Come quella dei camionisti, anche la protesta dei pescatori davanti
a Montecitorio racconta un Paese strematoche rischia di perdere la testa y(7HC0D7*KSTKKQ( +$!"!=!?!.
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Giovedì 26 gennaio 2012 – Anno 4 – n° 21
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MONTI E LA CAMBIALE
DA 900 MILIARDI
L’orgettina
di Marco Travaglio
(FOTO LAPRESSE)
Il premier potrà dire all’Europa di aver ricevuto dal Parlamento
un mandato senza precedenti: la riduzione del debito pubblico
attraverso manovre annuali che impegna anche i governi futuri
Feltri pag. 4 z
Botte
a Roma
Tensione alla
manifestazione
dei pescatori
davanti a
Montecitorio
(FOTO ANSA)
AMMINISTRATIVE DI MAGGIO
I PARTITI IN GUERRA PER LE CITTÀ
MA LA BASE VOTA IL PROFESSORE
Dicono i sondaggi che per gli elettori Pd il leader
preferito è il capo dell’esecutivo. Anche nella Lega vince
il “tecnico”. Ma, da Palermo a Genova, nel
centrosinistra infuria la battaglia per le primarie pag. 2 - 3 z
FASCISMI x Il pestaggio nel 2009 alla presenza del figlio del sindaco
ALEMANNO E I PICCHIATORI
IL PM RIAPRE L’INCHIESTA
Isabella Rauti e Gianni Alemanno (DLM)
Udi Giorgio Airaudo
Nei tabulati delle telefonate
che precedono l’aggressione
anche il nome di Luigi
Bisignani, padre di Giovanni
militante di estrema destra
Udi Andrea Scanzi
di Marco Lillo e Ferruccio Sansa
Procura di Roma riaprirà le indagini sull’agfascista avvenuta in un comprensoLrioagressione
sulla Camilluccia e coperta per due anni e mezzo da una coltre di omertà e paura. Altro che vicenda irrilevante.
pag. 7 z
Udi Malcom Pagani
COSÌ LA FIAT
E SE LO SFIGATO
HA CACCIATO
FOSSE
NOI DELLA FIOM MARTONE?
THEO CHE
ABBRACCIAVA
I SUOI FILM
D
È
a Mirafiori ce ne siamo andati una
mattina di gennaio. Poche ore per
sbaraccare 110 anni di storia: i ritratti
di Enrico Berlinguer e le foto di Bruno Trentin, sgombrate in camion insieme con le bandiere. Nel silenzio
generale, la Fiom è stata cacciata da
tutte le fabbriche Fiat.
pag. 6 z
C
on quella faccia un po’ così, da Antonio Gramsci venuto molto meno
bene e quel nome un po’ cosà, da fantasista solo all’anagrafe, Michel Martone ha rivelato che quelli che si laureano
dopo i 28 anni sono “sfigati”. Le polemiche volute dai libertari, risultano
capziose: il problema c’è. pag. 18 z
arrivata una telefonata a tarda
sera. Un numero sospetto, con
troppe cifre. Ho risposto. Dall’altra
parte, nel vento di Atene, c’era la
voce di mio padre. “Hanno investito Theo Angelopoulos, è in rianimazione” ha detto. Poi ha singhiozzato. E io ho capito.
