ECOLABEL EUROPEO
Prof. Francesco Saverio Nesci
Prof. Francesco Saverio Nesci
Dott.ssa
Carmen
Face
Dott.ssa Carmen
La La
Face
ECOLABEL
• L’Ecolabel è il marchio di qualità ambientale attribuito dalla
Comunità Europea per identificare quei prodotti e servizi che
rispettano determinati criteri ecologici e prestazionali
stabiliti a livello europeo.
• Il sistema del marchio Ecolabel si inserisce nella politica
Comunitaria relativa al consumo e alla produzione
sostenibile, il cui obiettivo è ridurre gli impatti negativi del
consumo e della produzione sull’ambiente, sulla salute, sul
clima e sulle risorse naturali. Il sistema è inteso a
promuovere attraverso l’uso del marchio Ecolabel, i prodotti
che presentano elevate prestazioni ambientali.
TUTELA AMBIENTE
• La Tutela dell’ambiente in cui viviamo e l’attenzione agli
effetti generati su di esso dai prodotti e dai servizi che
acquistiamo e consumiamo, ogni giorno, rappresentano
oramai una responsabilità comune. I consumatori, per
orientarsi sulle scelte devono disporre di informazioni
accessibili, comprensibili, pertinenti e credibili sulla qualità
ambientale dei prodotti e dei servizi.
La società dei consumi e dei servizi ha un forte impatto
sull’ambiente, la portata di tale impatto dipende dalle scelte
effettuate dal consumatore per soddisfare i propri bisogni.
La domanda di prodotti e servizi rispettosi dell’ambiente
rappresenta un potente stimolo per le industrie, così come
per i fornitori di servizi, ad intensificare gli sforzi in materia
di ambiente e migliorare gli aspetti ambientali, lungo tutto il
ciclo di vita, dei propri prodotti e servizi.
• I consumatori, per orientarsi sulle scelte devono disporre di
informazioni accessibili, comprensibili, pertinenti e credibili
sulla qualità ambientale dei prodotti e dei servizi.
• Il marchio Ecolabel Europeo risponde a questa esigenza.
Marchio Ecologico:Informazioni
generali
• L'Ecolabel (vecchio Regolamento CE n. 1980/2000, nuovo
regolamento CE n. 66/2009) è il marchio europeo di qualità
ecologica che premia i prodotti e i servizi migliori dal punto
di vista ambientale, che possono così diversificarsi dai
concorrenti presenti sul mercato, mantenendo comunque
elevati standard prestazionali. Il marchio Ecolabel garantisce
il basso impatto ambientale del prodotto in tutte le fasi del
suo ciclo di vita: dalle materie prime ai processi di
lavorazione e al packaging fino alla biodegradabilità. Questo
vuol dire limitare l’energia impiegata nel processo di
lavorazione, non utilizzare sostanze dannose per l’ambiente
e riciclare tutti i materiali in eccesso della produzione.
• Il marchio Ecolabel, il cui logo è rappresentato da un fiore (la
margherita), è uno strumento:
1. volontario;
2. selettivo e con diffusione a livello Europeo.
Strumento volontario
 La richiesta del marchio Ecolabel è del tutto volontaria. I
fabbricanti, gli importatori o i distributori possono richiedere
l'Ecolabel, una volta verificato il rispetto dei criteri da parte
dei prodotti.
Strumento selettivo
• L'etichetta ecologica è un attestato di eccellenza, pertanto
viene concessa solo a quei prodotti che hanno un ridotto
impatto ambientale. I criteri ecologici e prestazionali sono
messi a punto in modo tale da permettere l'ottenimento
dell'Ecolabel solo da parte di quei prodotti che abbiano
raggiunto l'eccellenza ambientale. I criteri vengono
revisionati e resi più restrittivi, quando se ne verifichi la
necessità, in modo da premiare sempre l'eccellenza e
favorire il miglioramento continuo della qualità ambientale
dei prodotti.
