il Trentino
www.provincia.tn.it
Mensile della Provincia autonoma di Trento
genitore figlio costi tariffe
marzo 2011
anno XLVII - numero 307
fondo di garanzia prestito d’onore spese assegno
agevolazioni
prima infanzia Tagesmutter buoni
di servizio famiglia-lavoro assegno mensile conciliazione risorse Family in Trentino spese
familiare
servizi
territorio Family Audit famiglie donne distretto famiglia 3 o più figli Fondo Sociale europeo
sistema integrato
famiglia
natalità bisogni legge solidarietà amministrazioni
Fondo Sociale figli pubbliche società civile volontariato terzo settore territorio
tempi progetti interventi economici filiera asili nido tempi di lavoro tempi
familiari
auto-organizzazione
giovani
welfare risorse umane svolta famiglia politiche
strumenti motivazioni donne cultura sinergia genitore figli costi tariffe fondo di
garanzia prestito d’onore spese assegno familiare agevolazioni servizi prima
infanzia Tagesmutter buoni di servizio famiglia-lavoro assegno mensile
conciliazione risorse Family in Trentino Family Audit famiglie numerose distretto famiglia 3 o
più figli
nuova legge
europeo sistema integrato natalità bisogni
Agenzia
per la famiglia legge welfare amministrazioni pubbliche società civile
volontariato terzo settore territorio tempi progetti
interventi economici filiera asili nido
tempi di lavoro tempi familiari auto-organizzazione giovani figlio welfare risorse
NAZ/220/2008
il Trentino
sommario 307
Rivista mensile della Provincia autonoma di Trento
Anno XLVII – numero 307
Marzo 2011
Piazza Dante n. 15, 38122 Trento
Tel. 0461 494684-37
www.riviste.provincia.tn.it
Marzo 2011
Direttore responsabile: Giampaolo Pedrotti
Coordinatore editoriale: Carlo Martinelli
3. Famiglia
Redazione: Pier Francesco Fedrizzi, Mauro Neri,
Marco Pontoni, Lorenzo Rotondi, Fausta Slanzi,
Arianna Tamburini, Corrado Zanetti
14. Gli incentivi alle imprese
Vanda Campolongo, Marina Malcotti,
Elisabetta Valduga, Silvia Vernaccini
17. Il condominio produttivo
Amministrazione: Lara Degasperi
18. Nasce il canone moderato
Hanno collaborato: Lorena Benedetti, Fabio De Santi, Anna
Maria Eccli, Viviana Lupi, Davide Modena, Alessia Negriolli,
Salvatore Romano, Tiziana Tomasini, Stefano Zangrando.
20. Il cammino delle comunità
22. I numeri in campo
Fotografie: Archivio: Ufficio stampa Pat, Fondazione Bruno
Kessler, Dipartimento Innovazione e Ricerca Pat, Ufficio
Servizio Civile Pat, ITEA s.p.a, Trentino Sviluppo,
APT Val di Fassa (S. Zardini). AgF Bernardinatti,
Piero cavagna, Romano Magrone, Marco Simonini.
23. La Provincia e Telethon
24. Eccoli, i nativi digitali
Impaginazione: Artimedia - Trento
27. Sì, servizio civile
Stampa: S.I.E. Spa Società Iniziative Editoriali - Trento
28. Reti Fibra
Registrazione del Tribunale di Trento n. 100
del 13.08.1963 – iscrizione nel R.O.C. n. 480
30. Le Dolomiti in 3D
32. Restaurati gli affreschi
dei Dossi al Castello
34. Ragazzi in montagna
35. Ja, 160 pagine
37. Alpi in conferenza
il Trentino
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Mensile della Provincia autonoma di Trento
marzo 2011
anno XLVII - numero 307
38. Settore riposo
40. Lo stress del lago
42. Gli itinerari dell’Autonomia
45. La notte della civetta
46. Duccio, l’antropop
48. Il traduttore
NAZ/220/2008
in copertina
La nuova legge
a sostegno
della famiglia
“letta” attraverso
i tags dei siti
internet
51. Effetto Valerio
52. Il libro dei campioni
57. Le nostre band suonano il rock
58. Biblioteca
60. EUROPA
La rivista “il Trentino” è consultabile sul sito www.ufficiostampa.provincia.tn.it/il_trentino
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destinatari nella stessa famiglia? Non volete più
ricevere la rivista? Dubbi, domande, curiosità, chiarimenti, consigli, critiche, suggerimenti, complimenti? Il numero verde e l’indirizzo email sono a vostra disposizione.
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svolta
nelle
politiche
3
il Trentino • Marzo
Una
della
famiglia
Lfamiglia
a legge approvata dal Consiglio provinciale rappresenta una svolta nelle politiche della
. È una legge concreta e organica, lontana da ogni tentazione retorica e declamatoria
che spesso si accompagna a queste tematiche, in grado di fare sintesi delle molteplici iniziative già avviate
in Trentino, unendo le tante risorse umane e materiali di cui disponiamo. Una legge che promuove
una sinergia virtuosa fra Provincia, enti locali e privato-sociale, che ha tra i suoi capisaldi il rafforzamento di tutti gli strumenti di welfare e la conciliazione dei tempi di lavoro e di vita, che prevede
tutele particolari per soggetti come le giovani coppie e le famiglie numerose. Una legge infine che
promuove la cultura della famiglia e che valorizza le donne, venendo incontro alle loro esigenze
e ai loro bisogni.
Siamo tutti stanchi di sentir parlare di famiglia attraverso slogan e parole vuote. Siamo una società
che sta mediamente invecchiando. Se non troviamo motivazioni e strumenti per favorire le famiglie che vogliono fare figli, andremo incontro a un futuro molto triste. Noi crediamo però di averli
trovati. Ancora una volta, il Trentino si conferma, grazie alla sua Autonomia, un laboratorio prezioso,
la cui esperienza può essere messa a disposizione di tutto il Paese.
Lorenzo Dellai
Presidente della Provincia autonoma di Trento
il Trentino • Marzo
4
Interventi
di sostegno
dei progetti di vita
delle famiglie
• Contributo mensile per il genitore che si astiene temporaneamente
dall'attività lavorativa per dedicarsi alla cura del figlio nel suo primo
anno di vita;
• Per le famiglie numerose (3 o più figli) contributi per ridurre i costi
connessi alle tariffe (gas, acqua, luce);
• Per le famiglie numerose (3 o più figli) un ticket sanitario familiare
agevolato che tenga conto dei carichi familiari;
• Fondo di garanzia, per garantire l'accesso al credito da parte delle
famiglie che vivono in condizioni d'incertezza economica;
• Prestito d'onore, ovvero prestiti senza interessi per spese specifiche;
• Prevista anche la concessione di un unico assegno familiare
con le agevolazioni economiche previste;
• Diffusione dei servizi
socio-educativi
per la prima infanzia;
• Diffusione del servizio
Tagesmutter;
• Buoni di servizio per acquistare servizi per la prima infanzia erogati
dalle organizzazioni accreditate,
anche usando il Fondo sociale europeo;
• Se il progetto di conciliazione famiglia - lavoro, non assicura alla famiglia richiedente
il godimento di uno degli strumenti previsti,
è erogato un assegno economico mensile
per dare la possibilità di conseguire
servizi di conciliazione alternativi.
5
il Trentino • Marzo
Misure per coordinare
i tempi del territorio
e favorire la conciliazione
tra i tempi familiari
e i tempi di lavoro,
in particolare
nella fascia
0-3 anni
il Trentino • Marzo
6
La famiglia al centro
Approvata la legge che colloca
il Trentino in ambiti di eccellenza
di Arianna Tamburini
I
l 24 febbraio il Consiglio provinciale ha approvato a larga maggioranza (24 voti favorevoli, 2
contrari e 6 astenuti) il testo unificato “Sistema
integrato delle politiche strutturali per la promozione del benessere familiare e della natalità”, che
armonizza cinque disegni di legge a sostegno
delle famiglie. Una legge che riconosce le famiglie quali soggetti attivi dello sviluppo economico e sociale, ma soprattutto una legge innovativa, che colloca il Trentino in un ambito di assoluta
eccellenza a livello nazionale ed europeo.
Diverse le novità di questa legge, che non rappresenta una rivoluzione quanto uno strumento
concreto e organico per supportare le famiglie in
un momento di particolare contingenza.
1. Interventi di sostegno dei progetti di vita
delle famiglie:
• la concessione di un contributo mensile per
il genitore che si astiene temporaneamente
dall’attività lavorativa per dedicarsi alla cura
del figlio nel suo primo anno di vita;
• per le famiglie numerose (3 o più figli) contributi per ridurre i costi connessi agli oneri
tariffari (gas, acqua, luce);
risorse concrete
per una risorsa preziosa
La famiglia è una risorsa preziosissima, per questo non siamo andati alla ricerca di una
definizione specifica di famiglia, piuttosto abbiamo cercato di mettere in campo risorse
concrete per favorire lo sviluppo armonico delle famiglie e il loro benessere.
L’obiettivo principale di questa legge è quello di aumentare la natalità. Per questo
abbiamo potenziato i servizi nella fascia 0-3 anni, per permettere alla famiglie che
lavorano di poter concretamente avere più figli; un altro provvedimento importante è
quello che prevede contributi mensili al genitore che si astiene per un anno dal lavoro
per la cura del bambino; ci sono poi prestiti d’onore e gratuità previste a partire dal
terzo figlio, e non dal quarto come nel resto d’Italia. Un pacchetto di misure che aiuta
concretamente le nostre famiglie e riconosce un ruolo a tutte le organizzazioni familiari
che si sono già organizzate in tal senso.
Vorrei infine ricordare che abbiamo già destinato una quota importante di stanziamento sul fondo famiglia, pari a 16 milioni di euro. Quest’anno investiremo altri 5 milioni
di euro a cui se ne aggiungeranno ulteriori 16, a regime. Sono cifre importanti, che
interessano tutti gli assessorati della Provincia autonoma di Trento, tenendo conto del
fatto che le politiche familiari riguardano una buona parte dell’azione amministrativa
messa in campo dalla Giunta provinciale. L’obiettivo, per sintetizzarlo con una battuta,
è quello di mettere la famiglia al centro.
Ugo Rossi
Assessore alla salute e politiche sociali
• per le famiglie numerose (3 o più figli) un ticket sanitario familiare agevolato che tenga
conto dei carichi familiari;
• Fondo di garanzia, per garantire l’accesso al
credito da parte delle famiglie che vivono in
condizioni d’incertezza economica;
• Prestito d’onore, ovvero la concessione di
prestiti senza interessi per spese specifiche;
• prevista anche la concessione di un unico
assegno familiare con le agevolazioni economiche previste.
2. Misure per coordinare i tempi del territorio e
favorire la conciliazione tra i tempi familiari e i tempi di lavoro, in particolare nella
fascia 0-3:
• diffusione territoriale dei servizi socio-educativi per la prima infanzia;
• diffusione territoriale del servizio Tagesmutter;
• utilizzo di buoni di servizio per l’acquisto di
servizi per la prima infanzia erogati dalle organizzazioni accreditate, anche impiegando
gli stanziamenti del fondo sociale europeo;
• se il progetto di conciliazione famiglia-lavoro, non assicura alla famiglia richiedente il
godimento di uno degli strumenti previsti, è
erogato un assegno economico mensile per
dare alle famiglie la possibilità di conseguire
servizi di conciliazione alternativi.
3. Infine la Provincia favorisce la realizzazione
di un distretto per la famiglia, attraverso
l’incremento qualitativo e quantitativo dei
servizi resi dalle organizzazioni private alle
famiglie con figli. Con il termine distretto si
intende un percorso di certificazione territoriale nel quale soggetti diversi operano con
l’obiettivo di promuovere e valorizzare la famiglia e in particolare la famiglia con figli.
In Trentino sono già stati firmati 3 accordi
d’area per la nascita del distretto famiglia: in
alta Val Rendena, in Valle di Non e, il più recente, in Valle di Fiemme.
Inoltre, in provincia, vi sono quasi 200 organizzazioni che sposano alcuni standard
familiari della certificazione “Family in Trentino”, mentre i comuni che si sono avvicinati a
questo processo sono una trentina.
III
il Trentino • Marzo
7
Family Audit: lo standard trasferito a livello nazionale
Sempre più il Trentino si sta collocando in un ambito di assoluta eccellenza a livello nazionale sotto
il profilo delle politiche familiari: la recente firma del protocollo di collaborazione con la Presidenza
del consiglio dei ministri per il trasferimento dello standard trentino “Family Audit” a livello
nazionale per la certificazione familiare delle organizzazioni è solo l’ultima conferma di questo
percorso di grande qualità intrapreso ormai da alcuni anni.
Il modello di alleanze territoriali dei Distretti Famiglia e l’esperienza che il Trentino sta portando
avanti in materia di conciliazione famiglia/lavoro sono infatti considerati dal Dipartimento nazionale
della famiglia un interessante strumento per la diffusione della cultura della conciliazione tra vita
familiare e vita lavorativa all’interno dei luoghi di lavoro.
Si muove in questo senso l’Accordo di collaborazione tra Provincia autonoma di Trento, Progetto
speciale per il Coordinamento delle politiche familiari e il Dipartimento per le politiche della
famiglia della Presidenza del Consiglio dei ministri per il trasferimento a livello nazionale dello
standard di processo “Family Audit”. “Family Audit” è uno strumento innovativo per la certificazione,
su base volontaria, dei percorsi programmati ed attuati dalle organizzazioni pubbliche e private
per andare incontro alle esigenze di conciliazione dei propri dipendenti. Il processo analizza diversi
ambiti nei quali si può intervenire per migliorare la conciliazione: organizzazione del lavoro, cultura
della conciliazione nei livelli dirigenziali e nel personale, informazione e comunicazione, benefit e
servizi, Distretto famiglia e nuove tecnologie.
Per l’attuazione delle iniziative previste dall’Accordo è stata costituita una Cabina di Regia, mentre
alla sperimentazione potranno partecipare al massimo cinque Regioni, selezionate tramite apposito
bando. Il percorso si svilupperà nel corso del biennio 2011-2012.
il Trentino • Marzo
8
Cosa c’è nella legge
Viaggio in nove punti alla scoperta
di un provvedimento innovativo
La famiglia
è un collegamento
con il nostro passato
e un ponte
verso il nostro futuro
A. Haley
III 1. Politiche sul benessere
Con la legge sulla famiglia la Provincia autonoma di Trento attiva sul proprio territorio una serie di istituti di carattere strutturale in aiuto della
famiglia, orientati a garantire il sostegno delle
condizioni di “agio” delle famiglie, oltre che
una loro capacità di progettazione di mediolungo periodo senza fermarsi, come purtroppo spesso oggi accade, al brevissimo periodo.
Il Trentino si vuole qualificare sempre più come
territorio attento ai bisogni della famiglia e delle nuove generazioni, operando in una logica
di distretto della famiglia all’interno del quale
attori diversi lavorano con l’obiettivo di promuovere e valorizzare la famiglia, in particolare
la famiglia con figli.
Obiettivo di fondo della legge è superare la logica assistenzialistica di sostegno alle famiglie
in difficoltà e favorire la nascita e il sostegno
di un nuovo corso di politiche di promozione
della famiglia nella sua normalità e di valorizzazione del ruolo dinamico e propositivo che la
stessa deve avere nella società.
III 2. Politiche strutturali
Viene ridisegnata e riordinata completamente
l’architettura delle politiche familiari provinciali, creando un sistema integrato di politiche
strutturali orientato alle politiche di mantenimento del benessere delle famiglie, cercando
di incidere positivamente sui progetti di vita
delle famiglie sostenendo la natalità.
Per fare questo, la Provincia e gli enti locali intendono coordinare tutte le politiche settoriali
con l’obiettivo di realizzare il sistema integrato
delle politiche strutturali, che sarà attuato attraverso:
a)interventi economici di sostegno dei progetti di vita delle famiglie;
b)misure volte a coordinare i tempi del territorio e a favorire la conciliazione tra i tempi
familiari e i tempi di lavoro;
c) coinvolgimento della società civile in generale, nonché dell’associazionismo familiare,
del mondo del volontariato e del terzo settore in particolare nell’erogazione dei servizi
alle famiglie e nell’elaborazione delle politiche strutturali rivolte alle famiglie stesse,
per dare concretezza al principio della sussidiarietà orizzontale;
d)interventi volti a realizzare il distretto per la
famiglia, tramite l’incremento qualitativo e
quantitativo dei servizi resi dalle organizzazioni private alle famiglie con figli.
III 3. Politiche integrate
Le politiche familiari sono anche integrate poiché gli ambiti di interesse della famiglia non
riguardano solo il tema delle politiche sociali
bensì tutte le politiche del governo locale.
Finalità della legge è realizzare un sistema integrato degli interventi, che si attua mediante
raccordi sinergici e strutturali tra le politiche
abitative, dei trasporti, dell’educazione, dell’istruzione, della formazione professionale e del
lavoro, culturali, giovanili, ambientali e urbanistiche, della gestione del tempo, dello sport e
del tempo libero, della ricerca e delle altre politiche che concorrono ad accrescere il benessere familiare.
Le politiche familiari possono inoltre incidere
anche sulle politiche di sviluppo del territorio
in quanto, il territorio “amico della famiglia”
può proporsi sul mercato della competizione
globale con un valore aggiunto capace di accrescere l’attrattività territoriale.
La norma prevede un duplice sistema di raccordo istituzionale per garantire l’integrazione
delle politiche. La prima è una funzione di authority che viene espletata dall’Agenzia per
la famiglia che obbligatoriamente deve essere coinvolta su una serie di tematiche di stretto
interesse delle politiche familiari specificatamente individuate dalla Giunta provinciale. La
seconda funzione viene svolta dalla Commissione di coordinamento che è prevista dalla
il Trentino • Marzo
9
legge per garantire un’efficace integrazione tra
le politiche familiari di livello provinciale e le
politiche familiari del sistema delle autonomie
locali.
III 4. Politiche sussidiarie
La legge dà forte attuazione al principio di sussidiarietà orizzontale. In attuazione di questo
principio infatti, la Provincia autonoma di Trento e gli enti locali promuovono il coinvolgimento del terzo settore e dell’associazionismo
familiare, con l’obiettivo di sostenere e tutelare
la specificità della relazione familiare.
La legge valorizza le associazioni familiari e le
organizzazioni del privato sociale che:
a)organizzano e attivano esperienze di associazionismo per favorire il mutuo aiuto nel
lavoro domestico e di cura familiare nonché
la solidarietà intergenerazionale;
b)promuovono iniziative di sensibilizzazione
e di formazione delle famiglie e nello specifico dei genitori per lo svolgimento dei loro
compiti sociali ed educativi;
c) promuovono la creazione di reti di solidarietà tra famiglie, amministrazioni pubbliche,
terzo settore e altre organizzazioni.
Nel concreto la legge riconosce la capacità
delle famiglie di integrare la filiera dei servizi
pubblici tramite il riconoscimento formale delle forme di auto-organizzazione delle famiglie
nell’erogazione di taluni servizi.
Istituisce inoltre la Consulta provinciale per
la famiglia quale organismo che formula proposte ed esprime pareri sugli atti di programmazione provinciale riguardanti le politiche
per la famiglia, svolge attività di monitoraggio
sull’adeguatezza e sull’efficacia delle politiche
familiari e genitoriali ed esprime parere obbligatorio sulle proposte legislative e sugli atti di
natura regolamentare.
III 5. Interventi economici
Per favorire l’assolvimento delle responsabilità
familiari, sostenere la genitorialità, la nascita e
la formazione di nuove famiglie, nel rispetto
dei singoli progetti di vita, con attenzioni specifiche per le famiglie monogenitoriali e le famiglie numerose la legge prevede:
a)la concessione di prestiti sull’onore consistenti in un’erogazione in denaro senza interessi a favore di nubendi, giovani coppie,
famiglie numerose e comunque di nuclei
familiari nei quali siano presenti uno o più figli minori in relazione a determinate spese.
Il valore minimo del prestito è pari a 1.000
euro;
b)la concessione di un contributo mensile
per il genitore che si astiene temporaneamente dall’attività lavorativa fuori dalla
famiglia per dedicarsi alla cura del figlio
nel suo primo anno di vita, a condizione
che l’altro genitore, se presente, svolga attività lavorativa o non sia idoneo all’attività
di cura; se il genitore che si dedica alla cura
del figlio non è occupato il contributo corrisposto per l’attività di cura è riparametrato
secondo criteri stabiliti dalla Giunta provinciale;
c)il sostegno tramite una specifica disciplina
delle famiglie numerose;
d)la concessione di un unico assegno familiare tramite la riorganizzazione delle prestazioni e degli interventi erogati dalla Provincia;
e)la partecipazione al fondo di garanzia
per garantire l’accesso a crediti di modeste
entità da parte delle famiglie che vivono in
condizioni d’incertezza economica, nonché
l’attuazione di iniziative di formazione sulla
gestione del bilancio e dell’indebitamento
familiare.
III 6. Famiglie numerose
La legge prevede specifica che per famiglia
numerosa s’intende la famiglia con almeno
tre figli a carico, mentre a livello nazionale la
famiglia numerosa si qualifica quella con quattro e più figli a carico.
La norma prevede una serie di agevolazioni
La famiglia è la patria
del cuore
G. Mazzini
il Trentino • Marzo
10
Forse il più grande
servizio sociale
che possa essere reso
da chiunque
al Paese e all'umanità
è formarsi una famiglia
G. B. Shaw
per le famiglie numerose. In particolare si prevede che i servizi di mensa scolastica e di trasporto
scolastico e il servizio di prolungamento d’orario
nelle scuole dell’infanzia sono resi con particolari
agevolazioni, concesse a partire dal terzo figlio.
Il prestito sull’onore per le famiglie numerose
è finalizzato:
a)alla copertura dei costi per l’educazione dei
figli;
b)alla copertura delle spese mediche, sanitarie
e socio-sanitarie non rientranti nelle prestazioni erogate a carico del servizio sanitario
provinciale;
c) all’acquisto o alla riparazione di veicoli in uso
della famiglia;
d)all’acquisto di mobili ed elettrodomestici per
l’abitazione principale della famiglia.
La Provincia può prevedere un ticket sanitario
familiare agevolato che tenga conto dei carichi
familiari.
È infine prevista la possibilità di concedere un
contributo alle famiglie numerose per ridurre
i costi connessi agli oneri tariffari (acqua, luce
e gas) derivanti dagli usi domestici, purché non
sia compromessa l’adozione di comportamenti
virtuosi e responsabili
III 7. Semplificazione e razionalizzazione
architettura politiche familiari
Le prestazioni e gli interventi concessi a sostegno dei progetti di vita delle famiglie sono ispirate al principio della semplificazione amministrativa, del contenimento dei costi organizzativi
e dell’accessibilità dei servizi. Questi obiettivi si
raggiungono tramite:
a) la concessione di un unico assegno familiare
provinciale comprensivo delle agevolazioni
economiche in materia di trasporto alunni, di
prolungamento d’orario nelle scuole dell’infanzia e di altre agevolazioni previste dalle
norme di settore;
b) la realizzazione dello sportello unico per il cittadino e la famiglia;
c) l’utilizzo in forma diffusa delle nuove tecnologie per la pianificazione, l’organizzazione,
l’erogazione e la valutazione dei servizi e delle
prestazioni.
