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LA STAMPA
GIOVEDÌ 3 LUGLIO 2014
In breve
TORTONA. DOPO LA PERDITA DEL PUNTO NASCITE
Bardone fa pressing
sul futuro dell’ospedale
Chiesta all’Asl
la relazione in base
a cui c’era stato il
trasferimento a Novi
MARIA TERESA MARCHESE
TORTONA
Si torna a discutere del futuro dell’ospedale e della relazione tecnica che indicava
migliore la Neonatologia tortonese rispetto a quella di
Novi. E’ stato il sindaco
Gianluca Bardone a riportarla all’attenzione dei vertici
dell’Asl, ieri, in un incontro al
quale erano presenti anche il
segretario cittadino e consigliere comunale del Pd Antonello Santoro e l’assessore alla Cultura Marcella Graziano. Nella relazione, stilata ormai più di due anni fa e sempre ignorata dai vertici della
sanità provinciale e regionale, si consigliava un potenziamento di Tortona a discapito
di altre realtà come Novi, sulla base di una valutazione
tecnica delle varie strutture.
Il sindaco ha presentato
formale richiesta di accesso
agli atti che contengono la relazione tecnica e ha ribadito
con forza la sua determinazione nel cambiare corso al
destino dell’ospedale di Tortona che ha già perso tre reparti e non ha visto attivarsi
il servizio Fisioterapico di
rieducazione funzionale. In
Vigili del fuoco
Rogo in una cantina
in via Postumia
1 Allarme
ieri, verso mezzogiorno, in via Postumia 23
a Tortona, per l’incendio divampato in una cantina. Il fumo proveniente dai garage
ha messo in allarme gli abitanti del condominio che
hanno subito chiamato i vigili
del fuoco. L’intervento è durato poco più di due ore: dopo
aver spento le fiamme, i vigili
del fuoco hanno ventilato i locali per fare in modo che tutto il fumo si diradasse e a
controllare che non vi fossero focolai. A quanto pare le
cause del rogo sono dovute a
un corto circuito. Sono andati distrutti materassi ed altre
masserizie.
[M. T. M.]
Tribunale
Giudice onorario
distaccato ad Asti
1 L’avvocato
Il Comune vuole evitare altri tagli all’ospedale di Tortona
particolare Bardone ha portato all’attenzione dei vertici Asl
i risultati disattesi, rispetto alle previsioni, del numero delle
nascite registrate nell’ospedale di Novi a fronte della chiusura della Ginecologia di Tortona: 320 parti in 6 mesi, dato
che proiettato nell’arco dell’anno resta ben lontano dal superamento dei mille parti, ovvero l’obiettivo che si voleva
raggiungere con l’accorpamento. Adesso si teme una futura chiusura di Pediatria che
potrebbe seguire la stessa sorte di neonatologia.
La dirigenza Asl, guidata
dal direttore generale Paolo
Marforio, ha assicurato che la
Pediatria, non essendo legata
alla Neonatologia, resterà attiva a Tortona, mentre per i posti letto di Fisioterapia e riabilitazione occorre attendere le
decisioni della Regione e che al
momento non sono previsti ulteriori tagli né reparti a rischio
di chiusura. I risultati di Novi
inoltre sono stati giustificati
dalla dirigenza alla luce del calo generale delle nascite in provincia. E’ emerso che la nuova
amministrazione tortonese ha
intenzione di tenere la guardia
molto alta in materia di politiche sanitarie con un contatto
più stretto con la dirigenza Asl.
tortonese
Alessandro Maiola, dal 2002
vice procuratore onorario e
dal 2011 giudice onorario del
tribunale di Alessandria, è
stato applicato al palazzo di
giustizia di Asti in attesa del
definitivo trasferimento a
quello di Pavia.
[E. C.]
Cinema
Si proietta il film
« The German doctor»
1 Continua
«Schermi di
qualità» organizzato dal Circolo del cinema di Tortona al
Megaplex Stardust: stasera
verrà proposto «The German doctor» di Lucía Puenzo
(alle 20,30 e alle 22,40). È un
thriller ambientato in Patagonia, nel 1960. Racconta di
un medico tedesco che incontra una famiglia argentina e
la segue in un viaggio.
[V. F.]
Tortona e Valle Scrivia .45
.
