FREUD
L’inconscio inquieto
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Gli esordi con Charcot
Sigmund Freud (1856-1939) nasce a Freiberg in Moravia in
una famiglia ebrea che dal 1860 risiederà a Vienna. Qui si
laurea in medicina e comincia a interessarsi delle malattie
nervose. Una prima svolta nella sua vita professionale si ha
quando, nel 1885 grazie ad una borsa di studio può recarsi
a Parigi e iniziare una proficua collaborazione Jean–Martin
Charcot, noto collega francese che si occupa di isteria ed
ha maturato la convinzione che essa abbia un’origine
psicologica e non fisiologica. Egli pratica la terapia
ipnotica che in taluni casi si rivela efficace, perché
richiamando alla memoria fatti dolorosi dimenticati
permette, secondo lui, di “liquidare” le cariche emotive che
vi sono legate. La scarica dell’emotività nello stato
ipnotico dunque si rivela essere una soluzione psicologica
del male, capace di far regredire effettivamente i sintomi.
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L’isteria
Secondo la diagnostica ottocentesca, l'isteria era una
sindrome (cioè una collezione di sintomi dall’eziologia oscura)
che, pur non coincidendo con l’epilessia, si manifestava con
sintomi molto simili : paralisi degli arti, cecità momentanea,
perdita di coscienza e della capacità di parlare. Finito
l'attacco, seguiva spesso una fase emozionale molto intensa,
in cui il soggetto compiva azioni imprevedibili ed esprimeva,
con poche parole o gesti, sentimenti molto profondi, in uno
stato semi-allucinatorio.
I soggetti tipicamente colpiti da attacchi di questo tipo erano
donne di buona società.
Il termine viene dal greco Ystera, utero. Infatti nell'antica
Grecia si considerava causa di sintomi di questo tipo nelle
donne uno spostamento dell'utero.
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La collaborazione con Breuer
Con Josef Breuer, anch’egli medico e ricercatore sulle
malattie isteriche inizia a collaborare una volta tornato a
Vienna. Qui Freud approfondisce le tecniche diagnostiche
dell’isteria e giunge negli omonimi Studi sull’isteria (del 1895)
a sostenere la tesi che nello stato ipnotico il soggetto malato
giunge a riacquisire memoria del TRAUMA ORIGINARIO che,
dimenticato, ha provocato l’insorgere dei sintomi, e se ne
libera come in una catarsi. Così accade nel caso di Anna O.,
la quale presentava, oltre a tutti i sintomi tipici dell’isteria,
anche una peculiare idrofobia. Ebbene, con l’ipnosi Breuer
scopre un episodio traumatico vissuto dalla paziente bambina,
in cui ella provò un forte senso di repulsione vedendo l’odiata
governante che dava da bere ad un cane. La possibilità di
riportare a coscienza tale fatto mediante l’ipnosi liberò la
paziente dal sintomo idrofobico.
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Il dissidio con Breuer e il fenomeno della rimozione
A differenza di Breuer, Freud si forma la
convinzione che il TRAUMA ORIGINARIO
dimenticata
abbia
una
natura
prevalentemente sessuale (la pulsione). Si
tratta, dunque, nella malattia isterica, di una
RIMOZIONE di un fatto che per la sua
natura dolorosa e al tempo stesso
moralmente inaccettabile, viene ricacciato
nelle profondità della mente per riemergere
da questa repressione artificiale sotto forma
di SINTOMO.
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La scoperta dell’inconscio i
successi, l’esilio a Londra
Così grazie alla collaborazione e alla dialettica con Breuer,
Freud viene a scoprire l’inconscio e a dare una
formulazione originale al nucleo della teoria psicanalitica.
La notorietà che lentamente lo investe porta alla
fondazione nel 1910 della prima “Società internazionale di
psiconalisi” con Carl Gustav Jung, il più brillante dei suoi
seguaci, alla presidenza. Intanto la sua attività clinica si
affianca a quella di scrittore e divulgatore delle proprie
dottrine. Perseguitato nel periodo nazionalsocialista per le
sue origini ebraiche, si reca nel 1938 a Londra e qui muore
nel 1939, quando le sue dottrine conoscono una rapida
diffusione e la psicoanalisi assume i contorni di una
disciplina universalmente riconosciuta.
Eziologia della nevrosi isterica
La spiegazione che Freud ha dato della
nevrosi isterica come di una patologia
causata (l’eziologia è la spiegazione causale
di una malattia) dell’emergere di vissuti,
emozioni, desideri sessuali dalle profondità
inconsce
della
mente
implica
la
chiarificazione del concetto di pulsione.