La Provincia adegua la propria struttura organizzativa per erogare i servizi di sua competenza in
forma coordinata con le prestazioni e gli interventi previsti dalla legge regionale 1/2005 (pacchetto famiglia). Nell’ambito dell’assegno unico
possono essere erogate anche provvidenze di
competenza degli enti locali.
III 8. Famiglia e servizi per l’infanzia
in fascia 0-3 anni
Uno degli obiettivi principali di questa legge è
rappresentato dal completo soddisfacimento
della domanda delle famiglie di conciliazione tra
i tempi familiari e i tempi di lavoro, in particolare
per i servizi rivolti alla prima infanzia nella fascia
di età compresa tra 0-3 anni.
Per raggiungere questa finalità la Provincia promuove la specializzazione della filiera dei servizi
per l’infanzia attraverso:
La famiglia è l’associazione istituita dalla natura
per provvedere alle necessità dell’uomo
Aristotele
a)la diffusione territoriale dei servizi socioeducativi per la prima infanzia previsti dalla
legge provinciale 12 marzo 2002, n. 4 (legge
provinciale sugli asili nido), nel rispetto della pianificazione di settore;
b)la diffusione territoriale del servizio Tagesmutter previsto dalla legge provinciale sugli asili nido;
c) l’utilizzo di buoni di servizio per l’acquisto
di servizi per la prima infanzia erogati dalle
organizzazioni accreditate, anche impiegando gli stanziamenti del fondo sociale europeo;
d) la diffusione dei progetti di auto-organizzazione di servizi da parte dell’associazionismo familiare.
Se le singole famiglie lo richiedono viene predisposto un progetto di conciliazione familiare. La
norma prevede quindi che se il progetto di conciliazione famiglia-lavoro, nel rispetto della pianificazione di settore, non assicura alla famiglia
richiedente il godimento di uno degli strumenti
previsti, in ragione dell’indisponibilità del servizio sul territorio, è erogato un assegno economico mensile per dare alle famiglie la possibilità
di conseguire servizi di conciliazione alternativi.
III 9. Distretto Famiglia
Il Trentino si vuole qualificare sempre più come
territorio accogliente ed attrattivo per le famiglie e per i soggetti che interagiscono con esse,
capace di offrire servizi ed opportunità rispondenti alle aspettative delle famiglie, operando
in una logica di distretto famiglia.
Obiettivo è realizzare un percorso di certificazione territoriale familiare, al fine di accrescere,
tramite il rafforzamento del sistema dei servizi
e delle iniziative per la famiglia, l’attrattività territoriale, nonché sostenere lo sviluppo locale
attraverso il coinvolgimento di tutte le organizzazioni interessate.
Ad oggi in Trentino sono stati approvati tre distretti famiglia: il distretto dell’Alta Val Rendena,
della Valle di Fiemme e il distretto di Cles. Nel
dettaglio i distretti consentono di:
a) implementare processi di responsabilità territoriale familiare;
b) dare attuazione ai contenuti del Libro Bianco sulle politiche familiari e per la natalità, adottato nel luglio 2009 dalla Giunta
provinciale;
c) attivare sul territorio provinciale laboratori
sulle politiche familiari per sperimentare
modelli gestionali e di valutazione delle politiche, sistemi tariffari e politiche di prezzo
per promuovere il benessere familiare, sostenendo il capitale sociale e relazionale del
territorio;
d) implementare sul territorio gli standard familiari già adottati dalla Provincia autonoma
di Trento, nonché sperimentarne di nuovi
con l’obiettivo di supportare concretamente il processo di definizione delle linee guida per la Certificazione territoriale familiare.
III
il Trentino • Marzo
11
il Trentino • Marzo
12
I Distretti Famiglia
Attualmente sono tre i Distretti Famiglia in Trentino, territori nei quali attori diversi per
ambiti di attività e mission perseguono l’obiettivo comune di accrescere il benessere
familiare.
Il primo ad essere costituito, lo scorso anno, è stato l’alta Val Rendena dove, nel gennaio del
2010 è stato firmato un accordo che coinvolge comuni, Apt e altre organizzazioni pubbliche
e private per rendere la valle un territorio accogliente ed attrattivo per le famiglie e per i
soggetti che interagiscono con esse, capace di offrire servizi ed opportunità rispondenti alle
aspettative delle famiglie residenti e non.
Nell’ottobre del 2010 è seguito l’accordo volontario d’area fra nove soggetti pubblici e privati
per la nascita del Distretto Valle di Non. Un accordo che coinvolge anche la Comunità di Valle
in un percorso di valorizzazione della famiglia e di infrastrutturazione del territorio.
Infine l’accordo di area per la Valle di Fiemme, firmato poche settimane fa a Cavalese, un
progetto che vede coinvolti, accanto a Provincia autonoma di Trento, Consigliera di parità
e Forum trentino delle associazioni familiari, 21 tra enti pubblici, organizzazioni e privati
della valle. Un accordo che ha come obiettivo principale quello di realizzare un percorso
di certificazione territoriale familiare per accrescere l’attrattività territoriale tramite il
rafforzamento del sistema dei servizi e delle iniziative per la famiglia.
Le pagine
dedicate alla nuova
legge a sostegno
delle famiglie
sono scandite
anche dall’immagine
del “Monumento
alla famiglia”
di Gillian Wearing,
collocato nei giardini
di Piazza Dante a Trento.
(foto: Romano Magrone)
Diamo i numeri
223.360
le famiglie
in Trentino
di queste
le persone
sole sono
78.392
le famiglie monogenitori maschi 2.427
mentre quelle femmine 13.348
quelle
con due
39.204
quelle con tre
8.929
quelle
con quattro
1.566
Se scomponiamo
questo dato per numero
di figli in famiglia,
scopriamo che le famiglie
e quelle monogenitori
con un figlio
sono 47.553
La media
dei
componenti
per famiglia
è di 2,3
infine sono
solo 123
le famiglie
con cinque
o più figli
quelle senza figli 47.593
le coppie con figli 81.600
In totale le coppie
con figli e le famiglie
monogenitori
sono 97.375
Rispetto al totale
di 97.375
inoltre, sono 58.785
le famiglie
(coppie e monogenitori)
con figli minori
di queste 30.892
hanno un figlio
21.891 due, 5.228
tre figli, 706 quattro
e 68 cinque o più figli
In Trentino,
su una popolazione
di 524.826
residenti, sono 15.954
i bambini fra 0 e 2 anni,
16.240
quelli fra 3 e 5 anni,
53.453 quelli
fra i 6 e i 15 anni.
Infine, in Trentino
risiedono
21.396 famiglie
anagrafiche
con uno straniero,
di cui 16.462
con l’intestatario
straniero
e 11.435
i minorenni stranieri.
il Trentino • Marzo
Sono
13
il Trentino • Marzo
14
Gli incentivi alle imprese
Approvato il disegno di legge
che introduce nuovi criteri
S
emplificazione delle procedure, selettività degli aiuti, sostegno ai segmenti più
innovativi del tessuto imprenditoriale locale ma anche ai giovani che vogliono
avviare un’attività economica in proprio: questi gli elementi fondamentali del disegno di legge sugli incentivi alle imprese che la Giunta provinciale ha approvato
lo scorso 4 marzo.
Un provvedimento molto atteso, proposto dall’assessore all’industria, artigianato
e commercio, Alessandro Olivi – che coordina il Tavolo a suo tempo istituito dalla
Provincia con le categorie imprenditoriali
– e condiviso dagli assessori all’agricoltura, foreste, turismo e promozione, Tiziano
Mellarini, e alla cultura, rapporti europei
e cooperazione Franco Panizza. Si tratta
di un testo che, oltre ad accorpare e sem-
plificare la disciplina degli aiuti e dei servizi alle imprese prevista dalla legge 6 del
1999 e dalla legge 17 del 1993, introduce
ulteriori forme di aiuto per l’innovazione, l’internazionalizzazione del sistema
trentino, il trasferimento tecnologico,
l’imprenditoria femminile e giovanile, il
riequilibrio territoriale, insomma, tutti gli
snodi fondamentali delle politiche provinciali di sostegno all’imprenditorialità. Il
IL DISEGNO
DI LEGGE
TRE ESIGENZE
Innovazione qualità
Reti d’impresa nuova
Imprenditorialità
Internazionalizzazione
• Unica legge di incentivi
(abrogazione l.P. 17/93;
Accorpamento l.P. 6/99)
• Semplificazioni procedurali
Selettività
Riforma aiuti per i “servizi
alle imprese”
Nuovi servizi innovativi
Nuovi strumenti strategici
RIFORMA DEI SERVIZI
ALLE IMPRESE
Servizi agevolati circoscritti
a tipologie ben definite
• innovazione di prodotto, di processo
o organizzativa
• introduzione nelle aziende
del concetto di qualità totale
• le certificazioni (di qualità,
di prodotto, ambientale, etica)
• buone pratiche per la riduzione
di rifiuti e conseguimento di standard
di maggiore tutela ambientale
• strategie di mercato
• diffusione dell’ICT
• aggregazioni su base contrattuale
Max 50% delle spese ammesse
nuovo disegno di legge introduce inoltre criteri per una maggiore selettività
degli aiuti, andando a premiare la qualità
dell’impresa e del lavoro, nonché la predisposizione all’innovazione e all’apertura all’esterno. Il tutto raccordandosi con i
contenuti dell’ultima Finanziaria, che ha
introdotto la procedura negoziale e l’aiuto per l’assunzione di ricercatori.
Due gli obiettivi che la Giunta si propone di raggiungere. Il primo è quello
di semplificare ulteriormente ed aggiornare il quadro normativo a disposizione delle imprese per il sostegno
agli investimenti, riconducendo ad
un’unica legge di riferimento gli in-
RIFORMA DEI SERVIZI
ALLE IMPRESE
Servizi all’internazionalizzazione
• contributo fino al 50% delle spese
anche nella forma di “voucher”
• fiere, progetti di MKTG internazionale
• servizi per l’internazionalizzazione
Aiuti consorzi e reti
• capitalizzazione dei consorzi
• sostegno del fondo comune del
contratto di rete per formazione,
dotazioni informatiche, brevetti,
consulenze (contributo 50%)
• spese per sottoscrizione contratto
di rete (contributo 30%)
il Trentino • Marzo
15
centivi di tipo finanziario oltre che “di
sistema”. L’accorpamento delle disposizioni agevolative a sostegno della
domanda di servizi e per la promozione delle reti di impresa consente
fra le altre cose di beneficiare delle
semplificazioni amministrative in tema
di procedure, in particolar modo con
riferimento alla procedura negoziale introdotta con l’ultima Finanziaria.
Il secondo obiettivo consiste nell’introduzione nell’ambito della normativa che disciplina la concessione di
incentivi alle imprese, di una maggiore
selettività, per indirizzare gli interventi
verso:
- soggetti che più difficilmente riescono
a partecipare al mondo delle imprese;
- il sostegno alla competitività delle imprese sui mercati internazionali attraverso innovazione, crescita dimensionale e conoscenze specializzate;
-la promozione di una struttura del
mercato più concorrenziale, in grado
NUOVI SERVIZI INNOVATIVI
NUOVI STRUMENTI
Piccole imprese innovative
Destinatari
Imprenditoria femminile
Beneficiari
• piccole imprese innovative
• spese di R&S ≥ 15% costi operativi
• per progetti di innovazione
Misura
• 80% fino a max 1.000.000 di euro
Spese ammissibili
• personale dipendente
• attività del titolare o dei soci
• consulenze
• imprese di proprietà e gestite
in maggioranza da donne
Contributi fino al 50% delle spese
• per costi di avvio (costituzione, oneri
finanziamento, affitti, spese energetiche,
contributi previdenziali figli e familiari)
• valutazione complessiva dell’azienda
• piano strategico
• analisi economico-finanziaria
Interventi per i giovani
1. Incentivi nuove imprese aiuti fino
al 50% delle spese
• per spese costituzione
• spese per analisi aziendale
Diritti di proprietà industriale 2. Sportello giovani
• sportelli territoriali di informazione
Misura
per approfondire strumenti (coinvolte
• contributi fino al 50%
banche, organismi di ricerca, istituti di
formazione)
Costi ammissibili
3.
Borse di studio (pre-seed)
• preparatori per riconoscimento diritto
•
destinate
alla formazione di nuove
• per concessione diritto
imprese
da
parte di studenti o ricercatori
• per difendere validità del diritto
• durata 2 anni
• concesse da Università, istituti tecnici,
fondazioni e altri enti
Soltanto un progetto ammissibile
per impresa
di offrire maggiori opportunità di investimento e maggiore efficienza economica sia sui mercati locali sia su quelli
internazionali.
III
Revisione contributi per export
• forma “voucher”
• beneficiarie anche le imprese agricole
Sostegno zone montane
• prevista nuova priorità
Contributi per servizi di assistenza
tecnica
Agevolazione irap
• rinvio a legge finanziaria
il Trentino • Marzo
16
Il condominio produttivo
il Trentino • Marzo
Piccole aziende artigiane
Ecco l’alleanza di Avio
di Davide Modena
E
ra vuoto dal marzo 2010. Da quando
CEP Spa, azienda del Gruppo Calzedonia, aveva smesso di produrre calze e collant in quel sito di Avio. Oggi, laddove un
anno fa operava un’unica impresa, ne entrano nove. Nove aziende artigiane locali,
alle quali è affidato il compito di recuperare e far rivivere l’immobile industriale di
via del Lavoro n. 30. Ci sono piastrellisti e
lavoratori del ferro, carrozzerie e ditte di
imballaggi in legno, che occuperanno circa 3 mila dei 5 mila metri quadrati coperti
disponibili. L’atto di compravendita è stato siglato giovedì 24 febbraio da Trentino
Sviluppo e dalle nove aziende acquirenti.
Un bando che, per precisa scelta della
Provincia autonoma di Trento, ha inteso
in questo caso privilegiare più aziende locali di piccole dimensioni, riuscendo così
ad intercettare le istanze del territorio.
Un’operazione del valore complessivo di
1,9 milioni di euro, per la quale le singole
imprese potranno beneficiare delle agevolazioni previste dalla normativa provinciale.
«Si tratta di uno dei primi esempi di “condominio produttivo” – sottolinea Alessandro Olivi, assessore all’Industria, Artigianato
e Commercio della Provincia autonoma di
Trento – dove le imprese si sono ingegnate
per immaginare un futuro diverso e dove
Alla prova del nove
Ecco le nove aziende, tutte con sede ad Avio, che si sono proposte in un’unica
cordata per concludere l’operazione di acquisto di una parte consistente
dell’immobile “ex Calzedonia”: Renzo Gatti, posa in opera di pavimenti in
marmo e piastrelle; Vittorio Dalle Vedove, rivestimenti di pavimenti e muri;
Luca Gerola, lavori di carpenteria metallica; Trentino strutture di Gabriele
Secchi, carpenteria metallica per l’edilizia; Azzetti S.r.l., impresa edile; Avio
Legnami S.n.c. di Cristoforetti Umberto & C., società che produce imballaggi
di legno e bancali su misura; Franco Antonelli, produzione di scale, mobili,
porte, portoni e rivestimenti in legno massiccio; Giuseppe Zanoni, meccanico,
gommista ed elettrauto; Carrozzeria Panozzo Sergio, carrozzeria.
17
nove aziende artigiane di piccole dimensioni si sono candidate all’acquisto di una
parte importante di questo compendio».
Un’operazione doppiamente rilevante –
come evidenziato anche da Flavio Tosi,
vicepresidente di Trentino Sviluppo, e
Roberto De Laurentis, presidente dell’Associazione artigiani e piccole imprese
della Provincia di Trento – perché, oltre a
restituire alla sua funzione produttiva un
immobile importante per dimensioni, strategico per collocazione e significativo per
storia industriale, costituisce un esempio
di “cordata” tra imprese artigiane, in gran
parte ditte individuali, che hanno unito le
forze per acquistare il compendio dove tra
pochi mesi (dopo averlo ristrutturato con
il proprio ingegno e sulla base delle specifiche esigenze) si troveranno a lavorare
fianco a fianco in una sorta di “condominio
produttivo” che potrà rappresentare un
contesto capace di favorirne l’aggregazione sostenendo virtuose sinergie.
Un’iniziativa sperimentale per Avio e la Vallagarina, questa sul compendio “ex CEP”,
che ricorda un’analoga operazione già realizzata da Trentino Sviluppo nel 1996 con
l’ex cotonificio di Storo (sette le imprese
che allora si divisero l’immobile dove operava Filatura Trentina Srl) e che potrebbe
presto trovare un seguito a Malé, dove
già sono state raccolte a cura di Trentino
Sviluppo una ventina di manifestazioni di
interesse per la cessione ad altrettante piccole e medie imprese locali di una porzione di immobile “ex Lowara”.
III
il Trentino • Marzo
18
Nasce il canone moderato
ITEA, operazione di rinnovo
dell’azione immobiliare
U
n’operazione di rinnovo dell’azione immobiliare di ITEA
SpA e indispensabile per venire incontro ai bisogni di una
comunità in continua evoluzione. La società di via Guardini compie un altro importante passo avanti e si propone sul mercato delle locazioni con l’offerta di alloggi
a canone moderato, pur mantenendo ben saldo anche il canale più tradizionale,
quello a canone sociale.
di Alessia Negriolli
Si apre, così, un nuovo capitolo della
storica attività di ITEA sul territorio trentino, che riuscirà con questo canone a
dare risposta anche alle esigenze di coloro che non sono in grado di acquistare
casa e che sono, altresì, esclusi dalle graduatorie di edilizia pubblica (con indicatore ICEF fra 0,23 e 0,34).
I requisiti che il nucleo deve avere per
presentare la domanda sono specificati dal bando che viene pubblicato
dall’Ente locale nel cui territorio
sono ubicate le unità da locare. Entro
la data fissata dal bando, gli interessati
devono presentare domanda all’Ente locale che provvede a formare la graduatoria. Il contratto è stipulato da ITEA SpA
su autorizzazione dell’Ente locale, ha
una durata di 3+2 anni ed è rinnovabile
alla scadenza del quinto anno.
III Alcuni tra i requisiti
fondamentali
per la presentazione
delle domande:
• cittadinanza dell’Unione Europea del
soggetto richiedente;
• residenza in provincia di Trento da almeno 3 anni;
• condizione economico-patrimoniale
compresa fra 0,23 e 0,34 dell’indicatore ICEF;
• non essere stati titolari, negli ultimi
3 anni, di alloggi adeguati al nucleo
familiare.
Ma vediamo nel dettaglio quali sono le
2 proposte immobiliari a canone moderato:
• Rovereto – località San Giorgio
(9 alloggi)
via G. A Prato, 22
La palazzina è situata in un’area urbanizzata ed efficientemente servita, ha
certificazione Casa Clima B, impianto
a pannelli solari ad è circondata da
ampie zone verdi, con giardini di pertinenza per gli alloggi al piano terra.
Tutti gli alloggi sono dotati di cantina,
soffitta e garage e le superfici vanno
da 41 mq a 92 mq con canoni che
oscillano da 317 euro a 616 euro.
• Torbole – località Boia
(19 alloggi)
via G. Bertoldi, 30
L’immobile realizzato da ITEA corrisponde agli standard “CasaClima B”
ed è dotato di impianto a pannelli solari, ascensore e riscaldamento centralizzato. Le superfici vanno da 71
mq ad 1 stanza a 108 mq a 3 stanze.
Tutti gli alloggi sono dotati di garage,
cantina e balcone. I canoni mensili
sono comprensivi anche del costo
del garage e vanno da 281 euro ad 1
stanza a 428 euro a 3 stanze.
III
Per saperne di più
Settore Utenti, Ufficio Contratti
ITEA Spa: tel. 0461 803179
.
S.p.A
ITEA
o
i
v
i
Arch
Foto
il Trentino • Marzo
20
Il cammino
delle Comunità
Territorio
Denominazione comunità
Elezione Assemblea
1
Valle di Fiemme
Comunità territoriale
della Val di Fiemme
Le prime elezioni dell’assemblea sono state effettuate il giorno 25 ottobre 2009.
Il 24 ottobre 2010, con turno di ballottaggio il 7 novembre 2010, si è tenuta l’elezione diretta
del Presidente e dei 3/5 dell’assemblea.
2
Primiero
Comunità di
Primiero
Le prime elezioni dell’assemblea sono state effettuate il giorno 18 gennaio 2009.
Il 24 ottobre 2010 si è tenuta l’elezione diretta del Presidente e dei 3/5 dell’assemblea.
3
Bassa Valsugana
Comunità
Valsugana e Tesino
Le prime elezioni dell’assemblea sono state effettuate il giorno 17 gennaio 2010.
Il 24 ottobre 2010 si è tenuta l’elezione diretta del Presidente e dei 3/5 dell’assemblea.
4
Alta Valsugana
Comunità
Alta Valsugana e Bersntol
Le prime elezioni dell’assemblea sono state effettuate il giorno 19 settembre 2009.
Il 24 ottobre 2010 si è tenuta l’elezione diretta del Presidente e dei 3/5 dell’assemblea.
5
Cembra
Comunità della
Valle di Cembra
Le prime elezioni dell’assemblea sono state effettuate il giorno 26 aprile 2009.
Il 24 ottobre 2010 si è tenuta l’elezione diretta del Presidente e dei 3/5 dell’assemblea.
6
Val di Non
Comunità della
Val di Non
Le prime elezioni dell’assemblea sono state effettuate il giorno 6 settembre 2009.
Il 24 ottobre 2010 si è tenuta l’elezione diretta del Presidente e dei 3/5 dell’assemblea.
7
Val di Sole
Comunità della
Valle di Sole
Le prime elezioni dell’assemblea sono state effettuate il giorno 17 gennaio 2010.
Il 24 ottobre 2010, con turno di ballottaggio il 7 novembre 2010, si è tenuta l’elezione diretta
del Presidente e dei 3/5 dell’assemblea.
8
Giudicarie
Comunità delle
Giudicarie
Le prime elezioni dell’assemblea sono state effettuate il giorno 9 maggio 2009.
Il 24 ottobre 2010 si è tenuta l’elezione diretta del Presidente e dei 3/5 dell’assemblea.
9
Alta Garda e Ledro
Comunità
Alto Garda e Ledro
Le elezioni dell’assemblea e del Presidente sono state effettuate per la prima volta con il sistema
di elezione diretta il 24 ottobre 2010.
