Boi Maria Enrica & Silvia Placentino
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TEMA DELL’ ELABORATO:
Esaminate il fabbisogno di sangue della nostra zona, con
riferimento alle esigenze derivanti dall’ esistenza di malattie
come la Thalassemia.
Quali prospettive, quali iniziative utili e quali soluzioni per
far fronte a tale fabbisogno e per superare le difficoltà che
la carenza di sangue comporta.
In tal contesto,quale ruolo rivestono i donatori volontari
associati e quale i giovani che per la prima volta si
avvicinano alla conoscenza del problema.
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Il Sangue
Il sangue è costituito da
• Plasma
• Parte corpuscolata
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Il plasma
Il plasma è la parte liquida del sangue.È
costituito per il 90% da acqua. Appare di
colore paglierino e in esso sono disciolti
numerosi componenti:
• Sali (K, Na, Ca, Mg, Cl)
• Proteine plasmatiche (Albumina,Globuline,Fibrinogeno)
• Sostanze trasportate dal sangue(Nutrienti,ormoni,gas
di respirazione,prodotti di rifiuto)
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Gli elementi figurati
Consistono nella parte corpuscolata del sangue. Si
trovano in quantità diverse a seconda della persona,
anche se devono rispettare dei valori costanti.
• Globuli rossi (RBC) o Emazie
• Globuli Bianchi (WBC)
• Piastrine (PLT)
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Globuli rossi
Sono anche chiamati RBC (red blood cells) o emazie.
Il loro compito fondamentale è quello di trasportare l’ossigeno alle cellule.
Variano da 4 a 6 milioni e sono cellule anucleate cioè senza nucleo e quindi non
si possono riprodurre.Infatti sono prodotti dal midollo osseo rosso.
Si possono descrivere come dei dischi biconcavi (piatti e incavati al centro) che
fungono da sacco per l’emoglobina(Hb). Questa è un proteina che si lega
all’ossigeno e in minima parte anche all’anidride carbonica.
Vivono per circa 120 giorni e sono distrutti dalla milza.
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Globuli Bianchi
Sono chiamati anche leucociti o WBC (White Blood Cells).
Il loro compito è la difesa dell’organismo.Si possono descrivere come
un’armata mobile che ci difende dagli attacchi di microrganismi e non. A
differenza degli rbc, questi possono uscire dal circolo sanguigno attraverso un
processo chiamato diapedesi.
Sono le uniche cellule complete del sangue, infatti hanno un nucleo e gli
organuli.
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Classificazione dei WBC
Leucociti
Granulociti
Neutrofili
Basofili
Agranulociti
Eosinofili
Monociti
Linfociti
T
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B
NK
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Granulociti
Basofili
Sono i meno numerosi dei globuli
bianchi.Contengono istamina,una sostanza
infiammatoria che attrae altri WBC.
Basofilo
Eosinofili
Hanno un nucleo di colore viola e grossi
organuli citoplasmatici rosso acceso.
Eosinofilo
Neutrofilo
Neutrofili
Hanno un nucleo multilobato, il citoplasma appare
roseo.Sono fagociti attivi.
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Agranulociti
Hanno un nucleo molto grande(90% della
cellula).Possono essere di tipo
•B producono anticorpi
•T sono coinvolti nelle reazioni di rigetto dei
trapianti
•NK (Natural killer) entrano in azione in
presenza di cellule infettate da virus o
tumorali. Riconoscono la cellula per la
presenza di particolari zuccheri, si attaccano
alla loro parete e rilasciano sostanze che
causano la morte cellulare.
Linfocita
Sono i globuli bianchi di maggiori
dimensioni.Quando migrano nei tessuti
sono detti macrofagi e sono fagociti attivi.
Monocita
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Le malattie
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Anemia
Si ha l’anemia quando nel sangue è presente un numero inferiore rispetto
alla norma di globuli rossi e quindi di emoglobina.
