Anno 5 - Numero 4 / 2012
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Editore Sport Press S.r.l. - Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) Tel. +39 0362.600469 - Fax 0362.600616 - e-mail: [email protected] - Direttore responsabile: Angelo Frigerio
Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n. 186 del 20 marzo 2007 - Poste Italiane SpA - Spedizione in abbonamento postale - D.L. 353/2003 - conv. in Legge 46/2004 Art. 1 Comma 1
LO/MI - Stampa: Ingraph - Seregno (MB) - In caso di mancato recapito, inviare all’ufficio postale di Roserio per la restituzione al mittente che si impegna a pagare la relativa tariffa.
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Anno 5 - Numero 4 / 2012
nel 2006 per mano dell’EOG, oggi riunisce oltre 70 membri. In 5 anni
COVER STORY I Nata
ha sovvenzionato 36 progetti in 26 stati per un totale di 860mila euro
Editore Sport Press S.r.l. - Redazione: Corso della Resistenza, 23 - 20821 Meda (MB) - Tel. 0362.600469 - Fax 0362.600616 email: [email protected] - Direttore responsabile: Angelo Frigerio - Periodico mensile - Registrazione al Trib. di Milano n.186 del 20 marzo 2007 - Poste Italiane SpA
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EOCA, tutti uniti
verso la GREEN mission
EVENTI
Rewoolution Raid
raddoppiano
sulla neve
Dopo l’esordio estivo di questo interessante
format, ecco le due tappe invernali:
25 team si sono sfidati in gare di slalom,
skicross, freeride e freestyle tra le Dolomiti
e Livigno. In palio un viaggio in Nuova
Zelanda offerto dal brand di active wear.
ALLE PAGINE 12 - 13
ALLE PAGINE 20 - 21
TREND
FOCUS ON
SPECIALE CLIMBING
Con il tallone libero
nello snowpark
Sempre più brand
puntano all’apparel
La FASI dà i numeri…
La disciplina fa il suo ingresso su kicker
e rail. Con camp, eventi e academy in
collaborazione con TSE. Alla scoperta
del telemark freestyle con Daniele Girardi.
Da La Sportiva a Black Diamond, da K2
a Scott. Cresce la lista dei marchi che
dall’attrezzo aprono all’abbigliamento.
A PAGINA 14
INTERVISTE
Nel 2011 censite oltre 200 società sportive,
100 gare in Italia, 5 comitati regionali,
13mila tesserati e circa 200mila praticanti.
Per il 2012 prevista una crescita del 10%
di società e del 20% di tesserati. Buone
nuove anche dagli eventi e dai centri indoor,
sempre più strategici per la disciplina.
Gore più green
grazie a bluesign
A PAGINA 17
I primi laminati certificati rappresentano
il 20% dell’intera offerta Gore. Percentuale
destinata a salire fino al 50%. Parla il
responsabile del progetto Bernhard Kiehl.
• News, eventi, curiosità, iniziative
• Rockshow, il tour europeo firmato Salewa
• La città, un luna park per i climber
• Il Rockmaster si fa MAXI
• Sempre più Bloccati nella Nebbia
• Tracciatura, arte al servizio dei climber
• Il riciclo delle corde secondo Millet
• Scarpette, abbigliamento, accessori
TEST SUL CAMPO
Snow Leopard Day,
ski alp e beneficenza
Due le tappe italiane, all’Alpe Devero e
Racines, che hanno destinato 1.200 euro
alla salvaguardia del leopardo delle nevi.
A PAGINA 16
ALLE PAGINE 18
- 19
DA PAGINA 22 A PAGINA 42
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|Numero 4 / 2012|
EDITORIALE
di Raimondo Forlin
Facebook gratis addio…
Oggi non parliamo propriamente di outdoor. Ma di un argomento che
anche a moltissimi operatori del nostro mercato certamente interessa da
vicino. Ovvero Facebook. Ebbene, il 29 febbraio scorso il celebre social
network ha messo in scena un evento media destinato per la prima
volta non a insider della Silicon Valley ma a inserzionisti pubblicitari e
brands. In questa occasione la società ha reso note le sue nuove offerte
per l’interazione tra brand e consumatori all’interno della piattaforma.
Sempre a febbraio, inoltre, Facebook ha annunciato i suoi piani di
diventare una società quotata in borsa con la più grande IPO (Initial
Public Offering) mai fatta: 75 miliardi di dollari. Gli utenti di Facebook
hanno cominciato a chiedersi come questo annuncio potrà influire sulla
loro relazione con il social network mentre gli operatori finanziari si
sono domandati in quale modo Facebook inizierà a sviluppare una
strategia di monetizzazione degli utenti che supporti tale valutazione.
Queste ed altre domande hanno trovato parzialmente risposta nelle
parole del chief operating officer Sheryl Sandberg all’appuntamento di
febbraio svoltosi a New York.
Sandberg ha presentato al pubblico una serie di nuovi prodotti
pubblicitari, strumenti che vedranno l’adv su Facebook allontanarsi dai
modelli tradizionali (banner, etc). Obiettivo: un nuovo format in grado di
“vendere” le attività e i vari post sulle fan page come veri e propri
contenuti promozionali. Le nuove proposte pensate per comunicare con
“i seguaci” di un brand sono quindi pronte a sostituire l’adv più
tradizionale, come ad esempio i banner che danno a un’azienda la
possibilità di promuovere il proprio brand o la propria fan page presso
quegli utenti che ancora non hanno cliccato su “mi piace” nella loro
pagina Facebook. Questa mossa sembra voler rimediare alle pessime
performance di questi banner che, secondo uno studio condotto da
Webtrends nel 2011, hanno registrato un click trough rate (ossia la
percentuale di click sulle visualizzazioni totali) dello 0,051% (meno della
metà della media registrata in generale dai normali banner online).
Ed ecco quindi comparire i nuovi Reach Generator e Facebook
Premium, che lavorano in tandem. Questi due strumenti sono stati
protagonisti della presentazione di fine febbraio. Facebook ha reso noti
per la prima volta dei dati secondo i quali, in media, un post pubblicato
da un brand raggiunge solo il 16% dei suoi fans. Per cui, anche se la
creazione di una pagina Facebook per promuovere un brand è sempre
stata gratuita, questa rivelazione fa riflettere su quante persone siano
state realmente raggiunte con i propri post: si potrebbe trattare
dell’84% di persone in meno rispetto a ciò che si credeva. Grazie al
servizio Reach Generator, Facebook permetterà ai brand di raggiungere
la maggior parte dei propri fans. Ovviamente dietro compenso. Un
marchio, dunque, può ora pagare per avere garanzia che gli algoritmi di
Facebook facciano vedere i propri post/contenuti a oltre il 75% dei fans
in un mese e a oltre il 50% in una settimana. Il tutto potenzialmente su
quattro aree della piattaforma: il News Feed sul desktop e sul cellulare
del fan, la sezione a destra della sua bacheca e, per la prima volta, la
sua pagina di logout.
Con queste nuove rivelazioni, le aziende si renderanno conto che
l’efficacia di un post sulla nuova Timeline Page di Facebook senza alcun
investimento extra nel servizio Reach Generator potrebbe tradursi in un
elevato costo perché in media solo il 16% dei fans vedrà i loro
contenuti. Questa mossa differenzia ancor di più Facebook da altri social
media come Twitter o YouTube, dove gli utenti ricevono aggiornamenti
da entità che loro stessi hanno deciso di seguire senza l’intervento di
algoritmi filtranti. Secondo Josh Constine di TechCrunch, l’evoluzione di
Facebook sarà seguita da un ulteriore innalzamento dei costi di gestione
della piattaforma da parte delle aziende, che si troveranno costrette ad
assumere un impiegato dedicato alla gestione degli strumenti di social
marketing: “Incrementando la complessità e il potenziale delle sue
pagine prodotto, Facebook ha aumentato la necessità di delegare la
gestione della propria pagina a una persona dedicata”. Questi nuovi
servizi rappresentano indubbiamente possibilità di scelta per marchi ed
aziende. Ma la consapevolezza che al momento raggiungiamo in media
solo il 16% dei nostri fans quando postiamo contenuti sulla nostra
pagina Facebook, ci rende coscienti che l’unica cosa che attualmente
sappiamo del marketing sui social media è che ancora non ne sappiamo
abbastanza! Se da un lato i nuovi strumenti forniscono la possibilità
ipotetica di raggiungere con maggiore costanza i fans, dall’altro portano
con sé un “tag” questa volta vero e certo: il loro costo.
NUOVE APERTURE
Ha aperto i battenti il primo surf pro shop inglese firmato Patagonia
prensiva di calzature, capi d’abbigliamento e
accessori oltre a prodotti core tra cui prodotti
da spiaggia e mute. Queste ultime, in particolare, sono foderate con lana merino senza
cloro a garanzia di comfort, libertà di movimento, rispetto ambientale e maggior calore
senza un aumento di materiale. All’interno
del punto vendita, Patagonia proporrà anche
una linea selezionata di tavole FCD realizzate
a mano.
Lo scorso 24 marzo Patagonia ha inaugurato
il suo primo shop inglese specializzato nel
surf. Il negozio sorge a Cornwall all’interno del
rinnovato store Down The Line, che in 18 anni
si è affermato come una delle principali insegne di surf del Regno Unito offrendo al cliente
un’impareggiabile varietà di tavole e uno staff
competente composto da specialisti del surf.
Lo store Patagonia si estenderà su oltre 150
mq, interamente dedicati ai capi da surf di
casa Patagonia. Rappresenterà pertanto una
vetrina dell’intera offerta surf del brand, com-
www.patagonia.com
Un nuovo Timberland Store a La Spezia
Timberland ha inaugurato il suo
7° store ligure, il primo Market
Place Evolution della città spezina. Si tratta di un eco-conscious
store sviluppato su un’area di 75
mq all’interno del centro commerciale “Le Terrazze”. Il negozio
è focalizzato sull’offerta di calzature ma ha al suo interno anche
uno spazio dedicato all’abbigliamento. Timberland ha realizzato il
punto vendita usando processi e
strumenti a basso impatto am-
bientale. I materiali, gli accessori
e l’arredamento sono infatti riciclati: i pavimenti e gli impianti
sono in metallo e legno derivante
da deforestazione controllata,
mentre le vernici e i sigillatori
contengono un ridotto livello di
composti chimici. Inoltre le lampadine per l’illuminazione hanno
una vita media di 35.000 ore
(circa 8 anni), contro quella di
12.000 ore di una lampadina alogena tradizionale.
Il 12 maggio doppia inaugurazione a Brunico da parte di Sportler
Il 12 maggio 2012 Sportler festeggerà con i
suoi clienti una doppia apertura a Brunico:
l'inaugurazione del nuovo
negozio Sportler Alpin e la riapertura dopo i lavori di ristrutturazione della filiale Sportler
esistente. Tra i nuovi servizi
riservati ai clienti, spicca
l'analisi della vestibilità del
piede Ertl-Renz, unica in tutta
Italia. Tramite la tecnologia
scanning 3D viene realizzato
un modello virtuale del piede
al computer per poter confezionare la scarpa (da sci oppure sportiva) più adatta alla
persona. Nella nuova filiale
Alpin il visitatore potrà poi
inoltre ammirare lo Sportler Ice BeAR Igloo nella
grotta del giardino a temperature polari. Inoltre,
con lo svelamento delle statue in legno degli
alpinisti estremi Friedl Mutschlechner e
Christoph Hainz, viene ampliata la galleria di
sculture Sportler. Il negozio
sportivo completamente
rinnovato aspetta i clienti
dall'11 maggio con un
reparto bike di 900 mq e il
reparto Homegym. Per i
lavori alle due sedi, particolare attenzione è stata data
all'utilizzo di materiali ecologici sostenibili e alla conservazione del patrimonio
edilizio storico per l'immagine della città. Dall’11
maggio 2012 Sportler invita
i suoi clienti in occasione
della prima settimana di
apertura, con concorsi a premi, il gioco degli
adesivi "Fai tu lo sconto", l'Ice BeAR Igloo e
tantissime altre novità.
Vibram apre il 1° flagship store USA e si difende da una causa contro FiveFingers
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Anno 5 - N.4 / 2012
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Edizioni Turbo S.r.l. - Responsabile dati: Riccardo Colletti.
Questo numero è stato chiuso in redazione il 26 aprile 2012
Location d’eccezione per il primo flagship
store USA di Vibram, inaugurato il 14 aprile in
Newbury St 292, Boston. Realizzato in materiali naturali, è arricchito di “experience
zones” che consentono di testare le
Fivefingers su marmo, legno, erba, rocce e
persino sulla superficie irregolare delle strisce di sicurezza solitamente presenti nelle
metropolitane. Presente anche una timeline
interattiva che riassume i 70 anni di storia
dell’azienda nel design delle suole. Lo store
riflette l’animo italiano del brand con tanto di
angolo dedicato alla pausa caffè. Una parete
formata da vere piante separa la cassa dall’esposizione creando un’area discreta per i
pagamenti. “Consideriamo questo negozio
più uno strumento di interazione con i nostri
clienti”, afferma Tony Post, presidente e CEO
di Vibram USA. “Vogliamo che i visitatori sperimentino l’atmosfera Vibram in maniera non
convenzionale. Tutti i dipendenti potranno
lavorare in questo store, così da poter raccogliere feedback direttamente dai clienti”. A
proposito di Fivefingers: lo scorso marzo la
corte distrettuale del Massachusetts ha ricevuto la richiesta per procedere a una causa
giudiziaria contro Vibram USA Inc e Vibram
FiveFingers LLC. L’istanza è stata avanzata da
cinque studi legali, facenti le veci di un gruppo composto da più di 100 querelanti.
L’accusa mossa è di aver diffuso dichiarazioni
non attendibili a proposito dei benefici del
barefoot running e la richiesta di risarcimento supera i 5 milioni di dollari. Vibram si è
dichiarata sorpresa da questa azione ed è
pronta a sostenere su tutta la linea le proprie
ragioni. Finché il procedimento legale non
avrà meglio chiarito le ragioni delle parti in
causa, non verranno rilasciate alla stampa
ulteriori spiegazioni. Negli ultimi 5 anni
l’azienda ha visto crescere le proprie vendite
di Fivefingers quasi del 300% all’anno (nel
2011, secondo alcune stime, il segmento ha
generato per Vibram vendite per 70 milioni di
dollari).
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|Numero 4 / 2012|
PEOPLE
Salomon Sense in diretta Jansen e Brown nuovi presidente e vice dell’EOCA
Con sci e pelli sulla
insieme per l’EOCA già da due anni e sono
streaming con Kilian
Laguna di Grado-Marano
In seguito alla prematura dipartita avvenuta
Interessante iniziativa quella realizzata da
Salomon coinvolgendo la punta di diamante
del suo team running, riconosciuto all’unanimità come il più forte trail e skyrunner del
mondo, vale a dire Kilian Jornet. Lo scorso 26
marzo Kilian ha presentato in diretta da
Annecy (dove è situato l’headquarter
Salomon) la nuova scarpa da trail running
Salomon Sense (nella foto). Kilian, che ha
partecipato allo sviluppo del prodotto, ha illustrato lo studio e la realizzazione del progetto
condotto insieme ai designer dell’ADC
(Annecy Design Center). Durante la presentazione c’è stato spazio anche per una sessione
di domande a cui hanno partecipato tutti gli
ospiti della diretta, andata in scena alla sezione minisites/sense del sito www.salomonrunning.com e alla pagina #salomonlive di
Twitter. “Per tre anni abbiamo lavorato con
Kilian, smontando e rimontando le parti delle
nostre scarpe precedenti, riducendo lo spessore del tallone e apportando piccole modifiche”, afferma a proposito della Sense Patrick
Leick, S-LAB R&D Product Manager Salomon.
”Infine, abbiamo deciso di creare qualcosa di
totalmente nuovo. Tutto nella nuova Sense ha
una logica, non è stato aggiunto nulla di
superfluo. I risultati di Kilian con la nuova
scarpa parlano da soli”. In effetti Kilian anche
negli ultimi mesi si è dimostrato assoluto
dominatore con le vittorie alle gare TNF
Australia, Western States 100, Ultra Trail Du
Mont Blanc e Table Mountain.
lo scorso autunno di Holger Bismann, managing director di Patagonia e presidente dell’European Outdoor Conservation Association,
l’associazione ha annunciato i due nuovi leader
che guideranno assieme l’Eoca fino all’assemlea annuale di luglio, dove vi
sarà un dibattito formale seguito da voto per approvare i
cambiamenti. Si tratta di John
Jansen, managing director e
capo di Keen EMEA, che assumerà il ruolo di presidente, e di Nick Brown, titolare e manager of Nikwax, che continuerà nel
suo ruolo di vice presidente. Gli altri membri
del consiglio EOCA sono Jan Lorch, sales & marketing director per Vaude, Peter Waeber, ceo
bluesign, Mark Held, segretario generale dell’EOG e Andrea Tomasini, general manager a interim di Patagonia Europe. John e Nick lavorano
pronti alle nuove sfide che li aspettano. “L’EOCA
è veramente un palcoscenico interessante”, ha
affermato Jansen, “a luglio avrà raggiunto il suo
primo milione di euro per i progetti di conservazione dopo soli 6 anni di attività. Questa è
una crescita importante e dimostra quanto si può ottenere
lavorando assieme. Con gli oltre 70 membri siamo alla ricerca di nuove possibilità di
crescita in una direzione sostenibile e significativa per l’industria”. Ha aggiunto Brown: “Questo è un periodo emozionante per un’organizzazione unica nel suo
genere nell’industria outdoor europea. Ma l’industria stessa è molto vasta e dobbiamo impegnarci quanto più possibile. C’è ancora così
tanto da fare per supportare e proteggere i
grandi spazi naturali che tutti noi amiamo”.
Hirotaka Takeuchi entra nel team Komperdell
Il forte alpinista giapponese Hirotaka Takeuchi
è recentemente entrato a far parte del pro team
Komperdell. 40 anni e padre di due figli, Hirotaka
è il più famoso alpinista del Sol Levante e ha già
conquistato 13 Ottomila, alcuni dei quali assieme a Gerlinde Kaltenbrunner e Ralf Dujmo-
vits. Il suo obiettivo è quello di diventare il
primo giapponese ad aver scalato tutti gli Ottomila. Proprio per questo è partito il 31 marzo alla
volta del Nepal per ascendere l’ultima vetta rimasta, il Dhaulagiri, dove usufruirà delle nuove
Expedition Poles prodotte da Komperdell.
Lo scorso 12 febbraio Roberto Galdiolo,
impiegato tecnico di Gorizia, viste le singolari condizioni climatiche, ha preso sci e pelli e
ha deciso di attraversare la Laguna, ghiacciata, di Grado-Marano. Questa stagione invernale, caratterizzata dall’ondata di freddo
intenso e dalle nevicate eccezionali sulla
zona appenninica, ha portato al congelamento pressoché completo delle lagune di
Venezia e di Grado-Marano. Il nostro lettore e
appassionato sci alpinista ha così percorso 5
km di traversata sopra il mare ghiacciato,
sfregando con le pelli di foca il ghiaccio salino tra canali, barene e velme completamente congelate: una condizione anomala, tipica
del Nord Europa, intromessa nel bacino marino più settentrionale del Mediterraneo.
Chissà se una traversata con gli sci nel bacino
mediterraneo ha dei precedenti storici, di
sicuro bisognerà aspettare diversi anni prima
di replicare un fatto simile.
INIZIATIVE
Tre corsi di laurea nell’OSV Education Program
La regione francese bagnata dal Rodano
ospita le sedi di importanti aziende del mondo
sportivo quali Salomon, Mavic, Patagonia, Petzl,
Vuarnet, Columbia, adidas Outdoor, Orage, Fusalp, Eider, Millet, Burton, Arva, Scott Sports e
Icebreaker. Tutte queste imprese supportano
l’innovativo OSV Education Programs promosso
dall’Outdoor Sports Valley (OSV). Il programma
prevede tre corsi di laurea internazionale che
prenderanno il via il prossimo autunno. A calendario le lauree “Sports and Outdoor Industry
Management”, “Performance Sports Textile &
Footwear” e “International Sales Specialists in
Sports”. Con l’obiettivo di formare manager,
tecnici e rappresentanti di vendita nel mercato
outdoor, l’Outdoor Sports Valley ha sviluppato
questi tre curricula in partnership con diversi
enti locali tra cui Université de Savoie ed Emlyon
Business School. Questi corsi consentiranno alle
aziende del mercato outdoor di reclutare risorse umane non solo appassionate ma anche
competenti, operative, internazionali e in grado
di sviluppare una carriera nel mondo sportivo.
www.outdoorsportsvalley.org
Sherpa Women: Salewa sostiene le donne del Nepal
Gli sherpa all’origine agricoltori, allevatori e
commercianti, sono diventati famosi soprattutto
per il loro ruolo nelle spedizioni e negli itinerari
di trekking: lavorano tra le cime dell’Himalaya
come portatori d’alta quota, sirdar (guide) o cuochi. Il turismo legato al trekking è per gli sherpa,
oggi quasi 60.000, una delle principali fonti di
reddito. All’interno della comunità le donne più
o meno giovani sono evidentemente svantaggiate dal punto di vista sociale, a causa di una
mancanza di consapevolezza e di tradizioni profondamente radicate. Salewa, il cui impegno è rivolto a sostenere le persone e le culture che condividono la passione per la montagna, crede
profondamente che tutti gli esseri umani debbano avere le stesse opportunità e si oppone a
qualsiasi forma di discriminazione. Per aiutare le
donne del Nepal occidentale è nato così il progetto Sherpa Women, in collaborazione con l’ONG
Empowering Women of Nepal (un ente non governativo che si propone di emancipare le donne
nepalesi impiegandole come guide di montagna). Per ogni prodotto venduto della linea da
viaggio 5Continents, Salewa donerà 1 euro all’as-
sociazione. È possibile scegliere tra 12 proposte
della collezione estiva: dalle t-shirt in organic
cotton, alle camicie con trattamento antimosquito, passando per gli irrinunciabili pantaloni
zip-off 2 in 1. L’obiettivo del progetto è aiutare le
donne a trovare lavoro e guadagnarsi da vivere
attraverso una formazione mirata nel settore del
turismo e del trekking, della durata complessiva
di due anni. I primi corsi cominciano a maggio.
www.salewa.it
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|Numero 4 / 2012|
EDITORIA
Tor des Géants
- Paola Pignatelli -
Edito da Sime Books, è uscito ad aprile il
libro Tor des Géants. Più che un resoconto
sulla competizione valdostana, è un vero e
proprio racconto di quella che è da
considerarsi un’impresa per pochi. O, per
citare le parole dell’autrice Paola Pignatelli,
un percorso “per” giganti, “fra” giganti. La
giornalista e scrittrice di origini genovesi è
grande appassionata e praticante di sport. Tra
le sue esperienze più memorabili, ha corso la
100 km nel Sahara. Il testo è arricchito dal
racconto fotografico di Stefano Torrione,
vincitore del premio Panorama European
Kodak Award nel 1994, e dalle illustrazioni di
Monica Parussolo,
disegnatrice
specializzata in
Pedagogia dell’Arte.
La competizione di
endurance trail è in
attesa di aprire i
battenti della sua
terza edizione, che
si terrà fra il 9 e il
16 settembre
prossimi. Nonostante
la sua “giovane età”, per gli appassionati si
tratta di una sfida da considerare alla stregua
di una vera e propria leggenda. Il circuito è
tracciato su un percorso che abbraccia tutta la
Valle d’Aosta e si snoda sui crinali dei monti
più impervi della regione, dal Monte Bianco
al Monte Rosa, dal Gran Paradiso al Cervino.
Chi si cimenta in tale impresa dovrà
dimostrare di avere una forza interiore fuori
dal comune e grandi capacità di
sopportazione: Tor des Géants, espressione in
dialetto patois che ben presenta l’unicità di
questa prova.
Prezzo al pubblico: 38 euro. Pagine: 240.
Naturalmente Trentino
- Autori Vari -
Arriva in libreria Naturalmente Trentino
(Autori Vari), un libro voluto dalla Società
degli Alpinisti Tridentini e dalla sua
Commissione Tutela Ambiente Montano per
celebrare il ricchissimo patrimonio
naturalistico della regione. Edito da Curcu &
Genovese, è un vero inno alla natura che
viene dal cuore della SAT – che vanta oggi
27mila soci – per celebrare i suoi 140 anni di
vita. Naturalmente Trentino è scritto da chi la
montagna la ama e la conosce nel profondo:
appassionati, liberi professionisti e alcuni
ricercatori dei due principali musei
naturalistici trentini. Più di 600 pagine con
622 immagini, 80 mappe, 12 disegni, 29 box
di approfondimento e oltre 1.000 voci in
indice analitico. L’intero territorio provinciale
è descritto sotto vari punti di vista
(geografia, geologia, vegetazione, flora e
fauna) e il testo è arricchito dalla descrizione
di 44 luoghi da non perdere dal punto di
vista naturalistico.
COLLABORAZIONI
Columbia sponsor tecnico dello staff di Atlantide
Atlantide, che gestisce il circuito Amaparco, è
una società che da oltre 20 anni offre servizi sul
territorio su tematiche ambientali. Columbia ha
di recente stretto una collaborazione con questa società in qualità di sponsor tecnico per lo
staff di esperti che si occupano di organizzare e
condurre visite guidate, attività didattiche e iniziative speciali per adulti e bambini all’interno
di una rete di parchi educativi distribuiti su 5
province della regione Emilia-Romagna.
Coerente con il proprio spirito votato all’azione
e alla sperimentazione, riassunto dal claim
“Trying Stuff since 1938”, Columbia con questa
iniziativa sottolinea la volontà di trasmettere la
passione per l’outdoor, per la vita e l’attività
all’aria aperta. La scelta di sostenere Atlantide è
un ulteriore passo verso un outdoor “democratico”, che non solo sia facilmente accessibile a
tutti ma sensibilizzi le persone su argomenti di
forte attualità quali l’ambiente, le aree protette,
la sostenibilità, la valorizzazione dei beni culturali e ambientali. Lo staff di Amaparco avrà così
l’occasione di indossare alcuni fra i capi e le calzature più tecnologiche come la camicia Silver
Ridge Plaid Long Sleeve Shirt, la t-shirt Silver
Ridge Gem Tee o i Silver Ridge Cargo Short.
www.amaparco.net
www.columbia.com
Partnership tra CAMP e Mangia Trekking
L’associazione della Val di
Vara Mangia Trekking diviene
testimonial ufficiale di CAMP.
Attraverso il noto brand nato
nel 1889 e per questo iscritto
al registro delle aziende storiche italiane, Mangia Trekking
si conferma un importante
rappresentante della Liguria
e dell’escursionismo nel
mondo dell’alpinismo professionistico. Tra gli appuntamenti che hanno richiamato
l’attenzione di CAMP spicca la
manifestazione “Trekking &
Swimming”, il “Raduno nazionale di escursionismo in
Val di Vara”, nonché il “Corso
di Sicurezza e Primo Soccorso
di Montagna” organizzato per
la prima volta in Liguria. Gli
esiti di questi appuntamenti
hanno portato al consolidamento di questo prezioso rapporto di collaborazione, che
oltre a sviluppare ulteriormente l’escursionismo, creerà
nuove opportunità anche per
far conoscere le attrezzature
migliori a chi desidera vivere
nella natura.
Dolomite sostiene
il Nordic Walking in Tour
Boschi, città, mare e parchi della provincia
Bellunese, Trevigiana, Vicentina e Veneziana,
sono i protagonisti degli appuntamenti del
Nordic Walking in Tour. Cominciato il 25 marzo,
il Tour 2012 ha continuato la sua corsa con la
terza tappa del 29 aprile a Fonzaso, in provincia di Belluno, dove si è svolto un emozionante percorso tra i vigneti. La rassegna, organizzata all’insegna del benessere e della salute,
è adatta sia agli appassionati dello sport che a
tutti coloro che amano camminare in compagnia e a stretto contatto con la natura divertendosi. Dolomite, il brand trevigiano che dal 1897
produce modelli che rappresentano la sintesi
perfetta tra tecnologia, comfort, design e sostenibilità, ha deciso di sostenere questa iniziativa
e invita tutti a iscriversi.
www.nordicwalkingintour.it
Mico fornitore FISI
insieme a Dryarn
Da ormai 10 anni Mico è sponsor tecnico e fornitore ufficiale della FISI e per la prossima stagione vestirà gli atleti azzurri con la linea underwear Fisitech. Per realizzare questo prodotto
d’eccellenza Mico ha scelto la fibra Dryarn che,
grazie alle sue caratteristiche intrinseche, permette ai capi Fisitech di accompagnare al meglio
gli atleti durante la prestazione sportiva. I capi
Mico Fisitech, leggeri e traspiranti, sono in grado
di isolare come la lana e al tempo stesso di veicolare all’esterno il sudore prodotto durante l’attività fisica. L’elasticità del tessuto permette di
avvolgere perfettamente il corpo, mentre l’assenza di cuciture e la struttura auto modellante
con reticolo muscolo contenitivo garantiscono
comfort senza costrizioni. Due sono le linee nate
da Mico e Dryarn: la Gran Turismo, dedicata a
tutti quelli che amano la neve, e la Champion,
per chi vuole vivere la montagna a 360° indossando gli stessi capi degli atleti FISI.
