Il Pronto Soccorso è l’intervento di
emergenza operato da personale medico
che utilizza tutte le tecniche medicochirurgiche disponibili
Il Primo Soccorso è l’aiuto dato al
soggetto infortunato o malato, da
personale non sanitario, in attesa
dell’intervento specializzato
“Ma chi me lo fa fare?
Omissione di soccorso
(art. 593 C.P.)
Il
reato
è
consumato
da
chiunque”...trovando
abbandonato...persona
incapace
di
provvedere a se stessa omette di darne
avviso all’Autorità. Alla stessa pena
soggiace chi, trovando un corpo inanimato,
ovvero una persona ferita o altrimenti in
pericolo, omette di prestare l’assistenza
occorrente o di darne immediato avviso
alle Autorità.”
STATO DI NECESSITÀ
ARTICOLO 54 CODICE PENALE
Non è punibile chi abbia commesso il fatto per
esservi stato costretto dalla necessità di
salvare sé od altri dal pericolo attuale di un
danno grave alla persona, pericolo non da lui
volontariamente
causato
né
altrimenti
evitabile,
sempre
che
il
fatto
sia
proporzionale al pericolo.
LE FINALITÀ DEL
PRIMO SOCCORSO
• Mantenere le funzioni vitali
• Prevenire eventuali peggioramenti
della situazione
• Migliorare, se possibile, le
condizioni della persona
infortunata
• Prestare primo soccorso NON
SIGNIFICA SOSTITUIRSI
AL MEDICO ED INFERMIERE
URGENZA:
SITUAZIONE DI ESTREMA
GRAVITA’ CHE ESIGE
DECISIONI IMMEDIATE;
SITUAZIONE DIRETTAMENTE
PROPORZIONATE AL PERICOLO
DI VITA DELL’INFORTUNATO
GRAVITA’:
SITUAZIONE CARATTERIZZATA
DA CAUSE O CONSEGUENZE
SFAVOREVOLI, NON
NECESSARIAMENTE
COMPORTANTI URGENZA
In caso di infortunio grave, la Parola d’ordine per
chi soccorre è
P.A.S.
PROTEGGI (eliminare la causa, o allontanare )
AVVERTI
(telefonare al 118)
SOCCORRI (attuare i primi interventi)
PROTEGGERE
Proteggere se stessi, la persona a cui si
presta soccorso, eventuali persone presenti
E’ necessario:
• mantenere la calma
• osservare bene se la situazione e l’ambiente
sono sicuri
• se vi sono rischi, adottare misure idonee per
rimuoverli o evitarli
AVVERTIRE
Il numero telefonico unico per l’emergenza
sanitaria è il
118
attivo su tutto il territorio regionale
la chiamata è gratuita
(dalle cabine telefoniche non sono necessarie
monete o la scheda, il cellulare funziona
anche se la scheda prepagata è esaurita)
ATTIVAZIONE DELLA
CENTRALE OPERATIVA
fornire con calma le informazioni
richieste dall’operatore
Nome
Località
esatta
118
Via - Nr. Civico
Riferimenti Telefono
Evento: infortunio o malore, dinamica,
eventuale pericolo di incendio, rischio
di intossicazione, fuga di gas
Infortunati: quanti sono, se sono
incastrati, schiacciati, dove si trovano
ATTIVAZIONE DELLA
CENTRALE OPERATIVA
Cosciente
Respira
Battito Cardiaco
Dolore
Torace
Addome
Altro
Da quanto tempo
118
Età del paziente
N.B.
L’operatore telefonico che lavora in Centrale
Operativa 118 è un Infermiere professionale
esperto: quando risponde alla chiamata ha
già iniziato ad aiutarti, rispondi alle sue
domande con calma e precisione:
NON IRRITARTI,
NON STA PERDENDO TEMPO!
