Sviluppo di reti attive tra i Servizi per l’assistenza agli
anziani a domicilio
I percorsi formativi con gli operatori
volontari e professionali
03 luglio 2015
La sfida del percorso formativo…
Dare forma ad un «mandato» astratto e con ampi margini di
ambiguità
Consapevolezza di dovere trasferire i pensieri guida del
modello Officina Sociale
Bisogno di dare un senso al percorso tracciando una mappa
mentale e operativa
Gettare la fondamenta per tessere la rete tra attori sociali
DI CUI DERIVANO GLI OBIETTIVI:
•
Promuovere conoscenza e integrazione tra attori della rete territoriale.
•
Condividere le fondamenta del modello alternativo “Officina Sociale” per la
domiciliarità
•
Confronto dialogico per identificare opportunità e vincoli
•
Identificare e trattare gli snodi culturali e operativi
•
Co-progettare azioni e strumenti per le interazioni tra attori nel modello
Officina Sociale
•
Gettare le basi per un tavolo tematico sugli “anziani”
DUE GRUPPI MOLTO DIVERSI …
1. Gruppo multiprofessionale: Figure professionali: Comune di Novara, ASL
e Ospedale Maggiore
2. Gruppo ODV e Volontari
DUE TIPOLOGIE DI ATTIVITA’
1. Incontri specifici per ciascun gruppo
2. Incontri in plenaria
DI CUI DERIVA UN GRUPPO OPERATIVO A
PARTECIPAZIONE MISTA (GOPM)
2 Incontri di lavoro
CALENDARIO
Gruppo Odv e volontariato
Equipe multi professionale
24 marzo
07 aprile
14 aprile
21 aprile
21 aprile
28 aprile (prima plenaria)
28 aprile (prima plenaria)
05 maggio
12 maggio
19 maggio
26 maggio
09 giugno (seconda plenaria)
09 giugno (seconda plenaria)
GOPM
25 e 29 giugno
Consapevolezze alla base dell’approccio adoperato nel
percorso formativo
Formazione spazio dialogico per dare forma alle idee per co costruire processi complessi.
Formazione per attivare il passaggio, il salto paradigmatico
«da» «a» necessario per l’innovazione sociale.
Formazione per dare valore alla diversità.
Formazione per far intravedere le possibilità.
Processi metodologici attivati e/o (ri) scoperti
ACCOGLIENZA E CURA
Il
gruppo
tendenzialmente
ha
funzionato come contenitore di
accoglienza,
riconoscimento
,
legittimazione, ascolto e, nello stesso
tempo, come spazio di elaborazione
di contenuti e di sperimentazione di
metodologie.
La cura del processo è stato
fondamentale per la tenuta del gruppo
CIRCOLO ERMENEUTICO
• Si è attivato una specie di circolo
ermeneutico fra modello culturale
di riferimento «officina sociale»,
le conoscenze partendo dai dati e
dalle storie, il confronto tra
operatori diversi, la sensazione di
fare passi avanti
nella coprogettazione
degli
snodi
operativi
DISORIENTAMENTI
•
Il gruppo ha riconosciuto che
stavano
attraversando
una
strada incerta in cui non c’era
una rota prestabilita,
ma ha
imparato a “reggere” e a
convivere
con
queste
dimensioni, anzi, ad apprendere
da loro.
•
Attraverso
questo
“apprendimento nel caos” si è
toccato con mano l’impossibilità
di
conoscere
senza
un
coinvolgimento profondo della
propria soggettività ed emotività;
“l’apprendere
dall’esperienza”
(Bion) è diventato per noi una
realtà vissuta e condivisa.
RACCONTI, METAFORE,
IMMAGINAZIONE
•
•
•
Abbiamo
spronato
i
racconti,
la
condivisione di frammenti biografici nostri
e altrui. Abbiamo condiviso le fatiche altrui
riconducibili ai nostri temi. Questa
esposizione ai racconti nostri e degli altri
ha svolto un ruolo catalizzatore, ha istituito
un ambiente di parlabilità sul tema.
Abbiamo lavorato con le metafore per
vedere le cose da più angolazioni, per
ricomporre, per confrontarsi.
Abbiamo
lavorato
immaginando,
prefigurando e ricercando una forma che
dia concretezza ai lavori svolti.
PONTI
•
•
Fondamentale la costruzione di
ponti, collegamenti, connessioni,
avvicinamenti, comprensioni non
solo tra i due gruppi, ma anche tra
gli altri attori coinvolti nel progetto e
tra i dispositivi operativi che si
stavano costruendo a diversi livelli.
I ponti che ci sembra di avere
costruito hanno cercato di tenere
insieme connettendo: il modello
culturale Officina Sociale, il portale, il
servizio
«spazio
anziani»,
il
protocollo d’intesa, il tavolo tematico
anziani.
I LEGAMI: TESSERE LA RETE
•
Si è lavorato per la costruzione di legami
nel gruppo (composto da persone piuttosto
eterogenee). Spronando un atteggiamento di
ascolto reciproco, cercando di superare
alcune derive siamo riusciti a diventare
«generativi».
•
Il passaggio dagli inizi al momento attuale è
stato segnato, in maniera rilevante, da un
graduale processo di creazione della
relazione, fiducia, riconoscimento e legami.
•
Si è lavorato sulla costruzione dei legami
come elemento fondativo, anche in termini di
efficacia della rete e del lavoro comune
LUCI ED OMBRE
Consapevolezza degli elementi trainanti
del gruppo ma anche degli aspetti
d’ombra intra e interpersonale .
Non è facile abbandonare le routine di cui
si è abitati . Non è facile imparare una
nuova strada.