pag. 14 z
nnon solo beauty contest
Tv, guerra a Passera
sui risarcimenti
per le frequenze
Tecce pag. 9z
CATTIVERIE
Il movimento dei forconi
paralizza la Sicilia. Puntano
a farle avere l’invalidità
(www.spinoza.it)
N
ascosti dietro i tecnici, in uno dei loro più
riusciti travestimenti, i politici autonominati
vivono una stagione di libidine sfrenata. In
Parlamento non vanno mai (le aule sono
deserte, tanto non c’è niente da votare). Qualunque
porcata facciano non se ne accorge nessuno. E
hanno un sacco di tempo libero per dare sfogo alla
perversione più inconfessabile: l’inciucio, sogno
proibito di una vita, che negli anni passati li costrinse
a spericolati e clandestini Kamasutra per non farsi
notare dagli elettori. Ora invece, dietro il trompe l’oeil
montiano, sono come topi nel formaggio: possono
scatenarsi, come quei sadomasochisti repressi che
trovano finalmente il coraggio dell’outing in gita
premio a Sodoma e Gomorra. E allora vai con l’orgia,
anzi al momento l’orgetta, sulla giustizia. Ad
apparecchiare il talamo a tre piazze Pdl-Pd-Udc è Il
Messaggero, quotidiano del gruppo Caltagirone, con
la scusa della solita “riforma della giustizia” (non
bastando le cento e più varate, con i risultati noti a
tutti, negli ultimi 18 anni). L’idea l’ha lanciata sul
Messaggero un osservatore neutrale: Casini, che
incidentalmente di Caltagirone è il genero.
L’indomani gli ha risposto, sempre sul Messaggero, il
presunto segretario del Pdl Alfano. Poteva mancare a
questa soave corrispondenza di amorosi sensi il
contributo di Violante? No che non poteva. Infatti
ieri è arrivato anche lui: “Per anni siamo vissuti fra
due opposti giacobinismi”, ha detto, mettendo sullo
stesso piano i magistrati che tentano di far rispettare
le leggi e i politici che le violano o le cambiano a
proprio uso e consumo. Ma ora “basta alibi,
cambiare la giustizia si può”, anche perché ora
“abbiamo la fortuna di avere un ministro
competente, capace, onesto e stimato”. Cioè
l’avvocato Paola Severino, casualmente fino a due
mesi fa difensore di Caltagirone, condannato in
primo grado a 3 anni e 6 mesi per la scalata
Unipol-Bnl (insider trading e ostacolo alla Consob). Il
genero Piercasinando propone sul giornale del
suocero di “chiudere vent’anni di contrapposizione
tra potere giudiziario e potere legislativo”. Lui i
processi ai politici che rubano e mafiano (in gran
parte amici suoi) li chiama “contrapposizione”. E
vorrebbe chiuderli col disarmo bilaterale: dei politici
ladri e mafiosi, ma anche dei giudici che li hanno
scoperti (“La politica deve fare autocritica, ma pure il
mondo della magistratura deve riflettere su certi
eccessi”). E poi con una bella legge contro le
intercettazioni, “su cui si deve raggiungere un
equilibrio di civiltà”. Violante, sul disarmo bilaterale,
concorda: “Il magistrato non è il custode della
moralità... Molte volte la magistratura, esercitando un
compito improprio, è stata costretta a intervenire
sulla politica”, mentre è “l’elettore il selezionatore
della classe politica”. Cioè: se un magistrato scopre
un politico a rubare o a mafiare, deve ritirarsi in buon
ordine perché non è compito suo indagare: deve
lasciarlo fare agli elettori, che naturalmente non
sanno nulla. In più, a giudicare i magistrati in sede
disciplinare, non dovrà più essere il Csm, ma un’“alta
corte di giustizia” nominata dal Parlamento, cioè dai
politici, che così potranno processare i magistrati.
Invece i magistrati che processano i politici
“esercitano un compito improprio”. E, se questa è la
posizione del Pd, siamo a cavallo. Al confronto,
Angelino Jolie è una mammoletta: sulle
intercettazioni teme che “il testo da me proposto
non potrà ottenere la convergenza del Pd”. Uomo di
poca fede: con i Violante tutto è possibile. Del resto,
sulla svuotacarceri Severino, il Pd s’è già rimangiato
la richiesta di abolire l’ex-Cirielli (il Pdl non vuole) e
ha digerito senza un ruttino la trovata del Pdl di
escludere dai benefici scippatori, ladri e rapinatori:
cioè quelli che davvero affollano le carceri, mentre
restano compresi i colletti bianchi, che in carcere
non ci sono ma potrebbero presto finirci. Compreso
Caltagirone, che in caso di condanna definitiva,
rischiava di finire dentro. Invece scampato pericolo,
grazie alla legge firmata dal suo ex avvocato divenuto
ministro. Libidine pura.
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