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Il Sole 24 Ore lunedì
27 OTTOBRE 2014
Speciale grande esame Bce
In tredici non superano la prova
Le banche dell'eurozona dovranno raccogliere circa 9 miliardi di nuovo capitale
Alessandro Merli
FRANCOFORTE. Dal nostro corrispondente
Sono 13, di cui 4 italiane, le banche dell'Eurozona che non hanno superato l'esame dei
bilanci condotto dalla Banca centrale europea e devono raccogliere nei prossimi nove
mesi circa 9,5 miliardi di euro di nuovo capitale.
Le quattro italiane sono Monte dei Paschi di Siena, per la quale l'esame ha evidenziato la
carenza di capitale più alta di tutte, a 2,11 miliardi di euro, Carige, per 810 milioni di
euro e, per importi minori, Popolare di Vicenza e Popolare di Milano. Il presidente del
consiglio di vigilanza della Bce, Danièle Nouy, ha detto peraltro, in un'intervista a Sky
Tg24, di concordare con la valutazione della Banca d'Italia, secondo cui il sistema
italiano è «solido».
L'esame della Bce, che assumerà la vigilanza diretta delle 130 banche più grandi
dell'Eurozona il prossimo 4 novembre, mirava a rassicurare i mercati sulla solidità del
sistema bancario europeo e sulla sua capacità di fornire i finanziamenti necessari a
un'economia reale in piena stagnazione. Il risultato, secondo il vicepresidente della Bce,
Vitor Constancio, rimuove gli ostacoli all'offerta di credito, a patto che si riprenda la
domanda. «Ora le banche saranno in una posizione più comoda per rispondere alla
domanda e sostenere la ripresa», ha detto, presentando i risultati.
La "valutazione approfondita" della Bce, realizzata negli ultimi dodici mesi e che ha
coinvolto le 130 banche di cui l'Eurotower assumerà la vigilanza diretta con un enorme
sforzo di analisi in cui sono stati esaminati oltre 40mila dati, si basa sulle cifre al 31
dicembre scorso. A quel punto, erano 25, di cui 9 italiane (le altre sono Veneto Banca,
Banco Popolare, Credito Valtellinese, Popolare di Sondrio, Popolare dell'EmiliaRomagna) le banche che non superavano le soglie fissate dalla Bce, con carenze di
capitale per 25 miliardi di euro, di cui 9,7 miliardi attribuibili alle banche italiane. Nel
corso del 2104, tuttavia, 12 di queste banche hanno aumentato il capitale per 15 miliardi
di euro.
Tutti e 25 questi istituti (oltre alle 9 banche italiane, ce ne sono 3 greche, 3 cipriote, 2
slovene, 2 belghe, una ciascuno di Germania, Francia, Spagna, Portogallo, Irlanda e
Austria) dovranno comunque presentare un piano di rientro entro il 10 novembre, nel
quale illustreranno gli aumenti di capitale già fatti e altre misure, come dismissioni di
attivi e utili non distribuiti, che dovranno essere convalidate dalla Bce.
I 13 tuttora inadempienti dovranno inoltre specificare come intendono riportarsi sopra i
valori richiesti con operazioni da realizzarsi nei prossimi nove mesi. Il sistema bancario
tedesco, uno di quelli considerati in situazione più critica, è uscito con una sola banca
bocciata fra le 25 (la piccola Muenchener Hypoteksbank), ma con una redditività media
inferiore alla media europea, e diverse Landesbanken, le banche controllate in parte dai
governi regionali, hanno passato l'esame di misura e solo grazie alle garanzie statali.
Trentuno banche in tutto hanno passato il test, che richiedeva un capitale sopra l'8%
dell'attivo ponderato per il rischio dopo l'esame della qualità dell'attivo (Aqr) e lo stress
test di base, e del 5,55 dopo lo stress test "avverso", ma il loro capitale è rimasto sotto il
10%, considerato dai mercati come una soglia più prudente e potrebbero ritrovarsi sotto
pressione nei prossimi mesi per nuovi interventi di rafforzamento patrimoniale.
Il lavoro della Bce, composto appunto di due parti, l'Aqr e lo stress test (con un doppio
scenario, di base e avverso, che prevede shock economici e finanziari più severi), ha
messo in luce la necessità da parte delle banche europee di intraprendere ulteriori azioni
per rafforzarsi. L'Aqr ha portato a una riduzione del valore dell'attivo di 48 miliardi di
euro, di cui 12 miliardi di euro attribuiti alle banche italiane. Questo è stato dovuto in
gran parte al mancato riconoscimento di prestiti problematici (in ritardo di 90 giorni,
deteriorati o inesigibili), che per i 130 istituti dell'Eurozona aumentano di 136 miliardi
LE PAGELLE DI
FRANCOFORTE
IL PARERE
DELL'EUROTOWER
Danièle Nouy, capo della
vigilanza, è d'accordo con le
valutazioni di Bankitalia: «Il
sistema italiano è solido»
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«rapporto» in
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Vademecum
dell'Unione
bancaria
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sette punti
La Bce taglia
ancora,
cadono euro e
di euro, a 879 miliardi. La valutazione delle banche dovrà prima o poi essere riportata in
linea con quella della Bce e richiederà maggior capitale. Lo stress test, nel caso più
negativo, ridurrebbe il capitale delle banche di 263 miliardi di euro, portandolo dal
12,4% all'8,3 percento. L'impatto più significativo sarebbe sulle banche francesi (49
miliardi di euro), seguita dalle italiane (47) e dalle tedesche (46,4).
«Questa revisione senza precedenti delle posizioni delle banche più grandi - ha detto il
vicepresidente della Bce, Vitor Constancio, nel presentare i risultati - aumenterà la
fiducia del pubblico nel settore bancario. Identificando problemi e rischi, contribuirà a
riparare i bilanci e rendere le banche più robuste. Ciò dovrebbe facilitare più credito in
Europa, il che aiuterà la crescita economica». La mancanza di credito, soprattutto alle
imprese piccole e medie del Sud Europa, viene considerata una delle cause principali
della stagnazione. La ripresa della domanda di credito per ora è modesta, ha riconosciuto
Constancio.
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