IL PROGETTO D’IMPRESA
NATI - MORTALITA’ DELLE IMPRESE IN BASILICATA
(2000 – 2003)
3000
2859
2718
2875
2615
2500
2199
2078
2000
2166
1753
Iscrizioni
Cancellazioni
Saldi
1500
1106
1000
679
640
499
500
0
2000
2001
2002
2003
Fonte: Elaborazione propria su dati dell’osservatorio economico della Basilicata
NATI - MORTALITA’ DELLE IMPRESE PER PROVINCIA
(Valori semestrali: 1° Semestre 2004)
1000
978
881
900
800
700
600
509
500
Matera
Potenza
393
400
300
116
200
97
100
0
Iscrizioni
Cancell.
Saldo
Fonte: Elaborazione propria su dati dell’osservatorio economico della Basilicata
LA BASILICATA VANTA UN’ELEVATA “DENSITÀ
IMPRENDITORIALE”
N° Imprese per 100 ab.
Basilicata
Mezzogiorno
Italia
10,4
9,2
10,1
Percettori di reddito d’impresa
su pop.(%)
Fonte: Osservatorio economico della Basilicata
Basilicata
Mezzogiorno
Italia
27,6
24,9
26,4
IL PROFILO DEI NUOVI IMPRENDITORI:
oltre 35 anni 41%
giovani 59%
donne 34%
Fonte: Osservatorio economico della Basilicata
uomini 66%
LA NUOVA IMPRENDITORIA GIOVANILE E FEMMINILE: I
SETTORI “PREFERITI”
Servizi sociali e personali
Turismo
Industria manifatturiera
Trasporti
Servizi alle imprese
% di giovani tra
i neo-imprenditori
e ….
Servizi sociali e personali
Agricoltura
Servizi alle imprese
Turismo
Commercio
59
44
40
36
34
Fonte: Osservatorio economico della Basilicata
% di donne
75
71
71
67
65
TRATTI CARATTERIALI E MOTIVAZIONI DELL’IMPRENDITORE
 Desiderio di realizzare qualcosa con le proprie forze
 Predilezione per attività che assicurino risultati tangibili
 Capacità di sostenere duri ritmi di lavoro
 Bisogno di autonomia
 Fiducia nelle proprie capacità di controllare gli eventi esterni
 Moderata propensione al rischio
 Moderato bisogno di affiliazione
 Rapporto distaccato con il potere creatività e tendenza verso
la trasgressione e la ribellione
 Capacità di leadership
Creazione d’impresa e sviluppo dell’autoimprenditorialità
ASPETTI CONTRARI AL DIVENTARE IMPRENDITORE
 Rinunciare alla possibilità di un posto di lavoro sicuro
 Rischiare di perdere i propri risparmi ed, eventualmente, anche il denaro riveniente
da prestiti
 Accettare nella fase iniziale dell’iniziativa un reddito probabilmente inferiore rispetto
a quello assicurato da un lavoro dipendente
 Carico di responsabilità
 Possibilità di dover decidere contro il proprio senso morale o i propri sentimenti
 Rischiare quotidianamente che una causa (incendio, nuova tecnologia, fallimento di
un cliente importante) esterna possa distruggere o danneggiare quanto realizzato
 Coinvolgimento totale nel lavoro con difficoltà a lasciare in azienda i problemi legati
alla gestione
 Tempi di lavoro irregolari con riduzione del tempo libero
 Disponibilità a svolgere inizialmente qualsiasi tipo di mansione a partire dalle più
umili
 Problemi con
imprenditoriale.
la
propria
famiglia
nel
caso
di
insuccesso
dell’iniziativa
ASPETTI FAVOREVOLI AL DIVENTARE IMPRENDITORE
 Realizzare il progetto che si è sempre sognato
 Disporre a piacimento del proprio tempo libero e delle proprie capacità
 Avere il proprio destino nelle proprie mani
 Trovarsi al vertice di una impresa importante
 Godere di un livello di reddito che il lavoro dipendente non potrà mai
assicurare
 Possibilità di diventare famoso e potente
 Nessun rischio di prevaricazioni nella struttura aziendale
 Nessuna possibilità di sottostare agli ordini di superiori irragionevoli,
ingiusti o disonesti.
LE PRINCIPALI CAUSE DI INSUCCESSO
Motivazioni personali insufficienti o economicamente non valide
Incapacità di coalizzare un valido gruppo imprenditoriale
Mancato coinvolgimento di collaboratori chiave
Incapacità di realizzare alleanze strategiche
Problemi tecnici sul prodotto
Scarsa attenzione agli aspetti economico-finanziari
Scarsa conoscenza del mercato e del comportamento di acquisto
della clientela
Sottovalutazione dei tempi necessari per l’introduzione del
prodotto sul mercato
Previsioni di vendita errate
Sottovalutazione del fabbisogno finanziario, in particolare di
quello generato dal capitale circolante
Sottovalutazione dei problemi operativi
Controllo finanziario e amministrativo inadeguato
LA RICERCA DI UN’OPPORTUNITA’
Non si è ancora deciso la direzione da prendere. Si può
cominciare a individuare possibili opportunità in modo più
sistematico:
 Prestando attenzione alle storie di successo
 Lavorando sui propri interessi
INNOVARE O IMITARE?
Una nuova impresa per avere successo non sempre deve basarsi
su idee innovative ed originali anche se la capacità di innovare dà
a qualsiasi impresa una marcia in più rispetto alla concorrenza.
Creazione d’impresa e sviluppo dell’autoimprenditorialità
LE FONTI DI OPPORTUNITÀ INNOVATIVE
 L’evoluzione scientifica e tecnologica
 L’evoluzione demografica e sociale
 L’evoluzione in atto nelle risorse naturali e ambientali
 Gli “anelli mancanti”
Creazione d’impresa e sviluppo dell’autoimprenditorialità
DALL’IDEA ALLA MISSION
MERCATO
MERCATO
PRODOTTO
STRUTTURA
Dalla vision………
alla
PRODOTTO
STRUTTURA
Formula imprenditoriale
LA FORMULA IMPRENDITORIALE
IMPORTANTE!
Per realizzare un progetto d’impresa che possa sperare di avere
successo è indispensabile mettere a punto la formula imprenditoriale
che sappia mettere insieme con coerenza: quello che intendete offrire
(il sistema di prodotto/servizio), a chi lo volete offrire (il mercato
prescelto) le modalità per offrirlo (la struttura aziendale).
