Presidenza del Consiglio dei Ministri DIPARTIMENTO PER LE PARI OPPORTUNITÀ UFFICIO NAZIONALE ANTIDISCRIMINAZIONI RAZZIALI RASSEGNA STAMPA SETTIMANALE M O NI T O RA GGI O E AP P R O FO ND I M E NT O D E I F E NO M E NI D I SC R I M I NAT O R I NE I M E DI A E S UL W E B A cura di Fernando FRACASSI Resp. Comunicazione Contact Center Anno IV - Roma, 21-25 Ottobre 2013 Collaborazione Contact Center 800.90.10.10 - www.unar.it Monica D’Arcangelis, Alessandro Tudino Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web FRASI XENOFOBE INSULTI ASSISTENTE AL CONTRO MINISTRO ONOREVOLE 21-25/10/2013 ROM E KYENGE: MORGANTI I PERDE IL CONTROLLO SU FACEBOOK (25 ottobre 2013) Frasi e accuse sia sul popolo di etnia Rom che sul ministro all’integrazione Cecile Kyenge. E’ quanto scritto sulla propria pagina Facebook da Aglaia Cipriani, ex candidata nelle fila del Pd al consiglio comunale, ex esponente leghista e oggi assistente dell’europarlamentare Claudio Morganti, nonché presidentessa dell’Apici (associazione provinciale invalidi civili e Contact Center Unar –| Ad uso interno 1 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 cittadini anziani). “Rom popolo di m….. – scrive su Facebook, senza censura, commentando la notizia di alcuni nomadi che si lavano alla fontanina del Tabernacolo delle Fonticine dei Della Robbia – Sono razzista? Sì e me ne vanto! Solo contro i Rom popolo inutile e dannoso”. Cipriani poi estende le accuse anche al ministro Kyenge. “Ministra sei una m…. come i Rom” scrive facendo riferimento alla vicenda della bambina di quattro anni trovata in un campo nomadi in Grecia. Lo sfogo di Cipriani su Facebook termina con altri due post contro i nomadi. Nel primo si domanda chissà “quante case hanno svaligiato i Rom per comprarsi questa macchina” riferendosi ad una limousine utilizzata ad un matrimonio Rom. E poi chiede al ministro Kyenge di “non dare più soldi ai Rom”. A segnalare lo sfogo su Facebook di Aglaia Cipriani è Marco Ruggiero, portavoce del circolo Primo Maggio di Sel: “Queste affermazioni – scrivono – dimostrano il livello culturale di certi soggetti politici che fanno del razzismo la loro ragione sociale. E’ troppo facile prendersela sempre con gli stessi, quando in Italia non ci sono le condizioni legislative per facilitare l’integrazione di chi sta peggio”. Sull’argomento interviene lo stesso Morganti. “Difendo a spada tratta la mia assistente – dice – dove ci sono i Rom aumentano furti, sono una etnia che non si vuole integrare. Inutile spendere soldi in villette e case se poi tanto continuano nelle loro attività illegali. Gli si dà soltanto la base per rubare. Io stesso ho rischiato l’espulsione dal Parlamento Europeo per frasi contro i Rom. Mi hanno chiesto di scusarmi ma non l’ho fatto e nonostante ciò non mi hanno cacciato. Quindi non avevo tutti i torti, anzi si sono accorti che avevo detto la verità”. Poi il commento di Aglaia Cipriani. “Mi sono sfogata – dice – ma è quello che penso, soprattutto dopo la storia della bambina in Grecia. Dal 1997 sono presidentessa di un’associazione che si occupa di anziani e persone con disabilità. Io proteggo la nostra gente e non i Rom. A quelli di Sel dico di occuparsi dei problemi veri della città. Casa mia è già stata svaligiata due volte dai Rom, se vogliono quelli di Sel li prendano in casa loro. Quello che ho scritto è il sentimento condiviso dalle persone comuni. Su facebook ho visto commenti ben peggiori”. Stefano De Biase (fonte http://www.notiziediprato.it/) Contact Center Unar –| Ad uso interno 2 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 OSPITALETTO: PICCHIANO DIPENDENTE, CONDANNATI A 4 MESI DI CARCERE (25 ottobre 2013) Confermata in appello la sentenza di primo grado: quattro mesi di reclusione per due impresari edili (padre e figlio) di Ospitaletto, che nel 2006 presero a sberle un loro operaio a seguito di una discussione Condanna confermata per i due imprenditori, padre e figlio, che sette anni fa picchiarono un loro dipendente a seguito di un’accesa discussione in un cantiere edile a Ospitaletto. I due titolari, impresari nell’edilizia, raccontarono di aver risposto con le mani alle offese del lavoratore, un immigrato da anni in Italia ma nato e cresciuto a Santo Domingo. Dalle parole ai fatti il passo è spesso fin troppo breve, e il giovane operaio venne malmenato, prima con paio di ‘sberloni’, poi anche con un ‘destro’ ben assestato. Il Palazzo di Giustizia ha comunque confermato la condanna di primo grado anche in appello: quattro mesi di carcere per entrambi, in attesa di un eventuale ricorso alla Cassazione. Rigettata l’accusa di razzismo, rimane comunque quella (non meno pesante) di percosse e (fonte http://www.bresciatoday.it) Contact Center Unar –| Ad uso interno 3 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web MODENA, LITE SU KYENGE 21-25/10/2013 E STRANIERI: CONSIGLIO COMUNALE SOSPESO Garanzia di accesso ai migranti nella pubblica amministrazione". E' questa la frase pronunciata durante la campagna elettorale dall'attuale ministro Cecile Kyenge che ha creato lo scompiglio oggi in consiglio comunale offese reciproche tra gli schieramenti (25 ottobre 2013) "Garanzia di accesso ai migranti nella pubblica amministrazione". E' questa la frase pronunciata durante la campagna elettorale dall'attuale ministro Cecile Kyenge che ha creato lo scompiglio oggi in consiglio comunale a Modena: seduta sospesa, offese reciproche tra gli schieramenti e i consiglieri del Pd che minacciano di abbandonare l'aula. Ad accendere la miccia è stato Michele Barcaiuolo, capogruppo Fratelli d'Italia che ha presentato un ordine del giorno, che ha fatto alzare la temperatura nel civico consesso modenese. "Quando il ministro esprime opinioni che mi vedono avverso, siamo nell'ambito del normale confronto- spiega Barcaiuolo-, ma quando si dice che nell'amministrazione pubblica devono essere garantite le assunzioni degli stranieri, si mettono in gioco le regole minime che uno stato sovrano si deve dare". Per Barcaiuolo la frase pronunciata da Kyenge in campagna elettorale diventa preoccupante in quanto la stessa è diventata ministro". Quando "sento ipotizzare l'applicazione dello ius soli, della cittadinanza basata sull'atto di nascita, non sono d'accordo e ci sarà un confronto", chiarisce Barcaiuolo, "ma una persona che occupa un dicastero e fa dichiarazioni dei questo tipo e ha la possibilità di metterle in atto, spaventa".Secondo Barcaiuolo la frase «una delle proposte che intendo portare avanti sarà la garanzia di accesso per i migranti ai posti nella pubblica amministrazione su esempio di ciò che furono le americane affermative action", pronunciata dal ministro Kyenge sarebbe ancora sul sito www.Cecilekyenge.It e "posto che le assunzioni nella pubblica amministrazione sono particolarmente ridotte e comunque legate a selezioni pubbliche", il capogruppo di fdi ha chiesto un impegno presso il governo per "garantire il merito come unico criterio di selezione nell'accesso ai posti di lavoro nella pubblica amministrazione". Contact Center Unar –| Ad uso interno 4 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 Il dibattito in consiglio è degenerato in offese fino a quando la presidente Caterina Liotti è stata costretta a sospendere la seduta, ripresa poi con la votazione che ha bocciato a maggioranza la proposta di Barcaiuolo. (dire) (video http://video.gelocal.it/gazzettadimodena/locale/si-parla-di-kyenge-e-stranieri- tensione-in-consiglio/19993/20142) (fonte http://gazzettadimodena.gelocal.it) Contact Center Unar –| Ad uso interno 5 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 “MIA MADRE ERA ROM” (25 ottobre 2013) A Roma e nel Lazio le politiche abitative nei confronti delle comunità rom incidono fortemente sui diritti dell’infanzia. Ma quale impatto hanno tali politiche sulle probabilità che un bambino rom, rispetto a un proprio coetaneo, venga segnalato alla Procura per i minorenni, allontanato dalla propria famiglia e dichiarato adottabile? Quanti sono i minori rom dichiarati in adozione ogni anno, a Roma e nel Lazio? Sono questi gli interrogativi alla base di “Mia madre era rom”, il nuovo rapporto dell’Associazione 21 luglio che sarà presentato martedì 29 ottobre alle ore 17, a Roma, presso la sede della Regione Lazio (Sala Tirreno, via Rosa Raimondi Garibaldi 7, Palazzina C). La ricerca, realizzata dall’Associazione 21 luglio in collaborazione con la Facoltà di Antropologia culturale dell’Università di Verona, analizza la situazione dei minori rom che oggi non vivono più presso le proprie famiglie, perché da queste allontanati e perché adottati dalle famiglie della società maggioritaria. In particolare, il rapporto si sofferma sulla presenza dei minori rom nelle storie che il Tribunale per i Minorenni di Roma ha affrontato dal 2006 al 2012. Interverranno alla presentazione del rapporto: Contact Center Unar –| Ad uso interno 6 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 Angela TULLIO CATALDO, autrice della ricerca – Associazione 21 luglio Rita VISINI, Assessore alle Politiche Sociali della Regione Lazio Melita CAVALLO, Presidente del Tribunale per i Minorenni di Roma Edoardo TRULLI, Vice Presidente dell’Ordine Assistenti Sociali della Regione Lazio Vito SAVASTA, Mediatore sociale Ai partecipanti sarà distribuita copia gratuita del rapporto “Mia madre era rom” Per maggiori informazioni: email: [email protected] www.21luglio.org (fonte http://www.21luglio.org/) ALLERTA ROM NEL VARESOTTO «FACCIAMO COME GLI SVIZZERI» (25 ottobre 2013) SUMIRAGO - «Contro i nomadi che da un paio di mesi stanno occupando abusivamente prati e parcheggi del Varesotto serve tolleranza zero». A far suonare l’allarme, all’indomani della levata di scudi delle mamme di Sumirago per l’arrivo di un campo rom proprio di fronte alle scuole del paese, sono gli esponenti provinciali della Lega Nord. Se nelle ultime ore la carovana è stata allontanata da Sumirago, il problema si sta discutendo a livello provinciale considerando che a macchia di leopardo sono ormai diversi i comuni, soprattutto nella zona della Valle Olona e del Gallaratese, che nelle ultime settimane hanno dovuto fare i conti con il passaggio dei rom. «Dobbiamo smetterla con l’ipocrisia mediatica - dice l’ex sindaco leghista di Buguggiate ed ex senatore Alessandro Vedani - i problemi non si risolvono facendo lo struzzo, con il buonismo intriso a ipocrisia. Dobbiamo fare come in Svizzera: lì certe cose non succedono. Le mamme di Sumirago hanno fatto bene». Sulla stessa lunghezza d’onda anche il segretario del Carroccio Matteo Bianchi. Ma le associazioni avvertono: «Per risolvere il problema servono aree attrezzate». (fonte http://www.laprovinciadivarese.it) Contact Center Unar –| Ad uso interno 7 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web LA 21-25/10/2013 CASAPOUND PER STRANIERI” DA METÀ MANIFESTAZIONE DI CACCIARE “GLI ESQUILINO Bizzarra espressione "d'italianità" degli estremisti di destra (25 ottobre 2013) Mini-manifestazione con bandiere italiane per proporre che nella zona possano stare solo attività commerciali italiane. Come al solito buio pesto sul come. IL PROCLAMA - Una piccola e rumorosa manifestazione, qualche decina di persone a spasso per il quartiere con bandiere dell’italia e cori da stadio, chissà se gli abitanti dell’esquilino ne avranno capito il senso. Dicono quelli di Casapound che “ vogliamo che la parte dell’Esquilino tra Piazza Vittorio e Via Merulana sia esclusivamente italiana e che sia interdetta a attività commerciali dozzinali in mano straniera. Vogliamo che l’Esquilino italiano si tramuti in un esempio: cultura e tradizione romana.” IDEONA - Poi però non dicono come fare, eppure di tempo per studiare la situazione ne hanno avuto, visto che proprio all’Esquilino, nel pieno della china town romana, occupano da anni un palazzo nel quale l’ingresso è riservato ai soli italiani. Ci penseranno i camerati a rilevare di tasca loro le attività aperte in zona da stranieri? Oppure l’idea inconfessabile è quella di ricorrere allo squadrismo per cacciarli? Non si sa, spararla grossa non costa niente e alle rodomontate imbadierate sono abituati, non è passato molto tempo da quanto lo stesso Simone di Stefano ha proposto di attaccare l’India e liberare i nostri marò con un blitz militare. Ora arriva il più modesto attacco alla Chinatown romana, che per fortuna appare ancora molto al di là delle possibilità di Casapound. (fonte http://www.giornalettismo.com) Contact Center Unar –| Ad uso interno 8 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 Scritte inneggianti a Priebke, parte la caccia ai responsabili (25 ottobre 2013) LUGAGNANO. Frasi razziste e favorevoli al capitano nazista sono comparse in diverse strade e subito cancellate. Sembra che ad agire con lo spray rosso siano stati ragazzi minorenni. Bianco: «Manca la capacità di ragionamento su cosa si può e non si può fare» Nei giorni scorsi, il centro di Lugagnano è stato imbrattato di scritte inneggianti ad Erich Priebke, il capitano delle SS che, nel 1944, partecipò alla pianificazione e alla realizzazione dell'eccidio delle Fosse Ardeatine e che è morto a Roma l'11 ottobre scorso, all'età di cento anni. In concomitanza con la polemica che si è accesa in merito alla celebrazione del suo funerale - giorni per decidere di trasportare la salma in una località segreta per essere tumulata dopo i rifiuti alla sepoltura espressi da molte realtà locali italiane e dalla prefettura della capitale - alcuni muri della frazione di Sona sono stati deturpati con messaggi nostalgici, tutti riportanti il nome di Priebke. Sul palazzo dell'anagrafe, qualcuno ha scritto Contact Center Unar –| Ad uso interno 9 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 «Priebke vive» con una bomboletta spray di colore rosso. Scritte simili sono apparse anche in via Monte Grappa e in via Della Concordia. Alcune di esse riportavano anche affermazioni a sfondo razzista. La prima ipotesi fatta dall'amministrazione è stata che i responsabili dell'imbrattamento fossero esponenti di estrema destra, appartenenti a qualche gruppo neonazista. Le testimonianze di alcuni abitanti della frazione, però, vanno in una direzione diversa. Sembra che si tratti di atti di vandalismo messi a segno da alcuni ragazzini, forse addirittura minorenni. L'amministrazione comunale sta vagliando le immagini delle telecamere di sorveglianza per fare chiarezza sull'accaduto e scoprire chi sono i veri responsabili delle scritte. Il 24 marzo 1944, alle Fosse Ardeatine, furono trucidate 335 persone. Hitler aveva dato l'ordine di uccidere, a titolo di rappresaglia, 10 ostaggi italiani per ognuno dei 33 soldati dell'esercito tedesco morti nell'attentato partigiano di via Rasella. Le persone fucilate alle Fosse Ardeatine, però, furono addirittura di più rispetto al numero stabilito dallo Stato maggiore tedesco. Oltre a pianificare l'eccidio, stilando la lista degli italiani destinati a morire, Erich Priebke partecipò personalmente anche alla fucilazione. Per questi crimini, nel 1998, è stato condannato all'ergastolo dalla Corte di cassazione italiana. Le scritte sono già state eliminate dai tecnici del Comune, in un caso con qualche difficoltà. Per cancellare certi messaggi, però, non basta una mano di vernice. Probabilmente, occorre innanzitutto una formazione morale, che passi attraverso un'adeguata conoscenza della storia. Questa è anche l'opinione dell'assessore alla cultura Gianmichele Bianco, che commenta: «Le scritte che sono apparse sono assolutamente demenziali. Dimostrano che manca tutto uno strato culturale capace di irrobustire il ragionamento su cosa si può e cosa non si può fare». «Se è vero, come sembra, che i responsabili di questi atti sono dei ragazzini», conclude l'assessore, «significa che nella rete educativa e sociale qualcosa deve essere andato storto. Dobbiamo impegnarci ancora di più per far capire la gravità di certi messaggi e per far conoscere gli eventi orribili a cui queste affermazioni rimandano. Anche