REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA
Ufficio garante per l’infanzia e l’adolescenza
LA VALENZA EDUCATIVA
DEI CONSIGLI COMUNALI DEI RAGAZZI
Un percorso di riflessione pedagogica
(Franco Santamaria)
Udine, 24 maggio 2013
L’IMPIANTO DELLE DUE GIORNATE
LO SGUARDO PEDAGOGICO
Educazione è scegliere da che parte stare…. (D. Demetrio)
 Dalla parte di chi riflette (possibilmente insieme, facendo propria una lettura
interdisciplinare) per orientare l’agire educativo
 Dalla parte di chi assume un’intenzionalità educativa quando si occupa di bambini
e di ragazzi
 Dalla parte di chi ha uno sguardo positivo sulle persone e sui problemi (globale e
non settoriale, quotidiano e non emergenziale, fiducioso e non catastrofista o patologico,
capace di cogliere solo le inadeguatezze, le difficoltà)
 Dalla parte di chi guarda ai bambini e ai ragazzi come soggetti
 Dalla parte di chi mette al centro
il principale interesse del minore
(art. 3 Convenzione ONU)
Nota – La lettura pedagogica si avvale di una molteplicità di sguardi
L’APPROCCIO
E’ improntato a…
 Ricerca: curiosità, interesse a rivisitare esperienze e conoscenze
 Cooperazione: disponibilità a mettere in comune i saperi personali
 Risignificazione: attitudine a rivedere chiavi di lettura, a rimettere
in gioco strategie e modalità di lavoro
 Umiltà: consapevolezza che nessuno ha la verità in tasca, ma solo un
pezzetto e che siamo tutti “analfabeti”
GLI OBIETTIVI
1)
Mettere in evidenza gli aspetti educativi
dei CCR
2)
Approfondire alcune tematiche importanti
IL PERCORSO DI OGGI
a) Un grandangolo sul CCR: un’esperienza
cum-plexa
b) Ascoltando bambini e ragazzi: le loro
domande
c) Le valenze educative del CCR
d) Il tema dell’ascolto
e) Proposte di approfondimenti
IL CCR: UN’ESPERIENZA CUM-PLEXA
Molteplicità soggetti in gioco:
bambini, ragazzi, adulti, culture di
riferimento, istituzioni, realtà pubbliche e private…
Pluralità aspetti quali:
finalità, strategie, modalità di lavoro, modello
organizzativo, posizionamento nella rete degli attori che si occupano di giovani
generazioni, potere decisionale…
Varietà ambiti di intervento: tutti quelli legati alla vita dei bambini e
dei ragazzi
Caleidoscopio di significati
sul piano educativo
ASCOLTANDO BAMBINI E RAGAZZI
Una lettura con due ancoraggi stabili: la propria esperienza e la
propria capacità interpretativa
Quali sono le loro “domande”?
ALCUNE “DOMANDE”




Relazioni significative con i coetanei e con gli adulti (essere ascoltati)
Esperienze gruppali
Esperienze coinvolgenti (il “linguaggio delle cose concrete”)
Svolgere ruoli attivi in tutti gli ambiti di vita, partecipare
effettivamente e sentirsi utili
 Ricomporre i tanti pezzetti dell’esistenza e trovare
una direzione per sè
 Adulti autorevoli, autoritari, responsabili, fiduciosi
Nota - Sono molto esigenti (cercano adulti competenti, rigorosi e non amici o
compiacenti). Per favore, fate gli adulti……!
LE VALENZE EDUCATIVE DEL CCR
Il CCR come luogo di……
LE VALENZE EDUCATIVE DEL CCR
Il CCR come luogo di……
ASCOLTARE
ASCOLTARE BAMBINI E RAGAZZI
Alcune tracce
Richiede la capacità di un’accoglienza incondizionata
Significa fare spazio a una conoscenza non meramente descrittiva,
ma comprendente
Vuol dire mettere in atto un atteggiamento entropatico, mirato a
cogliere il loro punto di vista, i loro vissuti, i processi cognitivi
attraverso cui essi leggono la realtà, costruiscono il proprio modello
di interpretazione di ciò che vivono, che fanno
E’ necessario mettersi in ascolto dei singoli e del gruppo, poiché
una parte consistente della loro “visione del mondo” è costruita con
i coetanei e non individualmente
E’ richiesto uno stile educativo, vale a dire una modalità di
interazione che richiede costante attenzione e vigilanza rispetto…..