Concorrenza
Gli elementi della
formula
imprenditoriale-
Mercato
A CHI
Sistema Prodotto
COSA
Sistema Aziendale
COME
LA FORMULA IMPRENDITORIALE : IL SISTEMA PRODOTTO
 Caratteristiche materiali del prodotto o servizio (qualità intrinseca,
livello tecnologico, affidabilità)
 Gamma dei prodotti o servizi offerti
 Livello e modalità di applicazione del prezzo
 Elementi immateriali (prestigio, eleganza, sicurezza)
 Servizi collaterali (tempi di consegna, assistenza pre e post-vendita,
altri servizi periferici)
 Tempi e modalità di pagamento
 Condizioni di trasporto
 Garanzie e assicurazioni
Creazione d’impresa e sviluppo dell’autoimprenditorialità
LA FORMULA IMPRENDITORIALE : IL MERCATO
 Dimensioni del MERCATO: né troppo ampio né troppo ristretto
 La quota di MERCATO
 MERCATO e concorrenza
Creazione d’impresa e sviluppo dell’autoimprenditorialità
LA FORMULA IMPRENDITORIALE : LA STRUTTURA
 Elementi materiali (immobili, macchinari e impianti, automezzi ecc…)
 Risorse finanziarie
 Variabili organizzative
Competenze e conoscenze
 Risorse umane e clima aziendale
 Immagine aziendale
 Legami con altre imprese
Creazione d’impresa e sviluppo dell’autoimprenditorialità
LA STRATEGIA SOCIALE
 I lavoratori e le loro associazioni
 I conferenti capitali di prestito e capitale proprio
 Le associazioni ecologiste
 Le associazioni dei consumatori
 Le associazioni religiose
 I partiti politici
 Gli enti pubblici
 La collettività in genere
Creazione d’impresa e sviluppo dell’autoimprenditorialità
RELAZIONI TRA AMBIENTE GENERALE, SETTORE E IMPRESA
AMBIENTE
GENERALE
Ambiente
economico
Ambiente
sociale
COMPETIZIONE
SETTORE
MKT LAVORO
MKT
APPROVVI
GIONAMEN
TI
IMPRESE
DI
SETTORE
MKT
DI
SBOCCO
MKT FINANZIARIO
Ambiente
tecnologico
Ambiente
politico
Ambiente
legislativo
I FATTORI DELL’AMBIENTE GENERALE
Fattori
economici
Fattori
sociali
Fattori
politici
Fattori
normativi
Fattori
tecnologici
Livello
Sviluppo
economic
o
Popolazio
ne
Forma di
governo
Giurisprude
nza
Innovazione
di
processo
Livello di
infrastrutt
ure
Costumi
Ideologia
politica
Efficacia del
sistema
legale
Innovazione
di
prodotto
Risorse
naturali
Prodotto
Nazionale
Lordo
Reddito
pro-capite
Politica
fiscale
Inflazione
Tassi di
interesse
Costo del
Lavoro
Gruppi
sociali
Status
symbol
Stabilità di
governo
Forza dei
gruppi di
opposizion
e
Clima
politico e
sindacale
Politica
estera
Trattati
internaziona
li
Normativa
nazionale
Normativa
regionale
Fattori
fisici
Clima
Innovazione
Organizzativ
a
Fattori
culturali
Fattori
religiosi
Valori e
credenze
Credenze
religiose
Linguaggi
o
Sviluppo
reti
bibliotech
e
Presenza
Circoli
culturali
GLI ELEMENTI DELL’AMBIENTE INTERNO
Organizzazione
Personale
Marketing
Produzione
Finanza
• Rete di
comunicazione
• Relazioni
industriali
• Segmentazione
•Layout impianti
•Liquidità
• Prezzo
• Ricerca e
sviluppo
• Profittabilità
• Struttura
organizzativa
• Esempi di
successo
• Gerarchia degli
obiettivi
• Politiche, procedure
e ruoli
• Abilità dei
manager
• Criteri di
selezione
• Programmi di
formazione
• Sistema di
valutazione
• Sistema
premiante
• Turnover e
assenteismo
• Prodotto
• Promozione
• Distribuzione
• Livello
tecnologico
• Selezione dei
materiali
• Controllo delle
scorte
• Utilizzo dei
subfornitori
• Turnover dei
capitali
• Opportunità di
investimento
I CONTENUTI DELLA BUSINESS IDEA
Prodotto/Servizio offerto: ciò che la nuova iniziativa intende offrire ai
propri clienti
Mercato servito: tipologia di clienti della nuova impresa (segmenti ed
aree geografiche)
Tecnologia: soluzione tecnologica ritenuta più adeguata alla produzione
di un bene o alla erogazione del servizio
Obiettivi e filosofia aziendale: valori e finalità che muovono i promotori
verso la creazione della nuova impresa
Immagine aziendale: messaggio che l’azienda vuole trasmettere al
mercato
Creazione d’impresa e sviluppo dell’autoimprenditorialità
PERCORSO LOGICO DALL’IDEA AL BUSINESS PLAN
IDEA
PRE-VERIFICA INFORMALE
NO
STOP
SI
ANALISI DEL
SETTORE
DEFINIZIONE
BUSINESS IDEA
CONFIGURAZIONE DEL
PRODOTTO SERVIZIO
BUSINESS
PLAN
IL BUSINESS PLAN
Il Business Plan (definito anche “Studio di fattibilità” o “Piano
strategico d’impresa”) rappresenta lo strumento operativo
necessario per presentare in maniera organica ed efficace un’idea
imprenditoriale, al fine di pianificarla, analizzarla nei suoi punti critici
e valutarla in tutte le possibili ricadute.
E’ un documento di programmazione da sottoporre ai potenziali soci
per convincerli a finanziare l’iniziativa o agli istituti di credito per
avviare un rapporto.
Come tale la sua stesura deve configurarsi come un processo
iterativo che richiede nel tempo una revisione del documento ed un
continuo aggiornamento delle strategie adottate.
Un Business Plan efficace deve convincere il potenziale investitore
che si è individuato un prodotto/servizio ad alto potenziale e che il
gruppo imprenditoriale possiede le capacità manageriali necessarie
per sviluppare l’iniziativa.
IL PROGETTO D’IMPRESA O BUSINESS PLAN
1°
CONVINCENTE
PROGETTO
D’IMPRESA
2°
CREDIBILE
1. Convincere noi stessi della validità dell’iniziativa
2. Essere credibili nei confronti di eventuali finanziatori
DEVE CONTENERE DATI OGGETTIVI
UTILIZZI DEL BUSINESS PLAN
In generale i vantaggi derivanti dalla formulazione di un
business plan possono essere esaminati da due punti di vista:
1. Punto di vista dell’imprenditore
2. Punto di vista del finanziatore
Nel primo caso consente di valutare ex ante gli effetti delle
possibili scelte alternative, nonché di quantificare le risorse
umane e finanziarie necessarie per lo sviluppo dell’iniziativa.
Nel secondo caso è la principale fonte di informazioni su cui
basare le decisioni di investimento.
Ad attività avviata è anche un primo strumento di verifica
gestionale in quanto consente di valutare i risultati dell’impresa
nel tempo, e di apportare, sulla base degli scostamenti rilevati,
le conseguenti azioni correttive.
STRUTTURA DEL BUSINESS PLAN
 Sintesi del progetto imprenditoriale
 L’impresa
 Il gruppo imprenditoriale e le posizioni chiave
 La formula imprenditoriale
 Il Mercato di sbocco
 La concorrenza
 I Mercati di approvvigionamento
 Il Prodotto/Servizio
 La commercializzazione
 Il Patrimonio tecnico-industriale
 Aspetti organizzativi
 Il Network
 Le proiezioni economico – finanziarie
 I rapporti con il destinatario del Business Plan
 Allegati
PERCORSO ITERATIVO DEL BUSINESS PLAN
IDEA
COMPAGINE
MERCATO
PIANIFICAZIONE
TECNICO
ORGANIZZATIVA
PIANIFICAZIONE
ECONOMICO
FINANZIARIA
IL BUSINESS PLAN : L’IDEA
IDEA
PRODOTTO
SERVIZIO
CLIENTELA
SETTORE
ECONOMICO
Vengono esaminati tre aspetti:
1. L’Idea
2. La compagine sociale
3. I requisiti di accoglibilità
IL BUSINESS PLAN : LA COMPAGINE SOCIALE
MOTIVAZIONI
•Desiderio di raggiungere il benessere
economico e di affermare se stessi
•Predilezione per attività che
assicurino risultati tangibili
COMPETENZE
•La necessità di trovare uno sbocco
lavorativo
Il livello di scolarità e/o le
esperienze lavorative dei promotori •Bisogno di autonomia
debbono coprire:
•Fiducia nelle proprie capacità di
controllare gli eventi esterni
•L’area commerciale e di MKT
•L’area tecnico-produttiva
•L’area amministrativa
•Capacità di leadership
•La conoscenza del processo
produttivo
•L’opportunità del mercato
IL BUSINESS PLAN : I REQUISITI DI ACCOGLIBILITA’
L’età non costituisce ostacolo all’avvio di una
iniziativa imprenditoriale, però è requisito
soggettivo indispensabile per poter beneficiare
delle leggi sulla imprenditorialità giovanile (Legge
95/95 – Legge 236/93)
I requisiti di accoglibilità dovranno essere
analizzati in relazione alla fonte di finanziamento
che
si
vuole
utilizzare
per
l’iniziativa
imprenditoriale.
IL BUSINESS PLAN : IDEA COMPAGINE
Si
prosegue
nel
percorso
Nel caso di:
Carenza di competenze della compagine
Rafforzamento della sua struttura.
Non rispondenza dei requisiti di accoglibilità per la
fonte di finanziamento prescelta
Rivedere la linea strategica dell’iniziativa attraverso la
modifica di alcuni aspetti dell’idea di partenza oppure
trovare altre fonti di finanziamento.
IL BUSINESS PLAN : IL MERCATO
FATTURATO
90
80
70
60
Sud
Centro
Nord
50
40
30
20
10
0
1° Trim. 2° Trim. 3° Trim. 4° Trim.