Esso è fondamentale per spiegare la vita
della psiche umana.
La pulsione
La pulsione è un fenomeno a metà tra lo psichico e
l’organico. Proviene dall’interno, dalla nostra interiorità,
ma ha radici organiche. Possiamo dire che è un moto, una
energizzazione psichico-organica che tende a scaricarsi.
Essa genera eccitazione e sofferenza se non soddisfatta
per mezzo di una “scarica” attraverso il sistema nervoso.
La fonte della pulsione è sempre un nostro organo, la meta
è la soddisfazione, lo strumento attraverso cui si soddisfa è
l’oggetto cui si rivolge e che vuole ottenere per sé. Nella
pulsione sessuale, la fonte sono, in età adulta,
prevalentemente gli organi genitali, la meta è il piacere
sessuale (che può comportare la riproduzione), lo
strumento è la persona con cui si intrattengono rapporti
sessuali.
8
IL SINTOMO
La malattia nervosa si manifesta nei suoi sintomi tipici. Il sintomo può
secondo Freud essere definito come una
formazione sostitutiva o di compromesso
Nel senso che ciò (la pulsione e il suo oggetto) che è inaccettabile e
che la coscienza rifiuta, riemerge nelle forme accettabili, ma dolorose,
del sintomo, stabilendo così una sorta di compromesso tra quanto “non
si può dire né ricordare” e la necessità che tale oggetto indicibile ha di
potersi ugualmente esprimere in quanto fatto importante della vita della
persona.
Ovviamente il riportare alla coscienza l’evento traumatico consente di
dare una collocazione più corretta al fatto nel contesto della
personalità, valutandolo serenamente senza comprimerlo. Questo
impedisce l’insorgere del conflitto tra la forza dell’istinto e la forza della
rimozione, rendendo inutile il sintomo quale compromesso tra le due.
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L’INCONSCIO
Dove viene “ricacciato” (= rimozione) il fatto
pulsionale inenarrabile che riemerge nella
formazione sostitutiva del sintomo?
Nell’inconscio. L’inconscio è il luogo di
origine,
di
sedimentazione
e
di
“conservazione” di tutti i processi psichicoemozionali fondamentali. È una sorta di
serbatoio delle emozioni e egli istinti in cui
origina tutta la vita psichica.
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Testimoni dell’inconscio:
Il lapsus (in Psicopatologia della vita
quotidiana -1901)
La vita dell’inconscio è testimoniata da
alcuni fenomeni che fino all’epoca di Freud
sono stati ritenuti secondari e non
interessanti. Uno di questi è l’atto mancato,
cioè il lapsus. Nel lapsus si manifesta
l’intenzionalità inconscia al di là dei
propositi consci della persona: è come una
piccola falla che l’inconscio si apre
attraverso le maglie della coscienza.
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Ohps!
• Un professore nella sua prolusione inaugurale: “E’ per me una
noia – (gioia) – descrivere i meriti del mio stimato predecessore.
• Un giovanotto rivolge la parola a una donna che vede per la
strada:
“Se
permette,
signorina,
vorrei
invultarla”.
Evidentemente voleva invitarla ma temeva di insultarla con la
sua profferta. Il fatto che questi due moti opposti dell’animo si
esprimessero in una parola sola, per l’appunto nel lapsus, fa
capire che le vere intenzioni del giovanotto non erano le più
pure e dovevano apparirgli offensive nei riguardi di quella
signora. Ma mentre egli cerca di nasconderle, l’inconscio gli
gioca il tiro tradendo le sue intenzioni reali e d’altra parte quasi
suggerendo alla signora la risposta convenzionale: “ Ma che
cosa crede lei, come può insultarmi così!”
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IL SOGNO
(L’interpretazione dei sogni
1899)
• Nel sogno vi è un contenuto manifesto, quello
che si ricorda da svegli, e un contenuto latente
in cui risiede il vero significato del sogno stesso.
Attraverso la trama del sogno l’inconscio appaga
un suo desiderio rimosso:
il sogno è appagamento allucinatorio di un
desiderio rimosso.
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Censura onirica
La trama del sogno è spesso lacunosa e presenta dei salti di
tempo e di spazio o delle pure e semplici insensatezze. Qui
il sogno testimonia la dimensione inconscia. Infatti la
sequenza “filmica” (l’ordinamento) è data dalla necessità
del sogno di esprimere l’inconscio, nel quale permangono
elementi indicibili, vergognosi, moralmente inaccettabili.