TORTONA. IMPUTATI TRE CALABRESI
In tribunale i racconti
delle vittime di usura
e delle estorsioni
SILVANA MOSSANO
ALESSANDRIA
Dopo le immagini del filmato
muto, già viste, associate alle
parole della registrazione, già
ascoltate, nell’aula in cui si celebra il processo per episodi di
estorsione e usura di cui devono rispondere i fratelli Aldo ed
Ercole Gaglianò, 55 e 58 anni,
con dimora nel Tortonese, e
Maurizio Gerace, loro compaesano di Cittanova, ora risuonano dal vivo le voci delle persone
che, secondo il capo d’accusa,
subirono intimidazioni e minacce. Il tono, in realtà, è basso,
talora un sussurro, nonostante
i microfoni. È difficile, molto
difficile, e psicologicamente pesante, molto pesante, incalzati
dalle domande del pm Paolo
Cappelli della Direzione distrettuale antimafia, raccontare i giorni senza orizzonte della
sudditanza psicologica che piegava ogni volontà e neutralizzava ogni reazione.
L’imprenditore che vendeva
auto e che finì finanziariamente
male rievoca il debito con un
cliente che aveva pagato in anticipo l’acquisto di macchine ricevute solo in parte. Erano rimasti in sospeso circa 270 mila
euro. Sulla scena apparvero i
fratelli Gaglianò e Gerace alternando la carota (ti facciamo ridurre la cifra, ma, se finiamo in
galera noi, arrivano altre persone e non possiamo più proteggerti) e il bastone (la prospettiva di trovarsi con la casa bruciata e con la testa tagliata...
«ma non la presi proprio come
una minaccia» si affretta a dire in
un soffio il teste). Il racconto non
è fluido, il pm deve insistere e richiamare contraddizioni rispetto
alle affermazioni rese all’epoca
dell’inchiesta, partita dopo che
l’imprenditore stesso, il 24 novembre 2011, si recò alla Finanza
«perché non ce la facevo proprio
più a pagare e non sapevo più a
chi rivolgermi». Le Fiamme gialle già stavano indagando sui Gaglianò, in «soggiorno obbligato» a
Tortona per via dell’affiliazione
con la famiglia calabra dei Facchineri. Che sarebbe in contrasto
con quella dei Pella: quando l’imprenditore d’auto, su suggerimento di un amico, provò a pronunciare quel nome, ricevette
uno schiaffo.
È seguito il racconto di un agricoltore (parte civile con l’avvocato Giorgio Romagnolo) finito nella stessa rete estorsiva e usuraria. Tutto era partito da un paio di
prestiti avuti; per il primo da 50
mila euro ne restituì, in un anno,
oltre 66.500. Il secondo da 90 mila, ottenuto nel 2007, aprì una voragine che, nel 2010, misurava
220 mila euro (pur dopo averne
già restituiti 120.000). Ci fu una
trattativa con un’altra persona
cui, nel frattempo, Aldo Gaglianò
pare avesse ceduto il credito, ma
l’imprenditore era fuori da ogni
remota idea di fare denuncia. Si
concordò un saldo di 80 mila euro
che avrebbe dovuto essere tombale. Ma piombò la Finanza che,
intanto, aveva aperto l’inchiesta.
Alla prossima udienza del 18
marzo 2015, saranno ascoltate altre due persone parti lese.
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LA STAMPA
GIOVEDÌ 3 LUGLIO 2014
etropoli
Metropoli .51
.
Per le vostre segnalazioni [email protected]
Moncalieri, giro di vite sulle soste
Settimo, profughi rintracciati
Via gli abusivi dal parcheggio in piazza Amedeo
Ferdinando e estendere da mezz’ora a un’ora il
tempo massimo di sosta in piazza Vittorio
Emanuele. Eccole le due novità sulla presentate
dall’assessore Raffaele Iozzino.
[G. LEG.]
Un gruppo di eritrei (10 donne, 3 uomini e un
bambino) si è allontanato dal Centro C.R.I.
“Fenoglio” e si è incamminato lungo la
superstrada. Sono stati tutti rintracciati e
condotti a Moncalieri.
[D. AND.]
Pianezza
La moglie:
“Sono stati
giorni
di angoscia”
L’assessore Saitta manda gli ispettori dopo il caso di un paziente denutrito e disidratato
Sanità, indagine su Villa Iris
MASSIMO MASSENZIO
PATRIZIO ROMANO
ne nella stragrande maggioranza dei casi. Gli episodi limite, come quello che mi è stato
segnalato, devono essere prevenuti. Chiederò venerdì ai direttori generali delle Asl la
massima attenzione per verificare che i parametri di qualità
ed efficienza siano rispettati al
massimo: è un diritto dei pazienti e delle loro famiglie».
