Mentre Eumeo e
Odisseo discutevano, un
cane, Argo, cane che
Odisseo aveva allevato,
alzò il capo e le orecchie
e si diresse da Odisseo.
Un tempo lui cacciava
lepri, daini e capre. Ora
che però il suo padrone
non c’è, dorme sul
letame da concime pieno
di zecche, finchè i servi
non lo tolgono da lì
perché dovevano usare
il letame per concimare i
campi
Quando Argo vide Odisseo
incominciò a scodinzolare,
ma lui girò lo sguardo da
un’altra parte. Mentre fece
ciò, gli cadde una lacrima
ma Odisseo non si fece
scorgere. Poi, facendo finta
di niente, chiese ad Eumeo
di chi era quel cane.
Eumeo rispose che era di
Odisseo e che una volta
quel cane nei boschi era
eccellente nel seguire le
tracce degli animali e
nel cacciarli, ma ora che
il suo padrone è morto
lontano nessuno più si
prende cura di lui.
Disse anche che i servi
non lavorano se i
padroni non danno
ordini . A questo punto
la moira nera colse
Argo, che morì quando
ebbe visto il suo padrone
dopo venti anni.
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"Argo" dall`Odissea di Omero