PRELIMINARI STORICO-LINGUISTICI: IL LATINO VOLGARE (Serianni, pp. 27-34).
Il latino volgare era il latino dell'uso quotidiano, condizionato nelle proprie caratteristiche dal contesto in cui lo si usava, dal livello
socioculturale dei parlanti / scriventi e dalla loro provenienza geografica. Al proprio interno, il latino volgare ha subito diversi mutamenti sia
nello spazio sia nel corso del tempo, coadiuvati dagli effetti del sostrato e del superstrato.
VARIABILI SOCIOLINGUISTICHE COINVOLTE NELLO SVILUPPO DEL LATINO VOLGARE:
Variabile
diafasica
in quale contesto variazioni interne alla lingua connesse alla situazione comunicativa nella quale la si usa
era usato?
Variabile
diastratica
da chi era usato?
Variabile
diatopica
dove, in che luogo provenienza geografica dei parlanti
era usato?
effetti di sostrato
effetti di superstrato
Variabile
diacronica
quando?
status socio-culturale di coloro che usufruivano della lingua
modifiche intervenute nel corso del tempo
PROSPETTO DELLE FONTI PER RICOSTRUIRE IL LATINO VOLGARE O AVERE INFORMAZIONI SULLE SUE
CARATTERISTICHE:
•
comparazione tra le lingue romanze → confronta Serianni, pp. 33-34
•
Testimonianze di scrittori che riproducono l'uso popolare (es. Petronio, Satyricon) o che scrivono testi privati (es. Cicerone, Epistolario) →
confronta Serianni, p. 33
•
•
Iscrizioni di carattere privato (es. scritture esposte di Pompei) → confronta Serianni, pp. 30-31
Testimonianze di grammatici (es. Appendix Probi)→ confronta Serianni, pp.31-32
ESEMPI DI LATINO VOLGARE, NEI QUALI ENTRANO IN GIOCO UNA O PIÚ VARIABILI SOCIOLINGUISTICHE
1) (testi privati) es. Cicerone, Att. 2,22:« DE RE PUBLICA NIHIL HABEO AD TE SCRIBERE» (59 d.C.)
2) (scrittori che riproducono l'uso popolare) es. Petronio, Satyricon: «UNUS DE NOBIS»; «UNUS SERVUS AGAMENNONIS» (I sec. d.C.)
3) (scritture esposte) es.
Pompei, distico elegiaco graffito
«QUISQUIS AMA VALIA, PERIA QUI NOSCI AMA[RE] / BIS [T]ANTI PERIA, QUISQUIS AMARE VOTA» (prima del 79 d.C.)
«QUISQUIS AMAT VALEAT, PEREAT QUI NESCIT AMARE / BIS TANTI PEREAT, QUISQUIS AMARE VETAT»
4) Esempi significativi di variabile diatopica:
a. es. Petronio, Satyricon:«EIUS FORMOSA UXOR»,«PRODUCTA EST PUELLA SATIS BELLA» (I sec. d.C.)
b. sostrato:
c. superstrato:
es. sostrato osco – umbro in Italia centro-meridionale per -MB- > -mm-; -ND- > -nn- ; OPERANDAM > ùpsannam
es. sostrato etrusco (?) per gorgia toscana : ['kasa] ma [la 'hasa], ['klasse] ma [la'hlasse]: SMENTITO
Longobardi: fara: Fara novarese (NO), Fara in Sabina (RI), Fara san Martino (CH)
*wald: Gualdo (MC), Gualdo Tadino (PG);
guancia, stinco, stamberga, schiena
Goti: hrotheigs: Rovigo
astio, melma, stecca.
5) Esempio significativo di variabile diacronica:
a. (testimonianze di grammatici) Appendix Probi :
SPECULUM non
SPECLUM
VETULUS non VECLUS
MASCULUS non MASCLUS
OCULUS
non OCLUS
AURIS
non ORICLA
<specchio>
<vecchio><maschio>
<occhio>
<orecchio>
-U-: vocale postonica
CL-: nesso consonantico
AU > O monottongazione
(III sec. d.C.)
Alcuni mutamenti in diacronia:
a.1 -M finale cade: -U(M) > -u > -o
-Epigrafe funeraria di Lucio Cornelio Scipione Barbato: OPTIMUM > optumo (259 a.C.)
-Metrica classica: lítora, múltu(m) illeJ ét terrís iactátus et álto (Virgilio, Aen. I.3)
a. 2 -NS- > -S- : CONSULE(M) abbreviazione in COS.
b. -T finale cade: AMA(T) > (egli) ama
c. -S finale 3 sviluppi:
(vocalizzazione)
(palatalizzazione della vocale precedente):
(assimilazione)
es. POST
-AS > -e; -ES > -i
es. TRES
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