10 Vallagarina
Comunità della
Vallagarina
Le elezioni dell’assemblea e del Presidente sono state effettuate per la prima volta con il sistema
di elezione diretta il 24 ottobre 2010.
11 Ladino di Fassa
Comun
general de Fascia
Le elezioni degli organi del comun General si sono tenute il 16 maggio 2010, contemporaneamente
al turno elettorale generale per il rinnovo dei sindaci e dei consigli comunali.
Altopiano
Comunità degli
12 di Folgaria Lavarone Magnifica
Altipiani
cimbri
e Luserna
Le prime elezioni dell’assemblea sono state effettuate il giorno 22 novembre 2009.
Il 24 ottobre 2010 si è tenuta l’elezione diretta del Presidente e dei 3/5 dell’assemblea.
13 Rotaliana
Comunità
Rotaliana - Königsberg
Le prime elezioni dell’assemblea sono state effettuate il giorno 22 gennaio 2010.
Il 24 ottobre 2010 si è tenuta l’elezione diretta del Presidente e dei 3/5 dell’assemblea.
14 Paganella
Comunità della
Paganella
Le prime elezioni dell’assemblea sono state effettuate il giorno 8 novembre 2009.
Il 24 ottobre 2010 si è tenuta l’elezione diretta del Presidente e dei 3/5 dell’assemblea.
15 Val d’Adige
Al territorio Val d’Adige non corrisponde una comunità. I comuni compresi nel territorio (Trento, Aldeno, Cimone e Garniga) svolgeranno le funzioni
in forma associata sulla base di una convenzione).
16 Valle dei Laghi
Comunità della
Valle dei Laghi
Le prime elezioni dell’assemblea sono state effettuate il giorno 11 ottobre 2009.
Il 24 ottobre 2010 si sono tenute le elezioni dirette del Presidente e dei 3/5 dell’assemblea.
il Trentino • Marzo
21
Elezione diretta organi
Il 7 novembre 2010 eletto Presidente Raffaele Zancanella.
Questi ha nominato componenti dell’organo esecutivo: Giorgio Ciresa, Oscar Santuliana,
Nicolo’Tonini, Gustavo Giacomuzzi, Monica Basso
Decreto sostituzione organi/
Individuazione atti fondamentali
Decreto del Presidente della Provincia n. 1
di data 7 gennaio 2010.
Decreto trasferimento
Funzioni
Decreto del Presidente della Provincia n. 113
di data 25 giugno 2010. Decorrenza:
1 luglio 2010.
Decreto del Presidente della Provincia n. 202
di data 22 dicembre 2009. Decorrenza:
1 gennaio 2010.
Decreto del Presidente della Provincia n. 233
di data 30 dicembre 2010. Decorrenza:
1 gennaio 2011.
Decreto del Presidente della Provincia n. 64
di data 27 aprile 2010. Decorrenza:
1 maggio 2010.
Il 24 ottobre 2010 eletto Presidente Cristiano Trotter.
Questi ha nominato componenti dell’organo esecutivo: Andreina Stefani, Maurizio Gaio,
Marco Toffol, Marco Zeni, Giovanni Battista Fontana.
Il 24 ottobre 2010 eletto Presidente Sandro Dandrea.
Questi ha nominato componenti dell’organo esecutivo: Carlo Ganarin, Giuseppe Corona, Severino Sala,
Paola Slomp, Paolo Sordo.
Il 24 ottobre 2010 eletto Presidente Mauro Dallapiccola.
Questi ha nominato componenti dell’organo esecutivo: Carlo Leonardelli, Anita Briani,
Linda Tamanini, Walter Moser, Diego Moltrer, Fabio Recchia
Decreto del Presidente della Provincia n. 44
aprile 2010.
Il 24 ottobre 2010 eletto Presidente Aurelio Michelon.
Questi ha nominato componenti dell’organo esecutivo Beppino Ferretti, Sofia Di Crisci, Ivo Erler,
Damiano Zanotelli
Con decreto n. 139 del 17 luglio 2009 è stato adottato
l’atto di indirizzo per l’adozione degli atti fondamentali.
è stato nominato, il Commissario straordinario
per il Comprensorio Valle dell’Adige
nella persona del dott. Guido Ghirardini.
Il 24 ottobre 2010 eletto Presidente Sergio Menapace.
Questi ha nominato componenti dell’organo esecutivo Giuseppe Dapoz, Laura Cretti,
Stefano Graiff, Andrea Iori, Carmen Noldin, Lorenzo Osanna, Rolando Valentini
Decreto del Presidente della Provincia n. 183
di data 26 ottobre 2009.
Decreto del Presidente della Provincia n. 63
di data 27 aprile 2010. Decorrenza:
1 maggio 2010.
In data 7 novembre 2010 eletto Presidente Alessio Migazzi.
Questi ha nominato componenti dell’organo esecutivo: Italo Zambotti
Michele Bontempelli, Guido Redolfi, Massimo Leonardi, Catia Nardelli
Decreto del Presidente della Provincia n. 40
di data 1 aprile 2010.
Decreto del Presidente della Provincia n. 232
di data 30 dicembre 2010. Decorrenza:
1 gennaio 2011.
Il 24 ottobre 2010 eletta Presidente Patrizia Ballardini.
Questa ha nominato componenti dell’organo esecutivo: Piergiorgio Ferrari, Flavio Riccadonna,
Michele Bazzoli, Daniele Tarolli, Luigi Olivieri, Gianpaolo Vaia, Paolo Pasi
Decreto del Presidente della Provincia n. 130
di data 25 giugno 2009.
Decreto del Presidente della Provincia n. 203
di data 22 dicembre 2009. Decorrenza:
1 gennaio 2010.
Il 24 ottobre 2010 eletto Presidente Salvador Valandro.
Questi ha nominato componenti dell’organo esecutivo: Mauro Malfer, Luca Giuliani,
Alessandro de Guelmi, Tarcisio Michelotti, Michela Calza’
Decreto del Presidente della Provincia n. 192
di data 15 dicembre 2010.
Decreto del Presidente della Provincia n. 231
di data 30 dicembre 2010. Decorrenza:
1 gennaio 2011.
Il 24 ottobre 2010 eletto Presidente Stefano Bisoffi. Questi ha nominato componenti dell’organo esecutivo:
Roberto Bettinazzi, Claudio Soini, Marcello Benedetti, Marta Baldessarini, Patrick Coser
Decreto del Presidente della Provincia n. 193
di data 15 dicembre 2010.
Il 16 maggio 2010 eletta Procuradora Cristina Donei.
Componenti dell’organo esecutivo (Consei di Ombolc) sono per statuto i sette sindaci dei comuni
di Fassa: Mariano Cloch, Fausto Castelnuovo, Tullio Dellagiacoma, Franco Lorenz,
Riccardo Franceschetti, Roberto Pellegrini, Renzo Valentini
Decreto del Presidente della Provincia n. 117
del 19 luglio 2010.
Il 24 ottobre 2010 eletto Presidente Michael Rech.
Questi ha nominato componenti dell’organo esecutivo: Eleonora Carotta, Emiliano Marzari,
Mario Nicolussi Zom
Con decreto dell’8 gennaio 2010 adottato
l’atto di indirizzo che individua gli atti fondamentali
necessari per il trasferimento funzioni.
Il 24 ottobre 2010 eletto Presidente Gianluca Tait.
Questi ha nominato componenti dell’organo esecutivo Mirella Dallabona, Alessia Gabrielli,
Andrea Brugnara, Rudi Chiste’, Marco Mazzoni
Il 24 ottobre 2010 eletta Presidente Donata Sartori.
Questa ha nominato componenti dell’organo esecutivo: Werner Decarli,
Claudio Dal Ri’, Daniele Daldoss, Pamela Bottamedi
Con decreto del 29 marzo 2010 adottato
l’atto di indirizzo che individua gli atti fondamentali
necessari per il trasferimento funzioni.
Con decreto del 30 dicembre 2009 adottato
l’atto di indirizzo che individua gli atti fondamentali
necessari per il trasferimento funzioni.
Decreto del Presidente della Provincia n. 34
di data 26 febbraio 2009.
Decreto del Presidente della Provincia n. 190
di data 5 novembre 2009.
Il 24 ottobre 2010 eletto Presidente Luca Sommadossi. Questi ha nominato componenti dell’organo esecutivo: Con decreto del 16 dicembre 2009 adottato
l’atto di indirizzo che individua gli atti fondamentali
Noris Forti, Nereo Santoni, Franco Travaglia, Rosanna Bolognani, Luisa Ceschini
necessari per il trasferimento funzioni.
Decreto del Presidente della Provincia n. 234
di data 30 dicembre 2010. Decorrenza:
1 gennaio 2011.
I numeri in campo
Trentino, una squadra speciale
LA FORMAZIONE
500
milioni
5 mila chilometri di sentieri ben tenuti e segnalati
di pista ciclabile lungo
82 chilometri
il corso dell’Adige
94
300
casette antisismiche per i terremotati
di Onna
239 corpi di vigili del fuoco volontari
680 componenti del Soccorso Alpino
15 mila studenti universitari
143
94
143 rifugi alpini con 4.500 posti letto
82
km
500 milioni di alberi
9 mila cervi
239
300 laghi
70 castelli
5
680
mila
9
mila
Schema
70
3-4-3
a disposizione
di volontariato trentino che operano
270 realtà
in Africa, America Latina, Asia ed Europa dell’Est
6 parchi tematici dedicati al nordic walking
di fibra ottica posati con il progetto
740 chilometri
Banda Larga
767 siti con stazioni radio per rete wireless
15
mila
infografica
di Stefano
Grimaz
il Trentino • Marzo
22
La Provincia e Telethon
il Trentino • Marzo
23
Il plauso per l’impegno
nel campo della ricerca
S
i è tenuta a Riva del Garda la XVI Convention Telethon, a, che ha visto coinvolti ben 670 studiosi impegnati nella lotta
alle malattie genetiche, in particolare le
malattie rare, che sono da un lato molto
numerose e difficili da curare e dall’altro
poco studiate, anche dall’industria farmaceutica. Alla presentazione della Convention, il presidente di Telethon Luca di Montezemolo ha ringraziato il Trentino non
solo per avere ospitato questo importante
congresso, ma anche per il sostegno dato
ad alcuni progetti di ricerca. Montezemolo
ha espresso il suo «spirito di ammirazione
per un terra che ci riconcilia con le idee di
ordine, qualità della vita, pulizia e sana concezione di comunità. Se non investiamo in
ricerca – ha aggiunto – non investiamo
nel nostro futuro». Il presidente della Provincia autonoma di Trento Lorenzo Dellai,
anch’egli alla presentazione, da parte sua
ha definito la Convention Telethon «una
delle iniziative più importanti fra quelle
che hanno sede in Trentino. Siamo fieri di
essere partner di questa esperienza perché
sappiamo quanto sia determinante l’attività scientifica svolta da Telethon per la vita
di tante persone. Il Trentino è un territorio
che investe da sempre in ricerca e siamo
convinti della necessità di ribadire, anche
con iniziative come questa, le ragioni degli
sforzi che vengono fatti in questo campo,
che rappresentano, come detto dal presi-
dente Montezemolo, una delle vie principali per costruire il nostro futuro. Telethon
rappresenta un esempio importantissimo
per tutto il mondo scientifico e il Trentino
cerca di essere all’altezza delle aspettative
generate da questo appuntamento. Oltre
ad ospitare il congresso, stiamo chiudendo
un bando per la costituzione di tre gruppi di ricerca assieme al Cibio, il Centro di
biologia integrata dell’Università di Trento,
su altrettanti progetti concernenti le malattie rare. Inoltre la dottoressa Francesca
Pasinelli, direttore generale di Telethon, è
membro del Cda della Fondazione Kessler,
e questo rappresenta un altro legame importante. Siamo certi che per numeri e
qualità dei progetti questa Convention segnerà una tappa significativa sul percorso
di Telethon e ci aiuterà a rimettere al centro dell’attenzione dell’opinione pubblica
gli investimenti in ricerca».
III Un milione di euro
La location trentina per la sedicesima convention scientifica della Fondazione non è
stata una scelta causale.
La Provincia, infatti, ha sostenuto con 1
milione di euro le “carriere” di due ricercatori che saranno selezionati il prossimo 20
giugno e porteranno avanti un progetto
di ricerca presso il Cibio dell’Università di
Trento, diretto dal professor Alessandro
Quattrone. Montezemolo ha ricordato
I NUMERI DAL 1990 A OGGI
Totale dei finanziamenti destinati
alla ricerca: € 326.688.915
Impiego delle risorse:
•76% in attività di ricerca
•24% costi di gestione e raccolta
Totale dei progetti di ricerca finanziati: 2.266
Totale delle malattie genetiche studiate: 454
Totale dei ricercatori che hanno meritato
un finanziamento: 1.427 di cui:
•78 presso gli istituti Telethon
•1.349 presso istituti esterni
(università, ospedali, CNR, IRCCS, ecc.)
Totale delle pubblicazioni scientifiche
su riviste internazionali: 7.753
Fonte: Telethon
Francesca Pasinelli, direttore generale di Telethon
con Luca Cordero di Montezemolo e Lorenzo Dellai.
l’importanza della meritocrazia in questo
settore. «Chi è più bravo, capace e generoso deve essere premiato», ha detto. Intanto
l’attività di ricerca sostenuta da Telethon
sta dando i primi frutti. Ci sono applicazioni terapeutiche e un importante accordo
con la multinazionale farmaceutica Glaxo
Smith Kline che danno speranza a migliaia di pazienti in tutto il mondo. Come Federico Brugnoli, trentino di 23 anni, che
nel 2008 ha scoperto di essere affetto da
una sindrome rara che colpisce i tessuti
connettivi, in particolar modo le arterie, e
necessita di frequenti interventi chirurgici.
«Senza l’impegno di una ricercatrice Telethon, ora non sarei qua», la sua testimonianza. Proprio per questo le parole chiave
della convention sono «Creatività, eccellenza, impegno». Parole che devono diventare
azioni concrete per dare un futuro a chi
deve fare i conti, giorno dopo giorno, con
malattie rare e degenerative.
III
il Trentino • Marzo
24
Eccoli, i nativi digitali
Gli adolescenti e le nuove tecnologie
V
engono definiti “nativi digitali” perché appartengono alla prima generazione nata e cresciuta nell’era di computer, e-mail
e telefoni cellulari, ma cosa sappiamo veramente di come gli adolescenti di oggi
usano le nuove tecnologie?
di Viviana Lupi
L’indagine realizzata da Silvia Gherardi e
Manuela Perrotta del Dipartimento di Sociologia e Ricerca Sociale dell’Università di
Trento nell’ambito del progetto “LiveMemories”, coordinato dalla Fondazione Bruno Kessler e finanziato dalla Provincia autonoma di Trento, ha permesso di sfatare
alcuni pregiudizi che vorrebbero i ragazzi
passare molto tempo davanti al PC sacrificando amicizie e altri interessi. I risultati
dello studio che ha coinvolto 852 studenti
delle scuole superiori del Trentino sono stati
Per saperne di più
illustrati nello
scorso febbraio
Il servizio video
presso il Centro
sull’iniziativa è
Servizi Culturali
disponibile sul sito
S. Chiara di Trendella FBK all’indirizzo
to. All’appuntawww.fbk.eu, oppure
mento, dedicato
scaricabile su Youtube:
ai ragazzi delle
www.youtube.com/
scuole che hanno
ComunicazioneFBK
partecipato al progetto, sono intervenute le autrici dell’indagine con
Bernardo Magnini, responsabile di “LiveMemories”, Micaela Vettori (Area Innovazione FBK) e l’artista Moni Ovadia.
Ai ragazzi era stato chiesto di rispondere
a un questionario con domande sui loro
stili di vita, sulle loro abitudini e sull’influenza che le nuove tecnologie hanno
sul modo di socializzare e di comunicare
nella vita quotidiana. Sono state selezionate 51 classi distribuite tra gli istituti partecipanti: i Licei Galilei di Trento,
Rosmini di Rovereto e Russel di Cles; gli
Istituti tecnici industriali Buonarroti di
Trento e Marconi di Rovereto e l’Istituto
professionale Don Milani di Rovereto; i
Centri di formazione professionale Canossa di Trento e Barelli di Rovereto e
gli ENAIP di Cles, Riva del Garda e Borgo Valsugana. Di seguito la sintesi dei
risultati.
III Chi sono?
Degli 852 studenti partecipanti il 59%
sono maschi ed il 41% femmine, di età
compresa tra i 15 e i 19 anni, frequentanti principalmente la terza e la quarta classe (rispettivamente il 56% e il 28,2% del
campione). Il 29,8% proveniva da Licei; il
29,9% da Istituti tecnici e professionali; ed
il restante 40,3% da Centri di formazione
professionale. Dando un rapido sguardo
agli interessi dei giovani trentini per il tempo libero si nota che la connettività è al
vertice: “Navigare su Internet” si colloca infatti in terza posizione (57,2%), dopo la frequentazione di amici e conoscenti (78,1%)
e la passione per la musica (70,5%).
L’associazionismo sportivo resta, invece, quello con la più alta partecipazione
(42,2%), seguito da quello legato ad attività di volontariato (23,3%) e dalla partecipazione a gruppi musicali, cori e bande
cittadine (15,8%).
Moni Ovadia alla presentazione
del progetto “Live-Memories”.
III Come usano Internet?
11 anni è l’età media in cui si impara ad
usare un computer. Quasi la totalità dei
giovani trentini (93,3%) ha ormai una
connessione a casa, utilizzata con regolarità anche dalle loro famiglie: il 70,4%
degli studenti hanno fratelli o sorelle che
usano Internet a casa, il 57,9% padri e il
47,3% madri. L’uso del computer appare
una pratica solitaria: nel 77,4% dei casi i
ragazzi sono soli quando usano un PC, e
nel 73,7% hanno anche imparato ad usarlo da soli. Eppure la socializzazione è
uno degli elementi chiave nell’uso
che essi fanno della rete e delle nuove
tecnologie: il 63,4% degli intervistati
usa Internet per scambiare messaggi
in chat o instant messaging almeno
una volta alla settimana. La presenza
di Internet nella vita dei giovanissimi
sembra diventare sempre più centrale anche rispetto alle modalità con cui
si fanno nuove amicizie. Ad esempio,
sebbene la maggioranza degli intervistati abbia conosciuto nuovi amici
in modi prevalentemente tradizionali
nell’ultimo anno (63,6% tramite amici
comuni; il 57,9% a scuola; ed il 46,8%
in giro – es. parco, bar, per strada), il
19,3% dei ragazzi ha fatto nuove amicizie anche on-line. Troviamo una situazione simile in risposta alla domanda “dove ti trovi solitamente con i tuoi
amici”, a cui il 63,1% degli studenti ha
risposto “a casa di qualcuno”, il 61,9%
il Trentino • Marzo
25
“bar/pub”, il 32,4%
“al parco”, il 29% “centro storico/piazza”, e
il 26,55% “su Internet”. Infine, dato impensabile fino a pochi anni fa, Internet ha
superato il telefono come modo preferito
dagli adolescenti per scambiarsi confidenze (rispettivamente 6,2% contro il 5,4%);
sebbene il 79,9% preferisca ancora farlo di persona. Nonostante il cellulare sia
uno strumento fondamentale nella vita
dei ragazzi (solo l’1,3% non ne possiede
uno personale, mentre il 17% ne ha più di
uno), infatti, lo usano poco per telefonare
(fanno in media solo una telefonata al giorno) e moltissimo per inviare SMS (in media
53 al giorno).
III Nuovi consumi culturali
Ascoltare musica rimane il principale interesse degli adolescenti: il 77,2% lo fa tutti
i giorni, mentre si arriva al 95% considerando chi lo fa almeno una volta alla settimana. Televisione ed Internet condividono invece il secondo posto tra le attività
più gettonate: la TV ha ancora un piccolissimo vantaggio, dato che la guardano
tutti i giorni il 61,9% dei ragazzi, mentre
si connettono con la stessa frequenza il
59,5% di loro. Considerando, però, quelli
che fanno queste due attività con una frequenza almeno settimanale il vantaggio
si inverte: si connette ad Internet almeno
una volta alla settimana il 90,4% degli
adolescenti, mentre guarda la TV l’89,1%.
È interessante notare, inoltre, che se navigare su Internet è un’attività che si svolge
prevalentemente da soli (solo l’1,2% degli adolescenti naviga insieme ai familiari
e il 3,3% con gli amici), guardare la TV
è diventata un’attività prevalentemente
familiare (il 34,1% dei ragazzi guarda la
TV con la famiglia, mentre solo il 14,3%
fa questa attività da solo). Per quanto riguarda i libri il 73,8% degli studenti ne ha
letto almeno uno (esclusi quelli scolastici)
nell’ultimo anno e nel 24% dei casi più
di cinque. Il libro cartaceo viene ancora
preferito per studiare dal 53,2% degli
studenti, mentre è solo il 9,9% a preferire
testi digitali.
III I social network
Facebook è il social network per eccellenza: l’82% degli studenti è iscritto e più della metà (il 51,1%) lo frequenta quotidianamente. Tutte le altre opzioni proposte (tra
cui Badoo, Anobii, CouchSerfing, Friendster, etc.), invece, hanno raggiunto percentuali di non iscritti superiori all’80%. Non
fanno eccezione Twitter e MySpace (rispettivamente l’81,4% e il 78,01% di non
iscritti), nonostante siano molto conosciuti
e diffusi a livello mediatico. Al contrario,
il secondo social network più frequentato dagli studenti trentini è Netlog, a cui è
iscritto il 35,7% di loro (anche se solo il
9% vi accede effettivamente almeno una
volta alla settimana).
I social network vengono utilizzati principalmente per tenersi in contatto, per condividere immagini, musica, filmati e per
dare appuntamento agli amici (rispettivamente il 73,8%, il 50,8% e il 50,5% degli
intervistati dichiara di usarli almeno una
volta alla settimana per queste ragioni).
I rischi percepiti rispetto all’uso dei social
network sono scarsi: il 49,6% ritiene che il
maggiore pericolo sia la perdita di tempo,
mentre è poco sentito dagli adolescenti il
tema della privacy, come mostrano anche
le alte percentuali di intervistati che hanno
profili pubblici o parzialmente pubblici (il
40,7%). Solo il 30,5% dei ragazzi cancella il proprio profilo da social network
che non frequenta più,
mentre il 21,6%
lo fa solo occasionalmente
e il 24,8% non
lo cancella affatto.
III Memorie del futuro
Alla fine del questionario è stato
chiesto agli studenti di scegliere cosa
mettere su un sito web che fosse visibile
solo nel 2050 come ricordi per il futuro: la
prima scelta con il 65,4% delle preferenze
è stata la musica, seguita da fotografie scattate da sé (64%), film (41,3%), immagini
prese da altri (39,1%) e testi prodotti da
sé (lettere, racconti, appunti, etc.) (30,5%).