E’ necessario definire:
 La gamma dei prodotti /servizi
 Il Mercato in cui si intende operare e la sua quantificazione
 La struttura commerciale e le relative attività promozionali
IL BUSINESS PLAN : IL MERCATO
COSA PRODURRÒ
DOVE LO VENDERÒ
?
PERCHÉ LO VENDERÒ
CON CHI MI CONFRONTERÒ
A CHI LO VENDERÒ
COME LO VENDERÒ
A QUANTO LO VENDERÒ
IL BUSINESS PLAN : IL MERCATO
Cosa produrrò? (Descrizione del prodotto: tecnologia, innovazione,
qualità, applicazioni e funzione d’uso, esigenze che soddisfa, fase del ciclo
di vita).
Dove lo venderò? (Aree geografiche).
A chi lo venderò? (Destinatari finali, gruppi di clienti e loro tipologia)
Come lo venderò? (Pubblicità, promozione, distribuzione)
A quanto lo venderò? (Scelte strategiche per la determinazione del prezzo
finale: prezzi orientati al mercato, ai costi o alla concorrenza).
Con chi mi confronterò? (Analisi dell’offerta: chi sono i concorrenti,
quanti sono, dove sono localizzati, le loro caratteristiche, andamento delle
loro attività, loro strategia di promozione, pubblicità, distribuzione e
prezzo).
Perché lo venderò? (Descrivere i vantaggi competitivi: cosa offro di più
e di diverso rispetto alla concorrenza).
IL BUSINESS PLAN : IL MERCATO – CLASSIFICAZIONE DEI BENI
Prodotti/Servizi
Beni industriali/Beni di consumo
Beni di consumo immediato/Beni durevoli
Commodities/Beni differenziabili
Beni di lusso/Beni di prima necessità
Beni soggetti/non soggetti alla moda
Beni di recente introduzione/Beni maturi
Beni a consumo costante/Beni stagionali
IL BUSINESS PLAN : IL MERCATO – CICLO DI VITA DEL PRODOTTO
Fasi
Vendite
Introduzione
Sviluppo
Maturità
Declino
Tempo
Creazione d’impresa e sviluppo dell’autoimprenditorialità
IL BUSINESS PLAN : IL MERCATO – PROCESSO DI ACQUISTO
VARIABILI ESTERNE
VARIABILI INDIVIDUALI
COMPORTAMENTO
 Cultura
Classe sociale
STIMOLI
Sensibilità all’influenza del
gruppo di appartenenza
Motivazioni
Personalità
Fattori cognitivi
Creazione d’impresa e sviluppo dell’autoimprenditorialità
ACQUISTO
IL BUSINESS PLAN : IL MERCATO – RUOLI NEL PROCESSO DI ACQUISTO
 INIZIATORE (colui che per primo manifesta il bisogno)
 INFLUENZATORE (condiziona la scelta del tipo di prodotto e della marca)
 DECISORE (decide cosa , quanto, dove e quando comprare)
 ACQUIRENTE (compie l’atto di acquisto)
 UTILIZZATORE (colui che utilizza il prodotto)
Influenzatore
Studio Prodotto
Messaggio
Decisore
Utilizzatore
IL BUSINESS PLAN : IL MERCATO
MERCATO OK
TECNICO
ORGANIZZATIVO
Nel caso contrario possono esserci delle carenze che
richiedono opportune azioni correttive.
Le carenze possono essere di due tipi:
1. Carenze legate ai dati provenienti dalla ricerca di mercato
2. Carenze legate alle competenze necessarie per vendere il
prodotto.
IL BUSINESS PLAN : ASPETTI TECNICO - ORGANIZZATIVI
OBIETTIVI:
Dimensionamento
Proporzionamento
MEZZI
RISORSE
Per realizzare tali obiettivi è necessario rispondere alla
seguente serie di domande:
 Quali saranno le mie strategie produttive?
 Quale sarà il ciclo produttivo?
 Quale sarà l’organizzazione della mia azienda?
 A quali costi produrrò?
 Quale sarà il margine che rimarrà?
IL BUSINESS PLAN : ASPETTI TECNICO - ORGANIZZATIVI
FLOW CHART
LAY OUT
MATERIALI TEMPI
AMBIENTI MEZZI
Definizione strategia produttiva: make or buy
Definizione processo produttivo
Dislocazione ottimale dei mezzi di lavoro
IL BUSINESS PLAN : ASPETTI TECNICO - ORGANIZZATIVI
DIREZIONE
AREA COMMERCIALE
AREA AMMINISTRATIVA
AREA PRODUZIONE
L’organizzazione dell’azienda richiederà un’attenta analisi dello
organigramma funzionale, per determinare le risorse sia
interne che esterne del sistema aziendale riguardanti le aree:
Commerciale
Tecnico-produttiva
Amministrativa
IL BUSINESS PLAN : ASPETTI TECNICO - ORGANIZZATIVI
COSTI
ONERI
INDUSTRIALI
MATERIALI
MANODOPERA
Costi di Produzione:
• Quantificare manodopera diretta e indiretta
• Quantificare gli oneri industriali, cioè tutti quei costi aziendali non
univocamente
addebitabili
al
singolo
prodotto,
ripartendoli
proporzionalmente su tutta la gamma dei prodotti
• Individuare materiali diretti e indiretti
Identificati i costi di produzione noto il prezzo di vendita avremo il MARGINE
di ciascun prodotto o servizio, che dovrà avere valore positivo, in modo da
coprire anche quei costi esterni al processo produttivo, in questa fase non
ancora calcolati (oneri finanziari, ecc.).
IL BUSINESS PLAN : ASPETTI TECNICO - ORGANIZZATIVI
% DI SCARTO
COMPLESSITA’
MANUALITA’
PROCESSO
Occorrerà tener presente che la
produttività della manodopera
sarà legata all’esperienza
acquisita; sarà perciò
opportuno stimare una
percentuale di disefficienza,
tipica dell’avviamento di una
nuova attività produttiva.
ESPERIENZA
Disefficienza Aziendale
15
10
%
5
0
1°
2°
anni
3°
IL BUSINESS PLAN : ASPETTI TECNICO - ORGANIZZATIVI
CARENZE
MARGINE
COMPETENZE
Margine non soddisfacente:
1. Costi del prodotto elevati a causa di:


volumi di produzione troppo bassi – Attività: Prevedere un
incremento di produzione attraverso ulteriore verifica dati sul
Mercato.
inadeguato dimensionamento mezzi e proporzionamento delle
risorse – Attività: Rivedere il processo produttivo per contenere i
costi. Revisione dati Tecnico - Organizzativi
2. Prezzi di vendita non remunerativi (corretto dimensionamento dei
mezzi e delle risorse). Attività: Verifica dati Mercato
Carenti competenze tecnico-organizzative- Attività: rafforzare la
compagine sociale
IL BUSINESS PLAN : ASPETTI TECNICO - ORGANIZZATIVI
TECNICO
ECONOMICO
OK
ORGANIZZATIVO
FINANZIARIO
Si passa al successivo capitolo dopo aver eliminato
le carenze rilevate, quantificato correttamente:
 i costi di produzione
 gli investimenti necessari
 le risorse umane con i loro profili professionali
e convalidato il fatturato precedentemente definito
nel capitolo del mercato.
IL BUSINESS PLAN : ASPETTI ECONOMICO - FINANZIARI
OBIETTIVI
REDDITIVITA’
CAPACITA’ FINANZIARIA
La valutazione economico – finanziaria verifica:
 La redditività dell’iniziativa
La capacità di sostenerla dal punto di vista finanziario
E’ necessario redigere i seguenti documenti:
• Conto economico previsionale per una serie di anni
• Situazione patrimoniale previsionale per una serie di anni
• Prospetto del flusso di cassa previsionale per una serie di anni
IL BUSINESS PLAN : ASPETTI ECONOMICO – FINANZIARI – Predisposizione del Piano
Economico-finanziario Diagramma di flusso
DATI ED IPOTESI DI INPUT
 Piani operativi
di 1° livello:
• Piano di MKT
• Piano di
produzione
 Piani operativi
MODULI DI CALCOLO
 Analisi degli
investimenti
 Costo del
personale
 Ricavi/Costi
operativi
ELABORATI DI OUTPUT
 Conto
Economico
 Stato
patrimoniale
 Flussi di
cassa
di 2° livello:
• Piano degli
investimenti
• Piano del
personale
 Oneri
finanziari
 Imposte e
tasse
 Indici di
redditività
IL BUSINESS PLAN : ASPETTI ECONOMICO - FINANZIARI
STATO PATRIMONIALE
31 Dicembre
Lo Stato patrimoniale è la fotografia dell’azienda ad una certa data.
