Ufficio Scolastico Regionale per il Lazio
Centro Servizi Amministrativi di Viterbo
Piano regionale a supporto dell’attuazione
della Riforma
Piani di studio personalizzati
Viterbo, 16 marzo 2005
[email protected]
Obiettivo dell’incontro:
Ragionare insieme intorno a:
• Che cos’è la personalizzazione
• Perché la personalizzazione
• Come si realizza la personalizzazione
Il quadro normativo
• D.P.R. n. 275 dell’8.3.1999: regolamento dell’autonomia
“La determinazione del curricolo tiene conto delle diverse
esigenze formative degli alunni concretamente rilevate,
della necessità di garantire efficaci azioni di continuità e di
orientamento, delle esigenze e delle attese espresse dalle
famiglie, dagli Enti locali, dai contesti sociali, culturali ed
economici del territorio. Agli studenti e alle famiglie
possono essere offerte possibilità di opzione.
Il curricolo della singola istituzione scolastica, definito anche
attraverso un'integrazione tra sistemi formativi sulla base
di accordi con le Regioni e gli Enti locali, negli ambiti
previsti dagli articoli 138 e 139 del decreto legislativo 31
marzo 1998, n. 112 può essere personalizzato in relazione
ad azioni, progetti o accordi internazionali.” (art. 8)
Il quadro normativo
Anno scolastico 2002-2003
• D.M. n. 100 del 18.9.2002: sperimentazione di Piani
di studio personalizzati, portfolio, anticipo, flessibilità
organizzativa, funzioni tutoriali
Obiettivo della sperimentazione è “la progettazione,
nel quadro degli obiettivi generali del processo
formativo e di quelli specifici di apprendimento, di
piani di studio personalizzati, attraverso
l'individuazione di obiettivi formativi correlati alla
maturazione delle competenze degli allievi, al tempo
scuola, all'articolazione delle attività didattiche per
sezioni, classi e gruppi laboratoriali ed alle risorse
organizzative dell'istituto”. (art. 3)
Il quadro normativo
Anno scolastico 2003-2004
• Legge n. 53 del 28.3.2003: delega per la
definizione delle norme generali e dei livelli
essenziali delle prestazioni
“I piani di studio personalizzati nel rispetto
dell’autonomia delle istituzioni scolastiche,
contengono un nucleo fondamentale, omogeneo
su base nazionale, che rispecchia la cultura, le
tradizioni e l’identità nazionale, e prevedono una
quota, riservata alle regioni, relativa agli aspetti
di interesse specifico delle stesse, anche
collegata con le realtà locali”. (art. 2)
Il quadro normativo
Anno scolastico 2003-2004
• D.M. n. 61 del 22.7.2003: progetto nazionale per
l’introduzione, nelle prime due classi della scuola
primaria, delle Indicazioni Nazionali, alfabetizzazione
informatica e della lingua inglese
I piani di studio “vengono attivati dalle istituzioni
scolastiche nell'ambito della autonomia didattica,
organizzativa e di ricerca, da esercitare tenendo
conto delle attese delle famiglie nel contesto
culturale, sociale ed economico delle realtà locali,
fermi restando gli attuali assetti strutturali, gli orari di
funzionamento e le risorse professionali in dotazione,
rimettendo all'autonomia delle istituzioni scolastiche
l'attivazione di nuovi modelli relativi
all'organizzazione della didattica.” (art. 1)
Il quadro normativo
Anno scolastico 2004-2005
• D.L.vo n. 59 del 19.2.2004: definizione delle
norme per la scuola dell’infanzia e per il primo
ciclo d’istruzione: Indicazioni Nazionali per i
Piani di studio personalizzati, funzioni tutoriali,
anticipi, portfolio, tempo scuola.