Le nuove “cordate”
internazionali dell’IMS
Nell’arrampicata, come nell’alpinismo, la cordata è un fattore fondamentale per il successo
dell’impresa. Per questo l’International Mountain Summit (IMS) ha stretto una partnership
con alcuni dei più grandi eventi europei nel settore dell’outdoor e della montagna per creare una
rete di eventi e sinergie. A partire dall’ISPO di Monaco, dove IMS ha presentato la nuova collezione di ritratti scattati
da Manuel Ferrigato
nell’esposizione “The
Mountaineers”. Con
gli organizzatori del
Piolets d’Or l’IMS ha
concluso un accordo
che porterà i vincitori
del premio a Bressanone per una serata
interamente dedicata
a loro. Un’altra cordata importante è quella con il
TrentoFilmfestival. Oltre alla mostra di Ferrigato
presente anche a Trento, il 6 maggio presso il Castel Firmiano Reinhold Messner condurrà il forum
“Quo CLIMBis?”, un’occasione per discutere sull’importanza della preservazione della montagna
dal crescente sfruttamento sportivo e turistico. Il
21 ottobre, invece, il Filmfestival verrà a Bressanone per offrire al pubblico una domenica filmica
con le migliori pellicole delle ultime edizioni del
festival. Altrettanta visibilità sarà guadagnata infine in Baviera alla Festa della Montagna in Isarland, dove oltre 40.000 visitatori potranno ammirare l’esposizione “The Moutaineers”. In foto Alex
Ploner, organizzatore IMS, e Roberto De Martin,
presidente TrentoFilmFestival.
www.ims.bz
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FIERE
RICONOSCIMENTI
Scarpa supporta la 16a edizione del Premio Carlo Mauri Asia Outdoor, 630 gli espositori attesi per l’edizione 2012
Anche quest’anno, con la XVI edizione del Premio di Narrativa di Montagna “Carlo Mauri” sostenuto da Scarpa, il gruppo Gamma, la Sezione
U.O.E.I. di Lecco e il Club Alpino Accademico Italiano si sono adoperati per onorare il ricordo dell’alpinista ed
esploratore lecchese. Il “Premio
Carlo Mauri” ha come obiettivo
principe quello di diffondere e divulgare materiale letterario sull’alpinismo classico e moderno. Sono
ben nove le regioni e 19 le province rappresentate quest’anno al
concorso. Sandro Parisotto, ceo di
Scarpa, ha così commentato:
“Scarpa è fiera di sostenere quest’iniziativa che, per il suo spirito
autentico e la sua voglia di divulgare innanzitutto
una passione, continua a ottenere negli anni ampio riscontro”. Venti le opere selezionate dagli or-
ganizzatori del Premio, e messe al vaglio dei
nove giurati. Il 5 aprile scorso la Giuria del Concorso nazionale di narrativa di montagna, composta da Alberto Benini, Don Agostino Butturini,
Pino Capellini, Giuseppe Ciresa,
Gianni Fodella, Alessandro Gogna,
Eugenio Pesci, Roberto Serafin e
Giorgio Spreafico, ha reso nota la
graduatoria. A vincere l’edizione
2012 è stata l’opera “Trasporto Eccezionale” di Michela Ivancich, 35
anni, di Albiate (MB) . In seconda
posizione “L’ultima cima di Don
Achille”, di Domenico Flavio Ronzoni, 55 anni, di Briosco (MB) mentre il terzo posto è stato assegnato
all’opera “Prima della cerimonia”,
di Valter Guglielmetti, 49 anni, di Novara. La premiazione avverrà venerdì 18 maggio 2012, alle
ore 21, presso la Sala Ticozzi di Lecco.
La settima edizione dell’Asia Outdoor, che si
terrà a Nanchino, Cina dal 26 al 29 luglio, supererà nettamente tutti i record raggiunti fino ad
oggi. La prima edizione, svoltasi nel 2006, aveva
attirato 174 brand per una superficie totale di
20.000 mq circa. Anno dopo anno la fiera si è
sviluppata e accresciuta in media del 15%, diventando il più grande trade show internazionale dell’industria outdoor nel continente asiatico, in grado di rivaleggiare con le corrispettive
fiere in America (OR) ed Europa (OutDoor). Nel
2011 infatti erano ben 452 le aziende presenti,
su di una superficie totale di ben 42.000 mq. Per
il 2012 si aspettano numeri da record: 630 espositori e 54.000 mq. Parallelamente ad Asia Outdoor, una forte crescita mostrerà anche Asia
Bike. “Fin dal 2000” - ha raccontato Li Hao, general manager del Nanjing Ningfei International
Exhibition e project director di Asia Outdoor - “la
gente ha mostrato un crescente interesse verso
gli sport outdoor, mentre il mercato cinese ha
iniziato a implementarsi velocemente. Di conseguenza, organizzare un grande trade show è
stato inevitabile”.
www.asian-outdoor.com
L’Editor’s Choice Award a Lowa e Mountain Equipment
Il magazine tedesco Outdoor ha assegnato
gli ambiti Editor’s Choice Awards destinati ai
migliori prodotti dell’anno. Tra i vincitori del
riconoscimento spiccano Lowa e Mountain
Equipment. Il primo, in particolare, si è aggiudicato il premio grazie al modello Mountain
Expert GTX (in foto), testato sul campo dagli
esponenti del magazine insieme ad altri 500
prodotti. La calzatura è risultata la più convincente per le sue qualità a tutto tondo. Ritenuta
fra tutte la più comoda, è stata testata su terreno misto in un tour attraverso la
regione dell’Allgäu, su sentieri
escursionistici (dove ha dimostrato un eccezionale livello di
comfort), in ferrata, su
tratti ghiaiosi
ripidi (dove ha
convinto per
la stabilità e il
grado di precisione assicurato alla camminata). Il modello ha tra l’altro superato anche le
prove di resistenza all’acqua effettuate nei
laboratori Gore. La rivista Outdoor ha poi premiato Mountain Equipment assegnando al suo
Down Codex l’Editor’s Choice Green Award. La
motivazione di tale riconoscimento sta nelle
norme sulla tutela degli animali applicate dall’azienda nella produzione di piumini. Le direttive elaborate da Mountain Equipment insieme all’associazione inglese per i diritti degli
animali sono
molto più severe di quelle
attuali vigenti
nell’UE e vengono controllate dal rinomato
laboratorio per
piumini IDFL.
Il 23 e il 24 marzo scorsi è andata in scena
l’Expo Sport, che si consolida come la fiera di
riferimento per il running in Spagna. La manifestazione è stata allestita in concomitanza
con la Maratona di Barcellona. L’affluenza fatta
registrare dagli appassionati è stata di circa
60mila persone. Gli espositori presenti quest’anno sono stati più di 140, con un incremento del 40% rispetto all’edizione 2011. Tra
le novità di rilievo, è stata approntata un’area
interamente adibita al settore del trail running.
Ciò ha consentito all’organizzazione di esten-
dere il proprio bacino di utenza e di ampliare
il numero di marchi e rivenditori specializzati
nel settore outdoor. Fra gli stand in mostra
c’erano: Mizuno (sponsor della maratona),
Saucony, K-Swiss, New Balance, Lurbel, Under
Armour, Buff, Petzl, Zoot, La Sportiva, Salomon, Polar, Suunto, Vibram FiveFingers, Sailfish, Nike, adidas e Kalenji. Il weekend si è
chiuso con la celebrazione della maratona,
nella giornata di domenica 25 marzo. Gli iscritti
sono stati 15.100, molti di più rispetto ai
12.200 dello scorso anno e ai 10.000 del 2010.
La fiera Outdoor China posticipata all’estate 2013
WEB
Anche l’outdoor protagonista su Zalando.it
Il sito di e-commerce Zalando, lanciato poco
più di un anno fa sul mercato italiano, propone
un vasto assortimento di scarpe e abbigliamento firmato. Fra le varie sezioni, Zalando ne ospita
una interamente dedicata al mondo dell’outdoor,
comprendente abbigliamento in tessuto tecnico,
zaini, calzature specifiche per il trekking e accessori utili a tutte le attività all’aria aperta. Fra i
brand più famosi nel settore outdoor compaiono,
ad esempio, The North Face, Salewa, Millet,
Expo Sport a Barcellona cresce e apre al trail running
Lafuma, Lowa e Sigg, solo per citarne alcuni.
Oltre ad un ampio assortimento di prodotti da
uomo, donna e bambino, Zalando offre anche i
servizi di spedizione e reso gratuiti. In questo
modo, nel caso che il prodotto acquistato online
non vada bene, è possibile rispedirlo all’azienda
senza costi aggiuntivi.
www.zalando.it
La seconda edizione estiva di Outdoor China,
fiera di Shanghai dedicata al mondo outdoor, è
stata spostata per motivi organizzativi al 2013. La manifestazione organizzata da Messe Frankfurt in collaborazione con China Outdoor Commerce
Alliance era originariamente prevista
dal 5 al 7 luglio 2012 presso il centro espositivo
di Shanghai. Evan Sha, deputy general manager
di Messe Frankfurt Co Ltd, ha dichiarato: “A causa
di circostanze non preventivate, non siamo in
grado di organizzare la fiera nei giorni già comunicati e non abbiamo trovato un altro periodo ottimale per il mercato outdoor. Pertanto, dopo
averne discusso con i key player del settore, abbiamo deciso di spostare la fiera al 2013”. Il vice
presidente esecutivo della China Outdoor Commerce Alliance Han Yungang
ha poi aggiunto: “Ci spiace non poter
organizzare la fiera quest’anno. Tuttavia
continueremo a promuovere gli sport
outdoor attraverso diversi canali anche nel 2012.
Organizzeremo ad esempio competizioni di arrampicata, programmi per i giovani, seminari e
conferenze”. Tutto ciò in vista dell’edizione 2013
di Outdoor China, che continuerà a proporre idee
e prodotti grazie anche al supporto di programmi
interattivi per il trade e il pubblico.
|Numero 4 / 2012|
I SUPPORTER DEL MACROPROGETTO “AKU FOR MOUNTAIN”
Storie di montagna dagli “Amici di Aku”
I “testimonial” del brand sono persone comuni che vivono la montagna
e condividono i valori dell’azienda. Tra le new entry spiccano il fotografo
naturalista Giacomo De Donà e la guardia forestale Cesare Sacchet.
Per supportare iniziative di sviluppo delle alte terre dell’arco
alpino, che rientrano nel macroprogetto “Aku for Mountain”,
l’azienda di Montebelluna non si
affida a testimonial nel senso
classico del termine. L’azienda ha
infatti deciso di contare su una
rete di Amici che comprende non
solo alpinisti e guide alpine, ma
anche gente comune che vive e
lavora in montagna.
www.aku.it/it/stories.html
GIACOMO DE DONÀ
CESARE SACCHET
Ne è un esempio il nuovo amico Giacomo De
Donà, guida escursionistica abilitata e fotografo
naturalista, che ha fatto del mondo naturale nella
sua sfera più selvaggia e pura l’obiettivo dei suoi
scatti. Il teatro preferito di questo 24enne sono le
Dolomiti, specialmente nella loro veste invernale.
Preferisce i grandi spazi boschivi come le foreste di
aghifoglie, ma non disdegna di avventurarsi per
qualche valle dimenticata dove la verticalità della
roccia prende il sopravvento. Nella stagione fredda
e in primavera rivolge l’obiettivo a Nord e si spinge
nella Lapponia svedese, dove percorre gli sconfinati spazi della tundra nordeuropea. Giacomo ama
poi camminare durante la notte artica e dormire in
lodge disabitati. Il suo obiettivo è rivolto alla fauna,
alla flora e ai paesaggi, nonché all’aurora boreale.
Oltre a Giacomo De Donà fa parte del network di
Amici Aku anche Cesare Sacchet, guardia forestale in carico alla Provincia di Belluno che lavora in
massima parte all’interno del Parco Nazionale delle
Dolomiti Bellunesi. Vive dunque la montagna lungo
i suoi sentieri meno battuti, accompagnando escursionisti e cacciatori. Inoltre supervisiona l’ambiente naturale e la fauna in particolare. Con il ritorno
dell’orso bruno continentale nella zona del Parco
Nazionale delle Dolomiti Bellunesi, dopo quasi 100
anni di assenza, Cesare ha scoperto una nuova
passione. Per cui oggi studia anche gli spostamenti, le abitudini e la vita schiva di questo animale.
Photo credits: Corpo Polizia provinciale di Belluno.
LE SCARPE DI GIACOMO: CRESTA NUBUCK GTX
LE SCARPE DI CESARE: CONERO NUBUCK GTX
Per la sua attività dolomitica, Giacomo utilizza il
modello Cresta Nubuck GTX, calzatura backpacking di alto livello qualitativo, ideale per l’attività
escursionistica classica sui lunghi percorsi alpini
con carichi pesanti e terreni difficili. Robusta e leggera, è uno dei simboli della tradizione manifatturiera di Aku e garantisce comfort di calzata e stabilità. È caratterizzata da tomaia nabuck/pelle pieno
fiore 2,6 mm, fascione protettivo in gomma, fodera
Gore-Tex Performance Comfort, battistrada Vibram
Fourà, intersuola PU a tre densità, sottopiede di
montaggio rigido con 6-4 mm nylon ed Eva microporosa, plantare Custom Fit PRO 142. Il modello pesa
890 gr ed è disponibile nelle misure 5-13 UK.
Per il suo lavoro Cesare utilizza il modello Conero
Nubuck GTX, una calzatura evergreen per escursionismo di media e lunga durata. Robusta e leggera, è uno dei simboli della tradizione manifatturiera
di Aku. Un classico per i trekking di media montagna, con la certezza di avere un comfort immediato
e duraturo. Il modello è caratterizzato da tomaia in
nabuck 1,8 mm protetta da fascione in gomma,
fodera Gore-Tex Performance Comfort, battistrada
Vibram Fourà, intersuola in Eva microporosa e sottopiede di montaggio con rigidità media di 6-4 mm
nylon. Da ultimo il modello presenta plantare
Custom Fit 152. Pesa 655 gr ed è disponibile nelle
misure 3-13 UK.
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|Numero 4 / 2012|
L’associazione riunisce diverse aziende del mercato outdoor,
con l’obiettivo di fare la differenza sul fronte ambientale
Focus on
1
EOCA, tutti uniti
verso la green mission
Nata nel 2006 per mano dell’EOG, oggi riunisce
oltre 70 membri. In 5 anni ha sovvenzionato 36
progetti in 26 stati per un totale di 860mila euro.
A cura di
MONICA VIGANò
Al di là del clima più o meno avverso e delle
crisi economiche. Al di là dei problemi politici e
delle difficoltà culturali. Al di là di tutto, c’è un
elemento di base al quale sono legate a doppio
filo le nostre vite e il nostro business: l’ambiente. Una risorsa che, in quanto tale, è indispensabile tutelare. Proprio con l’intenzione di
incentivare e sovvenzionare progetti concreti di
conservazione e salvaguardia del Grande Outdoor nasce, nel 2006, l’European Outdoor Conservation Association. Che dimostra come la
collaborazione possa davvero fare la differenza.
NASCITA E CRESCITA - Nell’estate del 2006 un ristretto gruppo di aziende outdoor decide di riunirsi in un’associazione con l’obiettivo di raccogliere denaro da investire in iniziative di
salvaguardia dell’ambiente. Prendendo come
riferimento il modello della Conservation Alliance degli Stati Uniti, l’European Outdoor Group
(fondatore dell’associazione) si convince di poter ottenere simili risultati nel mercato europeo.
La Conservation Alliance, operativa da circa 23
anni, conta oggi su 190 membri e ha fin’ora raccolto 10 milioni di dollari. Anche se molte
aziende europee già nel 2006 possono contare
su propri programmi eco-friendly, la creazione di
un’associazione rappresenta un’opportunità per
riunire gli sforzi dell’intero settore e convogliarli
in progetti concreti in grado di fare la differenza nella tutela di ambienti e animali a rischio.
Nasce così la EOG Association for Conservation,
divenuta nel 2010 European Outdoor Conservation Association (EOCA). Attualmente l’associazione riunisce oltre 70 membri tra cui produttori,
retailer e dealer provenienti da svariate parti del
mondo, dalla Norvegia all’India, dalla Spagna
alla Repubblica Ceca. In 5 anni, l’EOCA ha sovvenzionato 36 progetti in 26 paesi per un totale
di 860mila euro.
IL FINANZIAMENTO DEI PROGETTI - Le organizzazioni di conservazione che sono nominate dai
membri dell’associazione o che direttamente
entrano in contatto con l’EOCA possono ricevere fino a 30mila euro per sovvenzionare progetti di tutela ambientale. Non ci sono limiti nè
geografici nè tematici. A oggi infatti l’EOCA ha
rinnovato sentieri in Macedonia, Scozia, Austria
e Nepal per un totale di 2mila km. Ha finanziato
studi sui cambiamenti climatici e sull’uso di pesticidi in Europa. Ha protetto aree paludose in Irlanda. Ha ripulito e rimboscato foreste in Repubblica Ceca, Bolivia e Svezia. Ha protetto 10mila
ettari di terreno naturale in Turchia. Ha piantato
circa 70mila alberi. Ha creato e migliorato habitat naturali per elefanti in India, per orsi bruni
nel nord della Spagna, per scoiattoli rossi nel Regno Unito e per falchi in Bulgaria. Ha infine ripulito le montagne di tutto il mondo da un totale di 24 tonnellate di immondizia.
UNA DOPPIA VALUTAZIONE - I progetti devono
seguire un rigoroso iter di presentazione. L’organizzazione controlla poi la loro “buona fede” e
verifica che rispettino i criteri EOCA. Quelli che
raggiungono una valutazione tale da poter es-
sere inseriti nella ristretta rosa dei finalisti, vengono analizzati dai membri dell’associazione
che, tramite votazione, indicano quali sono i
loro preferiti. Anche il pubblico generale viene
coinvolto in una seconda votazione, promossa in
collaborazione con diversi magazine europei.
Entrambi i sistemi valutativi servono a identificare i progetti da finanziare. Quest’anno la votazione per i progetti legati alla natura è stata
realizzata insieme al National Geographic Tedesco. La categoria outdoor aveva invece quattro
magazine partner: TGO nel Regno Unito, Wider
in Francia, Lift e Bike & Trekking nei Paesi Bassi.
Da ultimo, in collaborazione con il tedesco Alpine Magazine, i progetti della categoria alpinismo sono stati presentati al pubblico votante
tramite pubblicazioni sulla rivista, sul sito EOCA
e sui social media. Grazie a questo forte coinvolgimento, nel 2011 per soli 4 progetti vincitori
l’EOCA ha contato 31mila votazioni provenienti
da tutta Europa (per un aggiornamento sulle votazioni 2012, vedi box dedicato). L’associazione
vorrebbe seguire personalmente tutti i progetti
ma questo porterebbe via denaro utile al finanziamento degli stessi. Pertanto ha creato un rigido programma di monitoraggio che consente
di inviare ai progetti la seconda e la terza tranche di finanziamento solo dopo aver ricevuto,
esaminato e approvato i report sull’andamento
del progetto stesso.
L’IMPORTANZA DELL’EDUCAZIONE - A parte la
raccolta fondi per la sovvenzione di progetti
ecologici, l’associazione si impegna a promuovere la cura e il rispetto di ambienti naturali.
Questo implica l’educazione di consumatori e
potenziali tali ai quali va insegnato innanzitutto
come vestirsi per affrontare il mondo outdoor e,
in secondo luogo, come approcciare questo
mondo “camminando in punta di piedi”, senza
lasciare alcun impatto sull’ambiente. Dopo
averne effettivamente verificato l’utilità, nell’autunno 2011 l’EOCA ha creato una sezione ad
hoc sul suo sito web. Poco dopo è stata inaugurata una sezione dedicata all’attrezzatura, all’abbigliamento e agli accessori necessari per un’avventura all’aria aperta.
L’ITER DI AFFILIAZIONE - Tutte le aziende che
operano nel mercato outdoor europeo possono
entrare a far parte dell’EOCA. La tassa di iscrizione viene calcolata sul turnover della società
e cresce in proporzione con esso in un range tra
i 500 e i 4.000 euro. Divenire membro dell’EOCA è un modo semplice per avere un programma eco-friendly senza dover assumere
nuovo personale e senza incrementare la propria mole di lavoro con pratiche di sourcing,
valutazione e monitoraggio di progetti. Inoltre
ogni membro è certo che il 100% della quota di
iscrizione e dei fondi raccolti viene destinato a
progetti di conservazione che esso stesso ha
contribuito a identificare. I moduli di iscrizione
sono disponibili sul sito EOCA e possono essere
compilati direttamente online. Maggiore è il
numero delle aziende che aderiscono al progetto, maggiori sono le possibilità di fare la differenza nella tutela del mondo outdoor.
www.outdoorconservation.eu
2
3
4
1. La foresta Verl in Svezia, che l'EOCA ha contribuito a salvare dal disboscamento (Ett Klick för Skogen).
2. Il progetto "Human-Predator Conflict" in Namibia, per il censimento dei carnivori (Biosphere Expeditions).
3. L'EOCA ha sovvenzionato la Bumblebee Conservation Trust, che intende salvaguardare le api.
4. Rimboschimento nella Repubblica Ceca (Čmelák).
L’IMPORTANZA DELLA RACCOLTA FONDI
Oltre alle iniziative che coinvolgono i membri, essenziali
sono le donazioni. Tra le ultime quelle di Ispo e KORS.
Obiettivo per il 2012: raggiungere 1 milione di euro.
Nei suoi 6 anni di vita, l’associazione ha
raggiunto importanti traguardi. A livello economico, la raccolta fondi ha coinvolto tutti i
membri EOCA che in occasione delle principali fiere di settore si sono improvvisati venditori di gelato, boccali di birra, sandali e
quant’altro. Ovviamente accanto a queste
iniziative goliardiche, ci sono versamenti e
donazioni che rappresentano la maggior
parte dei finanziamenti ottenuti dall’associazione. Che entro luglio 2012 conta di raggiungere il suo primo milione di euro.
UNA MANO DA ISPO
Lo scorso febbraio l’EOCA ha reso noto
che in occasione di Ispo 2012 ha raccolto
oltre 6.500 euro da destinare al finanziamento di progetti di conservazione. Di questi, 5.200 provengono dalla vendita di prodotti firmati Nikwax oltre che di borse con le
quali gli acquirenti hanno potuto raccogliere gadget dai membri EOCA presso i rispettivi stand. I rimanenti 1.300 euro sono stati
generosamente donati dalla fiera stessa,
che li ha raccolti tramite donazioni volontarie per drink e snack presso lo Snow Ice &
Rock Summit. Ispo ha già confermato la sua
intenzione di continuare a raccogliere
denaro per l’associazione anche nel 2013.
UNA DONAZIONE DA KORS
Più di recente l’EOCA ha annunciato di
aver ricevuto la sua prima donazione da
parte di un membro dell’organizzazione 1%
for the Planet. Si tratta di KORS, fiera estiva
inglese specializzata nel mercato outdoor
che si è impegnata a donare l’1% dei suoi
guadagni annuali a un’associazione ambientale proprio tramite l’organizzazione 1% for
the Planet. E che quest’anno ha scelto
l’EOCA, nominata potenziale destinatario di
simili donazioni nel luglio 2011. John Jansen, attuale presidente di EOCA, ha dichiarato: “Si tratta di una straordinaria modalità
di raccolta fondi. Siamo grati a KORS per il
sostegno che ci ha garantito e speriamo di
poter collaborare con la fiera in futuro. Speriamo anche che altri membri di 1% for the
Planet sceglieranno di seguire questo esempio”. Simon Brown, trade coordinator di
KORS, ha aggiunto: “Abbiamo deciso di aderire a 1% for the Planet nel 2011, consapevoli
dell’effetto che il nostro business può avere
sull’ambiente ma anche del nostro compito,
in qualità di rappresentanti della comunità
outdoor, di salvaguardare dell’ambiente. In
riferimento alla nostra donazione, l’EOCA è
stata una scelta logica per noi. Speriamo
che il loro operato trovi sempre più consensi
tra i nostri espositori e i nostri visitatori”.
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I PROGETTI 2012 A “SCRUTINIO”
A marzo le votazioni pubbliche online.
Ora al vaglio dei membri dell’EOCA altre 3 o 4
iniziative. Tutti i destinatari dei finanziamenti
2012 saranno ufficializzati a Friedrichshafen.
Nel mese di marzo il grande pubblico è stato invitato a
esprimere la propria preferenza in merito ai progetti di conservazione in lizza per un finanziamento, scelti tra ben 74
candidature. E se lo scorso anno si era parlato di record con
31.000 voti, quest’anno si è quasi raddoppiato con ben 55.263
persone che hanno espresso le proprie preferenze.
5
LA VOTAZIONE DEL PUBBLICO
Anche quest’anno l’EOCA ha lavorato in collaborazione
con diversi magazine di settore, che hanno presentato ai
propri lettori la rosa dei finalisti tra i quali votare. I progetti
sono stati suddivisi come al solito in tre categorie (natura, outdoor e alpinismo) e il pubblico ha potuto esprimere un voto per
ognuna di esse. Ecco i numeri registrati:
5. Clean-Up nel parco nazionale Mercantour in Francia (Mountain Wilderness).
6. Il progetto di tutela degli scoiattoli rossi nel Regno Unito (Wild Ennerdale).
7. Rimboschimento delle mangrovie nello Sri Lanka (Global Nature Fund).
I VINCITORI E LE PREMIAZIONI
Al termine della votazione pubblica, i membri dell’EOCA
sceglieranno gli ultimi 3 o 4 progetti che saranno finanziati
dall’associazione nel 2012. Tutti i vincitori saranno premiati ufficialmente all’OutDoor Show di Friedrichshafen il
prossimo luglio.
Di recente John Jansen è stato nominato
presidente in sostituzione di Holger Bismann.
Nuove nomine anche sul fronte ambasciatori.
Tra le new entry, la triatleta Nadine Horn.
Di recente l’associazione è stata protagonista di numerosi cambiamenti, anche e soprattutto sul fronte “umano”.
Solo nel mese di marzo infatti si sono susseguite diverse
nomine, a partire dalla definizione di un nuovo vertice.
UN NUOVO PRESIDENTE
PROFILO DI HANSJÖRG AUER
A seguito della prematura morte di Holger Bismann, managing director di Patagonia Europe e presidente dell’EOCA,
l’associazione ha nominato una nuova persona che terrà le
redini dei lavori in corso fino all’assemblea annuale organizzata per luglio, durante la quale sono previste discussioni e
votazioni di eventuali cambiamenti. Si tratta di John Jansen,
managing director e responsabile di Keen Emea, nominato
nuovo presidente dell’EOCA (foto in alto a destra). In questa
sua nuova carica sarà supportato da Nick Brown, titolare e
manager di Nikwax, che continuerà a rivestire il ruolo di vice
presidente e che si occuperà anche di consulenza strategica per l’associazione. Altri membri del consiglio di amministrazione dell’EOCA sono Jan Lorch (sales & marketing director di Vaude), Peter Waeber (CEO di bluesign), Mark
Held (general secretary dell’EOG) e Andrea Tomasini (interim general manager di Patagonia Europe). Da ultimo Tanya
Bascombe e Catherine Savidge sono joint general manager.
Il climber austriaco Hansjörg Auer ha all’attivo numerose salite. Attualmente si
concentra sull’arrampicata alpina con un incredibile numero di solitarie. Tra queste la
salita “Il Pesce” del 2007, 37
prese sulla parete sud della
Marmolada e la prima salita
in solitaria di “Hallucinogen
Wall” nel Black Canyon del
Colorado nel 2011. Al momento Hansjörg si sta preparando a una spedizione a base
di climbing sull’isola di Baffin.
AMBASCIATORI: BEN TRE LE NEW ENTRY
Accanto a questi cambiamenti interni, l’EOCA ha ufficializzato modifiche anche sul fronte testimonial. Si tratta di
nuovi ambasciatori che si fanno portavoce dell’associazione aumentandone la credibilità nel mondo outdoor. Dopo
la nomina a ottobre di Es Tressider, primo ambassador EOCA,
a inizio marzo è toccato a Rune Gjeldnes, suggerito da Bergans of Norway che sponsorizza la sua attività di esploratore e che è uno dei membri più attivi dell’EOCA. È seguita
la nomina dell’alpinista austriaco Hansjörg Auer e infine
quella dell’avventuriera Nadine Horn, prima donna ambasciatrice per l’associazione.
Ph credits: Carol Newbiggin
DUE PAROLE SU RUNE GJELDNES
Rune ha condotto esplorazioni in regioni polari. Nel 1996,
a 24 anni, ha portato a termine insieme a Torry Larsen
la prima spedizione dal sud
al nord della Groenlandia
senza rinforzi. Nel 2000 i due
hanno anche attraversato
l’Oceano Artico sempre
senza rinforzi. Nel 2005/06
Rune ha attraversato entrambi i poli senza rifornimenti. L’attraversata in solitaria dell’Antartide è il suo
più lungo viaggio (4.804 km)
e Rune lo ha portato a termine in totale autonomia.
Ph credits: Damiano Levati, The North Face
Ph credits: Hnuti Duha Olomouc
EOCA STAFF & AMBASSADORS
CATEGORIA ALPINE - Supportata dal magazine tedesco Alpin,
questa categoria ha compreso 5 progetti dedicati alle zone più
impervie e inaccessibili del mondo. Il pubblico votante ha potuto esprimere la propria preferenza tra il 13 e il 27 marzo. In
tutto sono state registrate 8.171 votazioni, che hanno decretato vincitore il progetto
scozzese “Steall Gorge
Path Repair, John Muir
Trust” candidato da Patagonia. La distesa Steall Meadow attira 40mila
visitatori all’anno, che attraverso il sentiero Steall Gorge raggiungono la
seconda più alta cascata
della Bretagna. A seguito
dei numerosi escursionisti che lo hanno percorso fin’ora, il sentiero risulta danneggiato e pericoloso sia per i trekker che per l’habitat naturale
circostante. Il progetto proposto da Patagonia intende proprio
riparare i punti danneggiati e rafforzare le zone più deboli.
7
A PROPOSITO DI NADINE HORN
Dopo aver percorso in bici 150 km al giorno per 2 mesi
lungo la circonferenza della Spagna lo scorso anno, a settembre Nadine Horn intende prender parte alla sua prima
competizione “half ironman”. Per allenarsi nel migliore dei
modi, si è prefissata come obiettivo la conclusione di una
Three Border Triathlon che comprende attraversare in bicicletta la Svizzera (circa 460 km), nuotare il Danubio in Germania (circa 550 km) e correre fino all’arrivo in Austria (più
o meno 315 km). Nadine sfrutterà questa impresa, che è
partita il 21 aprile, per pubblicizzare la tutela ambientale e
raccogliere fondi per “Health Boost for the Blue Danube”
al fine di sovvenzionare progetti di salvaguardia delle sue
sponde. È stata nominata ambasciatrice dell’EOCA perchè,
come ha dichiarato la joint general manager Tanya Bascombe, “non ha scelto di competere in questo triathlon
solo per sè stessa ma anche per dar voce all’associazione
di salvaguardia del Danubio”.
Ph credits: NJDmyterko
CATEGORIA OUTDOOR - Il pubblico ha potuto votare il proprio
progetto preferito dall’1 al 24 marzo. Ben quattro i magazine
che hanno supportato la categoria quest’anno: Wider per la
Francia e The Great Outdoors
per il Regno Unito sono le due
novità, che si sono affiancate
a Bike & Trekking e Lift operativi nei Paesi Bassi. Anche in
questa categoria erano 6 i
progetti candidati, che hanno
raccolto in tutto 18.484 voti.
