17 febbraio
Il Resto del Carlino
«Il cambio dei direttori rischia di indebolire il territorio»
«CONDIVIDIAMO l'appello lanciato nella recente Conferenza socio-sanitaria dal sindaco
Tiziano Tagliani alla comunità ferrarese, a fare squadra per difendere la sanità
provinciale». Luana Vecchi e Maurizio Camattari, referenti dei Comitati Consultivi Misti
delle aziende sanitarie, analizzano «il quadro che vede il sistema provinciale attraversare
una fase di difficile transizione, caratterizzata da una significativa riduzione di risorse e
posti letto per rientrare nei parametri di legge, e da un futuro molto incerto legato a quelle
che saranno le decisioni Regionali in materia di area vasta. Il richiamo del sindaco
scaturisce probabilmente anche dalla preoccupazione che Bologna, a causa della propria
dimensione e del maggior peso politico, possa condizionare negativamente importanti
future scelte della sanità ferrarese». Un altro elemento di preoccupazione «è che i direttori
generali delle due aziende sanitarie dopo aver svolto il compito che la Regione aveva
assegnato loro: aprire la struttura di Cona, ridurre i costi del sistema, attivare processi di
integrazione tra le due aziende, sono in questo momento dimissionari per volontà del
nuovo assessore alla Sanità, mossa che porterà verosimilmente alla sostituzione di
entrambi. In questo quadro, pensiamo che il sindaco Tagliani dovrebbe operare per
costruire la più larga adesione delle forze politiche e sociali ferraresi attorno ad un progetto
che salvaguardi e valorizzi il sistema sanitario provinciale nel futuro confronto con la
Regione proseguono la Vecchi e Camattari . Un'ipotesi di lavoro potrebbe essere quella di
radunare tutti i soggetti interessati: forze politiche, università, ordine dei medici, sindacati,
volontariato, cooperazione sociale, cittadini, in una sorta di stati generali della sanità
ferrarese. I rappresentanti delle associazioni del volontariato presenti nei quattro Comitati
Consultivi Misti: tre dell'Azienda USL e uno dell'azienda Ospedaliera-Universitaria,
impegnati per la tutela dei diritti e per la verifica della qualità dei servizi dal lato degli utenti
, potranno contribuire a dar voce ai bisogni dei cittadini, anche in presenza di una radicata
cultura di sfiducia verso le istituzioni».
«Casa della salute, organici ridotti all'osso
Basta turni massacranti per gli operatori»
COPPARO. LA FIALS non risparmia critiche al modello ferrarese degli ospedali di
comunità. A regime gli ospedali di Copparo, Comacchio e Bondeno dovrebbero assistere
20 pazienti con un organico di 11 operatori socio sanitari (oss) e 9 infermieri, mentre il
numero di pazienti a Copparo è salito a 19 e ad assisterli rimane, secondo Fials «un
esiguo e insufficiente» numero di operatori: 8 infermieri e 10 oss a copertura dei 3 turni per
365 giorni l'anno. «TACCIONO i responsabili, nonostante ad ottobre 2014, dopo 3 mesi
dall'attivazione del nuovo modello assistenziale a Copparo e Comacchio, si fossero
impegnati a riconvocare i sindacati per un monitoraggio della situazione, prima di Natale
dice Mirella Boschetti segretaria provinciale Fials A tutt'oggi nulla è stato attivato per
rendere più agevole il lavoro degli operatori e più sicura la movimentazione dei pazienti,
attrezzando i locali della Casa della salute con gli ausili necessari». Per Boschetti le
condizioni di lavoro non possono continuare così: «Gli operatori non possono più lavorare
sotto organico, non essere ascoltati nelle richieste minime e assistere in numero risicato
una tipologia di pazienti con grado di criticità paragonabile a quelli delle Rsa. Criticità
confermata nella presenza del medico di medicina generale oltre le 2 ore previste e con
più accessi giornalieri, il ricorso al 118 e alla continuità assistenziale. Infermieri e oss,
devono anche adempiere a richieste che incidono sui tempi che invece dovrebbero essere
dedicati all'assistenza dei pazienti». Fials chiede che i vertici Usl «rendano conto dello
spreco di denaro pubblico prodottosi con lo smantellamento della libera professione
assistita di Copparo, su cui erano state investite ingenti risorse e della scelta di sfrattare i
pazienti da un reparto di degenza ben attrezzata. Inoltre chiediamo tempi certi per
l'adeguamento dei locali dell'ex ospedale, degli organici ai reali bisogni assistenziali degli
utenti e della predisposizione della turnistica. Che dire della rotazione settimanale dei 10
medici di base che ritorneranno dopo un intervallo di 2 mesi e mezzo, che potrebbe anche
dilatarsi se altri dei 29 medici dell'Unione dovessero aderire?».
La Nuova Ferrara
Competenti. E non ripartano da zero»
Competente». E «buon conoscitore del territorio e della sanità locale». Ecco il profilo ridotto all’osso dei
futuri manager di Asl e azienda ospedaliera, il minimo comun denominatore su cui
convergono oggi le aspettative di molti amministratori locali. Requisiti che ammettono
anche qualche variazione sul tema. Come quelle indicate dal sindaco di Comacchio,
Marco Fabbri. Che non si accalda più di tanto se gli si chiede un parere sull’argomento ma
si dice convinto che a guidare le aziende sanitarie dovranno essere tecnici capaci con un
curriculum di tutto rispetto, «la meritocrazia innanzitutto». Ma dovranno mostrare anche
«ampie vedute», che sembra un attributo indispensabile per chi dovrà sbrogliare la
matassa della sanità comacchiese, con una parte dell’ex San Camillo occupato ad
oltranza da rappresentanti dei comitati civici. «Niente politica nè politici», aggiunge Fabbri
e non dice, tracciando questo limite, se pensa a qualcuno dei nomi circolati in questi
giorni. Aggiunge solo che «una consultazione del territorio da parte di chi ha la
responsabilità di scegliere i nomi è auspicabile». Su questo auspicio si allinea anche il
sindaco di Copparo, Nicola Rossi. «Vorremmo poter dire la nostra - spiega il primo
cittadino del Comune che negli ultimi due anni ha perso il suo ospedale - e sarebbe
veramente un errore grave essere coinvolti a giochi fatti. Copparo non ha più il S.