Tali elementi subiscono allora trasformazioni e
modificazioni
ad
opera
della
censura
onirica
(condensazione e spostamento), cioè di quella parte dell’io
conscio che rimane parzialmente vigile nel sonno. Il
contenuto latente allora si manifesta in maniera distorta,
filtrata, non riconoscibile, nel contenuto manifesto
provocando le incongruenze dello sviluppo della
rappresentazione onirica.
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Il sogno, via privilegiata all’inconscio
La tecnica analitica, lasciando al paziente la
possibilità di costruire libere associazioni
mentali nel raccontare e spiegare il sogno,
come qualsiasi altro fatto psichico, permette di
superare le barriere della coscienza,
imboccando quei sentieri dell’inconscio di cui
il sogno stesso ci mostra solo il bivio iniziale, e
che lo psicanalista deve riconoscere come
elementi fondamentali del resoconto del
paziente.
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LA LIBIDO
Perché i desideri vengono rimossi? Perché si
tratta di pulsioni – con una loro forza specifica
che si vuole imporre ed essere soddisfatta,
che Freud chiama libido - in contrasto con i
valori e le norme accettate dall’individuo e
hanno natura sessuale. Quando c’ è
incompatibilità tra l’io cosciente e un
desiderio, tale desiderio viene ricacciato nella
zona inconscia della psiche. I desideri
sessuali seguono tale destino perché sono
generalmente considerati a- o immorali dalla
coscienza desta.
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Sessualità infantile
(Il bambino psicanalitico – 1905)
La forza della libido è presente sin dall’età infantile
e nasce come sostegno delle funzioni vitali e poi
evolve rendendosi autonoma. Anche il bambino,
dunque, non è privo di pulsioni erotiche. Esse
sono a carattere prevalentemente edonistico e
sganciate dalla funzione riproduttiva. Cioè
ricercano il piacere per se stesso, in modo
ovviamente non consapevole. Inizialmente la
sessualità infantile è autoerotica e si concentra
in zone particolarmente sensibili del corpo.
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Fase orale anale e fallica
• Inizialmente la pulsione erotica si concentra sulla bocca: la
suzione o poppata dei neonati è un buon esempio di
soddisfazione auto-erotica procurata da una zona erogena
(primo anno di vita).
• Ad essa segue una fase anale dominata dal piacere di
soddisfare lo stimolo delle evacuazioni (2°-3° anno)
• La terza fase, detta fallica (4°-6° anno), in cui prende forma un
oggetto d’amore completo (e non parziale come il seno e le
feci) ed esterno a sé. La libido si concentra nelle zone genitali
e si dà avvio alla sua organizzazione propriamente fallica.
Questo è il vertice delle pulsioni infantili: nascono le curiosità
sessuali e in generale il desiderio di conoscere che urge dalla
sessualità. Di qui l’elaborazione di teorie fantastiche da
accordare alle specifiche fissazioni libidiche del bambino
(Edipo).
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Il complesso di Edipo
Le fissazioni libidiche sono oggetti privilegiati della libido,
che nel bambino diventano i genitori. I genitori diventano
oggetto di amore sessuale e ciò da luogo al complesso
di Edipo.
Nella fase genitale oggetto d’amore per il bambino è la
madre
Il padre è vissuto come rivale e odiato perché vieta la
realizzazione della fantasia erotica con il divieto di
incesto
L’odio verso il padre è frammisto alla paura di una
rappresaglia paterna culminante con la castrazione cioè
con la mutilazione della fonte della pulsione libidica.
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Tramonto dell’Edipo
• L’aumento a dismisura della paura di castrazione
determina l’abbandono della rivalità con il padre e
l’introiezione,
attraverso
l’identificazione
con
l’aggressore, del divieto paterno che dà origine alla
nascita del primo nucleo del super-io. In questo
momento le fantasie autoerotiche e incestuose vengono
rimosse.
• Dopo un periodo di latenza – dai 6 ai 10 anni – la
pulsionalità prima si dirige a figure parentali come gli
insegnanti e poi nelle persone dell’altro sesso. Qualora
l’energia sessuale – libido – collegata alle fantasie
edipiche non trovi queste manifestazioni sostitutive, il
materiale rimosso - che nel frattempo cresce poiché
tende ad attirare su di sé altro materiale psichico – si
instaura una predisposizione all’isteria.
