PARKINSON: FORSE LEGATO AI GENI
CHE CONTROLLANO IL SISTEMA
IMMUNITARIO
Lunedì 4 Ottobre 2010
(News ripresa da www.disabili.com e fedelmente riportata)
Si procede anche sul versante della prevenzione: scoperta
correlazione con la vitamina D
Il morbo di Parkinson, malattia degenerativa delle strutture nervose, in
Italia colpisce circa 200 mila persone. Si tratta di una malattia idiopatica,
cioè non dovuta a cause esterne, per la quale i gruppi cellulari in grado di
facilitare il movimento vengono meno, provocando così una riduzione
della mobilità autonoma, una rigidità di tipo plastico e il tipico tremore a
riposo
Da circa vent’anni si cerca di dimostrare un’associazione tra i geni che
controllano il sistema immunitario e l’insorgenza della malattia di
Parkinson.
Recentemente un team internazionali di ricercatori coordinati da Haydeh
Payami, ricercatrice e direttrice del NeuroGenetics Research
Consortium, ha avviato una ricerca per individuare nuovi farmaci efficaci
su questo tipo di malattia. Lo studio ha analizzato 2 mila pazienti volontari
affetti da Parkinson e provenienti da centri di cura situati in diversi stati
degli Usa, e altrettanti volontari sani. La sperimentazione consiste
nell’indagine sul genoma abbinata a considerazioni su fattori clinici e
ambientali che possano influire sull’insorgenza della malattia.
In particolare l’analisi ha esaminato il legame tra varianti genetiche nella
regione dell’antigene leucocitario umano, una sorta di marchio presente
delle cellule che attiva un riconoscimento da parte del sistema immunitario
verso le cellule stesse, e una conseguente "accettazione", diversamente da
ciò che accade per visrus e batteri o cellule trapiantate.
Le molecole dell’antigene leucocitario umano aiutano anche a prevenire
un attacco da parte del sistema immunitario verso i propri stessi tessuti.
Non sempre però queste molecole funzionano in modo corretto , come nei
tragici esempi della sclerosi multipla. Partendo da questa evidenza i
ricercatori hanno tentato di osservare il possibile ruolo di infezioni,
infiammazioni e quindi processi di autoimmunità nella malattia di
Parkinson.
Questi studiosi stanno cercando di dimostrare un coinvolgimento a
livello infiammatorio anche in questo disturbo. Sarà necessario capire
con esattezza se c’è a livello immunitario un’alterazione della risposta
infiammatoria che causa la degenerazione.
I risultati di questo studio sono pubblicati sulla rivista scientifica Nature
Genetics.
Su marcatori di malattia la ricerca è invece a un punto morto, perché pare
troppo complesso individuare un marcatore specifico, visti i numerose
elementi in gioco in questa malattia.
Altri studi sono in corso, soprattutto sulle possibili terapie farmacologiche
e sui fattori di prevenzione. Pare infatti, secondo uno studio condotto in
Finlandia, che la vitamina D riduca di due terzi il rischio di insorgenza
della malattia.
Maggiori info: http://www.parkinson.it/
Rassegna stampa
a cura di N. Todisco
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