Inoltre, chiedendo loro di immaginare
cosa avrebbero fatto su Internet in futuro la risposta più gettonata con il 45,3%
delle preferenze è stata «condividerò con
altri immagini, musica, o filmati», contro il
16,8% di quelli che pensano di costruire
un sito web e l’11% di coloro che hanno
optato per la possibilità di iscriversi ad un
social network. Che la chiave del successo di questi ultimi sia proprio la possibilità
di condividere “ricordi materiali”, oltre che
quella di comunicare?
III
internet
http://memorieperilfuturo.splinder.com/
Informazioni sul progetto LiveMemories:
http://www.livememories.org/Home.as
http://www.fbk.eu/it/news/natividigitali
Sì, servizio civile
il Trentino • Marzo
27
120 giovani “arruolati”
con i nuovi strumenti
C
on due distinti provvedimenti la giunta provinciale ha di recente
approvato il Piano provinciale del Servizio Civile per il periodo
2011-2013, nonché un documento intitolato “Invito a proporre”, che
contiene le caratteristiche e le modalità per la redazione e la presentazione dei progetti di Servizio Civile della durata di dodici mesi, denominati “Un anno per ES.SER.CI”, unitamente ai criteri per la selezione e l’approvazione dei progetti.
La Provincia autonoma di Trento, quindi,
ha ora a disposizione nuovi strumenti per
gestire il settore del Servizio Civile con
maggiore autonomia rispetto alla gestione operata sin qui dal governo. Si vuole,
in definitiva, tutelare un sistema che sinora
ha prodotto qualità, che si è consolidato
nel tempo e che ha cercato di aumentare
la qualità dei progetti.
La maggior autonomia gestionale punta
non solo a produrre eccellenza, ma anche
a mettere a disposizione del Servizio Civile
fondi sufficienti per far fronte alle richieste.
Un problema di cifre (grazie a questi nuovi strumenti altri 120 giovani andranno a
breve ad aggiungersi agli 80 già avviati al
Servizio Civile), ma anche un problema
di progetti: quelli di qualità non saranno
penalizzati dalla scarsità di risorse statali,
perché potranno contare su risorse provinciali.
Il Servizio Civile della Provincia autonoma
di Trento è finalizzato al raggiungimento
di numerosi obiettivi:
• favorire la realizzazione dei principi costituzionali di solidarietà sociale;
• favorire lo sviluppo di una cittadinan-
•
•
•
•
•
za attiva nel rispetto e nella
valorizzazione dei principi di
uguaglianza, democraticità, tolleranza, pari opportunità e solidarietà sociale;
valorizzare le forme di cittadinanza attiva dei giovani con l’esperienza diretta in
uno specifico settore di intervento;
promuovere il senso di appartenenza
alla comunità provinciale, nazionale e
internazionale, sviluppando interventi
di integrazione e coesione sociale;
promuovere la solidarietà e la cooperazione con particolare riguardo alla tutela dei diritti sociali, ai servizi alla persona,
allo sviluppo della sensibilità intergenerazionale e all’educazione alla pace tra i
popoli;
partecipare alla salvaguardia e alla tutela del patrimonio ambientale, storicoartistico, culturale e della protezione
civile;
promuovere e sostenere la formazione
civica, sociale, culturale e professionale
dei giovani mediante attività svolta anche in enti e amministrazioni operanti
all’estero;
• incentivare settori e azioni innovativi per
lo sviluppo di una cultura della pace e
dello sviluppo sostenibile;
• collaborare con l’Ufficio Nazionale per
il Servizio Civile, con altre istituzioni regionali, nazionali o internazionali che
condividano i principi ai quali è ispirato
il servizio civile provinciale, per armonizzare e potenziarne gli interventi.
Lo strumento essenziale per concretizzare
le finalità del Servizio Civile – che ha anche
coniato il brand ES.SER.CI, e cioè Esperienze Servizio Civile – è la partecipazione diretta dei giovani a progetti di utilità sociale
attraverso i quali esercitare in prima persona la cittadinanza attiva. Gli enti e le organizzazioni, invece, che elaborano e realizzano i progetti, con il coinvolgimento dei
giovani, sono iscritti ad un apposito albo.
Il Piano Provinciale approvato contiene
le linee guida, gli indirizzi e gli obiettivi
da promuovere e realizzare; gli interventi da realizzare e priorità degli stessi; gli
standard, i criteri e le modalità di presentazione dei progetti da parte degli enti e
organizzazioni iscritti all’albo; le modalità
di gestione del fondo provinciale per il
Servizio Civile; i criteri e le modalità di determinazione del numero di giovani da
impegnare in progetti di Servizio Civile
provinciale, nei limiti della disponibilità finanziaria del fondo.
III
il Trentino • Marzo
28
Reti Fibra
INNOVAZIONE
DIGITALE
COMUNICAZIONE
Così il Trentino e l’Europa
camminano in direzione NGN
“V
erso le reti NGN in Europa, Italia e Trentino”, questo il tema del
convegno che si è tenuto a Trento lo scorso 11 febbraio 2011
presso la Facoltà di Giurisprudenza.
Il convegno, che ha visto una buona affluenza di pubblico, rientra nell’iniziativa “Trentino in
Rete” coordinata dal Servizio Reti e Telecomunicazioni della Provincia autonoma di Trento ed
è stato organizzato in collaborazione con la società di sistema Trentino Network, il Centro di
Ricerca Create-Net ed Open Gate Italia.
di Lorena Benedetti
La posa della fibra
ottica.
Paolo Simonetti, dirigente del Servizio Reti e
Telecomunicazioni della Provincia autonoma di
Trento, ha aperto i lavori sottolineando quanto
già messo in campo in tema di connettività. In
particolare il progetto di dorsale che vede, in
via di completamento, gli 800 km di fibra ottica
e la realizzazione di 767 impianti per la connessione wireless che coprono il territorio trentino
non raggiunto da altre tecnologie.
Il tema delle reti NGN e quindi, della banda ultra
larga, non è indirizzato solamente agli addetti
del settore, ma ha un forte impatto sociale ed
economico, come sottolineato da Alessandro
Zorer di Create Net. Questo evidenzia l’importanza del coinvolgimento di tutti gli attori del
sistema. È necessario quindi per gli Enti Locali
affrontare il problema ragionando con un’ottica
diversa e soprattutto dialogando con chi si occupa degli altri aspetti: scientifici, regolamentari e di business.
Vi è una forte necessità di imparare e condividere le esperienze con chi ha già affrontato il
problema investendo nelle reti di nuova generazione, spinti anche dal valore aggiunto che esse possono portare a livello economico, sociale e di
miglioramento qualitativo della vita.
Nel mondo i paesi che hanno
maggiore diffusione delle
reti di nuova ge-
nerazione sono quelli che hanno fatto più investimenti nel settore e che sono favoriti dalla
conformazione geologica del territorio. A livello
europeo può sorprendere che il primo paese
ad essersi lanciato in questo nuovo settore sia
stata la Lituania, dando vita ad un ampio mercato, al contrario di quanto messo in campo da
altri paesi europei con maggiore crescita economica. La maggiore difficoltà consiste nel fatto che i costi per la sola infrastrutturazione per
ogni utente si aggirano attorno ai 1.200 euro,
ma possono salire in modo significativo nei territori più disagiati.
Una sfida, questa, che risulta troppo grande per
il solo mercato privato e che deve quindi essere
supportata dal settore pubblico, sia negli investimenti che nella gestione della comunicazione verso il cittadino, che deve essere ascoltato
nelle sue necessità ed accompagnato nel cambiamento verso la tecnologia del futuro.
Gli investimenti quindi, hanno un ruolo fondamentale nella diffusione della banda ultra
larga, ma non è da sottovalutare l’importanza
del messaggio che arriva ai cittadini. Messaggio che deve essere in grado di guidare l’utente verso le nuove tecnologie, evidenziandone
i vantaggi. La fibra può migliorare i servizi già
attivi sulla rete e promette di fornirli a tutti gli
utenti contemporaneamente. Concetto questo
che sta molto a cuore ai cittadini, basti pensare alla forte crescita di necessità di upload e
download sulla rete.
La creazione delle infrastrutture è l’elemento
abilitante alla diffusione dei servizi. Elemento
che deve essere accompagnato dall’alfabetizzazione degli utenti, indirizzata non solamente
alle scuole, ma anche agli imprenditori (che
molto spesso non sanno come utilizzare le
nuove tecnologie), ai manager, agli impiegati e
ai pensionati.
La necessità di avere sempre più banda a disposizione cresce di pari passo con l’introduzione
di nuovi strumenti quali, ad esempio, le appli-
cazioni on demand, IP TV ecc. Infatti, il numero
di applicazioni che generano traffico sulla rete
è in forte aumento e di conseguenza anche la
necessità del cittadino di avere a disposizione
sempre più banda.
L’obiettivo è portare i cittadini europei ad avere
100Mbps di connettività entro il 2020. Per fare
questo è necessario avere alla base una solida
regolamentazione del settore che sia in grado
di garantire sicurezza agli investitori. Garanzia
per gli investitori, quindi, supportati da una regolamentazione uniforme a livello europeo, ma
anche garanzia per i cittadini attraverso la creazione di un unico mercato digitale che preveda
un controllo dei prezzi.
In questi giorni si sta discutendo il quadro di
regole che l’autorità AGCOM intende dare
agli operatori del sistema, come evidenziato
da Antonio Perrucci. Una delle attività meno
note svolte dall’autorità è quella di valutare le
proposte fatte dalle Pubbliche Amministrazioni
sparse sul territorio nazionale, stabilendo delle
regole da dare ai soggetti che si aggiudicheranno gli appalti. Questo per garantire lo sviluppo
delle reti NGN in un contesto concorrenziale,
evitando il crearsi di situazione di monopolio
della rete.
Per questo motivo l’AGCOM sta predisponendo
un quadro regolamentare (a cui dovranno far
seguito i regolamenti attuativi) che dovrà tener
conto di alcuni aspetti fondamentali in grado
di dare una disciplina al settore, senza peraltro
pregiudicarne lo sviluppo. Sviluppo che potrà
essere garantito con misure volte a favorire il
co-investimento tra il settore pubblico e quello
privato e che prenda in considerazione il riconoscimento di un premio al rischio per gli investimenti privati effettuati in contesti dove non
è presente una domanda significativa o in aree
a bassa profittabilità. Si deve porre una particolare attenzione alla disciplina del passaggio dal
rame alla fibra per non annullare i progressi già
ottenuti, in termini di concorrenza, sulla rete in
rame. Il settore pubblico, quindi, ha il compito
di favorire la parte di infrastruttura della rete, lasciando agli operatori delle telecomunicazioni
la differenziazione dei servizi presenti sulla rete.
Anche la Provincia autonoma di Trento, come
sottolineato da Sergio Bettotti – Dirigente Generale del Dipartimento innovazione, ricerca e
ICT – continuerà ad investire nel settore della
banda larga, mirando a raggiungere ogni area
del territorio. L’obiettivo è quello di concludere
il progetto di infrastrutturazione del territorio
entro il 2018, grazie anche al recente accordo
siglato con Telecom Italia.
La Tavola rotonda, guidata da Laura Rovizzi di
Open Gate Italia, ha messo a confronto esponenti e referenti di diverse regioni italiane che si
sono attivate per la promozione delle reti NGN.
La discussione ha individuato nel superamento del digital divide il maggiore problema da
affrontare per le Pubbliche Amministrazioni.
Problema che può essere superato attraverso
gli investimenti effettuati da parte di operatori
privati.
La giornata si è conclusa con l’intervento di
Nicola D’angelo di AGCOM che ha sottolineato quanto le nuove tecnologie siano entrate a
far parte della nostra quotidianità; basti pensare che almeno un componente per famiglia è
iscritto, e quindi utilizza, una piattaforma social
network.
Le testimonianze portate fanno capire l’importanza del territorio, che diventa la leva principale per lo sviluppo delle reti di nuova generazione. È fondamentale riuscire a sviluppare
un modello elastico di progetto di finanza che
guidi il rapporto tra pubblico e privato. Modello
che possa regolamentare il settore, senza impedirne lo sviluppo, che riesca a mantenere livelli
di concorrenza adeguati e che non sottovaluti
l’importanza dell’inclusione sociale. L’autorità
garante farà la sua parte in questo processo,
ma il carattere regolatorio è solamente uno degli aspetti di questo progetto che vede come
attori principali le Pubbliche Amministrazioni e
le imprese, cioè coloro che hanno la possibilità
di agire sulla domanda di nuovi servizi e quindi
creare un clima favorevole agli investimenti.
III
il Trentino • Marzo
30
Le Dolomiti in 3d
Le Tre Cime di Lavaredo
in modello digitale
U
n modello digitale 3D ad altissima
definizione per riprodurre la complessa geometria delle spettacolari Tre
Cime di Lavaredo nelle Dolomiti. La
sfida tecnologica, in grado di far scrivere una pagina nuova nel mondo delle
rappresentazioni geografiche, è stata
intrapresa dai ricercatori della Fondazione Bruno Kessler (FBK) di Trento
che per il progetto hanno lavorato in
collaborazione con il Dipartimento di
Geoscienze dell’Università di Pavia e
con le aziende tecnologiche HELICA,
GEXCEL e CODEVINTEC. La
Per saperne di più
parte relativa
al primo caso
http://3dom.fbk.eu
studio, svolta
http://scienze.unipv.it
nell’ambito
del progetto
http://geoserver.unipv.it/
“Peaks-3D” che
3cimedilavaredo/
terminerà nel
http://helica.it
2012, è stata
http://gexcel.it
completata ed
www.codevintec.it
ora è già a disposizione il modello
3D foto-realistico delle
Tre Cime di Lavaredo.
Per raggiungere l’obiettivo i ricercatori
si sono serviti di fotocamere digitali e
di laser scanner 3D, effettuando riprese
e rilievi da terra, ma anche da un elicottero. Infine, hanno integrato l’immensa mole di dati 3D acquisita con
un potente software che ha permesso
di generare il modello tridimensionale
finale.
«Grazie al modello 3D – spiega Fabio
Remondino, responsabile dell’Unità di
ricerca 3DOM (3D Optical Metrology)
della FBK – sarà possibile effettuare detdi Viviana Lupi
tagliate analisi geologiche e geomorfologiche, anche per definire opportune
misure di protezione ambientale delle
Dolomiti. Ulteriori applicazioni possono inoltre spaziare nei settori della didattica, della realtà virtuale e del turismo. Si pensi, solo per fare un esempio,
alla possibilità di visualizzare tridimensionalmente le vie d’arrampicata».
III Le premesse
L’obiettivo del progetto “Peaks-3D” è lo
studio di soluzioni tecniche di rilievo
3D in grado di superare i limiti delle
classiche rappresentazioni geografiche bi-dimensionali che, per quanto riguarda i complessi montuosi, risultano
spesso parziali o di bassa risoluzione.
Le Tre Cime di Lavaredo, collocate tra
le province di Belluno e Bolzano e parte delle Dolomiti (patrimonio mondiale
dell’UNESCO dal luglio 2009), sono state scelte come primo caso di studio del
progetto grazie alla presenza di pareti
verticali di quasi 600 metri di dislivello
e di una complessità morfologica fatta
di torri monolitiche, creste, pinnacoli e
forcelle.
III La campagna di rilievo
Il rilievo 3D delle Tre Cime di Lavaredo
è stato realizzato in un primo momento usando immagini aeree acquisite in
modo tradizionale. Purtroppo le immagini a disposizione (anno 2004, scala
1:20000) non hanno consentito di ricostruire correttamente in 3D le pareti verticali. Pertanto è stato realizzato, grazie
all’azienda HELICA, un rilievo da elicottero con laser scanner obliquo, al fine di
rilevare anche le pareti verticali, facendo
una sorta di gigantesca scansione laser
delle rocce. Infine, per ricostruire le zone
occluse alla vista aerea, e per documentare con maggior dettaglio (5 cm) alcune aree di particolare interesse geologico, sono stati effettuati rilievi terrestri
tramite un laser scanner. Visto il peso e
l’ingombro della strumentazione laser,
le campagne di rilievo terrestre hanno
richiesto anche l’impiego di alcuni muli
per il trasporto in alta quota.
III Il modello 3D delle Tre Cime
Al termine delle campagne di rilievo
aereo e terrestre, i ricercatori della FBK,
hanno elaborato e integrato l’immensa
mole di dati raccolti per la creazione di
un modello geometrico digitale. Infine,
per produrre un modello 3D foto-realistico, alcune immagini sono state proiettate sul modello geometrico così da
ottenere una replica digitale corrispondente alla realtà.
III Le applicazioni
Il modello geometrico 3D delle Tre Cime
di Lavaredo è ora a disposizione per ulteriori studi geomorfologici, stratigrafici
e per il monitoraggio di quest’area delle
Dolomiti, al fine di tenere sotto controllo la stabilità delle pareti e l’evoluzione
del paesaggio, determinata anche dai
cambiamenti climatici. È possibile inoltre la realizzazione di scenografie e di
animazioni per scopi didattici e per applicazioni di realtà virtuale. È stata tra
l’altro ottenuta la visualizzazione in 3D
delle vie d’ascesa utilizzate in ambito
alpinistico.
III
Per il programma completo:
www.trentinocultura.net
il Trentino • Marzo
32
NUOVA LUCE
PER il CAMIN NERO
È stata restituita al suo pieno
splendore la Camera del Camin Nero
attraverso un complesso lavoro di
restauro curato dalla Soprintendenza
provinciale per i Beni storicoartistici. Nel mese di febbraio si è
tenuta l’inaugurazione di questo
gioiello affrescato, collocato nella
parte rinascimentale del Castello del
Buonconsiglio e costruita all’epoca del
principe vescovo Bernardo Clesio (XVI
sec.). L’intervento, diretto da Claudio
Strocchi, è durato quindici mesi per
un costo complessivo di 154.000 euro.
Restaurati gli affreschi
Sotto: Dosso e Battista Dossi, 1532,
la Fortezza con leone, particolare della volta.
Un caminetto
dai riflessi d’oro
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«In faccia fabbricato evvi un
camino, che quando’l foco gli rende
la luce, come una gioia oriental
riluce», scriveva in versi il medicobotanico Pietro Andrea Mattioli
nel 1500. La Camera del Camin
Nero deve infatti il suo nome ad un
grande caminetto che, un tempo,
accendeva di riflessi l’oro utilizzato
nelle decorazioni. Oggi del camino
rimane solo la ricostruzione
eseguita dal soprintendente
Giuseppe Gerola nel 1927, mentre
i decori hanno riacquistato nuova
luce grazie all’intervento di pulitura
che ha permesso di eliminare
dal soffitto tutte le sostanze
sovrammesse nel corso del tempo.
Gli affreschi, che presentano
raffigurazioni di carattere profano,
furono realizzati nella prima metà
del Cinquecento dai fratelli Dosso e
Battista Dossi, celebri artisti della
corte estense di Ferrara, mentre
gli stucchi furono eseguiti da
maestranze mantovane.
33
il Trentino • Marzo
Dosso e Battista Dossi, 1532, putto che gioca,
particolare dell’oculo centrale della volta.
il Trentino • Marzo
34
Ragazzi in montagna
Il progetto con la SAT
delle Politiche giovanili
S
arà la SAT, la Società degli alpinisti tridentini, ad organizzare e realizzare il
progetto formativo “Miti e leggende della
montagna”. Il progetto nasce nell’ambito
del Fondo per le politiche giovanili ed è
stato approvato poche settimane fa dalla
Giunta provinciale. Grazie a questo progetto – impegno di spesa di 30 mila euro – si
faranno 70 escursioni, giornaliere o della
durata di più giorni, da realizzarsi nel periodo tra maggio ed ottobre 2011, rivolte a
gruppi di massimo 25 ragazzi ciascuno per
escursione (per un totale di circa 1750 ragazzi), di età compresa tra gli 8 ed i 17 anni.
Ricordiamo che il Fondo per le politiche
giovanili promuove azioni positive a favore
dell’infanzia, dell’adolescenza, dei giovani e
delle loro famiglie, per l’esercizio dei diritti
civili fondamentali, per
prevenire i fenomeni di
disagio sociale e per favorire lo sviluppo delle
potenzialità
personali
70 escursioni nonché del benessere e
qualità della vita dei
per 1750 della
giovani.
ragazzi E il Programma di sviluptra gli 8 po provinciale per la XIV
legislatura, in particolare
e i 17 anni nell’ambito “capitale sociale”, prevede anche di
puntare sulle opportunità di crescita della
personalità dei giovani attraverso esperienze di solidarietà (come il Servizio Civile
Volontario) o attraverso la conoscenza e la
frequentazione dell’ambiente montano. Ed
è a quest’ultimo ambito che fa riferimento
il progetto che verrà realizzato dalla SAT. Si
intende infatti promuovere percorsi di formazione extra-scolastica che concorrano
alla crescita individuale e sociale dei ragazzi a partire dai loro interessi. Lo si fa con la
promozione di esperienze associative continuative che consentano ai giovani di acquisire modelli operativi e metodi per costruire abilità e competenze da utilizzare in
situazioni diverse e facendo esperienza significativa di strutturazione dell’identità. Si
vuole sviluppare nei giovani la conoscenza
del territorio montano trentino attraverso
un percorso tanto escursionistico quanto
I numeri
Foto tratte dal libro
Emozioni in cammino
di Paolo Liserre
e Marco Matteotti
(Sez. sat Riva del Garda).
didattico, per far conoscere ai ragazzi i miti
e le leggende della tradizione popolare
montana, per spiegare l’esistenza di una
cima, di un ghiacciaio o semplicemente di
una determinata toponomastica.
Il progetto punta a stimolare i giovani al rispetto, alla salvaguardia e alla trasmissione
di generazione in generazione di memorie
collettive orali, ormai in parte dimenticate;
nonché a far riscoprire ai giovani il significato della solidarietà, del riconoscimento
dell’altro, della condivisione e dello scambio reciproco, che sono alla base di ogni
esperienza di alpinismo. Queste attività
richiedono competenze specializzate che
esulano dai vari compiti d’istituto affidati
alle strutture provinciali, e quindi ci si trova
nella necessità di ricorrere all’apporto di un
qualificato soggetto esterno, individuato
nella SAT, Società degli alpinisti tridentini,
che risulta idonea in quanto in possesso
dei necessari requisiti di esperienza, specializzazione e competenza professionale.
III
Ja, 160 pagine
La rivista dell’Automobil Club tedesco
dedica un numero speciale al Trentino
C
ontinua la collaborazione tra Trentino e Adac, l’Automobil Club tedesco che
vanta ben 17 milioni di soci in Germania. A febbraio è stato pubblicato un
volume monografico della collana Adac Reisemagazin, rivista numero uno in Germania (sia come numero di lettori sia come tiratura) per quanto riguarda i periodici
dedicati ai viaggi.