SOCCORRERE
in caso di infortunio
agire con calma e determinazione
iniziare i primi soccorsi
salvaguardando la sicurezza
dei soccorritori
CENNI DI
PRIMO SOCCORSO
COSA FARE
- indossare i guanti monouso
- controllare la scena dell’infortunio e
la pericolosità ambientale per
l’infortunato, per sé e per gli altri
- controllare le condizioni dell’infortunato
- se la causa dell’infortunio agisce ancora, rimuoverla
ovvero allontanare l’infortunato
- se necessario, telefonare al 118, ovvero predisporre
il trasporto in Ospedale con l’auto
- attuare misure di sopravvivenza
evitare l’aggravamento delle lesioni anche
attraverso una corretta posizione
rassicurare e confortare l’infortunato
- fornire ai soccorritori ulteriori informazioni circa la
dinamica dell’infortunio ed eventualmente consegnare le
schede di sicurezza
COSA NON FARE:
- Correre rischi e agire senza
precauzioni personali; evitare di
diventare una seconda vittima
- Agire d’impulso e perdere la calma
- Muovere e sollevare l’infortunato qualora si
sospetti lesione alla colonna vertebrale (eccetto
che in caso di incendio o fuga di gas o altri pericoli
imminenti)
- Somministrare bevande, soprattutto alcoliche
- Permettere che si crei confusione attorno
all’infortunato. Quindi allontanare i curiosi e chi
crea confusione.
Valutazione primaria
VALUTAZIONE ISTINTIVA
Ancor prima di toccare la vittima, il
soccorritore tende a valutare
istintivamente la gravità di un quadro.
La vittima:
– è cosciente?
– si lamenta?
– respira?
– sanguina?
– si muove
spontaneamente?
VALUTAZIONE DELLO STATO DI COSCIENZA
Cosciente: reagisce agli stimoli esterni,
risponde alle domande; se non è in grado
di parlare dimostrerà in qualche modo di
poter rispondere
Incosciente: non risponde agli stimoli
Come sta ?
Tutto bene?
ESAME DELLE FUNZIONI VITALI
Monitorare l’ABC
A = Airways:
controllo delle vie aeree
B = Breathing:
controllo della respirazione
C = Circulation
controllo della circolazione
CENNI DI
ANATOMIA
Sterno
Coste
Polmoni
Processo
xifoideo
Cuore
Colonna
vertebrale
Diaframma
A - Airway (controllo delle vie aeree)
Apertura vie aeree
estrarre i corpi estranei inserendo lateralmente
in bocca uno o due dita ad uncino (es protesi
dentarie, residui di cibo, denti rotti)
B - Breathing
CONTROLLO DELLA RESPIRAZIONE
Guarda: se il
torace si alza e si
abbassa
Ascolta: se l’aria
esce dalla bocca o
dal naso
Senti: sulla
guancia se alita
SE RESPIRA
- presenta colorito normale
- la gabbia toracica si muove più o meno ritmicamente
(normalmente
sono
presenti
15-18
escursioni
respiratorie al minuto)
- la prova dello specchietto è positiva (mettendo uno
specchio o un paio di occhiali o un pezzo di vetro sotto
le narici dell’infortunato, o davanti alla bocca, questo si
appannerà: vuol dire che c’è attività respiratoria)
SE NON RESPIRA
- il colorito del soggetto è cianotico
- la gabbia toracica è immobile
-prova dello specchietto negativa, non si ravvisa alcuna
modificazione
N. B. da quando la respirazione si ferma ci sono circa 3-4 minuti
di tempo per salvare l’infortunato
RESPIRAZIONE
PRESENTE
COSA FARE
-metti la vittima in posizione laterale
di sicurezza
- controlla che continui a respirare
Posizione laterale di
sicurezza(PLS)
RESPIRAZIONE ASSENTE
APERTURA DELLE
VIE AEREE
NO
SI
sollevare il mento con due dita, estendere la
testa, spingendo all’indietro la testa e
appoggiando l’altra mano sulla fronte.
N.B. Tale manovra non va effettuata in caso di
sospetta frattura del rachide.