• I prodotti che espongono il marchio rientrano nella categoria
dei prodotti ecologici o acquisti verdi. Il fine di un marchio
ecologico è quello di rendere facilmente riconoscibile al
consumatore un prodotto ecologico permettendo di
effettuare la propria scelta di acquisto consapevole, tenendo
conto del principio di sostenibilità.
• « lo Sviluppo sostenibile è uno sviluppo che soddisfa
i bisogni del presente senza compromettere la
possibilità delle generazioni future di soddisfare i
propri bisogni »
• Questa è la definizione più diffusa fornita nel 1987
dalla Commissione Indipendente sull'Ambiente e lo
Sviluppo (World Commission on Environment and
Development),
e poi ripresa dalla Commissione
mondiale sull'ambiente e lo sviluppo dell'ONU.
• L’elemento centrale di tale definizione è la necessità di
cercare una equità di tipo intergenarazionale: le generazioni
future hanno gli stessi diritti di quelle attuali. Si può
evincere, inoltre, anche se espresso in maniera meno
esplicita, un riferimento all’equità intragenerazionale, ossia
all’interno della stessa generazione persone appartenenti a
diverse realtà politiche, economiche, sociali e geografiche
hanno gli stessi diritti. Il successo di tale enunciato,
prevalentemente di matrice ecologica, ha animato il
dibattito
internazionale,
determinando
numerosi
approfondimenti e ulteriori sviluppi del concetto di
sostenibilità, che nel tempo si è esteso a tutte le dimensioni
che concorrono allo sviluppo.
Schema dello sviluppo sostenibile, alla confluenza di tre preoccupazioni
• In tale ottica, la sostenibilità è, dunque, da
intendersi non come uno stato o una visione
immutabile, ma piuttosto come un processo
continuo, che richiama la necessità di coniugare
le tre dimensioni fondamentali e inscindibili dello
sviluppo: Ambientale, Economica e Sociale.
• La concessione del marchio è basata su un sistema di analisi che
considera l’intero ciclo di vita del prodotto, applicato ai prodotti divisi
per gruppi. I criteri ecologici di ciascun gruppo di beni e servizi sono
definiti usando un approccio cosiddetto “dalla culla alla tomba” (Life
Cycle Assessment, LCA), che rileva gli impatti dei prodotti sull’ambiente
durante tutte le fasi del loro ciclo di vita, iniziando dall’estrazione delle
materie prime, dove vengono considerati aspetti volti a qualificare e
selezionare i fornitori, passando attraverso i processi di lavorazione,
dove sono gli impatti dell’azienda produttrice ad essere controllati, alla
distribuzione (incluso l’imballaggio) ed utilizzo, fino allo smaltimento del
prodotto a fine vita.
SIMBOLO
• I prodotti ed i servizi che possiedono i requisiti
previsti dal regolamento si possono fregiare del
marchio ecologico rappresentato da un fiore
stilizzato, i cui petali sono rappresentati da stelle
che circondano la “E” di Europa.
Etichetta facoltativa con campo di testo (la
possibilità per l’operatore di utilizzare
questo campo di testo ed il testo utilizzato
sono indicati nei pertinenti criteri del
gruppo di prodotti
Sul prodotto appare anche il numero di registrazione del marchio Ecolabel
UE. Tale numero adotta il seguente formato:
dove xxxx indica il paese di registrazione, yyy il gruppo di prodotti e zzzz il
numero assegnato dall’organismo competente.
Esso ha finalità di:
• promuovere la concezione, la produzione, la
commercializzazione e l’uso di prodotti con un
minore impatto ambientale durante l’intero ciclo di
vita del prodotto;
• fornire ai consumatori una migliore informazione
sulle performance ambientali dei prodotti, in modo
da orientare l’acquisto anche in funzione di criteri
ambientali.
