Anno V – n. 10 - settembre/ottobre 2009
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CONFINDUSTRIA
STUDI E RICERCHE
Analisi statiche non lineari di edifici a pareti in c. a. prefabbricati
ZOOM
10
2009
Macchine per la prefabbricazione
AMBIENTE
La performance ambientale degli edifici: quadro sintetico sui
metodi di stima
RELAZIONI INDUSTRIALI
Il tema del lavoro oltre l'emergenza crisi
MARCATURA CE
Marcatura CE dei manufatti cementizi: l'importanza
dei moduli per dichiarazione ITT-ITC
MERCATO
Le ultime decisioni e le scelte strategiche del governo
per le infrastrutture
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4
Editoriale
L’Editoriale
del Presidente
“
100
per cominciare
S
“
e proviamo a teorizzare il ruolo di
un’Associazione industriale di categoria, coscienti di correre il rischio
di una eccessiva semplificazione, possiamo dire che essa deve occuparsi principalmente dei problemi e delle oppor tunità che si intravvedono oltre il breve e
medio periodo su cui, invece, sono tipicamente concentrate le imprese, specie
quelle di piccole e medie dimensioni.
In altri termini, mentre gli imprenditori
sono spesso costretti a pensare, per
mancanza di tempo e/o di risorse, alla
prosperità della propria azienda in un
orizzonte temporale limitato, l’Associazione deve focalizzarsi sul loro futuro
oltre tale termine.
Tralasciando il fatto che molto spesso le
Associazioni si occupano, invece, anche
di problemi decisamente contingenti che
sempre più spesso rappresentano gravi
minacce per il compar to, sono sempre
stato convinto che uno degli aspetti su
cui ASSOBETON debba concentrarsi,
nella logica sopra descritta, sia la promozione del compar to, oppor tunamente
tarata, ovviamente, per non entrare nelle specificità delle differenti produzioni
aziendali: da questo punto di vista, il
programma di questa Presidenza per i
prossimi due anni (vedi IMC n. 9) è molto chiaro.
Con questo spirito, ho dato immediatamente avvio ad un progetto di grande
respiro e di for te impatto comunicativo
capace di dare voce e visibilità a tutto il
nostro compar to rimasto, a mio avviso,
silente per troppi anni.
Mutuando esperienze già collaudate in
altri Paesi europei – ecco una dimostrazione, se ce ne fosse bisogno, dell’utilità
di frequentare la nostra Federazione europea BIBM – ASSOBETON lancia il 29
ottobre 2009, in occasione del SAIE di
Bologna, un’iniziativa editoriale dal titolo
“I 100 vantaggi dell’edilizia industrializzata in calcestruzzo”.
Credo sia la prima volta, almeno nella
nostra recente storia, che l’Associazione
abbia avviato una campagna di marketing mediante uno strumento chiaramente indirizzato sia agli addetti lavori,
responsabili delle scelte progettuali e
realizzative di manufatti ed edifici, sia al
grande pubblico, che costituisce la categoria degli utilizzatori finali, sempre più
attenta a scelte e ad acquisti meditati e
responsabili.
Ebbene, nel realizzare questo tascabile,
cer tamente di rapida e semplice consultazione, abbiamo provato a sviscerare nel
profondo, spero in modo efficace, molte
delle peculiarità della nostra tecnologia e
mi sono reso conto per primo che non
pochi dei pregi ivi descritti, anche quelli
più evidenti e scontati, assumono un
significato ed un impatto comunicativo
molto più for ti, nel contesto ar ticolato
che la nostra pubblicazione propone.
Ho ricavato l’ennesima conferma, cioè,
che le potenzialità del nostro compar to,
considerato “maturo”, sono realmente
10 - industrie manufatti cementizi
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numerose e spesso ancora tutte da
sfruttare.
Abbiamo realizzato uno strumento su
cui l’Associazione baserà, negli anni a
venire, una costante azione di comunicazione. Allo stesso tempo le nostre imprese potranno ser virsene per integrare
le loro azioni commerciali. Un mezzo,
quindi, adatto a diffondere la conoscenza
e la cultura dell’edilizia industrializzata in
calcestruzzo che, per le sue intrinseche
caratteristiche, potrà e dovrà, nella mente di tutti, associarsi automaticamente
all’eccellenza nel costruire.
n
(Renzo Arletti)
industrie manufatti cementizi - 10
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SOMMARIO n. 10/2009
ASSOBETON
Industrie Manufatti Cementizi
Bimestrale - n. 10/2009
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Via Giacomo Zanella, 36
20133 Milano
Tel. 02.70100168 – Fax 02.7490140
[email protected]
Direttore responsabile
Andrea Dari
Direttore editoriale
Maurizio Grandi
Segreteria editoriale
Alessandra Biloni
Segreteria di Redazione
Patrizia Ricci
Redazione
Stefania Alessandrini, Alessandra Biloni,
Andrea Dari, Marco Renzi, Patrizia Ricci,
Susanna Tontini
Strada Cardio, 4 – 47891 Galazzano – RSM
Tel. 0549.941003 – Fax 0549.909096
[email protected]
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Tel. 0549.909090 – Fax 0549.909096
4
L’editoriale del Presidente
8
Il Commento del Direttore
di Renzo Arletti
di Maurizio Grandi
12 Studi e ricerche
Analisi statiche non lineari di edifici a pareti in c. a. prefabbricati
di Beatrice Belletti, Antonello Gasperi, Elisa Poletti, Paolo Riva
28 Zoom
Macchine per la prefabbricazione
La sicurezza delle macchine per la produzione di manufatti in calcestruzzo
di Gaetano Lapi
36 ACAI, innovare per battere la crisi
di Isabella Doniselli
40 Macchine e soluzioni: sistema di classificazione automatica per impianti
di burattatura
di Giuseppe Ferigutti
44 Ambiente
La performance ambientale degli edifici: quadro sintetico sui metodi di stima
di Gian Luca Baldo, Emanuele Furno, Simona Taborelli
50
Relazioni industriali
di Alberto Truzzi
54
Il tema del lavoro oltre l’emergenza crisi
Marcatura CE
Comunicazione ICMQ - ASSOBETON
Marcatura CE e Certificazione dei manufatti cementizi: fare chiarezza
Editore
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56 Marcatura CE dei manufatti cementizi: l’importanza dei moduli
per dichiarazione ITT/ITC
di Igor Menicatti
Stampa
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Condizioni di abbonamento
Il prezzo di abbonamento per l’anno 2009
(5 numeri) è di  26.
Il prezzo di una copia è di  10,50.
Il prezzo di una copia arretrata è di  12,50.
Per informazioni: [email protected]
Autorizzazione
Segreteria di Stato Affari Interni Prot. n. 73/75/2008 del
15/01/2008.
Copia depositata presso il Tribunale
della Rep. di San Marino
Saie
Intervista a Marino Capelli
62 I 100 vantaggi dell’edilizia industrializzata in calcestruzzo
67
Annuario
Annuario dell’edilizia industrializzata in calcestruzzo ASSOBETON
edizione 2009
70
Mercato
82
Assobeton
Le ultime decisioni e le scelte strategiche del governo per le infrastrutture
88 Pubblicazioni ASSOBETON
92 Elenco Soci
Tutti i diritti riservati
È vietata la riproduzione, anche parziale, del materiale pubblicato senza autorizzazione dell’Editore. Le opinioni espresse negli articoli appartengono ai singoli autori, dei quali si rispetta la libertà di giudizio, lasciandoli responsabili dei loro scritti.
L’autore garantisce la paternità dei contenuti inviati all’editore manlevando quest’ultimo da ogni eventuale richiesta di risarcimento danni proveniente da terzi che dovessero rivendicare diritti su tali contenuti.
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8
Editoriale
Il Commento
del Direttore
“
Partiamo
dal LEED
B
“
ruxelles, 9 settembre 2009: la
Commissione Ambiente, Sicurezza
e Salute del BIBM, la nostra Federazione europea, si è riunita per monitorare, come avviene periodicamente, i
numerosi temi presenti nella fittissima
agenda della Commissione Europea e
del CEN.
È noto, infatti, che molto di ciò che interessa ASSOBETON e che diventerà
Direttiva, Regolamento o Norma in Italia, transita prima sui tavoli dei gruppi
di lavoro delle istituzioni comunitarie
che, come sempre, definiscono i criteri
ed i binari entro cui ogni Stato membro
deve rigorosamente operare: sarebbe
tragicamente troppo tardi scoprire domani che qualcosa non si adatta o, peggio, danneggia il nostro business.
La riunione di settembre, durata l’intera
giornata, ha affrontato, come detto, numerosi argomenti ma, come sempre più
spesso sta accadendo, gran par te della
seduta è stata dedicata al tema principe,
la sostenibilità delle costruzioni.
La nostra rivista tratta ormai da tempo questo argomento per la semplice
ragione che oggi si stanno definendo,
anche attraverso lotte senza esclusione
di colpi tra le varie categorie por tatrici
di interessi, le Norme per la misurazione della sostenibilità applicata ai nostri
materiali.
L’argomento è estremamente complesso per i numerosi parametri, già individuati, su cui basare il concetto di sostenibilità e per la necessità di trovare
un algoritmo “equo” che bilanci i pesi
dei vari contributi, passaggio fondamentale per premiare o penalizzare questo
o quel materiale, ovvero questa o quella
tecnologia costruttiva.
Per seguire questo ar ticolato processo
– che durerà a livello comunitario almeno altri tre anni, prima di giungere ad
una Norma definitiva - sono necessari
tempo ma anche competenze che possono oggi derivare solo dalla conoscenza dei sistemi di rating della sostenibilità
già esistenti ed affermati.
Non solo, abbiamo ragione di pensare
che le nostre imprese debbano cominciare a prepararsi sin da oggi per giungere a quell’appuntamento pronte ad
un nuovo tipo di competizione. In un
domani non lontano dovranno, infatti,
misurarsi con questo nuovo sistema di
valutazione ed il termine green procurement è stato già coniato allo scopo.
I parametri critici per ottenere un buon
punteggio su questo fronte avranno infatti un grande impatto sul modo di progettare, produrre e trattare le materie
prime, tutti aspetti che richiedono mutamenti nell’organizzazione aziendale e
tempo per essere implementati.
Questo ha spinto ASSOBETON a non
perdere tempo prezioso entrando, a
giugno del 2009, nel circuito del Green Building Council Italia, Associazione
volontaria di imprese ed enti che ha la
titolarità, assegnatagli dalla casa madre
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Commento.Direttore.10.indd 8
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Design e ricerca
per creare nuovi orizzonti
Nuove matrici elastiche
Trends
USA, del sistema di rating LEED, lo schema oggi più affermato nel mondo.
Il gruppo di lavoro congiunto che si è
recentemente formato, produrrà, nel
giro di qualche mese, le Linee Guida per
l’applicazione del Sistema LEED all’edilizia industrializzata in calcestruzzo. Un
lavoro che ser virà a diffondere i principi
della sostenibilità, inclusi quelli europei
in costruzione, e che ci permetterà di
“scoprire” sia i nostri punti di forza sia
quelli di debolezza.
Un modo pragmatico ed efficace per far
entrare nel vivo del tema le nostre imprese e prepararci ad una battaglia sul
mercato che nessuno, credo, ha intenzione di perdere.
n
(Maurizio Grandi)
Siamo presenti al
SAIE 2009
Bologna 28/31 Ottobre
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Gli autori su questo numero
Beatrice Belletti
Dipartimento di Ingegneria Civile,
dell’Ambiente, del Territorio e Architettura
Università degli Studi di Parma
[email protected]
Marino Capelli
Responsabile Fiere Area
Costruzioni-Industria
BolognaFiere spa
Isabella Doniselli
ACAI - Associazione fra i Costruttori
in Acciaio Italiani
[email protected]
www.acaiacs.it
R
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S
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P
P
Antonello Gasperi
Libero Professionista in Modena
Elisa Poletti
Ingegnere in Parma
Gaetano Lapi
Studio Lapi srl – Milano
[email protected]
www.sicurezzaesalute.it
Foto: Gabriele Basilico. Progetto ©Stand by me - Bologna 2008
Gian Luca Baldo
Life Cycle Engineering – Torino
[email protected]
Igor Menicatti
ICMQ Spa
www.icmq.it
Paolo Riva
Dipartimento di Progettazione e Tecnologie
Università degli Studi di Bergamo
[email protected]
Giuseppe Ferigutti
Technoin/KVM International A/S (DK)
[email protected]
Simona Taborelli
Life Cycle Engineering – Torino
Emanuele Furno
Life Cycle Engineering – Torino
Alberto Truzzi
Vicepresidente ASSOBETON
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r i c e rc h e
Dagli atti del XIII Convegno ANIDIS, Bologna 28 giugno - 2 luglio 2009
Analisi statiche
non lineari di edifici
a pareti in c. a.
prefabbricati
di Beatrice Belletti, Antonello Gasperi, Elisa Poletti, Paolo Riva
Nella memoria si studia il comportamento di edifici prefabbricati
la cui struttura, realizzata in calcestruzzo armato, comprende
telai, costituiti da travi e pilastri, e pareti alle quali è affidata
la resistenza alle azioni sismiche relative all’intero edificio. La
palazzina prefabbricata, già proposta come caso di studio in un
precedente lavoro (Belletti et al. 2009), viene in questo articolo
analizzata considerando gli effetti delle eccentricità accidentali
e del comportamento torsionale della struttura. La verifica è stata
condotta con il metodo N2 esteso a edifici 3D proposto da Fajfar
nel 2007. Le analisi non lineari ad elementi finiti sono state eseguite
con l’ausilio di un codice di calcolo che ha messo in conto sia
le non linearità geometriche sia le non linearità meccaniche dei
materiali impiegati (Belletti, et al. 2001).
1. INTRODUZIONE
Nella memoria è stato preso in esame
un edificio prefabbricato di 6 piani con
dimensioni in pianta pari a 23.5 m X
12.5 m, dotato di un vano scala e di
un vano per due ascensori posti in
posizione simmetrica rispetto ad uno
dei due assi (Figura 1). Le strutture in
elevazione, tutte prefabbricate, sono
costituite da pilastri, travi e pareti in
c.a. e da solai, anch’essi prefabbricati,
con successivo getto di completamento in opera.
Recentemente gli autori hanno valu-
tato, tramite analisi non lineari ad elementi finiti, le risposte della struttura
in esame, ottenute con diverse modellazioni delle pareti (Belletti et al. 2009).
In par ticolare, nel precedente studio
sono stati analizzati quattro modelli: 1)
“modello con pareti scollegate”, in cui
le pareti di geometria non rettangolare
(ad es. ad “L”) sono divise in porzioni
rettangolari in modo tale che la connessione fra le porzioni rettangolari
suddette sia realizzata soltanto a livello di impalcato e relativamente ai gradi
di liber tà traslazionali in direzione x e
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y, nel piano dell’impalcato; 2) “modello
con pareti con collegamento discontinuo”, in cui le pareti di geometria non
rettangolare sono divise in porzioni
rettangolari connesse soltanto a livello
di impalcato e relativamente ai gradi
di liber tà traslazionali in direzione x, y
e z; 3) “modello con pareti con collegamento continuo”, in cui le pareti di
geometria non rettangolare sono divise in porzioni rettangolari connesse
su tutta l’altezza delle pareti stesse e
relativamente ai gradi di liber tà traslazionali in direzione x, y e z (sono dunque permesse al di fuori dell’impalcato
le rotazioni relative); 4) “modello con
pareti continue”, in cui le pareti di geometria non rettangolare sono trattate
con la loro effettiva geometria (tenendo conto della perfetta continuità fra
le par ti delle pareti). Le conclusioni
che si possono trarre dal precedente
studio, condotto sulla stessa palazzina, sono brevemente sintetizzate nel
seguito. Innanzitutto si osserva che le
risposte della struttura ottenute con
i modelli 2), 3) e 4) sono simili, poiché tutti questi modelli consentono
il trasferimento delle azioni assiali fra
le varie porzioni di parete. Il trasferimento delle azioni assiali risulta infatti
l’effetto fondamentale che distingue
il compor tamento di una struttura
modellata con pareti scollegate o con
pareti collegate.
Inoltre il “modello con pareti scollegate”, più deformabile rispetto alla struttura reale, è caratterizzato da periodi
naturali maggiori, associati ad accelerazioni spettrali inferiori (si ricorda
che per edifici prefabbricati a più piani
i periodi naturali risultano in genere
superiori a TC).
Ne consegue che un pre-dimensionamento di una struttura a pareti di geometria non rettangolare (ad es. ad “L”),
in cui le pareti sono modellate come
porzioni rettangolari connesse soltanto a livello di impalcato e relativamente
ai gradi di liber tà traslazionali nel piano
e
r i c e rch e
13
dell’impalcato (chiamato in questo
studio “modello a pareti scollegate”)
conduce al dimensionamento di una
struttura avente un compor tamento a
volte molto differente da quello reale.
In conclusione le verifiche, sia allo stato
limite di danno che allo stato limite di
salvaguardia della vita, ottenute con un
“modello a pareti scollegate”, possono
risultare poco attendibili nei riguardi
della sicurezza della struttura reale.
Per rendere più semplici le letture dei
risultati, nel precedente studio (Belletti
et al., 2009) non era stata considerata
l’eccentricità accidentale fra centro di
massa e centro di rigidezza (in aggiunta all’eccentricità effettiva).
In questo ar ticolo le analisi sulla palazzina in esame sono state arricchite
considerando, come previsto dalle
normative vigenti, le eccentricità accidentali ed il compor tamento torsionale dell’edificio.
Si presentano i risultati ottenuti con
le due schematizzazioni limite, ovvero
con il “modello con pareti scollegate”
e con il “modello con pareti continue”.
Nonostante si sia osser vato che il
“modello a pareti scollegate” non permetta di cogliere il reale compor tamento di questa struttura, esso è stato
considerato per evidenziare le approssimazioni a cui si perviene qualora sia
adottato nella pratica progettuale.
Nella memoria si è dapprima dimensionata la palazzina prefabbricata di
Figura 1 per mezzo di modelli elastici
lineari, nell’ipotesi sia di pareti scollegate che di pareti continue.
Successivamente è stata valutata, tramite analisi non lineari ad elementi
finiti, la risposta della struttura, soggetta ai carichi gravitazionali ed a
forze statiche equivalenti all’azione del
sisma, applicate a livello di impalcato
e monotonamente crescenti. Il compor tamento evolutivo della struttura,
soggetta a questo sistema di forze non
proporzionali, è stato studiato in termini di deformazioni, quadri fessurativi
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r i c e rc h e
e spostamenti fino al collasso, che è
stato individuato in corrispondenza
del raggiungimento delle deformazioni
limite assunte per i materiali (acciaio e
calcestruzzo).
I risultati delle analisi statiche non
lineari vengono presentati seguendo la
procedura numerica proposta da Fajfar (Fajfar, 2007), denominata metodo
N2 modificato, in termini di confronto
fra spettro di domanda in formato
ADRS e capacità della struttura. Tale
metodo è applicabile a strutture asimmetriche, tenendo conto di un opportuno coefficiente di correzione dovuto
alla torsione. I pilastri, secondo quanto è previsto nella normativa italiana
(NTC, 2008) al capitolo 7.2.3, sono
da considerarsi, per questa tipologia
strutturale, “elementi secondari” dal
punto di vista della risposta dell’edificio alle azioni sismiche. La verifica dei
pilastri deve essere condotta a par te,
come richiesto dalla suddetta normativa, verificando che tali elementi siano
dotati della duttilità necessaria per
“seguire” gli spostamenti delle pareti
che si deformano sotto l’effetto delle
azioni sismiche, mantenendo la loro
capacità por tante nei confronti dei
carichi ver ticali. Per la verifica dei pilastri, che non viene ripor tata in questo
ar ticolo, si rimanda al lavoro precedente (Belletti et al. 2009).
2. PRINCIPI
DI PROGETTAZIONE
Nella progettazione dell’edificio a pareti
sismo-resistenti (Figura 1), come definito al punto 7.4.3.1 delle NTC 2008,
si assume che le azioni dovute al sisma
vengano interamente assorbite dalle
pareti che sono progettate secondo
il Capitolo 7 delle NTC e secondo le
prescrizioni contenute nell’Eurocodice
8. Il telaio diventa pertanto una struttura
secondaria (dal punto di vista sismico)
progettata secondo il Capitolo 4 delle
NTC e secondo le prescrizioni contenute nell’Eurocodice 2. I solai possono
essere considerati come diaframmi rigidi nel piano grazie alla presenza di una
soletta armata con spessore pari a 6 cm,
gettata in opera sugli elementi prefabbricati di solaio. In Figura 1, sono riportate la pianta del solaio tipo dell’edificio
analizzato e uno schema sintetico delle
armature di travi, pilastri e pareti. La
struttura inoltre non è da considerarsi
deformabile torsionalmente essendo il
Figura 1 – Pianta dell’edificio (dimensioni in cm), sezioni amplificate per un fattore di scala pari a 2.
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rapporto r/ls>0.8. Le strutture principali (pareti) e le strutture secondarie
(travi e pilastri) sono state realizzate
con calcestruzzo di classe C50/60 ed
acciaio B450C, rispettivamente.
Un elenco sintetico dei carichi di progetto, applicati agli impalcati ed alle
scale, è ripor tato in Tabella 1.
Come rivestimento esterno si sono
utilizzati pannelli orizzontali, collegati
ai pilastri, aventi peso complessivo pari
a 4 kN/m2.
Per la determinazione dell’azione sismica si considera un suolo di categoria C
e la categoria topografica T2. I valori
di a g=0.202g, F 0=2.39 e T C*=0.284s,
relativi ad una zona sismica prossima
all’Abetone, completano i dati necessari per la definizione dello spettro di
risposta elastico relativo alla verifica
allo stato limite di salvaguardia della
vita (SLV), con tempo di ritorno pari
a 475 anni.
Tabella 1 – Analisi dei carichi.
assumendo un modulo elastico dimezzato. A seconda del modello utilizzato,
cambia il periodo proprio della struttura cui consegue un valore di accelerazione spettrale diverso per lo stato
limite in esame.
Tabella 2 – Periodi propri al variare della modellazione.
In Tabella 3 sono ripor tati i dati necessari per il calcolo delle forze statiche
equivalenti utilizzate per la progettazione. Si ricorda che le forze orizzontali Fi, applicate ai vari piani in corrispondenza del baricentro delle masse,
sono state calcolate, in fase progettuale, applicando la distribuzione di
forze proposte dalle NTC, al paragrafo
7.3.3.2, Eq. (1):
(1)
Per la progettazione è stato adottato un fattore di struttura q=q0.KR=4.
a u /a 1 . 1=4 . 1 . 1=4 calcolato nel caso
di pareti non accoppiate. Essendo la
struttura regolare in altezza KR=1.
Si è eseguita una analisi modale della
struttura, modellata secondo quanto
illustrato nel paragrafo 2.1, utilizzando il software ad elementi finiti
AB AQUS. I per iodi natur ali della
struttura sono stati calcolati per il
“modello a pareti continue” che
maggior mente si avvicina al reale
compor tamento strutturale.
Un’ulteriore analisi modale è stata
condotta sul “modello a pareti scollegate” per ricavare i periodi naturali
derivanti da questa schematizzazione . In Tabella 2 vengono ripor tati i
valori del periodo per i diversi modelli
(1)
Essendo il taglio alla base par i a
F h =S d (T 1 ) . W . l e l il coefficiente di
distribuzione.
Tabella 3 – Dati per il calcolo delle azioni
statiche equivalenti.
Le azioni statiche sulle pareti sono
state ottenute combinando gli effetti
del sisma nelle due direzioni, considerati separatamente, secondo quanto
ripor tato al punto 7.3.5 delle NTC.
Inoltre per tenere conto di eventuali
incer tezze nella localizzazione delle
masse, al centro di massa è stata attribuita un’eccentricità accidentale pari al
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5% della dimensione dell’edificio perpendicolare alla direzione del sisma
considerata (si legga il punto 7.2.6
delle NTC). Le pareti sono state progettate con il criterio della gerarchia
delle resistenze e le verifiche di resistenza e duttilità sono state eseguite
nel rispetto delle NTC.
Le verifiche condotte per il “modello
con pareti continue” tengono conto
dello stato di presso-flessione deviata
che agisce sulle pareti. In Figura 2 si
ripor ta a titolo esemplificativo il dominio N-Mx-My della parete a L formata
dalle pareti 3 e 9 di Figura 1 ed i valori
delle azioni ricavate per una determinata combinazione sismica.
e
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17
in assenza di azione sismica. Le pareti
sono state modellate con elementi
finiti shell multi-strato “S4”. Travi e pilastri sono stati modellati con elementi
beam “B32” a 3 nodi e due punti di
integrazione con compor tamento alla
Timoshenko. Per realizzare l’appoggio
delle travi alle mensole dei pilastri
(Figura 3) sono stati usati elementi di
collegamento tramite elementi beam
“B31” a 2 nodi. Lo stesso tipo di elementi di collegamento è stato adottato per realizzare il collegamento fra
solaio e travi, avendo rispettivamente
le travi di bordo e di spina una sezione
a L e a T rovescio, Figura 3.
Figura 3 – Dettaglio dell’appoggio dei tegoli
alle travi (a) di bordo e (b) di spina.
Figura 2 – Dominio Mx-My per la parete a L
formata dalle pareti 3 e 9.
Si è inoltre deciso di trascurare l’eccentricità in altezza di questi collegamenti poiché l’appoggio del tegolo
In generale la combinazione sismica
più gravosa, con sisma principale in
direzione x, causa la “rottura” della
parete 11.
2.1 Modellazione
per la progettazione
Una prima modellazione elastica-lineare della struttura è stata eseguita al
fine di ottenere le forme modali ed i
relativi periodi naturali, sopra ripor tati,
inseriti nello spettro di progetto per
ricavare le forze da adottare nell’analisi
statica equivalente. Il modello elastico
lineare è stato inoltre utilizzato per
il dimensionamento di pilastri e travi
Figura 4 – a) Individuazione degli assi di travi,
pilastri e elementi di collegamento, modellazione; b) dell’appoggio tegoli – trave; c) trave – pilastro; d) particolare appoggio tegoli – trave.
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si trova ad una quota praticamente
identica rispetto a quella relativa all’asse della trave, così come indicato in
Figura 4(d).
Le masse sono state introdotte come
masse concentrate in corrispondenza
degli appoggi tegolo – trave e trave
– pilastro (Figura 5), tramite elementi
“MASS” associati ai tre gradi di liber tà
traslazionali del nodo. In Figura 5 sono
rappresentati i collegamenti solaiotrave e trave-pilastro per la trave di
spina raffigurata in Figura 3(b). In Figura 5 sono ripor tate inoltre le posizioni
delle masse dovute ai carichi gravanti
sul solaio, ai tamponamenti (se presenti), ai pesi propri di travi e pilastri.
l’asse della trave alla mensola del pilastro può ruotare liberamente poiché
la trave prefabbricata è schematizzabile come semplicemente appoggiata
al pilastro.
Figura 5 – Particolare della modellazione ad
elementi finiti: appoggio trave – pilastro.
Figura 6 – Mesh adottata per la struttura.
Il peso proprio delle pareti è stato
assegnato tramite il comando “DENSITY” come proprietà del materiale.
L’impalcato rigido è stato modellato
unendo tutti i nodi delle pareti e dei
pilastri ad altezza asse soletta con il
vincolo “COUPLING KINEMATIC”.
Con tali nodi si è creata una superficie per ogni piano e la si è vincolata a
seguire un nodo master (il baricentro
delle masse) per i gradi di liber tà traslazionali in direzione x e y e per la
rotazione torsionale.
I collegamenti trave - pilastro e tegoli - trave sono stati resi rigidi tramite
il vincolo “MPC” di tipo “BEAM”, che
crea una trave rigida tra due nodi per
vincolare gli spostamenti e le rotazioni
del primo nodo (il nodo slave) agli
spostamenti e alle rotazioni del secondo (il nodo master).