Controllo da parte della
Commissione di vigilanza
dell’Asl To3 alla casa di cura
Villa Iris di Pianezza, accreditata con il servizio sanitario nazionale. A far scattare
la verifica è stata una segnalazione fatta direttamente da
Antonio Saitta, neo assessore regionale alla Sanità. Tutto per il timore di un caso di
malasanità. Saitta, infatti, informato dai famigliari di
Marco (nome di fantasia), un
uomo di 55 anni ricoverato a
Villa Iris da 20 giorni, che era
poi stato «ricoverato d’urgenza al pronto soccorso dell’ospedale di Rivoli», si muove subito per far verificare.
La replica della casa di cura
L’intervento di Saitta
Il ricovero avviene lunedì scorso verso le 19,30 e Marco viene
visitato, gli viene fatta una Tac
e poi è ricoverato. Intanto la
macchina dei controlli si met-
La clinica ribatte:
«Nessun caso di mala
sanità, il paziente
è stato ben curato»
FOTO PATRIZIO ROMANO
Controlli dell’assessorato
Due primari dell’Asl martedì mattina si sono recati nella casa di cura di Pianezza e hanno acquisito
le cartelle cliniche del paziente. Inoltre hanno sentito i medici della clinica per valutare il caso
«Episodi come questi
devono essere
prevenuti. Farò
controllare, è un diritto
dei pazienti e delle
loro famiglie»
te in moto. Alle 11,30 di martedì due primari dell’Asl, Nicola
Suma e Pasquale Rosiello, varcano i cancelli di Villa Iris e acquisiscono le cartelle cliniche
del paziente e sentono i medici
per valutare il caso.
«Ho chiesto ai vertici dell’Asl una relazione - spiega
Saitta - perché il paziente è
giunto al pronto soccorso di
Rivoli in evidente stato di
ipoalimentazione e forte disi-
Antonio Saitta
Assessore regionale
alla Sanità
dratazione. La Commissione
sta valutando l’insorgenza di
responsabilità per imperizia e
negligenza». Dunque, al momento, nulla di definito. Un
controllo a tutela.
«Perché le migliaia di anziani che nei mesi estivi saranno
ricoverati nelle case di cura
convenzionate - aggiunge l’assessore - hanno il diritto di essere accuditi con la massima
attenzione, come so che avvie-
Bocche cucite a Villa Iris. Solo
un medico si lascia sfuggire una
considerazione: «Quel paziente
è stato trattato strabene». Ma
dopo la visita della Commissione a parlare per nome e per conto della casa di cura sono i legali.
«Diciamo subito - spiega l’avvocato Simona Grabbi, dello studio Lozzi - che questo non è un
caso di malasanità e che la Commissione dell’Asl To3 non ha
mosso alcun rilievo».
E poi aggiunge: «Il paziente
in questione è stato presso la
struttura per 11 giorni e in questo periodo è sempre stato alimentato con flebo. Quindi non
comprendiamo l’accusa di disidratazione». Insomma, una
tempesta in un bicchiere d’acqua. «La verità - prosegue l’avvocato - è che l’uomo è arrivato
in condizione di malnutrizione
e a Villa Iris è stato ben curato.
Tant’è che sono stati fatti subito dei raggi per vedere se la
polmonite, di cui era stato affetto era scomparsa, e riscontrando delle tracce sono stati
somministrati degli antibiotici». Una difesa a spada tratta
dell’operato. «La struttura Villa Iris rispetta i diritti dei pazienti e delle loro famiglie. E lo
ribadisco ancora: questo non è
affatto un caso di malasanità».
Sono da poco passate le 17
quando Marco rientra nella sua stanza al terzo piano
dell’ospedale di Rivoli. Si è
appena sottoposto a una
Tac e le infermiere sistemano la maschera dell’ossigeno per le difficoltà respiratorie.