I primi marchi ecologici
• In Europa il primo marchio ecologico,
denominato Angelo Blu, è stato introdotto in
Germania nel 1977. L’Angelo Blu è stato
assegnato inizialmente a prodotti come carta
riciclata, bottiglie a rendere, spray senza CFC .
• Marchio Scandinavo
• Marchio Francese
• Marchio Olandese
• Marchio Spagnolo
• Marchio austriaco
• Marchio USA
• Marchio Canada
• Marchio Giapponese
PRODOTTI ECOLABEL
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Ammendanti
Aspirapolvere
Calzature
Carta per copia e Carta
grafica
Computer portatili;
Coperture dure
Detergenti multiuso
Detersivi per bucato
Detersivi per lavastoviglie
Detersivi per piatti
Edifici
Frigoriferi
Tessuto-carta
Materassi
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Lampade elettriche
Lavastoviglie
Lavatrici
Lubrificanti
Personal Computer
Pompe di Calore
Prodotti tessili
Prodotti vernicianti
Substrati di coltivazione
Televisori
Saponi, shampoo e balsami
per capelli
Aggiornamento numero prodotti e licenze
Ecolabel Europeo
• Sono 332 le licenze Ecolabel europeo attualmente
valide in Italia, per un totale di 10169
prodotti/servizi
etichettati.
Il gruppo di prodotti con il maggior numero di
licenze Ecolabel in Italia rimane il “servizio di
ricettività turistica” con 199 licenze seguito da
quello relativo ai “detergenti multiuso e per servizi
sanitari” (22 licenze) e al “servizio di campeggio”con
17 licenze .
Il trend di forte crescita nel tempo del numero di licenze Ecolabel rilasciate in
Italia per il servizio di ricettività turistica è ben evidenziato nel grafico 2.
Le elaborazioni grafiche mostrano un trend positivo di crescita nel tempo (1998-2009)
anche del numero totale di licenze Ecolabel rilasciate e del numero di prodotti e servizi
etichettati .
La regione italiana con il maggior numero di licenze Ecolabel totali (prodotti e servizi) è il
Trentino Alto Adige (122 licenze) seguita dalla Emilia Romagna e dalla Toscana (entrambi
39 licenze),
La ripartizione geografica delle licenze Ecolabel per l’Italia mostra inoltre un netta prevalenza di
licenze rilasciate al Nord (74%) seguito dal Centro (15%) e infine da Sud e Isole (10%).
Da notare poi che l’1% delle licenze è stato rilasciato all’estero (in Francia)
Prodotti tessili
 I prodotti tessili (t-shirt,
lenzuola, stoffe ect.) che sono
stati etichettati con la
margherita Ecolabel indicano:
 Una riduzione del rischio di
allergie a certe sostanze
chimiche
 La riduzione dell'emissioni
inquinanti in aria e acqua
durante il processo di
produzione
 L'assenza di residui di sostanze
dannose sia per la salute che
per l'ambiente.
Tessuto carta
 I prodotti "tessuto carta" come la carta
igienica, il rotolo asciugatutto, i
fazzoletti, che sono stati etichettati
con la margherita Ecolabel indicano:
 L'utilizzo di fibre riciclate o di fibre
vergini provenienti da foreste a
gestione sostenibile
 La limitazione delle emissioni di
anidride carbonica e solforosa durante
la produzione
 La riduzione dell'emissioni inquinanti
nelle acque durante il processo.
Prodotti vernicianti
• Le pitture e le vernici che sono state
etichettate con la margherita
Ecolabel indicano:
• L'uso di pigmenti (sostanze che
determinano la prestazione della
vernice) derivanti da processi
ambientalmente compatibili
• Un minori rilascio di solventi
• L'assenza di metalli pesanti, di
sostanze tossiche e cancerogene.