L’elemento beam che invece collega
Per fare ciò si è usato un “MPC” di tipo
“LINK”, che crea un collegamento rigido tra due nodi, mantenendo costante
la distanza tra i due, e un “MPC” di
tipo “REVOLUTE”, che permette la
rotazione relativa tra due nodi attorno
a un asse oppor tunamente definito. In
Figura 6 si mostra la mesh della struttura.
3. ANALISI PUSHOVER
DELLA STRUTTURA
La risposta dell’edificio prefabbricato
oggetto di studio sottoposto ad azioni
sismiche è stato approfondito tramite
analisi non lineari ad elementi finiti,
condotte con il codice di calcolo ABAQUS. Le pareti sismo-resistenti sono
state modellate con elementi finiti
shell multi-strato. Per il calcolo della
matrice costitutiva, in corrispondenza
dei punti di integrazione delle pareti, si
adotta il legame PARC implementato
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S t u d i
nella subroutine UMAT.for (Belletti et
al. 2001).
Si tratta di un modello a fessurazione
fissa che considera gli effetti dovuti ai
principali fenomeni che caratterizzano
il compor tamento non lineare del
calcestruzzo armato sia in fase non
fessurata che in fase fessurata.
Il legame del calcestruzzo confinato adottato nel precedente studio
(Belletti et al. 2009), che prevedeva un ramo di softening, è stato in
questo lavoro modificato assumendo
una relazione elastica-perfettamente
plastica al fine di migliorare la convergenza numerica. In Figura 7 si mostra il
legame elasto-plastico assunto avente
la resistenza massima pari all’85% di
quella corrispondente al legame proposto da Kent e Park (Kent and Park,
1971) per il calcestruzzo confinato. La
deformazione ultima del calcestruzzo,
che dipende dalla staffatura presente,
è stata ricavata assumendo un criterio
di uguale energia per i due legami
analizzati, ovvero uguagliando le aree
sottese dalle due curve.
Inoltre è stato adottato un legame
costitutivo elasto-plastico incrudente
per l’acciaio B450C con deformazione
ultima pari a 6.75%.
e
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Le analisi non lineari ad elementi finiti
descrivono in modo soddisfacente
il compor tamento delle pareti e le
rotture sia a presso – flessione che a
taglio (Belletti e Riva, 2008; Belletti et
al., 2009).
3.1 Modellazione per le analisi
pushover
Per eseguire le analisi pushover i pilastri ad ogni piano sono stati modellati
con uno schema pendolare, svincolando le rotazioni alle estremità attorno
agli assi principali delle sezioni trasversali (assi x e y). Si sottolinea che questo schema vincolare è assai diverso
dalla realtà; tuttavia l’adozione di tale
schema costituisce un ar tificio utile ai
fini del calcolo.
I nodi alla base delle pareti hanno due
traslazioni (lungo l’asse 1 e 2) ed una
rotazione (lungo l’asse 2) impedite,
Figura 8.
Figura 8 – Condizioni vincolari alla base delle
pareti.
Figura 7 – Legami costitutivi adottati per il
calcestruzzo e per l’acciaio.
La procedura numerica proposta permette dunque di tenere conto sia
della non linearità meccanica sia della
non linearità geometrica.
I nodi sono liberi di traslare lungo la
normale all’elemento (asse 3, Figura
8), è stato infatti osservato che, poiché
gli elementi finiti shell adottati hanno
un compor tamento elastico lineare
lungo lo spessore, l’imposizione del
vincolo alla traslazione lungo la normale modifica significativamente la
ridistribuzione interna delle azioni in
fase non lineare.
Nel “modello con pareti scollegate”
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solo i nodi a livello asse impalcato sono
vincolati dalle condizioni di impalcato
rigido (restano liberi gli spostamenti
relativi lungo z). Il “modello con pareti
continue” prevede invece che le pareti
a forma di “L” e a “C” siano modellate
come un corpo unico.
Essendo l’edificio prefabbricato esaminato una struttura nuova da realizzare, si è deciso prudenzialmente di
assumere nelle analisi pushover i valori
caratteristici delle resistenze dei materiali, poiché i valori delle resistenze
medie dei materiali non sono ovviamente note.
3.2 Risultati delle analisi
pushover
Le analisi pushover sono state condotte in controllo di carico, applicando ai
baricentri delle masse dei vari piani le
due distribuzioni di forze previste dalle
NTC al punto 7.3.4.1; una prima distribuzione funzione del modo di vibrare
principale traslatorio ed una seconda
derivata da una distribuzione uniforme
di accelerazioni lungo l’altezza della
costruzione.
Nel precedente lavoro condotto sulla
stessa palazzina (Belletti et al., 2009) si
è osservato che la prima distribuzione
risulta essere la più gravosa, per tanto
nel seguito non vengono ripor tati i
risultati delle analisi relative alla seconda distribuzione.
La distribuzione dei carichi applicati ad
ogni impalcato è stata calcolata con la
seguente formula:
(2)
essendo
la matrice diagonale delle
masse,
la forma modale principale
associata al periodo naturale Tn e p il
moltiplicatore dei carichi che par te da
zero ed aumenta monotonamente
fino a rottura. In Tabella 4 si ripor tano
le forme modali assunte per il calcolo
della distribuzione delle forze statiche
equivalenti da associare alle masse
d’impalcato elencate in Tabella 3.
Tabella 4 – Forme modali assunte per il calcolo delle forze laterali nelle analisi pushover.
I risultati delle analisi vengono rappresentati con cur ve taglio alla base
– spostamento del punto di controllo;
si precisa che il punto di controllo è
stato assunto in corrispondenza del
baricentro delle masse dell’impalcato
di coper tura.
Figura 9 – Eccentricità accidentale: con tratteggio solido è indicata la posizione del baricentro delle masse considerata nelle analisi.
In Figura 9 sono mostrate le posizioni
del baricentro delle masse in funzione
dell’eccentricità accidentale assunta
pari a ex = +1.175 m ed ey = - 0.625
m in direzione x ed y, rispettivamente;
con il tratteggio solido è indicata la
posizione del baricentro delle masse
assunta per le verifiche ripor tate nel
seguito.
In Figura 10 si confrontano le cur ve
taglio alla base – spostamento del
punto di controllo ottenute nell’ipotesi
sia di considerare sia di trascurare l’eccentricità accidentale. Grazie alla rego10 - industrie manufatti cementizi
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larità in pianta ed in elevazione della
struttura analizzata, gli effetti dell’eccentricità accidentale sono, in questo
caso, modesti. I risultati ottenuti nel
precedente lavoro sulla stessa palazzina
(Belletti et al., 2009), senza considerare
l’eccentricità accidentale e le osservazioni che ne conseguono, riassunte al
paragrafo 1, conservano dunque, alla
luce dei nuovi risultati, una loro valenza
e generalità. Si precisa comunque che
nel seguito di questo lavoro si riportano i risultati ottenuti considerando, fra
le varie combinazioni sismiche, l’eccentricità accidentale così come indicato in
Figura 9 sia per sisma in direzione +x
che per sisma in direzione +y.
e
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21
Figura 11 – Sisma in direzione +y: deformazioni a rottura del calcestruzzo per il “modello
con pareti continue”.
li, fornisce risultati significativamente diversi rispetto a quelli ottenuti
con il “modello con pareti continue”,
senz’altro più aderente alla realtà.
La rottura, nel caso di “modello con
pareti continue”, risulta fragile poiché,
come evidenziato in Figura 11, si verifica per bassi valori di spostamento a
causa del raggiungimento della deformazione ultima del calcestruzzo, in
corrispondenza del vano ascensore
avente elevata rigidezza. Nel caso di
“modello con pareti scollegate”, la
rottura è più duttile, poiché più pareti
raggiungono le massime deformazioni
assunte per il calcestruzzo, in corrispondenza di livelli di spostamento
maggiori, Figura 12.
Figura 10 – Sisma in direzione +y: confronto
tra le curve taglio alla base – spostamento del
punto di controllo nell’ipotesi di considerare o
trascurare l’eccentricità accidentale.
Si osserva in Figura 10 che il “modello
con pareti scollegate” presenta una
rigidezza e resistenza significativamente inferiori rispetto alla struttura reale,
meglio rappresentata con il “modello
con pareti continue”.
È evidente, infatti, che un “modello a
pareti scollegate”, non coinvolgendo
nella resistenza le pareti or togona-
Figura 12 – Sisma in direzione +y: deformazioni a rottura del calcestruzzo per il “modello
con pareti scollegate”.
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In Figura 13 si riporta un confronto fra
le curve taglio alla base – spostamento del punto di controllo, per sisma in
direzione +x e “modello con pareti
continue”, ottenute considerando tutti
i contributi resistenti contemplati nel
modello PARC, così come descritto in
(Belletti et al. 2001), oppure trascurando alcuni contributi quali il tension stiffening e la dowel action per le armature,
ed il tension softening e l’ingranamento
degli inerti per il calcestruzzo fessurato.
Si osserva che l’effetto dei contributi
resistenti prima elencati permette di
meglio descrivere il compor tamento
delle pareti soprattutto in fase fessurata. La rottura avviene per raggiungimento della deformazione ultima
delle barre longitudinali pari al 6,75%;
in Figura 14 sono ripor tati i valori
delle deformazioni nelle armature per
il “modello a pareti continue” e sisma
in direzione +x.
Figura 13 – Sisma in direzione +x: confronto
tra le curve taglio alla base – spostamento
del punto di controllo per il “modello a pareti
continue”.
Figura 15 – Sisma in direzione +y: curva taglio
alla base – spostamento del punto di controllo
per il “modello con pareti scollegate” considerando o meno la non linearità geometrica.
Figura 14 – Sisma in direzione +x: valori delle
deformazioni delle barre verticali a rottura per
il “modello con pareti continue”.
In Figura 15 si mostrano le curve taglio
alla base – spostamento del punto di
controllo per il “modello con pareti
scollegate” nel caso si considerino o
meno gli effetti del secondo ordine.
Si evince che gli effetti della non linearità geometrica sono significativi
soprattutto per elevate deformazioni
della struttura in corrispondenza di
stati avanzati di fessurazione e danneggiamento del materiale. I profili
di spostamento nel caso di sisma in
direzione +y sono illustrati in Figura
16 in corrispondenza del taglio alla
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base relativo allo stato limite di danno.
Si osserva come lo spostamento d’interpiano calcolato con il “modello con
pareti scollegate” sia notevolmente
superiore rispetto al caso del “modello con pareti continue”.
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Figura 16 – Sisma in direzione +y: profili di
spostamento di interpiano (SLD).
Per il modello con pareti scollegate si
valutano gli effetti della non linearità
geometrica ripor tando il profilo di
spostamento ottenuto senza considerare gli effetti del secondo ordine.
CERTIFICAZIONE
DEL PERSONALE
3.3 Verifiche con il metodo N2
In questo paragrafo, si eseguono le
verifiche con il metodo N2 esteso alle
CERTIFICAZIONE
DI PRODOTTO
SISTEMA
EDIFICIO
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graphic imprimatur
Figura 17 – Sisma in direzione +y: curva di
prestazione del MDF e curva di capacità del
SDF per modello con pareti continue.
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strutture 3D proposto da Fajfar (Fajfar,
2007). Nelle analisi pushover è stata
considerata l’eccentricità accidentale
fra centro di massa e centro di rigidezza (in aggiunta all’eccentricità effettiva)
così come illustrato in Figura 9 assumendo un valore pari a ex = +1.175
m ed ey = - 0.625 m in direzione x ed
y, rispettivamente.
Le curve taglio alla base – spostamento del punto di controllo ottenute
dalle analisi non lineari ad elementi
finiti e relative al cosiddetto sistema a
più gradi di liber tà (multi degrees of
freedom - MDF) sono state trasformate in curve relative ad un sistema
equivalente ad un solo grado di liber tà
(single degree of freedom – SDF) per
poter essere inserite nello spettro in
formato ADRS e per poter eseguire
le verifiche in accordo con il metodo
N2. La trasformazione della curva di
prestazione in cur va di capacità del
sistema SDOF è illustrata, in Figura
17 nel caso di sisma in direzione +y
per il “modello a pareti continue” che
ha manifestato la rottura più fragile in
corrispondenza del vano ascensore.
Il coefficiente di par tecipazione del
primo modo di vibrare è stata calcolato con Eq. (3):
(3)
(4)
essendo
e
K * =F * /D *y =11107.5kN/m. Per ottenere lo spettro di domanda ADRS
inelastico si applicano le seguenti
espressioni (5):
(5)
(5)
dove μΔ è il fattore di duttilità e Rμ è
il fattore di riduzione delle forze. Per
ottenere la domanda di duttilità si è
dapprima calcolato il fattore di riduzione in corrispondenza di T* con Eq. (6):
(6)
(6)
Essendo 2.05s=T* >TC=0.45, la domanda di duttilità è pari a μΔ = Rm=1.18.
Con tale valore è possibile andare a
ricavare lo spettro ADRS inelastico,
Eq. (7).
(7)
(3)
Detta F bu la resistenza massima del
sistema strutturale reale e Fu* la resistenza massima del sistema equivalente, il tratto elastico si individua imponendone il passaggio per il punto 0.6
Fu*, di capacità del sistema equivalente;
la forza di plasticizzazione Fy* si ottiene
imponendo l’uguaglianza delle aree
sottese dalla cur va bilineare e dalla
curva di capacità per lo spostamento
massimo Du*.
Nota la curva caratteristica del sistema
SDOF, Figura 18, è possibile calcolare
il periodo proprio elastico equivalente
con Eq. (4):
Figura 18 – Sisma in direzione +y: confronti
fra la domanda ADRS e la curva di capacità
SDOF per il “modello con pareti continue”.
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S t u d i
Dall’inter sezione della bilater a di
risposta della struttura con lo spettro
ADRS si ottiene il punto di prestazione dell’edificio.
Essendo T* > TC, la domanda in sposta*
mento per il sistema anelastico, Dmax
,è
assunta pari a quella del sistema elasti*
co De,max
= 187.3 mm di pari periodo.
La domanda di spostamento risulta
inferiore alla capacità di spostamento
della struttura sebbene si registri nel
“modello con pareti continue” una
rottura localizzata in corrispondenza
del solo vano ascensore.
Figura 19 – Sisma in direzione +y: confronti
fra la domanda ADRS e la curva di capacità
SDOF per il “modello con pareti scollegate”.
In Figura 19 si ripor ta la verifica per
sisma in direzione +y del “modello
con pareti scollegate” caratterizzato
da una rottura più duttile, rispetto al
“modello con pareti continue”, come
descritto al paragrafo 3.2. Si osser vi
che la verifica condotta con il “modello con pareti scollegate” non risulta a
favore di sicurezza poiché tale modello presenta spostamenti, e dunque
duttilità, maggiori rispetto alla struttura reale. Una volta stimato il punto
di prestazione, gli effetti torsionali si
determinano effettuando un’analisi
modale con spettro elastico (corrispondente al periodo di ritorno relativo allo stato limite in esame) nelle due
direzioni x e y i cui risultati vengono
e
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25
combinati con la formula SRSS. Per
ogni direzione sono stati considerati
tutti i modi con massa par tecipante
superiore al 5% la cui massa par tecipante totale sia superiore all’85%.
Gli effetti di tali modi di vibrare sono
stati combinati con la formula CQC. Il
punto di prestazione individuato per
il SDOF, viene trasformato in spostamento del corrispondente MDOF ed
ulteriormente amplificato per tenere
conto degli effetti torsionali. Per ogni
parete, dunque, lo spostamento del
punto di controllo è stato amplificato
di un valore pari al rappor to tra lo
spostamento normalizzato ottenuto
dall’analisi modale e quello ottenuto
con l’analisi pushover.
Figura 20 – Verifica della parete 6b-7a considerando gli effetti torsionali.
Lo spostamento normalizzato è il rappor to fra lo spostamento in sommità
della parete (dipendente dalla sua
posizione in pianta) e lo spostamento
del punto di controllo.
Si precisa che in questo studio sono
stati aumentati gli spostamenti solo
sul lato rigido/for te in corrispondenza di coefficienti correttivi maggiori
di uno.
A titolo esemplificativo si ripor ta in
Figura 20 il grafico taglio alla base –
spostamento in sommità per la parete
ad “L” 6b-7a per sisma in direzione
+x nel caso di modello con pareti
continue.
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4. CONCLUSIONI
Nel presente lavoro si è analizzata
la risposta non lineare di un edificio
prefabbricato in c.a. sismo-resistente a
pareti soggetto ad azioni sismiche.
Tale tipologia strutturale risulta par ticolarmente interessante poiché i pilastri e le travi sono da considerarsi, per
questa tipologia strutturale, “elementi
secondari” dal punto di vista della
risposta dell’edificio alle azioni sismiche. Per tale ragione si sottolinea che
uno schema resistente che comprende
telai e pareti por ta in generale vantaggi tecnici ed anche economici rispetto
alla soluzione con solo pilastri le cui
sezioni resistenti sono caratterizzate
da grandi dimensioni.
Inoltre il sistema sismo-resistente a
pareti consente di ridurre gli spostamenti di interpiano rispetto ad un
edificio prefabbricato a telaio con conseguenti benefici per i collegamenti
fra le varie par ti della struttura (per
esempio fra i pannelli di tamponamento ed i pilastri).
In questo ar ticolo si sottolinea che
essendo questo sistema sismo-resistente caratterizzato da pareti in genere molto rigide risulta di fondamentale impor tanza un’attenta modellazione della struttura che rispecchi il
più possibile il compor tamento reale
dell’edificio.
Drastiche semplificazioni in fase di predimensionamento (si veda il confronto
fra i risultati ottenuti con il “modello
a pareti scollegate” ed il “modello a
pareti continue”) possono condurre
ad accelerazioni spettrali e dunque
forze statiche equivalenti molto differenti rispetto all’effettiva azione del
sisma sulla struttura ed a modalità di
rottura e conseguenti livelli di duttilità
che possono condurre a verifiche a
sfavore di sicurezza.
n
Bibliografia
Belletti, B., Cerioni, R., Iori, I., 2001. A Physical Approach for Reinforced Concrete
(PARC) membrane elements, Journal of Structural Engineering, ASCE, 127(12), pp.
1412-1426.
Belletti, B., Riva, P., 2008. Alcune applicazioni del modello “PARC” all’analisi statica non
lineare di edifici a pareti in calcestruzzo armato soggetti ad azioni sismiche, Atti
del 17° Congresso CTE, 5-8 Novembre, pp. 39-48.
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Macchine per la
prefabbricazione
La sicurezza delle macchine
per la produzione di manufatti
in calcestruzzo
di Gaetano Lapi
1. OBBLIGHI E RESPONSABILITÀ
La produzione dei manufatti in calcestruzzo (elementi prefabbricati in c.a. e
c.a.p., solai, lastre, blocchi, tubi, cordoli,
ecc.) presenta diversi rischi legati all’impiego delle macchine, degli impianti e
delle attrezzature di lavoro. L’adozione
delle misure di sicurezza necessarie per
l’eliminazione di detti rischi o, ove ciò non
sia possibile, la loro riduzione al minimo
in relazione alle conoscenze acquisite
in base al progresso tecnico, spetta sia
all’azienda utilizzatrice che al fabbricante
e fornitore, al progettista, agli installatori.
Il recente D.Lgs. 81/2008 (T.U. sulla sicurezza) prevede espressamente che:
4i progettisti dei luoghi e dei posti di lavoro e degli impianti rispettino i principi generali di prevenzione in materia
di salute e sicurezza sul lavoro al momento delle scelte progettuali e tecniche e scelgano attrezzature, componenti e dispositivi di protezione
rispondenti alle disposizioni legislative
e regolamentari in materia;
4per quanto attiene i fabbricanti e i
fornitori, siano vietati la fabbricazione,
la vendita, il noleggio e la concessione in uso di attrezzature di lavoro,
dispositivi di protezione individuali ed
impianti non rispondenti alle disposizioni legislative e regolamentari vigenti in materia di salute e sicurezza sul
lavoro. In caso di locazione finanziaria
di beni assoggettati a procedure di
attestazione alla conformità, gli stessi
debbano essere accompagnati, a cura
del concedente, dalla relativa documentazione;
4gli installatori e montatori di impianti, attrezzature di lavoro o altri mezzi
tecnici, per la parte di loro competenza, debbano attenersi alle norme
di salute e sicurezza sul lavoro, nonché alle istruzioni fornite dai rispettivi
fabbricanti;
4il datore di lavoro metta a disposizione dei lavoratori attrezzature conformi alle disposizioni legislative e regolamentari di recepimento delle direttive
comunitarie di prodotto (ad es. il D.P.R.
459/96 - Direttiva Macchine - entrato
in vigore il 21.09.1996). Le attrezzature messe a disposizione dei lavora10 - industrie manufatti cementizi
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tori in data antecedente l’emanazione
di norme di recepimento di direttive
comunitarie, debbano essere conformi ai requisiti generali di sicurezza di
cui all’allegato V del D.Lgs. 81/2008.
2. REQUISITI ESSENZIALI
DI SICUREZZA E SALUTE
2.1 Prevenzione dei rischi dovuti
agli elementi mobili
Gli elementi mobili delle macchine devono essere muniti di protezioni o dispositivi di sicurezza (barriere fotoelettriche, comandi a due mani, commutatori
a tappeto, ecc.) atti a prevenire qualsiasi
rischio di contatto che possa provocare
infortuni.
Tali protezioni possono essere costituite da:
a) protezioni fisse, fissate solidamente
con sistemi che richiedono l’uso di
utensili per la loro apertura. Per quanto possibile, esse non devono poter
rimanere al loro posto in mancanza
dei loro mezzi di fissaggio;
b)protezioni mobili, munite di un dispositivo di bloccaggio che impedisca l’avviamento degli elementi mobili sino a
quando esse consentono l’accesso
a detti elementi o provochi l’arresto
non appena esse non sono più in posizione di chiusura; inoltre, per quanto possibile, devono restare unite alla
macchina quando sono aperte.
Tutti gli elementi mobili di trasmissione
(ad es. cinghie, pulegge, ingranaggi, catene e ruote dentate, cremagliere, alberi di
trasmissione, ecc.) devono essere racchiusi all’interno di custodie complete,
conformate e montate in modo da impedire l’accesso di parti del corpo alle
zone pericolose.
29
Se si prevedono frequenti interventi,
deve essere scelta la soluzione b).
2.2 Prevenzione dai rischi
di schiacciamento di parti del corpo
Deve essere evitato il pericolo di schiacciamento di parti del corpo generato da
due parti mobili che si muovono l’una
verso l’altra o da una parte mobile che si
muove verso una parte fissa.
Quando esiste un rischio derivante da
un pericolo di schiacciamento che coinvolga parti del corpo differenti, occorre
garantire uno spazio minimo di sicurezza
per la più grande parte del corpo prevedibile, pari ad almeno 500 mm.
Se non è possibile ottenere un livello di
sicurezza adeguato mediante uno spazio
minimo di sicurezza, occorre adottare
misure di sicurezza alternative, quali:
4protezioni fisse, atte ad impedire l’accesso alle zone pericolose;
4protezioni mobili, interbloccate con
dispositivi di bloccaggio che impediscono il movimento delle parti mobili
sino a quando esse consentono l’accesso a dette parti e ne provocano il
blocco non appena esse non sono più
in posizione di chiusura;
4dispositivi sensibili, quali ad esempio barriere immateriali, tappeti di blocco, ecc.
2.3 Dispositivi di comando
I dispositivi di comando devono essere:
4chiaramente visibili, individuabili ed
eventualmente contrassegnati da una
marcatura adatta;
4disposti in modo da garantire una manovra sicura, univoca e rapida;
4progettati in modo tale che il movimento del dispositivo di comando sia
coerente con l’azione del comando;
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4situati fuori delle zone pericolose tranne il caso, all’occorrenza, di taluni organi, come un arresto di emergenza;
4sistemati in modo che la loro manovra non causi rischi supplementari;
4progettati o protetti in modo che
l’azione comandata, se comporta un
rischio, non possa aver luogo senza
una manovra intenzionale;
4fabbricati in modo da resistere agli
sforzi prevedibili; particolare attenzione sarà data ai dispositivi di arresto di
emergenza che possono essere soggetti a grossi sforzi.
Dal posto di comando principale l’operatore deve poter essere in grado di assicurarsi dell’assenza di persone esposte
nelle zone di rischio. Se ciò fosse impossibile, il sistema di comando deve essere
progettato e costruito in modo che ogni
messa in marcia sia preceduta da un segnale di avvertimento sonoro e/o visivo.
La persona esposta deve avere il tempo
e i mezzi per impedire rapidamente l’avviamento della macchina.
2.4 Avviamento
L’avviamento di una macchina deve essere possibile soltanto con una azione
volontaria su un dispositivo di comando
previsto a tal fine.
Lo stesso dicasi:
4per la rimessa in marcia dopo un arresto, indipendentemente dall’origine;
4per il comando di una modifica rilevante delle condizioni di funzionamento (ad esempio: velocità, pressione, ecc.), salvo se questa rimessa in
marcia e questa modifica delle condizioni di funzionamento non presenti
alcun rischio per le persone esposte.
Se una macchina dispone di più dispositivi di comando dell’avviamento e se, di
conseguenza, gli operatori possono mettersi reciprocamente in pericolo, devono
essere previsti dispositivi complementari
per escludere questo rischio (ad esempio, dispositivi di convalida o selettori che
consentono il funzionamento di un solo
dispositivo di avviamento per volta).
2.5 Dispositivo di arresto
Arresto normale
Ogni macchina deve essere munita di un
dispositivo di comando che consenta l’arresto generale in condizioni di sicurezza.
Ogni posto di lavoro deve essere munito
di un dispositivo di comando che consenta di arrestare, in funzione dei rischi
esistenti, tutti gli elementi mobili della
macchina o unicamente parti di essi, in
modo che la macchina sia in situazione di
sicurezza. L’ordine di arresto della macchina deve essere prioritario rispetto agli
ordini di avviamento.
Arresto di emergenza
Ogni macchina deve essere munita di
uno o più dispositivi di arresto di emergenza che consentano di evitare situazioni di pericolo che rischino di prodursi imminentemente e che si stiano
producendo.
Detto dispositivo deve:
4comprendere dispositivi di comando
chiaramente individuabili, ben visibili e
rapidamente accessibili;
4provocare l’arresto del processo pericoloso nel tempo più breve possibile,
senza creare rischi supplementari;
4eventualmente avviare, o permettere di avviare, alcuni movimenti di
salvaguardia.
Quando si smette di azionare il comando dell’arresto di emergenza dopo un
ordine di arresto, detto ordine deve essere mantenuto da un blocco del dispositivo di arresto di emergenza, sino al suo
sblocco; non deve essere possibile ottenere il blocco del dispositivo senza che
quest’ultimo generi un ordine di arresto;
lo sblocco del dispositivo deve essere
possibile soltanto con una apposita manovra e non deve riavviare la macchina,
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ma soltanto autorizzarne la rimessa in
funzione.
Impianti complessi
Nel caso di macchine o di elementi di
macchine progettati per lavorare assemblati, il fabbricante deve progettare e
controllare la macchina in modo tale che
i dispositivi di arresto, compreso l’arresto di emergenza, possano bloccare non
soltanto la macchina ma anche tutte le
attrezzature a valle e/o a monte qualora
il loro mantenimento in funzione costituisse un pericolo.
2.6 Selettore modale
di funzionamento
Il modo di comando selezionato deve
avere la priorità su tutti gli altri sistemi di
comando, salvo l’arresto di emergenza.
Se la macchina presenta diversi livelli di
sicurezza (ad esempio: per consentire
la regolazione, la manutenzione, l’ispezione, ecc.), essa deve essere equipaggiata di un selettore modale che possa
essere bloccato in ciascuna posizione di
funzionamento.
A ciascuna posizione del selettore corrisponderà un solo modo di comando o di
funzionamento.
