Le Campane
Dicembre 2015
Bollettino parrocchiale delle comunità
di Varallo
Pombia e Pombia
E
cco di nuovo nelle vostre case il Bollettino Parrocchiale, dopo un periodo
di sospensione di un paio d’anni. E’
il primo che vi giunge da quando sono parroco in mezzo a voi. Arriva un po’ rinnovato
nella grafica, ma con lo stesso obiettivo di
sempre: far conoscere a tutti quanto avviene
nelle nostre parrocchie.
Il Bollettino arriva poco prima del Natale del Signore Gesù. Questa coincidenza
di tempo ci aiuta a capire meglio qual è il
vero senso del Natale. Infatti il Bollettino è
la presenza della chiesa locale nelle vostre
case. E’ come se il parroco e la parrocchia,
bussando alla vostra porta, volessero entrare lì dove voi abitate. Non è forse quello che
ha fatto Dio a Natale? E’ venuto ad abitare
in mezzo a noi. Sul Bollettino vi arriva la
parola della Parrocchia, più pienamente a
Natale giunge a noi Colui che è il Verbo del
Padre, la Parola di Dio fattasi carne.
Il Natale dunque ci dice non solo che Dio
esiste, ma che è presente, è qui, accanto a
noi, in mezzo a noi. Provate a pensare alla
grande gioia per la presenza di una persona
amata: un figlio che nasce, un familiare che
si rivede dopo molto tempo. Immaginate la
felicità che sente un innamorato quando trascorre del tempo insieme alla sua fidanzata.
Il Natale è sentirsi visitati da Colui che ci
ama immensamente e che anche noi ameremmo infinitamente se potessimo vedere il
vero volto del Signore.
Ecco perché il Natale è festa di gioia e di
consolazione: perché l’umanità in cammino si rende conto di non essere sola, ma di
avere la presenza discreta e al tempo stesso
forte di Colui che è nello stesso tempo il nostro inizio e la nostra meta.
Auguri di cuore a tutti.
don Fausto
Nuova serie
Numero 1
Approfondimento
Alla scoperta
dei santi patroni
Chi erano San Vincenzo e Sant’Anastasio che si festeggiano il 22 gennaio
di Anna Parachini
non si mostrò molto brillante: balbettava, restava muto. Allora il suo DiaIl patrono di Pombia è San Vincenzo cono, umilmente gli disse: “Padre, se
Martire, che è anche quello di Varallo permetti, risponderò io in tua vece”.
insieme a Sant’Anastasio.
Il Vescovo, per nulla offeso da quella
Cosa sappiamo dei nostri Santi patro- proposta, disse sommessamente: “Fini?
glio mio, come ti ho affidato il compito
San Vincenzo era nativo di Huesca, in di predicare il Vangelo, ti do volentieri
Spagna, e a Saragozza si fece notare anche quello di rispondere al governacome giovane pieno di spirito, istruito tore”. Avuto il permesso di parlare,
nelle scienze sacre e profane e di pron- Vincenzo ribatté una per una le accuse
ta e convincente parola. Per questo il del governatore. Fu messo alla tortura,
Vescovo della città, Valerio, lo scelse slogato e ferito, gettato in una stretta
come proprio collaboratore, o meglio, prigione, il cui pavimento era ricoperto
come proprio portavoce, incaricandolo da cocci taglienti. Il giovane Diacono vi
si sdraiò sopra, cantando
inni di ringraziamento al
Signore. Per togliergli la
gloria di morire su quel
letto tormentoso, il governatore diede allora ordine
di sostituire i cocci con un
soffice materasso: ma Vincenzo, appena disteso sul
morbido, invece di riposare morì. Era il 22 gennaio
del 304. Il corpo del Martire venne gettato in mezzo ad un campo, preda dei
cani famelici, ma un corvo
lo difese. Allora Daciano
fece chiudere il cadavere
in un sacco piombato e lo
gettò in un fiume, ma il
sacco galleggiò e approdò
San Vincenzo raffigurato nell’affresco absidale
in un punto della riva dove
dell’omonima chiesa a Pombia
i cristiani accorsi fecero sorgere una bellissima
di predicare il Vangelo in suo nome. E chiesa in onore di San Vincenzo Diaquesto perché Valerio, per quanto otti- cono e Martire. In tale racconto, e in
mo e santo Pastore, non aveva il dono altri simili, gli elementi storici si sono
dell’oratoria, era un pessimo parlato- mischiati con quelli fantastici e ciò grare ed a volte era persino balbuziente. zie alla grande devozione che San VinQuando agli inizi del IV secolo iniziò cenzo ha riscosso ovunque. In suo onore
improvvisa ed imprevista la persecu- sono sorte innumerevoli chiese in Spazione dell’imperatore Diocleziano, il gna, Italia, Francia, Germania, Grecia,
governatore di Valencia, Daciano, nel Africa. È protettore in particolare degli
304 si lanciò con inaudita ferocia con- orfani, delle vedove e dei poveri.
tro i cristiani di Spagna. Per prima Sant’Anastasio, il cui nome prima delcosa fece trasferire, a piedi e incate- la conversione era Magundat, nacque
nato, il Vescovo Valerio di Saragozza probabilmente alla fine del sesto sea Valencia. Vincenzo, anch’egli carico colo in una città della Persia. Istruito
di catene, seguì naturalmente il suo nell’antica religione zoroastriana del
Vescovo, sostenendolo nella fatica del suo popolo si unì presto all’esercito
viaggio. Nell’interrogatorio il Vescovo persiano come cavaliere e partecipò
2 Le Campane
Sant’Anastasio raffigurato nella vetrata
della parrocchiale di Varallo Pombia
alle guerre contro l’impero bizantino.
Nel 614 l’imperatore persiano Cosroe,
essendosi impadronito di Gerusalemme,
trasportò la Croce in Persia. Magundat,
incuriosito dalla reliquia, volle conoscere i fondamenti della religione cristiana. Recatosi a Gerusalemme lavorò
come orafo e poi si convertì scegliendo
Anastasio (il risorto) come nuovo nome.