“Le istituzioni scolastiche, al fine di realizzare la
personalizzazione del piano di studio,
organizzano, nell’ambito del piano dell’offerta
formativa, tenendo conto delle prevalenti
richieste delle famiglie, attività e insegnamenti,
coerenti con il profilo educativo, per ulteriore
99/198 ore annue…” (artt.3, 7, 10)
Il quadro normativo
Anno scolastico 2004-2005
• C. M. n. 29 del 5.3.2004, indicazioni e
istruzioni
Il D.L.vo 59/2004, “entrato in vigore il giorno
stesso della sua pubblicazione, nel
prossimo anno scolastico dovrà trovare
attuazione, da parte di tutte le istituzioni
scolastiche statali e paritarie, nella scuola
dell’infanzia, in tutte le classi della scuola
primaria e nella prima classe della scuola
secondaria di primo grado”.
Il quadro normativo
Anno scolastico 2004-2005
• C. M. n. 29 del 5.3.2004, indicazioni e
istruzioni
La riforma “pone le istituzioni scolastiche al
centro del sistema educativo di istruzione
e formazione, rimettendo alla loro capacità
organizzativa e didattica il raggiungimento
degli obiettivi generali del processo
formativo e degli obiettivi specifici di
apprendimento attraverso la
personalizzazione dei piani di studio”.
Una certa idea di autonomia
“Il fare, in cui si può scoprire il divenire
autonomo, è appunto il fare di cui Noi non
siamo spettatori, ma attori”.
Giovanni Gentile, La riforma dell’educazione, 1920
Il quadro normativo
Anno scolastico 2004-2005
• C. M. n. 29 del 5.3.2004: indicazioni e istruzioni
“L’attività laboratoriale costituisce in generale una
metodologia didattica da promuovere e
sviluppare nei diversi momenti ed articolazioni
del percorso formativo e da ricomprendere in un
quadro didattico e organizzativo unitario. Essa,
in particolare, viene assunta quale modalità
operativa necessaria per la realizzazione di
interventi su gruppi elettivi, di compito o di livello,
finalizzati al consolidamento e alla
personalizzazione degli apprendimenti”.
Il quadro normativo
• Indicazioni Nazionali per i Piani di studio
personalizzati (allegati A, B, C al D. L.vo 59/2004)
“L’insieme delle Unità di Apprendimento
effettivamente realizzate, con le eventuali
differenziazioni che si fossero rese opportune
per i singoli alunni, dà origine al piano di studio
personalizzato, che resta a disposizione delle
famiglie e da cui si ricava anche la
documentazione utile per la compilazione del
portfolio delle competenze individuali”.
Il quadro normativo
• Raccomandazioni per l’attuazione delle Indicazioni
Nazionali per i piani personalizzati delle attività
educative nelle scuole dell’infanzia
“…lo sviluppo non è mai un fatto lineare o
esclusivamente funzionale, ma va sempre
interpretato in relazione ai contesti di socializzazione
e di educazione nei quali si svolge”.
“In questa prospettiva sono indispensabili il
riconoscimento delle difficoltà cognitive, delle
esigenze emotive e delle richieste affettive di
ciascuno e la consapevolezza che il modo in cui ogni
bambino percepisce se stesso nella situazione
sociale ed educativa costituisce una condizione
essenziale per la sua ulteriore crescita personale”.
Il quadro normativo
• Raccomandazioni per l’attuazione delle Indicazioni
Nazionali per i piani di studio personalizzati nella
scuola primaria
Con i piani di studio personalizzati si intraprende “la
strada dell’abbandono dell’uniformità delle
prestazioni progettate a priori.”
“Sul piano professionale, perciò, l’atteggiamento
richiesto ai docenti non è più quello dell’applicazione
e dell’esecuzione più o meno impiegatizia, bensì
quello della creativa e responsabile progettazione di
scelte educative e didattiche che declinino ed
intercettino il «generale» nel «particolare», il
«nazionale» nel «locale», «ciò che vale per tutti» in
«ciò che vale per me, per ciascuno»”.
Il quadro normativo
• Raccomandazioni per l’attuazione delle
Indicazioni Nazionali per i piani di studio
personalizzati nella scuola primaria
“Non si impara, infatti, se l’ordine logico di una
serie di costrutti scientifici non coincide
anche con quello psicologico ed etico
personale di chi se ne appropria;
né si impara qualcosa perché essa è, in astratto,
scientificamente certa, ma solo se riusciamo,
nel concreto, a rendere questo qualcosa di
certo nostra verità esistenziale, qualcosa di
totalmente significativo per noi da dare
«sapore» alla nostra vita”.