Personal computer e Computer
portatili
• I personal computer ed i portatili
etichettati con la margherita Ecolabel
indicano:
• Il consumo di minore energia durante l'uso
ed in stad-by
• Un contenuto inferiore di sostanze dannose
per la salute e per l'ambiente
• Che sono disassemblabili facilmente ed i
cui componenti siano riciclabili
• Che sono corredati da un manuale d'uso
• Che, al termine del loro ciclo di vita, siano
ritirati dai produttori/distributori
I criteri per l’ Ecolabel Europeo
• Per ogni tipologia merceologica, le caratteristiche principali
dei criteri Ecolabel sono riassumibili in tre semplici
espressioni: selettività, approccio multicriterio, procedure
rigorose.
Selettività
L’ Ecolabel europeo viene attribuito unicamente ai prodotti
che hanno un impatto ridotto sull’ambiente e che
garantiscono il rispetto dei criteri ecologici stabiliti dalla
Commissione Europea, mantenendoli nel tempo.
Approccio multicriterio
I criteri ecologici per ogni categoria di prodotto vengono
definiti seguendo un approccio globale che permette di
determinare l’impatto del prodotto in ogni momento del suo
ciclo di vita, dall’estrazione delle materie prime
all’eliminazione dopo l’uso, passando dalla fabbricazione, la
distribuzione e l’utilizzazione.
Sulla base dei risultati dell’analisi del ciclo di vita, e fermi
restando gli aspetti prestazionali, per ogni prodotto vengono
definiti criteri ecologici tali da rendere minimi gli impatti
sull’ambiente.
Gli aspetti ambientali considerati sono:
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la tutela dalla qualità dell’aria
la salvaguardia della qualità delle risorse idriche
la protezione del suolo
il contenimento della produzione di rifiuti
il risparmio energetico
la tutela delle risorse naturali
il contenimento del cambiamento climatico
la protezione dell’ozono stratosferico
il contenimento dei rischi naturali
il miglioramento del clima acustico
la tutela della biodiversità
• Procedure rigorose
I criteri per l’assegnazione del marchio di qualità ecologica europea
Ecolabel sono il risultato sia di studi scientifici sia di un’ampia
consultazione all’interno del Comitato dell’Unione Europea per il
marchio ecologico, Comitato composto dagli Organismi competenti degli
Stati membri, da rappresentanti delle organizzazioni ambientaliste, da
associazioni dei consumatori e dell'industria, da sindacati nonché da
rappresentanti delle piccole e medie imprese (PMI) e del mondo del
commercio. Per ogni tipologia di prodotto, i criteri proposti dal Comitato
devono essere approvati dagli Stati Membri dell’Unione Europea e
ratificati attraverso una Decisione della Commissione Europea prima di
poter essere utilizzati per l’attribuzione dell’Ecolabel ai richiedenti.
I criteri hanno una validità di tre/cinque anni; al termine di tale periodo
vengono sottoposti a revisione in funzione dei progressi scientifici e
tecnologici avvenuti nonché dell’evoluzione del mercato al fine di
migliorare progressivamente le prestazioni ecologiche dei prodotti
etichettati Ecolabel europeo.
Procedura di assegnazione
 Il produttore, l’importatore o il negoziante contatta l’Organismo
Nazionale Competente di uno dei paesi che aderiscono al sistema, in
Italia, la domanda di assegnazione, deve essere indirizzata al Comitato
Ecolabel-Ecoaudit (Organismo Competente Ecolabel Italia).
• L'uso del marchio di qualità ecologica è subordinato al versamento di
una tassa di deposito della domanda compresa tra 200 e 1.200 euro. Ma
il regolamento precisa che nel caso delle PMI non deve superare 600
euro, mentre per le microimprese non può andare oltre 350 euro. La
tassa di deposito, inoltre, è ridotta del 20 % per i richiedenti che siano già
in possesso di una certificazione secondo le norme EMAS e/o ISO 14001,
a determinate condizioni. L'organismo competente, poi, può imporre a
ogni richiedente cui sia stato assegnato un marchio di qualità ecologica il
versamento di diritti annuali fino a 1.500 euro per l'utilizzazione del
marchio. Nel caso delle PMI, l'importo massimo non deve però superare
750 euro, mentre per le microimprese, non potrà oltrepassare 350 euro.