Riflette le decisioni di investimento e di finanziamento. E’ costituito
da due sezioni:
1.
ATTIVITÀ, tutto quanto l’azienda possiede ad una certa data di
riferimento (Immobilizzazioni, magazzino e crediti, cassa e
banca). Indicano come sono stati investiti i capitali dell’azienda.
2.
PASSIVITA’, rappresentano i mezzi necessari per possedere i
beni riportati nelle attività (Mezzi di terzi, Mezzi propri ). Indicano
le fonti di finanziamento dell’azienda.
Le immobilizzazioni sono beni destinati a permanere in azienda per più
esercizi. Possono essere: tecniche (terreni, fabbricati, impianti,
macchinari, attrezzature); immateriali (brevetti, marchi); finanziarie
(partecipazioni finanziarie in altre attività)
IL BUSINESS PLAN : ASPETTI ECONOMICO - FINANZIARI
E’ necessario che ci sia un giusto equilibrio tra mezzi propri e mezzi di
terzi per evitare:
•Proprietà azienda nelle mani dei finanziatori esterni
•Oneri finanziari elevati, quindi ulteriori costi
Verificare la capacità di sostenere finanziariamente l’iniziativa significa
accertare che l’insieme dei mezzi propri e dei mezzi di terzi coprano le
attività, fermo restando un giusto equilibrio tra questi elementi.
IL BUSINESS PLAN : ASPETTI ECONOMICO - FINANZIARI
STATO PATRIMONIALE
ATTIVITA’
PASSIVITA’
•Terreni
•Fabbricati
•Impianti, Macchinari, Attrezzature
•Giacenze M.P.
•Giacenze S.L.
•Giacenze P.F.
•Crediti verso clienti
•Banche attive
•Cassa
Totale Attività
•Capitale sociale
•Riserve
•Fondo Ammortamento
•Fondo Indennità licenziamento
•Fondo imposte e tasse
•Mutuo Sviluppo Italia
•Debiti verso fornitori
•Banche passive
•Utile
Totale Passività
IL BUSINESS PLAN : ASPETTI ECONOMICO - FINANZIARI
CONTO ECONOMICO – Esercizio 200.
COSTI
RICAVI
•Materie Prime
•Personale
•Spese generali industriali
•Spese generali amministrativi
•Spese generali commerciali
•Interessi passivi
•Imposte e tasse
•Ammortamenti
Ricavi Netti
•Totale costi
•Utile
•TOTALE
TOTALE
Il conto economico descrive i COSTI sostenuti ed i RICAVI conseguiti
imputabili all’esercizio, mettendo in evidenza il RISULTATO ECONOMICO.
E’ rappresentato da due sezioni:
• Costi
• Ricavi
IL BUSINESS PLAN : ASPETTI ECONOMICO - FINANZIARI
COSTI
FISSI
•Restano costanti al variare del Volume di
Produzione
•Sono costi della struttura aziendale
•Non dipendono dalle decisioni attuali
dell’imprenditore in quanto sono originati da
decisioni prese in passato, anche se determinano
effetti economici irreversibili sull’esercizio in
corso e su quelli futuri (manodopera indiretta,
impiegati tecnici, illuminazione, riscaldamento,
ammortamenti, impiegati amministrativi e
commerciali, spese postali, telefoniche, interessi
passivi su mutui, viaggi, rappresentanze, spese
pubblicitarie)
VARIABILI
•Variano al variare del Volume di
Produzione
•Sono costi di prodotto
•Dipendono dalle decisioni attuali
dell’imprenditore( materie prime,
manodopera diretta, materiale di
consumo forza motrice, interessi
passivi di c/c, provvigioni a
rappresentanti, imposte e tasse)
COSTI INDUSTRIALI – strettamente legati al processo produttivo
COSTI COMMERCIALI – legati alla commercializzazione del prodotto.
I costi industriali e commerciali potranno essere fissi e variabili, mentre i costi
amministrativi saranno, in genere, fissi.
IL BUSINESS PLAN : ASPETTI ECONOMICO-FINANZIARI
RICAVI
CONTRIBUTI
FATTURATO
DI GESTIONE
INTERESSI
BANCARI
I ricavi, intesi come proventi dell’attività aziendale, potranno
essere costituiti da:
FATTURATO, cioè dai proventi della vendita dei prodotti
INTERESSI BANCARI, cioè dagli investimenti finanziari
CONTRIBUTI PREVISTI PER LEGGE
IL BUSINESS PLAN : ASPETTI ECONOMICO-FINANZIARI – CONTO ECONOMICO
Confrontando i COSTI e i RICAVI di ciascun esercizio si potrà
verificare:
UTILE
1° che i RICAVI superano i COSTI,
la differenza darà l’UTILE di
esercizio
2° che i COSTI superano i RICAVI,
la differenza darà la PERDITA di
esercizio
RICAVI
COSTI
PERDITA
RICAVI
COSTI
IL BUSINESS PLAN : ASPETTI ECONOMICO-FINANZIARI
CONTO
CRITERIO DI
ECONOMICO
COMPETENZA
Il conto economico esamina i costi e i ricavi di esercizio in
funzione del criterio di competenza.
FLUSSI
MOVIMENTI
FINANZIARI
EFFETTIVI
I flussi finanziari confrontano le effettive entrate ed uscite
di denaro che hanno interessato il medesimo esercizio.
Il costo e le relative uscite di denaro potranno non coincidere
temporalmente con le relative entrate di denaro.
IL BUSINESS PLAN : ASPETTI ECONOMICO-FINANZIARI – FLUSSI DI CASSA
Dall’analisi dei flussi di cassa e dal confronto tra le entrate e le uscite
di ciascun esercizio si potranno verificare due condizioni:
CASH
OUT
FLOW
1° se le USCITE superano le ENTRATE
per quell’esercizio, si avrà un FLUSSO
DI CASSA NEGATIVO(cash out flow)
2° se le ENTRATE superano le USCITE
si avrà un FLUSSO DI CASSA
POSITIVO (cash flow)
USCITE
ENTRATE
CASH
FLOW
ENTRATE
USCITE
IL PUNTO DI PAREGGIO O BREAK EVEN POINT
Il Punto di pareggio rappresenta il Volume di
vendite in corrispondenza del quale i Ricavi
sono esattamente uguali ai Costi sostenuti per
produrli.
Ricavi e
Costi
R
CF
PP=
1 – incidenza%CV sui Ricavi
U
C
PP
RC
CV
CT
CF
0
Vpp
Volume delle Vendite
IL BUSINESS PLAN : ASPETTI ECONOMICO - FINANZIARI
Definita la fase di analisi economico-finanziaria, occorrerà verificare
se sono stati raggiunti i due obiettivi:
1° REDDITIVITA’
2° CAPACITA’ FINANZIARIA
REDDITIVITA’ INADEGUATA
Bisognerà porre rimedio:
•Riducendo i costi – Attività: ritornare all’analisi tecnico-economica
per modificare gli aspetti già esaminati attraverso l’aumento del
Margine di contribuzione;
•Nel caso questa modifica non risultasse praticabile, si cercherà di
aumentare il fatturato.
Attività: ritornare agli aspetti relativi al Mercato per verificare la
sussistenza delle condizioni per un incremento del fatturato,
aumentando i prezzi e/o i volumi di vendita.
Ciò obbligherà a rivedere anche gli aspetti tecnico-organizzativi per
una verifica delle strategie produttive ed i costi di produzione.
IL BUSINESS PLAN : ASPETTI ECONOMICO - FINANZIARI
NEL CASO DI :
REDDITIVITA’
CARENZE FINANZIARIE
SODDISFACENTE
per eccessivo ricorso a mezzi di terzi (incremento oneri finanziari),
occorrerà:
 ridefinire la compagine sociale o ridimensionare l’iniziativa.
Se invece i dati e le informazioni elaborate risultassero soddisfacenti,
si potrà ritenere conclusa l’analisi di fattibilità e si verificherà se gli
scopi prefissati all’inizio del percorso sono stati raggiunti.