L’anemia è di diversi tipi:
•Emorragica: causata da emorragie improvvise
•Emolitica: lisi dei globuli rossi
•Perniciosa: deficienza di vitamina B12
•Aplastica: deficienza o distruzione del midollo osseo rosso per tumore o per
farmaci
•Per carenza di ferro
•Falciforme: produzione di emoglobina anormale che diventa a forma di falce
nel momento in cui viene consumato l’ossigeno
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La thalassemia
• La thalassemia, conosciuta anche con i nomi di anemia
mediterranea e morbo di Cooley, è una malattia genetica
del sangue che si trasmette per via ereditaria. La causa
della malattia è un'alterazione dell'emoglobina contenuta
nei globuli rossi. L'emoglobina è la molecola che
permette ai globuli rossi di legare l'ossigeno e di
trasportarlo a tutte le cellule del nostro corpo.
L'emoglobina è formata da una testa, chiamata eme, che
non varia mai e da quattro catene proteiche, indicate con
le lettere greche alfa, beta e gamma.
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• I difetti a carico di una o più di queste catene causano le
diverse sindromi talassemiche: le alfa talassemie e le
beta-talassemie.
Nella thalassemia il globulo rosso in sè è normale, ma è
fortemente alterato il suo contenuto di emoglobina sia a
livello quantitativo che qualitativo. Questo provoca
un'aumentata distruzione
dei globuli
rossi
e
un'alterazione nella loro produzione, causa dell'anemia e
dei sintomi clinici. La beta thalassemia è la più diffusa
nel bacino mediterraneo ed è provocata da
un'alterazione delle catene globiniche di tipo beta che
sono regolate da due geni, ereditati uno dal padre e uno
dalla madre. Se è un solo gene ad essere colpito si parla
di forma eterozigote e il soggetto colpito è un portatore
sano. Quando l'alterazione colpisce entrambi i geni
siamo di fronte ad una thalassemia major.
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La terapia
La malattia si evidenzia, in genere, pochi mesi dopo la nascita con un
quadro di anemia grave provocata da un ricambio troppo veloce dei globuli
rossi che vengono distrutti molto rapidamente dalla milza, la quale aumenta
di volume. Il midollo, malgrado il super lavoro, non riesce a produrre
globuli rossi in quantità sufficiente. Il paziente è costretto a periodiche
trasfusioni di sangue che provocano un dannosissimo accumulo di ferro che
va eliminato attraverso una terapia ferrochelante. L'iperattività del midollo
provoca una sua espansione che finisce col causare alterazioni scheletriche.
Tipico è l'ispessimento delle ossa del cranio e degli zigomi. Il quadro
clinico si accompagna ad un ridotto accrescimento, ad una pubertà ritardata
e a varie altre complicanze. Oggi fortunatamente, grazie ad una corretta
terapia queste caratteristiche e molte complicanze sono di riscontro sempre
più raro. L'unico modo per arrivare alla guarigione della malattia è, oggi, il
trapianto di midollo osseo, preferibilmente da un fratello compatibile al
100%
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Come si trasmette:
• La thalassemia è una malattia ereditaria e si
trasmette dai genitori ai figli secondo il
cosiddetto carattere mendeliano autosomico
recessivo. In altri termini, perché nasca un figlio
malato è necessario che entrambi i genitori
siano portatori dello stesso tipo di thalassemia.
Un figlio con entrambi i genitori portatori sani di
thalassemia ha il 25 % di possibilità di nascere
affetto dalla malattia, il 25% di essere
completamente sano e il 50% di essere
portatore sano.
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Policitemia
La policitemia è un aumento anomalo o eccessivo degli RBC.
Può essere causata da più fattori, come un tumore al midollo osseo
(policitemia vera).
Si parla di policitemia secondaria quando è scatenata da fattori
fisiologici come la sopravvivenza ad altitudini elevate.
