PERGINE VALSUGANA
40 mercoledì 20 febbraio 2008
l'Adige
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PALÙ DEL FERSINA. Il paese si
mobilita: il parroco è poco presente
Ridateci la messa alla domenica
Sala delle
associazioni
affollata ieri
sera a Palù
del Fersina.
I fedeli
chiedono al
parroco di
essere più
presente e di
celebrare la
messa anche
la domenica
(foto Erredì)
PALU’ DEL FERSINA - «Vogliamo il
parroco più presente in paese e la
messa alla domenica». Ieri sera a Palù
del Fersina, la comunità si è riunita,
chiamata dal sindaco Loris Moar,
sollecitato da parrocchiani che si
considerano abbandonati dal parroco
don Rinaldo Bombardelli. Nella sala
della associazioni, una quarantina di
persone del paese che conta 188
abitanti. Da un lato, la comunità di
fedeli si rende conto che il parroco deve
seguire altre cinque parrocchie della
valle dei Mocheni: due a Fierozzo, quindi
Sant’Orsola, Frassilongo e Roveda.
Dall’altro denunciano che la messa del
sabato sera alle 20 non è sufficiente.
Chiedono la messa domenicale almeno
a rotazione con le altre parrocchie.
Hanno spiegato, ieri sera, di averne già
parlato a suo tempo con don Rinaldo,
senza però riuscire a cambiare di una
virgola la situazione. Alla fine della
riunione, il sindaco Moar ha distribuito
un documento scritto dai parrocchiani
del paese in cui è espresso con chiarezza
il loro pensiero: «Nonostante si
comprendano le difficoltà di don Rinaldo
nel guidare ben sei parrocchie, facciamo
presente che la celebrazione di quella
che dovrebbe essere la messa
domenicale sempre e solo il sabato sera,
non permette a tutti, e soprattutto agli
anziani, di parteciparvi. Per chi è dotato
di mezzo proprio rimane la possibilità di
recarsi in altra chiesa, ma per gli altri? Il
disagio della comunità di Palù è
cresciuto quando abbiamo dato
un’occhiata al calendario pasquale
distribuito in occasione della messa di
inizio febbraio. Qui abbiamo appreso,
con grande rammarico, che nella nostra
chiesa quest’anno non sarà celebrato
nessuno dei riti previsti per il periodo
pasquale, neppure la Pasqua. Ora la
nostra sarà pure una piccola e umile
chiesa, ma forse, se avessimo avuto la
possibilità di discuterne insieme
attraverso i comitati parrocchiali dei
singoli paesi, avremmo potuto trovare
una soluzione adeguata alle esigenze di
tutti».
Il sindaco è stato incaricato di contattare
il parroco per sottoporgli le richieste della comunità che lo vuole più presente in
paese.
M. A.
IN BREVE
Ramus e Stenico vanno a Piné a chiedere la riapertura
delle aziende per due settimane: «Per la cassa
integrazione». Risposta: «Se ce lo chiedono gli altri dieci»
PINÉ
PERGINE
Periscopio vince a Losanna
Il gs Periscopio ha vinto nel fine
settimana il torneo internazionale di
Wheelchair Curling (curling in
carrozzina) di Losanna. Alla
Cave, vuole trattare
la Confindustria
Cavatori divisi: per due, accordo con l’Asuc
RENZO M. GROSSELLI
BASELGA DI PINÉ - Il Comitato Asuc di
Tressilla aspettava dieci imprenditori alla sua ultima chiamata, visto che due hanno già accettato di firmare un nuovo contratto di concessione direttamente con
l’Asuc. Invece si sono presentati Fabio
Ramus, Marco Stenico e l’avvocato Paolo Angheben di Confindustria. Che hanno chiesto che i loro rappresentati possano riprendere i lavori per due settimane, per poter permettere agli imprenditori di incassare la Cassa integrazione
straordinaria (più una settimana per liberare i piazzali dal materiale lavorato).
L’accordo è che le cave riaprono
per 15 giorni, per incassare
la Cassa integrazione
Marco Stenico (Assindustria)
«Ma noi vogliamo che ogni cavatore faccia domanda per questo direttamente a
noi - dicono all’Asuc - circostanziata. Ci
riserviamo di dare ad ognuno la nostra
disponibilità».
Era l’ultima chiamata quella di ieri per i
cavatori di porfido di San Mauro che con
ordinanza del Tar si erano viste sospese
le concessioni scadute il 30 ottobre e rinnovate dal sindaco di Baselga di Piné. La
chiamata veniva dall’Asuc di Tressilla:
«Abbiamo invitato i cavatori, non Con-
findustria. - diceva il presidente dell’Asuc
Marco Avi (nella foto) (nella foto) prima
dell’incontro - Già c’è un accordo con la
ditta Mattivi Carlo srl e con Ida Porfidi».
