Operazione Rheinbrucke: 10 ordini di custodia
Martedì 07 Luglio 2015 12:17
FABRIZIA – 7 lug. - IL BATTESIMO MAFIOSO - A Fabrizia (VV) ed in Germania, il Comando
Provinciale di Reggio Calabria, in collaborazione con i collaterali organismi di polizia tedeschi,
ha dato esecuzione ad un'ordinanza di custodia cautelare, emessa dal Gip presso il Tribunale
di Reggio Calabria su richiesta della locale Direzione distrettuale antimafia, nei confronti di 10
soggetti ritenuti appartenenti alla 'ndrangheta, componenti delle articolazioni territoriali
denominate "Locale di Rielasingen" in Germania e della "Locale di Fabrizia" in provincia di Vibo
Valentia, ritenuti responsabili di associazione di tipo mafioso e concorso in associazione di tipo
mafioso, con l'aggravante del reato transnazionale in quanto commessi in Italia e Germania da
un gruppo organizzato impegnato in attività criminali in più di uno stato.
Questi i nomi delle dieci persone raggiunte dalla custodia cautelare firmata dal Gip di Reggio,
Olga Tarzia:
1) Raffaele Nesci, nato a Fabrizia il 06.02.1969, residente a Rielasingen-WorbIingen
(Germania);
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2) Antonio Critelli, nato a Borgia 1'08.03.1946, residente a Singen-BohIingen (Germania);
3) Achille Primerano, nato a Giffone il 09.11.1947, residente a Engen (Germania);
4) Raffaele Primerano nato a Fabrizia il 22.01.1971, ivi residente;
5) Raffaele Giacomini, detto, "Luzzo", nato a Soverato (Italia) il 03.08.1958, residente a
Radolfzell;
6) Salvatore Cirillo, nato a Caulonia (Italia) il 15.06.1975, residente a Gailingen;
7) Vittorio Ienco, nato a Fabrizia 1'01.02.1953, residente a Rielasingen-Worblingen, frazione
Arlen;
8) Domenico "Mimmo" Nesci, nato a Fabrizia il 16.12.1968, residente a
Rielasingen-Worblingen, (Germania);
9) Domenico ''Micuzzo" Nesci, nato a Fabrizia il 27.05.1961, residente a
Rielasingen-Worblingen, (Germania);
10) Maria Giovanna Nesci, intesa "Giannina", nata a San Pietro di Caridà il 01.01.1942,
residente a Fabrizia.
Le indagini, avviate nel gennaio del 2012, sono la naturale prosecuzione dell'operazione
denominata "Helvetia" sulla presenza di alcuni esponenti della 'ndrangheta in Svizzera. Queste
indagini, si sono sviluppate anche utilizzando il materiale probatorio delle indagini "Crimine",
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"Santa" e "Capodue"1, queste ultime due svolte rispettivamente in Germania e Svizzera ed
acquisite con rogatorie internazionali dalla Direzione Distrettuale Antimafia di Reggio Calabria.
Le investigazioni hanno consentito di individuare altre persone inserite in un contesto di
'ndrangheta, appartenenti alla "Società di Singen (D)" ed al contempo di accertare l'esistenza di
altre "locali" omologhe nelle città di Rielasingen (D), Ravensburg (D) ed Engen (D), e di
approfondire il rapporto che lega le citate strutture con la 'ndrangheta della provincia di Reggio
Calabria.