Il quadro normativo
• Piano di studio personalizzato
Insieme delle unità di apprendimento
progettate dai docenti tenendo conto di:
contesto culturale, sociale, familiare
contesto della classe
differenti stili di apprendimento
didattica laboratoriale
flessibilità organizzativa
Il quadro normativo
Piano di studio personalizzato
abbandono della programmazione per obiettivi
analisi della situazione
definizione degli obiettivi
ipotesi di lavoro
aggiustamenti in itinere
valutazione dei risultati
Il lessico
• Competenze
Capacità di orientarsi e padroneggiare un
determinato campo di conoscenze,
capacità di utilizzare più abilità per
risolvere situazioni problematiche anche in
contesti differenziati.
La competenza è un punto di arrivo.
Il lessico
• Curricolo
È il percorso sistematico che raggruppa e
organizza le opportunità formative di un
alunno.
È composto da più elementi:
contenuti disciplinari
metodi e strategie didattiche
organizzazione scolastica
interazione con il territorio
sistema di valutazione
Il lessico
• Obiettivi formativi
Sono gli obiettivi specifici di apprendimento
(delineati nelle Indicazioni Nazionali)
contestualizzati in un gruppo concreto di
alunni attraverso la mediazione
metodologico-didattica degli insegnanti.
Il lessico
• Obiettivi formativi
Le Indicazioni Nazionali sono da intendere
“in maniera fenomenologica, assestandoli
riflessivamente, in un continuo
interscambio tra a priori e a posteriori, tra
progetto ed esperienza, tra intenzionalità
del docente (insegnamento) e dello
studente (apprendimento)”.
Giuseppe Bertagna
Il lessico
• Ologramma
“Il principio ologrammatico mette in evidenza
l’apparente paradosso delle organizzazioni
complesse nelle quali non solo la parte è nel
tutto, ma in cui anche il tutto è inscritto nella
parte.
Così, ogni cellula è una parte di un tutto –
l’organizzazione globale – ma il tutto è lui stesso
dentro la parte, la totalità del patrimonio
genetico è presente in ogni cellula individuale, la
società è presente in ogni individuo, nella sua
interezza, attraverso il suo linguaggio, la sua
cultura e le sue norme”.
Edgar Morin, La testa ben fatta
Il lessico
• Ologramma
Ogni apprendimento non investe soltanto
una singola intelligenza della persona, ma
determina, in misura più o meno rilevante,
una ristrutturazione, un riassestamento
della propria visione del mondo.
L’esperienza di apprendimento non è mai
isolata, contiene molto di più di ciò che si
vede.
Il lessico
• Ologramma
La prospettiva ologrammatica indica ai
docenti la necessità di far scoccare,
contemporaneamente, due frecce
didattiche: quella degli obiettivi specifici di
apprendimento e quella delle molteplici
connessioni multidisciplinari che legano gli
obiettivi stessi.
Il lessico
• Ologramma
“Una «testa ben fatta» significa che invece di
accumulare il sapere è molto più importante
disporre allo stesso tempo di:
 un’attitudine generale a porre e a trattare i
problemi;
 principi organizzatori che permettano di
collegare i saperi e di dare loro senso”.
Edgar Morin, La testa ben fatta
Il lessico
• Ologramma
“L’essere umano è esso stesso nel contempo uno e molteplice.
Ogni essere umano, come il punto di un ologramma, porta in sé
il cosmo.