• Il Comitato Ecolabel-Ecoaudit effettua l’istruttoria tecnicoamministrativa utilizzando le informazioni fornite dal
richiedente e i risultati delle analisi eseguite presso
laboratori indipendenti. Terminata l’istruttoria, se il prodotto
soddisfa i criteri ecologici e prestazionali previsti, decide in
merito all’assegnazione, e se l’esito è positivo, informa la
Commissione Europea che intende concedere il marchio
ecologico. La Commissione pubblica l’assegnazione sul sito
dell’Ecolabel.
Ecolabel per un turismo di qualità
Il 14 aprile 2003, con la Decisione
2003/287/CE, la Commissione
Europea ha ufficialmente esteso
l’applicabilità dell’ecolabel, il
marchio comunitario di qualità
ecologica, ai servizi di ricettività
turistica.
Con
Decisione
2005/338/CEE l’applicabilità del
marchio Ecolabel è stata a sua
volta estesa anche al servizio di
campeggio.
MOTIVI
 Alla base dell’iniziativa comunitaria c’è l’intento di
incoraggiare le strutture nonché gli stessi turisti al
rispetto dell’ambiente ed al risparmio di risorse
naturali.
 La visibilità e la credibilità del marchio, fondato sul
rispetto scrupoloso di una serie di criteri,
consentono alle strutture che lo ricevono di
distinguersi, a livello europeo, per l’impegno al
miglioramento della qualità ambientale e forniscono
agli utenti garanzie sicure circa l’efficienza delle
misure di protezione adottate.
ECOLABEL: VANTAGGI PER LE STRUTTURE
RICETTIVE E CAMPEGGI
• Vantaggi di costo legati all'eco-efficienza.
• Pubblicità derivante dall'alta visibilità del
marchio.
• Segnalazione di merito sulle guide di settore.
ECOLABEL: GARANZIE PER IL TURISTA
• Contenimento dell’inquinamento atmosferico,
idrico e del suolo;
• Corretta gestione e differenziazione dei rifiuti;
• Riduzione degli sprechi energetici e di risorse;
• Salvaguardia della biodiversità;
• Alimentazione sana e corretta, che attinge in
parte alle produzioni biologiche.
• Oltre a garantire benessere ed eco-qualità ai turisti,
l’Ecolabel apporta tutta una serie di benefici alla struttura
ricettiva che lo applica, in particolare:
• 1. Vantaggi di costo legati all'eco-efficienza: l’adozione di
misure di carattere ambientale richiede tempi e sforzi, a
volte anche notevoli, ma contribuisce a mettere a nudo
quelli che sono, sotto il profilo ecologico ed economico, veri
e propri punti di debolezza di una struttura turistica o di
un’organizzazione;
inoltre
promuove
lo
sviluppo
dell’innovazione. La riduzione del consumo di risorse
naturali quali combustibili fossili, energia ed acqua consente,
a fronte di un investimento iniziale, una riduzione
considerevole dei costi nel medio-lungo periodo;
2. Pubblicità derivante dall’alta visibilità del marchio: la
visibilità dell’etichetta ecologica europea rappresenta, per le
strutture che riescono ad ottenerla, una forma ulteriore di
pubblicità
e
un
fattore
di
scelta
assolutamente
discriminante, soprattutto da parte dei turisti più sensibili al
rispetto ed alla salvaguardia dell’ambiente; e sono sempre di
più. Il marchio comunica al cliente che il prezzo pagato non
tiene conto esclusivamente delle esigenze personali e della
voglia di divertimento, ma contribuisce a dare all’ambiente
delle possibilità in più.