Il sangue è più viscoso e circola meno velocemente
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Favismo
E' una grave forma di anemia, provocata dalla ingestione di
fave ( fresche o secche, crude o cotte): alcune sostanze
contenute nelle fave distruggono rapidamente i globuli rossi
del sangue, determinando i sintomi caratteristici della
malattia:pallore, emissioni di urine rossastre, astenia, nausea,
vomito. Oltre le fave anche numerosi farmaci ( come il
chinino, l'aspirina, i sulfamidici, ecc.) possono avere,nei
soggetti carenti, lo stesso effetto dei legumi, determinando
gravi crisi emolitiche, cioè una distruzione acuta di globuli
rossi.
L'unica cura consiste nella trasfusione di sangue .
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L’ AIDS
L'AIDS è una malattia virale che causa un grave
indebolimento dei meccanismi di difesa del nostro
organismo, per cui il paziente va incontro a
infezioni provocate da germi che di solito non
sono nocivi per l'uomo, e a tumori non comuni
specie a carico della pelle (sarcoma di Kaposi).
Sono ormai disponibili dei test che consentono di
rilevare nel sangue se l'individuo è stato a
contatto con il virus e ha perciò anticorpi nei suoi
confronti. Ciò non vuole significare (in assenza di
segni clinici) che il soggetto è ammalato.
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È ormai sicuro che il virus non viene facilmente trasmesso da
soggetto a soggetto in seguito a contatti casuali. È invece sicuro
che può essere trasmesso attraverso il contatto sessuale con
individuo affetto o sieropositivo, o attraverso il contatto con i suoi
liquidi biologici (saliva, urina, sperma) ovvero attraverso aghi
infetti.
Nessuna malattia può essere contratta donando il sangue poiché il
materiale usato è nuovo, sterile e viene utilizzato solo per il
donatore e poi scartato.
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I sintomi che sono presenti nell’AIDS possono comparire
anche in altre malattie. Chi presenta tali sintomi non potrà
donare il sangue per proteggere chi lo riceverà. A coloro che
hanno avuto comportamenti a rischio si chiede di astenersi
dalle donazioni e di sottoporsi ad analisi di verifica. Se l'esame
risultasse positivo, esso verrà ripetuto per controllare che non
vi sia stato un errore di laboratorio. Ciò avviene naturalmente
con la più assoluta riservatezza. In caso di esito ancora
positivo, l'interessato sarà informato con lettera personale con
il consiglio di effettuare altro controllo medico accurato.
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Ma..
• L’ AIDS è una malattia facilmente trasmissibile
attraverso il sangue.
• Per questo è molto importante tutelare tutti
coloro a cui viene trasfuso il sangue donato.
Infatti prima che il sangue venga trasfuso,
questo viene analizzato e se presenta qualsiasi
tipo di virus trasmissibile come l’ HIV ,questo
viene scartato e non va avanti la trasfusione.
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Come avviene la trasfusione?
1
2
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1: le indagini di laboratorio hanno, tra le altre, tre finalità
principali:
· verificare la corrispondenza del gruppo sanguigno
· escludere la trasmissione di malattie infettive.
. salvaguardare la salute del donatore.
Le fasi del prelievo:
La disinfezione della cute, il posizionamento dell’ago, il flusso
costante, la pesatura ed infine la saldatura dei tubi affinché
sia garantita la sterilità.
2: centrifugazione e separazione dei componenti del
sangue
si ottengono così:
· una sacca di globuli rossi
· una sacca di plasma
· buffy-coat (leucociti e piastrine)
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Cosa è l’Avis?
• E' un'organizzazione non lucrativa di utilità sociale (ONLUS)
costituita tra coloro che donano volontariamente,
gratuitamente, periodicamente e anonimamente il proprio
sangue.
• E' un’ associazione apartitica, aconfessionale, senza
discriminazione di razza, sesso, religione, lingua, nazionalità,
ideologia politica e persegue finalità di solidarietà umana.
• Fondata a Milano nel 1927 dal dott. Vittorio Formentano,
costituitasi ufficialmente come Associazione Volontari Italiani
del Sangue nel 1946, riconosciuta nel 1950 con una legge
dello Stato Italiano, l’ AVIS è oggi un ente privato con
personalità giuridica e finalità pubblica e concorre ai fini del
Servizio Sanitario Nazionale in favore della collettività.