Se per alcune operazioni la macchina
deve poter funzionare con i dispositivi di
protezione neutralizzati, il selettore modale deve simultaneamente:
4escludere il comando automatico;
4autorizzare i movimenti soltanto mediante dispositivi di comando che necessitano un’azione continuata;
4autorizzare il funzionamento degli
elementi mobili pericolosi soltanto in
condizioni di sicurezza migliorate (ad
esempio, velocità ridotta, sforzo ridotto, a intermittenza o altre disposizioni
adeguate) evitando i rischi derivanti
dalle sequenze collegate;
4vietare qualsiasi movimento che
potrebbe presentare un pericolo,
se volontariamente o involontariamente agisse sui sensori interni della macchina.
Inoltre al posto di manovra, l’operatore
31
deve avere la padronanza del funzionamento degli elementi sui quali agisce.
2.7 Prevenzione dell’avviamento
inatteso
Mantenere una macchina in condizioni di
arresto mentre vi sono persone presenti
in zone pericolose è una delle condizioni
più importanti per l’impiego sicuro delle
macchine.
Pertanto, devono essere messe in atto
misure di sicurezza integrate intese ad
evitare l’avviamento inatteso della macchina per consentire interventi umani
sicuri in zone pericolose.
Un avviamento inatteso (accidentale)
può essere causato:
4da un guasto del sistema di comando
o da un’influenza esterna su di esso;
4da un’azione inopportuna su un comando di avviamento o altre parti
della macchina come, ad esempio, un
sensore o un organo di comando del
circuito di potenza;
4ripristino dell’alimentazione di energia
dopo un’interruzione;
4influenze esterne/interne.
Le misure di sicurezza possono essere
costituite da:
a) un dispositivo di sezionamento dell’alimentazione, che intervenga sul circuito elettrico e possa essere bloccato
con chiave estraibile, lucchetto, coperchio o involucri bloccabili;
b)qualora elementi meccanici (coperchi
o sponde apribili dei casseri) possano
dare origine a una situazione pericolosa a causa del loro peso e posizione (per es. sbilanciati o sollevati o in
qualsiasi situazione nella quale possono muoversi per effetto della gravità), questi devono essere meccanicamente bloccati mediante dispositivi
meccanici di trattenuta, che realizzino
un ostacolo meccanico (cuneo, spina,
candela, puntello, ecc.) e impediscano qualsiasi movimento pericoloso.
I dispositivi di bloccaggio delle parti
mobili devono essere parte integrante della macchina ed avere resistenza
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meccanica sufficiente a sopportare le
forze risultanti dall’avviamento della
macchina; in alternativa, un dispositivo deve impedire l’avviamento della
macchina per tutto il tempo in cui il
dispositivo meccanico di trattenuta
blocca le parti mobili.
Quando non è possibile vedere tutte
le zone pericolose dalla stazione di comando dell’operatore e quando la presenza di persone in zone pericolose non
può essere assolutamente esclusa, deve
essere attivato un segnale sonoro di avvertimento sufficientemente in anticipo
sull’avviamento della macchina per consentire a tali persone di lasciare la zona
pericolosa o di impedire l’avviamento
della macchina, per esempio azionando
un dispositivo di arresto di emergenza.
2.8 Informazione, formazione
e addestramento
Ogni
macchina
deve essere provvista di un manuale di istruzioni per
l’uso.
I lavoratori devono ricevere una
formazione, informazione ed addestramento adeguati e specifici, tali
da consentire l’utilizzo delle attrezzature in modo
idoneo e sicuro,
anche in relazione
ai rischi che possono essere causati ad
altre persone.
3. REQUISITI DI SICUREZZA
PER LE CASSEFORME
3.1 Testate di ancoraggio e tesatura
Le testate di ancoraggio e tutte le parti
accessorie di queste saranno progettate e realizzate secondo le vigenti norme
di legge per le strutture metalliche o in
conglomerato cementizio armato e pre-
compresso, nonché le norme di buona
tecnica.
Sulla testata deve essere affissa un’apposita targa indicante l’entità del tiro e la
misura della eccentricità ammissibile, con
esplicito riferimento alle variazioni delle
condizioni d’uso.
Entrambe le testate devono essere dotate di protezioni atte a trattenere i cavi
tesati, in caso di sfilamento dai morsetti
di bloccaggio o rottura dei cavi stessi.
Dette protezioni avranno le seguenti caratteristiche:
4costruzione robusta;
4conformate in modo da impedire la
fuoriuscita dei trefoli;
4per quanto possibile, restare unite al
cassero quando sono aperte;
4munite di un dispositivo di bloccaggio
affidabile e di facile impiego.
La testata ove verrà eseguita l’operazione
di tesatura deve essere dotata di idonea
protezione frontale, laterale, a soffitto.
Tale protezione deve essere realizzata,
almeno anteriormente, in rete metallica,
sufficientemente robusta e atta a garantire la visibilità della pista.
3.2 Fase di tesatura dei cavi
Le casseforme devono essere dotate di
dispositivi rompitratta lungo la linea di
precompressione, atti a contenere eventuali trefoli che si dovessero rompere o
sfilare durante la tesatura.
L’attrezzatura per tesare i trefoli, deve essere dotata di:
4segnale luminoso intermittente di colore giallo, o giallo-arancio, che rimarrà attivato per tutta la durata delle
operazioni di tesatura;
4avvisatore acustico, che segnalerà l’inizio e la fine delle azioni di tesatura.
Il segnale luminoso deve essere collocato in posizione tale da essere ben visibile
da tutte le persone che operano in prossimità del cassero.
Il segnale acustico deve avere un livello
sonoro nettamente superiore al rumore
di fondo, in modo da essere udibile, senza tuttavia essere eccessivo o doloroso,
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e deve essere facilmente riconoscibile da
eventuali altri segnali acustici o dai rumori di fondo.
3.3 Apparecchiature di tesatura
Ogni macchina deve essere dotata di
due dispositivi indipendenti di limitazione
automatica dell’entità del tiro al raggiungimento dei valori prefissati.
L’apparecchiatura di tesatura deve essere
corredata di un certificato di taratura rilasciato dal costruttore e delle istruzioni
per l’effettuazione dei controlli periodici,
con scheda dei controlli da compilare a
cura dell’utilizzatore.
3.4 Morsetti ed attrezzature
di bloccaggio
I cilindri dei morsetti e le altre apparecchiature di bloccaggio di trefoli, fili o trecce a tesare, devono riportare un marchio
indelebile che consenta di individuare:
a) il fabbricante;
b)il tiro massimo ammissibile;
c) i diametri d’impiego.
All’atto di ogni fornitura devono essere consegnate all’utilizzatore le istruzioni sull’utilizzo e la manutenzione
dei morsetti e delle apparecchiature di
bloccaggio.
3.5 Rischi di cadute e scivolamenti
Le passerelle ed i ripiani sopraelevati, a
prescindere dalla loro altezza, devono
essere provvisti di parapetti normali con
fermapiedi.
Le scale di accesso a detti ripiani o passerelle devono essere provviste su tutti i
lati verso il vuoto di parapetti normali.
Se è previsto lo spostamento o lo stazionamento delle persone sulle casseforme,
devono essere allestite difese atte ad evitarne la caduta verso l’esterno.
33
Sui casseri devono essere applicati cartelli indicanti:
4il pericolo di inciampo;
4il pericolo di scivolamenti su casseri
lubrificati;
4il pericolo di caduta con dislivello;
4non avvicinarsi alla cassaforma durante le operazioni di apertura e
chiusura;
4pericolo di schiacciamento durante le
operazioni di apertura e chiusura.
I rischi di urto contro ostacoli e di caduta
devono essere segnalati.
Gli elementi che possono costituire un
ostacolo, con pericolo di urto e caduta,
devono essere segnalati con colorazione giallo/nero o rosso/bianco, con barre
aventi un’inclinazione di circa 45° e dimensioni più o meno uguali fra loro.
4. REQUISITI DI SICUREZZA
PER LE MACCHINE MOBILI
Fermo restando l’applicazione dei requisiti essenziali di sicurezza e di salute
illustrati nel punto 2, per ovviare ai rischi
particolari dovuti alla mobilità, le macchine devono essere progettate e costruite
in modo da rispondere ai requisiti che
seguono.
I rischi dovuti alla mobilità esistono sempre per le macchine semoventi, trainate,
spinte o portate da un’altra macchina o
da un trattore il cui lavoro è effettuato in
aree di lavoro e richiede la mobilità durante il lavoro oppure uno spostamento
continuo o semicontinuo secondo una
successione di stazioni di lavoro fisse.
Tra le macchine in argomento rientrano
le macchine:
4vibrofinitrici;
4distributrici calcestruzzo;
4spazzolatrici;
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4spingitrefoli;
4avvolgitelo;
4staggiatrici;
4carrelli di trasporto materiali e attrezzature;
4segatrici;
4estrusori per solai alveolari.
Inoltre, i rischi dovuti alla mobilità possono esistere nel caso di macchine il cui
lavoro si effettua senza spostamenti ma
che possono essere munite di mezzi che
consentano di spostarle più facilmente
da un luogo all’altro (macchine munite di
ruote, rotelle, pattini, ecc., o collocate su
supporti, carrelli, ecc.).
4.1 Dispositivi di comando
Dal posto di guida il conducente deve
poter azionare tutti i dispositivi di comando necessari al funzionamento
della macchina, tranne per quanto riguarda le funzioni che possono essere
esercitate in condizioni di sicurezza
solo mediante dispositivi di comando
collocati al di fuori del posto di guida.
Si tratta in par ticolare di posti di lavoro diversi dal posto di guida di cui
sono responsabili operatori diversi dal
conducente o per i quali è necessario
che il conducente lasci il posto di guida per svolgere le manovre in condizioni di sicurezza.
I pedali eventuali devono essere progettati, costruiti e disposti in modo che
possano essere azionati da un conducente in modo sicuro con il minimo rischio di confusione; devono avere una
superficie antisdrucciolevole ed essere
facili da pulire.
Quando il loro azionamento può
compor tare rischi, in par ticolare movimenti pericolosi, i dispositivi di comando della macchina, ad esclusione
di quelli a posizioni predeterminate,
devono ritornare in posizione neutra
non appena l’operatore li lasci liberi.
4.2 Avviamento/spostamento
Le macchine semoventi con conducente traspor tato devono essere
dotate di mezzi che non consentano
l’avviamento del motore da par te di
persone non autorizzate.
Qualsiasi spostamento comandato di
una macchina semovente con conducente traspor tato deve essere possibile soltanto se il conducente si trova
al posto di comando.
Quando, per il suo lavoro, una macchina
deve essere attrezzata con dispositivi
che superano la sua sagoma normale (ad esempio, stabilizzatore, freccia,
ecc.). è necessario che il conducente
disponga di mezzi che gli consentano
di verificare facilmente, prima di spostare la macchina, che detti dispositivi
siano in una posizione che consenta
uno spostamento sicuro.
La stessa cosa deve verificarsi per la
posizione di tutti gli altri elementi che,
per consentire uno spostamento sicuro, devono occupare una posizione
definita, se necessario bloccata.
Quando ciò è tecnicamente ed economicamente realizzabile, lo spostamento della macchina deve essere
subordinato alla posizione sicura degli
elementi sopra indicati.
Uno spostamento della macchina non
deve essere possibile all’atto dell’avviamento del motore.
4.3 Spostamento delle macchine
con conducente a piedi
Ogni spostamento di una macchina semovente con conducente a piedi deve
essere possibile solo se quest’ultimo
esercita un’azione continua sull’organo
di comando corrispondente. In par ticolare, nessuno spostamento deve essere possibile all’atto d’avviamento del
motore.
Il sistema di comando delle macchine
con conducente a piedi deve essere
progettato in modo da ridurre al minimo i rischi connessi allo spostamento
imprevedibile della macchina verso il
conducente, in par ticolare i rischi di:
a)schiacciamento;
b)lesioni provocate da utensili rotanti.
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Inoltre, la velocità normale di spostamento della macchina deve essere compatibile con l’andatura del
conducente.
Sulle macchine che possono essere
munite di un utensile rotante, quest’ultimo non deve potere essere azionato quando il comando di retromarcia
è inserito, salvo che lo spostamento
della macchina risulti dal movimento
dell’utensile. In quest’ultimo caso basterà che la velocità in retromarcia
sia tale da non presentare rischi per il
conducente.
4.4 Segnalazione/avvertimento
Le macchine devono essere provviste
di mezzi di segnalazione e/o di targhe
con le istruzioni concernenti l’impiego,
la regolazione e la manutenzione necessaria per garantire la sicurezza e la
tutela della salute delle persone esposte. Tali mezzi devono essere scelti,
progettati e realizzati in modo da essere chiaramente visibili e indelebili.
Ferme restando le condizioni da rispettare per la circolazione stradale, le
macchine con conducente traspor tato
devono essere dotate della seguente
attrezzatura:
4un avver titore acustico che consenta di avver tire le persone esposte;
4un sistema di segnalazione luminosa
che tenga conto delle condizioni di
impiego previste quali, ad esempio,
le luci di arresto, le luci di retromarcia, i girofari.
Le macchine telecomandate, le cui
condizioni di impiego normali espongono le persone a rischi di ur to o di
schiacciamento, devono essere munite
di mezzi adeguati per segnalare i loro
spostamenti o di mezzi per proteggere le persone esposte contro tali rischi. Lo stesso applicasi alle macchine
la cui utilizzazione implica la ripetizione sistemica di avanzamento e arretramento lungo uno stesso asse e il
cui conducente non ha visibilità posteriore diretta.
35
Il disinserimento involontario di tutti i
dispositivi di avver timento e di segnalazione deve essere reso impossibile
in sede di fabbricazione.
Ogni volta che ciò sia indispensabile
alla sicurezza, questi dispositivi devono essere muniti di mezzi di controllo del buon funzionamento e un loro
guasto deve essere reso apparente
all’operatore.
Quando le macchine spostandosi o
spostando i loro utensili possono creare un rischio par ticolare, dovrà essere prevista un’iscrizione sulla macchina
stessa che vieti di avvicinarsi alla macchina durante il lavoro; tale iscrizione
deve essere leggibile a sufficiente distanza per garantire la sicurezza delle persone che devono operare nei
pressi delle macchine.
5. REQUISITI DI SICUREZZA
SPECIFICI PER I CAROSELLI
Ai fini della sicurezza, negli impianti a
carosello per la produzione di lastre
prefabbricate devono essere osservati
i requisiti essenziali di sicurezza e salute illustrati al punto 2.
Un rischio specifico di questi impianti è determinato dal movimento automatico o semiautomatico dei
vassoi, del plotter, del distributore
calcestruzzo.
Il rischio di schiacciamento e/o cesoiamento che viene a determinarsi
tra le par ti mobili e quelle fisse deve
essere eliminato mediante l’installazione di segregazioni con pannelli
in rete o di barriere fotoelettriche,
in modo da impedire l’accesso alle
zone pericolose con impianto funzionante. n
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ACAI, innovare
per battere la crisi
di Isabella Doniselli
È il motto delle aziende della Sezione Casseforme, Attrezzature
Provvisionali e Affini
Il 2009 non è certo un anno facile per il
settore delle costruzioni. I dati Istat del primo trimestre evidenziano una contrazione
del 13,9% rispetto all’analogo periodo del
2008, che già aveva avuto un’intonazione
molto debole rispetto agli anni precedenti.
La tendenza è confermata dalle rilevazioni
Ance, Associazione Nazionale Costruttori Edili, che, nel Secondo Rapporto sulle
Infrastrutture in Italia, recentemente pubblicato (giugno 2009, valuta nell’ordine del
-13,4% l’entità degli investimenti strutturali
nel 2009 rispetto al 2008. “Una riduzione
di risorse resa ancora più preoccupante –
si legge nel Rapporto Ance – se si considera la crisi economico-finanziaria in corso
che, al contrario, richiederebbe da parte
dello Stato un intervento in grado di sostenere, con l’aumento degli investimenti
in conto capitale, reddito e occupazione”.
Ance auspica un rapido avvio delle realizzazioni infrastrutturali già previste dal “Piano delle opere prioritarie 2009” presentato al Cipe nello scorso mese di giugno, ma
chiede che sia anche attivato tempestivamente un Piano di opere medio-piccole,
diffuse sul territorio (a cominciare dalla
manutenzione di strade e scuole per avere entro i primi mesi del 2010 un effetto
anti crisi che possa scongiurare il rischio
di chiusura che incombe su tante aziende
del settore.
Ancora più allarmante è il quadro che
emerge dai dati relativi alla produzione
di cemento, riportati dall’Osservatorio
ASSOBETON, che per il primo trimestre
2009 evidenzia un calo del 23% rispetto al
corrispondente periodo del 2008, mentre
il fatturato del comparto dell’edilizia industrializzata in calcestruzzo risulta in calo del
18%.
Né pare esserci spazio per previsioni ragionevolmente positive, poiché i dati relativi al commissionato denunciano una
contrazione del 45%.
In ACAI, Associazione fra i Costruttori in
Acciaio Italiani, le Aziende della Sezione
Casseforme, Attrezzature provvisionali e
Affini, seguono la situazione con preoccupazione. “Lo scenario attuale – dicono - è
ancora più preoccupante di quello prospettato, con numeri molto più pesanti di quelli
evidenziati, soprattutto se si tiene conto, oltre
che dei dati Ance, anche degli aspetti più interessanti sul settore immobiliare venuti alla
luce durante il Forum di Previsioni e Strategie
che si è tenuto a Santa Margherita Ligure nei
giorni 11 e 12 settembre 2009”.
Tra gli aspetti più critici dello scenario, gli
operatori dell’ACAI sottolineano il forte
calo della domanda e conseguentemente
dei prezzi in tutti le aree del settore e aggiungono che “La concorrenza è forte, fortissima e si gioca quasi tutta “in casa”, sul
mercato nazionale”.
Tuttavia, le aziende ACAI ribadiscono la
forte volontà di superare il momento difficile: “Le prospettive e le chance di superare
le difficoltà – dichiarano - si presenteranno in
funzione delle capacità di ciascuno degli operatori di innovare, di diventare più flessibili che
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mai per saper cogliere ogni opportunità che
si presenti. Chi in tutti questi anni ha creato
valore, ha investito in ricerca e soprattutto in
sicurezza, non solo dei propri operatori ma
anche dell’utilizzatore finale, riuscirà a mantenere qualità a buoni prezzi e quindi, finita
la tempesta, le prospettive potranno essere
tante e buone”.
La Sezione ACAI Casseforme, Attrezzature provvisionali e Affini esprime queste
valutazioni a ragion veduta. Infatti riunisce
molte qualificate industrie che svolgono
l’attività di progettazione, di produzione
con vendita e/o con noleggio di casseforme, opere provvisionali e attrezzature
affini. Imprese che da sempre operano
nell’ottica di proporre prodotti innovativi
e servizi che possano soddisfare al meglio
l’utilizzatore, in termini di semplificazione
della progettazione, di razionalizzazione
delle risorse del cantiere e soprattutto di
far conseguire un vantaggio economico
all’utente finale. In questo contesto acquistano sempre più valore aspetti quali l’informazione, la formazione, l’assistenza pre
e post vendita, il servizio e la consulenza.
Alla base, tuttavia, vi è sempre il ruolo
fondamentale della normativa tecnica. Per
questo, fin dagli anni Ottanta, la Sezione
intrattiene un rapporto costruttivo di piena collaborazione con gli Enti nazionali ed
europei coinvolti nella messa a punto di
norme tecniche, di regolamenti, di istruzioni tecniche, atte a garantire il più alto livello
qualitativo e di sicurezza delle attrezzature
provvisionali.
In particolare, le Aziende del Gruppo Mac-
37
chine e Impianti per la prefabbricazione,
vantano una produzione all’avanguardia,
progettata di volta in volta per le specifiche esigenze del cliente, nel rispetto degli
obblighi previsti dalla legislazione italiana
ed europea.
In questo delicato momento di crisi sono
fortemente impegnate a studiare nuove
strategie industriali e stanno dedicando
molto impegno e molte risorse alla ricerca
e allo sviluppo di nuovi prodotti o di nuovi
sistemi produttivi che le mettano in grado
di poter sfruttare al meglio e in breve tempo i primi spiragli di ripresa economica.
Dunque, massima attenzione all’innovazione per migliorare la competitività delle
imprese, senza mai perdere di vista le esigenze irrinunciabili di qualità e sicurezza.
La strada maestra è prestare la massima
attenzione allo sviluppo delle tipologie dei
prodotti, alle nuove tecnologie nelle produzioni, alla sicurezza nell’impiego delle
attrezzature, per essere pronti a tornare
competitivi al momento della ripresa.
“Tutte le opportunità – concludono in ACAI
- sia a livello infrastrutturale, sia a livello di
edilizia residenziale o industriale oggi vengono attentamente valutate e si devono cogliere con prontezza; serve però più snellezza
e flessibilità da parte delle Amministrazioni;
occorrono rapidità negli interventi, maggiori
investimenti da parte dello Stato e soprattutto è necessario non far mancare la liquidità al sistema. L’auspicio è che ripartano i
finanziamenti, così come mutui e prestiti
dalle banche alle imprese, specie piccole o
piccolissime. Ci auguriamo che così sia” . n
dove sei? qui!
www.assobeton.it
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intrattiene un rapporto costruttivo di piena collaborazione con gli Enti nazionali ed
europei coinvolti nella messa a punto di
norme tecniche, di regolamenti, di istruzioni tecniche, atte a garantire il più alto livello
qualitativo e di sicurezza delle attrezzature
provvisionali.
In particolare, le Aziende del Gruppo Mac-
Z o o m
e flessibilità da parte delle Amministrazioni;
occorrono rapidità negli interventi, maggiori
investimenti da parte dello Stato e soprattutto è necessario non far mancare la liquidità al sistema. L’auspicio è che ripartano i
finanziamenti, così come mutui e prestiti
dalle banche alle imprese, specie piccole o
piccolissime. Ci auguriamo che così sia” . n
Le aziende associate ad ACAI
Sezione Casseforme, Attrezzature Provvisionali e Affini
Gruppo Casseforme
ALPI SPA
38
Z o o m
FARESIN BUILDING
ATLAS SRL
DIVISION SPA
HUNNEBECK ITALIA SPA
39035 MONGUELFO - BZ
www.alpionline.net
50141 FIRENZE - FI
www.atlas-edilizia.it
36042 BREGANZE - VI
www.faresin.com
22078 TURATE - CO
www.huennebeck.it
industrie
- 10BASIANO
PERI SPA manufatti cementizi
20060
- MI
www.peri.it
ARBLOC SRL
31040 SALGAREDA - TV
www.arbloc.com
C.S.C. SRL
40064 OZZANO
DELL’EMILIA - BO
www.cscpontex.com
DOKA ITALIA SPA
20060 COLTURANO - MI
www.doka.it
INTERFAMA SRL
39026 PRATO
ALLO STELVIO - BZ
www.interfama.comerfama.com
PILOSIO SPA
33010 FELETTO
UMBERTO - UD
www.pilosio.com
VEBRA SRL
32028 TRICHIANA - BL
www.vebra.it
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7
Gruppo Macchine e Impianti per la Prefabbricazione
CONTEC SRL
35010 CARMIGNANO
DI BRENTA - PD
www.contecprestressing.it
NINIVE CASSEFORME SRL
23847 MOLTENO - LC
www.ninivecasseforme.com
OFFICINE F.LLI BIGNAMI SRL
26867 SOMAGLIA - LO
www.officinebignami.it
GRANDIN SRL
30024 MUSILE DI PIAVE - VE www.grandincasseri.com
NOVATEC SRL
41013 CASTELFRANCO
EMILIA - MO
TECHNOPREF SPA
42100 REGGIO EMILIA - RE www.technopref.it
www.novatecsrl.eu
Gruppo Puntelli
ALPI SPA
39035 MONGUELFO - BZ
www.alpionline.net
HUNNEBECK ITALIA SPA
22078 TURATE - CO
www.huennebeck.it
DOKA ITALIA SPA
20060 COLTURANO - MI
www.doka.it
GHERARDI SRL
24010 COSTA SERINA - BG
www.gherardi.it
INTERFAMA SRL
39026 PRATO
ALLO STELVIO - BZ
www.interfama.comerfama.com
PERI SPA
20060 BASIANO - MI
www.peri.it
S.B.P. SEMBINELLI SRL
38080 DARZO
DI STORO - TN
www.sbpsembinelli.it
ALPI SPA
39035 MONGUELFO - BZ
www.alpionline.net
DOKA ITALIA SPA
20060 COLTURANO - MI
www.doka.it
HUNNEBECK ITALIA SPA
22078 TURATE - CO
www.huennebeck.it
PERI SPA
20060 BASIANO - MI
www.peri.it
CIFA SPA
20030 SENAGO - MI
www.cifa.com
EUROFORM SRL
20060 GESSATE - MI
www.euroformsrl.com
NINIVE CASSEFORME SRL
23847 MOLTENO - LC
www.ninivecasseforme.com
Gruppo Gallerie
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Macchine e soluzioni:
sistema di classificazione
automatica per impianti
di burattatura
di Giuseppe Ferigutti
Il pavé burattato (o ”antichizzato”) si
sta sempre più diffondendo sul mercato. L’aspetto rustico e invecchiato dei
masselli in calcestruzzo anticati è infatti
molto apprezzato.
La lavorazione manuale è stata a lungo
il sistema preferito per la realizzazione
dei prodotti anticati, ma la necessità di
migliorare e rendere più sicuro il processo lavorativo ha fatto sì che crescesse anche l’esigenza di automatizzare la
tecnica di produzione.
4resa elevata;
4semplicità delle operazioni di intervento;
4cambio di produzione agevole;
4assenza di vibrazioni.
Il sistema movimenta tutti i tipi di pavé,
sia blocchi di grandi dimensioni che
prodotti splittati.
I prodotti sono burattati in pesanti
tamburi con copertura in gomma di
40 mm.
Descrizione del sistema
di burattatura
Il sistema di burattatura è costituito da
un organizer caratterizzato da:
Gli impianti di burattatura sono adatti
a movimentare sia gli elementi prodotti direttamente dalle blocchiere con
un volume di prodotto più basso, che
da quelle dotate di tavola grande che,
invece, permette un flusso di prodotti
più elevato, con una capacità di oltre
375 m2/ora.
Il sistema può inoltre essere adoperato
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per movimentare prodotti direttamente dal sistema di splittatura col minimo
ricorso ad operatori.
Questo sistema è utilizzato da quei
produttori che ricercano un’elevata
qualità e flessibilità e consente di selezionare pavé fino a quattro differenti
tipi di colore con variazioni adattate
alle necessità del cliente finale.
41
Sino ad oggi, il rallentamento nel processo è stato determinato dal controllo di qualità effettuato da un operatore
che, tra l’altro, lavorava in condizioni di
rumore elevato, in un ambiente in cui
si sviluppavano grandi quantità di polveri in atmosfera e in condizioni che
potevano mettere a rischio la sua sicurezza. Per alcune tipologie di impianto,
ad esempio, la rimozione degli scarti
Il sistema lavora con l’ausilio di una
pinza specializzata e di un programma
personalizzato che controlla tutte le
operazioni, dal trasporto del pavé al
tamburo alla movimentazione dei bancali, fino alla palletizzazione dei prodotti finiti, con una capacità produttiva di
circa 100 m2/ora.
I prodotti burattati possono essere anche pinzati attraverso un accatastatore
a piastra nel caso di pavé molto sottili
e di prodotti faccia a vista (splittati).
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Z o o m
la valutazione della qualità dei prodotti anticati, anche in un mondo sempre
più automatizzato. Tuttavia, la necessità
di migliorare le condizioni di lavoro diminuendo i rischi per la sicurezza, riducendo quindi i movimenti monotoni
ed il sollevamento di prodotti pesanti,
ha trovato una risposta nell’automatizzazione del processo di classificazione.