Divenne monaco e visse con fervore per
sette anni la propria fede. Recatosi a
Cesarea venne catturato dall’esercito
del suo paese di origine e condannato a
morte assieme ad altri cristiani. Viste le
sue origini venne condotto a Sergiopoli
e gli fu offerta la possibilità di abiurare
il cristianesimo, ma dopo varie torture
rimase saldo nella sua fede e alla fine,
il 22 gennaio 628, venne soffocato e il
suo cadavere decapitato.
Nel 640 alcune reliquie furono trasportate a Roma dove la sua venerazione si
legò a quella di San Vincenzo. Li accomuna la data del martirio: il 22 gennaio, che è la data delle nostre feste
patronali.
la situazione
economica
delle nostre parrocchie
In primo piano
Sui bilanci incidono ancora i mutui. Appello alla generosità della comunità
RALLO POMBIA
PARROCCHIA DIalVA
15 novembre
situazione
- 43.898,48
da rimborsare
275.417,66
MUTUO
26
20
il
tro
B. POP. MILANO en
da rimborsare
11.280,54
MUTUO
16
20
o
gn
giu
tro
en
B. POP. NOVARA
da rimborsare
25.600,00
PRESTITO
17
20
il
entro
BENIAMINO
C/C BANCARIO
di don Fausto Giromini
Anche se i bilanci completi delle due
parrocchie si avranno solo dopo il 31
dicembre, già oggi, a metà novembre, si dispone di alcuni dati che vorrei brevemente commentare.
Iniziamo dalla Parrocchia di Varallo
Pombia.
A metà novembre il totale delle entrate è di 110.616,35 euro mentre il
totale delle uscite è di 129.313,26
euro. Ciò significa che a tutt’oggi si
registra una perdita di 18.696,91
euro. Nelle uscite pesano le spese
per gli immobili che, oltre alle utenze di luce, gas ed acqua, compren-
Le Campane
Bollettino parrocchiale
di Varallo Pombia e Pombia
Coordinamento
don Fausto Giromini
Grafica ed impaginazione in proprio
Redazione: casa parrocchiale
E mail: [email protected]
Tel: 0321 956654
In copertina presepio
di Santa Maria (2012)
PARROCCHIA DI
POMBIA
situazione al 15 no
vembre
C/C BANCARIO
MUTUO
B. POP. MILANO
dono anche quanto sostenuto per far
fronte a delle emergenze: è stato
necessario riparare l’impianto microfonico della Chiesa parrocchiale
e migliorare quello del Santuario,
sono state effettuate delle riparazioni delle caldaie in parrocchia ecc.
Incidono molto i mutui parrocchiali: il mutuo alla Banca Popolare di
Milano con scadenza nel 2026, quello al Banco Popolare con scadenza
giugno 2016 e il Prestito Beniamino
(cioè le somme concesse a prestito
alcuni anni fa da diverse famiglie a
tasso zero) da rimborsare entro il
2017. Insieme i tre prestiti hanno
comportato un’uscita di 41.236,22
euro e alla fine dell’anno si sfioreranno i 50.000 euro.
La perdita di esercizio farà sì che si
aumenterà l’indebitamento nei confronti delle banche.
E’ necessario ancora una volta appellarsi alla generosità dei parrocchiani perché ci aiutino a far fronte
agli impegni economici che gravano
sulle casse parrocchiali.
Giova ricordare che il bar dell’oratorio e le attività oratoriane non
rientrano nel bilancio parrocchiale,
ma in quello del Circolo Anspi, come
previsto dalle norme di legge. An-
- 8.613,17
da rimborsare
122.535,83
entro il 2026
che l’acquisto molto impegnativo del
grande tendone usato in oratorio è
una voce che grava sul bilancio Anspi e non su quello parrocchiale.
Diversa è la situazione della Parrocchia di Pombia.
A metà novembre il totale delle entrate è di 46.543,15 euro, mentre
il totale delle uscite è di 28.821,54
euro. Dunque a Pombia si registra
un utile di esercizio, sebbene ancora
provvisorio, pari a 17.721,61 euro.
Tra le voci attive nel bilancio si segnalano le entrate in occasione del
Palio dei Rioni che ha dato un utile
netto di 5.051,10 euro.
Anche a Pombia è presente un mutuo con scadenza nel 2026 che nel
corso dell’anno ha comportato finora un esborso di 7.678,48 euro,
anche se a metà novembre mancano
ancora due rate tanto che il mutuo
graverà alla fine dell’anno per oltre
9.000 euro.
All’inizio del prossimo anno verranno resi pubblici i bilanci definitivi
delle due parrocchie, ma già oggi
chi volesse maggiori informazioni
può rivolgersi direttamente al parroco.
Le Campane 3
Casa di Riposo
don Giorgio Nobile
Fra
Terzo lotto,
iniziati i lavori
gli interventi, un nuovo fabbricato, una
nuova cucina e l’adeguamento delle camere
di don Fausto Giromini, presidente
Arriva un giorno nella vita di molte persone
in cui la casa nella quale hanno vissuto sempre non basta più. Nascono nuove necessità: bisogno di ausili, di spazi diversi, di assistenza continua e di un aiuto professionale
che i familiari, nonostante l’amore e la buona volontà, non sono più in grado di dare.
Questo è un momento particolarmente delicato. La constatazione di questa inadeguatezza sia da parte della persona interessata
che di chi le è più vicino e la conseguente
necessità di individuare soluzioni alternative lontane dalla propria casa e dalla propria
famiglia provocano comunque crisi e sofferenza.
All’inizio degli anni ’80 conoscendo molto
bene problematiche di solitudine e di fragilità nella nostra comunità, il parroco don
Giorgio Nobile manifestò forte il desiderio
di offrire alla comunità varalpombiese una
struttura per le persone anziane e sole. La
Casa è sorta sul territorio lasciato alla parrocchia dalla contessa Teresa Mocenigo
Soranzo ed i varalpombiesi hanno sostenuto
solidamente l’esecuzione dell’opera. La
struttura si trova dentro al cuore della Comunità ed è espressione di fattiva solidarietà verso le persone più deboli.
Il primo lotto della Casa è stato inaugurato
il 23 marzo 1986 con la disponibilità di 27
posti.
Il secondo lotto della Casa è stato inaugurato il 5 luglio 1998 con la disponibilità di 7
posti per un totale di 34 posti. In questi
trent’anni 306 ospiti hanno usufruito dei
servizi offerti quotidianamente dalla struttura con l’impiego di persone altamente
qualificate che assistono gli ospiti nell’eseguire le normali azioni quotidiane e ne favoriscono l’autonomia riducendo il più possibile i rischi di isolamento ed emarginazione.