il Comune deve fare la sua parte». (fonte http://www.larena.it) Contact Center Unar –| Ad uso interno 10 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 La super-bufala degli immigrati che bruciano la bandiera italiana (25 ottobre 2013) È un blog contro gli immigrati travestito da sito meteo? O un sito dedicato al meteo nel quale per intrattenere i visitatori si offrono “notizie” sull’immigrazione confezionate per attirare una certa attenzione? O forse, semplicemente, l’ultimo di una lunga serie di siti caduti nella trappola delle bugie razziste? LA PATACCA - La decisione ai lettori, però la fotografia pubblicata qui sopra con il titolo IMMIGRATI, BRUCIANO LA BANDIERA ITALIANA è un falso, visto che la foto è stata scattata a Malta il 22 febbraio 2011 e rappresenta dei libici che bruciano la nostra bandiera per protestare contro la vicinanza di Silvio Berlusconi e Gheddafi, niente che abbia minimamente a che fare con l’immigrazione o che veda protagonisti degli immigrati in Italia. FOTO ORIGINALE, MALTA 22 FEBBRAIO 2011 http://darrinzammitlupi.photoshelter.com/image/I0000p.FoRq2uG6A (Fonte http://www.giornalettismo.com/ Contact Center Unar –| Ad uso interno 11 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 RAPINA DUE RAGAZZI CON UNA SCIABOLA ARRESTATO UN TUNISINO A B ALLARÒ (25 ottobre 2013) La specificazione della nazionalità nel titolo dell’articolo risulta irrilevante ai fini informativi e in contrasto con il codice deontologico ricordato anche nella Carta di Roma Palermo - Armato di sciabola e spalleggiato da un complice un tunisino ha rapinato per strada due giovani a Palermo ed è stato poi arrestato dalla polizia, mentre l'altro malfattore è riuscito a fuggire. Alì Abdel, 23 anni, dovrà rispondere di rapina aggravata e di lesioni, violenza e resistenza a pubblico ufficiale. L'aggressione è avvenuta in piazza Porta Sant'Agata, nei pressi del mercato di Ballarò, dove le vittime sono state derubate delle borse contenenti cellulari ed effetti personali. I due rapinatori sono stati poco dopo intercettati nei vicoli della zona dalla polizia e il tunisino è stato bloccato dopo un inseguimento. (fonte http://palermo.repubblica.it/) Contact Center Unar –| Ad uso interno 12 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web DAL C OMUNE DI ROMA 21-25/10/2013 UNA GUIDA PER GLI IMMIGRATI DELL’EST EUROPEO. “NOI DELL’E UROPA DELL’EST” VERRÀ PRESENTATA OGGI (25 ottobre 2013) Noi dell’Europa dell’Est è la guida per migliorare il dialogo e l’integrazione con i cittadini dell’Europa orientale immigrati a Roma. È l’iniziativa promossa dalla consigliera aggiunta di Roma Capitale per il Continente Europa non comunitaria, Tetyana Kuzyk, in collaborazione con le comunità di cittadini dell’est e che verrà presentata oggi. La guida è uno strumento che ha lo scopo di migliorare il dialogo tra le culture dei cittadini provenienti da Albania, Bosnia ed Erzegovina, Croazia, Federazione Russa, Moldavia ed Ucraina e di favorire la loro integrazione nel tessuto della Capitale. “La brochure – spiega la Kuzik – racconta trasversalmente le diverse realtà europee non comunitarie, le loro dinamiche migratorie, avvenute per cause e in tempi diversi, di cui si evidenziano gli aspetti più costruttivi”. La pubblicazione si presenta come una road map della città, con indirizzi e indicazioni utili su istituzioni culturali, associazioni di volontariato, chiese, ambasciate, scuole di lingua che fanno riferimento alle diverse comunità straniere e fornisce anche l’elenco dei servizi di Roma Capitale per tutti gli stranieri (Municipi, registro Mediatori interculturali, Centri territoriali permanenti, rete delle scuole migranti, Biblioteche di Roma, Centri per l’impiego). Scarica la guida http://www.comune.roma.it/PCR/resources/cms/documents/Guida_dellest.pdf (fote http://www.immigrazioneoggi.it) Contact Center Unar –| Ad uso interno 13 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web RAI SCUOLA: LO SPORT 21-25/10/2013 E IL RAZZISMO A "NAUTILUS" (25 ottobre 2013) Roma (Adnkronos) - Rai Educational presenta Nautilus Connessioni. Visioni. Condivisioni., di Federico Taddia, regia di Piccio Raffanini. In onda lunedi' 28 ottobre alle 19.30, e in replica ogni 4 ore, su Rai Scuola ch. 54 del Digitale terrestre e ch.33 Tivu'Sat. Ospite fisso della nuova settimana l'ex calciatore campione del mondo Lilian Thuram, in studio insieme a Federico Taddia, in veste di Presidente della Fondazione "Educazione contro il razzismo", la cui attivita' principale e' quella di andare nelle scuole per parlare agli studenti, confrontandosi con loro sul tema delle discriminazioni razziali. Insieme a loro si alternano durante la settimana, Mauro Valeri, responsabile dell'Osservatorio su razzismo e antirazzismo nel calcio, Stefano Catucchi, docente di Estetica presso l'Universita' degli Studi di Roma ''La Sapienza'', Daniele Passero dell'Associazione Bereshit, Esmehen Hassen, redattrice di "Yalla Italia" il blog delle seconde generazioni, Elena Pulcini, docente di Filosofia Sociale presso l'Universita' degli Studi di Firenze e Igiaba Shebo, scrittrice.Nella puntata del lunedi', si parte dallo sport e dai personalissimi ricordi del calciatore, per introdurre il tema cardine della settimana: ''Il razzismo e' un modo di vedere il mondo. - racconta Thuram - In Francia, all'eta' di 9 anni, sono diventato nero. Quando giocavo non mi sentivo toccato dai cori razzisti, pensavo che quella gente aveva un problema e bisognava aiutarli. In Italia le cose stanno cambiando, quando giocavo io non se ne parlava, oggi si' ed e' la direzione giusta''. Mauro Valeri, responsabile dell'Osservatorio su razzismo e antirazzismo nel calcio prosegue ''il razzismo c'e' in tutti gli sport. Diverso e' quello legato al tesseramento, di cui si parla poco. La gente ha un'idea dello stadio come di uno sfogatoio, perche' quello che accade li' dentro e' meno grave di quello che accade fuori, nella societa'''. Contact Center Unar –| Ad uso interno 14 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 Lo stesso Valeri, sul personaggio controverso di Balotelli dice ''contribuisce prima di tutto come giocatore, poi c'e' il personaggio che - pur essendo nato in Italia - ha vissuto diciotto anni come ghanese. E' comprensibile la sua voglia di rivalsa''. Parlando di razzismo non si puo' prescindere dal ruolo della scuola, ''non serve la repressione ma l'educazione'', continua Valeri. E Thuram aggiunge ''ho capito che sono gli adulti a dare le definizioni che influenzano i piu' piccoli. Bisogna cominciare dai giovani, per demolire questa cultura di gerarchia fondata sul colore della pelle. Bisogna spiegare le cose ai bambini per uscire da questo modo di pensare, e cioe' che colore della pelle, religione e sessualita' non determinano le caratteristiche della persona''. Gli altri punti di osservazione da cui guardare al fenomeno del razzismo riguardano il rapporto con le periferie, a parlarne in studio il professor Stefano Catucci e Daniele Passero dell'associazione "Bereshit"; la questione delle seconde generazioni con Esmeralda Esmehen Hassen la giovane tunisina di Caserta redattrice di "Yalla Italia"; e ancora il tema dell'integrazione e dei pregiudizi affrontati con la professoressa Elena Pulcini e la scrittrice di origine somala Igiaba Shego. Infine, ma non meno importante, il prezioso contributo dei ragazzi dell'associazione "Occhio ai media", una rete di volontari impegnati nel segnalare la cosiddetta ''comunicazione avvelenata", quel tipo di comunicazione fatta di articoli di giornali e riviste italiane di carattere razzista o offensivo contro le minoranze etniche in Italia. (fonte Adnkronos) Contact Center Unar –| Ad uso interno 15 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 Razzismo:Toure', Russia agisca o neri boicotteranno Mondiali Calciatore ivoriano dopo cori Mosca,pronti a non andare nel 2018 (25 ottobre 2013) (ANSA-REUTERS) - LONDRA, 25 OTT - I calciatori di colore potrebbero boicottare i Mondiali 2018 in Russia se il Paese di Vladimir Putin non prendera' una posizione forte contro il razzismo. Cosi' il centrocampista ivoriano del Manchester City Yaya Toure oggetto di cori razzisti a Mosca nell'ultimo turno di Champions - secondo quanto riportato dai media britannici. "E' una questione molto importante - le parole del calciatore riportate dai media - altrimenti non siamo sicuri di partecipare alla Coppa del Mondo in Russia. Noi non verremo". Toure , che parla russo dopo aver trascorso due anni a giocare in Ucraina nel Metalurg Donetsk ha detto che gli insulti sentiti a Mosca sono stati i peggiori di qualsiasi altro epiteto mai sentito in Ucraina: "Ho avuto modo di sperimentare un po' di razzismo in Ucraina, ma si trattava di poche pwersone e non di gruppi organizzati comee' successo mercoledi' a Mosca"", ha aggiunto Toure'. Il CSKA ha invece smsntito le accusa dell'ivoriano, dicendosi "sorpreso e deluso" dal suo atteggiamento. (ANSA). Contact Center Unar –| Ad uso interno 16 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 AL VIA IL 26 OTTOBRE FESTIVAL IDENTITÀ DI GENERE A BOLOGNA LA NUOVA EDIZIONE. (25 ottobre 2013) BOLOGNA – Teatro, danza, musica, fumetto, letteratura. Ma anche feste, incontri e mostre. Non si fa mancare niente il festival internazionale Gender Bender, che prenderà il via il 26 ottobre, dedicato alle rappresentazioni del corpo e delle identità di genere e orientamento sessuale nella cultura e nelle arti contemporanee. L’undicesima edizione del festival si intitola “Il pelo nell’uovo” perché, spiega Daniele Del pozzo, direttore di Gender Bender, “l’identità di genere può diventare un tema fastidioso, come un pelo nell’uovo ma noi, come sempre, l’abbiamo inteso come un’immagine di bellezza. Inoltre, l’uovo rappresenta un momento di cambiamento”. Ed è proprio il cambiamento il tema di alcuni spettacoli messi in scena come “L’adolescenza di Victor” (rappresentazione di danza) e “La bella Rosaspina addormentata” di Emma Dante, che con la sua Rosaspina che si sveglia e si scopre innamorata di una donna, ha sollevato non poche polemiche a Bologna. “Il festival vanta un programma molto ampio e trasversale di appuntamenti – spiega Alberto Ronchi assessore comunale alla Cultura – che non solo approfondisce in modo intelligente queste tematiche ma permette al pubblico di incontrare anche artisti nazionali e internazionali. Le critiche sullo spettacolo di Emma Dante – conclude – sono assurde nel 2013 e in un Paese laico”. La critica sollevata, – spiega il presidente del Cassero Vincenzo Branà, “merita molto leggerezza ma ci riguarda. Non è un problema prettamente culturale ma strutturale e sul palco non portiamo solo teorie ma spunti per dibattiti”. Nel suo rinnovarsi, aggiunge l’assessore regionale alla Cultura e e allo Sport Massimo Mezzetti, “il Gender Bender, con l’offerta culturale a tutto tondo proposta, contribuisce ad abbattere il pregiudizio”. Lo spettacolo di Emma Dante, tra l’altro, aprirà anche il progetto Teatro Arcobaleno: un progetto che durerà un anno e vedrà la messa in scena di spettacoli tutti dedicati ai ragazzi e alle famiglie, promosso da Gender Bender in partnership con Teatro Testoni Ragazzi / La Baracca, Fondazione Ert Emilia-Romagna Teatri, Pubblico Teatro di Casalecchio e Famiglie Arcobaleno. Contact Center Unar –| Ad uso interno 17 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 Ed ancora, per la danza, “Parkinson”, in scena all’Arena del Sole, lo spettacolo teatrale “Se la mia pelle vuoi” sul palco del Mambo, le proiezioni del documentario “Queen of the desert” e della commedia “Dual” (entrambe in prima nazionale), il concerto della rapper Sookee al Tpo il 30 ottobre, i party e i congressi. Un cartellone ricco che conta, fino al 2 novembre, 25 prime nazionali, 23 film e documentari, 22 repliche di spettacoli, 3 mostre, 5 party, 19 incontri, 6 concerti, 102 ospiti, 30 volontari, la collaborazione di 50 soggetti tra pubblici e privati e 1 progetto europeo. Alla manifestazione si affianca anche la settima edizione di Soggettiva, il festival di cultura lesbica che intreccia il suo programma con quello del Gender Bender” in un incastro perfetto. “Il titolo di quest’anno è “Cerca il beat” – spiega la curatrice del festival Antonia Ciavella – L’invito è rivolto a tutti gli omofobi affinchè vengano a vedere dove batte il cuore di una lesbica, senza rinchiudere le nostre vite in etichette o in climi asfissianti, d’altronde, la cultura ha questo compito”. Unica nota stonata l’annullamento dello spettacolo “Lolita”, previsto il 30 e il 31 ottobre all’Arena del Sole, sospeso poiché la direzione territoriale del lavoro di Bologna – ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali – ha chiesto una variazione del copione dello spettacolo per garantire la salute fisica e salvaguardare la moralità della minore nella parte di Lolita, interpretata da Olga Bercini che ha 11 anni. Da Babilonia Teatri, scrivono, che “il lavoro svolto con Olga in questi mesi va ben oltre lo spettacolo. È un lavoro che riflette sull'immagine di bambini-adulti, bambini-sexy e bambini di successo che tutti i giorni i media ci propongono. Un lavoro che si interroga su cosa significhi essere bambino oggi, che modello venga loro proposto e cosa loro introiettino. Per questi motivi non acconsentiamo a cambiare il copione dello spettacolo perchè avvertiamo questa richiesta come una forma di censura del nostro lavoro e dello spettacolo”. (fonte http://www.affaritaliani.) Contact Center Unar –| Ad uso interno 18 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web MESSINA: IL CESV 21-25/10/2013 PRESENTA IL LIBRO "PARLARE CIVILE" Per una comunicazione che non discrimina. Venerdì 25 ottobre, alle 18.00, presso la Feltrinelli Point di Messina, il Cesv – Centro Servizi per il Volontariato presenta il libro “Parlare civile”, un progetto di comunicazione sociale a cura di Redattore Sociale. Interverranno Santi Mondello, presidente del Cesv Messina, Antonio D'Alessandro, presidente di Parsec Consortium, in qualità di coordinatore (con Stefano Trasatti) del progetto editoriale, e Raffaella Cosentino, tra le autrici del libro (con Giorgia Serughetti e Federica Dolente), l'assessore alle Politiche sociali del Comune di Messina, Antonino Mantineo, Fabio Rossi, docente di Linguistica italiana (Università di Messina), ed Elisabetta Raffa, direttore responsabile della testata www.messina.sicilians.it. Coordina l’incontro l’addetto stampa del Cesv Marco Olivieri. Già presentato a Roma dalla presidente della Camera dei deputati, Laura Boldrini, "Parlare civile" è un manuale ma anche un blog e un sito web, dedicato ai principali temi a rischio discriminazione e al linguaggio per parlarne. Non esistono parole sbagliate, esiste un uso sbagliato delle parole. Questo lo slogan che ha scandito la presentazione del libro. Un viaggio in 8 capitoli alla ricerca della comunicazione più precisa e accurata su temi come Disabilità, Genere e orientamento sessuale, Immigrazione, Povertà ed emarginazione, Prostituzione e tratta, Religioni, Rom e Sinti, Salute mentale; un minidizionario di 25 parole chiave a cui se ne legano quasi 350. Parlare civile non è una nuova opera di denuncia della cattiva informazione, né uno strumento di censura o di intralcio al lavoro giornalistico e neppure un repertorio del politically correct. È un libro di servizio, come si può leggere nella quarta di copertina, che, senza ideologia e attraverso opinioni diverse, cerca di indicare una direzione responsabile alla comunicazione pubblica, giornalistica e politica, di chiarire i dubbi e contestualizzare l'uso di termini spesso abusati nelle cronache quotidiane. Un aiuto, insomma, per quella manutenzione delle parole che dovrebbe essere costante e "naturale" per ogni comunicatore. "Penso che non si debba aver paura delle parole, che vanno usate bene e trattate bene, perché sono convenzioni che danno una forma alla realtà - ha sottolineato Stefano Trasatti, direttore dell'agenzia Redattore