Come si ottiene l’Ecolabel per il
turismo
Il percorso che porta una struttura ad ottenere il
marchio europeo di qualità ecologica si sviluppa in tre
fasi:
• preparazione
• richiesta ed esame
• assegnazione dell’Ecolabel e rinnovo del contratto
Preparazione
• La struttura turistica interessata è chiamata a verificare e
dimostrare la conformità del proprio servizio e delle proprie
strutture ai parametri stabiliti attraverso auto-certificazioni,
dichiarazioni rilasciate da fornitori o da parti terze, verifiche
ispettive da parte dell’organismo di controllo.
• Per agevolare la preparazione della documentazione e facilitare la
successiva
istruttoria,
l’Organismo
competente
mette
a
disposizione un “manuale del richiedente” contenente indicazioni
tecniche e i moduli di verifica.
Richiesta ed esame
• Accertatosi
richiedente
dell’idoneità
della
invia
la
all’Organismo
tutta
Competente
struttura
il
documentazione
(Comitato
Ecolabel/Ecoaudit) il quale può richiedere eventuali
integrazioni o effettuare eventuali visite ispettive
presso la struttura.
Assegnazione dell’Ecolabel e rinnovo
del contratto
• Se la domanda ha esito positivo il Comitato assegna la
licenza con validità su tutto il territorio europeo. Il contratto
di assegnazione viene rinnovato con procedura semplificata
ogni volta che i criteri per il relativo gruppo di prodotti
subiscono delle modifiche.
 Le strutture turistiche che si fregiano del marchio ecologico
europeo si distinguono per l’impegno verso la salvaguardia
dell’ambiente e, di riflesso, della salute umana.
 Sempre più il turista di oggi, in particolare quello che
preferisce la vacanza in campeggio, una volta definita la
destinazione, sceglie la struttura ricettiva che maggiormente
si distingue per il numero dei servizi erogati e per un
adeguato impatto che la stessa ha nell’ambiente che la
circonda.
 Le principali guide del settore del turismo all’aria aperta, nei
criteri di valutazione delle strutture ricettive, hanno inserito
negli ultimi anni quelli legati all’impegno verso la
salvaguardia dell’ambiente. Le certificazioni ISO 14000, EMAS
e Ecolabel certificano l’attenzione di un’azienda nei confronti
dell’ambiente diventando ottimo veicolo promozionale in
particolare per i turisti del centro – nord Europa.
La forza dell’ Ecolabel deriva da precise
caratteristiche
• è l‘unico ad essere realmente europeo, valido nei ventisette Stati
membri dell‘UE;
• è un marchio pubblico sviluppato sotto l‘autorità delle istituzioni
europee;
• è volontario, in quanto l‘adesione al sistema è facoltativa;
• i criteri sono sviluppati in base ad un‘ampia consultazione di tutte le
parti interessate: le autorità pubbliche, la grande industria, le piccole e
medie imprese, i distributori, i rappresentanti dei consumatori, le
organizzazioni ambientaliste non governative... e altri ;
• prende in considerazione tutte le fasi del ciclo di vita dei prodotti e dei
servizi;
• il marchio non è quindi legato ad uno specifico aspetto o limitato alle
caratteristiche di un singolo prodotto/servizio, ma utilizza lo stesso logo
per un’ampia gamma di gruppi di prodotti/servizi ed è pertanto
facilmente riconoscibile dai consumatori;
• non si tratta di autodichiarazione del fabbricante o dell’erogatore di
servizi, in quanto l’ottemperanza ai criteri è verificata, certificata e
controllata da una terza parte indipendente;
• è un marchio selettivo, in quanto destinato ai prodotti/servizi migliori,
all‘interno di un gruppo di prodotto/servizio, in termini di
ecocompatibilità;
• I prodotti ed i servizi che possiedono i requisiti
previsti dal regolamento si possono fregiare del
marchio ecologico rappresentato da un fiore
stilizzato, i cui petali sono rappresentati da stelle
che circondano la “E” di Europa , facilmente
riconoscibile da parte dei consumatori. Il
marchio informa che i prodotti sono in grado di
ridurre gli impatti ambientali negativi rispetto
agli altri prodotti dello stesso gruppo,
contribuendo così ad un uso efficiente delle
risorse ed a un elevato livello di protezione
ambientale.