Non è facile interagire tra diversi,
affidando, fidandosi e imparando
reciprocamente.
Stiamo dando i primi passi in un sentiero
nuovo e ancora sconosciuto.
SOGNI E PROGETTI
• L’ esperienza formativa ha
innescato alti livelli di desiderio e
sentimenti di possibilità. Il
gruppo è disposto a continuare
la strada intrapresa.
• A chiusura del percorso
formativo ci si è salutati con un
arrivederci …a settembre …
Esiti
ANTEAS Novara
U.B.I.
Caritas
Magni Antonia
AMA Novara
Francesca Bonsignore
Pietro Albanese
Giorgio Milani
Maria Bocca
Maria Grazia Macario
Casa di Giorno
Magda Vercellotti
MarieTherese Monteil
Comune
Novara
RETE
ASL
Maria Grazia
Breshich
Patrizia Spina
Giuse Marrella
Marina Tornaghi
Marina Mainelli
Nadia Galli
Centro Incontro
III età
Vincenzo Cavallo
C.d.a. Caritas
Ospedale
Maggiore
Giorgio Milani
Angelo Garbellini
Daniela Menis
Marta Garavaglia
Margherita Clerici
Patrizia Martinoli
Humanitas
Sandra Bentivoglio
Marisa Qcaia
Vivi la Vita
Marco Migliorini
AUSER
Pietro Allevi
Appropriazione del modello
Informazione e orientamento, i volontari sono disponibili a collaborare con lo
sportello e con i dispositivi organizzativi ad esso collegati: portale e altri
strumenti. Sono disponibili a donare parte del loro tempo per essere fisicamente
presenti a rotazione .
Osservatorio o antenna delle problematiche degli anziani del territorio:
comporterebbe un’attenzione permanente e diffusa riferita non solo alle criticità o
emergenze ma anche alle risorse e potenzialità. Emergono due livelli di attività:
una di raccolta dati (richiede l’utilizzo di strumenti) e un’altra di elaborazione
delle informazioni.
Facilitazione, riferita al flusso delle informazioni in diversi sensi. Ogni
componente della rete si assumerebbe quindi la comunicazione e diffusione a
due vie del modello Officina Sociale.
Progettazione, riferita alle idee che emergono rispetto alle problematiche
rilevate o ad ambiti di interesse inerenti la tematica anziani e domiciliarità. A
questo riguardo emerge il bisogno di acquisire competenze progettuali.
Laboratorio, riferito alla realizzazione vera e propria dei progetti
GOPM : Produzione di idee per predisporre ciò che occorre per il
funzionamento dello spazio anziani
Mandato
operativo
Immagine
/accesso
al servizio
Risorse
Umane
/ruoli
Utenti /
destinatari
Organizzazi
one della
produzione
del servizio
GOPM : Considerazioni
•
Il lavoro nello sportello nella fase della sperimentazione dovrà contare sul presidio delle due figure
professionali adibite al servizio (Comune, Asl) affiancate da un volontario /a delle Odv (con cui si
firmerà il protocollo d’intesa) .
•
Si ipotizza un lavoro sinergico nella presa in carico della domanda del cittadino che vuol dire che
in questa fase di sperimentazione il volontario nel momento del colloquio iniziale avrà il ruolo di
osservatore. La parte attiva del suo ruolo sarà quella di organizzare i dati della storia del cittadino
in una scheda che privilegi la forma narrativa per dare in questo modo inizio alle attività di
osservatorio dell’Officina Sociale.
•
SI prefigura quindi questa fase iniziale necessaria per la formazione sul campo e il trasferimento
di competenze dalle figure professionali ai volontari soprattutto a coloro che non hanno
esperienza nello specifico richiesto dallo spazio anziani.
•
Si prefigura una rotazione dei volontari ogni 15 giorni oppure ogni mese in modo da permettere
un tempo significativo per il consolidamento delle competenze “fine” nella relazione d’aiuto.
GOPM: Prefigurazioni delle attività da svolgersi nello spazio anziani
Attività
A carico di:
Strumenti
Accoglienza
Operatori dello spazio anziani
Ascolto, presa in carico
Figura professionale affiancata
dal volontario di turno
Scheda tecnica di raccolta dati
Decodifica dei bisogni e
problematiche che
comportano diversi piani di
azione
Figura professionale affiancata
dal volontario di turno
Scheda tecnica di raccolta dati
Azioni di informazione
Figura professionale affiancata dal
volontario di turno
Scheda tecnica di raccolta dati
Azioni di orientamento
Figura professionale affiancata dal
volontario di turno
Scheda tecnica di raccolta dati
Azioni di counselling
Figura professionale affiancata dal
volontario di turno
Scheda tecnica di raccolta dati
Azioni di monitoraggio
Figura professionale affiancata dal
volontario di turno
Scheda tecnica di raccolta dati
Raccolta dati per
l’osservatorio
Volontario in turno
Scheda narrativa della
situazione critica
Elaborazione dell’esperienza,
condivisione dei dati
dell’osservatorio
Volontario + figure professionali
Tavolo anziani
CAMMINARE
“Caminante, son tus huellas
el camino, y nada más;
caminante, no hay camino,
se hace camino al andar.
Al andar se hace el camino
y al volver la vista atrás
se ve la senda que nunca
se ha de volver a pisar.
Caminante, no hay camino,
sino estrellas en la mar. »
Camminante, sono le tue orme
Il cammino, e nulla più;
Camminante, non c’è cammino,
il cammino si fa andando,
Andando si fa il cammino,
e a volgere lo sguardo indietro
si vede il sentiero
che non si potrà mai più calpestare
Camminante, non c’è cammino
se non stelle sul mare.
Antonio Machado
1875-1939
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