Tutto nella precisa coscienza che l’utente è
una persona unica ed irripetibile, portatrice
pertanto di esigenze anch’esse uniche ed
irripetibili.
Questa casa di riposo, opera nel pieno rispetto delle normative vigenti in materia
assistenziale attenendosi agli standard gestionali emanati dalla Regione Piemonte.
4 Le Campane
Il personale del servizio alla persona, infermieristico, fisioterapico, cucina e pulizie è dipendente
della cooperativa Socialnis di
Cerrione (Biella) leader nel settore dell’assistenza socio sanitaria nelle case di riposo.
Una grande risorsa della struttura sono i
volontari che alternandosi durante la settimana offrono gratuitamente il loro servizio
per espletare diverse funzioni e rendere
sempre più accogliente e funzionale la permanenza nella struttura.
Un gruppo di volontari coordinati da una
psicologa si occupa dell’animazione e psicomotricità degli ospiti.
Un gruppo di volontari si occupa dello stiro
della biancheria degli ospiti e del guardaroba.
Un gruppo di volontari si occupa dì attività
varie come la cura del giardino, di commissioni presso l’ASL e quant’altro richiesto
nell’attività quotidiana della struttura.
Un gruppo di volontari coordinati dal parroco don Fausto Giromini si occupa della gestione amministrativa della struttura.
Il gruppo San Vincenzo si occupa del trasporto degli ospiti presso le strutture sanitarie di riferimento.
La protezione Civile si occupa della sicurezza della struttura ed interviene su chiamata
in situazioni di emergenza.
Purtroppo le ultime normative emanate
dalla regione Piemonte rendono la struttura esistente non idonea ad operare e svolgere l’attività se non vengono eseguiti alcuni
interventi di ristrutturazione che rendano la
struttura agibile secondo quanto previsto
dalle nuove normative vigenti.
A tal proposito la casa di riposo opera con
Autorizzazione Transitoria sin dal 1986 e la
casa di riposo a fronte di un progetto di ristrutturazione da eseguire entro il 2016
potrà richiedere il rilascio dell’Autorizzazione Definitiva.
Il progetto era stato suddiviso in tre lotti di
cui:
Primo lotto.
Realizzazione dei bagni comuni al piano
terra, infermeria e locale ufficio; completato nel 2011.
Secondo lotto.
Installazione ascensore porta lettighe e sostituzione caldaia; completato nel 2014.
Terzo lotto.
Ampliamento delle aree disponibili per gli
ospiti con la realizzazione di un nuovo fabbricato addossato alla struttura esistente, la
realizzazione di un nuovo locale cucina e
l’adeguamento delle camere e dei bagni secondo quanto richiesto e approvato dall’ASL
per la trasformazione dell’autorizzazione
Transitoria in Autorizzazione Definitiva; da
completare entro il 2016.
I primi due lotti già realizzati e completamente finanziati sono costati circa 300.000
euro.
Per il terzo lotto in fase di realizzazione è
stato preventivato un costo di circa 600.000
euro. Sarà finanziato per 500.000 con la
permuta della vendita della cascina e dei
terreni lasciati in eredità alla casa di riposo
dalla signora Angelina Boggio e con la permuta di una eredità lasciata da Favini Ing.
Aldo Pio. La rimanenza di 100.000 euro
sarà finanziata con fondi propri da reperire
tra bandi di Fondazioni o lasciti e dai ricavi
degli esercizi 2015/2016.
Il progetto della struttura è stato affidato
allo Studio Tecnico Architetti Associati
Vecchio Angiolini.
I lavori edili all’impresa Mete Nicola.
Il presidente e l’intero consiglio d’amministrazione hanno ritenuto opportuno informare la comunità di Varallo Pombia trattandosi di una struttura parrocchiale a
scopo caritativo e di grande utilità per il paese.
aperto a varese
l’anno pastorale
di Lorenzo La Capria
Il primo sabato di settembre ha segnato
l’inizio del cammino verso il nuovo anno
pastorale della nostra comunità con il tradizionale pellegrinaggio al Sacro Monte di
Varese. La preghiera del rosario, dietro alla
croce, ha accompagnato l’ascesa lungo le
cappelle rappresentanti i misteri Gaudiosi,
Dolorosi e Gloriosi.
Terminata la salita uno sprazzo di sole ha
allietato l’attesa prima della Celebrazione Eucaristica solennizzata dalla presenza
della corale.
Don Fausto prendendo spunto dall’episodio
della guarigione del sordomuto del Vangelo
di Marco (Mc 7,31-37), ha indicato tre propositi da vivere nel nuovo anno pastorale.
Il primo è l’invito a coltivare l’amore per
la vita interiore recuperando il valore del
silenzio, condizione necessaria per ascoltare la voce del Signore che risuona dentro
di noi. Questo è possibile solo se facciamo
tacere tanti “rumori” che ci stordiscono e
tante “voci” che ci distraggono mandandoci
“fuori strada”.
Un secondo proposito è recuperare lo slancio nell’annunciare il Vangelo; coloro che
avevano assistito alla guarigione del sordomuto da parte di Gesù non riuscivano a non
comunicarlo a tutti quelli che incontravano
nonostante gli fosse stato chiesto di non dirlo. E’ una grazia quella di parlare di Gesù
che dobbiamo invocare per i catechisti, gli
animatori, a cui sono affidati i giovani, e
per i genitori che sono i primi catechisti dei
propri figli. Al giorno d’oggi noi rischiamo
di parlare di tutto e di tutti tranne che di
Gesù e del Vangelo, non dobbiamo restare
muti anche sulle questioni religiose.
Il terzo proposito è quello di assumere il
modo di annunciare Gesù dei testimoni
della guarigione i quali dicevano “Ha fatto
bene ogni cosa”, ne parlavano bene! Hanno
messo in circolo un “pettegolezzo positivo”, e anche noi siamo chiamati a farlo, a
parlare delle cose che ci sono, che funzionano, che sono buone, dicendo bene degli al-
Il pellegrinaggio
di settembre
tri, diffondendo voci buone che contrastino
le voci cattive.