• Differenziando tra licenze rilasciate per prodotti
e quelle assegnate a servizi (ricettività turistica e
campeggio) si osserva che il Trentino Alto Adige
mantiene il suo primato esclusivamente per
licenze Ecolabel legate ai servizi (tutte le licenze
del Trentino sono state assegnate infatti a servizi
turistici
e
di
campeggio).
Le regioni italiane con maggior numero di licenze
Ecolabel per la categoria “prodotti” invece
risultano essere la Lombardia con 33 licenze,
l’Emilia Romagna con 26 e la Toscana con 19
licenze assegnate a prodotti.
Green public procurement
• Il Green Public Procurement (GPP) (in italiano Acquisti verdi
della Pubblica amministrazione) è l’integrazione di
considerazioni di carattere ambientale nelle procedure di
acquisto della Pubblica Amministrazione, cioè è il mezzo per
poter scegliere "quei prodotti e servizi che hanno un minore,
oppure un ridotto, effetto sulla salute umana e sull'ambiente
rispetto ad altri prodotti e servizi utilizzati allo stesso scopo"
(U.S. EPA 1995). Acquistare verde significa quindi acquistare
un bene/servizio tenendo conto degli impatti ambientali che
questo può avere nel corso del suo ciclo di vita
dall’estrazione della materia prima, allo smaltimento del
rifiuto (ovvero "dalla Culla alla Tomba"). Esso è uno dei
principali strumenti adottati per mettere in atto strategie di
sviluppo sostenibile.
• La pratica del Green Public Procurement consiste nella
possibilità di inserire criteri di qualificazione ambientale
nella domanda che le Pubbliche Amministrazioni esprimono
in sede di acquisto di beni e servizi finalizzata da un lato a
diminuire il loro impatto ambientale dall'altro possono
esercitare un “effetto traino” sul mercato dei prodotti
ecologici. Gli acquisti pubblici, infatti, rappresentano in Italia
circa il 17% del Prodotto Interno Lordo (PIL) e nei Paesi
dell’Unione Europea circa il 14%.
Il GPP nell'Unione Europea e in Italia
• Il ricorso allo strumento GPP viene incoraggiato da alcuni anni
dall'Unione Europea che ne parla diffusamente sia nel "Libro Verde sulla
politica integrata dei prodotti" del 1996, sia nel Sesto Programma
d'Azione in campo ambientale e sviluppato nella Politica Integrata di
Prodotto (IPP - Integrated Product Policy). È però la direttiva 2004/18/CE
del 31 marzo 2004, relativa al “coordinamento delle procedure di
aggiudicazione degli appalti pubblici di forniture, di servizi e di lavori”
che, a livello normativo, riconosce la possibilità di inserire la variabile
ambientale come criterio di valorizzazione dell’offerta.
• In Italia il Green Public Procurement non è obbligatorio, però esistono
alcune norme che ne sollecitano l’introduzione stabilendo dei requisiti
specifici o degli obiettivi per l’acquisto e/o utilizzo di determinati
prodotti o servizi.
NUOVO REGOLAMENTO CE N.66/2009
• Ad oggi sono inoltre circa 500 le imprese che
producono prodotti Ecolabel, per un fatturato totale
di oltre 1 miliardo di euro l'anno. Ritenendo tale
somma
«estremamente
ridotta»
rispetto
al
potenziale mercato UE, la Commissione ha proposto
per
tale
motivo
una
revisione
del
vigente
regolamento al fine di ampliare il numero di gruppi
di prodotti che possono dotarsi del marchio.