Questo sistema brevettato può essere
installato anche su impianti già esistenti
per migliorare le prestazioni in termini
di sicurezza sul lavoro e nel contempo
aumentare la capacità produttiva. n
avveniva mentre l’impianto era in funzione.
Questo problema è stato ora superato
da un sistema di rilevamento ottico del
prodotto ad alta velocità che consente
di raggiungere una capacità di rilevazione di 300 m2/ora.
I prodotti sono rilevati otticamente
e confrontati con un modello depositato nel setup di sistema. In questo
modo, il sistema non solo è in grado di
classificare i prodotti in funzione della
relativa qualità, ma anche in funzione
delle diverse dimensioni. Prodotti di
dimensioni diverse possono quindi essere classificati contemporaneamente.
Il passaggio ad altre tipologie di prodotti è possibile grazie ad un semplice
adattamento del profilo ottico di identificazione. Questo sistema rimuove gli
scarti con un espulsore ad alta velocità
azionato pneumaticamente.
Il processo di classificazione manuale è
rimasto a lungo il sistema preferito per
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Z o o m - D a l
m e rc a t o
43
HAWKEYEPEDERSHAAB
506 S. Wapello Street,
Mediapolis, IA 52637 USA
Tel.: +1-319-394-3197
[email protected]
www.hawkeye-pipe.com
Tipologia Impianti/macchine:
4 Impianti di vibrocompressione per elementi
in calcestruzzo
4Impianti di vibrocompressione per tubi
4Automazioni per impianti
MASA AG
Masa Strasse,2
56626 Andernach Germania
Tel.: +49 2632 92920
[email protected]
www.masa-ag.com
Tipologia Impianti/macchine:
4Impianti di vibrocompressione
per blocchi/masselli
OCMER GRANDI IMPIANTI SRL
Via Ponte Alto, 3
41011 Campogalliano (MO)
Tel.: 059.526023
[email protected] - www.ocmer-impianti.it
Tipologia Impianti/macchine:
4Impianti e attrezzature per la produzione
di calcestruzzo
4Automazioni per impianti
QUADRA
40, route de Findrol
74130 Contamine, Arve – France
Tel.: 00 33 4 50 03 92 21
[email protected]
www.quadra-concrete.com
Tipologia Impianti/macchine:
4Impianti e attrezzature per la produzione
del calcestruzzo
4Impianti di vibrocompressione per elementi
in calcestruzzo
4Impianti di vibrocompressione per blocchi/masselli
TIGER SRL
Viale del Lavoro,46
37030 Colognola ai Colli (VR)
Tel.: 045 6152518
[email protected]
www.tiger-machines.it
Tipologia Impianti/macchine:
4Impianti e attrezzature per la produzione
del calcestruzzo
4Impianti di vibrocompressione per elementi
in calcestruzzo
4Impianti di vibrocompressione per blocchi/masselli
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44
A m b i e n t e
La performance
ambientale
degli edifici:
quadro sintetico
sui metodi di stima
di Gian Luca Baldo, Emanuele Furno, Simona Taborelli
1. EDILIZIA
ED ECOSOSTENIBILITÀ
Da tempo ci stiamo interessando al tema
della sostenibilità ambientale, ad oggi uno
dei temi principali nel settore delle costruzioni. Gli articoli pubblicati su questa
rivista fino ad oggi sono:
[1]“Gli strumenti per la comunicazione
ambientale”, Industrie della Prefabbricazione n. 14/2007;
[2]“Il CEN TC 350 - Standard previsti e
programma d’azione”, Industrie Manufatti Cementizi n. 1/2008;
[3]“Introduzione al progetto LEnSE BUILDINGS”, Industrie Manufatti Cementizi n. 5/2008;
[4]“Bioedilizia: la sostenibilità delle costruzioni a livello europeo ed internazionale”, Industrie Manufatti Cementizi n. 7/2009.
Il filo conduttore è rappresentato
dall’evoluzione di metodi e strumenti di misura dell’ecosostenibilità in
edilizia, fino all’affermazione di sistemi in grado di cer tificare il risultato
raggiungibile già in fase di progetto
(come, ad esempio, il sistema LEED
descritto in [4]).
La sollecitazione nei confronti del merca-
to a dotarsi di queste competenze arriva,
evidentemente, sia dalle richieste sempre più esplicite e dettagliate da parte
degli utenti finali, rispetto alla scelta dei
materiali, degli impianti e delle tecniche
produttive, che da quelle di grandi acquisitori, come la Pubblica Amministrazione,
a loro volta incentivati da una precisa
politica europea in materia di sostenibilità. In particolare, tra le problematiche
ambientali già analizzate e discusse, quelle ritenute più rilevanti nell’ambito della
rinnovata politica del GPP italiano (Green Public Procurement) sono:
4efficienza e risparmio nell’uso delle risorse, con esplicito riferimento
all’energia ed alla conseguente riduzione delle emissioni di CO2;
4riduzione/eliminazione dell’uso di sostanze pericolose;
4riduzione quantitativa dei rifiuti prodotti;
(per ulteriori informazioni si rimanda al
link di riferimento: http://www.dsa.minambiente.it/gpp/)
2. ATTUAZIONE DELLE
POLITICHE AMBIENTALI
Tra i vari strumenti utili all’attuazione del
GPP vi sono le etichette ambientali ISO
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A m b i e n t e
tipo I (normativa di riferimento: UNI EN
ISO 14024), di cui un esempio è l’Ecolabel Europeo (vedi [1]).
Questa etichetta, di tipo volontario, viene
rilasciata per determinati gruppi di prodotto da comitati qualificati che hanno
il compito di verificare il rispetto di criteri ambientali, definiti a livello europeo
da un organismo tecnico appositamente
predisposto.
In Italia è il Comitato Ecolabel Ecoaudit a
svolgere questa funzione, congiuntamente al supporto tecnico di ISPRA (Istituto
Superiore per la Protezione e la Ricerca Ambientale), che, come vedremo nel
seguito, è attualmente impegnato nello
sviluppo di criteri ecolabel per gli edifici. Nel nostro settore, è possibile ottenere l’ecolabel unicamente per prodotti
da pavimentazione (interna ed esterna),
vernici, lampadine e pompe di calore.
Molto utili sono poi le etichette ISO tipo
III, definite Dichiarazioni Ambientali di
Prodotto (EPD, Environmental Product
Declaration) basate sull’analisi LCA (Life
Cycle Assessment).
A differenza delle precedenti, dove i prodotti devono rispettare specifici requisiti
ambientali (con soglie limite quantificate),
le etichette ISO di tipo III consentono di
diffondere in maniera trasparente e, di
conseguenza, confrontare le performance ambientali di prodotti appartenenti a
medesimi gruppi, al fine di definire i criteri ambientali più rilevanti [1].
Tra le EPD già disponibili e utili per il nostro settore segnaliamo (www.environdec.com):
4Cement production, Buzzi Unicem SpA;
4Clay roof tile, Cotto San Michele Srl;
4Concentrated Pigment Dispersion,
Eurocolori;
4Concrete, Buzzi Unicem SpA;
4Concrete roof tile, CEDA SpA - La
Cecosa Srl - GAMBALE Srl - MONIER SpA;
4Ecozero, Freudenberg Politex Srl;
4Masonry units, clay bricks, Zieglei Gasser Mattonia GmbH/Srl;
45
4Polystyrene insulation panels, LAPE Srl;
4Polyurethane rigid panels for thermal
insulating, Stiferite Srl;
4Windows, CORMO.
Spostando poi il baricentro dai prodotti per l’edilizia all’edificio nel suo complesso, a livello europeo, sono in fase di
ultimazione due standardizzazioni che
andranno a definire nel dettaglio tutto
ciò di rilevante per la valutazione delle
performance ambientali di un edificio. La
prima, facente capo alle attività del CEN
TC 350 “Sustainability of Construction
Works”, viene proposta per la valutazione delle performance ambientali e dei
costi dell’intero ciclo di vita degli edifici strutturato in tre differenti Working
Groups (vedi [2]):
4WG1 “Environmental Performance of
Buildings” ha lo scopo di determinare
le performance ambientali degli edifici
durante l’intero ciclo di vita, mediante
l’utilizzo di EPD (Environmental Product Declaration);
4WG2 “Building Life Cycle Description” applica la tecnica LCA (Life
Cycle Assessment) per la descrizione
dell’intero ciclo di vita degli edifici;
4WG3 “Products Level” ha invece lo
scopo di definire una sola PCR (Product Category Rules) per tutti i prodotti da costruzione.
Questo standard, attualmente in fase di
approvazione, permetterà anche di favorire l’abbattimento delle barriere nel
commercio e di garantire la quantificazione degli impatti ambientali nel settore delle costruzioni attraverso il rispetto
delle caratteristiche principali di tutte le
norme ISO rilevanti.
La seconda è la “Standardization in the
field of building and civil engineering” in
ambito ISO TC 59, per il settore delle costruzioni e l’ingegneria civile, che è suddiviso in nove sotto comitati con l’obiettivo
di definire criteri standard riguardanti la
performance della fase di costruzione degli edifici, l’organizzazione e le informazioni
riguardanti i lavori, la stima di vita dell’edi-
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ficio, l’accessibilità e l’usabilità delle costruzioni ed infine la sostenibilità dell’opera.
Entrambi questi due standard richiamano temi comuni come la sostenibilità, la
valutazione del tempo di vita dell’edificio,
la performance dello stesso ed i materiali
utilizzati per la sua costruzione.
3. STRUMENTI
PER LA VALUTAZIONE DELLE
PERFORMANCE AMBIENTALI
È dunque evidente come, negli ultimi dieci anni, sia stata condotta a livello internazionale un’intensa attività di ricerca volta
allo sviluppo di sistemi di certificazione
energetico-ambientale per la definizione
della performance degli edifici durante
l’intero ciclo di vita.
A questo scopo si ritiene necessaria una
metodologia per la valutazione delle performance ambientali, attraverso sistemi
di valutazione volontari, alcuni dei quali
hanno raggiunto una definizione tale da
essere diventati strumenti riconosciuti e utilizzati da una comunità di utenti
sempre più ampia: un esempio è il LEED
Rating System [3], nato negli USA e applicato in più di 40 paesi nel mondo.
In Italia, il primo caso in cui la progettazione di un edificio abbia previsto questa certificazione riguarda il progetto di
riqualificazione dell’area di Milano Porta
Nuova, dove le zone Garibaldi e Varesine
hanno già ottenuto una pre-certificazione con rating argento. Sempre nel nostro
paese, sono inoltre attive altre attività di
valutazione di performance ambientali,
come ad esempio il Protocollo sintetico
ITACA (utilizzato dall’associazione italiana per le costruzioni sostenibili SBC Italia:
Sustainable Buildings Council) il cui referente nazionale è iiSBE Italia, il programma SB100 dell’Associazione Nazionale
per l’Architettura Biologica, il progetto
CasaClima-KlimaHaus utilizzato nella
provincia autonoma di Bolzano [4].
In ambito nazionale stiamo assistendo
al passaggio dall’”Attestato di qualificazione energetica”, definito dalle direttive
europee, al “Certificato energetico” che
sarà definito dal recepimento delle prime nelle norme nazionali.
Alcune regioni, come avviene nel caso
delle Marche, hanno già adottato le linee
guida per la valutazione energetico-ambientale degli edifici residenziali, basate
sul Protocollo ITACA.
La SBC Italia prevede l’adozione di questo metodo di valutazione in ogni Regione italiana, attribuendo però differenti
metodi di valutazione a seconda delle
esigenze e dei caratteri territoriali che la
contraddistinguono. Il Protocollo ITACA
verrà quindi adattato ad ogni singola Regione, al contrario del sistema LEED, di
cui è prevista un’unica versione nazionale
per ogni destinazione d’uso contemplata.
A livello internazionale, oltre al LEED
Rating System sono presenti anche altre
certificazioni di performance ambientale
per edifici; tra queste troviamo:
BREEAM, insieme di criteri per la valutazione degli edifici utilizzato nel Regno
Unito, elaborata nel 1990 dal Building
Research Establishment Environmental Asessment Method, che hanno la
finalità di valutare, attraverso un punteggio, i diversi fattori che contribuiscono a creare il carico ambientale
dell’edificio (ulteriori dettagli alla pagina web www.breeam.org);
HQE, Haute Qualitè Environnementale,
certificazione di processo utilizzata in
Francia per valutare, attraverso valori
soglia, la qualità ambientale del processo edilizio, mediante l’utilizzo di
14 criteri riguardanti bioedilizia, ecogestione, comfort e salute (maggiori
informazioni su www.assohqe.org);
Klima:aktiv, standard austriaco per la
costruzione di edifici che premia attraverso un’etichetta ecologica le
costruzioni che utilizzano le migliori
tecnologie per ridurre le emissioni e
quelle che seguono una politica rispettosa del clima (per approfondimenti si
rimanda al sito www.klimaaktiv.at);
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Nordic Swan eco-labelling, etichetta ambientale per edifici prevista in Danimarca, Svezia, Norvegia, Finlandia,
Islanda (ulteriori notizie su www.svanen.nu);
Guideline for Sustainable Buildings, linee
guida per il settore delle costruzioni
utilizzate in Germania, dove non è
ancora presente un vero e proprio
marchio (informazioni disponibili su
www.iisbe.org/iisbe/gbpn/documents/
documents.htm);
CASBEE, Comprehensive Assessment
System for Built Environment Efficiency, certificazione delle performance
ambientali degli edifici utilizzata in
Giappone (dettagli disponibili in rete
47
“LEnSE buildings”, finanziato della Commissione Europea, al fine di consolidare
una solida base per l’etichettatura degli
edifici [4].
4. ECOLABEL EUROPEO
PER GLI EDIFICI
Il progetto di marchio Ecolabel Europeo per edifici, in fase di progettazione da parte di ISPRA, presenta una
visione generale delle metodologie di
valutazione già esistenti, tra cui quelle
descritte in precedenza, a cui si aggiungono le Direttive riguardanti i materiali
da costruzione.
Dalla Tabella 3 è visibile come i criteri che
definiscono le performance ambientali
Tabella 3 – Metodologie per la valutazione delle performance ambientali considerate.
alla pagina www.ibec.or.jp/CASBEE/
ITALIANI
english/index.html).
Categorie
Parallelamente
a questi strumenti di vaCasaClima
SB
iiSBE
lutazione nasce
il progetto
- in Europa
ITACA
KlimaHaus 100
Scenario
di partenza
Italia
non riguardino solamente l’edificio
come
INTERNAZIONALI
struttura, ma anche gli aspetti energetici,
l’utilizzo di materiali BREEAM
e risorse e la salute
Guidelines
LEED
Swan eco- HQE Klima: for Sustainable
all’interno
ecoLEnSE dell’edificio.
Homes
4 4 4
homes
aktiv
Fine vita
4
4
4 4
4 4 4 4 4
4
4 4
4
4
Ecologia
e uso suolo
4
4 4 4 4 4
4 4
4
4
4 4 4 4 4
4 4 4 4
4
4
4
4 4 4 4 4
4 4 4 4 4
4 4 4 4 4 4
4 4 4 4
4
Inquinamento
e rifiuti
4
4 4 4 4 4
4 4 4
Salute
4
4
4 4 4 4 4
4 4
4 4 4
4
4 4 4
4 4
4
4 4 4
Fase d’uso
Uso materiali
e risorse
Acqua
Energia
Trasporti
Aspetti economici
Aspetti
socio-culturali
Qualità dei servizi
Design
Building
Fase costruzione
labelling
4
4
4 4
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48
A m b i e n t e
In principio sono state definite le tipologie di strutture alle quali il marchio
potrà essere applicato: abitazioni di
differenti dimensioni, nuove o esistenti,
pubbliche o private, ad uso residenziale
o uffici.
I criteri invece vengono differenziati in
due categorie: edifici esistenti ed edifici
in costruzione.
La prima categoria comprende anche
operazioni di riparazione o rinnovo
dell’edificio, mentre la seconda comprende anche i ripristini o le ristrutturazioni.
Successivamente si sono definiti i criteri Ecolabel di efficienza energetica per
cui gli edifici di nuova costruzione dovranno avere un’efficienza energetica
almeno pari alla classe A, mentre per
quelli già esistenti la classe di efficienza
energetica minima sarà la C.
I numerosi criteri, presenti in tutte le
forme di certificazione delle performance ambientali considerate, possono essere raggruppati in categorie
come le emissioni in aria, acqua, suolo, la produzione e gestione dei rifiuti,
l’ecologia, l’energia, i materiali utilizzati,
la gestione ed il consumo di acqua, la
salute ed il benessere, la fase di esercizio e mantenimento e l’idoneità d’uso.
Nella successiva fase di studio dello
sviluppo dei criteri Ecolabel per gli edifici verranno definiti gli indicatori utilizzati, i metodi di valutazione, i limiti
e le ulteriori informazioni necessarie,
riguardanti questi criteri.
L’ultimo studio effettuato presenta anche una proposta
sul periodo di validità
dell’etichetta, che viene
fissato pari a 5 anni, sia
per quanto riguarda edifici di nuova costruzione
che esistenti.
Figura 1 – Fonti di informazione per la definizione dei criteri
Ecolabel per edifici.
5. CONSIDERAZIONI
FINALI
In America, precisamente a Los Angeles, i
governatori hanno imposto l’obbligo di certificazione LEED per i
nuovi edifici e studi effettuati su questo argomento provano che la
cer tificazione è in grado
non solo di garantire un
consumo energetico più
efficiente, ma anche di
aumentare il valore di
mercato dell’immobile.
Anche in Europa si prevede un indirizzamento
verso una politica simile
a quella statunitense a
par tire già dai prossimi
anni.
n
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R e l a z i o n i
i n d u s t r i a l i
Il tema
del lavoro
oltre l’emergenza crisi
di Alberto Truzzi
Riportiamo il testo dell’intervento che Alberto Truzzi – Vicepresidente
ASSOBETON e Presidente del Comitato Permanente Relazioni
Industriali dell’Associazione – ha tenuto il 9 giugno 2009, in occasione
dell’Assemblea annuale di Confindustria Mantova, di cui è
Vicepresidente con delega alle Relazioni Industriali e Affari Sociali.
In tale occasione, oltre ad Alberto Truzzi, sul tema del Lavoro
sono intervenuti: Emma Marcegaglia (Presidente Confindustria),
Pierluigi Ceccardi (Presidente Federmeccanica), Raffaele Bonanni
(Segretario Generale CISL), Maurizio Sacconi (Ministro del Welfare).
Il lavoro è un tema vitale per la nostra
economia, un tema chiave, ed il livello
del dibattito sollevato dalla profonda
crisi che stiamo attraversando, come
ci ha confermato il Presidente Zanetti
(ndr. Presidente Confindustria Mantova),
non può limitarsi alla semplice gestione
dell’emergenza.
Il lavoro come nucleo fondamentale della nostra Costituzione: un diritto ed un
dovere per i cittadini, non solo quando
manca, ma sempre, come valore da configurare correttamente per uno sviluppo
stabile della nostra società.
E allora dobbiamo prendere in considerazione tutti i motivi di squilibrio che
l’organizzazione del lavoro ha dimostrato
in quest’economia globalizzata, perché affrontare in modo frammentario i problemi in funzione delle varie emergenze, se
da un lato è doveroso, purtroppo non ri-
solve i problemi strutturali del nostro Paese, endemici e peraltro ormai risaputi.
Tali problemi sono molteplici ed articolati e devono essere affrontati in modo
organico ed in profondità.
Mi auguro che ciò possa avvenire in tempi non lunghi; e qui purtroppo bisogna rimarcare che i tempi della politica e della
bilateralità (è più appropriato parlare di
trilateralità, includendo doverosamente
anche il Governo) non sono stati sinora adeguati alle esigenze del mondo che
cambia.
Ci sono voluti 15 anni per fare un passo
avanti modificando il protocollo del luglio ’93; le leggi Treu e Biagi, che vanno
nella giusta direzione, sono state caratterizzate da iter parlamentari tortuosi e
complicazioni applicative enormi, oltre
che dalle implicazioni luttuose che tutti
conosciamo.
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RS SISTEMA DI CONNESSIONE ANTISISMICA
BREVETTATO
SENZA PUNTELLAZIONI
GRANDI TOLLERANZE DI ACCOPPIAMENTO
REGOLAZIONE VERTICALE DELLA QUOTA D’IMPOSTA
DUTTILITÀ E CONFINAMENTO
FONDAZIONE - PILASTRO
Assonometria del
Sistema di Connessione
di Continuità RS
tra pilastro e fondazione
A questa virtuosa quanto complessa attività legislativa non è corrisposta un’altrettanto efficace azione applicativa, tanto che è più facile incorrere in sanzioni
interpretando operativamente le possibilità concesse dalle leggi, piuttosto che
operando nella completa illegalità del
lavoro nero.
È più problematico ristrutturare la forza
lavoro in situazioni di aperto confronto
che cambiare ragione sociale come si
cambiano i calzini e cessare l’attività non
appena raggiunto un determinato livello
di debito verso l’Erario.
Intanto siamo passati per Maastricht, per
l’euro, per l’allargamento dell’Ue, per
Schengen, per la globalizzazione, per le
delocalizzazioni ed ora per la crisi.
Ecco che allora non ci si può sorprendere quando si scopre che i nostri indici di
produttività non sono al passo con quelli
dei nostri partner commerciali né europei, tanto meno mondiali, sia che guardiamo ad occidente sia che guardiamo
verso le nuove potenze economiche.
Non possiamo più, ormai da tempo, ricorrere alla scorciatoia della svalutazione
della lira, che tanto a lungo è servita per
compensare impropriamente i deficit
strutturali del nostro Stato inefficiente.
Dobbiamo allora partire da un assunto
fondamentale: non esiste l’impresa senza il
lavoro, non esiste il lavoro senza l’impresa.
Per far prosperare entrambi occorre essere competitivi evidentemente in modo
più incisivo che nell’ultimo decennio, che
ha fatto registrare tassi di crescita in generale, e specificamente di produttività,
non soddisfacenti.
Solo in questo modo potremo presentarci da protagonisti all’alba del nuovo
ciclo espansivo mondiale che tutti ci auguriamo non tardi troppo ad arrivare.
Se condividiamo tale visione, gli aspetti su cui intervenire per accrescere la
competitività sono tanti e ad alcuni ha
già accennato il Presidente Zanetti. Sicuramente tra questi, ed in posizione assai
rilevante, c’è il mercato del lavoro.
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R e l a z i o n i
i n d u s t r i a l i
Analizziamo quali siano le problematiche
da affrontare, focalizzando l’attenzione
solo su alcuni punti:
4 costo del lavoro elevato e netto
in busta paga scarso: è nota la forbice rispetto ai nostri partner europei
in virtù della quale ci troviamo ad avere un costo del lavoro orario tra i più
alti e un netto percepito tra i più bassi.
Non è allora il caso di intervenire sul
corpo degli oneri aggiuntivi a carico
del binomio azienda-lavoratore? Altroché! Aliquote INPS, aliquote INAIL
con l’aggravio della rivalsa (in sostanza, paghiamo per una prestazione che,
quando ci viene fornita, ci viene fatta
pagare), fondi pensione e indisponibilità del TFR con rendimenti che, tra
l’altro, in questo momento di crisi della finanza sono decisamente deficitari,
primi tre giorni di malattia a carico del
datore di lavoro.
Si aggiunga a ciò l’enorme anomalia
dell’IRAP, imposta che penalizza soprattutto l’impiego di manodopera e
che incoraggia la proliferazione delle
partite IVA dietro alle quali si celano
rapporti subordinati camuffati da prestazioni professionali.
E poi eccessiva quantità di ferie e
permessi che, tra l’altro, non vengono utilizzati, contributi alla formazione
carenti laddove sarebbero importanti,
ma comunque, nel loro complesso, ridondanti;
4ammortizzatori sociali: se è
vero che sono da ripensare in modo
strutturale, è altrettanto vero che, in
questo momento di emergenza, bisogna continuare ad intervenire. C’è un
gap tra quanto versato dalle aziende
e quanto da esse utilizzato. Non è il
caso di poter attingere a tutte le risorse create con versamenti delle
aziende ed estendere la durata della
CIGO anche con fruibilità in chiave
flexsicurity? Perché flessibilità da parte datoriale e sicurezza per i lavoratori sono valori oggi irrinunciabili e non
si può pensare di attivarli ricorrendo
ad un aggravio del costo del lavoro.
D’altronde i fondi ci sarebbero, è solo
la contabilità nazionale, così com’è
strutturata, a non permettere l’utilizzo
degli avanzi INPS sui versamenti per
la CIG e degli avanzi INAIL sugli infortuni. Lo Stato, attraverso questi istituti,
di fatto reperisce risorse appesantendo il cuneo fiscale.
Il Governo ha già fatto molto con la
CIG in deroga ed il computo per giorni, ma la profondità e la durata della
crisi, a mio modo di vedere, richiedono interventi ulteriori in quanto, nel
4° trimestre, ci saranno molte realtà
che avranno esaurito le 52 settimane ed occorre salvaguardare la forza
lavoro che per la sua professionalità è
irrinunciabile per poter ripartire;
4premi di risultato e de-contribuzione: vanno nella giusta direzione,
ma non potrebbero, con grosso vantaggio sugli incrementi di produttività,
essere estesi alla sfera individuale? Non
è il merito una leva, in passato troppo trascurata, che diventa doveroso
utilizzare per accrescere la produttività? Perché incentivare un lavoratore
meritevole porta oggi, in conseguenza della progressività delle aliquote, ad
una dilatazione del già gravoso cuneo
fiscale. Siamo sicuri che questo paghi
in termini di miglioramento competitivo? Secondo me no, perché da un
lato si perde l’occasione di incentivare l’emulazione virtuosa e dall’altro si
corre il rischio di incentivare la remunerazione “sottobanco”.
Voglio ora prendere in considerazione
un macro-problema. Se non esiste democrazia matura senza certezza del diritto, purtroppo fare l’imprenditore vuol
dire prendere atto che tale certezza non
esiste. Vediamo in concreto:
4il sommerso è una piaga enorme. Sarebbero opportune maggior apertura e chiarezza nell’applicazione delle
leggi Treu e Biagi con parallela inten10 - industrie manufatti cementizi
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R e l a z i o n i
sificazione dell’attività ispettiva, alla
ricerca dei fenomeni macroscopici,
riducendo contemporaneamente gli
oneri a carico di chi opera nella legalità. Si assiste, di fatto, ad una dicotomia tra chi vuole operare correttamente, ed è contemporaneamente
gravato di oneri economici, burocratici e sanzionatori, e chi invece passa
sotto l’asticella ricorrendo alle forme
di lavoro irregolare più disparate e
gode dei benefici dati dalla carenza di
controlli. Non bisognerebbe, in sintesi,
rendere meno conveniente l’evasione
contributiva?
4D.Lgs. 81: scoraggiare l’impresa con
apparati sanzionatori pesantissimi non
è forse una mascherata dichiarazione
di impotenza a tenere sotto controllo
il mondo del lavoro con un’efficace
azione preventiva ed ispettiva? Ribaltare l’onere della prova porta ad un
eccessivo inasprimento per chi è vittima della fatalità e lascia impuniti coloro che, a fronte di comportamenti
i n d u s t r i a l i
53
non ortodossi, non vengono “pizzicati”. Pretendere comportamenti virtuosi è legittimo, non lo è bastonare
chi ha subito l’effetto del cosiddetto
“rischio residuo”.
Le questioni su cui riflettere sarebbero
molte altre; mi fermo qui, rimarcando
che il futuro manifatturiero del Paese si
gioca su questi temi e deindustrializzare,
come fece in passato la Gran Bretagna (e
adesso se ne pente), è un effetto che si
può produrre anche senza essere ricercato. Non bisogna poi dimenticare che le
vere risorse delle nostre aziende sono sì
costituite dai cespiti ammortizzabili, ma
ancor di più da quel patrimonio intangibile e fondamentale che sono le risorse
umane, vero fulcro del fare impresa.