alle proprie strategie di conoscenza, alle proprie precomprensioni,
alla rete di significati in cui si è immersi e che influenzano la lettura
dei dati raccolti
E’ importante mettere in gioco più sguardi e costruire efficaci
negoziazioni all’interno di equipe pluridisciplinari
Le sette regole dell’arte di ascoltare
(M. Sclavi, Arte di ascoltare e mondi possibili. Come si esce dalle cornici di cui siamo parte, B. Mondadori, Milano 2003)
1. Non avere fretta di arrivare alle conclusioni. Le conclusioni sono la parte più effimera della
ricerca.
2. Quel che vedi dipende dal tuo punto di vista. Per riuscire e vedere il tuo punto di vista, devi
cambiare punto di vista.
3. Se vuoi comprendere quel che un altro sta dicendo, devi assumere che ha ragione e
chiedergli di aiutarti a vedere le cose e gli eventi dalla sua prospettiva.
4. Le emozioni sono degli strumenti conoscitivi fondamentali, se sai comprendere il loro
linguaggio. Non ti informano su cosa vedi, ma su come guardi.
5. Un buon ascoltatore è un esploratore di mondi possibili. I segnali più importanti sono
quelli trascurabili e fastidiosi, marginali e irritanti, incongruenti con le proprie certezze.
6. Un buon ascoltatore accoglie volentieri i paradossi del pensiero e della comunicazione.
Affronta i dissensi come occasioni per esercitarsi nella gestione creative dei conflitti.
7. Per divenire esperto nell’arte di ascoltare, devi adottare una metodologia umoristica. Ma
quando hai imparato ad ascoltare, l’umorismo viene da sé.
QUESTIONI IMPORTANTI
Essere soggetti
Apprendere
Partecipare (potere decisionale)
Essere cittadini
Rapporti con la Scuola
Ruolo del Comune
Rischi
Educare
(Quando una relazione è educativa? Quando un’esperienza è educativa?)
Essere adulti-educatori
PROPOSTE DI APPROFONDIMENTO
ARRIVEDERCI AL 4 GIUGNO!
ADULTI CHE EDUCANO
 Si mettono a fianco (non si sostituiscono a loro) e sono
presenti
 Sanno ascoltare (e ascoltarsi!) e trovano il tempo per farlo
 Comunicano calore, affettività (non sdolcinature melense)
 Esprimono fermezza (non rigidità ingiustificata)
 Cercano coerenza (non ostinazione pervicace)
 Orientano nelle scelte (non scelgono al posto loro)
 Facilitano la costruzione di un
pensiero critico, autonomo
ADULTI CHE EDUCANO
 Fanno partecipare e danno responsabilità
 Conoscono l’importanza dell’esemplarità
 Permettono di fare esperienze importanti (e sanno che la
trasgressività è una componente del la crescita)
 Hanno una direzione di vita (o la stanno cercando)
 Sono consapevoli che anche il loro è un cammino di
apprendimento (nessuno educa nessuno…)
EDUCARE……
Non significa tirar fuori, ma accompagnare
per un tratto di strada.
Significa camminare insieme,
sapendo che……
UN VILLAGGIO CHE EDUCA
Sappiamo che, in campo educativo, oggi non c’è
spazio per viaggiatori solitari
Mettersi insieme, collaborare a diversi livelli è
una strategia indispensabile, non accessoria
Mettersi insieme fra operatori
Mettersi insieme fra istituzioni, fra pubblico e privato
Mettersi insieme fra realtà territoriali (stipulare Patti)
Costruire, attraverso l’esperienza del CCR,
percorsi e legami educativi e ricostruire senso di
comunità a partire dalla comune responsabilità nei
confronti delle giovani generazioni.
SIAMO NOI ADULTI IL LORO FUTURO!
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