Sociale -, ma allo stesso tempo non bisogna essere integralisti ma consci dei limiti del linguaggio". Per Antonio D'Alessandro, presidente di Contact Center Unar –| Ad uso interno 19 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 Parsec consortium che ha curato insieme a Redattore la realizzazione del progetto, il volume ha un'incubazione di almeno 30 anni, "il problema della poca attenzione alle tematiche sociali il nostro mondo se lo è posto più di 30 anni fa e un'agenzia come Redattore Sociale nasce da queste esigenze e per rafforzare la possibilità comunicare in maniera corretta le nostre problematiche". Tra gli esperti che hanno partecipato alla realizzazione del progetto, come Comitato scientifico, anche il sociologo Enrico Pugliese che rispetto al volume ha parlato di un "lavoro eccellente". La presentazione ha visto anche i contributi di Enzo Iacopino, presidente dell'Ordine Nazionale dei Giornalisti, del direttore nazionale dell'Unar Marco De Giorgi e della giornalista Rai Daniela De Robert. Tutte le informazioni, i video, e interviste della giornata e molti approfondimenti al contenuto del libro sono disponibili sul sito http://www.parlarecivile.it/. Antonio D'Alessandro, presidente di Parsec Consortium. Psicologo e giornalista pubblicista dal 1990, esperto di problematiche sociali, ha contribuito a progettare e realizzare alcuni servizi innovativi nel settore delle tossicodipendenze; ha promosso alcune esperienze di economia sociale occupandosi anche di volontariato e sviluppo locale. Raffaella Cosentino, giornalista freelance e videomaker. Si occupa di immigrazione, mafie e diritti umani, privilegiando i canali web e video. Collabora con l’agenzia di stampa Redattore Sociale, con il sito di inchieste RE – Repubblica – Espresso, Repubblica.it e Il Venerdì di Repubblica, Narcomafie. Ha lavorato anche per Radio Città Futura di Roma, per Il Manifesto e per il Corriere.it. Con l'inchiesta “Guantanamo Italia” sulla tendopoli – Cie di Palazzo San Gervasio (Pz) ha vinto il premio “Gruppo dello Zuccherificio 2012” per giovani under 35 (secondo posto). Nel 2011 ha vinto il Premio giornalistico Ivan Bonfanti con un reportage su “Gli indiani di Locri, vivere e lavorare a casa della ‘ndrangheta”. Con la casa editrice Terrelibere.org ha pubblicato due eBook: “Quattro per cinque. Quattro centesimi per cinque pallottole. Vi raccontiamo i giornalisti, tra minacce e sfruttamento” (2010) e “Facebook Revolutions. Dalla Tunisia all`Egitto, le nuove ribellioni nate con la Rete” (2011). E' tra i fondatori della campagna “LasciateCIEntrare”, premiata nel 2012 da Articolo 21 con la targa “Giuntella” per la libertà di informazione. Ha curato i capitoli Disabilità, Immigrazione, Povertà e emarginazione, Rom e Sinti, Salute mentale. (fonte http://www.strill.it) Contact Center Unar –| Ad uso interno 20 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web RAZZISMO:KYENGE,PATTO 21-25/10/2013 CONTRASTO PRIMA ELEZIONI PARLAMENTO UE (24 ottobre 2013) ROMA - L'obiettivo e' adottare il "Patto 2014-2020 per un'Europa della diversita' e per la lotta al razzismo" prima delle prossime elezioni del Parlamento europeo, affinche' esso divenga argomento nelle campagne elettorali dei Paesi membri. Lo ha assicurato il ministro per l'Integrazione, Cecile Kyenge, rispondendo a un'interrogazione riguardante il modo in cui il Governo intende attuare gli impegni degli Stati europei che hanno sottoscritto la Dichiarazione di Roma sulla lotta all'intolleranza, al razzismo e a ogni forma di discriminazione. Tutti i colleghi europei "mi hanno confermato la loro adesione alla Dichiarazione di Roma e molti altri - ha osservato il ministro - mi hanno espresso preoccupazione per l'aggravarsi del fenomeno nei rispettivi Paesi e la necessita' di prevedere iniziative concrete a livello nazionale ed europeo". A breve - ha aggiunto il ministro - sara' organizzata un' ulteriore riunione informale dei Ministri per l'Integrazione per prendere atto dello stato di avanzamento dei lavori. "Il patto si configurera' come una sorta di appello alla Commissione, al Parlamento e ai vertici dell'Ue affinche' adottino - ha spiegato Cecile Kyenge - le misure e le linee guida da noi immaginate, con il coinvolgimento attivo della societa' civile, dell' associazionismo e del volontariato. La parola d'ordine e' concretezza". Per il ministro "occorre concentrarsi su misure e strumenti concreti capaci di interferire efficacemente con una mentalita' che alimenta il discorso razzista e discriminatorio in tutti gli ambienti, dal lavoro allo sport, alla scuola, alla vita politica". (ANSA). Contact Center Unar –| Ad uso interno 21 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web “RAZZISMO E 21-25/10/2013 DISCRIMINAZIONE”, DENUNCIA DEI ROM IN PROCURA Nel documento si parla di "illegalità, aggressioni, minacce, istigazione all’odio razziale, evasioni fiscali, e discriminazioni sistematiche" (24 ottobre 2013) Con un doppio esposto ratificato dalla Stazione dei Carabinieri di Marina di Massa il 21 ottobre 2013 e dalla Questura di Massa – Carrara il 22 ottobre 2013, indirizzato al capo procuratore di Massa dott. Aldo Giubilaro, l’associazione nazione rom ha denunciato una lunga catena di eventi, fortemente intrecciati: illegalità, aggressioni, minacce, istigazione all’odio razziale, evasioni fiscali, e discriminazioni sistematiche ai danni della minoranza ROM ed alla sua rappresentanza legalmente istituita. Gli ultimi episodi sono avvenuti ieri all’interno ed all’esterno del consiglio comunale di massa, durante ed al termine di un pubblico confronto tra le istituzioni e la società civile sulla questione della ztl. L’Associazione Nazione Rom, tramite i propri rappresentanti è intervenuta nel merito del dibattito chiedendo al Comune di ratificare una ZTL integrale nel centro della città estendendo il provvedimento amministrativo anche alla zona centrale di Marina di Massa nei mesi estivi. Proposto un servizio di educativa di strada per la prevenzione dell’abuso di alcool e droghe, rivolto con particolare attenzione alla fascia adolescenziale 13-16 anni, sempre più vittime dell’irresponsabilità degli adulti: alla cronaca frequentissimi casi di interventi di emergenza sanitaria per casi di coma etilico generati dall’illegale somministrazione di alcool da parte di esercenti commerciali a minori di anni 16. Prevenzione all’ in-cultura del razzismo, diffusione di buone prassi volte ad affermare una cultura del benessere umano. Questi i termini posti dall’intervento della società civile rom all’interno del consiglio comunale di massa aperto. Chiesta inoltre una maggiore collaborazione tra gli amministratori ed i militari del corpo della guardia di finanza per arrestare un rilevante fenomeno di evasione fiscale nella zona di marina di massa relativamente agli affitti a nero degli appartamenti durante il periodo estivo. Fenomeno stimato intorno al 75-80 % del Contact Center Unar –| Ad uso interno 22 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 totale della mancata registrazione di contratti, mancato pagamento di introiti fiscali e conseguente povertà per le casse del comune. Da qui la mancata erogazione di servizi pubblici essenziali come il trasporto pubblico. Al termine dell’intervento dell’associazione nazione rom sono cominciate aggressioni verbali, gesti intimidatori, all’interno del consiglio comunale da parte di alcuni cittadini-commercianti che criticavano l’istaurazione della ztl. Le aggressioni sono proseguite anche nella zona esterna del comune tanto da dover richiedere l’intervento della polizia di stato e dei carabinieri. Questa alcune delle frasi incriminate ed oggetto di denuncia: “andate via zingari di merda” – “hitler non vi ha sterminato abbastanza, doveva uccidervi tutti”. Le intimidazioni sono proseguite nel corso della notte, tanto da dover richiedere un secondo intervento di una pattuglia dei carabinieri nella sede nazionale dell’associazione nazione rom in via ricortola 166. Un foglio formato a4, raffigurante il simbolo del partito politico forza nuova, è stato depositato, come ulteriore fonte di intimidazione, nella cassetta postale dell’associazione. Il gesto giunge al termine di due settimane durante le quali, il profilo facebook di nazione rom è stato sotto bersaglio di esponenti della nota organizzazione razzista, tanto da dover richiede l’intervento dell’unar – ufficio nazionale antidiscriminazioni razziali della presidenza del consiglio dei ministri che ha aperto una indagine. Tra i commenti postati, sotto la denuncia dell’aggressione subita da un piccolo bambino rom, colpito dal lancio di acido corrosivo nella città di napoli e conseguente ricovero ospedaliero per ustioni sulle manine, sulle braccia, sul corpo e sul viso, la frase “tanto pulisce” La polizia scientifica ha messo sotto “sequestro” il foglio a4 con il simbolo di forza nuova per il rilevamento delle impronte digitali e chiesto, alla procura della repubblica l’acquisizione dei filmati video registrati all’interno dello stesso comune, durante lo svolgimento del dibattito pubblico nella serata del 21 ottobre, al fine di identificare visivamente gli autori delle aggressioni ed eventuali complici. L’associazione nazione rom è fortemente impegnata da anni, insieme alle massime istituzioni europee ed allo stesso governo – ministero per l’integrazione, nell’implementazione territoriale della strategia nazionale di inclusione dei rom, dei sinti e dei caminanti al fine di produrre opportunità lavorative sia per gli autoctoni che per la società civile rom, aumento delle entrate fiscali, conseguente aumento dei servizi di pubblica utilità, si appella alla città di massa al fine di isolare e denunciare ogni episodio di razzismo, di degrado morale ed etico, di evasione, di illegalità. Fonte: Associazione nazione Rom (fonte http://www.gonews.it) Contact Center Unar –| Ad uso interno 23 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 accusati di «furia razzista» PESTARONO UN SENEGALESE, OTTO GIOVANI DAVANTI AL GUP (24 ottobre 2013) SASSARI. In otto – tutti sassaresi e tutti molto giovani – sono comparsi ieri davanti al gup Antonello Spanu con l’accusa di lesioni aggravate dai futili motivi e dalla discriminazione razziale. A maggio del 2012 avevano aggredito e pestato un ambulante senegalese in piazza d’Italia, poi si erano scagliati anche contro due sassaresi intervenuti in soccorso dell’extracomunitario. E come se non bastasse avevano “esaltato” il raid notturno su Facebook ma le indagini dei carabinieri avevano permesso di individuare i presunti responsabili. Il pubblico ministero Elena Loris li ha tutti indagati in concorso per quella selvaggia aggressione indicando anche la furia razzista. Dell’ambulante senegalese, che era riuscito a scappare, nel frattempo si sono perse le tracce. I due sassaresi intervenuti in suo soccorso - un militare della Brigata Sassari e un commesso - erano finiti all’ospedale. Il primo, purtroppo, è morto a gennaio per un male incurabile. Ieri si sono costituite le parti civili con gli avvocati Claudio Mastandrea, Antonio Secci e Salvatore Galleri. (fonte http://lanuovasardegna.gelocal.it) Contact Center Unar –| Ad uso interno 24 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web LA PAZ! CONTRO 21-25/10/2013 RAZZISMO E DISCRIMINAZIONE La squadra di calcio ducale sarà tra i protagonisti della mobilitazione promossa dalla rete europea FARE. (24 ottobre 2013) Anche quest’anno La Paz!, squadra di calcio antirazzista, sarà tra i protagonisti delle settimane di mobilitazione promosse dalla rete europea FARE (Football Against Racism in Europe) con una serie di eventi volti a sensibilizzare la cittadinanza ai temi di razzismo e discriminazione. L’edizione 2013 di questa manifestazione, denominata “settimana del FARE”, si inserisce in un periodo caratterizzato da episodi di discriminazione non solo all’interno degli stadi, basti pensare alla polemica della chiusura delle curve per cori razzisti, ma, soprattutto, da parte delle istituzioni politiche del nostro Paese e dell’Europa intera. Stiamo parlando della strage avvenuta nel Mediterraneo, a pochi metri dalle coste di Lampedusa, a seguito della quale centinaia di esseri umani che viaggiavano attraverso il mare inseguendo un futuro diverso nella civile Europa hanno trovato la morte e le “lacrime di coccodrillo” che un’intera classe politica, prima colpevole di quanto accaduto, ha versato a cascate a favore di telecamera. Con l’iniziativa di sabato 26 ottobre 2013, presso il campo sportivo di via Strobel (di fronte la sede di Uisp e Arci), vogliamo ribadire, dal campo e dagli spalti del nostro campo sportivo, quanto sia importante per noi lo sport come mezzo di aggregazione e di lotta al razzismo in tutte le sue forme, siano esse verbali , fisiche o legislative. Per l’occasione lanciamo una conferenza stampa prima della partita alle ore 15:30 promuovendo le due settimane di azione del FARE e invitiamo tutti e tutte a vedere la partita alle ore 16:30 La paz! antirazzista – Sporting San Leonardo e, soprattutto, a godersi il consueto terzo tempo dopo il match. (Fonte http://www.parmadaily.it) Contact Center Unar –| Ad uso interno 25 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 PORTE APERTE: L'ITALIA SI SALVERÀ SOLO CON GLI STRANIERI "Accogliamoli tutti", il pamphlet di Manconi e Brinis. Viaggio senza retorica nelle politiche dell'immigrazione di GAD LERNER (24 ottobre 2013) Accogliamoli tutti, gli immigrati. Ma siamo matti? Il titolo del pamphlet di Luigi Manconi e Valentina Brinis a prima vista sembrerebbe un'astuzia dell'editore, escogitato per turbare i benpensanti: Accogliamoli tutti. Una ragionevole proposta per salvare l'Italia, gli italiani e gli immigrati (il Saggiatore, pagg. 115, euro 13). Gli autori stessi, però, ci invitano a non cadere nella trappola. Accogliamoli tutti, con le dovute precauzioni, va preso alla lettera. La loro è tutt'altro che una provocazione estremista: si tratta di governare un flusso epocale, altrimenti lacerante. Tanto meno è un richiamo ai buoni sentimenti. Anzi. Se una precauzione innerva il saggio di Manconi e Brinis, non è certo quella di solleticare l'ostilità dei prevenuti, ma semmai di non figurare predicatori di bontà o, peggio, "buonisti": l'orrendo neologismo abusato da anni nel dibattito pubblico sull'immigrazione, funestato dalla diffidenza e dal rancore. Manconi e Brinis enumerano le cifre avvilenti di una demografia che sembra destinare inevitabilmente l'Italia a trasformarsi in "una comunità sfilacciata e depressa, bolsa e senescente, incapace di innovazione e di invenzione". Fanno impressione, queste cifre: il censimento del 2011 registra circa 15.000 persone che si trovano nella fascia d'età 100-105 anni. Sono più di mezzo milione gli ultranovantenni. Complessivamente, gli italiani con più di 65 anni rasentano i 13 milioni. Invece i nostri vicini di casa, le popolazioni che abitano la sponda Sud del Mediterraneo, sono composte per quasi la metà di giovani al di sotto dei 25 anni. Prescindere da tale contrasto oggettivo sarebbe solo un'ingenua rimozione: qualsiasi modello di società futura implica un governo Contact Center Unar –| Ad uso interno 26 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 razionale dei flussi migratori, finalizzato, per quanto ciò sia possibile, a una loro ordinata integrazione. Nessuna "mielosa retorica" dell'accoglienza, dunque. Anche perché gli immigrati "non mostrano alcuna voglia di correre in nostro soccorso". Gli ostacoli frapposti in Italia all'instaurazione di contratti di lavoro regolari, ai ricongiungimenti familiari e alla continuità dei permessi di soggiorno, perpetuano una condizione servile e ne scoraggiano la stabilizzazione. Li abbiamo incoraggiati a sentirsi estranei. Più realisticamente, si tratta quindi di disinnescare il cortocircuito tra lo stato di marginalità in cui sono ridotti troppi immigrati; e la reazione deviante, irregolare, talora criminale che questa loro marginalità