Su questo rapporto di dare ed avere si
gioca il futuro del nostro sistema produttivo, una partita che dobbiamo essere pronti a giocare in tre, noi e le altre
due componenti qui prestigiosamente
rappresentate dal Ministro Sacconi e dal
Segretario Bonanni. n
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M a rc a t u r a
C E
ASSOBETON
Comunicazione ICMQ - ASSOBETON
“Marcature CE e Certificazione dei manufatti
cementizi: fare chiarezza”
La Marcatura CE, la Certificazione Volontaria di Prodotto e la Certificazione del Sistema di Gestione per la Qualità sono strumenti sempre più diffusi sul mercato dei manufatti a base cementizia: ciascuno di essi ha significati, valenza
e ambiti ben precisi.
Troppo spesso si assiste, su questi temi, ad interpretazioni soggettive e/o confuse da
parte degli operatori del settore - siano essi produttori, committenti e/o i professionisti preposti alla direzione lavori – confusioni ed incertezze che certo non favoriscono la trasparenza del settore e la libera concorrenza sul mercato.
È certo invece che non marcare CE i propri prodotti o immetterli sul mercato con
prestazioni diverse da quelle dichiarate significa non rispettare la legge: occorre quindi porre molta attenzione a questi manufatti, che non possono essere commercializzati e incorporati o installati in edifici (ex art. 11 DPR 246/93).
La Marcatura CE dei manufatti cementizi, per elementi ricadenti nell’ambito di una
Norma Armonizzata, è un obbligo per tutti i produttori sancito dalla Direttiva Prodotti da Costruzione (Direttiva Comunitaria 89/106 recepita con DPR 246/1993).
L’entrata in vigore di tale adempimento è per la maggior parte dei manufatti in calcestruzzo già avvenuta e comunque sarà completa entro il 2010.
La grande maggioranza dei produttori, in particolare quelli associati ad ASSOBETON,
marcano regolarmente CE il loro prodotto in ottemperanza a quanto previsto dalle
vigenti disposizioni. Con questa marcatura essi attestano di aver determinato le
caratteristiche del loro manufatto (dopo aver eseguito le Prove Iniziali di Tipo
- ITT), implementato, reso attivo e documentato il Controllo di Produzione in
Fabbrica (FPC) - basato sulle relative specifiche tecniche – FPC che include accurati controlli al ricevimento delle materie prime, durante il ciclo di produzione e
sui prodotti finiti. A questo punto essi sono in grado di predisporre la Dichiarazione
di Conformità e di apporre la Marcatura CE sui prodotti immessi sul mercato.
Apponendo la Marcatura CE sul prodotto, dichiarano, quindi, di aver svolto tutte le attività di cui sopra, rispettando quanto previsto a norma di legge.
Tutti i Produttori sono altresì consapevoli che è solamente loro la responsabilità della
veridicità dei valori dichiarati per le caratteristiche del loro prodotto.
In più, ma solo quando prevista, come nel caso di elementi con funzione strutturale, la
Certificazione del Controllo di Produzione in Fabbrica (FPC), costituisce l’attestazione
di un Organismo di terza parte e indipendente, abilitato dalle Autorità competenti (Organismo Notificato), che il produttore ha effettuato gli ITT, ha implementato corretta10 - industrie manufatti cementizi
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mente il proprio FPC e che quest’ultimo conferma quanto determinato nei Test Iniziali.
Tuttavia, le effettive prestazioni del manufatto, così come la correttezza della sua progettazione, non sono oggetto di verifica da parte dell’Organismo Notificato nell’ambito della Marcatura CE dei manufatti in calcestruzzo.
Per quanto concerne la Certificazione del Sistema di Gestione per la Qualità, essa, costituendo un potente strumento per attestare la capacità dell’organizzazione aziendale di raggiungere, attraverso procedure e norme comportamentali
interne, gli standard e gli obiettivi prefissati dal management, si fa garante della capacità dell’organizzazione di produrre con regolarità manufatti conformi ai
requisiti cogenti e alle richieste del Cliente.
La Certificazione Volontaria di Prodotto, rilasciata da un Organismo di Certificazione Accreditato, attraverso l’eventuale verifica del progetto del manufatto e
attraverso le prove periodiche previste dallo schema di certificazione, si fa garante
delle effettive prestazioni del manufatto così come della correttezza della sua
progettazione rispetto alla norme a cui il produttore fa riferimento.
In tutti i casi di cui sopra è fondamentale il ruolo del Cliente, in particolare
attraverso l’operato del Direttore dei Lavori e del Collaudatore: egli è, infatti,
sempre tenuto a verificare che le caratteristiche dichiarate dal produttore siano
conformi a quanto richiesto contrattualmente e prescritto dalle specifiche norme
tecniche, soprattutto in funzione della destinazione d’uso prevista per il manufatto.
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Marcatura CE dei
manufatti cementizi:
l’importanza
dei moduli per
dichiarazione ITT/ITC
di Igor Menicatti
La Marcatura CE dei manufatti
cementizi, per elementi ricadenti
nell’ambito di una Norma Armonizzata, è un obbligo per tutti i produttori, a par tire dalla data ripor tata sulla Gazzetta Ufficiale Europea,
sancito dalla Direttiva Prodotti da
Costr uzione (89/106 CEE recepita
in Italia con il DPR 246/1993).
La Marcatura CE è già obbligatoria
per la maggior par te dei manufatti in calcestr uzzo e , entro il 2010,
sarà estesa anche alle rimanenti tipologie .
Alla base del Controllo di Produzione del prefabbricatore vi sono
i Calcoli Iniziali di Tipo (ITC) che
il produttore deve redigere per
ogni tipologia di manufatto e che,
nel caso dei solai alveolari e degli
elementi speciali di coper tura, devono essere completati con l’esecuzione di prove al vero (ITT) che
validino i risultati del calcolo iniziale e confermino quindi le ipotesi
progettuali.
Durante le verifiche ispettive effet-
tuate da ICMQ, per la cer tificazione
del Controllo di Produzione ai fini
della Marcatura CE e, in par ticolare, dall’analisi degli ITC ed eventuali
ITT si riscontra spesso la convinzione, da par te del produttore, che il
calcolo di tipo iniziale sia praticamente coincidente con la relazione
di calcolo fornita al cliente al momento della consegna dei manufatti
in cantiere (per intenderci quella
che viene poi depositata presso il
Genio Civile). Tale supposizione
non è corretta.
In realtà il calcolo di tipo iniziale
deve essere il risultato di valutazioni più generali sull’elemento prefabbricato, che permettano anche di:
4 definire le fasi transitorie di maturazione, sformatura, stoccaggio, carico, traspor to e posa in
opera;
4 definire il campo di utilizzo del
manufatto, non solo in termini
morfologici e di prestazioni statiche, ma anche in riferimento a
requisiti quali, per esempio dura10 - industrie manufatti cementizi
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bilità/classi di esposizione, resistenza al fuoco, prestazioni energetiche, prestazioni acustiche.
Frequentemente tali calcoli e considerazioni progettuali, pur avendo
condotto alla redazione di ottime
procedure ed istr uzioni operative,
consolidate da un utilizzo pluridecennale, non sono di facile reperibilità in azienda. Esistono, ma in alcuni
casi giacciono dimenticati in fondo
ad un armadio in quanto, appunto,
“calcoli iniziali di tipo”.
Per garantire l’immediata rintracciabilità degli ITC e degli eventuali
ITT, ai produttori di elementi prefabbricati, con controllo di produzione cer tificato da ICMQ ai fini
della marcatura CE, è stato inviato
un modulo denominato “Dichiarazione ITC/ITT del produttore”.
Questo documento dovrà essere
compilato per ciascun ITC ed entrerà a far par te della documentazione propria dell’azienda (di qui
la richiesta di identificar lo con un
codice scelto dal produttore), permettendo una rapida identificazione e consultazione dei documenti
facenti par te integrante degli ITC/
ITT sia da par te del produttore
stesso, sia da par te dell’organismo
notificato e degli organi preposti
alla sor veglianza del mercato.
Poiché spesso si assiste, su questi
temi, ad interpretazioni soggettive
e/o confuse da par te degli operatori del settore, siano essi produttori, committenti e/o i professionisti
preposti alla direzione lavori, sarebbe auspicabile, al fine di favorire la
trasparenza del settore e la libera
concorrenza sul mercato che tutti i
prefabbricatori, non solo quelli certificati da ICMQ, si impegnassero
maggiormente per gestire con modalità definite ed efficaci i calcoli di
tipo iniziale e, laddove necessarie,
le relative prove al vero. n
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S A I E
Intervista
a Marino Capelli
Marino Capelli
1
Ingegner Capelli, alla
vigilia di SAIE 2009, può
darci un’anteprima della
manifestazione?
Vorrei ricordare, prima di citare alcune iniziative della prossima manifestazione, che SAIE compie quarantacinque anni. Un compleanno impor tante
per un evento leader internazionale
per proposta espositiva e culturale,
che offre agli operatori le soluzioni
più innovative per l’architettura e le
costruzioni e una visione strategica
su progetti, tecnologie e sistemi per
costruire l’architettura.
In questa edizione, con ancora
maggior incisività rispetto al passato, poniamo l’innovazione al centro
dell’evento. Questo perché siamo
convinti che, in un momento gene-
rale di riflessione e delicatezza, innovazione, sostenibilità, efficienza energetica siano fattori strategici per il
futuro e per una svolta positiva della
situazione.
Vorrei anche sottolineare il rappor to
con istituzioni culturali e scientifiche con le quali SAIE ha, da tempo,
attivato una proficua collaborazione
(ArTec dell’Università IUAV di Venezia, Mater ial ConneXion, Cresme ,
Univer sità di Bologna, Biennale di
Venezia, ecc.) e con tutte le Associazioni di categoria della filiera delle
costruzioni.
Passando alla manifestazione, posso
annunciare che l’efficienza energetica
occuperà un ruolo di rilievo in questo
SAIE e che sarà un filo conduttore che,
a par tire da SAIENERGIA - il salone
delle energie rinnovabili e delle tecnologie a basso consumo per il costruire
sostenibile - toccherà i diversi ambiti
del processo costruttivo, tracciando
un “percor so della sostenibilità in
edilizia”.
Fr a le novità del 2009, che affiancheranno i tradizionali saloni tematici - SAIELegno, SAIEBit,
LATERSAIE – segnalo le iniziative
realizzate nell’ambito di SAIEConcrete e di SAIE NEW STONE AGE
DESIGN, ma anche un attualissimo
focus sul ter remoto (dedicato, in
par ticolare , alle tecnologie per la
protezione dal rischio sismico, alle
str ategie e alle prospettive).
Altro tema centrale il “social housing”,
che sarà sviluppato anche nell’ambito
del convegno “Infrastrutture, piano
casa e housing sociale: il ruolo anticiclico dell’edilizia fra annunci e realtà”
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S A I E
nel corso del quale ANCE por terà al
SAIE i risultati e le tendenze del suo
osser vatorio congiunturale (sabato
31 ottobre).
2
Ha fatto cenno a novità
nell’ambito del tema “concrete”, cosa ci proporrà
SAIE 2009 al riguardo?
Le iniziative nell’ambito di SAIEConrete (l’appuntamento biennale
organizzato in collaborazione con
la Consulta del Calcestruzzo) sono
estremamente ar ticolate. Ampio spazio é riser vato al tema dei manufatti
in calcestruzzo, tra i prodotti maggiormente in grado di soddisfare le
richieste di qualità, sicurezza e rispetto dei tempi di costruzione.
SAIEConcrete si sviluppa su tre
direttrici: “analisi del mercato” (per
mettere a disposizione delle imprese
e della intera filiera, uno strumento
che faccia emergere criticità attuali
e prospettive per il medio periodo);
“progettazione di qualità” (affiancata
da un funzionale uso delle nuove tecnologie e dei materiali più innovativi);
“norme tecniche” (come strumento
innovativo e come oppor tunità di
crescita qualitativa della filiera al servizio di standard edilizi più elevati e
più sicuri).
Da segnalare, al riguardo, alcune iniziative in programma: in aper tura di
SAIE, il convegno “Mercato e Cemento Armato: soluzioni e opportunità”,
durante il quale verranno presentati
i dati CRESME del Rappor to sull’andamento del mercato del cemento
armato negli ultimi due anni e le
previsioni relative al 2009-2010 (28
ottobre) e la Conferenza dal titolo
“Concretezza”, in cui sarà protagonista la grande architettura con l’intervento di Ben Van Berkel, di UNStudio, lo studio di architettura olandese
celebre per aver vinto nel 2008 il
prestigioso Concrete Architectu-
59
re Award per la progettazione del
Museo Mercedes-Benz di Stoccarda.
Un esempio di ingegneria avveniristica per l’uso di materiali innovativi e
per la scelta di tecniche all’avanguardia e tecnologia 3D (29 ottobre).
Altro appuntamento di rilievo per il
settore il convegno organizzato da
Assobeton “I 100 vantaggi dell’edilizia industrializzata in calcestruzzo”
(29 ottobre) che si ar ticolerà in
tre sezioni di approfondimento: “La
moderna progettazione di opere in cls
realizzate attraverso un processo industrializzato” (dedicata all’ingegneria
strutturale); “L’edilizia industrializzata
in cls al ser vizio di un nuovo design”
(dedicata all’architettura) e “Edilizia
industrializzata in cls come sinonimo di
eccellenza, sostenibilità ed efficienza”
(sul tema della sostenibilità).
Il 2009 è anche l’inizio di un percorso che por terà, fra due anni, durante l’edizione SAIE 2011, a riunire
il salone SAIEPrecast con la nuova
edizione di SAIEConcrete, unificando
in un unico momento l’intera filiera
produttiva del calcestruzzo.
Le due anime saranno raccolte per
incrementare la visibilità del settore all’interno della manifestazione e
racchiudere in un unico contenitore
tutte le iniziative riguardanti il calcestruzzo prefabbricato e in opera,
in modo da catturare ulteriormente
l’attenzione da par te degli operatori
più qualificati.
3
Fra le novità di SAIE 2009,
anche un nuovo concorso
internazionale , dedicato
alle soluzioni abitative sostenibili, quindi a basso costo e a
basso consumo energetico.
È un’iniziativa che ha registrato un
successo superiore ad ogni aspettativa. Nell’ambito di SAIESelection 09,
BolognaFiere ha organizzato - in collaborazione con Archi-Europe Group
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S A I E
ed Edilio e con il patrocinio di ArchitettiBologna, del Consiglio Nazionale
degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti
e Conser vatori e del Coordinamento
Nazionale dei Giovani Architetti Italiani
- il concorso “Low cost & low energy
sustainable housing. Soluzioni abitative sostenibili a basso costo e a basso
consumo energetico”.
Il bando era rivolto ad architetti under
45 e studenti; 161 i progetti presentati (104 nella categoria architetti e
57 in quella studenti), con provenienza da ogni par te del mondo (Italia,
Spagna, Por togallo, Grecia, Francia,
Gran Bretagna, Germania, Svizzera,
Austria, Belgio, Slovenia, Polonia, ma
anche Uruguay, Cile, Giappone, Filippine, Messico e Iran).
Quattro le sezioni previste: “Wood”,
“Concrete”, “Metal&Glass” e “Brick”,
per le quali la giuria internazionale, presieduta da Mario Cucinella e
composta da: Christine Conix, dello
studio Conix Architects di Anversa, e Alessandro Marata, Presidente
dell’Ordine degli Architetti di Bologna e rappresentante del Consiglio
Nazionale degli Architetti; Brian Ford,
della School of the Built Environment della University of Nottingham;
Cino Zucchi, di Cino Zucchi Architetti,
indicato da ANDIL per la sezione
“Brick”, Andrea Benedetti dell’Università di Bologna, indicato da ACAI per
la sezione “Metal&Glass” e Francesco
Biasioli indicato da ATECAP per la
sezione “Concrete” hanno selezionato i progetti vincitori.
Analizzando i progetti vincitori nel
loro insieme, si è evidenziata una
diffusa consapevolezza dell’importanza di sperimentare le tematiche
della sostenibilità anche nel settore
dell’edilizia residenziale a basso costo,
grazie a un intelligente uso dei materiali e a una interpretazione spesso
innovativa nell’applicazione delle tecnologie climatiche e ambientali.
In par ticolare , i progetti vincitor i
hanno anche mostrato come sia possibile parlare di un vero e proprio
“linguaggio” dell’architettura sostenibile, da considerare non più solo
come un metodo di costruzione che
privilegia il risparmio energetico e
il contenimento dei consumi, ma
anche come un settore dell’architettura dotato ormai di propri codici di
progetto e di un linguaggio formale
spesso riconoscibile. Senza dimenticare, inoltre, la necessità di inserire
tali architetture in contesti urbani
consolidati.
Tutti i progetti selezionati saranno
esposti nella mostra dedicata al Centro Ser vizi del SAIE e saranno disponibili nel catalogo su cd edito da
BolognaFiere.
Collegandoci all’iniziativa SAIEConcrete vorrei ricordare, per la sezione
“Brick”, l’interessante proposta di
Luca Donner, dello studio Donner &
Sorcinelli Architetti di Silea, che prevede un’intelligente interpretazione
del rappor to urbano tra pieni e vuoti
rappresentati da corpi di fabbrica e
cor tili.
Premieremo i progetti vincitori nell’ambito di SAIE 2009, sabato
31 ottobre nel corso del convegno
Low cost, low energy sustainable housing che si terrà presso la “Piazza
dell’energia”. Al convegno, presieduto
da Mario Cucinella, inter verranno
fra gli altri Corrado Clini, Direttore
generale ricerca ambiente e sviluppo
del Ministero dell’Ambiente, e Valeria
Marsaglia, del Coordinamento Nazionale dei Giovani Architetti Italiani.
Si dibatterà dei progetti anche per
voce dei progettisti premiati; infatti,
i primi selezionati di ogni sezione
della categoria “Architetti Under 45”
saranno invitati a presentare il progetto durante un seminario comune,
mentre i vincitori della categoria studenti par teciperanno al wor kshop
“Energia dell’architettura”, coordinati
entrambi da Mario Cucinella. n
10 - industrie manufatti cementizi
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Senza
Senza titolo-1 1
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61
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13-10-2009
NUOVE CULTURE DEL COSTRUIRE
NUOVE
CULTURE
DEL
COSTRUIRE
Bologna, 28 - 31 ottobre 2009
09
SAIE
International
Building
Exhibition
Bologna,
28 - 31 ottobre
2009
ASSOBETON presenta
“I 100 vantaggi dell’edilizia industrializzata in
calcestruzzo”
Tre convegni dedicati all’edilizia industrializzata in calcestruzzo e
ai professionisti del settore
Soluzioni Tecniche
per l’Architettura
e le Costruzioni
Il 29 ottobre ASSOBETON organizza al SAIE, conSALONE
la INTERNAZIONALE
collaborazione
di Idra, tre convegni dedicati ai
DELL’EDILIZIA
professionisti per illustrare le soluzioni proposte dall’edilizia industrializzata in calcestruzzo.
La giornata, che fa parte delle iniziative promosse da Federbeton nell’ambito di SAIE Concrete,
è strutturata in tre moduli che presenteranno, ciascuno in modo conciso, un aspetto specifico,
affrontato da esperti del settore, con l’obiettivo di fornire al professionista spunti e strumenti
veramente concreti.
I convegni si terranno nella sala di collegamento tra i Padiglioni 25 e 26.
L’ingresso è gratuito e tutti i partecipanti riceveranno una copia della pubblicazione “100 vantaggi
dell’edilizia industrializzata in calcestruzzo”, presentata in anteprima al SAIE.
Viale della Fiera, 20 - 40127 Bologna (Italia) - Tel. +39 051 282111 - Fax +39 051 6374013 - www.saie.bolognafiere.it - [email protected]
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27-10-2008 16:12:12
giovedì 29 ottobre 2009, ore 10.45
Convegno di ingegneria strutturale
La moderna progettazione di opere in cls realizzate attraverso
un processo industrializzato
Apertura dei lavori
Presidente Ordine degli Ingegneri di Bologna
Presidente ASSOBETON
Dott. Renzo Arletti
Relazioni:
La progettazione di strutture secondo le nuove Norme Tecniche per le Costruzioni
Le connessioni tra elementi prefabbricati – Soluzioni progettuali
L’uso di software avanzati per una moderna progettazione dell’edilizia industrializzata
Moderatore: Dott. Ing. Antonella Colombo – ASSOBETON
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13-10-2009 11:04:31
giovedì 29 ottobre 2009, ore 13.15
Convegno di architettura
L’edilizia industrializzata in cls al servizio di un nuovo design
Apertura dei lavori
Presidente Ordine degli Architetti di Bologna
Arch. Alessandro Marata
Vicepresidente ASSOBETON
Geom. Renzo Bullo
Relazioni:
Edilizia industrializzata e progetto di architettura
Edilizia industrializzata e design
L’uso del software per una moderna progettazione architettonica con elementi prefabbricati
Moderatore: Sig. Ivan Fiorino de Lettera – City Project
giovedì 29 ottobre 2009, ore 15.30
Convegno sulla sostenibilità
Edilizia industrializzata in cls come sinonimo di eccellenza,
sostenibilità ed efficienza
Apertura dei lavori
Vicepresidente ASSOBETON
Dott. Ing. Alberto Truzzi
Relazioni:
La certificazione della sostenibilità di un edificio
Lo sviluppo della normativa nell’ambito della sostenibilità
Sostenibilità: un valore da tradurre in termini concreti
Il software per il calcolo dell’isolamento termico
Moderatore: Dott. Ing. Andrea Dari – IMC
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in collaborazione con
Come arrivare
Settori espositivi
Ingresso
NORD
14
15
16
18
AUTOSTRADA
USCITA "BOLOGNA FIERA"
a
zia
20
19
42 22
21
44
Ingresso
MICHELINO
47
29
le
30
45
Ta
n
en
TANGENZIALE
USCITA
Ingresso
CALZONI
le
a
zia
trad
en utos
A
ng
g
T
Aereoporto
36
Stazione
Ferroviaria
ArEA dEl CoStruIrE SoStEnIbIlE
26
Bologna
Centro
Ingresso
COSTITUZIONE
Via dell’Efficienza Energetica
CENTRO
SERVIZI
25
Via dell’uso Efficiente dell’Acqua
Tangenziale
USCITA 7
+BUS
Parco Nord
Tang e n
via Maserati
21
47
44
29
z ia l e
PARCHEGGIO
MUTIPIANO
via Calzoni
36
Piazza Costituzione
centro citt
26
25
49
31
32
33
48
35
Stand Federbeton
Settori espositivi
30 45
33
Costituzione
o
viale A. Mor
le d
ella
Fier
a viale
Europa
19 42 22
via Stalingrado
20
48
32
Tangenziale
USCITA 8
18
16
31
Evento ASSOBETON
Ingresso
MORO
Come arrivare
via
14
15
49
uSCITA
“BOlOgNA-FIeRA”
Come arrivare
35
con il taxi 10 minuti Taxi: Radiotaxi Tel: +39 051 534141
CO.TA.BO Tel. +39 051 372727
Pad. 25 - 26 - 32
Sistemi, componenti e subsistemi edilizi
Sistemi informatici - Società di servizi
Strutture prefabbricate - Materiali e manufatti
Pad. 18 - 20
USCITA "BOLOGNA FIERA"
Aereoporto
Pad. 33
Salone degli utensili e dei sistemi di fissaggio
Antinfortunisticae - Sicurezza
TANGENZIALE
USCITA
l
a
zia
trad
en
tos
Pad. 29an-g30 -Au35 - 36
le - 47 - 48 - 49
Area 42 - 44 -ia45
z
Macchine, attrezzature
e tecnologie per
en
il cantiere - Veicoli Industriali - Macchine e
attrezzature speciali per opere d’ingegneria
civile - Ponteggi
e Casseforme
Stazione
T
Dalla stazione Bologna Centrale:
Pad.con
22 i bus N. 35-38 e navetta F
ATC - Azienda Trasporti Consorziali
Informazioni passeggeri Tel. +39 051 290290 - www.atc.bo.it
Strutture e componenti in legno
Pad. 31
Strumenti tecnici e attrezzature per prove,
AUTOSTRADA
controlli e misure
g
Pad.
19 AEROBUS BLQ (ogni mezz’ora).
Con il taxi: 15 minuti. Servizio
navetta
Impermeabilizzazioni - Geotessili - Chimica
perA1edilizia
termoacustici
Energia rinnovabile e tecnologie
a basso
Provenendo
da A13 PD-BO, da
MI-BO- Isolanti
e da FI-BO:
proseguire
consumo per il costruire sostenibile
in autostrada (A14) direzione Ancona, uscita “Bologna Fiera”.
Provenendo da Ancona: proseguire
in autostrada (14), uscita
Pad. 21
“Bologna Fiera”. Tangenziale: uscita
consigliata
n. 8 e rivestimenti esterni
Sistemi
di copertura
Pad. 16
Pad. 26
Canalizzazione e trattamento delle acque
Ta
n
Pad. 14 - 15
Aeroporto Internazionale G: Marconi. Informazioni passeggeri
Tel. +39 051 6479615. Il Quartiere fieristico dista dall’aeroporto circa 9 Km.
Ferroviaria
Centro Servizi
Bologna
Centro
Tangenziale
USCITA 7
+BUS
Parco Nord
uSCITA
“BOlOgNA-FIeRA”
Tangenziale
USCITA 8
z ia l e
via Stalingrado
Tang e n
via Maserati
centro citt
Piazza Costituzione
Costituzione
o
viale A. Mor
via
via Calzoni
le d
ella
Fier
a viale
Europa
PARCHEGGIO
MUTIPIANO
Aeroporto Internazionale G: Marconi. Informazioni passeggeri
Tel. +39 051 6479615. Il Quartiere fieristico dista dall’aeroporto circa 9 Km.
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Con il taxi: 15 minuti. Servizio navetta AEROBUS BLQ (ogni mezz’ora).
Preview
09
SAIE
International
Building
Exhibition
NUOVE
CULTURE
DEL
COSTRUIRE
Bologna,
28 - 31 ottobre
2009
Soluzioni Tecniche
per l’Architettura
e le Costruzioni
SALONE INTERNAZIONALE DELL’EDILIZIA
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A n n u a r i o
67
Annuario
dell’edilizia
industrializzata in
calcestruzzo ASSOBETON
edizione 2009
Lo strumento che promuove la filiera dell’Edilizia Industrializzata in
Calcestruzzo
L’Annuario ASSOBETON è uno strumento di comunicazione trasversale,
semplice e immediato con cui le aziende possono interfacciarsi direttamente
per indagare il mercato dell’Edilizia
Industrializzata in Calcestruzzo.
A distanza di quattro anni dalla prima
edizione, il volume si è arricchito di
nuovi contenuti e utilità che fanno
dell’Annuar io ASSOBETON il più
impor tante strumento di promozione
per l’intera filiera.
Si tratta di un progetto impor tante,
che oltre a garantire una notevole
visibilità alle aziende, costituisce un
valido strumento di lavoro che facilita
l’incontro tra domanda ed offer ta.
Nelle sezioni che compongono il volume si darà spazio:
4 ad ASSOBETON e alle aziende
associate;
4 alle pagini utili - indirizzi web e
numeri verdi, recapiti degli Ordini
degli Ingegneri e degli Architetti, dei Collegi dei Geometri, dei
Dipar timenti universitari con cui si
interfaccia il settore, elenchi con le
norme di riferimento e tabelle con
le classi di esposizione per calcestruzzo strutturale;
4 al compar to dell’Edilizia Industrializzata in Calcestruzzo, con l’elenco, regione per regione, di tutti gli
Associati ASSOBETON e l’indicazione delle rispettive produzioni.
Sarà inoltre pubblicato l’elen
l’elenco di tutti i Prefabbricatori
italiani;
4 ai principali Fornitori del
settore, che saranno raggruppati in funzione della
classe merceologica di
riferimento.