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I principi dello Statuto
• venire incontro alla crescente domanda di
sangue;
• avere donatori pronti e controllati nella
tipologia del sangue e nello stato di salute;
• lottare per eliminare la compravendita del
sangue, donare gratuitamente sangue a
tutti, senza alcuna discriminazione;
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• all'AVIS possono aderire gratuitamente sia
coloro che donano volontariamente il proprio
sangue e sia coloro che, pur non potendo
per motivi di inidoneità fare la donazione,
collaborano però gratuitamente a tutte le
attività di promozione e organizzazione;
• l'AVIS è una Associazione di volontari:
volontari sono i donatori e volontari sono i
suoi dirigenti. E’ presente su tutto il territorio
nazionale.
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• Il suo organo principale è il Consiglio
Nazionale. Sono inoltre attivi 773 Gruppi Avis,
organizzati sopratutto nelle aziende, sia
pubbliche che private, come ulteriore
testimonianza della presenza associativa nel
tessuto sociale.
• Promuove
e
sviluppa
attività
di
coordinamento tra le Associazioni di
volontariato e fra quelle del sangue per una
maggiore diffusione dei valori della solidarietà
e per un migliore impegno del volontariato.
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Il sangue è indispensabile :
•Nei servizi di primo soccorso
•Nelle varie forme di anemia cronica
•In interventi chirurgici e trapianti d’organo
•Nella cura di malattie oncologiche
Il fabbisogno di sangue e di emocomponenti non si verifica
solamente in presenza di condizioni o eventi eccezionali quali
terremoti, disastri o incidenti, o durante interventi chirurgici ma
anche nella cura di malattie gravi quali tumori, leucemie, anemie
croniche, trapianti di organi e tessuti.
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Il fabbisogno del sangue in
Sardegna
• La donazione alimenta la cultura della
solidarietà,che negli ultimi anni è in crescita.
• Il fabbisogno del sangue in Sardegna è
elevato e i donatori non soddisfano le
richieste, molto frequenti nel periodo estivo.
• La richiesta deriva da malattie come
l’ anemia, la thalassemia e il favismo.
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• Il sangue, con i suoi componenti, costituisce per
molti ammalati un fattore unico e insostituibile di
sopravvivenza:
globuli
bianchi
per la cura di leucemie, tumori, intossicazioni da farmaci
globuli
rossi
per la cura di anemie, emorragie
piastrine
per malattie emorragiche
plasma
quando vi siano state grosse variazioni quantitative dovute ad
ustioni, tumori del fegato, carenza dei fattori della coagulazione
non diversamente disponibili
Plasma
derivati
Fattore VIII e IX per l'emofilia A e B, immunoglobuline aspecifiche
per alcune malattie immunologiche, albumina su alcune patologie
del fegato e dell'intestino.
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Per donare il sangue è utile conoscere i criteri di
donazione, quali:
Età compresa tra 18 anni e i 60 anni (per
candidarsi a diventare donatori di sangue intero)
65 anni (età massima per proseguire l'attività di
donazione per i donatori periodici), con deroghe
a giudizio del medico.
Peso superiore ai 50 Kg
Pulsazioni comprese tra 50-100 battiti/min
(anche con frequenza inferiore per chi pratica
attività sportive)
Pressione arteriosa tra 110 e 180 mm di
mercurio (Sistolica o MASSIMA)tra 60 e 100 mm
di mercurio (Diastolica o MINIMA)
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E' doveroso autoescludersi per chi abbia nella
storia personale:
 assunzione di droghe
 alcolismo
 rapporti sessuali ad alto rischio di trasmissione di malattie
infettive (es. occasionali, promiscui, ...)
 epatite o ittero
 malattie sessualmente trasmissibili
 positività per il test della sifilide (TPHA o VDRL)
 positività per il test AIDS (anti-HIV 1)
 positività per il test dell'epatite B (HBsAg)
 positività per il test dell'epatite C (anti-HCV)
 rapporti sessuali con persone nelle condizioni incluse
nell'elenco
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L'intervallo minimo tra una donazione di sangue
intero
e
l'altra
è
di
90
giorni.