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Super-io e morale
• Questo sviluppo sessuale ha una rilevanza
notevole per lo dinamica generale della
personalità ed anche per la vita sociale. Infatti il
processo di superamento della conflittualità con
il padre (durante il quale nasce il super-Io) è lo
strumento attraverso cui le indicazioni della
morale riguardanti i comportamenti leciti e no
vengono interiorizzate dal bambino e comporta
sempre un elemento di nevrosi (nel rapporto
desiderio-divieto) e di rimozione in cui si
possono celare le radici di una futura difficoltà
psichica.
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L’abbandono del trauma originario
Come si vede nel caso dell’Edipo, le possibilità di una eriva
nevrotica della personalità non dipendono da
accadimenti reali, da traumi veri e propri subiti
nell’infanzia, bensì dall’elaborazione fantastica dei primi
vissuti pulsionali e dei soddisfacimenti ad essi connessi.
Ricerca di piacere, soddisfazione masturbatoria, fantasie
incestuose, paure di castrazione, costituiscono il lato
rimosso dei nostri primi vissuti. Ad essi si associano
emozioni, associazioni, nuovi eccitamenti libidici in un
contesto dove i divieti sociali e morali si fanno via via più
forti. Questa è l’autentica eziologia della malattia isterica
e in generale delle nevrosi. Dunque va abbandonata la
teoria del TRAUMA ORIGINARIO come evento storico e
va sostituita con l’indagine sui vissuti fantastici delle
persone e sui contenuti pulsionali ad essi collegati.
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Il ricordo non l’evento
• L’abbandono della realtà del trauma sessuale
lascia spazio all’organizzarsi di una realtà
psichica non meno “reale” di quella esteriore. Gli
avvenimenti traumatici ai quali le isteriche fanno
riferimento non sono necessariamente avvenuti,
almeno non nel senso degli avvenimenti fattuali,
essi sono stati però pensati, immaginati e vissuti
sulla scena dello psichico, producendo su
questa scena i propri effetti.
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La tecnica psicanalitica: la critica
dell’ipnosi
• Freud decide progressivamente, anche a seguito
dell’abbandono della teoria del trauma originario, di
abbandonare l’ipnosi che mirava a far rivivere
l’episodio dimenticato provocando la scarica
dell’energia psichica accumulata e poi rimossa.
Tuttavia ben presto F. si accorse che l’ipnosi agiva
quasi esclusivamente sul sintomo e produceva una
dipendenza assoluta del paziente dall’ipnotizzatore,
lasciandolo passivo e incapace di rielaborare
coscientemente i suoi vissuti per eliminare all’origine
il rapporto conflittuale pulsione-coscienza che era
all’origine del sintomo stesso.
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Le libere associazioni e la Deutung
• Il metodo adottato in alternativa da F. è quello di promuovere
nel paziente, in un contesto ambientale controllato,
l’espressione dei propri pensieri non guidati intenzionalmente
in modo che ciascun pensiero possa associarsi liberamente
ad un altro vincendo le resistenze della coscienza. Ciò che
emerge dal racconto del paziente è materiale sparso e di
diverso valore, è una traccia che lo psicanalista deve
utilizzare per “costruire il materiale dimenticato e rimosso
(Costruzioni in analisi – 1927). L’interpretazione (Deutung)
che così ne risulta non deve aspettare dirette conferme o
smentite da parte del paziente (sempre leggibili come nuove
resistenze), ma elementi indiretti come per esempio
l’aumentata “produttività” del paziente, che connette alla
Deutung nuovi pensieri, sogni, immaginazioni, che pian piano
si integreranno in un complesso di elementi che avranno un
senso compiuto.
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La resistenza
Nell’individuare l’origine di un disturbo, il terapeuta
si scontra con le resistenze del paziente, che
emergono in un complessivo atteggiamento di
opposizione alle indagini, alle, domande, al
rapporto stesso con alla sua azione. Di ciò che
Freud chiama RESISTENZA può far anche parte
una vera e propria amnesia, in cui si attua un
lavoro psichico uguale e contrario all’azione
dell’analista, che ha come risultato la rimozione
dell’evento traumatico o dell’investimento affettivo
nella dimensione inconscia.