Gli Associati ASSOBETON
sono presenti gr atuita-mente con l’anagrafica, i
prodotti, l’indicazione
della classe di fatturato,
il numero di addetti ed
il logo associativo. Chi
vor rà incrementare la
propria visibilità, potrà inserire,
industrie manufatti cementizi - 10
Imp_Annuario_10.indd 67
13-10-2009 11:08:34
A n n u a r i o
F
P
l
ad un prezzo agevolato, dati aggiuntivi
quali, ad esempio, un testo descrittivo
dell’attività aziendale, l’indicazione
delle sedi secondarie e anche optare per una maggiore evidenziazione
grafica.
Anche i Fornitori del settore avranno
la possibilità di inserire dati e mettere
in evidenza la propria attività con la
stessa tipologia di dati disponibili per
i Prefabbricatori Associati, a prezzo
di listino.
Per tanto, l’Annuario dell’edilizia industr ializzata in calcestr uzzo ASSOBETON non è solo un prodotto di
pur a divulgazione , ma anche una
straordinaria vetrina dove le aziende
possono presentare le soluzioni più
nonall’avanguardia, non
ché i propri prodotti
di punta.
Prefabbr icator i e
Fornitori, per essere
presenti con la propro
pria scheda azienazien
dale sull’edizione
a stampa 2009,
hanno tempo fino
a l 2 n ov e m b r e :
collegandosi al
sito (www.annuar i o p r e f a bb r i c a zione.it), potranno registrare o
aggiornare autonomamente
i propri dati e, qualora decidessero
di acquistare moduli aggiuntivi e per-
sonalizzazioni, potranno effettuare il
pagamento on-line.
Qualora la registrazione non fosse
rinnovata, i dati dei Prefabbricator i inser iti gr atuitamente sar anno
comunque mantenuti sia sul sito che
sull’edizione car tacea, mentre i dati
dei Fornitori, salvo conferma di registrazione o di rinnovo, non saranno pubblicati né saranno presenti
sull’Annuario on-line.
Oggi, dunque, ogni azienda, con un
investimento davvero limitato, può
sfr uttare a pieno le potenzialità
dell’Annuario: attraverso un procedimento guidato, si possono registrare
e tenere sempre aggiornati i propri
dati e garantirsi visibilità sul mercato.
Tutto con la comodità di poter pagare
le opzioni acquistate direttamente online, attraverso PayPal.
Nel caso l’azienda desiderasse essere
presente anche con il proprio logo
sui banner del sito e con uno spazio
pubblicitario sul documento car taceo,
occorre contattare IDRA al numero
0549.909090 o all’indirizzo di posta
elettronica: [email protected].
Infine, si ricorda che, dalla data di
registrazione o di rinnovo, l’azienda
sarà presente per 365 giorni sul sito
dell’Annuario, nonché sull’edizione a
stampa che sarà distribuita in oltre
5.000 copie nel mese di dicembre
2009 e rimarrà per un anno sulle
scrivanie di imprenditori, progettisti e
operatori del settore.
n
dove sei? qui!
O
1
1
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4
5
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10 - industrie manufatti cementizi
Imp_Annuario_10.indd 68
makelab.it
68
15-10-2009 11:58:14
Fissaggio dei pannelli prefabbricati alle strutture?
Per le zone sismiche
la soluzione è
®
NE
O
I
VAZ UTA
O
ing
INN OpL
end
ASS
makelab.it
ent
Pat
ORIZZONTALI
11. Quale sistema di fissaggio concede che
i pannelli appoggiati a terra stiano fermi,
mentre la struttura si sposta fino a ±20
cm sotto l’azione orizzontale di un sisma
in direzione parallela alla superficie del
pannello?
13. Quale sistema di fissaggio sul bordo
superiore di un pannello orizzontale sostenuto
dalle mensole Girella e/o Tirella resiste allo
SLU fino a 40 kN in caso di sisma in direzione
perpendicolare al piano del pannello?
C’è un’unica soluzione che vi consente il rispetto delle normative
sismiche sul collegamento alla struttura dei pannelli prefabbricati.
È il sistema Fisis® di Ruredil. In caso di sisma, Fisis® garantisce
spostamenti relativi tra struttura e pannelli fino a ±20 cm.
Fisis® risponde ai requisiti dei fissaggi per pannelli in zone sismiche secondo NTC 2008
e la nuova normativa europea EC8.
VERTICALI
4. Quale sistema di fissaggio posto in sommità
dei pannelli verticali, per un sisma in direzione
parallela alla superficie dei pannelli, permette
lo spostamento relativo tra struttura e pannelli
fino a ± 20 cm?
5. Quale sistema di fissaggio resiste allo SLU
fino a 40 kN in caso di sisma in direzione
perpendicolare alla superficie del pannello?
Tecnologie e soluzioni
per l’edilizia moderna
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70
M e rc a t o
Le ultime
decisioni e le
scelte strategiche
del governo
per le infrastrutture
Testo estratto dall’Osservatorio Congiunturale pubblicato da ANCE
a giugno 2009.
Decreto Anticrisi,
riprogrammazione
del Fas e decisioni del Cipe
Nell’ambito del decreto “anticrisi” (Dl
n°185/2008), convertito con legge
n°2/2009, il Governo ha destinato circa
2.300 milioni di euro1 alla prosecuzione
delle grandi opere della Legge Obiettivo.
In occasione delle riunioni del Comitato
Interministeriale per la Programmazione
Economica (Cipe) del 18 dicembre 2008
e del 6 marzo 2009, a seguito della riprogrammazione delle risorse del Fondo
per le Aree Sottoutilizzate (Fas)2, il Go-
verno ha inoltre deliberato l’assegnazione di 12.356 milioni di euro, al Fondo per
le Infrastrutture ed i Trasporti (c.d. Fondo Matteoli), istituito dal decreto-legge
n°112/2008 (c.d. Manovra d’estate).
Di queste risorse, circa 9.284 milioni
di euro sono effettivamente disponibili
per un programma di interventi infrastrutturali3.
Tra nuove risorse e vecchie risorse riprogrammate, le risorse messe a disposizione dal Governo per la realizzazione di
infrastrutture risultano quindi pari complessivamente a circa 11.584 milioni di
La norma autorizza due contributi quindicennali, di 60 milioni di euro a decorrere dal 2009 e di 150 milioni di
euro dal 2010, in grado di generare un volume complessivo di investimenti pari a circa 2.300 milioni di euro.
1
Per avere un quadro complessivo della nuova programmazione del Fondo per le Aree Sottoutilizzate (Fas) si rinvia
al capitolo relativo alla programmazione unitaria 2007-2013.
2
3
Calcolo effettuato sulla base delle delibere approvate nelle sedute del Cipe del 18 dicembre 2008, del 6 marzo
2009, dell’8 maggio 2009 e del 26 giugno 2009 ed in particolare sul “Piano delle infrastrutture prioritarie” approvato
dal Cipe il 26 giugno 2009. Per maggiori dettagli, si rinvia al capitolo relativo alla programmazione unitaria 2007-2013
ed al Fondo per le Aree Sottoutilizzate (Fas).
10 - industrie manufatti cementizi
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13-10-2009 11:11:36
M e rc a t o
euro (9.284 milioni di euro dal Fas nazionale e 2.300 milioni di euro dalla Legge
obiettivo).
71
categorie di intervento alle quali sono
destinati complessivamente circa 11.246
milioni di euro:
LE RISORSE PUBBLICHE NAZIONALI PER LE INFRASTRUTTURE
valori in milioni di euro Importo
Risorse della Legge Obiettivo (DI 185/2008)
Fondo Infrastrutture e Trasporti del Fas (Cipe 18/12/2008 e 6/03/2009)
TOTALE
2.300
9.284
11.584
Elaborazione ANCE su DL 185/2008, delibere Cipe 18 dicembre 2008, 6 marzo 2009 e 26 giugno 2009
Il Piano delle
infrastrutture
prioritarie approvato
dal Cipe del 26 giugno 2009
Le risorse messe a disposizione dal Governo sono destinate a finanziare opere
all’interno di un “Piano delle opere
prioritarie 2009” predisposto dal Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti
e approvato dal Cipe in occasione della
riunione del 26 giugno 2009.
Il Piano, di cui il Ministero aveva già presentato una prima bozza4 al Cipe in occasione della riunione del 6 marzo 20095,
comprende sia interventi finanziati con
risorse pubbliche che interventi finanziati
con risorse private.
Si tratta di tutti gli interventi di cui, in
base alla pianificazione predisposta dal
Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e allo stato di avanzamento dei
progetti, è prevista l’approvazione ed
il finanziamento da parte del Cipe nel
corso dei prossimi mesi.
Per quanto riguarda le opere finanziate
con risorse pubbliche - principalmente
con le risorse della Legge Obiettivo e del
Fondo per le Aree Sottoutilizzate (Fas)
resi disponibili con gli ultimi provvedimenti - il Piano di opere prioritarie approvato dal Cipe è suddiviso in 11 grandi
4realizzazione del Ponte sullo Stretto di Messina per un importo pari a
1.300 milioni di euro;
4salvaguardia di Venezia attraverso la
realizzazione del sistema MoSE, per
un importo pari a 800 milioni di euro;
4realizzazione di infrastrutture ferroviarie (Treviglio-Brescia, Terzo Valico dei Giovi, Ferrovia Pontremolese,
Rho-Gallarate, Rieti-Passo Corese,
adeguamento rete meridionale ed interventi collegati alla realizzazione del
Ponte sullo Stretto) per circa 2.880,5
milioni di euro;
4realizzazione di infrastrutture stradali
ed autostradali, tra cui in particolare
l’Autostrada Salerno-Reggio Calabria,
la Strada Statale Jonica n°106 ed il
tunnel del Fréjus, per circa 1.999,3 milioni di euro;
4realizzazione di interventi di riassetto
dei sistemi urbani e metropolitani
(Reti metropolitane di Roma, Milano,
Bologna,Torino, Palermo, Bari, Catania,
Cagliari, della Campania, aeroporto di
Vicenza ed EXPO 2015), per un importo di circa 1.657,4 milioni di euro;
4interventi per l’intermodalità (Piastre logistiche piemontesi e di Taranto), per un importo pari a 34,1
milioni di euro;
Si tratta della cosiddetta “Proposta di Piano Infrastrutture Strategiche 2009” di cui alla delibera Cipe n°10/2009
del 6 marzo 2009 pubblicata sulla Gazzetta Ufficiale del 26 maggio 2009.
4
5
Il Cipe aveva allora solo preso atto della trasmissione della c.d. “Proposta di Piano Infrastrutture Strategiche
2009”.
industrie manufatti cementizi - 10
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13-10-2009 11:11:36
72
M e rc a t o
4interventi per gli sistemi idrici del
Mezzogiorno, per 150 milioni di
euro.
4interventi di ricostruzione di edifici
pubblici e privati in Abruzzo, per un
importo pari a 400 milioni di euro,
così come previsto dal Dl 39/2009;
4piano di opere medio-piccole, per un
importo pari a 825 milioni di euro;
4interventi di edilizia scolastica, per un
importo pari a 1 miliardo di euro;
4interventi di edilizia carceraria, per un
importo pari a 200 milioni di euro.
Tale Piano di opere prioritarie è finanzia-
to con risorse pubbliche provenienti, per
2.134 milioni di euro dalla Legge Obiettivo, per 8.796,3 milioni di euro6 dal Fondo
per le Infrastrutture ed i Trasporti del Fas
e per 316 milioni di euro da risorse delle
Ferrovie dello Stato, presumibilmente dal
Contratto di Programma RFI.
Con riferimento alle 11 grandi categorie di intervento, occorre precisare che
il “Piano di opere prioritarie 2009” approvato dal Cipe il 26 giugno 2009 non
fa esplicito riferimento alle ultime due
categorie sopraccitate (edilizia scolastica
e carceraria) nonostante queste siano
FONTI PUBBLICHE DI FINANZIAMENTO DEL PIANO DI OPERE PRIORITARIE
valori in milioni di euro Importo
Legge Obiettivo
Fondo per le Aree Sottoutilizzate (Fas)
Altre risorse: Ferrovie dello Stato
TOTALE - Opere finanziate con risorse pubbliche
2.134,0
8.796,3
316,0
11.246,3
Elaborazione ANCE su delibere Cipe del 6 marzo 2009 e Esito Cipe del 26 giugno 2009
CIPE: LE OPERE PRIORITARIE FINANZIATE CON RISORSE PUBBLICHE
valori in milioni di euro
11 grandi categorie di intervento Ponte sullo Stretto di Messina
Salvaguardia di Venezia - Mose
Interventi Ferroviari
Interventi stradali
Sistemi urbani e metropolitani
Intermodalità
Schemi idrici del Mezzogiorno
Ricostruzione Abruzzo
Piano di opere medio-piccole
Edilizia scolastica
Edilizia carceraria
TOTALE - Opere finanziate con risorse pubbliche
Importo
1.300,0
800,3
2.880,5
1.999,3
1.657,4
34,1
150,0
400,0
825,0
1.000,0
200,0
11.246,3
Elaborazione ANCE su delibere Cipe del 6 marzo 2009 e Esito Cipe del 26 giugno 2009
L’esito della riunione del Cipe del 26 giugno 2009 indica un importo a valere sul Fondo per le Aree Sottoutilizzate pari a 7.596 milioni di euro che non tiene conto dei 1.200 milioni di euro destinati all’edilizia scolastica e
all’edilizia carceraria.
6
10 - industrie manufatti cementizi
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M e rc a t o
ricomprese nella pianificazione del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti.
Bisogna inoltre evidenziare che il Piano
di investimenti approvato dal Cipe a fine
giugno costituisce una parziale rimodulazione della Proposta di Piano infrastrutturale presentata il 6 marzo 2009.
Alle grandi categorie di intervento
proposte a marzo 2009 è stata infatti
aggiunta quella delle “opere medio-piccole” alle quali sono stati destinati 825
milioni di euro.
Inoltre, alcune nuove opere, non menzionate nell’elenco di opere presentato a marzo 2009, sono state inserite nella programmazione del Ministero delle Infrastrutture
e dei Trasporti approvata a giugno.
Circa quattro mesi dopo la riunione del
Cipe del 6 marzo 2009, che aveva permesso di chiarire il quadro delle risorse
pubbliche disponibili, è stato quindi definito il programma degli interventi da
finanziare con le risorse messe a disposizione dal Governo e sono stati individuati gli importi da destinare alle varie
categorie di intervento o alle singole
opere.
La decisione del Governo di attribuire
825 milioni di euro alla realizzazione di
piccole e medie opere infrastrutturali,
immediatamente cantierabili, va nella direzione auspicata dall’Ance di dare risposte concrete e rapide ad un settore
determinante per la ripresa economica
del Paese.
Queste risorse vanno ad aggiungersi ai
fondi stanziati per la riqualificazione delle
scuole, pari complessivamente a 1 miliar-
Imp.Mercato.IMC.10 chiara.indd 73
73
do di euro, e per la costruzione di nuove
carceri, pari a 200 milioni di euro.
Complessivamente, si tratta quindi di circa 2 miliardi di euro di risorse pubbliche
che sono stati resi disponibili per interventi di piccola e media dimensione diffusi sul territorio.
Per quanto riguarda le opere finanziate
con risorse private, sono 11 gli interventi finanziati principalmente con risorse
delle concessionarie autostradali di cui,
in base alla pianificazione predisposta
dal Ministero delle Infrastrutture e dei
Trasporti e allo stato di avanzamento
dei progetti, è prevista l’approvazione
nel corso dei prossimi mesi da parte del
Cipe, per un importo pari a circa 18.130
miliardi di euro. Si tratta in particolare
delle seguenti opere:
4Brescia - Bergamo - Milano (BreBeMi);
4Pedemontana Lombarda;
4Asse autostradale Brescia-Padova;
4Tangenziale Est di Milano;
4Asse autostradale CISA;
4Raccordo Sassuolo - Campo Galliano;
4Collegamento Porto di Ancona alla
grande viabilità;
4Asse autostradale Cecina-Civitavecchia;
4Corridoio tirrenico meridionale 1°
stralcio Cisterna - Valmontone;
4Asse autostradale Termoli - San Vittore;
4Collegamento tra SS 514 e SS 194
“Ragusana”.
Ad oggi, solo due dei progetti definitivi
relativi a questi interventi, relativi alla BreBeMi e all’asse autostradale della CISA,
risultano approvati dal Cipe, per un importo pari a circa 3.421 milioni di euro.
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74
M e rc a t o
CIPE: LE OPERE FINANZIATE CON RISORSE PRIVATE
valori in milioni di euro
11 grandi opere autostradali TOTALE - Opere finanziate con risorse private
di cui assegnato a singoli progetti definitivi approvati
di cui opere i cui progetti definitivi devono ancora essere approvati dal Cipe
Importo
18.130,2
1.300,0
14.709,2
Elaborazione ANCE su delibera Cipe del 26 giugno 2009
Uno stralcio della Legge
Obiettivo che illustra
il disegno strategico
del Governo
Dall’analisi del Piano delle opere prioritarie approvato dal Cipe a giugno
2009 si possono trarre alcune conclusioni circa le scelte strategiche operate
dal Governo in materia di programmazione delle realizzazioni infrastrutturali
per i prossimi anni.
Risulta innanzitutto evidente la volontà
del Governo di concentrare le risorse
nazionali del Fondo per le Aree Sottoutilizzate (Fas) riprogrammate su interventi ritenuti strategici per migliorare la
dotazione nazionale in infrastrutture.
Buona parte delle risorse pubbliche del
“Piano delle opere prioritarie 2009”
provenienti dal Fas sono infatti state
destinate a finanziare interventi della Legge Obiettivo7, pur mantenendo
sostanzialmente le quote percentuali
previste dalla normativa vigente (l’85%
delle risorse al Mezzogiorno ed il 15%
al Centro-Nord).
Dato il rilevante importo delle risorse
riprogrammate ed il carattere pluriennale della programmazione del Fas - le
cui risorse saranno da impiegare da
qui al 2015 - e considerate le previsioni di mobilitazione di risorse del bilancio dello Stato per l’attuazione della
Legge Obiettivo, risulta anche evidente
che il “Piano delle opere prioritarie”
si configura come uno stralcio degli
interventi più urgenti della programma della Legge Obiettivo che fissa la
programmazione dei prossimi mesi e,
in parte, dei prossimi anni.
A tale proposito, occorre evidenziare
che, per quanto riguarda la programmazione degli interventi da realizzare
nell’area Centro-Nord del Paese, la
maggior parte dei finanziamenti pubblici - 2,53 miliardi di euro su 3,66
miliardi destinati al centro-Nord - si
trova concentrata in un quadrante
geografico delimitato a nord dalle città lombarde di Varese, Como, Lecco
e Bergamo, a est da Brescia e Parma,
e a sud dalle città ligure di Genova e
La Spezia.
Infine, l’analisi del Piano di opere prioritarie approvato dal Cipe evidenzia la
concentrazione dei finanziamenti disponibili su interventi di grande dimensione finanziaria.
Assegnazioni formali
di fondi pubblici già
effettuate a singoli
progetti
Sulla base del “Piano delle opere
prioritarie 2009” approvato dal Cipe
il 26 giugno, il Cipe dovrà procedere all’assegnazione dei fondi ai singoli
progetti formale in occasione delle
prossime riunioni, man mano che verranno presentati i progetti per l’ap-
Almeno 6 miliardi di euro delle risorse del Fas destinate alle infrastrutture sono destinati ad opere della Legge
Obiettivo.
7
10 - industrie manufatti cementizi
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13-10-2009 11:11:37
M e rc a t o
provazione tecnico-finanziaria.
Tra dicembre 2008 e giugno 2009 prima quindi della presentazione del
Piano – alcuni progetti sono però già
stati formalmente finanziati dal Cipe.
Si tratta in particolare del MoSE, al
quale sono stati destinati 800 milioni
di euro con la delibera Cipe n°115 del
18 dicembre 2008 nonché dell’Aeroporto “Dal Molin” e della tangenziale
nord di Vicenza ai quali sono stati assegnati 16,5 milioni di euro nella seduta
del 6 marzo 2009.
Oltre a questi progetti, il Cipe, nella seduta dell’8 maggio 2009, ha deliberato
l’assegnazione di 234,6 milioni di euro
alla realizzazione delle tratte ParmaOsteriazza e Berceto-Chiesaccia della
Ferrovia Pontremolese e 34,3 milioni
di euro alla Strada Statale 106 Jonica
(Variante di Nova Siri).
Nella seduta del Cipe del 26 giugno
2009 sono stati inoltre assegnati 30
milioni di euro per la costruzione della
Galleria di sicurezza del Traforo autostradale del Fréjus, 209 milioni di euro
8
75
all’adeguamento a quattro corsie di un
tratto della SS 640 “Porto Empedocle” (Itinerario Agrigento-CaltanisettaA19), 12 milioni per l’ammodernamento della flotta aziendale di gestione
governativa che fornisce il servizio di
trasporto nei Laghi Maggiore, di Garda
e di Como8, 5,5 milioni di euro per la
costruzione di nuove sedi degli uffici
dei Carabinieri a Parma e 226,4 milioni di euro, a valere sul miliardo destinato all’edilizia scolastica, per interventi
nelle scuole abruzzesi a seguito degli
eventi sismici del 6 aprile 2009.
Complessivamente, quindi, nell’ambito
del Piano di opere prioritarie approvato dal Cipe, circa 1.568,3 milioni di
euro risultano ad oggi formalmente assegnati dal Cipe a singoli progetti infrastrutturali.
Inoltre, al di fuori del Piano di opere
prioritarie 2009 approvato dal Cipe il
26 giugno 2009 ma sempre a valere sulle risorse, pari a 11.584 milioni di euro,
rese disponibili dal Governo, sono stati
assegnati i seguenti importi:
Intervento non infrastrutturale.
industrie manufatti cementizi - 10
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76
M e rc a t o
4115 milioni di euro9 al Piano straordinario per la messa in sicurezza degli edifici scolastici con delibera Cipe
n°114 del 18 dicembre 2008;
469 milioni di euro10 al programma relativo ai beni e alle attività culturali di
ARCUS, con delibera Cipe n°114 del
18 dicembre 2008;
48,36 milioni di euro per la nuova sede
della “Scuola europea di Parma”, con
delibera Cipe del 26 giugno 2009.
Il totale delle risorse assegnate a singoli
progetti ammonta quindi a circa 1.760,6
milioni di euro su un totale di 11.584
milioni di euro resi disponibili dal Governo.
Con le ultime decisioni del Governo,
sono state quindi chiaramente individuate le priorità infrastrutturali.
Occorre ora che vengano formalmente
assegnate tutte le risorse e che siano
attivati i singoli interventi.
In particolare bisogna selezionare ed
attivare gli interventi finanziati nell’ambito del Piano di opere medio-piccole
immediatamente cantierabili al quale sono stati destinati 825 milioni di
euro.
I piani infrastrutturali di opere mediopiccole al centro delle politiche di rilancio dell’economia dei Paesi europei.
A tale proposito, occorre sottolineare
che i principali Paesi europei, dalla pubblicazione dell’edizione straordinaria
dell’Osservatorio congiunturale nazionale dell’Ance11, hanno messo in campo provvedimenti analoghi a quello che
è stato varato dal Governo in occasione
dell’ultima riunione del Cipe.
In Spagna, in due mesi – tra dicembre
2008 e gennaio 2009 - è stato approvato ed attivato un Piano di rilancio
dell’economia e dell’occupazione che
prevede 8 miliardi di euro di investimenti in opere medio-piccole e la
realizzazione di 31.000 progetti diffusi
sul territorio di competenza dei circa
8.000 Comuni spagnoli.
A cinque mesi dall’approvazione del
Piano - il cosiddetto “Plan E” -, avvenuta nel corso del mese di gennaio 2009,
sono stati avviati quasi tutti i cantieri
previsti e sono stati trasferiti agli enti
locali circa 4,8 miliardi di euro per pagare i SAL dei lavori realizzati12. Alcuni
lavori risultano addirittura già conclusi.
In Francia, il Governo ha scelto di dare
priorità alle opere medio-piccole destinando 6,3 miliardi di euro ad un
programma simile a quello proposto
dall’Ance e rimandando alcuni investimenti in grandi opere al “dopo crisi”.
Anche in questo caso, sono già stati
avviati numerosi cantieri: più di 500
cantieri sono stati aper ti su tutto il
territorio nazionale13.
Questi esempi dimostrano come il finanziamento di un piano infrastrutturale di opere medio-piccole immediatamente cantierabili rappresenti per i
principali paesi europei la componente indispensabile della politica per il
rilancio dell’economia e come in materia l’Italia debba recuperare il ritardo
accumulato rispetto ai suoi par tners
europei. n
La delibera autorizza due contributi quindicennali, di 1,8 milioni di euro a decorrere dal 2009 e di 4,5 milioni
di euro dal 2010, per la messa in sicurezza degli edifici scolastici, in grado di generare un volume complessivo di
investimenti pari a circa 115 milioni di euro, pari al 5% del contributo per il proseguimento della Legge Obiettivo
(Dl 185/2008). 10 La delibera autorizza due contributi quindicennali, di 3 milioni di euro a decorrere dal 2009 e
di 7,5 milioni di euro dal 2010, per realizzare il programma di interventi relativi ai beni e alle attività culturali di
ARCUS, in grado di generare un volume complessivo di investimenti pari a circa 69 milioni di euro, pari al 3% del
contributo per il proseguimento della Legge Obiettivo (Dl 185/2008).11 Edizione di gennaio 2009.
12
Alla data del 25 giugno 2009, risultano aperti circa 27.700 cantieri in circa 7.500 Comuni e risultano trasferiti
circa 4,8 miliardi di euro per pagare l’avanzamento dei lavori eseguiti.
13
Alla data del 10 giugno 2009, secondo i dati pubblicati dal Ministero per il rilancio dell’economia, erano stati
avviati circa 500 piccoli e medi cantieri di competenza statale e anche numerosi cantieri di competenza degli enti
locali, attivati e finanziati grazie a rimborsi anticipati da parte dello Stato.
9
10 - industrie manufatti cementizi
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Ripartire da L’Aquila
Per un costruito sostenibile e sismicamente protetto con tecniche innovative
Fontana delle 99 cannelle, il monumento simbolo dell’Aquila
INVITO AL CONVEGNO SAIE 2009
Palazzo dei Congressi, Sala Europa - Bologna
Giovedi 29 ottobre, ore 14.30
Coordinatore del Convegno
Prof. Amilcare Collina (Responsabile rapporti
con la Comunità Scientifica del Gruppo Mapei)
Ore 14.30
Saluti di benvenuto
Dott. Carlo Colaiacovo (Presidente Colabeton SpA)
Dott. Giorgio Squinzi (Amministratore Unico Mapei SpA)
Ore 14.45
Il terremoto dell’Aquila: evidenze e interrogativi
Prof. Gaetano Manfredi (Università di Napoli Federico II - DIST)
Ore 15.00
Il terremoto dell’Aquila: scelte e tecnologie per la
ricostruzione
Prof. Gaetano Manfredi (Università di Napoli Federico II - DIST)
Ore 15.30
L’impiego dei calcestruzzi auto compattanti nel Progetto
CASE
Prof. Dante Galeota (Università degli Studi dell’Aquila)
Ore 16.00
Le soluzioni tecnologiche Mapei per il calcestruzzo
del progetto CASE
Dott. Francesco Surico (Mapei SpA)
Ore 16.15
La ricostruzione dell’Aquila: nuovi materiali per gli
interventi di riparazione e rafforzamento strutturale
Prof. Alberto Balsamo (Università di Napoli Federico II - DIST)
Ore 16.45
Sviluppo e applicazione di nuovi sistemi di rinforzo
nella ricostruzione dell’Aquila
Ing. Giulio Morandini (Mapei SpA)
Ore 17.30
Chiusura lavori, dibattito
Organizzato da
Con il Patrocinio di
Università degli studi
dell’Aquila
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Università degli Studi
di Napoli Federico II
Dipartimento di
Ingegneria Strutturale
14-10-2009 17:14:04
78
A t t u a l i t à
Corso di aggiornamento “Progettare opere geotecniche in zona sismica”
Milano, 26-27 novembre 2009
CTE – Collegio dei Tecnici della Industrializzazione Edilizia, in collaborazione con l’Ordine degli Ingegneri della Provincia di Milano,
organizza il cor so di aggiornamento “Progettare opere geotecniche in zona sismica”,
coordinato da Claudio di Prisco (Politecnico
di Milano) e Renato Lancellotta (Politecnico
di Torino).