C - Circulation
Controllo della Circolazione
Per valutare la
presenza di attività
cardiaca si dovrà
palpare il polso (indice
di presenza del battito
cardiaco) o cercare le
pulsazioni
alla carotide per 10”
Arteria
radiale
Arteria
radiale
Arteria
carotide
POSIZIONI DELL’INFORTUNATO
• se il paziente è cosciente posizione supina
• se il paziente è incosciente lasciarlo disteso; non
alzargli le gambe
• solo se vomita ed è in posizione supina adottare
la posizione laterale di sicurezza (ruotarlo
mantenendo testa-collo- tronco sullo stesso asse)
•se non si può escludere una frattura della colonna
vertebrale lasciarlo dove e come si trova; limitarsi
a controllare le funzioni vitali
POSIZIONE
LATERALE
DI
SICUREZZA
N.B.:
In
caso
di
sospetta lesione
della
colonna
vertebrale
NON SI DEVE
PRATICARE LA
PLS
POSIZIONE LATERALE DI SICUREZZA
- lesione arto inferiore: non sarà questo ad
essere flesso, ma sarà quello sano: l’arto al
suolo sarà quello leso
- lesione arto superiore: non sarà quello ad
essere ripiegato sul torace, ma sarà quello sano;
quello al suolo sarà l’arto leso
- lesione toracica: il paziente dovrà essere
ruotato sul lato della lesione affinchè il polmone
sano non sia compresso e possa espandersi bene
- in caso di orecchio che sanguina è meglio che
il sangue fuoriesca, quindi il paziente resti sul
lato da cui esce il sangue
MANOVRA DI PRONO-SUPINAZIONE
MANOVRA DI PRONO-SUPINAZIONE
- Incidente dubbio o l’infortunato è un grave
traumatizzato non praticare la manovra di
prono-supinazione impulsivamente, ma lasciare il
soggetto nella posizione in cui si trova e dove si
trova, provando a sentire se respira.
Quindi:
E’
possibile
valutare
l’attività
respiratoria e l’infortunato respira, lasciarlo
dove si trova e nella posizione in cui si trova,
continuando a controllarlo
- L’infortunato non respira, e si intende
rianimarlo, bisogna attuare la manovra di pronosupinazione.
POSIZIONE SUPINA A GAMBE FLESSE
In caso di:
- Traumi o ferite addominali
- per rilassare i muscoli addominali
Posizionare sotto le ginocchia un supporto
(coperta arrotolata, cuscino) permettendo
ai piedi di appoggiare al pavimento
POSIZIONE SEMISEDUTA
In caso di:
- difficoltà respiratoria (pat. Respiratorie
o cardiache
- traumi toracici (ferite o fratture al
torace)
- dolore intenso al petto: sospetto infarto
miocardico
POSIZIONE ANTISHOCK
In caso di:
- shock
- ustioni estese
PRIMO SOCCORSO
in caso di
LESIONI OSTEOARTICOLARI
(traumi cranici, lussazioni,
contusioni, distorsioni e fratture)
FERITE E AMPUTAZIONI
USTIONI
AVVELENAMENTI
ELETTROCUZIONE
LESIONI
OSTEOARTICOLARI
LUSSAZIONE
E’ lo spostamento permanente delle
estremità ossee di una articolazione
per rottura dei legamenti.
Segni e sintomi:
deformazione anatomica
dolore acutissimo
impotenza funzionale completa
ed immediata
Non cercare mai di ridurre la
lussazione
CONTUSIONE
La contusione è la lesione delle parti
cutanee e muscolari, dovuta alla
pressione o all’urto di un corpo
estraneo, senza la rottura della parete
cutanea e con la formazione di ematomi
DISTORSIONE
La distorsione è lo scostamento
articolare temporaneo delle estremità
delle ossa di una articolazione.
CONTUSIONE E DISTORSIONE
Sintomi:
• dolore vivo e costante
• gonfiore immediato
• ecchimosi o ematomi
• i movimenti possono essere possibili
Trattamento:
- immobilizzazione e messa a riposo
- applicazione di ghiaccio sulla zona
- se possibile, sollevare la parte lesa
LE FRATTURE
Rottura di un osso causata da una forza
tale che supera la resistenza dell’osso
stesso.
Una frattura può essere:
•composta: senza spostamento dei monconi
•scomposta: con spostamento dei monconi
•chiusa: l’osso non comunica con l’esterno
•esposta: i muscoli e la pelle sono lacerati e
le ossa fratturate comunicano con l’esterno
Che tipo di
frattura è
questa?
Che tipo di
frattura è
questa?