Ha vinto il progetto inglese
“Coastal Protection Activists,
Surfers Against Sewage”
candidato da Smartwool.
Obiettivo del progetto è quello
di ampliare la comunità di attivisti a protezione delle coste che volontariamente
prendono parte a iniziative
quali pulizia delle spiagge (30 quelle in programma), incontri
educativi e campagne ambientali contro il degrado marino, gli
elementi chimici tossici, i cambiamenti climatici.
6
Ph credits: Surfers Against Sewage
CATEGORIA NATURA - Le votazioni di questa categoria, supportata per il secondo anno da National Geographic Germany, si sono svolte tra il 24 febbraio e il 1° aprile. Sei i progetti candidati in questa divisione, che ha contato 28.608 voti.
Vincitore il progetto sui Carpazi occidentali “Conservation of
Large Carnivores, Hnuti Duha Olomouc” candidato da Rockpoint. Obiettivo di questo progetto è la protezione di grandi
mammiferi carnivori (lupi, linci e orsi) che popolano le montagne tra la Repubblica Ceca e la Slovacchia. L’intenzione è
dunque quella di migliorare le condizioni necessarie per la
convivenza tra umani e animali installando recinti percorsi da
energia elettrica intorno
agli allevamenti delle pecore, monitorando le
tracce degli orsi, vigilando
sulla caccia illegale e l’uso
di trappole, proteggendo i
percorsi di migrazione dei
grandi mammiferi, coinvolgendo la popolazione
locale.
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|Numero 4 / 2012|
Sotto i riflettori una delle più recenti tendenze
che interessa diversi segmenti sportivi
Trend
Sempre più
brand guardano
all’apparel
Da La Sportiva a Black Diamond, ormai tanti
marchi hardware si avvicinano all’abbigliamento.
Succede anche negli action sport, con K2 e Scott.
A cura di
MONICA VIGANò
Negli ultimi tempi abbiamo assistito a un
cambiamento di rotta da parte di sempre più
marchi finora specializzati in accessori e
attrezzatura. Sono infatti diversi quelli che
hanno deciso di ampliare i propri orizzonti e
la propria offerta inserendo a collezione linee
dedicate all’abbigliamento.
SCI ALPINISMO FIRMATO LA SPORTIVA
Come abbiamo evidenziato negli scorsi
numeri di Outdoor Magazine, uno dei casi più
eclatanti di apertura all’apparel è rappresentato dal marchio italiano La Sportiva, che in
occasione di Ispo 2012 ha presentato la sua
prima linea super-tecnica dedicata allo sci
alpinismo. L’intenzione di completare l’offerta con una gamma di capi è maturata nel
2008 con l’entrata nel settore dello sci alpinismo attraverso l’attrezzo (Stratos). Inoltre a
livello strategico all’azienda era richiesto di
completare la collezione con l’aggiunta di
una proposta apparel. Uno sforzo affrontato
grazie anche alla partnership con l’azienda
coreana Samsung Cheil Industries nata di lì a
poco. Il reparto R&D per l’apparel è composto
da 5 persone: un product manager che si
occupa dell’ideazione e dello sviluppo delle
linee, un design director che si occupa dell’estetica e della funzionalità dei capi, una
Lorenzo Delladio, ad La Sportiva, indossa uno dei
nuovi capi della linea apparel FW 2012/13.
product developer focalizzata sulla ricerca di
materiali e sulla vestibilità dei prodotti, un
production manager impegnato nella ricerca
di fornitori e nella realizzazione dei prototipi
e un fabric research manager che si occupa
della costante ricerca di materiali, membrane, tessuti. Il team è guidato da un project
coordinator dalla sede La Sportiva a Ziano di
Fiemme, dove il magazzino è stato ampliato
di 3.000 mq per far fronte alla nuova logistica. Tra i partner della linea apparel spiccano
W.L. Gore & Associates, Polygiene PrimaLoft.
È stata inoltre attivata la certificazione della
filiera produttiva con marchio Blue Sign, che
attesta il rispetto di importanti standard
ambientali e sociali lungo la catena del valore dalla materia prima al prodotto finito. Top
di gamma della collezione apparel è la tuta
da competizione Stratos Racing Suit che
garantisce leggerezza, ergonomia, libertà di
movimento, proprietà stretch, guanti antivento integrati, cappuccio integrato con
adattamento dinamico ai movimenti dell’atleta, fondo-gamba con adattamento rapido allo scarpone. L’azienda ha anticipato che
a OutDoor 2012 presenterà la sua prima collezione apparel estiva.
ASPETTANDO L’APPAREL BLACK DIAMOND
Sempre
nel
segmento outdoor, si è aperto
al mercato apparel il brand Black
Diamond, che
nell’ultimo anno
ha provveduto a
una forte ristrutturazione interna anche a livello di personale.
Nel maggio del
2011 l’azienda
ha dato il benvenuto a Tim Bantle (in foto),
nominato direttore della divisione apparel. A
questo inserimento è seguita ad agosto una
riorganizzazione del team marketing che ha
portato all’assunzione di Cheryl Knopp come
design leader per l’abbigliamento, di Ajay
Badiga come direttore dell’approvvigionamento e dello sviluppo per l’abbigliamento e
di Jeff Nash come vice presidente nei servizi
di supporto di ingegneria. Tutte queste modifiche rientrano nel Baseline Strategic Plan
dell’azienda riferito al periodo fiscale 20112015. In questo periodo è prevista una crescita annuale delle vendite di categorie esistenti del 12,5% e investimenti negli uffici,
nel visual merchandising, nel marketing al
consumatore, nello sviluppo prodotto e nelle
infrastrutture. Inoltre per l’autunno 2013
l’azienda intende lanciare un marchio di
abbigliamento outdoor tecnico, dimostrando
che sia l’abbigliamento che le calzature rappresentano un’importante opportunità di
estensione del brand. Black Diamond crede
infatti che entrambe queste categorie possano avere un positivo impatto sulla crescita
per il prossimo decennio.
I partecipanti al La Sportiva Ski Test di gennaio, dove sono stati testati sul campo i prodotti da ski alp.
I PRIMI CAPI D’ABBIGLIAMENTO SCOTT
Considerando brand più trasversali e meno
outdoor-oriented, è d’obbligo citare il caso di
Scott Sports che a gennaio, al SIA Snow Show
di Denver (Colorado), ha presentato una collezione tecnica di abbigliamento e attrezzatura. La nuova linea Mountain è dedicata a sciatori e snowboarder backcountry ma anche ad
amanti dell’outdoor in cerca di abbigliamento
tecnico e attrezzatura leggera. Larry Morton,
executive vice president di vendite e marketing, ha dichiarato: “La nostra linea può soddisfare le esigenze di tutti. Comprende giacche in Gore-Tex Active Shell così come sci leggeri in carbonio e un nuovo casco da alpinismo”. Questa collezione è parte della crescente offerta outdoor di Scott che comprende abbigliamento da bike e casual oltre a
scarpe da running.
ARRIVERÀ NEL 2013 L’OUTERWEAR K2 SPORTS
Alla stregua di Scott, anche K2 Sports ha
confermato i rumors che volevano l’azienda
impegnata nello sviluppo di un programma
outerwear. Il brand, che nel 2012 festeggia il
suo 50° compleanno, introdurrà a breve una linea di abbigliamento sportivo da uomo e
donna che arricchirà la sua offerta attuale dedicata ad attrezzatura per all-mountain, park
e backcountry. K2 ha già investito nel 2011
nell’assunzione di personale per completare il
team dedicato al comparto apparel, con
l’obiettivo di presentare capi d’abbigliamento
per il 2013/14. In particolare Mark Valdez si è
unito a K2 come direttore apparel. David Peterson, invece, è stato nominato category
merchandising manager.
Infine
Diane Sheehan Egnatz è
stata eletta
senior outerwear developer. Anthony
De
Rocco,
presidente e
ceo di K2
Sports, ha dichiarato: “K2 è uno dei leader
mondiali per merito di un’attitudine unica nel
suo genere, di una mentalità orientata agli
atleti e a un impegno nella costruzione di
prodotti di elevata qualità. Standard che continuerà a rispettare anche con l’introduzione
della linea di abbigliamento”. Tra i rider portavoce del nuovo K2 Outerwear spicca Eric
Pollard, atleta, artista e regista fortemente
coinvolto nella realizzazione e nei test di questa prima linea. “Sono felice di avere la possibilità di aiutare nella definizione dell’abbi-
gliamento K2”, ha commentato Pollard. “Lavorare ai capi fin dai primi passi è importante per
creare prodotti di livello. Quando abbiamo
presentato la linea, stavo lavorando al progetto già da quasi due anni”. K2 Sports ha firmato un accordo di licenza con W.L. Gore & Associates per collaborare allo sviluppo di
prodotti in grado di assicurare un’ottima performance. L’azienda presenterà la collezione a
dealer rappresentanti di oltre 60 paesi a partire da fine 2012.
QUIKSILVER APRE ALL’OUTDOOR
Discorso a parte merita il brand action sport
Quiksilver, la cui offerta abbraccia da sempre
abbigliamento e attrezzatura. Per l’inverno
2012/13, il marchio ha presentato la Mountain
Division e la sua prima collezione maschile, dimostrando quanto i marchi boardsport guardino
con sempre più interesse al mercato outdoor. La
nuova linea è stata ufficializzata nel corso del SIA
di Denver e dell’Outdoor Retailer di Salt Lake City.
L’azienda, che ha alle spalle 40 anni di esperienza nel disegno di prodotti per surf, skate e
snowboard, ha deciso di applicare il suo knowhow al mondo outdoor creando una Mountain
Division composta da capi di abbigliamento maschile raffinati ma al contempo performanti. La
collezione è stata
disegnata per offrire al mercato
dell’active lifestyle
un’alternativa outdoor perfetta per
affrontare la montagna ma anche la
città invernale. La
linea include 16
capi che spaziano
da giacche di isolamento a parka,
felpe,
bomber,
giacche a vento e
gusci con prezzi tra
gli 80 e i 250 dollari. La collezione sarà disponibile in selezionati retailer outdoor e in negozi action sport a partire dal prossimo autunno. Da segnalare anche l’ingresso in Quiksilver di Clark
Gundlach come senior vice president e general
manager Winter Sports, che gestirà la Mountain
Division. Oltre alle conferenze previste durante
il SIA e l’Outdoor Retailer, l’azienda presenterà
questa sua nuova sfida a New York, la prossima
primavera. Infine, recentemente, Quiksilver ha
anche presentato la sua prima linea Outerwear
da donna completamente pensata per la montagna.
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|Numero 4 / 2012|
Il 10 e il 24 marzo circa 190 appassionati hanno animato
due giornate di sci alpinismo e beneficienza
Test sul campo
Snow Leopard Day 2012,
anche l’Italia fa la sua parte
Dopo il successo dell’evento all’Alpe Devero, l’iniziativa Dynafit ha fatto tappa a Racines. I due eventi
insieme hanno consentito di destinare 1.200 euro alla salvaguardia del leopardo delle nevi.
Dal nostro inviato a Racines
ANdreA BrAGA
con sci e pelli. L’importante è partecipare ed
essere protagonisti.
Per il terzo anno consecutivo Dynafit è sceso
in campo a sostegno dello Snow Leopard Trust,
associazione internazionale che dal 1981 si prodiga per la salvaguardia degli ultimi esemplari di
leopardo delle nevi rimasti. Questo meraviglioso
animale, inserito nella lista rossa della IUCN
(International Union for Conservation of Nature)
che racchiude le specie minacciate, vive sulle
alte montagne dell’Asia e si insedia attorno ai
3.000 metri di quota. Dynafit si identifica in
pieno con questo animale (come dimostra il
logo del marchio) e, in qualità di partner del progetto, si è posta l'obiettivo di un sostegno a
lungo termine. Sostegno che si concretizza nella
realizzazione di una serie di eventi di sensibilizzazione e “fund raising”.
Il test prodotti – Durante gli eventi, i partecipanti possono anche testare l’attrezzatura
Dynafit. A disposizione in esclusiva i modelli che
saranno sul mercato solo a partire dal prossimo
inverno come lo sci da freeride Huascaran, il
modello racing PDG o la versione femminile di
uno dei modelli di punta di quest’inverno, il
Baltoro Woman. Spazio anche agli scarponi da
sci alpinismo con la serie One e da free touring
con il modello Mercury.
La raccolta fondi – Originali le modalità di raccolta fondi: ogni metro di dislivello positivo percorso dai partecipanti agli eventi di sci alpinismo
organizzati viene convertito in euro (1 centesimo ogni metro) e devoluto in beneficenza. Non
importa se si è principianti, professionisti, atleti
d’elite o semplici appassionati delle alte quote
Le tappe 2012 – Quest’anno il programma degli
eventi Dynafit dedicati allo Snow Leopard sono
sette. Di esse due si sono svolti in Italia. Si è partiti il 10 marzo all'Alpe Devero, in Piemonte (foto
a sinistra), dove si sono radunati oltre 120 sci
alpinisti che hanno coperto 71.394 mt di dislivello, tramutati in ben 713,94 euro. Dopodichè è
stata la volta di Racines, in Alto Adige (altre foto
in pagina), che ha ospitato lo Snow Leopard Day
il 24 marzo. E che ha visto anche Outdoor
Magazine tra i partecipanti.
Report da Racines – Partito di buon’ora giungo a Racines, a pochi chilometri dalla conosciu-
ta Vipiteno, ben conoscendo l’obiettivo morale
della giornata: completare come minimo una
volta il percorso preparato dagli organizzatori,
così da devolvere almeno “il minimo sindacale”. In verità mi aspetto che il percorso si snodi
lungo le piste di risalita, o comunque nelle
vicinanze degli impianti, ma giunto sul posto
ho una bellissima sorpresa: la “gita” è vera, in
ambiente! Subito mi reco allo stand dove
vengo accolto da Luca Dragoni, direttore marketing Dynafit che con disponibilità e simpatia
mi illustra l’evento e l’impegno di Dynafit nel
progetto. Mi consegna anche i prodotti da
testare: gli scarponi TLT 5 Mountain TF-X e un
paio di nuovissimi ST Se7en Summits. Non sto
più nella pelle. Lungo il tracciato ci sono già
molti sci alpinisti. La giornata è bella e calda.
Metto le pelli e inizio subito la salita.
I cartelli illustrativi – Dopo i primi 300 metri
esco dal bosco e la valle si apre. Nei pressi di un
alpeggio trovo i primi cartelli illustrativi sull’operato dello Snow Leopard
Trust. Metto la firma (che servirà per il computo metrico dei
partecipanti) e ne approfitto
per chiedere informazioni a un
signore, anch’egli lì per l’evento.
“Andiamo verso la Punta Bassa
di Monte di Croce (Kleine Kreuzspitze), una classica della zona”
mi spiega gentilmente indicandomi anche la vicina Cima
Grande, più impegnativa e severa. Superati altri due punti illustrativi, giungo a un colle
dove sono posizionati gli ultimi
cartelli. Da lì alla cima il per-
corso è breve e, salito l’ultimo pendio, eccomi in
vetta. Qui scambio qualche parola con dei simpatici ragazzi di Belluno e con Luca Dragoni, anch’egli lì a godersi la giornata. La discesa è rapida e gradevole, su buona neve anche nel
bosco iniziale. All’arrivo mi aspetta un ottimo
piatto di pasta in compagnia dello staff Dynafit
e degli amici di Belluno, che chiude degnamente il mio primo Snow Leopard Day.
Esito della tappa – L’evento di Racines ha permesso a Dynafit di raccogliere 484 euro grazie
alla partecipazione di 70 persone che hanno
coperto 48.400 metri di dislivello. Contando
anche la tappa tenutasi all’Alpe Devero, i due
eventi italiani hanno mosso 190 persone e
hanno consentito di raccogliere un totale di
1197,94 euro. Proprio un ottimo risultato! I complimenti vanno a tutti gli sci alpinisti che hanno
messo entusiasmo e voglia di partecipare. Ma
anche a Dynafit per l’impegno profuso, sperando che questo sia un arrivederci.
I MATERIALI TESTATI DAL NOSTRO INVIATO ANDREA BRAGA
TLT 5 MOUNTAIN TF-X
Questo scarpone rappresenta la scelta vincente
per i tour più lunghi e tecnici e con dislivelli importanti. Grazie alla suola corta e alla perfetta compatibilità con i ramponi, questo modello é adatto
anche ai tour con difficili passaggi di arrampicata
su roccia e ghiaccio. La lingua aggiuntiva
Downhill Booster incrementa la rigidità frontale
necessaria per affrontare le discese più ripide e tecniche. Il sistema Ultra Lock, derivato
dal modello da gara Dynafit, oltre a garantire
una rotazione del gambetto e una libertà di
movimento ottimali, può essere rapidamente
impostato sulla modalità walk o ski con un
semplice gesto della mano. La versione
Mountain, con gambetto in Pebax per un
ottimo rapporto peso-prestazioni in discesa, è concepita per un gruppo target più
ampio ed è disponibile con due tipi di
scarpetta interna.
Caratteristiche tecniche - Il modello
pesa 1225 gr ed è disponibile nei colori
white/green e nelle misure dalla 22,5 alla
30,5. Presenta scafo Grilamid, gambetto Pebac,
leva Ultra-Lock-System. Propone inclinazione di
15° + camminata e rotazione del gambetto di 60°.
Feedback
Salita - La leggerezza nello sci alpinismo ormai è
un fattore determinante e questo scarpone, con i
suoi 1225 gr su un paio di misura 27,5, soddisfa
appieno questo requisito, molto gradito specialmente nella fase di risalita. L'ampia escursione del
gambetto (60°) offre la possibilità di passi lunghi e
un ottimo trascinamento dello sci, mentre la sagoma affusolata che evita volumi superflui garantisce precisione durante le inversioni e nei tratti
tecnici, in traverso. Ad esempio negli ultimi metri
sotto la cima è stato necessario utilizzare bene sia
le pelli che le lamine. La forma dello
scafo, ideale per chi ha piante larghe,
è concepita per rimanere perfettamente adesa al tallone, allargandosi
all’altezza dell’inizio delle dita.
Discesa - La velocità di chiusura conferita dal sistema Ultra-Lock-System è
davvero da elogiare. Non tanto per la
rapidità in sé (io sono lontano dal mondo
race), quanto per tutta quella serie di
azioni spesso scomode e faticose per via di freddo,
guanti o neve incrostata che generalmente occorrono per
chiudere gli scarponi.
Con questo modello, una volta selezionata la
tacca di riferimento per il gancio superiore (e lo si
può fare alla macchina), non bisogna fare altro
che chiudere la leva e si ha anche già impostata
la posizione di discesa. Nonostante i soli due
ganci e il peso contenuto, quindi, lo scarpone
garantisce un’ottima chiusura per una sciata sempre precisa e sicura.
ST SE7EN SUMMITS
Questi sci sono perfetti per le
vette più alte dei sette continenti,
dove si trovano diversi tipi di
neve e di terreno. Che sia sul ripido versante nord-orientale
dell’Everest o sul monte Vinson in
condizioni meteorologiche estreme, questo sci è pronto per ogni
sfida. L’ampia sciancratura della
spatola e il raggio ridotto della
coda dello sci garantiscono un
alto margine di errore e allo stesso tempo precisione su ogni tipo
di terreno.
Caratteristiche tecniche - Il
modello pesa tra i 1080 e i 1420 gr
ed è disponibile nei colori
wood/white, wood/red con sciancratura da 110-78-97 a 113-80-100.
Ha un raggio da 19/15 a 26/22 mt
e presenta shell inferiore in fibra
biassiale rinforzata in carbonio e
shell superiore in fibra quadriassiale rinforzata in fibra di vetro. La
soletta da competizione è in grafite e garantisce sciata perfetta e
ottimo assorbimento degli impatti.
Da ultimo l’anima è in legno di
Paulownia ultraleggero con inserti in legno di faggio e bamboo.
Feedback
Salita - Lo sci offre ottima tenuta
di lamina nei traversi nonostante
la sciancratura (abbastanza
accentuata in punta, ma ridotta
in coda) e precisione nelle inversioni. La sciancratura della punta
non vincola in alcun modo la
camminata. Lo sci è dedicato allo
ski touring in generale, senza
alcun limite per tracciati impegnativi e alpinistici. Il peso contenuto è solo l'ultima arma in più di
questo eccellente attrezzo.
Discesa - Come dice la presentazione Dynafit, questo modello
garantisce un ampio margine di
errore che ho testato personalmente. È dunque un attrezzo facilissimo da sciare e da condurre,
persino su nevi complicate. La
neve sul percorso per lunghi tratti era buona, ma ho incontrato
alcune zone di crosta o con neve
rotta o dura: sembrava non
esserci differenza. Il ridotto raggio di curvatura inoltre conferisce allo sci rapidità di esecuzione della curva, per serpentine
strette e divertenti. Questi sci
sono dunque davvero adatti a
tutti i terreni.
|Numero 4 / 2012|
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Alla scoperta del telemark freestyle
in compagnia di Daniele Girardi
Trend
L’emozione
del tallone libero
nello snowpark
Una delle discipline sciistiche più antiche
fa il suo ingresso su kicker e rail. Con camp,
eventi e academy in collaborazione con TSE.
A cura di
SIMONe BerTI
Il telemark: per tanti sciatori una tecnica antica,
alcuni usano ancora il termine “vecchia”. Effettivamente è stata inventata a metà del 1800, ma
ad oggi si sta sempre più riscoprendo e valorizzando: uno stile estremamente elegante, nonché
uno dei più stimolanti e liberi che si possono affrontare sulla neve. Una disciplina che, seppur datata, è ancora arzilla, si è evoluta, ha stile ed è
giovanile. Prova del fatto è data anche dalla sua
riscoperta da parte dei freestyler, che hanno trovato nel tallone libero un nuovo modo di esprimersi nei park, realizzando trick unici e particolari. Abbiamo voluto saperne di più da Daniele
“Lino” Girardi, maestro di sci specializzato in freeride, freestyle e telemark (sponsorizzato da K2,
Crispi, TwentyTwo Designes e Tryonic Protections), oltre che allenatore di un team di ragazzi
a Madonna di Campiglio, la Freestyle Academy.
Grazie all'aiuto di Mariano Valcanover e Giuliano
Pederiva di Telemark Snow Events (vedi box a
fianco), sta cercando di spingere i telemarker
nello snowpark.
Iniziamo con un po’ di storia. Quando si è
ricominciato a riscoprire questa disciplina?
I primi a riscoprire il telemark sono stati gli
americani, negli anni '70. Poi via via si è arrivati
anche nel vecchio continente, a partire dalla
Norvegia, dove ancora si vedono delle famiglie
andare a fare spesa scendendo le colline, piegando il ginocchio e liberando il tallone, per continuare nei paesi a ridosso delle Alpi. In Italia,
come per lo snowboard e lo ski freestyle, la
riscoperta del telemark è arrivata a rilento, ma
anno dopo anno sempre più amanti della montagna hanno voglia di provare nuove sensazioni,
di distaccarsi dalla routine dello sci alpino.
Ovviamente i materiali e la tecnica si stanno
evolvendo, tanto che anche il tallone libero ha
fatto il suo ingresso nello snowpark per affrontare box, rail, kicker, pipe e trick. Non è più solo
per snowboarder, ma è coabitato da skiers. E ora
gli skiers stanno mutando.
Quando hai cominciato a “liberare il tallone” nel park?
Ho iniziato a girare in park lo scorso fine stagione dopo una mattinata di pieghe in pista:
essendo un freestyler il richiamo del park è stato
troppo forte. Ho iniziato ad attaccare i kicker che
prima affrontavo con il pensiero “Cavoli, chissà
com'è col tallone libero”. E sapete una cosa? É
una figata, come d'altra parte il freestyle in
generale. La crew con cui giro mi dava del pazzo,
ma io ho sentito un ulteriore stimolo unito
all'adrenalina che mi dava quando giro con gli
attacchi normali. E quindi ho continuato a girare
in park sia con gli uni che col tallone libero.
Come si è sviluppata la tua collaborazione
con TSE?
Grazie a Mariano e Giuliano di TSE mi è stata
data l'opportunità di inserire per la prima volta
in Senales, durante il Telemark Opening, la possibilità di portare i ragazzi in park. L'obiettivo di
TSE è quello di promuovere il telemark. Da parte
mia, in particolar modo, nel park. Mi piacerebbe
che altri che girano col telemark si facessero
vedere o sentire (perchè so di non essere il solo)
anche solo per una giornata di riding. Per gasarci un po' assieme. Anzi, colgo l’occasione per
invitarli al Telemark Summer Camp, dal 26 giugno al 1 luglio.
Cosa si prova a saltare in telemark?
Le sensazioni sono diverse perchè nel fare
trick col tallone libero lo stacco dai kicker è leggermente diverso. In primis non è sempre
“uguale” a ogni uscita: essendo attaccato solamente nella parte anteriore del piede, puoi
decidere di sfruttare anche quella libertà di
alzare il tallone. Ma non sempre è regolare
quindi la tua attenzione deve essere costantemente attiva e attenta a ciò che fai. Forse è
proprio questo che mi piace: la consapevolezza di avere sempre il rischio, dato dal tallone
libero, di “cannare” lo stacco è un valore
aggiunto quando chiudi il trick.
Spiegaci un po’ come cambiano le dinamiche
nel park.
In aria grazie ai nuovi attacchi moderni sia 75
mm che NTN lo sci non si stacca molto dallo
scarpone quindi non vai a perderlo “a penzoloni” come molti mi chiedono quando mi vedono
in park. Ma la possibilità di staccarlo: wow! Con
i grab apri le porte a nuove possibilità di stile e
figure. Già solo fare un truck drive portando il
nose verso il petto cambia molto la figura del
TSE: UNA STAGIONE A TUTTO TELEMARK
Sono passati ormai 5 anni da quando nel
2007 Mariano Valcanover e Giuliano
Pederiva, insieme a un nutrito gruppo di
amici, proponevano il primo raduno nazionale di telemark in Val Senales.
Oggi questo appuntamento è
diventato un punto fisso per i
praticanti della disciplina che
insieme a un numero veramente
grande di eventi, circa trenta su
tutto il territorio italiano, vivacizza le settimane e i week end di
molte stazioni delle Alpi e degli
Appennini, con l’obiettivo di
promuovere e far conoscere
la tecnica del telemark.
Entusiasmo e allegria hanno contraddistinto
gli appuntamenti dove TSE (Telemark Snow
Events) ha proposto la sua attività, il piacere
di riscoprire dei valori e dei concetti ormai
dimenticati, di pari passo con il consenso
degli operatori turistici che, riscontrando un
ottimo servizio, si ripropongono per continuare nella collaborazione e motivano TSE a
continuare su questa strada.
2011/12
I numeri della stagione 2011/12 sono
molto positivi: circa 2000 test, di cui 1000
associati all’azione “telemark imprinting”,
che equivale alle “istruzioni all’uso” dell’at-
grab e le sensazioni si amplificano ancora di
più. Cosa non indifferente è affrontare i box e i
rail. La precisione deve aumentare molto poiché se finisci per sbaglio sul nose non c'è il tallone bloccato che ti aiuta con la struttura dello
sci, li ti chiudi a libro sul rail (sensazione provata e vi assicuro che non è carino picchiarci un
ginocchio). Però anche qui il mondo dello slide
si apre a nuovi trick. Poiché una struttura può
essere affrontata in posizione telemark o addirittura in equilibrio sulle due punte (cosa che
non sempre viene ma gasa un sacco). Anche
nei sex change o switch up devi sempre tener
conto che lo sci non è tutto quanto sotto il tuo
piede, ma si può staccare.
trezzatura. Numeri che rappresentano un’ulteriore sorpresa per un inverno dove la neve
ha penalizzato gli appassionati del fuori
pista come sono i telemarker. Nonostante
questo quasi tutti i duemila test
sono stati fatti da neofiti o persone
praticanti altri sport, nuova linfa
quindi per la tecnica madre e
nuovo entusiasmo per chi, con
passione e coraggio, organizza e
promuove il telemark in Italia. La
stagione terminerà il prossimo giugno con l’appuntamento estivo in
Val Senales, il Telemark
Summer Camp, in occasione
del quale verranno proposti
corsi per bambini e adulti, clinic telemark,
corso freestyle a tallone libero.
2012/13
Per la prossima stagione TSE, in collaborazione con le aziende di settore, proporrà
un convegno Nazionale. I principali attori
del settore potranno così confrontarsi per
organizzare un’azione forte per un nuovo e
concreto rilancio della pratica del telemark.
Inoltre saranno presenti alla Fiera Skipass a
Modena e riproporranno un calendario
ricco di eventi.
www.telemarksnowevents
Le maggiori difficoltà?
La parte se vogliamo però più da tenere a
bada e che cambia molto le sensazioni dal tallone fisso è l'atterraggio. Non tanto quando
atterri in posizione forward (cioè normalmente)
ma quando vai negli atterraggi in switch (cioè
all'indietro). La precisione è fondamentale altrimenti il rischio di prendere una facciata sul landing è quasi assicurato se rimani troppo sbilanciato in avanti. Gli atterraggi possono essere
chiusi sia a piè pari che in posizione telemark,
spesso dipende proprio dalla precisione del trick
o dall'atterraggio da gestire. Ma a parte questo,
il resto è gasare.
www.freestyleacademy.it
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|Numero 4 / 2012|
La parola a Bernhard Kiehl, fabrics division
sustainability leader di W.L. Gore & Associates
Focus on
Gore sempre
più green grazie
a bluesign
I primi laminati Gore-Tex e Windstopper certificati
rappresentano il 20% dell’intera offerta. Percentuale
che probabilmente salirà al 50% il prossimo anno.
A cura di
MONICA VIGANò
La sostenibilità è un tema sempre più importante nel mercato outdoor. E lo sa bene W.L.
Gore & Associates, in prima linea sul fronte
ecologico. Risale infatti al 1996 l’adozione
dell’Oeko-Tex Standard 100 - inventato da circa
15 istituti tessili, rappresentanti di altrettanti
paesi europei - per i suoi prodotti Gore-Tex e
Windstopper. Nel 2010, poi, l’adesione agli
standard bluesign (che certificano il lato ecofriendly dell’intera catena di produzione tessile) nei processi manifatturieri Gore ha portato
l’attenzione al sostenibile dell’azienda a un
livello superiore. Per la prima volta per l’inverno 2012/13 Gore è in grado di offrire al mercato una linea di Gore-Tex a due strati e laminati Windstopper che sono completamente
certificati bluesign. Questo significa che perfino tutti i materiali tessili che Gore acquista dai
suoi fornitori per realizzare i laminati rispettano gli standard bluesign e al contempo i rigidi
parametri di qualità Gore. Di questa nuova “era
verde” dell’azienda ci ha parlato Bernhard
Kiehl, fabrics division sustainability leader per
Gore dal 2009.