Al termine della celebrazione, dopo il saluto del rettore del santuario, il rientro per
continuare il cammino nel quotidiano grati
per quanto il Signore ha donato a ciascuno
in questo pellegrinaggio.
donata la statua
di san giuseppe
E' stata collocata nell’omonimo altare in San Vincenzo
Da domenica 11 ottobre gli
arredi sacri della chiesa di
San Vincenzo si sono arricchiti
con la statua di san Giuseppe.
Con un’operazione coordinata
da Feliciano Monico e promossa con un passaparola fin
dall’estate, un gruppo di generosi fedeli ha deciso di far
dono alla parrocchia pombiese
della statua dedicata allo sposo di Maria, padre putativo di
Gesù, patrono della Chiesa universale, dei padri, dei falegnami e carpentieri, dei lavoratori,
dei moribondi, degli economi e
dei procuratori legali. Il manufatto è stato collocato nell’altare laterale intitolato proprio a
san Giuseppe la cui pala sovrastante ne raffigura ‘il sogno’.
«Giuseppe – così lo ha definito papa Bergoglio nell’Angelus
del 22 dicembre 2013 - era un
uomo che dava sempre ascolto
alla voce di Dio, profondamente sensibile al suo segreto volere, un uomo attento ai messaggi che gli giungevano dal
profondo del cuore e dall’alto.
Non si è ostinato a perseguire
quel suo progetto di vita, non
ha permesso che il rancore gli
avvelenasse l’animo, ma è stato
pronto a mettersi a disposizione
della novità che, in modo sconcertante, gli veniva presentata.
E così è diventato ancora più
libero e grande».
Le Campane 5
Vita parrocchiale
ottobre,
tempo di cresime
Domenica 18 ottobre,
a Varallo Pombia, don
Fabrizio Poloni, cancelliere vescovile presso la
Curia di Novara, espressamente delegato dal
vescovo Franco Giulio
Brambilla, ha impartito
la Cresima ai ragazzi di
seconda media preparati nel cammino che li ha
portati a ricevere lo Spirito Santo dai catechisti
suor Elena, Anna Maria
e Tarcisio. Hanno ricevuto il sacramento della
Confermazione: Emanuele Agazzi, Lorenzo
Almirante, Andrea Baldina, Samuele Calderaro, Simone Campagna,
Lorenzo Caretti, Noemi Caruso, Michele Castriotta, Alessia Costa, Sara Dellacanonica, Fabrizio Dova, Paolo Fanchini, Giada Gattico, Ilaria Lanciani, Licia Leveque, Mathias Lime, Nicolò Macrì, Samuele Maiolo, Fabio Martini,
Steven Mema, Davide Montagner, Andrea Montana Lampo, Vanessa Nagliato, Christian Origlio, Martina Pagliarin,
Laura Petriccioli, Matteo Pettinati, Sasha Piovan, Andrea Proietti, Davide Rossi, Annachiara Sabattini, Lorenzo
Silvestri, Michela Spazian, Nicole Squizzato, Chiara Terazzi, Chiara Tosi, Bianca Varsalona, Giada Zavattari. Hanno
invece ricordato la Cresima, per la quale hanno seguito tutta la preparazione insieme ai loro compagni, già ricevuta
insieme al Battesimo con il rito orientale Roman Kvasnyuk e Georgiana Ileana Turlea.
Domenica 25, a Pombia, nella chiesa di San Vincenzo, è toccato a Francesca Affinita, Rebecca Andolina, Andrea
Silvia Colombo, Giulia
Dondi Benelli, Francesca Fichera, Ilaria
Gnemmi, Ivan Mancin,
Francesco e Gianluca
Mascia, Martina Munari, Alice Palmieri, Valerio Antonio Rimola,
Dennis Russo, Alessia
Scalzo e Samuele Taddeo (tredici pombiesi
e due varalpombiesi)
ricevere il sacramento
della Cresima.
La cerimonia è stata presieduta da don
Renzo Cozzi. Catechisti
sono stati Tarcisio Cerutti e suor Elena Pautasso.
6 Le Campane
La nostra storia
Don giuseppe rossi,
un ‘pretino di montagna’
di Betty Ingignoli
Le comunità di Varallo Pombia e di Castiglione Ossola si sono incontrate in quest’ultimo comune il
26 settembre scorso nell’anniversario della traslazione delle spoglie di don Giuseppe Rossi dal paese
natale a quello della sua morte, traslazione fortemente voluta dai castiglionesi per il “loro” parroco.
Alla presenza del vescovo monsignor Brambilla, dei parroci e delle autorità dei due Comuni, è stata rievocata la figura di un ‘pretino di montagna’ che ha saputo fare della sua vita un dono totale alle persone a lui affidate. Dal suo diario emerge l’entusiasmo del giovane prete, il desiderio di
mettersi alla prova nel cambiare il mondo, lo scoraggiamento nel vedere i propri sforzi annullati
o ignorati, la coerenza e la forza d’animo nel perseguire la missione affidatagli. Quando la guerra raggiunse la valle, non si nascose dietro ipocrisie o schieramenti di convenienza, ma continuò
ad amare il suo gregge senza distinzioni; e quando infine apparve chiaro che sarebbe stato il capro espiatorio della violenza giunta in paese, non fuggì ma accettò coscientemente il suo destino.
Nella bella chiesa di Castiglione Ossola sono conservate le reliquie del suo martirio; ciò che impressiona maggiormente non sono le pietre ancora sporche del suo sangue, ma la tonaca. Così piccola, così segnata dal colpo alla schiena.
Conoscere la storia di don Giuseppe Rossi, varalpombiese di nascita ma ossolano di vita e di morte, significa ricordare quei
tempi difficili, anche vicini a noi, in cui il fratello uccideva il fratello: non dimenticare il suo sacrificio è un dovere per tutti noi.
la parrocchia di pombia
ha compiuto 80 anni
di Giordano Negri
Buon compleanno parrocchia! Sei nata
il 14 ottobre del 1935 dopo tante difficoltà e con molto scetticismo: poco
importava quell’aeque principalis del
decreto vescovile che voleva metter definitivamente pace fra la parrocchia di
San Vincenzo e quella di Santa Maria.