Come riconoscerle
• gonfiore,
• dolore intenso nella zona di frattura
• incremento del dolore con il movimento
• deformazione della parte colpita
• esposizione dei monconi ossei, se frattura
esposta
• gli arti fratturati si presentano di solito
accorciati e in posizione anomala rispetto
all’asse del corpo
Una lesione scheletrica è a rischio per la vita
se associata ad una emorragia importante
Cosa fare
• chiamare i soccorsi, 118
• non muovere il soggetto se non è
strettamente
necessario e in questo caso
immobilizzare l’arto
• tagliare delicatamente i vestiti sopra la
frattura
• tamponare altre emorragie associate
• non muovere i monconi in caso di fratture
esposte
• non forzare la parte colpita
• non tentare di riallineare i monconi
• posizione antishock
Cosa fare nelle sedi di frattura
• vertebre o il bacino: evitare il più possibile
movimenti; se necessario uno spostamento devono
collaborare almeno tre persone ponendo sotto il
soggetto una superficie dura e immobilizzare le
varie parti del corpo al sostegno
•Steccaggio: non deve tener bloccato solo l’osso
fratturato ma deve comprendere anche le
articolazioni a monte e a valle del punto di
frattura;
•I legacci, per fissare la steccatura, devono essere
posti al di sotto e al di sopra del punto in cui il
paziente denuncia il dolore
CENNI DI
ANATOMIA
Il CERVELLO
Contenuto nella scatola
cranica, è avvolto da tre
membrane
chiamate
meningi nel cui spazio è
contenuto un liquido che,
insieme
alle
meningi,
costituisce un sistema di
protezione del SNC
Il cervello è sede di tutte le funzioni
superiori e centro di regolazione metabolica
TRAUMI CRANICI
Sintomi nelle forme gravi :
• sonnolenza, disorientamento
• sangue che fuoriesce dal naso, dalla
bocca,
dall’orecchio
• paralisi di un lato del corpo
• vomito, vertigine, cefalea
• perdita di coscienza
Cosa fare?
• Valutare lo stato di coscienza;
se cosciente posizione supina
se è incosciente lasciarlo disteso; non
alzargli le gambe
•Accertare respiro e battito cardiaco
•se vomita ed è in posizione supina adottare
la posizione laterale di sicurezza (ruotarlo
mantenendo testa-collo- tronco sullo stesso
asse)
•se si sospetta una frattura della colonna
vertebrale lasciarlo dove e come si trova;
limitarsi a controllare le funzioni vitali
COSA FARE?
• sorvegliare il paziente in attesa del 118
• effettuare rianimazione cardiopolmonare in caso
di incoscienza e assenza di respirazione e
circolazione
COSA NON FARE?
• non bloccare la fuoriuscita di sangue dagli
orifizi
• non rimuovere gli oggetti conficcati
• non dare nulla da bere all’infortunato
• non sollevare il capo ed eseguire altri
movimenti bruschi; non dare schiaffi
• non alzare gli arti inferiori
CENNI DI
ANATOMIA
SNC (Sistema
Nervoso Centrale)
Cervello
midollo spinale
SNP
(Sistema nervoso Periferico)
LESIONI DELLA COLONNA VERTEBRALE
può coinvolgere solo la struttura ossea oppure può
interessare il midollo spinale contenuto all’interno
del canale vertebrale
QUANDO SOSPETTARLA:
• l’infortunato lamenta dolore alla schiena
• se lamenta formicolio, scosse elettriche, senso di
caldo o
freddo alle estremità; insensibilità agli arti
• se è caduto in piedi da un’altezza superiore ai 4
metri
• se ha riportato trauma cranico e/o facciale
•l’assenza di dolore non esclude che vi possa
essere una lesione della colonna
Cosa fare ?
Il soccorritore deve:
• chiamare tempestivamente il 118
• non muovere l’infortunato
Se cosciente:
• immobilizzare la testa, tranquillizzare, coprire
l’infortunato
Se non cosciente:
• verificare respirazione e circolazione nella
posizione in cui si trova
•Se assenti: posizionare tenendo allineati testa,
tronco, gambe; liberare le vie respiratorie;
effettuare la rianimazione cardiopolmonare
Il 40%
dei traumatizzati vertebro-midollari
con deficit neurologici concomitanti
ha un danno che si verifica in fase
di trattamento preospedaliero e in
Pronto Soccorso
FERITE E AMPUTAZIONI
CENNI DI
ANATOMIA
LE FERITE
sono lesioni di continuo della cute,
più o meno profonde, che possono
interessare anche i muscoli e i vasi
I SINTOMI:
• cute lesa
•fuoriuscita di sangue
• dolore
Abrasione:
superficiale, da corpo
tagliente che ha agito tangenzialmente (es.