Cosa comporta la conquista della certificazione bluesign?
Lo standard bluesign avvicina tre tipologie di
partner: marchi e rivenditori che forniscono
beni confezionati, industrie tessili che propongono tessuti e fornitori di prodotti chimici che
offrono composti chimici. Gore, in quanto fornitore di laminati tessili, è un partner manifatturiero. Tutti i siti produttivi Gore nel mondo
dedicati alla creazione di tessuti funzionali
hanno superato le valutazioni e hanno adottato gli standard bluesign. L’Oeko-Tex Standard
100 ha riconosciuto l’assenza di elementi chimici dannosi nei tessuti. Ora i tessuti approvati bluesign spostano questa attenzione all’ecologia a un livello superiore.
Rispettare gli standard buesign ha un costo
che si riversa sul cliente finale?
Una volta ottenuto il riconoscimento, occorre
acquistare la licenza per utilizzare il marchio
bluesign. Questo ha certamente un costo ma il
riconoscimento consente di migliorare la catena
produttiva e dunque di diminuire gli scarti e i
materiali utilizzati. E questo compensa il costo
della licenza. Quindi a lungo termine la certificazione bluesign ripaga l’investimento fatto per
ottenerla. Non porta dunque a un giustificato
aumento di prezzo del prodotto finito.
In particolare cosa attesta questo riconoscimento?
Questa certificazione indica che i tessuti Gore
con membrana ePTFE sono realizzati responsabilmente nel pieno rispetto dell’ambiente e
nella totale sicurezza dei lavoratori. Al contempo assicurano il massimo della sicurezza al con-
A PROPOSITO DELLE NOVITÀ PRESENTATE A ISPO 2012
La certificazione bluesign non è l’unico highlight
dell’inverno 2012/13 di casa Gore. L’azienda ha infatti puntato in nuove direzioni soprattutto nell’elasticità e nell’animo active dei suoi prodotti.
CLASSE PRODOTTO
Resistenza
Pensate di adottare certificazioni similari
anche sul fronte footwear?
In realtà è molto difficile definire degli standard ecologici da applicare al segmento calzature ma non nascondo che in futuro non ci dispiacerebbe avere un laminato certificato bluesign
per il nostro footwear.
Questo riconoscimento cambierà il vostro
approccio al prodotto?
No. Il focus dell’azienda è e rimane sulla
creazione di prodotti durevoli e performanti.
Tra l’altro il fatto di proporre un capo durevole
è di per se un atteggiamento eco-friendly. Se
anziché comprare una giacca ogni due anni il
cliente può usare la stessa per cinque anni,
significa che l’azienda può ridurre la sua produzione e dunque anche i consumi e gli scarti. Il
riconoscimento bluesign migliorerà il profilo
ecologico dei nostri prodotti, che in primis però
devono essere durevoli.
Nessun cambio di strategia nemmeno a
livello di marketing?
I nostri piani di marketing si sono sempre
focalizzati sul prodotto. Il riconoscimento bluesign non ci porterà a incentrare le nostre future
campagne sull’ecologia. Che comunque riveste
un ruolo importante nella nostra azienda. Infatti
monitoriamo attentamente il nostro impatto
ambientale registrando e valutando ogni
immissione secondo un metodo scientifico.
Chi gestisce le iniziative più ecologiche?
Possiamo contare su un team dedicato. Ad
esso si aggiungono a volte persone che lavorano in altre divisioni Gore e che danno il loro contributo volontario in iniziative eco-friendly.
Gestione sudore
Idrorepellenza
Resistenza al vento
tre all’elasticità e ai dettagli morbidi e sobri, i nuovi
prodotti Gore-Tex tengono fede alla filosofia del
brand: come tutte le produzioni Gore-Tex anche
queste sono infatti durevoli nel tempo, resistenti a
acqua e vento, traspiranti.
PRODOTTI “ALL WAY ELASTICS”
L’elasticità e la libertà di movimento sono fattori
chiave per valutare il comfort di un capo d’abbigliamento e soddisfano un’esigenza dettata dallo
stile di vita cui siamo abituati. Essere flessibili è
una caratteristica degli sport individuali. E si riflette perfettamente nei sei nuovi prodotti GoreTex “all way elastics”. Per l’inverno 2012/13, infatti,
diversi clienti Gore tra cui Peak Performance,
DKB e Powderhorn hanno presentato le prime
proposte realizzate con laminati Gore-Tex elastici
in ogni direzione. Questi capi innovativi assicurano
una maggior mobilità in qualsiasi tipo di sport. Ol-
sumatore. Proporre capi con questa certificazione non significa solo che Gore adotta gli standard bluesign nei suoi processi produttivi, ma
anche che i fornitori di materiale tessile offrono
all’azienda prodotti anch’essi certificati bluesign.
Stiamo promuovendo questo approccio ai nostri
partner in tutto il mondo. Sono convinto che
sempre più aziende di abbigliamento adotteranno gli standard bluesign nel proprio portfolio
non appena Gore amplierà il proprio range di
laminati certificati. Il nostro obiettivo è quello di
avere la maggioranza di laminati Gore-Tex e
Windstopper approvati bluesign entro tre anni.
Al momento che percentuale dell’offerta di
laminati Gore rispetta gli standard?
Per l’inverno 2012/13 parliamo del 20% dei
laminati Gore-Tex. Per la stagione 2013/14
questa offerta potrebbe aumentare al 50%, a
seconda di quanti fornitori di tessuti Gore riusciranno ad ottenere la certificazione bluesign per
i loro prodotti. Abbiamo un chiaro piano per
incrementare la nostra offerta. Il raggiungimento di un accordo con un fornitore per aderire alle
tecnologie bluesign e l’implementazione completa dello standard nella propria produzione
richiedono in media due anni. L’aspetto ecologico dei nostri prodotti non riguarda solo durabilità, idrorepellenza, resistenza al vento e traspirazione ma anche l’adozione di pratiche di lavorazione sostenibili.
Quali vostri clienti adottano anch’essi lo
standard bluesign?
Haglöfs, Patagonia e The North Face sono i
nostri clienti più attivi sul fronte ecologico e sono
tutti riconosciuti bluesign. Più di recente hanno
aderito a questi standard Mammut e Burton (da
segnalare che ultimamente anche La Sportiva,
con l’entrata nel settore dell’abbigliamento tecnico da ski alp, è diventata bluesign member,
ndr). Da parte nostra, c’è interesse a promuovere la certificazione ma non obblighiamo i nostri
clienti a seguire le nostre orme. Tuttavia è indubbio che ci sia un numero crescente di marchi che
aderiscono agli standard bluesign.
PRODOTTI “GORE-TEX PRO” E “GORE-TEX ACTIVE”
Ogni amante dell’outdoor deve studiare il miglior outfit per una determinata attività in base
alla funzionalità dei capi. Solo scegliendo il
corretto abbigliamento è possibile ottenere la
miglior performance in ogni situazione. “Ogni
categoria di prodotto Gore-Tex è caratterizzata
da una laminazione distintiva con determinati
tipi di membrana, processo produttivo e scelta
tessile. In ciascuna classe prodotto inseriremo
una serie di innovazioni nei prossimi anni”, dichiara Thomas Kiebler, European marketing
leader di Gore. Rientrano nell’offerta i prodotti
Gore-Tex Active e Gore-Tex Pro, le cui differenze sono evidenziate nello schema sopra:
e comfort. La performance è anche agevolata
da un taglio aderente e da un design minimalistico.
- Gore-Tex Active: i capi di questa categoria si rivolgono a mountain bike, trail running, ski touring, speed mountaineering e altre attività ad
elevato sforzo aerobico. I prodotti realizzati con
tecnologia Gore-Tex Active sono costruiti per
garantire la massima traspirabilità e sono ideali
per attività diurne dall’elevato impegno aerobico. Tutti i componenti assicurano la miglior
gestione del sudore per garantire traspirabilità
- Gore-Tex Pro: i prodotti di questa categoria
sono disegnati per chi trascorre molto tempo
all’aria aperta in condizioni estreme. I capi con
tecnologia Gore-Tex Pro assicurano resistenza
e sono ideali per un uso continuativo ed
estremo. Tutti i componenti garantiscono durabilità del capo. Tutti i capi rientranti in questa
categoria sono sottoposti ai rigidi test ideati
da Gore.
|Numero 4 / 2012|
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SOTTO I RIFLETTORI IL BLUESIGN STANDARD: METODO DI ANALISI E CRITERI DI VALUTAZIONE
Produttività della risorsa
L’obiettivo di Bluesign Technologies AG, società indipendente svizzera, è quello di certificare produttori
che per la fabbricazione e la finitura
di fibre naturali e sintetiche utilizzano
prodotti che rispondono a rigidi criteri. Questa società monitora l’intero
processo di produzione e suggerisce
eventuali componenti alternativi,
equivalenti e non nocivi sulla base
del principio Best Available Technology (BAT, in questo caso Best Available Internal Technology perché
viene valutata e ottimizzata una tecnologia già interna all’azienda monitorata). Bluesign Technologies AG
non solo segue i più rigidi standard
ambientali del mondo ma applica anche un suo parametro di valutazione
del rischio per la protezione del consumatore e dell’ambiente e per la sicurezza sul posto di lavoro. Pertanto
questa società offre ai suoi partner
una garanzia di sicurezza ambientale
e produzione non nociva, oltre a
creare trasparenza per il business, il
cliente e il pubblico.
Emissioni nell’aria
QUALITÀ E GESTIONE DEL COSTO
La continua ottimizzazione di processi operativi e di produzione attraverso la valutazione bluesign porta
alla massima efficienza di costo. Promuove inoltre uno sviluppo a lungo
termine per fornitori chimici, aziende
manifatturiere, retailer e marchi.
L’ambiente e la salute diventano così
pilastri importanti per una strategia
aziendale di successo.
FUNZIONE E APPROCCIO
Lo standard bluesign si basa su
cinque principi di sostenibilità (foto
sopra): produttività della risorsa,
emissioni nell’aria, sicurezza sul posto di lavoro, emissioni nell’acqua e
sicurezza del consumatore. Per fare
ciò, utilizza l’approccio “gestione degli input”. Il focus non è sul prodotto
finale ma sui componenti individuali
che entrano nel processo produttivo.
L’approccio non riguarda solo le materie prima ma anche il consumo di
risorse. Questo garantisce l’uso di ingredienti non nocivi durante ogni
Sicurezza sul posto di lavoro
fase intermedia del processo, che risulta così pulito ed efficiente e porta
a un prodotto finale completamente
certificato.
Emissioni nell’acqua
tre ai principi di sostenibilità, i partner di sistema si attengono anche a
criteri riguardanti la responsabilità
sociale nel rispetto dell’iniziativa internazionale UN Global Compact.
CRITERI PER SYSTEM PARTNERS
Lo standard bluesign prescrive diversi criteri che si suddividono tra
criteri per system partners e criteri
per materiali applicati. Quelli per i
partner di sistema seguono il principio BAT. Pertanto lo standard bluesign considera le tecnologie disponibili e individua le migliori procedure
per definire una produzione che usi il
minor numero di risorse. Di conseguenza i macchinari già esistenti
vengono utilizzati in maniera più efficiente e i processi già adottati sono
ottimizzati. In questo modo viene
massimizzato il potenziale del partner senza trascurare l’aspetto ecologico o tecnologico. Obiettivo di questa categoria di criteri è quello di
sviluppare e migliorare l’efficienza
ecologica interna senza compromettere funzionalità, qualità o design. Ol-
CRITERI PER MATERIALI APPLICATI
I criteri per materiali valutano i rischi
complessivi e determinano i valori sostenibili e accettabili del prodotto finale oltre ai valori degli elementi chimici utilizzati nella sua realizzazione. I
dati eco-tossicologici vengono tradotti
in una valutazione comprensibile che
fornisce immediate informazioni su ciò
che deve essere considerato quando
si utilizza un prodotto chimico. Così i
componenti nella categoria blu rispettano tutti i criteri dello standard bluesign. Quelli con valutazione grigia devono essere usati nel processo
produttivo solo in certe condizioni. Da
ultimo i componenti neri non incontrano lo standard bluesign.
Sicurezza del consumatore
tare del mercato tessile è caratterizzato da tecnologie sicure, risorse sostenibili e sicurezza del consumatore. Le principali aziende del
mercato ne sono consapevoli e rispettano standard e valori che tutelano l’ambiente, la salute e la sicurezza del consumatore. Quelle
aziende che offrono prodotti non nocivi per uomini e ambiente sono
quelle che controllano il futuro dell’intero business tessile. L’adozione
dello standard bluesign è un chiaro
passo in questa direzione.
VISIONE DEL MERCATO
Il cammino verso un futuro salu-
www.bluesign.com
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|Numero 4 / 2012|
Dopo l’esordio estivo, conclusa la prima edizione
invernale dell’evento sportivo multidisciplinare
Eventi
Pronti, partenza, via! Lo start della prima tappa sulle Dolomiti.
Un bel salto durante la prova di skicross.
Rewoolution Winter Raid
doppio successo sulla neve
Ben 25 team si sono sfidati in ognuna delle due tappe (Dolomiti e Livigno).
In palio un viaggio in Nuova Zelanda offerto dal brand italiano di active wear.
A cura di
SIMONe BerTI
Due tappe indimenticabili e lo spettacolo
delle alpi nostrane. Si è conclusa l’1 aprile la
prima edizione del Rewoolution Winter Raid,
l’evento sportivo multidisciplinare che, dopo
l’esordio estivo ai primi di ottobre sul Lago di
Garda, ha proposto il divertimento del raid
anche sulla neve. Due gli appuntamenti, due
i successi: sulle Dolomiti (18 marzo) e a
Livigno (1 aprile). I partecipanti hanno dovuto affrontare le insidie e le difficoltà del territorio in un’avventura unica, capace di mettere alla prova lo spirito di squadra di ognuno di loro. I team infatti, formati da 3 persone, hanno messo in evidenza le proprie abilità su neve in diverse e numerose prove speciali, dallo slalom gigante allo skicross, fino
al freeride, al freestyle e al chilometro lanciato, passando per salto su materassone
gonfiabile e planata sull’acqua. Unico strumento guida il Road Book, attraverso il quale
scegliere cosa affrontare e in che sequenza,
cercando di selezionare il percorso migliore e
di scovare i numerosi Check Point disseminati sul territorio. Il tutto nel tempo limite stabilito. Punti supplementari potevano essere
ottenuti attraverso il Photo Contest. In palio
un viaggio in Nuova Zelanda offerto da ZQ in
collaborazione con Rewoolution per il team
al vertice della classifica globale nelle due
tappe. Un altro viaggio è stato estratto a
sorte, solo per i team che hanno preso parte
a entrambi gli appuntamenti. Un’occasione
unica per visitare la sede degli allevamenti di
pecore dell’azienda italiana specializzata nell’active wear in lana merino.
DOLOMITI
La prima tappa ha avuto luogo ai piedi
delle Dolomiti, la cornice più bella per questo
esordio. I 25 team iscritti, dotati di sci, telemark e snowboard, si sono dati appuntamento il mattino del 18 marzo presso il Race
Office di Plan de Gralba, Road Book in mano
alla partenza. Il “territorio di caccia” era compreso in 5 suggestive valli: Val Gardena, Val
di Fassa, Alta Badia, Arabba e Marmolada.
Sul gradino più alto del podio sono saliti, per
la categoria pro, il team Italian Cowboys
(composto da M. Murer, D. Schmalzl, A.
Martini), che ha completato il percorso totalizzando 27.500 punti, mentre per la categoria amatori il team Spia Shop (M. Mazzola, A.
Pilloni, E. Fornoni) che ha invece raccolto ben
27.750 punti. Un primo passo importante per
i ragazzi di Italian Cowboys, che hanno fin da
subito mostrato il loro valore ponendosi in
pole position per il premio finale.
LIVIGNO
Per la seconda e ultima tappa dei
Rewoolution Winter Raid l’appuntamento era
a Livigno, l’1 aprile. All’appello hanno risposto 24 team, pronti a sfidarsi sulle nevi dei
comprensori Carosello 3000 e Mottolino,
seguendo lo stesso format adottato nel corso
Un’occhiata al Road Book per decidere il percorso migliore.
della prima tappa. Una splendida giornata ha
accolto i partecipanti ai nastri di partenza nel
centro del paese, in attesa dello start. Le
discipline e le prove speciali previste erano le
medesime, integrate ancora una volta dal
photo contest e dai Check Point disseminati
sui due comprensori, tutti più o meno accessibili. Alla fine della giornata, come spesso
succede, i forti si riconfermano. Infatti anche
a Livigno sono stati i team Italian Cowboys
(M. Murer, D. Schmalzl, A. Martini), per i pro,
e Spia Shop (M. Mazzola, A. Pilloni, E.
Fornoni), per gli amatori, a piazzarsi al primo
posto nelle rispettive categorie, totalizzando
25.750 punti il primo e 24.500 punti il secondo. Un dominio incontrastato. Così, alla premiazione finale, non restava che scoprire il
team estratto a sorte per vincere il secondo
viaggio in Nuova Zelanda con visita agli allevamenti Rewoolution. Il trio baciato dalla fortuna è stato Ciumbarumba.
Con la proclamazione dei vincitori si è chiusa così la sessione invernale dei Rewoolution
Raid. L’active wear brand italiano, specializzato nella lana merino, dà appuntamento
alle prossime due tappe estive che, sempre
in fantastiche località outdoor, vedranno gli
atleti affrontare nuovi percorsi e diverse
discipline.
CLASSIFICA TAPPA DOLOMITI
PRO
1° ITALIAN COWBOYS (M. Murer, D.
Schmalzl, A. Martini) - 27.500 pt
2° BATPIN (M. Riz, T. Cardelli, L. Cristian)
- 26.250 pt
3° POW POW (A. Radetti, M. Trevisan, M.
Draghi) - 24.500 pt
AMATORI
1° SPIA SHOP (M. Mazzola, A. Pilloni, E.
Fornoni) - 27.750 pt
2° SCIARE MAG TEAM (C. Cabiati, P.
Boldrini, F. Mocnick) - 24.250 pt
3° LAURIN (G. Giorgi, N. Giorgi, C. Giorgi)
- 21.750 pt
CLASSIFICA TAPPA LIVIGNO
PRO
1° ITALIAN COWBOYS (M. Murer,
D. Schmalze, A. Martini) - 25.750 pt
2° I TRANSUMANTI (N. Zarattini,
M. Cusini, J. Giacomelli) - 23.250 pt
3° ROCK’N ROCK (L. Albrisi,
R. Marzucchi, G. Rizzi) - 20.750 pt
AMATORI
1° SPIA SHOP (M. Mazzola, A. Pilloni,
E. P.Fornoni) - 24.500 punti pt
2° SCIARE MAG TEAM (C. Cabiati,
P. Boldrini, F. Mocnick) - 22.500 pt
3° TELEMONTENEVE DREAMING NZ
(A. Giacomelli, F. Silvestri, L. Pedrana) 22.000 pt
www.rewoolution.it
www.rewoolutionraid.com
Non sempre i check point sono raggiungibili con gli impianti di risalita.
Uno scatto al check point e 500 punti in saccocia.
|Numero 4 / 2012|
REWOOLUTION EXPERIENCE TOUR
Il team Italian Cowboys vincitore di entrambe
le tappe, premiato alla prima sulle Dolomiti.
In volo sul materassone gonfiabile.
In occasione della tappa d’apertura ha preso il via anche il
Rewoolution Experience Tour, un itinerario emozionale con lo
scopo di far toccare con mano i benefici e le qualità
dell’innovativa linea di abbigliamento realizzata in pura lana
Merino, firmata Rewolution e totalmente Made in Italy.
Un gonfiabile promozionale ha perciò accompagnato le due
tappe del raid per dare maggiore visibilità a immagine e
prodotti Rewoolution. All’interno dell’igloo era infatti esposta
la collezione ed era possibile poi effettuare tre test di prodotto
(sun effect test, smell test, blind test). Contemporaneamente
venivano proiettati dei video sugli allevamenti in Nuova
Zelanda, sul consorzio lana ZQ e sui processi di lavorazione
che portano a realizzare il prodotto finito. A completare questo
forte legame tra Italia e Nuova Zelanda, era offerto un aperitivo
a base di degustazione di prodotti tipici italiani uniti a vini
neozelandesi. Il Rewoolution Experience Tour, partito giovedì
15 e venerdì 16 marzo in Alta Badia, si è poi spostato in
Val Gardena, campo base del primo raid, per poi seguire
a Livigno (31 marzo/1 aprile).
Chumbarumba e Italian Cowboys, premiati con il viaggio in Nuova Zelanda.
Un team di giovani promesse.
Un simpatico vichingo posa tra le nevi di Livigno per qualche punto bonus.
In alto la prova di chilometro lanciato. A destra slalom gigante.
A PROPOSITO DI ....
Nato dal know how e dall’esperienza di
una delle più importanti e storiche aziende
del distretto della lana biellese, il gruppo
Reda, il brand activewear Rewoolution si è
affacciato sul mercato sportivo outdoor lo
scorso inverno. L’obiettivo del giovane
marchio è quello di affermarsi e di imporsi
all’attenzione di operatori e consumer grazie a qualità, elevate performance e spiccata sensibilità eco-friendly. Oltre che,
ovviamente, a eventi di grande richiamo
come il Garda Lake Raid e i Winter Raid.
Nuova Zelanda (Reda è proprietaria di
30mila ettari di territorio) e certificata
Zque (indica che gli animali sono allevati
secondo certi criteri e che la terra è coltivata secondo determinati parametri). Il
marchio segue una filiera controllata e
guidata dal principio di sostenibilità che
comporta non solo la tutela dell'ambiente,
ma soprattutto un costante controllo qualitativo al fine di ridurre al minimo l'impatto ambientale.
100% OIL-FREE
I capi Rewoolution sono anzitutto confortevoli, non pungono sulla pelle e sono
caratterizzati da una naturale morbidezza
ottenuta grazie all’unicità e alla finezza
della fibra utilizzata (17,7 micron di diame-
Si tratta di un marchio di active-wear
“100% Oil-Free”: i capi sono realizzati con
pura lana Merino biodegradabile proveniente da pecore allevate nelle fattorie in
LA FIBRA
Uno snowboarder si esibisce nella prova di planata sull’acqua.
tro), risultato del più evoluto mix di innovazioni e tecnologie di finissaggio e all’innovativo sistema di filatura Compact³. Grazie
a un’applicazione inedita nel mondo dei
filati, ossia uno speciale sistema di cucitura denominato “tre aghi”, le cuciture risultano più nitide e leggere, dotate di grande
elasticità e resistenza. La complessa
struttura della fibra Rewoolution garantisce un alto potere assorbente (oltre il 35%
del suo peso, contro il 5% di una fibra sintetica) che permette di asciugare più velocemente il sudore impedendo la formazione di cattivi odori. Inoltre presenta un
livello di traspirabilità eccellente. La lana
Merino infatti risponde attivamente alle
fluttuazioni della temperatura corporea,
assicurando così una perfetta termorego-
lazione. Lo scambio di calore tra corpo e
ambiente è agevolato dal numero di fibre
contenute nel filo che, assorbendo una
maggiore quantità di sudore, riducono
l’umidità della pelle e favoriscono un naturale e costante equilibrio termico. La lana
non isola solo dal freddo, ma anche dal
caldo e uno degli obiettivi di Rewoolution
è di far riscoprire l'elevato potere di isolamento termico delle fibre in lana Merino. A
parità di peso la lana è più performante di
2-4 gradi rispetto a qualsiasi altro filato. Si
possono fare fibre sintetiche più cave o
più performanti ma non si possono in
assoluto replicare le stesse caratteristiche della lana Merino naturale. A tutto
questo si aggiunge un ulteriore valore
assoluto, il Made in Italy.
21
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|Numero 4 / 2012|
Nel 2011 oltre 200 società sportive, 100 gare in Italia,
5 comitati regionali, 13mila tesserati e 200mila praticanti
Speciale / Intro
Ph credits: Claudia Ziegler
Arrampicata,
la FASI dà
i numeri...
Per il 2012 prevista una crescita del 10% di società
e del 20% di tesserati. Buone nuove anche dagli
eventi e dai centri indoor, sempre più strategici.
A cura di
MONICA VIGANò e BeNedeTTO SIrONI
in un vero e proprio Festival (vedi a pag. 28).
IL CLIMBING IN NUMERI - L’importanza dell’arrampicata è dimostrata dai numeri registrati dalla
FASI (Federazione Arrampicata Sportiva Italiana),
secondo la quale nel 2011 si contavano oltre 200
società sportive, 100 gare organizzate in Italia, 5
comitati regionali, 13mila tesserati e circa 200mila
praticanti amatoriali. Numeri che ci si aspetta crescano nel 2012 del 10% sul fronte società e del
20% in termini di tesserati (grandi in questo senso
i contributi da parte di Piemonte, Lombardia, Emilia Romagna e Veneto). Sempre parlando di tesserati, rappresentati per il 90% da atleti e per il 10%
da agonisti, sono importanti le presenze nei vari
eventi promossi dalla Federazione. In media, secondo il responsabile comunicazione e marketing
Antonio Ungaro, partecipano alle gare giovanili e
a quelle regionali circa 50 atleti, mentre sono circa
100 gli iscritti a ogni appuntamento nazionale. Da
ultimo ricordiamo che il potenziale di riferimento
della FASI e in generale del climbing in Italia riguarda circa 500mila persone.
NOVITÀ DALLA FEDERAZIONE - Il crescente interesse nei confronti dell’arrampicata è dimostrato
anche dai passi in avanti compiuti dalla FASI che,
in attesa di un riconoscimento da parte del CONI
dello status di Federazione Sportiva Nazionale, ha
ottenuto a inizio 2011 il riconoscimento da parte
del CIP (Comitato Italiano Paralimpico) di Disciplina Sportiva Paralimpica. Tra le manovre più recenti, oltre all’apertura di un canale YouTube dedicato, spicca la nomina di un nuovo tecnico della
nazionale maggiore (Marco Ronchi) in carica da
fine 2011. Marco, che va a sostituire Gian Paolo
Scialpi e lavora dal 1992 come istruttore di arrampicata presso il centro di addestramento alpino di
Moena della Polizia di Stato, si occuperà della gestione delle squadre nazionali assolute. Per la
prima volta la FASI, grazie anche alla disponibilità
del corpo della Polizia, può disporre di un tecnico
che lavora a tempo pieno a questa funzione. Novità anche sul fronte competizione, con nuovi regolamenti di gara e dell’internazionale lead, oltre
a nuove regole per l’accesso alle nazionali e un
nuovo statuto. Da ultimo ricordiamo che in base a
un protocollo d’intesa CONI e Ministero della Pubblica Istruzione, l’arrampicata fa parte del programma di “alfabetizzazione motoria” delle scuole
Ph credits: La Sportiva
Ha un grandissimo potenziale, che abbraccia sia
la montagna che la città. Questa sua capacità di
reinventarsi e di adattarsi a climi e panorami la rendono una delle attività più brillanti e dinamiche del
mondo outdoor. Crisi o non crisi, l’arrampicata c’è
ed è destinata a consolidarsi ulteriormente. Certo
anche considerando tutte le sue accezioni (dallo
street all’indoor climbing) in Italia ancora non ha
raggiunto i grandi numeri di paesi quali Francia e
Germania, ma comunque anche i dati iniziano ad
essere interessanti. Con una prospettiva olimpica,
visto che è entrata nella short list delle discipline
che nel 2013 si contenderanno un posto nel programma delle Olimpiadi 2020. In questo articolo
concentriamo l’attenzione sulla FASI e i suoi numeri, senza dimenticare tutto il resto (molti altri
spunti li trovate nelle prossime pagine).
primarie, riconoscendo così definitivamente il valore educativo di questa disciplina. Tra le altre iniziative “non agonistiche”, la FASI promuove diverse
attività, dai Campionati studenteschi e universitari
alla Giornata Nazionale dello Sport Paralimpico,
senza dimenticare i Campionati Italiani Vigili del
Fuoco. Tutte manifestazioni che hanno contribuito
a costruire un rapporto sempre più stretto con Enti
locali, territorio e persone.
GLI IMPEGNI DELLA FASI - La Federazione, che ha
all’attivo anche la rivista “Sport Arrampicata” con
due uscite annuali, è protagonista di diverse iniziative. Periodicamente, ad esempio, organizza corsi
per istruttori di livello 1, 2 o 3. Partecipa poi a diversi convegni oltre a patrocinare eventi e circuiti.
In particolare, parlando di Calendario Nazionale
2012 Senior, si conteranno 5 prove di Coppa Italia
Boulder, 5 prove Lead e 4 prove Speed. Per quanto
riguarda invece i Campionati Italiani, il 20 e 21 ottobre all’Aprica si celebreranno quelli Lead mentre
si attende la conferma delle date e delle località
per le specialità Boulder e Speed. Sul fronte mondiale non mancherà poi il circuito di Coppa del
Mondo e l’appuntamento con i Campionati Mondiali. È stata cancellata la tappa del mondiale di Milan Climbing, che ha esordito nel 2011 in qualità
di prima tappa di Coppa del Mondo di Arrampicata
Sportiva. Allo stesso modo il comitato organizzatore
del Rock Master di Arco non prevederà più l’IFSC
Climbing World Championship che aveva anche
ospitato il Campionato Mondiale Paraclimbing. Tuttavia non mancheranno novità nel celebre Rock
Master, che grazie a un nuovo format si trasformerà
DUE PAROLE SUL PARACLIMB - A proposito di disabilità, non possiamo non ricordare l’impegno
profuso dalla FASI su questo fronte a partire da un
distinguo: gli eventi special climb sono dedicati a
disabili mentali mentre gli appuntamenti paraclimb sono per atleti con disabilità fisiche. Un consistente numero di disabili in questi anni si è avvicinato all’arrampicata, al punto che la disabilità è
entrata a far parte della storia stessa della Federazione. Così, al di là del riconoscimento della disciplina da parte del CIP (vedi sopra), la FASI può contare su alcuni dirigenti che sono anche paratleti (tra
tutti il delegato regionale della Toscana Alessio Cornamusini e il CT della Nazionale Paraclimb Maurizio Marsigli). Riprendendo il discorso del Campionato Mondiale Paraclimbing ospitato ad Arco nel
2011, che ha attirato 35 atleti in rappresentanza di
10 nazioni, come non ricordare le lodevoli performance della Rappresentativa Azzurra. Un team
che l’ha decisamente fatta da padrona sia in termini numerici che di medaglie, conquistando 4
medaglie d’oro, 4 d’argento e 3 di bronzo. L’Italia
nel complesso ha terminato al primo posto per numero di medaglie vinte, al terzo nel medagliere se
si contano i titoli conquistati alle spalle di Spagna
e Russia. Questi risultati sono stati ottenuti con 7
differenti atleti (Matteo Stefani, Silvia Parente,
Matteo Masento, Alessio Cornamusini, Simone Salvagnin, Oliviero Bellinzoni, Matteo Alberghini) a dimostrazione che il gruppo è competitivo e non si
affida solo a uno/due campioni. Da segnalare anche il supporto del Campionato Italiano e della
Coppa Italia di arrampicata paralimpica (che riunisce special e para climbing). Quest’ultima quest’anno conterà in tutto 5 tappe e prevede la partecipazione a ognuna di esse di circa 40 atleti. Da
ultimo gli atleti FASI parteciperanno ai Campionati
del Mondo Paraclimb, previsti a Parigi intorno a
metà settembre.