Con il passare del tempo, lentamente
ma progressivamente, sono cessate le
antiche rivalità e l’unione ha potuto cementarsi: ma non è stato facile.
Buon compleanno parrocchia! La tua
storia corre parallela a quella di una
comunità dal battito forte e vitale e
dei sacerdoti che t’hanno curata. Basta un aneddoto o un momento, triste o
felice, per ricordare quegli anni e quei
volti. Hai avuto don Giovanni Ferrari,
come primo parroco. Che spirito di sacrificio nell’accettare l’alternanza delle
canoniche! Eroico quando un gruppo
di pombiesi fu trascinato in piazza dai
tedeschi, non esitò a mettere la propria vita a repentaglio affinché fosse
risparmiata! A lui, unico ad avere que-
sto privilegio, hanno dedicato la scuola
elementare ed una via. Dopo di lui t’ha
retta don Mario Cerini, quel sacerdote
tanto generoso quanto ingiustamente
criticato da una parte della popolazione. E poi, dal giugno 1958, a guidarti è
arrivato don Pacifico Scarani, parroco
per oltre 40 anni ed ultimo sacerdote
residente. I suoi decisivi interventi per
lo sviluppo economico del paese uniti ad
una carismatica e poliedrica personalità non gli sono bastati per meritarsi un
minimo riconoscimento dopo il febbraio
2000, quando Dio lo chiamò a sè. Di lui
ci si è probabilmente dimenticati troppo
in fretta.
Buon compleanno parrocchia! Prima
che finisse il millennio, con don Pierangelo Cerutti (il primo parroco non residente) ed i suoi collaboratori hai trascorso dodici anni (dal 1999 al 2011)
di ristrutturazione spirituale, materiale
ed organizzativa (si istituiscono anche
il Consiglio pastorale ed il Caep) sperimentando in anticipo il significato di
unità pastorale. Dopo di lui hai vissuto
la breve parentesi di padre Matteo Borroni (ottobre 2011-marzo 2013) cui è
seguita la nomina dell’attuale don Fausto Giromini.
Buon compleanno parrocchia! Nella
memoria scorrono le immagini della festosa ordinazione di don Tiziano Righetto, il sereno entusiasmo di don Piercarlo
Comazzi che hai avuto come diacono dal
1999 al 2005 ed i primi passi dei coadiutori don Paolo Cavagna, don Massimo Martinoli e don Sabino Decorato
ora stimati parroci. E poi sei stata teatro degli inizi gioiosi di don Crépin Kegue, don Marco Masoni, don Riccardo
Zaninetti, don Massimiliano Maragno,
don Ivan Cattaneo e don Samuele Pizzolato.
E, in occasione dei tuoi primi 80 anni,
permettici di ricordare anche don Giacomo Volpato e don Giancarlo Minchiotti non più in mezzo a noi. Il primo era
il salesiano che don Pacifico invitava in
occasione delle ‘feste grandi’ e per le
confessioni. Il secondo, in aiuto a don
Pierangelo, è stato la dimostrazione che
anche ad 80 anni si può essere ancora
saggi ed apprezzati sacerdoti.
E allora, pur tra tante difficoltà, buon
compleanno parrocchia!
Le Campane 7
Iniziazione
cristiana
Per l’anno 2015-2016 sono 289 gli iscritti in 22 gruppi
PAROLA... DI CATECHISTA
Il catechismo ai ragazzi dell’iniziazione cristiana è un’attività delicata
e preziosa nella vita di una parrocchia, perché significa essere fedeli al
comando di Gesù risorto: “Andate a
annunciare a tutti le parole che vi ho
insegnato!” In un certo senso il catechismo è il volto missionario della
chiesa nei confronti dei più piccoli.
Com’è il catechismo nelle nostre due
parrocchie? Quanti gruppi ci sono?
Come funzionano? Complessivamente i ragazzi iscritti dalla classe
seconda primaria alla classe prima
media sono 289, di cui 193 a Varallo Pombia e 96 a Pombia. I ragazzi
sono suddivisi in 15 gruppi a Varallo
Pombia e in 7 a Pombia. Al di là dei
numeri, abbiamo provato a chiedere ad alcune catechiste come stanno
vivendo questa esperienza. Abbiamo
intervistato le catechiste che l’anno
scorso hanno accompagnato i ragazzi all’importante tappa della Prima
Comunione. Si tratta di Fiorella Parachini, Cristina Milazzo e Paola Colombo a Varallo Pombia e Carmen
Angela Prelli a Pombia.
1. Da quanti anni fai
catechismo?
Fiorella: Da ormai quindici anni. I
primi sei anni ho iniziato partecipando insieme a mio figlio agli incontri
che lui faceva e questa è stata l’occasione per riscoprire tante cose; da
nove anni faccio catechismo da sola.
Cristina: Ho iniziato a fare catechismo nel ’92… Poi ho avuto varie interruzioni per l’arrivo dei figli e per
altri problemi famigliari. L’ho fatto
per circa 15 anni.
Fiorella Parachini
Cristina Milazzo
2. Catechismo è bello
perché…
Fiorella: Perchè voglio trasmettere
ai bambini la felicità che io ho sentito dopo aver incontrato il Signore a
quasi 40 anni.
Cristina: Perché ti obbliga a metterti in gioco, a non dare per scontata
la tua fede. I ragazzi sono bersagliati da innumerevoli messaggi e mi
sembra fondamentale che qualcuno
parli loro di Gesù.
Paola: Perché ti senti scelto. Scelto
dal sacerdote, da una suora oppure
da un’amica che ha bisogno di aiuto,
ma sopratutto scelto da Gesù che ti
invita a conoscerlo meglio per diventare testimone e farlo incontrare ai
bambini che Lui ti ha affidato.
Carmen: Stare con i bambini è una
gioia indescrivibile, mi hanno aiutato
a vivere nel momento più difficile
della mia vita.
3. Catechismo è faticoso
quando…
Paola: Faccio catechismo da nove
anni, ma i primi due ho aiutato un’altra catechista.
Fiorella: Sempre, perché ti accorgi
che la nostra meta sarebbe quella di portare i bambini in Chiesa, e
non si riesce e allora ti domandi che
cosa serve far catechismo se poi alla
messa non ci sono e ti vien voglia
di smettere. Allora ti ricordi che è
importante seminare e il Signore poi
ci penserà.