rasoio da barbiere)
Escoriazione: superficiale, da corpo
contundente ruvido, irregolare (es. ghiaia)
La ferita può presentarsi di grosse
dimensioni con notevole perdita di sangue,
dolore, shock fino alla morte
GRAVITÀ DELLE FERITE
La gravità delle ferite si giudica da:
• estensione
• profondità
• presenza di corpi estranei
Sono sempre gravi e richiedono
terapie ospedaliere le ferite:
•
•
•
•
al viso
agli orifizi naturali del corpo
al torace
all’addome
FERITE LIEVI - Superficiali
• Utilizzare i guanti
• Risciacquare
sotto
l’acqua
corrente
oppure lavare con acqua e sapone attorno
alla ferita per togliere polvere e terriccio
• Versare acqua ossigenata sulla ferita
possibilmente dal centro verso l’esterno
• Disinfettare attorno alla ferita, dal
centro verso l’esterno, con disinfettante
usando garze sterili
• Applicare
ferita
la
medicazione
sterile
sulla
Cosa fare?
• se c’è emorragia, fare una compressione
sul punto di sanguinamento
•se vi sono corpi estranei conficcati non
comprimere e
non rimuovere il corpo
estraneo (pericolo di emorragia)
• Raccomandare di verificare lo stato
della vaccinazione antitetanica
N.B. Se profonda o lunga più di 1,5 cm o
corpi estranei conficcati: trasportare al
PS o chiamare tempestivamente il 118
Applicazione di garza e cerotto
CORRETTA:
i bordi sono
stati chiusi bene
Bendaggio
Come si tiene e si gira una benda, ad un
braccio
articolazione
FERITA CON OGGETTO CONFICCATO
La rimozione dell’oggetto potrebbe causare un’emorragia o
aggravare una lesione ai nervi e ai muscoli.
Oggetto Piccolo:
- immobilizzare l’oggetto:
tenere fermo l’oggetto, posizionare strati
di garze intorno per immobilizzarlo e
fissare con bende
Oggetto Voluminoso:
-tenere fermo l’oggetto, tranquillizzare
- chiamare il 118
Se c’è emorragia: pressione manuale su entrambi
i lati dell’oggetto
LESIONI PENETRANTI
SE A CARICO DEL TORACE,
DELL’ADDOME O DELLA
RADICE DEGLI ARTI,
COSTITUISCONO
EMERGENZE
ASSOLUTE
E INDIFFERIBILI
FERITA PROFONDA AL TORACE
( Rischio di asfissia per lesione polmonare)
• Se è cosciente posizionarlo in modo da
non
avere
difficoltà
respiratorie
(posizione semi-seduta)
• Se è incosciente disporre con il lato
ferito verso il basso
• Coprire la ferita con garze sterili
• Non versare disinfettanti
• Non rimuovere corpi estranei
• Coprire l’infortunato
• Tenere
sotto
controllo
stato
di
coscienza, respirazione e circolazione
FERITA PROFONDA ALL’ADDOME
(Rischio di emorragia interna)
• Posizione
flesse
orizzontale
• Non dare da bere
con
ginocchia
COMPLICANZE DELLE FERITE
• infezioni
• tetano
• emorragie
• lesioni organi interni
• shock
Infezioni
COMPLICANZE DELLE FERITE
Quando i germi penetrano e si
riproducono nella ferita si ha
l’infezione
Sintomi:
• rossore, calore, tumefazione;
•tumefazione delle linfoghiandole
(collo, ascella, inguine).