LA PARTECIPAZIONE GIOVANILE - Sempre dalla
FASI vengono alcune considerazioni sul coinvolgimento delle giovani leve nel mondo arrampicata.
Si parte con la recente suddivisione dell’attività giovanile riservata agli under 20 in 9 macroaree
spesso corrispondenti con un’unica regione. Queste
macroaree partecipano alle fasi di selezione e qualifica fino alle finali che consentono di identificare
quegli atleti che avranno accesso ai Campionati Italiani Giovanili. La stagione 2010/11 in particolare
ha visto la partecipazione di 44 città a competizioni
federali. Nella sola fase di qualificazione sono state
92 le gare disputate, divise per 48 eventi per le ca-
tegorie U12 e 44 eventi per l’U20. Oltre 1300
(quasi il 10% di crescita) gli atleti partecipanti a
queste selezioni, il che evidenzia la forte crescita
del movimento, resa possibile dalle società FASI
che sempre più credono e investono nei settori giovanili (113 nel 2010/11). Significativo che di queste società ben 74 raggiungono l’evento apice
della stagione, ovvero le finali nazionali, almeno
con un atleta. Altro elemento significativo è dato
dalla percentuale degli atleti che hanno partecipato
ad almeno due prove (oltre 71%) a dimostrazione
di un interesse per le gare che non è più legato solamente alla palestra in cui ci si allena. Per quanto
riguarda la partecipazione numerica, è da notare il
fatto che la presenza femminile è quasi il 50% del
totale fino alla categoria Under 14, per poi crollare
nelle categorie Under 20. Interessanti anche i dati
qualitativi, con 17 regioni su 21 che ottengono almeno un podio. Primeggia l’Alto Adige come numero di medaglie, mentre l’Emilia-Romagna ottiene il maggior numero di qualificati per le finali.
Il Centro Sud piazza oltre 60 atleti in finale, mentre il Piemonte ottiene risultati di eccellenza nonostante il basso numero di atleti. I giovani parteciperanno poi al circuito di Coppa Europa e ai
Campionati del Mondo previsti a Singapore ad
agosto.
ALLARGANDO LA VISUALE - Oltre agli eventi di caratura nazionale e internazionale che coinvolgono più o meno direttamente la Federazione, il
climbing può contare su una serie di appuntamenti indipendenti altrettanto importanti, se non
di più. Oltre al già citato Rock Master, tra tutti
spicca il Melloblocco, il più importante raduno
mondiale di arrampicata bouldering organizzato
in Val Masino che quest’anno dal 3 al 6 maggio
festeggerà la nona edizione con alcune belle novità. Su questo numero inoltre abbiamo posto l’attenzione anche ad altre iniziative ed eventi degni
di nota (trovate tutto nelle prossime pagine).
Con punte goliardiche, come nel caso del circuito
Bloccati nella Nebbia, passato da un centinaio a
quasi 500 iscritti nel giro di pochi anni. Solo una
delle tante iniziative che coinvolgono i centri indoor, sempre più protagonisti nella promozione
dell’arrampicata. Tra i più attivi c’è senza dubbio
il King Rock di Verona, una delle palestre più
grandi d’Italia che quest’anno ha inserito a calendario l’originale evento Boulder fino alla fine del
mondo (news a pagina 26) per esorcizzare la
profezia Maya. Anche sull’arrampicata indoor Outdoor Magazine sarà sempre più attento e vi terrà
aggiornati su alcuni dei centri più importanti d’Italia, sulle nuove aperture e sulle iniziative.
|Numero 4 / 2012|
Speciale / News
L’intimo ASA tra testimonial e sponsorship nel mondo climbing
Nata nel 1988, ASA Carpi produce
tessuti a maglia per abbigliamento
puntando su tecnologia, ricerca delle
materie prime, lavorazioni diversificate e vocazione alla qualità. Questo
ha permesso di produrre tessuti spaziando dal prodotto biologico a quello ipoallergenico. Nel 1992 sono iniziati studi e test sull’anti-staticità dei
materiali con l’inserimento della
fibra di carbonio in soluzione continua. Nel 2005, invece, viene inserita
la tessitura seamless che spinge
l’azienda a investire nell’underwear.
Nel 2008 inizia la produzione di
abbigliamento in polipropilene fibra
cava e fibra di carbonio in soluzione
continua. Infine nel 2011 la collezione si amplia con l’introduzione della
lana merino extra fine. Quest’ampia
offerta soddisfa le necessità di chi
pratica attività fisica intensa ed è per
questo la scelta principale di numerosi atleti professionisti. Tra essi spicca il climber Jacopo Larcher (foto a
destra), testimonial del brand e
grande promessa dell’arrampicata
nazionale. Una disciplina che il brand
segue in prima persona, come dimostra anche la sponsorizzazione tecnica del circuito Bloccati nella Nebbia
(vedi articolo a pagina 30).
Monique Forestier del team Scarpa scala Fish Eye (8c)
Dopo l’8b+ dello scorso ottobre realizzato in
Verdon, la 39enne australiana Monique Forestier ha recentemente asceso la difficile linea
Fish Eye, con difficoltà massima 8c, una delle
pochissime ragazze al mondo a riuscirci. Con orgoglio ha pubblicato sul suo blog la notizia. La
via Fish Eye si presenta come una parete leggermente strapiombante, con prese piccole, che richiede un’elevata resistenza e movimenti molto
precisi dei piedi. Monique l’aveva già provata lo
scorso anno, ma dopo i primi 28 metri saliti a
regola d’arte ha dovuto rinunciare per la pioggia. Solo l’ottavo tentativo ha portato l’atleta
dritta alla cima della parete.
www.moniqueclimbs.com.au
In Slovenia e Austria la 2a e 3a tappa di Coppa del Mondo boulder
Shauna Coxsey e sull’austriaca Anna Stöhr. L’italiana
Jenny Lavarda ha chiuso in 25a posizione. La tappa
viennese ha visto nuovamente il trionfo di Rustam Gelmanov, davanti al connazionale Dmitrii Sharafutdinov
e all'atleta di casa Kilian Fischhuber. Il migliore degli
azzurri è stato ancora Lucas Preti, ventisettesimo. Nessuna azzurra ha invece preso il via alla gara femminile,
conquistata dalla giapponese Akiyo Noguchi davanti a
Mina Markovic e alla statunitense Alex Puccio. La
Coppa del Mondo resterà in Austria per il prossimo appuntamento, la quarta tappa, in programma a Innsbruck il 18 e 19 maggio.
Il 21-22 aprile a Log Dragomer, Slovenia, e il 27-28
aprile a Vienna si sono svolte la seconda e terza tappa
della Coppa del Mondo boulder (la prima ha avuto
luogo in Cina, a Chongqing, il 13-14 aprile). L’appuntamento sloveno ha registrato il successo del russo Rustam Gelmanov, davanti all’austriaco Kilian Fischhuber
e al tedesco Thomas Tauporn. Solo quarto il campione
del mondo in carica Dmitrij Sharafutdinov. Primo degli
italiani Lucas Preti, 18° e unico azzurro approdato alle
semifinali. Poco brillanti gli altri climber nostrani. Tra
le donne il successo è andato alla padrona di casa Mina
Markovic, che ha avuto la meglio sulla britannica
Inaugurata alla Way Out di Milano la Coppa Italia d’arrampicata
Sabato 14 e domenica 15 aprile si è ufficialmente
aperta la stagione della Coppa Italia con la prima prova
della specialità boulder, tenutasi all’interno della palestra
Way Out di Milano. Una due giorni con qualifiche open e
gara amatoriale il sabato, gran finale di domenica. Più di
120 iscritti complessivi (un numero alto, a testimonianza
del crescente interesse) si sono presentati per mettersi alla
prova sui blocchi tracciati da Enrico Baistrocchi e Cristian
Brenna, sotto gli occhi attenti del presidente di giuria
Carlo Beltrame e del direttore di gara Alessandro Valorei.
A conquistare il primo posto nella categoria maschile è
stato l'azzurro Stefan Scarperi (a sinistra) dell'AVS Sektion
St. Pauls, campione in carica della Coppa Italia boulder, davanti al compagno di nazionale Stefano Ghisolfi delle
Fiamme Oro e a Michele Caminati del Rock On di Parma.
Una vittoria “afferrata” con tre top e altrettante zone
nella finale, mentre sia Ghisolfi che Caminati hanno chiuso
Photo credits: Simone Borroni
Photo credits: Simone Borroni
24
con due top e quattro zone. Il migliore degli open è stato
invece Daniele Morei, che ha terminato in dodicesima posizione. Quinto l'altro azzurro al via, Francesco Vettorata.
Tra le donne successo della giovanissima Andrea Ebner (a
destra) dell'AVS Sektion Brixen, davanti a “Lady Geco”
Jenny Lavarda e ad Annalisa de Marco, classe 1996 e vincitrice della Coppa Italia boulder lo scorso anno. Tutte e tre
le atlete in finale hanno chiuso con quattro top e quattro
zone. In particolare la Ebner e la Lavarda hanno fatto gli
stessi numeri di tentativi e la vittoria è andata ad Andrea
in quanto meglio piazzata nella semifinale. Migliore delle
open Martina Giorello, in ottava posizione. Più attardata,
decima, la campionessa italiana in carica boulder Claudia
Ghisolfi. Il prossimo appuntamento per la Coppa Italia
sarà a Padova, il 2 e 3 giugno, quando si svolgerà la
prima prova di Coppa Italia lead, mentre la seconda prova
boulder è prevista il 9 e 10 giugno a Ivrea.
|Numero 4 / 2012|
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Melloblocco tra record di iscritti, nuovi sponsor e iniziative
Dal 3 al 6 maggio 2012 si svolgerà,
come di consueto in Val Masino e Val
di Mello, la nona edizione del Melloblocco, considerato all’unanimità
come il più importante raduno mondiale di arrampicata bouldering. Gli
iscritti superano abbondantemente i
2800, una cifra record che ha superato quella dello scorso anno: 2600.
Una vera e propria “Bouldering Community”, pronta a ritrovarsi nuovamente per arrampicare, stare assieme, divertirsi e per fare “cultura
dell'arrampicata”, celebrando la
grande natura della Val di Mello e
della sua Riserva naturale. Ancora
una volta il Melloblocco metterà a disposizione dei partecipanti delle aree
parcheggio ben definite (quest'anno
ulteriormente potenziate) e allo
stesso tempo aumenterà il servizio di
navette per ridurre al minimo il traffico e garantire il minor impatto pos-
sibile sulla Valle. Anche quest'anno
saranno presenti alcuni grandi campioni internazionali, oltre a tutti quelli
che della loro passione per l'arrampicata hanno fatto uno stile di vita. E ci
saranno i giovani, i giovanissimi, i
neofiti e i climber più navigati, mentre
non mancheranno incontri, film serali,
spazi musicali itineranti, le mostre, i
concerti, le feste e le sessioni di
slack-line. Tutte firmate dalle aziende
partner dell’evento.
LA SPORTIVA PRESENTA
THE NETWORK E FUTURA
The Network, il nuovo film realizzato da Chuck Fryberger Films in collaborazione con Red Bull e La Sportiva, verrà presentato in anteprima
speciale sabato 5 maggio al Melloblocco. La preview mostrerà i momenti salienti del filmato che vede
protagonisti alcuni dei climber più
forti al mondo: il 6 volte campione del
mondo Kilian Fischhuber, Anna Stöhr,
Cody Roty, Daniel Woods, Sean
McColl e Paul Robinson. Per vedere
la versione integrale bisognerà attendere l’autunno 2012, ma nel frattempo
il pubblico dei melloblocchisti potrà
gustare in anteprima una short-version. Inoltre, sempre al raduno nella
Val di Mello, La Sportiva presenterà,
insieme al testimonial Pietro Dal Pra,
anche le nuove scarpette Futura dotate dell’esclusiva tecnologia No
Edge. Con il gioco “Find Your Friend”
sarà invece possibile vincere una tshirt La Sportiva. Senza dimenticare
poi il party di sabato sera firmato dall’azienda trentina.
VIBRAM TRA WORKSHOP E VIDEO
Tra i protagonisti di quest’anno
spicca anche la new entry Vibram.
Per l’occasione l’azienda metterà a
disposizione il suo Resole Service per
scarpette d’arrampicata, dove un calzolaio specializzato provvederà a risuolare le scarpette dei climber utilizzando la gomma Vibram scelta (tra
XS Grip2 e XS Edge), oltre a fornire
preziosi consigli tecnici. In più sarà
possibile partecipare al workshop
“Tecniche di risolatura Vibram” durante la serata di venerdì 4 maggio.
Da segnalare infine che sabato sera
verrà proiettato “The Extraordinary
Story” (in concorso alla 60° edizione
del TrentoFilmFestival), il film che
narra la partecipazione del trailrunning team Vibram all’Ultra-Trail du
Mont-Blanc 2011.
MONTURA E ADAM ONDRA
Tra i main sponsor presente come
sempre Montura, che nella serata di
sabato presenta il lungometraggio su
Adam Ondra “The Wizard’s Apprentice”, coprodotto da Bernartwood/
Montura Editing e diretto da Petr Pavlícek. Sabato e domenica inoltre
suonerà il gruppo svizzero Al-Berto,
autore della colonna sonora del film.
DA UN BLOCCO ALL’ALTRO
CON I GPS GARMIN
Confermata anche la partecipazione di Garmin come partner della
manifestazione. Come negli anni passati Garmin ha mappato tutta la zona
di gara, così da poter georeferenziare
ogni singolo blocco e rendere dispo-
nibili le coordinate degli stessi (vedi
sito sotto). In questo modo l’accesso
al campo di gara sarà veloce, agevole e soprattutto sicuro, senza possibilità di errore. Nel corner Garmin
presente nell’area Expo di Melloblocco 2012 gli appassionati potranno
scoprire quanto la conoscenza precisa delle coordinate geografiche di
un singolo blocco possa essere loro
di aiuto nel rintracciarlo. Naturalmente anche quest’anno sarà possibile testare la strumentazione messa
a disposizione dall’azienda.
www.garmin.com/it/extra/download
/sport-e-outdoor/val-di-mello
www.melloblocco.it
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|Numero 4 / 2012|
Speciale / News
YouTube e Twitter, la FASI si rifà il web look
La FASI (Federazione Arrampicata Sportiva
Italiana) ha da poco aperto un canale ufficiale
su YouTube per far rivivere agli appassionati
del climbing gli highlights delle gare più emozionanti in Italia e all'estero, dai Campionati
Italiani Lead, Boulder, alla Coppa Europa di
Merano. Un canale già ricco di contenuti relativi agli scorsi anni che verrà costantemente
aggiornato nel corso della stagione. Nuovo per
la federazione è anche l’account Twitter, mentre il sito web, che conta a oggi 1.000 contatti
giornalieri, ha recentemente subito un processo di restyling. Una trasformazione informatica
importante per la FASI, con la consapevolezza
che il web sia un canale d'informazione fondamentale per gli appassionati ma anche per
incuriosire e motivare chi vuole avvicinarsi
all'arrampicata.
www.federclimb.it
youtube/federclimb
@federclimb
A Bologna la terza prova di Coppa Italia Paraclimbing
Il weekend del 21-22 aprile si è svolta al PalaCus di Bologna la terza prova di Coppa Italia
Paraclimb. La tappa segue le prime due a Ponzano Veneto (TV) il 22 febbraio e a Città di Castello (PG) il 30-31 marzo. Una trentina di atleti
si sono affrontati sia nella specialità speed che
in quella lead, sotto la direzione di gara di Carla
Galletti, sulle vie tracciate da Augusto "Gimmi"
De Col e lo staff del Cusb. La classifica combinata
poi sommava i risultati delle singole prove. Tra
i Motori successo di combinata per Matteo Alberghini a pari merito con Alessio Cornamusini. I due atleti si sono scambiati le posizioni
nelle due specialità: Matteo ha vinto la speed,
arrivando secondo nel lead, mentre Alessio è
arrivato primo nel lead e secondo nella speed.
Il successo femminile è andato invece a Eleonora Sarti. Tra i visivi B1 vittoria di combinata
per Alessio Causin (secondo Matteo Stefano,
foto sopra) e Lucia Papa (seconda Silvia Parente). Tra i B2 vittoria per Giulio Cevenini,
mentre per le donne pari merito tra Martina
Pellandra e Giulia Poggioli. Nei Dir successo per
Umberto Perin e Valentina Stringari. Nella categorie promozionali infine successi di Oussama
Boughrira nei motori maschili, Manuele De Santis nei visivi B1, Camilla Bagatta nei B2, Rocco
Maria Rossi e Chiara Errani nei Dir.
Un evento lungo un anno per sfatare la profezia Maya
King Rock di Verona è uno dei centri d’arrampicata più grandi d’Italia e può contare su
un invidiabile programma eventi. Tra i più originali spicca sicuramente
“Boulder fino alla fine del
mondo”, organizzato da
Marco Marastoni che è
anche uno dei responsabili
del circuito Bloccati Nella
Nebbia. L’idea è che, per
scongiurare la fine del
mondo della profezia Maya,
è necessario dimostrare agli
dei che l’umanità è degna
di essere salvata. Così sono
stati tracciati tre boulder
formano
un’unica
che
sequenza lungo il tunnel
della sala boulder (ovvero il
collegamento scalabile dei
due piani, formato da uno
strapiombo a inclinazioni
variabili di oltre 12 metri di
lunghezza). Dove finisce il
primo, inizia il secondo e
così via fino a comporre una
sola sequenza di 32 prese
(51/54 movimenti) denominata “Il Drago”. Il progetto, inaugurato il 20 dicembre 2011, si chiuderà il 20
dicembre 2012. Nell’arco di questo periodo
chiunque può provare la sequenza o i singoli
boulder che la compongono. Il 20 o il 21 di
ogni mese ci sarà inoltre un evento in cui l’at-
trazione sarà costituita dai big che si confronteranno sulle prese. Vista la difficoltà della
prova, gli aspiranti a risolverla saranno top
climber e/o atleti di punta a
livello internazionale. In
palio un montepremi costituito dai contributi degli
sponsor che andrà a chi
risolverà la prova durante
uno dei 12 eventi. Questo
montepremi, che al momento corrisponde a 1.600 euro,
è in continua crescita con
l’aggiungersi di nuovi sponsor (al momento si contano
ASA, Cassin, E9, La Sportiva,
Marmot, Smog e Wild
Climb). A chi risolverà ciascuno dei tre boulder che
compongono la linea andrà
un abbonamento omaggio
al King Rock. Durante gli
eventi sono previste anche
sfide tra singoli o tra team
“lanciate” dagli stessi atleti
presenti. Il tutto verrà gestito sempre in un’ottica goliardica finalizzata ad aumentare la portata dell’evento. Da
segnalare che l’iniziativa
supporterà due associazioni
attive nella donazione e nel trapianto del
midollo osseo. Si tratta di Climb for Life e
Lifeline Onlus, per le quali saranno raccolti
fondi durante gli eventi.
EDITORIA “VERTICALE”
Arrampicata
sportiva:
allenarsi per
la parete
Finale 8.0
Rock climbing
a Finale Ligure
Mello Boulder
Blocchi in Valtellina,
Valchiavenna, Val Masino,
Val di Mello e Val Malenco
3000 vie e 130 falesie. Finale
Ligure è un vero e proprio regno
del puro calcare che da 25 anni
s’impone sulla scena continentale come punto di
riferimento per il climbing.
Andrea Gallo, climber di alto
livello, autore, editore e
fotografo, presenta la sua terza
guida completa, l’unica a
presentare il compendio integrale
delle offerte di queste vallate.
“Finale 8.0”, edito da Idee
Verticali, è il suo nuovo libro e
dispone di descrizioni chiare ed
essenziali in 504 pagine dotate di
dettagliati disegni a colori e
cartine identificative. Un libro
moderno che non dimentica la
tradizione e che illustra cenni
sulla vasta storia del luogo e sui
suoi protagonisti. Il libro fornisce
diversi spunti grazie alle
magnifiche fotografie, action e
panoramiche, quasi tutte dello
stesso autore. Tra queste
immagini vi sono anche foto in
alta definizione sulle quali sono
tracciate le linee e gli specifici tiri
di ogni via lunga presente nelle
più vaste pareti. Disponibile in 3
lingue (italiano, inglese, tedesco)
e in forma di app per iPhone.
Prezzo di copertina: 38 euro.
Il bouldering è un’attività
libera e in continua
evoluzione, oltre che facile da
praticare: scarpette,
magnesite, eventualmente un
materasso e si è pronti. Ci
vuole meno tempo per
toccare la roccia rispetto
all’alpinismo. La Valtellina è la
terra che ha dato i natali in
Italia a questa modo di
scalare, dai primi sassisti degli
anni Settanta, fino ai suoi
famosi raduni internazionali.
In questo volume, frutto della
passione che da sempre
accompagna l’autore Andrea
Pavan (geologo e membro del
gruppo dei Ragni di Lecco),
sono recensite le principali
aree boulder della Valtellina e
della Valchiavenna: oltre 2000
passaggi tutti descritti, gradati
e fotografati. Rispetto alla
precedente guida “Bloc
Notes”, la novità più
significativa sta nelle foto con
i tracciati sovrapposti,
introdotte per rendere
inequivocabile l’individuazione
del passaggio quasi senza
dover utilizzare la mappa
dell’area. Pagine: 352. Edizioni
Versante sud.
Il volume edito da Hoepli affronta una fase fondamentale per
ogni rocciatore: il passaggio dall'allenamento in palestra alla più
delicata parete naturale, dove le
condizioni ambientali sono più
difficili e non sempre prevedibili.
In questo manuale lo sportivo
troverà tutte le tecniche per
poter fare il grande salto verso
l'arrampicata sportiva su roccia.
Scritto in modo chiaro e semplice, attraverso esempi pratici e
moltissime immagini, questo
libro spiega tutte le differenze fra
il training indoor e il climbing
outdoor. Vengono esaminati
attentamente tutte le attrezzature, i nodi e le tecniche di allenamento, con particolare attenzione
agli ancoraggi e alla sicurezza
individuale e del proprio compagno. Chiude il volume un capitolo
sulle vie di uscita e la soluzione
dei problemi in parete. Autori: S.
Peter Lewis, direttore
dell’American Mountain Guides
Association, guida alpina professionista, scrittore e fotografo;
Dan Cauthorn, co-fondatore di
Vertical World e noto alpinista
nel panorama internazionale.
Numero di pagine: XIV-210.
Dimensione: 17x21 cm.
|Numero 4 / 2012|
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Speciale / Eventi
A PROPOSITO DI STREET BOULDER…
Rockshow 2012, Can you rock the world?
Quando la città diventa un luna park
Un evento di grande richiamo che coinvolge 9 paesi europei. In Italia
sono già in atto le qualifiche, RockCalling, per la tappa italiana del
2 giugno a Cala Gognone in Sardegna. Con un obiettivo per tutti
i climber: la finale a Friedrichshafen e il VIP ticket per il Rock Master.
Cresce l’interesse verso l’arrampicata cittadina, che trasforma
edifici e monumenti in vere e proprie strutture da scalare.
Aumentano così gli eventi dedicati a questa pratica, protagonista
anche di un circuito nazionale che quest’anno ha contato 8 tappe.
Rockshow sono fornite dagli appuntamenti del
19 maggio alla Topo Pazzo Climbing House,
Aosta (in collaborazione con il Salewa Store
Aosta) e del 26 maggio al Salewa Cube,
Bolzano (in collaborazione con il negozio
Salewa World). I dieci climber che riusciranno
a primeggiare durante i RockCalling potranno
partecipare alla tappa italiana del Salewa
RockShow, al fianco degli atleti del Salewa
alpineXtrem team.
ROCKSHOW
Cornice esclusiva della finale italiana del
RockShow sarà Cala Gonone in Sardegna. I
climbers, a seconda delle loro preferenze e
delle condizioni meteorologiche, dovranno
Sopra un momento dell’evento di Bari.
A fianco l’appuntamento finale di Torino.
STREET BOULDER ITALIA
Che questo sia un grande momento per l’arrampicata lo dimostrano non solo i numeri di
“adepti”, ma anche le originali iniziative organizzate in svariate città d’Italia. E per città intendiamo letteralmente le costruzioni urbane che
le popolano. Al di là di palestre indoor e falesie,
infatti, i climber del 21° secolo non disdegnano
monumenti, edifici e installazioni, che trasformano in un personale e insolito parco giochi. È
questa la definizione di street boulder, sempre
più protagonista anche di veri e propri contest.
Oltre a eventi indipendenti, l’arrampicata cittadina è diventata persino oggetto di un circuito
supportato da La Sportiva, Blurr, Versante Sud e
BShop. È organizzato dall’associazione Street
Boulder Italia, nata nel luglio 2009 al fine di dare
una struttura ufficiale al movimento che da anni
si occupava di organizzare gli Street Boulder
Contest. Il primo evento di questo genere risale
al 2003 ed è stato organizzato a Milano. Dopodiché sono state organizzate con cadenza annuale manifestazioni a Torino, Genova, Cervinia,
Bari, Ascoli, Montegiorgio, Sondrio. Nel 2009,
anno di fondazione dell’associazione, il circuito
ha contato in tutto circa 600 climber, divenuti 700
l’anno seguente. L’edizione 2011, che ha contato
8 tappe tra maggio e ottobre, si è conclusa a Torino al cospetto di 140 climber. Da segnalare
inoltre che quest’anno l’associazione Street
Boulder Italia ha partecipato all’evento Finale
For Nepal, progetto di volontariato sportivo
creato da alcuni ragazzi che hanno cercato di
avvicinare Finale Ligure (tra le capitali dell’outdoor) con il Nepal (patria dell’alpinismo). Il progetto è mirato alla chiodatura di nuove falesie in
Nepal e quindi alla promozione di questa disciplina nel paese. In vista dell’edizione 2012, l’associazione è al lavoro su più fronti in previsione
di diverse novità. Prima tra tutte la registrazione,
avvenuta di recente, del marchio Street Boulder.
Non da ultimo, è già confermata l’organizzazione
a sfondo benefico di una tappa a Omegna il
prossimo 12 maggio. Qui l’associazione Donatori
Midollo Osseo (ADMO) - Sez. Cusio Verbano,
nell’ambito della propria attività finalizzata alla
sensibilizzazione dei giovani verso la donazione
del midollo osseo, organizzerà uno street boulder benefico e promozionale. Infine l’associazione sta portando avanti un progetto di coordinamento e raggruppamento dei vari street
boulder contest che stanno nascendo spontaneamente in varie città. Lo scopo è quello di
eleggere a fine stagione il vincitore dello Street
Boulder Championship e di destinare premi a coloro che parteciperanno a più tappe.
SONDRIO STREET CLIMBING III
I partecipanti sono numerosissimi, visto
anche il grande rilievo che questo evento itinerante ha ormai assunto nella community climbers. Per questo ogni Paese organizza degli
eventi di qualifica per la propria manifestazione
nazionale, i cosiddetti RockCalling, da cui usciranno gli sfidanti al Rockshow. In Italia si sono
già svolti i primi 3 appuntamenti sui 5 totali: il 15
aprile alla palestra Elcap in Centi Collela a
L’Aquila (in collaborazione con il negozio
Sci.ar.ca), il 21 aprile alla palestra il.Punto a
Borgo San Dalmazzo (CN) (in collaborazione
con il negozio Massi Sport) e il 27 aprile alla
palestra Sport e Cultura di Bergamo (in collaborazione con il Salewa Store Bergamo). Le
ultime due possibilità di qualificazione al
affrontare Grotta Biddiriscottai, Cala Fuili o
Pederiva. Da lì, il 2 giugno, saranno incoronati i
Climber of the Day, un maschio e una femmina,
che avranno diritto di accedere alla finale europea del Rockshow a Friedrichshafen, durante
la fiera OutDoor. Il Climber of the Tour, ovvero il
vincitore del Rockshow 2012, riceverà in premio
un ticket VIP per il Rockmaster di Arco. Il sito
dedicato mette a disposizione immagini e video
delle passate edizioni e fornisce tutte le informazioni relative ai RockCalling. Tramite la pagina Facebook invece i partecipanti e gli appassionati potranno comunicare direttamente tra
loro e caricare immagini.
www.salewa.com/rockshow
www.facebook.com/salewa.rockshow
Foto Orlandi
ROCKCALLING
Un esempio di contest di boulder su strada è
quello organizzato a Sondrio a fine 2011 dalla
sezione valtellinese del CAI locale, con la
supervisione tecnica della guida alpina Luca
Maspes. Il Sondrio Street Climbing è un’occasione per accendere l’interesse della popolazione verso l’arrampicata. Ma è anche un modo
per valorizzare il centro cittadino, creando un
momento di aggregazione tra giovani e contesto urbano tramite cui avvicinare le persone
anche alle attività del Club Alpino e alla cultura
della montagna. La terza edizione ha superato
ogni record: 10 i gradi in più rispetto allo scorso
anno, 140 gli iscritti totali (40 in più dello scorso
anno), 20 i passaggi di arrampicata disseminati
tra gli edifici da superare in tre ore di tempo, 4 i
Babbi Natale scalatori calatisi dal campanile
della Collegiata per distribuire caramelle ai
bambini, 40 i metri di roccia e cemento che i
due finalisti hanno dovuto percorrere in parallelo lungo la facciata della Torre Ligariana (foto
sotto a destra) per contendersi il primo posto in
classifica. A onor di cronaca, il primo posto è
stato conquistato dalla giovane Guida Alpina
della Valmalenco Nicola Bruseghini. Tra le
donne ha invece trionfato Alessandra Tognela.