Giuseppe, ma ha una Casa della Salute che sta diventando un segno di identità
importante consegnandoci un ruolo da protagonisti nella nuova organizzazione della
sanità locale». Il lavoro fatto dai due direttori generali uscenti (Paolo Santari, all’Asl, e
Gabriele Rinaldi al Sant’Anna) ha partorito «un piano che prevede diversi passaggi fino al
2016. Noi speriamo che i nuovi manager non debbano ripartire da zero». Se poi
«conoscono bene il territorio e le aziende sanitarie, credo che questo sia da considerare
un vantaggio e non uno svantaggio». Maria Teresa Romanini, sindaco di Lagosanto, dove
si trova l’ospedale del Delta, usa quasi le stesse parole. Continuità con le linee di
programmazione già impostate e buona conoscenza del territorio sono caratteri che anche
lei vorrebbe riconoscere nei futuri amministratori. Come Antonio Fiorentini, il sindaco di
Argenta, che alla Regione suggerisce di «consultare il territorio, per tastare il polso dei
problemi e delle aspettative locali, e di non ignorare l’esigenza di dare continuità a quanto
è stato deciso e avviato. Ferrara vuole assumersi una parte delle responsabilità e una
persona che conosce bene la sanità e il territorio sarebbe una buona scelta». Da qualche
mese tra il Po, il Reno e il mare è Tiziano Tagliani, il sindaco di Ferrara, a fare da cerniera
con gli altri amministratori locali, sia come presidente della Provincia che come presidente
della Conferenza socio-sanitaria territoriale. «Questo non è il momento di lanciare dei
nomi, perchè è solo un modo di bruciarli», commenta secco. L’opzione di mantenere
inalterato l’assetto attuale (Saltari-Rinaldi), ricorda, si è arenata di fronte alla volontà «già
espressa dall’assessore regionale di procedere a un rinnovamento complessivo dei
direttori». «Noi con i direttori attuali - ci tiene a chiarire - abbiamo collaborato, si è definito
un modello di rete con al centro l’azienda Sant’Anna e attorno altre strutture altrettanto
importanti: ospedali, Case della Salute, medicina del territorio, etc. C’è una
programmazione impostata, non credo che dovremmo riprendere il discorso da capo, nè
potremmo accettare ipotesi di fusioni o spezzettamenti di cui si è parlato in questi mesi.
Ma vogliamo anche mantenere e sviluppare le nostre peculiarità». Piero Lodi, il sindaco di
Cento, volge lo sguardo indietro e riconosce «che il mandato che si sta per concludere ha
portato al risanamento dei conti delle aziende accendendo proteste e focolai, ma solo
dove bisognava compiere scelte difficili e necessarie. Oggi un percorso è stato avviato e
sono convinto che in Regione nessuno pensi di imporre scelte che non tengano in
considerazione quanto è stato fatto e le esigenze di questa provincia».
Salute donna, al via gli incontri
CODIGORO È partita con grande interesse e seguito la prima edizione del seminario
“Salute Donna”, organizzato dall’assessorato alle Pari Opportunità di Codigoro, distretto
Sud Est dell’Asl Salute Donna ed Udi Ferrara circolo di Codigoro. «Si tratta - ha detto
l’assessore codigorese alle Pari Opportunità, Graziella Ferretti - di un percorso di
informazione gratuito per donne e uomini con l'obiettivo di approfondire alcuni temi utili a
preservare un adeguato livello di salute. Conoscere gli strumenti che la sanità mette a
disposizione e come accedervi è il primo passo nella direzione della salvaguardia della
salute, come bene primario nella vita e nella società. Un seminario che si sviluppa
utilizzando un linguaggio comune e di veloce apprendimento». Gli appuntamenti di questo
primo seminario sono sei, la partecipazione è gratuita e si tengono ogni sabato mattina,
fino al prossimo 14 marzo, alle 9.30 alla sala conferenze della Biblioteca Bassani, che si
trova all'interno del Palazzo del Vescovo di Codigoro. Alle conferenze si può partecipare
liberamente e gratuitamente ma è gradita la pre iscrizione ad [email protected],
oppure per informazioni chiamare lo 0533-729571/574/506. Il prossimo appuntamento è
per sabato 21 febbraio con “Cardiopatia nelle donne: prevenzione e diagnosi, stili di vita”,
interverranno i medici Michele Patruno, cardiologo e Sergio Fanti, ginecologo. Il 28
febbraio con i medici ginecologi Cinzia Martellossi ed Alberto Beccari si parlerà di “Lo
screening per la prevenzione dei tumori del collo dell’utero”, interverrà anche la dottoressa
Chiara Pavani, coordinatrice del centro Salute Donna, distretto Sud Est, Asl Ferrara. Il 7
marzo con la psicologa Cristina Meneghini si parlerà di “Depressione Post Partum” ed il 14
marzo il seminario sarà incentrato su “Ricerca dei farmaci equivalenti”, con interventi di
Loredana Bondi e Lorena Vecchi di Udi Ferrara.
Scarica

Il Resto del Carlino - Ordine dei medici chirurghi e odontoiatri della