• a volte febbre;
• a volte pus;
COMPLICANZE DELLE FERITE
Tetano
È una malattia provocata da un
microbo
che
vive
in
ambiente
anaerobico (in assenza di ossigeno)
Nelle ferite profonde, soprattutto se
sono provocate da oggetti arrugginiti
o sporchi, questo microrganismo trova
terreno fertile per riprodursi
L’incubazione va da 2 a 20 giorni
COMPLICANZE DELLE FERITE
VACCINAZIONE ANTITETANICA
tempo 0 :
dopo 4-6 settimane:
dopo 6-12 mesi:
dopo 10 anni:
1° dose
2° dose
3° dose
richiamo
I richiami successivi devono essere
effettuati ogni 10 anni
emorragie
COMPLICANZE DELLE FERITE
Fuoriuscita di sangue dai vasi sangugni:
1. emorragia esterna, il sangue fuoriesce
direttamente
all’esterno
(arteriose,
venose, capillari)
2. emorragia interna, con raccolta di
sangue nelle cavità corporee (cranio,
torace, addome)
3. emorragia interna esteriorizzata, con
raccolta di sangue all’interno di organi che
sono in comunicazione con l’esterno
(orecchio, naso...)
COMPLICANZE DELLE FERITE
1. emorragia arteriosa: perdita di sangue
rapida e cospicua; solitamente esce a
fiotti ed è pulsante in quanto segue i
battiti cardiaci. Il colore è rosso vivo.
2. emorragia venosa: il sangue sgorga con
flusso costante ed in quantità abbondante.
Il colore è rosso scuro.
3. emorragia capillare: il flusso è lento; il
colore è rosso ma di tonalità meno viva
rispetto al sangue arterioso.
LA GRAVITÀ DIPENDE DALLA
QUANTITÀ DI SANGUE PERDUTO
Cosa fare? Emorragia Esterna Semplice
EMORRAGIA MODESTA, VENOSA O MISTA;
CONTENIBILE;NON
rischio di vita
- sdraiare l’infortunato senza rialzare il capo. Nel
caso di braccia e gambe sollevare l’arto sopra il
livello del cuore; non sollevare in caso di sospetta
frattura
tamponamento
semplice
sulla
ferita:
compressione sul punto di uscita del sangue,
seguita da un tamponamento compressivo;
- bloccare il tampone con una fasciatura
leggermente compressiva fatta con una benda
larga e lunga, applicata sul tampone in giri
successivi.
- mantenere calmo il ferito, non dare alcolici
- posizione antishock
COMPLICANZE DELLE FERITE
COMPLICANZE DELLE FERITE
Cosa fare? Emorragia Esterna Gravissima
EMORRAGIA PROVENIENTE DA UN’ARTERIA:
il sangue zampilla.
Rischio di Vita
- Tamponare l’emorragia sui punti di compressione a
distanza (sulla ferita non basta)
- Sdraiare l’infortunato senza rialzare il capo. Nel
caso di braccia e gambe sollevare l’arto sopra il
livello del cuore; non sollevare in caso di sospetta
frattura
- Chiamare tempestivamente i soccorsi, 118
- Solo in situazioni di rischio per la vita, applicare un
laccio (striscia di tessuto, cintura..) a monte della
ferita (in caso di emorragia arteriosa) più vicino
possibile alla radice dell’arto annotando l’ora di
applicazione; a valle della ferita (in caso di emorragia
venosa).
COMPLICANZE DELLE FERITE
COMPLICANZE DELLE FERITE
Le emorragie
tamponate
esterne
devono
essere
Nel caso di emorragie esterne da
amputazione completa o parziale di un arto
praticare una medicazione compressiva del
moncone e si può applicare un laccio a monte
della lesione (anche un pezzo di stoffa può
fare da laccio e consente il passaggio di un
po’ di sangue e una parziale ossigenazione)
LACCIO EMOSTATICO
UTILIZZO
- Stringere fino alla riduzione dell’emorragia
- Annotare l’orario di applicazione sul corpo
della vittima
Una volta messo il laccio non va rimosso
ALLENTARE PARZIALMENTE
OGNI 15 MINUTI
Emorragie esteriorizzate
Cosa fare?
Otorragia (fuoriuscita di sangue dall’
orecchio):
• porre l’infortunato in posizione laterale
di sicurezza, sul lato leso, se non vi sono
controindicazioni
• non utilizzare cotton fiock
• allertare il 118
Emorragie esteriorizzate
Cosa fare?