Carmen: Sono circa venti anni che
faccio catechismo presso le parrocchie di Pombia e Varallo Pombia.
Cristina: Perché la fede interessa
poco oggi. E’ uno dei tanti aspetti
della vita, invece dovrebbe essere
8 Le Campane
Paola Colombo
Carmen Prelli
la cosa principale. I bambini fanno
fatica a partecipare alla vita della
parrocchia, della chiesa. Vengono
a catechismo ma pochi vengono a
messa.
Paola: Quando sei nella prova. E’
sempre difficile essere testimone
quando si è nelle difficoltà.
Carmen: Quando ti accorgi che non ti
ascoltano e torni a casa con l’amaro
in bocca.
4. Cosa auguri ai tuoi
bambini?
Fiorella: Che un giorno, mettendo
la mano in una tasca, trovino un biglietto immaginario lasciato dalla catechista e che pensino che dopotutto
non era una matta e magari portando il loro figlio al primo incontro di
catechismo facciano la mia stessa
domanda di 15 anni fa: “Mi posso
fermare anche io?” E da allora la tua
vita cambia!
Cristina: Ai miei bambini auguro di
incontrare delle persone buone che
facciano sentire loro la presenza di
Gesù nella loro vita. E di non accontentarsi mai di una vita banale,
basata solo sulle cose materiali, ma
di cercare sempre il bene e la “verità”.
Paola: Auguro di fare l’esperienza
dell’incontro con Gesù nel loro cuore.
Carmen: Auguro loro tutto il bene del
mondo e spero di essere riuscita a far
amare loro Gesù come lo amo io.
Tante le iniziative
in calendario per i giovani
Oratorio
Sacro Cuore
di Rachele Rodolfi
Dopo la tradizionale fiaccolata in tandem, la cena con delitto,
il concorso canoro e gli altri eventi della festa dell’Oratorio, è
iniziato un nuovo anno pastorale, naturalmente accompagnato
da tante iniziative. I gruppi giovanili, che prevedono diversi
incontri per i ragazzi delle scuole medie e superiori, sono
iniziati a metà ottobre: il tema portante, quest’anno, è quello
delle beatitudini. Tra i nuovi progetti dei gruppi, la creazione
di un piccolo giornalino mensile, una sorta di approfondimento
sui temi trattati durante gli incontri serali. Un’importante
novità è costituita dall’apertura serale dell’Oratorio: grazie
alla disponibilità di alcune coppie di genitori, l’Oratorio è aperto tutti i
sabato sera, esclusi ovviamente i periodi festivi: una grande opportunità
che permette di creare un nuovo spazio di aggregazione, soprattutto
per i ragazzi più piccoli. L’iniziativa è stata molto apprezzata, e ogni
sabato, fino alle 23.30, il bar e la saletta adiacente sono frequentati
da un numeroso gruppo di ragazzi. Infine, per inaugurare la stagione
autunnale, domenica 25 ottobre l’Oratorio ha ospitato una castagnata,
accompagnata da un torneo di calcetto. Tra castagne e salamelle, si
sono affrontate in tre diversi gironi, ciascuno rappresentante una fascia
d’età, una decina di squadre, tra cui una femminile e una composta da
soli papà. Il torneo ha occupato l’intero pomeriggio: l’ultima partita è
stata giocata quasi al buio, seguita poi dalla premiazione sotto il nuovo
tendone dell’Oratorio.
oltre 250 iscritti
al ‘Circus Grest’
di Rachele Rodolfi
Il fiore all’occhiello del nostro Oratorio è, come ogni anno, il Grest,
che gode di numerose partecipa-
zioni (258 i bambini iscritti e 89
gli animatori) ed è sempre molto
apprezzato. Come lo scorso anno,
le diverse squadre non sono più divise in base all’età dei componenti,
ma si tratta di gruppi eterogenei,
che si dividono solo al momento del
gioco, in modo da poter garantire
sfide equilibrate tra i piccoli giocatori. Quest’anno l’Oratorio ha
ospitato il ‘Circus
Grest’: ogni mattina
un personaggio del
mondo del circo si
presentava sotto il
nuovo tendone per
una breve scenetta, introducendo ai
bambini e ragazzi
presenti il tema del
giorno, su cui poi si
sviluppavano attività
Il gruppo della cena con delitto dell’11 settembre
L’arrivo della fiaccolata da Oropa in occasione della
festa dell’Oratorio (20 settembre)
e riflessioni. Ogni settimana i partecipanti erano impegnati in una gita:
tra le mete, il parco di divertimenti
Leolandia e la piscina. Inoltre, per
la prima volta, nel Salone è stato
ospitato il servizio mensa, che comprendeva un pasto caldo, e poteva
essere completato dai partecipanti
con i panini portati da casa. Ma la
vera novità di quest’ultima edizione
del Grest è stata data dal tendone
acquistato dall’Oratorio: una spesa
che si è resa necessaria visto il numero degli iscritti, per permettere
ai bambini di giocare e svolgere
attività all’aperto anche nelle giornate più calde. Il tendone era stato
già utilizzato anche in occasione del
pranzo hawaiano del 2 giugno, per
proseguire poi con la festa dell’Oratorio, durante il concorso canoro e
la serata musicale.
Le Campane 9
Speciale Giubileo
E' iniziato l’8 dicembre, a 50 anni dalla chiusura
del Concilio Ecumenico Vaticano II
Lasciamoci sorprendere
dalla misericordia di dio
raggiungere tutti in questo Anno Santo il Pontefice ha
stabilito che nelle settimane successive vengano aperte
nelle cattedrali e nei santuari di ciascuna diocesi molte
Papa Francesco con l’indizione del Giubileo Straordi- Porte Sante della Misericordia, che resteranno aperte
nario della Misericordia rivolge un invito personale a per tutto l’anno giubilare consentendo ai fedeli di vivere
ciascuno di noi a vivere un tempo di preghiera, di con- anche a livello locale l’esperienza del pellegrinaggio.