Ogni essere, anche il più chiuso nella più banale delle vite,
costituisce in se stesso il cosmo. Porta in sé le proprie
molteplicità interiori, le proprie molteplicità virtuali, una infinità di
personaggi chimerici, una poliesistenza nel reale e
nell’immaginario, nel sonno e nella veglia, nell’obbedienza e
nella trasgressione, nell’ostentato e nel segreto; porta in sé
brulichii larvali in caverne e in abissi insondabili. Ciascuno
contiene in sé galassie di sogni e di fantasmi, slanci inappagati
di desideri e di amori, abissi di infelicità, immensità di glaciale
indifferenza, conflagrazioni di astri in fiamme, irruzioni di odio,
smarrimenti stupidi, lampi di lucidità, burrasche dementi…
Edgar Morin, I sette saperi necessari all’educazione del futuro
L’idea di scuola
Attenzione al curricolo
Valore delle relazioni
Interazione con il territorio
Forte motivazione ad imparare
ad imparare
Rispetto e riconoscimento
della persona
Individualizzazione/Personalizzazione
Individualizzazione
contrapposizione
ambiguità
Personalizzazione
continuità
Individualizzazione
• Far acquisire
competenze comuni “al
passo” con la classe
• Aiutare a superare
ostacoli cognitivi
• Non occorre modificare
l’impianto organizzativo
della classe
• Tende all’omogeneità
Personalizzazione
• Progettare percorsi
didattici differenziati
• Prevedere obiettivi
formativi differenti
• Organizzare la classe
per gruppi
• Tende alla
differenziazione
Individualizzazione
Personalizzazione
• Insieme di strategie
didattiche che
mirano ad
assicurare a tutti gli
studenti il
raggiungimento
delle competenze
fondamentali del
curricolo
• Insieme di strategie
didattiche che
mirano a dare
l’opportunità ad ogni
alunno di sviluppare
le proprie
potenzialità
intellettive e
coltivare proprie
aree di eccellenza
Individualizzazione & Personalizzazione
“Aiutare ogni studente a sviluppare una
propria forma di talento è probabilmente
un obiettivo altrettanto importante di
quello di garantire a tutti la padronanza
delle competenze fondamentali”.
Massimo Baldacci
Personalizzazione
“Personalizzare significa lasciar essere la
persona, accompagnare ciascuno a
conoscere, a sapere e ad aver cura di
sé, ad acquisire coscienza della propria
differenza e diversità entro la comunità,
a essere aiutato a maturare uno
sguardo prospettico”.
Gabriele Boselli
Personalizzazione
Personalizzazione
caratteristiche
della persona
punto
d’incontro
cultura di
appartenenza
Perché la personalizzazione
“Definisco l’intelligenza come il potenziale biopsicologico di
elaborare specifiche forme di informazione secondo
specifiche modalità.
Gli esseri umani hanno sviluppato capacità diverse di
elaborare l’informazione – capacità da me definite con il
termine di “intelligenze” – che permettono loro di risolvere
problemi o di creare prodotti. Per essere considerati
“intelligenti”, tali prodotti e soluzioni devono essere
valorizzati in almeno una cultura o comunità”.
Howard Gardner, Cambiare idee, 2005
Perché la personalizzazione
“A livello informale possiamo rappresentarci ogni
persona – o la sua mente o il suo cervello – come
un insieme di computer.
Ogni computer inizia a lavorare quando viene
alimentato con l’informazione del tipo adatto, e
quel lavoro è l’esercizio di una particolare
intelligenza”.
Howard Gardner, Cambiare idee, 2005
Perché la personalizzazione
• Una concezione multidisciplinare dell’intelligenza
•
•
•
•
•
•
•
•
•
intelligenza
intelligenza
intelligenza
intelligenza
intelligenza
intelligenza
intelligenza
intelligenza
intelligenza
linguistica
logico-matematica
musicale
spaziale
corporeo-cinestetica
naturalistica
esistenziale
interpersonale
intrapersonale
Perché la personalizzazione
• Accostarsi ad un argomento da diversi punti di
vista
•
•
•
•
•
•
•
approccio narrativo
approccio quantitativo
approccio logico
approccio esistenziale
approccio estetico
approccio diretto
approccio cooperativo/sociale
Perché la personalizzazione
• Una mente a più dimensioni
La comprensione piena di un concetto,
indipendentemente dalla sua complessità, non
può scaturire da una sola modalità di conoscenza
o da una sola modalità di rappresentazione.