provoca. La ministra dell'integrazione Cécile Kyenge, che firma l'introduzione del pamphlet, trae la conseguenza politica di questo ragionamento: "Ai fini della sicurezza, fanno più i diritti della repressione". In altre parole, come scrivono Manconi e Brinis, "un'accoglienza dignitosa riduce significativamente insidie e minacce". Dunque è a fini utilitaristici - per il "nostro" bene - e non sulla base di un impulso di generica solidarietà, che va radicalmente capovolta la politica fin qui seguita in materia di immigrazione. Assumere come prima finalità dell'esecutivo il presidio delle frontiere, il respingimento o l'espulsione degli irregolari, è risultato miope oltre che velleitario. Ormai lo sappiamo. L'Italia, d'intesa con l'Unione Europea, deve pianificare con lungimiranza quegli ingressi che finora si è limitata a subire. Da sei mesi Manconi è presidente della Commissione diritti umani del Senato, ma gli argomenti proposti sotto la voce Accogliamoli tutti sono di natura empirica, piuttosto che giuridica. Comunque mai ideologici. Qui si esprime il sociologo da vent'anni impegnato nella rilevazione dei comportamenti delle comunità locali costrette a fare i conti con l'immigrazione. Siamo un paese che già oggi non potrebbe fare a meno dei suoi quasi 5 milioni di stranieri residenti, l'8% della popolazione. Basti pensare che vengono dall'estero il 77,3% dei (delle) badanti. Più della metà degli addetti alle pulizie. Più di un quarto dei lavoratori edili. Quasi un terzo dei braccianti agricoli. Se dunque possiamo considerare paradossali, retoriche, le domande poste da Manconi e Brinis - ci conviene espellerli? E se andassero via tutti? E se non venissero più? - ben più concreta appare l'incognita che pende sul nostro futuro: è proprio inevitabile che ha pagare il prezzo della faticosa integrazione degli stranieri debbano essere sempre e comunque i più poveri fra gli italiani? Benché il libro sia disseminato di numerosi esempi di integrazione riuscita nelle comunità locali, avvenuta spontaneamente o più di rado guidata da amministratori capaci, non c'è Contact Center Unar –| Ad uso interno 27 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 dubbio che il non governo del flusso migratorio ha alimentato un contrasto fra svantaggiati. Risultato peraltro conveniente ai soliti ben noti attori politici. Né la legge Turco-Napolitano del 1998, né tanto meno la Bossi-Fini del 2002 hanno consentito la pianificazione armonica dei flussi d'ingresso, orientandoli nella ricerca di lavoro regolare e di soluzioni abitative razionali. Per questo Accogliamoli tutti si conclude proponendo non solo l'abrogazione del reato di clandestinità, ma anche l'introduzione del visto d'ingresso per ricerca di occupazione; in luogo dell'irrealistica pretesa della normativa vigente, secondo cui l'incontro fra domanda e offerta di lavoro dovrebbe realizzarsi (chissà come) nei paesi d'origine. Nessuna faciloneria. Nessuna celebrazione delle virtù del multiculturalismo. Il libro prende in esame anche i nodi più difficili da sciogliere in materia giuridica, come la poligamia e la mutilazione genitale femminile. Fenomeni certo ultraminoritari che necessitano di una gestione coerente con il nostro diritto, ma al tempo stesso finalizzata alla riduzione del danno. Per esempio la Coop ha risolto il problema della macellazione rituale della carne halal dopo un confronto con la Lega italiana antivivisezione: d'intesa con le comunità islamiche, si procede allo stordimento elettrico preventivo dell'animale da macellare, garantendo così la "convivenza dei valori". Con la buona volontà, le mediazioni si trovano. Purché si riconosca che stiamo costruendo un nuovo modello sociale di cui l'immigrazione sarà componente vitale, non marginale. Lo Stato moderno europeo costruì quattro secoli fa il suo apparato repressivo nella lotta al vagabondaggio e nel contenimento dei pericoli sociali della miseria. Ma la distinzione fondata allora fra i "nostri" poveri da segregare e/o proteggere, mentre i poveri "forestieri" erano semplicemente da cacciare, non regge più le dinamiche della geopolitica e della demografia. Ne consegue, come scrive la Kyenge, che l'immigrazione deve farsi "progetto"; perché senza di essa non c'è ripresa né "risorgimento". Accogliamoli tutti è proposta che sgomenterà una classe politica sprovvista di visione storica, sballottata negli anni scorsi nell'oscillazione fra la pietà e lo spavento delle emozioni popolari. Temo che non sia pronta a discutere queste ragionevoli proposte per salvare gli italiani e gli immigrati. Perfino dopo la tragedia di Lampedusa abbiamo sentito ministri riproporsi portavoce di una funzione di mero contenimento; fingendo di ignorare che, mentre loro facevano la faccia feroce, in Italia si estendevano aree di irregolarità e marginalità. Inutili sentinelle di guardia a un bidone. Contact Center Unar –| Ad uso interno 28 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 MOSTRA “FACE2FACE. INTERAZIONE PER L’INTEGRAZIONE” Inaugurazione venerdì 25 ottobre alle ore 18.00 “Face2Face. Interazione per l’Integrazione”, collettiva fotografica prodotta da Cesvi nell’ambito del progetto “Face2Face. Facilitating dialogue between migrants and European citizens”, grazie al sostegno del Fondo Europeo per l’integrazione. Autori degli scatti un gruppo di migranti, seconde generazioni e italiani che hanno partecipato al corso di reportage comunitario condotto nei mesi scorsi dal fotografo Giovanni Diffidenti. La mostra sarà ospitata dall’Ambasciata Culturale Europea inaugurata recentemente dall’amministrazione comunale di Bergamo in sostegno alla candidatura della città a Capitale Europea della Cultura 2019. Contact Center Unar –| Ad uso interno 29 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web I 21-25/10/2013 MASS MEDIA E LE DISCRIMINAZIONI: A FOGGIA “TELL ME MORE” (24 ottobre 2013) Foggia – ARCIGAY Foggia “Le Bigotte” in collaborazione con UNAR (Ufficio Nazionale Antidiscriminazioni) ha organizzato per venerdì 25 ottobre, alle 17.30, nei locali del Museo Civico di Foggia (piazza Vincenzo Nigri) il convegno “Tell me more, parliamone di più, parliamone meglio”, strumenti per comunicare senza discriminare media e tematiche lgbt. La Presidenza del Consiglio, dipartimento per le pari opportunità, ufficio antidiscriminazioni, ha concesso il patrocinio all’iniziativa definendola: “iniziativa di rilievo nell’ambito della rimozione e contrasto alla discriminazione”. Perché non sono solo parole. Il motto, quasi un mantra, che ha accompagnato le attività di quest’anno di Arcigay Foggia “Le Bigotte” è stato: “Cambia il tuo sguardo, cambia le tue parole: cambierai il mondo”. La percezione e la costruzione del mondo che ci circonda passa attraverso le modalità con le quali lo raccontiamo perché il mezzo è il messaggio, concordando con McLuhan, e nella forma c’è l’essenza delle cose, scomodando Pirandello. Così, se vogliamo combattere forme di avversione irrazionali, “analoghe al razzismo, alla xenofobia, all’antisemitismo e al sessismo” secondo la definizione del Parlamento Europeo, come l’omofobia, la lesbofobia, la transfobia c’è bisogno che si utilizzi un linguaggio rispettoso e includente delle persone lgbt, che non fiancheggi una società eterosessista, maschilista e discriminante. Per questo è necessaria una continua formazione per mettere in guardia dai rischi di un cattivo uso delle parole e indichi la via per un’informazione corretta su i temi lgbt. Con questa finalità è stato pensato “Tell me more” voluto a Foggia dove durante l’anno appena trascorso UNAR ha predisposto un’antenna per la raccolta di episodi di discriminazione per identità di genere e orientamento sessuale. Il convegno è rivolto a tutti e a tutte e, in particolare, ai comunicatori in formazione e a coloro che svolgono già la professione, Contact Center Unar –| Ad uso interno 30 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 soprattutto con ruoli di responsabilità nella selezione delle notizie e nell’impostazione dei titoli. All’incontro, moderato dal giornalista Luigi Lioce, vicepresidente e addetto stampa di Arcigay Foggia, interverranno: Agnese Canevari, Coordinatrice Strategia Nazionale LGBT – UNAR; Flavio Romani,Presidente Nazionale Arcigay; Paolo Patanè, Presidente Onorario Arcigay Foggia “Le Bigotte”; Natale Labia,Vicepresidente Ordine dei Giornalisti della Puglia; Matteo Ricci, Formatore e attivista LGBT Presidente di Orbita Diversa – Madrid; Rosario Murdica Comitato Scientifico del Progetto; Bruno Colavita, Coordinatore del Progetto. (fonte http://www.statoquotidiano.it/) TERNI, GIOVANE TRANS TERNANO AGGREDITO DA GRUPPO DI RAGAZZI PER OMOFOBIA (24 ottobre 2013) Una decina di giorni fa era già stato minacciato dalle stesse persone ma il padre aveva fermato l’aggressione. Purtroppo ieri non c’era nessuno a difendere un giovane transessuale ternano che è stato riempito di botte, con tutta probabilità solo perché diverso, per omofobia. E’ accaduto martedì sera intorno alle ore 20 in zona Staino: il ragazzo di 22 anni, dopo essere uscito da un noto negozio di elettronica della città ha imboccato un vicolo e si è imbattuto in tre giovanissimi, probabilmente stranieri (in base a quanto riferito dal 22enne), che lo hanno scaraventato a terra riempendolo di calci, pugni e, allo stesso tempo di insulti. Dopo essere stato aggredito, il giovane ha chiamato al cellulare una sua amica riferendogli quanto accaduto; la ragazza ha immediatamente contattato i famigliari del giovane: il padre e il fratello sono così giunti sul posto, hanno caricato il 22enne in auto e lo hanno portato al pronto soccorso del Santa Maria. I medici hanno prestato le cure necessarie al giovane riscontrando ferite al volto, numerosi lividi e un taglio al braccio. Sono subiti stati avvertiti polizia e carabinieri ai quali, nei prossimi giorni, verrà sporta denuncia da parte della vittima in modo tale da permettere alle forze dell’ordine di dare via alle indagini. (fonte http://www.ternioggi.it) Contact Center Unar –| Ad uso interno 31 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 INTERVISTA AL PRIMO CITTADINO COPPIA GAY SI “SPOSA” A ENNA GAROFALO: “PIÙ ATTENZIONE AL SOCIALE” (24 ottobre 2013) La Sicilia si conferma terra di integrazione, dove la diversità diventa un arricchimento per l’intera comunità. Questo dato non riguarda soltanto i paesi lungo la costa, abituati all’arrivo di razze e culture diverse, ma anche delle città dell’entroterra. Enna, seconda solo a Palermo, in questo senso si conferma all’avanguardia sul tema della lotta contro ogni forma di discriminazionee in particolare contro l’omofobia. Proprio ieri c’è stata la prima unione omosessuale con l’iscrizione nel registro delle unioni civili di due donne. Un rito privato, celebrato nel giorno del compleanno di una delle “spose”. “Questa iniziativa arriva da una scelta precisa della mia amministrazione che sta dedicando un’attenzione particolare ai temi del sociale – spiega il sindaco Paolo Garofalo – con campagne di sensibilizzazione anche su altri temi come quella contro il femminicidio”. La scelta di adottare il registro delle unioni civili è stata approvata in Consiglio comunale all’unanimità “cosa che mi rende estremamente soddisfatto – continua il sindaco – abbiamo ricevuto già quattro o cinque richieste”. Il prossimo passo è un osservatorio sulle discriminazioni “di ogni tipo. Sia nei confronti degli omosessuali, che dei disabili o dei tossicodipendenti”. Sarà realizzato in sinergia con le associazioni del territorio. Un segnale politico in direzione della tutela dei diritti non solo delle coppie gay ma in generale “di chi convive per decenni prendendosi cura di un’altra persona, come ad esempio due fratelli o le coppie di fatto – sottolinea Garofalo – anche se ancora oggi manca una legge che consenta la reversibilità della pensione al convivente”. Moltissime persone hanno scritto al primo cittadino, anche su Facebook, per esprimere il proprio apprezzamento all’iniziativa: “Dopo un commento negativo, ne arrivano altri cento positivi”. Inoltre Garofalo ha ricevuto numerose telefonate da parte degli Contact Center Unar –| Ad uso interno 32 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 amministratori pubblici intenzionati ad adottare lo stesso provvedimento, dalla provincia ennese ma anche dal sindaco di Siracusa. Enna è sempre stata una città accogliente. “Pensi che – continua Garofalo – già 500 anni fa gli stranieri che risiedevano nella città per almeno cinque anni avevano diritto anche a diventare amministratori”. Ultimamente la città ha preso parte anche al premio contro la discriminazione“Immagini amiche”, arrivando in finale insieme a Parma e Milano, “all’avanguardia in tema del rispetto dei diritti”. Il sindaco non si era reso conto dell’effettiva portata della piccola rivoluzione in atto nella sua città: “Non credevo di avere fatto nulla di straordinario, sapevo solo che Palermo aveva già adottato questo provvedimento – conclude Garofalo – i riscontri che ho avuto indicano però che c’è un crescente bisogno di iniziative come questa”. (fonte http://www.si24.it) Contact Center Unar –| Ad uso interno 33 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 CALCIO: CORI RAZZISTI A MOSCA CONTRO TOURE',STAMPA GB FURIOSA (24 ottobre 2013) ROMA - I cori razzisti fanno arrossire l' Uefa. Stavolta la vittima e' stato Yaya Toure', giocatore nero del Manchester City preso di mira dal pubblico a Mosca ieri sera durante la partita di Champions contro il Cska. L'incidente e' stato particolarmente imbarazzante per la Uefa che ha appena proclamato la ''settimana del calcio contro il razzismo in Europa''. L'Uefa ha fatto sapere che attende un rapporto sui fatti di Mosca. Resta il fatto che nonostante i capitani indossino bracciali con scritte antirazziste e lo scambio di gagliardetti, il messaggio di tolleranza e rispetto non ha raggiunto una parte dei tifosi del Cska. Sulla vicenda oggi i giornali inglesi hanno commenti molto duri: sul Daily Mirror si propone la chiusura degli stadi, anche per un paio d'anni, finche' il fenomeno dei cori razzisti non venga sradicato completamente. Mentre il Daily Telegraph si interroga sul fenomeno razzismo nel Paese, la Russia, che ospitera' i mondiali nel 2018. (ANSA). Contact Center Unar –| Ad uso interno 34 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 «NEGRO DI M...» ALL'AVVERSARIO 18ENNE FUORI PER 10 GIORNATE (23 ottobre 2013) Non sembra avere pace il mondo del calcio in quello che è diventato il problema dell'ultimo mese, le tematiche della discriminazione territoriale e del razzismo. Anche in provincia di Bergamo c'è da segnalare un episodio poco edificante, che vede coinvolto uno juniores del Clusone, M.S., quasi 18enne, impegnato nel campionato Juniores Regionale B girone D. Dopo la sfida in trasferta contro la Pontirolese, il giocatore del Clusone è stato squalificato per dieci turni per “per aver pronunciato frase offensiva e discriminatoria, per motivo del colore della pelle di un calciatore avversario. art. 11 c. 2º”, come riportato nel comunicato della Figc lombarda del 17 ottobre. M.S. ha reagito dopo un duro intervento di un giocatore di colore, in un momento concitato, quando diventa più difficile controllarsi, a qualsiasi età, figuriamoci per uno juniores. Questa linea difensiva si va però a scontrare con la frase detta: “negro di m….”, che ha avuto come conseguenza l'espulsione del giocatore e la seguente decisione del giudice sportivo. A nome della società ha parlato il presidente Valter Pianezzi, che chiede però rispetto verso un ragazzo perbene che ha avuto un momento di “sbandamento” e che in passato non ha mai creato problemi. “Il gesto è da condannare, ma non dobbiamo criminalizzarlo. E' una squalifica esagerata per un ragazzo della sua età che si è pentito e ha chiesto scusa, ma è stata applicata la nuova direttiva arrivata dal Coni e gli è stata data la squalifica minima, motivo per il quale non si può fare