Lo schiavo è un servo che è privo di ogni libertà e diritto ed
è proprietà di un padrone. Non ha dignità giuridica, non
può possedere ne beni di proprietà e neanche una
propria famiglia.
La schiavitù era praticata in molte civiltà antiche ed era
regolata da leggi di stato fisse.
Agli schiavi spesso i padroni mettevano un collare con una targhetta
dove si poteva leggere il nome del padrone e l’autorizzazione di
arrestarlo e riportarlo alla casa del patrizio.
Coloro che nascevano schiavi e venivano educati,
costituivano una classe privilegiata tra i servi.
Gli schiavi eseguivano ogni tipo di lavori che gli venivano
assegnati in base al loro livello culturale e particolari
competenze :
Nel caso fossero particolarmente colti,
spesso venivano impiegato come insegnante
di lingua
Nel caso fossero molto calmi e
fidati, venivano impiegati come precettori
di bambini
Tra le mansioni di medio livello svolte
da uno schiavo vi erano la cura
estetica ed il benessere fisico della
persona, esistevano addetti al
bagno, manicure e pedicure,
massaggiatori, truccatrici e
guardarobieri.
O in occasioni speciali anche di
maggiordomi.
Ovviamente, per gli schiavi esistevano mansioni di basso livello,
come spurgare le fognature, buttare la spazzatura ed
allevare i porci.
Tra queste la peggiore, era la cessione ad una scuola per
gladiatori, che in molti casi portava rapidamente alla morte, e
qualche volta alla gloria come gladiatore, che spesso
riotteneva la libertà.
C’erano diversi tipi di gladiatori:
Retiarius, che
combatteva con
una rete ed un
tridente
Mirmillone,
che
combatteva
con una
spada corta,
un ampio
scudo ed un
grande elmo
Demachaerus
Trace, con che
Secutor,
uno scudo combatteva
che
combatteva rettangolar con due lunghe
e ed una spade, senza
con una
protezioni
spada corta, spada
un piccolo lunga e
ricurva
scudo
tondo, un
elmo
arrotondato
e degli
schinieri
Gli schiavi, in alcuni casi, ricevevano varie mansioni
nell'ambito del commercio quando i ricchi signori di
Roma decidevano di adoperare degli schiavi per la
gestione dei propri affari commerciali.
Un gran numero di schiavi, poi, era impegnato in
attività servile di ogni genere e molti di loro
diventavano amministratori, precettori, cuochi,
addetti alle librerie, corrieri, medici.
Con l’evolversi della società lo schiavo
partecipò alla vita sociale più come "persona"
che come cosa, ricevendo incarichi sempre più
importanti.
In base al loro aspetto fisico avevano mansioni e abbigliamento diversi,
infatti, i più belli, graziosi e gentili, erano meglio vestiti, servivano il
vino, tagliavano le vivande, porgevano i vassoi, mentre quelli
incaricati di raccogliere, pulire i piatti e gettare o riciclare la
spazzatura erano peggio vestiti.
Riguardo l’abbigliamento dello schiavo, solitamente egli portava
una semplice tunica, un perizoma e nessuna toga.
Una volta fatto schiavo, i luoghi
prevalenti di destinazione
dove esercitare il mestiere
erano in aree abbastanza
separate: campagna, città,
mare (i rematori nelle navi da
guerra o di commercio), cave e
miniere (soprattutto per
l'estrazione dei metalli
pregiati).
La schiavitù rurale era quella che comprendeva i
braccianti, i contadini, gli allevatori. Questi
schiavi godevano di condizioni di vita infime. Il
loro lavoro era molto faticoso e poco
qualificato. Il trasferimento dalla famiglia
urbana a quella rustica veniva considerato
come una punizione.
In città invece venivano impiegati per attività
artigianali: vasai, decoratori, carpentieri,
muratori, lavoratori del cuoio, o industriali
(fabbricare tessuti). Questi schiavi godevano di
condizioni di vita migliori e il loro lavoro era
più qualificato. Ma vi erano anche quelli che
svolgevano lavori molto più duri.
Le categorie privilegiate di schiavi erano quelle
destinate al servizio domestico, oppure gli
schiavi intellettuali, quali pedagoghi, medici e
chirurghi, bibliotecari, senza tralasciare gli
addetti a scuderie e cavalli.
In genere gli schiavi provenienti dall'oriente
ellenistico erano adibiti a funzioni domestiche
(anche come maestri dei figli dell'aristocrazia) o
artigianali cittadine, perché meno robusti e più
acculturati dei loro colleghi italici, germanici,
iberici.
Posto che la "bontà" verso gli schiavi doveva essere
considerata un sentimento eccezionale, le pene o
punizioni erano molte e all'ordine del giorno, da
quella più semplice ,del trasferimento in una
famiglia rustica a quella del lavoro forzato in
miniera, alle cave, alla macine, al circo, sino alla
crocifissione.
Di solito, bastava la fustigazione (sferza, scudiscio e
flagello), ma a volte si procedeva alla rasatura
della testa, fino a delle torture vere e proprie:
l'ustione mediante lamine di metallo
incandescenti, la frattura violenta degli stinchi, la
mutilazione, l‘eculeo (strumento in legno che
stirava il corpo sino a spezzarne le giunture).
Ma alle volte per i reati più gravi si ricorreva a
punizioni maggiori, ad esempio:
• Agli schiavi fuggitivi, calunniatori o ladri si
scrivevano in fronte, col marchio infuocato,
rispettivamente le lettere FUG (fugitivus), KAL
(kalumniator) o FUR (fur=ladro). Tuttavia chi
riusciva a sottrarsi alla cattura cessava di essere
schiavo, per una consuetudine passata nel diritto.
• Per gli schiavi ribelli, terroristi, sediziosi vi era la
crocifissione. Ma molti di questi schiavi finivano
anche in pasto alle belve feroci del circo o bruciati
vivi.
Scarica

schiavo