Il Corso, che si terrà presso l’Auditorium del
Politecnico di Milano, si propone di inquadrare
teoricamente le problematiche che riguardano
la progettazione di opere geotecniche in zona
sismica ed in par ticolare di illustrare in quale
modo tali problematiche sono state affrontate
dall’attuale normativa (Decreto ministeriale
(infrastrutture) 14 gennaio 2008).
In par ticolare saranno discussi criticamente
i vari approcci teorici, recepiti ed applicati
dalla normativa vigente (i) nella valutazione
dell’azione e della pericolosità sismica, (ii)
nell’analisi dei criteri di progetto e di verifica di
opere sottoposte ad azioni sismiche.
A par tire dall’analisi del D.M. 2008 si cercherà
di costruire un percorso ar ticolato ma allo
stesso tempo unitario.
La prima giornata sarà dedicata a tematiche
introduttive quali la caratterizzazione geotec-
nica del sito, l’amplificazione locale dell’input
sismico e l’utilizzo dell’approccio pseudostatico in campo geotecnico.
La seconda giornata sarà invece dedicata alla
progettazione di paratie, fondazioni superficiali
e fondazioni su pali.
Al termine della seconda giornata è prevista
una tavola rotonda con lo scopo di permettere un confronto, una discussione che ser va
da cassa di risonanza per i concetti e le idee
introdotte dai singoli relatori ma anche da stimolo per ulteriori approfondimenti.
Il Corso sarà tenuto da docenti universitari ed è rivolto principalmente all’ingegnere
progettista ma anche a tutte quelle figure
professionali che operano nel campo delle
costruzioni.
Informazioni:
C.T.E. - Collegio dei Tecnici
della Industrializzazione Edilizia
Via Giacomo Zanella, 36
20133 Milano
Tel. 02.713880
Fax 02.73800 73
[email protected]
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Prove non distruttive per la diagnostica delle strutture in calcestruzzo
Metodi, procedure, normative
Bologna, 16-19 novembre e 30 novembre - 3 dicembre 2009
Questo cor so, organizzato da AIPnD, Assoc i a z i o n e I t a l i a n a P r ove n o n D i s t r u t t i ve
Monitoraggio Diagnostica, in collaborazione
col Dipar timento DISTART dell’Univer sità
di Bologna, ha la finalità di for mare una
figur a professionale ad elevata specializzazione, in grado di propor si sul mercato
come esper to nell’esecuzione di campagne
diagnostiche per la valutazione degli edifici
esistenti.
Il programma del corso prevede tre moduli:
4 modulo di base: argomenti di base, conoscenza dei materiali str utturali, normativa
sulla valutazione degli edifici esistenti, procedure per la diagnostica, carotaggi e prove non
distruttive, metodi di elaborazione;
4 modulo sul metodo sclerometr ico: cono-
s c e n ze d i b a s e , s t r u m e n t a z i o n e , p r o c e dure, normativa, trattamento dei dati
sper imentali;
4 modulo sul metodo degli ultrasuoni: basi
fisiche, propagazione delle onde, generazione
e propagazione degli ultrasuoni, parametri
caratteristici, apparecchiature e trasduttori,
procedure, normativa, trattamento dei dati
sperimentali per la stima della resistenza e
l’analisi dei difetti.
Il cor so prevede lezioni in aula ed esercitazioni pratiche. Una par te consistente del
corso si svolge presso il LaRM, Laboratorio
Resistenza Materiali dell’Università di Bologna, dove i par tecipanti possono operare
per sonalmente sotto la guida di operatori
cer tificati di Livello 3.
10 - industrie manufatti cementizi
Imp Attualità 10.indd 78
13-10-2009 11:13:14
A t t u a l i t à
Le diver se par ti del cor so si concludono con test di autovalutazione e relativa
discussione.
L’attestato di frequenza a questo cor so
costituisce titolo di addestramento per chi
desider a conseguire la cer tificazione da
par te del CICPND, ai sensi della Nor ma
UNI EN 473.
Informazioni:
AIPnD
Dott.ssa Elisabetta Arisi
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Tel. 030 3739173
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[email protected] 79
n
Corso di Formazione Permanente sul tema
“Fondazioni superficiali e profonde: analisi, sperimentazione, normativa”
Politecnico di Milano - Dipartimento Ingegneria Strutturale, 10-12 febbraio 2010
Nel mese di febbraio 2010, nell’ambito del Programma di Formazione Permanente 2009/2010
del Politecnico di Milano, si terrà, presso il
Dipar timento di Ingegneria Str utturale, un
corso dedicato a “Fondazioni superficiali e
profonde: analisi, sperimentazione, normativa”,
organizzato dai Proff. Ingg. Annamaria Cividini
e Giancarlo Gioda.
Il corso è rivolto ai laureati che, operando nel
campo dell’Ingegneria Geotecnica, desiderano
approfondire le loro conoscenze sul dimensionamento, sulle misure in sito e sulla normativa
relativamente alle fondazioni superficiali ed a
quelle profonde su pali.
Per le fondazioni superficiali si richiameranno
dapprima le tecniche tradizionali per la valutazione della capacità por tante e dei cedimenti. In
questo ambito, sarà illustrata la determinazione
del dominio di interazione M,N,T di una fondazione superficiale ai fini di una più significativa valutazione del suo fattore di sicurezza in
dipendenza delle azioni applicate.
La discussione riguarderà poi i cedimenti di
fondazioni e di rilevati ar tificiali su terreni coesivi compressibili. Questo tema verrà affrontato illustrandone gli aspetti teorici legati alla
consolidazione primaria ed alla compressibilità
secondaria del terreno.
Per le fondazioni profonde, l’argomento sarà
introdotto richiamando alcuni diffusi metodi
per la determinazione della capacità por tante e
dei cedimenti di pali e di gruppi di pali.
Le difficoltà legate all’analisi di situazioni complesse dal punto di vista geometrico e stratigrafico suggeriscono l’uso di metodi numerici nella
soluzione di problemi progettuali.
In quest’ottica sanno presentate alcune applicazioni del metodo degli elementi finiti tese a
determinare il diagramma carico-cedimento in
campo elasto-plastico di pali caricati assialmen-
te. Si passerà poi alla discussione delle modalità
di esecuzione delle prove di carico su pali, presentando anche i dettagli principali dei vari tipi
di strumenti che sono utilizzabili.
L’argomento sarà concluso dall’illustrazione di
case histories progettuali, riguardanti anche il
progetto ed il dimensionamento di fondazioni
su pali viste come opere in grado di ridurre i
cedimenti attesi.
L’ultima par te del corso riguarderà gli aspetti
normativi che oggi rivestono par ticolare interesse anche in relazione all’applicazione degli
Eurocodici.
Saranno illustrati i concetti alla base della normativa e verranno presentati alcuni esempi
illustrativi.
In sintesi, questi gli argomenti del corso:
4 richiamo dei concetti alla base del comportamento meccanico ed idraulico delle terre.
Prove in sito ed in laboratorio per la caratterizzazione geotecnica;
4 analisi della capacità por tante di fondazioni
superficiali e determinazione del dominio
di interazione M,N,T. Analisi dei cedimenti
di fondazioni superficiali e rilevati su terreni
compressibili;
4 metodi di calcolo del carico limite e dei
cedimenti per pali e gruppi di pali. Prove di
carico su pali e relativa strumentazione;
4 aspetti normativi ed esempi illustrativi;
4 case histories.
Informazioni
rag. Francesco Rocca
Dipartimento di Ingegneria Strutturale
Politecnico di Milano,
Piazza Leonardo da Vinci, 32
20133 Milano MI
Tel. 02.23994206 - Fax 02.23994220
[email protected] n
industrie manufatti cementizi - 10
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L e
A z i e n d e
i n f o r m a n o
Harpaceas
Nuova versione 15
di Tekla Structures
Anche quest’anno Tekla rispetta l’impegno annuale e rilascia la nuova versione
migliorata del proprio software, senza
considerare la difficile congiuntura economica. Tekla Structures 15, è la nuova
versione primaria di “Tekla Structures”
BIM (Building Information Modeling), una
versione che aiuterà ancora di più la cooperazione tecnologica tra gli attori del
processo progettuale dalle fasi iniziali di
ideazione fino alla realizzazione in opera.
Sono stati anche migliorati gli strumenti
di modellazione e di visualizzazione.
Tekla auspica che l’attuale momento di
recessione possa costituire motivo per una
prossima ripresa.
Si punta alla revisione dei processi di lavoro
e ad un apprendimento del software più
facile e che consenta l’utilizzo delle potenzialità più nascoste.
Le nuove caratteristiche di Tekla Structures
15 permettono di modellare e dettagliare
gli elementi in maniera più intuitiva, producendo disegni migliori e per fasi diverse della
produzione, migliorando la collaborazione
nel progetto, ottimizzando le fasi di consegna con funzionalità di interoperabilità e
visualizzazione più efficaci.
Disponibile anche la versione 64-bit del
software. Con questa potenzialità Tekla consente di gestire progetti notevolmente più
grandi rispetto alle possibilità della versione
precedente.
Per aiutare gli utenti a scoprire le nuove
caratteristiche con maggiore rapidità Tekla
fornisce “video” e “tutorial on-line”.
Risto Räty, Vice Presidente Esecutivo di
Tekla, “dall’attuale situazione economica, le
società nell’industria AEC possono ricavare
un significativo e competitivo vantaggio ottimizzando i processi attraverso l’introduzione di tecnologie avanzate.
Chi sarà in grado di approfittare di nuovi
e più avanzati strumenti potrà far rendere
di più il proprio lavoro contenendo i costi
al minimo e completando i progetti con il
massimo livello di produttività possibile. I
prezzi delle attività di Design e di Dettaglio
costruttivo progettuale si sono abbassati
quasi del 25%, tuttavia chi utilizza gli strumenti più innovativi sarà in grado di incontrare la domanda e mantenere un buon
margine di profitto.”
“La domanda per un’accurata tecnologia
di scambio delle informazioni tra tutti
i professionisti dei team di progetto è
cruciale”, dice Stuar t Wardle, Direttore
Associato di 3DS Ltd.
“L’impegno di Tekla nel continuare a sviluppare il proprio software per la collaborazione con tutti gli altri processi costruttivi,
ha giocato per noi un ruolo rilevante contribuendo al successo dei nostri recenti
progetti”.
Maggiori informazioni su Tekla Structures 15
sono disponibili su www.teklastructures.com
Per maggiori informazioni:
Rivenditore esclusivo
Tekla Structures in Italia:
Harpaceas srl
viale Richard 1 - 20143 Milano
Tel. 02.891741
www.harpaceas.it - [email protected]
10 - industrie manufatti cementizi
Imp.Aziende.Inform.OK.indd 80
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i n f o r m a n o
81
Ruredil
Ruredil presenta Fisis
Fissaggi sismici per pannelli
Quando l’azione sismica orizzontale è parallela
alla superficie del pannello, i pannelli prefabbricati che appoggiano su fondazioni proprie
presentano una notevole rigidezza tanto che
è senz’altro indispensabile utilizzare un collegamento che conceda alla struttura di deformarsi indipendentemente dai pannelli che
rimangono fissi, cioè senza che la massa dei
pannelli entri in gioco. Se i pannelli prefabbricati sono sostenuti dai pilastri la loro massa entra
in gioco ma occorrerà fare in modo che non
diano rigidezze aggiuntive alla struttura.
Quando l’azione sismica orizzontale è perpendicolare alla superficie dei pannelli, questi non
presentano invece alcuna rigidezza e il loro
collegamento alla struttura deve essere dimensionato sulla loro massa, con vincoli che vanno
rapportati all’accelerazione di progetto e quindi
con sollecitazioni che possono arrivare allo SLU
fino ad un massimo di 40 kN per fissaggio.
TIPOLOGIA DI COLLEGAMENTO
Pannelli verticali che appoggiano a terra –
FV/20 – FV/10 (Figura 1)
Si propone un fissaggio per pannelli verticali
denominato FV/10 con cui lo spostamento
relativo è di ±10 cm.
Il fissaggio denominato FV/20 indica invece in
±20 cm lo spostamento relativo, concesso
dalla guida, il doppio del precedente.
Pannelli orizzontali che appoggiano a terra
– FO/10 – FO/20 (Figure 2 e 3)
Si propone un fissaggio denominato FO/10
per pannelli orizzontali, dove ±10 cm è lo
spostamento relativo tra pannello e struttura
concesso dalla guida.
Il fissaggio denominato FO/20 consente uno
spostamento concesso dalla guida doppio del
precedente (±20 cm).
Per la resistenza in caso d’incendio dei fissaggi
FO, una cassetta 12x12x8 foderata con 8 cm
di lana di roccia ne garantisce la protezione al
fuoco per 180 minuti.
È anche possibile una seconda soluzione, che prevede di inserire nei pannelli orizzontali lo stesso
dispositivo di tenuta utilizzato per i pannelli verticali, inserendo nel pilastro la guida lunga 50 cm.
Questa soluzione, che utilizza 2 fissaggi con una sola
guida, concede uno spostamento max di ± 10 cm.
In questo caso non sussiste problema della resistenza al fuoco.
Pannelli orizzontali che non appoggiano a
terra – FO/00 (Figura 4)
Se i pannelli sono fissati ai pilastri (per esempio
su mensole tipo Girella o Tirella), occorre togliere
ogni rigidezza, con il fissaggio FO/00 che impedisce lo scorrimento del bordo superiore del pannello orizzontale. Il bordo inferiore, invece, deve
avere la possibilità di scorrere di almeno ±4 cm
sulle mensole di sostegno inferiori. Il doppio zero
evidenzia come per questa utilizzazione non ci sia
scorrimento e la guida di 20 cm in totale serve
per avere ± 10 cm di tolleranza per il montaggio.
Per i fissaggi tipo FO/00, occorre verificare solo
l’azione sul vincolo di ritenuta superiore; il limite
di 40 kN per fissaggio normalmente non viene
mai superato per un sisma in direzione perpendicolare alla superficie del pannello. Per un sisma
in direzione parallela alla superficie del pannello
è verificato un limite di 80 kN, cioè doppio del
precedente.
Altre verifiche
Per tutti i pannelli la verifica del vento, va effettuata verificando che l’azione sul fissaggio sia inferiore ai 40 kN sotto l’azione del vento di progetto
(cioè allo stato limite ultimo).
Tutti i collegamenti FISIS hanno la possibilità di
regolare la distanza tra pannello e struttura; la
distanza minima prevista è di 1 cm.
Il fissaggio è dimensionato fino a 40 kN allo SLU
sia in compressione che in trazione e taglio.
Pannelli verticali che
appoggiano a terra FV/20 - FV/10 (Fig. 1)
Pannelli orizzontali che
appoggiano a terra FO/10 - FO/20 (Fig. 2)
Pannelli orizzontali che
appoggiano a terra FO/10 - FO/20 (Fig. 3)
Pannelli orizzontali che
non appoggiano a terra
- FO/00 (Fig. 4)
industrie manufatti cementizi - 10
Imp.Aziende.Inform.OK.indd 81
13-10-2009 11:14:28
l’Associazione
ASSOBETON
Imp_Assobeton_10.indd 82
ASSOBETON avvia l’analisi
dimensionale del comparto
Qual è la forma assunta negli ultimi anni
dal mercato dell’edilizia industrializzata in
calcestruzzo?
Si tratta di un quesito fondamentale per
la nostra Associazione, istituzionalmente
demandata a rappresentare le aziende
produttrici di manufatti cementizi.
È convinzione di ASSOBETON che tale
funzione possa essere svolta compiutamente solo disponendo di una mappa
certa ed aggiornata.
For ti della consolidata collaborazione
con Clarium, che da anni cura l’Osservatorio Congiunturale ASSOBETON,
abbiamo affidato alla società bresciana il
progetto che ci condurrà ad aggiornare,
approfondire ed ampliare la conoscenza
del nostro comparto.
Questo il progetto in sintesi.
Attività finalizzate all’analisi
dimensionale del mercato dell’edilizia industrializzata in Italia
L’ambito di riferimento delle attività di
seguito descritte è quello del settore
dell’edilizia industrializzata in calcestruzzo; in tale categoria verranno considerati
gli operatori economici che producono
manufatti cementizi suddivisi secondo
classi merceologiche principali:
4 BLOCCHI E MASSELLI
4 CABINE
4 FIBROCEMENTO
4 SOLAI
4 STRUTTURE
4 MANUFATTI IN CLS CELLULARE
4 TRAVERSE
4 PALI PER ELETTRODOTTI
4 TUBI
4 ARREDO URBANO E DA GIARDINO
4 FABBRICATI ABITATIVI
4 BOX PER AUTO
4 ALTRO
Obiettivo impor tante dell’inter vento
Clarium è quello di svolgere un’attenta
e qualificata analisi di mercato che, dopo
aver fornito un inquadramento strategico del settore, consenta una stima della
dimensione del mercato di riferimento
in Italia, segmentandolo per le tipologie
di produzione sopra elencate, e sia il più
aggiornato possibile.
Nello svolgimento di tali attività Clarium
attingerà i dati da differenti fonti informative: Associazioni di imprese (AITEC,
ANCE, CRESME, ASSOBETON e altre),
fonti statistiche istituzionali (ISTAT, Camere di Commercio, Agenzia del Territorio e
altre), interviste ad operatori del settore.
L’analisi seguirà indicativamente il seguente percorso:
a) Il mercato di riferimento
Preliminarmente ad ogni attività sarà
necessario circoscrivere il mercato
dell’edilizia industrializzata identificandolo in maniera univoca e dettagliata:
4Identificazione univoca delle classi di
prodotti
4 Investimenti in costruzioni: differenziazione per tipologia di opere edili
4La dinamica degli investimenti in
costruzioni non residenziali private
4 Segmentazione dei mercati di sbocco
per macroarea geografica
4 Eventuale identificazione di aree geografiche e di segmento prodotto di
particolare interesse
b) Analisi dimensionale del mercato di riferimento segmentata per macroarea geografica
In tale ambito l’attività Clarium definirà
la dimensione del mercato dell’edilizia
industrializzata in Italia secondo il dettaglio di tipologia di produzione e per
macroarea geografica (Nord Italia, Centro, Sud e Isole):
4Il mercato immobiliare segmentato
per macroarea geografica
4Nuove costruzioni non residenziali
per macroare geografica e per settore di attività
4 Stima della dimensione del mercato di
riferimento per macroarea geografica
4 Dimensionamento del mercato di riferimento segmentato per le differenti
tipologie di manufatti cementizi sopra
definiti e per macro area geografica
10 - industrie manufatti cementizi
13-10-2009 11:16:15
Forza e affidabilità nel costruire
Oltre a ciò verranno analizzati anche i
dati relativi all’esportazione di manufatti
cementizi da parte di produttori italiani
verso Paesi esteri.
Attività finalizzate all’analisi economica, patrimoniale e finanziaria
del settore di riferimento in Italia
Già sperimentata con successo, proseguirà l’attività di acquisizione dei dati di
bilancio di circa 150 Associati (panel
fortemente rappresentativo di tutto il
settore di riferimento) che permetterà di fotografare in maniera aggregata
alcuni parametri economico-finanziari
e patrimoniali del settore, oltre che le
variazioni degli stessi sui due anni presi in
considerazione.
Al termine di tali attività, entro il primo
trimestre dell’anno di competenza, Clarium produrrà un documento che sintetizzerà in maniera aggregata i seguenti
parametri di settore:
4 Fatturato netto
4 Variazione % fatturato netto
4 Risultato dichiarato
4 ROE
4 ROI
4 ROS
4 Rotazione del magazzino
4 Costo del capitale di terzi oneroso
4 Incidenza dei debiti finanziari a b/t
4 Incidenza dei debiti finanziari a m/l
4 Grado di capitalizzazione
4 Indicatori di produttività: fatturato
netto/dipendente
4 Indicatori di produttività: valore
aggiunto/dipendente
4 Indicatori di produttività: costo del
lavoro/dipendente
4 Indicatori di durata: durata media crediti commerciali
4 Indicatori di durata: durata media
debiti commerciali
4 Tassi di crescita: variazione % reddito
operativo
4 Tassi di crescita: variazione % attivo
netto
4 Tassi di crescita: variazione % mezzi
propri
n
industrie manufatti cementizi - 10
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Pad. 20
Stand
B24/C25
Tekla Structures è il software BIM
(Building Information Modeling) che
affronta in un unico flusso di lavoro
l’intero processo dall’offerta, preventivazione e progetto
preliminare alla marcatura automatica delle parti fino
alla scheda di produzione e alla costruzione.
Tekla Structures si completa con nuove funzioni per
la modellazione e la gestione, studiati per aumentare
l’efficienza del flusso di lavoro.
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13-10-2009 11:16:16
84
l ’ A s s o c i a z i o n e
ASSOBETON promuove
l’aggiornamento normativo
del settore in materia
di appalti pubblici
ASSOBETON, da sempre attenta all’evoluzione delle leggi e delle norme di riferimento per il settore, ha organizzato il 29
settembre scorso, a Milano, il convegno
“ll Codice dei Contratti Pubblici ed il relativo Regolamento di
attuazione – Sintesi e novità”.
Pur essendo, infatti, il mercato dell’edilizia
industrializzata in calcestruzzo storicamente collegato più al settore privato
che a quello pubblico, le trasformazioni
strutturali in atto nel nostro comparto
obbligheranno le imprese a rivolgere una
sempre maggior attenzione ai bandi pubblici per quanto attiene principalmente i
settori del residenziale, del civile e delle
infrastrutture, che dovrebbero, secondo i
piani annunciati dal Governo, contribuire
sensibilmente al rilancio dell’economia.
In considerazione, quindi, dei nuovi orientamenti e delle consistenti novità presenti nel Codice dei Contratti Pubblici,
ASSOBETON ha proposto una giornata
di studio per chiarire a imprenditori e
responsabili di uffici tecnici e commerciali
quali siano i principali aspetti del Codice
che riguardano direttamente i prefabbricatori, titolari, come noto, della categoria
OS13 di opere cosiddette specializzate,
e quali siano i requisiti necessari per partecipare ai bandi.
Nel corso dell’evento si sono alternati
gli interventi dell’avv. Arrigo Varlaro Sinisi
dello Studio Legale Associato Gentile –
Varlaro Sinisi, del dott. Giancarlo Farinelli,
Direttore Generale per la Regolazione
dei LL.PP. del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti e del dott. Marco
Farinelli di SOA Attesta SpA.
In particolare, è stata illustrata l’odierna
situazione normativa italiana, presentando le novità del Codice dei Contratti
Pubblici e quelle che si prospettano
una volta che sarà entrato in vigore il
Regolamento, attualmente in fase di
emanazione. È stato quindi tracciato
il quadro della norma effettivamente
vigente, composta dal nuovo Codice e
dai Regolamenti relativi alle sue versioni
precedenti.
ASSOBETON, considerato che l’affluenza
al convegno è stata superiore alle aspettative, a dimostrazione dell’interesse per
la materia, si propone di organizzare un
evento di aggiornamento, non appena
sarà emanato il nuovo Regolamento di
attuazione ed il quadro normativo si sarà
definitivamente chiarito. n
BIBM chiede misure
più efficaci all’Europa
Il Direttivo di BIBM, la Federazione europea delle industrie produttrici di manufatti cementizi, dopo la riunione del 17
settembre scorso, ha espresso preoc-
cupazione riguardo al fallimento delle
misure prospettate a livello europeo per
il sostegno ed il rilancio della crescita e
dell’occupazione.
10 - industrie manufatti cementizi
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13-10-2009 11:16:16
l ’ A s s o c i a z i o n e
Se l’economia globale deve tornare
a crescere e si auspicano risultati di
lungo termine in fatto di “investimenti
intelligenti” in campo energetico, tecnologie pulite e innovazione, i piani di
stimolo devono essere necessariamente implementati.
BIBM, pertanto, rinnova il suo appello
per un immediato intervento a favore
del settore delle costruzioni, criticando
la lentezza, a livello europeo, nell’attuazione di piani di rilancio nazionali che
stimolino l’economia e gli investimenti,
potenzino l’occupazione e favoriscano i prodotti ad alte prestazioni, con
basso impatto ambientale ed alto valore
sociale.
In questo senso, il settore dell’edilizia
industrializzata in calcestruzzo rafforzerà
i propri legami con le figure chiave del
mondo delle costruzioni per favorire
l’adozione di comportamenti comuni e
dare un concreto impulso al mercato
delle costruzioni nel rispetto della sostenibilità. Coordinamento e collaborazione rappresentano le uniche vie d’uscita
per fronteggiare la recessione.
85
Con questo spirito, il Direttivo di BIBM si
appresta a celebrare l’Assemblea Generale della Federazione che si terrà il 27
novembre a Madrid e che preparerà il
terreno per il mandato di Presidenza
spagnolo che avrà inizio dal 1° gennaio
del 2010.
I vertici di BIBM hanno unanimemente
salutato con favore la revisione della direttiva sul ritardo nei pagamenti nell’ambito
delle transazioni commerciali (2000/35/
EC), giudicando però troppo limitata la
tutela attuata dalla Commissione Europea nei confronti delle piccole e medie
imprese quando si rappor tano con
clienti e fornitori più grandi e più forti
dal punto di vista commerciale. Queste
transazioni possono, infatti, essere molto
penalizzanti per le PMI, esponendole al
rischio di fallimento o caricandole del
ruolo improprio, e quindi non remunerato, di istituti di credito.
L’ammontare di liquidità bloccata da
questo meccanismo equivale a tre volte
gli investimenti del settore.
BIBM – www.bibm.eu n
Silice e direttiva europea
sulle sostanze cancerogene
ASSOBETON è da anni coinvolta, attraverso BIBM, la Federazione europea di
settore, nel lavoro di monitoraggio e
diffusione delle buone pratiche per la
prevenzione dei danni potenzialmente
derivanti dalla silice cristallina respirabile
negli ambienti di lavoro, come previsto
dal protocollo NEPSI (www.nepsi.eu),
finalizzato a dimostrare, attraverso la
raccolta di dati a livello europeo, che
tale elemento non costituisce sostanza
cancerogena e che tutte le precauzioni
per evitare ogni forma di rischio ad essa
correlato sono note ed applicate da
ogni settore industriale europeo.
In parallelo con l’appuntamento che
vede le organizzazioni aderenti al NEPSI
impegnate nella produzione del secondo rapporto sulla silice, che dovrà essere presentato nel giugno del 2010, la
Comunità Europea ha incaricato l’Institute of Occupational Medicine (IOM)
di Edimburgo di intraprendere un’attenta analisi sanitaria, socio-economica
e ambientale, su base documentale, in
vista di eventuali modifiche alla Direttiva
industrie manufatti cementizi - 10
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13-10-2009 11:16:17
86
l ’ A s s o c i a z i o n e
sulle sostanze cancerogene (2004/37/
CE) che potrebbe essere estesa anche
a sostanze oggi non contemplate, come
appunto la silice cristallina respirabile.
IOM ha ideato un progetto di valutazione, denominato SHEcan, il cui scopo è
di fornire alla Commissione Europea le
informazioni necessarie ad avviare una
discussione con le istituzioni preposte
ed i settori industriali coinvolti sui possibili sviluppi della questione.