ricorso. Una cosa del genere dà fastidio a una società che inculca nella testa dei suoi ragazzi principi e regole precise, ma nessuna caccia alle streghe: tuteleremo il ragazzo e se ci sarà bisogno anche la società”. (fonte http://www.ecodibergamo.it/) Contact Center Unar –| Ad uso interno 35 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 KYENGE: "SUPERARE DISEGUAGLIANZE IN TEMA DI SANITÀ TRA ITALIANI E STRANIERI" (23 ottobre 2013) "Utilizzare al meglio i canali offerti da un'attenta mediazione culturale che possa supportare gli operatori nel confronto con le diversità" Roma - ''Le diseguaglianze di salute fra italiani e stranieri devono superarsi affrontando quegli elementi comuni individuabili nella marginalita' sociale unita a una condizione di solitudine, isolamento e sradicamento dal proprio contesto tipica del non italiano''. Lo ha dichiarato il ministro per l'Integrazione, Cecile Kyenge, intervenendo al convegno per la firma del protocollo d'intesa con il policlinico Gemelli per l'assistenza, la ricerca e la formazione ai gruppi piu' svantaggiati ed emarginati, richiedenti asilo e rifugiati. ''E' necessario pensare ad un nuovo approccio - ha specificato il ministro - utilizzando al meglio i canali offerti da un'attenta mediazione culturale che possa supportare gli operatori nel confronto con le diversita'''. Per la Kyenge, ''sono anche necessarie forme specifiche d'intervento che si declinino dentro l'esperienza quotidiana di chi e' malato, in luoghi non distanti dal contesto di vita ma ad essi contigui''. In questo momento - ha spiegato Kyenge - ''la priorita' e' superare la logica emergenziale che spesso ha accompagnato la gestione dell'asilo e dell'immigrazione. L'indirizzo da perseguire - per il ministro - e' una gestione ordinaria e strutturale, che tenga presente l'elemento 'persona'''e il contesto in cui vive, in cui e' vissuta e in cui vivrà". (fonte http://www.stranieriinitalia.it) Contact Center Unar –| Ad uso interno 36 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web PARERE FRA RELATIVA 21-25/10/2013 SULLA DECISIONE QUADRO ALLA LOTTA CONTRO IL RAZZISMO E LA XENOFOBIA (23 ottobre 2013) L’Agenzia dell’Unione europea per i diritti fondamentali ( FRA) ha presentato un parere sulla decisione quadro sul razzismo e la xenofobia – con particolare attenzione ai diritti delle vittime dei crimini . Questa analisi è stata sviluppata in risposta alla richiesta del Consiglio dell’Unione europea, gruppo di lavoro su diritti fondamentali , diritti dei cittadini e libera circolazione delle persone ( FREMP ). Il parere valuta l’impatto della decisione quadro sui diritti delle vittime di reati motivati da odio e pregiudizi , compresi il razzismo e la xenofobia . Sulla base delle prove raccolte e analizzate da FRA , incluse indagini su larga scala così come i suoi report tematici ed i rapporti annuali , il parere illustra come i crimini dell’ odio (hate crimes) possono variare da atti quotidiani commessi da individui sulla strada o su Internet, a crimini su larga scala ad opera di gruppi estremisti o regimi totalitari. La FRA incoraggia l’ UE e gli Stati membri ad affrontare questi crimini con azioni mirate in una serie di settori. Tra le azioni suggerite ci sono la raccolta dei dati , la sensibilizzazione, aumentare le sanzioni e il controllo giurisdizionale. Leggi il parere della FRA (http://fra.europa.eu/en/opinion/2013/fra-opinion-framework-decision-racism-and-xenophobiaspecial-attention-rights-victims) Contact Center Unar –| Ad uso interno 37 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 LA UEFA DICE "NO AL RAZZISMO" Dal 22 al 24 ottobre, la UEFA Champions League e la UEFA Europa League daranno risalto alla lotta contro le discriminazioni nel calcio grazie alle FARE Action Week appoggiate dalla UEFA. La campagna per eliminare il razzismo, la discriminazione e l'intolleranza dal calcio sarà la vera protagonista di questa settimana, quando tutta Europa si unirà per dire “No al razzismo”. La UEFA sfrutta le sue competizioni per club per dare il massimo sostegno alle Action Week della rete FARE, partner di lungo corso nella lotta al razzismo. Milioni di tifosi allo stadio, davanti alla TV e online vedranno il messaggio antirazzista che accompagnerà tutte le partite di UEFA Champions League e UEFA Europa League. Come ogni anno, le attività delle FARE Action Week intendono sensibilizzare il pubblico sull'intolleranza e la discriminazione nel calcio, sviluppando idee e strategia per combatterle. Lionel Messi, Johan Cruyff e Franck Ribéry sono solo alcuni dei nomi leggendari che hanno dato sostegno alla campagna. Contact Center Unar –| Ad uso interno 38 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 Durante gli incontri delle competizioni UEFA per club, i capitani indosseranno la fascia “No to Racism”, mentre gli altoparlanti allo stadio diffonderanno un messaggio antirazzista e i maxischermi trasmetteranno un video con le testimonianze dei giocatori. Inoltre, i giocatori si passeranno il gagliardetto “No to Racism” e gli stessi striscioni verranno esposti visibilmente in campo prima del fischio d'inizio. (link video http://it.uefa.org/socialresponsibility/antiracism/news/newsid=2011216.html#piattafor ma+uefa+campagna+antirazzista) Lo scorso maggio, al congresso UEFA di Londra, la UEFA e le federazioni nazionali si sono impegnate per dare maggiore impeto alla lotta al razzismo nel calcio. Il segretario generale UEFA, Gianni Infantino, accoglie con benevolenza l'unità dimostrata da tutto il calcio europeo. "Tutte le 54 federazioni sono unite - ha commentato a UEFA.com -. Al congresso c'è stata una decisione unanime; tutti ci hanno incoraggiato e applaudito e ora adottano misure identiche o simili alle nostre". "In alcuni paesi dove si sono verificati incidenti, abbiamo già visto che le federazioni hanno assunto la stessa posizione della UEFA nella lotta al razzismo". Gianni Infantino sottolinea la politica di tolleranza zero contro il razzismo e le discriminazioni di qualsiasi tipo. Quest'atteggiamento è ribadito dalle nuove norme disciplinari UEFA, con le quali le sanzioni contro il razzismo, la discriminazione e l'intolleranza sono state inasprite significativamente. Contact Center Unar –| Ad uso interno 39 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 “Ritenevamo importante trasmettere un messaggio chiaro per dire che quando è troppo è troppo, e per ribadire l'intolleranza e il nostro no al razzismo - ha spiegato il segretario generale UEFA -. In quest'ottica, il congresso UEFA ha deciso di inasprire le pene cambiando le regole. Da quest'anno, i giocatori o i funzionari colpevoli di razzismo verranno squalificati per almeno 10 partite o un periodo equivalente". “Se i tifosi di un club o una nazionale sono colpevoli di razzismo, la prima sanzione non sarà più pecuniaria come in passato, ma sarà la chiusura parziale dello stadio. In caso di recidiva, lo stadio sarà chiuso completamente e al club sarà comminata una sanzione pecuniaria. Naturalmente, ai colpevoli deve anche essere proibito l'accesso allo stadio". Questa settimana dimostrerà l'impegno del calcio contro il razzismo e Gianni Infantino è lieto di vedere che tante figure di alto profilo si uniscono alla UEFA, alla rete FARE e alla comunità calcistica europea per dare sostegno alla campagna. “Dall'inizio della nostra lotta al razzismo, è stato straordinario vedere quanti campioni ci hanno incoraggiato e hanno partecipato attivamente a questa campagna - ha concluso -. Lo vedremo nei tanti spot pubblicitari che verranno trasmessi in tutta la stagione. Tutti potranno vedere che i più grandi campioni dicono no all'unisono. È molto importante in termini di sensibilizzazione". Le attività della prossima settimana saranno la prova evidente che il razzismo non ha assolutamente posto nel calcio. (fonte http://it.uefa.org/) COMMISSIONE DIRITTI DEL SENATO NEI CAMPI ROM. “UN LIMBO INACCETTABILE” Accompagnati dalla 21 luglio e dalla stampa, i senatori Francesco Palermo e Daniela Donno hanno visitato due strutture di accoglienza della capitale. Critiche le condizioni di vita riscontrate, nonostante gli ingenti fondi spesi dal comune: “Un paradosso assoluto” (23 ottobre 2013) ROMA – “Un vero e proprio limbo con condizioni di vita inaccettabili nel 2013”. Quella di ieri, per i senatori della Commissione diritti umani del Senato Daniela Donno (M5s) e Francesco Palermo (Gruppo per le autonomie) è stata una giornata difficile da dimenticare: Contact Center Unar –| Ad uso interno 40 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 nel pomeriggio, infatti, sono stati i protagonisti del blitz della Commissione in un centro “raccolta rom” e in un campo attrezzato della capitale, per accertarsi delle condizioni di vita della comunità rom. Una visita a sorpresa che ha permesso i senatori, accompagnati dall’associazione 21 luglio e dalla stampa, di rendersi conto in prima persona di quel che succede nei campi. Il blitz nell’ex cartiera. La visita a sorpresa è partita dall’ex cartiera sulla via Salaria. Una struttura che ad oggi accoglie circa 380 persone, tra cui 200 minori. All’arrivo, però, ai senatori è stata chiesta l’autorizzazione ad entrare e c’è stato bisogno di una telefonata da parte del senatore Palermo all’assessore al Sostegno sociale e Sussidiarietà, Rita Cutini, per sbloccare la situazione. All’interno della struttura era evidente lo stato di abbandono, sporcizia nei luoghi comuni e nei servizi igienici. I rom ospitati nella struttura, destinata a questo scopo dal novembre 2009, vivono in capannoni in muratura dove sono state ricavate “stanze” a cielo aperto e con spifferi ovunque: circa 12 mq per 4 o 5 persone. All’interno una gran quantità di mosche e scarafaggi, fornetti accesi nei corridoi e posizionati a terra a poca distanza dai bambini, servizi igienici rotti, con gli scarichi che riversano l’acqua dei lavandini direttamente sul pavimento. All’esterno la situazione non è migliore. I bambini giocano tra i rifiuti, anche di attrezzature elettroniche, e a due passi da un centro di smistamento rifiuti della capitale, di cui si avverte distintamente l’olezzo. “La struttura non risulta conforme ai criteri previsti dalla normativa – denuncia l’associazione 21 luglio – e dagli standard internazionali in materia di alloggio adeguato”. Eppure, spiega l’associazione, “la spesa annua stimata per la gestione della struttura è di 2,5 milioni di euro, con una spesa pro capite di circa 18 euro al giorno”. Il limbo della Cesarina. Il tour dei due senatori ha fatto tappa anche in un’altra struttura della capitale dove risiedono i rom. Si tratta del “villaggio attrezzato” di via della Cesarina, dove risiedono circa 181 persone, di cui la metà bambini. Nel campo, i rom alloggiano in 40 tra container, roulotte e case mobili di circa 13 mq ciascuna. Contrariamente a quanto accaduto nell’ex cartiera, i senatori non hanno dovuto attendere autorizzazioni per visitare il campo. La struttura, tuttavia, è parsa immediatamente in pessime condizioni, con servizi carenti, bagni chimici o senza luce e acqua. “Gli abitanti sono costretti a pagare 50 euro al mese a container – spiega l’associazione –, senza che tale versamento sia previsto dal Comune e soprattutto senza fattura. I rom qui vivono in perenne stato di paura e ricatto”. Denuncia dell’associazione confermata dagli stessi rom ai due senatori. “Paghiamo 50 euro al mese – spiega un’abitante del campo – e se non lo facciamo ci staccano la corrente. Ho Contact Center Unar –| Ad uso interno 41 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 chiesto la ricevuta, ma niente. Sono andato al comune, anche dai carabinieri, ma non c’è stato nulla da fare”. Tuttavia, spiega la 21 luglio, anche in questo caso i costi a carico del comune non sono indifferenti. “Per la gestione del villaggio attrezzato di via della Cesarina è prevista una spesa annuale di 587 mila euro, pari da una spesa mensile di circa 1.300 euro a famiglia”. Le reazioni dei senatori. “Abbiamo trovato situazioni allucinanti – racconta Parlermo al termine della visita -, anche peggio di come l’avevo immaginate. Ho visto campi rom in giro per l’Europa, ma a questo livello no. Ne ho visti diversi anche nell’Europa dell’est, in Moldova, in Albania, in Serbia, in Bosnia, Romania, ma così no. Soprattutto perché non c’è nessuna attenzione istituzionale, sono buttati lì in un limbo e lasciati là a se stessi. Almeno altrove c’è una parvenza di un intervento. La situazione è veramente disperante”. Per Daniela Donno, le condizioni di vita sono “assurde”. “Siamo nel 2013 e vediamo persone che vivono in queste condizioni – spiega -. Il comune di Roma spende un tot di euro al giorno per non dare tutti i servizi che occorrono a queste persone. Come a Cesarina, dove gli stessi abitanti del campo pagano 50 euro ad un privato che è il proprietario del terreno sul quale ci sono queste roulotte, è una cosa assurda. Queste persone sono al limite della disperazione, sono molto disagiate e a rischio malattie”. Per Palermo, le amministrazioni devono uscire allo scoperto e “invece di gestire l’emergenza in silenzio, bisognerebbe che facessero rete fra di loro e pressione in Parlamento affinché dia quella base giuridica minima per poter fare delle azioni che abbiano un senso. Altrimenti si buttano soldi per ottenere questi risultati. Sembra un paradosso assoluto: si spendono soldi per trovarsi in queste condizioni”.( http://www.redattoresociale.it/ ) Contact Center Unar –| Ad uso interno 42 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web COMMISSIONE 21-25/10/2013 STRAORDINARIA PER LA TUTELA E LA PROMOZIONE DEI DIRITTI UMANI Indagine conoscitiva sui livelli e i meccanismi di tutela dei diritti umani, vigenti in Italia e nella realtà internazionale: audizione di Maria Cecilia Guerra, viceministro del lavoro e delle politiche sociali con delega alle pari opportunità, sulla strategia italiana contro le discriminazioni subite dalla comunità lgbti (23 ottobre 2013) Presentato (ieri 22 ottobre )alla Commissione Diritti Umani del Senato il documento del Viceministro al lavoro con delega alle Pari Opportunità. Lo Giudice: "impegno delle istituzioni senza precedenti". La Commissione Diritti Umani del Senato ha audito la presentazione della "Strategia nazionale LGBT 2013-2015" del Viceministro al lavoro con delega alle Pari Opportunità Cecilia Guerra. Il documento approvato con decreto ministeriale lo scorso 16 aprile in attuazione di una raccomandazione del consiglio dei ministri dell'Unione europea impegna il dipartimento delle Pari opportunità a fare da stimolo lungo quattro assi principali: educazione, lavoro, carceri e comunicazione. «Si tratta di un livello di impegno da parte delle istituzioni italiane senza precedenti - spiega il senatore del PD Sergio Lo Giudice -. Per la prima volta si prevede un piano d'azione articolato per contrastare le discriminazioni nei confronti delle persone lesbiche, gay bisessuali e trans. La commissione diritti umani si è impegnata a sostenere l'azione del Viceministro per una corretta realizzazione della strategia. Oggi in Italia resistono ancora forti discriminazioni verso le persone Lgbt sul lavoro, a scuola, nella società rispetto a cui l'intervento delle istituzioni rimane fortemente carente. Mentre il parlamento sta lavorando per dare al paese una legge efficace contro l'omofobia e la transfobia, sarà molto importante che si metta in campo un lavoro comune fra le istituzioni, le parti sociali e la comunità Lgbt con l'obiettivo del riconoscimento dei diritti fondamentali di chi da troppo tempo aspetta risposte dalla politica». (fonte http://www.gay.it) Contact Center Unar –| Ad uso interno 43 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web SCUOLA, DISABILI NIENTE A ASSISTENZA RAGUSA: 21-25/10/2013 PER MAMME INCANTENATE (23 ottobre 2013) Palermo (Adnkronos) - Incatenate da sette giorni davanti alla sede della Provincia di Ragusa. Così le mamme di alcuni alunni disabili protestano contro