E continuava: «Noi non trattiamo solo in
nome di nuovi valori monetari, ma difendiamo un patrimonio. Siamo gestori di
un patrimonio collettivo di cui in passato si è fatto commercio. Noi non vogliamo solo aumentare le entrate delle concessioni, ma anche evitare il depauperamento di un patrimonio». È da ottobre
del 2006 che l’Asuc chiede di trattare.
«Siamo ancora senza risposta - continua
Avi - e se ora gli operai rischiano di rimanere fermi non è colpa nostra. Non accetteremo il ricatto dell’occupazione».
Ma all’incontro si sono presentati Ramus,
Stenico e Angheben di Confindustria. Gli
industriali temono seriamente che se le
Asuc vincono a Piné poi la valanga possa spostarsi nel cuore del porfido, tra
Fornace, Lona Lases e Albiano. Al loro
arrivo hanno trovato la porta chiusa che
si è però aperta pochi minuti dopo, il tempo di un conciliabolo tra il Comitato Asuc
IL GIUDIZIO DEL SINDACATO
«Preoccupati ma apprezziamo
la posizione delle Asuc»
BASELGA DI PINÉ - «Una situazione
in evoluzione che ci preoccupa tantissimo. Ma oggi abbiamo apprezzato la posizione espressa dal comitato dell’Asuc di Tressilla». Parola di
Stefano Pisetta (Filca Cisl) e Giuliano Montibeller (Fillea Cgil) che ieri,
dopo l’incontro tra Asuc e Confindustria, si sono a loro volta seduti al
tavolo, e sono rimasti col presidente Marco Avi e l’avvocato Mauro Iob
per due ore.
«Una situazione ingarbugliata e delicata - hanno detto alla fine i due sindacalisti - in cui si giocheranno equilibri di non poco conto. Ma oggi l’assunzione di responsabilità dell’Asuc
ci è parsa positiva. L’apertura delle
cave per 15 giorni permetterà alle
aziende di incassare dall’Inps l’indennità di cassa integrazione già versata agli operai». «Ma accanto al problema delle concessioni c’è un altro
nodo che ci preoccupa. - aggiungono Pisetta e Montibeller - La questione del materiale abbattuto e anche
su ciò abbiamo sollecitato le Asuc a
fare chiarezza. Non c’è congruità tra
materiale abbattuto e manodopera
impiegata». A detta del sindacato i
cavatori fanno lavorare molto materiale fuori cava, contro il dettato della legge (e contro l’interesse dei lavoratori e della comunità trentina).
e l’avvocato Mauro Iob che ha difeso le
sue ragioni davanti al Tar. Poi tre ore di
serrato dibattito nella sede delle Asuc
del Pinetano a Baselga.
All’uscita le due delegazioni dicono cose diverse. Ecco Marco Stenico di Confindustria: «Incontro costruttivo. La settimana prossima gli operai riprenderanno il lavoro per quindici giorni e poi ci
sarà ancora la cassa integrazione. Ci stanno a cuore le attese degli operai, che sono manodopera fidelizzata, un patrimonio aziendale». Ma l’avvocato Iob e Marco Avi negano: «Nessun accordo con Confindustria. La disponibilità per l’apertura delle cave per due settimane la daremo solo a ciascuna delle 10 aziende, die-
Niente accordi
con Assindustria: ogni
cavatore dovrà fare domanda
Marco Avi (Asuc Tressilla)
tro domanda scritta e circostanziata, per
permettere loro di incassare le quote di
Cassa integrazione straordinaria che hanno versato ai dipendenti. E lo faremo solo per venire incontro agli operai». E le
nuove concessioni? «Con i due imprenditori con cui abbiamo trattato direttamente, abbiamo già risolto la questione.
Per gli altri si è presentata Confindustria:
speriamo che non abbiano voluto solo
guadagnare tempo, facendoci perdere il
nostro di tempo».
competizione hanno partecipato le
squadre rappresentative di Italia,
Francia, Germania e Svizzera. La
formazione del gs cittadino era
composta da Gabriele Dallapiccola,
Flavio Girardi (il presidente del gruppo),
Pierdomenico Giurato e Paolo Ioriatti.
Questa vittoria ha confermato come in
questi ultimi anni il gruppo Periscopio
abbia saputo crescere nelle varie
discipline sportive arrivando ad
affermarsi a vari livelli. A Dallapiccola,
inoltre, è andato il premio Fair Play
assegnato dalla commissione
organizzatrice dei campionati mondiali
di Wheelchair Curling che hanno avuto
luogo qualche giorno fa a Sursee in
Svizzera.