Perché la personalizzazione
• Una mente a più dimensioni
Possiamo pensare ad un argomento come ad una
stanza con più punti d’accesso, ogni alunno ha un
punto di accesso più congeniale e altrettanto vario
è il tragitto destinato a risultare più agevole a
ognuno di loro.
Perché la personalizzazione
Einstein, dopo aver riflettuto a lungo su un problema,
trovava sempre necessario darne il maggior
numero possibile di formulazioni e presentarlo in
modo che fosse comprensibile a persone abituate
a diverse modalità di pensiero e dotate di diversi
tipi di formazione intellettuale.
Perché la personalizzazione
“Un insegnante capace
è una persona capace di aprire
un gran numero di finestre diverse
sullo stesso concetto”.
Howard Gardner, Educare al comprendere, 1993
Come personalizzare: dal programma alla strategia
“Il programma è la determinazione a priori di una
sequenza di azioni in vista di un obiettivo. Il
programma è efficace in condizioni esterne stabili
che possiamo determinare con certezza. Ma
minime perturbazioni in queste condizioni
sregolano l’esecuzione del programma e lo
condannano ad arrestarsi.
La strategia si stabilisce in vista di un obiettivo,
come il programma; essa prefigura scenari
d’azione e ne sceglie uno, in funzione di ciò che
essa conosce di un ambiente incerto.
Come personalizzare: dal programma alla strategia
La strategia cerca senza sosta di riunire le
informazioni, di verificarle, e modifica la sua
azione in funzione delle informazioni raccolte e dei
casi incontrati strada facendo.
Tutto il nostro insegnamento tende al programma,
mentre la vita ci chiede strategia e, se possibile,
anche seredipità e arte. È proprio un ribaltamento
di concezione che si dovrà attuare per prepararci
ai tempi dell’incertezza”.
Edgar Morin, La testa ben fatta
Come personalizzare: le unità di apprendimento
• Il punto di partenza
Nell’Unità Didattica la disciplina viene suddivisa in
fasi logicamente concatenate che costituiscono il
lavoro annuale programmato dall’insegnante.
Nell’Unità di Apprendimento il punto di partenza è
l’alunno, o il gruppo di alunni, con i loro problemi
e i loro bisogni formativi.
Come personalizzare: le unità di apprendimento
• I tempi
Le Unità Didattiche vengono definite nella fase di
programmazione all’inizio dell’anno scolastico o
dei periodi intermedi.
Per le Unità di Apprendimento l’équipe dei docenti,
in base ai bisogni formativi degli allievi, elabora
un’ipotesi di lavoro di massima, che adatta e
sistema in itinere (l’UA è completa solo alla fine).
Come personalizzare: le unità di apprendimento
• Le caratteristiche dell’UA
indicazioni metodologiche e didattiche
funzione formativa
unità nella multidisciplinarità
Progettare l’Unità di Apprendimento
OBIETTIVI FORMATIVI
PECUP
adatti e significativi per i singoli allievi definiti
anche con gli standard di apprendimento
relativi a conoscenze e abilità
Attività
IND.NAZ.
ALLIEVI
Metodi
Soluzioni
organizzative
Modalità di verifica
POF
COMPETENZE DEGLI ALLIEVI
UNITA’ DI
APPRENDIMENTO
Unità di Apprendimento
Fase ideativa (preattiva)
formulazione di un compito unitario di apprendimento,
delimitazione del campo, progettazione a “bassa risoluzione”
Fase attuativa (attiva)
è il momento della mediazione didattica che attiva
l’apprendimento attraverso le conoscenze e le abilità
necessarie per realizzare il compito unitario di apprendimento
Fase finale (postattiva)
fase dell’accertamento e della documentazione, sistemazione
delle Unità di Apprendimento realizzate nel P. S. P.