la mancanza di assistenza a scuola nei confronti dei loro figli. "Dall'inizio dell'anno scolastico - dice Roberto Roccuzzo, presidente provinciale di Legacoop Ragusa - circa 150 disabili sono senza assistenza igienico personale, né specialistica (riservata a sordi e ciechi) e centinaia di operatori di coop sociali, senza alcuna certezza sul futuro occupazionale. Una situazione paradossale determinata dalla soppressione delle Province che a Ragusa, dove l'Ente è commissariato da tre anni, ha toccato i livelli più estremi gettando nello sconforto centinaia di famiglie''. Per oggi le ''mamme coraggio'' di Ragusa hanno organizzato una marcia di protesta che partirà da Piazza Poste alle 19. I genitori hanno anche aperto una pagina su Facebook, all'indirizzo Pro diritti H. Contact Center Unar –| Ad uso interno 44 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web «RUBI IL LAVORO A NOI 21-25/10/2013 INGLESI» RAGAZZO LECCHESE UCCISO NEL KENT Pestaggio mortale, solo perché era italiano Nibionno (Lecco), 23 ottobre 2013 - Massacrato di botte fino ad ammazzarlo. Solo perché italiano.Una storia di emigrazione e razzismo che non ha come teatro uno slum di una megalopoli del terzo mondo ma Maidstone, la capitale del Kent, il Giardino d’Inghilterra, appena una cinquantina di chilometri a sudest di Londra. A essere ucciso, «perché rubava il lavoro agli inglesi» — sarebbe il motivo che ha scatenato la violenza degli assassini — Joele Leotta, un diciannovenne di Nibionno,piccolo centro della provincia di Lecco. Nove persone sono già state arrestate Un teenager italiano partito col solo obiettivo di imparare l’inglese, pestato e pugnalato da almeno otto persone che volevano dare a lui e all’amico—un coetaneo di Sirtori, sempre nel Lecchese, anch’egli massacrato— una pesante lezione. La polizia del Kent ha arrestato già ieri gli otto presunti colpevoli del massacro: tutti ragazzi tra i 21 e i 25 anni. Una nona persona è stata arrestata questa mattina. La tragedia si è consumata domenica sera, poco dopo le 23, in un appartamento della cittadina in Lower Stone Street, dove vivono diversi stranieri e dove i ragazzi brianzoli si erano trasferiti da appena una Contact Center Unar –| Ad uso interno 45 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 decina di giorni. I due avevano trovato impiego come camerieri in un ristorante della zona per mantenersi il soggiorno. Ed è proprio all’interno del locale che la tragedia ha avuto il suo prologo: alcuni clienti li avrebbero a più riprese importunati, accusandoli di aver occupato il letto di un loro connazionale e soprattutto di rubare il lavoro ai sudditi di Sua Maestà. Sembrava che la discussione fosse destinata a concludersi tra i tavoli del ristorante, invece, mentre i due giovani lecchesi, terminato il turno di servizio, si apprestavano ad andare a letto, gli otto hanno fatto irruzione nella stanza che i due amici condividevano e li hanno picchiati a sangue. Qualcuno avrebbe anche estratto un coltello e colpito Leotta. Quando alcuni residenti hanno allertato le forze dell’ordine e i soccorsi, le condizioni del ragazzo erano già disperate: trasferito d’urgenza in elicottero al King College di Londra è spirato poco dopo il ricovero. L’amico, ricoverato invece all’ospedale Tunbridge Wells a Pembury con lesioni al collo, alla testa e alla schiena, è invece fuori pericolo. Tramite i funzionari dell’ambasciata italiana i genitori della vittima sono stati avvisati di quanto accaduto solo lunedì e ieri si sono imbarcati sul primo aereo utile. Nel frattempo sono scattate le manette ai polsi dei presunti assassini: sette sono stati fermati subito dopo la spedizione punitiva, mentre si apprestavano a ordinare la cena in un ristorante, un altro la notte seguente (il nono nelle ultime, ndr). Interrogati dagli investigatori altri sei uomini di 21, 23, 27 e 30 anni, più un 45enne rilasciato su cauzione. (fonte http://www.ilgiorno.it/lecco/) Contact Center Unar –| Ad uso interno 46 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web STAMPACE, 21-25/10/2013 ASSURDE SCRITTE RAZZISTE: "FINIRE UN NERO NON È UN PECCATO" Cagliari città multietnica, ma in via Porto Scalas spunta una scritta vergonosa denunciata dagli abitanti su WhatsApp (22 ottobre 2013) Cagliari - Scritte razziste nel quartiere di Stampace. "Finire un nero non é mai un peccato", recita la scritta razzista comparsa sul muro di un palazzo di via Porto Scalas, al numero civico 55. La foto ci é stata inviata da Serena al numero di whatsapp 3420428755, che dice: "Mi preoccupa che nel 2013 ci siano ancora persone che alimentano l'odio nei confronti del 'diverso', causato dall'assenza di cultura e un basso livello di istruzione. Questo gesto incivile dimostra l'incapacità di vivere all'insegna dell'integrazione. Le istituzione, e chi di dovere, non deve sottovalutare questi avvenimenti" (fonte http://www.castedduonline.it) Contact Center Unar –| Ad uso interno 47 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 INVOCÒ IL KU KLUX KLAN. ASSOLTO IL PROFESSORE DI FORZA NUOVA Secondo il tribunale di Venezia Sebastiano Sartori non ha commesso un reato. “Lotto contro il precariato, non contro gli stranieri” (22 ottobre 2013) Roma – “Ku klux Klan unica via”. Lo scorso agosto Sebastiano Sartori, professore veneziano e segretario provinciale di Forza Nuova, ha commentato così la notizia dell’apertura dei concorsi pubblici agli immigrati titolari di carta di soggiorno. “Gli amici degli allogeni – ha argomentato condividendo su Facebook un articolo di Stranieriinitalia.it - li avete votati voi ed ora ce la mettono nel culo. Il cavallo di troia lo avete trascinato voi dentro la città ora siamo finiti”. La soluzione sarebbe quindi nella setta di incappucciati razzisti che in America linciava i neri. Quel post ha scatenato un polverone. Per l’atrocità della tesi sostenuta, ma anche per il fatto che Sartori lavora in una scuola, l'istituto Barbarigo di Venezia, tra ragazzi che magari potrebbero iniziare a pensarla come il loro professore. Lui non ha fatto una piega. “Non vedo perchè dovrei pentirmi di quello che e' scritto, nel contesto in cui l'ho scritto” ha sostenuto, parlando di “un commento ironico di fronte a una legge che rappresenta il peggiore degli incubi possibili, contro il quale tutti dovremmo scendere in strada". Intanto, però, si è mossa la magistratura e Sartori è stato rinviato a giudizio per istigazione alla violenza e all’odio razziale. Come è andata a finire? Ha vinto lui. Il pubblico ministero aveva chiesto otto mesi di reclusione, ma secondo il collegio del Tribunale di Venezia il professore non ha commesso un reato e quindi è stato assolto. Si attendono le motivazioni della sentenza, ma l'avvocato Federica Bertocco, legale di Sartori, dice alla stampa locale che “non c'è stata alcuna istigazione”. Quelle parole erano “una critica fatta come insegnante precario, e il tribunale l'ha riconosciuto. La sua frase non istigava alla violenza, non conteneva riferimenti violenti. Era un'iperbole provocatoria, aberrante se vogliamo, per richiamare l'attenzione su una certa notizia”. Contact Center Unar –| Ad uso interno 48 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 Sartori, manco a dirlo, è felicissimo e ritiene che i giudici abbiano colto il senso di quella che continua a definire una “provocazione”. Dice di portare avanti “una lotta contro il precariato, non certo contro gli stranieri”. E promette: “continuerò a fare il mio lavoro, come ho sempre fatto”. (fonte http://www.stranieriinitalia.it/) CORI RAZZISTI, 4 CURVE CHIUSE, MA CON SOSPENSIVA (22 ottobre 2013) Discriminazione territoriale: Roma, Milan, Inter e Torino condannate dal Giudice sportivo. Alla prima reiterazione del fatto saranno chiusi i settori dei tifosi Eccola, la sospensiva, applicata per la prima volta dopo la sua introduzione. Parliamo della chiusura per cori di discriminazione territoriale. A farne le spese sono Roma, Milan, Inter, Torino. Tutte con le curve condannate alla chiusura, ma la pena è sospesa e sarà applicata solo in caso di reiterazione. L'AVVERTENZA Il Giudice sportivo, nel dispositivo, ha "avvisato" le società coinvolte che "tali sanzioni sono sospese per un anno con l'avvertenza che, nel caso di recidività nell'ambito di tale periodo, la sospensione verrà revocata e la sanzione si aggiungerà a quella deliberata per la nuova violazione". Sempre per le società, il Giudice ha multato di 50mila euro Juventus, Napoli e Roma per lancio di oggetti in campo da parte dei propri tifosi. (fonte http://www.gazzetta.it) Contact Center Unar –| Ad uso interno 49 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 INSULTI AL MINISTRO KYENGE NESSUNA INCHIESTA DELLA PROCURA (22 ottobre 2013) Cadorago - Dopo i pesanti insulti dell’assessore nei confronti del ministro Kyenge, la Procura della Repubblica non ha preso ancora nessuna iniziativa. Per Ardjan Pacrami della Cgil gli stremi ci sono: «Dal mio punto di vista l’assessore è passibile di multe. Non sono più moralmente sostenibili comportamenti simili. E’ accaduto a Cadorago ma in precedenza anche a Cantù e a Como». Per oltraggio ad un corpo politico o amministrativo si può incappare in una multa dai 1000 ai 5000 euro. Per odio e discriminazione razziale si rischia un anno e sei mesi di reclusione e 6000 euro di multa. I precedenti del resto esistono. Il leghista Roberto Calderoli questa estate è stato indagato dalla Procura di Bergamo, per diffamazione aggravata dalla discriminazione razziale, etnica o religiosa. Calderoli, a proposito della Kyenge avevo detto: «Quando la vedo non posso non pensare ad un orango». Frase del tutto simile a quella pronunciata dall’assessore Paolo Pagani: «Mettetela su un barcone, assicuratevi che non affondi. Deve tornare in Africa da dove è venuta. Poi saranno gli oranghi e le scimmie a stabilire se la riprendono o meno in casa loro». Intanto il sindaco Franco Pagani, prende tempo rispetto all’ipotesi di chiedere le dimissioni del suo assessore. Per questa sera è annunciata una conferenza stampa nella sede comunale, in pubblica seduta. Sono annunciate decisione. Staremo a vedere. (fonte http://www.laprovinciadicomo.it) Contact Center Unar –| Ad uso interno 50 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 ACTION WEEK2013 Dal 25 al 27 ottobre a Roma (22 ottobre 2013) Tornano le settimane di azione Fare: fino al 29 ottobre in Europa calcio sarà sinonimo di integrazione, accoglienza e amicizia. Infatti l’Action Week, organizzata dalla rete Fare, unisce tifosi, club sportivi, minoranze etniche e comunità colpite da diverse forme di discriminazione in una battaglia per far diventare il razzismo solo un ricordo del passato. L’iniziativa intende unire sotto un unico slogan eventi sportive diversi che si svolgono in Europa, per fare fronte uniti contro la discriminazione. Contact Center Unar –| Ad uso interno 51 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web IL NEGAZIONISMO DA 21-25/10/2013 BLOG DEL MATEMATICO VANESIO LE FRASI SULLE CAMERE A GAS E CHI MARTELLA LA VERITÀ (21 ottobre 2013) Chi ha un pensiero è parco di opinioni, chi ha solo opinioni pretende di avere un pensiero. Al matematico Piergiorgio Odifreddi piace interpretare il ruolo di martellatore di verità. Non gli è bastata la lettera che un fin troppo generoso Joseph Ratzinger gli ha scritto per contestare le tesi del suo libro Caro Papa ti scrivo , edito nel 2011. Ci voleva qualcosa di più forte che lo restituisse alla ribalta. Così, sul suo blog, rispondendo a un lettore sull’esistenza delle camere a gas, è andato giù pesante: «Non entro nello specifico delle camere a gas perché di esse so appunto soltanto ciò che mi è stato fornito dal “ministero della propaganda” alleato nel dopoguerra, e non avendo mai fatto ricerche, e non essendo uno storico, non posso fare altro che “uniformarmi” all’opinione comune; ma almeno sono cosciente del fatto che di opinione si tratti, e che le cose possano stare molto diversamente da come mi è stato insegnato». Siccome Odifreddi non ha fatto ricerche personali, è razionalmente possibile che qualcuno abbia mentito. Magari Primo Levi, magari i sopravvissuti ai campi di sterminio, magari le testimonianze e gli studi che esistono in proposito. Se non è negazionismo questo, poco ci manca. Ma al pretenzioso Odifreddi piace «épater le bourgeois », stupire. Come è facile immaginare, essendo la memoria del trauma della Shoah il fondamento stesso della costruzione dell’identità europea, le sue provocazioni non sono passate sotto silenzio. Già lo scorso anno, sempre per un testo scritto sul sito de la Repubblica e poi rimosso, il matematico cuneese si era applicato alla contabilità funebre: i morti causati dai raid israeliani erano «dieci volte superiori» a quelli delle Fosse Ardeatine. Anni fa, nel suo libro Perché non possiamo essere cristiani (e meno che mai cattolici) con piglio illuministico sosteneva questa tesi: «La critica al Cristianesimo potrebbe ridursi a questo: che essendo una religione per letterali cretini, non si adatta a coloro che, forse per loro sfortuna, sono Contact Center Unar –| Ad uso interno 52 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 stati condannati a non esserlo». Ai martellatori di verità, ultimi eredi del positivismo ottocentesco, mentre si aggrappano alle loro opinioni capita spesso di martellarsi le dita. (Fonte www.corriere.it) IL FATTO ABRUZZO. SFRATTATO DALLA POPOLARE, IL ‘CAPO CASSAZIONE. «SENTENZA CASA DEI ROM’ VA IN D’APPELLO ABNORME E PALESEMENTE NULLA» (21 ottobre 2013) GIULIANOVA. Achille Di Rocco non si arrende e tramite il suo difensore, l’avvocato Vincenzo di Nanna propone ricorso per Cassazione. Il 29 novembre dell’anno scorso la Corte di Appello di L’Aquila ha confermato integralmente la sentenza emessa dal Tribunale di Teramo (sezione di Giulianova) che aveva ritenuto valida e legittima l’ordinanza con la quale il sindaco di Giulianova aveva dichiarato la decadenza dell’uomo dal diritto all’alloggio popolare nel quartiere “Annunziata”, in via Lombardi. «E' stata ripristinata la legalità», commentò soddisfatto il sindaco Francesco Matromauro mentre Di Rocco poco dopo ha annunciato anche una denuncia per discriminazione razziale proprio nei confronti del primo cittadino A giudizio del difensore dell’uomo ad oggi ci sarebbero gli elementi per tornare a vivere nuovamente nel quartiere: «la singolare e bizzarra decisione adottata dalla Corte d’Appello abruzzese», spiega l’avvocato Di Nanna, «rappresenta un’autentica e pericolosa novità rispetto ad un orientamento giurisprudenziale sinora univoco e mai contestato, secondo il quale un provvedimento di tipo squisitamente amministrativo, quale la decisione di revoca dell’assegnazione di un alloggio di edilizia popolare, non poteva, e non doveva, esser Contact Center Unar –| Ad uso interno 53 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 legittimamente adottato da un organo di indirizzo politico quale il sindaco della città di Giulianova, in funzione di Ufficiale di Governo». «La Corte d’appello, in effetti», va avanti l’avvocato, «per “convalidare” (sanare?) la palese nullità del provvedimento di decadenza, è stata costretta ad ipotizzare, con grande sforzo di fantasia ed innovativa forzatura, che il sindaco di Giulianova per eseguire lo "sfratto" di un bimbo di soli 10 anni ed una nonna di oltre 80, avrebbe agito nell’improbabile (e grottesca) veste di “Ufficiale del Governo”, quindi allo scopo di prevenire e di eliminare gravi pericoli che minacciano l’incolumità pubblica e la sicurezza urbana, in realtà neppur ipotizzati (ed ipotizzabili) nel provvedimento impugnato». La difesa di Di Rocco si affida invece al granitico orientamento del Consiglio di Stato (sentenza n. 5073/2006) secondo cui è da escludere che il sindaco, quale organo di governo al quale spettano, perciò, poteri di controllo politico-amministrativo, «possa porre in essere atti, quale quello di revoca di un alloggio popolare, che rientrano nell’ambito della gestione