La metodologia ed il percorso utilizzato consentiranno una verifica
positiva perché:
 saremo convinti della validità dell’iniziativa
 disporremo di elementi oggettivi e documentati che convinceranno il
finanziatore esterno di avere a che fare con persone che, oltre a
possedere talento imprenditoriale, hanno anche un piano razionale e
credibile per avviare l’attività.
IL BUSINESS PLAN : PRESENTAZIONE
Siamo ora pronti a presentare il nostro progetto
Un Business Plan deve:
•Iniziare con una sintesi di due pagine in modo da catturare
immediatamente l’interesse del destinatario e trasmettere una chiara idea
della missione aziendale
•Trasmettere un senso di professionalità, chiarezza e completezza
•Non superare le quaranta pagine ed avere una copertina sulla quale siano
indicati titolo, denominazione dell’azienda o del proponente, indirizzo e
numero di copie
•Avere un indice e le pagine numerate
•Poter essere presentabile facilmente ed efficacemente in una esposizione
orale
•Avere possibilmente una struttura modulare.
FONTI DI FINANZIAMENTO A FAVORE DELL’AUTOIMPIEGO
D.LGS. 185/2000 – TITOLO II
Prevede incentivi per:
 LAVORO AUTONOMO
 MICROIMPRESA
 FRANCHISING
INCENTIVI A FAVORE DELL’AUTOIMPIEGO: LAVORO AUTONOMO
Destinatari
Requisiti
Persone fisiche interessate ad avviare
un’attività di lavoro autonomo con forma
giuridica di ditta individuale da costituire
dopo la presentazione della domanda
Non occupazione alla data di presentazione
della domanda
Maggiore età alla data di presentazione
della domanda
Residenza alla data del 1° gennaio 2000 nei
territori di applicazione della legge oppure
da almeno 6 mesi alla data di presentazione
della domanda
INCENTIVI A FAVORE DELL’AUTOIMPIEGO: LAVORO AUTONOMO
 Produzione di beni
INIZIATIVE AMMISSIBILI
 Fornitura di servizi
 Commercio
ATTENZIONE!
Sono escluse:
• le attività di produzione, trasformazione e commercializzazione
di prodotti agricoli
• trasporti (di merci o di persone oltre le 9 unità).
INCENTIVI A FAVORE DELL’AUTOIMPIEGO: LAVORO AUTONOMO
INVESTIMENTI AMMISSIBILI
Investimenti fino ad un massimo di 25.823 euro, IVA
esclusa, strettamente connessi al ciclo produttivo aziendale e che
non siano stati oggetto di precedenti agevolazioni pubbliche.
Comprendono:
Attrezzature e Macchinari (anche usati)
Impianti e Allacciamenti
Beni immateriali ad utilità pluriennale
Ristrutturazione di immobili entro il 10%
investimenti ammessi
del valore degli
Attenzione! Le spese ammissibili sono quelle effettuate dopo la
data di ammissione alle agevolazioni. I beni oggetto delle
agevolazioni sono vincolati all’esercizio dell’attività finanziata per 5
anni.
INCENTIVI A FAVORE DELL’AUTOIMPIEGO: LAVORO AUTONOMO
AGEVOLAZIONI PREVISTE
 Mutuo Agevolato per gli investimenti, restituibile in 5
anni, nella misura del 50% del totale delle
agevolazioni concedibili (investimenti ammissibili +
contributo max in c/gestione) e comunque per un
importo non superiore ai 15.494 euro.
 Contributo a fondo perduto per gli investimenti in
misura pari alla differenza tra gli investimenti ritenuti
ammissibili e l’importo del mutuo agevolato.
 Contributo a fondo perduto sulle spese di gestione
per il 1° anno per un ammontare massimo di euro
5.165.
INCENTIVI A FAVORE DELL’AUTOIMPIEGO: LAVORO AUTONOMO
SPESE DI GESTIONE AMMISSIBILI
•
Materie prime, semilavorati, materiale di
consumo, prodotti finiti
•
Utenze e canoni di locazione per immobili
•
Oneri finanziari (esclusi gli interessi
relativi al mutuo agevolato)
•
Polizza assicurativa sui beni finanziati.
INCENTIVI A FAVORE DELL’AUTOIMPIEGO: LAVORO AUTONOMO
SPESE NON AMMISSIBILI
•
Acquisto di terreni
•
Acquisto di immobili
•
Prestazione di servizi
•
Oneri relativi al mutuo agevolato
•
Stipendi e salari
•
Tasse, imposte e oneri contributivi
INCENTIVI A FAVORE DELL’AUTOIMPIEGO: LAVORO AUTONOMO
EROGAZIONE FINANZIAMENTI
alla stipula del contratto di
agevolazione, è previsto un anticipo pari al
40%
delle
agevolazioni
totali
sugli
investimenti, nonché il 40% delle spese
previste per la gestione del 1° anno.
ANTICIPO:
SALDO: il saldo delle agevolazioni sia per gli
investimenti che per la gestione, è erogato
una volta completati gli investimenti a
seguito
di
presentazione
della
documentazione di spesa.
INCENTIVI A FAVORE DELL’AUTOIMPIEGO: MICROIMPRESA
Definizione
Per “Microimpresa” si indica l’impresa che, nel rispetto dei limiti
di indipendenza, di fatturato e di totale di bilancio fissati per la
piccola impresa, occupa un numero di dipendenti non superiore a
10, come previsto dalla Raccomandazione della Commissione, del
3 aprile 1966,n° 280 CE, pubblicata sulla G.U.C.E. n° L 107 del 30
aprile 1996.
Soggetti Beneficiari
Società di persone (snc, sas e società semplici) in cui almeno la
metà numerica dei soci che detenga la metà delle quote di
partecipazione sia in possesso dei seguenti requisiti:
• Maggiore età
• Non occupazione alla data di presentazione della domanda
• Residenza nei territori di applicazione della legge alla data del 1°
gennaio 2000 oppure da almeno 6 mesi alla data di presentazione
della domanda.
INCENTIVI A FAVORE DELL’AUTOIMPIEGO: MICROIMPRESA
Produzione di beni
INIZIATIVE AMMISSIBILI
INIZIATIVE AMMISSIBILI
INVESTIMENTI
INIZIATIVE ESCLUSE
Fornitura di servizi
Non possono superare i
129.114 euro IVA
esclusa
 Produzione, trasformazione
e commercializzazione di
prodotti agricoli
 Trasporti di merci e di
persone superiore a 9
 Commercio
INCENTIVI A FAVORE DELL’AUTOIMPIEGO: MICROIMPRESA
AGEVOLAZIONI FINANZIARIE
Concedibili entro il limite del “de minimis” pari a
100.000 euro sono:
• CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO e MUTUO
AGEVOLATO (di durata non superiore a 7 anni)
che può anche arrivare a completa copertura
dell’investimento proposto. Il rapporto
quantitativo tra le due agevolazioni è determinato
in relazione alle specificità di ciascun progetto
• CONTRIBUTO A FONDO
di gestione per il 1° anno
PERDUTO per le spese
INCENTIVI A FAVORE DELL’AUTOIMPIEGO: MICROIMPRESA
INVESTIMENTI AMMISSIBILI
•Macchinari (anche usati)
•Attrezzature (anche usate)
•Impianti ed allacciamenti
•Beni immateriali ad utilità pluriennale
•Ristrutturazione di immobili entro il 10% del valore degli
investimenti ammessi.
SPESE DI GESTIONE AMMISSIBILI
• Materiale di consumo, semilavorati, prodotti finiti
•Utenze e canoni di locazione di immobili
•Oneri finanziari (ad esclusione degli interessi del mutuo
agevolato
•Prestazione di servizi
•Prestazioni garanzie assicurative sui beni finanziati.
INCENTIVI A FAVORE DELL’AUTOIMPIEGO: MICROIMPRESA
SPESE NON AMMISSIBILI
1. INVESTIMENTO
•
Acquisto terreno
•
Costruzione e/o acquisto di immobili
2.
GESTIONE
•
Oneri relativi al mutuo agevolato
•
Salari e stipendi
•
Tasse, imposte e oneri contributivi.
ASSISTENZA TECNICA
Assistenza tecnica gratuita nella fase di avvio per
un periodo massimo di 1 anno
INCENTIVI A FAVORE DELL’AUTOIMPIEGO: MICROIMPRESA
FASI DI EROGAZIONE
ANTICIPO
Successivamente alla stipula del contratto si può
chiedere un’anticipazione in misura pari al 20% del
totale delle agevolazioni concesse in conto
investimenti ed il 30% per quelle in conto gestione
SALDO
A seguito del completamento degli investimenti e
sulla base di fatture che possono essere
quietanzate successivamente all’erogazione del
saldo. Per le spese di gestione il saldo sarà
erogato a seguito della presentazione delle fatture
quietanzate.