PERGINE
Campioni di bocce
Un centinaio di giocatori di tutte le
società bocciofile trentine ed una
rappresentanza di club veneti aggregati
al comitato di Trento hanno partecipato
alla due giorni di sabato 16 e domenica
17 febbraio nell’impianto di viale
Caduti per disputare la 24ª edizione del
trofeo Cassa Rurale di Pergine. La
vittoria è andata alla coppia
Facchinelli/Facchinelli della bocciofila di
Canova alla quale il presidente Paolo
Facchini ha consegna l’ambito trofeo. Al
secondo posto Osti e Graziola del
Toblino, terzi Tiso-Valandro del
Villazzano, quarti Occofer-Strefani della
bocciofila perginese.
PERGINE
Ginnastica pre e post parto
Corsi di ginnastica pre e post parto
rivolti alle gestanti che hanno iniziato il
terzo mese di gravidanza e alle
puerpere sono organizzati dal Comune e
dalla coop Città Futura. La frequenza è
prevista in due sedute settimanali, al
lunedì e mercoledì dalle 17 alle 18
presso l’asilo nido il Bucaneve di via
Dolomiti. Costo 70 euro mensili per otto
lezioni collettive ed una individuale.
STALLE A STELLE
Dal 2008 arriva
la certificazione
di qualità
Zootecnia. All’assemblea della categoria, ripetuti appelli dai vertici della Federazione
Il veterinario: «Da noi nessun caso, la profilassi riguarda già il 50%dei bovini di valle»
Più controlli dopo i casi di Tbc:
«Allevatori, attenti all’igiene nelle stalle»
PERGINE - Ripetuti,
martellanti. Mai come
durante l’assemblea annuale
degli allevatori di martedì si
sono sentiti appelli all’igiene
nelle stalle e al benessere da
garantire agli animali.
Appelli rivolti da dirigenti
della Federazione
provinciale di categoria e
dal veterinario del distretto
sanitario locale Giovanni
Monsorno agli allevatori
dell’Unione di valle in sala.
Sono 110 gli associati e di
questi 62 con bestiame
iscritto nel libro genealogico
e costantemente controllato
dal tecnico Primo Pintarelli:
1.523 le vacche da latte
monitorate su 3.500 capi.
La Tbc bovina rilevata di
recente in alcune stalle della
valle di Rabbi e Val di Sole
ha fatto scattare reazioni
mirate alla salubrità
ambientale ed alla salute
degli animali.
«Da noi non sono stati
riscontrati casi di
tubercolosi - garantisce
Monsorno - abbiamo iniziato
la profilassi da gennaio che
riguarda ormai oltre il 50 per
cento dei 4.000 bovini
presenti nell’alta valle.
Comunque i nostri controlli
saranno più rigidi anche
nelle malghe, senza deroghe
sulle entrate ed uscite di
capi di bestiame. Importante
è la pulizia degli ambienti in
cui vivono, la aereazione, la
qualità del cibo, l’igiene
anche nei trasporti. Tutto
sarà controllato e vi sarà
meno tolleranza rispetto al
passato».
Pressante l’invito rivolto
anche da Mario Tonina, il
direttore commerciale della
Federazione «perché quanto
accaduto danneggia tutto il
settore. Possiamo difendere
la nostra produzione e
valorizzarla monitorando
bene l’intera filiera, che
ormai è tutta trentina se si
eccettua quella parte di
bestiame che viene affidata
all’esterno per lo
svezzamento». Gli inviti
cadono in una vallata dove
aprono nuove stalle, nel
Pinetano e nella valle del
Fersina, dopo le pesanti
chiusure degli anni scorsi. E
dove il macello pubblico di
Pergine funziona a pieno
ritmo.
«Puntiamo ad aumentare del
20 per cento i 500 metri
quadri ora disponibili anticipa Michele
Dallapiccola, presidente
della Macello Alta Valsugana
srl - per un investimento di
350.000 euro». Nel 2007 ha
macellato 2.300 capi grossi,
mentre erano 1.500 nel 2006,
perché la Federazione
provinciale conferisce 40
capi alla settimana, che poi
vende in proprio o mediante
il Sait. In questo modo la srl
si sta avviando al pareggio
di bilancio.
M. A.
PERGINE – Il progetto
«Stalle a stelle» punta diritto
a migliorare la qualità della
zootecnia. L’ha spiegato il
direttore della Federazione
provinciale allevatori
Claudio Valorz. Nel 2008
venti stalle, alcune in alta
Valsugana, saranno testate
secondo le regole messe a
punto lo scorso anno. Il
punteggio verrà calcolato in
rapporto a vari parametri:
controlli su capi, gestione
delle stalle, buone pratiche
nella mungitura,
manutenzione e ordine,
carico di animali su ogni
ettaro di superficie,
gestione delle deiezioni,
eccetera. Nel 2009 gli
allevatori potranno aderire
al progetto volontariamente
e ricevere le stelle meritate.
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Cave, vuole trattare la Confindustria