Per quanto riguarda la silice cristallina respirabile, il progetto esaminerà
in modo specifico l’impatto della sua
eventuale introduzione nel campo di
applicazione della Direttiva sulle sostanze cancerogene e comprenderà la valutazione tecnica della fattibilità di tale
ipotesi, una panoramica dell’esposizione
dei lavoratori in Europa, completa del
numero di lavoratori esposti, l’elenco
degli effetti negativi dovuti all’esposizione, la stima dei benefici che deriverebbero dall’inclusione della silice nella
Direttiva, gli eventuali cambiamenti che
ciò comporterebbe in fatto di esposizione e rischio, l’indicazione di problematiche connesse a particolari gruppi
demografici, gli effetti sull’ambiente e
l’impatto economico che l’inclusione
della silice fra le sostanze cancerogene
comporterebbe.
Le Associazioni aderenti al NEPSI sono
state chiamate a collaborare fornendo a
IOM tutti i dati necessari a comporre il
quadro informativo. n
10 - industrie manufatti cementizi
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88
Annuario 2008:Layout 1 18/12/08 18:05 Pagina 47
D a
l e g g e re
Pubblicazioni ASSOBETON
Pubblicazioni
ASSOBETON
Pubblicazioni ASSOBETON
ASSOBETON
ASSOBETON
1956-2006
50 anni tra storia
e memoria
La Prefabbricazione in
calcestruzzo
Guida all’utilizzo nella
progettazione
COPERTINA MORBIDA
Associati: Euro 14,00 + IVA 4%
Non Associati: Euro 19,00 + IVA 4%
Associati:
Euro 33,00 + IVA 4%
COPERTINA RIGIDA
Non Associati:
Euro 50,00 + IVA 4%
Associati: Euro 18,00 + IVA 4%
Non Associati: Euro 23,00 + IVA 4%
Manuale per la
Prevenzione
Antinfortunistica nel
Settore prefabbricati in
C.A.
Associati:
Euro 7,00 + IVA 20%
Annuario del settore
della Prefabbricazione
2008
La vendita è realizzata
direttamente da
IMREADY srl.
Associati:
Euro 15,00
Non Associati:
Euro 9,00 + IVA 20%
Non Associati:
Euro 45,00
Il Calcestruzzo per la
sicurezza e la protezione
antincendio
Il Calcestruzzo
per l’efficienza energetica degli edifici.
I vantaggi della massa
termica
Euro 5,00 + IVA 20%
Euro 5,00 + IVA 20%
47
SEZIONE SOLAI E DOPPIA LASTRA
La Carta del Solaio
Solai in calcestruzzo e
pareti prefabbricate a
doppia lastra
Pubblicazione Gratuita
Pubblicazione Gratuita
10 - Industrie manufatti cementizi
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D a
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89
Annuario 2008:Layout 1 18/12/08 18:05 Pagina 48
Pubblicazioni ASSOBETON
SEZIONE BLOCCHI E PAVIMENTI
Codice di pratica per la
posa in opera di masselli
autobloccanti
in calcestruzzo
Codice di pratica per la
posa in opera di blocchi
in calcestruzzo
Pubblicazione Gratuita
Pubblicazione Gratuita
Raccomandazioni
per
l’impiego di elementi grigliati per pavimentazioni
erbose e per il consolidamento dei terreni e criteri
per la valutazione della
qualità di tali prodotti
Progetto Strade Nuove
L’intervento di via Abate
Zani a Fidenza
DVD
Pubblicazione Gratuita
Pubblicazione Gratuita
Codice di pratica per la
manutenzione
di masselli
autobloccanti
in calcestruzzo
Sottofondi
Catalogo per il
dimensionamento di
pavimentazioni
in masselli in ambito
urbano
Pubblicazione Gratuita
Pubblicazione Gratuita
Murature di qualità in
blocchi di calcestruzzo
vibrocompresso. Storia,
caratteristiche e progettazione
La nostra esperienza
al servizio delle vostre
scelte
La vendita è realizzata direttamente
da Pubblicemento Srl (P.zza Marconi,
25 – 00144 Roma; Tel. 0654210237;
Fax 065915408). Gli ordini sono raccolti attraverso il sito www.progettoulisse.it
48
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Pubblicazione Gratuita
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Dal sito
www.assobeton.it
Sezione Blocchi e
Pavimenti è possibile
abbonarsi gratuitamente
e/o scaricare la richiesta.
industrie manufatti cementizi - 10
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Annuario
2008:Layout
1 118/12/08
4949
Annuario
2008:Layout
18/12/0818:05
18:05Pagina
Pagina
LaLa
Ventilazione
delle
Ventilazione
delle
coperture
falda
protette
coperture
aa
falda
protette
conlastre
lastreondulate
ondulateinin
con
Fibrocemento
Ecologico
Fibrocemento
Ecologico
i suoieffetti
effettisulle
sullepatopatoe ei suoi
logie
condensa
logie
dada
condensa
Posa
PosaininOpera
Opera
LastreOndulate
Ondulate
didiLastre
Fibrocemento
ininFibrocemento
Ecologico
Ecologico
Pubblicazione
Gratuita
Pubblicazione
Gratuita
PubblicazioneGratuita
Gratuita
Pubblicazione
Manuale
per
installazioManuale
per
lala
installaziosicurezza delle
delle
nene inin sicurezza
coperturerealizzate
realizzatecon
con
coperture
lastre
ondulate
fibrocelastre
ondulate
inin
fibrocemento
ecologico
mento
ecologico
Lastreondulate
ondulate
Lastre
Lastrepiane
piane
Lastre
Pubblicazione
Gratuita
Pubblicazione
Gratuita
PubblicazioneGratuita
Gratuita
Pubblicazione
copertureininlastre
lastredidi
LeLecoperture
fibrocemento
fibrocemento
Edizione
Sole
Ore
Edizione
Il Il
Sole
2424Ore
Pubblicazioni ASSOBETON
Pubblicazioni
ASSOBETON
SEZIONE
SEZIONEFIBROCEMENTO
FIBROCEMENTO
PrestazioniFisico
FisicoTecniche
Tecniche
Prestazioni
delleCoperture
Coperture
delle
Fibrocemento
ininFibrocemento
Proprietà
Proprietà
Termiche– –Acustiche
Acustiche
Termiche
Disponibile
presso
Disponibile
presso
lele
librerie
Sole
Ore
librerie
Il Il
Sole
2424
Ore
Per
Informazioni:
Per
Informazioni:
[email protected]
[email protected]
Euro
33,00
Euro
33,00
PubblicazioneGratuita
Gratuita
Pubblicazione
SEZIONESTRUTTURE
STRUTTURE
SEZIONE
Condizioni
Condizioni
generali
appalto
generali
didi
appalto
LineeGuida
Guidaper
peril ilcalcolo
calcolo
Linee
dellatrasmittanza
trasmittanzatermica
termica
della
pannelliprefabbricati
prefabbricatididi
didipannelli
calcestruzzo
calcestruzzo
4949
Pubblicazione
Gratuita
Pubblicazione
Gratuita
PubblicazioneGratuita
Gratuita
Pubblicazione
Manualed’uso
d’usoe emanumanuManuale
tenzione(D.M.
(D.M.3 3dicemdicemtenzione
bre
1987,
par.6)6)
bre
1987,
n.n.
3939
par.
Pubblicazione
Gratuita
Pubblicazione
Gratuita
10 - industrie manufatti cementizi
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D a
l e g g e re
91
Annuario 2008:Layout 1 18/12/08 18:05 Pagina 50
Pubblicazioni ASSOBETON
SEZIONE TUBI A BASSA PRESSIONE
Tubazioni in calcestruzzo
Manuale di progettazione e
utilizzo
3a Edizione
Tubazioni in calcestruzzo
Guide e Manuale
ASSOBETON
CD-ROM
Pubblicazione Gratuita
Pubblicazione Gratuita
CD di Calcolo
DVD Ciclo produttivo,
norme e posa in opera
per reti di fognatura in calcestruzzo
Euro 10,00 + IVA 20%
Euro 7,00 + IVA 20%
SEZIONE
TUBI PER ACQUEDOTTI
Tubazioni in c.a. ordinario e
precompresso per condotte in pressione
Manuale di progettazione
ed utilizzo
Pubblicazione Gratuita
50
GRUPPO INSERTI PER MANUFATTI IN CALCESTRUZZO
Manuale
di progettazione
e utilizzo
Pubblicazione Gratuita
industrie manufatti cementizi - 10
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13-10-2009 11:20:32
ASSOBETON
Associati
Denominazione
Comune
Provincia
4P PREFABBRICATI SRL
CORTE FRANCA
BS
A. ZAMBETTI SRL
GORLE
BG
A.L.C.O.S. PRODUZIONI SRL
LIMBIATE
MI
A.V. STRUTTURE SPA
CALVENZANO
BG
ALFA SRL
PONTE SAN GIOVANNI
PG
ALTAN PREFABBRICATI SPA
RAMUSCELLO DI SESTO AL REGHENA
PN
ANTOLINI M.C.E. SRL
SAN SISTO PG
ANTONIO BASSO PREFABBRICATI SRL
TREVISO
TV
APE SPA
MONTECCHIO EMILIA
RE
AREA PREFABBRICATI SPA
S. ANTONINO DI CASALGRANDE
RE
AREA SPA
CORNAREDO
MI
B.C.M. LATERIZI SRL
FIESSO UMBERTIANO
RO
BARACLIT SPA
BIBBIENA STAZIONE
AR
BATTILANA PREFABBRICATI SPA
CORNEDO VICENTINO
VI
BETA MANUFATTI CONGLOMERATI SRL
SPIGNO SATURNIA
LT
RG
BETON 5 SRL
POZZALLO
BIANCO PREFABBRICATI SRL MAZARA DEL VALLO
TP
BOLIS PREFABBRICATI SRL
ZOGNO
BG
BONETTI SPA
CASTENEDOLO
BS
BOTTA SRL
BRUSASCO
TO
BRANDELLERO SOLAI SRL
SAN VITO DI LEGUZZANO
VI
C.A. COSTRUZIONI ANTONIOLI DI BORMIO SRL
LOVERO
SO
C.A.P.P.A. SRL
S. NICOLÒ A TORDINO
TE
C.C.G. QUERZOLI SCRL
FORLÌ
FC
C.E.I.S. TRADING SRL
PERGINE
TN
C.M.C. SRL
MADONE
BG
C.P.C. COSTRUZIONE PREF. CEMENTO SPA
CARINI
PA
CANOVA SPA
FIORENZUOLA D’ARDA
PC
CAPPELLARI SRL
POGGIO RUSCO
MN
CAPRESE SRL
SERRAVALLE PO
MN
CASITALIA SPA
SPINADESCO
CR
CASTAGNA SRL
LEGNANO
MI
CAV. CESTARO GUSTAVO SRL
PREGANZIOL
TV
CE.MA. CEMENTMANUFATTI SRL
FRZ. QUINTANO-CASTELLI CALEPIO
BG
CEMBRIT SPA
POGGIO RENATICO
FE
CEMENTAL SPA
GENOLA
CN
CEMENTUBI SPA
GRUGLIASCO
TO
CLC SRL
CARMIGNANO DI BRENTA
PD
CO.CE. SRL
PRATO SESIA
NO
CO.I.MA. PREFABBRICATI SRL
TRANI
BA
CO.MA.C. SRL
CALTANISSETTA
CL
CODELFA SPA
TORTONA
AL
COOPERATIVA PRECASA SCRL
FIUMICELLO
UD
COOPSETTE SCRL
CADELBOSCO SOPRA
RE
COPREM SRL
BOTTANUCO
BG
COSTRUZIONI GENERALI BASSO CAV. ANGELO SPA
POSTIOMA DI PAESE
TV
10 - industrie manufatti cementizi
Imp.Assobeton.Elenco.Soci.indd 100
13-10-2009 11:25:32
Associati
Denominazione
Comune
Provincia
CREZZA SRL
GORDONA
SO
CSP PREFABBRICATI SPA
GHISALBA
BG
D.M.P. DALLA MORA PREFABBRICATI SRL
MUSILE DI PIAVE
VE
DUEGI PREFABBRICATI SRL
FOSSANO
CN
E.MA. PREFABBRICATI DI MASCAZZINI G. & C. SAS
BUSCATE
MI
ECOCEM SRL
OSIO SOTTO
BG
EDIL LECA SPA
VALVASONE
PN
EDILBLOK SPA
CASTELLI CALEPIO
BG
EDILCEMENTO SPA
GUBBIO
PG
EDILFIBRO SPA
ARENA PO
PV
EDILGORI PRECOMPRESSI SRL
ORTE
VT
EDILKAP PREFABBRICATI SPA
BARGE
CN
EDIL-PREFABBRICATI SRL MISTERBIANCO
CT
EDILSOLAI SPA
CESENA
FC
EDILTRAVET SRL
CERRIONE
BI
EDILTUBI SPA
TROFARELLO
TO
EDIMO PREFABBRICATI SRL
POGGIO PICENZE
AQ
EFFEGI SPA
FERENTINO
FR
ESSE SOLAI SRL
VIVARO DI DUEVILLE
VI
EUGANEA PRECOMPRESSI SPA
TORRI DI QUARTESOLO
VI
EUROBETON SRL
SALORNO
BZ
EUROCAP SRL
CASTELLETTO MONFERRATO
AL
EUROPENTA SPA
TREZZANO SUL NAVIGLIO
MI
F.LLI ANELLI DI ANELLI ALVARO-BRUNO-ALBERTO E C. SNC
SANTARCANGELO DI ROMAGNA
RN
F.LLI MUNARETTO DI GIUSEPPE DIV. SUMMANIA B. SRL
ZANÈ
VI
F.LLI VINCI SRL
SANLURI
CA
F.M.C. PREFABBRICATI SRL
VIGEVANO
PV
FAVARO1 SPA
ZERO BRANCO
TV
FERRARI B.K. SPA
LUGO DI GREZZANA
VR
FERRARINI SPA
VERONA
VR
FIBROTUBI SRL
BAGNOLO IN PIANO
RE
FORNACE CALANDRA SRL
OTTIGLIO MONFERRATO
AL
FUMAGALLI - EDILIZIA INDUSTRIALIZZATA SPA
BULCIAGO
LC
G.E.D. SRL
PIEVESESTINA-CESENA
FC
GARBIN PREFABBRICATI SRL
COSTABISSARA
VI
GARDONI SRL
PANDINO
CR
GAZEBO SPA
GATTEO
FC
GENERALE PREFABBRICATI SPA
ELLERA
PG
GERMANI FRATELLI SNC
CASALMAGGIORE
CR
GIORNI OSCAR DI GIORNI MASSIMO & C. SNC
SANSEPOLCRO
AR
GRUPPO CENTRO NORD SPA
BELFIORE
VR
GRUPPO CI.VA. SPA
IVREA
TO
GRUPPO EFFE 2 SPA
ISOLA VICENTINA
VI
GUERRINI PREFABBRICATI SPA
SANTHIÀ
VC
I.CI.ENNE. SRL
AREZZO
AR
I.CO.B. SPA
CATANIA
CT
I.L.C.E.A. SPA
ROVIGO
RO
I.L.CE.V. SPA
CAVARZERE
VE
I.R.A.DEL. COSTRUZIONI SRL
GUIDIZZOLO
MN
ICEP SPA
MOLITERNO
PZ
IL CANTIERE SRL
FIUME VENETO PN
IMPRESA PIZZAROTTI & C. SPA
PARMA
PR
IMPRESA TRE COLLI SPA
CARROSIO
AL
IN.PR.EDIL SRL
MASSERANO
INDUSTRIE CEVIP SPA
ROMA
BI
RM
INPES PREFABBRICATI SPA
TITO PZ
IPA PRECAST SPA
CALCINATE
BG
industrie manufatti cementizi - 10
Imp.Assobeton.Elenco.Soci.indd 101
13-10-2009 11:25:32
Associati
Denominazione
Comune
Provincia
IPIEMME SPA
ALIFE
CE
ITALBLOK DI BERVICATO IURI & C. SAS
CAIVANO
NA
ITALCABINE SRL
ISOLA RIZZA
VR
ITALSLEEPERS SPA
CATANIA
CT
ITER - COOP.VA RAVENNATE SCARL
LUGO
RA
LA CEMENTIFERA DI VEZZOLI M. & C. SNC
PONTOGLIO
BS
LANDINI SPA
CASTELNOVO SOTTO
RE
LECA SISTEMI SPA
RUBBIANO DI FORNOVO - SOLIGNANO
PR
LODOVICHI DOMENICO SPA
CHIUSI SCALO
SI
LOMBARDA PREFABBRICATI SPA
MONTICHIARI
BS
LOMBARDA SPA
OSIO SOTTO
BG
LPM SPA
Mondovì
CN
M.C.M. MANUF. CEMENTIZI MONTICONE SPA
ASTI
AT
M.G. PREFABBRICATI SRL
CASTELVERDE
CR
MA.CE.VI. SRL
CIVITELLA IN VAL DI CHIANA
AR
MABO PREFABBRICATI SPA
BIBBIENA STAZIONE
AR
MAGNETTI BUILDING SPA
CARVICO
BG
MAGNETTI SPA
PALAZZAGO
BG
MANINI PREFABBRICATI SPA
SANTA MARIA ANGELI - ASSISI
PG
MARGARITELLI SPA
TORGIANO
PG
MARTINI PREFABBRICATI SPA
MEDOLE
MN
MC PREFABBRICATI SRL
CARDANO AL CAMPO
VA
MC-MANINI PREFABBRICATI SPA
SOMAGLIA
LO
MCN SRL
PONTE BUGGIANESE
PT
MODULPAV SRL
ALATRI
FR
MOLINARO MANUFATTI SRL
SAN DANIELE DEL FRIULI
UD
MORETTA PREFABBRICATI DI MORETTA G. & C. SNC
LOVERO VALTELLINO
SO
MORETTI PREFABBRICATI SRL
ERBUSCO
BS
MOSER CESARE MANUFATTI IN CEMENTO SRL
ZAMBANA
TN
MOZZO PREFABBRICATI SRL
SANTA MARIA DI ZEVIO
VR
MUSILLI SPA
SAN VITTORE DEL LAZIO
FR
NICO VELO SPA
FONTANIVA
PD
NUOVA ITL - ITALCONSULT LAVORI SPA
TARANTO
TA
NUOVA SUPERSOLAIO SPA
LONATO
BS
NUOVA TESI SYSTEM SRL
CASALE SUL SILE
TV
OPERE IDRICHE SPA
ROMA
RM
PAC - PREFABBRICATI ACCIAIO CEMENTO SRL
FARA VICENTINO
PADANA PANNELLI SPA
ACQUANEGRA SUL CHIESE
MN
VI
PAMA PREFABBRICATI SPA
REZZATO
BS
PANNELLI SPA
VEROLANUOVA
BS
PAVER COSTRUZIONI SPA
PIACENZA
PC
PAVIBLOK SRL
SPECCHIA
LE
PICCA PREFABBRICATI SPA
LATINA - BORGO S. MICHELE
LT
PINTO GEOM. CESIDIO & C. SAS
CASTELLANA GROTTE
BA
PIRCHER SPA
CITTIGLIO
VA
PIZZUTI PRECOMPRESSI SRL
CROTONE
KR
PIZZUTI PREFABBRICATI SRL
CROTONE
KR
PRE SYSTEM SPA
SEDEGLIANO
UD
PRECAST SPA
SEDEGLIANO
UD
PRECOMPRESSI VALSUGANA SPA
FONTANIVA
PD
PREFABBRICATI CAMUNA SRL
GRATACASOLO
BS
PREFABBRICATI CARTIGLIANO SPA
TORRI DI QUARTESOLO
VI
PREFABBRICATI CIVIDINI SPA
OSIO SOPRA
BG
PREFABBRICATI LAMERA SRL
MARTINENGO
BG
PREFABBRICATI LAPREDIL SRL
TOLENTINO
MC
PREFABBRICATI LP SPA
BORGO A MOZZANO
LU
PREFABBRICATI MOIOLI SPA
BAGNATICA
BG
10 - industrie manufatti cementizi
Imp.Assobeton.Elenco.Soci.indd 102
13-10-2009 11:25:32
Associati
Denominazione
Comune
Provincia
PREFABBRICATI MORRI SRL
RIMINI
RN
PREFABBRICATI PARA SNC
FORLÌ
FO
PREFABBRICATI PARMA SPA
COLORNO
PR
PREFABBRICATI SGARIOTO SRL
RAGUSA
RG
PREFABBRICATI TONELLATO SAS
MONTEBELLUNA
TV
PREFABBRICATI ZANON SRL
CITTADELLA
PD
PREFABBRICATI ZECCA SUD SPA
CASTELLALTO
TE
PREGECO PREFABBRICATI SPA
VILLAFRANCA
VR
PRE-NOVA 76 DI ZANNIN FERRUCCIO E FIGLIE SRL
SEREN DEL GRAPPA
BL
PREP SRL
GUBBIO
PG
PROGRESS SPA
BRESSANONE
BZ
R.C.L. SRL
GORLAGO
BG
R.P. ROBERTI & PAOLETTI SRL
FANO
PU
RDB HEBEL SPA
PONTENURE
PC
RDB SPA
PONTENURE
PC
RECORD SPA
GARLASCO
PV
RIVEDIL SRL
RIVAROLO CANAVESE
TO
RIVOLI SPA
RIVOLI VERONESE
VR
ROSSI TRANQUILLO NORD DI MASCARO GEOM. T. & C. SAS
MANTOVA
MN
S & T VARESE SRL
INDUNO OLONA
VA
S.E.P. SOCIETÀ EMILIANA PREFABBRICATI S.R.L.
ZOLA PREDOSA
BO
S.I.P.A. SPA
BENEVENTO
BN
S.I.P.C. SOLAI VARESE SRL
VIGNATE
MI
S.I.P.E. SPA
VICENZA
SAFAB SPA
ROMA
SAN MICHELE SPA
MANERBIO
BS
SANTINELLO COSTRUZIONI SPA
CASELLE DI SELVAZZANO
PD
SAR COSTRUZIONI PREFABBRICATE SRL
CASTIGLIONE DELLE STIVIERE
MN
SCALA CALCESTRUZZI SPA
ROSARO DI GREZZANA
VR
SEIEFFE PREFABBRICATI SPA
BONEA
BN
SELCE SPA
MONSELICE
PD
SENINI SPA
NOVAGLI MONTICHIARI
BS
SERIO PREFABBRICATI SRL
ROMANO DI LOMBARDIA
BG
FC
VI
RM
SICAP SPA - DIVISIONE CEMENTISTI FORLÌ
SICEP SPA
BELPASSO
CT
SICEP SRL
VERONA
VR
RO
SIME SRL
CASTELNOVO BARIANO
SOCIETÀ ITALIANA LASTRE SPA
VEROLANUOVA
BS
SOL.PRE.A SRL
VELLETRI
RM
SOLAI VILLA SRL
TURBIGO
MI
SOM.MA. PREFABBRICATI SRL
SOMAGLIA
LO
SPAV PREFABBRICATI SPA
MARTIGNACCO
UD
SPEZIA PREFABBRICATI SRL
MEDOLE
MN
STAI PREFABBRICATI SRL
ACQUANEGRA SUL CHIESE
MN
STERCHELE SPA
ISOLA VICENTINA
VI
STYL-COMP SPA
ZANICA
BG
SUD SOLAI SAS
RENDE
CS
SUPERSOLAIO SRL
BARGNANO DI CORZANO
BS
SUPERSOLAIO SRL
CARONNO PERTUSELLA
VA
SUPERTRAVET SPA
CAGLIARI
CA
TAV SOLAI DI IVANO BOSCAGLI & C.SNC ASCIANO
SI
TCT SRL
BRINDISI
BR
BS
TECNOCOMPONENTI SPA
FIESSE
TEGOLAIA SRL
CASIER
TV
TIDONA PREFABBRICATI SRL
RAGUSA
RG
TMC BERARDO SRL
BUSCA
CN
TRAVERSUD SRL
MELFI
PZ
industrie manufatti cementizi - 10
Imp.Assobeton.Elenco.Soci.indd 103
13-10-2009 11:25:32
TRAVI MILANO SRL
MILANO
MI
TRE C PREFABBRICATI IN CEMENTO DI CONTU PASQUALINO & C. SNC OROSEI
NU
TRUZZI PREFABBRICATI SRL
POGGIO RUSCO
MN
UNIBLOC SRL
POGGIBONSI
SI
UNIPRE SRL
SORDIO
LO
V.M.C. - VENETA MANUFATTI IN CEMENTO
DI SILVANO, PAOLO E SEVERINO MICHELETTO & C. SAS
RESANA
TV
VEGA PREFABBRICATI SRL
CONTROGUERRA
TE
VELA PREFABBRICATI SRL
CORTE FRANCA
BS
VIANINI INDUSTRIA SPA
ROMA
RM
VIBRAPAC SPA
SOLARO
MI
VIBROCENTRO SRL
S. RUFINA DI CITTADUCALE
RI
VIBROTEK SRL
FAGGIANO
TA
ZANETTI SRL
CAPRINO VERONESE
VR
ZECCA PREFABBRICATI SPA
COSIO VALTELLINO
SO
Società
Città
Provincia
ATECAP
ROMA
RM
BASF CC ITALIA SPA
TREVISO
TV
CASAGRANDE SPA
FONTANAFREDDA
PN
CHRYSO ITALIA SPA
LALLIO
BG
COLLE SPA
LENTIAI
BL
DLC SRL
MILANO
MI
EDILMAFER SRL
SETTIMO MILANESE
MI
EDILMATIC SRL
PEGOGNAGA
MN
Soci Aggregati
EISEKO COMPUTERS SRL
SAN MARTINO BUON ALBERGO
VR
ENTE AUTONOMO PER LE FIERE DI VERONA
VERONA
VR
GENERAL ADMIXTURES SPA
PONZANO VENETO
TV
GL LOCATELLI SRL
TURATE
CO
HALFEN-DEHA SRL
BERGAMO
BG
HARPACEAS SRL
MILANO
MI
I.B.I. INDUSTRIE BLOCCHIERE ITALIANE SPA
MILANO
MI
ICT - INNOVATIVE CONCRETE TECHNOLOGIES SRL
PIACENZA
PC
MO
IME SRL
CAMPOGALLIANO
KELLER FONDAZIONI SRL
VERONA
VR
LE OFFICINE RIUNITE - UDINE SPA
BASALDELLA DI CAMPOFORMIDO
UD
MAPEI SPA
MILANO
MI
MARCANTONINI SRL
PASSAGGIO DI BETTONA
PG
OFF. MECC. MAFFIOLETTI DARIO SRL
BRUSAPORTO
BG
OFFICINE MECCANICHE GALLETTI O.M.G. SRL
PONTE VALLECEPPI
PG
PEIKKO ITALIA SRL
MILANO
MI
PLASTYBETON SRL
MARENO DI PIAVE
TV
RUREDIL SPA
SAN DONATO MILANESE
MI
S.F. SISTEMI FOGNARI SCARL
ROMA
RM
SIDERURGICA LATINA MARTIN - S.L.M. SPA
CEPRANO
FR
SIPE SRL
MONTICHIARI
BS
TECNOGRIP SRL
SAN GILLIO
TO
W.R. GRACE ITALIANA SPA
PASSIRANA DI RHO
MI
XELLA ITALIA SRL
GRASSOBBIO
BG
10 - industrie manufatti cementizi
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STUDI E RICERCHE
Analisi statiche non lineari di edifici a pareti in c. a. prefabbricati
ZOOM
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Macchine per la prefabbricazione
AMBIENTE
La performance ambientale degli edifici: quadro sintetico sui
metodi di stima
RELAZIONI INDUSTRIALI
Il tema del lavoro oltre l'emergenza crisi
MARCATURA CE
Marcatura CE dei manufatti cementizi: l'importanza
dei moduli per dichiarazione ITT-ITC
MERCATO
Le ultime decisioni e le scelte strategiche del governo
per le infrastrutture
13-10-2009 10:24:23
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ASSOBETON