La frequenza annua delle donazioni non deve
essere superiore a 4 volte l'anno per gli uomini e
2 volte l'anno per le donne.
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I NUMERI
In Italia occorrono ogni anno oltre
3.000.000 di donazioni di sangue, ne
vengono effettuate circa 2.000.000. Ecco
quindi la necessità di aumentare il numero
dei donatori almeno del 30%. Il dono del
sangue è un dovere sociale ed un atto di
umana solidarietà nei confronti di chi
soffre. La paura e l'egoismo devono
scomparire e far posto a quel sentimento
di fratellanza che deve esistere fra gli
uomini.
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REGIONALE DELLA SARDEGNA
SITUAZIONE ASSOCIATIVA AL 31/12/2000 - 2001 - 2002 - 2003
Donatori
Donazioni
2000
PROVINCE
2000
2001
2002
2003
CAGLIARI
9.993
11.278
9.919
9.672
13.541 14.116 14.054 13.706
SASSARI
9.610
10.592 10.153
8.275
12.174 11.855 13.509 10.252
OLBIATEMPIO
2001
2002
2.667
2003
3.617
NUORO
3.776
3.797
3.733
3.610
4.285
4.476
4.994
4.207
ORISTANO
3.090
3.245
2.890
2.798
4.106
4.200
4.152
3.844
TOTALI
REGIONE
26.469
28.912
26.695
27.022
34.106
34.647
36.709
35.626
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Commentiamo…
• Nell’ arco del 2003 il numero di
donatori e di donazioni è
diminuito.
• I dati non sono confortanti ma
si sta cercando di fare di tutto
per poterli migliorare.
• In tutte le province la
situazione è simile, ad un
primo aumento segue un
costante calo.
• Nel 2003 la provincia con il
maggior numero di donatori è
Cagliari, ma questi non
compensano le donazioni.
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Il ruolo dei volontari donatori e
dei giovani
• I volontari donatori essendo già a conoscenza
delle metodiche e del gesto del donare, sono degli
ottimi canali d’informazione per i giovani (e non)
che si avvicinano alla donazione.
• Proprio i giovani sono un canale difficile da
sensibilizzare, ma il loro ruolo è fondamentale
perché saranno i futuri portavoce e senza di loro la
donazione calerà ulteriormente .
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Iniziative, prospettive e soluzioni
• E’ necessario informare come si svolge il
prelievo attraverso campagne informative .
• Queste possono essere svolte su più canali :
• in Tv
• al lavoro
• alla radio
• al cinema
• attraverso il Web
• e soprattutto nelle scuole.
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In TV
• Come pubblicità progresso;
• Come approfondimento nei rotocalchi;
• Come tema principale di documentari;
• Nei telegiornali;
• Pagine nel teletext.
Alla radio
• Pubblicità nelle trasmissioni radiofoniche;
• Approfondimenti con esperti;
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Nel Web
• Link nei motori di ricerca;
• Banner nei siti affiliati;
• Newsletter aggiornate per gli utenti registrati.
Al cinema
• Nelle
pubblicità prima dell’inizio dello spettacolo;
• Come slogan nei biglietti;
• Nei volantini cinematografici.
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A lavoro
• Conferenze
con il supporto di esperti del settore;
• Nelle bacheche aziendali;
• Come propaganda nelle sedi del CRAL.
A scuola
• Dibattiti
e conferenze in orario scolastico con la presenza
dei veterani della donazione e dei giovani;
• Visite presso i centri trasfusionali;
• Lezioni accentrate sulla donazione.
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Presentazione Realizzata da :
Boi Maria Enrica
Silvia Placentino
4*A biologico sanitario
I.T.A.S Grazia Deledda
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Scarica

Diapositiva 1 - Istituto di Istruzione Superiore di Carloforte