Sopra due immagini della terza edizione del Sondrio Street Climbing.
Credits: Davide Codega
Un ritorno atteso dagli appassionati dell’arrampicata, desiderosi di mettersi alla prova
con tanti altri giovani climber e di mostrare le
proprie qualità al team Salewa AlpineXtream.
Cercando di conquistarsi un posto per il gran
finale a Friedrichshafen, durante la fiera
OutDoor (12-15 luglio) e di ottenere l’esclusivo
ticket offerto da Salewa per il Rock Master
Festival 2012, ad Arco di Trento dal 25 agosto
al 2 settembre. Tutto questo è il Rockshow
2012, il tour itinerante firmato Salewa che toccherà alcune delle location d’arrampicata più
prestigiose in Europa. Italia, Germania,
Austria, Spagna, Francia, Polonia, Russia,
Repubblica Ceca e Svizzera sono infatti i nove
paesi europei in cui il tour farà tappa.
Credits: Daniele Robotti / The Lighthouse
Credits: Daniele Robotti / The Lighthouse
IL TOUR EUROPEO FIRMATO SALEWA
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|Numero 4 / 2012|
Speciale / Appuntamenti
Dal 25 agosto al 2 settembre (ad Arco) ritorna con tante
novità una delle manifestazioni climbing più amate
Rock Master,
il climbing
si fa festival
Nuovo format per l’evento arcense giunto alla
26a edizione. Una ricchissima festa dell’outdoor,
con attività per tutti, Rock Junior e Paraclimbing.
Thomas Tauporn e Adam Ondra, finalisti al Rock Master 2011.
A cura di
SIMONe BerTI
Un anno dopo il grande successo ottenuto dall’IFSC Climbing World Championship, la città di
Arco si sta preparando per un nuovo, o dovremmo
dire rinnovato, grande evento. Si tratta del Rock
Master Festival, figlio del vecchio Rock Master, che
si appresta a divenire uno dei più grandi appuntamenti dedicati al climbing. “Un evento”, ha
spiegato Albino Marchi, presidente della SSD Arrampicata Sportiva Arco, organizzatrice del festival, “che partendo dai nostri tre storici appuntamenti, vale a dire Rock Master, Rock Junior, Rock
Legends, crei un nuovo format in grado di raggiungere nuovi target. In modo particolare ci rivolgiamo ai milioni di appassionati che scoprono il
climbing e lo sport outdoor e che ad Arco potranno godere di una dieci giorni a 360 gradi. Il
Campionato del Mondo non è un punto d’arrivo,
ma un punto di partenza per una nuova era”. In
programma infatti non ci sono solo i grandi eventi
sportivi, ma anche decine di momenti dedicati al
pubblico e agli appassionati. Rock Master Festival
uscirà dai cancelli del Climbing Stadium coinvolgendo la Città di Arco, le falesie e i sentieri. Tutta
l’area tra il fiume Sarca e la parete del Monte Colodri diventerà un grande spazio dedicato, con
area test e village.
NUOVO FORMAT - Il Rock Master Festival, che
porterà Arco a essere nuovamente la “Mecca”
dell’arrampicata dopo i mondiali, farà il suo esordio dal 25 agosto al 2 settembre 2012, con un
mare di novità e forte di una tradizione importante, cui hanno collaborato in maniera decisa 25
anni di Rock Master e 10 di Rock Junior.
Rock Junior
Le danze in parete verranno aperte dai piccoli
climber in erba del Rock Junior (25-26 agosto).
Una competizione internazionale Under 14 da cui
sono passati molti campioni attuali. I giovani
atleti dei team nazionali si confronteranno sugli
stessi enormi strapiombi dello stadio che una
settimana più tardi vedrà all’opera i migliori del
mondo. Nella giornata del 26 inoltre, grazie alle
attività Kid’s Rock e Family Rock, i baby climbers
e le famiglie potranno vivere l’arrampicata come
una sfida divertente ed entusiasmante con
mamma e papà. Kid’s Rock è una gara-gioco,
aperta a tutti i giovanissimi dai 5 ai 13 anni, che
ormai rappresenta un appuntamento classico:
una circuito di prove di abilità che accompagna
i partecipanti alla scoperta dei sottili giochi di
equilibrio. Il Family Rock invece è un’occasione
unica per vedere genitori e figli assieme in parete, in una gara di velocità a staffetta.
Paraclimbing cup
Martedì 28 agosto toccherà alla Paraclimbing
Cup, nuovamente ospitata sulla parete del Climbing Stadium dopo il successo del primo Campionato Mondiale Paraclimbing dello scorso anno.
Catch Your Place for Rock Master
Il 30 agosto sarà invece la volta del Catch Your
Place for Rock Master, una prova open internazionale boulder e lead dedicata a tutti gli atleti del
ranking mondiale. In questo modo nel lead, insieme ai primi 8 atleti del ranking, potranno partecipare anche i primi cinque atleti classificati
nell’open, unitamente alle due wild cards per il
campione italiano e per il miglior italiano nel ranking. Nel boulder invece si potranno qualificare i
primi 4 della gara open, che andranno ad aggiungersi ai migliori 6 boulderisti del mondo e alle due
wild cards italiane. La prova open è una delle novità più importanti del Festival.
Arco Rock Legends
La serata del 31 agosto vedrà sfilare le stelle
di Arco Rock Legends, gli Oscar dell’arrampicata. Una giuria internazionale, composta dalle
riviste specializzate di tutto il mondo, assegnerà
i premi di questa settima edizione: Salewa Rock
Award, all’atleta distintosi per le performance
sulla roccia, La Sportiva Competition Award, al
migliore atleta della passata stagione agonistica, e Dryarn Climbing Award, a una personalità che ha contribuito con la sua opera alla promozione dell’arrampicata nel mondo.
Rock Master
Gli ultimi due giorni, sabato 1 e domenica 2
settembre, saranno infine dedicati alla regina
delle competizioni di Arco, il Rock Master. Un
nuovo capitolo, che sarà accolto nel Climbing
Stadium e che vedrà i migliori atleti del mondo
confrontarsi nelle discipline lead, boulder e nel
sempre più suggestivo duello, un classico della
manifestazione arcense. Il lead propone una
nuova formula speciale suddivisa in due manche:
la prima “a vista” su un itinerario sconosciuto, la
I vincitori dell’Arco Rock Legends 2011.
Angela Eiter e Ramon Julion Puigblanque, campioni mondiali lead.
seconda “lavorata”, su un itinerario testato nei
giorni precedenti. Caratteristica unica del Rock
Master, che consente di proporre un itinerario non
solo di altissima difficoltà, ma ricco di passaggi
estremamente spettacolari dove gli atleti possono trovare le più incredibili soluzioni. Tutta la
gara si svolgerà nella giornata di sabato, con finale in notturna cui avranno accesso solo i primi
8. Il boulder invece presenta l’esclusiva formula
ko. I 12 climber si metteranno alla prova su 5
blocchi da affrontare in sequenza, con 3 tentativi
a disposizione: a ogni blocco quelli con il peggior
risultato vanno fuori, fino all’ultimo problema
che vede in sfida tre finalisti. Anche in questo
caso gli atleti potranno provare i boulder, così da
portare al massimo il livello delle difficoltà e poter proporre problemi inusuali e spettacolari. Al
duello parteciperanno gli otto atleti finalisti della
classifica lead: una sfida a eliminazione diretta tra
due atleti, vince chi arriva più in alto nel minor
tempo possibile. Infine gli atleti speed gareggeranno in una prova valida per la Coppa del
Mondo. Chissà se verrà battuto il record siglato da
Qixin Zhong (6.26) proprio ad Arco in occasione
dei mondiali.
UN’ESPERIENZA OUTDOOR A 360° - Il Campionato del Mondo 2011 ha portato lo scorso luglio
sul Garda trentino la bellezza di oltre 35.000
presenze, tra pubblico e atleti. La voglia di replicare un tale bagno di folla è stata forte da parte
del team organizzatore, tanto da arrivare a proporre un ricchissimo programma di attività di diversa natura tra falesie e ferrate del Garda, con
il Climbing Village punto nevralgico di ogni attività. In quello che sarà un vero spazio “after
climbing”, si potranno incontrare i campioni e
scambiarsi impressioni e opinioni di ogni tipo,
oltre che visitare gli stand delle aziende specializzate. Ci sarà anche spazio per l’editoria, con riviste di tutto il mondo sempre disponibili. Ai
piedi del Monte Colodri, a pochi passi dal Climbing Stadium, sorgerà inoltre la Test & Experience area, dove gli appassionati potranno testare materiali e attrezzature, ma anche scoprire
le diverse discipline dell’outdoor, come trail running ed escursionismo. Inoltre, grazie al supporto Guide Alpine e degli Accompagnatori del
Trentino, sarà possibile apprendere tecniche di
movimento e sicurezza in parete con escursioni
sui sentieri a picco sul Garda, tra trincee e fortificazioni della 1° Guerra Mondiale, ferrate, corsi
d’introduzione al climbing e tour guidati sulle
vie più belle.
www.rockmasterfestival.com
30
|Numero 4 / 2012|
Successo per la quinta edizione del progetto, in scena
in 4 regioni dell’Italia centrale tra novembre e marzo
Speciale / Focus on
La carica dei climber
“Bloccati nella Nebbia”
Quasi 500 persone hanno preso parte al tour, che ha contato 10 tappe
in altrettante palestre del centro. Per il prossimo anno è prevista
la creazione di gironi e stop intermedi. Proseguirà l’impegno nel sociale.
A cura di
MONICA VIGANò
La location abbraccia tutto il centro Italia e
il periodo è quello compreso tra novembre e
marzo. Due fattori ben rappresentati nell’evocativo nome “Bloccati nella Nebbia”, identificativo di un circuito di arrampicata che coinvolge palestre di ben 4 regioni e che si svolge appunto nei mesi delle grandi nebbie. Il
progetto, nato nel 2007 per volontà di 5 palestre, è focalizzato più sull’aspetto ludico del
climbing che su quello agonistico. E forse
anche per questo si è dimostrato da subito
vincente, come evidente anche dai crescenti
numeri registrati dalle 5 edizioni andate in
scena. A seguito di questo sviluppo, il significato del nome è mutato passando, come
dichiarano i responsabili del circuito, da indicatore geografico-temporale a implicito riferimento a quel mix di polvere, magnesite,
energia e divertimento che caratterizza l’atmosfera di ogni tappa.
I NUMERI DEL TOUR
Dopo la prima edizione, ne sono seguite
altre quattro che hanno visto un aumento di
partecipanti (da 113 a 496) e di tappe (da 5 a
10). Sono ora 10 anche le palestre coinvolte,
dislocate in quattro regioni d’Italia (Emilia
Romagna, Lombardia, Veneto e Trentino).
Straordinario il risultato dell’edizione 2011/12
appena conclusa. Considerando che ci stiamo
lasciando alle spalle un inverno fantastico per
scalare all’aperto, è sorprendente come ogni
tappa abbia avuto grandissima affluenza. Il
circuito ha così registrato pressochè lo stesso
numero di presenze dello scorso anno, quando l’inverno freddo e nevoso aveva reso
impossibile scalare all’aperto. Più nel dettaglio, quest’anno 496 persone (390 maschi e
106 femmine) si sono iscritte al circuito partecipando ad almeno una tappa. In totale, contando le presenze complessive e dunque le
eventuali multiple partecipazioni, si sono contati 937 climber.
THE BEST STOPS
Al di là dei numeri, da segnalare l’elevata
qualità di ogni singola tappa, che ha registrato ottimi feedback da parte dei partecipanti.
Tra gli appuntamenti più frequentati spiccano
quello svoltosi in concomitanza con il Nissan
Skipass di Modena e supportato dalla palestra
locale Equilibrium (29 ottobre), quello organizzato dalla palestra modenese Geko (27
novembre) e la finale del 4 marzo firmata dal
King Rock di Verona (uno dei centri di arrampicata più grandi d’Europa). Un particolare
cenno di merito va all’enogastrobloccoraduno
del Tonga, senza dubbio la tappa più frequentata e “irriverente”. L’edizione di quest’anno è
stata a tema rasta e ha visto la partecipazione
di 141 climber. La particolarità di questo raduno, davvero unico nel suo genere, è la necessità di convalidare ogni boulder chiuso al bancone del bar. Il climber, se vuole che la sua
performance venga conteggiata in classifica,
deve bere tanti “bicchierini” quanti sono i
gradi del boulder affrontato (i minorenni
devono invece assumere gli alimenti indicati
dalla giuria). Le vie sono suddivise in 7 categorie di difficoltà che assegnano punteggi per
la classifica top (regolata dai crediti etilici raccolti dagli atleti al top di ogni boulder e indicanti il numero di bicchieri da bere per la convalida) e per la classifica generale (che si basa
sui punteggi assegnati ai vari boulder risolti).
Accedono alla finale i primi sei uomini e le
prime quattro donne.
I MIGLIORI DEL TOUR
Al termine del circuito sono stati nominati i
vincitori, suddivisi nelle categorie maschile e
femminile. Tra le donne vince per il terzo anno
consecutivo Glenda Pelosi (637 punti), che si
lascia alle spalle Alice Gianelli (545 punti) e
Valentina Ferri (453 punti). Sul podio maschile
invece Matteo “PamPam” Bresciani (885 punti
sui 1000 messi in palio). Al secondo posto il
16enne Marco Gozzi (585 punti) e all’ultimo
Gian Maria Savani (438 punti). Gli organizzatori hanno inoltre premiato la fedeltà di Glenda
Pelosi, Valentina Ferri, Anna Mazza, Angela
Miotto, Matteo Bresciani, Garcia Frigo, Dario
Francesco Tasselli, Guido De Sabbata e Renato
Cristian Diaconu che hanno partecipato a tutte
le 10 tappe.
SPONSOR & SUPPORTER
Degni di nota sono anche i supporter del
progetto ASA, Camp-Cassin, E9, ilRisuolatore,
Monvic, Moon, Mule Bar, Smog, Versante Sud
e Wild Climb. Non manca poi il sostegno di
varie palestre, associazioni, tracciatori e volontari. Oltre che di alcuni punti vendita delle
zone coinvolte dal progetto tra cui Alta Quota
(Pistoia), Capo Nord (Forlì), Decathlon
(Mantova), Kamp 3000 (Reggio Emilia), Nuovi
Orizzonti (Modena), Out&Out (Correggio),
Reggio Gas (Reggio Emilia), Turnover Sport
(Verona) e Vertical Sport (Arco). Da ultimo, gli
La prima tappa svoltasi durante il Nissan Skipass di Modena.
Evoluzione del circuito dall’edizione d’esordio nel 2007/08 agli appuntamenti del 2011/12.
organizzatori ringraziano i partner Aperture
Labs (realizzazione e aggiornamento sito),
Pareti e Up Climbing (media partner).
VERSO LA PROSSIMA EDIZIONE
Gli organizzatori sono già all’opera per definire i dettagli dell’edizione 2012/13. Tante le
novità previste, tra cui anche la creazione di
gironi corrispondenti a differenti aree geografiche (nord-ovest, nord-centrale, centro-sud)
che daranno la possibilità a tutte le palestre
che ne hanno fatto richiesta di entrare nel circuito. Marco Marastoni, uno degli organizzatori, ha infatti dichiarato: “Le tappe del tour
vanno da novembre a febbraio. Né prima né
dopo, perchè le giornate si allungano e sono
spesso troppo belle per rinchiudersi in una
palestra. Inoltre cerchiamo di fare una tappa
ogni due settimane per evitare di saturare
troppo il periodo. Al momento abbiamo ricevuto richieste da altre 6 palestre ma non possiamo inserirle nel circuito se non aumentandone
la durata, comprimendo la frequenza delle
tappe o creando gironi. Stiamo optando per
quest’ultima soluzione, che ci consentirà anche
di limitare il raggio di spostamento massimo
dei partecipanti e rendere così il circuito più
accessibile e fruibile”. In previsione anche la
definizione di tappe intermedie ovvero di
appuntamenti infrasettimanali e, se necessario, a ingresso limitato. “Nascono per poter
Un’immagine “rappresentativa” dell’enogastrobloccoraduno del Tonga.
coinvolgere palestre piccole che non potrebbero sopportare l’afflusso di oltre 100 persone” –
aggiunge Marco – “ma che vorrebbero partecipare in un modo o nell’altro al circuito”. Queste
tappe intermedie assegneranno punteggi inferiori rispetto alle tappe normali e verranno
distribuite in modo uniforme nell’area del girone per non avvantaggiare scalatori di una
determinata zona.
UN OCCHIO AL SOCIALE
Non da ultimo, proseguirà l’impegno sociale
del comitato organizzatore che nelle ultime
due edizioni ha supportato MWCT Italia onlus
per il sostegno a Mwabvi Wildlife &
Community Trust, un progetto operativo nel
Malawi meridionale che si occupa di tutela
ambientale, sviluppo socio-economico e creazione di un centro di riproduzione per predatori a rischio d’estinzione. “Per la prossima edizione – ha concluso Marco – abbiamo deciso di
sostenere Climb For Life, organizzazione per la
sensibilizzazione alla donazione di midollo
osseo”. Come nelle edizioni precedenti, verrà
dedicato 1 euro per ogni iscrizione versata
(pari a 15 euro). Inoltre durante la tappa e
attraverso diversi canali comunicativi (sito,
social network, brochure di presentazione, tshirt) verrà messa in atto una campagna di
sensibilizzazione ai temi trattati da Climb For
Life (www.climbforlife.it).
Sopra e in fianco al titolo, l’evento ospitato da King Rock di Verona.
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|Numero 4 / 2012|
Speciale / Interviste
A tu per tu con Cristian Brenna ed Enrico Baistrocchi in
occasione della Coppa Italia Boulder alla Way Out Milano
La tracciatura,
arte al servizio
dei climber
“La nostra missione è creare movimenti belli
e particolari ma soprattutto funzionali, mettendo
in condizione gli atleti di esprimersi al meglio”.
Cristian ed Enrico preparano i percorsi per la prima tappa di Coppa Italia alla Way Out di Milano.
A cura di
BeNedeTTO SIrONI
La serie delle nostre “interviste doppie” si arricchisce di un altro importante capitolo: dopo
aver affrontato lo scorso ottobre, in occasione del
San Vito Climbing Festival, l’argomento della chiodatura con Mauro Calibani ed Enrico Baistrocchi,
oggi parliamo della tracciatura. Complice la prima
tappa di Coppa Italia specialità boulder (vedi
news pagina 32) andata in scena all’interno della
Way Out di Milano (14-15 aprile), abbiamo colto
l’occasione di incontrare nuovamente Enrico. Questa volta affiancato da Cristian Brenna (due nomi
che per molti addetti ai lavori non hanno bisogno
di presentazioni ma si veda comunque le due
schede dedicate).
Ricordiamo ai nostri lettori chi è e di cosa si occupa un tracciatore?
C - Il tracciatore è un arrampicatore, nella maggior parte dei casi ex-atleta, che dopo aver partecipato a un corso di formazione è addetto alla
creazione degli itinerari di gara, oltre ai percorsi
che gli atleti dovranno affrontare. Il tracciatore è
anche responsabile della sicurezza degli stessi.
Per comprendere meglio, in una gara di boulder
si occupa anche del posizionamento dei materassi, in una gara con la corda dove vengono
messi i moschettoni per far passare la corda man
mano che l’atleta sale verso l’alto, in modo che
non si creino attriti con quest’ultima e che le cadute dell’atleta avvengano sempre in totale sicurezza. Per finire è parte attiva anche dell’organizzazione, in quanto deve sempre calcolare i tempi
per ottimizzare al meglio una giornata di gare,
per non creare fastidiosi ritardi sia per gli atleti
che per il pubblico.
E - Il tracciatore è semplicemente colui che si
occupa di preparare percorsi di arrampicata per
competizioni (lead o boulder) o per rinnovare gli
itinerari di una qualsiasi sala di arrampicata.
Come definireste in breve l’arte della tracciatura?
C - Tracciare è un lavoro altamente creativo,
dove si può dare sfogo a tutta la propria creatività, senza però perdere di vista il discorso fatto
prima.
E - Penso che tracciare sia la capacità di creare
non solo movimenti belli e particolari ma soprattutto funzionali: tracciare per un atleta significa
metterlo in condizione di esprimersi e raggiungere
un risultato; tracciare per un allievo significa metterlo in grado di assimilare i fondamentali eseguendo un movimento creato ad hoc… e così via
per gli utenti di una sala d’arrampicata o per un
evento promozionale per bambini.
Esistono corsi e differenti brevetti?
C - Per diventare tracciatore nazionale c’è un
percorso formativo di tre step, poi una volta acquisito il brevetto e dopo un po’ di anni di esperienza c’è l’ultimo gradino che è quello per diventare tracciatore internazionale.
Solitamente si traccia da soli o in team?
C - Si traccia sempre in team, nelle gare nazionali solitamente in due, in quelle internazionali il
numero aumenta ancora.
E - Dipende fondamentalmente dal livello della
competizione e dai vari regolamenti delle Fede-
razioni Nazionali: in linea di massima fino alle
competizioni di livello regionale si lavora anche
da soli, le competizioni nazionali prevedono invece come minimo una coppia di tracciatori. A livello internazionale il team deve essere composto da minimo tre tracciatori anche perché il
lavoro e le responsabilità aumentano esponenzialmente.
Quali sono a vostro parere i principali pregi e
difetti di un tracciatore?
C - Se il team è affiatato un pregio dei tracciatori è quello di riuscire a creare un grande evento,
di grande impatto con il pubblico e di alta caratura tecnica. Il difetto principale è che ogni tanto
qualcuno si irrigidisce sulle sue posizioni e idee
perdendo di vista l’obiettivo finale che è quello
che ho appena descritto.
Cristian Brenna: nato a Bollate il 22 luglio 1970, ha
un passato da atleta in varie discipline sportive. Nel
1987 scopre l’arrampicata. Ha fatto parte della
nazionale italiana per più di dieci anni, conquistando
un secondo posto nella Coppa del Mondo 1998 e
due terzi posti nel 1996 e nel 2000. Ha vinto tre
Campionati Italiani (95, 98 e 99) e quattro Coppa
Italia. Alpinista, dal 2006 è Tecnico di Soccorso
Alpino nella Guardia di Finanza e dal 2010 Aspirante
Guida Alpina. Sponsor: Camp, Montura e Scarpa.
E - Penso che il principale pregio di un tracciatore - e sono sempre molto attento a questo
aspetto - sia l’essere conscio che il vero protagonista del proprio lavoro non sia il blocco o la via
che lui traccia ma colui che ci scalerà sopra. Mi
spiego: io posso tracciare un itinerario esteticamente bellissimo, creativo, ma se colui che ci
deve scalare sopra (atleta, allievo, utente di sala)
non riesce a esprimere le proprie qualità/capacità,
ho semplicemente fallito perché, in gergo, il mio
itinerario non “lavora”… è inadeguato. Questo
oltre che essere un gran peccato è anche un problema perché sminuisce l’impegno che l’arrampicatore ha profuso prima e durante la sua arrampicata. Il peggior difetto di un tracciatore penso sia
quello di non tenere conto di questo aspetto.
Quindi quali sono i pregi e i difetti del tuo
compagno di team per questa tappa di Coppa
Italia?
C - I pregi sono l’ottimizzazione dei tempi e la
grande fantasia nel creare i percorsi. Il difetto è
che purtroppo è un ragazzo gracile…
E - Innanzitutto Cristian è un mio caro amico e
soprattutto è sempre stato un riferimento per me
quando gareggiavamo insieme ed ero un “bocia”
che aveva tutto da imparare. Il suo pregio principale è un’esperienza e un livello arrampicatorio
che l’ha visto confrontarsi a livello internazionale
per più di 15 anni e questo dice già tutto! Il suo
principale difetto è che ormai è un “vecchietto”
(ride ndr) ma anch’io ogni anno ho un anno di
più…
Quindi come definiresti il tuo stile e quello del
tuo “socio”?
C - Entrambi amiamo gli appigli piccoli e dolorosi, con movimenti dinamici. In più a Enrico
Enrico Baistrocchi: nato a Milano il 12 novembre
1978, arrampicatore con salite fino all'8c+, boulderista ma soprattutto sempre alla ricerca di vie dalle
geometrie e movimenti che gli regalino un'emozione. Laureato in Scienze Motorie, è responsabile
tecnico del Centro Fitness & Arrampicata Way Out
di Milano. È tracciatore nazionale e dallo scorso
novembre ha ottenuto anche l’importante brevetto
di tracciatore internazionale a Parigi. Sponsor:
Climbest, E9, Kong, La Sportiva, Smith Optics.
piacciono tanto i movimenti dove bisogna usare
i talloni, a me un po’ meno.
E - Fondamentalmente io penso di avere uno
stile abbastanza “fisico” con una buona alternanza di prensioni e movimenti diversi. Mi fa sorridere che molti pensino che io tracci sempre difficili tallonate quando in realtà risolvo i passaggi
in maniera diversa. In gara è successo spesso. Io
adoro tallonare e lo faccio spessissimo sui passaggi degli altri, difficilmente sui miei! Lo stile di
Cristian penso sia molto influenzato dalla sua
scalata su roccia e dall’incredibile esperienza.
Comunque da buona “old school” non nega mai
qualche bella arcuata furiosa.
Cosa ti ispira quando tracci?
C - L’ispirazione va a giornate, certe volte avviti appigli e non sei mai tanto convinto del lavoro
che hai fatto, altre volte tutto viene facile. L’ispirazione magari la trovo da qualche movimento
che ho fatto su roccia o da qualche passaggio
chiave di una via famosa. Poi però mentre avviti
le prese ti viene qualche altra idea e cambi ancora tutto.
E - Cerco sempre di tracciare e riprodurre un
movimento che mi piacerebbe fare arrampicando. Ma possono essere veramente tanti i fattori di ispirazione: belle prese, volumi, la struttura
a disposizione o più semplicemente un movimento che hai fatto su roccia tre giorni prima.
Quanto l’esperienza di movimenti sulla roccia
è importante e influisce sulla tracciatura? È un
aspetto imprescindibile o si può tracciare al
top anche senza essere un top climber sulla
roccia?
C - Penso che se uno ha avuto un passato di arrampicatore agonista può essere un ottimo tracciatore anche se non ha un passato importante di
arrampicatore su roccia. Quest’ultima però è
grande fonte di ispirazione perché i movimenti
che ci regala madre natura sulla roccia difficilmente possono essere partoriti dalla mente.
E - Come ho detto prima l’ispirazione, come
tale, può manifestarsi attraverso tante cose differenti tra loro. Di una cosa sono certo: non si può
essere un tracciatore al top senza essere, o essere
stato, un arrampicatore di alto livello. Tutti i miei
colleghi lo dimostrano.
Lo stile di chiodatura sulla roccia influisce e
condiziona anche lo stile di tracciatura?
C - Sulla roccia molte volte troviamo vie dove
gli spit lontani possono mettere in soggezione
qualche climber. In una gara tutto deve essere sicuro, quindi la chiodatura deve essere adeguata
a rispettare questo principio. Anche se a volte capita di trovare qualche atleta che in gara non è
tranquillo con la mente per la distanza tra uno
spit e un altro.
E - La roccia è un mondo a parte, lì le prese ci
sono già, bisogna scoprirle, usarle e adattarsi a
loro, viceversa (scavando) si fa ginnastica artificiale. La chiodatura è frutto di quello che sei, che
cerchi e che ti piace. Tutto il resto son chiacchere
da bar.
In generale quanto conta l'esperienza per
tracciature di alto livello?
C - L’esperienza è un fattore importante per
creare un bello show dove tutti si divertano, sia
atleti che pubblico. Questa condizione si attua se
il tracciatore conosce molto bene anche il livello
degli atleti che partecipano alla gara. Poi ogni
tanto ci sono degli aggiustamenti da fare all’ultimo minuto, magari in base al risultato di una semifinale. Qui l’esperienza è quella che può dare
una marcia in più a una finale.
E - È fondamentale, c’è sempre da imparare dai
propri colleghi (nel bene e nel male) e dai propri errori. Ecco un altro pregio che deve avere un
tracciatore: guardare, capire e ricordarsi di come
poteva fare meglio.
Come ti sei trovato a tracciare sui profili della
WayOut?
C - Molto bene, anche perché questo è stato il
secondo anno che traccio qua, quindi sono arrivato con le idee più chiare rispetto allo scorso
anno. Anche i profili sono abbastanza vari e si
possono creare passaggi dallo stile sempre diverso. Se devo trovare un difetto mi piacerebbe
avere profili un po’ più alti.
|Numero 4 / 2012|
E - È la palestra dove lavoro e arrampico tutti
i giorni… insomma, son sempre sul velluto a
casa!
Dal punto di vista tecnico e delle linee su
cosa avete puntato per questa tracciatura di
Coppa Italia?
C - Come sempre cerchiamo di realizzare un
percorso abbastanza omogeneo, dove tutti i
problemi vengano risolti da almeno un arrampicatore. Questo per quello che riguarda la finale, poi cerchiamo di tracciare passaggi con stili
sempre diversi e quest’anno con i numerosi volumi che avevamo a disposizione abbiamo cercato di creare passaggi molto aleatori, dove
l’errore si paga subito con una bella capriola sul
materasso.
E - Oltre l’importanza dell’evento in sé, la
prima tappa di Coppa serviva anche ai ct Marco
Ronchi e Carlo Beltrame per selezionare le Nazionali Senior e U20. Facendo tesoro anche
delle recenti esperienze (corso tracciatori internazionale) abbiamo cercato di dare un “taglio”
molto internazionale al carattere dei blocchi:
quindi movimenti di sensazione, tecnica, lettura a scapito magari della sola preparazione
atletica.
Sapere che alla gara parteciperanno determinati atleti con determinate caratteristiche influisce sulla tracciatura?
C - Si cerca di fare passaggi che tutti possono
riuscire a fare, poi in certi blocchi è avvantaggiato un piccolo in altri un lungo, ma questa è
una caratteristica sempre presente in arrampicata.