Diversi i temi trattati nelle 160 pagine del
monografico, presentato ufficialmente
presso la “sala Belli” della Provincia autonoma di Trento alla presenza dei curatori
della pubblicazione, Trentino Marketing
e appunto Adac. In particolare il caporedattore dell’Adac Reisemagazin Niclas
Müller ha sottolineato l’unicità del Trentino, un territorio alpino ma che allo stesso
tempo racchiude una serie di peculiarità
tipicamente italiane. La pubblicazione offre un’ampia panoramica sulle eccellenze
della provincia, dai testimonial trentini alla
cultura e alle tradizioni della nostra terra,
il Trentino • Marzo
35
dall’enogastronomia tipica alle strutture
ricettive, dai parchi naturali alle innumerevoli proposte per la pratica dello sport
all’aria aperta, passando per laghi, castelli,
offerte di vacanze invernali, minoranze linguistiche e molto altro, tra cui il ritiro estivo
del FC Bayern sul Garda Trentino.
Una serie di approfondimenti che per il
vasto pubblico tedesco sarà una sorta di
consiglio a passare le vacanze nel nostro
territorio. 170 mila le copie previste, delle
quali il 70% spedite in abbonamento. I lettori sono ben 2,2 milioni, come quelli di un
quotidiano a tiratura nazionale. Al Trentino
è stato dedicato il secondo numero dell’anno,
ovvero l’uscita di marzo/
aprile, che solitamente
è la più letta vista la vicopie
cinanza della stagione
estiva. Al monografico si la guida Adac
affianca poi un blog, che dalle Dolomiti
contiene filmati e diari di
bordo online a cura dei al Garda
viaggiatori che visitano
il Trentino, oltre al link che rimanda direttamente al portale turistico www.visittrentino.it. Quest’iniziativa si inserisce in
un più ampio ventaglio di collaborazioni
tra Adac e Trentino in Germania, il primo
mercato estero per il nostro territorio. Nel
giugno scorso, ad esempio, è stata pubblicata in 55 mila copie la prima guida
Adac “serie gialla” dedicata interamente al
territorio dalle Dolomiti al Garda, venduta
e distribuita nelle librerie e nei punti vendita dell’Automobil Club tedesco e munita
di cartina del Trentino. Nel mese scorso è
stata poi stampata la guida “serie blu”, analoga alla precedente ma senza cartina e direttamente prodotta dall’Adac a differenza
della “gialla”, che era frutto di una compartecipazione con Trentino Marketing.
Un’altra novità del 2011 sarà la guida interamente dedicata all’escursionismo, anche
questa pubblicata direttamente da Adac,
la cui uscita è prevista per il prossimo agosto. Per quanto riguarda il mototurismo, è
stata prodotta in 100 mila copie una cartina del Trentino.
III
55mila
Al Trentino il coordinamento
della “Rete delle Regioni”
R
ilanciare le politiche di sviluppo sostenibile per
la regione alpina, rivendicare il ruolo delle regioni nella definizione delle politiche alpine, sottolineare l’importanza della collaborazione e del coordinamento fra le regioni nel quadro della Convenzione delle
Alpi e chiedere una rappresentanza permanente all’interno della stessa: sono questi in sintesi i contenuti del documento approvato dalla Conferenza delle Regioni
Alpine, riunita l’8 marzo scorso a Brdo pri Kranju, in Slovenia.
di Lorenzo Rotondi
L’appuntamento è avvenuto in concomitanza con l’XI Conferenza delle Alpi,
con la seduta del Comitato permanente della Convenzione delle Alpi e con
la riunione dei ministri degli otto Stati
alpini che aderiscono alla Convenzione.
Le regioni alpine insomma, come dirette
rappresentanti delle popolazioni che vivono sulle Alpi, vogliono avere un ruolo
primario nella definizione delle politiche alpine e
s’impegnano
a collaborare
e scambiarsi
informazioni
8 gli stati alpini e buone prache aderiscono tiche. In Sloè stata
alla Convenzione venia
formalizzata
la creazione
della Rete delle Regioni il cui coordinamento, nella fase di avvio, è stato assegnato alla Provincia autonoma di Trento
con il supporto del Segretariato permanente della Convenzione delle Alpi. Ai
lavori ha partecipato l’assessore alla cultura, rapporti europei e cooperazione
Franco Panizza (nella foto in alto con il
ministro all’ambiente della Slovenia, Roko
Zarnic), che è intervenuto anche all’XI
I numeri
Conferenza delle Alpi in rappresentanza
proprio della Rete delle Regioni alpine.
La presidenza della Convenzione delle
Alpi è passata alla Svizzera. L’assessore
Panizza ha già avviato i primi contatti
con la presidenza svizzera per definire i
passaggi operativi della collaborazione.
«È importante – ha detto l’assessore Panizza durante la riunione con i rappresentanti delle regioni – che gli enti territoriali abbiano una posizione comune
nell’ambito delle politiche di attuazione
della Convenzione delle Alpi, che è un
accordo tra Stati. Oggi gettiamo le basi
per individuare un metodo di lavoro e
un insieme di temi su cui lavorare per
il futuro delle Alpi. C’è bisogno di una
rappresentanza comune per rapportarsi con gli Stati in maniera autorevole e
il più possibile unitaria. Oggi, per la prima volta, la Rete delle Regioni incontra
ufficialmente la Conferenza delle Alpi e
i ministri degli Stati che aderiscono alla
Convenzione. È un passaggio importante che ci impegna ad allargare all’interno
di tutte le regioni dell’arco alpino la condivisione di questo progetto di collaborazione. La Convenzione delle Alpi è uno
strumento fondamentale per definire le
politiche che interessano l’arco alpino. Il
Trentino, che si trova proprio nel mezzo
di questo territorio, vuole avere un ruolo
da protagonista in questo processo che
consideriamo estremamente importante. Adesso ci metteremo al lavoro su temi
molto concreti, come concreto è stato il
dibattito oggi. Sono soddisfatto perché
al di là del contenuto del documento è
emersa oggi la volontà di operare per
dare il nostro contributo alla traduzione
nei fatti della Convenzione delle Alpi».
III
vent’anni
La Convenzione delle Alpi è stata
sottoscritta nel 1991 a Salisburgo.
È un accordo internazionale fra gli
otto stati il cui territorio rientra nelle Alpi (Francia, Italia, Principato di
Monaco, Svizzera, Liechtenstein, Austria, Germania, Slovenia). Il trattato
prevede 12 temi principali, per 8 dei
quali sono stati firmati appositi protocolli che vedono la partecipazione
degli enti locali quali rappresentanti
della popolazione che vive nelle Alpi.
I protocolli su agricoltura, energia,
turismo e difesa del suolo sono stati
ratificati dall’Unione Europea. Nel
2011 la Convenzione festeggia quindi i suoi primi venti anni. L’incontro
in Slovenia ha offerto ai ministri dei
diversi stati l’opportunità di fare il
punto su quanto realizzato e sulle
sfide per il futuro. Cambiamento
demografico e climatico, turismo,
biodiversità, trasporti e mobilità
sono i temi prioritari contenuti nel
programma pluriennale 2011-2016
della Convenzione delle Alpi la cui
presidenza è passata dalla Slovenia
alla Svizzera che la terrà fino alla
fine del 2012.
37
il Trentino • Marzo
Alpi in conferenza
il Trentino • Marzo
38
Settore riposo
Monte Creino, tranquillo
e lontano dalla prima linea
R
ilievo posto tra l’Alto Garda e la valle di Gresta, il monte Creino nel corso del primo conflitto mondiale era un
settore particolarmente importante per la sua posizione geografica, ma relativamente tranquillo e lontano dalla prima linea, che si stendeva ai suoi piedi.
Prossimo alla demarcazione tra il settore fortificato di Riva (Festungabschnit) al
quale apparteneva, e quello dell’Adige (Etschtal Sperre), il Creino ospitava le batterie di artiglieria che intervenivano a protezione dei settori austriaci avanzati, posti
sulle pendici dell’Altissimo: Malga Zures, Segron e la zona di Doss Alto, contesa più
volte durante la Grande Guerra.
di Arianna Tamburini
Data la posizione tranquilla, era considerato un settore di riposo, presso il quale
giungevano truppe provenienti da logoranti fronti impegnativi o di montagna.
Qui i soldati trascorrevano un breve periodo per ristabilirsi, prima di affrontare,
nuovamente, la prima linea. Tra questi vi
furono anche i Kaiserjäger del tenente Felix Hecht von Eleda, che
raggiunsero il Creino
il 21 ottobre 1916, dal
monte Nozzolo, crinale
fra le Giudicarie e le Alpi
21 ottobre di Ledro. Dopo pochi
1916 mesi di pausa, il tenenHecht e i suoi soldati
tenente Hecht te
ripartirono il 5 febbraio
raggiunge 1917 per il settore del
il rilievo Carè Alto. Le pagine del
suo celebre diario, raccontano di splendide
visuali sul Garda e le montagne del Trentino, e di giornate di svago e riposo dopo
la tensione e le fatiche vissute al Nozzo-
La data
il
lo. L’itinerario di guerra proposto si può
tranquillamente compiere in una mezza
giornata, oppure nei mesi invernali, data
la vicinanza alla strada provinciale n. 88
della valle di Gresta e monte Velo, sempre
in ottimo stato.
Salendo in auto da Arco, oppure dalla valle di Gresta, si raggiunge la località di Santa Barbara (1.170 m), parcheggiando presso l’omonimo capitello a forma di bomba.
L’edicola sacra venne realizzata sul finire
del 1915 dal soldato Alois Pichler di Bressanone, il quale cadde qualche mese
dopo in circostanze sfortunate, colpito da
una granata mentre stava scendendo verso valle con la teleferica Creino-Vignole.
Da qui, a piedi, si imbocca sul lato opposto della strada la bella passeggiata per il
monte Creino (sentiero F08) che attraversa i campi seminati a ortaggi. Si raggiunge in circa tre quarti d’ora la cima della
montagna (1.280 m) che precipita, a sud,
con una parete di roccia dominante l’Alto Garda e il solco di Loppio. Qui si può
In alto: un tratto delle trincee del Creino
ottimamente conservato.
In basso: opere in muratura presso
le trincee del Creino, sullo sfondo il paese
di Ronzo-Chienis.
godere dell’eccezionale vista sul Benaco
e sulle montagne trentine, un panorama
che spazia dai monti di Ledro al Carè Alto,
dalla catena Brento-Casale alle Dolomiti
di Brenta fino alla Presanella. Alle spalle il
monte Stivo e ad est gli altipiani, Pasubio
e Zugna. Un paesaggio che rimase impresso anche nelle memorie del tenente
Hecht, il quale nel suo diario annotò numerose riflessioni durante le settimane
trascorse sul Creino, come questa, scritta
nel novembre del 1916: «Le serate dei
giorni scorsi erano di indescrivibile bellezza. Un lieve gioco di colori di labile tonalità, dall’arancio al verde pallido, al rosa
sfumato domina il paesaggio, circondati
dagli irti profili delle cime rocciose che
racchiudono la sommità del lago [di Garda]. Meraviglioso girare per i prati e sedersi sull’erba in silenzio con il venticello che
spira in faccia!».
Presso la sommità della montagna si trovano, sul versante rivolto verso la valle di
Gresta, le principali opere di guerra, con
un osservatorio di artiglieria situato a pochi passi. Altre opere minori si trovano
39
A sinistra: panorama sul Garda dal Creino.
invece sul lato opposto, verso il monte
Brugnolo (1.177 m).
Dall’osservatorio d’artiglieria si diparte
una trincea in muri di pietra a secco, ottimamente conservata e recentemente ripristinata dal Servizio Conservazione della
Natura e Valorizzazione ambientale della
Provincia autonoma di Trento. Una scalinata nella roccia, attrezzata e messa in
sicurezza con una fune metallica, scende
a una caverna sottostante, che si affaccia
sulla parete rocciosa del Creino con più
finestre. Si ritorna a giorno attraverso un
ingresso inferiore, oppure risalendo la scalinata, e si prosegue lungo la trincea tra
frammenti di opere e postazioni, raggiungendo alcune caverne, all’epoca, adibite a
ricoveri del presidio e depositi.
Raggiunto l’ultimo deposito, delimitato
da una staccionata all’ingresso, una strada
bianca scende ad alcune vicine opere in-
il Trentino • Marzo
A destra: resti di muri di pietra a secco
delle fortificazioni.
La sfortunata vicenda dell’Unterjäger Alois Pichler
Il capitello di Santa Barbara, fatto a forma di bomba e situato a margine del parcheggio della
località, fu realizzato durante il primo anno di guerra del fronte italo-austriaco, e inaugurato
il 4 dicembre 1915. Autore fu l’Unterjäger Alois Pichler di Bressanone, responsabile del Genio
Costruttori. Pichler, titolare di un’impresa edile di Bressanone, era nato l’11 agosto 1881 ed
era padre di tre figli, l’ultimo dei quali nato nel 1913. Allo scoppio del conflitto venne inviato
sul Creino con il Genio Costruttori, reparto dell’esercito a cui era delegata la realizzazione di
trincee, casematte, impianti a fune e altri manufatti necessari per la permanenza prolungata
delle truppe sui presidi di montagna. Nel luglio del 1916 morì in circostanze davvero
sfortunate: mentre stava prendendo la teleferica che dal Creino lo avrebbe dovuto portare
a Vignole e poi da lì a casa per una breve licenza, una granata nemica esplose, tranciando il
cavo della teleferica e spezzando i sogni e la vita del soldato-artista. Alois Pichler fu sepolto
nel cimitero di Ronzo-Chienis, in seguito esumato e spostato all’Ossario di Rovereto.
feriori. Da qui un sentiero scende all’abitato di Ronzo-Chienis, mentre per rientrare
verso l’auto bisogna dirigersi nuovamente al ricovero e proseguire in direzione op-
posta, ritornando sul percorso di partenza
che in una ventina di minuti ci conduce a
Santa Barbara.
III
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Lo stress del lago
il Trentino • Marzo
40
Un progetto europeo
per la tutela del Garda
di Silvia Ceschini
N
on è soltanto il più grande d’Italia,
il secondo d’Europa e uno dei più
profondi del mondo. Il lago di Garda è
anche, per tradizione secolare, luogo di
incontro tra la cultura germanica e latina e, per vocazione recente, luogo di
indagine ambientale. Studiare le cause
di stress del lago ed elaborare linee guida per la gestione sostenibile è quanto
si propongono l’Istituto Agrario di San
Michele all’Adige e l’Agenzia Provinciale per
la protezione dell’ambiente della Provincia
di Trento,
368 km² autonoma
due tra i partner italiani
lungo 52 km del progetto Eulakes,
largo 16 km un’iniziativa di ricerca triennale finanziata
coste 158 km dall’Unione Europea,
all’interno del Central
Europe Programme.
Il progetto, coordinato dalla Comunità
del Garda, si propone di migliorare le
conoscenze scientifiche per elaborare linee guida transnazionali per la gestione
sostenibile di altri tre laghi: il lago Balaton in Ungheria, il Neusiedl in Austria e
il lago Charzykowskie in Polonia. Quindi,
per la prima volta quattro grandi laghi
I numeri
europei si uniscono per tutelare le proprie acque. L’inquinamento, il continuo
abbassamento dei livelli, le pressioni
antropiche e il mantenimento del paesaggio naturale sono priorità, infatti, che
li accomunano.
Per l’Istituto di San Michele sarà coinvolto il gruppo di ricerca coordinato da
Nico Salmaso, da anni impegnato nelle
ricerche limnologiche.
«L’attività di studio di San Michele sarà
focalizzata sul lago di Garda e su due
importanti attività: la metabolomica
algale e la paleo limnologia» spiega il
ricercatore Nico Salmaso. In primo luogo, si analizzeranno gli effetti provocati
dalla presenza di un particolare gruppo
di organismi microalgali che risultano
in grado di deteriorare le caratteristiche
qualitative ed estetiche dei bacini lacustri. Si tratta di organismi appartenenti ai
cianobatteri, tipici del Garda. Tra questi
Anabaena lemmermannii, ormai presente da oltre un decennio anche sottoforma di estese fioriture superficiali, e
Planktothrix rubescens, identificata per la
prima volta trent’anni fa.
La seconda attività si occuperà di determinare lo stato ecologico dei laghi attraverso lo studio di sedimenti profondi del
Garda e degli altri laghi europei inclusi
nel progetto. In questo modo si potrà
capire come è cambiata la qualità delle acque nelle diverse epoche storiche
attraverso lo studio dei resti di gusci di
microalghe silicee e i resti di organismi
zooplanctonici sensibili all’eutrofizzazione e alle variazioni climatiche.
III
il Trentino • Marzo
42
Gli itinerari dell’Autonomia
Valsugana e altopiano del Tesino
di Silvia Vernaccini
Val di Sella: Dall’arte carolingia
ad Artesella
L’alpestre e silenziosa Val di Sella, nell’Ottocento località
prediletta dalla nobiltà di Borgo Valsugana per la villeggiatura, è nota in questi ultimi anni per la manifestazione
artistica internazionale denominata Artesella.
Prima però di scoprire queste opere d’arte contemporanea
immerse nella vegetazione (Percorso Artenatura), può
risultare piacevole la passeggiata alla piccola chiesa con
annesso romitorio dedicata a San Lorenzo sul Monte Armentera, a circa 1.200 m di quota. L’origine, assai lontana,
è confermata dalla scoperta di un volto di epoca carolingia
sotto uno strato di affreschi del Trecento: San Lorenzo è infatti il più antico eremo della Valsugana e tra i più vetusti
del Trentino. La semplice facciata con il campaniletto a vela
e il tetto coperto da scàndole (tegole di larice) protegge
dunque un interno affrescato a più riprese. Alcuni dei dipinti risalenti al Duecento furono in parte cancellati da pitture
trecentesche narranti la Storia di S. Lorenzo (arcidiacono
spagnolo arso vivo su una graticola, a Roma, il 10 agosto
del 258) e da un’Ultima Cena ricca di particolari descrittivi;
al 1523, come attesta un’iscrizione, risalgono gli affreschi
dell’abside che mostrano Cristo in maestà, i simboli degli
Evangelisti e l’Annunciazione. Tutti gli anni, nella ricorrenza
del patrono, vi si tiene una messa che richiama, oltre ai turisti, anche molti fedeli dalla Valsugana.
Risalendo in automobile e proseguendo ancora qualche
chilometro lungo la Val di Sella si arriva al Ponte della
Il Fiume Brenta scorre tra le case
di Borgo Valsugana.
Sotto: il Museo Casa De Gasperi a Pieve Tesino.
Stróbela: da qui in poi, in estate, il traffico di veicoli viene
interdetto e si prosegue a piedi, o con la mountain bike oppure servendosi del bus-navetta. Dal 1986 i prati e i boschi
che ora si vanno ad attraversare fanno da cornice ad Artesella, un’originale rassegna biennale di arte contemporanea
grazie alla quale valenti artisti di levatura internazionale interpretano la forza e la bellezza della natura, dimostrando
il loro cosciente impegno ecologico e artistico a dispetto di
talune violenze della tecnologia.
“Creare con e nell’arte” suona infatti il filo conduttore della
manifestazione, per lasciare poi all’ambiente il tempo e la
“volontà” di far crescere o di distruggere quanto realizzato; alcune realizzazioni si inseriscono nel ciclo vitale della
natura, altre vengono in seguito esposte presso gallerie e
musei. Passeggiando lungo la strada forestale chiamata
Percorso Artenatura ci si imbatte, non con poca sorpresa, in
“originali” opere d’arte (fiumi di fascine, totem dipinti, libri
sepolti, dipinti appesi tra il fogliame, tracciati di pietre colorate, animali vegetali…) realizzate con sassi, fogliame,
rami, tronchi e pochissimi materiali artificiali; il percorso infatti, il cui taglio del nastro avvenne nel 1996, è un “museo
aperto” pronto ad accogliere ogni anno nuove realizzazioni.
Giunti in fondo alla valle, a dieci minuti da Malga Costa –
spazio espositivo e luogo di incontri culturali – è visibile
una Cattedrale vegetale nelle dimensioni di una vera cattedrale gotica a tre navate, realizzata nel 2001 con piante di
carpino che crescono regolarmente; davvero emozionanti
sono i concerti e le manifestazioni musicali che si tengono
in estate sotto i suoi “rami”.
il Trentino • Marzo
43
due popoli
Il Trentino, terra di confine tra il mondo italiano e quello
tedesco, ha vissuto negli ultimi due secoli un difficile rapporto di convivenza tra i due popoli; ognuno rivendicava
una propria superiorità e un proprio governo. Prima fu il
gruppo italiano a “perdere l’autonomia” quando il Trentino,
unito al Tirolo, passò sotto il governo dell’impero austriaco
nel 1815, poi, dal 1915 al 1945 furono le popolazioni di
lingua tedesca a passare sotto il governo italiano. Finché,
nel 1946 a Parigi, durante la Conferenza di pace dopo la
seconda guerra mondiale, il Presidente del Consiglio italiano Alcide De Gasperi e il ministro degli esteri austriaco
Karl Gruber firmarono un accordo per assicurare alle popolazioni della regione Trentino Alto Adige una particolare
autonomia motivata da cause storiche, culturali, etniche
e linguistiche. Comincia così la storia dell’autonomia del
Trentino-Alto Adige/Südtirol: nel 1948 viene approvato lo
Statuto di autonomia, modificato nel 1972 quando alla
Provincia di Trento e alla Provincia di Bolzano vengono
assegnate competenze che prima spettavano alla Regione. L’articolo 2 dello Statuto di autonomia della Regione
riconosce pari dignità ai cittadini, qualunque sia il gruppo linguistico al quale appartengono e ne salvaguarda le
rispettive caratteristiche etniche e culturali. Salvaguardie
che oggi sono gestite autonomamente dalle due Province
di Trento e di Bolzano ciascuna sul proprio territorio, sulla
base di competenze primarie e secondarie che esaltano l’identità di questi territori aprendoli però comunque ad una
dimensione europea.
In alto: Malga Costa in Val di Sella.
Sotto: sul Percorso Artenatura
opera di Francis Lelong (2004)
(©Artesella-Foto A. Fedele).
Borgo Valsugana, una “sala”
per Alcide De Gasperi
Da Borgo Valsugana, lungo
la strada per la Val di Sella,
presso una cava di ghiaia
si stacca il sentiero per
l’Armentera (indicazioni,
40 min.); la chiesa di San
Lorenzo è raggiungibile
anche con il sentiero SAT
n. 210 che parte nei pressi
dell’Hotel Legno (1,20
ore). La chiesa è aperta
in occasioni particolari,
altrimenti rivolgersi alla
parrocchia di Borgo
(tel. 0461 753133 / 761085).
