
nell’ottica della filiera corta e
delle tipicità territoriali, nonché
l’ormai consolidata collaborazione con O.N.A.Frut., per far
conoscere e apprezzare i prodotti ortofrutticoli e i loro derivati. La serata è proseguita con
gli interventi degli Assaggiatori
di O.N.A.Frut. Giovanni Quaglia, Cesare Gallesio e Luca
Castellino che hanno presentato l’Organizzazione e le sue
attività, effettuando un apprezzato excursus storico sulla
frutticoltura (dall’epoca prerinascimentale dei Marchesi di
Saluzzo all’attività del genetista russo Vavilov dello scorso
secolo), per poi passare ad una
vera e propria seduta di degustazione guidata che ha permesso al pubblico presente in
sala di assaggiare un’antica varietà di mela del germoplasma
piemontese (la Renetta Grigia
di Torriana) ed una delle ultime
novità del panorama varietale
frutticolo piemontese: il kiwi a
polpa gialla “Soreli”. La seduta
di assaggio, configurata come
un piccolo “consumer test”,
ha permesso di apprezzare le
caratteristiche organolettiche
e le proprietà nutrizionali dei
due frutti, seguite nel finale da
un gradito “fuori programma”
con una piccola rassegna di
agrumi (limone cedrato, pompelmo, mandarancio, limone
unifero, orange lemon, arancio
“Pernambuco”, mandarino di
Sicilia, Kumquat e mandarino
variegato), proposta all’assaggio dal presidente ononario del
Consiglio Nazionale Assoutenti,
Gian Luigi Taboga. Considerato il buon afflusso di pubblico
e l’interesse dimostrato dai
partecipanti, è intenzione di
O.N.A.Frut. di organizzare, già
nella prossima primavera, un
corso per assaggiatori di frutta
proprio in Liguria.
CONTRIBUTI DOVUTI PER
L’ANNO 2015 AI LAVORATORI
DOMESTICI
l
’INPS ha reso noti gli importi
dei contributi dovuti per l’anno 2015 a favore dei lavoratori domestici con applicazione
dell’aumento percentuale ISTAT
pari al 0,2%.
Inoltre, sulla contribuzione
dovuta per i rapporti di lavoro
domestico, a partire dal 1° gennaio 2013, hanno effetto alcune
delle novità introdotte dalla “Ri-
forma del mercato del lavoro”.
Il finanziamento dell’indennità di disoccupazione involontaria, già presente nella contribuzione per lavoro domestico,
è stato sostituito dal finanziamento all’ASpI (Assicurazione
Sociale per l’Impiego), inoltre,
per i rapporti di lavoro a tempo
determinato, si applica un contributo addizionale, a carico del
datore di lavoro, pari al 1,40%
della retribuzione convenzionale.
Tale contributo non si applica
ai lavoratori assunti a termine
in sostituzione di lavoratori assenti.
Nelle sottostanti tabelle riportiamo le contribuzioni rapportate alla retribuzione dei lavoratori
domestici e alle ore lavorate.
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€ 1,58 (0,40) (2)
€ 1,93 (0,48) (2)
Orario di lavoro
superiore a 24 ore
settimanali
€ 5,07
€ 1,01 (0,25) (2)
€ 1,02 (0,25) (2)
Comprensivo contributo addizionale (comma 28, art.2 L. 92/2012)
da applicare ai rapporti di lavoro a tempo determinato
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€ 1,68 (0,39) (2)
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€ 1,50 (0,35) (2)
€ 1,69 (0,40) (2)
€ 2,06 (0,48) (2)
Orario di lavoro
superiore a 24 ore
settimanali
€ 5,07
€ 1,08 (0,25) (2)
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(1) Il contributo CUAF (Cassa Unica Assegni Familiari) non è dovuto solo nel caso di rapporto fra coniugi (ammesso soltanto se il datore di lavoro coniuge è titolare di indennità di accompagnamento) e
tra parenti o affini entro il terzo grado conviventi, ove riconosciuto ai sensi di legge (art. 1 del DPR 31
dicembre 1971, n. 1403).
(2) La cifra tra parentesi è la quota a carico del lavoratore.