amministrativa, finanziaria e tecnica», e pone inoltre in rilievo «l’assoluto difetto dei presupposti di legge per la pronunzia della decisione di decadenza, posto che l’unica condotta rilevante a tal fine non può non esser individuata nel venir meno della destinazione ad uso abitativo». «È questo, a nostro giudizio», spiega Di Nanna, «l’unico senso logico da conferire all’espressione “adibito l’alloggio ad attività illecite, rilevate in flagranza di reato”. Sono fiducioso nel buon esito del ricorso, considerata la palese nullità e abnormità della sentenza impugnata». Achille Di Rocco tornerà dunque all'Annunziata? (fonte http://www.primadanoi.it) Contact Center Unar –| Ad uso interno 54 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web RAZZISMO, RIOVEGGIO 21-25/10/2013 IN CAMPO COL VOLTO DIPINTO DI NERO (21 ottobre 2013) Solidarietà al compagno di squadra Teibou Koura,togolese, durante la partita di Terza Categoria contro il Casalecchio. Il giocatore domenica scorsa a Lizzano era stato oggetto di discriminazione da parte degli avversari, ed espulso dopo la sua reazione Una squadra intera in campo col volto dipinto di nero, per dire ora basta. Ora basta con razzismo e ignoranza, nel calcio e fuori. Non è solo una partita d’alta classifica della Terza Categoria bolognese, Rioveggio-Casalecchio. È una partita contro l’avversario più odioso di tutti, il pregiudizio. “Stai zitto, negro”. Parole che feriscono, quelle che si è sentito rivolgere contro il calciatore togolese del Rioveggio Teibou Koura, domenica scorsa durante la partita di campionato di Lizzano in Belvedere. La reazione stizzita, uno spintone, l’arbitro che gli mostra il rosso. Oggi, al ritorno in campo, i suoi compagni hanno voluto mostrargli solidarietà dipingendosi tutti il volto di nero prima del match col Casalecchio, e appendendo uno striscione di no al razzismo nel piccolo stadio della cittadina bolognese. “Stavolta bisognava reagire e far vedere che siamo contro il razzismo”, racconta Vanessa Venturi, presidente del Rioveggio. Già, perché ci sono precedenti. “L’anno scorso è successa la stessa cosa – racconta Koura –. Ho sentito un avversario insultare un mio compagno di colore, e l’arbitro che non diceva nulla. Mi sono arrabbiato, che gli arbitri non reagiscano è una brutta cosa”. Ecco spiegata l’iniziativa di oggi pomeriggio, che ha un precedente in Serie B. Nel 2001, Omolade, allora diciottenne attaccante nigeriano del Treviso, subì i fischi razzisti da parte dei suoi stessi tifosi. La settimana dopo, i giocatori della squadra veneta scesero in campo col volto dipinto di nero. E nell’aprile 2011 in tutti i campi di basket italiani ci si tinse la Contact Center Unar –| Ad uso interno 55 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 faccia per protestare contro gli insulti ricevuti da Abiola Wabara, azzurra della Bracco Geas. “È giusto cercare di cambiare qualcosa partendo dal basso – dice l’allenatore del Rioveggio, Claudio Alvisi –, ma non possiamo riuscirci da soli. La classe arbitrale dovrebbero aiutarci, invece non c’è dialogo”. Un punto su cui torna anche Koura: “Ho cercato di spiegare all’arbitro l’accaduto, ma non mi ha ascoltato. Parigino (il giocatore del Lizzano autore dell’insulto) mi ha chiesto subito scusa, e lì mi sono tranquillizzato perché aveva riconosciuto l’errore, ma ormai il rosso era stato dato”. Il togolese ha preso due giornate di squalifica per la reazione (“Va bene così, devono comunque sapersi controllare”, dice la Venturi), e l’iniziativa non è certo per accusare Parigino. “È uno corretto, era mortificato – conferma il capitano del Rioveggio Eros Nencini -, ci sono stati episodi ben più gravi. Ma bisognava dare un messaggio per dire che è ora di farla finita, non se ne può più”. Inutile nascondersi, anche nello sport il razzismo è un cancro ancora da debellare. Come riuscirci è tema spinoso. “Bisogna intervenire e trovare soluzioni – intima Koura –. In campo noi dobbiamo usare la testa, se no si passa dalla parte del torto. Si può fermare la partita, ma deve deciderlo la squadra”. E Nencini è scettico riguardo la soluzione porte chiuse. “Se gli insulti arrivano dal campo, vanno squalificati i giocatori. Se arrivano dagli spalti, non è giusto punire la squadra: è la testa della gente che deve cambiare”. Per la cronaca il match è finito 1-0 per il Rioveggio. (fonte http://bologna.repubblica.it) Contact Center Unar –| Ad uso interno 56 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 VARESE, UN CAPO ULTRÀ DALL'ALBANIA PER LA CURVA XENOFOBA E NEONAZISTA Gjoni Landi, 39 anni e vari precedenti per droga, estorsione e sfruttamento della prostituzione, è una presenza fissa allo stadio e al palazzetto dello sport. Sul suo profilo Facebook è ritratto con un mitra in mano e mentre si esibisce in un saluto romano davanti a un busto di Mussolini (21 ottobre 2013) Gjoni Landi VARESE - Il capo degli ultrà neonazisti e xenofobi di Varese? E’ un albanese. Se vi sembra strano, o se qualcosa non vi torna, chiedete direttamente al protagonista. Lo potete trovare la domenica in curva al Franco Ossola - lo stadio dove gioca il Varese di cui è tifosissimo, così come dell’Inter - e la sera sulle gradinate del Palawhirpool, il palazzetto della Pallacanestro Varese. Lui si chiama Gjoni Landi, 39 anni, da Tale, località costiera del Paese delle aquile, vari precedenti per droga, estorsione e sfruttamento della prostituzione. E’ un energumeno tatuato con Aquile del Terzo Reich e Croci di ferro, oltre a scritte che inneggiano agli “Arditi” - il gruppo ultrà del basket di cui è leader indiscusso - e ai Blood and Honour, la tifoseria neoneonazista del Varese calcio, emanazione italiana dell'omonima rete internazionale (Blood&Honour), razzista, xenofoba e antisemita. Contact Center Unar –| Ad uso interno 57 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 Saluti romani e pistole, l'album su Facebook http://milano.repubblica.it/cronaca/2013/10/19/foto/varese_il_capo_ultr_albanese_della_cur va_neonazista-68900870/1/#1 Guanti neri di pelle, t-shirt nera e saluto romano: Landi, diciamo così, durante le partite, in casa e in trasferta, non passa inosservato. Già buttafuori nel giro dei locali notturni, fino a due anni faceva parte degli uomini che curavano la sicurezza dell’ormai ex presidente dell’Inter, Massimo Moratti. Oggi gestisce una carrozzeria a Cantello, nel Varesotto, vicino al confine con la Svizzera. Ma gli interessi del “capo” albanese sono legati soprattutto a quelle che sono considerate due tra le tifoserie più politicizzate ed estremiste nel panorama ultrà italiano: i Blood and Honour e gli Arditi. Nel repertorio dei curvaioli varesini ci sono svastiche, croci celtiche, saluti romani, insulti a ebrei, comunisti, e immigrati. Immigrati come Landi, che vent’anni fa ha lasciato le coste albanesi per l’Italia. Sul suo profilo Facebook posta foto che lo ritraggono con un mitra in mano, in balconata al Palazzetto dello sport, mentre fa il saluto romano davanti al busto del Duce, e sanguinante in volto fra due carabinieri. In altre immagini pubblicate si vede un arsenale di pistole automatiche e un’amica, anche lei con in mano un revolver. Blood and Honour: sangue e onore. Le cronache riportano all’estate del 2005, quando Claudio Meggiorin, ultrà e militante di estrema destra, fu ucciso a coltellate nel suo bar a Besano da due ragazzi albanesi (aveva cercato di sedare una rissa nel locale). Dopo l’omicidio i camerati varesini scesero in piazza per ricordare Meggiorin e in quell’occasione si scatenò una vera e propria caccia all’albanese. Risultato: un 21enne con regolare permesso di soggiorno fu aggredito selvaggiamente da una decina di skinhead. In manette finirono due militanti dei Blood and Honour. Lo stesso gruppo di cui Landi - anche lui albanese e ai vertici degli Arditi - è fra i leader. Scherzo del destino, o triste casualità. (fonte http://milano.repubblica.it/) Contact Center Unar –| Ad uso interno 58 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web CERIMONIA CRICKET, AL CONI LO 21-25/10/2013 IN ONORE DEL SPORT MULTIETNICO D’ITALIA (21 ottobre 2013) Malagò: “non c’è futuro se non si crea integrazione” “Il cricket è clamorosamente di attualità, è la constatazione di una realtà: ha anticipato dieci anni fa i tempi volendo fortissimamente giocarsi la carta sportiva dello ius soli di cui oggi tanto si dibatte per la questione relativa alla cittadinanza. Non c’è futuro se non si crea integrazione”. Il presidente del Coni, Giovanni Malagò, si è rivolto così al mondo del cricket in occasione, lo scorso 18 ottobre, della presentazione del libro Italian Cricket Club, presso il Salone d’onore del Coni al Foro Italico a Roma. L’appuntamento è stata un’opportunità per parlare assieme al presidente della Federcricket, Simone Gambino, di uno sport in grande crescita: 1.500 tesserati, in maggioranza stranieri provenienti da Sri Lanka, Pakistan, India e Bangladesh. Una realtà in espansione che dà lustro allo sport italiano: la Nazionale azzurra detiene il titolo europeo maschile e femminile. “Oggi l’Italia è un Paese multietnico e multirazziale e il cricket è la cartolina per antonomasia di tutto questo, – ha detto Malagò. – Il Comitato olimpico nazionale non legifera sulla cittadinanza, ma quello che può fare è un’opera di moral suasion verso il legislatore”. (fonte http://www.immigrazioneoggi.it) Contact Center Unar –| Ad uso interno 59 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 LA DISCRIMINAZIONE DELLE DONNE VINCE SU GOOGLE: LA CAMPAGNA DELLE NAZIONI UNITE (21 ottobre 2013) Banalità, luoghi comuni o frasi fatte un po’ offensive sulle donne riempiono letteralmente la bocca e le conversazioni e spesso diventano anche parte del suggeritore automatico di Google. Per questo è scesa in campo UN Women. UN Women è l’ agenzia delle Nazioni Unite che si occupa dei diritti delle donne e che da anni lotta per raggiungere la parità di genere. Purtroppo in questo campo c’è ancora molto da lavorare e anche nell’evoluto occidente alcuni dettagli fanno capire come la nostra società sia ancora in balia di luoghi comuni e frasi fatte discriminatorie. Quali? Per verificarlo non c’è bisogno di ascoltare le chiacchiere della gente agli angoli delle strade, ma utilizzare il suggeritore automatico di google. Le donne non dovrebbero… avere diritti, votare, lavorare, guidare oppure le donne dovrebbero… essere schiave. Partendo proprio dalle risposte di Google, che tra l’altro non le ha impostate per discriminare il gentil sesso ma per rispondere alla logica delle parole più ricercate, la designer Chris Hunt del network di comunicazione e marketing Ogilvy e Mather ha creato una campagna di grande effetto. Potete vedere i volti di alcune donne, provenienti da zone diverse del paese, con il classico menù a tendina o stringa di Google che suggerisce le parole chiave più ricercate nelle Contact Center Unar –| Ad uso interno 60 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 diverse parti del mondo. E’ dura sconfiggere i luoghi comuni (come donna al volante, pericolo costante), perché fanno parte della quotidianità e in alcuni casi possono anche far sorridere, ma per iniziare a muovere i primi passi nella direzione giusta è bene prendere consapevolezza del valore di alcune cose. La diseguaglianza corre nelle nostre case come nel web, questa è la dura realtà. La campagna accompagna anche un altro importante evento: il 25 novembre ricorre la Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne. (fonte http://www.pinkblog.it) Contact Center Unar –| Ad uso interno 61 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 STAMPA ESTERA IRISH COURT ORDERS BLONDE-HAIRED GIRL TAKEN FROM ROMA FAMILY TO BE RETURNED (24 ottobre 2013) An Irish court has been ordered that a blonde, blue-eyed girl who was taken from a Roma family should be returned, after DNA tests proved that she was the parents’ daughter The seven-year-old was removed from her home in a Dublin suburb and placed in temporary care on Monday after police received a tip-off from a neighbour concerned that she bore no resemblance to her siblings. The neighbour had seen reports of a blonde girl who was found living with a Roma couple in Greece who were not her parents. The Irish child’s parents, who are in their thirties, produced a birth certificate and passport for their child, but neither was accepted as conclusive proof of her identity and police could find no relevant records at the hospital where she was born. DNA tests on Wednesday confirmed that the girl was their daughter and the Dublin family court ruled that she should be reunited with her parents. Speaking at the family home, the girl’s 18-year-old sister said that the family had been “traumatised” by the ordeal and accused the police of racism. She said: “They took her just because she had blue eyes and blonde hair. Most Romanian people have blue eyes. Contact Center Unar –| Ad uso interno 62 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 “We were all traumatised. I used to be blonde when I was little and my mum was blonde when she was little.” The sister said that her parents had not been able to speak to their child until Wednesday, and were not told that she had returned to her primary school on Tuesday. “She seemed sad, very traumatised, very angry. This is the first time she’s been without us for three days,” she said. The sister alleged that her family had been on the receiving end of prejudicial treatment from police because they were Roma. They have threatened to sue over the forced removal of their child. “The police were not aggressive, but they were racist,” she said. The child is one of six brothers and sisters who live with their parents in the working-class suburb of Tallaght. The family are originally from Romania but have lived in Ireland for about 12 years. Meanwhile, Irish police removed a second blond child from a Roma family on Tuesday after concerns were raised about whether he belonged to them. The two-year-old boy was taken into care overnight before being returned to his parents in Athlone on Wednesday. Þ There is a “really good chance” that Madeleine McCann could still be found, Britain’s most senior policeman has said. Sir Bernard Hogan-Howe said the discovery of the girl living with a Roma family in Greece has not had any “direct impact” on the investigation. But he said: “It looks like there’s a possibility that there are occasions when people steal children and keep them. “And I’m sure that’s what the McCanns must be hoping.” (fonte The Telegraph) Contact Center Unar –| Ad uso interno 63 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web DROIT LA DU SOL, FRANCE : AME, 21-25/10/2013 ATTRACTIVITÉ DE QUATRE QUESTIONS SUR L'IMMIGRATION (24 ottobre 2013) L'immigration et les problèmes qui y sont liés seraient l'une des préoccupations principales des Français. C'est en tout cas ce que semble croire l' UMP, qui a fait de cette thématique l'axe majeur de sa stratégie ces dernières semaines. Le principal parti d'opposition a durci sa ligne, n'hésitant plus à remettre en cause le droit du sol, ou à réiterer des propos plus ou moins vrais sur ce dont bénéficient les étrangers en situation irrégulière. 