Fase di avvio o ideativa/progettuale
Individuazione di un
problema/progetto/bis
ogno formativo e
culturale degli allievi
Individuazione del
percorso didattico da
parte di ogni docente
Connessione con i
documenti nazionali:
PECUP e Indicazioni
Azioni dell’équipe
pedagogica
Definizione di metodi,
tempi, soluzioni
organizzative
Individuazione
degli insegnanti
coinvolti
Connessione con i
documenti interni:
POF – PSP Portfolio
Progettazione della
Unità di Apprendimento
che esprime
l’apprendimento unitario
da promuovere declinato
in obiettivi formativi
Fase della mediazione didattica
• Svolgimento delle attività
• Verifica degli standard delle conoscenze
e delle abilità implicate nelle
competenze
• Compito unitario in situazione attraverso
il quale si manifestano le competenze
• Valutazione delle competenze
osservate
Fase accertamento - documentazione esiti
• Ogni docente dell’équipe riflette con gli allievi
sul lavoro svolto
• Il tutor sceglie con gli allievi i materiali da
inserire nel Portfolio
• I docenti risistemano l’UA e la inseriscono nel
PSP
• L’UA diventa materiale disponibile per il
confronto tra colleghi e per la riflessione sulle
pratiche didattiche
I docenti dell’ equipe pedagogica
Usano gli OSA come “ispirazione” per
- progettare le U.A
- formulare gli O.F.
- promuovere e sostenere il processo di maturazione
dell’allievo
Ipotizzano le U.A. sulla base della propria esperienza,
individuando cioè ciò che sarebbe bene proporre a quei
bambini in quel momento dell’anno
Realizzano il percorso progettato
• correggendolo in itinere
• adattandolo alla situazione per soddisfare le
esigenze formative degli alunni
Raccolgono le U.A. effettivamente realizzate
e i materiali che andranno a costituire il PSP
degli allievi
Compilano, con la collaborazione dell’alunno e della
famiglia, il Portfolio delle competenze personali
Un possibile schema per la costruzione dell’U.A.
DATI IDENTIFICATIVI
Unità di apprendimento n° …………
Titolo…………………………………………
 Individuale
 Di classe
 Di gruppo elettivo
 Di gruppo di livello
 Di gruppo di compito
Docenti coinvolti………………………………
RIFERIMENTI
•
•
•
•
•
Disciplina / e……………………..………
PECUP…………………………..….…...
O.G……………………………….………
O.S.A……………………………………..
Bisogni / interessi degli alunni
……………………………………………
……………………………………………
……………………………………………
ARTICOLAZIONE APPRENDIMENTO DA
PROMUOVERE
• Apprendimento unitario da
promuovere …………….…………………
……………………………………………….
• Obiettivo/i formativo/i …………………..
………………………………………………
………………………………………………
• Standard / livelli
………………………………………………..
………………………………………………..
MEDIAZIONE DIDATTICA
• Metodi
…………………………………….………
………………………………………….…
• Soluzioni organizzative
…………………….…………….…………
…………..……………………..………….
• Tempi
…………………………..…………………
• Spazi
…………………………………………….
CONTROLLO
• Modalità di verifica
………………………………….………….
……………………………………………..
• Competenza/e
………………………………………..…..
…………………………………………….
• Sviluppi , espansioni, integrazioni
…………………………………………….
….………………………………………….
Strumenti metodologici
cooperative learning
multimedialità
problem solving
progetti comuni
laboratori
Lavorare per promuovere un’autentica cultura
della personalizzazione
riconoscere la strumentalità delle discipline
(privilegiare modalità didattiche di tipo
euristico)
privilegiare forme di valutazione autentica
(narrativa) rispetto a modalità sommative
mantenere una forte tensione all’unitarietà
didattica
curare la dimensione relazionale tra
insegnante e alunno e tra gli stessi alunni
“Il segreto è lì:
che il libro che si legge,
o la parola del maestro che si ode,
metta in moto l’animo nostro,
e si trasformi in vita nostra interiore,
cessando di essere qualche cosa
- e qualche cosa speciale, determinata,
che sta in mezzo a tante altre –
per diventare la nostra personalità”.
Giovanni Gentile, La riforma dell’educazione, 1920
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