Gli uffici Coldiretti sono a disposizione per i chiarimenti in merito.
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DISOCCUPAZIONE AGRICOLA:
SCADENZA 31 MARZO 2015
L
a disoccupazione agricola
è una particolare indennità
cui hanno diritto gli operai che lavorano in agricoltura
iscritti negli elenchi nominativi
dei lavoratori agricoli.
La disoccupazione agricola spetta: agli operai a tempo
determinato; ai piccoli coloni;
ai compartecipanti familiari; ai
piccoli coltivatori diretti che integrano fino a 51 le giornate di
iscrizione negli elenchi nominativi mediante versamenti volontari; agli operai agricoli a tempo
indeterminato che lavorano per
parte dell’anno.
REQUISITI
Per aver diritto alla disoccupazione agricola 2015 – relativa all’anno 2014 – occorrono
entrambi i seguenti requisiti: –
Aver lavorato per un totale di almeno 102 giornate, nel biennio
2013/2014. Ad esempio: anno
2013 giorni 20, anno 2014 gior-
ni 82, totale 102 giorni; oppure
anno 2013 giorni 51, anno 2014
giorni 51, totale 102 giorni. Le
giornate possono essere lavorate anche in altri settori, purché
la prevalenza nel biennio sia in
agricoltura.
• Far valere un’anzianità assicurativa di almeno due anni
ovvero: due anni di iscrizione negli elenchi dei lavoratori agricoli (2013 e 2014).
In assenza del biennio, essere iscritti negli elenchi dei
lavoratori agricoli nell’anno 2014 ed avere almeno
un contributo settimanale
coperto da assicurazione
contro la disoccupazione
per lavoro extra-agricolo negli anni precedenti
(2011-2012-2013 eccetera).
DOCUMENTI
I documenti per presentare
per presentare la domanda di
Rimozione amianto in totale sicurezza
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disoccupazione sono:
• le coordinate bancarie o
postali con l’Iban per l’accredito;
• il documento di identità e
il Codice fiscale del richiedente;
• il Passaporto per i lavoratori
extracomunitari.
IMPORTANTE - Contestualmente alla domanda di disoccupazione, può essere richiesto
l’assegno per il nucleo familiare.
I documenti necessari
sono:
• i codici
fiscali del
richiedente e dei figli minori o
maggiorenni
inabili
• i redditi del nucleo
familiare
2012-2013;
• lo stato di famiglia
(autocertificazione).
SCADENZA
DELLA DOMANDA
IMPORTANTE - la domanda
di disoccupazione agricola va
presentata entro il 31 marzo
2015, la scadenza è “perentoria”.
Gli Uffici del Patronato Coldiretti/Epaca/Ufficio Datori di
Lavoro sono a disposizione per
l’assistenza in merito alla presentazione di tali istanze.
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AZIENDALI
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SCADENZE AZIENDALI
16 MARZO
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CONTRIBUTI INPS DATORI DI LAVORO AGRICOLI
I datori di lavoro che hanno assunto alle proprie dipenVERSAMENTO IVA DICHIARAZIONE ANNUALE
Scade il termine per effettuare il versamento relativo alle denze operai agricoli a tempo determinato e/o indeterminato nel terzo trimestre 2014 devono effettuare
dichiarazioni annuali IVA 2014 senza maggiorazione.
entro tale data il versamento della relativa rata dei conIMPOSTA VALORE AGGIUNTO MESE DI FEBBRAIO
Annotazione di liquidazione per il mese di febbraio e ver- tributi.
25 MARZO
samento dell’eventuale imposta da parte dei contribuenti
ACQUISTI,
CESSIONI INTRACOMUNITARIE E PRESTAche esercitano l’attività agricola d’impresa o di lavoro autonomo che nell’anno 2014 hanno realizzato un volume ZIONI DI SERVIZI RESE O RICEVUTE
d’affari superiore a euro 400.000, se prestazione di servi- Entro tale data scade il termine per i contribuenti mensili
zio o di euro 700.000 per le altre attività. Devono inoltre per la trasmissione in via telematica, all’Agenzia delle Doeffettuare la liquidazione tutti i soggetti con volume d’af- gane, dell’elenco riepilogativo degli acquisti e delle cesfari inferiore al limite suddetto che non hanno effettuato sioni intracomunitarie di beni e servizi resi e ricevuti nel
mese di febbraio.
l’opzione ai sensi dell’art.66 legge 427/93.