INCENTIVI A FAVORE DELL’AUTOIMPIEGO: FRANCHISING
FRANCHISING
Forma di collaborazione continuativa per la distribuzione di beni e
servizi fra un imprenditore affiliante e uno o più imprenditori
affiliati, giuridicamente ed economicamente indipendenti uno
dall’altro.
FRANCHISOR (Affiliante)
Concede al franchisee il diritto di utilizzare la propria formula
commerciale, comprensiva del diritto di sfruttare il suo knowhow e i propri segni distintivi (marchi, insegne) in uno specifico
mercato e con riferimento ad uno o più prodotti/ servizi.
FRANCHISEE (Affiliato)
Si impegna a far proprie le politiche commerciali e l’immagine del
franchisor, rispettando le condizioni contrattuali pattuite.
INCENTIVI A FAVORE DELL’AUTOIMPIEGO: FRANCHISING
SOGGETTI BENEFICIARI
 DITTE INDIVIDUALI
 SOCIETA’ di persone o di capitali di nuova costituzione
(escluse le cooperative, le società di fatto).
Le società devono costituirsi prima della presentazione della
domanda, le ditte individuali dopo.
I titolari delle ditte individuali e almeno la metà numerica dei
soci, nelle società, che detenga almeno la metà delle quote di
partecipazione, devono possedere i seguenti requisiti:
 maggiore età alla data di presentazione della domanda
 non occupazione alla data di presentazione della domanda
residenza alla data del 1° gennaio 2000 oppure da almeno 6
mesi in Basilicata.
INCENTIVI A FAVORE DELL’AUTOIMPIEGO: FRANCHISING
INIZIATIVE AMMISSIBILI
 Commercializzazione di beni e servizi
INIZIATIVE NON AMMISSIBILI
 Produzione, trasformazione e
commercializzazione di prodotti agricoli
INCENTIVI A FAVORE DELL’AUTOIMPIEGO: FRANCHISING
AGEVOLAZIONI FINANZIARIE
Concedibili entro il limite del “de minimis” pari a 100.000
euro sono:
 CONTRIBUTO A FONDO PERDUTO e MUTUO AGEVOLATO
che può anche arrivare a coprire il 100% dell’investimento
(restituibile in un max di 10 anni). Il rapporto quantitativo tra
le due agevolazioni è determinato in relazione alle specificità
di ciascun progetto
 CONTRIBUTO A FONDO
PERDUTO per le spese di gestione
anche su base pluriennale.
INCENTIVI A FAVORE DELL’AUTOIMPIEGO: FRANCHISING
INVESTIMENTI AMMISSIBILI
• Macchinari, Attrezzature,
Impianti ed allacciamenti
• Beni immateriali ad utilità pluriennale
• Ristrutturazione di immobili entro il 10% del valore
degli investimenti ammessi.
SPESE DI GESTIONE AMMISSIBILI
• Materie prime, materiale di consumo, semilavorati,
prodotti finiti
• Utenze e canoni di locazione di immobili
• Oneri finanziari
• Prestazione di servizi
• Prestazioni garanzie assicurative sui beni finanziati.
INCENTIVI A FAVORE DELL’AUTOIMPIEGO: FRANCHISING
SPESE NON AMMISSIBILI

INVESTIMENTO
•
Acquisto terreno
•
Costruzione e/o acquisto di immobili

GESTIONE
•
Oneri relativi al mutuo agevolato
•
Salari e stipendi
•
Tasse, imposte e oneri contributivi.
SERVIZI DI SOSTEGNO E ACCOMPAGNAMENTO
Guida on line, seminari informativi, assistenza gratuita
casella di posta elettronica da parte di Sviluppo Italia
INCENTIVI A FAVORE DELL’AUTOIMPIEGO: FRANCHISING
FASI DI EROGAZIONE
ANTICIPO
Successivamente alla stipula del contratto si può
chiedere un’anticipazione sulla base dello stato di
avanzamento dei lavori in misura compresa tra il
30 ed il 60% del totale delle agevolazioni per gli
investimenti. Per le spese in conto gestione è
previsto un anticipo pari al 30%
SALDO
A seguito del completamento degli investimenti e
sulla base di fatture che possono essere
quietanzate successivamente all’erogazione del
saldo. Per le spese di gestione il saldo sarà
erogato a seguito della presentazione delle fatture
quietanzate.
FINANZIAMENTI A FAVORE DELL’AUTOIMPRENDITORIALITA’
D.LGS. 185/2000 – TITOLO I
 Misure nei settori di:
Produzione di beni e servizi alle imprese
Fornitura di servizi
Misure per il subentro in agricoltura
Misure per le cooperative sociali
PRODUZIONE DI BENI E SERVIZI ALLE IMPRESE
DESTINATARI
Nuove società costituite:
 in maggioranza sia numerica che di quote di
partecipazione da giovani di età tra i 18 e i 29 anni
 interamente da giovani tra i 18 e i 35 anni
I giovani devono essere residenti nei territori di
applicazione della legge dal 1° gennaio 2000
Sede legale, amministrativa e operativa della nuova
società ubicata nei territori di applicazione della
legge.
PRODUZIONE DI BENI E SERVIZI ALLE IMPRESE
INIZIATIVE AMMISSIBILI
Sono finanziate le nuove iniziative di:
 produzione di beni in agricoltura, nell’ industria e
artigianato
 fornitura di servizi alle imprese
Attenzione: I progetti in agricoltura devono essere
compatibili con le disposizioni contenute nei POR e nel PSR
INIZIATIVE ESCLUSE

I servizi rivolti alle persone ed alla PP.AA.
 Le attività socio-sanitarie e le attività di commercio e
turismo
 Settori esclusi sulla base della vigente normativa
comunitaria
PRODUZIONE DI BENI E SERVIZI ALLE IMPRESE
INVESTIMENTI AMMISSIBILI: fino a 2.582.000 euro
Per gli investimenti iniziali la copertura finanziaria può essere
nel Sud dell’80- 90%, sotto forma di contributi in conto capitale
e di mutuo agevolato
SPESE DI GESTIONE: fino a 100.000 euro
nel rispetto della soglia “de minimis”, sotto forma di contributi
a fondo perduto a copertura delle spese di funzionamento
relative al 1° triennio di attività
FINANZIAMENTI PER LA FORMAZIONE E/O ASSISTENZA
TECNICA: fino a 100.000 euro
nel rispetto della soglia “de minimis” sotto forma di contributi
a fondo perduto a copertura delle spese di assistenza tecnica
per il settore agricolo e per la formazione generale e specifica
negli altri settori
PRODUZIONE DI BENI E SERVIZI ALLE IMPRESE
SPESE INVESTIMENTI AMMISSIBILI
• Studio di fattibilità, comprensivo dell’analisi di Mercato
• Terreno
• Opere edilizie
• Allacciamenti, Macchinari, Impianti ed attrezzature
• Altri beni materiali ed immateriali ad utilità pluriennale
SPESE DI GESTIONE AMMISSIBILI
 Materie prime, semilavorati, prodotti finiti
 Servizi ricevuti concernenti l’attività aziendale
 Oneri finanziari
PRODUZIONE DI BENI E SERVIZI ALLE IMPRESE
MODALITA’ DI EROGAZIONE
A STATI DI AVANZAMENTO (SA)
Non più di 5 SA, di cui il 1° SA in misura non inferiore al 10%
e non superiore al 50% dell’investimento complessivo.
L’ultimo SA, a saldo, non deve essere superiore al 10%.
DOCUMENTAZIONE
Fatture corrispondenti agli investimenti realizzati. Le Fatture
relative al 1° SA possono non essere quietanzata.
ACCERTAMENTI
Le erogazioni relative all’ultimo SA vengono effettuate
subordinatamente all’esito positivo della verifica finale
FORNITURA DI SERVIZI
DESTINATARI
Nuove società costituite:
 in maggioranza sia numerica che di quote di
partecipazione da giovani di età tra i 18 e i 29 anni
 interamente da giovani tra i 18 e i 35 anni
I giovani devono essere residenti nei territori di
applicazione della legge dal 1° gennaio 2000
Sede legale, amministrativa e operativa della
nuova società ubicata nei territori di applicazione
della legge.