Le acquisizioni ottenute hanno consentito di proiettare l'attenzione investigativa sulle
emergenze che provenivano da oltre confine e in particolare su alcuni gruppi criminali stanziati
sul confine svizzero/tedesco con riguardo alle città di Singen (D) e Frauenfeld (CH) in netto
contrasto tra loro. In particolare, le indagini hanno consentito di accertare che nella città tedesca
di Singen (posta al confine con la Svizzera) era attivo un "locale" di 'ndrangheta capeggiato sino
ad una data epoca da Bruno Nesci in stretto collegamento con la "società" di Rosarno e il
"crimine" di San Luca, pertanto, sottoposta a quest' ultimo; "locale" in forte contrasto con il
"locale" svizzero di Fraeunfeld, capeggiato da Antonio Nesci. Le indagini, infatti, hanno
consentito non solo di confermare l'esistenza e l'operatività dell'articolazione tedesca della
'ndrangheta ma anche di individuarne gli associati, i ruoli e le cariche e soprattutto di verificarne
la dipendenza dal "Crimine" calabrese, per il tramite di Bruno, Nesci la cui figura era stata
riconosciuta sia in Calabria, ove era "accreditato" presso il "Crimine" per il tramite di Domenico
Oppedisano, sia in Germania. Significativa della funzione baricentrica di Bruno Nesci erano poi i
contatti pregressi, già registrati durante l'attività d'indagine cd "Il Crimine" dalle quali emergeva il
ruolo apicale del citato Nesci, che con sentenza del 27.02.2014 è stato condannato dalla Corte
d'Appello di Reggio Calabria alla pena di 8 anni e 4 mesi di reclusione, poiché ritenuto
colpevole del delitto di associazione di tipo mafioso proprio a seguito dell'operazione "Il
Crimine", venendo valutate a suo carico innanzitutto la posizione direttiva rivestita in seno
all'organizzazione, la sua frequentazione con Oppedisano Domenico cl.'30, nella qualità di
"capocrimine" presso il cui terreno di Rosarno si recava diverse volte, nonché il ruolo ricoperto
in seno alla compagine di appartenenza che lo rendeva - come detto - diretto referente anche
delle locali radicate in Germania. L'attività investigativa ha consentito di rilevare, oltre agli
elementi attinenti la consolidata presenza ed operatività ultradecennale in Germania
dell'organizzazione criminale, personaggi con relative doti e cariche ricoperte; nei dettagli, è
emerso che:
CRITELLI Antonio2 con la funzione di capo locale del locale di Rielasingen;
NESCI Domenico (Mimmo) cl. 683 con la funzione di "vice" capo locale del locale di
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Rielasingen;
CIRILLO Salvatore4 con la funzione di "mastro di giornata" del locale di Rielasingen;
PRIMERANO Achille5 in qualità di appartenente al locale di Rielasingen, e in grado di conferire
cariche e doti; Raffaele ALBANESE: Solo una cosa ho trascurato, che quando gli ha detto
Peppe ad Achille: "donategli qualcosa", io gli dovevo dire: "io sono al completo!", indicandolo
come uno dei "carichisti", detentore esso stesso del "Vangelo" o della "Santa", per come
dimostrato con sentenza "Crimine";
NESCI Raffaele6, NESCI Domenico (Micuzzo) cl. 617, IENCO Vittorio8, GIACOMINI Raffaele9,
quali componenti della società con la qualità di partecipi attivi alla locale di Rielasingen, con il
compito di assicurare le comunicazioni tra gli associati, partecipare alle riunioni ed eseguire le
direttive dei vertici della associazione, riconoscendo e rispettando le gerarchie e le regole
interne al sodalizio;
PRIMERANO Raffaele10 e NESCI Maria Giovanna11 intranei alla 'ndrangheta nella sua
articolazione territoriale del locale di Fabrizia, in concorso con PRIMERANO Giuseppe
Antonio12 ed altri allo stato n.i., con la qualità di partecipi attivi alla locale di Fabrizia, con il
compito di assicurare le comunicazioni tra gli associati, partecipare alle riunioni ed eseguire le
direttive dei vertici della associazione, riconoscendo e rispettando le gerarchie e le regole
interne al sodalizio, svolgevano un ruolo nelle dinamiche tra la locale di Rielasingen, la locale di
Frauenfeld e la locale di Singen, scambiando comunicazioni su importanti questioni associative
con i principali esponenti delle suddette articolazioni dell'associazione. Le investigazioni hanno
contribuito a fornire una sostanziale conferma all'esportazione del modello 'ndranghetistico in
altre nazioni; tale organizzazione infatti è stata "clonata" realizzando una struttura analoga a
quella tradizionalmente tipica del territorio calabrese, con evidenti stretti legami di dipendenza
con l'organismo di vertice in Calabria, pur conservando una certa autonomia, relativamente alle
classiche forme di manifestazione mafiosa, al punto che una delle estrinsecazioni più tangibili
dell'esistenza stessa di cellule associative, l'esistenza delle "locali" e delle "società" e il cursus
honorum all'interno di queste, necessitano del riconoscimento e del beneplacito degli organi
direttivi centrali calabresi. Nel corso dell'operazione sono stati impiegati oltre 50 Carabinieri del
Comando Provinciale di Reggio Calabria, supportati dai militari dello Squadrone Eliportato
Cacciatori e dell'8° Nucleo Elicotteri, mentre in Germania l'esecuzione è stata curata dalla
polizia del Land (LKA) Baden-Württemberg supportata da unità della polizia antisommossa per
il rilevamento di oggetti di prova con un dispiego di forze di circa 200 uomini.
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IL VIDEO DEL BATTESIMO MAFIOSO
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