Artesella: tel. 0461 751251;
e-mail: [email protected];
web: www.artesella.it.
Servizio navetta gratuito
nei fine settimana di luglio
e agosto dal ponte della
Stróbela (parcheggio) alla
Baita degli Alpini c/o Malga
Costa (1 ora a piedi).
Laboratori didattici per
scolaresche e laboratori
estivi anche per adulti; visite
guidate su prenotazione in
diverse lingue.
Dalla primavera all’autunno
il giro completo del Percorso
Artenatura (2 ore) e la
Cattedrale vegetale sono
visitabili liberamente.
In inverno lo spazio
espositivo di Malga Costa
è aperto solo nei fine
settimana.
Il 10 febbraio 1992, dopo un lungo cammino preparatorio, nella diocesi di Trento nasce l’Associazione
Alcide De Gasperi per la promozione della causa di
canonizzazione dello statista trentino.
A Borgo Valsugana è aperta la Sala De Gasperi, che
documenta i diversi periodi della vita e dell’impegno
politico di Alcide De Gasperi, uno dei padri dell’Italia
repubblicana e dei promotori di un’Europa unita.
Nativo di Pieve Tesino (1881), Borgo fu il luogo
del suo matrimonio con Francesca Romani (1922);
nella sovrastante Val di Sella, invece, prediletta
durante i suoi soggiorni estivi, De Gasperi, dopo
lunga malattia, si spense (1954). Immagini d’epoca,
documenti, locandine, giornali e opuscoli raccontano
dei personaggi che hanno contribuito alla sua prima
formazione umana e spirituale. Sono quindi rappresentati gli anni degli studi universitari, quelli prima
della Grande Guerra in qualità di uomo politico e
cattolico impegnato e quelli del dopoguerra, che lo
vedono attento nell’opera di assistenza ai profughi.
Significativo è quindi il periodo segnato dalla sua
militanza nel partito popolare italiano di don Luigi
Sturzo a cui segue, causa l’avvento del fascismo, il
carcere. Dopo un periodo di relativo isolamento nella
Biblioteca Vaticana, Degasperi fa il suo ritorno sulla
scena politica nazionale come Ministro e Capo del
Governo, fino alla morte.
Per approfondire maggiormente la conoscenza di
questa importante figura della storia dell’autonomia
trentina vale la penna visitare anche il Museo Casa
De Gasperi nel cuore di Pieve Tesino, la casa natale
trasformata dall’Istituto Luigi Sturzo di Roma e dalla
Provincia di Trento in uno spazio espositivo; venne
inaugurata nel 2006 alla presenza dell’allora Presidente della Repubblica, Carlo Azeglio Ciampi.
Borgo Valsugana, Sala De Gasperi, via Lungobrenta
Trieste: tel. 0461 754052 (Biblioteca comunale)
Pieve Tesino, Museo Casa De Gasperi,
via De Gasperi:
tel. 0461 594382 / 334 6452867;
www.degasperi.net
Da alcuni anni la Provincia autonoma di Trento stimola la crescita
e il coordinamento dei soggetti che autonomamente e con passione
declinano le varie modalità della musica jazz in Trentino, sostenendo
la realizzazione di un calendario di prestigiose iniziative che percorre
tutto l'arco dell'anno e la gran parte del territorio trentino.
AL MUSEO PER ADULTI E RAGAZZI
Al Museo tridentino di scienze naturali, giovedì 24 marzo, la “Notte della civetta” propone un programma
rivolto ad adulti e ragazzi che prevede alle ore 18 la conferenza “Il misterioso abitante dell’oscurità tra
biologia, archeologia e antropologia” con lo zoologo del museo Paolo Pedrini, l’archeologo Domenico Nisi
e l’antropologa Marta Villa di Sintesi - Museo Didattico Associazione Pedagogica e Culturale. Sempre alle
18, per i bambini dai 5 ai 10 anni, si terrà “Una principessa fra gli animali”, laboratorio alla scoperta delle
collezioni permanenti. Alle 20 si svolgerà un’escursione nel castagneto di Sardagna, per ascoltare il canto
dell’allocco, il parente più prossimo della civetta visibile nella nostra zona.
Per informazioni www.mtsn.tn.it
IN TRENTINO
La civetta (Athene noctua) è specie
molto rara e localizzata nella nostra
provincia, la si può trovare a basse
densità nella valle del Sarca, nelle
Giudicarie, in Bassa Valsugana e
in Vallagarina; si stima che, nel
complesso, siano presenti una decina
di coppie. Il suo ambiente preferito
è quello rurale: campagne coltivate
a frutteto, siepi e vecchi alberi
all’interno delle cui cavità le civette
possono trovare le nicchie per
nidificare. Si nutre di topolini
e piccoli passeracei, ma
anche di insetti. Un minor
utilizzo di insetticidi
chimici di sintesi
in agricoltura e
la conservazione
dei vecchi alberi cavi
potrebbe favorire la presenza di
questo piccolo “gufetto”.
Foto di Igor Maiorano
CURIOSITÀ
Nonostante sia nota perlopiù come rapace notturno, la civetta può essere osservata anche
durante le ore di luce e al crepuscolo, sonnecchiante, posata su un camino o all’apice di
un palo della luce. Nella tradizione popolare, la civetta e il suo canto venivano considerati
presagio di sventura, mentre in realtà si tratta di un vorace predatore di roditori dannosi alle
colture, nonché di un indicatore di buona qualità ambientale. Nell’Antica Grecia era l’uccello
sacro alla dea Atena, da cui ha preso il nome. È tuttora presente sulle monete coniate dal
paese Ellenico.
il Trentino • Marzo
La notte della civetta
45
il Trentino • Marzo
46
Duccio, l’antropop
Dal turismo alla sessualità
Dialogo con lo scrittore roveretano
P
rosegue in questo numero, con l’intervista a Duccio
Canestrini, il “viaggio” attraverso gli scrittori più imporFotoservizio: Romano Magrone
tanti e conosciuti di casa nostra.
A condurlo è Stefano Zangrando (Bolzano, 1973) che ha pubblicato i volumi di
racconti Bozen underground e tre racconti (Egolalia 2000) e Quando si vive (Keller
2009) e il romanzo Il libro di Egon (Greco & Greco 2005). Ha tradotto dal tedesco
opere di Ingo Schulze, Peter Handke, Peter Kurzeck, Durs Grünbein e altri. Nel 2008
ha ottenuto una borsa di scrittura dell’Accademia delle Arti di Berlino e nel 2010,
per la traduzione del romanzo Adam e Evelyn di Ingo Schulze (Feltrinelli 2009), il riconoscimento come miglior esordiente del Premio italo-tedesco per la traduzione
letteraria.
esplorativo, che è appunto una condizione
III Canestrini, quando l’ho contattata
necessaria.
per intervistarla le ho chiesto: vive a
Rovereto? Mi ha risposto: “Ho una casa
III Questo disadattamento ha trovato
a Rovereto”. È solo una precisazione
anagrafica o l’indizio di tutto un modo un’espressione particolarmente felice,
dal punto di vista estetico, nel volume
di vivere?
Entrambe le cose sono vere, ma in effetti di racconti Turpi tropici (1997). Come
forse mi sento un po’ “transeunte” in questo mai si è lasciato alle spalle da diversi
territorio, che è quello dove sono nato. Per anni la narrazione per dedicarsi alla
diversi anni sono vissuto in altre parti d’Ita- scrittura saggistica?
lia, in Toscana, a Milano e questa casa a Ro- In realtà da qualche anno sto narrando di
vereto, sopra il Mart, è comunque un punto nuovo, ma non per iscritto: nelle mie condi riferimento; ma come tante persone, che
magari vanno al “bosco della città” e mentre
camminano hanno la testa in qualche altro
bosco, o in qualche altra città, anch’io nutro
questo rapporto controverso con i luoghi;
gli inglesi li chiamano mixed feelings, sentimenti contrastanti.
di Stefano Zangrando
III C’è anche una bella parola tedesca,
Fernweh, che esprime l’anelito un po’
nostalgico di essere altrove, lontano
da casa.
Be’, questa è la pre-condizione perché uno
poi possa anche essere creativo, no? Se uno
ha la pancia piena e nella vita tutto gli scorre troppo facile, è difficile che riesca a tirar
fuori delle gamme espressive significative.
Per quanto mi riguarda, non è un caso se
ho finito per occuparmi di antropologia: è
lo sguardo rivolto all’altrove, all’alterità, relativista, che non dà mai nulla per scontato,
che non appartiene. Come recita il titolo di
un saggio che ho consigliato ai miei studenti a Lucca, l’antropologo è un “disertore”,
quindi un “disadattato”, perché se ti adatti poi smetti di pensare. Esiste insomma
un disadattamento creativo, cognitivo ed
Chi è
Duccio Canestrini (Rovereto,
1956), antropologo, giornalista,
docente di Antropologia e Cinema
al Campus universitario di Lucca,
ha sempre praticato diverse
forme espressive, dal racconto
radiofonico al documentario, dal
reportage al monologo teatrale.
Tra le sue pubblicazioni: Il supplizio
dei tritoni (Baldini & Castoldi
1994), Turpi tropici (Zelig 1997),
Trofei di viaggio (Bollati Boringhieri
2001), Andare a quel paese
(Feltrinelli 2003), Non sparate
sul turista (Bollati Boringhieri
2004), I misteri del monte di Venere
(Rizzoli 2010). Da qualche anno
presenta conferenze spettacolo
multimediali, che interpretano
diverse realtà e illustrano scenari
futuri.
Sito web personale:
www.ducciocanestrini.it
ferenze-spettacolo racconto storie, mi documento, cerco corrispondenze, parallelismi, uso immagini e suoni, ma si tratta
pur sempre di narrazione. E lo faccio con
taglio antropologico, ma al tempo stesso
con un piglio divulgativo che mi sta molto
a cuore, anche quando scrivo saggi. Tengo
veramente a farmi capire, è anche per questo che attualmente mi sto occupando di
quella che ho definito antropop, antropologia popolare. Credo di essermi ormai liberato da un pezzo del linguaggio accademico,
oggi m’interessa molto di più trasmettere
qualcosa alle persone che seguono i miei
spettacoli, anche proprio scandendo bene
le parole, articolando le informazioni nella
maniera più chiara possibile; e tutto questo
perché credo di avere delle cose da dire. In
ogni caso, Turpi tropici è forse la cosa migliore che ho scritto fin’ora, o comunque è il
libro che preferisco.
47
III Resta il fatto che a un certo punto
si è votato alla saggistica con una
serie di libri, tra i quali un vero e proprio best-seller (Andare a quel paese,
Feltrinelli), che le hanno procurato
la fama di antropologo del turismo.
Allora le chiedo: come crede che sia
cambiato, negli ultimi anni, quello
che lei chiama homo turisticus?
Non so se sia cambiato; la nostra determinazione al viaggio deriva da una matrice, il
nostro contesto produttivo, che ci spinge
a cercare altrove quello che non abbiamo
nella quotidianità. È un fatto di compensazione. E siccome non è cambiata la schizofrenia della nostra società, nei grossi numeri non è cambiato neanche il modo di
viaggiare. Quello che è cambiato, invece, è
tutto un ambiente che sta intorno al momento del consumo della vacanza. È un
sentire comune che tocca in particolare
gli esperti del settore: tour operator, media, organizzatori in loco e così via. Si sono
diffuse parole-guida come “sostenibilità”
o “responsabilità”, che poi a volte sono
diventate dei luoghi comuni svuotandosi
un po’, ma che indicano comunque una
sorte progressiva, mi sembra. È un processo molto lento: da alcuni secoli le persone non vengono più torturate in piazza e
oggi consideriamo fatti del genere come
inaccettabili violazioni dei diritti umani; e
da qualche tempo i turisti tedeschi non si
fanno più portare sul Vesuvio sulle spalle
dei napoletani. Pian piano le cose cambiano. E oggi, ad esempio, ci s’interroga
finalmente sulla ricaduta del turismo sulle
comunità locali. Dopodiché, si sa, gli ecofurbi ci sono un po’ ovunque.
III Tornando ai suoi scritti, lei è
pervenuto a una sorta di saggio
divulgativo d’autore: ha dei modelli
cui s’ispira?
Più che altro, nello scrivere saggi credo di
aver messo insieme la mia vocazione bibliofila e archivistica e l’apporto di esperienze molto personali; è il caso di Non
sparate sul turista, ad esempio, che parte
dal fatto che io stesso fui rapinato a Panama; per Trofei di viaggio invece ha significa-
il Trentino • Marzo
Nella pagina a fianco: disegno
di Paolo Dalponte dal sito
di Duccio Canestrini.
to molto il dono di una pietruzza diafana
che mi fece un indiano in America; e in
Andare a quel paese gli aneddoti personali
non si contano.
III Veniamo alla sua ultima
pubblicazione, I misteri del monte di
Venere. Come le è saltato in mente di
scrivere un libro sul sesso femminile?
È semplice: l’anno prima di scriverlo avevo
pubblicato su Geo un articolo sulle veneri
del Paleolitico che sviluppava un ragionamento sulla sessualità nella preistoria. Fu
un articolo fortunato che suscitò un certo
interesse. Un giorno mi ha chiamato una
redattrice della casa editrice Rizzoli e mi
ha proposto di scrivere un intero libro sul
tema. Ci ho pensato su un po’ e abbiamo
affinato l’idea, finché ho capito che volevano proprio un’antropologia della vagina. Due anni prima mi ero già occupato di
sessualità maschile e allora mi son detto,
perché no? L’antropologia sessuale è una
branca dell’antropologia del corpo, che
a sua volta fa parte dell’antropologia culturale, e così ho accettato la sfida. Era un
argomento difficile da trattare in maniera
equilibrata: da un lato c’era l’accademismo
scientifico che t’induce a utilizzare termini
astrusi, dall’altra la volgarità, le battute di
bassa lega. Si trattava di trovare una giusta misura, che per me è stata appunto lo
sguardo dell’antropologo, la sua impostazione relativistica e aperta.
III E da antropologo cosa mi dice del
Trentino? Cosa le piace e cosa no?
Del Trentino dal punto di vista antropologico mi ero già occupato una decina d’anni fa per il Servizio attività culturali della
Provincia di Trento. Ancora oggi i risultati
di quell’indagine si trovano in internet, sul
portale trentinocultura.net. Cosa posso
aggiungere? Questa è una bella terra, è un
bel posto, si sa. Ma forse questo ci frega
anche un po’: abbiamo paura, paura di
cambiare, di aprirci. In campo culturale, ad
esempio, c’è paura della novità, di iniziative non omologate. L’autonomia politica
e amministrativa a volte è un po’ come
una spada di Damocle legata a un crine di
cavallo, che ci pende sopra il capo. Fermi
così, da bravi, che altrimenti si stacca.
III
il Trentino • Marzo
48
Il traduttore
Intervista a Gianni Poletti,
“interprete” di papa Ratzinger
Q
uella del tempo, si sa, è un’economia perennemente passiva, res incorporalis costantemente in diminuzione cui
Seneca ha dedicato il suo De brevitate vitae. V’è solo un modo per opporsi al suo
scorrere depauperante: trascenderlo cercando di iniettarvi potenti dosi di “significato”. Viene in mente questo intervistando un personaggio come Gianni Poletti,
intellettuale dal curricolo portentoso che di tempo, nella propria vita, ne deve avere perso davvero poco: negli anni ha tradotto dal tedesco qualcosa come una sessantina di libri piuttosto importanti per case editrici come Morcelliana, Queriniana,
Città Nuova, Jaca Book. Tra questi, due portano la firma di papa Ratzinger, due del
cardinale Walter Kasper, un paio del grande storico Hubert Jedin, tanto per rendere
l’idea della profondità dei contenuti.
di Anna Maria Eccli
III Storico, filosofo, ricercatore,
traduttore, marito, padre… una vita
intensa, la sua, professore. Cosa è
più difficile fare?
Essere marito, penso. Voler bene al mondo è facile, confrontarsi quotidianamente con una persona concreta è più arduo.
Anche essere padre è delicato, soprattutto quando i figli crescono: il cordone
ombelicale viene reciso, ma loro devono
sapere che ci sei sempre.
fatta a tradurre i primi due testi di Erich
Prziwara, Filosofia e teologia dell’Occidente
[Città Nuova 1971] e di Rudolf Pesch, Cristianesimo critico e prassi dell’amore [Morcelliana 1972]. In quarant’anni di lavoro
come traduttore mi è capitato davvero
di incrociare personaggi di primo piano,
che tuttavia non ho mai incontrato, nemmeno il cardinale Walter Kasper, sebbene
sia venuto a camminare sulle montagne
della Valle di Daone, vent’anni fa.
III Sessanta libri, di grande spessore
culturale, tradotti: anche questo
non è un traguardo facile. Come è
iniziata questa sua attività?
In modo singolare, nel 1971 stavo preparando la tesi in filosofia presso l’università
di Padova. Lavoravo sul rapporto tra fede
e sapere negli scritti minori berlinesi di
Hegel. Erano, ovviamente, tutti testi in tedesco. Ho cominciato
col tradurli, poi ci ho
classe 1939 lavorato. Quegli scritti
sono stati poi pubbli60 libri tradotti cati a Trento nel 1973 in
dal tedesco, Scritti di filosofia della religione [a cura di F. Chie5 anni di studi reghin
e Gianni Poletti].
teologici Mentre lavoravo alla
tesi, mi sono trovato ad
avere del tempo libero e, soprattutto, ad
avere bisogno di mantenermi. Perciò mi
sono offerto alle case editrici Città Nuova di Roma, Morcelliana e Queriniana di
Brescia, che pubblicavano molti testi di
teologi, filosofi e storici di lingua tedesca.
È andata bene. Ricordo ancora la fatica
III E lei, il tempo per passeggiare
lo trova?
In passato la scuola mi assorbiva, ma
oggi vado spesso a camminare sui sentieri della Valle del Chiese. Sono molto
legato alla montagna, amo lavorare nel
prato e nel bosco che circondano la casetta che ho sui monti di Storo. Parva
sed apta mihi, per dirla con Orazio. Penso
che il camminare in montagna, anche
da soli, sia una bel paradigma della nostra esistenza. Sull’importanza del lavoro
manuale ha scritto molto il benedettino
Anselm Grün, che è forse l’autore che ho
tradotto di più. È il responsabile finanziario e il capo del personale dell’abbazia
di Münsterschwarzach, in Baviera. È tra
i più efficaci e letti maestri spirituali del
presente.
I numeri
III Ha conosciuto personalmente
il papa?
No, di Ratzinger ho tradotto Dogma e
predicazione [Queriniana, Brescia 1974,
seconda edizione 2005] e La figlia di Sion
[Jaca Book, Milano 1978], ma non l’ho
mai incontrato.
Chi è
Classe 1939, una laurea in
Filosofia, cinque anni di studi
teologici, poi l’esperienza come
preside (alle Medie di Storo fino
al 2000, poi dirigente dell’Istituto
Comprensivo della Valle del Chiese
fino al pensionamento, avvenuto
nel 2006). Ma Gianni Poletti è
anche uno storico: ha pubblicato
innumerevoli volumi, alcuni per
l’Associazione “Il Chiese” (di cui è
presidente) e per il Centro Studi
Judicaria; è stato redattore del
mensile “La Civetta” ed è curatore
della rivista “Passato Presente”.
Conosciuto da un pubblico più
vasto come pubblicista delle
pagine culturali dei quotidiani
“Trentino” e “L’Adige”, tra
le altre cose è stato anche
consigliere comunale (lista civica
di Storo), membro del direttivo
provinciale dell’Associazione
Dirigenti Scolastici e del Consiglio
d’amministrazione della Cassa
Rurale di Darzo e Lodrone,
redattore di “Didascalie”, rivista
della scuola trentina e membro
del Comitato scientifico
dell’Iprase.
III Qual è la preoccupazione
principale che coglie, nel dover
tradurre testi così complessi?
Premetto che raramente ho scelto gli
autori e i testi da tradurre. Me li propone
generalmente la casa editrice. Ho però
rifiutato di fare alcune traduzioni, quelle
di taglio dogmatico, in primo luogo. Di
preferenza cerco testi di storia o di filosofia che problematizzano il rapporto tra
fede e sapere. Certamente, di fronte a
un autore nuovo incontro dei problemi.
Prima di mettermi al lavoro mi informo
Alcune copertine dei libri tradotti
dal tedesco da Gianni Poletti.
sul suo percorso professionale e sul suo
pensiero. Poi comincio. È molto importante non definire subito il testo della
traduzione, ma farne una prima stesura
e rivederla poi a fine lavoro, quando si è
entrati nel modo di pensare dell’autore.
A volte, per definire e rendere scorrevole
qualche testo complesso, faccio leggere la traduzione a mia moglie che mi ha
sempre dato preziose indicazioni e suggerimenti. Oggi il lavoro al computer facilita questa operazione.
III Si dice che “tradurre” è sempre
un po’ “tradire”. È proprio così?
Sì, sono convinto che il traduttore sia
anche un po’ un traditore. Non certo nel
rendere il pensiero dell’autore nel suo
complesso, ma nel restituirne lo stile,
che a volte cambia improvvisamente
nel corso di un testo, con l’introduzione
di espressioni derivate dalla parlata popolare, che non sempre è facile cogliere
e rendere in italiano. Con i testi di storia
o di esegesi generalmente si corre meno
questo rischio, ma basta una battuta di
commento a mettermi in difficoltà e a
farmi diventate un traditore. Oggi lo
strumento di internet ha ridotto molto
questo pericolo; inoltre ho molti amici in
Austria e in Germania che, all’occorrenza, mi dissolvono i dubbi.
III Avvicinare i testi che lei traduce
richiede una preparazione
teologica, filosofica e storica
profonda. Ci può dire per quali
aspetti la teologia odierna è diversa
da quella del passato?
La conoscenza dell’argomento è ancora
più decisiva della conoscenza della lingua. È importante, ad esempio, sapere
come si muove il dibattito teologico
mondiale. In questo mi ha sempre aiutato la lettura della rivista internazionale
di teologia “Concilium”, per la quale, in
passato, ho tradotto molti articoli dal
tedesco. Vi scrivono le firme più prestigiose e vi trovano spazio posizioni e ipotesi di lavoro che non vengono espresse
facilmente, a causa dell’autocensura che
il docente universitario compie in modo
naturale quando assume un ruolo ecclesiastico istituzionale, nominato vescovo,
cardinale o papa. Allora anche i teologi
diventano prudenti e persino reticenti.
Il dibattito teologico odierno è molto
aperto e schietto, ma solo finché resta
lontano dall’istituzione. Ed è ancora più
aperto e schietto quando non è scritto e
pubblicato in italiano.
III Vuole dire che in Germania c’è
una teologia più illuminata?