• Ora il nuovo regolamento (Regolamento CE n. 66/2009 in vigore dal 19
febbraio), ha l’obiettivo di aumentare il numero dei prodotti che
portano il “fiore” dai ventisei attuali ad almeno 40 entro il 2015,
iniziando con l’inclusione dei rivestimenti a base di legno a patto che
rispettino standard precisi come un basso impatto ambientale e la
riduzione del consumo energetico e di sostanze tossiche.
Tra le altre tipologie sotto valutazione saranno alimenti e mangimi,
compresi anche quelli biologici. Il sistema Ecolabel auspica alla
promozione di prodotti ad elevate prestazioni ambientali al fine di
ridurre gli impatti negativi del consumo e della produzione oltre che
sull’ambiente anche sulla salute, sul clima e sulle risorse naturali.
Naturalmente per ottenere il marchio sono previsti molteplici criteri ed
analisi per la valutazione della qualità dei prodotti che richiedono la
certificazione, ma il nuovo regolamento ne semplifica la procedura
d’assegnazione, eliminando gli oneri economici per piccole e medie
imprese.
• Pertanto, il regolamento si applica «a tutti i beni e i servizi destinati alla
distribuzione, al consumo o all'uso sul mercato comunitario, a titolo
oneroso o gratuito». Ma non ai medicinali per uso umano né a quelli per
uso veterinario. Il marchio di qualità ecologica, inoltre, non potrà essere
assegnato a prodotti contenenti sostanze o preparati/miscele classificati
come tossici, pericolosi per l'ambiente, cancerogeni, mutageni o tossici
per la riproduzione. Tuttavia, per determinate categorie di prodotti
contenenti tali sostanze la Commissione potrà adottare misure di deroga,
ma «solo qualora non sia tecnicamente fattibile sostituirli in quanto tali
ovvero mediante l'utilizzo di materiali diversi o mediante modifiche a
livello della progettazione». Nessuna deroga, però, potrà essere
concessa a prodotti di questo tipo, soggetti a autorizzazione in forza al
regolamento REACH, presenti in miscele o in un articolo in
concentrazioni superiori allo 0,1% (p/p).
• Il regolamento prevede che, prima di elaborare criteri Ecolabel per gli
alimenti e i mangimi, la Commissione dovrà realizzare uno studio, entro
il 31 dicembre 2011, volto a esplorare se sia fattibile stabilire criteri
affidabili relativi alle prestazioni ambientali durante l'intero ciclo di vita
dei prodotti in questione, inclusi quelli della pesca e dell'acquacoltura.
Detto studio dovrebbe esaminare con particolare attenzione l'impatto di
eventuali criteri Ecolabel sugli alimenti, sui mangimi e sui prodotti
agricoli biologici non trasformati. Esso dovrebbe valutare la possibilità di
assegnare il marchio Ecolabel «solo ai prodotti certificati come
biologici», per evitare confusioni per i consumatori. Alla luce dei risultati
di tale studio, la Commissione deciderà «se è fattibile elaborare criteri
Ecolabel per alimenti e mangimi e, in caso affermativo, per quali gruppi
di tali prodotti».
Un piano d'azione per la promozione
dell'Ecolabel
• Per sostenere lo sviluppo del sistema Ecolabel, gli Stati
membri e la Commissione dovranno concordare, in
collaborazione con il CUEME, un piano d'azione specifico per
promuovere l'uso del marchio comunitario mediante azioni
di sensibilizzazione e campagne d'informazione ed
educazione del pubblico rivolte a consumatori, produttori,
fabbricanti, fornitori di servizi, acquirenti pubblici, venditori
all'ingrosso e al dettaglio, nonché al pubblico in generale.
Ma anche attraverso la promozione della diffusione del
sistema, in particolare presso le PMI. E' anche precisato che
l'Ecolabel potrà essere promosso tramite il suo sito dove è
possibile acquistare i prodotti che ne sono muniti.
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