versione e di grazia, “un tempo favorevole per la Chie- «Il Giubileo, pertanto, - aggiunge Papa Francesco - sarà
sa, perché renda più forte ed efficace la testimonianza celebrato a Roma così come nelle Chiese particolari
dei credenti”. Questo Anno Santo andrà dalla solennità quale segno visibile della comunione di tutta la Chiesa»
dell’Immacolata (8 dicembre 2015), a cinquant’anni (MV,3). Nella diocesi di Novara saranno sei le chiese
esatti dalla chiusura del Concilio Ecumenico Vaticano giubilari. La cattedrale vedrà l’apertura della prima
II, fino alla solennità liturgica di Gesù Cristo Signore Porta Santa della Misericordia domenica 13 dicemdell’universo (20 novembre 2016). Gesù, nel vangelo di bre alle ore 18 con la solenne celebrazione del vescoLuca, indica la strada: “Siate misericordiosi, come il vo Monsignor Franco Giulio Brambilla; questa avverPadre vostro è misericordioso” (Lc 6,36). Meditare rà in concomitanza con l’apertura della Porta Santa
nel silenzio la Parola, contemplare in essa la miseri- della Basilica di San Giovanni in Laterano a Roma da
cordia di Dio ed assumerla come nostro stile di vita è il parte del Papa. Nel periodo natalizio ci sarà l’apertupercorso per essere riconosciuti davvero suoi figli, segni ra delle Porte della Misericordia in cinque santuari
tangibili, nel quotidiano, di un Dio che è Padre “Pa- diocesani: venerdì 25 dicembre alle ore 11, al Sacro
ziente e Misericordioso”. L’inizio solenne del Giubileo Monte di Orta; domenica 27 dicembre alle ore 15,30,
avverrà con l’apertura della Porta Santa da parte di al Santuario del Santissimo Crocifisso di Boca; vePapa Francesco in San Pietro la mattina dell’8 dicem- nerdì 1° gennaio alle ore 16, al Santuario Madonna
bre. Perché l’abbraccio della Misericordia di Dio possa del Sangue di Re; mercoledì 6 gennaio alle ore 16, al
Sacro Monte di Varallo Sesia; giovedì 7
gennaio ore 19,30 (circa), al Santuario
Il logo del giubileo: l’uomo smarrito
della Santissima Pietà di Cannobio. «Il
pellegrinaggio – scrive Papa Francesco - è
sulle spalle del Buon Pastore
un segno peculiare nell’Anno Santo, perché è icona del cammino che ogni persona
Il logo del Giubileo, accompagnato dal motto “Misericordiosi come il Padre”, reinterpreta l’immagine del Buon Pastore che si carica sulle spalle
compie nella sua esistenza» (MV, 14). La
l’uomo smarrito. Il disegno è realizzato in modo tale da far emergere
diocesi di Novara insieme al vescovo si
che Cristo tocca in profondità la carne dell’uomo e lo
recherà a Roma in pellegrinaggio alla
fa con amore tale da cambiargli la vita. Infatti i suoi
Porta Santa di San Pietro dal 25 al 27
occhi si confondono con quelli dell’uomo. Gesù vede
aprile 2016 avendo anche l’opportunità
con l’occhio di Adamo e questi con l’occhio di Gesù.
di assistere all’udienza papale di merOgni uomo quindi scopre in Cristo la propria umacoledì 27 aprile. Sarà possibile aderire
nità e il futuro che lo attende. La scena si colloca
prenotandosi entro il 31 gennaio 2016
all’interno della mandorla, anch’essa figura cara
all’iconografia antica e medioevale che richiama
in parrocchia. A livello locale, sarà posle due nature, divina e umana, in Cristo. I tre
sibile vivere il pellegrinaggio tra il 3 e
ovali concentrici, di colore progressivamente più
4 giugno al Sacro Monte di Orta con
chiaro verso l’esterno, suggeriscono il movimenil giubileo dei giovani, aperto a tutti;
to di Cristo che porta l’uomo fuori dalla notte del
partendo da diverse parti della diocesi,
peccato e della morte. Infine la profondità del coloa piedi, si giungerà al Sacro Monte di
re più scuro suggerisce l’imperscrutabilità dell’amore
Orta dove il Vescovo darà il mandato per
del Padre che tutto perdona.
la Giornata Mondiale della Gioventù di
di Lorenzo La Capria
10 Le Campane
Le tradizioni
Celebrata la festa
della Madonna del Rosario
Il 13 dicembre nella Cattedrale di Novara l’apertura della prima Porta della Misericordia
Cracovia. “Un Anno Santo straordinario,
dunque, per vivere nella vita di ogni giorno la misericordia che da sempre il Padre estende verso di noi. In questo Giubileo lasciamoci sorprendere da Dio. Lui
non si stanca mai di spalancare la porta
del suo cuore per ripetere che ci ama e
vuole condividere con noi la sua vita. La
Chiesa sente in maniera forte l’urgenza
di annunciare la misericordia di Dio. La
sua vita è autentica e credibile quando fa della misericordia il suo annuncio
convinto. Essa sa che il suo primo compito, soprattutto in un momento come il
nostro colmo di grandi speranze e forti
contraddizioni, è quello di introdurre tutti nel grande mistero della misericordia
di Dio, contemplando il volto di Cristo. La
Chiesa è chiamata per prima ad essere
testimone veritiera della misericordia
professandola e vivendola come il centro
della Rivelazione di Gesù Cristo”. Questo
il pensiero di Papa Francesco che ci invita a vivere bene questo irripetibile anno
giubilare per dare corpo, ciascuno e tutti
insieme, a quanto ha auspicato verso la
fine del testo di indizione dell’anno della Misericordia: “Come desidero che gli
anni a venire siano intrisi di misericordia
per andare incontro ad ogni persona portando la bontà e la tenerezza di Dio! A
tutti, credenti e lontani, possa giungere il
balsamo della misericordia come segno
del Regno di Dio già presente in mezzo
a noi”. Il Signore in questo tempo si avvicina ad ognuno di noi personalmente,
in modo speciale, chiedendoci ancora una
volta la disponibilità ad accoglierlo, a noi
la scelta di lasciare che il Signore possa
plasmarci sempre più a Sua immagine in
questo anno giubilare.
