“Il Dialogo interreligioso”
(Induismo)
19/12/2015
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Induismo
L’Induismo conosce e adora moltissimi
dèi (religione politeista): tre hanno però
un’importanza straordinaria su tutti gli
altri: sono Brahma ( Colui che crea ),
Visnu ( Colui che mantiene in vita ) e
Shiva ( Colui che distrugge ).
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Induismo
E’
questa
la
Triade
Suprema
dell’Induismo, chiamata Trimurti. Gli altri
dèi hanno caratteristiche maschili o
femminili, sono buoni o cattivi. Ciascuna
divinità rappresenta o richiama una
personificazione della natura o dei pregi e
difetti dell’uomo.
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Induismo
Secondo
l’Induismo,
l’universo
è
governata dalla Triade Suprema con
perfetto equilibrio. Per rispettare questo
equilibrio, anche il mondo degli uomini ha
le sue leggi precise. Tutti gli uomini sono
divisi in gruppi ben definiti, chiamate
caste.
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Induismo
Il sistema delle caste abolito ufficialmente nel
1947, continua a persistere e conferisce un
forte senso di appartenenza
►Sacerdoti (colore bianco)
► Governanti e guerrieri (rosso)
► Il popolo (giallo)
► Servitori (nero)
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Induismo
Esistono tre grandi caste superiori(
sacerdoti, guerrieri,nobili ) e la quarta casta
raccoglie
la
maggior
parte
della
popolazione (operai,artigiani, commercianti
). Vi sono poi i fuori-casta ( intoccabili )
cioè i più poveri e abbandonati: vivono ai
margini della società e sono considerati
quasi come rifiuti umani.
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Induismo
L’Induismo ritiene che per mantenere l’equilibrio
dell’universo, le caste degli uomini debbano
restare rigorosamente divise e separate. Uomini
e donne di caste diverse non devono sposarsi tra
di loro. Devono avere pochi contatti, il minimo
indispensabile per svolgere i lavori della vita. Gli
“intoccabili”, poi, non devono essere neppure
toccati e con essi tutti debbono evitare al
massimo di avere contatti
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Il problema della felicità
Anche l’Induismo arriva a pensare che la
felicità dell’uomo consiste nel non doversi
più incarnare dopo la morte. Felicità è
vivere in eterno, oltre la morte, in unione
con la divinità.
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Come si può ottenere tutto
ciò?
Ogni azione buona dell’uomo procura un merito:
ogni azione cattiva porta invece una condanna.
L’uomo buono, una volta morto, avrà come
premio quello di tornare ad incarnarsi in una
casta superiore. Se continuerà a comportarsi
bene, di vita in vita, diventerà sempre più santo
finchè otterrà di non doversi più reincarnare.
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Come si può ottenere tutto
ciò?
L’uomo malvagio, dopo la morte, torna ad
incarnarsi in una casta inferiore, in un’intoccabile
o in un animale, continuando così a vivere e a
soffrire.
La liberazione ( redenzione - moksha )
nell’Induismo non ha dimensione sociale. Essa
riguarda l’individuo e, in particolar modo, la sua
interiorità
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Come si può ottenere tutto
ciò?
Per liberazione ( moksha ) si intende pace,
riposo, unione con la divinità eletta ad oggetto
della propria devozione ( enoteismo ). Il suo
aspetto essenziale resta comunque quello di una
liberazione dalla materialità, dal succedersi delle
morti e delle reincarnazioni
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Il Culto degli Indù
Per comportarsi in modo giusto l’indù sa che è
molto importante fermarsi a riflettere sul senso
della vita, meditando e adorando la divinità. Per
fare ciò si pratica lo Yoga, che è un metodo di
azione e meditazione per seguire la strada della
perfezione.
E’ poi fondamentale purificarsi dai peccati e dalle
colpe compiute in questa vita o nelle precedenti.