FORNITURA DI SERVIZI
INIZIATIVE AMMISSIBILI
Sono finanziati i progetti relativi alla fornitura di
servizi nei settori :
 fruizione dei beni culturali (ad esclusione di quelli
statali)
 turismo
 manutenzione di opere civili ed industriali
 innovazione tecnologica, tutela ambientale
 agricoltura: trasformazione e commercializzazione
dei prodotti agroindustriali.
FORNITURA DI SERVIZI
INVESTIMENTI AMMISSIBILI : fino a 516.000 euro
Per gli investimenti iniziali la copertura finanziaria può
essere nel Sud dell’80- 90%, sotto forma di contributi in
conto capitale e di mutuo agevolato
SPESE DI GESTIONE: fino a 100.000 euro
nel rispetto della soglia “de minimis”, sotto forma di
contributi a fondo perduto a copertura delle spese di
funzionamento relative al 1° triennio di attività
FINANZIAMENTI PER LA FORMAZIONE E/O ASSISTENZA
TECNICA: fino a 100.000 euro
nel rispetto della soglia “de minimis” sotto forma di
contributi a fondo perduto a copertura delle spese per la
formazione generale e specifica dei giovani imprenditori
FORNITURA DI SERVIZI
SPESE INVESTIMENTI AMMISSIBILI
•
Studio di fattibilità, comprensivo dell’analisi di Mercato
• Opere edilizie entro il limite del 10% dell’investimento
complessivo per ristrutturazione e/o sistemazione imm.li
• Allacciamenti
• Macchinari e impianti
• Altri beni materiali ed immateriali ad utilità pluriennale
SPESE DI GESTIONE AMMISSIBILI
 Materie prime, semilavorati, prodotti finiti
 Servizi ricevuti concernenti l’attività aziendale
 Oneri finanziari
FORNITURA DI SERVIZI
MODALITA’ DI EROGAZIONE
A STATI DI AVANZAMENTO (SA)
Non più di 5 SA, di cui il 1° SA in misura non inferiore al 10%
e non superiore al 50% dell’investimento complessivo.
L’ultimo SA, a saldo, non deve essere superiore al 10%.
DOCUMENTAZIONE
Fatture corrispondenti agli investimenti realizzati. Le Fatture
relative al 1° SA possono non essere quietanzata.
ACCERTAMENTI
Le erogazioni relative all’ultimo SA vengono effettuate
subordinatamente all’esito positivo della verifica finale
SUBENTRO IN AGRICOLTURA
DESTINATARI
Giovani imprenditori di età compresa tra i 18 e i 35 anni
che:
 subentrino ad un parente entro il 3° grado (genitori,
nonni, fratelli, sorelle, zii) nella conduzione dell’ azienda
agricola.
 siano residenti nei territori di applicazione della legge
alla data del subentro
 abbiano la qualifica di imprenditore agricolo a titolo
principale
Attenzione! Sono agevolate solo le ditte individuali.
SUBENTRO IN AGRICOLTURA
INIZIATIVE AMMISSIBILI:
 Progetti riguardanti la produzione, la trasformazione e la
commercializzazione di prodotti agricoli, comprese le attività di
agriturismo
Scopi da perseguire (almeno uno):
• Ridurre i costi di produzione
• Migliorare e riconvertire la produzione
• Tutelare e migliorare l’ambiente, le condizioni igieniche e di
benessere degli animali
• Promuovere la diversificazione delle attività agricole
Attenzione! Sono esclusi i progetti che prevedono investimenti
di mera sostituzione di beni preesistenti.
SUBENTRO IN AGRICOLTURA
INVESTIMENTO MAX CONSENTITO: Fino a 1.032.000 di Euro
AGEVOLAZIONI PREVISTE:
 Contributi
a fondo perduto e mutui a tasso agevolato,
secondo i limiti fissati dall’Ue in termini di ESL. In particolare:
 Settore produzione agricola (50% zone svantaggiate e 40% nelle
restanti zone dei territori agevolati);
 Settore trasformazione e commercializzazione (50% nelle regioni
Obiettivo 1 e 40% nelle restanti zone dei territori agevolati).
Le agevolazioni riguardano:
progetti di sviluppo o consolidamento di aziende agricole
esistenti.
ATTENZIONE! NON SI FINANZIANO INIZIATIVE DI NUOVA
IMPRENDITORIALITÀ E NON SONO PREVISTI CONTRIBUTI
PER SPESE DI GESTIONE.
SUBENTRO IN AGRICOLTURA
SPESE INVESTIMENTI AMMISSIBILI (Progetti di Produzione)
•
Studio di fattibilità, comprensivo dell’analisi di Mercato
• Opere agronomiche e di miglioramento fondiario
• Opere edilizie da acquistare o da eseguire
• Oneri per il rilascio della concessione edilizia
• Allacciamenti, impianti, macchinari ed attrezzature
• Servizi di progettazione
• Acquisto di animali e piante
• Brevetti e licenze
SUBENTRO IN AGRICOLTURA
SPESE INVESTIMENTI AMMISSIBILI (Progetti di Trasfor.ne e
Commercializzazione)
•
Studio di fattibilità, comprensivo dell’analisi di Mercato
• Opere agronomiche e di miglioramento fondiario
• Opere edilizie da acquistare o da eseguire
• Oneri per il rilascio della concessione edilizia
• Allacciamenti, impianti, macchinari ed attrezzature
• Servizi di progettazione
• Brevetti e licenze
SUBENTRO IN AGRICOLTURA
VINCOLI
Le agevolazioni sono subordinate alla sussistenza
delle seguenti condizioni:
 Comprovata redditività dell’azienda agricola
 Adeguata professionalità del proponente
 Rispetto dei requisiti comunitari minimi in materia di
ambiente, igiene
 Esistenza di normali sbocchi di mercato dei prodotti.
SUBENTRO IN AGRICOLTURA
Assistenza tecnica
Le agevolazioni sono concesse, per un importo max di
100.000,00 € e per un periodo di 3 anni, per coprire fino al
100% i seguenti costi:
• Istruzione e formazione
• Prestazione di servizi di gestione aziendale e di servizi
ausiliari
• Organizzazione di concorsi, mostre e fiere, incluse le
spese connesse alla partecipazione a tali manifestazioni
• Altre attività finalizzate alla diffusione di nuove tecniche.
SUBENTRO IN AGRICOLTURA
MODALITA’ DI EROGAZIONE
A STATI DI AVANZAMENTO (SA)
Non più di 5 SA, di cui il 1° SA in misura non inferiore al 10%
e non superiore al 50% dell’investimento complessivo.
L’ultimo SA, a saldo, non deve essere superiore al 10%.
DOCUMENTAZIONE
Fatture corrispondenti agli investimenti realizzati. Le Fatture
relative al 1° SA possono non essere quietanzata.
ACCERTAMENTI
Le erogazioni relative all’ultimo SA vengono effettuate
subordinatamente all’esito positivo della verifica finale
COOPERATIVE SOCIALI
DESTINATARI
Cooperative sociali di tipo B), di inserimento lavorativo che si
caratterizzano per la presenza al loro interno di una quota pari
almeno al 30% di soggetti svantaggiati. Sono previste due
tipologie:
 le nuove cooperative, nelle quali la componente non
svantaggiata deve essere composta in maggioranza da giovani
di età compresa tra i 18 e i 29 anni o interamente da giovani di
età tra i 18 e i 35 anni, con residenza in Basilicata dal 1°
gennaio 2000.
 le cooperative già esistenti ed operative i cui soci devono
essere residenti in Basilicata dal 1° gennaio 2000.
Le cooperative devono avere la sede legale, amministrativa ed
operativa nei territori di cui all’art.2 del D.Lgs. 185/2000
COOPERATIVE SOCIALI
INIZIATIVE AMMISSIBILI
 Produzione di beni in agricoltura, industria e
artigianato
Fornitura di servizi alle imprese (sono esclusi i
servizi prevalentemente rivolti alle persone, alle
PP.AA. e le iniziative nei settori del commercio, del
turismo e le attività socio-sanitarie).
Attenzione! A livello settoriale vi sono divieti e
limitazioni derivanti dalle vigenti normative dell’Ue.