E - Come dicevo prima individuare “colui” per
cui tracci è fondamentale per metterlo nelle
condizioni di mostrare le proprie qualità. In una
gara di alto livello sapere la “starting list” ti fa
calibrare al meglio i blocchi nella speranza che
essi “lavorino” al meglio stilando una classifica
più sgranata possibile.
Quanto è importante in percentuale un tracciatore nella riuscita della gara e perché?
C - Come ho detto prima il tracciatore deve
avere una visione di insieme molto elevata. Il
suo compito non è solo quello di avvitare delle
prese, deve cercare di non creare tempi morti,
deve istruire i giudici in modo chiaro e inopinabile, deve salvaguardare la sicurezza degli atleti
e deve creare un grande show. Quindi è la figura
perno di tutta la manifestazione.
E - Non per peccare di egocentrismo ma le
principali responsabilità nella riuscita di una gara
33
Cristian Brenna (sopra) ed Enrico Baistrocchi (sotto) testano alcuni dei percorsi da loro disegnati all’interno della palestra Way Out di Milano.
le ha tutte il tracciatore: posso essere nel posto
più bello del mondo, con la migliore struttura e
prese, l’organizzazione al top, bel tempo, tutto
magnifico ma se traccio quattro “ciofeche” butto
tutto alle ortiche e tutti si ricorderanno che
schifezza di gara o che “cesso” di inaugurazione di una nuova sala… È una grandissima responsabilità!
Quanto invece è importante l'organizzazione
che ruota attorno all'evento e quindi al tracciatore?
C - L’organizzazione è molto importante perché deve cercare di supportarti al massimo in
modo che il tracciatore possa fare al meglio il
suo lavoro. Quindi avere qualcuno che ti da una
mano è fondamentale, soprattutto il giorno della
gara dove tutto viene sempre fatto di corsa.
E - È altrettanto fondamentale ma in caso di
qualche disguido dà meno nell’occhio che
un’eventuale castroneria dei tracciatori: gli atleti,
il pubblico, gli arrampicatori si dimenticano di
mezz’ora di ritardo o di uno scroscio d’acqua. Ma
una gara poco emozionante o divertente se la ricordano tutti!
Quali sono i vostri attrezzi del mestiere?
C - Due chiavi a brugola, un avvitatore, un
paio di scarpette, un sacco con la magnesite e
due avambracci pronti a diventare belli gonfi.
E - Esperienza, creatività, cooperazione e poi
l’”hardware”: prese, volumi, strutture, chiavi,
avvitatore e la dotazione arrampicatoria.
Vi sono marchi con i quali lavorate maggiormente per un rapporto di sponsorship o semplicemente perché vi trovate meglio rispetto
ad altri?
C - Le due cose vanno a braccetto insieme, nel
senso che con le scarpe con cui arrampico tutti
i giorni ho un feeling che con altre non ho, così
vale anche per l’attrezzo e l’abbigliamento. Io mi
affido a Scarpa, Camp e Montura, tre marchi
che non hanno bisogno di presentazione, con un
nome che è sinonimo di alta qualità, comfort e
grande tradizione nel mondo dell’arrampicata e
dell’alpinismo.
E - A parte marchi prettamente tecnici che uso
per arrampicare anche nella quotidianità come
LaSportiva, Kong ed E9, collaboro da un paio
d’anni con Climbest che si è introdotta nel mercato delle prese d’arrampicata e strutture con
gran voglia di fare e qualche idea davvero interessante.
Quando puoi essere sicuro che un blocco "lavorerà" alla perfezione in un circuito di gara?
C - La certezza ce l’hai solo quando vedi che
qualche atleta è riuscito a salire il passaggio. Con
l’esperienza però sai di avere una buona percentuale di successo.
E - Non lo sai fino a quando non vedi la classifica finale! Però l’esperienza aiuta soprattutto
creando blocchi il più variegati possibile per consentire a tutti gli atleti di esprimersi al meglio.
In Italia quanti tracciatori “ceritificati” ci sono
ad oggi? Qual è il nostro livello rispetto agli
altri paesi?
C - Non ne ho la più pallida idea, di certo
posso dire che il nostro livello è all’altezza di
quello di altri paesi.
E - In realtà non lo so di preciso… bisognerebbe controllare l’albo della federazione! Di sicuro che lavorano con regolarità ad alto livello
non sono tantissimi. Il nostro livello è decisamente alto e anche la qualità è molto buona, basti pensare che ci sono spesso e volentieri tracciatori italiani in competizioni internazionali
(Gnerro, Di Marino e Lella tra i più assidui).
Vi è capitato di essere chiamati anche ad
eventi internazionali?
C - Un po’ di anni fa ho dato una mano in
maniera “unofficial” a tracciare una gara di
Coppa del Mondo, adesso mi basta tracciare
gare a livello nazionale, perché per tracciare
una gara internazionale bisogna investire molto
tempo nella preparazione e io ho altri progetti
per la testa.
E - Ho avuto la fortuna di tracciare come
“aiuto” la Coppa del Mondo a Milano l’anno
scorso e sono diventato Internazionale a novembre. Adesso sono in attesa di un praticantato
per poter poi essere ufficialmente chiamato a
tracciare. È chiaro che mi auspico di poter tracciare a livello internazionale in futuro e questo
dipenderà solo ed esclusivamente da come lavorerò.
Qual è stata la tua tracciatura meglio riuscita
finora?
C - Fino adesso le gare che ho tracciato sono
sempre andate bene, anche se la gara perfetta
non esiste, qualcosa si può sempre migliorare.
Sicuramente un fattore di successo è perché
traccio solamente con amici o con persone con
cui ho un buon feeling, in un’atmosfera rilassata
e divertente. Quindi non posso fare una classifica, ogni gara è stata una bella esperienza.
E - Spero la gara che devo ancora tracciare.
Tutti si ricordano sempre dell’ultima quindi bisogna sempre impegnarsi al massimo e dare tutto!
E quella più importante considerando la competizione?
C - Le più importanti sono stati i Campionati
Italiani, perché essendo in prova unica non ci si
può permettere di sbagliare.
E - Non voglio fare lo stucchevole ma la mia
mentalità è quella di tracciare il meglio possibile
e dare il massimo indipendentemente dal livello della competizione: chi scala sui miei itinerari spero sia soddisfatto e si sia espresso al
meglio.
Ci sono aneddoti curiosi o divertenti da ricordare legati a una vostra tracciatura o a qualche evento particolare?
C - Quando traccio o vado a scalare con Enrico
ogni momento è divertente. Il prenderci in giro
in ogni momento fa parte del gioco, succedono
talmente tante cose che adesso non me ne
viene in mente neanche una...
E - Si potrebbe scrivere un libro… gli arrampicatori sono di sicuro, nel bene e nel male, persone speciali.
Vi capita più che gli atleti dopo la gare vi ringrazino per la bella tracciatura o vi maledicano per quello che avete architettato?
C - Come sempre in tutte le gare c’è chi è contento e chi è arrabbiato di brutto. Oramai ci ho
fatto il callo, ma se devo dirla tutta in entrambi i
casi alla fine godo di questo. Ho fatto talmente
tante gare che penso sia giusto che un atleta per
farsi una buona esperienza debba divertirsi. Ma se
una volta gli capita di fare il “giro della morte”
non deve prendersela con il tracciatore ma riflettere su quello che ha sbagliato nella preparazione.
E - Entrambe le cose! Ed è giusto così. L’importante è saper ascoltare, guardare e imparare da
ogni tracciatura che si fa, da soli o in team. Solo
così si migliora e si può ambire a diventare un
buon tracciatore.
Photo credits: Thomas Pagani
www.thomaspagani.com
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|Numero 4 / 2012|
Speciale / Iniziative
Intervista con Monica Boraso di LMO,
filiale italiana del marchio francese
Climb More, Impact Less:
il progetto green di Millet
80 negozi e 5 paesi europei coinvolti nel programma
ecosostenibile promosso dall’azienda transalpina.
Dal 2006 ha raccolto e riciclato 778.287 mt di corde.
A cura di
SIMONe BerTI
“Climb More, Impact Less” è il progetto ecosostenibile operato da Millet per il riciclo delle
corde. Il programma, attivo in Italia dal 1 aprile
al 31 agosto 2012 e supportato da diversi strumenti promozionali, presenta una procedura
molto semplice ed efficace. L’alpinista/climber
porta in negozio la corda usata (minimo 50
mt, con diametro non inferiore a 8 mm) e la
rende al negoziante, il quale fornisce l’utente di
uno sconto immediato di 20 euro ogni 100 mt
di corda per l’acquisto di una nuova corda o di
un altro prodotto Millet di valore superiore ai
100 euro (abbigliamento, attrezzatura o
scarpe). Lo sconto stesso applicato dal negoziante verrà poi coperto al 50% da Millet. Una
volta che il box in cartone è pieno (capienza
massima 25 kg), il negoziante dovrà contattare
LMO, filiale italiana del marchio francese,
che incaricherà l’azienda di ritirare il materiale raccolto presso il punto vendita.
Le corde restituite verranno poi portate presso un centro specializzato
per essere riconvertite in materiale
che Millet userà per la produzione
di alcuni articoli. Il programma
porta così evidenti vantaggi per
l’azienda come per il negoziante, oltre che, ovviamente,
per l’ambiente. L’operazione di
riciclo infatti, con costo marketing zero, punta a consolidare il
rapporto dell’azienda con la rete
retail e ad aumentare il movimento in negozio, facendo risparmiare l’utente finale e contribuendo in maniera importante al
rispetto e alla salvaguardia dell’ambiente: raccolta e riconversione, alleggerimento dell’imballo. Non a caso, dal 2006,
l’impegno congiunto di alpinisti, negozi e palestre ha reso possibile in Europa la raccolta di
778.287 mt di corda complessivi, il riciclo di 52
tonnellate di poliammide e il risparmio di 114
tonnellate di CO2. Abbiamo voluto saperne di
più dal riferimento diretto per i negozi italiani,
Monica Boraso di LMO, responsabile comunicazione per il marchio Millet in Italia.
Partiamo subito dal progetto. Quando è
nato e che paesi coinvolge?
Il progetto è nato nel 2005 e coinvolge ad oggi
Francia, Belgio, Svizzera, Spagna, oltre ovvia-
mente l’Italia, partner storico di questa iniziativa.
Inizialmente si chiamava “Reciclez, Economisez”, ma è stato poi ribattezzato “Climb More,
Impact less”, rafforzando e ampliando il concetto del risparmio con quello di minor impatto
sull’ambiente.
Quanti negozi italiani partecipano al programma? Rispetto al 2006 sono cresciuti?
I negozianti italiani che partecipano al progetto sono una decina e rappresentano un ottavo dei negozi europei aderenti. L’adesione
dalla prima edizione si è mantenuta relativamente stabile.
Come accolgono l’iniziativa i
negozianti italiani?
E quanti sono gli shop coinvolti a livello
europeo?
I negozi partner in Europa sono stati oltre
80, un buon segnale di sensibilizzazione alle
tematiche del riciclo che ormai fanno parte
della nostra cultura e della politica di eco-sostenibilità di ogni grande azienda.
Qual è il senso dell’operazione e quali prodotti vengono realizzati con le corde
usate?
L’obiettivo di questa operazione è risparmiare compiendo un gesto a favore dell’ambiente. Le corde raccolte vengono portate in un
centro specializzato in Francia
ove il poliammide,
un materiale
L’iniziativa è stata accolta
favorevolmente, in quanto non solo consolida il
rapporto fra Millet e il negoziante stesso, bensì
aumenta il cosiddetto “shop traffic”, il movimento in negozio. Inoltre viene fornito un utile
servizio al cliente che in questo modo viene fidelizzato e si creano nuove occasioni di acquisto.
La quantità di corde riciclate è aumentata
negli ultimi anni o è rimasta stabile?
I dati parlano da soli: a livello europeo si è passati dai 55.000 mt della prima edizione nel 2005
ai 150.000 del 2008, fino ai quasi 200.000 del
2011. I clienti italiani hanno contribuito molto e
in modo proporzionale alla raccolta, segno che
quest’iniziativa eco-responsabile è stata comunicata nel modo giusto a un pubblico, quello degli
alpinisti, molto legato alle tematiche ambientali.
Ci sono negozianti particolarmente attivi in
questa iniziativa che volete citare?
Un cliente che ha da subito creduto nel progetto è Vertigini Sport di Stroncone (TR), tanto
che da solo, nella passata edizione, ha raccolto
ben 20 corde usate per una lunghezza di circa
1.500 mt.
altamente performante che
permette molteplici cicli di riciclo, viene riconvertito in componenti plastici. Per venire al
concreto, buona parte degli appendiabiti Millet sono in poliammide riciclato e questo vuole
essere parte del contributo dell’azienda per limitare scorie di produzione, inquinamento e
sprechi di energia.
Avete preparato anche dei materiali promozionali per appoggiare il progetto?
Per supportare l’operazione, a ogni cliente è
stato consegnato un box personalizzato per la
raccolta delle corde che verrà utilizzato per la
spedizione ai centri di raccolta, in aggiunta ad
alcune t-shirts per il personale in cotone 100%
riciclato (vedi foto sotto).
Ricordiamo anche a tutti i lettori che già non
lo sapessero quando è necessario sostituire
una corda d’arrampicata?
Una corda andrebbe sostituita dopo un anno
di uso intenso o due di uso medio. Va accuratamente controllata periodicamente in tutta
la sua lunghezza, verificando che non si percepiscano al tatto danneggiamenti alla calza interna e non siano evidenti punti di fuoriuscita
dell’anima, tagli, rigonfiamenti e lesioni evidenti, in qual caso la corda va sostituita immediatamente.
Millet comunica anche questo aspetto o
lascia al negoziante o alla cultura degli utilizzatori il compito di informare
e informarsi?
Il concetto chiave che cerchiamo di
affermare attraverso la nostra forza
vendite e i nostri negozianti è che
una corda non va meramente valutata e scelta per il suo prezzo,
bensì per le sue caratteristiche, il
suo utilizzo e il suo ciclo di vita:
scegliere la corda giusta e cambiarla al momento giusto è un
salva-vita.
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|Numero 4 / 2012|
In vetrina i modelli di scarpette da climbing
di alcuni tra i top brand del settore
Speciale / Prodotti
DISTRIBUITO DA:
FIVE TEN
Viking Nord Pool
0435.32061 - [email protected]
DISTRIBUITO DA:
EDELRID
Panorama
0472.201114 - [email protected]
QUANTUM
BLACKWING
TYPHOON
BLIZZARD
TARGET: Climbing
COLLEZIONE: Five Ten
TARGET: Climbing e boulder
COLLEZIONE: Five Ten Microns, 2011 - Uomo/Donna
IDEALE PER: Arrampicata tecnica su strapiombi,
TARGET: Climbing, boulder e avvicinamento
COLLEZIONE: Estate 2012 - Uomo/Donna
IDEALE PER: Boulder
COSTRUZIONE/FORMA: Pretensionamento; costruito
TARGET: Climbing, boulder e
avvicinamento
COLLEZIONE: Estate 2012 Uomo/Donna
IDEALE PER: È la scelta obbligata
per tutti gli arrampicatori che
cercano il comfort
COSTRUZIONE/FORMA: Forma
dritta, leggero pretensionamento
TOMAIA: Pelle di alta qualità per il massimo del
comfort
FODERA: Pelle e Lorica
CHIUSURA: A doppio Velcro che agevola l’inserimento
INTERSUOLA: Rinforzata. Insieme alla forma dritta,
garantisce stabilità sugli spigoli e aiuta a risparmiare le
forze anche quando si appoggia su prese molto
piccole
SUOLA: E-Grip
MATERIALI UTILIZZATI: Morbida pelle naturale
ALTRE CARATTERISTICHE: Il dispositivo ComfortTension-Heel garantisce una tensione confortevole sul
tallone
PESO: 500 gr
TAGLIE: 3-13 UK
COLORI: 138 Oasis
PREZZO: 75 euro
Microns, 2011 - Uomo
IDEALE PER: Arrampicate verticali di medio-alta difficoltà
COSTRUZIONE/FORMA: Leggermente arcuata verso il
basso “downturned toe”
TOMAIA: Cowdura (sintetico) e 3D Polytechnic
rivestimento
FODERA: Microfibra
LINGUA: Imbottita per massimo comfort
CHIUSURA: A lacci, “Crazy Curve Lace” per
un’allacciatura fissa senza allentamenti
SUOLA: Stealth Onyxx
ALTRE CARATTERISTICHE: È un’evoluzione della mitica
“Lacci”, con nuove tecnologie come il tallone Magic
Fingers per tallonaggi perfetti e il bordo gomma in
Stealth Mystique che si combina con la suola in Stealth
Onyxx per il massimo dell’aderenza
TECNOLOGIE: Rivestimento tomaia 3-D Polytechnic,
tallone Magic Fingers, bordo gomma in Stealth
Mystique, Crazy Curve Lace per l’allacciatura
PESO: 218 gr (misura 42 EU)
TAGLIE: 5-11 UK
COLORI: Viola (Purple)
PREZZO: 125 euro
boulder di difficoltà medio-alta
COSTRUZIONE/FORMA: Arcuata verso il basso
“downturned toe”
TOMAIA: Cowdura sintetico e 3D Polytechnic
rivestimento
FODERA: Microfibra felpata (extra comfort)
LINGUA: Sdoppiata imbottita
CHIUSURA: Doppio Velcro (velcro closure system)
SUOLA: Stealth HF
ALTRE CARATTERISTICHE: Simile a una Dragon, la
scarpetta più apprezzata dagli atleti Five Ten, con
un’allacciatura velcro veloce e sicura. Un nuovo tallone
avvolge il piede come un guanto per la massima
sensibilità e precisione. Questo modello è adatto ad
arrampicate e boulder di medio-alta difficoltà
PESO: 241 gr (misura 42 EU)
TAGLIE: 4-12 UK
COLORI: Red cherry
PREZZO: 130 euro
sulla stessa forma aggressiva del Raven
TOMAIA: Pelle e Lorica a garanzia di comfort e
prestazioni stabili nel tempo
FODERA: Pelle e Lorica
LINGUA: Linguetta in neoprene
CHIUSURA: A Velcro
SUOLA: E-Grip
ALTRE CARATTERISTICHE: Offre la massima
prestazione nel bouldering e nell’arrampicata sportiva
più ambiziosa. Grazie alla nuova suola E-Grip, è
straordinariamente duttile senza però perdere in
stabilità sugli spigoli. L’inserto verde Edelrid sul tallone
segue la trasposizione del carico dal piede all’alluce e
grazie all’High-Tension-Heel anche gli hook più difficili
diventano un gioco da ragazzi
PESO: 540 gr
TAGLIE: 3-13 UK
COLORI: 138 Oasis
PREZZO: 85 euro
DISTRIBUITO DA:
WILD CLIMB
M&M Calzaturificio
0423.604147 - [email protected]
DISTRIBUITO DA:
MILLET
L.M.O.
0423.648281 - [email protected]
PANTERA
IMUST LACES
YALLA
HYBRID
TARGET: Arrampicata di alto livello
COLLEZIONE: 2012 - Uomo/Unisex
IDEALE PER: Placche, vie leggermente strapiombanti
COSTRUZIONE/FORMA: Costruzione tubolare in
TARGET: Climbing/boulder/indoor
COLLEZIONE: 2012 - Uomo/Unisex
IDEALE PER: Arrampicatori esperti
COSTRUZIONE/FORMA: Asimmetrica
TOMAIA: Pelle/lorica
LINGUA: Lorica/cotone
CHIUSURA: Lacci
INTERSUOLA: Mezza 0,8 mm
SUOLA: Vibram XS Grip
ALTRE CARATTERISTICHE: Scarpetta da prestazione per
TARGET: Climbing
COLLEZIONE: SS 2012 - Uomo
IDEALE PER: Esperti
COSTRUZIONE/FORMA: Nuovo shape asimmetrico
TARGET: Climbing, boulder, avvicinamento
COLLEZIONE: SS 2012 - Uomo/Donna
IDEALE PER: Climbing anche per non esperti, difficoltà
microfibra con forma arcuata
TOMAIA: Microfibra bicomponente con inserti in lana
di vetro
FODERA: Microfibra accoppiata
LINGUA: Neoprene bordato
CHIUSURA: Lacci
INTERSUOLA: Tecnopolimero 0,9 mm
SUOLA: Vibram
ALTRE CARATTERISTICHE: Trattamento antimicrobico
TECNOLOGIE UTILIZZATE: Cuciture seamless, tomaia
bicomponente
PESO: 420 gr (misura 41,5 EU)
TAGLIE: 33-48 EU
PREZZO: 99 euro
SCARPA
vie estreme, garantisce precisione su tacche piccole e
buchi con tallonaggio perfetto. L’HTS (H Torsion
System) riduce a zero la rotazione del piede all’interno
della scarpetta garantendo precisione e stabilità
TECNOLOGIE UTILIZZATE: Brevetto HTS (WildclimbHerodesign)
PESO: 350 gr
TAGLIE: 34-48 EU (in mezze misure)
COLORI: Verde/panna
PREZZO: 85 euro
Questa scarpetta è disponibile anche nelle versioni
Velcro e Slipper.
INSTINCT / INSTINCT S
TARGET: Climbing/bouldering
COLLEZIONE: SS 2012 - Uomo/Donna
IDEALE PER: Scarpetta high performance, precisa,
sensibile con ottimo supporto, indicata per un uso
polivalente in falesia e bouldering
COSTRUZIONE/FORMA: Forma FQ, leggero profilo
asimmetrico, punta concava con fit centrale
TOMAIA: Crosta per Instinct e Lorica per Instinct S.
Entrambe presentano costruzione bordi con sistema
Bi–Tension, sistema grip in gomma a T in punta e
costruzione tubolare
LINGUA: Elastico tensionatore a costruzione tubolare e
tirante e rinforzo in crosta (Instinct)
CHIUSURA: Lacci con disposizione perfomance
(Instinct) e ballerina elastico (Instinct S)
SUOLA: XS Grip2 Vibram 3,5 mm (Instinct) e XS Grip2
Vibram 3 mm (Instinct S)
ALTRE CARATTERISTICHE: Fit perfomante, polivalenza
d’uso e ottimo rapporto prestazioni/qualità/prezzo. La
forma offre precisione in appoggio, si distingue per
reattività delle perfomance soprattutto sulle vie o sui
passaggi dove è necessario avere dinamicità nel
movimento e precisione sui micro appoggi. Il sistema
Bi–Tension, abbinato alla particolare allacciatura con il
laccio fino alla punta e alla speciale applicazione della
con gancio 3D sulla punta; profilo liscio sul bordo
davanti che consente la massima precisione della
punta; tallone rinforzato
TOMAIA: Microfibra sintetica con fodera rinforzata
sulla punta
CHIUSURA: Lacci
SUOLA: Gomma 4PointsGrip
MATERIALI UTILIZZATI: Upper microfiber multilayers,
PES toe box lining, composite still insert, 4PointsGrip
Millet 4,5 mm
TECNOLOGIE UTILIZZATE: Millet Hook Effect - Laser
Technology (microscanalature laser per maggior
aderenza)
PESO: 135 gr
MISURE: 4-11 UK
PREZZO: 115 euro
crescente, confortevole
COSTRUZIONE/FORMA: Forma liscia e simmetrica
TOMAIA: Confortevole in pelle ultrarobusta
FODERA: Rinforzata
LINGUA: Imbottita per maggior comfort
CHIUSURA: Triplo velcro per maggiore efficienza
SUOLA: Gomma 4PointsGrip
MATERIALI UTILIZZATI: Suede leather, inserti in
Polypropylene, gomma 4PointsGrip 4.5 mm
TECNOLOGIE UTILIZZATE: 4PointsGrip
PESO: 260 gr
TAGLIE: 2-14 UK
PREZZO: 102 euro
DISTRIBUITO DA:
Calzaturificio Scarpa
0423.5284 - [email protected]
VAPOR V / VAPOR V WMN
gomma T sul dorso della tomaia/punta, è stato studiato
in modo che tutti i componenti siano parte attiva nel
funzionamento della scarpetta. Questo permette di
avere sempre le massime prestazioni in termini di
performance e di fit nel tempo anche con utilizzo
intenso
TECNOLOGIE UTILIZZATE: Bi–Tension System, una
particolare costruzione del sistema di bordatura che
consente di esaltare al massimo la sensibilità in
appoggio
PESO: 227 gr (misura 40,5 EU, Instinct) e 183 gr
(misura 40,5 EU, Instinct S)
TAGLIE: 33-45 EU (con mezze misure, Instinct) e 34-45
EU (con mezze misure, Instinct S)
COLORI: Parrot (Instinct) e lite orange (Instinct S)
PREZZO: 109 euro (Instinct) e 99 euro (Instinct S)
TARGET: Climbing/bouldering
COLLEZIONE: SS 2012 - Uomo/Donna
IDEALE PER: Scarpetta high performance multiuso,
precisa, sensibile che dà un buon supporto, indicata
per un uso polivalente in montagna, falesia e
bouldering
COSTRUZIONE/FORMA: Medio profilo asimmetrico
TOMAIA: Crosta con Lorica, costruzione bordi con
sistema Bi-Tension e costruzione tubolare
LINGUA: Mesh traspirante per massimo comfort e
traspirazione con elastico tensionatore
CHIUSURA: Doppio Velcro con chiusura opposta e
volume dei piedi
SUOLA: XS Grip2 Vibram 4 mm
ALTRE CARATTERISTICHE: Ottimo Fit e polivalenza
d’uso, ottimo rapporto prestazioni/qualità/prezzo. La
forma asimmetrica girata leggermente in giù offre un
comfort sorprendente al primo impatto. Il sistema
Bi–Tension, abbinato alla particolare allacciatura a
doppi velcri con chiusura opposta e differenziata, è
stato studiato in modo che sia parte attiva nel
funzionamento della scarpetta. Questo permette di
avere sempre le massime prestazioni in termini di
performance e di fit nel tempo anche con utilizzo
intenso
TECNOLOGIE UTILIZZATE: BI-Tension System, una
particolare costruzione del sistema di bordatura che
consente di esaltare al massimo la sensibilità in
appoggio
PESO: 222 gr (misura 40 EU, Vapor V) e 207 gr
(misura 38 EU, Vapor V Wmn)
TAGLIE: 34-46 EU (con mezze misure, Vapor V) e 3342 EU (con mezze misure, Vapor V Wmn)
COLORI: Lite orange (Vapor V) e turquoise (Vapor V
Wmn)
PREZZO: 115 euro
|Numero 4 / 2012|
37
DISTRIBUITO DA:
ZAMBERLAN
Calzaturificio Zamberlan
0445.660999 - [email protected]
LA SPORTIVA
A 80 RAPIDA
A82 PRECISA
FUTURA
MIURA VS WOMAN
TARGET: Climbing
COLLEZIONE: SS 2012 - Uomo/Donna
IDEALE PER: Scarpetta Made in Italy Patent adatta a
TARGET: Climbing
COLLEZIONE: SS 2012 - Uomo/Donna
IDEALE PER: Scarpetta Made in Italy ideale per
TARGET: Climbing
COLLEZIONE: SS
TARGET: Climbing
COLLEZIONE: La Sportiva SS 2013 - Donna
IDEALE PER: Modello con calzata media
un utilizzo in falesia e su vie di difficoltà elevate
COSTRUZIONE/FORMA: Costruzione Zamberlan
Climbing tubolare; forma ideale per climber tecnici
che cercano un attrezzo polivalente e affidabile in
ogni occasione
TOMAIA: Croste Hydrobloc con bordo protettivo in
gomma
LINGUA: Indipendente e con parte terminale a
contatto con il piede, con riporto in morbido Microtex
per il massimo comfort e per il trasporto del sudore
verso l’esterno.
CHIUSURA: Rapida con velcro a regolazione
micrometrica (sistema di allacciatura brevettato)
SUOLA: Gomma Vibram XS-Grip di 6 mm
MATERIALI UTILIZZATI: Vibram
ALTRE CARATTERISTICHE: Scarpa sensibile,
estremamente versatile e facile da
calzare
TECNOLOGIE UTILIZZATE: Elastico di
tiraggio sul tallone per la massima
aderenza, utilizzo di pellame con
trattamento speciale per il
mantenimento duraturo della forma,
rinforzo antideformante nella pianta.
PESO: 220 gr (mezzo paio misura 42
EU)
TAGLIE: 35-46 EU
COLORI: Orange, aloe, pink, violet
PREZZO: A partire da 114,95 euro
arrampicata in vie lunghe in montagna, con forma ideale
per climbers tecnici che cercano un attrezzo polivalente e
affidabile in ogni occasione
COSTRUZIONE/FORMA: Zamberlan Climbing. Forma
comoda e avvolgente, strutturata ma confortevole
TOMAIA: Croste Hydrobloc con bordo protettivo in gomma
LINGUA: Avvolgente e sagomata. La parte superiore a
contatto con il collo del piede è realizzata per offrire il
massimo comfort e presenta un inserto in Microtex per il
trasporto del sudore verso l’esterno
CHIUSURA: A lacci fino in punta per la massima
sensibilità
SUOLA: Gomma Vibram XS-Grip
MATERIALI UTILIZZATI: Vibram
ALTRE CARATTERISTICHE: Scarpa precisa
con forma comoda e avvolgente, strutturata
ma confortevole.