Credo che la teologia tedesca, quella
laica in particolare, sia più libera. L’ultimo libro che ho tradotto, per esempio,
è Venite a me, del laico Thomas Söding,
professore di esegesi del Nuovo Testamento all’Università di Bochum, un
bellissimo lavoro sul messaggio insito al
vangelo di Matteo. Ci sono spunti concreti, collegati alla visione del mondo,
che non sempre si trovano in testi di autori ecclesiastici.
il Trentino • Marzo
49
il Trentino • Marzo
50
…apro un cassetto e vado avanti con la saga
dei Lodron, il mio prossimo libro; quando
mi stanco ne apro un altro, preparo una lezione
per l’università della terza età, poi scrivo
un pezzo per il giornale, poi traduco
e leggo. Ho una decina di libri avviati.
III Sempre più spesso si sente accusare
la Chiesa di privilegiare ancora
l’aspetto dogmatico rispetto a quello
“esistenziale” del cristianesimo.
Cosa ne pensa? È proprio vero che i
fedeli molte volte vengono trattati
da “bambini”, mentre le “grandi
questioni” vengono dibattute altrove,
senza grande possibilità di osmosi tra
le due dimensioni?
Non smette mai di sorprendermi quanto
siano radicati in modo acritico nel popolo
cristiano alcuni aspetti di fede e di pratica
religiosa, che vengono considerati scontati
e considerati dogmatici anche quando non
lo sono. La gente ha bisogno di certezze
e qualche volta trasforma in dogmi anche
tradizioni che non sono più inserite nel
contesto che le ha fatte sorgere e le ha caricate di significato religioso ed esistenziale.
Quando sento parlare alcuni ministri della
chiesa, noto una distanza enorme tra i loro
enunciati e gli aspetti della vita odierna, ma
anche le dimensioni più problematiche del
dibattito teologico. Alcuni sono lontani anche dalla problematica del Concilio Vaticano II. E questo mi rattrista. Forse non hanno
più il tempo per leggere e studiare. Molti
non leggono più. Dovrebbero soprattutto
studiare la storia, quella della chiesa in primo luogo, soprattutto della chiesa primitiva
e del periodo della Riforma, e poi informarsi
sui grandi problemi mondiali dell’umanità,
misurandosi anche con i filoni di pensiero
che si sono sviluppati, ad esempio, dalla “teologia della liberazione”.
III Qual è l’identikit del cristiano, oggi?
Quello di un uomo onesto, sensibile ai problemi sociali, prima uomo e poi cristiano,
aperto e in continua ricerca, più attento
a servire che ad essere servito, che sa distinguere tra i messaggi del “Gesù storico”
e del “Cristo della fede”, per dirla con una
distinzione che ho trovato soprattutto nel
libro di Josef Blank, Gesù di Nazareth, che ho
tradotto per Morcelliana nel lontano 1974.
Le incrostazioni istituzionali e dogmatiche
mi danno fastidio. Il grande teologo Karl
Rahner ha parlato di “cristiani anonimi” e di
“ateismo cristiano”, perché per essere cristia-
ni, oggi, bisogna rifiutare quel Dio che è il
risultato di sovrastrutture che lo umiliano e
lo tradiscono.
III Che cosa le ha dato il tradurre
il pensiero altrui?
Mi ha aiutato moltissimo a restare vivo culturalmente, anche stando lontano dalle
università e dalla città. Nella mia valle l’opportunità di trovare incontri e confronti
che ti facciano riflettere è debole. Ma mi è
servito anche in aspetti meno generali. La
traduzione di Hubert Jedin, per esempio,
mi ha insegnato il lavoro dello storico, sia
in senso metodologico che comunicativo.
Jedin racconta i fatti con linguaggio piano,
chiaro, pulito e sobrio, non indulge mai all’emozione, fa parlare i fatti documentati, non
fa affermazioni generiche. Chi si applica alla
storia locale potrebbe imparare molto dalla
lettura della sua storia del Concilio di Trento.
III Attualmente a cosa sta lavorando?
A un testo di Gerhard Lohfink, ex professore
di esegesi neotestamentaria all’Università
di Tubinga, sul tema della Heimat. Un testo
che mette in relazione la preghiera con la
patria, intesa come Heimat, appunto, non
come Vaterland.
III E come lettore, cosa tiene
sul comodino?
Leggo molto, soprattutto di storia.
III Qualcosa di disimpegnato?
Mah… sto leggendo La patria, bene o male,
di Carlo Fruttero e Massimo Gramellini, ma
credo che smetterò. Mi succede di lasciare
un libro. Del resto, mi piace lavorare “a cassetti”.
III Cosa significa?
Che apro un cassetto e vado avanti con
la saga dei Lodron, il mio prossimo libro;
quando mi stanco ne apro un altro, preparo
una lezione per l’università della terza età,
scrivo un pezzo per il giornale, traduco e
leggo. Ho una decina di libri avviati, tra cui
La grande arte di invecchiare di Anselm Grűn.
III
Effetto Valerio
il Trentino • Marzo
51
Un professionista trentino
a caccia di “nomination”
L
o scorso 27 febbraio sul red carpet del Kodak
Theatre di Hollywood ha sfilato anche un pezzo di Trentino. Agli Oscar del cinema 2010, infatti, gli effetti visivi di “127 ore”, lavoro
del regista e produttore Danny Boyle – già vincitore dell’ambita statuetta con “The
Millionaire” nel 2008 – portano anche la firma di Valerio Oss, professionista trentino
e titolare della Pixel Cartoon, da anni attivo nel mondo delle produzioni cinematografiche e audiovisive che ha lavorato a Londra nel 2010, in un team di 9 Visual
Effects Artists, presso la Union VFX di Tim Caplan e Adam Gascoyne.
di Salvatore Romano
La pellicola è tratta dal romanzo di Aron
Ralston Between a rock and a hard place
e racconta la tragica esperienza dell’escursionista americano Aron Ralston, costretto nel 2003 ad amputarsi da solo il
braccio destro dopo essere rimasto incastrato per cinque giorni sotto un masso,
durante un trekking solitario nello Utah
(USA).
Pur essendo un film “reale”, costruito cioè
su immagini fotografiche e realistiche, il
film ha oltre 350 shots che hanno richiesto l’intervento di effetti visivi. Alcune
scene di pochi secondi hanno richiesto
anche 150-200 ore di lavorazione.
«In particolare – spiega Valerio Oss – ci
sono 2-3 scene finali che sono considerate fra le più difficili in assoluto per
quanto riguarda gli effetti: i primi piani
del braccio di Aron Ralston, mentre nuota in una piscina al termine del film. La
rimozione del braccio, sostituito con un
“moncherino digitale”, in una miriade di
bollicine e onde in movimento, ha richiesto infatti una serie di processi quali
object tracking, proiezione 3D di texture
e materiali e ovviamente anche un gran
lavoro di ricostruzione di parti mancanti,
una volta rimosso il braccio originale».
Altri interventi sono stati effettuati con
processi di rig removal, cioè la rimozione
di elementi scenici come corde di sicurezza, gru, ecc. che erano utilizzate per la
sicurezza dell’attore e della troupe.
«La complessità di queste “rimozioni” – continua Oss – sta nel fatto che la
camera è quasi sempre in movimento,
quindi cancellare un elemento dalla scena richiede prima una tracciamento tridimensionale dei movimenti di camera
e poi una proiezione delle parti corrette
sopra al fotogramma originale, sempre
in movimento».
C’è stato poi anche un lavoro di set extension che ha permesso di ricreare perfettamente il canyon “Blue John Canyon”
nello Utah con estensioni 3D digitali. Ultimi ma non meno importanti la creazione di “mosche” e “formiche” digitali, effetti
di polvere, sky replacement (sostituzione
di cieli) e stabilizzazione dei movimenti
di camera.
«L’estensione del set fisico è un’operazione frequente nel campo degli effetti
visivi. Nel nostro caso abbiamo lavorato
sull’ingrandimento del canyon, in modo
che sembrasse più profondo e claustrofobico».
«Lavorare con Danny è stato davvero
entusiasmante. Era spesso presente alla
Union VFX per supervisionare le scene: mai un capo che ordina, sempre un
supervisore che chiede anche consigli
come un vero leader del cinema deve
saper fare. Il lavoro del cinema è infatti
un lavoro di equipe, quindi più riesci a
dividere il lavoro fra tutti e più il film avrà
successo».
Ma Valerio e la sua Pixel Cartoon, passata l’enfasi e l’entusiasmo da nomination,
sono già proiettati – è proprio il caso di
dirlo – alla prossima produzione e a una
nuova sfida professionale.
«Al momento abbiamo in ballo delle
collaborazione con altre aziende londinesi di effetti visivi per diversi lungometraggi – conclude il titolare dell’azienda
trentina – mentre lo scorso autunno ho
dovuto rinunciare per altri impegni alla
lavorazione dell’ultimo capitolo di Harry
Potter, alla IMAX di Toronto».
Il film è uscito nelle sale degli Usa lo scorso 7 novembre, riscuotendo un notevole
successo di pubblico e critica e meritandosi ben 11 nomination dall’International Press Academy (Satellite Awards), fra
cui anche una nomination per gli effetti
visivi, e 6 nomination agli Oscar. La prima ai botteghini italiani è stata invece il
venerdì prima delle premiazioni di Hollywood, il 25 febbraio.
III
il Trentino • Marzo
52
Il libro dei Campioni
Inizia il viaggio tra i grandi
dello sport trentino
C
i mancava questo. Mancava nel
palmares delle pubblicazioni locali. Un vero
pezzo da novanta, anzi di più. Un imponente testo tematico sullo sport, nei numeri e
nei contenuti. Larghe misure – 30x27 – e
200 pagine, lisce e patinate. Profumate di
nuovo. In copertina, solo il simbolo oro
della medaglia più prestigiosa, sorretta e
sostenuta dal nastro tricolore e dai colori
storici dei cerchi olimpici. Sullo sfondo, un
campo bianco, a risaltare il riflesso illuminato del metallo. Ad una prima sfogliata del
libro “CAMPIONI TRENTINI” (nato dalla collaborazione Provincia autonoma di Trento
- Coni Comitato Provinciale Trento) non sai
dire in realtà qual è la parte predominante.
Ci sono i gesti e la forza esaltati dalle immagini, raccontate dall’occhio assoluto del
fotografo. Ci sono i numeri dei record e le
storie, raccontate dalla penna del biografo
e del cronista. C’è tutta l’essenza dello spirito sportivo trentino. Niente a che vedere
con la meccanica successione alfabetica
del dizionario; lontani dalle sequenze ritmi-
di Tiziana Tomasini
ORIENTAMENTO SCI
Le fotografie degli atleti
sono tratte dal libro
Campioni trentini
(2010, pp. 204, euro 35).
SCI ALPINO
Nicolò Corradini
Igor Cigolla
Bruno e Gino Burrini
SCI ALPINO
il Trentino • Marzo
53
Chiara Costazza
Melania Corradini
Cristian Deville
Wilma Gatta
Davide Simoncelli
Ierta Schir
che enciclopediche. Piuttosto una simbiosi
di concrete sensazioni visive e narrative, comunicate al lettore che sfoglia. Che può sfogliare a tratti lesto, mirando l’obiettivo delle
proprie passioni; a tratti piano, decisamente
slow, con i ritmi lenti della consultazione. Il
lettore che si sofferma sulle discipline sportive amate, praticate e innalzate dai the best,
dai nostri numeri uno. Che beve come in
una sorsata il profilo dei nostri trentini che
sono riusciti ad arrivare lassù, alle alte vette
del podio. I profili umani dei tentativi, degli
esordi, delle competizioni, delle vittorie. I
profili della quotidianità, del tempo libero.
E, perché no, anche i profili delle delusioni e
delle sconfitte, dei traguardi disattesi.
A ben guardare, sono tanti questi campioni. Sono il frutto di un ritaglio di terra alpina.
Una terra geograficamente contenuta ma
varia, morfologicamente articolata. Monti,
altipiani, piani intervallati da laghi, laghetti,
fiumi, torrenti, rii a spezzare i ritmi più regolari di altri contesti paesaggistici italiani.
A creare opportunità di diversificati movimenti antropici. L’uomo di terra trentina ha
innato il senso del conoscere, dell’esplorare
e dello sperimentare. Sa sfruttare il lungo
inverno climatico e utilizza neve e ghiaccio. Nuota, corre, pedala, spiega le vele alle
brezze lacustri delle giornate estive. Vive
Angelo Weiss
SCI NORDICO
il Trentino • Marzo
54
Giulio De Florian
Antonella Confortola
Franco Nones
Cristina Paluselli
Giorgio Vanzetta
Bice Vanzetta
SCI ALPINISMO
Mirko Mezzanotte
Cristian Zorzi
Martin Riz
SNOWBOARD
Lidia Trettel
Alberto Schiavon
Gianluca Grigoletto
la montagna non come un limite visivo e
mentale ma come un elemento da scalare,
da percorrere, da vincere conquistando la
cima. Per guardare oltre. L’uomo ha saputo
valorizzare il territorio, rendendolo sportivamente fertile e ricco di stimoli. Si dice
che le difficoltà – anche quelle tangibili,
fisiche – temprino il fisico e lo spirito, irrobustiscano il dna. Nel nostro caso, par proprio vero. Dati alla mano, i trentini amano lo
sport, praticano lo sport e vantano grandi
nomi a livello nazionale e mondiale. Con
una grande forza alle spalle. Alle spalle di
ogni traguardo, di ogni podio e di ogni primato, uno stuolo di veterani, dilettanti ed
esordienti di tutti i giorni. Che suda anche
e nonostante i dieci implacabili sottozero o
i trentacinque all’ombra, percorre salite ardite con ogni mezzo lecito e ammissibile,
ritaglia spazi di natura in cui esprimere se
stesso. E poi diciamolo. Ci sono motivi urgenti, quotidiani per fare sport. Le scelte di
vita moderna, fin troppo dense, reclamano
spazi di libertà, di piena espressione fisica.
E allora via, da soli o in gruppo anche sotto
la luce dei giorni più corti, o nelle fresche
serate dei tempi estivi. Via per i luoghi nostrani, a respirare libertà di movimento. Con
in mente quelle tante storie degli sportivi di
ieri, di oggi e di domani. Raccontate varcando la soglia dell’informazione. Fissate nelle
immagini del gesto atletico e nell’attimo
della gioia esplosiva del traguardo. Traguardo personale, di squadra, di vita. Storie e
immagini finalizzate a trasmettere lo spirito, la volontà, e la determinazione dei protagonisti di queste storie sportive. START!
Benvenuti in “Campioni trentini”.
III
SALTO CON GLI SCI
Ivan Lunardi
Ivo Pertile
COMBINATA NORDICA
Fabio Morandini
Ezio Damolin
55
il Trentino • Marzo
CARVING
Undicesima
tappa del
nostro viaggio attraverso la realtà
del rock trentino. Dopo Alchimia,
N.A.N.O. e Nurse! Nurse! Nurse!;
Pape Satan, Resando e Tryaxis; False
Friends, Terzolivello e Vetrozero;
Death by Pleasure, Stone Martens e
Tre Verticale; Buldra, Kepsah, Maria
Devigili; Absinth Effect, Bob and the
Aplle e The Bankrobber; Le origini
della specie-Lords, Giovenale e
Babamandub; Four Stools, Junow e
MG66; Feedback in Warsaw, Marvy’s
Fleurs e Hot Funky Style; Oil on
Canvas e the Rain Storm (febbraio
2011) questa nostra “ricognizione”
propone altri due gruppi di casa
nostra. Ancora una volta: buon rock
a tutti!
di Fabio De Santi
“La musica
è l’arte
di pensare
con i suoni.
“
Jules Combarieu
il Trentino • Marzo
Le nostre band
suonano il rock
57
Post acustici
Progda
Genere: acustico
Line up: Davide Giorgi: voce e chitarra; Angelo Tomasi: chitarra acustica e voce.
Discografia e Riconoscimenti: vincitori festival del cantautore di Garniga Terme 2009; stanno lavorando
al loro primo cd.
Pezzi forti: fra quelli originali del gruppo ci sono “Le stagioni” e “La strada per Guantanamo”, mentre fra le cover
che propongono nei loro concerti ci sono due classici di Francesco Guccini come “L’avvelenata” e “Primavera
di Praga”.
La curiosità: i Progda sono due ragazzi di Ala, Davide ed Angelo, con la passione per i grandi cantautori italiani
e per il genere acustico in generale. Dopo essere stati insieme nel gruppo Black Shape per quattro anni decidono
di ritornare insieme, solo voce e chitarra.
Coordinate Internautiche: www.myspace.com/progda
Blame
Genere: post hardcore
Line up: Cq: chitarra; Testa: basso; Andrea: batteria; Solero: voce.
Discografia e Riconoscimenti: due album prodotti e distribuiti nel mercato discografico internazionale
(nel 2004 “Life is not like a porn” e nel 2009 “…goes to Hollywood”) tramite etichette indipendenti italiane.
Parecchi live di alto livello di spalla a realtà internazionali e nazionali in giro per l’italia. Vari tour intrapresi in maniera
autoprodotta. Partecipazione con pezzi a tre compilation nazionali per un totale di 20.000 copie distribuite.
A breve un terzo album, l’ultimo.
Pezzi forti: di sé dicono con una certa ironia. «Sinceri, eruditi, simpatici e soprattutto belli… potremmo
aggiungere duri e puri, di impatto scenico e musicale: se qualcuno di voi è stato ad un nostro concerto sa di cosa
stiamo parlando. Ma il nostro pezzo forte è che dopo il terzo album smetteremo di rompervi le scatole per la gioia
dei fautori della tanto amata musica felice».
La curiosità: la nostra curiosità sta nel fatto che pur avendo
prodotto due album, suonato più o meno dappertutto e macinato
parecchi anni nel mondo musicale nazionale ci trovate lo stesso
tutte le sere a bere nei migliori bar di Trento City. Evidentemente è
una cosa che ci viene naturale.
Coordinate Internautiche:
www.myspace.com/lifeisnotlikeaporn;
www.reverbnation.com/lifeisnotlikeaporn;
[email protected]
Biblioteca
il Trentino • Marzo
58
Davide Tolu,
Oggi il maestro sono io,
Erickson, Collana “Capire con il cuore”,
Trento, 2011, pp.106, euro 12,50
È una storia divertente ed educativa – in linea con la casa editrice Erickson – che spiega ai bambini come fare il maestro non sia
proprio così facile e, di contro, che ricorda
agli insegnanti di non dare per scontato il
proprio ruolo. L’autore è Davide Tolu, scrittore di testi teatrali per ragazzi e insegnante
teatro-educazione ai bambini, qui affiancato per le illustrazioni da Tiziano Beber.
«Non so se vi siete accorti che sono entrato
e sono il maestro» ho detto forte, ma nessuno ha badato a me. Tutti continuavano
come se io non fossi lì, si rattrista Gigi, il
bambino protagonista e aspirante maestro.
a cura di Silvia Vernaccini
Alessandro Beber,
Lagorai. Scialpinismo d’avventura,
Tappeiner, Lana (BZ), 2010,
pp. 196, euro 19,90
«È un omaggio alle montagne di casa», dichiara
Alessandro Beber, alpinista, geografo e guida alpina
a tempo pieno, autore di questa nuova guida, e un
pensiero particolare lo dedica ai suoi genitori «che
per primi mi hanno fatto ammirare i monti dalle loro
spalle». I migliori itinerari ad anello e in traversata – in
totale ben 54 – dell’ancor oggi selvaggio Gruppo del
Lagorai sono qui descritti per gli appassionati dello
scialpinismo con cartine in
scala complete dei dati GPS,
foto aeree con evidenziato
il percorso e con tutte le descrizioni utili per affrontare
questi itinerari e divertirsi
in totale sicurezza.
Mauro Neri, Coro Croz Corona,
Andreas Barbón.
Giovanna Nicoletti (a cura di),
Andreas Hofer e i Trentini dell’AnI luoghi dell’Autonomia.
no Nove / Andreas Hofer und
Die
Schauplätze
der Autonomie.
die Trentiner im Anno Neun,
The
Placet
of
Autonomy,
Provincia autonoma di
Temi-Consiglio della Provincia autonoma
Trento, Centro Stampa Redi
Trento, Trento, 2011, pp. 156, euro 50.
gione autonoma Trentino
Testi in italiano, tedesco, inglese.
Alto-Adige/Südtirol,
2011, pp. 32 + CD.
Il grandioso affresco del Trionfo dell’Aurora o i leziosi
Disponibile gratuitastucchi
rococò sulle pareti di Palazzo Trentini, oggi sede
mente presso l’Assessodel
Consiglio
provinciale; ancora, le geometriche tarsie
rato alla cultura:
delle
porte
o
i
vivaci pannelli a olio di Fortunato Depero
tel. 0461 493590
nell’originaria Sala del Consiglio provinciale nel Palazzo
della Provincia a Trento… Sono i due luoghi “principi”
È il “libretto” di scena (in italiadi quell’Autonomia, di quell’identità istituzionale e
no e tedesco) dell’opera teaculturale che, evolvendosi nei secoli, ha mosso
tral-corale di Mauro Neri cantata
i suoi primi passi attorno all’anno Mille. E
Fabio Marcotto,
dal Coro Croz Corona di Denno ed
questo libro riesce a trasmetterne
Maledetta bicicletta,
impreziosita dall’apporto della Banda
tutto il fascino.
Curcu & Genovese, Collana “Narrativa”,
musicale di Mezzocorona (in “prima”, il 21
Trento, pp. 142, euro 10
febbraio 2010). Sono sei nel CD le canzoni
inedite dedicate ad Andreas Hofer, aniSono brevi racconti, più che altro emozioni, riflessioni, flash documentama dell’insurrezione
risti di tante avventure e viaggi in bicicletta vissuti dal bolzanino Fabio
tirolese del 1809, e
Marcotto, autore di altre opere di narrativa.
musicate da “maestri”
Un libro nel quale chiunque ami il monquali Giorgio Morodo delle due ruote – che sia la mountain
der, Giuseppe Solera,
bike, la bici da corsa come pure la bicicletMario Lanaro, Andrea
ta elettrica – riesce subito a riconoscersi o
Chini, Riccardo Gravieventualmente a proiettarsi in prossime
na, mentre tre sono i
prospettive. “Maledetta” perché il suo fapezzi arrangiati per la
scino, umile e semplice (funziona sempre,
coinvolgente sonorinon consuma, occupa poco spazio…) alla
tà della banda.
fine ti ammalia, e non riesci più a farne a
meno. Ed è proprio vero!