1/ Droit du sol, droit du sang, quelles différences ? Ce qu'on entend : "Il ne s'agit pas de remettre en cause le droit du sol. Mais quand on est né en France de parents étrangers en situation irrégulière, on n'a pas vocation à y rester et il n'est pas possible d' obtenir la nationalité française" (Jean-François Copé, 22 octobre, conférence de presse) Ce qu'il en est : "Droit du sol", le terme revient sans cesse dans tous les débatssur l'immigration. Que signifie-t-il ? Il existe deux manières d'envisager l'acquisition de la nationalité. L'une est de considérer que l'on a la citoyenneté d'un pays lorsqu'on descend Contact Center Unar –| Ad uso interno 64 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 de citoyens de ce pays. C'est le droit du sang : je suis Français car mes parents sont Français. Le droit du sang s'exerçait en France jusqu'au milieu du XIXe siècle. La France a depuis opté pour le droit du sol : est Français celui qui est né sur le territoire français, quelle que soit la nationalité de sesparents. Ce qui n'empêche pas la nationalité par filiation, qui est une forme de droit du sang : une personne née à l'étranger d'un parent français est Français. Voilà pour la théorie. En pratique, les choses sont plus complexes. Comme lerappelait au Monde en 2005 le chercheur Patrick Weil, depuis 1803, une personne née sur le sol français de parents étrangers n'est pas automatiquement française à la naissance, sauf si l'un de ses parents est français. Elle peut en faire la demande à partir de 13 ans avec l'accord de ses parents si elle réside en France depuis cinq ans. Cette même demande peut être faite sans leur accord à partir de 16 ans, là encore si la personne peut justifier de cinq années de résidence depuis l'age de 11 ans. Il faut attendre la majorité de la personne, à 18 ans, pour que la nationalité devienne "de plein droit" et automatique, si la personne réside en France depuis suffisament longtemps. Une règle en vigueur depuis la fin du XIXe siècle, maisobtenir des papiers d'identité reste une démarche que doit accomplir le requérant, qui doit notamment demander un certificat de nationalité. Jean-François Copé évoque en partie le retour à la loi Pasqua qui fut en vigueur entre 1993 et 1998. Elle prévoyait qu'il fallait que le jeune né en France de parents étrangers fasse une démarche volontaire, dite de "manifestation de volonté" derequérir la nationalité pour l'obtenir. Mais la loi Pasqua concernait les jeunes nés de parents étrangers et en possession d'une carte de séjour, ce qui excluait de fait les immigrés en situation irrégulière. Or, explique M. Copé, "quand on est né en France de parents étrangers en situation irrégulière (...) il n'est pas possible d' obtenir la nationalité française". Une phrase qu'on retrouve mot pour mot dans le programme du Front national, qui propose la "supression, dans le droit français, de la possibilité de régulariser des clandestins". Seulement ce n'est pas si simple. Un enfant né en France de parents étrangers pourrait ainsi, suivant le droit du pays d'origine de sa famille, se retrouver sans nationalité, si la France la lui refuse. Or plusieurs conventions internationales, dont la France est signataire, interdisent de créer des apatrides. 2/ La France, paradis des migrants ? Contact Center Unar –| Ad uso interno 65 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 Ce qu'on entend : La France est "le plus attractif socialement en Europe pour les immigrés" (Jean-François Copé, AFP 22 octobre) Ce qu'il en est : Selon l'organisme européen d'Eurostat, en 2010, la France est loin d'être le pays qui accueille le plus de migrants : 149 500 étrangers, contre 497 000 au Royaume-Uni, 430 400 en Espagne, ou 317 200 en Allemagne. La population nonnationale vivant sur le sol Français représentait, toujours en 2010, 5,9% de la population totale, contre 8,8% en Allemagne, 12,3% en Espagne, ou 7,2% au RoyaumeUni. (fonte http://www.lemonde.fr) LA DERECHA FRANCESA CLAMA POR UN ENDURECIMIENTO DE LA LEY DE CIUDADANÍA (23 ottobre 2013) La UMP usa el ‘caso Leonarda’ para tratar de restringir el acceso a la nacionalidad La derecha francesa va a aprovechar el caso Leonarda Dibrani para dinamitar uno de los cimientos del pacto republicano: el ius solis, el derecho a obtener la nacionalidad de los que nacen en el país. Usando la controversia creada por la detención y la deportación a Kosovo de la adolescente romaní nacida en Italia y de su familia, varios dirigentes de la UMP proponen suprimir el acceso a la nacionalidad francesa “a los hijos de los clandestinos”. El líder del principal partido de oposición, Jean-François Copé, ha anunciado que su grupo presentará antes de fin de año una propuesta de ley para abolir la concesión de la nacionalidad a los niños nacidos en Francia de padres extranjeros. “¿Es normal que un niño nacido en Francia de padres llegados irregularmente al país se convierta automáticamente en francés?”, se preguntó Copé. “Mi respuesta es no”, respondió. El movimiento de la UMP, que aproxima a los exgaullistas a las ideas del Frente Nacional —la familia Le Pen propone esta idea desde hace 25 años—, había sido esbozado en mayo Contact Center Unar –| Ad uso interno 66 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 por Copé en una entrevista a la revista de ultraderecha Valeurs Actuelles, cercana a Nicolas Sarkozy, diciendo que ayudará a reducir la inmigración clandestina y la legal. El caso Leonarda es solo un síntoma más, y ahora un nuevo motor, de la deriva emprendida hace algunos años por los políticos conservadores para limitar los derechos de los inmigrantes, los refugiados y los peticionarios de asilo político, metiendo a los tres grupos bajo un mismo saco, la “inmigración ilegal”. La deportación de la familia Dibrani ha mostrado que el contagio y la legitimación de las ideas de la extrema derecha ha llegado ya hasta los socialistas. El ministro del Interior socialista, Manuel Valls, no ha dudado en abrazar las tesis xenófobas y racistas que defiende Marine Le Pen sobre los gitanos y los inmigrantes rumanos y búlgaros ante el avance electoral del Frente Nacional. Irónicamente, Valls ha salido reforzado del asunto, según indican los sondeos, mientras en el Elíseo un consejero admite que el presidente, François Hollande, ha quedado en “situación difícil” tras exponerse personalmente, contra la opinión de algunos de sus asesores, y ofrecer a la joven romaní que volviera a Francia sin su familia. Tras una semana de bronca, los socialistas se han impuesto la ley del silencio, en una muestra de la fractura creada en la mayoría, mientras en el Gobierno se ha abierto una brecha irreconciliable entre el primer ministro, Jean-Marc Ayrault, y el ministro del Interior, Valls. El portavoz del PS David Assouline criticó la propuesta de Copé, olvidando que entre los hermanos de Leonarda Dibrani recién deportados a Kosovo, la menor, Medina, nació en Pontarlier (Francia) en junio de 2012, y tendría derecho a ser ciudadana francesa a los 18 años si hubiera podido pasar cinco en el país. Aunque el caso de los Dibrani ha recorrido toda Europa y refleja el desprecio de muchos países de la UE a los derechos de la minoría romaní, Bruselas evita entrar en el debate con el argumento de que se trata de un caso individual. “No nos pronunciamos sobre casos concretos”, alega un portavoz de la Comisión Europea. Las instituciones comunitarias, asegura este responsable, no tienen competencias para pronunciarse sobre política de inmigración. Por tanto, traslada a Francia la responsabilidad de decidir. Contact Center Unar –| Ad uso interno 67 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 A la Comisión le corresponde asegurarse, eso sí, de que Francia cumple las leyes y de que estas se ajusten a la normativa europea. Ambas condiciones se cumplen en este caso, según el diagnóstico comunitario. Bruselas recuerda que las personas afectadas por una medida migratoria que consideren desfavorable pueden dirigirse a la justicia del país y es ahí donde reside la decisión definitiva. Con esta interpretación, el Ejecutivo comunitario ve en este episodio un asunto exclusivamente de inmigración sin papeles, no de demanda de asilo. La familia lo pidió hasta tres veces en Francia, pero no les fue concedido, con lo que no gozaban ya de la protección que se otorga a quienes solicitan ese estatus. Así que más allá del rechazo que genera la imagen de una niña a la que se obliga a abandonar un autobús escolar para enviarla de vuelta a un país en el que nunca vivió, Bruselas no tiene nada que objetar a la ley francesa ni al modo en que la ha aplicado en este caso. (fonte El PAis) L’AFFAIRE LEONARDA ET SON FLOT DE DÉCLARATIONS INEXACTES (22 ottobre 2013) En prenant la parole, samedi 19 octobre, François Hollande a souhaité mettre un terme à la polémique née du renvoi de la jeune Leonarda et de sa famille au Kosovo, dix jours plus tôt. Las, loin de tarir le flot des commentaires, les critiques sont reparties de plus belle après l'intervention du chef de l'Etat, charriant leur lot d'affirmations inexactes ou approximatives. • Jean-Luc Mélenchon et la légalité d'un éventuel retour Ce qu'il a dit : La proposition de François Hollande de "faire rentrer un adolescent mineur sur le territoire sans ses parents (...) n'a aucune base légale". (Emission "Tous politiques", France Inter et France 24, le 20 octobre.) Pourquoi c'est faux : Aussi "cruel", "inhumain" et "monstrueux" que ce dilemme entre famille et études proposé par le président à la jeune Leonarda puisse paraître à Jean-Luc Mélenchon, il n'a rien d'illégal. Si Leonarda souhaite revenir en France pour terminer ses études, elle pourra bénéficier d'un visa de retour, délivré à titre exceptionnel par le chef de l'Etat pour des raisons humanitaires. "A partir du moment où ses parents en sont d'accord, il est Contact Center Unar –| Ad uso interno 68 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web parfaitement envisageable qu'elle revienne en France 21-25/10/2013 sans eux ", expliquait au Monde Pierre Henry, le directeur général de France terre d'asile, ajoutant : "Elle peut être confiée à l'aide sociale à l'enfance, être placée dans une famille d'accueil ou en internat. C'est juridiquement comme si on envoyait son enfant dans un collège à l'étranger à des fins de séjour linguistique." Si elle est légale, cette situation serait, il est vrai, complexe. Il est arrivé que des militants des droits des étrangers parviennent à faire revenir en France des personnes expulsées mais le cas des enfants mineurs sans leurs parents est, lui, exceptionnel. • Jean-François Copé et le regroupement familial Ce qu'il a dit : "Si la jeune Leonarda revient en France, elle pourrait alors demander automatiquement le regroupement familial pour l'ensemble de sa famille." (France Inter, le 21 octobre.) Pourquoi c'est faux : Si la jeune fille acceptait la proposition du chef de l'Etat, Leonarda n'aurait aucun moyen de faire venir en France sa famille grâce au regroupement familial. D'abord parce qu'elle n'a que 15 ans et qu'il faut, pour y prétendre, être majeur. Ensuite parce que, même si elle était majeure, ce dispositif permet à un individu de faire venir en France son conjoint et ses enfants mais pas ses parents ou ses frères et sœurs, comme le fait d'ailleurs remarquer durant l'interview le journaliste Patrick Cohen. JeanFrançois Copé tente alors de se rattraper en invoquant l'exception de la situation : "et pour cause, puisqu'il n'y a jamais eu de situation comme celle-là". Enfin parce que, même si toutes ces conditions étaient remplies, prétendre au regroupement familial requiert de nombreux critères : habiter en France depuis au moins 18 mois de façon légale – il faut donc être titulaire au moment de sa demande d'une carte de séjour ou d'une carte de résident –, avoir des revenus de 1 800 euros minimum (hors prestations sociales), bénéficier d'un logement d'au moins 18 m² pour un couple, 32 m² pour une famille avec un enfant et 5 m² en plus pour chaque enfant supplémentaire. En aucun cas Leonarda n'aurait donc pu faire venir sa famille au titre du regroupement familial. • L'école sanctuarisée ? Ce qu'ils ont dit : Ils sont nombreux, à gauche, à avoir évoqué l'école comme un lieu où la police n'avait pas le droit d'intervenir afin de chercher un étranger en situation irrégulière."Sanctuarisation de l'école" , la formule, d'abord évoquée par Vincent Peillon sur Europe 1, est devenue pour ainsi dire virale : Jean-Marc Ayrault, Najat Vallaud- Contact Center Unar –| Ad uso interno 69 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 Belkacem, Cécile Duflot et même Valérie Trierweiler ont tous évoqué ce principe qui n'existe pas vraiment. Pourquoi l'école n'est pas un "sanctuaire" : Si les interpellations au sein d'établissements scolaires ont toujours choqué l'opinion, il faut rappeler qu'elles ne sont en rien illégales. Contrairement aux universités, les écoles, collèges et lycées ne bénéficient pas d'exemptions particulières ou d'un statut juridique à part qui les rendraient inaccessibles à la police. Etre scolarisé n'empêche en rien d'être expulsé. Si le gouvernement s'est engagé, en novembre 2012, à régulariser les familles d'enfants scolarisés depuis trois ans en France, il l'a fait par circulaire, et avec des critères restrictifs, notamment cinq ans de présence sur le territoire et des parents parlant français. L'autorisation de séjour concerne les parents des mineurs, et non ces derniers. Et la loi interdit de séparer un enfant de ses parents. Si ces derniers sont expulsés, l'enfant l'est donc aussi, même si cela aboutit à le déscolariser. Les conclusions du rapport commandé par le ministère de l'intérieur mercredi à l'Inspection générale de l'administration (IGA) pourraient toutefois conduire à une sanctuarisation de l'école en droit et en pratique puisque les inspecteurs demandent à ce que cette interpellation en milieu scolaire demeure "exceptionnelle" : "Pour éviter qu'elle se reproduise, les instructions déjà anciennes relatives aux espaces scolaires et aux interventions proches de cet espace mériteraient d'être précisées, de façon à proscrire plus explicitement toute intervention dans les espaces et le temps scolaires et périscolaires." Une recommandation dont a immédiatement pris acte Manuel Valls, envoyant aux préfets dès samedi soir une circulaire durcissant l'interdiction faite aux forces de l'ordre d'intervenir "dans le cadre scolaire" lors des expulsions d'étrangers en situation irrégulière. Désormais, la "protection" du cadre scolaire "s'étend au temps périscolaire et aux activités organisées par les structures destinées à l'accueil collectif des mineurs", et "concerne donc l'ensemble des activités placées sous l'autorité de l'institution scolaire", précise la circulaire. • Nicolas Dupont-Aignan et l’assistanat Ce qu'il a dit : "Ce qui est scandaleux, c'est que ce sont les Français qui ont nourri, logé, cette famille pendant quatre ans." (France Info, le 21 octobre.) Pourquoi ce n'est que partiellement vrai : Si cette déclaration est exagérée, elle est partiellement vraie puisque par "Français", Nicolas Dupont-Aignan pense aux prestations sociales. Contact Center Unar –| Ad uso interno 70 Monitoraggio, approfondimento fenomeni discriminatori sui media e web 21-25/10/2013 Or, le rapport de l'IGA est revenu avec précision sur le manque d'une "réelle volonté" d'intégration de la famille Dibrani. Un fait déjà souligné à plusieurs reprises par le préfet du Doubs pour justifier son refus d'admission au séjour à cette famille alors que dans le même temps deux autres familles sans papiers y ont eu droit. Le père de Leonarda concentre le gros des critiques : le rapport mentionne qu'il n'a pas recherché activement un emploi et "n'a jamais caché attendre le versement des prestations familiales qui suivraient sa régularisation pour assurer un revenu à sa famille" . Il a insulté et menacé plusieurs fonctionnaires des services sociaux et l'ancien maire de sa commune. Par ailleurs, la famille Dibrani a laissé se dégrader le logement qui leur avait été prêté et des travaux conséquents pour le remettre en état vont être nécessaires. Concernant Leonarda, si elle avait fait des progrès à l'école et se montrait déterminée, le rapport mentionne que depuis le début de cette année scolaire, elle a manqué vingt et un jours et demi de cours et qu'elle découchait fréquemment de chez elle. Elle et sa sœur ont été prises en charge par les services sociaux après avoir subi des violences de la part de leur père mais elles se sont ensuite rétractées. Le rapport note qu'elles ne sont pas restées dans le foyer qui les a accueillies. Camille Bordenet (fonte Le Mond) Contact Center Unar –| Ad uso interno 71