Epistassi (fuoriuscita di sangue dal
naso):
• far sedere la persona con la testa in
avanti
• comprimere il naso tra due dita
• applicare garze di acqua fredda alla
radice del naso
AMPUTAZIONE
Distacco traumatico di parti anatomiche
• tamponare l’emorragia
• tenere l’arto sollevato
• far sdraiare il paziente (posizione
antishock)
• coprirlo
MONCONE STACCATO
• Raccogliere il moncone
• Avvolgerlo in telini o garze sterili, se
possibile
• Metterlo in un sacchetto di plastica e
chiuderlo ermeticamente
• Tale sacchetto, contenente il moncone,
va conservato al freddo, in un contenitore
contenente ghiaccio
•Evitare immersione in acqua e
diretto
contatto del moncone con il ghiaccio
• Scrivere data e ora sul sacchetto
LE USTIONI
LE USTIONI
Un ustione è un danno della cute o dei
tessuti sottostanti causato dal
contatto con una fonte di calore o da
una corrente elettrica e rappresenta
una delle esperienze più dolorose che
una persona possa provare
Cause
TERMICA-
da fiamme , liquidi
bollenti ed oggetti roventi
CHIMICA- da vari acidi , basi e
sostanze caustiche
ELETTRICAe di tipo nucleare
da corrente elettrica
Possono essere classificate
in tre gradi in base alla
profondità della lesione
I° grado: ustione superficiale, si presenta
come un arrossamento cutaneo (eritema)
2° grado: compaiono bolle o/e vescicole
e dolore
3° grado:distruzione di tutti gli strati
della cute ed anche dei tessuti
sottostanti (cute carbonizzata)
9%
9%
1%
18%
• ustione localizzata
quella che non supera
nell’adulto il 18-20% e nel
36%
bambino il12-15% e provoca
fenomeni locali, per lo più
di tipo infiammatorio
• ustione gravissima
quando supera il 30% della
superficie corporea
• ustione mortale se
supera il 60% è mortale
Sono considerate gravi:
• le ustioni che interessano il tratto
respiratorio, i tessuti molli e le ossa
• le ustioni di 2° e 3° al viso, inguine,
mani, piedi e articolazioni principali
• le ustioni in persone di età > 60 anni
ed < a 8 anni
Nelle ustioni esiste il pericolo di :
• infezioni
• shock
• disidratazione
Cosa fare?
Ustioni di 1° :
- bagnare con acqua fredda
Ustioni di 2° (piccole dimensioni):
• raffreddare la parte in acqua fredda
• non bucare la bolla
• medicare asetticamente, usare garze mai
cotone
• non applicare pomate o sostanze grasse
•Ustioni di 2° (grandi dimensioni):
• versare acqua fredda sulla parte o immergere
la parte in acqua
• coprire con garza sterile e proteggere con telo
sterile
• portare l’ustionato in Ospedale in posizione
antishock
USTIONI GRAVI
Cosa fare?
Limitare il tempo di contatto dell’agente
ustionante
• ustione provocata da fuoco:
soffocare eventuali fiamme presenti sul
corpo
avvolgendo la vittima in una coperta (attenzione
ai tessuti sintetici) e rotolandolo al suolo
• ustione provocata da liquido caldo:
raffreddare il soggetto sia immergendolo in
acqua fresca, sia dirigendogli addosso un getto
d’acqua.
• ustioni da corrente elettrica
cercare sia l’ustione d’entrata che d’uscita
della corrente e trattarle entrambe come
ustioni di 3°
• ustioni chimiche
Consultare l’etichetta e la scheda di
sicurezza
poi
se
non
ci
sono
controindicazioni
lavare con acqua corrente in abbondanza,
per almeno 10 minuti
USTIONI GRAVI
COSA FARE?