COOPERATIVE SOCIALI
INVESTIMENTO MAX CONSENTITO:
• Per le nuove cooperative fino a 516 mila euro;
• Per le cooperative già avviate fino a 258 mila euro
AGEVOLAZIONI PREVISTE:
 Contributi a fondo perduto e mutui a tasso agevolato secondo
i limiti fissati dall’Ue. Per le regioni del Sud le agevolazioni
possono raggiungere l’80-90% del valore dell’investimento.
FINANZIAMENTI PER LA GESTIONE : Contributi a fondo perduto
nel rispetto della soglia del “de minimis”, pari a 100.000 euro, a
copertura delle spese sostenute nel primo triennio di attività. Per
i progetti nel settore agricolo non sono previste agevolazioni.
Per giovani agricoltori è previsto un premio unico dell’importo
max di 25.000 €
COOPERATIVE SOCIALI
Per l’Agricoltura
Contributi a fondo perduto e mutui a tasso
agevolato, secondo i limiti fissati dall’Ue in termini di
ESL. In particolare:
 Settore produzione agricola (50% zone svantaggiate
e 40% nelle restanti zone dei territori agevolati);
 Settore trasformazione e commercializzazione (50%
nelle regioni Obiettivo 1 e 40% nelle restanti zone dei
territori agevolati).
COOPERATIVE SOCIALI
MODALITA’ DI EROGAZIONE
A STATI DI AVANZAMENTO (SA)
Non più di 5 SA, di cui il 1° SA in misura non inferiore al 10%
e non superiore al 50% dell’investimento complessivo.
L’ultimo SA, a saldo, non deve essere superiore al 10%.
DOCUMENTAZIONE
Fatture corrispondenti agli investimenti realizzati. Le Fatture
relative al 1° SA possono non essere quietanzata.
ACCERTAMENTI
Le erogazioni relative all’ultimo SA vengono effettuate
subordinatamente all’esito positivo della verifica finale
LEGGE 25 FEBRAIO 215/92 “IMPRENDITORIA FEMMINILE”
CHE COS’E’ LA LEGGE 215/92
La legge 215/92 “Azioni Positive per l’Imprenditorialità
Femminile” offre più opportunità, più servizi, più risorse:
 alle donne che vogliono avviare un’attività imprenditoriale o
acquistare un’attività preesistente
 alle donne che hanno imprese già operanti e intendono
sviluppare progetti aziendali innovativi
 alle donne che intendono acquistare servizi reali per
migliorare la produttività, inserire nuove tecnologie, ricercare
nuovi mercati
LEGGE 25 FEBRAIO 215/92 “IMPRENDITORIA FEMMINILE”
CHI FINANZIA
Le Aspiranti Imprenditrici per le seguenti iniziative:
 avvio di attività imprenditoriale;
 acquisto di attività preesistente, o di ramo di azienda, anche
mediante contratto di locazione per almeno 5 anni;
 acquisizione di servizi reali per l’incremento della produttività,
l’innovazione organizzativa, il trasferimento delle tecnologie, la
ricerca di nuovi mercati di sbocco dei prodotti, l’introduzione di
nuove tecniche di produzione, di gestione e commercializzazione,
nonché di sviluppo di sistemi qualità.
 Settori
ammessi:
Agricoltura Manifatturiero e assim.ti Commercio, turismo e servizi
LEGGE 25 FEBRAIO 215/92 “IMPRENDITORIA FEMMINILE”
CHI FINANZIA
Le Imprenditrici in attività per le seguenti iniziative:
 progetti aziendali innovativi connessi all’introduzione di
qualificazione e di innovazione di prodotto tecnologica o
organizzativa anche se finalizzata all’ampliamento e
all’ammodernamento dell’attività;
 acquisizione di servizi reali per l’aumento della produttività,
l’innovazione organizzativa, il trasferimento delle tecnologie la
ricerca di nuovi mercati di sbocco dei prodotti, l’introduzione di
nuove tecniche di produzione, di gestione e
commercializzazione, nonché di sviluppo di sistemi qualità.
Attenzione! Possono presentare domanda per “avvio attività” solo le
imprese che non hanno avuto fatturato per i due esercizi precedenti alla
data di avvio del programma di investimento. L’acquisizione dei servizi
reali può anche essere abbinata a ciascuna delle altre tipologie di
iniziative previste.
LEGGE 25 FEBRAIO 215/92 “IMPRENDITORIA FEMMINILE”
SOGGETTI BENEFICIARI
Le imprese individuali, cooperative, società di persone e società di
capitali, anche artigiane aventi i seguenti requisiti:
 Dimensione di piccola impresa:
 numero dipendenti: inferiore a 50
 fatturato annuo: non superiore a 7 milioni di euro, oppure, in
alternativa, totale di bilancio annuo non superiore a 5 milioni di euro
 partecipazione di altre imprese medie o grandi (una o più anche
congiuntamente): inferiore al 25%.
 Prevalente partecipazione femminile:
 ditte individuali: il titolare deve essere una donna
 società di persone e società cooperative: almeno il 60% dei soci
devono essere donne
 società di capitali: almeno i 2/3 delle quote devono appartenere a
donne e l’organismo di amministrazione deve essere composto da
donne per almeno i 2/3
LEGGE 25 FEBRAIO 215/92 “IMPRENDITORIA FEMMINILE”
AGEVOLAZIONI
Contributi in c/capitale concedibili nei limiti massimi consentiti dalla
normativa comunitaria in materia di aiuti di stato alle imprese in relazione
alla localizzazione ed espressi in Equivalente Sovvenzione Netto (ESN),
e/o Equivalente Sovvenzione Lordo (ESL).
MISURE MASSIME IN ESN E ESL PER LE PICCOLE IMPRESE
Basilicata
Area in deroga 87.3.a trattato CE
35% ESN + 15% ESL
LA REGOLA DEL “DE MINIMIS”
L’impresa può optare in alternativa alle misure in ESN ed ESL per il
regime “de minimis” che eleva la percentuale di agevolazioni al 75%
(nelle aree svantaggiate) delle spese ammissibili, nel limite massimo di
100.000 euro in tre anni.
Attenzione! Il regime “de minimis” è più conveniente per investimenti
inferiori a circa 134.000 euro. Non si applica al settore trasporto merci ed
al settore della produzione agricola primaria e della trasformazione e
commercializzazione dei prodotti agricoli.
LEGGE 25 FEBRAIO 215/92 “IMPRENDITORIA FEMMINILE”
SPESE AMMISSIBILI
 Impianti generali
 Macchinari ed attrezzature
 Acquisto Brevetti
 Acquisto software
 Opere Murarie (max 25% investimenti in Im./Macch.)
 Oneri di progettazione (max 5% spesa O. M.)
 Studi di fattibilità e Piani di impresa (max 2% del
Totale Investimento) ivi comprese le quote iniziali dei
contratti di franchising.
LEGGE 25 FEBRAIO 215/92 “IMPRENDITORIA FEMMINILE”
SPESE NON AMMISSIBILI
Acquisto di minuterie ed utensili di uso manuale comune
Spese per manutenzione ordinaria
Acquisto di beni di uso promiscuo (PC p., Autovet.)
Scorte di M.P., semilavorati e materiale di consumo
Acquisto di terreni e fabbricati
Beni usati (ad eccezione del caso di acquisto di attività
preesistenti)
Spese di avviamento
Servizi reali non compresi nell’All. 2 della circolare
Mezzi targati trasporto merci
LEGGE 25 FEBRAIO 215/92 “IMPRENDITORIA FEMMINILE”
Attenzione!
Sono ammissibili le spese sostenute:
• Dal giorno successivo al termine di chiusura del bando precedente
per coloro che optano per il regime “de minimis” (data ultimo bando
31/05/01)
• Dopo la data di presentazione della domanda per chi chiede il
contributo secondo la regola ESL ed ESN
•Le spese devono essere al netto dell’IVA e di altre imposte e tasse
• I beni possono essere acquistati direttamente o tramite leasing
• I beni devono essere nuovi di fabbrica, fatta eccezione per quelli
rilevati con l’acquisto di un’attività preesistente
• I mezzi propri dell’impresa, esenti da aiuti pubblici, devono essere
pari ad almeno il 25% dell’importo complessivo delle spese
ammissibili. Tale disposizione non si applica alle richieste di
agevolazioni secondo la regola “de minimis”.
Scarica

Autoimprenditorialità