Transfert
• Il transfert è un fenomeno peculiare della relazione
psicanalitica di cui il terapeuta deve tener conto. Si tratta
del trasferimento al terapeuta di cariche affettive
originariamente rivolte verso un altro oggetto
nell’infanzia (il padre, la madre etc.). Così nello spazio
del transfert il paziente rivive il rimosso e le relazioni
infantili, soprattutto con il padre in quanto oggetto
d’amore e di odio al tempo stesso. Ciò ha chiaramente
una funzione terapeutica che aumenta qualora implichi
una sorta di attaccamento amoroso verso il medico.
Accanto a ciò vi può essere un transfert negativo nel
caso in cui si trasferiscano sul medico emozioni
negative. Ma il rischio è quello di non tener conto che il
terapeuta stesso proietta sul paziente i suoi conflitti
infantili, che egli dunque deve conoscere e controllare.
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ES-IO-SUPER IO
è
la struttura dell’apparato psichico
28
Es
• E’ l’insieme degli ES
Inconscio
impulsi inconsci della 1)Contiene
1)E’ soprattutto
libido, è la sorgente soprattutto gli il luogo del
rimosso
dell’energia biologico- influssi del
passato
sessuale. Nell’Es è 2) Si definisce
Si definisce
contenuto tutto ciò contro l’io che 2)
in rapporto al
che è ereditato sin però ha
conscio
dalla
nascita, autonomia solo
funzioni visto
soprattutto le pulsioni, di
che deriva
cui si sovrappongono dall’ES come
i contenuti rimossi.
sua pellicola
esterna
29
IO
•
L’Io è l’Es che è emerso, che è giunto a fior di pelle (è la
proiezione psichica della superficie corporea) e ne costituisce il
rappresentante cosciente. Esso è
1)
un’istanza difensiva incaricata di vagliare le rappresentazioni psichiche
provenienti dall’inconscio e di allontanarle se incompatibili con le
rappresentazioni dominanti (tuttavia la difesa appare un’istanza inconscia
mentre l’io è per definizione consapevole) cfr. Studi sull’isteria
È quell’elemento psichico deputato all’esame di realtà, alla percezione,
alla memoria al pensiero. Cfr. Progetto
E’ il mediatore tra il mondo esterno e quello interno delle pulsioni cui si
contrappone come principio di realtà che ne dilaziona la soddisfazione e
talora ne devia la carica affettiva su un altro oggetto (sublimazione). Nei
confronti del mondo esterno egli rappresenta anche un’istanza di
mediazione delle convenzioni sociali cristallizzate nel Super-io. Cfr. L’io e
l’es.
2)
3)
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SUPER-IO
• Nasce con l’interiorizzazione post-edipica
del divieto paterno di incesto e dà voce a
tutte le regole, agli ideali, alle morali, alle
convenzioni sociali e alle convinzioni
“ideologiche” . Può diventare un autentico
“persecutore” e i suoi aspetti persecutori
sono all’origine delle nevrosi depressive.
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Eros e Thanatos
• Alla pulsione sessuale si affianca nell’economia
libidica quella di morte: “La natura conservativa
di ogni vivente” mira al punto terminale della
quiete (principio del nirvana): “Se ogni essere
vivente muore per motivi interni, possiamo
soltanto dire che la meta di tutto ciò che è vivo è
la morte”. Soltanto la sessualità non si
sottomette a “questa inflessibile legge di natura”
(Al di là del principio di piacere – 1920).
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Il disagio della civiltà - 1930
• La civiltà nasce “per proteggere l’umanità contro la natura e regolare
le relazioni fra gli uomini”. Per raggiungere tale scopo deve
realizzare un assoggettamento delle pulsioni (sia erotiche, sia
“tanatiche”), che per loro principio sono assolutamente anarchiche.
In particolare la civiltà deve costruire una sorta di grande super-io
che utilizza le energie provenienti dalla sfera dell’ES
desessualizzandole e scatenandole contro le richieste libidiche. Ciò
favorisce anche il processo di sublimazione che devia le suddette
richieste su oggetti socialmente accettati (arte, amore del prossimo,
religione, scienza, tecnologia etc).
• La civiltà dunque nel suo ruolo antilibidico, pur rendendo possibile la
convivenza, costringe all’infelicità. La repressione della libido, può
generare a sua volta un’aggressività di ritorno che rende necessarie
ulteriori repressioni in un circolo che si fa sempre più vizioso. Tutto
ciò che si può fare è cercare un compromesso tra i due elementi:
soddisfazione del piacere e necessità sociali, sapendo che la
situazione ottimale si trova al di fuori della nostra portata di uomini.
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FREUD - Consulenza Filosofica