• Limitare il tempo di contatto dell’agente
ustionante
• verificare se il paziente è cosciente
• attivare tempestivamente il 118
• non rimuovere abiti che aderiscono alle
ustioni, non applicare pomate o sostanze
grasse o ghiaccio;
• posizione antishock
• coprire
corporeo
per
evitare
il
raffreddamento
• se è il caso, valutazioni come da BLS
AVVELENAMENTI
AVVELENAMENTI
In seguito all’introduzione nel corpo di
sostanze estranee ad esso
ENTITÀ DELLA LESIONE
dipende da:
caratteristiche dell’agente chimico
quantità di sostanza assorbita
durata dell’esposizione
CENTRI ANTIVELENI
Esiste sul territorio un Servizio
preposto a fornire informazioni per
tutto ciò che concerne gli avvelenamenti
Torino:
011 - 6637637
Pavia:
0382 - 24444
Milano - Niguarda: 02 - 66101029
Avvelenamento - Principi Generali
Controllare il luogo dove è stata ritrovata
la vittima attentamente per verificare che
sia sicuro e per raccogliere eventuali indizi
in grado di spiegare l’accaduto
Allontanare la vittima dalla fonte del
veleno se possibile e necessario
Effettuare una sorveglianza primaria per
assicurare la pervietà delle vie aeree, la
presenza del respiro e della circolazione
(ABC)
Far fronte ad ogni situazione che possa
mettere in pericolo la vita del soggetto
Avvelenamento - Principi Generali
Se la vittima è cosciente effettuare una
sorveglianza secondaria per raccogliere
ulteriori informazioni
Cercare ogni tipo di contenitore che possa
avere relazione con il veleno e portarlo vicino
al telefono
Chiamare il più vicino centro Antiveleni (od il
Servizio Medico Specializzato)
Seguire scrupolosamente le indicazioni fornite
dagli esperti del Centro
Non si deve assolutamente dare da bere o
da mangiare alla vittima
INGESTIONE DI SOSTANZE
TOSSICHE
Il latte non è un antidoto universale, piuttosto
somministrare carbone attivo sospeso in acqua (2
cucchiai in un bicchiere)
Vomito provocato: in caso di tossici allo stato
solido.
Far bere 1-2 bicchieri d’acqua, meglio se calda e un
po’ salata. Stimolare poi il fondo della gola con le
dita. Raccogliere il materiale espulso in una
bacinella o su un telo;
conservare e portare in pronto soccorso
l’eventuale vomito per l’identificazione della
sostanza tossica ingerita
Non provocare mai il vomito:
Se il soggetto ha bruciore o dolore alla bocca, in
gola e dietro il petto, e soprattutto se ha segni di
ustioni al cavo orale;
Se si sa o si sospetta che abbia ingerito benzina o
kerosene, petrolio o simili, smacchiatori, solventi,
etc.
Se si sa o si sospetta che abbia ingerito sostanze
schiumogene;
Se il soggetto è in coma o in convulsione
Se vi è vomito spontaneo ed il paziente è privo di coscienza,
tenere il paziente coricato su un fianco per facilitare la
fuoriuscita del vomito
ELETTROCUZIONE
ELETTROCUZIONE
Si verifica quando il corpo umano
interrompe il flusso di corrente tra due
punti in tensione (differenza di potenziale)
in un circuito elettrico
La quantità di corrente è direttamente
proporzionale
alla
tensione
e
inversamente
proporzionale
alla
resistenza elettrica tra i due punti
I fattori che determinano la gravità
e il tipo di lesione da elettricità sono:
- la sede colpita
- l’umidità del tessuto colpito
- il percorso della corrente elettrica
- il tipo di corrente (alternata è più
pericolosa della corrente continua)
- il voltaggio
- la durata del contatto
FOLGORAZIONE
 Contratture
muscolari
o
tetanizzazione
 Effetti cardiaci (arresto cardiaco
e aritmie)
 Elettroshock
 Ustioni
 Lesioni muscolari da calore
 Manifestazioni cliniche tardive
- lesioni agli organi di senso
- turbe del ritmo cardiaco
COSA FARE?
 essere prudenti, eliminare la causa. Se il
soggetto è incollato alla sorgente elettrica:
interrompere la corrente immediatamente oppure
staccare il soggetto con tela gommata o un palo di
legno, cioè con oggetto non conduttore
 valutazione delle condizioni vitali valutazione di
eventuali fratture
 valutazione e primo trattamento di eventuali
ustioni
 ventilazione/massaggio cardiaco se è in arresto
cardiorespiratorio (BLS)
allertare o far allertare il 118
MANOVRE RIANIMATORIE DI BASE
(vedi BLS)
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ASL 07-13-20 Allegato 04 "Pronto Soccorso"