Poi lo lasciano alle amorevoli cure della moglie,
che gli è sempre stata accanto. «Abbiamo passato
momenti difficili, molto difficili – spiega la donna, con
un filo di voce pacato Adesso l’unica cosa che ci
interessa è che mio marito
stia meglio». Il telefonino
«vibra» in continuazione,
amici e parenti chiedono
notizie e nel reparto di medicina arrivano anche i nipoti di Marco, pronti a dare
un po’ di sostegno alla donna, che segue il paziente da
tre giorni.
Del ricovero nella casa di
cura di Pianezza, però, nessuno vuole parlare. «Non è
questo il momento adatto,
abbiamo vissuto giorni di
angoscia, ma ora tutti i nostri pensieri sono per lui.
Solo per lui», ripetono i famigliari, indicando Marco
disteso nel letto. In base alla
segnalazione dell’assessorato alla Sanità sarebbe arrivato a Rivoli in «evidente
stato di ipoalimentazione e
forte disidratazione».
La moglie attende gli esiti
degli ultimi esami: «Ha appena fatto una Tac – conferma
– Aspettiamo solo che ci dicano che mio marito sta migliorando. Solo allora faremo
le nostre considerazioni su
quello che è successo. Adesso è troppo presto». [M. MAS.]
Moncalieri
Beinasco
Denunciata la Satiz
“Sparite le pensioni”
Convenzionescaduta
Caccia al libro
Servizi sanitariin proroga per bambini e genitori
GIUSEPPE LEGATO
La storia della Satiz di Moncalieri, settore editoria e carta, si arricchisce di un nuovo
capitolo. Nei giorni scorsi, decine di lavoratori si sono recati ai comandi dei carabinieri
della provincia, in particolare
a Moncalieri. Per far cosa?
Sporgere denuncia contro
l’azienda responsabile – a dir
loro – di non aver versato
«quote considerevoli» dei fondi Biblos, una sorta di paracadute pensionistico integrativo. Intanto attorno ai dipendenti Satiz si è aperta una vera e propria fronda di solidarietà. La più gradita? “Quella
Le proteste in strada
dell’arcivescovo Nosiglia – raccontano – che ci ha trasmesso
la sua vicinanza in questo momento difficile». Ieri i dipendenti sono stati ricevuti anche
in Comune e continuano la battaglia per tornare al lavoro in
azienda. «Vogliamo sapere che
fine hanno fatto le commesse,
che c’erano e che avrebbero garantito lavoro quasi per tutti».
La convenzione con l’Asl
To3 è scaduta da più di un
mese, ma i servizi sanitari
del presidio di Borgaretto
non verranno sospesi. Almeno fino a settembre.
La decisione della nuova
Giunta regionale mantiene
viva la speranza dei cittadini i
quali vorrebbero che nel polo
di via Galileo Galilei rimanesse l’ambulatorio infermieristico, il servizio prelievi e, soprattutto, il gruppo di medici
di base. Molto potrebbe dipendere dall’entrata in funzione - prevista a inizio 2015 del nuovo poliambulatorio di
Orbassano, destinato ad accorpare gli ambulatori sparsi
Settimo
NADIA BERGAMINI
Il costruendo poliambulatorio
in tutto il distretto. Il sindaco
di Beinasco, Maurizio Piazza,
si dice tranquillo: «Abbiamo
già parlato con l’Azienda sanitaria. Nell’ottica di una razionalizzazione delle risorse, siamo pronti a farci carico del costo di una parte dei servizi. Che
a questo punto, invece di traslocare potrebbero addirittura
essere implementati». [M. MAS.]
Una ne pensa, cento ne fa. La
biblioteca Archimede, pur di
avvicinare i bambini al mondo
dei libri e alla lettura, ha organizzato per domani e per venerdì 11 luglio «A caccia del libro… andiamo», inedita caccia al libro, a partire dalle 10 al
Parco Pertini, dedicata ai ragazzi dei centri estivi e ai piccoli lettori da 3 a 10 anni. L’iniziativa si inserisce nell’ambito
del progetto «Archimede fuori di sé», ossia la biblioteca in
spazi non convenzionali come, appunto, può essere un
parco. Iniziativa partita nel
2012 e accolta sempre con
Bimbi leggono al parco
grande entusiasmo da grandi e
piccini che apprezzano l’idea di
recarsi al parco, trovare i libri e
leggerli all’ombra degli alberi,
magari in gruppo. L’appuntamento di domani e venerdì
prossimo è gratuito ed è curato
dai volontari del Servizio Civile. Info: 011/8028588 - [email protected] o
su www.bibliotecarchimede.it.
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