TECNOLOGIE UTILIZZATE: Costruzione
Zamberlan Climbing ergonomica e
performante
PESO: 230 gr (mezzo paio misura 37
EU)
TAGLIE: 35-46 EU
COLORI: Amaranto, aloe, black
PREZZO: 119,95 euro
DISTRIBUITO DA:
Amorini
075.691193 - [email protected]
MAD ROCK
DEMON 2.0
MAD MONKEY 2.0
TARGET: Boulder
COLLEZIONE: 2012 - Unisex
IDEALE PER: Bouldering estremo e competizione
COSTRUZIONE/FORMA: Tipica forma “a banana”
TARGET: Arrampicata indoor/outdoor per bambini
COLLEZIONE: 2012 - Unisex (bambino/bambina)
IDEALE PER: I bambini che hanno iniziato ad
(asymetric downturned concave), tecnologia Power
Flex, suola concava
TOMAIA: Misto sintetico (tecnologia SynFlex
traspirante)
FODERA: Sintetica
CHIUSURA: Velcro
SUOLA: Policarbonato ad alta aderenza
ALTRE CARATTERISTICHE: Science Friction 3.0 e R2
(Tecnica di frizione 3.0 e R2), 3D Molded Concave
Sole (suola concava 3D), Power Upper (tomaia
leggera, sottile e molto resistente), Side Entry System
(sistema di chiusura laterale per
maggiore copertura della superfice
della tomaia) e 3D Molded Heel
Cup (tallone modellato a coppa
3D)
PESO: 240 gr
TAGLIE: 34,5-50 EU
COLORI: Standard,
bianco, nero, arancio,
grigio
PREZZO: 86 euro
2013 - Uomo e
Donna
IDEALE PER: Scarpetta dedicata a chi
inizia ad arrampicare ma anche a chi intende
approcciare un nuovo tipo di scalata, più fluida e
senza il tradizionale spigolo
COSTRUZIONE/FORMA: Costruzione No-Edge, nuova
rivoluzionaria filosofia di costruzione basata sull’assenza
dei classici “spigoli” della suola e sull’utilizzo di uno
strato di gomma più sottile e omogeneo che aumenta la
sensibilità e consente al piede di esercitare una spinta
uniforme sulle pareti interne della scarpetta. Questa
filosofia di costruzione, già presente sul modello
Speedster, è applicata su Futura in maniera nuova,
pensata per incontrare anche le esigenze degli
arrampicatori di medio livello
TOMAIA: Abbinamento vitello scamosciato e Lorica,
costruzione tubolare
FODERA: Assente
LINGUA: Tessuto elastico
CHIUSURA: Fast Lacing System veloce, preciso e
immediato
INTERSUOLA: LaspoFlex 1,1 completa abbinata a P3
System (Permanent Power Platform)
SUOLA: Vibram XSGrip2 3mm
MATERIALI UTILIZZATI: Vitello scamosciato e Lorica
ALTRE CARATTERISTICHE: Fast Lacing System e P3
System dotati di brevetto
TECNOLOGIE UTILIZZATE: P3 System che
mantiente la forma nel tempo, suola Vibram XS
Grip 2 e No-Edge System, sistema di
costruzione senza spigoli
PESO: 450 gr al paio
TAGLIE: 32-46 EU con mezze taglie
COLORI: Blue
PREZZO: 139 euro
LE TECNOLOGIE MAD ROCK
SCIENCE FRICTION 3.0 (TECNICA DI FRIZIONE 3.0)
Oltre a essere più resistente di qualsiasi formula precedente, la nuova “Tecnica di Frizione
3.0” è caratterizzata anche da un maggiore attrito. Tutto ciò incrementa la resistenza allo
strappo e la memoria del composto. È applicata alle componenti delle scarpe come il 3D
Hooking Heel (l’aggancio del tallone) e il 3D Concave Sole (suola concava).
SCIENCE FRICTION R2 (TECNICA DI FRIZIONE R2)
La nuova tecnica di attrito è stata incorporata anche nella gamma di solette in gomma.
L’attrito, la resistenza e l’elasticità delle solette in gomma sono stati migliorati. Queste solette
sono applicate su tutte le scarpette d’arrampicata Mad Rock.
3D MOLDED CONCAVE SOLE (SUOLA CONCAVA 3D)
Grazie a un sistema brevettato, questa suola dalla forma concava offre superfici di contatto
e bordi ancora più resistenti. È presente sia sulla linea “Con” che “Demon”.
3D MOLDED HEEL CUP (TALLONE MODELLATO A COPPA 3D)
Mad Rock ha ideato un “tacco” a coppa che consente di agganciarsi, restare sospesi o
fermi meglio di qualsiasi altro sistema. Il nuovo 3D Molded Heel Cup è dotato di scanalature
per migliorare la capacità di aggancio e insieme alle due gobbe posizionate perfettamente
assicura che il tallone non scivoli.
DISTRIBUITO DA:
La Sportiva
0462.571800 - www.lasportiva.com
NO EDGE TECHNOLOGY
arrampicare
COSTRUZIONE/FORMA: Suola regolare di
medio/dura densità, costruzione asimmetrica e con
regolazione a velcro.
TOMAIA: Misto sintetico (tecnologia SynFlex
traspirante)
FODERA: Sintetica
CHIUSURA: Velcro
SUOLA: Policarbonato ad alta aderenza
ALTRE CARATTERISTICHE: Il design innovativo utilizza
nella parte posteriore un cinturino regolabile che
consente alla scarpa di seguire la continua crescita
del piede del bambino. Il modello è adatto a
piedi sensibili e assicura massimo comfort
PESO: 141 gr
TAGLIE: 28-36 EU
COLORI: Standard blu, giallo e
nero con logo Mad Rock
PREZZO: 45 euro
ideale per le competizioni e per le climber
più esigenti
TOMAIA: A costruzione tubolare in vitello
scamosciato
FODERA: Pacific
CHIUSURA: Con tre velcri
INTERSUOLA: LaspoFlex 1,1 mm solo
anteriormente abbinato al sistema P3
SUOLA: Vibram XS Grip2 3,5 mm
MATERIALI UTILIZZATI: Vitello scamosciato
ALTRE CARATTERISTICHE: Mantiene le
eccezionali caratteristiche del modello con
i lacci (Miura VS), coniugandole a nuovi
elementi a elevata tecnicità e a una
maggiore velocità di calzata grazie ai 3
velcri; presenta plantare con tecnologia
P3, che assicura il mantenimento della
forma evitando il naturale cedimento dei
materiali e garantendo massime
performances nel tempo
TECNOLOGIE UTILIZZATE: Vibram Xs Grip2
e P3 System
PESO: 440 gr al paio
TAGLIE: 32-43 EU con mezze misure
COLORI: Ice
PREZZO: 129 euro
Dall’attento studio della morfologia del
piede e di come questo viene utilizzato in
arrampicata su appoggi che possono essere di forme e di tipologie diverse, nasce la
rivoluzionaria filosofia No-Edge (applicata
ai modelli Futura e Speedster): una tecnica
costruttiva che permette l’eliminazione degli
spigoli della suola per un’arrampicata più
fluida, precisa e armoniosa.
La costruzione - La costruzione No-Edge
segue perfettamente il profilo del piede, che
per sua natura è curvo, utilizzando uno strato di gomma più sottile rispetto alla costruzione tradizionale e mantenendone lo stesso
spessore su tutta la calzatura. Questa soluzione permette di ottenere una maggiore
vicinanza tra il piede e la roccia evitando il
tradizionale spigolo sulla suola che aumenta
la leva nella spinta. No-Edge si sviluppa a
partire da 3 concetti fondamentali: sensibilità, spinta omogenea, adattabilità.
Sensibilità - Grazie allo spessore di gomma
ridotto, la costruzione No-Edge riduce la
distanza tra piede e roccia aumentando la
sensibilità in appoggio e la superficie di
contatto. Questa filosofia di costruzione
evita un’eccessiva compressione delle dita
del piede per un comfort di calzata ottimale.
Spinta omogenea - L’assenza dello spigolo
permette al piede di esercitare una spinta
uniforme sulle pareti interne della scarpetta,
trasferendola all’esterno in modo omogeneo
su tutta la superficie di contatto anziché in
punti specifici. Questo permette una scalata
più fluida e contribuisce a un’usura inferiore
del prodotto.
Adattabilità - L’assenza di spigoli, l’accentuata sensibilità e
la possibilità di applicare una
spinta omogenea sulla superficie, permette un’estrema adattabilità della scarpetta alla roccia e di massimizzare la superficie di contatto con gli appoggi in tutte le situazioni.
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|Numero 4 / 2012|
Speciale / Prodotti
In vetrina i modelli climbing delle collezioni
PE 2012 di alcuni tra i top brand del settore
ARC’TERYX
BEAL
IMBRAGO M270
DIABLO 9.8
BIG AIR BAG
Questo nuovissimo imbrago incorpora tutto il
know how tecnologico del brand canadese
Arc’teryx. Si distingue per l’estrema versatilità
d’uso: M270 è infatti perfetto su misto e
ghiaccio ed è dunque adatto per un utilizzo
multi-stagionale. Ultraleggero, porta il
comfort e la sicurezza a nuovi livelli. I cosciali
in mesh sono ampi abbastanza da consentire
di infilare l’imbrago con gli scarponi addosso
e con più strati di abbigliamento. I 15 punti di
ancoraggio da ghiaccio e i due ampi anelli
per l’attrezza massimizzano il comfort in
azione. La costruzione si avvale della
tecnologia Warp Strength per la migliore
distribuzione del carico sull’intera struttura
dell’imbrago. Anello di sicurezza, scosciali e
punti di legatura in mesh; indicatore di
sicurezza sull’anello e sui punti di legatura;
due anelli regolabili; fibbia auto-bloccante.
Prezzo consigliato: 120 euro.
Concetto originale di piegatura ibrida
arrotolata e piegata. Questo sistema
consente al Big Air Bag, malgrado i suoi 180
cm, di ripiegarsi molto facilmente ed essere
meno ingombrante dei modelli di taglia
equivalente ma arrotolati. Il concetto Verso
permette la scelta della superficie di
atterraggio in funzione dell'altezza di caduta.
Presenta imbottitura a tripla densità
reticolata che ottimizza l'ammortizzamento
in funzione delle varie altezze di caduta,
angoli rinforzati, bretelle amovibili che si
trasformano in tracolla e
aerazioni laterali. Prezzo:
236 euro.
CHALK BAG C40 & C80
ETHER COMP CREW SS & LS
Realizzata con il tessuto Burly Double Wave
per offrire elasticità nelle 2 direzioni,
tenacia, flessibilità. Disponibile in 2 diverse
misure, per il miglior adattamento a
qualsiasi tipo di mano.
Tasca esterna con
zip; chiusura con
cordoncino; attacco
per la cintura
sagomato a
iniezione; cavatappi;
cintura in vita;
porta-pennello.
Prezzo consigliato: 25
euro (c40) e 30
euro (c80).
Leggerissima e versatile, coniuga le
performance di due tessuti tecnici: Helius (peso
piuma, traspirante, fresco al tatto) e Enduraflex
(elasticizzato in larghezza e in lunghezza,
tenace, resistente all’abrasione) per l’area delle
spalle e delle braccia. Disponibile nelle due
versioni a mezza
manica e a
manica lunga,
entrambe con
protezione
solare UPF 50+.
Prezzo
consigliato: 60
euro (SS) e 85
euro (LS).
Dopo la Diablo 10.2, Beal ha
sviluppato la Diablo 9.8
Unicore per gli arrampicatori
più esigenti. Grazie alla fluidità
della calza, la Diablo 9.8
Unicore è ancora più
performante nel recupero della
corda e nel moschettonaggio
rispetto alle corde classiche di
diametro e peso inferiore.
Questo modello è destinato
agli arrampicatori esperti e
agli assicuratori attenti, in
quanto la sua fluidità richiede
un’attenzione maggiore in assicurazione
rispetto a una corda di diametro
maggiore. Compatta e flessibile, offre
una migliore resistenza all’abrasione.
Prezzo: 187 euro (70 mt).
DISTRIBUITO DA:
4US - 0436.2731 - [email protected]
CAMP
ARMOUR
PHOTON EXPRESS MIXTE
Tecnico, confortevole e bello
da vedere, il casco
Armour si conferma best
seller della linea CAMP
dopo aver protetto già
migliaia di alpinisti e
arrampicatori dal suo lancio
avvenuto nel 2008. Casco
polivalente declinato nelle tre
diverse versioni uomo, donna e
bambino, Armour viene
rinnovato per il 2012 nell’estetica con una nuova
ampia scelta di colori. Calotta interna in EPS,
calotta esterna in ABS stampato a iniezione, fori
laterali per ventilazione, sistema di regolazione
posteriore con rotella e portalampada. Avvolgente
e confortevole, dalla grafica accattivante,
disponibile in 6 colori vivaci. Peso: 340 gr
(versione uomo).
Il rinvio CAMP Photon
Express Mixte, composto dai
moschettoni Photon (leva
diritta) e Photon Wire (leva
curva), combina numerosi
vantaggi. Funzionalità,
performance e leggerezza
sono i suoi punti di forza, al
fine di offrire un ottimo
comfort d’uso e una
maggiore sicurezza. Il
moschettone Photon
presenta leva sagomata per
facilitare l’apertura; la
versione Wire è super
leggera, maneggevole e con
una grande apertura. Misure
e peso: 11 cm-75 gr, 15 cm-78 gr,
20 cm-81 gr.
CASSIN
LASER CR
Il mix perfetto tra comfort ed ergonomia. Il
nuovo imbrago Cassin Laser CR è concepito per
l’arrampicata su lunghe vie in montagna e
l’alpinismo. Il sistema di costruzione permette
una riduzione di peso e ingombro, aumentando
al tempo stesso il comfort. Struttura portante
costituita da una fettuccia tagliata
anatomicamente al laser che garantisce
un’omogenea distribuzione del carico su tutta la
larghezza del cinturone e sui cosciali regolabili.
Interno imbottito e ricoperto in confortevole
mesh 3D per favorire l’asciugatura da sudore e
umidità, esterno in nylon anti-abrasione, cuciture
interne protette e ispezionabili. 4 porta materiali
sagomati. Peso: 410 gr.
DISTRIBUITO DA:
Dinamiche Verticali
011.2732500 - [email protected]
BLACK DIAMOND
MAGNETRON GRIDLOCK
FLIGHT
Una delle novità più
interessanti di Black
Diamond. Il moschettone
Magnetron GridLock porta i
livelli di sicurezza più in
alto dei moschettoni con
chiusura a molla disponibili
sul mercato e può essere
manovrato con una mano
sola. Il sistema conta su
bracci di chiusura magnetici
presenti nell’apertura che attirano
un inserto di acciaio presente nel naso,
creando un meccanismo forte, pulito e
affidabile in tutte le condizioni di
arrampicata.
Imbracatura ad alto
rendimento per
arrampicata sportiva o
missioni leggere, la
nuova Black
Diamond
Flight è
incredibilmente
leggera e presenta quattro agganci Mondo.
Costruita con la nuova tecnologia Dual Core
XP Construction, combina una cintura
traspirante Ognuno OpenAir e supporti per
le gambe ampi in nylon a elevata trazione,
per un comfort e una traspirabilità ottimali.
Le nuove fibbie della cintura Forged Speed
Adjust sono facili e veloci da regolare, come
anche le fibbie per la regolazione dei
supporti delle gambe TrakFIT. Gli inserti
antiabrasione Bombshell sulla cintura e i
supporti per le gambe sono 20 volte più
durevoli degli inserti in nylon standard.
DISTRIBUITO DA:
Black Diamond Equipment
+41.61.5643333 - [email protected]
CLIMBING TECHNOLOGY
ALPINE UP
GALAXY
L’assicuratore Alpine Up è
il più completo e versatile assicuratore/discensore mai prodotto,
adatto all’uso in montagna con mezze
corde, corde gemelle
ø7.7÷9 mm o corda
intera ø 8.9 ÷ 10.5 mm.
Estremamente vantaggioso,
permette la discesa in corda
doppia in modalità autobloccante e offre due modalità di assicurazione: frenata assistita manuale (modalità Click Up) e frenata manuale (modalità
Dynamic). Inoltre consente assicurazione
indipendente e autobloccante di uno o due
secondi e la possibilità di sbloccaggio e
calata progressivo sotto tensione di un
secondo. L’Alpine Up è stato progettato per
l’arrampicata in montagna e per l’alpinismo,
è semplice da utilizzare, intuitivo nelle sue
funzioni e sicuro perché a prova di errore.
Brevettato e interamente progettato e
costruito in Italia.
Casco polivalente ideale per chi si avvicina
al mondo dell’alpinismo e richiede un
casco robusto, duraturo, con un rapporto
qualità prezzo imbattibile, ma senza
rinunciare al massimo livello di
protezione. La taglia regolabile permette
di adattarsi alla testa del bambino, della
donna e dell’uomo. La calotta esterna è
realizzata in ABS. Dotato di visiera Visor
Galaxy opzionale, è disponibile nei colori
bianco, rosso, rosa e verde. Taglia
universale cm 50÷61 - in 19,5÷24. Peso:
350 gr. Certificazione: CE EN 12492:2003
UIAA.
DISTRIBUITI DA:
DISTRIBUITO DA:
C.A.M.P. - 0341.890117 - [email protected]
Aludesign - 035.783595 - [email protected]
|Numero 4 / 2012|
E9
EDELRID
BOULDER BOY
Con la nuova linea Sum 012, E9 ripropone
nella t-shirt in cotone il suo storico
personaggio, il super eroe Boulder Boy,
“protettore dei boulderisti”. Disponibile nei
colori milk, cedar e beige, con stampata
fronte retro, esprime al pieno lo spirito
creativo di E9. 100% Made in Italy.
MARGE
CABLE VARIO
Per l’estate 2012 E9 propone la canotta
donna Marge, in cotone elasticizzato.
Un’artistica composizione floreale sul davanti
rende unico e originale questo capo, mentre
sul retro i fiorellini sono stampati sulle
righine. Disponibile nei colori cedar, water,
pink. 100% made in Italy.
Il Cable Vario è il primo
set da via ferrata che consente di
adattare la resistenza di freno al
peso dell’utilizzatore. Cuore del
Cable Vario è l’innovativo
Variobrake, che consente di
modificare con precisione la resistenza
del freno rispetto al peso
dell’utilizzatore. I vantaggi sono evidenti: un
set adatto per ogni tipo di utilizzatore. In
questo modo anche per bambini e persone
di poco peso si riesce a raggiungere un
percorso di frenata di 1,2 mt e la forza
d’arresto è quella strettamente necessaria.
In questo modo si evitano gravi lesioni a
causa della mancata attivazione
dell’ammortizzatore di caduta. Ovviamente
anche il
Cable Vario non rinuncia agli
usuali dettagli Edelrid, come i
moschettoni brevettati
OneTouch, che in combinazione con le
estremità elastiche garantiscono una
maneggevolezza imbattibile nell’incastrare
e disincastrare i moschettoni, mentre il
girello integrato impedisce ai bracci di
attorcigliarsi durante il cambio di gancio.
Peso: 560 gr.
SMITH
VIPER 9,6
L’imbracatura Smith unisce massimo
comfort e peso contenuto, aprendo nuovi
orizzonti nel settore delle imbracature. La
costruzione laminata garantisce una
distribuzione ottimale del carico e del tiro, i
cosciali anatomici con inserto Mesh elastico
si adeguano al corpo come una seconda
pelle. Il sistema E-Turn aumenta
ulteriormente il comfort e la
maneggevolezza. Per aumentare la durata
del prodotto il punto di aggancio alla corda,
maggiormente sollecitato, viene
ulteriormente rafforzato con la protezione
Hytrel. La Smith è
dotata di quattro
fettucce portamateriale
asimmetriche e di
una fettuccia per il
Chalk Bag. Peso:
370 gr. Misure:
XS, S, M e L.
DISTRIBUITO DA: E9 - 0736.391022 - [email protected]
FERRINO
DREAM TIME
Crash pad con imbottitura a 3 strati che formano un sandwich
composto da 2 strati di spugna ad alta densità e uno strato di
spugna a cellule aperte. La cerniera d'unione permette
d'accoppiare i materassi anche sul lato
corto. Presenta spallacci amovibili
trasformabili in tracolla,
maniglie di trasporto,
compressioni laterali
con fibbia in alluminio
anti schiacciamento,
tappetino per la pulizia delle
scarpe. Dimensioni:
130x100x12,5 cm.
Circonferenza minuta, peso contenuto e un
handling equilibrato. La Viper è una corda
semplice che soprattutto gli arrampicatori
sportivi sapranno apprezzare. Grazie
all’aumento del volume della calza del
45%, la Viper è eccezionalmente
resistente nonostante la piccola
circonferenza. Il nuovo procedimento DuoTec
garantisce una durata maggiore e il design
inconfondibile della corda. Peso: 60 gr/m.
Lunghezze: 60 mt, 70 mt e 80 mt
(DuoTec), 50 mt, 60 mt, 70 mt, 80 mt,
200 mt e 400 mt.
DRAGON CAMS
DISTRIBUITO DA:
Panorama
0472.201114 - [email protected]
Al fine di fornire più opzioni nella gamma
dei dispositivi di assicurazione attivi, Ferrino
ha combinato alcune delle migliori funzioni
di due camme già esistenti: la collaudata
unità di testa 13,75° con il popolare stelo del
Dragon. Il risultato è un dispositivo leggero,
versatile e funzionale, perfetto per gli
scalatori che preferiscono il singolo stelo
ergonomico e che sono abituati al sistema
tradizionale di dimensionamento Ferrino,
oltre che per coloro che vogliono avere
maggiori opzioni di posizionamento. La
gamma copre gli inserimenti da 13 mm a
100 mm in nove misure colorate.
KONG
SET ARGON MIX
DISTRIBUITO DA:
Ferrino & C.
011.2230711 - [email protected]
GRIVEL
QUICK EASY GHOST
SERIE ALPHA
MAGO
Il nuovo, pratico, copri-rinvio “Quick easy
Draw 3F” di Grivel ha tre caratteristiche:
protezione, forma ergonomica,
personalizzazione. Facile da impugnare e
comodo da maneggiare, il 3F è funzionale
per assicurarsi e garantisce la corretta rigidità
al rinvio. Una vasta gamma di colori per
distinguere i propri rinvii, le misure diverse e
i differenti modelli. Il 3F protegge i rinvii
dalle abrasioni contro la roccia e allo stesso
tempo lascia le cuciture visibili per facilitare
l’ispezione.
Zaino da arrampicata, è molto utile per
piccoli carichi come scarpe per la discesa,
chiavi, acqua, snacks o indumenti da pioggia.
Presenta schienale imbottito, spallaccio
singolo in air mesh, taschino mobile.
Volume: 12 lt. Peso: 252 gr.
DISTRIBUITO DA:
Grivel
0165.843714 - [email protected]
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I due connettori di un set devono svolgere
funzioni ben diverse tra di loro: il primo,
generalmente a leva dritta, deve facilmente
entrare, ruotare ed essere estratto dal punto
di ancoraggio; il secondo deve permettere il
facile inserimento della corda. Il set Argon
Mix incarna al meglio questo concetto di
rinvio: il piccolo connettore dotato di
sistema Key Lock evita qualunque impiglio
con lo spit mentre la leva a filo di
dimensioni maggiori e dotata di ampio
passaggio favorisce l’inserimento della
corda, garantendo inoltre una durata quattro
volte superiore ai normali connettori. La
fettuccia Dyneema da 13 mm è disponibile
in varie lunghezze (12, 16, 21, 26 cm). Il
perfetto compromesso tra leggerezza e
funzionalità, facile e comodo da
maneggiare, con ottimo handling della leva.
Completamente Made in Italy. Materiale:
lega leggera d'alluminio. Passaggio corda:
21 mm di diametro. Peso: 83 gr il set
completo. Omologazione: UIAA, CE EN
12275.
VICTOR
SCARAB
Nuova imbracatura da alpinismo con ampie
imbottiture su cintura e cosciali che
garantiscono al tempo stesso il massimo
comfort di utilizzo e una grande
traspirabilità. Dotata di cintura e cosciali
regolabili con fibbie rapide, presenta 4 ampi
anelli porta-materiale. Disponibile nelle
taglie XS, S, M, L, XL, XXL, pesa 410 gr
(taglia M). Omologazione: UIAA, CE EN
12277/C.
L'unico casco
omologato per 4
sport: alpinismo,
ciclismo, equitazione,
water sports (UIAA 106,
CE EN 12492, CE EN
1078, CE EN 1384, CE EN
1385). Presenta sistema
di regolazione a rotella
Perfix System e imbottitura asportabile per
il lavaggio. Disponibile con accessorio
visiera "Visor" e nella nuova versione Pearl
Black. Dotato di agganci per lampade
frontali. Realizzato in policarbonato a
densità differenziata "in moulding system".
Misure: taglia universale da 51 cm a 62
cm. Peso: solo 245 gr.
DISTRIBUITO DA:
Kong
0341.630506 - [email protected]
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|Numero 4 / 2012|
In vetrina i modelli climbing delle collezioni
PE 2012 di alcuni tra i top brand del settore
Speciale / Prodotti
THE NORTH FACE
ALPINE PROJECT WIND JKT
Giacca a vento in tessuto ripstop, resistente
agli agenti atmosferici e perfetta per il
climbing. Si rivela molto utile in caso di freddo
nelle escursioni primaverili o estive. Il tessuto
in nylon ripstop è trattato con il rivestimento
DWR (Durable Water Repellent) per maggiore
resistenza e impermeabilità. Il cappuccio fisso
può essere regolato con una singola coulisse
per ulteriore protezione in quota. Disponibile
nelle misure S, M, L e XL. Prezzo: 150 euro.
MAMMUT
HIGHBALL PANT
Pantaloni da
arrampicata resistenti
in tessuto
elasticizzato per la
massima durabilità e
libertà di movimento,
con protezione solare
(UPF 30). Dal tassello
inguinale alla patta
con apertura in senso
inverso compatibile
con le imbragature,
fino al passante per
l’attacco della sacca
porta-magnesite,
ogni aspetto dei
pantaloni Highball è
studiato
appositamente per
semplificare
l’arrampicata.
Disponibile nelle
misure S, M, L e XL.
Prezzo: 80 euro.
DISTRIBUITO DA:
The North Face
0423.683100 - www.thenorthface.com
MILLET
ROC ASCENT TS SS
ABSOLUTE PRO 9
Corda con tripla
certificazione ideale per i
professionisti. Fluida e
compatta, molto sottile, ha
la più bassa forza d’impatto
fra le corde sul mercato,
fonte di gran sicurezza.
Progettata anche per le
lunghe vie in falesia, per
questa corda è consigliato
l’uso di guanti. Diametro 9.
Disponibile in 3 lunghezze:
50, 80 e 200 metri. Prezzo
al pubblico: da 137 euro a
530 euro.
T-shirt in cotone stretch per una maggiore
libertà di movimento. Resistente e ultracomoda, risulta perfetta per l’arrampicata
sportiva, i climbing trip e lo stile di vita Roc
Session. Prezzo al pubblico: 39 euro.
DISTRIBUITO DA: L.M.O.
0423.648281 - [email protected]
PETZL
ANGE FINESSE L+L
I rinvii Ange Finesse sono dotati dei nuovi
moschettoni Ange S e Ange L. La
tecnologia MonoFil Keylock di Petzl e il
profilo ad H assicurano a questi
moschettoni un peso ultraleggero e un
rapporto peso/resistenza ottimale.
Garantiscono anche un'eccellente durata,
come i nuovi anelli Finesse in Dyneema. I
rinvii sono dotati di protezione String S per
posizionare correttamente il moschettone
lato corda durante il moschettonaggio,
proteggendo la fettuccia dall'abrasione.
Prezzo: 23 euro.
DISTRIBUITO DA: Dinamiche Verticali
011.2732500 - [email protected]
CORAX
La Corax è l'imbracatura polivalente per
eccellenza. Con le sue due taglie si adatta a
tutte le morfologie di utilizzatori. Il comfort e
la facilità di utilizzo la destinano al maggior
numero di utilizzatori per l'arrampicata,
l'alpinismo o la via ferrata. Prezzo: 54 euro.
REALIZATION
L’evoluzione dell’imbrago da arrampicata. Il
Realization è il primo imbrago combinato con
il pantalone. Ottimo comfort grazie agli inserti
elastici per una massima libertà di movimento, facile e veloce da regolare. La struttura
dell’imbrago è fatta di una sola fettuccia
integrata al bacino e alle cosce. Il Realization è
lavabile fino a 40°. Prezzo: 199 euro.
GOLDEN ROPE
Corda da 9,5 mm in versione limitata per
festeggiare il 150° anniversario di Mammut.
Molto leggera e robusta grazie al diametro
ridotto, offre ottime performance di handling
e resistenza grazie al trattamento
COATINGfinish. Peso al metro: 58 gr.
SMART
Lo Smart è disegnato per soddisfare i bisogni
dei climbers indoor e outdoor. Frena
dinamicamente in caso di cadute accidentali
e blocca anche se l’utilizzatore esercita poca
forza. Adatto a tutti gli attuali moschettoni
HMS, può essere utilizzato con corde dal
diametro di 8,9 mm fino a 10,5 mm.
DISTRIBUITO DA: Socrep
0471.797022 - [email protected]
SALEWA
BALANCE
ROCK JIMMY
Questa canotta Salewa da
donna, realizzata in
confortevole cotone
stretch, è perfetta per
l’arrampicata. Le
spalle sono
completamente libere
nel movimento e la libertà
è accentuata dalla spallina
elastica sulla schiena.
Inoltre il tessuto di questo
capo si arricchisce grazie
all’innovativa funzione
antizanzare HealthGuard:
un particolare trattamento
di finissaggio che tiene le zanzare (e altri
insetti fastidiosi come zecche e mosche)
lontani dai capi di abbigliamento e, di
conseguenza, dalla pelle. Disponibile nelle
misure 38-50 e nei colori white e black.
Peso: 130 gr. Prezzo consigliato al pubblico:
39,90 euro.
T-shirt 100% cotone
ispirata al Rockshow.
La stampa fa leva
sul gioco di parole
Rockshow
riproducendo il volto
della mitica rockstar Jimi
Hendrix. Valore aggiunto
di questo capo
l’innovativa funzione
antizanzare
HealthGuard: un
particolare trattamento
di finissaggio che tiene
le zanzare (e altri insetti fastidiosi come
zecche e mosche) lontani dai capi di
abbigliamento e, di conseguenza, dalla
pelle. Disponibile nelle misure S-3XL e nei
colori turkish coffee, kashmir green, pagoda
e devils. Peso: 140 gr. Prezzo consigliato al
pubblico: 30 euro.
PORTA MAGNESITE
ROPEBAG
Pratico sacchetto porta magnesite con tasca
portavalori o portachiavi con chiusura a
cerniera. Possibilità di fissaggio della
spazzola per pulire la roccia; cinturino
incluso. Disponibile in brillanti varianti colore.
Peso: 100 gr. Prezzo consigliato al pubblico:
15,90 euro.
La Ropebag Salewa è una pratica
combinazione tra zaino e sacca portacorda,
dotata di spallacci e due manici per poterla
afferrare da ogni lato. Offre lo spazio
necessario per riporvi l’attrezzatura da
arrampicata e la corda. Il telo portacorda è
integrato nella sacca ed è estraibile. Inoltre
esternamente è dotato di piccole tasche
portavalori e asole
di fissaggio.
Pesa 500 gr.
Misure: 42x32
cm. Volume:
15 lt. Prezzo
consigliato al
pubblico:
29,90 euro.
DISTRIBUITO DA: Oberalp
0471.242900 - [email protected]
ARTCRAFTS International – www.artcraftsinternational.it
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Numero 4 / 2012 - Outdoor Magazine