Tutte le informazioni per il giubileo sono
reperibili al sito vaticano www.iubilaeummisericordiae.va e al sito diocesano
www.diocesinovara.it/
Domenica 5, dopo oltre 60 anni, la festa della Madonna del Rosario
a Pombia è tornata nel mese di ottobre, come da liturgia (l’ultima
volta fu nel 1953; nel 2011 fu spostata al 1° ottobre ‘eccezionalmente’ per farla coincidere con l’ingresso di padre Matteo). Nel pomeriggio, sotto un bel sole dopo giorni di pioggia, si è svolta la processione da San Vincenzo a Santa Maria dove la Madonna ha sostato
per tutto il mese. Domenica 12 ottobre, a Varallo Pombia, presso il
Santuario della Madonna della Cintura, sempre nel pomeriggio si è
radunato un gruppo di fedeli per la recita dei Vespri, accompagnata
dal coro parrocchiale. È seguita la processione con la statua della
Beata Vergine. Al termine, la celebrazione della Messa.
Le Campane 11
Anagrafe parrocchiale (dal 1° gennaio 2015)
Battesimi
Varallo Pombia
Camilla Cappelli
Ivan Poidimani
Enrico Lai
Nicholas Lai
Emma La Tella
Viola La Tella
Christian Zennaro
Sofia Lamesta
Christian Picone
Francesca Bruciotti
Aurora Chiumento
Rebecca Coglio
Sole Maddalena Durò
Giacomo Moretti
Edoardo Vanzan
Beatrice Cavalieri
Noemi Di Prisco
Ginevra Destito
Lorenzo Almirante
Leonardo Chiti
Kevin Falvo
Pietro Milanese
Ilaria Origoni
Pombia
Giulia Testa
Matilde Baruffaldi
Enea Arcolin
Leonardo Capuano
Gabriele Farfan Apaza
Viola Maiorca
Emma Vanzan
Alice Borgato
Bianca Bovio
Giancarlo Di Chiara
Angelica Vigliarolo
Giorgia Butera
Bianca Gagliardi
Giulia Ciano
Alice Fato
MATRIMONI
Varallo Pombia
Luca Lamperti
e Claudia Mondino
Marco Pettinaroli
e Arianna Panzuti Bisanti
Davide Pavan
e Simona Manfredi
Luca Toffanello
e Monica Caretti
Carlo Ravelli
e Federica Manuela Musetta
Pasquale Amoruso
e Valentina Nastri
Luca Tangredi
e Patrizia Pini
Luigino Tonioli
e Assunta Moira Scolavino
Christian Miglio
e Stefania Navazio
Matteo Clerici
e Mariangela Esposito
Massimiliano Cristina
e Stefania Rossi
Alberto Lanfranconi
e Vanessa Demo
Pombia
Gianfranco Lizzeri
e Rachele Carini
Alessandro Pizzi
e Serena Ghisi
Mirco Debernardi
CONFESSIONI
Lunedì 21 dicembre
dalle 9.30 alle 11 a Varallo Pombia
dalle 15 alle 16 a Cascinetta
MARTEDI’ 22 DICEMBRE
dalle 9 alle 11 a Pombia
dalle 16 alle 17.30 a Pombia
dalle 20.45 a Varallo Pombia
confessioni comunitarie
MERCOLEDI’ 23 DICEMBRE
dalle 15.30 alle 18 a Varallo Pombia
GIOVEDI’ 24 DICEMBRE
dalle 10 alle 12 a Pombia
dalle 15.30 alle 18 a Varallo Pombia
12 Le Campane
e Stefania Planca
Elia Macario
e Alice Guerini
Daniele Crespi
e Ilaria Didò
Fabrizio Scirli
e Sara Zeme
Mauro Marangon
e Miguelina Acquaroli
Alessandro Vezzoli
e Romina Bartolomeo
FUNERALI
CELEBRATI
(al 20 novembre)
Varallo Pombia
Esterina Favini
Caterina Castelletta
Enrico Panzuti Bisanti
Paola Pittoni
Alfrida Zanella
Anita Maria Visconti
Franco Giorgio Sudiro
Maria Vittoria Calone
Antonino Zolfo
Riccardo Petrovich
Maria Fragale
Maria Pia Alemanni
Adriano Zago
Ermenegildo Lunardi
Elda Fumagalli
Armandina Freguglia
Giuliano Severigo
Tersilla Pistochini
Dina Gambato
Maria Vaccaro
Angelina Lorenzini
Fiorenzo Terazzi
Luciano Parachini
messe della notte
ore 21 Pombia San Vincenzo
ore 22.30 Cascinetta
ore 24 Varallo Pombia Parrocchia
VENERDI' 25 DICEMBRE
Messe orario festivo
SABATO 26 DICEMBRE
ore 9.45 e ore 17 Pombia Santa Maria
ore 11 e ore 18 Varallo Parrocchiale
GIOVEDI' 31 DICEMBRE
ore 16Adorazione Eucaristica a Santa Maria
ore 17 Messa a Pombia Santa Maria
ore 18 Messa a Varallo Pombia Parrocchia
Giampiero Chierichetti
Nico Nardello
Enrico Gherlinzoni
Maria Cerutti
Carmelina Montagna
Pietro Lionello
Miria Montin
Bruno Belossi
Franco Di Netto Tempesta
Giovanna Corti
Marisa Carboniglio
Carlo Mazzella
Adele Sitzia
Luigi Pallavera
Eugenia Minella
Felice Baù
Giuseppe Franco
Giampiero Vesco
Ersilia Fanchini
Angelo Renolfi
Pombia
Teresio Pella
Vilda Borachini
Soccorsa Consolazio
Renato Silvestri
Giorgio Combi
Adriano Grazioli
Roberto Colombo
Giovanna Modiano
Augusta Ghiraldi
Giuseppina Bordin
Daniele Vigliarolo
Pietro Caserta
Davide Franceschi
Clelia Melone
Rosa Ferazza
Angelo Guerrini
Maria Rosa Cardani
I l N atale
in parrocchia
VENERDI' 1° GENNAIO
Messe orario festivo a partire
dalle 9.45 a Pombia Santa Maria
6 GENNAIO - EPIFANIA
Messe orario festivo al mattino.
Ore 15 Varallo P. Parrocchia Messa
con raccolta delle offerte per
l’Infanzia Missionaria; a seguire,
nel salone dell’Oratorio,
spettacolo per tutti i ragazzi
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Bollettino parrocchiale delle comunità di Varallo Pombia e Pombia