Francesca Negri,
Il menu del vino,
Curcu & Genovese, Trento, 2009,
pp. 228, euro 20
Il suo primo incontro con il vino la
giornalista trentina Francesca Negri
Il costo sociale è stato altissimo:
– oggi firma di tutto rispetto dell’etanti sono morti, soprattutto di sinogastronomia italiana – lo ebbe
licosi, nello scavare la lunga galleria
all’asilo, quando un giorno si trovò
Adige-Garda per far defluire le acque
a pestare l’uva in piccoli tini «per
in eccesso del Fiume Adige nel Lago
fare il vino». Ed ora, tra le altre sue
di Garda – da Mori a Torbole – ed evitapubblicazioni, questa ha vinre così le allora frequenti alluvioni. Un’oto l’ambito premo nazionale
pera che, come si comprende da questo
2010 “Bancarel’Vino” riservadocumentario accompagnato dalla voce
to appunto alla letteratura
dei testimoni di quel tempo e dalla guida
enologica. Scegli il tuo vino. Scopri con che piatti
del personale del Servizio Bacini Montani delesaltarlo recita il sottotitolo e di fatto Il menu del
la Provincia autonoma di Trento, ha stravolto il
vino, presentando il meglio dell’enologia
paesaggio di quel lembo di Trentino fin dai primi scavi nel 1939; poi però,
trentina, lo abbina a oltre 300 ricette tidopo l’ineluttabile interruzione della guerra mondiale, l’inaugurazione nel
piche di tutta Italia.
1959 segna un altro passo in avanti nel nostro progresso.
Matteo Taufer,
Calici all’orlo.
Variazioni armoniche sul vino,
Il Monogramma, Ravenna,
2010, pp. 120, euro 10
Docente di greco e latino presso il Liceo classico “G. Prati” di
Trento e ricercatore di latino all’Università di Trento, Matteo
Taufer ama occuparsi di simbolismi e filologie. Autore di
più saggi sul “simbolismo acqueo”, sul “viaggio”, sul “pellegrinaggio”, sulla “parola perduta”, con questo libro dedicato
al vino mira a dare un’idea della poliedricità semantica del
vino, còlta entro vari orizzonti e diverse latitudini, e al contempo intende
suggerire chiavi di lettura – senza presunzione di esaustività – per i contesti culturali, talvolta “sacrali”, presi in esame.
Luigina Lorenzi,
Pensieri scomposti,
UCT, Trento, 2010,
pp. 64, euro 10
Con un linguaggio ermetico e immagini d’intensa
carica simbolica la poetessa rivana Luigina Lorenzi
esprime la sua sorda sofferenza, il dialogo continuo
tra il suo Es e l’Alter ego che, aspirando a condivisioni
profonde, sfiora la stessa sublimazione. Sono versi taluni di lacerante solitudine, altri addolciti da barlumi di
speranza, ma sempre carichi di tanta difficoltà nel stabilire relazioni vere. «Io, / che imprigiono la mia anima,
/ affondo le mani in tasca / per non aver l’obbligo di un
saluto (…) Io, / che imprigiono la mia anima, / m’imprigiono a lei / per non svelar segreti».
Alma Maria Pedron,
Il clero nero,
Osiride, Rovereto, 2010,
pp. 142, euro 10
Alma Maria Pedron è trentina, laureata in sociologia, ma soprattutto ama
le icone e per comprenderne l’autenticità spirituale si è recata più volte
in Russia, un mondo che trova voce
nel suo primo impegno letterario, Il
rampollo di
Jesse, e in
questo Il clero nero. Selenia, la protagonista, è
alla ricerca
della pace
che (ri)trova
restaurando affreschi
in
antichi
monasteri
ortodossi, vivendo tra pellegrini e ambulanti russi
con la guida di un Pope. Proprio nella
Bellezza mistica del suo viso Selenia
scoprirà la Salvezza divina: un viaggio, quello che si scopre in queste pagine, che non appartiene al passato
ma è bensì ancorato a un presente
mistico e reale insieme, magari ancora da scoprire.
59
il Trentino • Marzo
Lorenzo Pevarello
(sceneggiatura e regia),
Il fiume in galleria,
DVD, Fondazione Museo storico
del Trentino-Format, Trento, 2010,
euro 8 (7,20 on line)
Europ.a.
il Trentino • Marzo
60
Arriva la carta ila
Per finanziare la formazione
e lo sviluppo professionale
L
a Provincia autonoma di Trento e la società Studio Méta & Associati di Bologna
(soggetto gestore della sperimentazione) nelle prossime settimane avvieranno
una breve sperimentazione di un nuovo
strumento per il finanziamento della formazione e dello sviluppo professionale dei
lavoratori, al fine di valutarne le potenzialità
e le ricadute su territorio provinciale.
Detto strumento, che è attivo in numerosi
Paesi europei ed extra europei e in alcune
regioni italiane, è denominato: “Individual
Learning Account” (per brevità “ILA”) e ha
consentito, soprattutto a livello europeo,
di stimolare un maggiore “protagonismo” e
una “partecipazione attiva” di coloro che intendono realizzare percorsi di formazione e
di riqualificazione professionale.
Si tratta, nello specifico, di un dispositivo
destinato ad incentivare l’accesso delle
persone alla formazione individuale, che si
caratterizza per l’alto grado di autonomia
nella ricerca e nella definizione dei percorsi
formativi da intraprendere. Spetta infatti ai
richiedenti, dopo aver sostenuto un colloquio preliminare con un esperto orientatore (realizzato con un consulente di Studio
Méta & Associati), definire i propri fabbisogni in termini di necessità formative e di
sviluppo professionale. Quindi è lo stesso
richiedente a scegliere a quale percorso
iscriversi tra quelli reputati maggiormente congruenti con le proprie esigenze e
aspettative, a identificare il soggetto presso
il quale fruire del servizio e infine a presentare un progetto individuale che, a seguito
della valutazione da parte di un’apposita
commissione, potrà essere eventualmente
approvato e finanziato.
Le attività realizzabili
nell’ambito della
sperimentazione sono
le seguenti:
• corsi di formazione professionalizzanti (Azione 1)
• percorsi di coaching per lo sviluppo
di ruolo (Azione 2)
Azione 1: consente al lavoratore, tramite
l’erogazione di un finanziamento dell’im-
porto massimo di euro 2.500, di scegliere tattando il numero verde 800-225992,
e frequentare uno o più percorsi formativi a partire dall’avvio della sperimentazione
professionalizzanti, finalizzati alla qualifica- (verificabile nei sotto riportati siti web).
zione, riqualificazione e all’aggiornamento
I destinatari della CARTA ILA sono lavoprofessionale.
L’Azione 2: consente al lavoratore, tramite ratori residenti o domiciliati, al momento
l’erogazione di un finanziamento dell’im- della presentazione della domanda di fiporto massimo di euro 1.200, di frequen- nanziamento, in Provincia di Trento. Avrantare un percorso individuale di sviluppo no diritto di precedenza, rispetto agli altri, i
professionale erogato da esperti in con- lavoratori privi di contratto di lavoro suborsulenza di carriera e di ruolo, con la finalità dinato a tempo indeterminato.
di analizzare il proprio iter professionale, di
III
fornire un ausilio nella gestione di situazioni di cambiamento professionale e/o
di affrontare le sfide di un nuovo contesto
lavorativo. Detto percorso trova attuazione
nella realizzazione di colloqui individuali tra
il beneficiario del finanziamento e il professionista da lui selezionato, centrati
su specifiche esigenze di miglioraPer saperne di più
mento e di sviluppo professionale.
Ulteriori informazioni saranno al più presto
Per entrambe le azioni, il richiedendisponibili sui seguenti siti web:
te il finanziamento dovrà, prima di
www.fse.provincia.tn.it/bandidiservizio
presentare il proprio progetto ine http://progettoila.studiometa.org
dividuale, sostenere un colloquio
e contattando il numero verde della società
obbligatorio di informazione e
Studio Méta & Associati: 800-225992,
orientamento con i consulenti di
che sarà attivo tutti giorni
Studio Meta & Associati, che potrà
dalle ore 10.00 alle ore 15.00.
essere prenotato esclusivamente con-
di Documentazione Europea
61
il Trentino • Marzo
Bio, che energia
a cura del Servizio
Europa e del Centro
Europ.a.
Programma di Cooperazione
per aree rurali o montane
B
IO-EN-AREA è un progetto a carattere europeo finanziato dal Programma di
Cooperazione Internazionale INTERREG IVC, che vede coinvolti 6 Partners di
diverse Regioni di Stati Membri dell’UE:
• Autorità regionale per l’energia di Castilla
& Leon - Spagna (capofila);
• Regione di Western Macedonia - Grecia;
• Provincia autonoma di Trento, Servizio
Pianificazione Energetica e Incentivi
dell’Agenzia provinciale per l’energia Italia;
• Autorità regionale del Sud-est - Irlanda;
• Agenzia per l’energia del Sud-est della
Svezia;
• Agenzia per l’energia regionale
di Tartu - Estonia.
Il progetto “BIO-EN-AREA” si focalizza sul tema delle bio-energie
in particolare sulle energie generate da materiale organico
(bio-massa da foreste, da agricoltura, da
allevamento, da rifiuti industriali e civili),
considerate non solo come fonti di energia
rinnovabile ma anche come catalizzatori di
sviluppo locale per i territori produttori di
tali fonti energetiche.
L’interesse del progetto è soprattutto verso
aree rurali o montane che risultano svantaggiate.
Il progetto intende creare una interazione
tra i territori meno favoriti e le bioenergie:
l’obiettivo è quello di valorizzare tali aree da
un punto di vista ambientale, economico e
sociale offrendo ai loro abitanti nuove opportunità occupazionali e di sviluppo.
In linea con quanto previsto dal programma di cooperazione interregionale INTERREG IVC, il progetto intende scambiare
buone pratiche ed esperienze tra le varie
regioni ed i territori attivi nel settore dell’energia da biomassa.
I partners di bio-en-area durante
la conferenza lancio dei sotto progetti,
svoltasi in febbraio a Burgos - Spagna.
Sotto: i partecipanti trentini ai sotto-progetti
di bio-en-area.
Per saperne di più
http://www.bioenarea.eu
Le principali azioni del progetto sono:
• scambio e trasferimento di esperienze
fra regioni partners;
• miglioramento delle politiche locali in
materia di bio-energie;
• redazione di Piani d’Azione Regionali per
lo sfruttamento delle Biomasse.
Una delle attività fondamentali del progetto è inoltre l’individuazione, nelle Regioni
Partner, di aree svantaggiate che agiscano
come “aree pioniere” nello sfruttamento sostenibile di biorisorse a fini energetici, per
promuovere lo sviluppo socioeconomico
di questi territori.
A questo scopo BIO-EN-AREA prevede l’implementazione di sotto-progetti territoriali,
che coinvolgono enti di diritto pubblico
delle Regioni partner.
I sotto-progetti si caratterizzano per la loro
internazionalità, prevedendo la partecipazione di almeno tre autorità pubbliche o
enti di diritto pubblico di tre diverse Regioni partner.
Replicando il modello di BIO-EN-AREA, i
sotto-progetti hanno lo scopo di trasferire e scambiare buone pratiche, know-how
specifico e casi di successo nell’utilizzo delle biomasse fra gli enti coinvolti.
I progetti territoriali selezionati per il finanziamento e l’implementazione sono stati
sette, di cui cinque prevedono la partecipazione di enti trentini:
• Sotto-progetto “BaN”, che coinvolge la
Comunità della Valle di Non, con il supporto tecnico della Fondazione “Edmund
Mach”, e prevede la creazione di un network europeo del biogas per lo sviluppo
di metodologie e tecnologie nel settore;
• Sotto-progetto “BIOPATH”, con la partecipazione della Fondazione “Bruno
Kessler”, che tende a definire un sistema
di tracciabilità e certificazione dei biocombustibili solidi;
• Sotto-progetto “BISYPLAN”, cui partecipa
CNR/IVALSA ed il cui obiettivo è la produzione di un manuale per pianificatori e
decision-makers a livello locale, con condivisione di buone pratiche ed esperienze fra i partecipanti;
• Sotto-progetto “EBIMUN”, che coinvolge
la Comunità di Valle del Primiero, con il
supporto tecnico di ESCO Primiero, per
fornire supporto alle municipalità locali
sulle politiche energetiche, in vista dello
sviluppo di piani d’azione strategici;
• Sotto-progetto “RBBD”, con la partecipazione della Magnifica Comunità della
Valle di Fiemme, che mira a supportare
lo sviluppo del business locale delle biomasse mediante sostegno alle imprese.
III
A tutta coesione
Il forum per stimolare il dibattito
sugli aiuti regionali europei
Europ.a.
il Trentino • Marzo
62
L
a politica di coesione europea finanzia, a partire dal 2007, 455 programmi nazionali e regionali di sviluppo in
tutta l’UE per un ammontare di quasi
350 miliardi di euro in 7 anni. Nel contesto della revisione del bilancio UE e della
strategia Europa 2020 sono in discussione varie opzioni di riforma della politica
di coesione in vista del 2013, quando si
concluderà l’attuale periodo di finanziamento. Un contributo importante in
questo senso è stato dato dal Quinto Forum sulla coesione1, svoltosi a Bruxelles il
31 gennaio scorso. Il Forum viene organizzato ogni tre anni dalla Commissione
europea per stimolare il dibattito sugli
aiuti regionali europei. L’edizione 2011
ha segnato la conclusione della consultazione avviata dalla Commissione
lo scorso autunno sulle prime proposte
da essa avanzate nella Quinta relazione
sulla coesione2, circa il futuro assetto della politica regionale. Si tratta dell’ultima
grande tappa prima della presentazione
delle proposte legislative vere e proprie
da parte della Commissione, prevista
per l’estate prossima.
Al forum hanno partecipato, su invito
del Commissario alle politiche regiona-
Per saperne di più
1http://ec.europa.eu/regional_policy/
conferences/5thcohesionforum/index_
en.cfm
2http://ec.europa.eu/regional_policy/
cohesion_report
li Johannes Hahn e di quello agli affari
sociali Laszlo Andor, oltre ottocento
rappresentanti della “governance multilivello”: ministri, membri del Parlamento
europeo e dei parlamenti nazionali, amministratori regionali e locali dei 27 Stati
membri dell’UE, rappresentanti delle
università e delle parti sociali. Il Forum
ha esaminato il ruolo della politica di coesione nella realizzazione della strategia
Europa 2020, che delinea un modello
di sviluppo economico sostenibile per
l’Unione europea per il prossimo decennio. Quattro gruppi tematici, presieduti
da commissari UE, sono stati dedicati ai
principali aspetti della strategia Europa
2020: crescita intelligente, crescita verde, crescita inclusiva, e alla dimensione
territoriale di Europa 2020.
Nella Quinta relazione sulla coesione, la
Commissione ha presentato una serie di
proposte volte a semplificare e a rendere più efficaci gli strumenti della politica
di coesione e a migliorarne la valutazione e i risultati, stabilendo obiettivi più
precisi.
Collocandosi nel più ampio contesto
della revisione del bilancio dell’Unione,
la relazione dà risalto al fatto che futuri
investimenti effettuati nell’ambito della politica di coesione devono risultare
rigorosamente allineati agli obiettivi di
Europa 2020. Essa propone d’irrigidire
le condizioni cui tali investimenti debbono sottostare e d’introdurre incentivi, nell’intento di garantire che i fondi
destinati alla politica di coesione vengano impiegati in modo efficiente e
più orientato ai risultati. Una quota dei
finanziamenti della coesione sarebbe
dunque accantonata e messa a disposizione delle amministrazioni nazionali in
funzione della qualità dei programmi da
esse presentati e dei progressi compiuti
nel realizzarli. La relazione propone parimenti idee per semplificare il sistema
d’erogazione dei fondi riducendo le lungaggini burocratiche e per migliorare la
valutazione e l’esecuzione dei progetti
grazie ad una definizione più accurata ed alla misurabilità dei traguardi. Di
questo hanno trattato le consultazioni e
le tavole rotonde nel Forum che hanno
coinvolto gli stakeholder su alcune questioni chiave:
• politica più focalizzata sui risultati;
• condizioni più favorevoli rispetto a
quelle previste per l’Obiettivo Competitività e Occupazione per le regioni
in transizione, ossia per quelle regioni
che non rispettano più i criteri per gli
aiuti alle regioni meno sviluppate, ma
il cui PIL è ancora al di sotto della media UE;
• introduzione di strumenti contrattuali
più vincolanti legati al raggiungimento di obiettivi chiari, ivi compreso un
sistema di condizionalità collegato a
misure essenziali per l’efficacia della
politica di coesione;
• introduzione di sistemi di premialità,
anche con il recupero di risorse non
utilizzate.
III
a cura del Servizio
Europa e del Centro
Nell’Unione europea sono attualmente in circolazione circa 500 milioni di
telefoni cellulari a cui corrispondono 30 diverse tipologie di caricabatteria. Ciò
significa che se dimentichiamo il nostro caricabatteria è difficile trovare un
collega o un amico che abbia lo stesso modello da prestarci. Senza contare poi
che tutte le volte che cambiamo il cellulare di solito riceviamo anche un nuovo
caricatore il che comporta un’enorme produzione di rifiuti.
Considerando la gravità del problema sia per i consumatori che per l’ambiente,
nel marzo 2009 la Commissione europea ha imposto all’industria dei telefoni
cellulari di adottare, volontariamente, norme comuni per i caricatori in modo da
evitare il ricorso a strumenti legislativi comunitari obbligatori. Ora quattordici dei
principali produttori di cellulari, rappresentanti il 90% del mercato europeo della
telefonia mobile, hanno raggiunto un accordo per adottare un caricabatteria
universale per i telefoni cellulari. Nei primi mesi del 2011 i consumatori europei
potranno acquistare un caricabatteria standard per tutti i cellulari data-enabled
– compresi gli smartphone – venduti in tutti i 27 Stati membri dell’UE. Così,
a breve, quando dimenticheremo il caricabatteria, potremo caricare il cellulare
usando il nuovo caricabatteria universale. Inoltre, nel caso in cui il caricatore
sia venduto separatamente dal telefono, non sarà più necessario acquistare un
nuovo caricabatteria con ogni nuovo cellulare.
Per maggiori informazioni:
http://onechargerforall.eu/it/index.html
112
Numero unico di emergenza
L’11 febbraio si è celebrata la “Giornata del 112”,
numero unico di emergenza per tutti i paesi
dell’Unione europea, importantissimo da conoscere,
ma purtroppo ancora sconosciuto alla maggior parte
degli europei. In occasione della “Giornata” la Commissione europea ha invitato
gli Stati membri a impegnarsi per sensibilizzare il pubblico sull’esistenza del 112,
numero che si può comporre gratuitamente da telefoni fissi e mobili in qualsiasi
Stato membro dell’Unione per chiamare i servizi di emergenza.
Da una indagine Eurobarometro, il servizio della Commissione europea che
misura ed analizza le tendenze dell’opinione pubblica in tutti gli Stati membri e
nei paesi candidati, risulta che solamente un quarto (26%) dei cittadini dell’UE
interpellati è in grado di citare spontaneamente il 112 come il numero per
chiamare polizia, vigili del fuoco o ambulanza in qualunque paese dell’Unione.
In particolare in Grecia, Italia e Regno Unito meno del 10% della popolazione ne
è informato.
Il sito web della Commissione europea sul 112
http://ec.europa.eu/information_society/activities/112/index_it.htm
A un milione di cittadini il diritto di proporre nuove leggi
Un milione di cittadini dell’Unione potrà presto presentare alla Commissione proposte
di legge europea. Il Parlamento ha approvato nei mesi scorsi le regole di base per il
funzionamento dell’iniziativa popolare europea, prevista dal Trattato di Lisbona.
«Oggi l’Unione europea si sta aprendo a una democrazia partecipata. I cittadini
posseggono adesso gli stessi diritti del Parlamento del Consiglio sull’iniziativa politica.
Spetta a loro agire», ha affermato Alain Lamassoure (PPE, FR) durante il dibattito precedente la votazione, che
ha visto il testo approvato con 628 voti a favore, 15 contrari e 24 astensioni.
«L’iniziativa dei cittadini rappresenta un’opportunità unica. Per la prima volta i cittadini possono unirsi per farci
sapere se stiamo lavorando nel modo giusto. Ne abbiamo un grande bisogno» ha aggiunto la co-relatrice Zita
Gurmai (S&D, HU).
L’iniziava popolare europea è una delle novità più attese introdotte dal Trattato di Lisbona, è uno strumento di
trasparenza che avvicina i cittadini alla macchina comunitaria e crea legami civici transnazionali su tematiche
comuni.
Appena la legislazione entrerà in vigore, un “comitato di cittadini” composto di persone provenienti da almeno
sette Stati membri, potrà registrare un’iniziativa e iniziare a raccogliere le firme, su carta o online, dopo la verifica
di ammissibilità che spetta alla Commissione. Dopo l’approvazione formale del Consiglio gli Stati membri
avranno un anno per integrare la nuova normativa nella legislazione nazionale. Il nuovo strumento dovrebbe
quindi entrare definitivamente in vigore all’inizio del 2012.
Per saperne di più
http://www.europarl.europa.eu/it/pressroom/content/20101215IPR10190/html/
A-un-milione-di-cittadini-il-diritto-di-proporre-nuove-leggi-UE
Pubblicazioni dell’Unione europea
Per chi fosse interessato
sono a disposizione
gratuitamente,
presso il Centro di
Documentazione Europea della Provincia
autonoma di Trento, varie pubblicazioni
sull’Unione europea.
In particolare:
• La Commissione europea 2010-2014
• Benvenuti al Parlamento europeo
• L’Europa delle donne
• Occupazione e crescita nell’Unione europea
• Migrazione nell’Unione europea
• Nuovi fondi, regole migliori: una panoramica
delle nuove regole finanziarie e delle possibilità
di finanziamento per il periodo 2007-2013
• Trovare lavoro in Europa
• L’agricoltura nell’UE
• L’acqua: la nostra ricchezza
• molte pubblicazioni sull’ambiente
Centro di Documentazione Europea
Trento, via Romagnosi, 7,
tel. 0461 495087, mailto: [email protected]
orario: lunedì - giovedì: 9.00-12.45 / 14.0016.00 venerdì: 9.00 - 12.45
il Trentino • Marzo
Un caricabatteria unico per tutti i cellulari europei
63
Europ.a.
di Documentazione Europea
L’altra copertina
La rivoluzione, il Mart, lo sguardo
Al Mart di Rovereto,
fino al 24 luglio
“La rivoluzione
dello sguardo”
grande mostra
con i capolavori
impressionisti
e post-impressionisti
dal Musée d’Orsay.
All’interno, a pagina 36
per i lettori
de “il Trentino”
il coupon per un
ingresso scontato
a 7 euro.
il Trentino
www.provincia.tn.it
Mensile della Provincia autonoma di Trento
marzo 2011
anno XLVII - numero 307
Pierre Auguste Renoir
L’altalena
(La Balançoire) 1876
Olio su tela, 92 x 73 cm
Parigi, Musée d’Orsay,
lascito
di Gustave Caillebotte.
©Patrice Schmidt/musée d'Orsay distribution RMN
Scarica

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