31 MARZO
VERSAMENTO RITENUTE FISCALI IRPEF
IVA
ESPORTATORI
Scade il termine per i versamenti diretti, delle ritenute effettuate nel mese di febbraio sui redditi di lavoro autono- I contribuenti che si avvalgono della facoltà di acquistare
o importare beni e servizi senza pagamento dell’imposta
mo e di lavoro dipendente
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autorizzato
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devono annotare nei registri di cui agli art.23 o 24 ovvero
39, secondo comma, entro ciascun mese, l’ammontare di
riferimento dell’esportazione e quello degli acquisti effettuati senza pagamento dell’imposta. Il tutto risulta dalle
fatture e bollette doganali registrate entro il mese precedente.
IVA REGISTRAZIONE FATTURE
Per le fatture di vendita il termine per effettuare la registrazione è stabilito in 15 giorni dal momento in cui sono
state emesse. Le fatture d’acquisto devono essere annotate in apposito registro entro l’anno nella cui dichiarazione viene esercitato il diritto alla detrazione della relativa
imposta.
PROSECUZIONE VOLONTARIA CONTRIBUTI
I soggetti autorizzati dall’Inps a proseguire volontariamente nel pagamento dei contributi devono, entro questa
data, versare i contributi relativi al quarto trimestre 2014,
il versamento deve essere effettuato utilizzando gli appositi bollettini di conto corrente postale rilasciati dall’Inps.
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Acste: sale il numero
degli associati
di Lorenzo e Francesco
Sale a sei il numero di circoli affiliati Acste dopo l’ultima adesione
da parte del Circolo ippico La Combricola del Beinale. Affiliazione
che segue a ruota quella del C.i. Gli Indomabili come pubblicato
nell’articolo sul numero 2 de Il Coltivatore Cuneese. Anche agli
amici della “Combricola”, un caldo benvenuto da parte del direttivo e di tutti i soci ACSTE. Siamo certi che l’adesione di nuovi
circoli e quindi di nuovi soci non può che portare nuove idee e
quindi questo è positivo e incoraggiante per tutti noi.
Il presidente dell’Acste, Luca Calleri ha incontrato il direttivo del
nuovo circolo “La Combricola del Beinale” di Carrù, con il presidente: Mauro Manassero,vice Luca Cogno segretaria: Jessica
Cogno,consiglieri Loris Manassero, Samuele Galfre, Paolo Pettavino e Alessio Massimino.
Affiliazioni 2015
C.I. I Servaj d’Bumbunina - Bombonina- Silvio 33825422192
c.i. 2 Pini – Borgo san Dalmazzo- Fabio 335 6469268
c.i. I Cavalieri del Drago – Bernezzo - Ivo 335 6874008
c.i. Gli Indomabili – Garessio – Paolo
c.i. La Combricola del Beinale – Jessica 339 1936487
Il primo appuntamento di stagione sarà il 22 marzo in collaborazione con il Comune di Cuneo alla Fiera di Quaresima.
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PROPOSTE DI AFFARI
81
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Socio: . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . .
Via . . . . . . . . . . . . . . . . . . . . Comune . . . . . . . . . . . . . . .
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MATRIMONIALI
a cura di Gruppo CN 334.3354847
„„ Ragazza di 33 anni, al suo primo
annuncio, nubile, figlia unica,
attualmente occupata presso
salumificio, desidera conoscere uomo
piemontese di età compresa tra i
35 ed i 45 anni, purchè con lavoro
onesto, non fumatore nè bevitore.
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fissa. Cerco uomo di 45-55 anni
seriamente interessato ad una lunga
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comprensione. Solo in zona Cuneo e
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anonime.