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Il Culto degli Indù
Per purificarsi l’indù può fare un pellegrinaggio
sacro verso uno dei grandi Templi. Si tratta di
enormi costruzioni, fatte di moltissime stanze e
simili ai palazzi dei principi. Nei Templi si adora
la divinità, si prega, si offre il sacrificio e si
compie il rito di purificazione.
Spesso, come a Benares ( Gange ), i Templi
sorgono sulle rive dei fiumi sacri, dove i riti di
purificazione possono compiersi nel modo
migliore.
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Il Culto degli Indù
Il culto attribuito agli dèi conosce forme
molto varie. Esso non è necessariamente
pubblico: tra i riti più diffusi restano quelli a
carattere familiare, occasionale o legati ai
diversi stadi di vita del fedele appartenente
alle tre caste maggiori
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Il Culto degli Indù
Tuttavia la vita cultuale nei Templi indù
resta un fenomeno di rilevante importanza;
il Tempio stesso ha un valore simbolico
essendo segno del cosmo e della lotta
quotidiana che in esso si compie per
giungere alla vera felicità.
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I TESTI SACRI
L’Induismo, una delle religioni più antiche e
diffuse, considera sacri molti testi,
diversi tra loro, sia per gli argomenti che
trattano sia per la funzione che svolgono.
Semplificando molto il problema, potremmo
dire che per gli Indù esistono due tipi di
testi:
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I TESTI SACRI
►quelli più propriamente sacri detti i Veda
(sapienza );
► quelli più profani, ma sempre di carattere
religioso, detti Smriti ( ciò che si ricorda ).
Tutta questa letteratura sacra è stata scritta
tra il 1500-800 a. C. , ma era tramandata
oralmente anche in epoche più antiche
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I TESTI SACRI
Questi libri sono stati scritti in un’antichissima
lingua, il sanscrito. I Veda vengono attribuiti ad
antichi veggenti che avrebbero fissato in essi la
loro sapienza e la loro saggezza.Nell’Induismo la
lettura e l’interpretazione dei Veda è riservata ai
brahmani appartenenti alla casta sacerdotale e
alle caste più elevate; è invece proibita a coloro
che vengono considerati appartenenti a una
casta inferiore per l’attività che svolgono nella
società.
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I TESTI SACRI
I Veda sono suddivisi in quattro raccolte
che contengono:
►inni
► preghiere
► formule sacrificali
► canti magici
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I TESTI SACRI
Gli induisti ritengono che quelle parole,
capite e assimilate, permettano ai credenti
di avvicinarsi alla verità che gli autori del
testo in qualche modo possedevano, per
averla contemplata e fatta loro
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I TESTI SACRI
Il secondo genere di libri, la Smriti, è invece
accessibile a tutti ed è anche scritto in forme
letterarie più facilmente interpretabili:
►proverbi di tipo filosofico
► opere mitologiche
► poemi epici
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I TESTI SACRI
Un’ultima osservazione, a proposito dei testi sacri
nell’Induismo, riguarda il ricorso frequente alla
rappresentazione figurativa: gran parte delle
persone di religione induista è analfabeta, per
questo i Templi spesso sono ricoperti di disegni,
bassorilievi e statue che rappresentano le storie
narrate nei testi sacri. tutti possono in tal modo
immaginare e ricordare le vicende più significative.
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I VALORI DELL’INDUISMO
“Nell'induismo gli uomini scrutano il mistero divino
e lo esprimono con la inesauribile fecondità dei
miti e con i penetranti tentativi della filosofia;
cercano la liberazione dalle angosce della nostra
condizione sia attraverso forme di vita ascetica,
sia nella meditazione profonda, sia nel rifugio in
Dio con amore e confidenza”
(NOSTRA
AETATE n.2, DICHIARAZIONE SULLE RELAZIONI
DELLA CHIESA CON LE RELIGIONI NON CRISTIANE)
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Presentazione Dialogo interreligioso – Induismo