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immediata, incontrerei per duratura
unione ragazzo intorno alla
quarantina. Sono operaia del 1981,
mi chiamo Sabrina, abitante in
provincia di Cuneo. Offro e richiedo
seria moralità, propensione alla
famiglia e massima sincerità. Valuto
possibilità di trasferimento.
Tel. 3703167932
„„ Cinquantenne di Fossano cerca uomo
affidabile per formare una famiglia.
Attualmente sono impegnata in
un lavoro che mi tiene lontana per
quattro giorni alla settimana, ma alla
fine del mese di Aprile verrò trasferita
definitivamente vicino a casa. Sono
di gradevole aspetto, semplice,
vedova da due anni.
Tel. 3315221100
„„ Vedova, ex panettiera, di buona
presenza, anni 64 a fine Marzo, fino
ad ora non aveva pubblicato annunci,
vuole fare conoscenza con uomo
della Provincia Granda, possibilmente
abitante in zona di campagna.
Chiamare solo se veramente
intenzionati a costruire una relazione
seria ed onesta.
Tel. 3313814725
„„ Sono coltivatrice del 1968, vicinanze
Saluzzo, di serie e oneste intenzioni.
Cerco l’affetto sincero di un uomo
buono e lavoratore. Non sono
interessata a perdite di tempo o
chiacchiere inutili, quindi prego di
rispondere solo se concretamente
interessati a fare conoscenza in
tempi brevi. No sms. Grazie.
Tel. 3343376141
„„ Ho trascorso una vita di lavoro senza
pensare a divertimenti o svaghi.
Sono arrivata a 57 anni senza sapere
cosa vuol dire andare in vacanza e
posso dire di aver visto il mare solo
quando ero in gita con la scuola.
Ancora nubile, inizio a sentire il peso
della solitudine. Cerco uomo buono,
adatto a me.
Tel. 3664225058
„„ Vedova di circa 65 anni, sola da
parecchio tempo, origini piemontesi,
automunita, seria moralità, gradevole
aspetto fisico, ex proprietaria
di negozio a Mondovì Breo,
frequenterebbe per unione affettiva
uomo di età adeguata. No bevitore.
Offresi e richiedesi massima serietà e
buona educazione.
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Leggi le nostre proposte nella rubrica ‘Matrimoniali’ del Mercatino
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Per rispondere alle richieste degli associati la Coldiretti di Cuneo destina uno spazio de Il Coltivatore Cuneese agli associati che intendono pubblicare avvisi di vendita, scambio od acquisto di
attrezzature, prodotti od altro. A) La rubrica è gratuita qualora l’annuncio sia inerente l’attività
agricola per i soci della Coldiretti di Cuneo in regola con il versamento della quota associativa. B)
L’avviso economico deve essere contenuto in un max di 10 parole; articoli, preposizioni, sigle e
numeri compresi. L’indirizzo od il recapito telefonico sono conteggiati a parte. C) Dell’annuncio
e della sua veridicità risponde direttamente l’interessato attraverso la pubblicazione del recapito
telefonico o dell’indirizzo personale. D) Si precisa che l’art. 6 c.2 - quater, d. lgs. 192/05
nel caso di annunci di vendita o locazione di fabbricati, rurali compresi, impone venga
indicato l’indice di prestazione e classe energetica, a pena di una sanzione da 500 a 3000
Euro. E) Sono esclusi dal Mercatino gli annunci strettamente personali (matrimoniali, ecc.). F)
Ogni socio ha diritto alla pubblicazione di un solo annuncio economico nell’arco dell’anno solare (come da punto A); eventuali altri annunci, o quelli non attinenti l’attività agricola, saranno
pubblicati, compatibilmente con lo spazio, al costo di Euro 20 cadauno. Il pagamento potrà
essere effettuato presso gli Uffici della Coldiretti. G) Tutti gli annunci devono pervenire sull’apposito tagliando che deve essere spedito a: “Il Mercatino del Coltivatore” P.zza Foro Boario, 18 –
12100 Cuneo. H) La Coldiretti, oltre a non rispondere del contenuto degli annunci e della qualità
della merce proposta, si riserva il diritto di non pubblicare eventuali inserzioni.
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coltivatore cuneese 04 marzo